SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA DI ISPIRAZIONE CATTOLICA
ASILO “VITTORIA” -
RONCADE
“GLI BASTA SOLO UN FRUTTO”
Laboratorio di Manipolazione
Laboratorio di Pregrafismo
“I SEGNI DEL CONTADINO”
“CON LE MANI CREIAMO”
Laboratorio di Motoria
1° U.d.A.
2° U.d.A.
3° U.d.A.
CONCIME
APR.
GIU.
ECCO I MIEI
FRUTTI !
GEN.
MAR.
POSSO CRESCERE
NOV.
DIC.
E’ TEMPO DI …
SETT.
OTT.
TI ACCOLGO
COSI’ COME SEI
“MI MUOVO COSI’ …
4° U.d.A.
PREMESSA
La nostra Scuola dell’Infanzia conta attualmente 162 bambini iscritti e frequentanti, di cui 2 con certificazione.
Il Collegio Docenti è composto dalla Direttrice con insegnamento (all’occorrenza) e da sette Insegnanti a tempo pieno.
Il Collegio Docenti si riunisce una volta alla settimana per due ore.
IL NOSTRO LAVORO
Per la stesura della Programmazione Educativa e Didattica di questo anno scolastico 2011/2012, siamo partite dalla verifica della Programmazione
dello scorso anno scolastico 2010/2011, individuando il bisogno fondamentale del “RISPETTO” inteso come rispetto della Persona e dei suoi tempi di
crescita.
Nella verifica sono stati coinvolti, nell’Assemblea di fine anno del 24.05.2011 tutti i genitori e nella seduta del 21.06.2011, come ogni anno scolastico,
i genitori del Consiglio di Classe con un ampia discussione (confronto, scambio di opinioni e idee) sulla Programmazione svolta nell’anno scolastico
appena terminato (2010/2011).
Come Collegio Docenti, ci siamo focalizzate sul bisogno del RISPETTO del TEMPO inteso come rispetto dei tempi di crescita del bambino cioè,
rispettare i tempi (attesa, saluto, il mio tempo, il nostro tempo-famiglia, ecc).
Ricercando nel P.O.F., nello specifico nel Progetto Educativo della Scuola, abbiamo individuato questa frase che sottolinea i valori che intendiamo
trasmettere predisponendo la Programmazione Educativa per l’anno scolastico 2011/2012:
§ “La nostra Scuola Materna di ispirazione cristiana si fonda sulla consapevolezza della dignità specifica del bambino nell’ambito del campo sociale e
nel processo di maturazione dell’individuo verso il senso cristiano della vita. La Scuola Materna propone perciò alla famiglia la condivisione del
Progetto Educativo, affinchè il bambino possa crescere in armonica trasmissione di valori, abilità e conoscenze”.
§ “La Scuola Materna, attuando uno sviluppo armonico e sincronico dei diversi livelli (corporeo,cognitivo,affettivo e morale) della personalità del
bambino, nel compimento del processo formativo, avrà cura di tutelare i principi dell’uguaglianza delle opportunità nel rispetto dei tempi e delle
modalità di crescita di ciascun bambino, in modo da prevenire eventuali forme di disagio nelle fasi successive dell’iter educativo”.
Dopo aver discusso, tra noi Insegnanti, su quale brano biblico potesse essere significativo per questo tipo di lavoro e per raggiungere l’obiettivo,
abbiamo individuato la parabola del “Fico sterile” (Lc. 13,6-9).
Il compito di ognuna è stato quello di leggerla, interiorizzarla e capire quale messaggio ci vuole comunicare. Nel successivo Collegio Docenti, né
abbiamo ampiamente discusso. La Direttrice ha proposto un foglio per la riflessione personale con alcuni “compiti per casa” e con una scheda sul
valore del tempo nell’Antico e Nuovo Testamento tratta dal libro “C’è un tempo per amare” della comunità di Caresto ed. Gribaudi.
Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo abbiamo ricavato gli obiettivi formativi e i traguardi di sviluppo delle competenze.
Anche il Parroco (e Presidente della Scuola) è stato coinvolto e sarà coinvolto, durante tutto l’anno scolastico, per approfondire il tema con le
Insegnanti, i Genitori e per alcune attività assieme ai bambini. Con le Insegnanti avrà modo di approfondire il significato della Parabola, nelle riunioni
del Collegio Docenti.
Con i Genitori avrà modo di dialogare nelle tre riunioni principali dell’anno:
 Assemblea generale prevista per il 5 di settembre 2011;
 riunione di presentazione della programmazione annuale (19 ottobre 2011)
 riunione di verifica della programmazione annuale (fine maggio).
Con i bambini ci sarà un primo incontro, a metà ottobre, nel quale consegnerà la Bibbia e verrà letta e drammatizzata la Parabola scelta.
Altre modalità di intervento sia con i genitori che con i bambini verranno accordate, con il parroco, durante l’anno scolastico a seconda delle esigenze
che emergeranno di volta in volta.
Altri appuntamenti importanti saranno il cammino di Avvento/Natale e Quaresima/Pasqua che coinvolgerà bambini, Insegnanti, Parroco, Genitori e
Comunità.
Da questa introduzione e dalla stesura della Mappa annuale, si può notare come l’IRC non è più confinata ad un’ora di insegnamento alla
settimana ma, che l’IRC diventa il punto centrale, il fulcro, il perno dove tutto attorno ruota la programmazione annuale con le varie attività
proposte.
TRADUZIONE E ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO PER LA PROGRAMMAZIONE
DOMANDE:
Che cosa intende dire l’evangelista Luca con questa parabola a noi Insegnanti?
Quali insegnamenti possiamo tradurre per i nostri bambini?
 Una prima lettura e analisi ci ha portato a soffermarci sui verbi e le loro espressioni: “venne a cercarvi frutti, non ne trovò, lascialo ancora
quest’anno,gli zappi attorno, vi metta il concime, porterà frutti per l’avvenire”.
 Poi ci siamo chieste come tradurre le figure del padrone (Dio Padre), del vignaiolo (Gesù), del fico e della vigna, a portata dei bambini e delle
famiglie.
1. Abbiamo paragonato l’albero di fico ad ogni bambino;
2. il vignaiolo a Gesù e a tutti quelli che si prendono cura dei bambini (genitori, noi insegnanti, ecc.);
3. il padrone a Dio Padre e a chi, alla fine dell’anno scolastico, verificherà se l’albero avrà dato i suoi frutti.
La Parola che dice:
 “lascialo ancora quest’anno”, è quell’espressione che dà il senso fondante a tutta la programmazione e, cioè, il dare del tempo per la
crescita e la maturazione di ogni singolo bambino nel rispetto dell’identità di ognuno.
 “gli zappi attorno e vi metta il concime”, sono quelle espressioni che guideranno noi Insegnanti assieme ai Genitori, nel rendere proficuo e
fecondo, il tempo di questo anno scolastico per poter poi raccogliere i frutti di maturazione di ogni singolo bambino, sottolineati
nell’espressione “porterà frutti per l’avvenire”.
Il titolo della programmazione stessa: “GLI BASTA UN SOLO FRUTTO” per aiutare noi insegnanti e genitori ad accompagnare ogni bambino durante
il suo cammino di crescita guardandolo con lo sguardo di Dio. Se impariamo a vedere questo “solo frutto” e non rincorrere le idealizzazioni e i sogni
che facciamo sui bambini potremo anche riconoscere come il nostro lavoro (di zappatura e concimazione) può diventare proficuo.
Le quattro UNITA’ DIDATTICHE:
U.d.A (sett.-ott.): TI ACCOLGO COSI’ COME SEI. Tu, bambino, entri a far parte di questa comunità della nostra scuola, per la prima volta; oppure
rientri per la seconda e la terza volta in questa “vigna”e, inizi o continui il tuo cammino educativo. Noi, Insegnanti, Genitori, personale della scuola e
soprattutto ogni altro bambino di questa scuola, ti accogliamo così come sei: nella tua persona che rispecchia la Persona di Dio Padre; nella tua
persona con le sue potenzialità e i suoi limiti; insomma, così come sei!
U.d.A. (nov. – dic.): E’ TEMPO DI … In questa Unità sperimenteremo il tempo dell’attesa durante il quale, assieme al vignaiolo, tutti (bambini,
insegnanti, genitori …) cercheremo di capire l’importanza del tempo che ci serve per prenderci cura di noi stessi e degli altri nell’attesa che il nostro
albero porti buoni frutti. Sarà allora il tempo della zappatura e della concimazione. Sarà il tempo dell’attesa di un avvenimento importante: Il Natale,
la nascita di Gesù (il vignaiolo).
U.d.A. (gen.-mar.): POSSO CRESCERE. Come Gesù, posso crescere in sapienza, età e grazia. Come il vignaiolo si prende cura del fico; come il
contadino si prende cura del seme piantato (vedi progetto orto); così i nostri Genitori si sono presi cura di noi fin dalla nascita e continuano a farci
crescere zappando e concimando il nostro terreno. Ora, anche noi bambini, un po’ cresciuti, riusciamo a cominciare ad essere un po’più autonomi e a
prenderci cura di noi stessi nelle piccole attività di routine per il nostro corpo; riusciamo a prenderci cura di noi stessi anche nelle relazioni con gli
altri bambini, adulti e … con Dio Padre attraverso Gesù. Il mio piccolo albero inizia a dare i suoi primi frutti. Ma la strada non è ancora finita. Cosa
posso imparare a fare ancora? Quali frutti può ancora dare il mio albero? Quali frutti posso dare io?
U.d.A. (apr.-giu.): ECCO I MIEI FRUTTI. E’ il tempo di vedere e cogliere i frutti del mio albero, dopo un anno di accudimento”. Il “Padrone” lascerà
crescere ancora il mio albero perché, porterà ancora buoni frutti. “Dai loro frutti li riconoscerete”. I frutti sono belli da vedere a da gustare. Un albero
pieno di frutti è uno spettacolo meraviglioso. Il frutto è la pienezza dell’albero, il senso dell’albero, la sua realizzazione. Gli alberi per produrre frutto
hanno bisogno di acqua, di luce, sole e aria. Solo così le loro radici e i loro rami non si seccano. Dio è la nostra luce, Gesù acqua, aria e sole. Serve
anche buona terra dove affondare le radici; buone azioni dove affondare la vita, dove costruire un mondo bello per noi e per gli altri. Un mondo dove
tutti possano godere della bontà dei frutti, con la vista, con il tatto, con il gusto.
IL LEGNO, L’ALBERO, LA CROCE
All’inizio, nato in una stalla, non essendoci per lui altro posto, fu adagiato sul
legno di una mangiatoia di bestie. Al termine, adagiò la sua testa sul legno di una
croce. Apprese l’arte del falegname, di colui che modella il legno, lo pialla e lo
rifinisce con scalpello e lima. E il legno collabora, pacifico.
Quanto ci puoi insegnare fratello legno.
Pronto per ardere o per ardite costruzioni.
Quanto ci puoi insegnare, amico legno.
Bastone del comando o tavola del riposo;
segno di povertà e traccia di bellezza.
Una cosa ti chiediamo, amico legno,
tu che hai accolto il Cristo e ti sei piegato,
umile servitore: insegnaci l’accoglienza
dalla culla alla croce.
TRE LABORATORI:
1. Il laboratorio di pregrafismo, dal titolo “I SEGNI DEL CONTADINO”, ci riconduce al lavoro del vignaiolo/contadino che, con i segni del
pregrafismo, vogliamo far riprodurre ai bambini. Non solo i segni del vignaiolo ma, anche i segni della natura (la pioggia, il vento, l’acqua, …).
2. Il laboratorio di motoria, dal titolo “MI MUOVO COSI’ …”, ci aiuta ad immedesimarci nella pianta del fico (mi muovo come l’albero, le foglie),
nei gesti del vignaiolo/contadino (zappare, concimare, accudire la pianta …); possiamo aggiungere poi, tutto ciò che possiamo trovare in una
vigna e nella sua terra (insetti, animali e i loro movimenti …).
3. Il laboratorio di manipolazione, dal titolo “CON LE MANI CREIAMO”, ci aiuta ad avvicinarci al lavoro del vignaiolo/contadino il quale, prepara
la terra, semina, cura le viti e le piante della sua proprietà.
1° UNITA’ – TI ACCOLGO COSI’ COME SEI
“C’è un tempo per cercare … accogliere, conoscere …”
“Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a
cercarvi frutti, ma non ne trovò”.
“E’ importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei
delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso l’autonomia, dell’ambientazione quotidiana e della costruzione di nuove
relazioni con i compagni e con gli adulti”. (dalle Indicazioni Nazionali).
L’ingresso alla scuola dell’infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino e una tappa fondamentale nel processo di crescita del bambino.
Una buona accoglienza rappresenta, inoltre, una condizione essenziale per una positiva esperienza scolastica e un momento privilegiato di incontro
tra la scuola e le famiglie.
Tempi
Settembre
Ottobre
La mia mano come la foglia di fico: “ti accolgo così come sei”
Finalità del progetto
Facilitare nel bambino un progressivo
adattamento alla realtà scolastica
attraverso l’esplorazione di uno spazio
sereno e stimolante, luogo di espressione
di sé e di socializzazione.
Capire che Dio Padre ci accoglie
così come siamo
Percorsi tematici
Accoglienza e inserimento
Un buon inizio (conoscere
la scuola,tanti nuovi
amici,il tempo, le regole)
Attività
Letture a tema
Illustrazione e riproduzione grafica
Conversazioni guidate
Giochi motori e di simulazione
Lettura e memorizzazione di
filastrocche e canzoncine
TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SE’ E L’ALTRO
Sviluppare un atteggiamento di fiducia nei confronti dell’ambiente
Instaurare relazioni e socializzare con i pari e con gli adulti
Rafforzare l’autonomia, la stima di sé, l’identità
Rispettare e aiutare gli altri
Intuire che l’albero presentato nella parabola è identificabile con se stessi
Capire che Dio Padre ci accoglie così come siamo
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Partecipare alle attività di gioco libero e guidato
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONI
Esplorare i materiali a disposizione e utilizzarli con creatività
Utilizzare il disegno come mezzo per esprimere le proprie emozioni
I DISCORSI E LE PAROLE
Ascoltare e comprendere narrazioni
Verbalizzare le proprie emozioni utilizzando un linguaggio adeguato
Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e con i coetanei
Conoscere il nome dei compagni e dei coetanei
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Esplorare tutti gli ambienti scolastici
Percepire lo scorrere del tempo
TRE ATTEGGIAMENTI IMPORTANTI IN QUESTA UNITA’ : APERTURA, FIDUCIA, CONOSCENZA.
Le attività di questa prima unità sono state tutte incentrate sull’accoglienza dei nuovi bambini e di quelli già frequentanti, per imparare a conoscersi
e a stare insieme. Le insegnanti accolgono i bambini come il contadino/vignaiolo fa con il fico sterile che si trova nel suo campo: così com’è nella sua
unicità, nella sua interezza, nel suo essere persona, non perdendo mai la speranza e dandogli l’opportunità di poter, nel tempo, dare buoni frutti.
Ogni bambino:
 si sente accolto in un ambiente nuovo o già conosciuto e ne percepisce le potenzialità per il suo star bene (luogo per giocare, fare merenda,
conoscere nuovi amici, per cantare, per pranzare, per imparare, ecc), ma anche luogo che ha delle sue proprie regole che gli permettono di
vivere con gli altri in armonia.
 Impara a condividere con gli altri, spazi e giochi; ognuno si apre all’altro per accoglierlo e fargli spazio, cosi come la vigna accoglie nel suo
terreno il fico e trova spazio anche per lui.
ATTIVITA’
Fra le tante di attività di accoglienza desideriamo mettere in evidenza quella che poi ci ha portato a fare la “festa dell’accoglienza” dei nuovi
bambini.
 MEDAGLIA A FORMA DI MANO: Dopo aver conosciuto la pianta di fico, in modo particolare la foglia di fico, i bambini hanno scoperto che la
foglia è simile alla mano di ognuno. Sulla scorta di questa scoperta ogni bambino ha lavorato per realizzare un piccolo regalino per accogliere i
bambini nuovi. Il regalino consiste in una medaglia con stampata la mano del bambino grande o medio; con la scritta “ti accolgo così come
sei” e, la mano aperta sta proprio ad indicare il gesto di accoglienza verso l’altro ricordando che la mano è simile alla foglia di fico che il
contadino ha accolto nella sua vigna, così com’è.
 SCUOLA TRASFORMATA IN UNA GRANDE VIGNA: . E’stato realizzato un grande
albero all’entrata della scuola e tante piante di viti all’interno, decorate poi con i
grappoli d’uva fatti dai bambini. Anche nel salone principale è stato realizzato un
grande albero di fico che ci accompagnerà nelle attività dei bambini e dei genitori,
durante tutto l’anno scolastico.
 FOGLIA DEI GENITORI: nella riunione di presentazione della programmazione i
genitori hanno avuto modo di attaccare, all’albero spoglio, una foglia che
rappresenta ciò che vorrebbero cogliere dal proprio figlio/a al termine del
cammino di questo anno scolastico. Nel fare questo sono stati guidati dalla lettura
e riflessione del brano del Vangelo di Luca da parte di don Valeriano, presidente
della Scuola e parroco della nostra comunità parrocchiale.
VERIFICA: I bambini, e i Genitori, hanno accolto con entusiasmo le attività proposte. Nello
specifico: i bambini hanno accolto e accettato i compagni cercando di condividere luoghi e giochi; hanno avuto anche un primo approccio con le
regole comuni che iniziano a rispettare
2° UNITA’ DI APPRENDIMENTO: E’ TEMPO DI … “Tempo dell’attesa” (novembre-dicembre)
PAROLA DI DIO: Allora disse al vignaiolo:”Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?”.
Ma quegli rispose:”Padrone, lascialo ancora quest’anno finchè io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo…”
Si legge nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia: “Nella Scuola dell’Infanzia i bambini
apprendono a organizzarsi gradualmente nel tempo e nello spazio, a partire dai loro vissuti quotidiani di vita familiare,
scolastica, ludica e facendo riferimento alle attività degli adulti e agli eventi naturali e culturali”.
Compito fondamentale della scuola è garantire, a chi la frequenta, lo sviluppo di tutte le sue potenzialità e la capacità di
orientarsi nel mondo in cui vive. Prendere coscienza del proprio presente: Dove sono? Intuire che ogni evento è legato
ad un altro in un rapporto di causa/effetto per gestire il presente prevedendo le conseguenze del proprio e altrui
comportamento. In tal senso il tempo è anche regola.
Conoscere il proprio passato:
Da dove vengo? Le radici sono la base per lo sviluppo della pianta ed esse sono affondate nel terreno e si nutrono da
esso.
Il bambino è proiettato nel futuro:
Dove sono diretto? Per aiutare il bambino ad affrontare con serenità e fiducia gli eventi futuri, bisogna lavorare
sull’attesa … di feste, ricorrenze … (Avvento/Natale): attendiamo Gesù, il Vignaiolo.
Il tempo è , infine, un’alternanza di battiti e silenzi, movimenti e pause, accelerazioni e rallentamenti.
In questo ambito si inserisce il Progetto “Orto in condotta” in cui le piante seguono il loro naturale tempo di crescita, a volte piuttosto lungo, e tra
l’agire del bambino e la visione del risultato possono intercorrere intere settimane “vuote”.
PROGETTO TEMPO AVVENTO/NATALE:
PROGETTO “ORTO IN CONDOTTA”
Tempi
Novembre
Dicembre
Finalità del progetto
Intuire il concetto di
tempo:giorno/notte; la giornata a
casa e a scuola; le routines; il
calendario; la clessidra; il tempo
che passa; il tempo dell’attesa; il
tempo di Gesù (Natale); il tempo
che Dio Padre ci mette a
disposizione per crescere.
Percorsi tematici
Concetto del tempo:
giorno/notte; il tempo
che passa; strumenti di
misurazione del tempo;
le routines
Attività
Conversazioni; osservazioni;
esperimenti; costruzione
clessidra; coltivazioni;
sequenze temporali; giochi;
esplorazioni; attività mirate;
schede ad hoc; feste.
TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SE’ E L’ALTRO
Sviluppare il senso dell’identità personale
Intuisce che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto
Gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini aspettando il proprio turno
Sa eseguire regole di comportamento e assumersi responsabilità
Intuisce e interiorizza il Natale come tempo di attesa della nascita di Gesù, il Vignaiolo
Intuire che Dio Padre ci mette a disposizione del tempo per crescere, ci aspetta …
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza.
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONI
Esplorare i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività
Sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro
I DISCORSI E LE PAROLE
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri i propri ragionamenti e i propri pensieri
Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni e le esperienze
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Si orienta nel tempo della vita quotidiana
Coglie le trasformazioni naturali
Osserva ed esplora i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi con attenzione e sistematicità
Intuisce il tempo di attesa per una crescita e maturazione personale
Il senso di questa seconda U.d.a. è dato dalla frase “Padrone, lascialo ancora quest’anno …”; e, dalle parole chiave ZAPPARE, CONCIMARE e
VEDREMO … parole che richiamano al concetto del TEMPO, di DARE ANCORA DEL TEMPO e, in questo tempo, però, darsi da fare per “seminare”,
zappare, concimare affichè … VEDREMO … i frutti. In questo senso è TEMPO DI ATTESA dei frutti, si, ma anche della venuta del Signore (il vignaiolo)
nel mistero del Natale.
ATTIVITA’:
Con le Insegnanti, prima di tutto, una lettura della parabola guidate dal nostro parroco, il quale ci ha introdotte in
una riflessione approfondita del nostro ruolo di Insegnanti. Ruolo paragonato a quello del vignaiolo. Il nostro lavoro
inteso, non solo come lavoro ma, anche come missione e vocazione. Solo così possiamo essere vignaioli, cioè
Insegnanti capaci di prenderci cura dei bambini (alberi) che ci sono stati affidati curando la loro educazione e
formazione integrale, “zappando e concimando” il fertile terreno. (E’ disponibile la riflessione scritta del parroco).
Con i Genitori. Sono stati coinvolti attivamente già dalla riunione di presentazione della programmazione. Dopo la
lettura della parabola, il parroco, ha fatto con loro una riflessione soffermandosi sull’importanza di essere
genitori/educatori e vignaioli attenti nel prendersi cura dei propri figli (alberi) in un lavoro di zappatura e
concimazione a casa, in sinergia con quello delle Insegnanti a scuola.
Nel salone della scuola è stato predisposto un grande albero con evidenziate le radici: l’albero di fico. Questo albero
rappresenta ogni bambino della scuola. Ad ogni genitore, in sezione, è stato consegnato un foglio con disegnata una
foglia di fico. Le Insegnanti hanno invitato i genitori a riflettere sulle parole dette poco prima dal parroco e,
successivamente hanno posto loro questa domanda: “Quale/i frutto/i pensate di raccogliere dal vostro bambino
(albero) al termine di questo anno scolastico?”. Poi, è stato chiesto ad ogni genitore di scrivere sulla foglia la risposta
alla domanda. Ovviamente per frutto si intendeva non un frutto da mangiare ma la maturazione di un aspetto del
bambino (carattere, personalità, capacità, ecc). Sono stati invitati a ritagliare la foglia e, al termine della riunione ad
appenderla all’albero preparato in salone (documentazione fotografica a disposizione).
La seconda parte del lavoro è stato svolto in prossimità del Natale. Ad ogni famiglia è stato
mandato a casa un foglio con disegnato un granello di concime e la seguente spiegazione:
“Cari Genitori, come vi abbiamo anticipato nella riunione di sezione, per questo Natale, vi
chiediamo di vivere assieme a noi e ai vostri bambini la seconda tappa del nostro percorso
educativo. Nella foglia che avete appeso all’albero di fico, avete espresso il desiderio di
raccogliere un frutto a fine anno ma, per raccogliere buoni frutti bisogna saper concimare
bene l’albero che ci è stato affidato. In questo cartoncino trovate disegnato un granello di
concime che vi chiediamo di rendere speciale scrivendo un vostro pensiero. Lo riporterete e con
il/la vostro/a bambino/a lo incollerete nel terreno dell’albero di fico in salone.
Con i bambini.
PREMESSA
La nostra metodologia di lavoro, dopo il primo periodo di inserimento, prevede la divisione dei bambini per età omogenee per tutto il corso dell’anno
scolastico, pur mantenendo l’identità di sezione. La divisione per gruppi omogenei viene utilizzata nell’attività di laboratorio del mattino, mentre per
il resto della giornata rimane la “divisione” per gruppo classe composto da età eterogenee. Anche i tre gruppi omogenei (grandi, medi e piccoli)
vengono, a loro volta, suddivisi in piccoli sottogruppi per poter lavorare meglio. Le attività proposte non sono assolutamente diverse ma comuni e
concordate prima in Collegio docenti (che si riunisce una volta la settimana), poi, nel dettaglio tra le insegnanti che si occupano dei vari gruppi di
laboratorio.
Caratteristica della nostra scuola sono le sezioni aperte (una grande famiglia), dove ogni bambino si conosce e conosce ogni insegnante, pur
mantenendo l’identità della propria sezione (nessuna spiegazione comunque, anche se dettagliata, potrà far intuire l’efficacia di questa metodologia
di lavoro, se non sperimentata direttamente).
 Presentazione del testo della Bibbia e, nello specifico del brano del Vangelo di Luca (13, 6-9) e sua drammatizzazione..
Il giorno di S. Luca (18 ottobre), come avevamo precedentemente concordato, il nostro parroco è venuto a scuola vestito con il camice bianco, in
modo che i bambini potessero identificare la figura del sacerdote, portando con sé il libro della Bibbia. Si è presentato ai bambini riuniti in salone e,
subito ha instaurato con loro un dialogo presentando (anche con domande) il libro della Bibbia. I concetti passati sono stati: il libro della Bibbia è
formato da tanti libri messi assieme e, fra questi troviamo i Vangeli. Ci sono libri che sono stati scritti prima della nascita di Gesù (Antico Testamento)
e libri che sono stati scritti dopo e che raccontano la vita di Gesù (Nuovo Testamento). I Vangeli sono quattro e sono stati scritti dagli Evangelisti
Marco, Matteo, Luca e Giovanni e vengono letti in chiesa, alla domenica, dal sacerdote. Poi, il parroco, ha consegnato ai bambini la Bibbia per poter
così scoprire qualcosa di speciale. Poi se n’è andato lasciando in mano la Bibbia alla direttrice che ha continuato dicendo hai bambini che, fra questi
quattro Vangeli, quest’anno abbiamo scelto di leggere un racconto in particolare. Approfittando della ricorrenza del Santo del giorno e dell’albero
predisposto in salone, abbiamo cercato proprio il brano del Vangelo di Luca (13, 6-9) e lo abbiamo letto ai bambini. Sempre tenendo alta l’attenzione,
alla fine della lettura del brano, due insegnanti lo hanno drammatizzato concludendo così la presentazione del tema di fondo. Questa attività è stata
fatta il 18.10 con i bambini medi e grandi, il 24.10 solo con i bambini piccoli.
 rilettura, la drammatizzazione della parabola da parte dei bambini impersonando i vari ruoli (padrone, vignaiolo, pianta di fico) e la
conoscenza diretta della pianta del fico con un uscita dei bambini grandi e medi nelle vicinanze della scuola alla ricerca degli alberi di fico,
mentre per i bambini piccoli abbiamo invasato una pianta di fico di modeste dimensioni e l’abbiamo portata dentro la scuola (la conserviamo
ancora per curarla e vederla in primavera).
 attività specifiche di conoscenza dell’albero di fico, della vigna e dei suoi frutti realizzando
anche dei lavori specifici (costruzione dell’albero di fico con diversi materiali: corteccia,
semi, terra, ecc). E’ stato spiegato e rafforzato il concetto di “vigna” e di “concime”.
 Conversazioni sul “ è tempo di …” paragonando il tempo del vignaiolo con il tempo di
ciascuno
TEMPO DEI BAMBINI …
TEMPO DEL VIGNAIOLO …
TEMPO DEL FICO …
Per “lavorare” a scuola
Per riposare
Per stare insieme
Per le coccole
Per tornare a casa
Per nutrirsi
Per prendersi cura di sé
Per vangare
Per seminare
Per concimare
Per mangiare
Per riposare
Per essere curato
Per essere concimato
Per nutrirsi
 Per quanto riguarda il gruppo dei piccoli, con semplici attività (aspettare il
proprio turno nel parlare, nel giocare ecc.) si è cercato di far capire il concetto
del tempo che gli altri dedicano a loro per la loro crescita, come il contadino
dedica del tempo per la cura del fico.
 Per il gruppo dei medi e dei grandi, tra le varie attività desideriamo
sottolinearne due.
1. La prima, tenendo conto della tabella guida, ha scaturito la necessità di
consolidare il concetto di tempo “giorno e notte” e delle azioni che
ognuno compie di giorno e di notte (sono stati realizzati cartelloni di
gruppo e singole attività).
2. La seconda è il progetto “orto in condotta” che ha visto i bambini (e non solo loro perché sono stati coinvolti nonni e genitori disponibili)
impegnati nella preparazione del terreno (con relativa concimazione) e semina di alcune piante (orzo, aglio, qualche fiore, ecc).
In questo progetto sono passati i concetti di tempo (tempo atmosferico, tempo del calendario, ecc) in modo particolare il tempo dell’attesa. Così
come il vignaiolo chiede del tempo al padrone per prendersi cura della pianta del fico (gli zappa la terra e lo concima), anche noi impariamo a
prenderci del tempo per curare il nostro orto (zappando, concimando, annaffiando …), aspettando il momento di cogliere i frutti della nostra semina.
Impariamo così la pazienza e l’attesa di qualcosa o Qualcuno che deve venire, che deve nascere …
Nel concetto del tempo di “attesa di qualcosa o Qualcuno che deve venire, che deve nascere …”, si inserisce il tempo di Avvento e Natale per il quale
sono state pensate e realizzate alcune attività specifiche che andremo di seguito a descrivere.
 La prima attività è il Calendario dell’Avvento vissuto assieme ai bambini, ogni giorno, a scuola. Con le immagini del Presepio (stelle, pastori,
pecore, asino, bue, Giuseppe, Maria, Gesù Bambino), ogni giorno, durante il consueto momento di preghiera con il quale iniziamo le attività
della giornata, abbiamo costruito il calendario dell’Avvento facendo capire ai bambini che, l’Avvento è il tempo in cui attendiamo la nascita di
Gesù. Ogni giorno, sempre nel nostro grande albero di fico in salone, abbiamo attaccato un personaggio del Presepio per attendere la nascita
di Gesù.
 Novena di Natale mandata a casa ad ogni bambino. Consiste semplicemente in un foglio dove abbiamo stampato il disegno che rappresenta
l’albero di fico e la Sacra Famiglia, mettendo in evidenza le radici dell’albero e, sopra le stesse, Gesù (ecco qui il concetto fondamentale: “noi
siamo l’albero, Gesù le nostre radici”, inteso nel suo significato più profondo di radici della nostra fede cristiana, del nostro essere cristiani).
Ogni sera, in famiglia, abbiamo invitato i bambini a recitare una preghiera con i loro genitori (preghiera da noi stampata per ogni sera della
novena e allegata al disegno stesso) e a colorare un elemento del disegno (ovviamente non a caso ma con un ordine stabilito da noi e indicato
nel foglio delle preghiere.
 l’invito a partecipare alla Novena in parrocchia, dove, una serata aveva proprio come tema “Gesù la nostra radice”.
 lavoretto/regalo di Natale : ogni bambino ha realizzato il proprio lavoretto utilizzando una tavoletta in legno che rappresentava la terra, un
piccolo ramoscello di arbusto (vero) per realizzare l’albero di fico al quale sono state incollate delle foglie in carta, la tavoletta è stata bordata
con dei semi di zucca e, in fine, paglia e Gesù Bambino sono stati incollati sotto l’albero. (questa attività è stata realizzata dai bambini medi e
grandi). I bambini piccoli, al posto dell’albero di fico, hanno realizzato lo stesso lavoretto, incollando nella tavoletta una foglia di fico realizzata
con della carta e tecniche varie sulla quale, poi, hanno incollato la paglia e Gesù Bambino.
 realizzazione del Presepio a scuola: all’entrata della scuola abbiamo realizzato il
Presepio sotto il grande albero di fico (già realizzato all’inizio dell’anno scolastico,
come quello realizzato in salone) mettendo dei tronchi di albero vero e delle radici
vere sopra le quali abbiamo collocato Gesù Bambino (richiamando il concetto “noi
siamo l’albero, Gesù le nostre radici” – riportandolo scritto in un cartellone e
appeso sopra il Presepio). Ogni bambino, a casa, con i propri genitori, ha realizzato
un personaggio del presepio (ovviamente su consegna di noi insegnanti) che poi ha
portato a scuola contribuendo così alla realizzazione dell’intero presepio.
 Messaggio di Natale dei bambini alle famiglie. Attendiamo la nascita di Gesù in un
posto speciale, nel grande bosco del paese di Vigna Verde, sotto un albero speciale
… (vedi copione del Messaggio – a disposizione -). Quale il concetto di fondo?
L’albero speciale, scelto dagli abitanti di Vigna Verde per rappresentare la nascita
di Gesù, non era l’albero più bello e perfetto del bosco ma quello che aveva saputo
accogliere e ospitare con semplicità e amore gli animali della Vigna che si sono
trovati in difficoltà. Così Gesù sceglie di nascere in ciascuno di noi (albero), se
sappiamo aprire il nostro cuore per accoglierlo, con semplicità, in un gesto di
amore verso chi ci sta vicino. Gesù non guarda all’aspetto esteriore di ciascuno di
noi ma, guarda a quello che sta dentro ad ognuno di noi.
Verifica: Positivo il coinvolgimento dei bambini, dei genitori, dei nonni, del parroco e di
noi insegnanti. Tutti hanno risposto con entusiasmo alle attività proposte. Da parte di noi
insegnanti, la fatica di rimanere concentrate nell’obiettivo principale del messaggio della
parabola e di far passare il concetto dell’essere albero ma, ci siamo anche dette che,
questo concetto è l’obiettivo finale di tutta la programmazione.
3° UNITA’ DI APPRENDIMENTO – POSSO CRESCERE : “E’ tempo di zappare, concimare, crescere e fiorire”
PAROLA DI DIO: Allora disse al vignaiolo:”Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare
il terreno?”. Ma quegli rispose:”Padrone, lascialo ancora quest’anno finchè io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo…”
Gesù cresceva in sapienza, età e grazia … anch’io cresco in …
Gesù da piccolo aveva bisogno di Maria e Giuseppe per poter crescere; anche noi avevamo bisogno di mamma e papà per mangiare, essere cambiati
e poter crescere. Ora, di strada ne abbiamo fatta un po’: cosa riusciamo a fare e cosa riusciremo a fare crescendo. Cosa provo quando riesco a fare
una cosa nuova? quando riesco a fare nuove conquiste, quali sono le mie emozioni?
Il mio albero (me stesso, il mio corpo, le mie emozioni, i miei talenti, ecc) è stato zappato e concimato dai miei genitori e dalle mie insegnanti … sono
cresciuto … Ci sembra importante portare i bambini ad essere consapevoli delle loro capacità che maturano di giorno in giorno; ci sembra importante
far vivere loro la gratificazione e tutte le belle emozioni per essere riusciti a crescere e a fare cose nuove e sempre più grandi.
PROGETTO: POSSO CRESCERE
CARNEVALE/ QUARESIMA/PASQUA
Tempi
Gennaio
Marzo
Finalità del progetto
Intuire l’importanza del nostro corpo e delle
sue capacità.
Intuire l’importanza di saper crescere
cercando di raggiungere sempre nuovi
obiettivi.
TRAGUARDI DI SVILUPPO
Riconoscere l’albero come segno della
Pasqua: morte e resurrezione.
Percorsi tematici
Scoprire il nostro corpo come
dono di Dio;
scoprire le nostre capacità e
potenzialità nel cammino della
nostra crescita e maturazione.
Scoprire l’albero come legno
della croce
Attività
Conversazioni;
osservazioni; attività
mirate; schede ad hoc;
feste.
TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SE’ E L’ALTRO
Imparare a riconoscere e valorizzare le proprie ed altrui potenzialità
Sa eseguire regole di comportamento e assumersi responsabilità sempre maggiori
Vivere la festa della Pasqua nel suo autentico significato: la resurrezione come frutto dell’amore di Dio per l’uomo.
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Conoscere lo schema corporeo e le potenzialità del proprio corpo
Scoprire nella corporeità il frutto dell’amore e della bontà di Dio
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONI
Rafforzare la propria identità sotto il profilo corporeo, intellettuale e psicodinamico
Sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro in maniera sempre più adeguata e precisa
I DISCORSI E LE PAROLE
Intuisce e verbalizza le proprie capacità e potenzialità
Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri i propri sentimenti
Utilizza un linguaggio sempre più appropriato per descrivere le osservazioni e le esperienze
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Intuisce, dietro la grandezza della natura, la presenza del Creatore, il Vignaiolo
Coglie le trasformazioni naturali
Osserva ed esplora i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi con attenzione e sistematicità
Accoglie il creato come un dono prezioso del Signore e, come tale lo rispetta
PAROLE CHIAVI: “Lascialo ancora…” e ZAPPARE, CONCIMARE. Parole che richiamo sempre il concetto del TEMPO, di DARE ANCORA DEL TEMPO;
tempo che ci serve per prenderci cura di questo albero (che siamo noi) affinchè esso produca buoni FRUTTI. In questo tempo di attesa, il Signore
(vignaiolo) è venuto (a Natale); come Lui è cresciuto con l’aiuto di Maria e Giuseppe, anche noi stiamo crescendo con l’aiuto dei nostri genitori e delle
nostre insegnanti. Come il contadino zappa la terra, concima le piante perché portino frutti, anche i nostri genitori si prendono cura di noi.
ATTIVITA’:
Con i bambini piccoli:
 rilettura della parabola del “fico sterile” e la sua drammatizzazione per non dimenticarla.
 Conversazioni, giochi simbolici e di imitazione per riconoscere che cosa ha bisogno la pianta fico per crescere e portare frutti cercando, in
parallelo, di aiutare i bambini a capire di cosa, loro (pianta), hanno bisogno per crescere e imparare a fare qualcosa di nuovo (i nostri frutti).
Per crescere abbiamo bisogno di gesti d’amore da parte di tutti. Il gesto d’amore più importante è stato quello di Gesù che è morto e risorto
per noi.
 percorso ”Dal legno dell’albero al legno della croce con i nostri gesti d’amore”. Quali gesti d’amore siamo capaci noi di fare? Abbiamo
realizzato un cammino che ci ha condotti alla Pasqua attraverso i nostri piccoli gesti d’amore verso gli altri. In salone abbiamo appeso una
croce e, con un percorso fatto di impronte di piedi siamo partiti dall’albero e arrivati alla croce. Lo slogan che ci ha accompagnati nel percorso
è stato :”Dal legno dell’albero al legno della croce con i nostri gesti d’amore”. Ogni giorno una preghiera particolare, spontanea, fatta dai
bambini accompagnata dall’impegno di fare un gesto gentile suggerito dai bambini e scritto sull’impronta del piede, attaccato poi nel
cartellone a formare un sentiero che dall’albero ci conduce alla croce.
 Conversazione per comprendere come sono cresciuti e come sono cambiati rispetto a quando sono nati (siamo cresciuti: le gambe si sono
allungate; le mani sanno prendere le cose; sanno colorare, disegnare; siamo diventati più alti; stiamo imparando a fare cose nuove; ecc.).
 giochi motori abbiamo imitato le attività e i comportamenti di quando eravamo piccoli (gattonare, succhiare, giocare distesi, ecc.)
confrontandoli con i movimenti che riusciamo a fare adesso che siamo cresciuti.
 Realizzazione di un libretto personale in cui ogni pagina è divisa in due parti per mettere a confronto visivamente due comportamenti o due
attività di “QUANDO ERO PICCOLO” e “ADESSO CHE SONO CRESCIUTO”.
Con i bambini medi:
 rilettura della parabola del “fico sterile” e la sua drammatizzazione per non dimenticarla.
 conversazione e brain storming: per focalizzare come Maria e Giuseppe si occupavano di Gesù e come i genitori si occupano di loro bambini.
Gesù cresce, anche noi e la pianta di fico. Scopriamo come.
 Realizzazione di un cartellone di quando eravamo piccoli; conversiamo su
cosa facevamo da piccoli e facciamo giochi di imitazione. Successivamente,
attraverso la realizzazione di un altro cartellone (diviso in due parti)
analizziamo e scopriamo COSA FACEVO DA PICCOLO e COSA SO FARE ORA
CHE SONO CRESCIUTO. Individualmente i bambini hanno realizzato un
quadretto COME ERO/COME SONO.
Ora sono alla scuola materna. Cosa so fare? Scopro le mie capacità. Attraverso il
gioco, mimo, cosa so fare e gli altri cercano di indovinare. Ci sono anche cose che
ancora non so fare. Quando non sono capace chiedo aiuto.
 racconto di due piccole storie per far capire ai bambini che ci sono cose che ancora non riuscono a fare ma, chiedendo aiuto, possono
imparare a fare cose nuove (i nostri frutti).
 brain storming realizziamo un cartellone delle cose che non sappiamo fare. Ma ci sono anche cose che so fare e, attraverso il gioco, lo
dimostro. Con i miei amici gioco, mi diverto e posso imparare cose nuove.
 Semina dei i piselli nel nostro orto. In seguito, andiamo a controllare e scopriamo che le piantine sono nate e crescono, proprio come noi (che
siamo l’albero).
 Realizzazione di un cartellone diviso in due parti, NOI/IL CONTADINO. Ci prendiamo cura dell’orto e i nostri genitori si prendono cura di noi.
Cosa serve alla pianta per crescere? Cosa serve a noi per crescere? Cosa fa il contadino? E cosa facciamo noi? Per crescere e portare frutti,
l’albero ha bisogno di … noi abbiamo bisogno di … anche con i bambini medi è stato realizzato lo stesso percorso fatto con i piccoli.
 Percorso :dal legno dell’albero al legno della croce con i nostri gesti
d’amore”. Ogni giorno una preghiera particolare, spontanea, fatta dai
bambini accompagnata dall’impegno di fare un gesto gentile suggerito dai
bambini e scritto sull’impronta del piede, attaccato poi nel cartellone a
formare un sentiero che dall’albero ci conduce alla croce.
Con i bambini grandi oltre alle attività già citate con l’ausilio di diapositive
dell’infanzia di Gesù abbiamo cercato di far vedere a bambini che anche Lui
cresceva e aveva imparato a fare cose nuove. E noi? Ci siamo confrontati su casa
facevano e come erano da piccoli e adesso che sono cresciuti.
Crescendo impariamo a fare cose nuove, ma capita anche di sbagliare. Qual è la
nostra reazione? Perché? Come possiamo fare?
Il passo successivo è stato quello di mettere in parallelo la nostra crescita e quella
dell’albero di fico: come ero (le radici dell’albero/le mie radici); come sono (il
tronco dell’albero/il mio tronco; come sarò (i rami dell’albero/i miei rami).
Questo concetto lo abbiamo realizzato attraverso un cartellone.
L’albero ha bisogno di … per crescere e fare frutti, e noi, di cosa abbiamo bisogno
per crescere e fare frutti? Realizzazione di una scatola decorata in cui mettere
degli oggetti che simboleggiano ciò che ci serve per crescere:
giocare
Mangiare
Bere
Dormire
Imparare
Coccole
Gli altri (genitori, amici, maestre …)
Palla di cartapesta
Pizza realizzata con il pongo
Decorazione di un bicchiere con carta velina azzurra
Cuscino fatto con stoffa e cotone
Scuola tridimensionale in carta
Cuore decorato con carta panno rossa
“bamboline di carta”
Stiamo crescendo: come ci sentiamo quando impariamo a fare cose nuove? Conversazione.
Andiamo anche noi a vedere il nostro orto per renderci conto, visivamente, che le piante crescono. Come il contadino accudisce le piante anche i
nostri genitori si prendono cura di noi.
Di cosa abbiamo bisogno ancora per crescere?
Per crescere abbiamo bisogno di gesti d’amore da parte di tutti. Il gesto
d’amore più importante è stato quello di Gesù che è morto e risorto per noi.
Quali gesti d’amore siamo capaci noi di fare? Abbiamo realizzato un
cammino che ci ha condotti alla Pasqua attraverso i nostri piccoli gesti
d’amore verso gli altri. In salone abbiamo appeso una croce e, con un
percorso fatto di impronte di piedi siamo partiti dall’albero e arrivati alla
croce. Lo slogan che ci ha accompagnati nel percorso è stato :”Dal legno
dell’albero al legno della croce con i nostri gesti d’amore”. Ogni giorno una
preghiera particolare, spontanea, fatta dai bambini accompagnata
dall’impegno di fare un gesto gentile suggerito dai bambini e scritto
sull’impronta del piede, attaccato poi nel cartellone a formare un sentiero
che dall’albero ci conduce alla croce.
Questo percorso simboleggia anche il nostro percorso di crescita personale.
(percorso comune a piccoli, medi e grandi).
Quindi, per tutti, preparazione a vivere la Pasqua attraverso il tempo di
Quaresima (vissuto con il percorso appena descritto) e attraverso momenti
particolari. Un passo dopo l’altro Gesù giunge a Gerusalemme. Servono passi
di preghiera, di ascolto, di perdono, di gesti d’amore.
4° UNITA’ DI APPRENDIMENTO – “ECCO I MIEI FRUTTI”
Parola di Dio: “… e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai”.
“E’ tempo di raccogliere …”
Dai loro frutti li riconoscerete. I frutti sono belli da vedere e da gustare. Un albero pieno di frutti è uno spettacolo meraviglioso. Il frutto è la pienezza
dell’albero, il senso dell’albero, la sua realizzazione. Gli alberi per produrre frutti hanno bisogno di acqua, di luce, sole e aria. Solo così le loro radici e i
loro rami non si seccano. I frutti vanno colti e mangiati. Mangiare non è solo un bisogno fisiologico dell’uomo, è un atto ricco di significati. La
condivisione del cibo rappresenta una vera e propria modalità di comunicazione, di contatto e di scambio con gli altri e ha dunque una forte valenza
sociale e culturale. Compito della scuola è quello di aiutare i bambini a sviluppare un atteggiamento consapevole, positivo, verso il cibo e gli alimenti,
che consenta loro di conoscerli e sceglierli in modo corretto. Il progetto di educazione alimentare costituisce, pertanto, una significativa occasione di
crescita e di coinvolgimento non solo del bambino, ma anche di tutto il contesto educativo socio-educativo (scuola, famiglia, ecc). E da questo albero
colgo anche i miei frutti! Quali sono i fiori e i frutti del mio albero dopo un anno di scuola?
PROGETTO ALIMENTAZIONE
PROGETTO CONTINUITA’ NIDO/MATERNA MATERNA/PRIMARIA
FESTA FINE ANNO
Finalità del progetto
Intuire che,come l’albero dà i suoi buoni frutti,
anche noi sappiamo dare frutti.
Intuire l’importanza della frutta come alimento.
Intuire l’importanza dei frutti che possiamo
cogliere da noi stessi dopo il cammino di questo
anno scolastico.
Intuire che Gesù, il vignaiolo/contadino sa far
fruttificare il suo albero (noi stessi)
Tempi
Aprile
Giugno
Percorsi tematici
Conoscere i vari tipi di frutta; le
caratteristiche, gli usi, attraverso un
progetto di educazione alimentare.
Conoscenza dei frutti dell’orto
(progetto orto)
Avviare i bambini alla conoscenza
del nuovo ambiente scolastico
attraverso il progetto continuità.
Attività
Conversazioni; osservazioni;
esperimenti; coltivazioni;
giochi; esplorazioni; attività
mirate dei vari progetti;
schede ad hoc; feste.
Raccogliamo i frutti dell’orto.
TRAGUARDI DI SVILUPPO
IL SE’ E L’ALTRO
Collaborare positivamente con i compagni nella raccolta dei frutti dell’orto
Lavorare in modo costruttivo e creativo in gruppo
Cogliere i frutti dell’orto come dono di Dio e saper ringraziare
Cogliere se stessi come frutto dell’amore di Dio e dei nostri genitori
IL CORPO E IL MOVIMENTO
Saper riconoscere i cibi che rafforzano il nostro organismo
Mantenere sano il proprio corpo attraverso una corretta alimentazione
LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONI
Conoscere le caratteristiche dei vari frutti degli alberi e dell’orto
Esprimere la propria creatività con la frutta
Scoprire il piacere di “giocare” con il cibo per superare situazioni di diffidenza nei suoi confronti
I DISCORSI E LE PAROLE
Riconoscere e denominare gli alimenti
Saper operare delle scelte ed argomentarle assumendone la responsabilità
Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni e le esperienze
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Sviluppare una confidenza maggiore nei confronti degli alimenti
Discriminare e classificare i cibi
Formulare, discutere e verificare ipotesi
Sperimentare la preparazione di un alimento
Il senso di questa quarta U.d.a. è dato dalla frase “vedremo se porterà frutto per l’avvenire”. Il frutto è la pienezza e il senso dell’albero; è la sua
realizzazione. Se l’albero ha bisogno di acqua, luce, sole e aria per produrre frutti, anche noi abbiamo bisogno di questi elementi per crescere e
“produrre frutti”. Solo così le nostre radici e i nostri, come le radici e i rami dell’albero, non si seccano. Oltre alle persone che ci accudiscono perché
presenti e vicine a noi (genitori, insegnanti, ecc), c’è Qualcuno che aiuta a far fruttificare in noi dei frutti molto particolari. Sono i frutti
dell’accoglienza, dell’ascolto, della condivisione, del cambiamento, della vita, della fede. Dio è la nostra luce, Gesù acqua, aria e sole. Serve anche una
buona terra dove affondare le radici; buone azioni dove affondare la vita, dove costruire un mondo bello per noi e per gli altri. Un mondo dove tutti
possano godere della bontà dei frutti, dei nostri frutti.
ATTIVITA’
Con i bambini piccoli.
Conoscenza della frutta, in modo particolare nell’attività di continuità
nido/materna. Attraverso la conversazione poi, abbiamo cercato di
portare i bambini a paragonare i frutti degli alberi a ciò che noi abbiamo
imparato a fare ora che siamo cresciuti. Nel proporre l’attività pratica,
chiediamo ai bambini di scegliere una cosa che sanno fare rispetto a
quando erano più piccoli. Ogni bambino, poi, colora l’immagine di ciò
che ha imparato a fare e la colloca dentro al proprio fico sull’albero.
Usciamo poi nell’orto a vedere i piselli che abbiamo seminato: sono
cresciuti proprio come noi e hanno i loro frutti. Per rafforzare il
concetto di cosa abbiamo imparato a fare (prendendo una sola cosa: la
collaborazione, proponiamo dei
giochi a coppie che prevedono la
collaborazione dei bambini al fine
di costruire una relazione positiva
tra di loro.
Con i bambini medi.
Ecco i miei frutti! E’ arrivato il
momento di raccogliere i nostri frutti; il nostro albero non è sterile. I nostri frutti sono le cose che SO FARE, i
traguardi che abbiamo raggiunto: imparare a camminare, a mangiare da soli, a vestirsi da soli; andare alla
scuola dell’infanzia: staccarmi da mamma e papà per stare con i miei amici e le maestre; imparare a
sperimentare nuove esperienze senza paura chiedendo aiuto quando non riesco da solo; condividere con gli
altri bambini i giochi, gli spazi, ma anche le regole, momenti di gioia e di tristezza. Tutto grazie a noi stessi ma anche a tutti quelli che hanno saputo
ZAPPARE e CONCIMARE il nostro albero: genitori, insegnanti, amici e soprattutto Gesù. Perché tutto questo impegno? Per AMORE, è questo il
FRUTTO più importante. Con il Progetto orto abbiamo visto i frutti che le nostre piantine ci hanno dato grazie al nostro impegno nell’innaffiarle,
concimarle ( creando il compostaggio), togliendo le erbacce a grazie anche alla natura e alla luce del sole (tutti doni di Dio). Abbiamo imparato che ci
vuole tanto tempo e pazienza, controllando ogni settimana ciò che alle nostre piantine accadeva. Abbiamo drammatizzato ancora una volta la
parabola del “fico sterile”; siamo usciti in giardino per osservare se il fico (l’albero vero) aveva i frutti. Abbiamo proposto ai bambini varie attività tra
le quali costruire l’albero di fico usando varie tecniche (colori a dita, tempera, ritaglio, ecc), poi colorare delle immagini (nella forma di fico) che
rappresentano le cose che ognuno sa fare e incollarle nel proprio albero di fico. Ecco il nostro albero ha dato i suoi frutti.
Con i bambini grandi.
Rilettura e drammatizzazione della parabola del fico, conversazione sul percorso svolto finora
Stiamo crescendo e, come noi, anche le piante che ci circondano. Visita all’orto e passeggiata attorno alla scuola per osservare gli alberi di fico
Dopo un anno di “crescita” cerchiamo di individuare i frutti che sono “spuntati”: partiamo da un lavoro concreto sulla frutta (assaggio, giochi,
disegno, conversazione, realizzazione di un cartellone raggruppando la frutta per colore dopo averla ritagliata, schede…)
Passiamo dai frutti dell’albero ai “nostri frutti”, cioè cosa abbiamo imparato, come siamo diventati, in cosa abbiamo migliorato… (conversazione,
disegno, “medaglia” con scritta una delle cose positive che i miei amici dicono di me, lettura della storia “Da grande”…)
Conversazione: cosa vorresti fare da grande? Qual è la cosa che vorresti fare ma non puoi perché sei piccolo/a, e quindi aspetti di crescere per
poterla fare? Di seguito le risposte dei bambini:
DA GRANDE VORREI FARE…
Poliziotto, pompiere, maestra di cavallo, dottoressa, militare,
veterinario, zoologo, muratore, scienziato, cuoco, infermiera, gelataia,
paleontologa, dentista, costruire le case, bagnina, venditrice di
giocattoli, maestra, maestra di nuoto, allenatore di calcio, costruttrice
di auto, pittore, giardiniere, meccanico, sarta, ingegnere, elettricista,
postino, falegname, protezione civile allievi in montagna, capo di stato,
zoologo sabato e domenica, fiorista il lunedì e inventore gli altri giorni,
venditrice di scarpe, calze e vestiti, ballerina, modello, carabiniere,
tabaccaio, gran capo di baseball, pitturare le case, pulire la casa
DA GRANDE POTRO’…
Andare all’università, andare al supermercato/centro commerciale da
sola e fare spesa/shopping, guidare la macchina/moto/camion,
costruire uno scrigno, andare da soli a mangiare fuori (gelato, pizza o
altro), attraversare la strada o andare a casa/calcio da soli, lavorare in
ufficio, cucinare, fare aerei/cappelli di carta, accendere un accendino,
tagliare con il coltello, cucire, accendere un fuoco, andare sott’acqua,
toccare il fondo piscina con le mani, tagliare le siepi, lavorare, pilotare
aereo, fare il ciclista, suonare la batteria, curare un bambino, cavalcare,
fare i salti come l’uomo ragno, costruire aerei, salire le scale, costruire
case, salire le scale di vetro perché non avrò più paura, sciare, guardare
“un posto al sole”
CON I GENITORI: riunione di verifica dell’intero anno scolastico che faremo con i genitori. In sede di riunione valuteremo assieme a loro la
programmazione svolta durante l’intero anno scolastico; valuteremo il percorso educativo, le proposte fatte ai bambini ma anche ai genitori. Poi
chiederemo loro di completare, con il frutto di fico, l’albero in salone dove già avevano messo le foglie (con espresso quale frutto avrebbero voluto
cogliere alla fine dell’anno dal loro bambino); il concime (con scritto quali azioni avrebbero intrapreso per concimare la loro pianta/figli). Ora, nel
frutto di fico, scriveranno il/i frutto/i che realmente hanno colto alla fine di questo anno dal percorso educativo dei loro figli. Poi lo appenderanno
all’albero in salone. Ecco il nostro albero di fico che avrà prodotto molti frutti buoni.
Allegato 1: festa Natale
“Piccola Fronda”
Messaggio di Natale 2011
“Natale è la festa di Dio.
Gustiamo l’attesa della festa.
Viviamo pienamente questo tempo.
Attendiamo il Natale
con vivo desiderio.
Accogliamo Gesù che viene!”.
Buon Natale!
La Direttrice e le Insegnanti
INTRODUZIONE
Natale è la conferma da parte di Dio della bontà dell’essere umano.
Natale è un tempo in cui raggiungere gli altri, con le mani e con il cuore. Offriamo amore, accoglienza e pace a coloro che vivono intorno a noi.
Crediamo nel grande mistero del Natale: gli abbracci dei bambini, i gesti spontanei di gentilezza. Conserviamo tutto questo nel nostro cuore!
Crediamo nel significato del Natale: l’amore di Dio che abbraccia il mondo, la nostalgia dell’infinito, la vita immersa nel Mistero. Conserviamo tutto
questo nella nostra anima!
Allora sarà veramente Natale!
1° GRUPPO GRANDI – ALBERI DEL BOSCO
Narratore: Mancavano pochi giorni a Natale e nel paese di Vigna Verde tutti erano indaffarati nei preparativi: per tradizione, infatti, ogni anno nel bosco veniva
rappresentata la nascita di Gesù sotto un grande albero, scelto e addobbato per l’occasione. Non si trattava di un albero qualunque, bensì dell’albero più bello e
perfetto tra tutti.
1° GRUPPO GRANDI – PERSONE
1° GRUPPO MEDI - CONIGLIETTI
Narratore: Una notte scoppiò un forte temporale, e un gruppo di coniglietti impauriti cercò riparo vicino agli alberi. I coniglietti non restarono lì a lungo. Infatti
furono subito scacciati. “Andatevene!” dicevano gli alberi “Con le vostre zampe rovinerete le nostre radici; così non verremo mai scelti dagli abitanti del paese.
Via! Via!”.
I coniglietti se ne andarono in cerca di un altro rifugio, e dopo un po’ si fermarono ai piedi di un piccolo alberello. Piccola Fronda (questo era il suo nome) li accolse
con gioia, felice di poter essere utile. “Venite, riparatevi” disse “Stringetevi a me, così starete al sicuro”.
Passato il temporale i coniglietti ringraziarono Piccola Fronda per la sua gentilezza e se ne andarono.
2° GUPPO MEDI – UCCELLINI
Narratore: Il giorno seguente alcuni uccellini stavano volando nel bosco alla ricerca di qualche rametto per ricostruire i loro nidi distrutti dal temporale.
Si avvicinarono agli alberi, ma questi li scacciarono dicendo: “Non avvicinatevi, state lontani. Con i vostri becchi rovinereste i nostri bellissimi rami, lunghi e
perfetti; così non verremo mai scelti dagli abitanti del paese. Via! Via!”.
Gli uccellini volarono in cerca di un altro posto dove raccogliere i ramoscelli di cui avevano bisogno. Dopo un po’ si fermarono vicino a Piccola Fronda. “Venite”
disse l’albero “Prendete pure qualcuno dei miei rametti”. Gli uccellini ringraziarono Piccola Fronda per la sua generosità e se ne andarono.
3° GRUPPO MEDI – CERBIATTI
Narratore: Più tardi arrivò nel bosco un gruppo di cerbiatti alla ricerca di un po’ di muschio da mangiare. Si avvicinarono agli alberi, ma questi li scacciarono
dicendo: “State lontani da noi! Con i vostri denti rovinereste la nostra corteccia; così non verremmo mai scelti dagli abitanti del paese. Via! Via!” I cerbiatti affamati
se ne andarono altrove in cerca di muschio. Dopo un po’ si fermarono vicino a Piccola Fronda, che disse loro: “Venite, avvicinatevi. Sul mio tronco troverete del
muschio. Mangiate pure”. I cerbiatti felici ringraziarono l’albero per la sua gentilezza, e dopo aver mangiato se ne andarono.
2° GRUPPO GRANDI – PERSONE
Narratore: Ormai era giunta la vigilia di Natale, e gli abitanti di Vigna Verde si recarono nel bosco per scegliere l’albero più bello. Arrivati sul posto, si misero ad
osservare con attenzione, escludendo Piccola Fronda. Con il suo tronco rovinato e i suoi rami spezzati, non era certamente l’albero perfetto che stavano cercando!
Mentre gli abitanti discutevano su quale fosse l’albero migliore, si avvicinò loro un piccolo pettirosso. In quei giorni aveva assistito alla generosità di Piccola
Fronda, e spiegò a tutte quelle persone che le imperfezioni dell’albero erano dovute al suo buon cuore, al suo amore per gli altri prima che per se stesso. Gli
abitanti di Vigna Verde decisero che era Piccola Fronda l’albero che, più di tutti, meritava di essere scelto per la grande festa di Natale, e sotto al quale avrebbero
ricordato la nascita di Gesù. E così, tra la gioia di tutti, ebbero inizio i preparativi. Era la notte di Natale e tutto era pronto: Piccola Fronda, addobbato
festosamente, era felice come non mai. Gli abitanti di Vigna Verde si riunirono attorno a lui per partecipare al ricordo della nascita di Gesù.
ENTRANO MARIA, GIUSEPPE
Narratore: In una fredda notte Giuseppe e Maria, sua sposa in dolce attesa, arrivarono a Betlemme dopo un lungo e faticoso viaggio. Cercarono alloggio nelle
locande, inutilmente… Si avviarono allora verso la campagna e dopo aver camminato per molte ore trovarono un riparo. Si sedettero a riposare, aspettando il
momento tanto atteso. La notte era fredda e buia, illuminata solo dalla luna e da tante piccole stelle.
GRUPPO PICCOLI + NIDO - STELLE
Narratore: Quella stessa notte Maria diede alla luce il suo bambino, il piccolo Gesù. Gli angeli in cielo furono i primi a gioire per la nascita del Salvatore.
3° GRUPPO GRANDI – ANGELI Narratore: E così, come ogni anno, gli abitanti di Vigna Verde avevano cercato di rivivere con questa festa speciale la nascita di
Gesù. Questa volta, però, il messaggio che era arrivato dritto ai loro cuori era molto più profondo del solito: l’albero più bello, scelto dagli abitanti di Vigna verde,
non è certo quello più perfetto da vedere ma quello che ha saputo accogliere e ospitare con semplicità e amore gli animali della Vigna. Così Gesù sceglie di nascere
in ognuno di noi, se sappiamo aprire il nostro cuore per accoglierlo, con semplicità, in un gesto di amore verso chi ci sta vicino.
CANTO FINALE: GLORIA
ALLEGATO 2: FESTA DELLA FAMIGLIA
“GLI BASTA UN SOLO FRUTTO”
Ben arrivati a tutti i presenti,
che sian genitori, amici o parenti.
In questa festa vi verrà presentato
ciò che durante l’anno abbiamo imparato.
Partiamo allora da qualcosa di bello …
che ne dite del nostro orticello?
Tanti semini abbiamo piantato
e poi con pazienza abbiamo aspettato
(ENTRANO IN SCENA I SEMI)
Di acqua fresca c’è tanto bisogno,
quindi se piove … per noi è un sogno!
(ENTRANO IN SCENA LE GOCCE D’ACQUA)
Le nostre piantine avevan bisogno di nutrimento,
e con il concime l’orto abbiam fatto contento
(ENTRA IL SCENA IL CONCIME)
Il contadino fa spazio ad ogni pianta che cresce
togliendo l’erbaccia che dalla terra esce
(ENTRANO IN SCENA LE ERBACCE E POI IL CONTADINO)
Tanta cura e amore messi assieme
fan crescere la pianta che c’è in ogni seme
(ENTRANO IN SCENA TUTTI)
03 giugno 2012
Col passar del tempo abbiamo scoperto che, come le piante,
anche noi ne abbiamo bisogno di cose, e tante!
Servono persone che ci stiano accanto,
e poi coccole e affetto … non sapete quanto!
Abbiamo bisogno di andare a scuola per imparare
ma anche di tempo per poter riposare.
Abbiamo scoperto che per crescere bene
servono amici con cui stare insieme.
Per crescere bene e in modo sano
un po’ di tutto noi mangiamo
(ENTRANO IN SCENA I BAMBINI E IL CIBO)
Mille impegni, tante cose da fare,
ma per noi è importante poter giocare.
(ENTRANO IN SCENA I BAMBINI CHE GIOCANO)
Dopo un anno di lavoro per tutti,
abbiamo raccolto i nostri frutti.
Autonomia, condivisione e altro ancora …
per elencarli ci vorrebbe un’ora!
Per coglierli tutti, lo sapete, ci vuole tempo,
intanto allora godetevi questi e … buon divertimento!
(ENTRANO IN SCENA I FRUTTI)
Oggi di cose ne avete viste e sentite tante,
ma ricordatevi che la famiglia rimane quella più importante!
CANTO: VIVA LA FAMIGLIA
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