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VITA DIOCESANA
L’ANCORA
20 MARZO 2011
Ordinati 2 nuovi diaconi
Si è svolta domenica 13 marzo
Assemblea diocesana di Azione Cattolica
Intervista alla presidente diocesana di AC
Responsabilità dei laici
Domenica 13 marzo si è
svolta ad Acqui lʼassemblea
elettiva dellʼAzione Cattolica
diocesana, giunta alla 14ª tornata dal nuovo statuto del
1969. Ogni tre anni, infatti, dopo le assemblee parrocchiali,
si procede ad una verifica del
lavoro svolto, si avvia la progettazione del triennio successivo e si procede allʼelezione
dei responsabili che hanno lʼincarico di coordinare lʼattività a
livello diocesano, e di rappresentare lʼAC acquese a livello
regionale e nazionale. La pioggia insistente e qualche straccio di neve sulle colline alte
non ha spento lʼintenzione di
partecipare ad una giornata intensa e impegnativa, ma anche ricca di incontri e dialoghi
tra i responsabili provenienti
dalle associazioni parrocchiali
della diocesi. Oltre 130 i partecipanti che sono intervenuti
nelle due tornate del mattino e
del pomeriggio, convenuti da
22 paesi, presso il salone San
Guido e la sede di via Verdi,
ove è stata allestita la mostra
sulla storia dellʼAC in diocesi,
il seggio, il banco testi e sussidi e quello dei prodotti di
EquAzione.
Lʼassemblea, centrata sullʼicona biblica dei discepoli di
Emmaus (“si accostò e camminava con loro”) si è aperta
poco dopo le 9 con la preghiera guidata da A. Maria Dominici, presieduta dal Vescovo,
che ha poi rivolto ai partecipanti una riflessione sul senso
della partecipazione dellʼAC alla vita della chiesa locale,
esortando a continuare il cammino di collaborazione e corresponsabilità nelle parrocchie
e nella pastorale diocesana,
ma anche nella vita familiare e
sociale. Mons. Micchiardi si è
riferito in particolare allʼimpegno per lʼeducazione, rivolto
alle diverse fasce di età, nei
gruppi e nei campi scuola, alla
formazione spirituale e culturale di educatori e animatori.
A presiedere i lavori dellʼassemblea è stato chiamato Davide Chiodi, già presidente diocesano: egli ha introdotto i diversi interventi,
coordinando il momento della consegna da parte del Vescovo delle nomine ai 29
presidenti parrocchiali di AC,
ma non ha fatto mancare un
approfondito pensiero sul significato attuale dellʼimpegno
associativo nellʼAC, quale
percorso di crescita nella fede e nellʼumanità, e del servizio ordinario e continuativo
allʼinterno della vita locale da
parte dellʼassociazione. In
questo stesso senso Marcello Penzone, capo scout,
ha portato il saluto a nome
della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, insieme a Oldrado Poggio, responsabile della Commissione della pastorale sociale e
del lavoro.
A nome della presidenza
uscente, Marisa Bottero ha
Vizi capitali
quindi proposto la relazione
di base, dedicata ad un bilancio del triennio appena
concluso e alle prospettive
del prossimo futuro (vedi altro articolo). Si è quindi passati allʼesame dei punti essenziali del documento finale dellʼassemblea, presentati da Emanuele Rapetti e da
Marco Chiapella. Alle 12 i
delegati dellʼAC hanno partecipato alla s.Messa in Cattedrale, celebrata da don
Paolino Siri. Dopo un buon
pranzo presso la mensa di
fraternità, ed il caffè proposto da EquAzione, si è aperto il pomeriggio con le operazioni di voto: i delegati sono stati chiamati a eleggere
i componenti del futuro consiglio diocesano, in base a
quattro liste relative ai responsabili unitari, adulti, giovani, educatori ACR. Due
brevi relazioni hanno proposto quindi ulteriori elementi di
riflessione: Piero Reggio a
nome della delegazione regionale di AC ha sottolineato il significato della testimonianza laicale e le difficoltà che lʼassociazionismo
incontra rispetto al clericalismo e lʼindifferenza, ma anche il suo ruolo decisivo nel
dialogo tra le generazioni, offrendo un intenso ricordo della figura di Luigi Merlo, per
tanti anni punto di riferimento dellʼAC diocesana e regionale. G.Franco Agosti, in
rappresenta dellʼAC nazionale, richiamando il valore
della dimensione nazionale
dellʼassociazione e della relazione tra i responsabili, ha
presentato i tratti essenziali
del percorso attuale dellʼAC,
condensate nel documento
“Vivere la fede, amare la vita. Lʼimpegno educativo dellʼAC”. Eʼ ripresa quindi la discussione del documento finale, nella quale sono intervenuti diversi delegati e gli
assistenti diocesani don Pavìn e don Cresto, toccando
punti significativi e sovente
problematici: dalla centralità
della Parola nella vita spirituale ai rapporti con la pastorale diocesana, dalla formazione di educatori e responsabili alla complessità
della condizione adulta e alle possibilità di impegno, dalla revisione del progetto Garbaoli al collegamento tra
centro diocesano e parrocchie, dal nuovo sito dellʼAC
alla comunicazione tra le diverse età, ai rapporti con altre associazioni e iniziative
con cui lʼAC collabora: World
Friends, Dodici ceste, Libera, …. Dopo lʼapprovazione
del documento, don Paolo
Parodi ha guidato la preghiera e dettato la meditazione finale. Sandro Gentili,
presidente della commissione elettorale, ha infine comunicato i risultati delle elezioni per il futuro consiglio
diocesano di AC.
“Vizi capitali: come parlarne oggi” è il titolo di un libretto edito
da Ldc a firma di Don Sabino Frigato, salesiano. È anche il titolo di un incontro di formazione per sacerdoti, religiose, laici, catechisti, aperto a tutti giovedì 24 marzo ore 9,45 – 12 presso il
Salone - Teatro del Seminario Minore.
Lʼargomento si inserisce bene nelle richieste degli orientamenti
pastorali del decennio della CEI che insistono sulla necessità di
intensificare lʼimpegno educativo verso tutte le categorie di persone. Eʼ anche un tema di grande attualità.
Lʼincontro è tenuto dallʼautore. E come sempre ci sarà possibilità di dialogo.
Sono invitati catechisti e collaboratori parrocchiali che ne abbiano la possibilità
Domenica 13 marzo, alle ore 15.30, nel Duomo “N.S. Assunta” di
Acqui Terme per lʼimposizione delle mani e la preghiera di mons.
Pier Giorgio Micchiardi sono stati ordinati diaconi Gianluca Castino e Lorenzo Mozzone. La comunità dei fedeli ha partecipato
con devozione allʼimportante momento di vita cristiana.
Calendario diocesano
Costruire e condividere
il cammino
Lʼemozione non manca
quando Marisa Bottero inizia la
sua relazione: non è semplice
tracciare il bilancio di un triennio, ricco di iniziative e di fatiche. Dopo un lungo impegno
nel settore giovani e poi nel
settore adulti, Marisa, nicese
sposata ad Alice con Claudio e
madre di tre figli, ha affrontato
per la prima volta la responsabilità di presidente diocesano
nel triennio appena concluso.
È anche la prima donna presidente unitaria dellʼAC acquese. Tocca a lei tirare le fila di
tanti spunti emersi nelle decine di incontri diocesani, di
campi estivi, di incontri parrocchiali. Lo fa con una parola
semplice ed essenziale: grazie. Comincia dai partecipanti
e da quanti hanno collaborato
alla preparazione dellʼAssemblea: “qui ieri lavoravano insieme ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti ciascuno portando il suo contributo senza tirarsi indietro davanti alla fatica
o alle difficoltà di comprendersi: proprio come si fa in una famiglia”.
Che senso ha, in questo
tempo, in una chiesa e società
come la nostra, lʼelezione dei
responsabili di AC?
“È un momento decisivo. Significa infatti prendere sul serio lʼimpegno di servire il Vangelo e la Chiesa attraverso
lʼassociazione offrendo la propria disponibilità per un periodo di tempo così da aiutare il
cammino comune. Non è stato semplice per molti accettare
di essere segnalati come responsabili delle nostre associazioni. Ho usato proprio la
parola “segnalati” perché come soci siamo tutti responsabili, ma ad alcuni è stato chiesto un passo ulteriore. NellʼAC
difficilmente si trovano persone che vogliono mettersi in
mostra, mentre se ne trovano
tanti che - nel nascondimento
e in semplicità - offrono tempo,
capacità riflessioni e servizio
allʼassociazione, alla Chiesa,
alla società.
Che cosa comporta per dei
laici, oggi, fare i responsabili di
unʼassociazione come lʼAC?
Si tratta di tenere insieme
lʼessere e il fare: occorre prendersi cura dellʼ associazione e
dei rapporti con la Chiesa locale, continuando a vivere la
propria vita di famiglia e di lavoro, curando la vita spirituale,
la formazione culturale, ecclesiale e associativa, propria e
degli altri soci, responsabili e
assistenti; stimolare la partecipazione attiva ed il senso di
Chiesa. Decisiva è la capacità
di stabilire relazioni, coltivare il
dialogo e la fraternità dei rapporti, sostenendosi a vicenda
Oratorio di Nizza
con il consiglio e lʼaiuto, la preghiera e la correzione fraterna.
Un equilibrio e un impegno
non da poco. È un modello di
laico ancora proponibile?
A volte cʼè la tentazione dello scoraggiamento, di lasciar
perdere lʼimpegno associativo.
Nella mia personale esperienza – che penso condivisa da
molti – mi rendo conto che il
mio essere parte dellʼAc mi
permette di stare “in piedi” nella Chiesa con la coscienza di
esserne parte integrante, portatrice della mia peculiarità di
laica. Certo non sempre lʼaccoglienza è favorevole. Ma
proprio la dimensione associativa, il far parte di una rete di
relazioni è sostegno nei momenti di stanchezza, quando
sembra di non poter dare niente, quando la vita di famiglia diventa complicata, quando
sembra di contare poco o nulla per la Chiesa e la società…
quando fare discernimento di
fronte alla complessità del nostro quotidiano richiede il confronto con altri che condividono il cammino di fede e anche
quando sentiamo la voglia di
condividere la gioia che il Signore ha riversato nella nostra
vita.
Ma perché complicarsi la vita con unʼassociazione, non
basta collaborare con il parroco?
La struttura associativa ci
evidenzia che se la nostra vita
ordinaria si svolge in una parrocchia e in un paese, siamo
anche inseriti in un cammino
più ampio, anzitutto su scala
diocesana, poi a livello regionale e nazionale.
E proprio queste diverse dimensioni ci aiutano ad aprirci
alla realtà più vasta della Chiesa e della società, facendo cogliere la bellezza di operare
nella realtà locale ma collegati
ad una rete più ricca e complessa. Senza questa partecipazione associata e questo legame tra la dimensione locale
e quella generale il laicato rischia di soffocare e smarrire la
propria vocazione.
Sarebbe una perdita per tutta la chiesa, ma anche per la
società civile: per entrambi i
versanti cʼè un grande bisogno
di luoghi educativi, in cui si
possa curare tanto la vita interiore, quanto la formazione e la
testimonianza di buoni cristiani
e di onesti cittadini. E per imparare questa “cura” di sé e
dellʼaltro, Gesù ci offre lʼesempio con i discepoli di Emmaus,
stanchi, confusi e tristi: delicatezza nellʼaccostarsi, capacità
di ascolto del loro bisogno di
comprendere, senza imporsi,
disponibilità di fare un tratto di
strada, dialogando, aspettando con pazienza lʼinvito a fermarsi con loro.
Con riferimento alle notizie che sono state diffuse nella zona
di Nizza Monferrato e a quanto apparso su alcuni giornali locali
relative allʼoratorio, il Vescovo di Acqui Mons. Pier Giorgio Micchiardi precisa quanto segue:
«La Diocesi di Acqui, proprietaria dellʼimmobile, non ha mai
avuto e non ha alcuna intenzione di alienare lo stesso. Conferma invece che sono in corso trattative con la Comunità Shalom
per consentire alla stessa un utilizzo dei locali per favorire iniziative rivolte ai giovani da attuarsi in comune accordo con i sacerdoti della città».
Sabato 19 - San Giuseppe, sposo di Maria, padre putativo di
Gesù - Alle 17,30 nella parrocchia di Cairo Montenotte il Vescovo incontra i cresimandi.
Alle 21, nella chiesa di SantʼAntonio di Acqui Terme, adorazione eucaristica con il Vescovo.
Domenica 20 - Il Vescovo conclude la visita pastorale nelle
parrocchie di Moasca e S.Marzano: messe alle ore 10 e alle ore
11,15.
Alle ore 17 nella parrocchia di Cristo Redentore assemblea
Oftal con il Vescovo.
Lunedì 21 - Dalle ore 10 il Vescovo i sacerdoti dellʼultimo decennio alla casa del clero di corso Bagni.
Martedì 22 - Visita pastorale del Vescovo nelle parrocchie di
Bergamasco e Bruno, fino a domenica 27. Alle 18,30 il Vescovo
celebra la messa nel seminario di Valmadonna.
Giovedì 24 - Dalle ore 9,45 relazione di don Frigato su I vizi capitali per clero e laici, nellʼaula magna del Minore, con parcheggio.
Riunione del consiglio pastorale alle ore 20 nellʼaula magna
del Minore di piazza Duomo 6, possibilità di posteggio da via Domenico Barone.
Iniziato corso formazione liturgica
La fitta pioggia di questi giorni pre primaverili non ha frenato
una quarantina di persone circa che erano presenti alla prima
serata dei 5 incontri previsti di formazione liturgica. Oltre a molti acquesi erano presenti persone di Cairo, di Ponti, di Roccaverano.
Don Gianni Perazzi, parroco di Bistagno e insegnante di liturgia allʼIstituto Superiore di Alessandria ha dato ai presenti una
definizione di liturgia, precisando parole e distinguendo tra i vari termini utilizzati. Il suo riferimento è stato poi alla Costituzione
Consiliare Sacrosantum Concilium che fissa per la Chiesa le direttive e i fondamenti teologici portanti fondamentali da vivere
nella liturgia.
Al termine dellʼesposizione varie domande hanno infiammato
il dialogo, anche tra i presenti, con la proposta accalorata di varie posizioni tra cui, per esempio, la preghiera del cuore, la teologia sacramentaria, fino ai temi più concreti delle offerte per le
messe dei defunti o la musica sacra dellʼorgano.
Martedì 22 marzo sarà la volta di Luca Gazzoni, nostra conoscenza dal primo corso di lettori di due anni fa, che ci introdurrà
nel Gruppo liturgico. Gli incontri si tengono nel salone san Guido in Piazza Duomo. Anche gli operatori delle parrocchie sono invitati.
dP
Si riunisce il Serra club
Il prossimo appuntamento del Serra Club 690 della Diocesi di
Acqui si terrà venerdì 25 marzo a Loazzolo. Alle 19,15 il ritrovo
dei partecipanti presso la chiesa parrocchiale di santʼAntonio
abate; alle 19,30 concelebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Piero Lecco con i sacerdoti presenti; alle 20,15, relazione di don Paolo Parodi, vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico regionale sul tema: “La nullità del matrimonio canonico
e le condizioni per giungere alla relativa pronuncia”.
La serata si concluderà alle 21,15 con la conviviale presso il locale circolo “Sporting club”.
Vangelo della domenica
“Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei peccati e ci santifichi
nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le prossime feste
pasquali”, così la preghiera
sulle offerte della messa di domenica 20 marzo, seconda di
quaresima.
Mendicanti di Dio
“Ogni uomo - scrive SantʼAgostino - è povero e mendicante di Dio. Quale che sia la
tua opulenza, o ricco, tu sei
mendicante di Dio”. Nel mistero della trasfigurazione, come
si legge domenica nel vangelo
di Matteo, Gesù vuol dire agli
apostoli Pietro, Giacomo e
Giovanni, e quindi a noi tutti,
che egli è stato inviato, dal Padre e dallo Spirito, per completare in sé la chiamata alla salvezza, iniziata con Mosè ed
Elia. Per questo dalla nube la
voce del Padre proclama:
“Ascoltatelo”. Nella trasfigurazione Gesù manifesta la sua
divinità, attraverso la sua umanità resa gloriosa: oggi per vedere Dio bisogna cercarlo nel-
lʼumanità, fatta a sua immagine. Scriveva in proposito don
Primo Mazzolari, nella sua
pubblicazione “Sulle tracce del
prodigo”: “Quando dico voglio
vedere lʼuomo, non intendo
lʼuomo dei filosofi, che non
mʼinteressa, come non mi interessa il dio dei filosofi. Intendo
lʼuomo reale, lʼuomo vero, in
carne e ossa: uno cioè che
posso toccare. E questʼuomo
che posso toccare, e che chiede pietà, sono io stesso. Povero è lʼuomo, ogni uomo. Non
per quello che non ha, ma per
quello che è, per quello che
non gli basta, e che lo fa mendicante ovunque, sia che tenda la mano, sia che la chiuda”.
Nel mistero della trasfigurazione Gesù, tramite la testimonianza dei tre apostoli, proclama che ogni credente è chiamato a salire sul monte, cammino faticoso della vita, per vedere, nellʼumanità trasfigurata
di Gesù Cristo, il figlio di Dio:
“Il volto brillò come il sole e le
sue vesti divennero candide
come la luce”.
d.g.
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