BILANCIO SOCIALE 2008-2009 LA GIUSTA COMBINAZIONE TRA PERSONE CONOSCENZA E ORGANIZZAZIONE BILANCIO SOCIALE 2008-2009 SOMMARIO 70 4. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 4 PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE 4.1 QUALITÀ 4.2 PROGETTI ICT E TELEMEDICINA 4.3 RICERCA E SVILUPPO 4.4 FORMAZIONE DEL PERSONALE 4.5 L'ATTIVITÀ DI CONTROLLO INTERNO 4.6 L'AZIENDA DI INSEGNAMENTO 4.7 CITTADELLA DELLA SALUTE 4.8 AREA VASTA 6 NOTA METODOLOGICA INDICATORI 10 160 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO 6. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE 1.1 CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.2 STATO DI SALUTE 1.3 GRAVIDANZE E NASCITE 26 2. PROFILO AZIENDALE 44 2.1 IDENTITÀ, MISSION, VISION E VALORI AZIENDALI 2.2 ASSETTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE 2.3 RISORSE AZIENDALI 2.4 STAKEHOLDERS AZIENDALI 3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 3.1 PROGRAMMAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO 3.2 COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON L'UTENZA 3.3 ASPETTI ETICI 2 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 96 5. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI 5.1 ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA E PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AMBIENTE DI VITA E LAVORO 5.2 ASSISTENZA PRIMARIA E SOCIO SANITARIA 5.3 ASSISTENZA OSPEDALIERA 6.1 ASPETTI ECONOMICI DELLA GESTIONE: RICAVI E COSTI 6.2 IL PATRIMONIO AZIENDALE: ATTIVITÀ E PASSIVITÀ 6.3 I FINANZIAMENTI IN CONTO CAPITALE 6.4 GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE E INFRASTRUTTURE 6.5 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE 6.6 LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E ARTISTICO 184 186 7. SFIDE PER IL FUTURO UN GIORNO IN AZIENDA 188 CONCLUSIONI RINGRAZIAMENTI GLOSSARIO 3 PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE La realizzazione della Cittadella della Salute, il riconoscimento come Azienda di Insegnamento sono gli obiettivi su cui tutta l’Azienda sta lavorando con impegno, così come il governo del sistema, la valorizzazione delle risorse umane e l’organizzazione dei servizi. Un lavoro impegnativo e coinvolgente che ci vede protagonisti ogni giorno e si poggia sui tre pilastri che hanno caratterizzato la programmazione aziendale negli ultimi anni: unicità dell’azienda, centralità della persona, dimensione multi professionale. A metà del mandato di questa Amministrazione si è reso utile ridisegnare il “punto nave” per verificare la coerenza con la rotta prefissata e il percorso fatto. La rotta è rappresentata dai nostri piani triennali (Piano Attuativo Locale e Piano di Zona dei Servizi alla Persona), dai piani annuali e dal percorso di budget. Abbiamo proceduto alla redazione del Bilancio Sociale con uno spirito di apertura verso chi si relaziona con la nostra realtà aziendale, nell’ottica di tradurre quanto realizzato attraverso uno sforzo di misurazione e comunicazione, al fine di favorire un confronto sereno e trasparente con gli interlocutori. Pur trattandosi di uno strumento facoltativo, riteniamo che tale documento sia importante per poter valutare i risultati raggiunti dall’Azienda nell’offerta dei servizi sanitari e socio-sanitari ai cittadini, nell’attenzione ai bisogni di salute e al miglioramento della qualità della vita. La nostra Azienda – in quanto struttura pubblica – nel momento in cui redige un Bilancio Sociale lo fa con lo scopo di rendicontare ai “soci”. Questi altri non sono che i cittadini, le amministrazioni regionale e locali, gli organismi di controllo sociale e tutti coloro che, a vario titolo, interagiscono con la nostra organizzazione. Il percorso fatto e quello da fare, infatti, non ci vede soli. Il coinvolgimento dei cittadini, soprattutto, si sta dimostrando sempre più un nuovo pilastro strategico della nostra programmazione. Ancora una volta ogni nostro risultato appare il frutto di grandi sinergie nel pieno spirito dello slogan: La salute costruiamola insieme. Il Direttore Generale Dr. Claudio Dario DIREZIONE STRATEGICA Direttore Generale Claudio Dario Direttore Amministrativo Giorgio Roberti Direttore Sanitario Pier Paolo Faronato Direttore dei Servizi Sociali Gerardo Favaretto COLLEGIO SINDACALE Gian Quinto Perissinotto, Presidente CONFERENZA DEI SINDACI Liviana Scattolon, Presidente PROGETTO Responsabile Gianluigi Scannapieco, UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione Coordinamento Valentina Gobbetto e Sara Scariot UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione Gruppo di Lavoro Andrea Angelozzi, Camillo Barbisan, Giuseppe Battistella, Paola Bernardi, Chiara Bertoncello, Paolo Betteti, Fabio Bruno, Laura Cadorin, Antonio Carlini, Annamaria Ciaglia, Renato De Vecchi, Giovanni Di Giacomo, Daniele Frezza, Annarita Furlanetto, Elisabetta Ghiotto, Carlo Giordani, Carlo Liva, Giuseppe Migotto, Daniele Panizzo, Chiara Perinotto, Mauro Ramigni, Francesco Rizzardo, Pietro Salvadori, Nello Spinella, Gianni Terrazzani, Stefano Vianello, Massimo Visentin, Emanuela Zilli. Direttori di Dipartimento Renato Andreazza, Nicolò Bassi, Paolo Boldrini, Giovanna Bragagnolo, Carmelo Cascone, Angelo Paolo Dei Tos, Giuseppe Di Falco, Enrico Di Giorgi, Francesco Di Paola, Fabio Fabi, Giancarlo Foscolo, Giovanni Battista Gajo, Giovanni Gallo, Paolo Michielin, Onofrio Sergio Saia, Giorgio Santelli, Carlo Sorbara, Michele Tessarin, Franco Tonetto, Carlo Valfrè, Annalisa Visentin, Germano Zanusso. Responsabili Unità Operativa Complessa 4 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 5 NOTA METODOLOGICA La predisposizione del presente documento, alla sua seconda edizione, trova spunto dal risultato positivo dell’esperienza di stesura del Bilancio di Mandato 2003-2007, nato dall’analisi delle principali pratiche sviluppate nel Paese in materia di rendicontazione sociale nel settore pubblico. A partire dalla seconda metà degli anni ’90 si è infatti assistito ad una crescente affermazione delle teorie di gestione aziendale improntate ad una maggiore trasparenza e responsabilizzazione (Accountability) con particolare riferimento ad una maggiore responsabilità in campo sociale ed ambientale (Social and environmental responsibility)*. La definizione di responsabilità sociale più diffusa è stata pubblicata dall’Unione Europea: “Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde della Commissione Europea, 2001). Il presente Bilancio Sociale, che si ispira alle best practices attualmente in essere, risponde inoltre alla necessità, enunciata nel IV obiettivo strategico del PAL 2010-2012 “Il Governo del sistema”, di “monitorare gli esiti delle decisioni prese dall’organizzazione e renderne conto alla comunità”. Gli anni di riferimento sono il 2008 e 2009; sono presenti anche i dati del 2007 come elemento di confronto con il precedente Bilancio di Mandato. Durante la stesura del presente documento è stato effettuato un percorso di condivisione con i principali stakeholder aziendali, presentando l’iniziativa ai partecipanti ai tavoli dei Piani di Zona (associazioni di volontariato, cooperative, rappresentanti politici e sindacali, Istituzioni), ai Comitati dei Sindaci di Distretto e al Collegio di Direzione. Il documento si compone di sette capitoli e di un focus sulla Cittadella della Salute. Capitolo 4: Elementi qualificanti della gestione Questo capitolo illustra ciò che ha caratterizzato l'Azienda negli anni 2008-2009, con particolare riferimento ad alcune attività qualificanti per l’Azienda Ulss 9. Capitolo 1: Contesto di riferimento Descrive lo scenario territoriale e sociale in cui opera l’Azienda Ulss 9, rappresentato dalla popolazione assistita (abitanti, distribuzione sul territorio, indicatori demografici) e dallo stato di salute. Il documento è stato realizzato con l’ampia collaborazione di tutti i Dipartimenti aziendali che hanno fornito dettagliate relazioni delle attività svolte nel biennio. Ricordiamo infine le principali fonti utilizzate per la stesura di questo documento: l’Atto Aziendale, il Piano Attuativo Locale (PAL), il Piano di Zona dei Servizi alla persona (PDZ), le Direttive aziendali, le Delibere aziendali, i Patti aziendali, i Progetti aziendali e finanziari, il PAL Cure Primarie, la rassegna stampa e il portale dell’Azienda Ulss 9 di Treviso (www.ulss.tv.it). Capitolo 2: Profilo aziendale È dedicato alla presentazione del nuovo assetto istituzionale ed organizzativo dell’Azienda, delle risorse umane che operano al suo interno e di tutti gli altri stakeholders (associazioni, enti, istituzioni ed organizzazioni) che collaborano, stimolano ed integrano i processi di assistenza alla popolazione. Capitolo 3: Obiettivi istituzionali e strategie aziendali Illustra le strategie che hanno guidato i principali cambiamenti organizzativi e le maggiori innovazioni a livello aziendale, a partire dal percorso della Programmazione Aziendale e dai suoi principali documenti. In questo capitolo vengono descritti gli elementi che hanno caratterizzato la gestione nel biennio 2008-2009. * 6 Capitolo 5: Bilancio delle attività In questa sezione viene descritto il core business dell’Azienda, facendo il punto sulle politiche aziendali di prevenzione, diagnosi, riabilitazione in ambito socio sanitario, cura tese a garantire la più ampia integrazione dei processi di cura e assistenza. Capitolo 6: Sostenibilità economica, finanziaria, patrimoniale È il capitolo dedicato alle cifre dal punto di vista economico; risponde al bisogno di conoscere in quali tipologie di assistenza sono state investite le risorse, riclassificando il bilancio secondo le principali aree di intervento del sistema sanitario e socio sanitario. Capitolo 7: Sfide per il futuro Descrive le sfide future per l’Azienda e il suo territorio. Focus Il focus raccoglie le informazioni relative alla Cittadella della Salute, passaggio fondamentale per ridisegnare la sanità trevigiana del prossimo decennio. Indicatori ARSS Allo scopo di allinearsi con le migliori pratiche e consentire un confronto con altre realtà del mondo della sanità e dei servizi sociali, l’Azienda Ulss 9 ha scelto di redigere il Bilancio Sociale seguendo principi di rendicontazione concordati a livello regionale: nella stesura di questo report sono stati adottati alcuni tra i più significativi indicatori sanitari di risultato e di misurazione della performance rispetto agli standard prescelti, individuati dall’ARSS, l’Agenzia Regionale socio sanitaria del Veneto. Vanno in particolare segnalate le linee guida dell’Istituto Europeo per il Bilancio Sociale (IEBS), gli orientamenti della dottrina e le prassi applicative secondo i più accreditati modelli di rendiconto sociale proposti a livello nazionale dal Gruppo di Studio sul bilancio sociale (GBS) e internazionale (AA1000 e Global Reporting Iniziative); inoltre le linee guida del Programma Cantieri, espresse nel manuale “Rendere conto ai cittadini, il bilancio sociale nelle Amministrazioni pubbliche” (2004) nonché la successiva Direttiva sulla Rendicontazione sociale da parte del Ministro della Funzione Pubblica del 17.02.2006. BILANCIO SOCIALE 2008-2009 7 INDICATORI Nella tabella si riportano gli indicatori definiti dall'ARSS, evidenziando i requisiti minimi. CAPITOLO 1. CONTESTO DI RIFERIMENTO INDICATORE PARAGRAFO Popolazione di riferimento Comuni afferenti Superficie Densità Percentuale anziani maggiori di 75 anni Indice di invecchiamento Indice di dipendenza anziani Indice di ricambio Indice di struttura Percentuale di stranieri residenti Suicidi Tasso grezzo di natalità % parti cesarei Gravidanze in minori Basso peso alla nascita 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.1 1.2 1.3 1.3 1.3 1.3 Personale part time Numero dipendenti Composizione personale per profili Dipendenti per classi di età e sesso Tasso di turnover del personale Numero di associazioni Numero dei fornitori Tempo medio di pagamento 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.4 2.4 2.4 CAPITOLO 2. PROFILO AZIENDALE 3. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Tasso di reclamo Tempo medio di risposta al reclamo scritto 3.2.2 3.2.2 4. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE Personale dedicato alla qualità Numero partecipanti attività formative Numero giornate di formazione Numero eventi formativi interni Numero corsi di laurea Numero iscritti 4.1 4.4 4.4 4.4 4.6 4.6 5. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI Indice di copertura vaccinale al 24° mese % popolazione target coperta da programmi di screening 8 INDICATORE Controlli di sicurezza luoghi di lavoro Interventi di promozione della salute Numero prestazioni specialistiche erogate Numero MMG PLS MCA SAI Assistenza domiciliare integrata Assistenza residenziale Utenti SerT % utenti SerT in comunità Numero ricoveri totali Numero ricoveri ordinari Numero ricoveri diurni Numero dimissioni di residenti totali per area medica, chirurgica, terapie intensive, materno infantile Accessi in pronto soccorso Mobilità % fughe Mobilità indice di attrazione Infezioni ospedaliere Interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) Ricoveri in SPDC Tasso utilizzo posti letto Indice di rotazione Indice di case mix Dimessi da reparti chirurgici con DRG medico Incidenza DRG complicati Indice comparativo di performance % ricoveri potenzialmente inappropriati % giornate outliers PARAGRAFO 5.1.2 5.1.4 5.2.1 5.2.1 5.2.1 5.2.1 5.2.2 5.2.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.1 5.3.3 5.3.3 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 5.3.2 6. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE Finanziamento regionale Elasticità investimenti Indice di liquidità Indice di disponibilità Indice rotazione debiti Indice di redditività Indice di vita utile Indice di capacità di investimento nel triennio Capitalizzazione netta Spesa per le attrezzature 6.1 6.2 6.2 6.2 6.2 6.2 6.4 6.4 6.4 6.2 5.1.1 5.1.1 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 9 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO 414.503 ABITANTI NEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO AL 31.12.2009 4.231 NATI NEL 2009 – L’ETÀ MEDIA AL PRIMO PARTO È 32 ANNI 43.424 RESIDENTI PROVENIENTI DALL’ESTERO SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA: 84,7 ANNI PER LE FEMMINE 79,4 ANNI PER I MASCHI L’Azienda Ulss 9 di Treviso serve un territorio di 37 Comuni, con una popolazione residente al 31.12.2009 1.1 CONTESTO DI di 414.503 abitanti (49,10% maschi); la popolazione è cresciuta nel decennio 1999-2009 di oltre 50 RIFERIMENTO mila unità (52.367 pari ad un incremento di circa il 13%), per effetto soprattutto del fenomeno dell’immigrazione. I comuni del territorio di pertinenza si estendono su una superficie di 986 Kmq con una densità di 420 abitanti per Kmq. Anche il territorio trevigiano segue l’espansione demografica in atto in Italia con il progressivo incremento dell’età della popolazione, come dimostra la tabella sottostante che mette a confronto gli anni 2005-2009. Il minor aumento si ha nelle classi centrali, in particolare la fascia 15-44 (-1,8%), che rimane comunque la più numerosa (39,7% della popolazione residente totale). CLASSI DI ETÀ Maschi Femmine 0 - 14 29.544 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 27.785 ANNO 2009 Totale % 57.329 14,5% Maschi Femmine 31.889 30.196 Totale VARIAZIONE VARIAZIONE ASSOLUTA % % 62.085 15,0% 4.756 8,3% 15 - 44 86.731 80.898 167.629 42,3% 84.263 80.390 164.653 39,7% - 2.976 -1,8% 45 - 64 50.120 50.406 100.526 25,3% 55.121 55.352 110.473 26,7% 9.947 9,9% 65 - 74 17.422 20.178 37.600 9,5% 18.958 21.467 40.425 9,8% 2.825 7,5% >=75 11.777 21.701 33.478 8,4% 13.306 23.561 36.867 8,9% 3.389 10,1% 100% 203.537 210.966 414.503 100% 17.941 4,5% totale 10 ANNO 2005 195.594 200.968 396.562 11 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO La quota di persone a carico sta aumentando, come si può evincere dall’aumento dell’indice di dipendenza senile (rapporto tra la popolazione che non lavora e con età >64 anni e la popolazione potenzialmente attiva di età 15-64 anni), che è passato da 25,61 nel 2005 a 28,09 del 2009; i viventi oltre 90 anni sono 3.033 (+10,4% rispetto al 2005), di cui 2.404 donne (79,26%; 78,14% nel 2005). Nella Marca trevigiana si vive a lungo: la speranza di vita alla nascita stimata per l’anno 2009 è di 79,4 anni per i maschi e di 84,7 anni per le femmine, indici in linea con i dati regionali1. La popolazione dell’Azienda Ulss 9 nell’ultimo quinquennio 2005-2009 ha avuto una crescita via via sempre più modesta, come risulta dalla tabella seguente: 2005 tasso di incremento per 1000 residenti2 saldo naturale3 tasso grezzo di natalità per 1000 residenti4 tasso grezzo di mortalità per 1000 residenti5 2006 2007 2008 2009 11,72 8,59 13,37 13,11 5,65 990 1.173 1.204 1.133 973 -17 -1,72 10,86 10,66 10,91 1081 10,21 -0,65 -5,99 8,37 7,74 7,95 8,06 7,86 -0,51 -6,09 POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL’ULLS 9 NELL’ANNO 2009 1,45% 22,39 % < 15 anni 15-64 anni > 64 anni VARIAZIONE VARIAZIONE ASSOLUTA % 2009-2005 -6,07 -51,79 76,16 % ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA NEL QUINQUENNIO 2005-2009 Nel quinquennio 2005-2009, dopo i picchi degli anni 2007-2008, il saldo migratorio è diminuito fino ad arrivare a 1.356 nuovi residenti nel 2009 conseguentemente alla crisi economica. saldo migratorio 2005 2006 2007 2008 2009 3.602 2.242 4.166 4.202 1.356 I residenti provenienti dall’estero sono passati da 31.664 nel 2005 a 43.424 nel 2009 e la loro numerosità incide per il 10,48% della popolazione residente (7,98% nel 2005). La popolazione straniera è prevalentemente giovane, il 22,39% è al di sotto dei 15 anni, mentre la fascia in età lavorativa 15-64 è pari a 33.073 individui (76,16% nel 2009). Di questa ultima fascia 26.477 (60,97% ) sono tra 15 e 44 anni. popolazione straniera 2005 2006 2007 2008 2009 meno di 15 anni 6.743 7.532 8.498 9.387 9.721 15-44 anni 20.878 21.732 24.167 16.134 26.477 15-64 anni 24.524 25.800 29.188 32.053 33.073 397 476 446 544 630 totali 31.664 33.808 38.132 41.984 43.424 % meno di 15 anni 21,30 22,28 22,29 22,36 22,39 % 15-44 anni 65,94 64,28 63,38 38,43 60,97 % 15-64 anni 77,45 76,31 76,54 76,35 76,16 % più di 64 anni 1,25 1,41 1,17 1,30 1,45 più di 64 anni ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL’AZIENDA ULSS 9 NEL QUINQUENNIO 2005-2009 < 15 anni > 64 anni 16-64 anni 100% 80% 60% 40% 77,45 76,31 76,54 76,35 76,16 1 Fonte: Istat 2 (saldo naturale più saldo migratorio)/(res. inizio anno) x 1.000 3 nati vivi-deceduti nell'anno 4 (nati/popolazione residente) x 1000 5 (deceduti/popolazione residente) x 1000 12 20% 21,30 1,25 22,28 1,41 22,29 22,39 22,36 1,45 1,30 1,17 0% 2005 2006 2007 2008 2009 13 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO Gli indicatori demografici temporali seguenti, riferiti all’anno 2009, descrivono la popolazione dell’Azienda Ulss 9 sempre più anziana. L’indice di vecchiaia6 è di 124 anziani ogni 100 giovani. Il suo valore, pur con qualche oscillazione, è costante negli ultimi anni ed indica che per ogni 4 giovani al di sotto dei 15 anni, ci sono 5 anziani oltre i 64. L’indice di dipendenza7 è in lieve ma costante crescita ed è passato dal 47,89% del 2005 al 50,66 % del 2009, indicando ormai che il numero delle persone in età non lavorativa equivale a quello delle persone in età lavorativa. L’indice di struttura8 è una misura dell’invecchiamento della popolazione in età lavorativa. Il suo valore nel 2005 era 101,42%, nel 2009 è diventato 116,59%. (Per ogni 100 residenti di età 15-39 attualmente vi sono 117 residenti di età 40-64 anni). L’indice di ricambio9 è in aumento. Si evidenzia quindi una diminuzione della classe 15-19 sulla fascia 60-64 che sta lasciando il lavoro. Nel 2005 per ogni 100 residenti che si affacciavano all’età lavorativa, quelli che uscivano erano 122; nel 2009 sono aumentati a 129. L’indice di carico di figli per donne in età feconda10 è in leggerissimo aumento (quasi stazionario) ed è passato da 26 figli ogni 100 donne del 2005 a 27 del 2009. Il grafico mostra la composizione delle età della popolazione residente nel territorio dell’Azienda Ulss 9. Si è passati da una forma strettamente piramidale dell’inizio del secolo, tipica di alte natalità e mortalità, a quella attuale ad albero, con basse natalità e mortalità. La parte esterna del grafico è l’apporto dato dai residenti stranieri che, come si vede, incide maggiormente sulle fasce giovani e sull’età lavorativa. COMPOSIZIONE DELL’ETÀ DELLA POPOLAZIONE (ANNO 2009) NUMERO DI DECESSI PER ETÀ E SESSO TRA I RESIDENTI NEL TERRITORIO DELL’AZIENDA ULSS 911 La mortalità della popolazione che abita nel territorio dell’Azienda Ulss 9 di Treviso Nell’Azienda Ulss 9 di Treviso sono morti, nel 2008, 1.670 residenti maschi e 1.637 femmine. 1.2 STATO DI SALUTE Maschi: sesso debole? Nell’Ulss di Treviso i maschi muoiono mediamente a 75,4 anni, le femmine a 82,6. La persona più anziana deceduta nel 2008 è una donna di 107 anni. Il 70% dei maschi è morto prima di compiere 85 anni contro il 40% delle femmine. Il 10% dei morti aveva meno di 56 anni tra i maschi, meno di 64 tra le femmine. L’età in cui sono morte più persone sono 82 anni nei maschi e 88 nelle femmine. 5.000 4.000 Maschi Femmine 100 maschi 3.000 2.000 Numero di decessi 80 1.000 0 -1.000 -2.000 femmine -3.000 -4.000 60 40 20 -5.000 1 6 11 16 21 26 31 36 41 46 51 56 61 66 71 76 81 86 91 96 101 105 95 100 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 età 6 Indice di vecchiaia: residenti di età superiore ai 64 anni su residenti di età inferiore ai 15 anni Indice di dipendenza: residenti in età non lavorativa su residenti in età lavorativa* 100 (residenti in età non lavorativa: popolazione 0-14 e > 65 anni; residenti in età lavorativa: popolazione tra i 15 e i 64 anni). 8 Indice di struttura della popolazione attiva: misura il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa (residenti tra i 40-64 anni/residenti tra 15-39 anni* 100) 9 Indice di ricambio: indicatore del rapporto tra il n. dei posti di lavoro che la popolazione lascerà liberi con quelli che la popolazione entrante nel mondo del lavoro richiederà (residenti tra i 60-64 anni/residenti tra i 15-19 anni* 100) 10 Indice di carico di figli per donne in età feconda: residenti di età 0-4 anni per 100 donne in età 15-39 (residenti di età 0-4 anni/donne residenti 15-39 anni* 100) 25 6 18 0 0 7 14 11 Fonte: Flusso ISTAT di Mortalità 15 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO La probabilità di morire per un residente è stata, nel 2008, dello 0,81%. Questa probabilità è però molto diversa a seconda dell’età e del sesso, come evidenziato nel grafico seguente. La mortalità tra gli anziani: la mortalità degli over-65 dell’Azienda Ulss 9 di Treviso è tra le più basse della Regione Veneto ed è significativamente più bassa della media regionale. Lo studio “Anziani: profili di salute e di utilizzo dei servizi sanitari. Regione Veneto” (SER, febbraio 2010) segnala che nell’Azienda Ulss 9 il Rapporto Standardizzato di Mortalità* degli over-65 è di 0,96 nei maschi e di 0,93 nelle femmine (periodo 2003-2006). La mortalità cardiovascolare è significativamente più bassa della media regionale, sia nei maschi sia nelle femmine: il Rapporto Standardizzato di Mortalità12 è pari a 0,89 e 0,87 per le malattie del sistema circolatorio, 0,82 e 0,78 per le malattie ischemiche del cuore; è invece prossimo alla media per le malattie cerebrovascolari (1,06 e 0,94). La mortalità per tumori maligni e quella per le malattie dell’apparato respiratorio sono sulla media regionale. La mortalità per diabete mellito è nella media per i maschi e significativamente più bassa nelle femmine (0,86 e 0,69). MORTALITÀ PER ETÀ E SESSO PRIMA DEGLI 80 ANNI TRA I RESIDENTI DELL’ AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2008) 5% 4,3% 1,7% Maschi Femmine mortalità 4% 3% I decessi degli stranieri: 26 maschi residenti, deceduti nel 2008, erano stranieri. 7 le femmine. Per 4 maschi e 3 femmine la cittadinanza è sconosciuta. Mediamente i non italiani muoiono a 41,2 anni i maschi e a 24,9 le femmine. Vi sono 4 decessi per cause perinatali o gravi malformazioni alla nascita. Tra gli altri il 61% dei maschi (17 casi) e l’87% delle femmine (7 casi) muoiono per malattia, i rimanenti per fratture e traumi (11 maschi ed 1 femmina). Le malattie più frequenti che causano il decesso sono quelle cardiovascolari (11 casi, 10 maschi ed una femmina) e i tumori maligni (5 maschi e 5 femmine). 2,2% 0,7% 2% 1,4% 0,5% 0,8% 0,5% 1% 0,2% 0,5% 0,3% 0,2% 0,1% 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 1-4 0 0% 0,2% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,1% 0,1% Si muore a casa o in ospedale? La proporzione di persone che muoiono in un istituto di cura è diminuita tra il 1996 ed il 2008 dal 68% (in entrambi i sessi) al 43% nelle femmine e al 53% nei maschi. Tra il 2000 ed il 2008 la proporzione di persone che muore a casa è progressivamente aumentata per adulti ed anziani, come si può bene vedere nel grafico seguente: età Tra le femmine la mortalità è inferiore all’1% sino alla classe d’età 75-79, mentre i maschi superano questo valore già nella classe 65-69. La probabilità di morire nell’anno aumenta molto nelle classi d’età più avanzate sino a superare il 50% nei centenari. ANDAMENTO 2000-2008 DELLA PROPORZIONE DEI DECESSI A DOMICILIO PER CLASSE D’ETÀ TRA I RESIDENTI DELL’AZIENDA ULSS 9 PERCENTUALE DI DECEDUTI NELLA ETÀ PIÙ AVANZATE TRA I RESIDENTI DELL’ AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2009) 29% 63% 61% Maschi Femmine Proporzione di decessi a domicilio 70% 60% mortalità 50% 40% 33% 29% 30% 20% 10% 15% 4% 5% 9% 17% 11% 27% 45-64 65-84 85+ 25% Tendenza (45-64) Tendenza (65-84) Tendenza (>=85) 23% 21% 19% 17% 15% 2000 2001 0% 80-84 85-89 90-94 95-99 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 anno 100+ età 12 16 rapporto tra morti osservate e morti attese 17 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO I suicidi: nel 2007 vi sono stati 27 suicidi, 23 maschi e 4 femmine. I due più giovani si sono suicidati a 29 anni (un maschio ed una femmina). La femmina più anziana si è suicidata a 61 anni, il maschio a 84. Il fenomeno avviene con più frequenza tra i maschi di mezz’età (14 casi tra i 50 e i 69 anni). Le cause principali di decesso: considerando tutte le classi d’età la principale causa di decesso sono le malattie cardiovascolari con 1.189 decessi, seguono i tumori con 1.119. Insieme questi due capitoli di mortalità determinano il 69% dei decessi. I primi dieci gruppi di malattie che causano la morte sono riportate nel grafico seguente. Le malattie cardiovascolari si confermano la principale causa di morte Tra bambini e ragazzi (da 1 a 17 anni) i tumori iniziano ad essere la principale causa di morte. I decessi sono comunque un evento infrequente (11 casi in tutto, pari allo 0,3% sul totale dei decessi). Decessi di persone con età 1-17 per causa principale di decesso14 CAPITOLO DESCRIZIONE Tumori 5 45% 17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 3 27% 19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 2 18% 6 Disordini del sistema nervoso 1 9% 1% 2% Decessi di persone con età 18-44 per causa principale di decesso15 Disordini del sistema nervoso 3% Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 3% Malattie dell’apparato digestivo CAPITOLO DESCRIZIONE 4% 5% Malattie del sistema respiratorio 5% Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne MASCHI FEMMINE TOTALE % 13 21 34 37% 27 6 33 36% 9 13 1 14 15% 1 Malattie infettive e parassitarie 2 0 2 2% 6 Disordini del sistema nervoso 1 1 2 2% 10 Malattie del sistema respiratorio 1 0 1 1% 11 Malattie dell’apparato digestivo 1 0 1 1% 13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 0 1 1 1% 14 Malattie dell’apparato urogenitale 0 1 1 1% 17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 0 1 1 1% 18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 1 0 1 1% 59 32 91 19 6% Tumori 34% Malattie del sistema circolatorio 35% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% La mortalità nelle varie età Nel primo anno di vita i decessi, tra i residenti, sono rari: nel 2008 ve ne sono stati 7 (pari allo 0,2% sul totale dei decessi). Le principali cause di decesso sono legate al parto ed a malformazioni congenite. ANNO 2008 Tumori Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne Malattie del sistema circolatorio 2 Disordini mentali e del comportamento 0% 11 I giovani adulti muoiono soprattutto a causa dei tumori. Gli infortuni ed incidenti causano decessi prevalentemente tra i maschi. Su questi, nonostante la giovane età, iniziano a colpire le malattie cardiovascolari. La mortalità in questa fascia di età è pari al 2,8% sul totale dei decessi. PRIMI 10 GRUPPI DI CAUSE DI MORTE PER FREQUENZA NELLA POPOLAZIONE DELL’AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2008 - CLASSIFICAZIONE ICD10) Malattie infettive e parassitarie % 2 Totale Malattie dell’apparato urogenitale 2008 Totale 13 Decessi di persone con età 0 per causa principale di decesso CAPITOLO DESCRIZIONE 2008 % 16 17 Condizioni che originano dal periodo del parto 2 29% Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 2 29% 1 Malattie infettive e parassitarie 1 14% 6 Disordini del sistema nervoso 1 14% 11 Malattie dell’apparato digestivo 1 14% Totale 7 14 13 18 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9 15 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9 19 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO Più di un decesso su due tra gli adulti (45-64 anni) è dovuto ai tumori. In questa classe d’età abbiamo circa l'11% dei decessi totali. Decessi di persone con età 45-64 per causa principale di decesso16 CAPITOLO DESCRIZIONE 12 Malattie della pelle e dei tessuti sottocutanei Patologie del sangue, degli organi ematopoietici e disordini dei meccanismi immunitari Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche ANNO 2008 CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE % 2 9 Tumori 121 97 218 60% Malattie del sistema circolatorio 42 14 56 16% 19 Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne 28 4 32 9% 4 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 14 3 17 5% 11 Malattie dell’apparato digestivo 8 4 12 3% 6 Disordini del sistema nervoso 5 2 7 2% 14 Malattie dell’apparato urogenitale 5 1 6 2% 1 Malattie infettive e parassitarie 3 1 4 1% 5 Disordini mentali e del comportamento 2 0 2 1% 10 Malattie del sistema respiratorio 2 0 2 1% 13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 1 1 2 1% 18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 2 0 2 1% 17 Malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche 0 1 1 0% Totale 233 128 361 Tra gli anziani (65-84 anni) avvengono oltre il 44% dei decessi. I tumori sono ancora la causa più frequente. Gli infortuni ed incidenti hanno una frequenza significativa anche nel sesso femminile. 17 Decessi di persone con età 65-84 per causa principale di decesso CAPITOLO DESCRIZIONE FEMMINE TOTALE Totale MASCHI FEMMINE TOTALE % 1 2 3 0% 1 1 2 0% 1 0 1 0% 898 554 1452 Tra i grandi anziani (con più di 84 anni) le malattie cardiovascolari sono la più frequente causa di morte: una persona su due muore per queste. A quest’età l’aspettativa di vita è spesso modesta per le molteplici patologie che accompagnano la vecchiaia e il decesso è, frequentemente, la naturale cessazione della vita. Decessi di persone con età >=85 per causa principale di decesso18 ANNO 2008 CAPITOLO DESCRIZIONE MASCHI FEMMINE TOTALE % 9 Malattie del sistema circolatorio 205 468 673 49% 2 Tumori 100 128 228 17% 10 Malattie del sistema respiratorio 59 65 124 9% 5 Disordini mentali e del comportamento 26 94 120 9% 11 Malattie dell’apparato digestivo 18 28 46 3% 6 Disordini del sistema nervoso 14 26 40 3% 4 7 32 39 3% 15 24 39 3% 10 13 23 2% % 19 2 Tumori 407 227 634 44% 14 9 Malattie del sistema circolatorio 286 160 446 31% 1 Malattie infettive e parassitarie 3 13 16 1% 10 Malattie del sistema respiratorio 43 17 60 4% 18 Sintomi e segni non altrimenti classificati 4 9 13 1% 11 Malattie dell’apparato digestivo Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne Disordini del sistema nervoso 36 24 60 4% 3 Patologie del sangue, degli organi ematopoietici e disordini dei meccanismi immunitari 2 4 6 0% 30 24 54 4% 12 Malattie della pelle e dei tessuti sottocutanei 0 3 3 0% 30 16 46 3% 13 Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi 1 2 3 0% Disordini mentali e del comportamento Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche Malattie infettive e parassitarie 15 30 45 3% 8 Malattie dell’occhio e dei suoi annessi 0% 19 25 44 3% 13 17 30 2% Malattie dell’apparato urogenitale Malattie muscoloscheletriche e dei tessuti connettivi Sintomi e segni non altrimenti classificati 12 5 17 1% 2 3 5 0% 2 3 5 0% 19 6 5 4 1 14 13 18 16 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9 17 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9 20 17 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche Infortuni, avvelenamenti ed altre conseguenze di cause esterne Malattie dell’apparato urogenitale ANNO 2008 MASCHI 3 ANNO 2008 Totale 18 0 1 1 464 910 1374 Schede ISTAT di decesso - residenti Azienda Ulss 9; Responsabile del flusso e della codifica: SER - Castelfranco Elaborazione: dr. Giuseppe Battistella - Azienda Ulss 9 21 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO I tumori: i tumori maligni hanno causato nel 2008 il 46% dei decessi nella popolazione compresa tra il primo e l’ottantacinquesimo anno di vita. Nei maschi la proporzione sul totale è inferiore rispetto alle femmine (46% contro 47%) ma la numerosità totale è superiore (541 verso 338). Ciò è dovuto alla mortalità complessiva molto più alta nei maschi. Un decesso su cinque è stato causato dal tumore al polmone, che ha causato il 25% dei decessi per tumore nei maschi e l’11% nelle femmine. La causa più frequente di questo tumore è sicuramente il fumo di tabacco, a cui sono attribuibili almeno il 70% di questi tumori. Tra i maschi si sarebbero evitati, quindi, un centinaio di decessi prematuri in mancanza dell’esposizione al fumo di tabacco considerando il solo tumore del polmone. Questo numero sale se si considera che molti altri tumori hanno tra le loro cause il fumo. Quando il numero di morti è nettamente superiore nei maschi per un tumore ci si deve ricordare che in passato essi fumavano molto più delle donne. Questo è l’unico rischio importante che li differenzia dalle donne, con l’eccezione dei tumori dovuti ad esposizioni a tossici negli ambienti di lavoro. Se volessimo stimare il numero di morti per fumo tra i maschi, ai 100 per tumore del polmone andrebbero aggiunti una decina di morti per tumore alla vescica, altrettanti alla laringe, 5 all’esofago, 4 all’ipofaringe ed altri. Visto che l’aspettativa ragionevole di vita di un trevigiano è di almeno 85 anni, si può ipotizzare che almeno 130 maschi siano stati strappati prematuramente alla vita a causa delle sigarette: uno ogni quattro morti per tumore. I decessi per malattie cardiovascolari: le malattie cardiovascolari tra le femmine impattano soprattutto dopo gli 85 anni, dove determinano quasi i ¾ dei decessi per malattie cardiovascolari. Nei maschi la situazione è molto diversa: oltre un decesso su due per malattie cardiovascolari avviene tra i 65 e gli 84 anni. I deceduti per malattie cardiovascolari con meno di 85 anni, nel 2008, sono 516, 341 maschi e 175 femmine. Di questi il 38% (198) sono morti per malattie cardiache croniche, il 24% per ictus (124) ed il 22% per infarto (113). Si noti che, tra i maschi, molte di queste patologie causano il doppio di decessi rispetto alle femmine. I nati vivi da donne residenti nell’Azienda Ulss 9 nel quinquennio 2005-2009, sono passati da 4.308 a 1.3 GRAVIDANZE E NASCITE 4.23119. Il trend è stato positivo fino al 2008, anno in cui è stato raggiunto il valore massimo dall’inizio del secolo (4.455), mentre l’anno 2009 indica un’inversione di tendenza (4.231, valore minimo nel quinquennio). ANNO 2005 2006 2007 2008 2009 nati vivi 4.308 4.277 4.439 4.455 4.231 L’età media del parto è rimasta pressoché costante, 32 anni compiuti. Sono in lieve calo i parti cesarei20, passati da 1.018 nel 2006 a 956 nel 2008 (anno in cui sono stati pubblicati i dati regionali e nazionali). La media dei parti cesarei nel 2008 per l’Azienda Ulss 9 è 22,19%, per il Veneto 28,15% mentre la percentuale nazionale si attesta al 36,90%. 2006 2007 2008 2009* parti cesarei 1.018 918 956 929 VARIAZIONE ASSOLUTA -89,00 VARIAZIONE % parti totali 4.188 4.248 4.327 3.993 -195,00 -4,66 % cesarei 24,31 21,61 22,19 23,27 -1,04 -4,29 -8,74 * fuga extra veneto 2009 non pervenuta , ipotizzata uguale a quella del 2008 Tra il 2006 e il 2009 vi è stata una diminuzione della proporzione di bambini con peso alla nascita particolarmente basso (<=1,0 kg) o particolarmente alto (>=4,5 kg). FREQUENZA DEI DECESSI PER MALATTIE CARDIOVASCOLARI NEI DUE SESSI PER CLASSE D’ETÀ NELL’AZIENDA ULSS 9 (ANNO 2008) PESO ALLA NASCITA IN GRAMMI <=1000 FEMMINE classe d’età 0,08% MASCHI 1,09% 1,18 % 18-44 13,46 % 45-64 3,53 % 17,24 % 2006 % 2007 % 2008 % 2009* % 21 0,5 14 0,3 10 0,2 11 0,3 >1000 - <=1500 25 0,6 29 0,7 26 0,6 16 0,4 >1500 - <=2500 220 5,3 238 5,6 251 5,9 249 6,2 >2500 - <=4500 3.819 92,9 3.905 92,5 3.953 92,7 3.675 92,2 28 0,7 34 0,8 24 0,6 37 0,9 65-84 >4500 85+ totale nati con peso noto 4.113 4.220 4.264 3.988 * fuga extra veneto 2009 non ancora disponibile, ipotizzata uguale a quella del 2008 24,05 % 39,26 % 19 20 22 Fonte anagrafi comunali DRG 370 e DRG 371 23 01. CONTESTO DI RIFERIMENTO L’aborto Gli aborti possono essere di varie tipologie: legati alle problematiche specifiche, spontanei, volontari provocati legalmente (Interruzioni Volontarie della Gravidanza o IVG) o illegalmente (non noti all’Azienda). Nella tabella che segue (dati Scheda Dimissione Ospedaliera) si riportano i ricoveri per aborto di donne residenti nel territorio dell’Azienda Ulss 9 con cittadinanza italiana avvenuti in qualsiasi ospedale pubblico o convenzionato tra il 1999 e il 2009, suddivisi per tipologia. TIPOLOGIA DI ABORTO 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 aborto ritenuto 317 256 288 362 323 346 375 384 414 375 410 gravidanza ectopica 30 33 31 47 41 53 46 44 49 38 39 aborto spontaneo 143 202 181 199 196 204 144 171 166 134 136 IVG 438 404 406 457 424 446 414 434 382 372 275 Gli aborti ritenuti sono in crescente aumento dal 1999 fino a oggi. Le gravidanze ectopiche e gli aborti spontanei, dopo un crescita dal 1999 al 2004, sono in diminuzione. Dal 1999 al 2009, si registra un minor numero di casi di interruzioni volontarie di gravidanza legalmente riconosciute. Nella popolazione straniera residente nel territorio dell’Azienda Ulss 9, la tabella sottostante illustra i casi di aborto per tipologia. TIPOLOGIA DI ABORTO aborto ritenuto 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 19 30 30 32 54 75 75 74 98 82 101 gravidanza ectopica 1 7 13 5 16 11 11 10 15 21 19 aborto spontaneo 9 31 39 44 59 59 54 53 74 63 57 IVG 77 92 122 130 213 214 165 181 209 218 191 Per quanto riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza, dopo un costante aumento dal 1999 al 2004 e un picco di casi nel 2008, nel corso dell’anno 2009 i casi sono diminuiti, nonostante l’aumento delle donne straniere in età feconda (15-49 anni) nel nostro territorio (da 10.722 nel 2006 a 14.161 nel 2009). Aumentano i casi di aborto ritenuto e le gravidanze ectopiche. Gli aborti spontanei, in aumento dal 1999 al 2007, ora sono in lenta discesa. 24 02. PROFILO AZIENDALE 02. PROFILO AZIENDALE 4.645 DIPENDENTI IN ORGANICO ALL’AZIENDA AL 31.12.2009 529 MEDICI DI MEDICINA GENERALE, PEDIATRI DI LIBERA SCELTA, SPECIALISTI AMBULATORIALI E MEDICI DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE CONVENZIONATI 69,8% DIPENDENTI DI SESSO FEMMINILE 73,90 GG TEMPO MEDIO DI PAGAMENTO FATTURE L’Azienda Ulss 9 di Treviso ha personalità giuridica pubblica ed autonomia imprenditoriale e giuridica. 2.1 IDENTITÀ, La ragione sociale dell’Azienda è: Azienda Unità Locale socio sanitaria n. 9 di Treviso. La sua sede lega- MISSION, VISION E le è in Treviso, Borgo Cavalli 42. VALORI AZIENDALI Nella programmazione regionale, il territorio dell’Azienda Ulss 9 è inserito nell’area vasta Treviso-Belluno, che comprende anche gli ambiti territoriali delle Aziende Ulss 1 di Belluno, 2 di Feltre, 7 di Pieve di Soligo e 8 di Asolo, al fine di ottimizzare l’impiego di risorse e di migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi, anche attraverso la condivisione dei processi gestionali. Il logo è l’elemento base del sistema d’identità visiva aziendale. Il simbolo rimanda all’antico scudo riportante il “flagello” affiancato dalle lettere SM21. L’Azienda Ulss 9 di Treviso, quale ente strumentale della Regione del Veneto, ha come finalità, nel rispetto del livelli essenziali di assistenza (LEA) sanitaria e sociale, il perseguimento del benessere fisico, psichico e sociale della popolazione nel proprio ambiente di vita e di lavoro. Tale benessere è garantito dallo sviluppo di un sistema impegnato a promuovere la qualità dell’assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale in un’ottica di garanzia di equità e di accessibilità da parte dei cittadini, di mantenimento di adeguati livelli scientifici e tecnologici e di condizioni di appropriatezza ed economicità. La missione dell’Azienda Ulss 9 consiste nel rispondere ai bisogni di salute della comunità, erogando prestazioni di assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale così come definito dalla programmazione regionale, secondo principi di buon andamento dell’ amministrazione, e orientando la propria organizzazione alla centralità della persona, all’unicità dell’Azienda e alla dimensione multiprofessionale dell’intervento, in un contesto idoneo a garantire equità nel trattamento e nell’accesso ai servizi. La visione consiste nel riconoscersi quale parte del sistema sanitario e sociale della Regione del Veneto, orientato al miglioramento continuo della qualità dell’assistenza e alla risposta ai bisogni complessi ed articolati dei propri cittadini, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla competenza professionale degli operatori e sull’innovazione tecnologica, gestionale e sulle migliori pratiche cliniche e assistenziali. I principi che presiedono all’azione gestionale dell’Azienda sono i seguenti: centralità della persona intesa come valore assoluto dal quale scaturisce il diritto alla salute così come garantito dall’art. 32 della Costituzione; I valori aziendali: centralità della persona, unicità dell’Azienda, dimensione multiprofessionale dell’intervento 21 26 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 Il logo fa riferimento a Santa Maria di Battuti, patrona della Scuola o Compagnia dei Battuti, sorta verso il 1260 in Umbria in un clima di acceso fervore religioso. Lo stemma del vecchio Ospedale di Treviso consiste in un flagello, posto in verticale su un campo d’argento, con il manico rosso ed avente nella parte inferiore attaccate due catenelle di colore nero affiancate dalle lettere S.M. sormontate a loro volta da un accento circonflesso; il flagello era lo strumento di penitenza con il quale, camminando in processione per le vie della città tra la fine del ’200 e gli inizi del secolo seguente, si battevano il corpo i penitenti che la voce popolare chiamò con il nome di “battuti”. Le lettere SM indicano invece la scuola di S. Maria, proprietaria della più importante istituzione ospedaliera pubblica trevigiana. Sulle motivazioni della scelta di questo simbolo si precisò che mancava, negli atti di archivio, una qualsiasi “figura di stemma nel senso araldico della parola”, ma che i documenti portavano invece da sempre la rappresentazione di “un sigillo nel quale è raffigurato il flagello affiancato dalle lettere SM”. Di qui la decisione conseguente di usare il sigillo stesso come simbolo dell’Ospedale. Lo stesso simbolo è scolpito sulla colonna di marmo ubicata al centro del piazzale antistante la vecchia sede ospedaliera di S. Leonardo. Nel periodo fascista allo scudo dello stemma venne aggiunta superiormente una fascia nera caricata da un piccolo fascio littorio circondato da un ramoscello di alloro, da una quercia e da un nastro tricolore svolazzante. 27 02. PROFILO AZIENDALE unicità dell’Azienda: l’Azienda sanitaria, ancorché composta di diverse Strutture Operative, opera in modo sinergico al fine di conseguire gli obiettivi di salute che le sono propri; dimensione multiprofessionale dell’intervento: può prevedere l’integrazione operativa di più competenze professionali nel singolo intervento mediante lavoro di équipe; appropriatezza: definita come la capacità di erogare prestazioni di provata efficacia e sicurezza in tempi adeguati ai bisogni clinici, nei contesti assistenziali opportuni, a chi ne ha effettivamente bisogno; equità: intesa come presupposto necessario per garantire la parità di accesso alle prestazioni ed ai servizi sanitari e socio sanitari nel rispetto del principio di appropriatezza; innovazione, intesa da un lato come promozione dello sviluppo costante di nuove conoscenze e competenze, dall’altro come ricerca del continuo miglioramento; trasparenza nei processi decisionali, intesa come stile aziendale volto ad assicurare visibilità e chiarezza nei rapporti sia interni che esterni, in una logica di responsabilità sostanziale dei risultati; riservatezza: nel senso di assicurare la tutela del trattamento dei dati concernenti il cittadino; sicurezza: intesa come possibilità di ottenere le prestazioni in condizioni di tutela dal rischio legato a possibili fattori ambientali con riferimento agli aspetti strutturali, tecnologici ed organizzativi, sia per gli utenti che per gli operatori; coinvolgimento dei cittadini: nel senso di promuovere la partecipazione alla definizione delle politiche della salute attraverso gli organismi preposti; “la salute, costruiamola insieme” non è un semplice slogan, ma rispecchia la chiara volontà dell’Azienda di coinvolgere i cittadini, le istituzioni, le associazioni e il volontariato in genere, anche nella forma dell’auto mutuo aiuto, nell’affrontare e risolvere i problemi della salute e non solo della sanità. Area Sanitaria: afferisce al Direttore Sanitario e comprende le Strutture Operative24: Distretto Socio Sanitario; Ospedale; Dipartimento di Prevenzione. Area Sociale: afferisce al Direttore dei Servizi Sociali e comprende le seguenti aree: Area infanzia minori famiglia; Area delle politiche giovanili e comunitarie; Area delle tossicodipendenze-disagio e devianza; Area anziani; Area salute mentale; Area disabilità, compresi i processi di superamento delle grandi istituzioni. Area Amministrativa: afferisce al Direttore Amministrativo e comprende i Servizi Amministrativi e Tecnici. CONFERENZA DEI SINDACI Presidente Sig.ra Liviana Scattolon Lo slogan scelto dall’Azienda: La salute costruiamola insieme DIRETTORE GENERALE Dr. Claudio Dario COLLEGIO DI DIREZIONE COLLEGIO SINDACALE Presidente Dr. Gian Quinto Perissinotto STRUTTURE DI STAFF CONSIGLIO DEI SANITARI 2.2 ASSETTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE Nel biennio 2008-2009, attraverso un intenso lavoro di condivisione all’interno delle Strutture Operative e dei Dipartimenti, è stato rivisto l’assetto organizzativo e funzionale definito con l’Atto Aziendale22 in conformità alla programmazione e alle linee di indirizzo regionali e sono stati ridefiniti i principi e le modalità dell’assistenza. Il nuovo Atto Aziendale, dopo aver illustrato gli elementi identificativi caratterizzanti, delinea gli organi aziendali, quali il Direttore Generale (al quale è attribuita autonomia gestionale e imprenditoriale) e il Collegio Sindacale, i componenti la Direzione Strategica (Direttore Amministrativo, Direttore Sanitario, Direttore dei Servizi Sociali), gli organismi collegiali quali Collegio di Direzione, Consiglio dei Sanitari, Conferenza dei Sindaci ed Esecutivo dei Sindaci e Comitato dei Sindaci dei Distretto, indicando, per ciascuno le rispettive funzioni e competenze23. L’Atto Aziendale definisce l’organizzazione del livello operativo dell’Azienda, che si articola in tre Aree, ognuna delle quali afferisce al competente Direttore di Area. DIRETTORE AMMINISTRATIVO Dr. Giorgio Roberti 23 28 Deliberazione del Direttore Generale n. 1524 del 30.12.2009 Per il dettaglio delle funzioni e delle competenze di ciascuno si rimanda all’Atto Aziendale disponibile sul sito www.ulss.tv.it DIRETTORE SOCIALE Dr. Gerardo Favaretto SERVIZI SOCIALI SERVIZI AMMINISTRATIVI/TECNICI Nell’ultimo biennio il nuovo Atto Aziendale ha ridefinito l’assetto organizzativo dell’Azienda 22 DIRETTORE SANITARIO Dr. Pierpaolo Faronato DIRETTORE DIPARTIMENTO SERVIZI OSPEDALIERI PRESIDIO OSPEDALIERO DI TREVISO 24 PRESIDIO OSPEDALIERO DI ODERZO COORDINATORE DEI DIRETTORI DI DISTRETTO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DISTRETTI SOCIO SANITARI DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Per il dettaglio delle funzioni e delle competenze di ciascuna Struttura Operativa si rimanda all’Atto Aziendale disponibile sul sito www.ulss.tv.it 29 02. PROFILO AZIENDALE L’organizzazione del livello operativo dell’Azienda si articola in: Strutture Operative; Dipartimenti strutturali e funzionali; Unità Operative complesse e semplici. Alle Strutture Operative dell’Azienda dotate di autonomia gestionale, articolate in Dipartimenti e Unità Operative complesse e semplici, spetta la gestione caratteristica dell’Azienda. Le Strutture Operative, benché autonome, agiscono, per il tramite dei Direttori di riferimento, in modo coordinato ed integrato tra loro. I Servizi Amministrativi e Tecnici svolgono funzioni di supporto e rappresentano lo strumento mediante il quale vengono acquisite, organizzate e gestite le risorse destinate alla erogazione delle attività sanitarie e socio sanitarie. Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM)25 afferisce al Coordinamento dei Distretti (da Progetto Obiettivo) ed è organizzato come dipartimento strutturale e trans murale: eroga anche l’assistenza ospedaliera in regime di ricovero e comprende articolazioni organizzative di base, una per Distretto. L’organizzazione dipartimentale26 rappresenta il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività dell’Azienda Ulss ed è funzionale alla omogenea ed efficace gestione delle risorse, allo sviluppo di ruoli e competenze professionali, alla promozione ed applicazione di protocolli, percorsi e linee guida e all’utilizzo di modelli assistenziali per intensità delle cure. Persegue finalità di tutela del paziente e di efficienza organizzativa, secondo quanto definito negli obiettivi aziendali favorendo l’efficacia e l’appropriatezza dell’intervento sanitario e socio sanitario, l’accessibilità dell’utente ai servizi sanitari, il livello di umanizzazione e una sempre maggiore attenzione ai bisogni globali del malato; sviluppando il coordinamento delle attività cliniche, di ricerca e formazione; perseguendo l’efficienza dell’organizzazione; favorendo l’efficienza e l’integrazione delle attività delle unità operative; perseguendo l’integrazione con gli altri livelli assistenziali e un più razionale e agevole processo decisionale e di controllo; promuovendo i processi di responsabilizzazione della dirigenza. Il dipartimento strutturale è costituito da Unità Operative omogenee sotto il profilo dell’attività o delle risorse umane e tecnologiche impiegate. In particolare, al fine di perseguire gli obiettivi, vengono utilizzati i seguenti strumenti: L’organizzazione dipartimentale persegue finalità di tutela del paziente e di efficienza organizzativa gestione e utilizzo comune di spazi, attrezzature e tecnologie; utilizzo dei posti letto complessivi organizzati secondo livelli di intensità di cure; utilizzo complessivo del personale sanitario infermieristico, tecnico, di supporto e amministrativo; gestione del budget, continuità assistenziale e formazione permanente del personale. Sono organi del dipartimento strutturale: il Direttore del dipartimento; il Comitato di dipartimento. È prevista, altresì, l’Assemblea di dipartimento, a cui hanno titolo a partecipare tutti i dipendenti delle Unità Operative che lo costituiscono. Dipartimenti Strutturali dell’Azienda OSPEDALE DISTRETTI Dipartimento della Funzione e dei Servizi Ospedalieri Distretto Socio Sanitario n° 1 Treviso Dipartimento di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva Distretto Socio Sanitario n° 2 Paese-Villorba Dipartimento Cardio-Vascolare Distretto Socio Sanitario n° 3 Mogliano Veneto 1° Dipartimento di Chirurgia con attività programmabile Distretto Socio Sanitario n° 4 Oderzo 2° Dipartimento di Chirurgia con attività d’urgenza Dipartimento di Salute Mentale 3° Dipartimento di Chirurgia - Oderzo Dipartimento Materno-Infantile DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Dipartimento di Medicina Interna Dipartimento di Medicina Specialistica AREA AMMINISTRATIVA Dipartimento di Medicina - Oderzo Dipartimento Servizi Amministrativi Generali Dipartimento di Patologia Clinica Dipartimento Risorse Umane, Formazione e Aggiornamento Dipartimento di Radiologia Clinica Dipartimento Risorse Materiali e per i Servizi Tecnici Dipartimento di Medicina Riabilitativa Dipartimento Innovazione, Sviluppo e Programmazione (in staff alla Direzione Strategica). Il dipartimento funzionale è costituito da Unità Operative che concorrono ad obiettivi comuni, adottando una norma comune di comportamento clinico-assistenziale, didattico e di ricerca finalizzata. Di norma è prevista l’approvazione di un progetto, con una durata temporanea finalizzata al raggiungimento degli obiettivi prefissati o al mantenimento degli stessi. Sono organi del dipartimento funzionale: il Coordinatore del dipartimento; il Comitato di dipartimento. 25 In applicazione della DGRV n. 4080/2000 “Progetto obiettivo per la tutela della Salute Mentale”, il DSM è stato articolato in Unità Operative corrispondenti ai Centri di Salute Mentale (CSM), dislocati nei 4 Distretti Socio Sanitari. Ad ogni CSM afferiscono diverse strutture territoriali, quali Comunità Terapeutiche, Gruppi Appartamento, Comunità Alloggio, Centri Diurni e, ad eccezione del CSM di Mogliano, anche Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC). Il Regolamento di funzionamento del DSM è stato approvato con deliberazione n. 968 del 19.07.2006. 26 L’organizzazione in dipartimenti è stata prescritta dall’art.17 bis del DL.vo 502/1992 quale “modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle Aziende sanitarie”. In applicazione della DGRV n. 3574 del 21.12.2001, con Deliberazione del Direttore Generale n. 1427 del 17.11.2005, modificata con Deliberazione del Direttore Generale n. 773 del 21.06.2006, è stato adottato il regolamento generale di organizzazione dipartimentale. 30 31 02. PROFILO AZIENDALE Dipartimenti Funzionali dell’Azienda AREA SANITARIA AREA AMMINISTRATIVA Dipartimento per la Dipendenze Dipartimento Attività Amministrative Decentrate Dipartimento di Emergenza e Urgenza Dipartimento di Oncologia Dipartimento Continuità delle Cure Dipartimento Trapianti, Diagnosi e Terapie Avanzate Nell’organizzazione aziendale sono previsti anche dipartimenti: Transmurali: per il perseguimento di obiettivi di rilevanza strategica comuni a più Strutture Operative dell’Azienda; Interdistrettuali: strutturali e/o funzionali tra Unità Operative dei Distretti; Interaziendali: strutturali o funzionali per il raggiungimento di specifici obiettivi comuni a più Aziende Sanitarie pubbliche o private. Tra questi si ricordano: - il Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIMT), istituito tra le Aziende Ulss della provincia di Treviso, in attuazione delle linee-guida regionali nell’ambito del Piano nazionale per il sangue ed il plasma; - il Dipartimento Interaziendale di Medicina Riabilitativa27 comprende sia attività ospedaliere che territoriali ed è composto dalle UO “Degenza di Medicina Riabilitativa”, “Medicina Fisica e Riabilitativa”, “Attività riabilitative Territoriali e Domiciliari” dell’Azienda Ulss 9 e dall’UO “Medicina Riabilitativa”, dall’UO “Cardiologia riabilitativa” e dall’UO “Medicina Generale” dell’Ospedale Riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza. Il Dipartimento Interaziendale sviluppa inoltre accordi di collaborazione con altre strutture erogatrici convenzionate private preaccreditate che operano nel territorio dell’Azienda Ulss 9. Dipartimenti strutturali o funzionali di Area Vasta finalizzati ad ottimizzare l’impiego di risorse e a migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’appropriatezza degli interventi, anche attraverso la condivisione dei processi gestionali: - il Dipartimento strutturale “Approvvigionamenti e Logistica” che coinvolge le Aziende Sanitarie Ulss 1 Belluno, Ulss 2 Feltre, Ulss 7 Pieve di Soligo, Ulss 8 Asolo, Ulss 9 Treviso; - il Dipartimento funzionale “Formazione e Aggiornamento” che coinvolge le Aziende Ulss 7 Pieve di Soligo, Ulss 8 Asolo e Ulss 9 Treviso; - Dipartimento funzionale “Servizi per l’Informatica” che coinvolge le Aziende Ulss 7 Pieve di Soligo e Ulss 9 Treviso; - Dipartimento funzionale “Diagnosi e Terapia delle malattie infettive”, non ancora attivato. Si definiscono Unità Operative complesse e semplici le articolazioni organizzative dell’Azienda Ulss 9 orientate a perseguire gli obiettivi assegnati dalla Direzione Generale secondo i criteri dell’efficienza e dell’efficacia organizzativa. 27 32 DGRV 29.05.2007, n. 1603 Ad eccezione di quelle fissate dalla programmazione regionale, la classificazione delle Unità Operative avviene sulla base dei seguenti criteri e parametri: complessità della struttura in relazione alla sua articolazione interna; grado di autonomia in relazione anche ad eventuali strutture sovraordinate; affidamento o meno della gestione di budget; consistenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali ricomprese nel budget affidato; grado di autonomia negli interventi e nelle attività professionali, solo per la dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa. Le Unità Operative complesse sono articolazioni organizzative interne al dipartimento o all’Azienda, dotate di responsabilità di budget, alle quali è attribuita la gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie per l’assolvimento delle funzioni assegnate. Le Unità Operative semplici a valenza dipartimentale sono articolazioni organizzative interne al dipartimento, dotate di responsabilità di budget, alle quali è attribuita la gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie per l’assolvimento delle funzioni assegnate. Le Unità Operative semplici sono articolazioni organizzative interne ad una Unità Operativa complessa o ad un dipartimento, non dotate di responsabilità di budget, alle quali è attribuita la gestione di risorse umane, tecniche o finanziarie per l’assolvimento delle funzioni assegnate. Turnover del personale e politica delle assunzioni 2.3 RISORSE Le politiche del personale dell’Azienda Ulss 9 hanno dovuto tener conto, anche negli anni 2008-2009, AZIENDALI innanzitutto della conferma di una propensione generale alla contrazione del personale delle pubbliche amministrazioni. Tale orientamento si è concretizzato in leggi finanziarie nazionali che hanno imposto precise riduzioni del costo del personale, solo in parte attenuate dalle disposizioni attuative adottate dalla Regione Veneto. In questo contesto generale, le politiche gestionali sul fronte delle risorse umane si sono dovute concentrare in primo luogo sulle azioni necessarie per garantire il più alto tasso di turnover possibile. Le strategie di sostituzione del personale uscito dall’azienda o in assenza prolungata hanno tenuto conto in particolare delle peculiari e prioritarie esigenze del settore sanitario, anche in considerazione della situazione storica degli organici di questa Azienda che, per alcune figure, si posiziona su livelli inferiori rispetto alla media regionale e nazionale. La crescente domanda di servizi socio sanitari ha spinto l’Azienda a chiedere alla Regione il rafforzamento degli organici autorizzati per diversi servizi aziendali. Risposte positive in tal senso, nel biennio 2008-2009, sono state ottenute nel settore dei neurologi, ginecologi, delle ostetriche e dei tecnici della prevenzione nell’ambiente e luoghi di lavoro. Nello stesso biennio sono state inoltre completate le procedure di stabilizzazione dei precari previste da una legge finanziaria e approvate dalla Regione, per un totale di 38 posti che hanno implementato la dotazione di personale dipendente dell’Azienda. Il 2008 è stato poi caratterizzato da un’operazione tanto rilevante quanto complessa, anche dal punto di vista della gestione del personale: il trasferimento in gestione all’Azienda Ulss 9 del settore dell’Istituto Costante Gris di Mogliano Veneto che si occupava dell’assistenza ai disabili e, con esso, dei 321 dipendenti di diverse figure dedicati a tali servizi. Il processo di integrazione non si è certamente Le politiche di gestione del personale hanno garantito il turnover 33 02. PROFILO AZIENDALE ancora completato, ma diversi passi avanti sono stati compiuti in questo biennio nell’armonizzazione dei livelli organizzativi e delle procedure gestionali per questo gruppo rilevante di professionisti. Nel 2009 si è realizzato, per disposizione di legge, un ulteriore trasferimento di competenze e personale alla nostra Azienda, certamente di dimensioni molto più contenute, ma caratterizzato da peculiarità che l’hanno reso non meno critico e delicato. Ci si riferisce al passaggio alle aziende Ulss capoluogo di provincia, sede delle case circondariali, dell’assistenza sanitaria precedentemente garantita ai detenuti dall’amministrazione penitenziaria. I contratti di lavoro trasferiti sono stati circa una ventina e di diverse tipologie, prevalentemente di natura non dipendente. La sfida che sta affrontando l’Azienda è ora quella di dare una nuova, e se possibile più efficace, risposta alla domanda di salute di questa particolare categoria di utenti. Contestualmente, ciò dovrà avvenire disegnando un modello organizzativo integrato con la struttura ospitante, quella carceraria, ma anche coerente con il contesto normativo e contrattuale di riferimento di un’azienda sanitaria. In definitiva la politica delle assunzioni, al netto dei trasferimenti di competenze aggiuntive appena descritti, ha quindi sostanzialmente garantito il mantenimento della consistenza complessiva dell’organico aziendale, con incrementi per alcuni profili, come evidenziato anche dalle macro rilevazioni riportate nelle tabelle di seguito. Nel 2008 si è realizzato il trasferimento in Azienda delle figure professionali del Polo disabilità (ex Gris) e del personale sanitario in carico alle strutture carcerarie Composizione del personale per età e genere Composizione del personale dipendente in organico dell’Azienda Ulss 9, esclusi i supplenti.28 TIPOLOGIE PROFILI M F TP* PT** TOT M F TP* PT** TOT M F 551 8 559 373 186 577 6 583 381 202 585 6 591 375 216 Veterinari 21 0 21 20 1 22 0 22 21 1 21 1 22 21 1 Farmacisti 9 0 9 5 4 9 0 9 5 4 8 0 8 4 4 Biologi 14 0 14 3 11 11 1 12 2 10 12 0 12 2 10 Chimici 3 0 3 3 0 2 0 2 2 0 2 0 2 2 0 Fisici 4 0 4 3 1 4 0 4 3 1 4 0 4 3 1 32 2 34 13 21 34 2 36 15 21 36 1 37 14 23 Altri dirigenti 1 sanitari Personale infermieristico/ 1.379 ostetrico Personale tecnico sanitario 168 Personale di vigilanza e 49 ispezione Personale della 119 riabilitazione 0 1 0 1 1 0 1 0 1 1 0 1 0 1 453 1.832 374 457 1.863 369 463 1.875 362 1.513 21 189 100 89 177 25 202 99 103 186 22 208 100 108 15 64 27 37 52 15 67 29 38 54 13 67 29 38 55 174 26 148 130 61 191 28 163 128 61 189 27 162 Ruolo sanitario 2.350 554 2.904 947 567 2.992 954 567 3.016 939 2.077 OTAA-OSS 381 70 451 79 372 551 132 683 133 550 574 140 714 134 580 Assistenti sociali 21 21 42 4 38 32 13 45 4 41 35 11 46 4 42 12 0 12 9 3 13 0 13 10 3 12 0 12 9 3 288 39 327 186 141 283 42 325 184 141 279 41 320 180 140 702 130 832 278 554 879 187 1.066 331 735 900 192 1.092 327 765 17 0 17 10 7 20 0 20 13 7 18 0 18 12 6 376 111 487 116 371 391 112 503 122 381 413 106 519 124 395 393 111 504 126 378 411 112 523 135 388 431 106 537 136 401 Medici Psicologi M F M F <19 0 0 0 0 19-23 6 18 1 8 24-28 31 140 33 150 29-33 69 234 60 215 34-38 158 591 158 562 39-43 191 720 184 711 TOTALE AZIENDA 2009 44-48 283 669 273 716 49-53 310 470 293 508 54-58 289 282 306 330 59-64 75 36 88 43 >65 Totale 8 1 6 0 1.420 3.161 1.402 3.243 3.445 795 1.458 1.406 1.957 2.425 4.240 1.351 2.889 3.715 866 1.494 1.412 2.038 2.449 4.581 1.420 3.161 3.780 865 4.645 1.402 3.243 * TP = tempo pieno ** PT = part time 28 34 2009 TOT GENERE 2008 2008 TP* PT** Dirigenti tecnicoprofessionali Personale tecnico Ruoli tecnicoprofessionale Dirigenti amministrativi Personale amministrativo Ruolo amministrativo ETÀ 2007 Dal 01.01.2008 acquisizione di n. 321 unità di personale, di cui n. 8 medici e n. 313 del comparto dall’Istituto Costante Gris di Mogliano V.to-Polo disabilità; dal 01/10/2008 acquisizione di n. 4 unità di personale, di cui n. 2 Medici, n. 1 Psicologo e n.1 OSS dagli Istituti Penitenziari (i.e. Istituto Penale per i minorenni di Tv e Casa Circondariale di TV); tra il 2008 e il 2009 sono state stabilizzate n. 27 unità di personale “precario” e coperti n.61 posti aggiuntivi di organico autorizzati dalla Regione Veneto. 35 02. PROFILO AZIENDALE Turnover del personale MEDICI E ALTRI DIRIGENTI SANITARI Entrati Usciti Anno 2008 Anno 2009 Totale Tasso turn over PERSONALE INFERMIERISTICO, TECNICO SANITARIO, RIABILITAZIONE, VIGILANZA ISPEZIONE, E DI SUPPORTO (OTAA/OSS) Tasso Entrati Usciti turn over PERSONALE TECNICO E AMMINISTRATIVO Entrati Usciti TOTALE Tasso Entrati Usciti turn over Tasso turn over 44 38 115,79% 131 122 107,38% 31 36 86,11% 206 196 105,10% 37 35 105,71% 94 55 170,91% 41 30 136,67% 172 120 143,33% 81 73 110,96% 225 177 127,12% 72 66 109,09% 378 316 119,62% Nota: tra le entrate degli anni 2008/2009 sono rilevate anche le assunzioni sui posti di organico aggiuntivi, autorizzati dalla Regione, e su quelli relativi alla stabilizzazione dei precari, prevalentemente appartenenti al personale tecnico e amministrativo Costo complessivo per il personale dipendente, compresi gli oneri, come esposta nel Conto economico consuntivo: Personale sanitario Personale professionale 2008 2009 147.977.109,49 154.015.086,32 877.404,66 841.697,06 Personale tecnico 28.137.937,59 30.479.477,19 Personale amministrativo 20.333.856,51 19.234.610,82 IRAP personale dipendente 13.388.534,17 13.657.218,99 più mirato e selettivo, legandole strettamente alla valutazione delle performance individuali. Su queste delicate tematiche il prossimo anno si avranno anche gli indirizzi applicativi che la Regione è chiamata a definire, e si attiveranno anche i consueti livelli di confronto tenuti in questi anni con le parti sindacali. Vale inoltre la pena di sottolineare alcune tra le diverse progettualità in campo e in qualche modo legate alle risorse umane. Uno è il progetto di mappatura delle competenze richieste alle diverse figure professionali dell’area sanitaria, che avrà uno sviluppo graduale in un orizzonte temporale pluriennale e si avvarrà della collaborazione di esperti di rilevanza internazionale. Altro importante progetto, sviluppato con il supporto di un team specializzato dell’Università di Trieste, è quello legato ad una prima valutazione del benessere dei dipendenti e dei rischi da stress lavoro correlati. Negli anni 2008-2009 è proseguito il processo di ricambio dei direttori di Unità Operativa Complessa cessati per pensionamento o trasferimento ad altro ente, attribuendo i nuovi incarichi sia a dirigenti interni che provenienti da altre realtà. L’obiettivo nella selezione dei candidati è sempre quello di ricercare dirigenti che per il bagaglio di competenze professionali e manageriali, per il potenziale e i livelli di motivazione che dimostrano di poter esprimere, costituiscano un investimento secondo le linee di sviluppo perseguite dall’Azienda, orientate ai principi della centralità dell’utente, del rafforzamento dei percorsi multiprofessionali e dell’integrazione tra ospedale e territorio. Tra i prossimi progetti: la mappatura delle competenze per le figure dell’area sanitaria e la prima valutazione del benessere dei dipendenti Responsabili di Unità Operativa Complessa nominati nel biennio 2008-2009 Al personale dipendente si aggiungono altre figure di professionisti sanitari reclutati con rapporti libero professionali per far fronte, di volta in volta, a esigenze specifiche dei servizi. Si descrivono di seguito i rapporti di lavoro autonomo, di varia durata, intercorsi negli anni 2008-2009: NUOVO RESPONSABILE Ospedale Medicina - Oderzo Benedetto Ignazio Roiter Ortopedia - Treviso Bertoni Luca 2008 2009 Pediatria - Oderzo Antonella Toffolo Medici 43 37 Radioterapia Alessandro Gava Altri professionisti sanitari 20 12 Territorio RAPPORTI DI LAVORO AUTONOMO Le politiche del personale Sul versante delle politiche del personale, anche a seguito dell’impulso dato dalle recenti riforme del lavoro nelle pubbliche amministrazioni29, è stata avviata nel biennio 2008-2009, ed è tuttora in corso, una revisione dei processi di programmazione, valutazione e valorizzazione del personale. Sono stati costituiti gruppi di lavoro multiprofessionali, alcuni dei quali vedono la partecipazione anche delle rappresentanze sindacali, per elaborare proposte di implementazione e sviluppo di progetti finalizzati all’introduzione di sistemi strutturati ed evoluti di valutazione di tutto il personale, oltre all’applicazione del nuovo Atto Aziendale con l’assegnazione degli incarichi dirigenziali previsti. Questo lavoro proseguirà e si intensificherà nel prossimo biennio, nel quale entreranno a regime le ulteriori disposizioni di legge che mirano a riconoscere le premialità economiche e di carriera in modo sempre 29 36 UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA Decreto legislativo 150 del 27.10.2009. Legge 15 del 04.03.2009 Distretto 1 - Treviso Enrico Di Giorgi Distretto 2 - Paese Villorba Annalisa Visentin Distretto 4 - Oderzo Paolo Michielin UO Cure Primarie - Distretto 3 Mogliano Veneto Carlo Longato UOC di Salute Mentale di Treviso Andrea Angelozzi UOC di Salute Mentale di Mogliano Veneto Roberto Lezzi Servizi di staff Controllo di Gestione Antonio Carlini Servizio per l’informatica Elio Soldano Servizi Amministrativi Servizio Economato Sergio Andres Servizio Economico Finanziario Pietro Salvadori Servizio Gestione del Personale Renato Andreazza Servizio Gestione dei Rapporti in Convenzione Alessandra Da Re 37 02. PROFILO AZIENDALE Sono stati inoltre realizzati nuovi processi di sviluppo delle professionalità interne attraverso procedure di riqualificazione, in applicazione delle disposizioni previste dai contratti collettivi di lavoro ma anche nell’ottica di far emergere le potenzialità esistenti in azienda. Nel biennio che si sta analizzando è infine proseguito il proficuo rapporto di collaborazione con i Servizi provinciali per l’impiego, applicando la più recente convenzione per l’assunzione di personale delle categorie protette, a copertura della quota di organico a tal fine riservata dalla legge n. 68/1999. Relazioni sindacali Sempre in riferimento alle novità apportate dalle ultime riforme legislative l’Azienda, d’intesa con le rappresentanze sindacali, ha approvato una nuova regolamentazione del part-time, che attraverso una maggiore rotazione del personale a tempo parziale si propone di intercettare più efficacemente le necessità di quei lavoratori, e in particolare delle lavoratrici, che si fanno carico dell’assistenza di familiari in condizioni disagiate o di figli minori. Nel 2008 è stato anche firmato un importante accordo che ha aggiornato il piano sciopero, definendo dei contingenti di garanzia dei servizi pubblici essenziali aderente alle nuove modalità organizzative delle diverse strutture aziendali, in particolare quelle dedicate all’erogazione di servizi socio sanitari. Con altri accordi sono state definite numerose progettualità che coinvolgono trasversalmente tutte le aree dell’Azienda; è stato avviato un percorso di riorganizzazione dei servizi di pronta disponibilità; infine, sono state condivise le modalità di applicazione delle progressioni economiche orizzontali riferite al biennio 2006-2007. Sicurezza nei luoghi di lavoro Scopo della Sorveglianza Sanitaria in medicina del lavoro è quello di prevenire le malattie professionali e le malattie correlate al lavoro, di impedire che malattie dovute a qualsiasi causa possano peggiorare per effetto del lavoro e di contribuire alla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Con la Valutazione dei Rischi sono state identificate le mansioni lavorative svolte nelle singole UO ed i relativi rischi professionali associati ed è stato predisposto il protocollo di Sorveglianza Sanitaria che prevede un controllo, al momento di inizio della assunzione, e successivi controlli in funzione di tipologia ed entità dei rischi professionali. La revisione dei dati effettuata al 31.12.2009 evidenzia come nell’Azienda Ulss 9 la sorveglianza sanitaria obbligatoria coinvolge il 68,3% del personale lavorativo; di questi la maggioranza (63,7%) è sottoposta ad un controllo biennale mentre gli altri sono oggetto di controllo annuale, triennale o quinquennale. Il restante 21,7%, pur non soggetto a sorveglianza sanitaria, in quanto non esposto a rischi lavorativi, viene invitato ad un controllo non obbligatorio all’inizio dell’attività lavorativa e successivamente ogni 5 anni. L’attività di sorveglianza sanitaria svolta nel periodo 2008-2009 ha riguardato 3.321 dipendenti per un totale di 4.138 visite mediche; di queste il 77,6% sono state visite periodiche, il 16,1% visite preventive, il 2,8% visite su richiesta del lavoratore ed il 3,6% visite eseguite su dipendenti senza obbligo di sorveglianza sanitaria. Il Servizio di Medicina Preventiva esegue inoltre specifici controlli post-esposizione negli operatori sanitari che hanno subito incidenti con esposizione a liquidi biologici (potenziale veicolo di trasmissione di agenti biologici) e in quelli venuti in contatto con pazienti affetti da tubercolosi. 38 Mobilizzazione manuale di pazienti e movimentazione manuale di carichi: l'esposizione a questo fattore di rischio interessa principalmente il personale infermieristico, il personale di assistenza e, in parte, quello tecnico sanitario. Su un totale di 2.370 dipendenti visitati, sono 412 quelli affetti da serie patologie del rachide lombare (ernia, protrusione o spondilolistesi) e 171 quelli affetti da patologie più lievi (discopatia degenerativa, bulging lombare, dolore lombare cronico); inoltre altri 236 dipendenti presentano altre patologie osteoarticolari cheVIG. possono TECN. SAN, RIAB***limitare queste attività (ernia discale o protrusione cervicale, patologie della spalla, patologie del ginocchio). Nella tabella che segue sono elencate nel dettaglio le patologie osteoarticolari presenti e la prevalenza per categoria professionale. INFERMIERE LAUREATO SANITARIO OP. TEC./ AUSIL.* TECN. SAN, VIG. RIAB** ernia discale, protrusione, spondilolistesi lombare 15,6% 12,1% 21,9% 15,1% discopatia degenerativa/bulging lombare 3,2% 0,6% 3,7% 0,9% dolore lombare cronico 4,1% 1,1% 4,9% 1,7% ernia discale/protrusione cervicale 3,6% 1,3% 5,8% 5,2% patologie della spalla 1,9% 0,2% 6,3% 2,6% patologie del ginocchio (condropatie, instabilità, lesioni ligam., artrosi) 2,4% 0,6% 2,7% 0,4% TIPO PATOLOGIA * OPERATORE TECNICO / AUSILIARIO ** TECNICO SANITARIO, VIGILANZA RIABILITAZIONE Per tali patologie è stato espresso un giudizio di idoneità limitato con esclusione dalle attività di movimentazione manuale per il 14,8% degli infermieri ed il 16,1% degli addetti all’assistenza; inoltre per il 7,2% degli infermieri e 8,3% degli addetti all’assistenza è stata predisposta una periodicità più breve dei controlli sanitari. Esposizione a gas anestetici: interessa circa 500 operatori, fra medici, infermieri e addetti all’assistenza; tutto il personale è sottoposto a sorveglianza sanitaria annuale. Non sono mai state riscontrate alterazioni riconducibili all’esposizione a gas anestetici; in un solo caso è stata posta una non idoneità all’esposizione a gas anestetici per l’aggravamento di una patologia pre-esistente. Manipolazione di farmaci antiblastici: riguarda circa 450 fra infermieri e addetti all’assistenza, sottoposti a sorveglianza sanitaria annuale o triennale sulla base dell’entità dell’esposizione. Non sono state rilevate patologie imputabili all’esposizione lavorativa nel personale esposto. Rischio biologico: negli anni 2008-2009 si sono registrati 340 incidenti dei quali sono stati considerati a rischio e inseriti nel programma di follow-up il 39% nel 2008 ed il 24,2% nel 2009: in 1 caso si è osservata una sieroconversione per HCV (1,1% dei follow-up per HCV conclusi). La modalità più frequente risulta essere la puntura (64,3% degli eventi), seguita dalla contaminazione (16,4%) e dallo schizzo (12,0%). Nel biennio 2008-2009 non sono stati segnalati fra gli operatori sanitari casi di esposizione a pazienti con malattia tubercolare. 39 02. PROFILO AZIENDALE Esposizione ad agenti sensibilizzanti: nel passato l’agente sensibilizzante di maggior rilievo per il personale sanitario è stato il lattice, l’esposizione al quale poteva essere diretta, per contatto con manufatti fabbricati con questo materiale, o indiretta in quanto le proteine di latice, veicolate dalla polvere lubrificante, potevano inquinare l’ambiente di lavoro. Attualmente questa esposizione si è notevolmente ridotta in quanto non vengono più utilizzati guanti non sterili in questo materiale. Circa il 13% dei dipendenti visitati è risultato affetto da patologie respiratorie (asma o rinocongiuntivite) che possono limitare l’esposizione a questo agente, mentre un altro 1,4% risulta essere sensibilizzato al lattice. Circa l’1,4% dei dipendenti presenta inoltre sensibilizzazione per uno o più degli altri agenti sensibilizzanti potenzialmente presenti in ambito sanitario. È stato espresso un giudizio di idoneità limitata per lo 0,7% del personale infermieristico e in nessun caso per le altre categorie professionali. Lavoro notturno: sono esposti a questo fattore di rischio un alto numero di personale infermieristico e medico. Le patologie che vengono valutate con particolare attenzione ai fini dell’espressione del giudizio di idoneità sono quelle cardiovascolari gravi (cardiopatie ischemiche, encefalopatie ischemiche o esiti, aritmie), l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, le neoplasie, l’iper/ipotiroidismo, le patologie neurologiche gravi (sindrome comiziale, emicrania grave, leucoencefalomielite), le patologie psichiatriche (psicosi, sindrome depressiva). Sono affetti da una o più delle patologie sopraelencate il 18,2% degli infermieri ed il 25,6% del personale dirigente (medici, chimici e biologi) un giudizio di idoneità con esclusione dal lavoro notturno è stato espresso rispettivamente per l’1,7% degli infermieri e il 2,2% del personale dirigente. 2.4 STAKEHOLDERS Gli interlocutori aziendali, i cosiddetti stakeholders, si possono distinguere fra interlocutori interni (le risorse umane) ed interlocutori esterni, in primis i cittadini, in quanto utenti o potenziali utenti del AZIENDALI sistema. Altri significativi interlocutori esterni sono: Pubbliche Amministrazioni (Regione Veneto e Conferenza dei Sindaci), Fornitori, Associazioni, Enti e Istituzioni. Regione Veneto È l’ente con cui l’Azienda intrattiene il maggior numero di rapporti istituzionali. Ha specifiche competenze in materia sanitaria. La Regione determina i principi in merito all’organizzazione dei servizi e i criteri di finanziamento, fornisce gli indirizzi per la definizione del Piano Attuativo Locale (PAL) e provvede alla sua approvazione. È ancora la Regione a definire l’articolazione territoriale delle aziende sanitarie, i principi e i criteri per l’adozione dell’Atto Aziendale volto a disciplinare l’organizzazione ed il loro funzionamento. Provvede a determinare il finanziamento, sulla base di una quota capitaria calibrata in relazione alle caratteristiche della popolazione residente, utilizzando criteri coerenti con quelli indicati dalla legge 23 dicembre 1996, n. 662. Il dialogo tra l’Azienda e la Regione è costante e si esplica attraverso uno scambio continuo di informazioni relative a flussi del personale, report del controllo di gestione, dati di natura economica, nonché quelli relativi alle dimissioni ospedaliere, alla mobilità sanitaria, alle prestazioni ambulatoriali e di Pronto Soccorso. Conferenza dei Sindaci È l’organismo di verifica dell’indirizzo politico a livello locale, per il tramite di una rappresentanza composta da cinque componenti, denominata Esecutivo. Provvede alla definizione, nell’ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo per l’impostazione programmatica dell’attività, esamina il bilancio pluriennale di previsione dell’Azienda ed il bilancio di esercizio. Verifica l’andamento generale delle attività e contribuisce alla definizione dei piani programmatici trasmettendo le proprie valutazioni e proposte alla Regione ed al Direttore Generale. Commissione Mista Conciliativa (CMC)30 È composta da due rappresentanti dell’Azienda Ulss 9(Responsabile dell’URP e Direttore del presidio ospedaliero o loro delegati) e da due rappresentanti delle Associazioni di Volontariato. Il Difensore Civico regionale nomina il Presidente. La Commissione Mista Conciliativa può avere anche funzioni propositive sulle materie riguardanti il miglior funzionamento delle struttura sanitarie. Fornitori L’Azienda opera nel rispetto della normativa di riferimento, assicurando imparzialità, trasparenza di comportamento e i principi della concorrenza nella selezione dei contraenti, unitamente all’economicità dei risultati. Ai fornitori è garantita uniformità di trattamento come espressamente previsto dalla normativa. L’Azienda, nella scelta dei fornitori, si attiene al principio di assicurare la massima partecipazione alle gare d’acquisto per beni e servizi, mediante la pubblicazione di bandi di gara e relativi avvisi su quotidiani nazionali e locali, lettere di invito a partecipare alle gare, pubblicazione sul sito Internet aziendale (in apposita sezione relativa alle gare), limitatamente alle forniture il cui importo sia superiore alla soglia di rilevanza comunitaria. La tabella seguente riporta i tempi medi di pagamento dei fornitori (dalla data di registrazione della fattura alla data di mandato del pagamento). NUMERO FORNITORI TEMPI MEDI DI PAGAMENTO (GIORNI) DA DATA REGISTRAZIONE FATTURA 2007 2.174 78,94 2008 2.224 70,81 2009 2.118 73,90 ANNO 30 40 È un organismo di tutela di II livello al quale il cittadino si può rivolgere per gestire e risolvere le controversie con procedure conciliative 41 02. PROFILO AZIENDALE Terzo settore Nel terzo settore confluiscono molteplici forme organizzative. Il riferimento normativo più organico è la L. 328/2000, che considera il terzo settore come area di particolare interesse per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali e ne definisce i soggetti che sono: le organizzazioni di volontariato; le associazioni e gli enti di promozione sociale; gli organismi della cooperazione; le cooperative sociali; le fondazioni; gli enti di patronato; altri soggetti privati non a scopo di lucro. Le Cooperative L’Azienda Ulss 9 ha tra i propri interlocutori e partner principali le cooperative che progettano e gestiscono, in forma imprenditoriale, interventi e servizi ad alto contenuto professionale e organizzativo. In linea con le più recenti indicazioni programmatiche e normative, che indicano il terzo settore come interlocutore privilegiato del servizio pubblico, l’Azienda Ulss 9, oltre ad aver affidato alle cooperative sociali importanti servizi al cittadino, ne ha coinvolto le rappresentanze all’interno del processo di programmazione partecipata relativo alla stesura del Piano di Zona 2007-2009. L’Azienda Ulss n. 931 ha già provveduto a predisporre un atto di indirizzo per il convenzionamento diretto con le Cooperative di tipo B. In applicazione dell’atto di indirizzo suindicato e allo scopo di salvaguardare i principi generali di trasparenza e par condicio attraverso un’adeguata informativa ai soggetti potenzialmente interessati e idonei alla gestione del servizio oggetto del convenzionamento diretto, nel 2008 l’Azienda Ulss 9 ha ritenuto di formare un elenco delle cooperative sociali di tipo A e di tipo B32 per l’affidamento di servizi socio sanitari, educativi, alla persona e della fornitura di beni e servizi o l’esecuzione di lavori nell’ambito dei programmi comunitari, interregionali e regionali. Si è provveduto all’aggiornamento del suddetto elenco delle cooperative33 sociali di cui alla L.R. 23/06 per l’affidamento mediante convenzionamento diretto di servizi socio sanitari, educativi, alla persona e della fornitura di beni e servizi o l’esecuzione di lavori nell’ambito di programmi comunitari, interregionali e regionali. Complessivamente le cooperative che, a diverso titolo, forniscono servizi all’Azienda Ulss 9, sono 40. Associazioni di volontariato e gruppi di auto mutuo aiuto nel territorio dell’Azienda Ulss 9 Le Associazioni di Volontariato a carattere socio sanitario che a vario titolo operano nell’ambito dell’Azienda Ulss 9 al 31.12.2009 sono 283, impegnate in vari settori: assistenza ospedaliera come supporto ai familiari; assistenza domiciliare come supporto ai familiari; trasporto dei malati, anziani e/o persone che vivono da sole sprovviste di patente in zone difficilmente raggiunte dai mezzi di trasporto pubblici; area della disabilità; interventi a favore degli anziani (compagnia, spesa); accoglienza degli immigrati; area dipendenze; area salute mentale; promozione e supporto della maternità; sostegno dei minori; tutela dei diritti del malato. Nel territorio operano inoltre 120 Gruppi di Auto Mutuo Aiuto, la maggior parte dei quali fa riferimento ad associazioni di volontariato; altri invece sono formati da persone che si incontrano per specifiche aree problematiche. Il vasto panorama dell’Auto Mutuo Aiuto consente di trovare molteplici risposte: gruppi che si rivolgono a mamme e papà per condividere gioie e difficoltà dell’essere genitori, per condividere accoglienza e convivenza con gli immigrati; gruppi attivi nell’ambito delle dipendenze che operano promuovendo stili di vita sani e liberi; gruppi attivi nell’ambito della disabilità nei quali i soggetti interessati e le loro famiglie si confrontano e condividono le proprie difficoltà per affrontare con serenità il quotidiano; gruppi attivi nell’ambito della disabilità fisica e psichica nei quali le persone con handicap e le loro famiglie si confrontano e condividono le proprie difficoltà per affrontare con serenità il quotidiano; gruppi attivi nell’ambito della salute mentale e dell’autostima; gruppi dedicati a chi affronta una malattia o il decorso post-chirurgico; gruppi che aiutano ad affrontare il dolore della perdita, quali la fine di un legame, la separazione, il lutto. Il volontariato partecipa alla programmazione e al monitoraggio delle attività dell’Azienda Ulss 9 prioritariamente attraverso il contributo dato alla stesura del Piano di Zona dei Servizi alla Persona. Il Coordinamento delle associazioni di volontariato e il Centro di Servizio per il Volontariato sono organismi di coordinamento e collegamento, nonché supporto e finanziamento, per le Associazioni di Volontariato a livello provinciale. Entrambi questi organismi sono diventati nel corso di questi ultimi anni interlocutori sempre più significativi per l’Azienda Ulss 9. Università Le istituzioni scolastiche e universitarie con le quali l’Azienda sottoscrive numerose convenzioni per l’inserimento di studenti in tirocinio o stage fanno capo al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si rimanda al paragrafo n. 4.6 “L'Azienda di insegnamento”. 31 Deliberazione del Direttore Generale n. 1111 del 01.09.2005 Approvazione del bando per la costituzione dell’elenco delibera n. 208 del 20.02.2008. Approvazione dell’elenco delibera n. 545 del 21.05.2008 33 Deliberazione del Direttore Generale n. 737 del 25.06.2009 32 42 43 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 5 OBIETTIVI STRATEGICI FISSATI PER IL TRIENNIO 2010-2012 PIÙ DI 400 PROGETTI AVVIATI NEL BIENNIO 2008-2009 30.000 VISITATORI MENSILI DEL SITO WEB AZIENDALE 2 MILIONI PAGINE DEL SITO WEB Le attività di Programmazione e di Controllo sono strumento essenziale della Direzione Strategica per la gestione del processo di innovazione e cambiamento continuo dell’Azienda. Costituiscono un’opportunità per l’Azienda per riflettere su se stessa e definire la propria strategia attraverso un ampio coinvolgimento degli operatori aziendali. Nell’Azienda Ulss 9 i soggetti preposti alle attività di Programmazione e Controllo sono la Direzione Strategica, le strutture in staff (Programmazione, Ricerca e Comunicazione e Controllo di Gestione) e, in ultima analisi, l’Azienda tutta. A norma dell’art. 1 della L.R. 55/1994 il percorso di Programmazione dell’Unità Locale socio sanitaria si fonda sul Piano Sanitario Nazionale, sul Piano socio sanitario Regionale e sugli altri atti di programmazione adottati dalla Regione e si effettua attraverso un insieme coordinato e congruente di piani, programmi e progetti. Nel tempo l’Azienda Ulss 9 ha maturato la convinzione che un’attenta definizione degli obiettivi, degli indicatori per misurarli e delle strategie per raggiungerli rappresenti un’attività fondamentale che coinvolge tutti i livelli aziendali. Il percorso si articola dunque nella pianificazione strategica di lungo termine (Piano Attuativo Locale - PAL), nella sua declinazione annuale (Documento di Direttive) e nello sviluppo di progetti aziendali direttamente da parte dei professionisti e degli operatori delle varie strutture per l’implementazione del piano annuale del Documento di Direttive. Peculiarità dell’Azienda Ulss 9 è la centralità data agli sforzi di coinvolgimento dei diversi professionisti e operatori nel percorso di Programmazione. Contestuale al percorso di Programmazione è l’attività di Controllo, consistente nel monitoraggio e nell’analisi dei dati di attività, di costo e dei progetti, attraverso i report. Il report è un documento predisposto con periodicità definite e contenente tutte le informazioni utili ad ogni responsabile di UO per prendere coscienza dell’andamento della gestione e degli eventuali scostamenti rispetto ai programmi e al budget. Nel biennio 2008-2009 è stato raggiunto l’obiettivo di “allineare” le attività di programmazione aziendale (piani triennali e piani di settore) e di definire una tempistica certa delle attività di programmazione e controllo aziendali. 3.1 PROGRAMMAZIONE AZIENDALE E CONTROLLO Peculiarità dell’Azienda è il forte coinvolgimento del personale nel percorso di programmazione aziendale LE SCADENZE DELLA PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO IN AZIENDA ULSS 9 VALUTAZIONE BUDGET ANNO PRECEDENTE CLICCATE NEL 2009 30/06 BILANCIO SOCIALE MONITORAGGIO BUDGET E PROGETTI NEGOZIAZIONE BUDGET 31/03 EVENTUALE RINEGOZIAZIONE BUDGET DEFINIZIONE PROGETTI PAL E DOCUMENTO DIRETTIVE 44 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 31/12 31/12 DOCUMENTO DIRETTIVE 45 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 3.1.1 Il Piano Attuativo Locale (PAL)34 Dal 1996 ogni tre anni l’Azienda Ulss 9 è coinvolta nel processo di definizione del Piano Attuativo Locale (PAL), documento base per la pianificazione aziendale in cui sono definite le linee strategiche dell’Azienda per il triennio e declinati i singoli obiettivi operativi per ogni anno. Nel tempo l’Azienda ha riversato crescente attenzione al processo di formulazione del PAL, puntando allo sviluppo di obiettivi di interesse trasversale alle strutture dei presidi ospedalieri e del territorio e impegnandosi in un maggiore coinvolgimento degli operatori in fase di definizione e di diffusione dei contenuti del PAL. Nel biennio 2008-2009 è stato concluso il PAL 20072009 ed elaborato il nuovo piano triennale 2010-2012. Il PAL nasce dal lavoro della Direzione Strategica, ma è redatto a valle di un lungo processo di consultazione dei diversi portatori di interesse. Tale processo è fondato sul recepimento di input provenienti da un lato dalle politiche sanitarie nazionali e regionali, dall’altro dalla base aziendale, dall’utenza e dalla cittadinanza, anche attraverso momenti di presentazione pubblica e di raccolta di pareri e punti di vista. Di seguito sono riassunti in figura gli elementi di input del PAL 2010-2012. Il PAL 2010-2012 stabilisce le linee strategiche per il triennio e gli obiettivi annuali dell'Azienda GLI ELEMENTI DI INPUT DEL PAL 2010-2012 PSN 2006-2008 PIANI DIPARTIMENTI FUNZIONALI OBIETTIVI REGIONALI DIRETTORI GENERALI AZIENDE ULSS PAL 2010-2012 PROPOSTE TEAM AC (POE) PATTO SALUTE 2010-2012 La Direzione Strategica, sulla base di questi input, ha rielaborato gli obiettivi strategici aziendali enunciati nel precedente PAL, adattandoli alle nuove esigenze e ai sempre nuovi bisogni che vengono a manifestarsi nel complesso mondo della sanità e del sociale. L’inevitabile evoluzione degli obiettivi è comunque avvenuta nella continuità dei valori aziendali cardine, ribaditi con forza sia dal nuovo Atto Aziendale che dal PAL 2010-2012: centralità della persona, unicità dell’Azienda, approccio multi professionale, coinvolgimento dei cittadini. Ancorati a tali valori, i cinque obiettivi strategici espressi nel PAL 2010-2012 sono i seguenti: I. L’organizzazione dei servizi. Garantire risposte efficaci ai bisogni di base e complessi della popolazione ridisegnando i modelli organizzativi di erogazione delle prestazioni socio sanitarie. Slogan: A nuovi bisogni, risposte nuove II. Le risorse umane. Valorizzare le potenzialità di ognuno; condividere i valori, le motivazioni e le strategie coerentemente alle priorità aziendali. Slogan: Sentirsi parte dell’organizzazione perché l’organizzazione sia parte della comunità III. La Cittadella della Salute. Sviluppare le infrastrutture edilizie e tecnologiche in modo razionale e integrato, in funzione dei nuovi modelli di erogazione dei servizi e coerentemente al disegno complessivo dei servizi nel territorio. Slogan: Innovare la struttura per strutturare l’innovazione IV. Il governo del sistema. Mettere l’organizzazione nelle condizioni di assumere le migliori decisioni, monitorare gli esiti e renderne conto alla comunità. Sviluppare un sistema strutturato di rilevazione e analisi dei dati, finalizzato alla definizione e controllo dei processi e alla misurazione dei risultati. Slogan: Misurare per conoscere e per decidere V. L’Azienda di insegnamento. Mettere l’Azienda in condizione di valorizzare le proprie risorse, nell’ambito della formazione, della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Sviluppare rapporti di collaborazione con le Università per lo svolgimento di attività formative nelle discipline mediche, delle professioni sanitarie e di altri corsi di laurea. Slogan: Sapere per fare, sapere per essere I CINQUE OBIETTIVI STRATEGICI DEL PAL 2010-2012 L’AZIENDA DI INSEGNAMENTO IL GOVERNO DEL SISTEMA ANALISI DATI AZIENDALI LA CITTADELLA DELLA SALUTE PAL CURE PRIMARIE LE RISORSE UMANE PUNTO DI VISTA DELL’UTENTE L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI OBIETTIVI STRATEGICI I VALORI CHE CONDIVIDIAMO Centralità della persona, Unicità dell’Azienda, Approccio multiprofessionale, Coinvolgimento dei cittadini 34 46 Deliberazione del Direttore Generale n. 1417 del 24.12.2009. Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it 47 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Per ogni obiettivo strategico sono state individuate diverse leve strategiche, ovvero modalità di raggiungimento dell’obiettivo: per ogni leva si sono quindi declinati obiettivi specifici riferiti a ciascuno dei tre anni, il più possibile enunciati in forma operativa e concreta. IL PERCORSO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELL’AZIENDA ULSS 9 DOCUMENTO DIRETTIVE Obiettivo generale Obiettivo strategico Modalità Leva strategica Obiettivo Operativo 1 Obiettivo Operativo 2 Obiettivo Operativo 3 PAL ............... Progetto 1 Progetto 2 Progetto 3 Stato avanzamento lavori (SAL) progetti Analisi reportistica Budget Monitoraggio trimestrale Valutazione annuale 3.1.2 Documento Il PAL trova la propria articolazione annuale di dettaglio nel Documento di Direttive, che costituisce quindi il piano operativo annuale dell’Azienda. di Direttive35 Nel Documento di Direttive in riferimento a ciascuno dei cinque obiettivi strategici sono riportate le leve strategiche e gli obiettivi operativi per l’anno in corso - già enunciati nel PAL - individuando inoltre gli indicatori utilizzati per il monitoraggio, i processi aziendali interessati, le Strutture Operative coinvolte e, ove possibile, le UOC coinvolte. Struttura dei contenuti del Documento di Direttive LEVA STRATEGICA OBIETTIVO OPERATIVO 2010 INDICATORE Modalità per raggiungere l’obiettivo strategico Definizione dell’obiettivo per l’anno 2010 Modalità di misurazione del raggiungimento dell’obiettivo 35 48 PROCESSO Prevenzione Ricovero Ospedaliero Specialistica ambulatoriale Assistenza SS Processi tecnico amministrativi STRUTTURA OPERATIVA Ospedale Distretti Direzione Servizi Sociali Dip. Prevenzione DSM Servizi Amministrativi e tecnici UNITÀ OPERATIVA Declinazione per singola UOC (quando possibile) come input per il budget Il Documento di Direttive così composto viene divulgato ai responsabili di UOC attraverso vari canali: il fine del Documento di Direttive è quello di fornire ai Direttori di Dipartimento e ai Direttori di UOC una guida per rendere lo svolgimento delle attività annuali coerente con la complessiva strategia aziendale. Come illustrato in figura, il Documento di Direttive costituisce infatti la base di partenza per il processo di definizione dei budget per centri di responsabilità, trattandosi dello strumento a disposizione di tutti i Responsabili di UOC per convogliare la progettualità “bottom-up” verso le direttrici di sviluppo aziendale e per negoziare, attraverso i Direttori di Diparimento, gli obiettivi di attività della propria UOC. L’Azienda Ulss 9 di Treviso ha dato avvio, nel corso del 2003, alla gestione per progetti secondo la me- 3.1.3 I progetti todologia GPMO (Gestione Progetti Mirando agli Obiettivi). aziendali Nel corso del primo anno (2003) i progetti erano promossi solo dalla Direzione, avevano un impatto trasversale alle diverse strutture (Ospedale, Territorio e Prevenzione) e una forte rilevanza strategica. Negli anni successivi (2004-2010) il processo di pianificazione aziendale è stato “rivisitato” e migliorato in modo continuo instaurando la correlazione tra il processo di programmazione e pianificazione aziendale e la gestione progetti quale strumento e modalità per la realizzazione degli obiettivi indicati nei documenti di programmazione aziendale. I responsabili di UOC sono chiamati non solo a concordare gli obiettivi annuali ma anche, ove necessario e possibile, a definire uno o più progetti che consentano il raggiungimento di tali obiettivi; i responsabili coinvolgono a loro volta le varie figure professionali aziendali per la definizione dei progetti, condividendo gli obiettivi da raggiungere e favorendo una partecipazione quanto più allargata possibile. L’elaborazione e la gestione dei progetti si è diffusa quindi all’interno delle singole UOC ed ha visto come protagonisti nella presentazione di nuovi progetti tutti i professionisti dell’Azienda (oltre 500 direttori e/o capi progetto, più il personale coinvolto nei gruppi di lavoro, appartenenti alle categorie di medici, infermieri, amministrativi, ecc…). La gestione progetti rappresenta sicuramente uno dei processi che più hanno caratterizzato negli ultimi anni l’attività di programmazione dell’Azienda Ulss 9 e che hanno maggiormente favorito il coinvolgimento dei professionisti (in particolare medici e infermieri) e una loro sensibilizzazione sul ruolo gestionale. Nel biennio 2008-2009 si è inoltre sviluppata un’attività strutturata di presentazione dei risultati dei progetti aziendali (“I progetti aziendali: dagli obiettivi ai risultati”), con la finalità di diffonderne la conoscenza a tutti gli operatori, e di favorire la collaborazione e l’integrazione fra i diversi settori di attività sanitaria e sociale, sia in ambito ospedaliero che territoriale Nel biennio sono stati presentati undici progetti. Una strutturata attività di presentazione dei risultati promuove la conoscenza dei progetti e la collaborazione tra i diversi ambiti aziendali Deliberazione del Direttore Generale n. 1418 del 24.12.2009. Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it 49 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI È uno strumento di programmazione per conseguire l’integrazione delle attività tra servizi sociali e 3.1.4 Il Piano di servizi socio sanitari e tra soggetti pubblici e privati nell’ambito territoriale dell’Azienda Ulss. La nor- Zona dei Servizi mativa nazionale e regionale in tema di Servizi Sociali ne sottolinea la valenza strategica quale stru- alla Persona36 mento primario dei Comuni, d’intesa con le Aziende Ulss, per la realizzazione della rete dei servizi sociali e dell’integrazione socio sanitaria locale. Il Piano di Zona è un documento di programmazione finalizzato a: la conoscenza, l’analisi e la valutazione dei bisogni della popolazione, sia per gli aspetti quantitativi che qualitativi; l’individuazione, qualificazione e quantificazione delle risorse - materiali, umane e finanziarie pubbliche e private (profit e non profit), disponibili e/o attivabili; la definizione di priorità e politiche di intervento; la definizione dei servizi e dei progetti territoriali. La Conferenza dei Sindaci, nella seduta del 19.04.2007, ha approvato il Piano di Zona dei Servizi alla Persona 2007-2009 che programma gli interventi a favore delle seguenti aree di utenza: Infanzia - Minori - Famiglia; Anziani; Disabilità; Dipendenze patologiche; Salute mentale; Politiche giovanili; Marginalità sociale (immigrazione, nomadismo, prostituzione). Si ricorda che la normativa regionale identifica la titolarità della formulazione del Piano di Zona prioritariamente in due soggetti: i Comuni, chiamati prioritariamente ad affrontare i problemi inerenti l’esercizio unitario delle funzioni in materia di assistenza e promozione sociale; la Regione, per il tramite delle Aziende Ulss, per la pianificazione degli interventi integrati di ambito socio sanitario. Anche nel biennio 2008-2009 è proseguita l’attività di affiancamento dei Direttori di Dipartimento e dei Responsabili di UOC da parte di laureati in economia, garantita dall’UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione (“coaching tecnico manageriale”). Obiettivo dell’attività è consentire di sviluppare le competenze gestionali e di arrivare ad assumere quel ruolo manageriale che spesso risulta estraneo all’ordinario campo di conoscenze ed esperienze proprie della dirigenza sanitaria, ma anche tecnicoamministrativa. Nel biennio 2008-2009 si è provveduto al monitoraggio delle attività in esso inserite. Infatti, ai sensi della normativa regionale è previsto che ciascuna Azienda Ulss proceda, al termine di ciascuna annualità di validità del piano, alla redazione di una “Relazione valutativo-previsionale” contenente la valutazione di ciò che è stato realizzato nell’anno precedente; le azioni correttive degli obiettivi strategici del piano; il piano attuativo per l’anno successivo. Tale attività di valutazione ha visto il coinvolgimento di diverse istanze territoriali, organizzate per tavoli tematici, che hanno operato con il supporto della Direzione dei Servizi Sociali dell’Azienda. Si ricorda che i tavoli tematici rappresentano l’articolazione organizzativa attraverso la quale si realizza il coinvolgimento degli attori del territorio e si concretizza il processo di programmazione concertata; gli stessi sono composti dai soggetti maggiormente significativi in ragione dell’area tematica trattata e nel tempo hanno assunto il ruolo di veri e propri osservatori. La Giunta Regionale37 ha stabilito di prorogare la validità dei Piani di Zona 2007/2009 al 31 dicembre 2010, in modo tale che la predisposizione del Piano di Zona 2011-2015 potesse basarsi sulle “Linee guida per la predisposizione dei Piani di Zona” emanate dalla Regione Veneto all’inizio del 201038. Nello 36 Deliberazione del Direttore Generale n. 488 del 24.04.2007. Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it DGR n. 1809 del 16.6.2009 38 DGR 157 del 26.1.2010 37 50 51 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI specifico, le nuove linee guida, frutto del confronto attivato tra la Direzione Regionale ai Servizi Sociali, alcuni Direttori dei Servizi Sociali delle Aziende Ulss ed i Dirigenti dei Servizi Sociali dei Comuni Capoluogo della Regione Veneto, mirano a rendere il Piano di Zona uno strumento ancor più centrale per programmare a livello territoriale le risposte ai problemi di salute delle persone e delle comunità locali. Il documento presenta alcuni importanti aspetti innovativi che mirano a sostenere il processo di integrazione nella programmazione, sia tra i diversi livelli istituzionali, sia tra i diversi soggetti locali che intervengono a vario titolo nel sistema di welfare. Tra le innovazioni più rilevanti introdotte, si evidenzia la durata dello stesso: il ciclo di vita del Piano di Zona passa da tre a cinque anni (è prevista una maggiore dinamicità al Piano su base annuale, attraverso successivi momenti di monitoraggio e ripianificazione degli interventi previsti). Coerentemente con le nuove linee guida verranno apportate le seguenti modifiche alla suddivisione dei tavoli tematici centrali: la fusione del tavolo “Politiche Giovanili” con il tavolo “Infanzia- adolescenza-minori in condizione di disagio e famiglia”; la creazione di un tavolo tematico specifico per l’Immigrazione suddiviso dal tavolo della “Marginalità Sociale”. Il monitoraggio continuo delle azioni inserite nel Piano di Zona avviene attraverso: lo stato avanzamento lavori: realizzato attraverso uno strumento informatico che permette di monitorare la percentuale/stato di avanzamento dei progetti inseriti nel Piano di Zona attraverso un sistema di indicatori di output/outcome; il cruscotto indicatori: strumento che, semestralmente, raccoglie ed elabora dati provenienti dalle aree (demografici, economici, utenza, ecc.). L’Azienda Ulss 9 ha predisposto un software web denominato Sit-Com (Sistema Informativo Territoriale Comuni) che permette, tra le altre finalità, di soddisfare il debito informativo regionale, mediante la rilevazione dei dati di attività dei servizi sociali e socio sanitari dei Comuni, con specifico riferimento a spesa, finanziamenti e utenza. La finalità del Sit-Com è quella di disporre di uno strumento strategico utilizzabile per coniugare le esigenze di gestione, controllo ed ottimizzazione delle risorse e contemporaneamente garantire la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali. Il sistema consente: la registrazione in tempo reale delle prestazioni erogate, da utilizzarsi quale informazione utile alla programmazione distrettuale e locale; la condivisione delle informazioni a livello di territorio (Comuni e Azienda Ulss) in un’ottica di rete; l’estrazione e l’analisi dei dati, in relazione anche all’assolvimento in via informatica dei flussi e dei debiti informativi, richiesti periodicamente all’Azienda Ulss da parte di Enti - Istituzioni Pubbliche a livello locale, regionale e nazionale. In base alle indicazioni regionali40, le tre Aziende Ulss della provincia di Treviso hanno elaborato il Piano Attuativo Locale delle Cure Primarie (PALCP)41, strumento innovativo per programmare i servizi socio sanitari del territorio. Il PALCP permette ai vari interlocutori interni ed esterni dell’Azienda (professionisti, sindaci, cittadini, associazioni di volontariato, rappresentanze sindacali, ecc) di avere un quadro completo delle attività che si svolgono nel sistema delle Cure Primarie rafforzando il legame tra l’Azienda Ulss e la comunità locale in cui è inserita. Elemento di fondamentale importanza per il raggiungimento degli obiettivi dell’attività territoriale sono le alleanze e le partnership tra i vari stakeholder e tra questi e le aziende. I contenuti del documento sono stati sviluppati in coerenza con la programmazione pluriennale regionale e aziendale. Con il PALCP da un lato le Aziende rafforzano il ruolo di programmazione dei servizi territoriali, ponendo in primo piano la centralità del Distretto Socio Sanitario come struttura che accoglie il sistema delle cure primarie, dall’altro si rende fondamentale il ruolo della medicina convenzionata nella promozione del Governo Clinico. La scelta di condividere uno strumento comune a livello provinciale nasce dall’esigenza di affrontare in maniera omogenea le criticità e fornire servizi equivalenti ai cittadini che si muovono all’interno del territorio provinciale. Il percorso di stesura del documento costituisce la sintesi di una serie di attività avviate da tempo in ambito provinciale, sia come tavolo di lavoro su tematiche specifiche, sia come coordinamento nell’elaborazione dei patti per la medicina convenzionata. 3.1.5 Il Piano Attuativo Locale delle Cure Primarie39 Il PAL Cure Primarie pone in primo piano la centralità del Distretto Socio Sanitario come struttura che governa il sistema delle Cure Primarie Obiettivo generale del Piano è quello di garantire la gestione integrata e la continuità dell’assistenza. La gestione integrata si sviluppa con modalità di partnership tra Azienda Ulss e medicina convenzionata e all’interno della medicina convenzionata stessa, tali da garantire percorsi di cura e assistenza finalizzati alla presa in carico dell’utente e della famiglia. In particolare, l’integrazione si sviluppa tramite: modalità strutturata di consultazione della medicina convenzionata (gruppo di monitoraggio del contratto); centralità del governo clinico; definizione di percorsi diagnostici assistenziali; individuazione e definizione di strumenti informativi e comunicativi; definizione di modalità di presa in carico del paziente nei diversi momenti del percorso di cura; individuazione di modalità che consentano l’effettiva partecipazione alle UVMD. 39 Documento visualizzabile all’interno del sito www.ulss.tv.it DGR n. 4172 del 30.12.2008 41 Az. Ulss 7 Pieve di Soligo, Az. Ulss 8 Asolo, Az. Ulss 9 Treviso 40 52 53 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI La continuità dell’assistenza, intesa come continuità di servizio, sia in termini temporali che di presa in carico, indipendentemente dagli operatori coinvolti, trova concreta espressione attraverso: l’incremento delle forme associative, in particolare, le forme avanzate/integrate; l’incremento dei percorsi di ammissione e dimissione protetta che prevedano il pieno coinvolgimento della medicina convenzionata; l’individuazione e/o l’incremento di residenzialità intermedia nell’ambito di ciascuna azienda; l’implementazione di strumenti di comunicazione all’interno della medicina convenzionata e tra medicina convenzionata e le diverse strutture aziendali; l’implementazione di strumenti informatici/informativi volti allo sviluppo di una rete informatica che consenta l’ottimizzazione della comunicazione tra Azienda e medicina convenzionata, tra medicina convenzionata e che faciliti l’accesso ai servizi da parte del cittadino. Tale rete potrà essere fruibile anche ai fini della definizione dei bisogni di salute ed epidemiologici. Obiettivo strategico del PALCP è realizzare uniformemente in ambito provinciale: l’analisi e valutazione dei bisogni di salute e dell’efficace capacità di risposta del sistema, anche attraverso la realizzazione di un cruscotto comune di indicatori confrontabili in modo trasversale e longitudinale; l’individuazione e l’allocazione delle risorse necessarie nell’ambito delle cure primarie in un contesto di appropriatezza. Gli obiettivi specifici che il Piano intende sviluppare nel triennio coinvolgono le seguenti aree di intervento: Area della Fragilità; Area delle Cure Palliative; Area Diabetologica; Area Cardiovascolare; Area Associativa della Medicina Convenzionata; Area della Residenzialità Extraospedaliera; Area Informatica/Informativa; Area dell’Appropriatezza. Ogni area prevede l’individuazione di obiettivi prioritari di intervento e degli strumenti operativi riportati nei Patti e Contratti della Medicina Convenzionata. 3.1.2 Altri docu- Il Programma delle Attività Territoriali menti di program- È lo strumento operativo di programmazione del Distretto Socio Sanitario ed è basato sul principio della intersettorialità degli interventi cui concorrono diverse strutture operative. Nel Programma delle mazione Attività Territoriali trovano esplicitazione: la localizzazione dei servizi e dei presidi distrettuali; i bisogni e gli obiettivi di salute prioritari; gli interventi di natura sanitaria e socio sanitaria necessari per affrontarli; la determinazione del budget di Distretto e la copertura economica delle attività socio sanitarie definite nel Piano di Zona. 54 Il Bilancio Pluriennale di Previsione Viene è elaborato con riferimento al piano generale e agli strumenti della programmazione adottati dall’Azienda e ne rappresenta la traduzione in termini economici, finanziari e patrimoniali nell’arco temporale considerato. Ha una durata corrispondente a quella del piano generale ed è annualmente aggiornato. Il Bilancio Pluriennale di Previsione è strutturato in modo da consentire la rappresentazione degli equilibri economici, finanziari e patrimoniali in analogia alla struttura e ai contenuti del bilancio economico preventivo e del budget generale42. I Piani di Settore Sono documenti che espongono, nel dettaglio della singole attività, la programmazione di ambiti aziendali specifici e costituiscono il modo in cui la Direzione Aziendale intende esplicitare le attività da realizzare su una determinata materia. Al loro interno i piani di settore devono indicare le strutture aziendali coinvolte, ed inoltre le modalità, la tempistica e il responsabile del monitoraggio per il raggiungimento degli obiettivi. I Piani di settore sono generalmente sviluppati e gestiti da parte delle strutture di staff (sanitarie e tecnico-amministrative). Per ogni piano di settore l’iter di emissione prevede le seguenti fasi: a) redazione, a cura dei responsabili delle strutture organizzative di riferimento. b) verifica a cura di: direttori dei dipartimenti/strutture complesse di cui fanno parte le strutture organizzative che hanno redatto il Piano; direttore del Dipartimento Risorse materiali, finanziarie e per i servizi tecnici, qualora il piano preveda un impiego specifico di risorse economiche, il quale sarà in tal modo corresponsabile della buona riuscita del piano per quanto attiene la disponibilità delle risorse concordate; direttore del Dipartimento Risorse Umane, qualora fosse necessario coinvolgere risorse umane aggiuntive. c) approvazione a cura della Direzione Strategica. I Piani di Settore deliberati da quest’Azienda sono: PIANO DURATA RESPONSABILE Piano della Formazione 2008 e 2009 Annuale UOC Servizio Formazione e Aggiornamento Piano Qualità Percepita 2010-201243 Triennale UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione 44 Piano della Qualità 2010-2012 Triennale UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione Piano della Comunicazione 2010-201245 Programma triennale dei lavori pubblici 2009-201146 Piano degli investimenti delle apparecchiature elettromedicali 2005-200747 Piano triennale dell’Informatica 2010-2012 (in fase di completamento) Triennale UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione Triennale Dipartimento Risorse Materiali e per i Servizi Tecnici Triennale Dipartimento dei Servizi Ospedalieri Triennale UOC Servizio per l’Informatica 42 Deliberazione del Direttore Generale n. 103 del 07.02.2008 Adozione Bilancio Economico Preventivo 2008; Deliberazione del Direttore Generale n. 330 del 02.04.2009 Adozione Bilancio Economico Preventivo 2009 43 Deliberazione del Direttore Generale n. 1420 del 24.12.2009 44 Deliberazione del Direttore Generale n. 1419 del 24.12.2009 45 Deliberazione del Direttore Generale n. 1421 del 24.12.2009 46 Deliberazione del Direttore Generale n. 526 del 22.05.2009 47 Deliberazione del Direttore Generale n. 1605 del 22.12.2006 55 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI 3.2 COMUNICAZIONE La persona al centro del sistema L’Azienda Ulss 9 ribadisce con forza nei documenti di programmazione e pianificazione i principi che E RAPPORTI CON presiedono all’azione gestionale dell’Azienda ed elencati nel nuovo Atto Aziendale: appropriatezza, L’UTENZA equità, innovazione, trasparenza, riservatezza, sicurezza e da ultimo, ma non meno importante, il “coinvolgimento dei cittadini”. Quest’ultimo inteso come partecipazione alla definizione delle politiche della salute e il coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni, del volontariato per prevenire, affrontare e risolvere i problemi correlati alla salute. Porre la persona al centro del sistema e agire in termini di promozione dell’espressione di competenze e di consapevolezza per aumentare la capacità di controllo sul proprio stato di salute, è uno degli elementi distintivi di un’azienda socio sanitaria. Centralità della persona significa conoscerne i bisogni e rispondere a questi in modo adeguato, equilibrato, integrato ed efficace. I bisogni della persona non possono essere sovrapponibili alle forme organizzative: è necessario adeguare queste ultime ai bisogni. Centralità della persona significa conoscerne i bisogni e soddisfarli in modo adeguato, integrato ed efficace 3.2.1 Comunicazio- La Comunicazione Pubblica ha tre importanti finalità: ne e Informazione informare: diffondere notizie e indicazioni utili alla fruizione dei servizi; educare: sensibilizzare i cittadini su temi o problemi rilevanti; rafforzare l’immagine dell’ente (il ruolo dello stesso ente, verso l’esterno e verso l’interno). La comunicazione nella pubblica amministrazione è fortemente condizionata dalla presenza di nuove e sempre più sofisticate tecnologie (queste non sono solo un mezzo tra tanti mezzi, il mezzo diventa il messaggio, ad esempio il sito Internet è un nuovo modo di pensare all’organizzazione). Rispetto a una domanda di informazione complessa e difficilmente prevedibile, le nuove tecnologie consentono infatti: flessibilità, interattività, accesso e aggiornamento continuo, il superamento della logica testuale (è superato il vecchio concetto di Carta dei Servizi cartacea). La Comunicazione ha implicazioni sul piano del miglioramento della qualità e dello sviluppo organizzativo poiché, allorquando si debbano definire e rendere espliciti obiettivi, contenuti e mezzi della comunicazione stessa rispetto ai diversi interlocutori, obbliga a riconsiderare aspetti peculiari dei servizi e dell’organizzazione. Le attività di comunicazione aziendale sono individuate nel Piano Triennale della Comunicazione48. Tra le attività di comunicazione e informazione più significative avviate e gestite in questo biennio ricordiamo: comunicazione Interna: newsletter e avvio del progetto della nuova Intranet aziendale; 1° Campagna di Comunicazione Istituzionale: “La salute, costruiamola insieme”; attività di informazione a supporto dei Media; sistema d’identità visiva, progetto di comunicazione coordinata; progetto Comunicazione efficace al CUP; strumenti non convenzionali di comunicazione: CD patient e auto aziendali; progetto Oblò; portale aziendale. 48 56 Deliberazione del Direttore Generale n. 1.421 del 24.12.2009 Comunicazione Interna: newsletter e avvio del progetto della nuova Intranet aziendale. La comunicazione è il processo di creazione e condivisione della conoscenza, al quale partecipano tutti i membri di un’organizzazione e, in particolare, la comunicazione interna costituisce oggi una componente fondamentale dell’organizzazione dell’Azienda Ulss 9. La comunicazione interna è un processo organizzativo complesso, utilizzato per la diffusione di informazioni, comunicati, dati, compiti all’interno di un’organizzazione. Essa è destinata al pubblico interno, sia che si tratti di dipendenti che di collaboratori. Tra gli strumenti strutturati (organizzati in modo da garantire un flusso di informazioni continuo e controllato) da utilizzare per una comunicazione interna efficace, rientra l’intranet: nel biennio 20082009 è stata avviata la realizzazione della nuova Intranet concepita come nuovo strumento di lavoro volto a favorire la comunicazione e garantire informazioni costanti e aggiornate, in linea con il portale aziendale pubblicato nel 2007. I criteri che hanno determinato la struttura della nuova intranet sono stati: aumentare la partecipazione degli utenti, rendendoli co-autori dei contenuti; semplificare la distribuzione dei contenuti, definendo una struttura divisa per aree logiche omogenee e articolata in 6 macroaree: Azienda, Iniziative, Formazione e Personale, Servizi Informatici, Strumenti, Procedure e Delibere, Area Sanitaria e Sociale; realizzare una nuova interfaccia grafica, coerente con le linee di comunicazione applicate per il portale aziendale; consentire un accesso diretto alle sezioni più consultate; fornire aiuto nella ricerca dei contenuti del sito. La nuova intranet aziendale favorisce la comunicazione interna e garantisce informazioni costanti ed aggiornate Nel biennio 2008-2009 è proseguita inoltre la realizzazione, iniziata nel febbraio 2005, della newsletter aziendale. Dipendenti, collaboratori, professionisti convenzionati e personale a contratto ricevono mensilmente insieme alla busta paga la newsletter “Treviso Ulss Nuove”; si tratta di uno strumento agile che contiene le principali informazioni aziendali, rivolto ai componenti della “famiglia” della Sanità trevigiana. Campagna di Comunicazione Istituzionale: “La salute, costruiamola insieme” Per far emergere le peculiarità del PAL 2007-2009 e l’approccio fortemente innovativo che vede nell’alleanza tra sanità e cittadini lo strumento per rispondere al meglio ai bisogni e alle aspettative di salute, l’Azienda Ulss 9 ha realizzato la prima campagna di comunicazione istituzionale volta a informare, sensibilizzare, coinvolgere i pubblici di riferimento, interni ed esterni, relativamente ai contenuti del nuovo documento di programmazione triennale. Obiettivi della campagna sono stati: presidiare il territorio della salute, rafforzando il ruolo dell’azienda nel rispondere ai bisogni di salute; valorizzare l’approccio multi professionale; anticipare l’evoluzione e le prospettive di salute dando concretezza alla vision aziendale; accrescere i valori che stanno a fondamento dell’azione dell’Azienda Ulss 9. 57 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI La sintesi del percorso di auditing e dell’analisi dei documenti di programmazione e di condivisione è stata declinata nell’individuazione di un logo e uno slogan “La salute, costruiamola insieme” che ha accompagnato la campagna effettuata da fine 2007 e tutt’ora in corso, in attesa di avviare la seconda campagna del PAL 2010-2012. Il messaggio che ha accompagnato lo slogan “La salute, costruiamola insieme” è stato: “La salute si costruisce giorno dopo giorno, mattone dopo mattone. Per costruirla abbiamo bisogno del contributo di tutti. Degli operatori sanitari, in modo che prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e assistenza siano sempre più vicine alle aspettative dei cittadini. Delle Istituzioni, che hanno il compito di garantire un adeguato ambiente di vita e di lavoro. E dei cittadini, che ci aiutino a comprendere fino in fondo le loro esigenze di salute e a studiare insieme le strategie per soddisfarle al meglio. Unendo le risorse di ognuno, faremo della sanità una casa comune dove tutti si possono sentire al sicuro.” Attività di informazione a supporto dei Media Affidato ad una figura professionale con iscrizione all’Ordine dei Giornalisti49, negli anni 2008-2009 è stato formalmente definito il ruolo dell’Ufficio Stampa, presente in Azienda sin dagli anni Settanta, individuando in esso il soggetto deputato alla redazione e diffusione di comunicati, alla organizzazione di conferenze stampa ma anche al coordinamento di tutte le attività di informazioni destinate all’esterno tramite i mass media (organi di stampa, emittenti radiotelevisive, web). Si è scelto di non mirare ad una informazione “presenzialista”, ma di caratterizzarsi presso le varie redazioni per la trasparenza, la correttezza e la puntualità di tutte le notizie rilevanti e di interesse per il pubblico e la stampa. L’attività si è ampliata grazie alle potenzialità offerte dal nuovo sito internet, ove l’Ufficio Stampa dispone di una parte dedicata in grado di fornire in tempo reale notizie, comunicati, video, fotografie e focus di approfondimento. Si è riservata particolare attenzione anche all’informazione istituzionale grazie a trasmissioni radiotelevisive realizzate in collaborazione con emittenti regionali per affrontare, nel modo più condiviso possibile, tematiche di carattere socio sanitario. Le trasmissioni prevedono alcuni appuntamenti settimanali e dal 2007 continua la collaborazione con Antenna 3 Nordest, con 2 puntate mensili su argomenti socio sanitari della trasmissione “Ore 13” e la partecipazione al programma “Panorama Sanità” insieme all’Azienda Ulss 7 Pieve di Soligo. Sistema di identità visiva, progetto di comunicazione coordinata Un sistema d’identità visiva è volto ad assicurare un’informazione chiara, ordinata e gradevole, rafforzando la riconoscibilità dell’azienda sanitaria come fonte delle comunicazioni. È stato realizzato un manuale dell’identità visiva che ha definito il marchio istituzionale dell’Azienda, i colori istituzionali e il carattere istituzionale. Questi tre elementi sono stati declinati in una serie di documenti e applicazioni: carta intestata, fax, busta, biglietto da visita, etichetta adesiva, cartellina porta documenti, modello presentazioni. Il manuale ha la funzione di rendere uniformi, costanti e coerenti nel tempo, l’utilizzo dei marchi e degli elementi costitutivi l’identità visiva dell’Azienda Ulss 9 di Treviso. Il manuale e gli strumenti sono resi disponibili nella intranet aziendale. Progetto Comunicazione efficace al CUP La “comunicazione di servizio” è una tipologia di comunicazione molto vasta e caratterizzata da richieste e bisogni soggettivi di ogni cittadino che entra in contatto con l’azienda. Allo stesso tempo è una attività che risente fortemente dei continui cambiamenti organizzativi e legislativi, ma che può trovare, per il servizio erogato dal CUP una risposta immediata anche attraverso i classici strumenti informativi di tipo cartaceo. 49 58 come previsto dalla Legge 150 del 2000 59 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Al fine di assicurare la continuità ed il miglioramento di alcuni strumenti comunicativi, oggi in essere, orientati all’accesso ai servizi del CUP da parte del cittadino e di voler diminuire la percentuale di accessi errati giornalieri da parte dell’utenza agli sportelli del CUP unificato, si è avviato un progetto di “Comunicazione efficace al CUP” con i seguenti obiettivi: 1. diminuire gli accessi errati al CUP, passando dall’attuale 4% degli accessi errati all’1,5% come media giornaliera; 2. diminuire il tempo d’attesa in sala per l’erogazione dei servizi del CUP e rendere più confortevole la sala d’attesa; 3. rivedere la modulistica e l’informativa, unificandole nelle tre sedi CUP e rendendola disponibile in varie lingue. Progetto Oblò La proposta del Progetto Oblò nasce da un bisogno di salute dei ragazzi costituito dalla partecipazione diretta alla ideazione, gestione organizzativa e realizzazione di attività artistico-culturali. Queste attività vengono sviluppate come strumenti vicino ai teenager e possono dar voce ai sentimenti e alle emozioni, favorendo un modo creativo di intendere e di trasmettere il concetto di divertimento sano, orientato al benessere, alla sobrietà e contrario all’eccesso e allo “sballo”. L’obiettivo è proprio quello di coinvolgere i ragazzi nella comprensione di tematiche di salute e stili di vita positivi, attraverso la strategia di considerare i ragazzi non solo come destinatari, ma anche come protagonisti attivi del percorso di informazione e sensibilizzazione, ovvero di prevenzione, applicando il concetto di Edutainment (educare divertendo) (http://oblodeiragazzi.ulss.tv.it). Il progetto si è articolato in due fasi: 1° Concorso di creatività OblòWeb 2008: si è basato sulla creazione di un sito per il Consultorio Adolescenti di Oderzo. Per creare il sito i ragazzi delle scuole hanno usato il sistema di gestione contenuti del sito dell’Azienda Ulss 9. Ogni gruppo ha creato autonomamente un mini sito che trattava i temi più cari ai teenager. 2° Concorso di creatività OblòMovie 2009: si è basato sulla creazione di cortometraggi su tematiche di prevenzione socio sanitarie: abuso di alcol, bullismo. Gli strumenti utilizzati per il progetto sono stati: - evento di premiazione e coinvolgimento dei ragazzi, premi in denaro, della critica, dei giornalisti, e di opinion leader del settore (Circuito off); - merchandising: magliette; - materiale informativo cartaceo e totem; - pubblicazione video su Youtube. Il Progetto è stato completamente sponsorizzato da privati e i premi sono stati offerti dai Comuni del Territorio interessato. dai ragazzi. Ogni gruppo partecipante interpreterà il tema scegliendo l’espressione creativa artistica desiderata tra letture, musica, canti e balli e produzioni multimediali che verranno rappresentati dai ragazzi in due eventi dedicati. Portale web dell’Azienda Il sito aziendale www.ulss.tv.it pubblicato nell’aprile del 2007, mira ad offrire le informazioni e i servizi online aziendali in maniera intuitiva e rapida, sfruttando la metafora degli “eventi della vita” nella classificazione dei servizi, che consente una navigazione che parte dal bisogno dell’utente. Nel biennio 2008-2009 sono stati realizzati siti specializzati all’interno dei quali sono state raccolte le informazioni utili per il cittadino attinenti le Unità Operative e servizi presenti nell’Azienda. È stata inoltre creata una sezione in cui sono raccolti i video informativi realizzati in occasione di particolari eventi (influenza AH1N1). Si è notato un incremento costante del numero di visite: sono circa 30.000 ogni mese i visitatori, per un totale di quasi 2 milioni di pagine visitate nel 2009. A riconoscimento della qualità del servizio sviluppato, nel 2008 nell’ambito del Convegno Euro P.A. - il salone delle autonomie locali di Rimini - è stato assegnato al portale web dell’Azienda Ulss 9 il Premio E-Gov - Postecom, riconoscimento riservato alle pubbliche amministrazioni che hanno sviluppato progetti in grado di coniugare al meglio la soddisfazione del cittadino-utente con la sostenibilità economica dei servizi erogati. Nel 2008 è stato assegnato al portale web dell’Azienda il Premio E-Gov - Postecom Strumenti non convenzionali di comunicazione: “CD patient” e auto aziendali Contestualmente all’avvio di importanti campagne di comunicazione istituzionale, da tre anni sono stati individuati due canali “atipici” come strumenti attraverso i quali veicolare messaggi di comunicazione: Adesivo su auto Aziendali Nel 2010 il Progetto Oblò si unirà al progetto Shout, progetto che consente di “dar voce” ai sentimenti e alle emozioni dei ragazzi, favorendo un modo creativo di intendere e di trasmettere il concetto di divertimento sano, orientato al benessere, alla sobrietà e non all’eccesso e allo sballo. Tale progetto coinvolgeva le Scuole Secondarie Superiori del Distretto Socio Sanitario di Treviso. È nato quindi Shoblò, che unisce le scuole dei due Distretti (Treviso e Oderzo) e che si ispirerà ad un tema generatore scelto 60 61 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Retro porta CD radiologico - “CD patient” (campagne a rotazione, della della durata di 2/3 mesi ciascuna) per una distribuzione annua complessiva di circa 120.000 porta CD radiologico. La flessibilità che caratterizza questo strumento consente la programmazione di 5/6 campagne all’anno, accogliendo eventuali richieste di associazioni/organizzazioni per il supporto a campagne di comunicazione/sensibilizzazione (es.: collaborazione con l’Associazione LILT per sensibilizzare l’utenza alla lotta al tumore al seno in occasione dell’"Ottobre in rosa”). ANNO N° SEGNALAZIONI SCRITTE TEMPO MEDIO DI RISPOSTA (GIORNI) 2002 124 28 2003 135 25 2004 180 37 2005 268 40 2006 189 25 2007 372 28 2008 338 40 2009 519 38 In merito ai temi della tutela e della partecipazione si segnala la pubblicazione: “Voci e consenso in sanità. Soddisfazione e legittimazione dei cittadini della Regione Veneto” a cura di Silvio Scanagatta e Annarita Furlanetto, Franco Angeli Editore, 2008. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico in rete con gli sportelli del territorio Il progetto, avviato nel 2006 e portato a regime nel biennio 2008-2009, ha l’obiettivo di: creare un canale biunivoco di informazioni verso l’azienda e dall’azienda verso gli sportelli del territorio al fine di conoscere bisogni e criticità reali dei cittadini; condividere e rendere disponibili informazioni rivolte ai cittadini attraverso sia gli sportelli dell’azienda sanitaria, sia sportelli presenti nel territorio dell’azienda di altre istituzioni o di organizzazioni (sportelli giovani, donne, pensionati); raccogliere segnalazioni direttamente dal territorio. 3.2.2 Accoglienza, Accoglienza e orientamento, tutela, ascolto e partecipazione sono le aree che, assieme alla comunicatutela e partecipa- zione, caratterizzano le attività svolte dall’ Ufficio Relazioni con il Pubblico. Tra le iniziative relative ai temi di accoglienza, tutela e partecipazione del cittadino avviate dall’Azienzione da Ulss 9, si segnalano le seguenti attività. Gestione delle segnalazioni dell’utente È a regime l’applicazione della “procedura per la gestione delle segnalazioni” che va a definire modalità, responsabilità e gli strumenti adottati dall’Azienda Ulss 9 per la “Gestione delle segnalazioni”, negative e positive, che pervengono all’Azienda. In collaborazione con l’ARSS Veneto, il coordinamento degli URP ha inoltre definito il nuovo sistema di classificazione delle segnalazioni e predisposto un programma di registrazione informatizzata delle informazioni al quale gli operatori abilitati accedono collegandosi all’intranet regionale. L’Azienda Ulss ha adottato questo nuovo sistema dal 1.1.2009. Il coordinamento URP sanità del Veneto ha inoltrato alla Giunta Regionale, per il tramite del Coordinamento dei Direttori Generali, la proposta di aggiornamento del Regolamento di Pubblica Tutela che rappresenta un importante e fondamentale strumento di lavoro per gli Uffici Relazioni con il Pubblico. A livello aziendale è prevista un’attività di monitoraggio delle segnalazioni: report trimestrali per la Direzione Strategica, report annuali per i singoli Responsabili dei servizi, i primi pubblicati dal 1.1.2009 nella intranet aziendale. 62 Operativamente si tratta di una rete che vede la collaborazione dell’Azienda Ulss 9 con organizzazioni, enti e associazioni che operano nel territorio aziendale (ad es. sindacati, associazioni di consumatori), a vari livelli, con diverse finalità e modalità (attività di supporto e assistenza ai cittadini anche con sportelli aperti al pubblico). I risultati dell’esperienza sono ad oggi positivi: il canale diretto di input, ovvero la possibilità di contattare direttamente tramite telefono o e-mail un operatore dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico da parte delle organizzazioni sindacali o delle associazioni di tutela presenti nel territorio e dotate di sportelli ai cittadini, ha consentito l’erogazione immediata di “prodotti informativi” mirati, completi e aggiornati a favore dei cittadini che si rivolgono a questi sportelli; è stato definito un modello organizzativo per la gestione di un canale biunivoco di input/output di informazioni/segnalazioni con la rete degli sportelli nel territorio, acquisito tra le attività dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali. Una sintesi di questa attività ha rappresentato un elemento di input del Piano Attuativo Locale 2010-2012. Rilevazioni di soddisfazione dell’utenza Lo sforzo condotto nel 2008 di centralizzare, pianificare e monitorare le rilevazioni di soddisfazione dell’utenza, come previsto in sede di programmazione aziendale dal Piano di Settore per la Qualità Percepita, ha dato nel 2009 i primi risultati. 63 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Le modalità scelte per lo sviluppo del contenuto del Piano della Qualità Percepita sono state: 1. sistematicità e continuità dell’analisi; 2. costruzione e condivisione della metodologia, degli strumenti di lavoro e, soprattutto, dei contenuti degli strumenti con gli operatori; 3. individuazione di metodologie di indagine (quantitative o qualitative) mirate e calibrate sullo specifico obiettivo da raggiungere; 4. scelta delle metodologie supportate da prove di efficacia/letteratura/esperienze. novembre 2008 incontro formativo sulla donazione degli organi e dei tessuti. L’incontro, rivolto a tutto il personale dell’Azienda ha lo scopo di informare e sensibilizzare sul tema della donazione, fornendo spunti di riflessione per rendere più semplice la scelta; 2009: ristampa di 10.000 pieghevoli. Quest’attività ha portato ad un notevole incremento delle dichiarazioni di volontà: ANNO Nel 2009 presso 26 UOC ospedaliere si sono realizzate indagini di soddisfazione dell’utenza con un questionario prestrutturato, coinvolgendo 3.041 utenti, con un tasso di risposta del 78%. Ciascun responsabile e coordinatore dell’UOC avrà il ritorno dei dati con tutti i commenti scritti nelle domande aperte, risultati altrettanto interessanti quanto i dati numerici. Nel corso dello stesso anno, l’ARSS Veneto ha avviato un’indagine sui dimessi dagli ospedali pubblici del Veneto, con questionario strutturato secondo la metodologia Picker, inviato a domicilio ad un campione di 1.100 dimessi, con un tasso di risposta del 61% pari a 633 questionari compilati su cui è stata effettuata l’analisi; i dati saranno disponibili nel 2010. Servizio Aziendale di Mediazione linguistico-culturale Dal 1 luglio 2009 l’URP gestisce il Servizio Aziendale di Mediazione linguistico-culturale che fornisce supporto per le mediazioni, le traduzioni e la formazione alle richieste prevalentemente dell’Ospedale e del Dipartimento di Prevenzione, in collaborazione con l’attività di mediazione gestita dall’Area Materno Infantile e dall’Unità Operativa per le politiche giovanili. Quest’attività si inserisce tra le azioni di accoglienza e tutela dell’Azienda Sanitaria; dal 2003 viene realizzata una relazione su l’attività di mediazione svolta a livello aziendale e pubblicata nell’intranet aziendale. Numero interventi di mediazione: ANNO N° interventi 2005 2006 2007 2008 2009 268 311 352 279 249 Dichiarazioni di volontà alla donazione organi Dal 199950 il Ministero della Sanità ha previsto un percorso di formalizzazione delle dichiarazioni di volontà e l’inserimento delle stesse nell’Archivio Nazionale dei trapianti predisposto dal Ministero stesso attraverso il collegamento con il sito internet https://trapianti.sanita.it. L’attività svolta nel 2008-2009 può essere così sintetizzata: 51 raccolta delle dichiarazioni di volontà e registrazione dei nominativi all’interno del database SIT ; maggio 2008 realizzazione di un pieghevole sulla sensibilizzazione alla donazione organi in collaborazione con associazioni di volontariato AIDO e ANED; 50 51 64 L. 91/99 Sistema Informativo Trapianti N° dichiarazioni di volontà FINO AL 2006 2007 2008 2009 26 9 361 456 È continuata ed è stata sistematizzata l’attività, avviata nel 2006, inerente la gestione di pubblicità commerciale da esporre, nei modi e nei tempi concordati, nelle varie sedi dell’Azienda Ulss 9, in attesa della nuova gara che riassegnerà il servizio. L’attività di gestione degli spazi pubblicitari è coordinata dall’URP e monitorata dal Comitato Pubblicità, che vede tra i suoi membri anche un rappresentante dell’associazionismo di volontariato presente nel territorio dell’Azienda Sanitaria, quale membro esterno del Comitato stesso. Con i ricavi l’Azienda finanzia i costi dei punti informativi dell’Ospedale Ca’ Foncello e della sede di Borgo Cavalli. 3.2.3 Pubblicità in azienda: raccolta e gestione di spazi pubblicitari Il Comitato di Bioetica 3.3 ASPETTI 52 Il Comitato di Bioetica attualmente in carica è stato insediato il 17.12.2007 e al 31.12.2009 si è riuni- ETICI to per 27 sedute. Alle sedute si sono sempre registrate presenze “esterne” relative a: professionisti che hanno richiesto pareri del Comitato su questioni cliniche eticamente rilevanti; professionisti che hanno presentato progetti di attività meritevoli di considerazioni di carattere bioetico; professionisti che hanno partecipato a gruppi di lavoro misti (esterni e componenti del Comitato); specializzandi della scuola di Igiene dell’Università di Padova in tirocinio presso la Direzione Sanitaria Ospedaliera; operatori sanitari che ne hanno fatto richiesta. Il Comitato è inoltre sempre stato in collegamento con le iniziative preposte da altri comitati del Veneto, in particolare con il Comitato Regionale di Bioetica, e ha promosso un continuo e costante aggiornamento sulle principali tematiche bioetiche dibattute a livello culturale ed istituzionale. In particolar modo nel corso di questi anni si è seguito con particolare attenzione il lavoro del legislatore in tema di Direttive Anticipate di trattamento. Si segnala infine la presenza di componenti del Comitato in altri organismi quali il Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica, il Comitato Aziendale per la lotta al dolore, il Gruppo interdisciplinare sulla SLA. 52 Deliberazione del Direttore Generale n. 1273 del 14.11.2007 65 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Il Comitato ha realizzato un sito web specializzato sui temi trattati (http://www.ulss.tv.it/magnoliaPublic/Minisiti/bioetico.html). Nel corso del biennio il Comitato ha affrontato le seguenti tematiche: progetto disabilità; problematiche emergenti in ambito medico legale e giuridico a partire da una sommaria rilevazione delle cartelle cliniche che evidenziano criticità; cure sanitarie domiciliari e problematiche del consenso; gestione del paziente che rifiuta il trattamento nell’ambito delle attività del SUEM; richieste di circoncisione per motivi non strettamente terapeutici; progetto relativo a Servizio di psicologia e psichiatria di consultazione e collegamento nelle aree di degenza medica e chirurgica. La presentazione di questi progetti o di queste attività ha consentito al Comitato di essere informato su elementi di “umanizzazione” dei percorsi di diagnosi e cure, di relazione con pazienti e familiari, di rapporti fra operatori sanitari, di integrazione fra attività ospedaliere e territoriali. Ha permesso inoltre al Comitato di offrire suggerimenti e stimoli ai responsabili di questi progetti o di queste attività. Nel corso del biennio sono stati inoltre attivati gruppi di lavoro “misti” su questioni specifiche, cosa che ha permesso di far conoscere la tematica bioetica e l’attività del Comitato ad un elevato numero di professionisti dell’Azienda Ulss 9; questo metodo di lavoro ha reso possibile la proposta di contenuti e metodi di analisi bioetica su questioni complesse e frequenti a partire dall’esperienza dei soggetti coinvolti e dalla valorizzazione del patrimonio offerto dalla letteratura bioetica. Criticità in sala parto. Il gruppo composto da ostetriche, infermiere e medici ha lavorato per due anni avvalendosi della consulenza di alcuni esperti (psichiatra, anestesista, medico legale) al fine di evidenziare le principali criticità (morte endouterina fetale, IVG dopo il 90° giorno, prematurità estrema) e proporre un adeguato scenario di gestione. È stato prodotto un documento di orientamento valutato dal Comitato ed è stato proposto un progetto formativo per il personale ospedaliero e dei Distretti nel 2010. Accompagnamento del neonato morente e dei familiari. Il gruppo composto da medici e infermieri ha lavorato per circa un anno al fine di rilevare le criticità, le linee di orientamento delle società scientifiche e l’apposito documento del Ministero della Salute. È stato prodotto un documento valutato dal Comitato e condiviso con tutto il personale della Patologia Neonatale mediante due incontri formativi nel corso del 2009. Informazione e consenso: lo stato dell’arte nella pratica quotidiana ospedaliera. L’attività è in fase di svolgimento e prevede la collaborazione con l’URP che in questi mesi (fine 2009 inizi 2010) sta effettuando una rilevazione della percezione dell’utenza anche relativamente alla modalità dell’informazione e della raccolta del consenso. Al termine della rilevazione il Comitato proporrà adeguati intervanti formativi per il personale sugli aspetti di maggior criticità evidenziati dalla ricerca. Accompagnamento del bambino terminale e dei familiari. Il gruppo di lavoro composto da medici e infermieri ha elaborato un documento di orientamento che è stato successivamente vagliato e approvato dal Comitato e che costituisce un punto di riferimento per le decisioni nello scenario di fine vita. 66 Appropriatezza delle cure in ambito geriatrico. Il tema è stato oggetto di una duplice rilevazione attraverso la somministrazione di un questionario a 120 medici ed infermieri selezionati. I risultati sono stati elaborati alla fine del 2009 e verranno presentati al Comitato nel 2010 al fine di predisporre una adeguata valorizzazione dei risultati ottenuti. Scelte di appropriatezza in ambito terapia intensiva neurochirurgica. Il gruppo di lavoro, composto da medici ed infermieri, ha effettuato tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 un’attenta analisi delle problematiche connesse alla desistenza terapeutica. Ha elaborato un documento di orientamento che è stato valutato dal Comitato sul quale è stata effettuata formazione per tutto il personale della terapia intensiva neurochirurgica, estesa anche al personale della terapia intensiva centrale. Accompagnamento dei pazienti alla fine della vita in Lungodegenza. Il gruppo composto da medici ed infermieri sta elaborando una traccia di orientamento per la formazione di tutto il personale. L’iniziativa fa seguito alla rilevazione delle criticità emergenti nella gestione di questi decessi mediante quattro incontri con tutto il personale effettuati nel corso dei mesi settembre-novembre 2009. Il progetto si concluderà entro il primo semestre 2010. Fra le altre attività va ricordata la convenzione con il Liceo da Vinci: nel corso dei tre anni scolastici 2007-2008, 2008-2009, e 2009-2010 si è consolidata l’attività di collaborazione finalizzata alla formazione di un gruppo di classi selezionate del 4° e del 5° anno (circa 200 studenti per anno scolastico). L’attività si è svolta secondo queste modalità: formazione generale alla tematica bioetica per le classi quarte attraverso incontri specifici, elaborazione successiva nelle distinte classi, partecipazione in videoconferenza ad una seduta del Comitato; trattazione di un tema specifico per le classi quinte; proposta di un convegno annuale aperto a tute le classi quarte e quinte dell’Istituto ed alla cittadinanza. La presenza del Comitato fin dal 1996 può oramai considerarsi un elemento consolidato per quanto riguarda la realtà ospedaliera. La progressiva attenzione verso le problematiche bioetiche emergenti dal “territorio” segnala un “nuovo” fronte di un impegno che dovrà sicuramente trovare una attenzione più consistente nel prossimo futuro. Il Comitato di Bioetica di Treviso viene riconosciuto come uno dei più significativi punti di riferimento, come testimoniato anche in recenti pubblicazioni o articoli che fanno riferimento alla letteratura ed alle istituzioni bioetiche. Ulteriore conferma deriva da richieste di contatti o visite di esponenti di altri comitati (in particolare si segnalano: gli Ospedali Riuniti di Bergamo, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trento, l’Ospedale S. Giovanni Bosco di Torino) al fine di acquisire un modello significativo. Non si deve trascurare inoltre l’attenzione all’attività del nostro Comitato da parte dell’Università di Padova e dell’università di Venezia, che hanno più volte inviato studenti per analizzare documenti e attività del Comitato al fine di elaborare tesi di laurea; inoltre hanno utilizzato la produzione e la presenza di componenti del Comitato per fini didattici all’interno di corsi e seminari su tematiche bioetiche. Il Comitato di Bioetica affronta le problematiche bioetiche emergenti 67 03. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica Nell’anno 200053 è stato istituito in Azienda il Comitato Etico per la sperimentazione clinica dei farmaci in applicazione del Decreto Ministeriale della Sanità del 18.03.1998. Sulla base dell’evoluzione della normativa54, che ha previsto una sempre più puntuale attenzione da parte del personale sanitario ed amministrativo alle diverse fasi dell’iter delle sperimentazioni, nel 2004 è stato costituito il nuovo Comitato e approvato il relativo Regolamento55. Il Comitato esprime pareri relativi a richieste di autorizzazione alla sperimentazione di farmaci di fase II, III, IV, dispositivi medici e tecniche invasive. Le richieste possono riguardare studi da effettuare su protocolli stesi e promossi da: Soggetti committenti appartenenti all’industria che produce e commercializza farmaci e dispositivi medici e che prevedono o meno contributi per il medico sperimentatore o per l’intera UO ove viene effettuato lo studio; Società Scientifiche, Istituti pubblici e privati di Ricerca o gruppi autonomi di professionisti non appartenenti a questa Azienda Ulss; Medici appartenenti alle Strutture dell’Azienda senza alcuna promozione da parte di sponsor industriali o costituiti da società scientifiche o istituti di ricerca o altri soggetti. Il Comitato Etico esprime il proprio parere anche relativamente a richieste di autorizzazione alla sperimentazione che coinvolgono i MMG e i PLS, a seguito del DM 10.05.2001, e per le case di cura convenzionate site nel territorio dell’Azienda stessa. In attuazione delle indicazioni regionali56 che hanno determinato la riorganizzazione dei Comitati Etici per la sperimentazione su scala provinciale, al fine di evitare un eccessivo numero di Comitati Etici e per promuovere la collaborazione tra Aziende Sanitarie limitrofe, coerentemente con gli indirizzi per la costituzione dell’area vasta, sono stati istituiti i Comitati Etici per la sperimentazione su scala provinciale, con sede nell’Azienda Ulss Capoluogo, competente in merito a tutte le richieste di sperimentazione afferenti al territorio di riferimento. Nel 2007 è stato così costituito57 il Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica della Provincia di Treviso (Aziende Ulss 7 Pieve di Soligo, 8 Asolo e 9 Treviso) e approvato il relativo regolamento58, aggiornato secondo la normativa nel novembre 200959. Sulla base delle stesse indicazioni regionali60 è stato contemporaneamente istituito in Azienda Ulss 9 il Nucleo per la Ricerca Clinica61 al fine di garantire una presenza locale di supporto ai ricercatori, promuovere la ricerca indipendente ed assicurare una gestione organica degli studi (vedi paragrafo 4.3 “Ricerca e Sviluppo”). 53 Deliberazione del Direttore Generale n. 1036 del 12.05.2000. In particolare il DL.vo 211/2003 del 24.06.2003 55 Deliberazione del Direttore Generale del DG n. 1305 del 26.08.2004. 56 DGRV n. 4049 del 22.12.2004 “Interventi in materia di bioetica. Istituzionalizzazione del Comitato regionale per la Bioetica. Lineeguida per la costituzione ed il funzionamento dei Comitati etici per la sperimentazione dei farmaci. Linee-guida per la costituzione ed il funzionamento dei Comitati per la pratica clinica”. DGRV 4430 del 28.12.2006 detta nuove indicazioni sulla organizzazione della rete dei Comitati Etici. 57 Deliberazione del Direttore Generale n. 616 del 30.05.2007 58 Deliberazione del Direttore Generale n. 1015 del 23.08.2007 Deliberazione del Direttore Generale n. 1263 del 19.11.2009 59 DGRV n. 4430 del 28.12.2006 60 Deliberazione del Direttore Generale n. 1016 del 23.08.2007 61 Sulla base delle indicazioni di cui alla DGRV n. 4430 del 28.12.2006 e del Decreto del Ministero della Salute del 12.05.2006 54 68 69 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 500 PROFESSIONISTI COINVOLTI NEL NUOVO CICLO DI ACCREDITAMENTO DI ECCELLENZA 10 PROGETTI AZIENDALI ATTIVI SUL FRONTE ICT E TELEMEDICINA 420 EVENTI DI FORMAZIONE INTERNA NEL 2009 35 PROGETTI DI RICERCA PER L’INNOVAZIONE PER UN FINANZIAMENTO COMPLESSIVO DI € 10.748.221,89 Per l’Azienda Ulss 9 qualità significa soddisfare i bisogni del singolo cittadino. Per raggiungere tale 4.1 QUALITÀ obiettivo l’Azienda ha adottato modelli di sviluppo della qualità che potessero: coinvolgere tutto il personale aziendale; fare in modo che fossero coinvolte le diverse strutture organizzative che nel loro complesso costituiscono l’intera organizzazione aziendale; individuare i bisogni di salute della popolazione come punto di riferimento; ottenere un riconoscimento da parte di un ente terzo indipendente, di carattere internazionale. In base a questi presupposti l’approccio alla qualità nell’Azienda Ulss 9 è basato sui seguenti principi: adottare un modello unico di gestione della qualità a livello aziendale: “accreditamento di eccellenza canadese”, coinvolgendo un sempre crescente numero di personale. Il sistema qualità secondo le norme ISO 9001 viene mantenuto solo per alcune unità operative caratterizzate da vincoli applicativi; perseguire l’integrazione dei diversi sistemi quali: qualità, sicurezza degli operatori nel luogo di lavoro, sicurezza della persona assistita e ambiente; tale integrazione è avvenuta attraverso la revisione ed integrazione di tutte le procedure gestionali presenti in azienda e la realizzazione di audit integrati qualità sicurezza ed ambiente; 62 sviluppare l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento istituzionale regionale in modo sinergico con le esperienze già sviluppate durante lo sviluppo del programma di accreditamento di eccellenza canadese; La Regione Veneto, con la Legge regionale n. 22/2002 ha definito un Modello di Miglioramento Continuo della Qualità Veneto a tre livelli: l’autorizzazione all’esercizio; l’accreditamento istituzionale; l’accreditamento di eccellenza (adesione volontaria). In ottemperanza a quanto previsto dalla Legge Regionale 22/2002, l’Azienda ha condotto nel 2007 un’intensa attività di autovalutazione rispetto alla conformità a requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici per l’autorizzazione all’esercizio e nel maggio del 2008 si è sottoposta alla visita condotta dai valutatori del Gruppo Tecnico Multiprofessionale della Regione Veneto. Nel novembre 2009 la Regione ha trasmesso la conferma l’autorizzazione all’esercizio con le prescrizioni e relativi termini di adeguamento63. Per aderire al modello regionale anche per il livello obbligatorio dell’accreditamento istituzionale, l’Azienda, ha inviato in Regione tutta la documentazione necessaria per dimostrare il rispetto dei requisiti richiesti dall’accreditamento istituzionale. L’Azienda ha conseguito nel 2007 l’accreditamento di eccellenza per l’Ospedale di Treviso - Oderzo e per il Servizio di Assistenza Domiciliare (dei Distretti Socio Sanitari) 62 63 70 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 LR 22/2002 Decreto Regionale n.98 del 26.11.2009 71 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE Per quanto riguarda il terzo livello previsto dalla LR 22/2002, già dal 2001 in Azienda è iniziata l’applicazione, prima sperimentale e poi effettiva, del modello di accreditamento di eccellenza proposto dall’Accreditation Canada (AC)64. L’accreditamento di eccellenza è un processo adottato dalle organizzazioni sanitarie per valutare e migliorare qualità e sicurezza delle cure e dei servizi forniti alla popolazione. Il programma prevede che ogni tre anni l’organizzazione sanitaria conduca dapprima un’autovalutazione rispetto agli standard di eccellenza e, in seguito, si sottoponga ad una visita di accreditamento condotta da valutatori esterni di pari professionalità. Al termine della visita l’AC consegna all’Azienda il report finale, comprensivo delle raccomandazioni per il futuro e della decisione in merito all’accreditamento. L’Azienda utilizza il report per apportare i miglioramenti ai propri servizi e in effetti le raccomandazioni sono state utilizzate come importante elemento di input per la programmazione aziendale (PAL e Documento Direttive). L’accreditamento conferisce all’Organizzazione il riconoscimento che i servizi rispettano standard di eccellenza. Nel novembre del 2007 l’Azienda ha conseguito l’attestato di accreditamento di eccellenza per l’Ospedale di Treviso - Oderzo e per il Servizio di Assistenza Domiciliare dei Distretti Socio Sanitari. È da sottolineare che si trattava del primo esempio in Europa di accreditamento di eccellenza di un’Azienda socio sanitaria secondo il modello canadese. L’esperienza di applicazione del programma di accreditamento di eccellenza ha dimostrato che il modello contribuisce a migliorare l’efficacia intesa come la capacità di conseguire gli obiettivi strategici nel rispetto dei valori aziendali. Ciò significa che i comportamenti, le azioni quotidiane e le progettualità dell’Azienda sono state indirizzate verso le priorità aziendali, condizione indispensabile al raggiungimento degli obiettivi. Analogamente al concetto di efficacia l’applicazione del modello di accreditamento ha consentito di migliorare l’efficienza nella gestione, in quanto ha permesso un’autoanalisi clinica, gestionale e organizzativa e l’identificazione di aree di intervento finalizzate a migliorare anche l’efficienza. Attualmente è in corso il nuovo ciclo di accreditamento 2008 - 2010 che coinvolge tutte le strutture operative aziendali: Ospedale, Distretti Socio Sanitari, Dipartimento di Prevenzione, Dipartimento di Salute Mentale. In questo ciclo l’attenzione è rivolta a sviluppare delle azioni finalizzate a migliorare la tutela della sicurezza dell’assistito, definite Pratiche Obbligatorie per l’Ente (POE). Il nuovo ciclo di accreditamento di eccellenza ha coinvolto tutte le strutture aziendali: Ospedale, Dipartimento di Prevenzione, Dipartimento di Salute Mentale, Distretti Socio Sanitari. 64 72 L’Accreditation Canada, sino al 2008 Canadian Council on Health Services Accreditation (CCHSA), è uno dei principali Enti di accreditamento internazionali; è senza fini di lucro e indipendente. L’Ente definisce standard, programmi di accreditamento e aiuta le Organizzazioni sanitarie ad analizzare e migliorare la qualità dell’assistenza e dei propri servizi. Le POE sono prassi essenziali da mettere in atto per accrescere la sicurezza dell’assistito e ridurre al minimo il rischio; sono 21 e spaziano nelle aree della cultura sulla sicurezza, della comunicazione, dell’uso dei farmaci, del controllo delle infezioni e dell’ambiente di lavoro. Alcuni esempi di POE in corso di applicazione sono: definizione di un sistema di raccolta ed analisi degli eventi avversi e realizzazione di un cruscotto di indicatori sulla sicurezza del paziente; applicazione della metodologia prospettica di gestione del rischio (FMEA) a processi ritenuti rilevanti, come ad esempio il processo operatorio in Cardiochirurgia e di somministrazione di antiblastici in Urologia; sviluppo di documenti informativi inerenti la sicurezza per assistiti, familiari, volontari e professionisti sanitari; definizione di modalità e strumenti per l’attività di riconciliazione dei farmaci nell’ambito del ricovero ospedaliero; definizione di modalità per garantire una gestione sicura dei farmaci, ad esempio gli elettroliti concentrati. Nel corso della visita di accreditamento sarà valutata la conformità dell’Azienda a ciascuna POE. Il programma di accreditamento è coordinato dal Servizio Qualità e attualmente sono attivi 23 Team multiprofessionali, per un totale di circa 400 professionisti, che rappresentano l’Ospedale di Treviso e Oderzo, i Distretti Socio Sanitari, il Dipartimento di Prevenzione, il Dipartimento di Salute Mentale, i Servizi Tecnico Amministrativi e la Direzione Aziendale. Negli anni 2008 - 2009 l’Azienda, a seguito di raccomandazioni emerse dal programma di accreditamento di eccellenza ha promosso lo sviluppo di percorsi clinico - assistenziali, che rappresentano uno strumento per garantire la presa in carico delle persone assistite basata sul confronto multiprofessionale. È stata definita una metodologia uniforme a livello aziendale per lo sviluppo di percorsi clinico-assistenziali basata sui principi dell’evidence based practice, con i seguenti vantaggi: avere un solido punto di riferimento sotto il profilo della scientificità ed appropriatezza; permettere ai diversi professionisti di avere un unico modello di riferimento; garantire la valutazione dell’appropriatezza ed efficacia della presa in carico degli assistiti; promuovere la multiprofessionalità. Citiamo alcuni dei percorsi clinico-assistenziali sviluppati: percorso diagnostico del paziente con sospetto radiologico di neoplasia polmonare; percorso clinico del malato con decadimento cognitivo; percorso di valutazione del dolore toracico; 73 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE percorso terapeutico del paziente con endocardite batterica. Le linee strategiche per lo sviluppo della qualità in azienda per il prossimo triennio sono esplicitate nel Piano Attuativo Locale 2010 -2012 e nel Piano Qualità 2010 - 2012, che costituisce una visione di insieme di tutte le progettualità ed obiettivi relativi alla Qualità. Personale dedicato all’UO Qualità negli anni 2007, 2008, 2009. ANNO 2007 RAPPORTO DI LAVORO RUOLO 1 Biologo PROFILO PROFESSIONALE Tempo pieno Responsabile 1 Infermiere Tempo pieno Collaboratore IMPEGNO ORARIO FUNZIONI SVOLTE 1 Dietista 564 Componente gruppo di progetto Accreditamento di eccellenza 1 Psicologo 658 Componente gruppo di progetto Applicazione LR n.22/2002Autorizzazione all’esercizio. PROFILO PROFESSIONALE ANNO 2008 PROFILO PROFESSIONALE RAPPORTO DI LAVORO RUOLO 1 Biologo Tempo pieno Responsabile 1 Infermiere Tempo pieno Collaboratore Tempo parziale Collaboratore Tempo pieno Collaboratore RAPPORTO DI LAVORO RUOLO 1 Biologo Tempo pieno Responsabile 1 Infermiere Tempo pieno Collaboratore 1 Infermiere Tempo parziale Collaboratore (da settembre 2009) 1 Dietista Tempo parziale Collaboratore Tempo pieno Collaboratore (fino ad agosto 2009) IMPEGNO ORARIO FUNZIONI SVOLTE Componente gruppo di progetto Accreditamento di eccellenza Componente gruppo di progetto Accreditamento di eccellenza 1 Dietista 1 Psicologo ANNO 2009 PROFILO PROFESSIONALE 1 Psicologo PROFILO PROFESSIONALE 74 1 Infermiere 138 1 Infermiere 56 Il frenetico avanzamento tecnologico nei settori dell’elettronica, dell’informatica e delle telecomuni- 4.2. PROGETTI ICT E cazioni ha portato numerosi elementi innovativi nel campo dei servizi offerti ai cittadini; in particolare TELEMEDICINA l’applicazione di nuovi sistemi informatici e di telecomunicazione alle scienze sanitarie ha reso concrete soluzioni sino a poco tempo fa inimmaginabili, contribuendo all’aumento dell’efficacia, dell’efficienza e dell’equità di accesso alle prestazioni sanitarie e socio sanitarie e ai servizi specie quando la distanza rappresenta un fattore critico. Si pensi alle macro-categorie di servizi quali il teleconsulto (trasmissione di informazioni sanitarie in modalità bidirezionale per supportare la definizione di un parere medico), il telemonitoraggio (insieme dei mezzi e delle forme di intervento volte a realizzare l’assistenza presso l’abitazione degli assistiti o in strutture decentrate rispetto agli ospedali), la telerobotica (utilizzo della robotica per effettuare interventi su paziente a distanza), la tele-emergenza (collegamento tra mezzi mobili e ospedali per verificare la disponibilità di posti letto e permettere un primo inquadramento diagnostico terapeutico del paziente durante il trasporto). Tuttavia, alla disponibilità di nuovi e sofisticati sistemi informatici, non sempre corrisponde una concreta attivazione delle soluzioni prospettate: si è in altri termini assistito, negli anni, alla realizzazione di numerosi progetti pilota e di sperimentazioni rimaste spesso tra loro indipendenti e confinate in realtà locali, mentre una minima percentuale di iniziative si è trasformata in attività di routine per le Aziende Sanitarie. L’informatizzazione sanitaria non è pertanto solo un problema tecnico o di tecnologia da calare direttamente nei Sistemi Sanitari e allo stesso tempo non è neppure un problema puramente sanitario: è necessario, infatti, individuare i promotori del successo delle applicazioni informatiche e di telemedicina, quali, in primis, i medici di Direzione dei Presidi Ospedalieri, prevedendo una fase di riorganizzazione e razionalizzazione delle Strutture Sanitarie che intendono sfruttare le opportunità offerte da tali tecnologie. Si rende inoltre necessario affrancare le esperienze progettuali di informatizzazione dall’alibi della dimensione “prototipale” che porta spesso a indirizzare le attività agli obiettivi del singolo studio, piuttosto che a quelli di gestione del cambiamento, in una logica di rete dei servizi sanitari. L’esperienza realizzata in Azienda Ulss 9 ha testimoniato ed avvalorato le considerazioni sopra esposte, portando l’Azienda a investire in un insieme di progetti ed iniziative decisamente ricco, a testimonianza di uno sforzo non occasionale ed isolato, ma volontario, sistematico e condiviso. I processi di informatizzazione avviati hanno coinvolto quasi tutti i settori strategici e riguardato la maggior parte degli ambiti sia ospedalieri che territoriali, che dell’area amministrativa; in particolare l’informatizzazione si è in questi anni consolidata assumendo la dimensione di strategia aziendale; all’interno dell’organizzazione si è lavorato per consolidare le migliori pratiche e farne attività di routine per l’Azienda, investendo nel promuovere una cultura del cambiamento con forte committment del vertice aziendale. L’informatizzazione in questi anni si è consolidata assumendo la dimensione di strategia aziendale 75 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE Segue un elenco ed una breve descrizione dei principali progetti ICT attivi in Azienda: OSCAR (OSpedale Senza CARta) Nel corso degli ultimi anni vi sono state diverse iniziative riguardanti l’informatizzazione della cartella clinica di ricovero o ambulatoriale. Con il progetto OSCAR65, l’Azienda Ulss 9 vuole da un lato consolidare e portare ad uno standard aziendale tali esperienze, dall’altro portare allo stesso livello di sviluppo informatico tutte le UOC che sinora non sono state coinvolte in tali progettualità. OSCAR si pone quindi come principale obiettivo quello di dotare l’intero Ospedale ed il Poliambulatorio di una cartella clinica di ricovero e ambulatoriale completamente digitale e paperless, riducendo, uniformando e standardizzando il numero di applicativi informatici già in uso, con conseguente riduzione dei costi di integrazione tra i diversi programmi software. In base all’esperienza maturata in azienda nella conduzione di progetti analoghi ad elevata complessità, è previsto un preciso modello organizzativo di gestione progetto, con un servizio di Project Management dedicato al progetto stesso. All’interno del progetto vi sono due macro aree: la prima di evoluzione, consolidamento e messa a regime dei progetti in corso, la seconda di nuovi progetti per i reparti non informatizzati: Evoluzioni Nuovi Progetti SIO Clara Elektra Minnie Medicina Riabilitativa Cartella Ambulatoriale Cartella Clinica Elettronica Di Degenza Cartella Clinica Elettronica Di Terapia Intensiva Gestionale Di Sala Operatoria RISULTATI Rispetto al programma di lavoro previsto sono state portate a compimento le procedure di acquisizione per il servizio di project management al progetto ed è stato svolta nel 2009 un’importante attività di analisi e di mappatura dell’attuale configurazione organizzativo - tecnologica. Questa ha evidenziato una proliferazione di applicativi in uso nei reparti ed ha portato quindi una ridefinizione dell’architettura generale del SIO, base per la costruzione e lo sviluppo dei nuovi progetti. 65 76 Deliberazione del Direttore Generale n. 959 del 27.8.2009 ELEKtronic paTient Record in cArdiovascular department ELEKTRA è il progetto di cartella clinica elettronica paperless sviluppato presso il Dipartimento Cardiovascolare. Partendo dall’avanzato stadio di informatizzazione degli ambulatori del Centro Cardiologico il progetto si può definire come estensione del medesimo software di cartella ambulatoriale all’area di degenza di Cardiologia, Cardiochirurgia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica. Elemento distintivo del progetto è la forte integrazione con le apparecchiature elettromedicali e l’integrazione, secondo standard HL7, con il SIO (sistemi ADT, Order Entry e Repository). Il progetto, in stretta collaborazione con il Servizio Tecnologie Sanitarie, ha gestito in parallelo una importante attività di progettazione e realizzazione dei cablaggi in reparto (rete fissa e wireless) compresa la completa riprogettazione delle sale operatorie e terapia intensiva cardiochirurgica, strettamente connesse all’acquisizione della nuova centrale di monitoraggio. RISULTATI Nel corso del 2008 e 2009 è stata avviata l’informatizzazione della cartella di degenza di Cardiologia, compresa la parte di UTIC, dove tutta la documentazione medica ed infermieristica è stata completamente digitalizzata. Circa 20 medici e 50 infermieri sono stati formati ed affiancati negli avviamenti. Sono state progettate e realizzate tutte le infrastrutture di rete (rete fissa e wi fi) necessarie alla gestione del dato in tempo reale “in corsia” o al posto letto. Resta da avviare la gestione della terapia farmacologica che, data la complessità, sarà portata a regime nel corso del 2010. Il sistema è stato in gran parte configurato anche per le UOC Cardiochirurgia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica, dove sono previsti gli avviamenti a giugno e settembre 2010. Il grande vantaggio del sistema sin qui implementato consiste in effetti nella capacità di fare da vero unico grande contenitore di tutte le informazioni del paziente: dai dati imputati da medici ed infermieri, ai dati provenienti dalle apparecchiature e dai sistemi dipartimentali quali il laboratorio, microbiologia, radiologia, etc. inforMatIc Neo-Natology patIent rEcord MINNIE è il progetto di cartella clinica elettronica paperless sviluppato presso le UOC di Nido e Patologia Neonatale. Il progetto ha visto una stretta collaborazione con il Servizio Tecnologie Sanitarie, procedendo in parallelo all’acquisizione del nuovo sistema di monitoraggio, del software di cartella ed alla realizzazione di tutti i cablaggi di rete necessari al funzionamento delle diverse componenti hardware. Tutte le culle di Terapia Intensiva Neonatale sono ora dotate di monitor e workstation, in rete tra loro, dove è possibile consultare contemporaneamente i dati di monitoraggio ed i dati di cartella clinica elettronica. Anche in questo caso l’elemento distintivo del progetto è la forte integrazione con le apparecchiature elettromedicali e l’integrazione, secondo standard HL7, con il SIO (sistemi ADT, Order Entry e Repository). RISULTATI Nel corso del 2009 è stata completata la fase di avviamento sia del Nido sia della Patologia Neonatale, con gestione informatizzata di buona parte della modulistica cartacea precedentemente utilizzata. 12 medici e 55 infermieri sono stati formati ed affiancati negli avviamenti. Sono state progettate e realizzate le infrastrutture di rete, con importanti interventi soprattutto sulla terapia intensiva e sub intensiva. Attivata, ma ancora in fase di test, la gestione della terapia farmacologica che sarà portata a regime entro il 2010. 77 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE CARAMBA (CARtella AMBulatoriale informatizzatA) Il progetto CARAMBA muove dal principio di uniformare, informatizzandola, la refertazione delle visite ambulatoriali, siano esse per interni (consulenze) o per esterni. Questo come primo passo verso la completa informatizzazione degli ambulatori, prevedendo quindi di perfezionare sia l’aspetto clinico, con la gestione informatica del cartellino ambulatoriale, di eventuali schede strutturate di cartella, con l’invio del referto al repository aziendale, sia l’aspetto amministrativo di contabilizzazione delle prestazioni e di produzione della ricetta rossa. Partendo da una mappatura completa delle UOC è stato stilato un programma di lavoro triennale 2009 - 2011 che prevede la copertura totale degli ambulatori (ospedale e specialistica ambulatoriale territoriale). RISULTATI Nel corso del 2009 sono state avviate alla refertazione ambulatoriale le UOC che effettuano consulenze per il Pronto Soccorso, mettendo quindi un primo tassello nel percorso di “dematerializzazione” della documentazione sanitaria. Circa 170 medici sono stati formati nell’utilizzo del programma, già predisposto per la firma digitale del referto. Pianificata per il 2010 e 2011 l’estensione ad ulteriori 300 medici, con evoluzioni del software ed un generale perfezionamento nella gestione ambulatoriale sia da un punto di vista organizzativo che di software. FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) Grazie al fascicolo sanitario elettronico si possono raccogliere ed organizzare le informazioni cliniche che riguardano il singolo paziente, nonché renderle disponibili all’istante e in un qualsiasi contesto in cui dovessero essere necessarie. Il FSE raccoglie i risultati di laboratorio, i referti di radiologia, di anatomia patologica e di qualsiasi altro servizio in grado di produrre referti digitali. L’obiettivo è quello di rendere immediato e sicuro l’acceso ai dati del paziente, con possibilità di consultare lo storico sempre nel rispetto delle direttive della privacy, ove ogni accesso al documento è tracciato ed autorizzato attraverso policy stabilite dall’azienda. RISULTATI Nel corso del 2008 e 2009 il progetto è stato portato a definitivo compimento integrandosi con le immagini provenienti dal PACS, formando tutto il personale dei reparti e rilasciando una nuova release di prodotto che assicura la possibilità di rintracciare sempre e comunque tutti gli accessi ai referti da parte degli utenti, così come previsto dalla normativa privacy. È stata anche testata l’integrazione con i sistemi di cartella clinica elettronica di reparto, predisponendo il software per l’archiviazione ed esibizione di documenti di cartella clinica quali la lettera di dimissione, le consulenze o i referti ambulatoriali. Studiata anche l’integrazione con le cartelle dei MMG (vedi paragrafo integrazione MMG). 78 Libretto Sanitario Elettronico Il Libretto Sanitario Elettronico rappresenta l’evoluzione del servizio di scarico referti implementato con il progetto Telemed-ESCAPE. Esso raccoglie potenzialmente i documenti prodotti dai propri servizi (laboratorio, radiologia) e da altre aziende sanitarie e fornisce una serie di strumenti come i promemoria in occasione di scadenze di appuntamenti, informazioni utili su patologie croniche, supporto per la raccolta dei dati clinici; una vera evoluzione del fascicolo che vedrà necessariamente coinvolti centri servizi esterni. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Postecom. RISULTATI Il servizio è stato attivato da febbraio 2009. Il cittadino ha quindi a disposizione non solamente uno strumento di estrazione del singolo referto ma uno strumento più ampio per la consultazione di tutta la sua documentazione sanitaria digitale. Il servizio garantisce anche la conservazione di tali documenti secondo la normativa vigente. Integrazione MMG e ricette elettroniche I Medici di Medicina Generale sono sempre di più considerati dall’Azienda come leva strategica nei percorsi di miglioramento dei servizi con ottimizzazione e semplificazione degli stessi al cittadino. L’integrazione dei MMG è un progetto che punta a far colloquiare i sistemi informatici aziendali con le cartelle cliniche dei MMG. Dato l’elevato grado di informatizzazione degli stessi tale integrazione software può risultare particolarmente utile e rilevante, soprattutto nei seguenti ambiti: anagrafe; invio informatizzato delle ricette; scarico referti. Per realizzare tali integrazioni la maggiore complessità è legata alla condivisione dei dizionari delle prestazioni e alle anagrafiche in generale. Ancor più rilevante il cambiamento dell’organizzazione, compreso l’aspetto sempre complesso del rispetto della privacy. RISULTATI Nel corso del 2008 - 2009 è stata svolta e conclusa tutta l’analisi organizzativa e tecnica con definizione quindi delle specifiche di integrazione. Già realizzata inoltre l’integrazione con l’anagrafe e la condivisione delle banche dati delle prestazioni e dei risultati, in particolare per quanto concerne i dati di laboratorio. Poste anche le basi per l’invio informatico delle ricette al CUP. 79 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE Progetto “riuso ESCAPE“66 Nel corso del 2007 l’Azienda Ulss 9 ha inserito la soluzione ESCAPE nel “Catalogo delle applicazioni riusabili” del CNIPA, e nel maggio 2009 i progetti di riuso presentati dalla Regione Veneto e dalla Regione Lazio sono stati approvati e cofinanziati dal CNIPA, con l’obiettivo di estendere la soluzione ESCAPE ad entrambe le regioni. Il progetto ESCAPE è nato con la finalità di creare un sistema di dematerializzazione dei referti di laboratorio e di trasmissione degli stessi ai destinatari interni (reparti) ed esterni (MMG e pazienti). La sua estensione alle 23 aziende sanitarie del Veneto rappresenta l’occasione per evolvere ed aggiornare la soluzione rispetto alle tecnologie e gli standard più recenti nel campo dell’eHealth. RISULTATI Nel corso del 2009 sono state avviate tutte le procedure amministrative necessarie allo start up del progetto. È stato definito, in collaborazione con il consorzio Asenàl.IT, un piano esecutivo di progetto, ed avviate le attività per di analisi finalizzate all’aggiornamento tecnologico della soluzione ESCAPE, così come previsto dal CNIPA. Health Optimum67 Il progetto Health Optimum, già iniziato con la prima fase di Market Validation negli anni 2004-2006 è proseguito negli anni 2007 - 2009 con la fase di Initial Deployment, con l’obiettivo di diffondere su più ampia scala i modelli validati nella precedente fase e contemporaneamente di testarne e sperimentarne di nuovi. Si sono pertanto diffusi e portati a regime presso tutti i poli ospedalieri del Veneto i servizi di telelaboratorio e di teleconsulto neurochirurgico. In parallelo si sono studiate e sperimentate due nuove soluzioni quali il teleconsulto neurologico per il trattamento dell’ictus ischemico e la gestione decentrata della terapia anticoagulante orale (TAO). Teleconsulto Neurologico per la trombolisi dell’ictus ischemico Le malattie cerebrovascolari sono una delle principali cause di mortalità, morbilità e disabilità con rilevante impatto sullo stato di salute della popolazione e rappresentano la terza causa di morte nei paesi industrializzati. Il progetto punta ad ottimizzare la gestione del paziente ed a somministrare, nei casi idonei, la terapia trombolitica entro le 3 ore dall’insorgenza dei sintomi. Basato sulla stessa infrastruttura tecnologica del teleconsulto neurochirurgico, è stata realizzata una nuova form di teleconsulto per la condivisione del dataste clinico e adottato il protocollo SITS-MOST per la gestione terapeutica del paziente. Terapia anticoagulante orale (TAO) La peculiarità della TAO sta nella necessità di una sorveglianza clinica specifica e di un controllo di laboratorio continuo. La gestione decentrata della TAO è uno dei nuovi servizi sviluppati dal gruppo di coordinamento. L’obiettivo è quello di offrire ai pazienti la possibilità di effettuare il prelievo e ricevere la terapia in diversi punti dislocati sul territorio anziché presso il centro, riducendo così gli spostamenti. 66 67 80 RISULTATI Il progetto si è chiuso ad agosto 2009. È stato previsto un ulteriore anno di osservazione e raccolta dei dati relativi ai volumi e ai risultati sino ad agosto 2010. Outsourcing ICT L’Azienda Ulss 9 è supportata da un’infrastruttura ICT, articolata e complessa, atta all’erogazione di servizi applicativi, di comunicazione dati ed interscambio fonia ai diversi utenti nelle varie sedi dislocate sul territorio. Sono stati da tempo implementati ed avviati a regime numerosi progetti e sistemi per la gestione dell’intero flusso informatico della documentazione sanitaria, per la distribuzione telematica dei referti digitali ai reparti ed ai pazienti esterni, per la trasmissione elettronica delle circolari aziendali e per le applicazioni di telemedicina. Un sistema così complesso e articolato, che opera in un ambito sanitario ed ospedaliero, deve garantire alta affidabilità, continuità operativa e protezione da rischi di blocchi o fermi dovuti ad anomalie. Risulta pertanto sempre di più necessario garantire alta affidabilità tecnologica e continuità funzionale dei sistemi, facendo leva su due elementi strategici, rappresentati dal consolidamento e dallo sviluppo dei sistemi ICT: il miglioramento dei sistemi informativi, con rapido sfruttamento delle potenzialità che la tecnologia mette a disposizione; il miglioramento delle capacità organizzative, necessarie per rendere fruibili i servizi tecnologici all’interno dei processi aziendali. Date le premesse si è ritenuto necessario procedere all’indizione di una gara pubblica, al fine di scegliere un unico contraente con caratteristiche e capacità tali da garantire alta affidabilità e protezione da rischi di blocchi affidandogli una gestione globale del sistema ICT aziendale. Tale percorso è stato condiviso anche con l’Azienda Ulss 7, con la quale è stato costituito un Dipartimento funzionale di Area Vasta. Trattasi pertanto di un outsourcing dell’ICT, con affidamento del servizio per la gestione, manutenzione ed aggiornamento evolutivo dell’infrastruttura tecnologica e del sistema informatico aziendale, per un periodo di 7 anni, per le Aziende Ulss 9 e 7 della Regione Veneto. RISULTATI Nel corso del 2009 è stata espletata la procedura di gara e sono state analizzate ed attivate le fasi preliminari all’effettivo avvio del servizio, con alcuni interventi di riorganizzazione del Servizio per l’Informatica. Electronic Signature in Care Activities for Paper Elimination HEALTHcare delivery OPTIMisation throUgh telemedicine 81 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 4.3 RICERCA E SVILUPPO L’UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione coordina e gestisce le attività di Ricerca e Sviluppo come segue: Progetti aziendali: coordinamento delle progettualità in ambito aziendale e con fondi messi a disposizione dall’amministrazione stessa secondo quanto descritto nel paragrafo 3.1 Programmazione aziendale e controllo; Progetti finanziati con fondi non aziendali: regionali, ministeriali, AIFA (Agenzia Italiana del farmaco), Commissione Europea, fondi erogati da privati, etc. Le aree tematiche di ricerca sono direttamente attinenti alle esigenze della programmazione, allo scopo di sviluppare progetti condivisi dalle Aziende Sanitarie, in un’ottica di holding che favorisca l’ottimizzazione degli investimenti ed eviti possibili sprechi nel campo della ricerca. Nel corso del biennio 2008-2009 sono state attivate 35 iniziative che hanno coinvolto l’azienda in vari ambiti*. ANNO 2007 2008 2009 TOT PROGETTI DI PROGETTI IN PROGETTI IN AMBITO TOTALE FINANZIAMENTO INNOVAZIONE AMBITO CLINICO ORGANIZZATIVO E PROGETTI TECNOLOGICA GESTIONALE 2 8 4 14 € 9.179.632,26 1 fondi regionali 3 fondi ministeriali 4 fondi regionali 1 fondi comunitari 3 fondi regionali 1 fondi comunitari 1 fondi privati 12 2 14 € 1.142.761,84 1 fondi ministeriali 1 fondi comunitari 3 fondi regionali 1 fondi privati 8 fondi privati 5 2 7 € 425.827,79 3 fondi regionali 2 fondi regionali 2 fondi privati 2 25 8 35 € 10.748.221,89 za locale di supporto ai ricercatori, promuovere la ricerca indipendente ed assicurare una gestione organica della ricerca clinica. A tale struttura, accanto ai compiti generali e di consulenza per le ricerche non profit, sono stati affidati anche il supporto e la gestione degli studi di ricerca osservazionale/epidemiologica che non prevedono il coinvolgimento diretto di pazienti e che pertanto non richiedono autorizzazioni o notifiche al Comitato Etico Provinciale. Il NRC è stato collocato in staff alla Direzione Generale per sottolineare il ruolo strategico che viene attribuito in Azienda alla ricerca clinica come strumento di crescita e miglioramento della pratica clinica. In considerazione delle attività svolte, il NRC è costituito da figure professionali con competenze diverse: un farmacista, due clinici, un epidemiologo, un medico di Direzione Sanitaria con competenze medico-legali, un infermiere, un amministrativo. STUDI PRESENTATI AL CEP DA SETTEMBRE 2007 A DICEMBRE 2009 LEADER/ PARTNER 120 49 10 leader 4 partner 60 40 18 20 20 31 12 leader 2 partner 62 20 0 AULSS 7 AULSS 8 AULSS 9 6 leader 1 partner 28 leader 7 partner *dati aggiornati al 31.12.2009 L’UOC Programmazione, Ricerca e Comunicazione nel dicembre 2009 ha realizzato un evento con la partecipazione della Regione Veneto, rivolto a tutta la dirigenza sanitaria e amministrativa dell’Azienda per sensibilizzare sull’importanza della ricerca: “Sviluppo della ricerca in ambito socio sanitario come implementazione dell’attività istituzionale". Ricerca clinica: la convinzione che la ricerca clinica rappresenti un importante momento di crescita per il personale sanitario coinvolto, ma anche un’opportunità per l’Azienda di mantenersi all’avanguardia nel panorama sanitario e, soprattutto, una garanzia per il paziente di essere trattato con le migliori pratiche cliniche, ha portato ad incentivare lo sviluppo di questa attività. La ricerca clinica ha riguardato sia studi “profit” (finanziati ad esempio da aziende farmaceutiche per lo sviluppo di nuove molecole), sia “non profit”, promossi da singoli ricercatori o società scientifiche e finanziati da enti/associazioni senza fini di lucro. A seguito dell’istituzione del Comitato Etico Provinciale per la sperimentazione clinica della Provincia di Treviso (vedi paragrafo 3.3.2 “Comitato etico per la sperimentazione clinica”), l’Azienza Ulss 9 ha istituito nel settembre 2007 il Nucleo per la Ricerca Clinica (NRC) al fine di garantire una presen- Nel biennio 2008-2009 il Servizio Formazione e Aggiornamento ha implementato l’attività di formazione 4.4. FORMAZIONE interna all’Azienda ed ha introdotto significative innovazioni in DEL PERSONALE un contesto regionale e nazionale in forte mutamento. La formazione si è consolidata come leva strategica aziendale che affianca lo sviluppo professionale continuo ed il cambiamento, rappresentando uno dei principali strumenti a vantaggio delle risorse umane, che sono la principale ricchezza della nostra organizzazione. La formazione si è consolidata come leva strategica aziendale Le principali attività sviluppate nel corso del biennio sono le seguenti: 4.4.1 Principali 1) Regolamento Amministrativo68: è stato approvato il Regolamento sulle procedure amministrative attività inerenti alla Formazione Aziendale. In particolare sono state individuate tre fasce di importi orari e massimali di spesa per ciascuna professionalità richiesta, da corrispondere ai formatori al fine di calmierare l’offerta formativa ed offrire una tipologia di docenza qualitativamente adeguato. 2) Piano Formativo Aziendale (PFA): nel 2008 è stato sviluppato, analogamente agli anni precedenti, il PFA, implementato nei numeri dei corsi di Formazione sul Campo (FSC) che hanno coinvolto ampi gruppi professionali, rappresentando una modalità apprezzata, in cui durante il lavoro si apprende (learning on the job) con una prevalente attività pratica che consente di trasferire dall’esperienza un livello di apprendimento maggiore e stabile nel tempo. 68 82 No profit Profit 80 Deliberazione del Direttore Generale n.1079 del 01.10.2009 83 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 3) Nel 2009 è stato introdotto lo sviluppo innovativo di un Catalogo delle Offerte Formative che ha consentito di far conoscere in Azienda e nel contesto regionale e nazionale le potenzialità in questo settore dell’Azienda Ulss 9, iniziando a svolgere una attività di riferimento nell’Area Vasta. 4) Oltre alle numerose proposte divise per area professionale, si sono rafforzati i percorsi di FSC e si sono introdotti percorsi trasversali ai quali accedere indipendentemente dalle aree professionali di provenienza (numero di corsi nell’anno 2009: 184). 5) Corsi trasversali di rilevanza strategica: A) Informazioni scientifiche. Le principali attività sviluppate nel corso del biennio sono le seguenti: nel 2009 è stata stipulata una convenzione con una società americana per la diffusione in Azienda di uno strumento di consultazione scientifica on-line (Uptodate) che ha registrato oltre 10.000 accessi in 8 mesi da parte dei professionisti (medici, infermieri, tecnici) ponendo l’Ospedale di Treviso tra le prime strutture nazionali per il suo utilizzo. A supporto di “Uptodate”, e della ricerca, è stata attivata una convenzione con la Biblioteca Pinali di Padova per la fornitura di articoli in full text, evidenziando una larga adesione tra i professionisti. La Facoltà di Medicina di Padova, nell’ottica di collaborazione, ha approvato l’istituzione di una sede distaccata di tale biblioteca presso l’Azienda Ulss 9; per favorire la conoscenza degli strumenti di Ricerca Bibliografica, di consultazione e di partecipazione interattiva (web 2.0) si sono avviati dei corsi specifici in Aula Informatica per gruppi professionali misti della durata di 12 ore; sono in via di sviluppo un corso su come scrivere, pubblicare e presentare un lavoro scientifico ed uno sull’Inglese a supporto dell’attività di ricerca. B) Formazione sul Risk Management. Nel 2009 è stato pianificato e avviato un percorso di formazione per 235 professionisti provenienti da tutte le Aree e ruoli Aziendali (Medici, Infermieri, Tecnici e Amministrativi) sulla cultura proattiva del Rischio in Azienda, seguito da ulteriori due corsi di formazione sulla Responsabilità e Responsabilizzazione e sulla Comunicazione. Con tale percorso l'Azienda ha costruito una rete professionale esperta a supporto delle Attività Aziendali e regionali inerenti la sicurezza del Paziente. C) Formazione sulle competenze informatiche. In considerazione dell’importanza dell’alfabetizzazione informatica e della specifica conoscenza di applicativi e software recentemente introdotti in Azienda, si è ritenuto di proseguire nel 2009 un percorso di Formazione teorico-pratico attivato in collaborazione con Unindustria, passando da una formazione individuale ad una collegata all’organizzazione. Si è riconosciuto il livello minimo nell’ECDL Start (Patente informatica europea) con lo sviluppo di un corso che è stato somministrato a 130 professionisti provenienti dalle Segreterie dei reparti/Ambulatori dell’Ospedale, migliorando le competenze informatiche e l’operatività complessiva dell’attività. Tale percorso, opportunamente modificato, è in fase di avvio per la componente sanitaria Aziendale. 1) Sviluppo del software gestionale: la complessità dell’Azienda impone di dotarsi di strumenti infor- 4.4.2 Attività a matici (sito e software gestionale) che consentano di raggiungere tutti i dipendenti facilitando l’i- supporto della scrizione e l’adesione ai percorsi proposti, nonché ottimizzare la gestione e la rendicontazione di Formazione tutta l’attività; in tal senso è già in fase di test il software gestionale appaltato nel settembre 2009 e che ora dovrà essere progressivamente trasferito nell’operatività. 2) Mappatura delle competenze: nel 2009 si è realizzata la prima mappatura delle competenze cardiologiche presso la Medicina ed il Pronto Soccorso di Oderzo in accordo con la Cardiologia di Treviso mediante l’attivazione di specifici percorsi di formazione per medici e infermieri al fine di “migliorare” i ruoli professionali e renderli autonomi in tali ambiti. Il percorso sperimentale attivato nel settembre 2009 con specifici questionari, somministrati a tutti i medici e infermieri, mutuati da DOPS69 presenti in letteratura anglosassone e trasferiti nel nostro contesto, ci ha permesso con i professionisti di giungere ad uno specifico percorso di formazione che mira alle skill e non a conoscenze già note, con momenti di aula e di training specifici in UTIC a Treviso. Questa metodologia, peraltro estremamente nuova in Italia, dovrebbe essere adottata nei principali processi di formazione ed in tale senso il ruolo del Dipartimento Risorse Umane, che coniuga sviluppo e formazione, deve essere considerato assolutamente imprescindibile nello sviluppo di progetti aziendali che riguardano le competenze professionali. 3) Facilitatori della Formazione: nel 2009 si è ritenuto di estendere il numero di professionisti (71) che affiancano il Servizio di Formazione, collegandolo alle realtà operative, con figure rappresentative di tutte le categorie professionali delle diverse aree. Tale figure sono state coinvolte in un percorso di formazione e periodicamente hanno partecipato a momenti di approfondimento tematico (FSC, FAD). 4) Utilizzo delle aule: è ormai consolidata la sperimentazione dell’Agenda Prenotazioni Informatizzata, che consente la visualizzazione di tutti gli spazi per la formazione esistenti in Azienda e la diretta prenotazione degli stessi per una migliore fruibilità ed una razionalizzazione nel loro utilizzo. Ad oggi tale servizio è implementato in tutta l’Azienda tranne che per l’area ospedaliera. 5) FAD: la modalità di Formazione in e-learning diviene indispensabile in grandi organizzazioni come l’Azienda Ulss 9 ed è un prerequisito per essere accreditati come provider. Dopo un’analisi tecnica ed un confronto con esperienze regionali e nazionali, si sta sviluppando in collaborazione con il Servizio per l’Informatica una progettualità che consenta nel prossimo futuro di essere autonomi nella realizzazione di prodotti didattici e-learning e di poterne erogare il loro utilizzo alle altre Aziende Sanitarie dell’Area Vasta e della rete regionale. Con questo progetto l’Azienda Ulss 9 parteciperà ad una sperimentazione regionale, insieme all’Azienda Ospedaliera di Padova ed all’Azienda Ulss 22, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Padova. 69 84 Direct Observation of Practical Skills 85 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 4.4.3 Nuovi sviluppi L’Accordo Stato-Regioni del 9.11.2009, recependo il precedente Accordo dell’agosto 2007, ha delineato lo sviluppo della III fase ECM in cui vi saranno rilevanti novità nella Formazione Continua in Sanità in Italia. Si ridurrà notevolmente il numero di provider di Formazione (si stima dai 20.000 attuali a 1.500 circa) con un ruolo prevalente da parte di Università, IRCSS, Aziende Sanitarie, Ordini, Collegi e principali Società Scientifiche. Il ruolo del livello Nazionale-Regionale sarà di accreditamento dei Provider e quindi l’Azienda Ulss 9 sta dotandosi dei requisiti richiesti per ottenere l’accreditamento e svolgere formazione con rilascio diretto di crediti ECM, che rimangono confermati essere 150 nel triennio 20082010. Tra i requisiti richiesti, oltre alla capacità di gestire correttamente il ciclo della Formazione (analisi dei bisogni, pianificazione, programmazione, verifica dei risultati), vi è la dotazione di un software gestionale e della capacità di sviluppare formazione in rete (FAD e-learning). Dati relativi all’attività formativa del 2007, 2008, 2009 n. partecipanti attività di formazione interna (Residenziale + FSC) n. giornate di formazione interna (solo residenziale)70 n. eventi formativi (edizioni erogate) di formazione interna (Residenziale + FSC) ANNO 2007 ANNO 2008 ANNO 2009 9.618 7.628 9.015 Dato non disponibile Dato non disponibile 737 441 398 420 Nel 2009 l’Azienda Ulss 9 ha avviato un percorso finalizzato alla revisione delle procedure ammini- 4.5 L’ATTIVITÀ DI strative, delle attività di controllo e di miglioramento dell’assetto organizzativo71 al fine di individuare i CONTROLLO INTERNO punti critici dell’organizzazione dei Servizi Amministrativi, la congruità dei controlli e l’adeguatezza dei sistemi informativi-informatici e di sicurezza con l’obiettivo di migliorare l’assetto organizzativo ed il funzionamento delle strutture amministrative. Tale programma si colloca all’interno di un percorso che l’Azienda Ulss 9 di Treviso ha già avviato fin dal 2005 nell’ambito dell’Accreditamento di Eccellenza per quanto concerne l’ambito sanitario (attestazione di accreditamento ottenuta nell'anno 2007) e che prevedeva l’estensione della certificazione di qualità anche ai Servizi Amministrativi, al fine di dare garanzia di qualità e sicurezza nell’ambito delle procedure relative all’attività svolta. Nel febbraio 2009, verifiche interne hanno portato al sospetto di alcune irregolarità nell’attribuzione di compensi professionali: ci si è trovati di fronte alla scoperta di una prolungata azione criminale ai danni del patrimonio dell’Azienda da parte di una ex dipendente e si è giunti quindi ad un esposto presentato dal Direttore Generale alla Procura della Repubblica; la vicenda è attualmente in carico alla magistratura giudicante. Per far fronte al primo lavoro di indagine e ricognizione del danno subito si sono rese necessarie una serie di azioni immediate, per le quali ci si è avvalsi, tenuto conto della complessità dell’impegno e della delicatezza dell’argomento, di una primaria società abilitata alla certificazione dei bilanci Successivamente è stata presentata l’ipotesi di costituzione di una società di servizi interamente partecipata dall’Azienda Ulss 9 dedicata alla fornitura di “servizi ad alto valore aggiunto”72 e si è provveduto alla costituzione, in data 14 luglio 2009, della società “NOVE SERVIZI srl”73, a capitale interamente pubblico, con unico socio l’Azienda Ulss 9 e con oggetto sociale la progettazione e implementazione di un sistema per il controllo di gestione, del sistema qualità aziendale, di un sistema di controllo interno, di un sistema per il monitoraggio dei contratti relativi ai servizi in outsourcing e di un sistema per il project management dei progetti aziendali. La nuova Società ha il compito di progettare ed erogare, mediante affidamento diretto (affidamento di servizi in house) i su descritti servizi ad alto valore aggiunto, utilizzando professionalità proprie o avvalendosi di professionalità esterne. Inoltre la nuova Società potrà essere una palestra per lo sviluppo di elevate competenze e professionalità. Nell’autunno del 2009 sono state avviate due delle attività riconducibili all’area propriamente del controllo: il monitoraggio dei contratti in outsourcing e la progettazione del sistema di controllo interno. La società Nove Servizi srl progetta e fornisce servizi ad alto valore aggiunto 71 Deliberazione del Direttore Generale n 781 del 03.07.2009 I Servizi ad alto valore aggiunto sono quelli che: permettono il miglioramento dei processi di business dell’Azienda in termini di efficacia; permettono il miglioramento dei processi di business dell’Azienda in termini di efficacia; garantiscono adeguati standard di soddisfazione da parte degli utenti; forniscono informazioni e dati di supporto al processo decisionale. 73 Deliberazione del Direttore Generale 786 del 09.07.2009 72 70 86 Indica la somma del numero di giornate di formazione erogate, indipendentemente dal numero di partecipanti 87 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 4.6 L’AZIENDA DI INSEGNAMENTO Negli ultimi anni i rapporti fra l’Azienda Ulss 9 e il mondo accademico universitario hanno registrato importanti sviluppi, in particolare nei confronti della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, con la quale i rapporti sono iniziati fin dal 1992. Nel biennio 2008/2009 sono state attivate le seguenti Convenzioni con l’Università degli Studi di Padova: Convenzione quadro per la formazione medico specialistica per la durata di sei anni, da 1 gennaio 2009 al 31 dicembre 201474; 75 Convenzione per la formazione specialistica in Farmacia Ospedaliera ; 76 Convenzione per la formazione specialistica in Fisica Medica ; 77 Convenzione per la formazione specialistica in Psicologia Clinica . Inoltre sono stati attivati tirocini di formazione per biologi, chimici, psicologi, ingegneri, statistici. Nel biennio 2008/2009 i corsi di laurea presenti a Treviso, che comprendono sia l’insegnamento teorico che le attività di tirocinio clinico, sono: Corso di Laurea Specialistica a ciclo unico in Medicina e Chirurgia: per gli a.a. 2008/2009 e 2009/2010, corsi del 4° 5° e 6° anno ; laurea triennale in Infermieristica; a.a. 2008/2009 e 2009/2010 (intero triennio); laurea triennale in Tecniche di Radiologia medica per immagini e radioterapia; a.a. 2008/2009 e 2009/2010; laurea triennale in Audiometria e Audioprotesi. a.a. 2008/2009 e 2009/2010 (intero triennio). È stato inoltre attivato il Corso per Operatori socio sanitari gestito interamente dall’Azienda Ulss 9 (n. 90 allievi). L’Azienda ha accolto inoltre circa 500 allievi tirocinanti del corso OSS provenienti da altre agenzie formative. Nel 2008 è stata approvata la Convezione dell’Università degli Studi di Padova78 per la realizzazione del Master di I livello in Coordinamento delle Professioni sanitarie, da effettuarsi presso le strutture dell’Azienda Ulss 9 per il periodo dal 31 gennaio 2008 al 22 dicembre 2009. Sono inoltre attivati tirocini per i Master di I livello in: Assistenza Infermieristica in Sala Operatoria - Università degli Studi di Trieste (anno 2009); Management e Coordinamento per le Professioni Sanitarie e Tecniche - Università degli Studi di Udine (a.a. 2008/2009); Management per le funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie - Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Claudiana” di Bolzano (anno 2009); Management per le funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie - Università Carlo Cattaneo Luic di Varese (a.a. 2008/2009); Riabilitazione logopedia della sordità infantile - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (a.a. 2007/2008). Il tirocinio per il Master di II livello in: Economia e Management della Sanità (EMAS) - Università Ca’ Foscari di Venezia (a.a. 2008/2009); Psiconcologia e relazione con il paziente - Università “La Sapienza” di Roma. Sono inoltre attivi i tirocini delle professioni sanitarie di: Assistente sanitaria Logopedista Dietista Ostetrica Fisioterapista Terapista occupazionale Tecnico di laboratorio biomedico Tecnico della prevenzione Sono infine attivi i tirocini dei corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie (Classe 1 - infermieri e ostetriche, classe 2 - professioni riabilitative, classe 3 - professioni tecniche, per le Università di Padova, Verona e Udine). Oltre all’Università di Padova, gli atenei con cui l’Azienda ha attivato rapporti di collaborazione sono: Verona, Udine, Trieste, Roma TorVergata, Ferrara, Venezia, Milano Bocconi, Bologna, Urbino, Parma, Napoli-Caserta, Trento, Camerino, Catania. Riassumendo: Totale iscritti ai corsi dell'Anno Accademico 2008/2009: 313 (221 Infermieri, 35 Tecnici Radiologi 2° e 3° anno, 57 Tecnici Audiometria, Audioprotesi 1° e 2° anno). Totale studenti accolti per il solo tirocinio presso l’Azienda Ulss 9 Anno Accademico 2008/2009: 72 (fisioterapisti, dietisti, ostetriche, tecnici della prevenzione, tecnici di laboratorio, logopedisti, assistenti sanitari e terapisti occupazionali e tirocini delle professioni sanitarie relative a Lauree specialistiche, altri Corsi di Laurea in infermieristica e Master); Iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, sede di Treviso Anno Accademico 2008/2009: 22 al 4° anno, 16 al 5° anno, 12 al 6° anno per un totale di 50 studenti. 74 Deliberazione del Direttore Generale n. 936 del 20.08.2009 e Deliberazione di integrazione n. 1015 del 18.09.2009 Deliberazione del Direttore Generale n. 937 del 20.08.2009 76 Deliberazione del Direttore Generale n. 938 del 20.08.2009 77 Deliberazione del Direttore Generale n. 1479 del 30.12.2009 78 Deliberazione del Direttore Generale n. 1190 del 4.11.2008 75 88 89 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE Sono dirette da Professori universitari le seguenti Unità Operative Complesse: UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DIRETTORE Audiologia Prof. Edoardo Arslan 4° Chirurgia Prof. Nicolò Bassi Chirurgia Pediatrica Prof. Giampiero Perrino Gastroenterologia Prof Lajos Okolicsanyi 1° Medicina Prof.Paolo Pauletto Neurochirurgia Prof. Pierluigi Longatti Otorinolaringoiatria Prof.Carlo Marchiori Di seguito si riportano le scuole di specializzazione dirette da Responsabili di UO dell’Azienda Ulss 9: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE UNIVERSITÀ DI PADOVA DIRETTORE UO Audiologia e foniatria Prof. Edoardo Arslan Audiologia e foniatria Gastroenterologia e endoscopia digestiva Prof. Lajos Okolicsanyi Gastroenterologia Neurochirurgia Prof. Pierluigi Longatti Neurochirurgia Otorinolaringoiatria Prof. Carlo Marchiori Otorinolaringoiatria A conferma della qualità dei professionisti che operano all’interno dell’Azienda, si ricorda che alcuni dei medici operanti in Azienda, seguendo un percorso inverso a quanto avviene abitualmente, sono passati dall’Ospedale all’Università: Elisabetta Genovese, UO Foniatria e Audiologia, Professore di Audiologia e Foniatria all’Università di Modena dove copre gli incarichi di Direttore della Scuola di Specializzazione di Otorinolaringoiatria e Presidente del Corso di Laurea di Logopedia; Pierluigi Longatti, Direttore UOC di Neurochirurgia, Professore di Neurochirurgia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova; Direttore della Scuola di Specializzazione di Neurochirurgia; Paolo Michielin, Psicologo, Direttore del Distretto Socio Sanitario 4, Professore di Psicologia Clinica e Psicobiologia della Salute all’Università di Padova; Nicolò Bassi, UOC IV Chirurgia, Professore di Clinica Chirurgica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova. Sono presenti inoltre in Azienda n. 7 Ricercatori dell’Università di Padova. L’Azienda ha impegnato nel biennio 2008/2009 notevoli risorse umane per l’effettuazione dell’attività didattica e di tutoraggio: in particolare nell’area delle professioni sanitarie sono state utilizzate complessivamente n. 478 persone (coordinatori, tutors, guide di tirocinio, personale diverso addetto alla scuola). 90 A seguito dell’intensificarsi della collaborazione con l’Università, nelle Strutture Operative dell’Azienda Ulss 9, soprattutto presso l’Ospedale di Treviso, si è venuta a realizzare una condizione nella quale le funzioni di “assistenza” e di “didattica” risultano inscindibili. Per assicurare il corretto e regolare svolgimento della didattica e di tutoraggio, infatti, è richiesta una diffusa e generalizzata partecipazione del personale dipendente del Servizio Sanitario Regionale, in particolare di quello medico ospedaliero. Tale partecipazione è avvenuta e a tutt’oggi avviene senza un adeguato riconoscimento giuridico ed economico. Accanto alle funzioni di assistenza e di didattica viene svolta, con un elevato livello di integrazione fra componente ospedaliera e universitaria, la funzione “di ricerca” che è motore di innovazioni scientifiche ma anche organizzative e gestionali. È apparso quindi indispensabile pensare al rapporto fra Università e Azienda Ulss 9 come uno strumento capace di costituire un “polo di sviluppo”, nel quale formazione e ricerca siano strettamente unite ed integrate con le attività di assistenza. In questo senso, l’Azienda Ulss 9 può divenire interlocutore privilegiato per l’implementazione e lo sviluppo di progetti di ricerca clinica, traslazionale e di base, soprattutto per quanto concerne l’implementazione e lo sviluppo della ricerca farmacologica in fase 1 e 2. La naturale evoluzione di questa intensa attività di collaborazione è stata la presentazione in Regione, congiuntamente all’Università degli Studi di Padova, di una proposta di attivazione dell’Azienda Sanitaria di Insegnamento, che rappresenta uno dei cinque obiettivi strategici della programmazione aziendale 2010-2012. A tale proposito è interessante ricordare che l’Azienda Ulss 9 ha ottenuto nel 2007 l’accreditamento d’eccellenza secondo il modello dell’Accreditation Canada; in Canada solo gli ospedali che abbiano ottenuto tale accreditamento di eccellenza sono considerati ospedali di insegnamento abilitati a svolgere attività didattica e formativa. Il terzo obiettivo strategico del Piano Attuativo Locale 2010-2012 è: “La Cittadella della Salute: svi- 4.7 CITTADELLA luppare le infrastrutture edilizie e tecnologiche in modo razionale e integrato, in funzione dei nuovi DELLA SALUTE modelli di erogazione dei servizi e coerentemente al disegno complessivo dei servizi nel territorio” (Slogan: “Innovare la struttura per strutturare l’innovazione”). La “Cittadella della Salute” costituisce un passaggio fondamentale per ridisegnare la sanità trevigiana del prossimo decennio. Il progetto consentirà di riunire sedi aziendali disperse in un’ampia area comunale ed extracomunale in un’unica area all’interno della quale verranno raggruppate 5 aree principali: ospedaliera (con revisione completa dell’attuale ospedale); direzionale e amministrativa; distrettuale; tecnologica; formazione e area ricettiva. Per la trattazione completa dell’argomento si rimanda al Focus allegato al presente volume. 91 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE 4.8 AREA VASTA Sulla base delle indicazioni regionali, il termine “Area Vasta” individua un bacino territoriale sovra aziendale per la gestione di attività ospedaliere, territoriali e amministrative: i primi riferimenti a questa modalità di gestione sono stati forniti dalla Regione Veneto nel giugno 2003 con riferimento all’attività svolta dai servizi territoriali ed ospedalieri in rete finalizzata all’emergenza/urgenza e alle attività ospedaliere per aree di afferenza sovra-aziendale. Nel 2003 le Aziende Sanitarie della Provincia di Treviso (Ulss 7, 8 e 9) hanno firmato un protocollo di intesa per un Tavolo di concertazione provinciale con il compito di proporre progetti relativi a sette aree di intervento quali: servizio farmaceutico, sviluppo informatico, servizi territoriali, formazione, provveditorato, integrazione socio sanitaria, collaborazione, integrazione ospedali, che hanno portato all’individuazione di 32 iniziative di massima. Tra le iniziative di area vasta avviate in Azienda Ulss 9, accanto al Tavolo di concertazione provinciale che ha permesso di sviluppare in particolare il Progetto Dipartimento Trasfusionale, il CUP Provinciale, il Progetto Protocollo informatico e gestione documentale, si ricordano le Procedure di gare regionali; la Regione Veneto79 ha avviato strategie di razionalizzazione della spesa sanitaria finalizzate all’avvio di procedure regionali centralizzate per l’approvvigionamento di beni e servizi per le Aziende Sanitarie del Veneto. La Regione Veneto ha approvato le azioni per l’avvio di attività finalizzate alla razionalizzazione ed alla integrazione dei processi gestionali tecnico-amministrativi tra le Aziende del Sistema socio sanitario Regionale. In particolare si è dato ulteriore impulso al processo di riorganizzazione sovra aziendale dei servizi tecnico-amministrativi delle Aziende Sanitarie Venete, con priorità assegnata alle attività di approvvigionamento e logistica (movimentazione, stoccaggio e distribuzione) dei beni di consumo, sanitari e non sanitari. Nel 2007 la Regione Veneto ha individuato cinque Aree Vaste: in particolare l’Azienda Ulss 9 di Treviso è stata individuata quale capofila per l’Area Vasta relativa alle Province di Treviso e Belluno, alla quale afferiscono le Ulss 1 Belluno, 2 Feltre, 7 Pieve di Soligo, 8 Asolo, 9 Treviso. L’azienda capofila ha il compito di espletare le procedure di acquisto, stipulare e gestire un contratto unico, gestire la contabilità separata, provvedere allo stoccaggio e distribuzione dei beni e al pagamento dei debiti verso fornitori. Sono stati approvati due regolamenti, in coerenza con le indicazioni regionali che prevedevano la presentazione di uno specifico progetto da parte dell’Azienda per la riorganizzazione sovra aziendale delle attività relative alle aree di Approvvigionamento e Logistica: il Regolamento di Pianificazione dei fabbisogni, per definire le modalità e le responsabilità nel processo di pianificazione dei bisogni a livello di Area Vasta; il Regolamento di Espletamento delle procedure di acquisto per definire le modalità e le responsabilità nel processo di acquisto a livello di Area Vasta. L’Azienda è capofila dell’Area Vasta di Treviso-Belluno Le procedure avviate nell’ambito dell’Area Vasta per il 2008-2009 sono: A) Fornitura di servizi: 80 Energia e calore 81 Pulizie B) Fornitura di materiali: 82 Farmaci 83 Suturatrici 84 Chirurgia Laparoscopica 85 Stent non medicati per angioplastica coronaria Nella stessa direzione si colloca l’approvazione, nel giugno 2007, del Piano Provinciale per il contenimento dei tempi d’attesa, sottoscritto dalle tre Aziende Ulss della provincia di Treviso ed approvato dalla Regione. Il Piano prospetta una migliore condivisione delle strategie e delle iniziative tra le Aziende, permette una migliore efficienza, maggiore omogeneità delle procedure, favorendo anche l’orientamento del cittadino, la semplificazione e la trasparenza. Tra gli obiettivi previsti dal Piano vi è anche la possibilità per i cittadini della provincia di poter prenotare le prestazioni necessarie presso un qualunque CUP della provincia, senza più doversi recare presso la specifica sede aziendale. Inoltre, lo stesso monitoraggio del piano verrà realizzato su base provinciale, in collaborazione con rappresentanti del mondo professionale medico e delle organizzazioni dei cittadini. Oltre alle citate attività di ordine tecnico-amministrativo, vi sono state iniziative di area vasta anche relativamente all’organizzazione sanitaria: oltre ai servizi di alta specializzazione (Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Radioterapia, Ematologia ecc.) che già da tempo operano in questo senso, si sono sviluppate in questi anni logiche di rete tra molti servizi presenti in diverse Aziende (sia della Provincia trevigiana che di altre) che hanno visto rafforzarsi rapporti di collaborazione interaziendale, di economia di scala, di rafforzamento delle competenze dei professionisti, anche grazie allo scambio di informazioni e di esperienze. Infatti, per molte patologie e problemi sanitari, a causa della loro complessità o bassa frequenza, è necessario vi sia una dimensione di popolazione assistita che solitamente supera quella di una singola Azienda. In questo senso, va segnalata l’attivazione del Dipartimento interaziendale di medicina trasfusionale86. IMA e ictus rappresentano sul piano epidemiologico, sull’indice di morbilità e mortalità e sull’impatto sull’organizzazione, le due principali Aree Cliniche di sviluppo applicativo del modello Hub and Spoke che ha visto gli attori professionali e istituzionali delle Ulss 1, 2, 7, 8 e 9 delle Province di Treviso e Belluno confrontarsi attivamente negli ultimi anni migliorando progressivamente l’organizzazione ed adeguandola a quella regionale, elevando l’output e l’outcome agli standard europei. 80 Deliberazione del Direttore Generale n.721 del 26.06.2008 Deliberazione del Direttore Generale n.907 del 13.08.2008 82 Deliberazione del Direttore Generale n.555 del 28.08.2008 83 Deliberazione del Direttore Generale n.609 del 11.06.2008 84 Deliberazione del Direttore Generale n.826 del 27.08.2008 85 Deliberazione del Direttore Generale n.867 del 06.08.2008 86 Vedi cap. 2.2 Atto aziendale e organizzazione dipartimentale 81 79 92 Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 702 del 09.04.2002. 93 04. ELEMENTI QUALIFICANTI DELLA GESTIONE Il Progetto di “Ridefinizione e Implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici e di formazione nella gestione integrata dell’IMA e dell’Ictus, dal Territorio all’Ospedale”, attivato in Azienda, è il proseguimento di un’attività già iniziata nel 2005 su cui vi sono significativi indirizzi nazionali e regionali che richiedono una contestualizzazione del percorso e un rilancio dell’attività finalizzata a rafforzare le funzioni di Treviso come Hub della rete di Area Vasta. È stato inoltre istituito il nucleo di controllo di Area vasta (NAV)87 che effettua controlli su prestazioni erogate da tutte le strutture pubbliche, private provvisoriamente e definitivamente accreditate e dagli erogatori equiparati della rispettiva Area Vasta. Lo sviluppo delle attività in ambito di Area Vasta ha portato alla organizzazione di una serie di Dipartimenti interaziendali (si veda al cap. 2.2 Assetto istituzionale e organizzazione dipartimentale). 87 94 Deliberazione del Direttore Generale n.761 del 02.07.2009 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ E DEI SERVIZI 4.923 ISPEZIONI IN AZIENDE ALIMENTARI, ALLEVAMENTI E MACELLI PER IL CONTROLLO DEGLI ALIMENTI 117.937 ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO NELL’ULTIMO ANNO 6.918 I PAZIENTI ASSISTITI DAL “SERVIZIO CURE SANITARIE DOMICILIARI” CON UN TOTALE DI 94.763 ACCESSI A DOMICILIO 226.580 VACCINAZIONI ESEGUITE NEL BIENNIO 2008-2009 1.200 APPROFONDIMENTI DI SCREENING MAMMOGRAFICO EFFETTUATI, 122 CANCRI OPERATI 69.161 RICOVERI NEI PRESIDI PUBBLICI E PRIVATI NEL 2009 96 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 Questo capitolo descrive le prestazioni rese ai cittadini e le principali attività, facendo riferimento ai diversi livelli di assistenza: Assistenza sanitaria collettiva e promozione della salute in ambiente di vita e lavoro; Assistenza Primaria e socio sanitaria; Cure Primarie e Attività socio sanitarie Integrate; Assistenza ospedaliera. Il Dipartimento di Prevenzione è la Struttura dell’Ulss che ha come missione la promozione della salute delle persone e delle comunità, la prevenzione delle malattie e il miglioramento della qualità della vita della popolazione. Inoltre promuove l’igiene e la qualità degli allevamenti, il benessere degli animali e la salubrità e sicurezza delle produzioni alimentari. Ambiti di intervento dei Servizi del Dipartimento sono i fattori di rischio di malattia e i determinanti di salute. I servizi del Dipartimento di Prevenzione sono però anche erogatori di una serie di prestazioni che, pur non direttamente correlate con la Missione del Dipartimento, devono comunque essere fornite alla popolazione; tali attività sono elencate nelle seguenti tabelle,distinte per ogni Servizio. 2007 2008 2009 Visite per certificati medico legali di primo livello 12.791 12.484 11.846 Commissioni collegiali medico legali (per idoneità alla guida, invalidità…) 17.016 17.391 17.994 643 878 783 Visite necroscopiche Visite per immigrati 1.282 1.067 668 Pareri su strumenti urbanistici 89 82 90 Pareri su progetti 231 303 185 Pareri su progetti di insediamenti produttivi 997 971 870 545 1.308 1.383 4.600 4.800 4.727 Sopralluoghi relativi ad igiene ed edilizia del territorio Medicina della sport: n. visite mediche per attività sportiva agonistica 5.1 ASSISTENZA SANITARIA COLLETTIVA E PROMOZIONE DELLA SALUTE IN AMBIENTE DI VITA E LAVORO 5.1.1 Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) Prevenzione e controllo delle malattie infettive Attività di vaccinazione: il numero di vaccinazioni eseguite è passato dalle circa 70.000 degli anni precedenti a 122.850 nel 2008 e a 103.730 nel 2009 a causa delle nuove vaccinazioni introdotte nel calendario vaccinale e dell’attività straordinaria generata dal focolaio di casi di meningite nel 2008 e dalla pandemia influenzale nel 2009. Nonostante questo notevole aumento di carico di lavoro, sono stati mantenuti ottimi risultati di adesione della popolazione interessata alle vaccinazioni offerte routinariamente. Tra queste è di particolare importanza il mantenimento al 95% della copertura vaccinale a 24 mesi contro morbillo, parotite e rosolia. 97 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Copertura vaccinale a 24 mesi 2007 Vaccinazione Difterite- tetano (3 dosi) 2008 2009 numero % numero % numero % 4.295 99% 4.304 98% 4.335 98 Pertosse (3 dosi) 4.288 99% 4.288 97% 4.332 98 Epatite B (3 dosi) 4.279 99% 4.280 97% 4.326 98 Prevenzione delle infezioni da HIV e AIDS Da anni il SISP gestisce un ambulatorio ad accesso libero dove vengono effettuati test ed un primo servizio di counselling per HIV ed altre infezioni trasmesse sessualmente. Nel 2008 sono state viste 260 persone, 319 nel 2009. Il progetto di educazione sanitaria relativo alla prevenzione delle infezioni da HIV iniziato nel 2006 è continuato anche in questi anni raggiungendo un numero sempre maggiore di scuole. Il progetto è coordinato con un programma di informazione sulla sessualità ed è rivolto alle classi terze degli istituti superiori. Polio (3 dosi) 4.285 99% 4.283 98% 4.333 98 Hib88(3 dosi) 4.227 97% 4.224 96% 4.286 97 Meningococo (1 dose) 4.009 96% 4.198 95% 4.267 96 ANNO SCOLASTICO Pneumococco (3 dosi) * * 3.854 89% 4.003 90 Classi coinvolte Morbillo parotite rosolia (1 dose) 4.063 94% 4.125 95% 4.210 95 Varicella (1 dose) 3.379 78% 3.732 86% 3.992 90 *l’offerta della vaccinazione contro lo pneumococco inizia per i nati nel 2006 che completano il ciclo nel 2008 Rifiuti vaccinali: come atteso, continua il lieve trend in aumento delle famiglie che rifiutano le vaccinazioni, effetto della sospensione dell'obbligo di vaccinazione, ma la situazione non determina ancora preoccupazione. I Rifiuti vaccinali certi, cioè quelli in cui i genitori hanno manifestato chiaramente il rifiuto, sono illustrati nella tabella seguente. Inadempienti totali a 24 mesi 2004 2005 2006 2007 2008 2009 39 43 53 48 59 72 Vaccinazione HPV: la vaccinazione contro il papilloma virus, introdotta nel 2008 e rivolta alle ragazze di 11 anni, ha interessato in questi 2 anni 3 coorti di nascita: 1996, 1997 e 1998. L’adesione alla chiamata vaccinale è stata dell’80%. Vaccinazione e valutazione antitetanica antipneumococco per 65enni: la vaccinazione contro le forme invasive da pneumococco interessa le persone di 65 anni. La copertura vaccinale nei confronti di questa malattia sta gradatamente aumentando. Copertura pneumococco 65enni 2004 2005 2006 2007 2008 2009 48% 58% 50% 47% 62% 64% 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 33 75 85 102 Prevenzione di Tubercolosi e altre malattie infettive All’interno del SISP opera l’Unità di Prevenzione Tubercolosi per la gestione continua ed attiva, in collaborazione con Malattie Infettive, Pneumologia, Microbiologia, Radiologia e Medici di Medicina Generale, delle persone affette da questa malattia una volta terminata la loro degenza ospedaliera e dei loro contatti sottoposti a terapia preventiva. Inoltre l’Unità cura le indagini epidemiologiche relative a questi casi. 2007 2008 2009 Casi di tubercolosi 85 73 49 Contatti sottoposti a terapia preventiva tubercolosi 58 113 59 Altra attività particolare gestita dal SISP è l’ambulatorio per la prevenzione delle malattie dei viaggiatori (i casi di malaria in residenti nella nostra Ulss sono stati 16 nel 2008 e 14 nel 2009) che si occupa di fornire informazioni sui rischi conseguenti a viaggi all’estero, somministrare eventuali vaccinazioni o profilassi antimalariche. Sono state viste 1.015 persone nel 2008 e 1.148 nel 2009. Le indagini epidemiologiche effettuate dopo segnalazione di altre malattie infettive sono state 149 nel 2008 e 132 nel 2009. In questa occasione viene anche valutata la protezione contro il tetano. Il 35% dei vaccinati contro lo pneumococco non era mai stato vaccinato contro il tetano ed ha potuto così iniziare il ciclo vaccinale protettivo contro questa malattia. 88 98 Haemophilus influenzale di tipo B 99 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Prevenzione e controllo delle malattie cronico degenerative Gli screening oncologici Screening del tumore del colon retto: Lo screening delle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni costituisce ormai in tutti i Paesi il principale intervento sanitario finalizzato a ridurre l’incidenza e la mortalità legata a questa importante e frequente patologia. Nella nostra Ulss questo programma di screening è iniziato nel corso del 2006 con una fase sperimentale condotta nel Distretto di Mogliano ed ora il programma è esteso a tutta la popolazione dell’Ulss. Sono state invitate 93.200 persone con una adesione del 75.6%, ben superiore al 65%, valore considerato desiderabile a livello nazionale. In approfondimento all’esame di screening (ricerca del sangue occulto nelle feci) sono state eseguite più di 3.700 colonscopie. Sono state rimosse più di 2000 lesioni precancerose. I cancri scoperti sono stati 183. Screening mammografico: È un'attività ormai consolidata nell’Azienda Ulss 9, dove ogni 2 anni la mammografia è regolarmente offerta a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni. Nel periodo 2008-2009 sono state invitate 49.000 donne con un tasso di adesione del 78%, anche in questo caso superiore a quanto considerato desiderabile a livello nazionale (75%). In seguito al primo esame sono stati eseguiti 1.200 approfondimenti. I cancri operati sono stati 122, più del 70% dei quali sono stati scoperti in uno stadio ancora precoce (T0 o T1) e quindi trattabile con interventi meno invasivi. Screening citologico: Dal 2009, con l’inizio dell’attività anche nei Distretti 3 e 4, il programma di screening per il cancro del collo dell’utero è esteso a tutto il territorio dell’Azienda Ulss 9. Il programma interessa circa 115.000 donne tra i 25 e i 64 anni che ogni 3 anni ricevono l’invito a sottoporsi al pap-test. Il numero di donne invitate al semestre è passato dalle 8.661 del 2007 alle 22.134 del 2009. Nel periodo 2007-2009 sono stati eseguiti 930 esami di approfondimento ed individuati ed operati 4 cancri. tere trasversale, denominato “Sviluppare a livello locale la promozione della salute, secondo i principi del programma Guadagnare Salute”, ha come obiettivo generale la sperimentazione, in alcune Regioni, di un modello di promozione della salute partecipativo che contemporaneamente favorisca la costruzione di una cultura condivisa della salute. La nostra Ulss partecipa a questo progetto che coinvolge anche alcune Aziende Sanitarie delle Regioni Umbria, Emilia Romagna, Lazio e Calabria oltre alla Ulss 4 di Thiene. In quest’ambito il Dipartimento di Prevenzione ha proseguito con il progetto sperimentale di Promozione della salute nelle comunità a livello comunale, che ha portato nel 2009 alla produzione di 2 profili di salute per i Comuni di Paese e Carbonera e alla redazione del piano di salute del Comune di Carbonera. Progetto PASSI PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un “sistema di sorveglianza” che permette di seguire nel tempo la diffusione di stili di vita e fattori di rischio. PASSI è un progetto dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute e prevede una raccolta continua di dati che avviene ogni mese in quasi tutte le ASL italiane. Gli ambiti indagati sono lo stato di salute (salute percepita, presenza di sintomi di depressione, ipertensione, ipercolesterolemia), i fattori di rischio correlati agli stili di vita (fumo, alcol, alimentazione, attività fisica), l’offerta e l’utilizzo di strumenti di prevenzione (screening, vaccinazioni) e la sicurezza stradale e domestica. La raccolta dati avviene tramite interviste telefoniche utilizzando un questionario di circa 100 domande; in Azienda Ulss 9 le intervistatrici sono 6 infermiere professionali ed assistenti sanitarie del SISP. La popolazione in studio è costituita dalle persone di 18-69 anni. Nell’Ulss di Treviso sono state intervistate (fino al 31.12.2009) 871 persone. Ha risposto il 91% delle persone campionate, ha rifiutato l’intervista il 7% e non è stato possibile rintracciare il restante 2%. Sono stati redatti due report generali sul lavoro e due schede tematiche su fumo e alcol. I risultati principali di PASSI, confrontati con quelli regionali e nazionali, sono i seguenti: Progetto Guadagnare Salute Il Ministero della Salute ha promosso il programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari” che ha come obiettivo principale favorire l’adozione di quei comportamenti quotidiani in grado di contrastare l’insorgenza di malattie croniche facendo così guadagnare anni di vita in salute ai cittadini. Guadagnare Salute individua 4 temi su cui agire: la promozione della corretta alimentazione, la lotta al tabagismo, la lotta all’abuso di alcol, la promozione dell’attività fisica. Uno dei progetti promossi dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, di carat- 100 101 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Campagna Genitori Più La campagna Genitori Più è un’iniziativa di promozione della salute nei primi anni di vita cui ha aderito l’Azienda Ulss 9, promossa dalla Regione Veneto con la collaborazione della FIMP e il patrocinio dell’UNICEF. Obbiettivo è la promozione delle sette azioni per le quali è stata dimostrata efficacia per la salute del bambino (assunzione di acido folico, astensione dal fumo in gravidanza, allattamento al seno, posizione supina in culla, vaccinazioni, uso del seggiolino protettivo in auto, lettura precoce ad alta voce).Prevede il coinvolgimento di tutte le figure professionali che operano all’interno del percorso nascita, creando una rete di relazione e collaborazione che dovrebbe rappresentare la base per una più stretta cooperazione tra le diverse professionalità che operano in questo campo. Il SISP ha organizzato in questo biennio l’attività di formazione rivolta a Pediatri di Libera scelta, i Pediatri dei Nidi Ospedalieri di Treviso e Oderzo, i Pediatri di Comunità, le Ostetriche del territorio, i Ginecologi dei Consultori, i Medici Igienisti, le Assistenti sanitarie e le Infermiere professionali del Servizio Vaccinazioni e del Percorso nascita distrettuale. Progetto “Nati per Leggere” Tra le attività promosse dalla campagna Genitori Più, oggetto di particolare attenzione è stata la promozione della lettura precoce che ha visto il SISP impegnato nel progetto “Nati per Leggere” in cui sono stati coinvolti i 37 Comuni dell’Ulss con le loro Biblioteche, i 18 Centri Vaccinali, i 50 Pediatri di Libera Scelta e i 2 reparti di Pediatria. L’obiettivo operativo del progetto, che è stato disegnato considerando la promozione della lettura ad alta voce sin dai primi mesi di vita come un livello essenziale di assistenza che ha come fine il miglioramento della qualità di vita dei bambini, è quello di aumentare il numero di famiglie che utilizzano le Biblioteche comunali. Il progetto è stato premiato come miglior progetto di promozione della lettura rivolto ai bambini tra 0 e 5 anni alla fiera del libro di Torino 2010. Medicina dello sport Dal 2009 il Servizio ha iniziato ad effettuare visite per l’idoneità all’attività sportiva agonistica anche per gli adulti, compresi gli ultratrentacinquenni, e per gli sportivi affetti da handicap. Dal novembre 2009 è iniziata l’attività di cardiologia di 2° livello per gli atleti che necessitano di approfondimenti diagnostici. Nel 2010 saranno attivati anche percorsi specifici per trapiantati e per permettere a cardiopatici di svolgere in palestra un’attività sportiva controllata da specialisti in scienze motorie specificamente formati. Quest’ultimo progetto nasce da una collaborazione con le palestre presenti nel territorio dell’Ulss e con la Facoltà di Scienze motorie dell’Università di Verona. 2007 2008 2009 Autorizzazioni e pareri sanitari 723 785 1.229 Pareri su nuovi insedianti produttivi 997 1.012 800 Piani di rimozione di materiali contenenti amianto 253 288 236 Interventi di formazione 76 323 256 Interventi di prevenzione in aziende e cantieri edili 260 346 568 Interventi di informazione rivolti a lavoratori e datori di lavoro (N.ore) 310 375 265 Inchieste infortuni: interventi in casi gravi 121 72 54 Azioni particolari dello SPISAL Tutela della salute delle lavoratrici in gravidanza: sono stati definiti criteri e procedure semplificate e condivise con la Direzione Provinciale del Lavoro; vengono organizzati interventi formativi rivolti alle figure aziendali preposte alla sicurezza e ai medici competenti mediante l'utilizzo di materiale informative appositamente realizzato. Promozione della sicurezza sul lavoro nelle scuole e tra i giovani lavoratori: lo SPISAL continua la collaborazione con la Rete di scuole per la sicurezza della Provincia di Treviso e assicura la funzione di coordinamento tecnico del Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole cui fanno capo le altre Reti provinciali. Il sistema delle Reti è costituito da scuole d’ogni ordine e grado e comprende la maggior parte degli istituti scolastici provinciali e più della metà di quelli regionali. La sua finalità è la promozione della cultura della sicurezza tra gli studenti con un’azione contestuale sul piano didattico e sull’ambiente fisico e sociale, attraverso la diffusione di buone pratiche riferite a percorsi educativi rivolti agli allievi e alla gestione del rischio e supportando le scuole nella loro realizzazione. Il Sistema delle Reti assicura inoltre la formazione delle figure scolastiche preposte alla gestione della sicurezza e dell’emergenza. Interventi di prevenzione nel 2,5% delle aziende presenti nel territorio dell'Azienda Ulss 9: per garantire l'attuazione del "Patto per la tutela e la salute nei luoghi di lavoro" siglato tra Stato e Regioni con il DPCM 17.12.07, è stato avviato un progetto aziendale finalizzato al miglioramento degli interventi di prevenzione tale da consentire, in condizioni di isorisorse, quel considerevole incremento di accessi nelle aziende richiestoci da questo Patto. Ciò è stato possibile ritarando le modalità di selezione e di approccio alle aziende, orientando cioè la vigilanza alla verifica di un solo principale aspetto della sicurezza (uso dei carrelli elevatori) comune a tutte quelle ditte che sono state selezionate dall'elenco fornitoci dall'INAIL secondo l'entità decrescente dell'indice di frequenza degli infortuni (dato medio del triennio 2005-2007). Valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza: l'obiettivo e quello di promuovere l'implementazione nelle aziende di dimensioni medio-piccole dei Sistemi di Gestione della Sicurezza attraverso l'adozione o il miglioramento di modelli di organizzazione già validati a livello regionale89. Per quanto riguarda il 2009, è stato raggiunto l'obiettivo programmato che prevedeva l'intervento in 40 aziende nel primo semestre e altrettante rivisite nel secondo semestre. La maggior parte delle aziende (28) sono state selezionate per elevato indice di frequenza e gravita degli infortuni, in 8 la motivazione 89 102 5.1.2 Servizio Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di Lavoro (SPISAL) In linea con quanto previsto dall'art. 30 del D.Lgs. 81/09 "Modelli di organizzazione e di gestione" 103 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ iniziale e stata la verifica dell'idoneità alla mansione di lavoratrici madri, un’azienda e stata segnalata a seguito di un intervento di vigilanza. Igiene della nutrizione 5.1.3 Servizio Igiene Alimenti e Quest’area del SIAN si occupa della prevenzione nella collettività degli squilibri nutrizionali qualitativi Nutrizione (SIAN) e quantitativi, con particolare attenzione alla raccolta mirata di dati epidemiologici; di interventi di prevenzione nutrizionale e per la diffusione delle conoscenze di stili alimentari corretti e protettivi nella popolazione; di interventi nutrizionali per la ristorazione collettiva (sono stati valutati e/o predisposti 35 menu di ristorazione collettiva nel 2008 e 57 nel 2009). Le ore impiegate in attività di educazione alimentare sono state 220 nel 2008 e 227 nel 2009. Azioni particolari in campo di igiene della nutrizione “Okkio alla Salute”: per la raccolta di dati epidemiologici, il servizio ha partecipato allo studio nazionale “Okkio alla Salute” sullo stato nutrizionale e sulle abitudini alimentari degli alunni delle scuole elementari, che ha visto coinvolto un campione di 7 classi con 141 bambini. L’edizione 2010 coinvolgerà 21 classi con circa 400 bambini da sottoporre a misurazioni antropometriche e a cui somministrare un questionario per la rilevazione delle abitudini alimentari. Diffusione delle conoscenze di stili alimentari corretti e protettivi Concorso “CibinOnda”: il concorso, sviluppato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, aveva l’obiettivo di consolidare nei ragazzi una coscienza sul corretto approccio al cibo. Ha coinvolto anzitutto gli insegnanti, con un corso di formazione finalizzato a fornire informazioni corrette sull’interpretazione dei messaggi pubblicitari e sul consumo di alimenti sani e nutrizionalmente corretti. 800 alunni di 18 scuole primarie e 18 scuole secondarie hanno poi partecipato al concorso realizzando poster o spot sul tema “Frutta e verdura km 0: mangi OK per davvero”. Merenda a scuola con frutta di stagione: il progetto è partito nel mese di marzo 2009 e si concluderà nel giugno 2010. È promosso in collaborazione con il Comune di Treviso, Treviso Mercati S.p.a. e "Gruppo Alcuni" per educare i bambini al consumo della frutta fresca. Per due giornate al mese Treviso Mercati porta nelle scuole di Treviso la frutta di stagione e schede informative con nozioni facili e divertenti sulle caratteristiche del frutto di volta in volta distribuito. La frutta di stagione viene consumata a scuola anche con la collaborazione del personale scolastico. Sono coinvolti i bimbi di seconda, terza e quarta elementare di Treviso, in tutto 1.411 bambini per 75 classi. Gli obiettivi del progetto sono quelli di incentivare il consumo di frutta e aiutare i bambini a conoscere la stagionalità della stessa e di educare alla salute facendo conoscere alternative salutari ai più comuni spuntini fatti dai bambini durante l’intervallo. Igiene degli alimenti e delle bevande Controlli dell’acqua destinata al consumo umano. Controlli su alimenti, cosmetici, prodotti dietetici e di erboristeria, acque minerali. lspezioni su imprese alimentari Registrazioni di nuove attività e/o aggiornamenti di attività già esistenti 2007 2008 2009 1.051 1.005 1.047 485 379 375 981 Non disponibile 1.185 1.204 1.234 1.043 Compiti di questa seconda area del SIAN sono la registrazione delle attività legate agli alimenti; il controllo ufficiale dei prodotti alimentari e dei requisiti strutturali e funzionali delle imprese ad essi legate; la sorveglianza sui casi di infezioni o intossicazioni alimentari; la tutela delle acque destinate al consumo umano; il controllo sul deposito, commercio, vendita e impiego di fitofarmaci, additivi e coloranti; la prevenzione delle intossicazioni da funghi; il rilascio del nulla osta igienico per strutture recettive alberghiere ed extra alberghiere; le informazioni di prevenzione nei confronti degli addetti delle imprese legate agli alimenti. Nel 2009 è stato dato un carattere più preciso al percorso di innovazione in materia di sicurezza alimentare, iniziato con l’entrata in vigore del “pacchetto igiene”, attraverso la definizione delle modalità di registrazione delle imprese alimentari e con la revisione della disciplina sanzionatoria collegata. Inoltre, accanto al consueto impegno nella vigilanza sulla ristorazione collettiva (mense di scuole, ospedali, RSA e centri di cottura) è stata avviata un’importante campagna di controlli sulla ristorazione commerciale, che ha evidenziato la presenza di alcune situazioni di non conformità. TOTALE INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE Classi Tot. Utenti 2007 2008 2009 678 748 670 19.768 19.768 19.015 5.1.4 Servizio Educazione e Promozione della Salute (SEPS) in particolare EDUCAZIONE ALIMENTARE Classi Tot. Utenti 127 132 124 3.175 5.569 5.228 PREVENZIONE DISAGIO, TOSSICODIPENDENZA E STIGMATIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ Classi Tot. Utenti 96 102 98 2.400 2.417 2.212 EDUCAZIONE ALLA SESSUALITÀ E PREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI Corsi Tot. Utenti 197 232 234 4.925 5.580 5.643 237 248 186 5.925 5.570 5.328 PREVENZIONE FUMO Classi Tot. Utenti PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Classi Tot. Utenti 104 21 26 22 525 520 502 105 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Prevenzione patologie fumo correlate In questo ambito sono stati coinvolti numerosi servizi aziendali, enti ed istituzioni quali scuole e comuni oltre alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Per favorire la disassuefazione, sono stati condotti periodicamente in ciascuna sede distrettuale corsi per smettere di fumare, coinvolgendo in media circa 100 fumatori per anno, di questi una percentuale significativa ha raggiunto una astinenza da fumo soddisfacente e duratura (superiore al 50%). Progetto "Sfumiamo i dubbi" "Sfumiamo i dubbi" è un progetto incentrato sul messaggio di astenersi dall’iniziare a fumare che utilizza il modello dell’educazione tra pari (Peer education), in cui sono gli stessi studenti, in questo caso del 3° anno di alcuni Istituti Superiori, che diffondono la proposta di uno stile di vita senza fumo lavorando con i compagni più giovani delle classi prime. L’iniziativa si inquadra perfettamente nella strategia dell’Azienda Ulss 9 “La salute costruiamola insieme”, partendo dal coinvolgimento di coloro che, per primi, possono incontrare l’esperienza del tabacco e che sono pertanto gli attori indispensabili di un efficace percorso di prevenzione. Tra il 2009-2010 verranno coinvolti e formati 70 "peer-educator". Programma "Mamme libere dal fumo" L’Azienda Ulss 9 è capofila nazionale del programma del Centro Controllo Malattie del Ministero della Salute "Mamme libere dal fumo". In questa veste il SEPS dell’Azienda Ulss 9 ha organizzato 4 edizioni del corso di formazione nazionale per le ostetriche, cui hanno aderito 20 regioni su 21. Inoltre il servizio ha curato lo sviluppo del sito web www.mammeliberedalfumo.org e ha predisposto i materiali formativi ed informativi per tutta Italia. In ambito aziendale è stata organizzata la formazione delle 71 ostetriche operanti nell’Azienda Ulss 9 con un primo corso informativo, cui seguirà nel 2010 il corso specifico di formazione in counselling antitabagico. L’Azienda Ulss 9 è capofila nazionale del programma ministeriale ‘Mamme libere dal fumo’ Progetto di “Prevenzione cardiovascolare primaria" Ha impegnato l'Azienda Ulss 9 nella sperimentazione di una proposta attiva per la prevenzione delle malattie cardiovascolari rivolta alle persone dai 50 ai 59 anni. Centro della sperimentazione è stata l'UTAP di Ponzano attraverso la quale erano identificate le persone con uno o più fattori di rischio specifici per le malattie cardiovascolari (fumo di tabacco, sedentarietà, sovrappeso, ipertensione, ipercolesterolemia). A queste persone, a seconda del tipo di rischio è stata proposta la partecipazione a gruppi nutrizionali, ai corsi per smettere di fumare e ai gruppi di cammino. Sono state coinvolte nel progetto le Amministrazioni comunali e le Associazioni di volontariato. L’iniziativa, terminata la fase di sperimentazione sta proseguendo in modo autonomo. Gli utenti aderenti al programma di screening sono stati 434 (pari al 46% degli eleggibili invitati) a 328 dei quali è stato proposto un percorso di prevenzione attiva. 152 utenti hanno intrapreso o concluso uno o più percorsi di prevenzione attiva. Sono stati attivati 7 corsi nutrizionali, 4 gruppi di cammino, 3 corsi per smettere di fumare. Nel 2010 lo stesso progetto sarà attuato all’UTAP di Motta di Livenza. 106 Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale - Servizio veterinario Area A Segnalazioni di animali di proprietà morti per cause naturali o incidentali Vigilanza su animali soggetti a scambi di importazioni Certificazioni sanitarie per spostamenti animali (bovini, suini ecc.) Profilassi di stato, bonifica sanitaria, piani di monitoraggio, altri accertamenti (N. sopralluoghi) Verifica della Biosicurezza negli allevamenti (N. sopralluoghi) 2007 2008 2009 1.433 1.250 1.403 850 710 752 2.364 2.700 2.232 3.148 4.000 2.322 35 20 30 5.1.5 Servizi Veterinari Azioni del Servizio veterinario Area A 1. Rintracciabilità degli animali e gestione allevamenti banca dati dei bovini: 330 aziende con più di 20 capi allevati, con 50.000 capi mediamente presenti e con circa 100.000 movimentazioni registrate/anno; banca dati dei bufalini: 3 allevamenti con più di 100 capi, 1.000 capi mediamente allevati; banca dati degli ovi-caprini: 20 allevamenti con più di 10 capi, 5.000 capi mediamente allevati; banca dati dei suini: 85 allevamenti industriali, 40.000 capi medi allevati, 2.500 movimentazioni di gruppo registrate; banca dati avicoli: 63 allevamenti industriali con più di 1,5 milioni di capi mediamente allevati, 8.000 allevamenti rurali; banca dati degli equidi: 416 aziende registrate con 2.000 capi presenti; 35 allevamenti di pesci (acquacoltura); 40 allevamenti di conigli: più di 100 capi, con 300.000 capi mediamente allevati; 350 apiari. 2. Controllo delle malattie trasmissibili piani di risanamento degli allevamenti di bovini da riproduzione; bufalini; ovi-caprini; bovini; carne; suini; equidi; avicoli. Questi piani sono rivolti al controllo delle malattie del bestiame e sono specie specifici. Alcuni appartengono allo “storico di attività” come i risanamenti nei bovini da latte per brucellosi e tubercolosi, altri sono emergenti come quelli sulla Blue tongue nel bovino da carne e da latte, Salmonella e Stafilococco meticilino-resistenti negli allevamenti di suini, controllo dell’Anemia Infettiva negli allevamenti di Equidi. 3. Controllo delle attività di fecondazione artificiale, naturale, monta pubblica o privata sono stati autorizzati 300 operatori, 12 aziende suinicole che svolgono attività nell’ambito aziendale, 3 centri di monta naturale equina e 1 centro di produzione di seme cunicolo. 4. Scambi/importazioni di animali Il Servizio è collegato con il sistema TRACES della Unione Europea e mediante sistema SINTESI con gli Uffici UVAC, e PIF che fanno capo al Ministero della Salute. Mediamente vengono registrate annualmente 800 movimentazioni di partite di animali provenienti da Paesi Comunitari. 107 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ 5. Igiene del latte prodotto negli allevamenti Il regolamento (CE) 853/04 prevede la gestione informatizzata degli allevamenti autorizzati, dei controlli per il rispetto dei parametri igienici fissati dall’allegato che vengono verificati medianti specifici controlli ufficiali programmati. Servizio Igiene degli alimenti di origine animale - Servizio Veterinario di Area B Controlli ufficiali 2007 4.600 3.937 8.000 1.003 1.100 1.050 Operazioni clinico chirurgiche 998 964 815 Vigilanza su ricoveri animali, circhi, stalle di sosta, mercati, fiere 100 100 330 105.461 109.714 110.000 477 420 537 2008 2009 Anagrafe degli allevamenti zootecnici 2.016 1.498 Vigilanza sugli alimenti e farmaci destinati agli animali 52 44 65 221 203 209 113 85 58 Visite ispettive in laboratori di sezionamento riconosciuti 261 151 79 Macellazione suini a domicilio 959 847 782 Visite ispettive in macelli 830 1.083 885 Altre attività effettuate dal Servizio sono stati il rilascio di provvedimenti di riconoscimento e registrazione e di volturazione di riconoscimenti e registrazioni già in essere; la vigilanza e il controllo sugli scambi intracomunitari o con paesi terzi di alimenti di origine animale; il rilascio di certificazioni per l’esportazione di prodotti di origine animale; la vigilanza e il controllo sulle macellazioni d’urgenza degli animali in azienda con particolare attenzione al benessere animale e alla presenza di possibili residui di trattamenti. 2009 ldentificazione cani mediante microchip 2007 Istruttoria per impianti che necessitano di riconoscimento CEE Certificazione sanitaria per scambi extracomunitari di prodotti di origine animale Visite ispettive su carcasse da macellazioni speciali d’urgenza 2008 Gestione anagrafe canina 3.178 Il Servizio nel biennio 2008-2009 ha effettuato le attività di vigilanza, tramite l’effettuazione di attività di “Audit” e ispezioni, anche con l’esecuzione di prelievi per analisi microbiologiche e chimiche, comprese quelle relative al piano nazionale residui (per residui di contaminanti, farmaci e trattamenti illeciti), presso queste strutture: 5 stabilimenti di macellazione di carni rosse (con attività speciali dedicate alla verifica delle condizioni sanitarie e del benessere degli animali avviati alla macellazione, ispezione sanitaria ante e post-mortem, sorveglianza sulle BSE con esecuzione del test sugli animali macellati di età superiore ai 36 mesi, registrazione dei capi macellati); 5 stabilimenti di macellazione di animali a carne bianca; 9 stabilimenti di produzione di prodotti della pesca e dell’acquacoltura e 26 allevamenti di prodotti dell’acquacoltura; 13 stabilimenti di produzione di prodotti a base di carne; 3 stabilimenti di produzione di produzione di preparazioni a base di carne; 7 stabilimenti di sezionamento di carni fresche; 15 stabilimenti di deposito di prodotti di alimenti di origine animale; 4 centri di imballaggio uova; 5 stabilimenti di produzione di prodotti a base di latte; 450 attività di vendita al dettaglio di prodotti di origine animale. 108 Servizio Igiene degli allevamenti e competenze zootecniche - Servizio veterinario Area C Il Servizio veterinario Area C gestisce i controlli ufficiali relativi alla protezione degli animali vivi negli allevamenti e nel trasporto; la protezione dei vitelli, dei suini, delle galline ovaiole e delle altre specie allevate; il controllo del mercato bestiame di Oderzo nel quale vengono conferiti circa 6.000 capi bovini all’anno. Vengono inoltre verificate le normative riguardanti la biosicurezza degli allevamenti, in particolare i requisiti strutturali e gestionali degli allevamenti di pollame in relazione all’Influenza Aviaria; degli allevamenti di ovaiole in relazione al controllo delle zoonosi, con particolare riguardo alla salmonellosi; degli allevamenti industriali di suini. Le attività legate all’Igiene Urbana veterinaria prevedono la prevenzione del randagismo dei cani e attività di controllo delle popolazioni feline in colonia; la verifica dei casi segnalati di maltrattamento animale, di mancata protezione e di inconvenienti igienico sanitari legati alla presenza di animali; l’attività di vigilanza e controllo legate a manifestazioni quali fiere, mercati, esposizioni, circhi ecc. Canile Sanitario: dipende da questo Servizio anche il Canile Sanitario, che oltre alle normali attività correlate alla cattura, al riscatto e all'affidamento degli animali, ha sviluppato nel 2009 un progetto di educazione cinofila presso l’Istituto penale per i minorenni di Treviso. Da gennaio a marzo 2009 è stato attuato questo progetto che ha visto la collaborazione di Canile Sanitario dell’Azienda Ulss 9, Istituto Penale per i Minorenni di Treviso, associazione POWERDOG di Treviso e associazioni di protezione animale LAV ed ENPA. Sono state organizzate sessioni bisettimanali di educazione cinofila condotte da istruttori qualificati, durante le quali i cani provenienti dal Canile Sanitario dell’Azienda Ulss 9 erano affidati a ragazzi dell’ Istituto Penale per i Minorenni di Treviso. Scopo del progetto era aiutare i ragazzi detenuti ad acquisire, attraverso il rapporto con il cane, un maggiore senso di responsabilità, tolleranza e pazienza e una consapevolezza delle proprie potenzialità corporee e psichiche così da incidere positivamente anche ai fini di un inserimento sociale adeguato. I cani utilizzati per il progetto hanno potuto godere di momenti di socializzazione nelle fasi di progetto e di un percorso finale facilitato di adozione, anche attraverso l’impegno degli enti animalisti coinvolti nel progetto. Il progetto è terminato con una giornata conclusiva “Social Day” con la partecipazione dei Gruppi Cinofili, delle forze di Polizia e della Protezione Civile. 109 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ 5.1.6 Emergenze Focolaio epidemico di meningite C nella provincia di Treviso, dicembre 2008. per il Dipartimento Nella Provincia di Treviso, tra il 13 e il 20 dicembre 2007, si sono verificati 7 casi di meningite da Meningococco di gruppo C con 3 decessi: il più importante focolaio di casi verificatosi in Italia negli ultimi Prevenzione anni. a. Fase di emergenza Le azioni svolte dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica in fase di emergenza per il controllo di questo focolaio sono state: 1. profilassi antibiotica per i contatti stretti delle persone ammalate. L’attività è iniziata sabato 15 dicembre alle ore 9 ed è proseguita ininterrottamente sino alle ore 8 di lunedì 17. Sono state messe in profilassi circa 450 persone; 2. vaccinazione dei contatti delle persone ammalate. Il 22 e il 23 dicembre sono state organizzate 2 sedute straordinarie di vaccinazione durante le quali si sono vaccinate 291 persone alle quali se ne sono aggiunte altre 365 nei giorni successivi; 3. vaccinazione delle persone di età tra i 15 e i 29 anni residenti nei Comuni dove si sono verificati i casi (Treviso e Silea). La vaccinazione è stata effettuata nei giorni 28 e 29 dicembre e 3 e 4 di gennaio. In questi 4 giorni sono state vaccinate 6.459 persone. b. Fase di risposta programmata Dopo questa fase di emergenza, anche per far fronte alla grande richiesta di vaccinazione espressa dalla popolazione, è stata avviata un’attività programmata di vaccinazione rivolta a tutti gli altri residenti nella nostra Ulss che si è sviluppata diversamente a seconda delle età dei destinatari. Persone tra i 15 e i 29 anni Sono stati vaccinate presso le palestre messe a disposizione dalle amministrazioni comunali. L’attività si è svolta nelle giornate di sabato e domenica, da sabato 9 febbraio a domenica 2 marzo. In totale sono state organizzate 33 sedi di vaccinazione. Alla chiamata vaccinale ha risposto globalmente il 58% dei nati negli anni 1991-1978 (31.830 su 55.312). L’adesione è stata inversamente proporzionale all’età, andando dal 43% nei nati nel 1978 al 72% nei nati nel 1991. Al di fuori delle giornate dedicate, altri 950 ragazzi di questo gruppo di età si sono rivolti direttamente agli ambulatori vaccinali territoriali per il vaccino antimeningococco, portando al 59% la copertura vaccinale totale e a 32.780 le dosi somministrate. Ragazzi di 14 anni Vaccinazione per chiamata attiva nell’arco di tutto il 2008 in occasione dei richiami vaccinali di quell’età secondo il calendario vaccinale regionale. Ragazzi tra i 7 e 13 anni Sono stati vaccinati gratuitamente su richiesta, tramite prenotazione telefonica attraverso un numero dedicato, nel periodo marzo-maggio 2008, un totale di 3.614 ragazzi. Bambini tra i 4 e 6 anni La vaccinazione è stata offerta attivamente presso le scuole materne. La scelta della scuole materne 6.459 persone vaccinate in 4 giorni per il focolaio meningite 110 si è basata sulla necessità di effettuare l’intervento vaccinale nella maniera più efficiente possibile, in un ambiente confortevole e familiare per i bambini. L’attività è stata effettuata nel periodo 10 marzo 11 aprile e ha interessato le 136 scuole materne del territorio della Azienda Ulss 9. Nel corso di questa attività sono stati vaccinati 6.172 bambini. Bambini tra i 1 e 3 anni Vaccinazione per chiamata attiva nell’arco di tutto il 2008 secondo il calendario vaccinale regionale, per i bambini di 1 anno. I bambini di 2 e 3 anni erano già stati vaccinati negli anni precedenti. Al termine delle attività sono state vaccinate 49.849 persone, oltre ai ragazzi e ai bambini chiamati secondo il normale calendario vaccinale. L’epidemia di Influenza A/H1N1, aprile 2009 A partire da metà aprile 2009, in diversi Paesi sono stati riportati casi di infezione nell’uomo da un nuovo virus influenzale di tipo A/H1N1 (“influenza suina”). A scatenare l’epidemia è stato un nuovo sottotipo del virus A/H1N1 mai rilevato prima, né nei maiali né nell’uomo. I primi casi nella nostra Ulss sono stati segnalati in luglio, ma l’epidemia vera e propria è cominciata dopo la metà di ottobre raggiungendo il picco di casi a metà novembre. L’attività di vaccinazione contro l’influenza pandemica è iniziata la prima settimana di novembre e si è prolungata fino al mese di gennaio 2010. Dal momento che il vaccino è stato messo a disposizione ad epidemia già iniziata, si è tentato di vaccinare il più rapidamente possibile le persone aventi un maggior rischio di complicanze. Sono stati così organizzati 4 centri di vaccinazione di massa (1 per Distretto) presso palestre o strutture dell'Ulss; inoltre sono state organizzate sedute vaccinali presso i presidi ospedalieri pubblici e convenzionati per la vaccinazione del personale sanitario. L’attività nei centri di vaccinazione di massa si è svolta nelle quattro giornate di sabato del mese di novembre per favorire l’accesso della popolazione e per interferire il meno possibile con il normale lavoro del Servizio Igiene e Sanità Pubblica. Nei mesi di dicembre l’attività si è svolta negli ambulatori vaccinali in sedute straordinarie dedicate a questa vaccinazione. Nel mese di gennaio, l’accesso è stato libero in alcuni orari dedicati. In totale i vaccinati sono stati 9.753. A fronte di un grande sforzo organizzativo e di impegno di risorse umane, l’adesione alla campagna di vaccinazione contro l’influenza A/H1N1 è stata molto scarsa. La scarsa gravità della malattia clinica, specie se confrontata all’entità dell’allarme mediatico da cui questa epidemia era stata preceduta, è stata probabilmente la causa principale di questo risultato. Ritorno della rabbia silvestre in Veneto, dicembre 2009 Negli ultimi mesi del 2009 i servizi veterinari hanno dovuto affrontare l’emergenza determinata dalla ricomparsa della rabbia silvestre nel territorio della nostra regione. A seguito dei casi segnalati in provincia di Belluno dal novembre 2009, è stata organizzata una campagna straordinaria di vaccinazione antirabbica per tutti i cani della provincia di Treviso. In collaborazione con i Comuni sono state organizzate, in modo da coprire tutto il territorio dell’Azienda Ulss 9, 22 sedi vaccinali straordinarie in cui si sono svolte 75 sessioni di vaccinazione. Inoltre, presso la sede del Canile Sanitario, sono state effettuate tutti i giorni sedute vaccinali. La campagna vaccinale è stata accompagnata da un’attività di raccordo con l'Ordine dei Medici Veteri- 111 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ nari, i veterinari liberi professionisti, le associazioni animaliste e da un’attività informativa svolta per mezzo di interventi su televisioni locali e nazionali e quotidiani. Le vaccinazioni sono iniziate il 7 gennaio 2010 e a marzo 2010 erano stati vaccinati dal solo servizio veterinario dell’Azienda Ulss 9 circa 25.000 cani, a 9.000 dei quali, identificati per la prima volta, è stato impiantato il microchip. Si stima che altre 15.000 vaccinazioni con 6.000 nuovi impianti di microchip siano state effettuate dai veterinari libero professionisti. Questi dati, rapportati alla popolazione canina che si aggira secondo stime attendibili sui 48.000 animali, portano ad una copertura vaccinale di circa 83%, ben superiore al 70% che rappresenta il valore da raggiungere per il controllo della malattia. Durante i primi 2 mesi di campagna vaccinale sono stati recuperati dagli operatori del Servizio Veterinario 360 cani abbandonati, un aumento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2009. Non sono stati rilevati casi di rabbia nel nostro territorio; i casi sospetti, rivelatisi poi negativi, sono stati 4 (3 cani e 1 volpe). 25.000 cani vaccinati in 2 mesi in risposta al ritorno della rabbia in Veneto L’assistenza primaria distrettuale comprende tutti i servizi e le prestazioni rese alla persona che non 5.2 ASSISTENZA sono riconducibili ad un ricovero ospedaliero o all’area della prevenzione. PRIMARIA E SOCIO SANITARIA DISTRETTI SEDE COMUNI AFFERENTI N. 1 Treviso Treviso N. 2 Paese Villorba N. 3 Mogliano N: 4 Oderzo POPOLAZIONE AL 31.12.2007 POPOLAZIONE AL 31.12.2008 POPOLAZIONE AL 31.12.2009 Treviso, Silea, San Biagio di Callalta 104.348 105.303 105.417 Paese Istrana, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Quinto di Treviso, Spresiano, Arcade, Breda di Piave, Carbonera, Maserada, Povegliano, Villorba 121.686 123.494 124.687 Mogliano Casale sul Sile, Casier di Treviso, Mogliano Veneto, Preganziol, Monastier, Roncade, Zenson di Piave, Zero Branco 97.429 98.926 99.624 Oderzo Cessalto, Chiarano, Cimadolmo, Fontanelle, Gorgo al Monticano, Mansuè, Meduna di Livenza, Motta di Livenza, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, Portobuffolè, Salgareda, S. Polo di Piave 83.467 84.537 84.775 406.930 412.260 414.503 Totale In particolare, nel Distretto Socio Sanitario vengono erogate tutte quelle prestazioni riconducibili all’assistenza sanitaria distrettuale e di base previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che comprendono prestazioni proprie delle Cure Primarie (specialistica ambulatoriale, servizi per disabili, Assistenza Domiciliare Integrata-ADI, etc.), prestazioni rivolte ai minori e alla famiglia (Servizio per l'età evolutiva, consultorio familiare). Infine nei distretti trovano collocazione anche i servizi dedicati alle persone con problemi di dipendenza (alcol o altre sostanze, etc.). L’Atto Aziendale90, nel definire il Distretto quale porta di accesso del cittadino ai servizi sanitari e socio sanitari dell’Azienda Ulss 9, nonché il luogo dove si concretizza l’integrazione socio sanitaria, ne richiama i valori che focalizzano la centralità dell’utente come di seguito riportati: la continuità delle cure e il processo di presa in carico; l’unitarietà degli interventi; la modularità e trasversalità della risposta ai bisogni del cittadino; la trasparenza negli atti; la partecipazione degli utenti con coinvolgimento dell’associazionismo, portatori di interesse diffusi, terzo settore; la collaborazione con gli Enti Locali. 90 112 Deliberazione del Direttore Generale n°1524 del 30.12.2009 113 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ 5.2.1 Cure primarie Le attività sanitarie e socio sanitarie erogate sul territorio comprendono le attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione erogate in regime domiciliare, ambulatoriale diurno, semiresidenziale e residenziale. Sono articolate in: assistenza sanitaria di base: Medicina di base e Continuità Assistenziale; assistenza farmaceutica attraverso le farmacie territoriali: fornitura di specialità medicinali e prodotti galenici; assistenza integrativa attraverso la fornitura di prodotti dietetici a categorie particolari e presidi sanitari ai soggetti affetti da diabete mellito; assistenza protesica: fornitura di protesi e ausili a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali; assistenza programmata a domicilio; attività sanitaria e socio sanitaria ambulatoriale a donne, coppie e famiglie; attività sanitaria e socio sanitaria ambulatoriale residenziale e semi residenziale a: persone anziane non autosufficienti, con problemi psichiatrici, con disabilità fisica psichica e sensoriale, dipendenti da sostanze stupefacenti o psicotrope, in fase terminale, con infezione da HIV; assistenza specialistica ambulatoriale, prestazioni terapeutiche e riabilitative, diagnostica strumentale e di laboratorio; assistenza termale; emergenza sanitaria. Secondo la definizione dell’OMS, ripresa anche dall’Organizzazione Mondiale dei medici di famiglia, le cure primarie rappresentano l’ambito nel quale avviene il primo contatto con un professionista sanitario. Le cure primarie rappresentano una parte rilevante delle attività territoriali, sono caratterizzate dall’accesso diretto ai servizi, rappresentano il sistema di cure erogato vicino ai luoghi di vita delle persone (ambulatorio del proprio medico, domicilio, strutture ambulatoriali, strutture residenziali), assumono in carico l’aspetto globale della salute della persona ed indirizzano, quando opportuno, a vari livelli di approfondimento, per garantire le risposte più appropriate al bisogno di salute. Il Distretto può garantire le risposte più articolate agli utenti all’interno di processi di integrazione professionale che coinvolgono sia gli operatori presenti nel territorio, nella componente sanitaria e sociale, sia gli operatori degli altri punti della rete assistenziale, di cui l’ospedale è un importante riferimento. Le Cure Primarie sul territorio sono garantite prevalentemente da risorse professionali che hanno con l’Azienda Ulss 9 un rapporto convenzionale: Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici dei Servizi di Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni: Le Cure Primarie gestiscono globalmente la salute della persona ed indirizzano vari livelli di approfondimento per garantire le risposte più appropriate al bisogno di salute Medici di Medicina Generale Pediatri di Libera Scelta Specialisti Ambulatoriali Interni Medici del Servizio di Continuità Assistenziale 114 2007 2008 2009 274 274 272 50 50 52 107 130 151 55 53 54 Il MMG ed il PLS sono i principali attori dell’assistenza primaria in quanto “medici della persona”, con un’attività caratterizzata da un approccio globale al paziente e dalla continuità della cura; hanno la responsabilità della gestione della domanda di salute, danno una prima risposta ai bisogni sanitari della popolazione e svolgono una funzione di filtro per l’accesso alle prestazioni di secondo livello. Il Medico di Continuità Assistenziale garantisce la continuità dell’assistenza territoriale per gli interventi non differibili nei giorni pre-festivi e festivi, e nelle ore notturne di tutti i giorni feriali. Il governo delle cure primarie: il Progetto Regionale Cure Primarie La Regione Veneto si è distinta negli ultimi anni per il riconoscimento di un ruolo prioritario del sistema complesso delle cure primarie, attivando il Progetto Cure Primarie.91 L’Azienda Ulss 9 ha predisposto, in un’ottica di Area Vasta, con le Aziende Ulss 7 e 8, il Piano Attuativo Locale Cure Primarie 2009-2011 (si veda il capitolo n.3 “Obiettivi istituzionali e strategie aziendali”, par 3.1 “Programmazione aziendale e controllo”). Gli obiettivi di integrazione e continuità delle cure sono riportati nel PAL 2010-2012 che descrive gli Obiettivi Strategici dell’Azienda. Le attività dei Distretti Un Distretto deve: essere il punto di incontro tra domanda di salute dei cittadini ed offerta di cure, benessere e nuova socialità; rappresentare l’Area-Sistema comprensiva di tutti i presidi e servizi finalizzati a dare risposte territoriali ai problemi di salute e di cura dei cittadini; rendere possibile la reale presa in carico del cittadino offrendo risposte tempestive ed efficaci alle sue necessità socio-assistenziali; esercitare il governo di tutte le attività extraospedaliere rendendo possibile l’integrazione tra le attività sanitarie e quelle di tipo sociale; essere infine il luogo della partecipazione dei cittadini, deputato in quanto tale alla definizione degli obiettivi di salute e alla valutazione dei risultati ottenuti. La rete d’offerta specifica per l’anziano è costituita principalmente da tre tipologie di strutture e servizi: Strutture residenziali (RSA), Istituti di riabilitazione e centri diurni integrati, Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. Quando il cittadino necessita di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) l’Azienda Ulss 9 offre cure gratuite a domicilio ai cittadini di ogni età le cui condizioni sanitarie o socio sanitarie, temporanee o permanenti, impediscono loro di accedere alle strutture ambulatoriali territoriali. L’accesso è assicurato senza lista d’attesa. Obiettivi principali dell’ADI sono: favorire la deospedalizzazione, sostenere il recupero funzionale ed il mantenimento dell’autonomia, supportare il nucleo familiare, evitare e/o ritardare l’istituzionalizza- Con l’ADI si garantiscono cure a domicilio ai cittadini che non possono accedere alle strutture ambulatoriali 91 DGR n. 662 del 18.03.2008: “Progetto Cure Primarie”; DGR n. 4172 del 30.12.2008; DGR n. 1575 del 26.05.2009 115 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ zione, razionalizzare le risorse. Le prestazioni e le forniture assicurate sono: farmaci, alimenti per la nutrizione artificiale, materiale di medicazione, ausili per incontinenza, presidi che si integrano, quando necessario, con le prestazioni socio-assistenziali erogate dai comuni e con il coinvolgimento sia dei privati accreditati che del terzo settore. La visione moderna di assistenza domiciliare si integra con il concetto di educazione terapeutica, che ha lo scopo di informare pazienti e familiari sulle possibilità e modalità di gestione delle malattie, in modo da poter gestire la malattia in livelli di sicurezza. N. Pazienti assistiti in ADI 2007 2008 2009 5.346 6.564 6.918 Cure Palliative Le Cure Palliative (CP), secondo la definizione dell’OMS, “sono una serie di interventi terapeutici e assistenziali finalizzati alla cura attiva e totale di malati la cui malattia di base non risponde più a trattamenti specifici. Fondamentale è il controllo del dolore e degli altri sintomi e in generale dei problemi psicologici sociali e spirituali. L’obiettivo delle cure palliative è il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile per i malati e le loro famiglie”. Nell'Azienda Ulss 9 è stata ridefinita l’organizzazione delle Cure Palliative in coerenza con quanto previsto dalla L.R. 7 del 2009. È stato individuata l’Unità Operativa Semplice Cure Palliative a valenza interdistrettuale prevedendo che in ogni distretto vengano svolte, all’interno delle Cure Primarie, le attività proprie delle cure palliative. A tale scopo, è stato predisposto il “Progetto Cure Palliative92, in fase di attuazione. Nella maggior parte dei malati suscettibili di CP è sufficiente, adeguata e preferibile un’assistenza ambulatoriale e domiciliare. Per i malati di cancro inguaribili in fase avanzata per i quali non è necessario un ricovero presso le UO ospedaliere per pazienti acuti ma che necessitano di protezione e assistenza continua sanitaria e/o sociale, temporanea o permanente, la modalità assistenziale più appropriata è rappresentata dall’Hospice, centro residenziale di CP. L’Hospice è parte integrante della rete dei servizi socio sanitari territoriali ed ha stretti legami funzionali con i servizi di cura domiciliari. La Regione del Veneto ha ridefinito la programmazione regionale in materia di assistenza residenziale extra ospedaliera; in particolare per l’area della residenzialità con assistenza intensiva sono stati definiti i requisiti minimi degli Hospice e l’indice di fabbisogno. Per l’Azienda Ulss 9 l’indice di fabbisogno individuato è pari a diciotto posti letto. La Giunta Regionale del Veneto ha previsto anche il coinvolgimento di organizzazioni non profit “…in particolare quelle caratterizzate dalla presenza di volontari, auspicando che le attività di tali organizzazioni si integrino in un quadro complessivo di rapporti con le amministrazioni locali”. In Azienda Ulss 9 è attiva dall’anno 1998 l’Associazione ADVAR che con una èquipe multidisciplinare specialistica assicura un’assistenza domiciliare gratuita, completa e qualificata ai malati terminali di cancro, in collaborazione con i MMG, i Distretti e i reparti ospedalieri. L’Azienda Ulss 9 ha rilasciato alla Fondazione “Amici dell’Associazione ADVAR” l’autorizzazione al funzionamento per la gestione della struttura denominata Hospice “Casa L’Azienda assicura tramite l’associazione ADVAR e i Distretti Socio Sanitari un’assistenza domiciliare gratuita e qualificata ai malati terminali 92 116 Approvato con DGRV n° 4254 del 29.12.2009 dei Gelsi” ubicata a Treviso in via Fossaggera, limitatamente al numero di dodici ospiti parzialmente autosufficienti e non autosufficienti. I pazienti assistiti nel 2009 sono stati 216 all'Hospice e 329 da ADVAR. Le vaccinazioni antinfluenzali In linea con le raccomandazioni Regionali93 e nazionali94 l’Azienda Ulss 9 effettua la campagna di vaccinazione antinfluenzale. L’offerta attiva e gratuita è rivolta alla popolazione anziana, alle persone di qualunque età che presentano fattori di rischio, al personale addetto alla cura e assistenza delle persone ammalate, ai soggetti professionalmente esposti all’influenza. Il programma di vaccinazione antinfluenzale si svolge nel periodo che va da metà ottobre a fine dicembre, è diretto e organizzato dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica. I Medici di Medicina Generale sono i principali attori della campagna, provvedendo alla somministrazione dell’85-90% del totale delle dosi e svolgendo la loro attività principalmente verso gli anziani e le persone ammalate. Le altre strutture coinvolte sono gli ambulatori territoriali di Sanità Pubblica, le Case di riposo e gli Istituti per disabili, il Servizio di Medicina Preventiva e Direzioni Mediche, UO Malattie Infettive e Servizio di emodialisi. Il principale indicatore di risultato della campagna antinfluenzale è la copertura vaccinale della popolazione con più di 65 anni. Rispetto agli anni precedenti, nel corso della campagna 2007-2008 si è visto un importante calo della copertura vaccinale degli anziani, in parte recuperato nella campagna 2008-2009. I motivi principali sono stati così individuati: 1) tendenza in tutta la regione alla riduzione delle coperture degli anni passati, dove l’allarmismo sociale dovuto alla “crisi” dell’influenza aviaria aveva contribuito largamente all’aumento importate dell’adesione a questa vaccinazione; 2) sottostima del dato di vaccinazione dovuta alla non completa registrazione delle dosi somministrate da parte dei MMG. COPERTURA VACCINALE DELLA POPOLAZIONE ANZIANA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI DI CAMPAGNA ANTINFLUENZA IN AZIENDA ULSS 9 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1997/98 1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 93 Nota della Regione Veneto del 06.07.2006 “Trasmissione Circolare Ministero della Salute e programmazione della Campagna di vaccinazione contro l’influenza nella Regione Veneto per la stagione 2006-2007” 94 Circolare Ministeriale n. 2/2006 Prevenzione e controllo dell’influenza. Raccomandazioni per la stagione 2006-2007 117 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ La spesa farmaceutica territoriale L’Azienda Ulss 9 assicura l’erogazione dei farmaci con le modalità di partecipazione alla spesa (ticket) previste dalla normativa in vigore attraverso la rete delle farmacie convenzionate e alcuni servizi dell’Azienda. La LR n.5/1996 di riferimento stabilisce che l’Assistenza farmaceutica viene erogata sia a livello territoriale che ospedaliero; il miglioramento di questa forma di assistenza richiede quindi l’impegno congiunto dei Distretti e dei Presidi Ospedalieri, opportunamente coordinati dalla Direzione Strategica. L’assistenza farmaceutica è orientata al controllo della domanda e della spesa per prodotti farmaceutici attraverso MMG, PLS, la distribuzione diretta tramite il Servizio ADI e l’Ambulatorio per farmaci particolari, e la distribuzione indiretta tramite le strutture residenziali extra ospedaliere convenzionate. La dinamica della spesa farmaceutica è complessa, in quanto dipende non solo dalle prescrizioni ma anche dal variare dei prezzi dei singoli farmaci, rendendo difficile un confronto nel corso degli anni. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante aumento sia del numero delle ricette sia della spesa farmaceutica territoriale lorda, dovuto a diversi fattori, tra i quali è doveroso segnalare: l’incremento della popolazione (in particolare di quella anziana); l’aumento delle patologie croniche; la persistente tendenza alla de-ospedalizzazione. È, tuttavia, da evidenziare come si stia assistendo ad un progressivo spostamento della prescrizione verso i medicinali più recenti e più costosi, e come l’aggravarsi della situazione economica nazionale favorisca, da parte degli assistiti, l’acquisizione di farmaci a carico del SSN. Da segnalare inoltre un costante aumento della spesa per Assistenza Integrativa Regionale per pazienti diabetici e con malattie metaboliche. 2007 VAR 2006 2008 VAR 2007 2009 VAR 2008 N. ricette SSN 2.522.471 +6,45% 2.659.735 +5,44% 2.781.007 +4,56% Spesa netta ricette a carico SSN 61.433.419 +0.83% 60.982.494 - 0,73% 62.211.537 +2,85% Importo ticket 4.725.112 +8.68% 5.491.852 +16,23% 6.357.969 +15,77% 6,75 % - 7,80 % - 8,64% - 4.414.524 +14.24% 4.948.245 +12.01% 5.261.463 + 6,40% Incidenza ticket Assistenza Integrativa Regionale SPESA NETTA RICETTE A CARICO SSN Il numero delle ricette, come si può osservare dalla tabella, è in costante aumento e quindi il contenimento della spesa farmaceutica è da attribuire alle manovre del Ministero della Salute (sconto sui farmaci, pay-back con rimborso alle Regioni e registrazione di farmaci generici/equivalenti di largo consumo). Gli interventi e le azioni mirate a migliorare l’appropriatezza nell’uso dei farmaci, intraprese nel corso dell’anno, hanno permesso comunque di mantenere la spesa farmaceutica extraospedaliera di questa Azienda al di sotto della media regionale (costo netto assistito -4,47% rispetto alla media regionale nel 2008 e -3,67% rispetto alla media regionale nel 2009) e nazionale. A tal proposito bisogna puntualizzare che i dati di confronto tra le Aziende Ulss del Veneto prodotti dal Servizio Farmaceutico Regionale, a partire dall’anno 2010, saranno confrontati su una popolazione pesata; un’analisi della spesa farmaceutica 2009 sulla popolazione pesata sposta il dato di spesa annuale in linea alla media regionale. Al fine di assicurare la migliore assistenza farmaceutica al cittadino e per ottimizzare le risorse sanitarie disponibili, si prevede per l’anno 2010 di confermare come obiettivi prioritari per questa Azienda: promuovere l’utilizzo dei farmaci a brevetto scaduto; migliorare la continuità terapeutica ospedale territorio anche alla luce delle recenti deliberazioni regionali (distribuzione diretta, per conto e all’atto della dimissione); favorire l’autoanalisi delle prescrizioni per singolo medico; approfondire l’informazione e l’aggiornamento alla classe medica (in particolare su appropriatezza prescrittiva, note AIFA, farmacovigilanza e rischio clinico); verificare l’appropriatezza delle prescrizioni anche in correlazione con i piani terapeutici e la compliance del paziente; promuovere la costante ed ottimale collaborazione tra strutture ospedaliere, servizi territoriali e strutture convenzionate. Protesi e ausili Il progressivo aumento dell’età media della popolazione e l’aumentare delle patologie cronico-degenerative hanno portato ad un importante incremento del numero di utenti cui sono stati forniti protesi ed ausili con conseguente incremento dei costi. La definizione di nuove e diverse procedure per la fornitura di protesi ed ausili, quali ad esempio il progetto Auxilium ha permesso di erogare un maggior numero di prestazioni riducendo, al contempo, i tempi medi di attesa per la fornitura. N. richieste di assistenza protesica evase 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 8.016 9.108 9.710 2007 2008 2009 (valori espressi in migliaia) 118 119 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Specialistica ambulatoriale Le prestazioni ambulatoriali dei LEA sono erogate nell’Azienda Ulss 9 dai Poliambulatori, dagli Ospedali e da 13 strutture private preaccreditate. La tabella rappresenta il trend degli ultimi 3 anni. PRESTAZIONI PER ESTERNI INCLUSO PS 2007 2008 2009 Pubblico (esclusa fuga) 4.248.843 4.353.795 4.648.997 Privato (esclusa fuga) 1.315.055 1.406.882 1.436.312 Totale 5.563.898 5.760.677 6.085.309 fuga Veneto 553.660 539.921 524.864 fuga extra Veneto 78.200 87.959 88.262 totale fuga 631.860 627.880 612.823 6.195.758 6.388.557 6.698.132 14,0 14,3 14,0 90 90 91 totale prestazioni per esterni+ fuga prestazioni per abitante % prestazioni eseguite per residente Il grado di copertura del fabbisogno è del 91 %. Nelle seguenti tabelle sono riportate le prestazioni più frequenti, nell’anno 2009, suddivise per branca specialistica e per tipologia di istituto. BRANCA 120 ISTITUTI PRIVATI PREACCREDITATI DESCRIZIONE 2006 N° PRESTAZIONI 2009 N° PRESTAZIONI PRESTAZIONI PER ESTERNI+PS BRANCA 3 ISTITUTI PUBBLICI DESCRIZIONE laboratorio 2006 N° PRESTAZIONI 3.052.146 2009 N° PRESTAZIONI 3.613.753 medicina 209.372 115.131 69 radiologia 174.984 162.337 48 nefrologia 129.967 56 recupero rieducazione funzionale 91.501 20.762 34 oculistica 60.476 51.015 70 radioterapia 55.726 21.533 37 ostetricia ginecologia 53.076 63.885 8 cardiologia 52.700 50.976 36 ortopedia 47.421 46.373 38 otorinolaringoiatria 35.080 45.732 35 stomatologia 23.724 16.833 52 dermatologia 22.584 35.178 32 neurologia 18.642 15.192 9 chirurgia generale 18.390 22.473 19 diabetologia 18.019 23.582 68 pneumologia 15.922 20.485 14 chirurgia vascolare 15.198 17.548 neonatalogia 14.096 16.125 26 3 laboratorio 519.938 546.300 39 56 recupero rieducazione funzionale 418.228 433.668 43 urologia 13.740 17.164 chirurgia plastica 12.461 7.481 gastroenterologia 11.829 14.000 69 radiologia 124.060 150.594 12 35 stomatologia 56.118 51.159 58 32 neurologia 53.628 55.004 8 cardiologia 42.459 56.350 38 otorinolaringoiatria 24.512 22.127 34 oculistica 21.843 21.867 14 chirurgia vascolare 16.658 15.077 12 chirurgia plastica 15.350 18.159 52 dermatologia 14.406 18.572 58 gastroenterologia 8.184 7.064 9 chirurgia generale 8.024 8.294 43 urologia 6.426 5.191 37 ostetricia ginecologia 5.230 5.405 36 ortopedia 3.536 9.193 Il Poliambulatorio dell’Azienda Ulss 9 comprende molteplici sedi operative distribuite in tutto il territorio aziendale. Nell’anno 2000 la struttura comprendeva le sedi di Borgo Cavalli a Treviso (Distretto 1) e la sede di Via Tommasini a Mogliano Veneto (Distretto 3). Nell’anno 2003 si è aggiunta la sede riabilitativa di Via Roma a Mogliano Veneto (recentemente passata in carico al Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativa) e nell’anno 2005 la sede di Villorba presso il Distretto 2. Nell’anno 2006 sono state accorpate al Poliambulatorio anche le due sedi presenti nel Distretto 4, Oderzo e Motta di Livenza. Grazie all’applicazione dell’Atto Aziendale è stata così definita la nuova organizzazione delle strutture con l’integrazione dei diversi Poliambulatori esistenti e l’apertura di nuove sedi nelle zone territoriali scoperte. Ciò ha determinato una riorganizzazione delle attività dei singoli ambulatori specialistici territoriali favorendo un percorso di integrazione nelle diverse attività del personale operante e la condivisione delle procedure. Nell’anno 2007, nell’ottica di realizzare un modello organizzativo comune idoneo a far fronte alla crescente domanda di prestazioni, sono state affidate nuove responsabilità al Direttore del Poliambulatorio aggiungendo le Sale Prelievi collocate nel territorio del Distretto 1 e del Distretto 4. L’attività attualmente erogata presso il Poliambulatorio è di circa 205.000 prestazioni/anno di diagnosi Nelle sale prelievo di Treviso e Oderzo vengono eseguiti 1.300.000 prelievi a circa 171.000 utenti all’anno. 121 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ e cura erogate in 30 diverse attività specialistiche. Vengono inoltre eseguiti prelievi ematochimici e microbiologici nelle due diverse sale prelievi di Treviso e Oderzo a circa 171.000 utenti per anno, pari a 1.300.000 prestazioni per anno. Gli Specialisti operanti sono circa 70 con diversi rapporti contrattuali: Specialisti Ambulatoriali Interni, Medici dipendenti, Liberi professionisti. Oltre alle attività svolte presso le diverse sedi ambulatoriali, in coordinamento con i Distretti, vengono effettuate anche visite e prestazioni specialistiche a domicilio, presso strutture residenziali e presso la Casa Circondariale. Di seguito si descrivono le tipologie di specialità presenti nelle cinque sedi ambulatoriali del Poliambulatorio: Sede di via Tommasini, Mogliano Veneto: Cardiologia, Endocrinologia, Ginecologia-Ostetricia, Oculistica, Odontoiatria, Ortopedia, Otoiatria; Sede di Motta di Livenza: Ecografia Ostetrico-Ginecologica; Sede di Treviso: Allergologia, Angiologia, Cardiologia, Chirurgia, Chirurgia plastica, Dermatologia, Centro Ecografico (Internistico e Ginecologico-Ostetrico), Endocrinologia, Genetica Medica, GinecologiaOstetricia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Ortopedia, Otoiatria, Proctologia, Reumatologia, Centro di Senologia, Terapia Antalgica, Urologia. È inoltra assicurata attività di supporto infermieristico, strumentale, logistico ed organizzativo ad alcune UO Ospedaliere per l’attività ambulatoriale indirizzata agli utenti esterni nelle specialità di: Chirurgia plastica, Chirurgia proctologica, Pneumologia, Radiologia per mammografia clinica e densitometria; Sede di Villorba: Cardiologia, Endocrinologia, Neurologia; Sede di Oderzo: Cardiologia, Dermatologia, Ematologia, Endocrinologia, Geriatria (visite per decadimento cognitivo), Ginecologia-Ostetricia, Neurologia, Oculistica, Odontoiatria, Otoiatria, Reumatologia, Urologia. È inoltre assicurata attività di supporto infermieristico, strumentale, logistico ed organizzativo ad alcune UO Ospedaliere per l’attività ambulatoriale per gli utenti esterni nelle specialità di: Allergologia, Anestesia, Chirurgia, Chirurgia plastica, Diabetologia, Dietologia, Endoscopia digestiva, Nefrologia, Neurochirurgia, Oncologia, Ortopedia, Pneumologia, Psichiatria, Radiologia, Radioterapia. Questo comportamento è oggi stato meglio standardizzato e viene utilizzato anche per regolare il tempo di attesa per le prestazioni sanitarie. Questo approccio è applicato anche nel nostro Paese, e le nuove impegnative sono state predisposte a questo scopo. Nell’impegnativa sono riportate quattro possibili classi di priorità che il medico curante può assegnare alla richiesta, a seconda di quanto precoce deve essere, a suo avviso, l’esecuzione della prestazione. Le classi di priorità sono indicate con lettere maiuscole: U = Urgente, ovvero da garantire entro poche ore e quindi da riservare ai casi gravi in cui vi può essere un reale rischio per il paziente B = Breve attesa, ovvero può aspettare fino ad un massimo di 10 giorni D = Differita, per le prestazioni che possono attendere fino a 30 giorni (se si tratta di visite specialistiche) o fino a 60 giorni (per gli esami e le prestazioni strumentali) P = Programmabile, ovvero riferita a problemi che richiedono approfondimenti ma che non necessitano di risposta in tempi rapidi; queste prestazioni sono comunque da garantire entro un massimo di 180 giorni (sei mesi). Sia a livello nazionale che regionale è stata definita una regolamentazione su questo argomento, e le indicazioni della Regione Veneto sono riportate nella tabella seguente. Gestione delle liste d’attesa La gestione delle liste d’attesa in Azienda Ulss 9, rappresenta uno dei problemi maggiormente avvertiti dai cittadini, nonché tema prioritario e trasversale per il raggiungimento delle finalità istituzionali delle organizzazioni sanitarie. Le classi di priorità sono uno strumento importante per garantire tempestivamente le cure necessarie a chi, per il tipo di problema che lo ha colpito, ha necessità di tempi brevi. Esse non devono essere utilizzate per accorciare i tempi di attesa in modo discrezionale e arbitrario. Il medico prescrittore deve valutare, considerando il problema del singolo paziente e la capacità di risposta del sistema, quale può essere la classe di priorità più appropriata. Periodicamente, i dati sulle richieste prioritarie sono rivalutati da un gruppo di esperti con la partecipazione degli specialisti erogatori e dei prescrittori, per verificarne l’utilizzo appropriato. Il diritto alle prestazioni ed i tempi d’attesa: il Servizio Sanitario Nazionale ha tra i suoi principi fondamentali quello di tutelare la salute dei cittadini, garantendo l’accesso equo (in base al bisogno di salute) alle prestazioni efficaci; come qualunque organizzazione, deve però agire nel rispetto delle risorse disponibili. Questo vincolo è oggi in forte difficoltà a causa della crescente domanda di prestazioni da parte dei cittadini, situazione che si verifica in questi anni in tutti i Paesi avanzati. Per cercare di gestire questa sempre maggiore domanda da parte dei cittadini, in diversi Paesi si sono adottati metodi per garantire che comunque vengano visti per primi i pazienti con problemi più seri, e ciò viene realizzato di solito usando le classi di priorità. Cosa sono le classi di priorità: sono uno strumento per differenziare il tempo di accesso alle prestazioni, regolandolo in base al rischio per la salute, lo stato di sofferenza ecc. Da sempre, tutti i medici hanno analizzato i problemi dei loro pazienti per decidere quali dovevano essere visti e curati prima. 122 Tempi massimi di attesa previsti dalla Regione Veneto (giorni entro i quali garantire la prestazione)95 CLASSE DI PRIORITÀ B STANDARD REGIONALE PER LE VISITE STANDARD REGIONALE PER PRESTAZIONI STRUMENTALI 10 10 PERCENTUALE DI CITTADINI CUI DEVE ESSERE GARANTITO IL RISPETTO DEL TEMPO MASSIMO INDICATO 90% D 30 60 80% P 180 180 100% 95 Delibera della Giunta Regionale n. 600 del 13.03.2007 - i tempi indicati sono garantiti solo per le prime visite o prime prestazioni (ovvero la prima volta che il paziente viene visto per quel problema), e non per i controlli o gli approfondimenti successivi - per le visite Fisiatriche, la classe D è prevista entro 20 giorni - se nella ricetta non sono indicati il sospetto diagnostico o la classe di priorità, la richiesta è collocata in classe P - la percentuale indica la quota di cittadini a cui deve essere garantito il tempo massimo: il 80% della classe “D” significa che se si presentano 100 cittadini con richieste di visite in classe D, almeno 80 di loro devono ottenere la visita entro 30 giorni. 123 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ RISPETTO TEMPI PER PRIORITÀ 2008 E 2009 2008 100,0 2009 80,0 % rispetto tempi massimi Tempo Massimo garantito: è il numero di giorni entro il quale l’Ulss garantisce che il cittadino potrà ottenere la prestazione. Va precisato che viene garantita la prestazione, ma non la sede né tanto meno uno specifico medico; pertanto, al cittadino che richiede una prestazione al CUP verrà offerta la prima data disponibile presso uno degli erogatori pubblici o privati convenzionati (pre-accreditati); il cittadino può non accettare la proposta e scegliere un altro tra gli erogatori disponibili, ma in tal caso perde il diritto al tempo massimo garantito. Se il cittadino accetta la proposta, le indicazioni della Regione prevedono, come riportato nella tabella precedente, che i tempi devono essere garantiti ad almeno 90 su cento richieste di tipo B (Breve), almeno 80 su cento richieste di tipo D (Differita), 100 su cento delle richieste di tipo P (Programmabile). Questi obiettivi sono stati indicati da una delibera regionale, che ha anche previsto un sistema di monitoraggio dei tempi di attesa reali in tutte le aziende sanitarie, pubbliche e private c onvenzionate (pre-accreditate). Il monitoraggio si svolge ogni mese con procedure standardizzate sotto il controllo della Regione. 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 BREVE DIFFERIBILE PROGRAMMABILE VARIAZIONE NUMERO RICHIESTE PER PRIORITÀ TRA 2008 E 2009 2008 45000 2009 numero richieste nell’anno 40000 È possibile scaricare i dati aggiornati sui tempi d’attesa dell’Azienda Ulss 9 sul sito www.ulss.tv.it > info veloci> prenotare una visita o un esame> tempi d’attesa e priorità. 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 BREVE DIFFERIBILE PROGRAMMABILE Unità territoriali di Assistenza primaria (UTAP) Le UTAP sono formate dall’aggregazione di più medici convenzionati, secondo un concetto di continuità assistenziale, che rappresenta un obiettivo strategico per l’organizzazione dei servizi e l’operatività dei professionisti; l’attivazione di tale modello di risposta al bisogno si configura potenzialmente in grado di gestire con efficacia le necessità di salute di una comunità; le UTAP rappresentano, altresì, l’evoluzione logica delle forme associative verso modelli a più alta complessità finalizzati a migliorare la qualità e la continuità dell’assistenza, a garantire l’appropriata erogazione dei servizi e l’efficace integrazione socio-assistenziale. Nell’Azienda Ulss 9 sono state attivate due UTAP: a Motta di Livenza e a Ponzano Veneto, implementando un unico modello che prevede il miglioramento dell’accessibilità dell’utenza attraverso l’orario articolato degli studi dei medici nell’arco delle 12 ore della giornata ( h. 8.00-20.00) da lunedì a venerdì, e i servizi di segreteria. Inoltre, l’attività infermieristica in studio e nel territorio per i pazienti in ADI permette di ricondurre l’erogazione dell’assistenza ad una equipe integrata che permette la gestione ottimale del paziente. Infine, sono stati previsti obiettivi di salute, nello specifico ambito della prevenzione cardiovascolare. Nell’ambito del miglioramento del servizio erogato dalle UTAP, è stata effettuata nel 2008 la rilevazione della qualità percepita dai cittadini afferenti all’UTAP di Ponzano Veneto. Le UTAP di Motta di Livenza e Ponzano Veneto migliorano l’accessibilità dell’utenza all’assistenza sanitaria 124 125 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Sono stati esplorati i seguenti aspetti: il servizio prenotazione degli appuntamenti il contatto con il medico e l’infermiera le novità introdotto dalla nuova forma aggregativa : collaborazione tra medici, coerenza con i bisogni degli assistiti, etc. Le risposte ottenute, presentate in una assemblea pubblica con la cittadinanza, volta a discutere i risultati e a cogliere suggerimenti, hanno evidenziato: 87% di risposte positive concernenti la facilità di contatto dei servizi di segreteria; nell’85% la prenotazione della visita con il proprio medico ha risposto alle esigenze dell’utenza in orario giudicato soddisfacente, con un tempo di attesa della visita compreso tra i 5 e i 20 minuti (71% dei casi); la valutazione del servizio infermieristico è stato giudicato eccellente-buono nel 67% delle risposte sufficiente nel 12% e scadente nel 2% (non risposte: 19%); complessivamente i cittadini che hanno risposto al questionario hanno considerato che l’organizzazione in UTAP dei MMG ha molto migliorato-abbastanza migliorato il servizio nel 62% delle risposte mentre l’11% la ritiene un po’ migliorato. Si registra un 6% di “nessun miglioramento” e un 21% di non risposte. Di quanto emerso dal questionario e dal dibattito in assemblea di cittadini, ne è stato tenuto conto nella stesura del nuovo contratto con l’UTAP di Ponzano Veneto. 5.2.2 Attività socio sanitarie integrate AREA INFANZIA MINORI FAMIGLIA Progetto “Veneto Adozioni” La Regione Veneto ha sviluppato da tempo un’insieme di interventi sul tema dell’adozione che vengono a configurare un “sistema” di iniziative teso a supportare e sostenere le famiglie in una scelta che ha una notevole ripercussione in termini individuali e sociali. Ha ravvisato inoltre l’opportunità di prevedere interventi specifici nel tempo dell’attesa, cioè il tempo che va dall’assegnazione dell’incarico all’Ente all’arrivo in Italia del bambino dal paese estero di provenienza, incaricando l’Azienda Ulss 9 di attivare uno specifico progetto denominato “Nemmeno le balene”. Il Progetto prevede il sostegno delle famiglie venete che intraprendono la strada dell’adozione internazionale, attraverso: il supporto all’azione degli Enti, che hanno aderito al protocollo regionale, nella fase dell’abbinamento; il sostegno alle coppie nella fase dell’attesa successiva al conferimento dell’incarico. Il Progetto “Veneto Adozioni”, sviluppo del progetto “Nemmeno le balene”, è divenuto, nel corso del tempo, da progetto specifico per il “tempo dell’attesa”, un “progetto di sistema”: il sistema veneto delle adozioni. Il progetto “Veneto Adozioni” (www.venetoadozioni.it) ha visto nel corso del 2008 e 2009 l’attuazione di molteplici attività: Stage formativi all’estero: hanno visto come destinatari gli operatori delle equipe adozioni del Veneto. Si è ritenuto importante poter formare gli operatori dei servizi pubblici mediante la possibilità di vivere in prima persona alcune realtà di provenienza dei minori adottati. Nell’organizzazione ci si è avvalsi della collaborazione “in rete” degli enti autorizzati che si è espressa nel supporto tecnico - lo- 72.904 accessi al portale Veneto Adozioni nel 2009 126 gistico in loco, nella condivisione di materiale formativo (dossier Paesi), nella gestione di una giornata di formazione, nella disponibilità a far incontrare i propri rappresentanti e collaboratori nei Paesi ed i propri progetti di solidarietà sostenuti in loco. Sono stati realizzati stage formativi (nell’ottobre 2008 in Cambogia e nel novembre 2008 in India) e Missioni istituzionali. Queste ultime, svoltesi nell’anno 2008 e 2009 in Colombia, hanno avuto l’obiettivo di sostenere l’attività degli enti autorizzati e di presentare il sistema dei servizi regionali, nonché di offrire momenti formativi e di scambio ai funzionari ed operatori colombiani. Con riferimento alle esperienze svolte all’estero, sono stati realizzati appositi Seminari di restituzione, rivolti agli operatori delle Equipes adozioni della Regione Veneto e degli Enti autorizzati firmatari del protocollo regionale (Padova, maggio 2008 e maggio 2009) con redazione dei rispettivi atti. È stato inoltre realizzato un workshop (Workshop Colombia, Venezia Mestre 3-6 dicembre 2009) per coniugare momenti di studio e di confronto in tema di adozione tra operatori e funzionari colombiani e italiani. Numero verde 800.41.30.60: il numero verde unico delle adozioni è stato attivato con l’obiettivo di facilitare a tutte le persone l’accesso alle informazioni sui servizi garantendo uniformità, omogeneità ed equità di informazione e migliorare la comunicazione esterna ed interna al progetto. È stata avviata una attività di analisi e monitoraggio degli strumenti di comunicazione dedicati a Veneto Adozioni, numero verde, email, statistiche web e contenuti delle pagine web. Le azioni poste in essere con il numero dedicato e il sito sono state efficaci aumentando la qualità della comunicazione in materia di adozioni internazionali. Il numero delle telefonate per l’anno 2009 ha evidenziato un aumento rispetto agli anni precedenti. L’analisi ha l’obiettivo di verificare l’efficacia delle varie azioni e aumentare la qualità della comunicazione al fine di costruire un valore aggiunto distinguibile in materia di adozioni internazionali. Relativamente al numero verde sono state individuate categorie di utenti così sintetizzabili: Famiglie/Coppie, Stampa, Privati cittadini, Equipe adozioni, Enti. TIPOLOGIA DI TELEFONATE NUMERO VERDE 800.41.30.60 AL 31 DICEMBRE 2009 14% 24 % ente famiglia 21% stampa altro equipe privati 4% 36 % 1% 127 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Le domande pervenute al numero verde sono in costante crescita e dimostrano maggiore interesse per la materia. Più aumenta l’informazione verso l’esterno del progetto Veneto Adozioni più aumentano l’interesse verso l’argomento e la qualità delle domande. L’obiettivo degli operatori è aumentare la qualità delle risposte, fornire informazioni precise ed aggiornate. Il portale delle adozioni: "www.venetoadozioni.it": la costante crescita del numero degli accessi e delle pagine web del sito hanno confermato internet quale strumento strategico per la comunicazione in materia di adozioni internazionali. ANNO ACCESSI COMPLESSIVI 2008 50.821 2009 72.904 AREA ANZIANI Nel biennio 2008-2009 l’Azienda Ulss 9 ha promosso varie attività per sostenere le famiglie che assistono persone anziane non autosufficienti oltre che sostenere/assistere le persone anziane con una rete familiare fragile o inesistente. Nell’ambito della residenzialità extraospedaliera sono attivi dieci posti di ricoveri per le situazioni di emergenza sociale segnalate dai Servizi Sociali comunali in cui, per un evento improvviso, la persona anziana si viene a trovare in una situazione di rischio. Il numero di persone inserite è andato aumentando come evidenziato nella tabella seguente: ANNO PERSONE INSERITE 2007 57 2008 63 2009 69 Nel 2009 sono stati attivati dei nuovi posti letto presso la struttura per anziani di Motta di Livenza, che si aggiungono a quelli già attivati presso gli ISRAA di Treviso, per un totale di 12 posti letto, riservati a persone anziane ricoverate in ospedale con problemi di dimissione a domicilio, per un bisogno legato ad interventi riabilitativi, o con gravissime disabilità, a fronte di una accertata carenza di risposte da parte della famiglia e/o dei servizi territoriali. ANNO PERSONE INSERITE 2007 (dal mese di maggio) 29 2008 50 2009 81 Il biennio 2008-2009 ha altresì visto lo sviluppo, nell’ambito degli interventi per la domiciliarità, di progetti di sostegno alle reti solidaristiche della comunità locale. In particolare il sostegno di iniziative svolte da associazioni di volontariato, in collaborazione con i servizi sociali comunali e/o distrettuali, che prevedevano: il miglioramento dell’accesso ai servizi per gli anziani impossibilitati a raggiungerli (ad es. a causa di problemi di trasporto); il monitoraggio delle situazioni di abbandono, facendo emer- 128 gere quelle di abbandono nascosto; il sostegno alla persona e alla sua famiglia per favorire il miglioramento della qualità della vita attraverso una maggior partecipazione alla vita sociale. I progetti presentati da Associazioni di Volontariato/Cooperative sono stati cinque: tra questi, un progetto di mediazione ed ascolto nel lavoro di cura che è partito nell’aprile 2009 nei Comuni di Carbonera, Paese, Preganziol e Silea con l’obiettivo di creare un servizio informativo e di ascolto vicino alle famiglie che si trovano nella necessità di ricorrere ad un aiuto esterno per assistere i propri familiari anziani. I destinatari sono stati gli anziani assistiti, le famiglie degli stessi e le assistenti familiari (badanti). Gli altri quattro progetti erano legati all’accompagnamento degli anziani ai servizi socio sanitari e rispondevano all’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi di anziani impossibilitati a raggiungerli a causa di problemi di vario genere. I destinatari erano anziani conosciuti dai Servizi Sociali del Comune e/o Distretto Socio Sanitario e valutati come bisognosi di tale servizio. Tali progetti si sono svolti nei Comuni di Treviso, Maserada sul Piave, Preganziol e Ponte di Piave. Sono stati sviluppati progetti di sostegno alle Reti Solidaristiche che aiutano gli anziani nell’accesso ai servizi Nell’ambito del sostegno alla domiciliarità è stato organizzato nell’anno 2009 un corso di formazione gratuito per assistenti familiari. La scelta di formare una figura come l’assistente familiare, che nel linguaggio comune è conosciuta più come “badante”, mira a tutelare la persona anziana fornendo a chi la deve accudire tutte le conoscenze e le capacità per svolgere al meglio il proprio lavoro. In tale corso di formazione, oltre a far conoscere l’organizzazione socio sanitaria italiana, dell’Azienda Ulss 9 e dei Comuni, si sono affrontati temi legati ad aspetti di gestione diretta dell’anziano (es. igiene della persona allettata, mobilità e trasporto della persona anziana con difficoltà di spostamento, aspetti legati all’alimentazione, gestione della casa e aspetti di tipo relazionale oltre che di primo soccorso, ecc.). Il corso ha visto la presenza sia di persone di nazionalità estera che di persone italiane; non solo di sesso femminile ma anche maschile. Le domande di partecipazione al corso sono state 231. La selezione dei candidati è stata fatta attraverso una prova scritta per valutare la conoscenza della lingua italiana per gli stranieri e successivamente un colloquio orale per tutti i candidati. Al termine è stato rilasciato un attestato di partecipazione a chi ha frequentato almeno il 75% delle 100 ore previste. Il corso era riservato ad un massimo di 20 partecipanti per Distretto Socio Sanitario e si è concluso con la consegna degli attestati di frequenza ai 50 allievi che hanno frequentato tutte le ore previste ed hanno ottenuto un esito positivo nel tirocinio. Il corso è stato articolato in 4 edizioni; una per ogni ambito distrettuale dell’Azienda. Il corso sarà replicato nel 2010 con le stesse modalità, in partnership con la Provincia di Treviso. Nell’ambito degli interventi inseriti nella Rete Alzheimer, nel biennio in argomento si sono sviluppati gli interventi di assistenza a domicilio della persona con problemi di demenza denominati SAPA. (Servizio Alta Protezione Alzheimer Domiciliare); tali interventi a domicilio hanno l’obiettivo di garantire la continuità di cura e il sostegno alle famiglie che assistono a domicilio malati di demenza. Gli interventi che vengono effettuati prevedono riabilitazione del malato, informazione e sostegno del familiare e si attivano su piano assistenziale discusso in UVMD Nel 2009 sono stati attivati 86 progetti di assistenza a domicilio per persone anziane affette da demenza di Alzheimer 129 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ (Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale). È importante notare come l’attivazione di questi progetti di assistenza a domicilio è in continuo aumento dal 2006 al 2009. Sono stati attuati i seguenti progetti ATTIVITÀ ANNI N. PROGETTI ATTIVATI 2006 12 2007 25 2008 84 2009 86 Sempre nell’ambito degli interventi inseriti nella Rete Alzheimer: è proseguita l’attività nei quattro distretti dei Cafè Alzheimer: luogo di incontro per persone con demenza, i loro familiari, i volontari o comunque per coloro che assistono tali malati, sotto la guida di un esperto a cui possono parlare della malattia, scambiarsi le proprie esperienze ed avere informazioni sulle varie forme di assistenza. Gli incontri sono gratuiti, mensili, per lo più nel tardo pomeriggio, della durata di circa due ore; è stato attivato un corso di formazione permanente per gli operatori sociali e socio sanitari del territorio (sia quelli dell’Azienda Ulss 9 che dei Comuni) che operano presso il domicilio della persona anziana con problematiche legate alla demenza. Tale corso si proponeva di iniziare un cambiamento culturale basato sulla centralità della persona con demenza proponendo delle modalità di approccio innovative. Sono stati coinvolti 84 operatori (medici, infermieri, assistenti sanitari, assistenti sociali e operatori socio sanitari). AREA DISABILITÀ I compiti della programmazione territoriale nell’Area della Disabilità sono: il sostegno della domiciliarità delle persone disabili e il supporto alle loro famiglie, con particolare attenzione alle situazioni di gravità; la promozione di interventi e prassi innovative sulla tematica della residenzialità; la promozione di opportunità che garantiscano la possibilità di libera partecipazione alla vita scolastica, lavorativa e sociale. Destinatari degli interventi sono persone con disabilità intellettiva, motoria e/o sensoriale; per accedere alla rete dei servizi, la persona disabile deve essere in possesso della certificazione di invalidità civile o certificazione di handicap ai sensi della legge104/92, art. 3. Si sono evidenziate, nel periodo 2008-2009, nuove e complesse tipologie di disabilità che richiedono risposte nuove e specifiche: persone con gravi cerebrolesioni acquisite, dovute a trauma cranioencefalico o ad altre cause (anossia cerebrale, emorragia, etc.); persone disabili, in particolare minori, con gravi problemi sanitari; persone disabili che diventano anziane e sviluppano specifiche problematiche legate all’età. 2.481 utenti coinvolti nell’anno 2009 nei progetti dell’area disabilità 130 Gruppi Auto Mutuo Aiuto Assegni di sollievo e buoni di servizio per famiglie che assistono persone non autosufficienti 2008 numero utenti 100 2009 numero utenti 100 54 63 Pronta Accoglienza ed Accoglienza Programmata presso Comunità Alloggio 82 79 Servizi diurni (CEOD - CDD - laboratori diurni) 549 571 Progetti integrativi dei Servizi diurni (CEOD - CDD - laboratori diurni) 352 378 Interventi domiciliari assistenziali e di aiuto personale L.284/97 7 9 Interventi domiciliari assistenziali e di aiuto personale, L.162/98 71 80 Progetti di Vita Indipendente 53 61 Servizio di trasporto 329 351 Residenzialità in Comunità Alloggio e Gruppi Appartamento 170 170 Integrazione scolastica: Servizio Assistenza Scolastica 195 208 Integrazione lavorativa 144 166 Integrazione sociale: inserimento sociale in contesto lavorativo 63 77 Integrazione sociale: percorsi vita adulta 24 32 Integrazione sociale: inserimento nei Centri Ricreativi Estivi 61 75 Integrazione sociale: soggiorni integrati Totale 61 61 2.315 2.481 Principali attività del biennio Supporto alla domiciliarità: accanto al monitoraggio ed ai nuovi inserimenti nelle strutture per la residenzialità, si è continuato a lavorare soprattutto per favorire la permanenza della persona disabile a casa propria, attivando nuovi inserimenti nei centri diurni e progetti di sostegno alla domiciliarità (progetti domiciliari di aiuto e di autonomia personale, programmi “Vita Indipendente”, assegni di sollievo). Le recenti disposizioni hanno inoltre permesso di attuare progetti più adattabili alle esigenze individuali. Gli inserimenti presso i centri diurni sono passati dai 549 progetti del 2008 ai 571 del 2009. I progetti di sostegno alla domiciliarità, in particolare per le persone non autosufficienti, sono passati dai 185 progetti del 2008 ai 214 del 2009. Sono stati inoltre individuati i criteri di priorità per la ristrutturazione/costruzione di nuove strutture residenziali e di nuovi centri diurni, come da programmazione già inserita nel biennio precedente e tenuto conto delle tipologie di utenza che attualmente non trovano risposte specifiche. Sviluppo della residenzialità delle persone disabili: proseguendo il progetto di diffusione nel territorio di piccole strutture residenziali territoriali per le persone disabili, è stato avviato un nuovo Gruppo Appartamento a Oderzo per 6 posti (2008). È stato istituito nel 2009 il Registro Unico delle Impegnative di Residenzialità Extraospedaliera per Disabili (R.U.R.) 131 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Sviluppo di opportunità di integrazione Integrazione scolastica: - sono stati attuati da parte dei Servizi gli interventi previsti dalla legge 104/92 e dall’“Accordo di programma provinciale per l’integrazione sociale e scolastica” stipulato nel 2007: sono state introdotte le nuove modalità di classificazione ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) nella documentazione conoscitivo-progettuale finalizzata all’integrazione scolastica. Integrazione lavorativa: - è stato rinnovato il Protocollo d’Intesa tra le 3 Aziende Ulss 7 - 8 - 9 e la Provincia di Treviso, per favorire l’integrazione lavorativa e sociale delle persone con disabilità e in situazione di svantaggio sociale. Sono stati ampliati gli interventi di integrazione lavorativa e di integrazione sociale in contesto lavorativo. Integrazione sociale: - sono proseguiti gli interventi denominati “progetti innovativi dei centri diurni” con iniziative di integrazione e sensibilizzazione. Sono stati realizzati numerosi progetti rivolti, oltre che a sviluppare le potenzialità degli utenti, a far meglio conoscere al territorio la realtà delle persone disabili, sensibilizzare alle loro problematiche, ma soprattutto far conoscere le loro abilità, tramite il coinvolgimento delle Scuole, Associazioni Culturali e di Volontariato, degli Enti Locali, dei “testimoni significativi” del territorio. In particolare, per tutto il mese di giugno 2008 è stata organizzata a Treviso un’iniziativa di visibilità denominata “Atrecentosessantagradi”, programma colorato per capi resistenti e delicati, sponsorizzato dalla ditta Nice spa di Oderzo, che ha fatto uscire dai circuiti protetti degli addetti ai lavori le opere pittoriche, le opere fotografiche, gli spettacoli realizzati nei laboratori teatrali e di danza per arrivare a tutta la cittadinanza. Il progetto si è aggiudicato venerdì 3 aprile 2009 il I° premio nazionale di Euro P.A. - Salone delle Autonomie Locali come miglior progetto di comunicazione sociale per la tutela delle categorie deboli. - Sono stati ampliati gli interventi per le persone con lieve disabilità intellettiva e problemi comportamentali (di supporto a persone che vivono sole nella propria abitazione - soggiorni di vacanza in appartamento - il progetto del Servizio Integrazione Sociale “Percorsi di vita adulta” - i gruppi AMA). Sono stati stipulati protocolli di lavoro con le scuole superiori per la sensibilizzazione ed il superamento dei pregiudizi nei confronti della disabilità. Implementazione e monitoraggio della qualità dei servizi Approvazione ed attuazione protocolli di lavoro: - è stato attuato il progetto aziendale “Il sistema di rilevazione della qualità nei servizi per persone con disabilità”, riguardante le modalità, gli strumenti ed i risultati della valutazione dei servizi a gestione diretta, a partire dalle Carte dei Servizi costruite negli anni precedenti; - è stato elaborato il “Percorso aziendale di integrazione tra servizi sociali, socio sanitari e sanitari per favorire l’integrazione delle persone disabili con bisogni sanitari nei servizi diurni e residenziali” nell’ambito di un gruppo di lavoro formato da diverse professionalità con competenze socio sanitarie e sanitarie; - sono stati condivisi e stabiliti nell’ambito del gruppo di lavoro del Protocollo d’Intesa i criteri per la stipula delle convenzioni 2010-2013 con le cooperative sociali; 132 - è stata attivata presso il Servizio Disabili una referenza per il tutoraggio e la formazione dei volontari in Servizio Civile nei servizi per persone con disabilità; - sono inoltre stati promossi incontri bimestrali con i coordinatori delle Comunità Alloggio per un confronto reciproco sulle prassi operative ed incontri con i coordinatori dei servizi diurni gestiti dall’Ulss Formazione: - sono stati attuati corsi di formazione comuni per coordinatori, educatori ed OSS dei servizi per persone con disabilità dell’Ulss e convenzionati: 13 corsi di formazione rivolti a 280 operatori dei servizi per persone disabili per ciascun anno; Convegni: - "Un giorno dopo l'altro. Persone con sindrome di Down e percorsi di integrazione" 18.04.2009 - Centro Diurno Disabili Amica Luna; - "Gruppo AMA protagonista nella Comunità" 25 settembre 2009, ex Pime; - “La salute del cavo orale nella persona con disabilità: prevenzione e cura”, in collaborazione con il Comune di Paese e l’Associazione Non Voglio la luna - Centro Diurno Disabili Amica Luna, 29.03.08; - “Progetto regionale sull'amministrazione di sostegno” - Sala Riunioni Servizi Sociali ex Pime, 10.04.2008. Sviluppi futuri perseguire la realizzazione delle strutture diurne e residenziali individuate come prioritarie; sviluppare ulteriormente le risposte alternative all’inserimento in un centro diurno (es. inserimenti sociali in contesto lavorativo, progetti domiciliari…) e all’inserimento in una struttura residenziale (supporto domiciliare, affido, rete di famiglie…); strutturare un’idonea progettualità per le persone con disabilità che diventano anziane e per le persone disabili, minori e adulte, con gravi problemi sanitari. AREA DIPENDENZE Le Aree terapeutico-riabilitativa e riabilitativa-occupazionale trovano collocazione e attuazione specifica in ogni Distretto, mentre l’Area Penale e la Prevenzione hanno carattere di trasversalità dipartimentale e territoriale. Nel biennio 2008-2009 l’utenza tossicodipendente è oscillata tra le 900 e le 1.000 unità con una prevalenza maschile (90%); sono significative le fasce di età 25-29 e 30-34, periodo anagrafico in cui emerge la consapevolezza e conseguente richiesta d’aiuto. Si conferma inoltre il fenomeno dell’invecchiamento di una fascia d’utenza che permane in trattamento, sviluppando spesso periodi di remissione protratta dall’uso di sostanze e chiedendo progetti d’inclusione sociale e lavorativa. L’utenza alcooldipendente è compresa tra le 600 e le 700 unità con una prevalenza maschile (70%). Le fasce di età più numerose riguardano gli utenti che superano i 50 anni. È preoccupante la tipologia di utenza, non più solo tossico o alcooldipendente, ma dedita al poliuso di sostanze sia lecite che illecite, nonché affetta da disturbi psicotici. 3.447 utenti dell’area dipendenze nel biennio 2008-2009 133 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ ANNO UTENTI INSERIMENTI IN COMUNITÀ TERAPEUTICA 2008 1.751 109 2009 1.696 119 TOTALE ALCOOLDIPENDENTI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009 1000 2007 2008 2009 800 TOTALE TOSSICO DIPENDENTI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009 600 1200 2007 2008 1000 400 2009 200 800 0 600 400 dss2 dss3 dss4 fuori ulss TOT ALCOOLDIPENDENTI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009 200 0 dss1 dss1 dss2 dss3 dss4 fuori ulss 800 2007 700 2008 2009 TOT 600 500 TOSSICODIPENTENDI DIPARTIMENTO DIPENDENZE 2007-2009 400 300 1000 2007 200 2008 2009 800 100 0 600 400 200 0 134 maschi femmine maschi femmine Il Gruppo Interservizi nasce come proposta di coordinamento fra i Servizi dell’Azienda Ulss 9 che tradizionalmente si occupano di adolescenti problematici e viene elaborata nell’ambito della formazione obbligatoria 2008 con il prof. Umberto Nizzoli e viene intesa, fin dalle prime riunioni di detti Servizi (Dipartimento Dipendenze, Dipartimento Salute Mentale, Neuropsichiatria Infantile, Consultorio Familiare e SDIEE dei DSS 1 e 2, UO Politiche Giovanili) come cornice di lavoro e riflessione che mette in sistema Operatori e Servizi dei Distretti 1 e 2 che si occupano di adolescenti e giovani. Gli obiettivi sono: la presa in carico integrata di pazienti di età compresa fra i 16 e i 24 anni e dei loro sistemi di riferimento; la costruzione e il mantenimento di un’esperienza di rete in cui le varie istanze coinvolte creano nel tempo nuove connessioni e una cultura comune. 135 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Con lo scopo di uniformarne l’attività nel Dipartimento Dipendenze, si è avviata la procedura di gestione dei farmaci stupefacenti su format aziendale; in essa sono descritte le modalità operative per approvvigionamento, immagazzinamento, registrazione, carico, prescrizione, somministrazione, registrazione scarico, eventuale restituzione e controllo delle giacenze. Nell’ambito delle iniziative dell’area penale del Dipartimento per le Dipendenze dell’Azienda Ulss 9 si evidenziano le seguenti peculiarità: Produzione di una linea guida per l’avvio di percorsi terapeutico-trattamentali del detenuto dipendente da sostanze ristretto presso la Casa Circondariale di Treviso, costruita dai tre Dipartimenti per le Dipendenze della provincia di Treviso, dall’équipe della Casa Circondariale di Treviso, dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Venezia in collaborazione con il Privato Sociale, e di una linea guida sul percorso terapeutico-trattamentale degli utenti dipendenti da sostanze in ingresso all’Istituto Penale per i Minori (IPM) e al Centro di Prima Accoglienza (CPA) definita insieme all’équipe dell’Istituto stesso. costruzione di un comune spazio di confronto e ricerca con la Magistratura di Sorveglianza di Venezia attraverso incontri periodici fra magistrati e operatori e l’organizzazione di specifiche giornate di studio, orientato alla possibilità di modalità di collaborazioni significative ed efficaci, come la realizzazione di percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati alla concessione di misure alternative alla detenzione per i pazienti dipendenti. Progetto Kriptos: ha come oggetto i consumatori di “nuove droghe”, giovani non rientranti nella tipologia classica degli utenti SerT. L’Azienda Ulss 9, in collaborazione con il Centro Italiano di Solidarietà (CEIS) titolare del progetto, ha scelto di cercare una pronta operatività clinica: è stato costituito un gruppo di lavoro, diffondendo l’iniziativa presso i vari ambiti istituzionali. Informatizzazione: a partire dal 2003, al SerT di Treviso si è provveduto ad informatizzare la cartella clinica con la piattaforma regionale MFP, caricando tutto l’archivio storico e successivamente è stato possibile informatizzare la gestione delle terapie sostitutive. Attualmente la prescrizione medica del farmaco, la somministrazione ed affido infermieristico e la compilazione del registro carico/scarico stupefacenti vengono gestiti per via informatica. In parallelo è stata anche organizzata la trasmissione per via informatica dei referti delle analisi tossicologiche eseguite dall’ARPAV. Progetto kambio marcia: campagna di sensibilizzazione sul tema alcol e guida. Il progetto promuove azioni e strategie di salute e prevenzione del rischio di incidenti su strada, causati in particolare dagli effetti dell’alcol nei conducenti. Nell’ambito di questa iniziativa sono state intraprese azioni mirate al target specifico dei segnalati per “guida sotto l’influenza dell’alcol”, corsi/itinerari di sensibilizzazione su alcol e fattori di rischio individuali alla guida, corsi “Guida in Sicurezza” (ogni mese, 3 incontri settimanali, a conduzione unica); azioni volte alla popolazione, con particolare riferimento a giovani e possessori di patenti di guida (www.kambiomarcia.it). Tra le varie innovazioni realizzate, si segnala inoltre l’approvazione di un Protocollo operativo tra Dipartimento Dipendenze, Dipartimento di Salute Mentale e UO di Medicina Generale d’Urgenza per gli utenti con cosiddetta “Doppia Diagnosi”96. Da luglio 2006 è attivo il gruppo di lavoro interdipartimentale sulla doppia diagnosi con gli obiettivi di costituire un riferimento per le rilevazioni epidemiologiche e per le criticità, monitorare il protocollo aziendale e pro- 96 136 Con il termine Doppia Diagnosi si identifica la compatibilità tra disturbi legati all'uso di sostanze e altri disturbi mentali porre eventuali modifiche, elaborare un programma di formazione interdipartimentale, contribuire al miglioramento dei programmi comunitari per soggetti con “doppia diagnosi”. AREA SALUTE MENTALE Nel biennio 2008-2009 il DSM si è mosso in maniera coerente con una linea di indirizzo centrata sullo spostamento dell’attenzione dalle strutture alla persona. La declinazione di tale prospettiva ha trovato realizzazione in una serie di realizzazioni, fra le quali alcune vanno in particolare ricordate. In primo luogo la complessa riorganizzazione della residenzialità territoriale psichiatrica, che ha visto il superamento del modello precedente, che aveva dato una buona risposta alle esigenze di superamento dell’Ospedale Psichiatrico e di ricollocazione della salute mentale nel contesto sociale, cercando ora nuove risposte alle mutate esigenze. Accanto alla residenzialità come strumento ottimale per gestire bisogni di lungoassistenza riabilitativa, emerge infatti la necessità di una residenzialità come strumento terapeutico e riabilitativo intensivo. In questo ambito occorre consentire percorsi che possano appoggiarsi su strutture in grado di rispondere in maniera flessibile e progressiva agli spazi maggiori di autonomia costruiti con il paziente. Con il nuovo progetto, oltre a sviluppare nuove risposte ai nuovi bisogni di cura e riabilitazione, il DSM si raccorda pienamente con i modelli regionali propri della DGR 1616/2008 e con il nuovo Progetto Obiettivo sulla Salute Mentale97. Il progetto si articola attraverso: 1) la ridefinizione dei bisogni dei pazienti della vecchia residenzialità, offrendo risposte differenziate a seconda del prevalere delle problematiche connesse all’avanzare dell’età o dei bisogni psichiatrici e di reinserimento sociale; 2) la realizzazione di strutture che siano in grado di rispondere ai nuovi bisogni di lungoassistenza e di riabilitazione estensiva, legati a problematiche di cronicità sviluppativi al di fuori della realtà degli Ospedali Psichiatrici; 3) il completamento della rete di strutture (Comunità Terapeutiche Riabilitative Protette, Comunità alloggio, Gruppi Appartamenti Protetti) a disposizione delle Unità Operative per programmi di progressivo recupero dell’autonomia e di prevenzione della cronicità; 4) la creazione di una Comunità Terapeutica destinata ai Disturbi del Comportamento Alimentare, in stretta connessione con il Centro di Riferimento Provinciale, attivo da anni presso il DSM. Il progetto prevede, in analogia con l’esperienza ormai diffusamente condivisa in ambito Regionale, una forte integrazione con il privato - sociale, che privilegi il Servizio inviante come costante riferimento del progetto terapeutico riabilitativo personalizzato e valorizzi gli aspetti di partecipazione e condivisione fra tutti i soggetti interessati. I valori dell’area Salute Mentale: attenzione alla persona, ricerca della condivisione e della partecipazione, attenzione alla valutazione degli esiti e alla qualità 97 DGR 651/2010 Progetto Obiettivo Tutela Salute Mentale 137 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Sempre una logica legata alla necessità di fornire strutture sempre più adeguate alle esigenze della utenza ha guidato nell’ambito delle strutture territoriali anche la apertura di un nuovo Centro di Salute Mentale per la UOC, la preparazione del nuovo Centro anche per la UOC e del Servizio psichiatrico di Diagnosi e Cura per la UOC. Nell’ambito di attenzione alla persona possiamo collocare anche la progressiva costruzione ad opera del DSM del Servizio di Psichiatria e Psicologia di consultazione, che si colloca come la necessaria integrazione ospedaliera dei bisogni di cura della persona. Il pieno riconoscimento del mondo psichico in cui gli eventi patologici del corpo si collocano, costituisce un momento essenziale per una crescita qualitativa del concetto di salute all’interno della cultura del mondo medico e della popolazione in generale. Questo Servizio vede il coordinamento ed il completamento dell’attività di consultazione psichiatrica e psicologica per i pazienti e per gli stessi operatori dell’Ospedale. Rappresenta una struttura d’avanguardia nel panorama Regionale e anticipa modelli e contenuti che entreranno a far parte del prossimo Progetto Obiettivo sulla Salute Mentale. È importante sottolineare il progressivo sviluppo del sistema informativo del Dipartimento di Salute Mentale. Oltre a rappresentare un importante strumento di registrazione dei dati, in vista della costruzione di una cartella del DSM totalmente informatizzata, si sta consolidando nei suoi aspetti di completezza e di qualità del dato, offrendo una base attendibile per conoscere ed elaborare i bisogni del territorio in materia di salute mentale e le risposte che vengono offerte dai servizi. Il sistema consente di gestire in sicurezza e rispetto della privacy annualmente i dati relativi ai circa 6.000 utenti annuali, ai 15.000 utenti totali e alle 130.000 prestazioni che annualmente vengono effettuate dal DSM attraverso le 4 Unità Operative Complesse. È un materiale essenziale per poter operare una corretta programmazione dei Servizi che sia basata sui dati reali di una popolazione e per poter costruire quei percorsi di monitoraggio dei processi e degli esiti che sono alla base di un reale miglioramento della qualità e della più attenta implementazione delle pratiche più efficienti ed efficaci. Inoltre è possibile su questa base di dati uscire dal puro riferimento locale ed aprirsi ad un reale confronto con le altre realtà regionali. La possibilità di accedere ai database ed ai report regionali consente di dare un più pieno significato ai dati del DSM e di cogliere in una visione più ampia e condivisa i mutamenti evolutivi nella salute mentale e nelle pratiche operative. Attenzione alla persona, Ricerca della condivisione e della partecipazione, Attenzione alla valutazione degli esiti e alla qualità sono gli elementi che hanno portato ad affinare gli aspetti organizzativi. La conoscenza dei dati, la disponibilità di risorse e l’utilizzo di pratiche condivise e comprovate trova possibilità operativa in modelli organizzativi che sappiano rapportarsi con la rilevante complessità organizzativa propria di una Unità Operativa Complessa di Psichiatria e di un Dipartimento di Salute Mentale. In questo senso è opportuno ricordare l’applicazione delle metodologie Six Sigma, nate dalle modalità di “lean thinking” all’organizzazione dell’accoglienza di un CSM, che ha rappresentato la prima esperienza in Italia in questo ambito. Si tratta di metodologie fortemente partecipate che sviluppano analisi attente dell’ organizzazione esistente e modelli gestionali alternativi, attraverso strumenti molto rigorosi ed una costante valutazione quantitativa e qualitativa dei processi. Il loro utilizzo ha permesso di modificare l’organizzazione 138 esistente, approdando a una organizzazione più funzionale e più attenta a fornire risposte più pronte ed appropriate, valorizzando pienamente il concetto di presa in carico e della sua continuità. Ha fornito soprattutto agli operatori strumenti più consolidati nell’esame dei percorsi che portano a individuare problemi e soluzioni, nelle organizzazioni come nel rapporto con il singolo utente o la sua famiglia. Da ultimo, ma non certo per importanza, è importante sottolineare l’impulso dato ai temi della promozione della salute. Questo è avvenuto attraverso varie iniziative capillari con i diversi referenti che si rapportano al DSM nella rete della tutela della salute mentale, che hanno trovato un momento di incontro nella Giornata della Salute Mentale, che rappresenta ormai un appuntamento consolidato per sensibilizzare la popolazione ai temi del disagio mentale e per superare i pregiudizi che, a oltre 30 anni dalla legge di riforma, continuano a essere presenti nella società. Anche in questo ambito sta emergendo sempre più la valorizzazione di interventi a carattere interattivo e partecipativo oltre che la ricerca di strumenti che permettano di valutare la reale portata ed incisività degli interventi, al di là di interpretazioni soggettive o autoreferenziali. AREA POLITICHE GIOVANILI E AZIONI DI INCLUSIONE SOCIALE Area politiche giovanili Oltre a garantire la continuità dei progetti locali volti a sostenere la promozione delle condotte di salute e la prevenzione primaria dei comportamenti a rischio tra i giovani, in modo specifico tra gli studenti adolescenti degli Istituti Scolastici Superiori presenti nel territorio di competenza aziendale (i progetti “Link - dal gruppo classe al gruppo di lavoro”, “Essere rappresentanti in classe” e “Shout - ragazzi da urlo” hanno sempre raggiunto e coinvolto non meno di 3.000 ragazzi nel corso di ogni anno scolastico), nel biennio 2008-2009 l’impegno delle politiche giovanili si è particolarmente distinto sul versante delle opportunità offerte dal Servizio Civile Regionale e Nazionale. A partire dal mese di settembre 2008, e ai sensi della L.R. n. 18/2005 - Istituzione del Servizio Civile Regionale-, l’Azienda Ulss 9 ha iniziato ad accogliere presso i propri servizi e presidi di bacino un primo contingente di 9 ragazzi e ragazze, in età compresa fra 18 e 28 anni, disposti ad impegnarsi, per un anno e a trenta ore di attività settimanali, in favore dell’utenza fragile sostenuta dai vari servizi territoriali nei percorsi di supporto personale e di integrazione sociale. Grazie infatti al progetto “Solidarietà e partecipazione giovanile”, confermato e reiterato da febbraio 2009 con un nuovo bando regionale che consentiva l’acquisizione di altri 5 volontari, un gran numero di giovani disabili dei nostri Centri Diurni, di utenti portatori di difficoltà legate a problematiche di salute mentale, di abuso di sostanze psicoattive, di marginalità sociale, hanno potuto avvalersi anche del prezioso aiuto quotidiano messo a loro disposizione dai ragazzi e dalle ragazze in Servizio Civile, naturalmente sotto la guida degli operatori socio sanitari incaricati. Dal mese di novembre 2009, sulla base in questo caso della L. 64/2001 - istituzione del Servizio Civile Nazionale - e grazie al rapporto di partnership tra l’Azienda Ulss 9 e l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana per la gestione condivisa del nuovo progetto “Marca Solidale 3 - Giovani per l’inclusione sociale”, altri 23 volontari stanno attualmente affiancando gli operatori dei nostri servizi territoriali L’Azienda ha offerto ai ragazzi del Servizio Civile Regionale e Nazionale l’opportunità di impegnarsi in favore dell’utenza fragile 139 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ nell’erogazione delle prestazioni rivolte alle persone bisognose di assistenza, di relazione e di accompagnamento. I giovani volontari, dopo la partecipazione obbligatoria al percorso di formazione previsto, hanno preso servizio presso il Servizio Integrazione Sociale Disabili, le Politiche Giovanili dei Servizi Sociali, il servizio Programmazione e Gestione Amministrativa dei Servizi Sociali, il Servizio Inserimento Lavorativo alla Madonnina, le sedi dei Distretti Socio Sanitari n. 1, 2, 3 e 4 di Oderzo (la “Comunità per mamme sole in difficoltà”, il Ser.T. di Mogliano Veneto, il Centro Diurno Disabili “Il Mosaico” di Oderzo, il Centro Diurno Disabili “Il Prato” di Treviso, il Centro Diurno Disabili “Le Ginestre” di Roncade, il Centro Diurno Disabili “Peter Pan” di Treviso, il Centro Diurno Disabili “S.Martino” di S. Biagio di Callalta, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili di Santandrà a Povegliano, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili di Silea, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili “la Cascina” di Paese, la Comunità Alloggio per Disabili “la Cascina” di Paese, il Centro Educativo Occupazionale Diurno per Disabili “la Cascina” di Paese, le UOD dei Centri di Salute Mentale territoriali). Un ampio contesto operativo nell’ambito del quale i ragazzi in servizio civile si misurano quotidianamente con una fondamentale esperienza personale di vita e di lavoro, sviluppando la consapevolezza di aver concretamente concorso al miglioramento continuo dei servizi rivolti alle fasce deboli della nostra realtà locale. Area Azioni di Inclusione Sociale È in fase di attuazione il nuovo Programma d’Integrazione Scolastica e Sociale dei cittadini stranieri, finanziato dalla Regione Veneto e affidato dalla Conferenza dei Sindaci, sin dall’anno 2006, alla gestione tecnica ed amministrativa dei Servizi Sociali dell’Azienda Ulss 9. Il Programma delle attività 2008/2009 si è articolato per aree di azione prioritarie: l’inserimento scolastico, l’insegnamento della lingua italiana e la promozione di interventi educativi rivolti ai minori; l’aggiornamento degli insegnanti e degli operatori della scuola; l’informazione; l’inserimento delle donne immigrate; la valorizzazione dei mediatori culturali; la promozione del dialogo tra le culture. In linea di continuità con le passate edizioni e nell’ottica del consolidamento e dell’ampliamento territoriale degli interventi di Programma, i nostri Servizi Sociali (attraverso la pianificazione mirata da parte del Tavolo Centrale interistituzionale per l’Area Inclusione Sociale del Piano di Zona) hanno proposto lo sviluppo di progetti specifici, ancorché tra loro collegati e complementari, per ognuna delle aree prioritarie. Si è trattato complessivamente di azioni progettuali tese a: estendere ed implementare la rete degli interventi finalizzati a migliorare l’ inserimento scolastico degli adolescenti stranieri nell’ambito dei gruppi-classe e con un coinvolgimento diretto anche degli studenti italiani e del personale docente e non docente. favorire e sostenere l’adeguato apprendimento della lingua italiana e il corretto orientamento scolastico in favore degli adolescenti stranieri di recente immigrazione e a bassa scolarità, anche con- 140 tinuando a contrastare i processi di esclusione che interessano i ragazzi immigrati più a rischio di devianza. promuovere e sostenere il coordinamento territoriale degli Sportelli informativi (ivi compreso lo sportello immigrati della Questura), con particolare riferimento al raccordo tra sportelli dei Comuni e all’offerta locale di informazione e orientamento scolastico e formativo in favore dei minori. continuare a sostenere i percorsi di emersione sociale delle donne e delle ragazze immigrate favorendone l’alfabetizzazione italiana, l’orientamento al lavoro e l’accesso ai servizi del territorio. continuare a sostenere i processi di integrazione e di convivenza locale anche avvalendosi del contributo dell’Associazionismo nei percorsi di educazione civica e alla legalità degli stranieri, nella collaborazione all’attività di aggiornamento degli operatori della scuola, nella conoscenza delle diverse culture e nella mediazione e formazione presso la Casa Circondariale e l’Istituto Penale Minori di Treviso. Si riportano di seguito alcune schede riassuntive sull’utenza raggiunta nel biennio 2008-2009 dalle azioni del Programma UTENZA RAGGIUNTA NEI QUATTRO ANNI DI PROGRAMMA 700 599 600 500 462 400 316 300 200 123 100 0 Anno 2005/2006 Anno 2006/2007 Anno 2007/2008 Anno 2008/2009 141 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Utenza complessiva e per tipologia raggiunta nel bacino Azienda Ulss. 9 dagli interventi - Anno 2008 TIPOLOGIA UTENZA PER AREE PRIORITARIE Utenza complessiva e per tipologia raggiunta nel bacino Azienda Ulss 9 dagli interventi - Anno 2009 Integrazione scolastica Formazione docenti Donne immigrate Mediazione culturale Conoscenza culture Totali per tipologia MINORI STUDENTI STRANIERI 14-18 500 - - 160 - 660 MINORI STUDENTI ITALIANI 14-18 1.550 - - - - GIOVANI E ADULTI STRANIERI >18 - - - 1.350 GIOVANI E ADULTI ITALIANI > 18 - - - DONNE STRANIERE E ITALIANE - - REFERENTI ASSOCIAZIONI DI ETNIA - DIRIGENTI SCOLASTICI DOCENTI OPERATORI ULSS 9 E COMUNI, MEDIATORI TIPOLOGIA UTENZA PER AREE PRIORITARIE Integrazione scolastica Formazione docenti Informazione Donne immigrate Mediazione culturale Conoscenza culture Totali per tipologia MINORI STUDENTI STRANIERI 14-18 694 - - - 94 - 788 1.550 MINORI STUDENTI ITALIANI 14-18 1.256 - - - - - 1.256 - 1.350 GIOVANI E ADULTI STRANIERI >18 100 - 2.550 - - - 2.650 360 - 360 GIOVANI E ADULTI ITALIANI > 18 - - 450 - 250 - 700 280 - - 280 DONNE STRANIERE E ITALIANE - - - 75 - - 75 - - 2 2 4 REFERENTI ASSOCIAZIONI DI ETNIA - 1 - - 2 4 7 20 20 - - - 40 DIRIGENTI SCOLASTICI DOCENTI 22 28 - - - - 50 20 5 3 19 4 51 OPERATORI ULSS 9 E COMUNI, MEDIATORI 20 4 - 3 19 4 50 DETENUTI STRANIERI - - - 80 - 80 DETENUTI STRANIERI - - - - 80 - 80 OPERATORI CARCERI - - - 30 - 30 OPERATORI CARCERI - - - - 30 - 30 VOLONTARI - - - 5 - 5 VOLONTARI - - - - 5 - 5 FAMIGLIE STRANIERE E ITALIANE - - - - 210 210 FAMIGLIE STRANIERE E ITALIANE - - - - - 300 300 142 Totale complessivo 4.620 Totale complessivo 5.991 143 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ POLO DISABILITÀ Nel 2008 l’Azienda Ulss 9 ha approvato98 il documento che rappresenta le prospettive dei servizi e le progettualità del Polo delle Disabilità in attuazione dell’accordo di programma99. L’accordo di programma 1 - Origine L’accordo di programma prende origine da una situazione complessa e prolungata nel tempo in cui si sovrappongono, oltre alle difficoltà gestionali proprie dell’Istituto, importanti difficoltà economico-finanziarie cui si doveva dare una soluzione stabile a garanzia dell’assistenza alle persone accolte e assicurando i livelli occupazionali, definendo un progetto che prevedesse il recupero di risorse e servizi per il territorio. 2 - Attori Regione Veneto, con la collaborazione strumentale dell’Azienda Ulss 9 Treviso Provincia di Treviso Comune di Mogliano Veneto IPAB “Istituto Costante Gris” 3 - Finalità L’Accordo di Programma è “finalizzato a realizzare un piano di riorganizzazione complessiva delle attività svolte dall’IPAB Istituto Costante Gris, garantendo la continuità assistenziale alle persone disabili accolte e assicurando il livelli occupazionali”; più specificatamente: garantire una riqualificazione dei servizi ed una revisione degli standard strutturali ed organizzativi relativi che ne determinino un progetto assistenziale adeguato ed a lungo termine per gli ospiti accolti presso l’Istituto “Costante Gris”; fornire ai cittadini servizi attraverso strutture innovative distribuite nel territorio attualmente in conformità a quanto stabilito dai provvedimenti normativi regionali; avviare percorsi di specializzazione della tipologia d’offerta, al fine di meglio rispondere alle esigenze espresse dalla collettività, superando anche il contesto delle “grandi strutture”, considerate inadeguate allo spirito attuale dei servizi alla persona, come previsto dalla programmazione regionale.100 Prospettive di lavoro 1 - Obiettivo strategico: ritrovare la persona e riportarla nella comunità La concretizzazione dei principi sopra indicati comporta un preciso impegno nella direzione del superamento della dimensione della grande istituzione a favore del miglioramento della qualità della vita e dell’assistenza attraverso: a) il ritorno al territorio; b) l’avvio, da subito, di percorsi di miglioramento della qualità dei servizi offerti; c) l’avvio di servizi coerenti con le offerte già presenti sul territorio e/o specifici per le tipologie di bisogni presenti nella popolazione degli ospiti. 98 Deliberazione del Direttore Generale n. 1132 del 16.10.2008 ex DGRV n. 2141/2006 100 Avviata con la DGR 751/2000 e perseguita con la DGR 464/2006 attraverso i provvedimenti della L.R. 22/2002. 99 144 2 - Gli obiettivi a lungo termine: Ritorno al territorio (2008 - 2010) 1. rientro nel territorio di provenienza di n. 37 ospiti a seguito di accordi già intrapresi con le Ulss/Comuni di residenza degli utenti dal momento della presa in carico del Polo Disabilità, e di altri 34 per i quali sono in fase di definizione accordi più operativi; 2. individuazione di ulteriori possibilità di rientro nei territori di provenienza sia per ospiti da fuori regione che da quelli regionali, anche attraverso contatti con le singole Aziende Ulss per la predisposizione di programmi individualizzati, promuovendo presso gli uffici regionali il riconoscimento della priorità e della peculiarità di tali processi; 3. per gli ospiti che rimangono in carico al Polo delle Disabilità, ospitati presso gli immobili di proprietà dell’Istituto Gris, l’Azienda, per tutelare il livello di risposta assistenziale da garantire agli stessi, si sta predisponendo un piano coerente al progetto deliberato per la realizzazione di nuove strutture, suddivise in due grandi aree (Area Disabilità e Area Salute Mentale), dove ricollocare già a partire dal 2009 gli ospiti in base al progetto assistenziale e alla corrispondente unità di offerta in linea con gli standard regionali; 4. relativamente all’area disabilità e con particolare riferimento a quegli ospiti con disabilità grave, esito di importanti disturbi generalizzati dello sviluppo (comprese sindromi autistiche), l’Azienda si prefigge di elaborare un progetto di strutture specializzate con offerta residenziale e livelli specialistici di assistenza da mettere in rete con le attività presenti nel territorio locale e regionale, con funzioni anche di formazione, aggiornamento, studio e ricerca da mettere in rete con le attività regionali, nazionali e internazionali; fondamentale il ruolo di “garante" da parte della Regione anche attraverso l’identificazione di un gruppo regionale di verifica/controllo/supporto. Percorsi ed Innovazioni A) Percorso ospiti Sono in corso incontri di sensibilizzazione e di confronto con le Aziende Sanitarie intra ed extra Regione Veneto. Questa attività ha consentito il ritorno al territorio di provenienza di 12 Ospiti e l’attivazione dei progetti individuali, su cui si sta lavorando, relativi a 59 utenti programmati per uscite certe, di cui il 50% entro il 2009. La rimanente quota è in programmazione tra fine 2009 e il 2010. Alla data del 31.12.09 gli ospiti presso il Polo Disabilità sono 268 rispetto ai 323 ospiti di luglio 2007. Sono inoltre stati messi a punto e presentati alla Direzione i progetti relativi alla: costituzione di 3 Comunità Alloggio per 27 Ospiti da collocarsi all’interno del nostro territorio aziendale; qualificazione dei servizi rivolti agli utenti classificati come “RSA”, realizzando due tipi di unità di offerta: 1. RSA per adulti con grave disturbo pervasivo dello sviluppo: per soggetti con grave disturbo pervasivo, in particolare autismo, o con tratti e sintomi autistici (autolesionismo grave, ingestione di oggetti e sostanze non alimentari…) i cui bisogni assistenziali e riabilitativi non possano obiettivamente trovare risposta nella rete dei servizi diurni e residenziali delle Aziende. (NB: per questo tipo di servizio potrebbero essere utilizzate anche altre risorse (fabbricati e annessi terreni agricoli di proprietà dell’Azienda Ulss 9); 145 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ 2. RSA per adulti con grave disabilità psichica e fisica primitiva e secondaria a patologie traumatiche e non: per soggetti con gravi disabilità conseguenti a trauma cranico e ad incidente cerebrovascolare e riguarda i soggetti i cui bisogni assistenziali e riabilitativi non possano obiettivamente trovare risposta nella rete dei servizi territoriali; con l’occasione della presentazione di questo progetto si è cominciato ad affrontare le questioni relative al ruolo delle strutture del Pancrazio nella rete dei servizi aziendali. In data 13.11.2009 è stato pubblicato l’avviso per l’affidamento della gestione di 3 nuclei del Polo delle Disabilità tramite concorso di progettazione aperto a cooperative di tipo A, B e loro consorzi, imprese sociali, cooperative ad oggetto plurimo della gestione dei servizi sociali e socio sanitarie nell’ambito territoriale dell’Azienda Ulss n. 9. B) Percorso di riorganizzazione Sono stati affrontati alcuni degli aspetti relativi al percorso di riorganizzazione/integrazione delle attuali sedi del Polo delle Disabilità attraverso le seguenti azioni: si è inserita la figura di coordinamento e sono state attivate le procedure amministrative per la selezione di due nuovi coordinatori; si è portato avanti il percorso di integrazione con i Dipartimenti di Salute Mentale e Riabilitazione; si sta procedendo nel percorso di riorganizzazione interna con l’obiettivo di meglio definire le modalità gestionali dei progetti personalizzati degli utenti; è stata acquisita la gestione diretta dei seguenti servizi e forniture aziendali: - servizi termici; - pulizie; - lavanderia; - ristorazione; - farmaci; - beni economali; - rete informatica; - risorse umane. C) Percorso istituzionale Nel corso del 2009 la Giunta Regionale101 ha approvato la costituzione di un Gruppo di Lavoro per l’attuazione del Programma di Riqualificazione del Polo delle Disabilità proposto dall’Azienda Ulss 9102. Con Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sociali n. 275 del 10.09.2009 sono stati nominati il Direttore dei Servizi Sociali dr. Gerardo Favaretto e la dott.ssa Michela Conte componenti del Gruppo di Lavoro. Il Gruppo di Lavoro affronta tutte le problematiche connesse alla realizzazione di progetti individualizzati specifici di rientro degli ospiti nei territori d’origine, attraverso il coinvolgimento di tutte le Aziende Ulss del Veneto e coordinando gli interventi a livello regionale. 101 102 146 DGRV n. 759 del 24.03.2009 Deliberazione del Direttore Generale n. 1132 del 16.10.2008 Obiettivi: garantire a tutti gli utenti del Polo delle Disabilità un’adeguata unità di offerta anche in attuazione degli indirizzi regionali indicati nella DGRV 4589/2007 sulle modalità di trasformazione e superamento delle “grandi strutture”; definire criteri e modalità per la predisposizione di protocolli operativi specifici tra le Aziende Ulss coinvolte. INFORMATIZZAZIONE DEL TERRITORIO Sistema informativo territoriale: il progetto SIT COM L’obiettivo è quello di realizzare un sistema informativo integrato e condiviso tra Azienda Ulss 9 – Ufficio di Piano e Comuni afferenti al territorio dell’Azienda Ulss per la raccolta di dati relativi alle attività sociali e socio sanitarie svolte dal comune. Il Sistema informativo Territoriale Comuni - Sit Com rileva i dati di attività dei servizi sociali e socio sanitari dei Comuni, con specifico riferimento a spesa, finanziamenti e utenza. L’Azienda dispone di uno strumento strategico utilizzabile per coniugare le esigenze di gestione, controllo ed ottimizzazione delle risorse e contemporaneamente garantire la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali. Il Sit Com è stato creato ed è attivo dal 2007, permette, tra le altre finalità, di soddisfare il debito informativo regionale previsto dalla relazione valutativa. I risultati ottenuti con questo sistema sono: la gestione digitale della raccolta di dati di attività sociale e socio sanitaria dei Comuni, e quindi la possibilità di un agevole reperimento delle informazioni sulle attività svolte a livello territoriale; la possibilità di compilare i dati in tempi reali; la creazione di un archivio digitale di attività. Per il futuro si sta cercando di utilizzare lo stesso strumento informativo come una fonte di raccolta dati per rispondere ai debiti regionali rispetto a Ufficio Piano di Zona, Servizi Assistenza Domiciliare in ADI, e dati ISTAT. Area riservata operatori del sociale Sito aziendale www.ulss.tv.it: l’obiettivo è quello di realizzare all’interno del sito istituzionale www. ulss.tv.it un’area riservata agli operatori dei servizi sociali dell’Azienda Ulss 9 e ai Comuni, per condividere informazioni, documentazione e modulistica sui servizi, utili per gli operatori a dare un’informazione omogenea sui servizi al cittadino (segretariato sociale). Si è così arrivati alla creazione di un’area condivisa che permette di reperire in tempo reale informazioni, modulistica per dare una risposta pronta e condivisa al cittadino, evitando al cittadino inutili spostamenti tra i vari servizi di accesso ai servizi sociali. Per il futuro si sta cercando di realizzare un’area di blog dove gli operatori del sociale si possano confrontare tra di loro sui casi complessi e specifici. Sito specializzato dei servizi sociali www.servizisociali.ulss.tv.it: l’obiettivo è quello di realizzare un sito completamente accessibile secondo i requisiti della Legge Stanca garantendo l'accessibilità delle Amministrazioni Pubbliche. Si vuole rendere accessibile il sito dei Servizi Sociali da parte delle persone disabili e comunque delle fasce deboli di utenza (per età, svantaggi culturali, marginalità territoriali, 147 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ immigrazione recente, ecc…) in modo tale che la navigazione sia intuitiva in tutte le pagine e sia facilitata l’interattività con l’utente per contatti tramite mails e moduli specifici. Con il superamento della verifica tecnica a luglio 2006 e il riconoscimento al Forum della Pubblica Amministrazione a fine anno 2006, il sito garantisce un’informazione completa e accessibile. Dall’anno 2004, anno in cui è stato istituito il sito si è registrato un continuo crescendo delle visite. Si sono registrati 63.995 accessi al sito nel corso dell’anno 2008 e 76.018 nell’anno 2009. 5.3 ASSISTENZA OSPEDALIERA Nell’ambito dell´assistenza ospedaliera sono comprese tutte le prestazioni e i servizi di diagnosi, cura, riabilitazione effettuati nelle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, in regime di ricovero (ordinario, day hospital, lungodegenza riabilitativa) e ambulatoriale. La mission dell’Ospedale, descritta nell’Atto Aziendale, definisce quale obiettivo principale l’erogazione di prestazioni clinico-assistenziali per pazienti affetti da condizioni patologiche in fase acuta e post-acuta, nei diversi ambiti specialistici, attraverso l’apporto di tutti i professionisti che operano nei presidi. L’Ospedale garantisce la continuità delle cure per i pazienti più fragili, grazie alla collaborazione con le strutture territoriali per la presa in carico clinico-assistenziale, il supporto sociale e la prevenzione. L’Ospedale è centro di riferimento sovraprovinciale, per interventi sanitari, diagnostici e terapeutici, di alta specializzazione o di particolare impegno o professionalità quale la Centrale Operativa Provinciale per il Soccorso territoriale, il Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale e la Banca dei Tessuti della Regione Veneto. L’Ospedale è, infine, centro di ricerca e di sperimentazione in ambito sanitario, sia in campo diagnostico che terapeutico. Sono attivi accordi con le Università e altre Istituzioni, per lo svolgimento della didattica, della formazione post-laurea e di tirocini. Gli ospedali di Treviso e Oderzo operano in modo integrato per la migliore gestione dei pazienti nelle varie fasi di cura L’Ospedale si articola nei due Presidi di Treviso e di Oderzo, che operano in modo integrato utilizzando percorsi di condivisione delle risorse e delle attività, per una migliore gestione dei pazienti nelle varie fasi della cura. L’unitarietà nella gestione dei Presidi Ospedalieri dell’Azienda è assicurata da un’unica Direzione Sanitaria di Ospedale e da un unico Direttore Sanitario di Ospedale, responsabile delle funzioni igienicosanitarie ed organizzative. L’Ospedale è in grado di rispondere alle diverse tipologie di bisogni di salute in modo adeguato: per problemi indifferibili, in emergenza nei casi di pericolo di vita: mediante il SUEM (Servizio Urgenza Emergenza Medica) 118 e il Pronto Soccorso (PS); in urgenza, per patologie acute che richiedono percorsi di accertamento e cura, qualora la mancata effettuazione di una prestazione porti aggravamenti o complicanze: mediante ricovero ospedaliero in regime ordinario e diurno (Day Hospital e Day Surgery); 148 in caso di patologie croniche o che necessitano di percorso riabilitativo: mediante attività di ricovero per attività di riabilitazione o lungodegenza; nel caso di patologie che non necessitano di ricovero ospedaliero: mediante erogazione di prestazioni specialistiche ambulatoriali. L’Azienda Ulss 9 dispone di due strutture di PS, entrambe pubbliche, ubicate nei due PO di Treviso e 5.3.1 Attività di Oderzo. Pronto Soccorso Nel 2009 è stato realizzato gran parte del progetto di ristrutturazione del Pronto Soccorso di Treviso ed è stata avviata la ristrutturazione del Pronto Soccorso di Oderzo. Sono stati inoltre consolidati i percorsi assistenziali dei pazienti con diversa priorità, secondo codice di triage103. Nel 2009 le due strutture hanno ricevuto 117.937 accessi, di cui 21.205 accolti al PS di Oderzo e 96.732 presso il PS di Treviso, collocando quest’ultimo tra le strutture a maggior afflusso nel Veneto. Di questi 117.937 accessi, 19.104 pazienti sono stati ricoverati (16,2%). Analizzando le percentuali dei diversi codici del triage, si nota come i codici rossi e gialli, sono stati pari al 17,67%. La domanda di prestazioni di Pronto Soccorso è stata di 28,44 accessi ogni 100 abitanti. Nonostante i numerosi accessi con codice bianco, considerabili come accessi inappropriati, si conferma la connotazione dei presidi di Treviso e Oderzo quali “ospedali per acuti” inteso come luogo dedicato al trattamento dei pazienti con immediato bisogno di una risposta sanitaria e non trattabili in altri contesti assistenziali. La tabella sottostante indica l’andamento degli accessi al Pronto Soccorso nel triennio 2007-2009 ACCESSI AL PS AZIENDA ULSS 9 NEL TRIENNIO 2007-2009 n° accessi 2007 2008 2009 115.227 119.472 117.937 %accessi al PS di Treviso 82,71 82,26 82,02 % accessi al PS di Oderzo 17,29 17,74 17,98 % ricoveri al PS di Treviso 18,13 16,91 16,51 % ricoveri al PS di Oderzo 17,26 14,32 14,77 % accessi con codice rosso e giallo 15,56 17,13 17,67 103 All’ingresso in Pronto Soccorso i pazienti vengono accolti e sottoposti ad una prima valutazione (TRIAGE) da parte del personale infermieristico. A seguito di tale procedura viene assegnato un codice colore che stabilisce una priorità di accesso. Il CODICE ROSSO è assegnato all’utente in condizioni critiche e in pericolo di vita. Il CODICE GIALLO a coloro che possono aggravarsi in breve tempo. Il CODICE VERDE è assegnato all’utente che non è in pericolo di vita, ma ha un grave livello di sofferenza. Il CODICE BIANCO è considerato non urgente. L’accesso non viene determinato dall’ora di presentazione ma in base alle condizioni cliniche e al codice-colore di accesso. 149 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO IN AZIENDA ULSS 9: PRIORITÀ DI ACCESSO NEL TRIENNIO 2007-2009 ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI ODERZO: PRIORITÀ DI ACCESSO NEL TRIENNIO 2007-2009 2007 14.000 70.000 2008 2007 2008 2009 60.000 2009 12.000 10.000 50.000 8.000 40.000 30.000 6.000 20.000 4.000 10.000 2.000 0 codice rosso codice giallo codice verde 0 codice bianco codice rosso ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI TREVISO: PRIORITÀ DI ACCESSO NEL TRIENNIO 2007-2009 2007 2008 2009 60.000 50.000 40.000 30.000 codice giallo codice verde codice bianco La tipologia degli istituti di ricovero dell’ Azienda Ulss 9 è articolata in: 5.3.2 Ricoveri Ospedali Pubblici: Ospedale di Treviso con 1.067 posti letto (ultima modifica ottobre 2009 con istiospedalieri tuzione PAI e riorganizzazione, posti letto -17 rispetto all’inizio del 2009); Ospedale di Oderzo con 188 posti letto; Case di Cura private pre-accreditate: Ospedale Classificato S. Camillo con 120 posti letto; Casa di Cura Giovanni XXIII con 130 posti letto; Casa di Cura Park Villa Napoleon con 70 posti letto; Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza, struttura a Sperimentazione Gestionale Pubblico-Privato a decorrere dall’anno 2004, con 130 posti letto. In totale 1.705 posti letto (4,11 posti letto ogni 1000 residenti). Nelle strutture private pre-accreditate e nell’Ospedale Riabilitativo di Motta, la produzione sanitaria è a carico del Servizio Sanitario Regionale. Il degente può accedere alle cure ospedaliere senza alcun onere, mentre le strutture private pre-accreditate ottengono la tariffa corrispondente al DRG. 20.000 10.000 0 codice rosso 150 codice giallo codice verde codice bianco 151 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ L’andamento temporale dei ricoveri è rappresentato nella seguente tabella: STRUTTURA PO TREVISO-ODERZO STRUTTURE PRIVATE CONVENZIONATE TOTALE ANNO 2005 Residenti non residenti (inclusi pazienti stranieri) Totali 44.708 43.376 43.335 42.142 41.167 11.250 10.836 11.108 10.805 10.410 55.958 54.212 54.443 52.947 51.577 di cui: n° parti 3.551 3.650 3.953 4.146 3.855 Residenti non residenti (inclusi pazienti stranieri) Totali 10.539 10.629 9.484 9.282 9.136 8.622 9.162 9.024 9.008 8.448 19.161 19.791 18.508 18.290 17.584 55.247 54.005 52.819 51.424 50.303 19.872 19.998 20.132 19.813 18.858 75.119 74.003 72.951 71.237 69.161 Residenti non residenti (inclusi pazienti stranieri) Totali 2006 2007 2008 2009 Indicatori legati all’attività di ricovero dati 2007-2009 Le seguenti tabelle forniscono la situazione analitica dei ricoveri nel 2009 ed alcuni indicatori di efficienza. PRESIDI PUBBLICI ricoveri ordinari Casi Dm** Nido 3.588 3,33 Ricoveri per Acuti* 36.241 7,97 10.693 3,75 6.956 7,51 5.514 1,84 410 35,91 2.536 22,05 1.778 13,76 Ricoveri Psichiatrici 610 13,01 35 12,06 800 29,53 0 0,00 3850 3,27 10.630 3,88 7.724 7,42 5.368 1,82 2.644 21,46 1.421 15,71 RICOVERI ANNO 2008 Nido 37.454 7,95 Ricoveri per Riabilitazione e Lungodegenza 403 34,78 Ricoveri Psichiatrici 586 13,42 Nido 3.669 3,26 Ricoveri per Acuti* 23 9,43 811 30,92 12.273 4,45 8.272 6,85 5.139 1,84 2.583 21,84 1.662 13,79 852 28,5 RICOVERI ANNO 2007 37.498 8,12 Ricoveri per Riabilitazione e Lungodegenza 311 47,44 Ricoveri Psichiatrici 548 14,59 143 15,86 Note: Presidi Pubblici: Ospedali Cà Foncello e Oderzo; Presidi Privati: ORAS, S. Camillo, Villa Napoleon e Giovanni XXIII ** Dm=degenza media; * Ricoveri per Acuti: totale dei ricoveri ospedalieri meno i ricoveri per riabilitazione, lungodegenza e i ricoveri psichiatrici, e neonati ricoverati al nido 2005 2006 2007 2008 2009 % parti cesarei 22 23 20 22 23 tasso % utilizzo dei posti letto 89 86 85 83 82 Indice di rotazione 38 37 38 39 38 % dimessi da reparti chirurgici con DRG medico 41 41 43 45 43 % DRG complicati (solo ricoveri ospedalieri.) 13 13 13 14 14 104 105 % giornate di outliers ( solo ricoveri ospedalieri) Posti letto per ricovero ordinario (Ospedali Treviso e Oderzo) 104 105 152 ricoveri diurni Casi Dm** Ricoveri per Riabilitazione e Lungodegenza Indicatori Azienda Ulss 9 (Ospedali Treviso e Oderzo) Il fenomeno è messo ancor più in rilievo se consideriamo il tasso grezzo di ospedalizzazione (calcolato escludendo i neonati sani) che passa da 167 per 1000 residenti del 2006 a 147 del 2009. ricoveri ordinari Casi Dm** RICOVERI ANNO 2009 Ricoveri per Acuti* Il trend sottolinea la deospedalizzazione attuata a partire dal 2005. Le azioni che hanno portato a questo risultato sono: L’incremento dell’assistenza domiciliare e dei posti letto dedicati presso il Polo Sanitario. Sono stati resi disponibili 12 posti letto di residenzialità extraospedaliera (6 posti letto in più rispetto al 2007) per accogliere pazienti dimissibili dalle strutture ospedaliere ma con problematiche sociali e/o sanitarie che impediscono il diretto rientro a domicilio. La sperimentazione innovativa per la nostra Azienda ha consentito di ridurre l’utilizzo improprio dei posti letto ospedalieri e nel contempo di migliorare la presa in carico globale del paziente sino alla definizione della sua capacità di inserimento in un appropriato contesto sociale; Il trasferimento dal regime di Day Hospital ad attività ambulatoriale per alcune tipologie di prestazioni quali, ad esempio, la somministrazione di Chemioterapia; Il consolidamento dell’OBI (Osservazione Breve Intensiva) che coinvolge direttamente, oltre alla Medicina d’Urgenza, anche le UO di Pediatria. PRESIDI PRIVATI ricoveri diurni Casi Dm** 9,20 9,35 7,72 7,09 6,97 1.096 1.096 1.096 1.096 1.079 A denominatore il n° di parti è da modello A - Modello Ministeriale inviato in Regione dalla Direzione Ospedaliera Totale dimessi ricoveri ospedalieri./posti letto medi di ricovero ospedaliero 153 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Come si nota, l’andamento della percentuale di parti cesarei è pressoché costante, con scostamenti minimi negli ultimi anni, mantenendosi di poco superiore al 20%. Tale valore appare elevato se confrontato con la percentuale ottimale individuata dell’Oms (15%) e con l’obiettivo di riduzione fissato a quota 20% dal Piano Sanitario Nazionale nel triennio 2002-2005 e valido anche per il periodo 20062008. È necessario tuttavia considerare che questo valore si riferisce a entrambi i presidi di Treviso e Oderzo e che l’UOC di Ostetricia di Treviso è un centro di riferimento per i parti complicati. Per tale motivo la percentuale di tagli cesarei è risultata superiore rispetto a quella che si sarebbe registrata se non fossero stati accolti i parti complicati. Nel 2009 si sono avuti: Ricoveri di residenti ovunque ricoverati: 64.022 Ricoveri di residenti nei presidi della Ulss: 47.222 Ricoveri per non residenti nei presidi della Ulss: 18.351 Ricoveri totali Azienda Ulss 9 (escluso nido): 65.543 Grado di copertura del fabbisogno interno: 73,76% Indice di attrazione: 28,00%. ANNO 2009 (R.O.+D.H. RESIDENTI) SAN CAMILLO 1 Malattie e disturbi sistema nervoso 2 Malattie e disturbi occhio 3 ANNO 2006 pubblici privati 3.893 1.423 82 858 461 Malattie e disturbi orecchio, naso e gola 1.939 88 1.896 32 4 Malattie e disturbi apparato respiratorio 3.430 716 3.402 627 5 Malattie e disturbi sistema cardiocircolatorio 7.313 2.881 7.307 3.881 6 Malattie e disturbi apparato digerente 4.887 696 5.320 1.101 7 1.859 282 1.778 539 5.057 7.955 4.979 7.472 1.635 1.211 1.825 1.404 10 Malattie e disturbi epatobiliari e pancreas Malattie e disturbi apparato osteomuscolare e tessuto connettivo Malattie e disturbi pelle, tessuto sottocutaneo e tessuto connettivo Malattie e disturbi endocrini, metabolici e nutrizionali 895 251 964 199 11 Malattie e disturbi rene e vie urinarie 2.661 207 2.738 250 12 Malattie e disturbi apparato riproduttivo maschile 1.081 197 893 292 13 Malattie e disturbi apparato riproduttivo femminile 1.730 701 1.899 754 14 Gravidanza, parto e puerperio 5.541 30 6.212 43 15 Malattie e disturbi periodo perinatale Malattie e disturbi sangue ed organi ematopoietici e disturbi sistema immunitario Malattie e disturbi mieloproliferativi e neoplasie scarsamente differenziate Malattie infettive e parassitarie 4.069 3.773 1 606 66 655 100 1.670 135 2.742 157 823 65 641 9 16 17 18 596 1.575 1.127 313 1.886 VILLA NAPOLEON 97 GIOVANNI XXIII 810 281 2.451 15.219 344 13.511 P.O. Treviso e Oderzo TERAPIE AREA MATERNO INTENSIVE INFANTILE INCLUSO UCIC 502* 11.591 Note: * n° dimissioni UCIC anno 2009=315 La scelta del luogo dove farsi curare nelle Aziende Sanitarie genera un importante flusso di persone e 5.3.3 Mobilità risorse (“mobilità sanitaria”), calcolata a partire dal 1994. Sanitaria Le attività considerate sono quelle dei LEA e riguardano i ricoveri, la medicina di base, la specialistica, la farmaceutica territoriale, la somministrazione di farmaci a pazienti non ricoverati, le cure termali, i trasporti con ambulanza e l’elisoccorso, la riabilitazione in età evolutiva e per gli anziani, le Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta per psichiatrici (CTRP), la quota sanitaria per gli invalidi nelle case di riposo, l'assistenza ai disabili, il recupero delle tossicodipendenze ed i ricoveri in hospice. Nella seguente tabella sono riportati i volumi dal 2005 al 2009 in termini di fatturato delle prestazioni eseguite (dati espressi in euro): 2005 2006 2007 2008 2009 attrazione 62.922.888 67.965.378 73.994.108 75.998.715 76.568.159 fuga 44.390.385 44.924.888 44.741.901 44.224.173 44.815.560 74 saldo 18.532.503 23.040.490 29.252.207 31.774.542 31.752.599 attrazione 19.561.571 19.004.801 18.965.451 18.302.142 18.580.174 Malattie e disturbi mentali 805 820 899 864 20 Uso di alcol/farmaci e disturbi mentali organici indotti 102 35 123 14 21 Traumatismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci 456 43 454 38 22 9 25 24 Ustioni Fattori influenzanti lo stato di salute ed il ricorso ai servizi sanitari Traumatismi multipli 25 Infezioni da HIV TOTALE AREA CHIRURGICA ANNO 19 23 154 ANNO 2009 pubblici privati 3.548 1.017 600 8 AREA RIABILITATIVA ORAS Ricoveri 2006-2009 - Maggiori Categorie Diagnostiche (MDC) MDC DESCRIZIONE AREA MEDICA 504 104 606 64 87 98 65 61 51.372 17.582 54.041 19.790 IMPORTI MOBILITÀ Veneto Extra - Veneto Totale fuga 14.838.293 15.159.828 15.259.634 16.599.168 16.822.651 saldo 4.723.278 3.844.973 3.705.817 1.702.974 1.981.006 attrazione 82.484.459 86.907.998 92.959.559 94.300.857 95.148.333 fuga 59.228.678 60.191.677 60.001.535 60.823.341 61.414.728 saldo 23.255.781 26.716.321 32.958.024 33.477.516 33.733.605 155 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ Nel periodo 2005-2009 l’attrazione complessiva è aumentata del 15% e la corrispondente fuga del 4%. I dati sono riportati in tabella ATTRAZIONE VENETO FUGA EXTRAVENETO VENETO EXTRAVENETO Anno importo casi importo casi importo casi importo casi 2005 50.814.425 14.806 18.304.601 4.594 31.721.369 12.754 11.673.773 4.221 2006 55.388.193 15.236 17.447.740 4.536 31.026.328 12.345 11.342.591 4.239 2007 58.906.947 15.276 17.228.611 4.339 28.945.324 11.099 11.064.464 4.122 2008 59.271.886 14.903 16.483.967 4.100 27.508.789 10.529 11.651.349 4.208 2009 58.411.074 14.636 16.467.433 3.853 28.200.309 10.423 11.651.349 4.208 2006 2009 VARIAZIONE Attrazione per i ricoveri 19.772 18.489 - 6,5%* Fuga per i ricoveri 16.584 14.631 -12%** * il corrispondente fatturato da 72.835.933 a 74.878.507 ** il corrispondente fatturato da 42.368.919 a 39.851.658. Nei paragrafi successivi sono presentate le riorganizzazioni gestionali e strutturali che hanno consentito di migliorare la risposta ai bisogni di salute della popolazione. 5.3.4 Riorganizzazione dell’Area Medica presso l’Ospedale di Treviso L’incremento costante della percentuale di popolazione di età superiore ai 65 anni, unito al continuo incremento della prevalenza delle patologie croniche, rappresenta un problema emergente per i Sistemi Sanitari dei Paesi dell’Unione Europea. Il mutamento dei bisogni di salute si ripercuote a carico dell’Ospedale, struttura più accessibile che eroga “rapidamente” prestazioni di natura anche tecnica-laboratoristica. Nel 2009 è stato approvato106 il “Modello di riorganizzazione delle degenze mediche presso l’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso”. Le nuove modalità organizzative prevedono una riorganizzazione delle degenze dell’area internisticogeriatrica finalizzata all’adeguamento delle cure prestate ai bisogni complessivi dei singoli pazienti, allo sviluppo di servizi alternativi al ricovero ospedaliero e all’attivazione di una efficiente integrazione con la rete extraospedaliera. Il modello organizzativo proposto prevede: l’aggregazione delle UOC di Medicina d’Urgenza, di Medicina I e Medicina II e di Geriatria nel Dipartimento di Medicina Interna (come previsto dal nuovo Atto Aziendale); una ridistribuzione dei posti letto, in particolare un incremento dei posti assegnati alla UOC Geriatria ed una riduzione di quelli assegnati all'UOC Medicina Interna e Medicina Oderzo; la strutturazione delle degenze per intensità di cure. Il progetto prevede l’articolazione delle aree di degenza sui seguenti tre livelli di intensità di assistenza medica: 106 156 Con Deliberazione del Direttore Generale n. 430 del 23.04.2009 il primo livello ad alta intensità di cure, da riservare ai pazienti che richiedono uno stretto monitoraggio da parte del personale medico ed infermieristico. Questa tipologia di cure viene prestata dall’Unità Operativa di Medicina d’Urgenza; il secondo livello a media intensità di cure, da riservare ai pazienti che mostrano le caratteristiche dell’acuzie ma che non richiedono il monitoraggio prestato nel I livello. Questo secondo livello si articola in due aree: - area medica: riservata prevalentemente ai pazienti di età inferiore a 75 anni; - area geriatrica: Geriatria, riservata prevalentemente ai pazienti di età superiore a 75 anni. il terzo livello a bassa intensità di cure, da riservare ai pazienti che presentano elevati bisogni assistenziali e che sono in fase di conclusione dell’iter diagnostico-terapeutico programmato per il piano di degenza, prima del trasferimento presso il domicilio o presso strutture residenziali. Questo livello di cure viene erogato presso l’UOS di degenza Post Acuzie Internistica (PAI). Il Dipartimento si articola in più servizi che si integrano per raggiungere l’obiettivo descritto di rispondere alla crescente e mutata domanda di salute. In tale ambito, a supporto dell’attività di reparto e per garantire la continuità assistenziale ai pazienti che accedono ai servizi ospedalieri, viene istituito il servizio di Ambulatorio centralizzato ed implementato il servizio di Continuità delle Cure. L’ospedale di Treviso è stato individuato quale sede della sperimentazione di un nuovo modello assi- 5.3.5 Modello stenziale dedicato a particolari tipologie di pazienti che devono essere sottoposti ad interventi chirur- assistenziale della gici elettivi in regime di ricovero ordinario e che neces- Week Surgery107 sitano di una degenza dai 2 a ai 5 giorni (al massimo dal lunedì al venerdì). Si tratta di una soluzione intermedia tra il ricovero ordinario e la day surgery, sulla base della constatazione che negli ospedali veneti il 55% dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico ha una degenza inferiore ai 5 giorni. Il modello di Week Surgery proposto presso l’Ospedale Cà Foncello di Treviso consiste di un’unità di chirurgia a ciclo breve, multidisciplinare, a valenza dipartimentale, che riguarda le Unità Operative afferenti al Primo Dipartimento di Chirurgia: Chirurgia 3°, Urologia, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Maxillofacciale ed Oculistica. Questa nuova organizzazione è iniziata nel 2008 e si è dimostrata utile sia per la diminuzione del consumo di risorse per l’Azienda, sia per il paziente al quale si prospettano tempi di ricovero sempre più brevi in caso di interventi chirurgici di piccola entità. Considerati gli importanti risultati, la sperimentazione è stata prorogata per tutto il 2009 e continuerà nel 2010. L’Ospedale di Treviso è sede della sperimentazione del nuovo modello assistenziale di Week Surgery Il progetto, studiato e progettato nel 2009 nell’ambito del progetto europeo Health Optimum, prenderà 5.3.6 Teleconsulto avvio nella sua fase sperimentale a partire dal 2010 e vedrà coinvolte le UOC di Neurologia dell’Ospedale neurologico per la Ca’ Foncello di Treviso e il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Conegliano. Il trattamento trombolitico è una gestione dell'ictus terapia che, se somministrata entro 3 ore dai primi sintomi dell’ictus, è in grado di portare a una riduzione 107 DGRV n. 3735 del 20.11.2007 157 05. BILANCIO DELLE ATTIVITÀ significativa sia della mortalità che dell’invalidità per i pazienti che ne sono colpiti. Grazie al teleconsulto neurologico, il Pronto Soccorso dell’ospedale periferico potrà trattare direttamente con trombolisi i pazienti colpiti da ictus. Una valutazione a distanza, attraverso lo scambio digitale di informazione e un sistema di videocamere, permetterà ai neurologi di Treviso e ai medici di Conegliano di definire la scala di gravità del paziente, decidendo quindi se sottoporlo o meno alla terapia, anche in centri che non sono abilitati al trattamento, moltiplicando così le occasioni di cura a tutto beneficio della popolazione. 5.3.7 Tecnologia ed informatica Dal 2009 sono state attivate alcune procedure, in fase di conclusione nel corso del 2010, di sostituzione di grandi apparecchiature, come le due Sale di Emodinamica e l’apparecchiatura di Litotrissia per il P.O. di Treviso, la Risonanza Magnetica Articolare, già collaudata e attiva per il P.O. di Oderzo, tutte apparecchiature a carattere strategico. È prevista, inoltre, sempre nel 2010, la sostituzione in toto di tutte le apparecchiature di endoscopia digestiva e respiratoria (apparecchiature diagnostiche e operative) per un costo complessivo di circa 1.900.000 euro. La programmazione delle acquisizioni delle apparecchiature elettromedicali rappresenta un processo decisionale di fondamentale importanza, perché strettamente connesso al mantenimento di un adeguato livello di efficienza e qualità del parco delle apparecchiature esistenti, nonché al potenziamento delle strutture e dei servizi ritenuti strategici dalla Azienda. Risulta uno strumento di governance attraverso il quale viene effettuata la rilevazione dei fabbisogni, il monitoraggio dei consumi e delle disponibilità finanziarie. Il Servizio pianificazione, valutazione e gestione delle Tecnologie Sanitarie, tenuto conto di quanto previsto dalle Linee guida aziendali, dello stato di obsolescenza e del valore del “parco apparecchiature” riferito al 2009, ha individuato i settori di investimento e ha formulato una previsione di spesa per il Piano Investimenti delle apparecchiature elettromedicali per il periodo 2010-2012, correlando la valutazione delle tecnologie alla verifica della sicurezza, dell’effettiva efficacia ed affidabilità diagnostico-terapeutica delle apparecchiature, il grado di utilizzo, il grado di obsolescenza, nonché degli eventuali rischi per i pazienti ed operatori. In ambito informatico, in previsione dell’obiettivo di costruzione di un sistema informativo paperless, nel biennio 2008-2009, si è lavorato alla strutturazione della matrice di responsabilità tra gli attori dei percorsi di informatizzazione per la gestione organizzata della sicurezza dei dati ed il coordinamento degli interventi a fronte di emergenze informatiche. Si è infatti attivata una mappatura dei sistemi informatizzati che ha individuato 127 software senza back-up in azienda, per i quali sono state attivate procedure per la messa in sicurezza. Si è inoltre operato con le analisi documentali preliminari al passaggio alla forma elettronica dell’informazione clinico-assistenziale ed è stata avviata l’indagine sulla rilevazione del fabbisogno informativo delle realtà organizzative clinico-assistenzaili e dei servizi. Si sta infine procedendo al consolidamento e potenziamento di sistemi informativi esistenti come il gestore richieste. 5.3.8 Infrastrutture Nel corso del biennio 2008-2009 sono state realizzate una serie di attività di ristrutturazione, che vanno inquadrate nel progetto complessivo della Cittadella della Salute. Tali attività sono descritte nel dettaglio nel focus. Le attività mirate a sviluppare la sicurezza del paziente e la gestione del rischio clinico sono costan- 5.3.9 Sicurezza del temente integrate nella progettualità aziendale e nei percorsi di miglioramento della qualità sviluppati paziente e gestiodall’Azienda. Il percorso svolto in questi anni è finalizzato a far acquisire la consapevolezza che l’errore ne del rischio è occasione di crescita professionale e di miglioramento per l’organizzazione. Pertanto le criticità che emergono durante l’attività, gli errori o quasi errori, vengono segnalati per essere poi analizzati, al fine di individuare le azioni che possano prevenirne il riaccadimento (o diminuirne gli effetti) in futuro. In tale prospettiva sono state avviate varie attività formative, sia a livello di singola UOC che aziendale, che hanno portato alla individuazione di referenti per sicurezza (medico e del comparto) per ogni UOC. La formazione ha avuto logico sviluppo nei primi progetti realizzati, che, secondo le indicazioni regionali in materia, hanno realizzato il modello organizzativo aziendale per la gestione del rischio clinico e il sistema informativo per la gestione dei sinistri. Altre attività sono state sviluppate in collaborazione con il Servizio per la Qualità, il Servizio per l’Informatica e la Farmacia realizzando il progetto di prescrizione informatizzata della terapia farmacologica in ospedale (vedasi capitolo 4 paragrafo 4.2 Informatizzazione in Ospedale), e quello sulla gestione delle soluzioni concentrate di elettroliti. Una ulteriore attività legata alla sicurezza del paziente consiste nell’identificazione sistematica dei processi “critici” attraverso la metodica detta “incident reporting”. Tale progetto, avviato nel corso del 2007, ha previsto il coinvolgimento iniziale di quattro Unità Operative di area chirurgica con le relative sale operatorie e dei Distretti e si sta estendendo gradualmente a tutte le Unità Operative. Altri progetti, più specifici, sono avviati presso il Dipartimento di Radiologia, le sale operatorie e la Farmacia. Anche nell’ambito dell’accreditamento di eccellenza sono state sviluppate azioni finalizzate a migliorare la tutela della sicurezza dell’assistito, definite Pratiche Obbligatorie per l’Ente (POE), per la cui trattazione specifica si rimanda al capitolo 3, paragrafo 3.1. Con il nuovo Atto Aziendale, deliberato a fine 2009108, è stata inoltre introdotta la nuova UOC “Medicina Legale e Sicurezza del paziente e dei processi clinico-assistenziali”. 108 158 Deliberazione del Direttore Generale n. 1524 del 30.12.2009 159 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE € 430.038 UTILE D’ESERCIZIO NEL 2009 € 202.970.000 IL COSTO DEL PERSONALE NEL 2009 5 LE SOCIETÀ PARTECIPATE DALL’AZIENDA E 4 I CONSORZI 20% AUMENTO DEL CAPITALE TECNOLOGICO NEL TRIENNIO 2007-2009 160 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 L’Azienda Ulss 9 di Treviso, quale ente strumentale della Regione Veneto, ha come finalità il perseguimento del benessere fisico, psichico e sociale della popolazione nel proprio ambiente di vita e di lavoro. A tal fine provvede ad erogare, in modo diretto e indiretto, prestazioni di assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale caratteristiche della prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. Per far ciò l’Azienda acquista beni e servizi che organizza e utilizza nel processo produttivo. Al pari delle aziende che operano in altri settori, assume rilievo considerare la gestione dell’attività dell’Azienda Ulss 9 dal punto di vista economico, inteso quale confronto fra costi sostenuti e ricavi realizzati in un dato periodo temporale, corrispondente all’anno solare, che dà luogo al risultato economico di esercizio. In senso economico, il costo rappresenta l’utilizzo o consumo di un fattore produttivo (es. beni sanitari, personale, energia, ecc.) ed il ricavo rappresenta la valorizzazione del servizio che viene erogato all’utente (es. prestazioni ospedaliere, analisi, cure, ecc.), espressi in valori monetari per renderli omogenei e consentire comparazioni nel tempo. Leggi Statali e della Regione Veneto, nel disporre la disciplina per la gestione economico finanziaria e patrimoniale delle aziende sanitarie e ospedaliere informata ai principi del codice civile, stabiliscono la compilazione del conto economico nel quale evidenziare gli elementi positivi (ricavi) e negativi (costi) che incidono sul risultato economico di esercizio. Le voci di ricavo e di costo individuate dalla Regione Veneto vengono di seguito descritte negli aggregati principali, maggiormente significativi ai fini espositivi. RICAVI (componenti positive) I contributi in conto esercizio rappresentati dalla quota del Fondo Sanitario Regionale per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie garantite dai livelli essenziali di assistenza, dalle elargizioni dei Comuni per le prestazioni sociali delegate dagli stessi alle Aziende sanitarie, dagli apporti di altri soggetti pubblici e privati, tutti finalizzati alla copertura dei costi di esercizio per l’attività tipica dell’Azienda. 6.1 ASPETTI ECONOMICI DELLA GESTIONE: RICAVI E COSTI COSTI (componenti negative) Acquisto di beni sia di natura sanitaria (prodotti farmaceutici, emoderivati, vaccini, diagnostici, presidi chirurgici, ecc.) che non sanitaria (alimentari, cancelleria, materiali per manutenzioni, ecc.) Mobilità passiva derivanti dalle prestazioni sanitarie richieste dai propri residenti ed erogate da altre Aziende sanitarie intra ed extra Regione Mobilità attiva Acquisto di servizi sanitari e socio sanitari derivanti dalle prestazioni sanitarie effettuate a pazienti di da soggetti/strutture private sanitarie (accreditate e altre Aziende Sanitarie intra ed extra Regione convenzionate) o da soggetti pubblici, necessari alla produzione ed erogazione di prestazioni sanitarie (esempio medici di base, assistenza farmaceutica, specialistica, a favore di anziani, disabili, ecc.) Prestazioni sanitarie e socio sanitarie raggruppano i ricavi derivanti da specifiche prestazioni richieste dagli utenti, da altre Aziende sanitarie, da strutture sanitarie private (esempio prestazioni del dipartimento di prevenzione, consulenze e servizi ad altre aziende sanitarie, prestazioni libero professionali) Acquisto di servizi non sanitari acquisto di servizi di carattere non sanitario in genere appaltati a terzi, quali lavanderia, pulizia, mensa, riscaldamento, manutenzioni, vigilanza utenze, ecc.) Godimento beni di terzi fitti, noleggi e canoni di beni da destinare all’esercizio delle attività aziendali 161 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE RICAVI (componenti positive) Tickets ricavi originati dalla quota di compartecipazione stabilita dalla vigente normativa a carico dell’utente Altri proventi non sanitari originati dalla gestione del patrimonio non strumentale per l’attività dell’Azienda sanitaria, dalle diverse modalità di recupero di costi sostenuti per conto di terzi, dai proventi conseguenti ad attività/servizi non sanitari, dai ricavi relativi a fatti accaduti negli esercizi precedenti. COSTI (componenti negative) Personale oneri retributivi e contributivi del personale dipendente a tempo determinato e indeterminato Oneri diversi di gestione riferiti ai compensi agli organi direttivi e di controllo ed ai costi amministrativi, le imposte, le tasse ed i tributi ed i costi sempre della gestione ordinaria ma relativi a esercizi precedenti 2007 2008 2009 585.870.602 616.879.979 653.127.408 Mobilità attiva 99.310.744 107.452.672 108.727.648 Ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie 13.670.837 14.629.169 16.206.654 Ticket (Compartecipazione) 12.245.401 11.094.524 11.334.536 8.265.221 10.434.173 14.803.215 719.362.805 760.490.518 804.199.461 71.068.573 76.545.460 81.588.715 Contributi in conto esercizio Altri proventi non sanitari A) Valore della Produzione Acquisti di beni Ammortamenti Proventi finanziari per quote determinate che esprimono il contributo dei Interessi attivi e altri ricavi generati dalla gestione cespiti al processo produttivo finanziaria dell’Azienda Variazione delle rimanenze: quale componente a rettifica o ad integrazione dei costi di esercizio connesse alle rimanenze di beni sanitari e non sanitari Proventi straordinari Ricavi la cui fonte è estranea all’attività ordinaria svolta dall’Azienda sanitaria per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali CONTO ECONOMICO (AREA SANITARIA E SOCIALE) Accantonamenti quote di costo contabilizzate nel conto economico necessarie a coprire oneri, spese e perdite connesse a fatti Aziendali di natura determinata e accaduti nell’esercizio, per i quali la relativa manifestazione finanziaria, ancorché di ammontare indeterminato, si concretizzerà certamente (oneri) o probabilmente (rischi) negli esercizi futuri. Plusvalenze da cessione dei beni immobilizzati Oneri finanziari differenza positiva tra valore di vendita e valore contabile, interessi passivi e altri costi generati dalla gestione al netto del fondo ammortamento, di un bene durevole finanziaria dell’Azienda (es. fabbricato, attrezzatura sanitaria, automezzo) Mobilità passiva 42.664.319 46.531.839 50.668.377 336.316.786 339.232.813 367.009.914 Acquisti di servizi non sanitari 50.774.446 55.843.161 58.246.111 Manutenzioni 12.517.021 12.379.671 13.226.817 Godimento di beni di terzi 2.496.877 2.436.307 2.695.218 Oneri diversi di gestione 1.941.764 8.158.480 2.123.161 Variazione delle rimanenze -1.941.355 -2.589.553 -294.071 B) Costi della Produzione 515.838.431 538.538.177 575.264.242 C)=A-B Valore aggiunto 203.524.373 221.952.341 228.935.219 Personale 179.116.452 195.784.436 202.970.211 1.292.521 1.541.872 1.600.661 Acquisti di servizi sanitari e socio sanitari Compenso agli organi direttivi D) costi operativi interni 180.408.973 197.326.308 204.570.871 E)=C-D Margine operativo lordo 23.115.401 24.626.032 24.364.348 Oneri straordinari costi la cui fonte è estranea all’attività ordinaria svolta dall’Azienda sanitaria per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali Ammortamenti e svalutazioni 17.865.417 19.666.620 21.154.403 Accantonamenti dell’esercizio 10.984.535 5.556.220 1.753.696 F) costi strutturali interni 28.849.952 25.222.841 22.908.099 Minusvalenze da cessione di beni immobilizzati differenza negativa tra valore di vendita e valore contabile al netto del fondo ammortamento di un bene durevole (es. fabbricato, attrezzatura sanitaria, automezzo) G)=E-F reddito operativo -5.734.551 -596.808 1.456.249 9.758 5.444 1.798.527 Proventi finanziari Oneri finanziari (-) Rivalutazioni finanziarie Svalutazioni finanziarie (-) Sulla base delle categorie di ricavo e costo dello schema di conto economico adottato dalla Regione Veneto, viene riportata la gestione economica del triennio 2007 - 2009 utilizzando una configurazione a valore aggiunto che, mediante una riclassificazione delle voci, evidenzia i risultati intermedi. H) saldo proventi e oneri finanziari 76 444 45.116 0 0 15.000 0 1.287.041 35.484 1.798.082 I)=G-H risultato ordinario -4.447.511 -561.324 3.254.331 Proventi straordinari 11.507.130 4.682.439 14.406.550 8.753.200 4.162.302 4.452.541 78.538 119.405 2.820.757 Oneri straordinari Plusvalenze da cessione beni immobilizzati Minusvalenze da cessione beni immobilizzati L) saldo proventi e oneri straordinari M)=I-L risultato lordo N) imposte e tasse dell’esercizio O)=M-N risultato netto d’esercizio 162 94.823 1.372.105 76.681 96.149 13.461 2.755.787 543.393 12.761.305 -1.691.724 -17.932 16.015.636 14.370.899 15.232.175 15.585.598 -16.062.623 -15.250.107 430.038 163 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE Tale riclassificazione consiste in una riesposizione dei valori di conto economico diretta a trasformare una struttura mirata alla dimostrazione dei risultati (secondo lo schema del codice civile e della Regione) in una struttura finalizzata all’analisi, costruita per evidenziare delle grandezze reddituali. Lo schema di riclassificazione a valore aggiunto si propone di evidenziare la ricchezza prodotta e distribuita dall’azienda tra i vari conferenti di fattori produttivi: i dipendenti, sotto forma di salari, stipendi, contributi; lo Stato, sotto forma di imposte; i finanziatori, sotto forma di interessi; l’autofinanziamento, in forma di accantonamenti nei fondi ammortamento e negli altri fondi. Inoltre, ricavi e costi vengono distinti in ordinari e straordinari e nell’ambito di quelli ordinari tra componenti caratteristici e accessori a seconda delle diverse aree gestionali cui si riferiscono, allo scopo di misurare l’incidenza di ogni funzione aziendale. Vengono quindi a delinearsi l’area caratteristica o tipica cui sono riconducibili tutti quei valori economici collegati al campo di attività specifica o tipica dell’impresa e che sono ricorrenti nello svolgimento delle operazioni aziendali (gestione ordinaria), l’area finanziaria che comprende i valori relativi al finanziamento della produzione, l’area accessoria o extra-caratteristica che contiene tutti i costi e i ricavi relativi al settore non tipico della gestione (proventi e oneri legati a cespiti patrimoniali che generano redditi autonomi rispetto a quelli prodotti dalla gestione ordinaria) e l’area straordinaria che include i costi e i ricavi dipendenti da avvenimenti eccezionali, da fatti non ricorrenti verificatesi nelle altre aree gestionali. I risultati intermedi sono costituiti dal: valore aggiunto: ricchezza concretamente prodotta dall’azienda nell’esercizio della sua attività tipica e/o caratteristica, quale differenza tra valore e costo della produzione; (il valore che un’azienda aggiunge, impiegando i fattori produttivi, al valore dei beni e servizi che acquista da altre aziende); margine operativo lordo, ottenuto sottraendo dal risultato precedente il costo del personale e degli organi direttivi, esprime la capacità dell’azienda di produrre un autofinanziamento lordo; reddito operativo, deducendo dal margine operativo gli ammortamenti e gli accantonamenti e rappresenta in definitiva il risultato della gestione tipica dell’azienda, ossia la ricchezza generata e assorbita dalla sua specifica attività a prescindere dalla politica finanziaria e da eventi di natura straordinaria. Tale reddito è influenzato solo dai componenti di reddito inerenti all’attività tipica e ordinaria dell’azienda; risultato ordinario, deriva dall’impatto del saldo delle componenti finanziarie originate dagli oneri finanziari relativi ai finanziamenti ottenuti e dai proventi finanziari relativi all’impiego delle disponibilità liquide (depositi bancari o altri investimenti temporanei di liquidità); risultato lordo: esprime il valore economico prima delle imposte considerando l’apporto dei ricavi e costi di carattere straordinario, nel senso di non appartenenti alla gestione ordinaria, e da proventi e oneri legati ad eventi eccezionali, nonché delle plusvalenze e minusvalenze originate dalla cessione di immobilizzazioni; risultato netto: risultato dell’esercizio sottratte le imposte. La gestione economica si è caratterizzata per l’efficiente utilizzo delle risorse e per la ricerca di azioni volte al contenimento dei costi 164 La composizione del valore della produzione negli anni considerati viene di seguito illustrata: Contributi in conto esercizio 700 Prestazioni Sanitarie (compresa Mobilità) 600 Tickets Altri proventi 500 400 300 200 100 0 2007 2008 2009 I contributi in conto esercizio costituiscono la parte più rilevante del valore della produzione. Sono formati dai: contributi della Regione relativi alla quota del Fondo Sanitario Regionale per assicurare le prestazioni ai cittadini secondo i livelli essenziali di assistenza e alla quota per il bilancio sociale; contributi dei Comuni (o altri enti pubblici quali lo Stato) prevalentemente per l’attività socio assistenziale delegata all’azienda socio sanitaria; contributi erogati da altri soggetti pubblici e privati. L’andamento temporale dei contributi in conto esercizio, in valore assoluto e in percentuale d’incremento sull’anno precedente, viene descritto nella tabella sottostante: 2007 2008 2009 Contributi dalla Regione 574.713.370 604.129.435 5,12% 633.743.050 4,90% - Fondo Sanitario indistinto 565.319.240 599.239.061 6,00% 627.809.528 4,77% - Fondo Sanitario vincolato 5.440.042 2.098.525 -61,42% 2.699.975 28,66% - Bilancio Sociale indistinto 1.445.264 1.380.588 -4,47% 1.373.001 -0,55% - Bilancio Sociale vincolato 2.508.824 1.411.261 -43,75% 1.860.546 31,84% 18.893.408 65,57% 10.885.034 11.411.438 4,84% - indistinti Contributi da Altri Enti Pubblicii 44.450 234.162 426,79% - vincolati 10.840.583 11.177.276 3,11% 272.198 1.339.106 391,96% 585.870.602 616.879.979 5,29% Contributi da altri soggetti pubblici o privati Totale 207.621 -11,33% 18.685.787 67,18% 490.950 -63,34% 653.127.408 5,88% 165 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE Altrettanto significativo è l’apporto fornito dalla mobilità attiva alla formazione del valore della produzione. Il confronto con la mobilità passiva determina un saldo costantemente positivo nel periodo considerato, confermando la capacità di attrarre utenti afferenti ad altre Aziende Sanitarie regionali ed extraregionali a dimostrazione della qualità delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie erogate dall’Azienda Ulss 9. CONFRONTO TRA LA MOBILITÀ PASSIVA E ATTIVA Mobilità passiva Mobilità attiva 2009 2008 L’alienazione di terreni e fabbricati disponibili, cioè non destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale, è subordinata all’autorizzazione regionale alla vendita. Tali proventi, quindi, non sono generati dall’attività caratteristica dell’Azienda ma costituiscono il risultato della politica aziendale che prevede il reperimento di risorse finanziarie da reinvestire anche attraverso la dismissione del proprio patrimonio, ossia con mezzi propri senza il ricorso a fonti di finanziamento esterne. Nella formazione del costo della produzione partecipano in modo importante le voci costituite dall’acquisto di beni, dagli acquisti di servizi sanitari e socio sanitari e dagli acquisti di servizi non sanitari. Gli acquisti di beni (in prevalenza sanitari), il cui valore si è mantenuto nel triennio attorno al 14% sul totale del costo della produzione (13,8% nel 2007 e 14,2% nel 2008 e 2009), si caratterizzano per un aumento costante negli anni dovuto prevalentemente ad un maggior consumo di farmaci ad elevato costo, dall’aumento dei pazienti trattati (volume di attività) e all’aumentato costo di alcuni tipologie di prodotti a seguito dell'aggiudicazione di nuove gare. Tale tipologia di acquisto è quella fino ad oggi maggiormente interessata agli acquisti centralizzati a livello regionale o provinciale al fine di realizzare efficienze ed economie negli approvvigionamenti. Gli acquisti di servizi sanitari e socio sanitari, in particolare da soggetti privati, influiscono per il 52-54% sul costo della produzione nel periodo considerato (54,1% nel 2007, 52,7% nel 2008 e 52,1% nel 2009). Nella tabella sottostante viene illustrato l’andamento delle principali voci: 2007 0 20 40 60 80 100 120 (valori espressi in milioni di euro) Altra grandezza di grosso impatto sul risultato economico è costituita dal valore delle plusvalenze da cessione di beni immobilizzati, vale a dire la differenza positiva tra il prezzo di vendita di un bene immobile ed il suo valore iscritto nell’attivo dello stato patrimoniale dell’Azienda al netto del fondo ammortamento. Le plusvalenze realizzate nel periodo sono da attribuirsi prevalentemente alla vendita di terreni di cui l’Azienda Ulss 9 di Treviso è divenuta proprietaria per effetto del trasferimento attuato dalla Regione, con una serie di deliberazioni dal 1994 al 1999, di tutti i beni che costituivano patrimonio dei Comuni con vincolo di destinazione alle disciolte Ulss 10 di Treviso e 11 di Oderzo. PLUSVALENZA Fabbricati Terreni Altri beni Totale 166 2007 2008 2009 - - - 72.538 88.705 2.805.644 6.000 30.700 15.113 78.538 119.405 2.820.757 ACQUISTI DI SERVIZI SANITARI E SOCIO SANITARI (da soggetti privati) Prestazioni di ricovero ordinario e diurno (in strutture convenzionate e accreditate) Prestazioni di medicina di base (Medici Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Medici di Continuità Assistenziale) Prestazioni di assistenza farmaceutica (erogazione tramite farmacie) Prestazioni di assistenza specialistica (convenzionata interna e da strutture accreditate) 2007 2008 2009 71.651.858 71.099.509 72.308.601 37.958.431 39.649.343 40.922.824 61.462.679 61.012.683 62.241.728 47.383.92 51.462.543 58.796.229 Prestazioni di riabilitazione ex art 26 L. 833/78 7.357.709 5.691.497 5.771.463 Prestazioni e servizi a favore di soggetti affetti da disabilità fisica o psichiatrica, anziani, tossicodipendenti 42.346.478 43.918.584 47.277.824 Prestazioni di assistenza protesica 6.258.213 6.226.223 6.449.820 Prestazioni di assistenza integrativa regionale 4.414.524 4.948.245 5.262.001 Lo sviluppo temporale di tali servizi risente di una molteplicità di fattori. I costi per le strutture preaccreditate sono influenzati dalla determinazione da parte della Regione di un tetto del volume di attività a loro disposizione e dal meccanismo della regressione tariffaria che consente di superare tale limite riducendo però progressivamente il corrispettivo loro dovuto fino all’azzeramento oltre una certa soglia; si evidenzia inoltre che, a far data dall’esercizio 2004, ha preso avvio la sperimentazione gestionale dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza (s.p.a controllata da questa Azienda) che, nascendo come struttura preaccreditata, sconta il meccanismo suddetto per l’attività di ricovero e specialistica. Per converso si è ottenuta la riduzione dei costi legati alla gestione dell’Ospedale di Motta, non più a carico di questa Azienda, ed un progressivo aumento della mobilità attiva, intra ed extraregionale, data la collocazione geografica della struttura stessa. Si evidenzia che tale sperimentazione è 167 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE cessata il 31.12.2009 e tale struttura quindi, a partire dal 2010, rientra nell’ambito dei meccanismi riservati dalla Regione alle strutture private preaccreditate. I costi della medicina di base e dell’assistenza specialistica interna scontano gli effetti economici conseguenti all’applicazione nel 2009 dei rinnovi contrattuali a seguito dell’Accordo Collettivo Nazionale. Inoltre nell’ambito del triennio considerato sono state attivate formule organizzative di medicina associata (UTAP) cui, a fronte di un più elevato livello di servizio, corrisponde un maggior onere. La spesa farmaceutica mostra un incremento nel triennio considerato rispetto agli esercizi precedenti dovuto all’aumentato fabbisogno e alla dinamica dei prezzi dei farmaci. Il 2009 risente di un abbattimento temporaneo dei listini finalizzato al recupero di risorse a livello nazionale per fronteggiare l’emergenza sorta in seguito al terremoto in Abruzzo; tale abbattimento è stato controbilanciato nei ricavi con la riduzione operata dalla Regione nell’ambito del riparto del Fondo Sanitario Regionale: l’impatto di tale manovra è stato di circa un milione di euro. L’incremento nel tempo risulta calmierato dall’attività di distribuzione diretta dei farmaci per cui il paziente dimesso può ricorrere alla farmacia ospedaliera in luogo di quelle convenzionate territoriali, consentendo al Servizio Sanitario Nazionale di realizzare un notevole risparmio e che per quanto riguarda l’Azienda Ulss 9 di Treviso è andato via via aumentando fino a stabilizzarsi; nel triennio considerato si è registrata una leggera inversione di tendenza in aumento. Le prestazioni a favore di soggetti affetti da disabilità, di anziani e tossicodipendenti hanno risentito dell’aumento delle rette nonché del riconoscimento di nuove quote aventi rilievo sanitario e con riferimento alle prestazioni di riabilitazione e di assistenza protesica di una accresciuta domanda da parte degli assistiti. Per l’assistenza integrativa regionale, l’incremento negli anni più recenti è da attribuire essenzialmente all’aumento del numero di pazienti con richieste di prodotti dietetici, all’aumento dei pazienti diabetici e dei prezzi di listino. Gli acquisti di servizi non sanitari, comprensivi delle manutenzioni, si attestano attorno al 12,5% del costo di produzione. Il loro sviluppo nel periodo è dovuto al concorso di più elementi tra i quali l’aumento dei corrispettivi dei servizi appaltati a causa dell’inflazione, l’estensione, nell’ambito del servizio lavanderia, a prestazioni quali il noleggio e la sterilizzazione dei ferri che entrerà a pieno regime nel 2010. Nell’ambito del servizio mensa è necessario annotare l’implementazione, nel corso del 2009, del vassoio personalizzato il quale nella fase iniziale comporta un incremento di costi mentre a regime dovrebbe consentire di individuare con maggiore precisione gli utenti che realmente ne devono fruire, anche in questo caso ciò si dovrebbe tradurre in un contenimento dei costi. Il maggior consumo di utenze (energia elettrica, telefono, ecc.) legato all’accresciuto numero di linee trasmissione dati negli ospedali e nel territorio e alla maggior potenza richiesta a fronte dell’aumentata tecnologia all’interno dei presidi ospedalieri. I costi relativi al Personale presentano un trend crescente nel triennio da ascrivere alla sottoscrizione dei rinnovi contrattuali e delle politiche di rafforzamento dell’area sanitaria anche in considerazione della necessità di adeguare la reale struttura dei costi al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. 168 L’andamento del costo del personale per l’Azienda viene illustrato nel grafico seguente: COSTO DEL PERSONALE* 210.000 202.970 200.000 195.784 190.000 180.000 179.116 170.000 160.000 150.000 2007 * 2008 2009 Dati in migliaia di euro I costi descritti in precedenza dipendono per buona sostanza da variabili esogene, quali normative regionali (limiti ai volumi di attività delle strutture accreditate) o statali (Contratti collettivi Nazionali di Lavoro, Legge 248/2005), non direttamente gestibili dall’Azienda e tali da incidere fortemente sul risultato finale. Tuttavia, pur dovendo sopportare i loro effetti, la gestione economica dell’Azienda nel periodo si è sempre caratterizzata per l’efficiente utilizzo delle risorse e per la ricerca di azioni dirette a contenere la crescita dei costi (tra le quali si ricordano l’adesione a gare centralizzate a livello regionale, area vasta o provinciali, il potenziamento della distribuzione diretta di farmaci, il consolidamento della sperimentazione gestionale dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di Motta di Livenza, per citarne alcune). La situazione patrimoniale dell’Azienda Ulss 9 di Treviso viene rappresentata nel suo insieme nello Stato Patrimoniale, documento nel quale vengono evidenziate le attività (impieghi), le passività e il patrimonio netto (fonti) esistenti in un determinato momento, di norma fatto corrispondere al 31 dicembre dell’anno, in base alle voci patrimoniali determinate dalla Regione. Per il triennio 2007 - 2009 viene riportato lo stato patrimoniale dell’Azienda classificato secondo i requisiti di liquidità delle poste attive e di esigibilità delle poste passive, esposte in ordine decrescente in base alla loro attitudine a trasformarsi rispettivamente in entrate o uscite di cassa. Ciò comporta la distinzione tra attività e passività “a breve” dette anche correnti (entro l’anno) e quelle invece a “medio e lungo termine” dette immobilizzate o non correnti (oltre l’anno), assumendo per convenzione quale regola generale la durata annua del periodo amministrativo. 6.2 IL PATRIMONIO AZIENDALE: ATTIVITÀ E PASSIVITÀ 169 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE STATO PATRIMONIALE 2007 2008 2009 DISPONIBILITÀ LIQUIDE Denaro e valori in cassa Depositi bancari Depositi di tesoreria Depositi postali TOTALE DISPONIBILITÀ LIQUIDE 2008 2009 7.910.837,75 47.542.893,41 47.562.893,41 95.415,42 107.063,86 92.969,88 - - - 104.977.468,90 66.899,19 71.888.372,10 Crediti verso Regione - 12.585.181,81 14.496.089,10 Crediti verso Comuni - - - Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. della Regione - - - Partecipazioni Crediti: 292.524,56 260.603,65 361.809,78 105.365.408,88 434.566,70 72.343.151,76 Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. extra Regione - - - - - - Crediti verso Erario - - - Altri titoli - - - Altri crediti - - - TOTALE ATTIVITÀ FINANZIARIE - - - Altri titoli - - - 8.496.815,21 10.851.138,94 11.215.474,35 RIMANENZE Rimanenze di beni sanitari Rimanenze di beni non sanitari TOTALE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 7.910.837,75 60.128.075,22 62.058.982,51 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 162.035.991,02 223.984.906,72 237.737.773,55 TOTALE ATTIVO 344.240.719,70 338.855.910,12 388.228.628,28 - - - 462.697,29 697.926,25 627.662,08 8.959.512,50 11.549.065,19 11.843.136,43 Crediti verso Regione 25.438.715,53 66.266.780,14 18.869.113,28 Debiti verso Regione 885.908,40 3.473.884,62 741.715,23 Crediti verso Comuni 5.012.709,20 3.095.134,34 3.382.152,67 Debiti verso Comuni 772.194,42 468.279,45 1.244.068,77 Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. della Regione 7.579.145,74 9.949.981,85 10.934.181,31 Debiti verso aziende socio sanitarie ed osped della Regione 1.044.296,75 3.263.440,31 8.297.329,40 Crediti verso aziende socio sanit. ed osped. extra Regione 297.496,42 297.496,42 297.496,42 62.874,19 86.675,58 93.989,91 Crediti verso Erario 349.776,71 391.889,24 397.631,63 135.031.502,27 110.306.986,03 137.719.745,14 Altri crediti 27.566.840,74 21.228.302,16 30.755.570,16 Ratei attivi 6.025,33 6.025,33 6.025,33 Risconti attivi 1.629.097,63 1.651.762,03 1.662.395,74 TOTALE CREDITI 67.879.807,30 102.887.371,51 66.304.566,54 ATTIVO CIRCOLANTE 182.204.728,68 114.871.003,40 150.490.854,73 TOTALE RIMANENZE CREDITI Costi di impianto e di ampliamento - - - Costi di ricerca e di sviluppo 1.132.965,88 2.016.319,76 1.959.888,09 Diritti di brevetto e di utilizz. delle opere dell’ingegno 3.229.369,49 3.732.524,30 4.315.852,14 - - - 2.475.266,13 2.529.878,03 2.535.895,06 Immobilizzazioni immateriali in corso e acconti 0,00 108.883,66 108.883,66 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 6.837.601,50 8.387.605,75 8.920.518,95 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili Altre immobilizzazioni immateriali DEBITI Mutui IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Debiti verso aziende socio sanitarie ed osped. extra Regione Debiti verso fornitori Debiti verso Istituti bancari - - - Debiti verso Erario 9.392.303,38 3.866.852,37 12.260.845,70 Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 22.026.154,31 14.140.179,39 21.761.415,04 Debiti verso dipendenti 54.868.356,31 61.172.098,22 57.448.521,35 Altri debiti 13.516.345,69 11.471.926,41 22.022.921,64 TOTALE DEBITI 237.599.935,72 208.250.322,38 261.590.552,18 1.795.294,90 2.036.276,78 1.617.661,76 - - - Altri fondi 12.564.419,73 10.094.564,83 7.569.877,47 TOTALE FONDI RISCHI ED ONERI 14.359.714,63 12.130.841,61 9.187.539,23 Fondo premio operosità SUMAI 1.675.282,89 1.602.842,05 1.955.805,61 - - - 1.675.282,89 1.602.842,05 1.955.805,61 103.348.079,72 124.759.188,75 128.531.141,24 - Fondo per imposte Fondo debiti in contestazione Fondi equivalenti TFR TOTALE FONDO OPEROSITÀ MEDICI SUMAI ED EQUIVALENTE TFR PATRIMONIO NETTO Terreni 3.272.100,89 3.268.595,60 3.181.158,50 Fabbricati 95.239.394,08 95.116.008,26 105.958.979,54 Fondo di dotazione Impianti e macchinario 18.140.529,67 20.196.448,97 18.053.552,57 Riserve di rivalutazione - - Attrezzature sanitarie 19.685.833,83 19.632.001,75 21.197.579,21 Altre riserve - - - - - -15.250.107,05 Mobili e arredi 1.826.312,24 1.854.014,87 2.160.119,68 Risultati economici portati a nuovo Macchine d’ufficio 2.526.154,09 2.755.361,98 2.753.657,25 Risultati economici dell’esercizio -16.062.622,95 -15.250.107,05 430.038,44 TOTALE PATRIMONIO NETTO 87.285.456,77 109.509.081,70 113.711.072,63 Automezzi Altri beni 398.601,19 807.382,87 687.304,94 3.052.136,20 4.844.854,25 8.033.067,89 Ratei passivi Risconti passivi Immobilizzazioni materiali in corso e acconti 3.146.489,58 6.994.557,20 4.732.852,51 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 147.287.551,77 155.469.225,75 166.758.272,09 TOTALE RATEI E RISCONTI PASSIVI TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 170 2007 IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE ATTIVITÀ FINANZIARIE Partecipazioni STATO PATRIMONIALE - - - 3.320.329,69 7.362.822,38 1.783.658,62 3.320.329,69 7.362.822,38 1.783.658,62 344.240.719,70 338.855.910,12 388.228.628,27 171 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE 2009 0% 48% Rimanenze 5% 10% 8% Crediti 37% 90% 44% Attivo circolante 100% 100% 100% La cassa dell’Azienda, costituita dalle disponibilità liquide, presenta una dimensione importante in termini assoluti: ciò é dovuto anche alla regolarità delle rimesse mensili relative ai finanziamenti in conto esercizio da parte della Regione tale da evitare il ricorso all’anticipazione di cassa (che comporta un aggravio per il conto economico dell’Azienda) e di assicurare i termini di pagamento con i fornitori. La voce Crediti dello Stato Patrimoniale risulta composta in maniera significativa da quelli esistenti nei confronti della Regione e dei Comuni e da quelli inclusi in “altri crediti”. I crediti verso la Regione rappresentano prevalentemente quanto ancora deve riscuotersi per i finanziamenti assegnati dall’Ente stesso all’Azienda per l’attività corrente e in conto capitale e per la mobilità attiva. I crediti verso i Comuni esprimono, per la maggiore, la quota da incassare dei finanziamenti per lo svolgimento dell’attività a carattere sociale delegata all’azienda sanitaria o per l’acquisto di sue prestazioni. L’entità dei crediti verso tali enti pubblici risente della situazione delle loro disponibilità monetarie e della gestione circa la loro erogazione, come detto sopra a proposito delle rimesse finanziarie in conto esercizio della Regione. Le posizioni creditorie comprese nella voce “altri crediti” sono costituite in prevalenza da crediti verso clienti pubblici e privati nei cui confronti sono state erogate le prestazioni caratteristiche dell’azienda sanitaria. Le immobilizzazioni immateriali sono composte dai diritti di brevetto e di utilizzazione delle opere dell'ingegno che costituiscono gli investimenti effettuati in software necessario per il funzionamento e la gestione dei servizi informativi aziendali. La voce “altre immobilizzazioni immateriali” riguarda gli interventi su fabbricati di terzi, in prevalenza Comuni, concessi in uso all’Azienda Ulss 9 quali sedi per lo svolgimento o l’erogazione dei servizi sanitari o di carattere socio sanitario (in maggior parte distretti, centri diurni). I costi di ricerca e sviluppo si riferiscono ad attività relative a progetti destinati alla ottimizzazione dei processi sanitari attraverso la telemedicina, la teleassistenza, nonché a studi, esperimenti, indagini e ricerche di utilità generica all'impresa o la cui applicazione consentirà la produzione di materiali, strumenti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o sostanzialmente migliorati. Le immobilizzazioni materiali sono costituite dagli investimenti in beni strumentali allo svolgimento delle attività istituzionali e dagli investimenti non strumentali, distinti secondo le caratteristiche dei beni e la loro destinazione ed uso. 172 TERRENI FABBRICATI IMPIANTI ATTREZZATURE SANITARIE MOBILI E ARREDI 18.547 5.689.397 5.532.206 4.308.777 560.397 MACCHINE AUTOMEZZI ALTRI BENI D’UFFICIO 2007 2008 58% acquisizioni 2008 2007 Disponibilità liquide I terreni ed i fabbricati di proprietà sono confluiti in Azienda all’atto della sua costituzione tramite assegnazione da parte della Regione del patrimonio degli enti locali con vincolo di destinazione all’attività sanitaria, la cui composizione è andata in seguito modificandosi per effetto di acquisizioni, ampliamenti e alienazioni. I fabbricati si distinguono a loro volta in “strumentali” e “non strumentali”; ciò in dipendenza della loro destinazione (diretta o indiretta) all’attività caratteristica propria dell’Azienda sanitaria e socio sanitaria oppure della loro connotazione quali investimenti patrimoniali. Per quanto riguarda i terreni sono prevalentemente di natura non strumentale. La dinamica delle immobilizzazioni materiali, per valore iscritto nello stato patrimoniale, viene di seguito illustrata: acquisizioni alienazioni 3.505 - - 86.378 5.228 1.043 - 3.499 2009 L’attivo circolante raggruppa le attività caratterizzate da una pronta liquidità (disponibilità liquide) e gli impieghi la cui realizzazione potrà avvenire entro l’anno, periodo di norma corrispondente al ciclo produttivo aziendale. Il peso relativo delle componenti tale grandezza trova evidenza nella tabella sotto riportata. 1.269.870 245.037 1.233.811 acquisizioni - 15.955.684 2.843.295 6.660.925 760.318 1.071.877 135.855 4.410.650 alienazioni 87.437 - - 15.318 - 11.236 - - alienazioni 5.748 - 3.654 53.442 2.571 13.678 - 3.336 - 4.823.728 6.897.525 4.984.773 497.206 1.206.129 644.677 2.661.631 (Nelle acquisizioni vengono considerate anche le manutenzioni straordinarie che rappresentano interventi aventi carattere incrementativo; nelle alienazioni sono compresi anche i fuori uso). Le immobilizzazioni finanziarie, costituiscono investimenti durevoli di natura finanziaria. L’Azienda Ulss 9 di Treviso detiene porzioni di capitale in forma di azioni o di quote (partecipazioni) in varie società e consorzi. Nel corso degli anni l’Azienda Ulss 9 di Treviso ha concretizzato la possibilità ammessa dal legislatore per gli Enti Pubblici, tra cui le Aziende Sanitarie, di gestire determinati servizi pubblici o di effettuare sperimentazioni gestionali mediante la costituzione di società per azioni o a responsabilità limitata a partecipazione mista pubblico-privata, al fine di ottenere da questo coinvolgimento tra soggetti pubblici e privati un apporto qualificato in termini di efficienza, economicità ed efficacia della gestione dei servizi. Analogamente l’Azienda Ulss 9 di Treviso partecipa ad alcuni consorzi, costituiti tra tutte o alcune aziende socio sanitarie venete e altri enti pubblici, allo scopo di realizzare sinergie nonché di procurarsi determinati servizi a condizioni migliori. L’Azienda ha costituito Società interamente partecipate o a partecipazione mista per dare efficienza, economicità ed efficacia alla gestione dei servizi 173 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE L’insieme delle partecipazioni dell’Azienda Ulss 9 di Treviso viene sintetizzato nei prospetti seguenti: SOCIETÀ Gestione Immobiliare Ca’ Foncello S.p.a Ospedale Riabilitativo di Alta Specialità S.p.a. 100% 75% Sister S.r.l. 51% Villa Rieti Rota Srl 15% Nove Servizi S.r.l. 100% CONSORZIO Consorzio Arsenàl Consorzio Energia Cuoa Sanità Consorzio Istituto Oncologico Veneto 174 QUOTA ATTIVITÀ Anno costituzione 1982. Gestione in affitto dei terreni e fabbricati rurali di proprietà dell’Azienda Ulss 9 di Treviso; esecuzione di tutte le attività tecnico/amministrative necessarie ad una razionale ed efficace gestione sia dei fondi di proprietà aziendale che degli immobili strumentali e non strumentali dell’Azienda. Anno costituzione 2003. L’ospedale accoglie in regime di ricovero ordinario o day hospital persone che necessitano di progetti riabilitativi individualizzati per disabilità complesse di varia origine. Scopo dei progetti riabilitativi è di assistere le persone con disabilità transitorie o permanenti aiutandole a raggiungere il massimo di autonomia, integrazione sociale e qualità di vita concessi dalla disabilità. Tali progetti riguardano le patologie disabilitanti di origine neurologica, ortopedica, cardiologia, pneumologica, angiologica, vascolare e flebologica. Anno costituzione 2002. Fornitura di servizi di supporto amministrativo/sanitario tra cui: attività organizzativa e amministrativa dell’assistenza protesica/integrativa agli invalidi civili, di guerra e di servizio, dell’assistenza agli stranieri e degli italiani all’estero; attività del centro unico prenotazioni e del centro ospedaliero prenotazioni; attività di supporto presso il poliambulatorio di Treviso/Mogliano Veneto, compreso il servizio della sala prelievi di Treviso, Motta di Livenza e Mogliano Veneto. Anno costituzione 2002 e inizio partecipazione 2003. Erogazione di servizi di formazione e informazione e di prestazioni di servizi amministrativi, tecnici ed organizzativi a soggetti terzi, in particolare ad enti pubblici e privati, consorzi, associazioni e società. Societa sciolta nel 2008 con azzeramento della partecipazione Anno costituzione 2009 e inizio partecipazione 2009. Implementazione e sviluppo in ambito aziendale del: Controllo di Gestione, Sistema Qualità Aziendale, Controllo Interno, Monitoraggio dei contratti relativi ai servizi in outsourcing, Project Management per i progetti aziendali ATTIVITÀ Consorzio di Telemedicina costituito nel 2002, poi nel 2005 Arsenàl Supporto alle strutture sanitarie e l’Amministrazione regionale per la diffusione della telemedicina, distribuzione di servizi ai consorziati quali attività di fund raising, trasferimento di know how, condivisione delle esperienze di telemedicina maturate. Anno costituzione 2005. Consentire risparmi nell’acquisto di fonti energetiche. Anno costituzione 2005. Assicurare a favore delle Aziende Ulss consociate, da sola o in collaborazione con altri soggetti, la progettazione e la gestione di piani di formazione e di qualificazione professionale del personale socio sanitario e amministrativo, dipendente e convenzionato, a costi inferiori rispetto alla concorrenza. Anno costituzione 2005. L'Istituto Oncologico Veneto è stato riconosciuto come Istituto di Ricerca e Cura nel 2005. Il totale delle immobilizzazioni può essere confrontato con il totale dell’attivo. Con questo rapporto si vuole esprimere l’indice di elasticità degli investimenti. Le immobilizzazioni (immateriali, Elasticità investimenti materiali e finanziarie) costituiscono la metà circa dell’attivo patrimoniale. L’attivo è bilanciato tra attivo circolante e immobilizzazioni. Più tale indice si avvicina a 100 maggiore è la rigidità dell’attivo, dipendendo da attività immobilizzate e non velocemente monetizzabili. INDICE DI ELASTICITÀ DEGLI INVESTIMENTI 2007 2008 2009 47,1% 66,1% 61,2% Il Patrimonio netto rappresenta la differenza tra il valore attribuito alle poste attive e quello attribuito alle poste passive dello stato patrimoniale. Tale elemento esprime il valore dei mezzi propri dell’Azienda. Le parti ideali in cui viene distinto sono il Fondo di Dotazione, le Riserve e il Risultato Economico dell’Esercizio. Il Fondo di Dotazione è costituito dal valore del complesso dei beni apportati in sede di costituzione dell’azienda socio sanitaria per effetto del trasferimento del patrimonio degli enti locali destinato all’attività sanitaria, dai contributi in conto capitale vincolati a investimenti e al ripiano delle perdite d’esercizio e dal riporto dei risultati di esercizio conseguiti negli anni. La voce “Riserve” accoglie le donazioni ed i lasciti di immobilizzazioni ricevuti dall’Azienda da soggetti pubblici e privati, nonché i beni durevoli ceduti dalle ditte fornitrici a titolo gratuito. La voce finanziamenti per investimenti invece accoglie i trasferimenti in conto capitale effettuati dalla Regione, dai Comuni o dallo Stato a finanziamento degli interventi infrastrutturali o nell’acquisto di tecnologia. Le dinamiche di tali grandezze risente in positivo degli apporti di capitale da parte dei soggetti prima indicati ed in negativo del meccanismo contabile della sterilizzazione degli ammortamenti relativi ai beni materiali o immateriali a cui tali apporti di capitale sono stati destinati. La composizione del patrimonio netto è descritta nella tabella che segue: 2007 2008 2009 A) PATRIMONIO NETTO 87.277.903,77 109.367.975,42 113.592.765,78 A.I) FINANZIAMENTI PER INVESTIMENTI 1.212.843,60 13.796.110,03 21.144.478,86 A.II) RISERVE DA DONAZIONI E LASCITI VINCOLATI AD INVESTIMENTI 3.433.616,48 2.052.611,73 1.703.572,28 98.694.166,64 A.III) FONDO DI DOTAZIONE 89.247.320,54 85.838.038,26 FONDO DI DOTAZIONE INIZIALE 108.902.761,57 105.309.943,49 85.838.038,26 RISULTATO D’ESERCIZIO ANNO PRECEDENTE -31.388.416,70 -16.062.622,95 A.IV) VERSAMENTI PER RIPIANI PERDITE 21.179.823,77 19.522.040,17 19.726.744,99 A.V) UTILI (PERDITE) PORTATE A NUOVO - - -15.250.107,05 -16.062.622,95 -15.250.107,05 430.038,44 A.VI) UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO - 175 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE Gli atti di liberalità a favore dell’Azienda Ulss 9 sono stati e sono molteplici ed hanno il contenuto più vario; dalle donazioni di importi in denaro, considerati contributi in conto esercizio se non vincolati dal donatore all’acquisto di beni d’investimento, a beni durevoli semplici (per esempio coperte) fino a quelli dotati di tecnologia (per esempio computers, attrezzature scientifiche). Nell’ambito delle passività dello stato patrimoniale può essere interessante soffermarsi sui debiti verso fornitori. Trattasi della posizione debitoria nei confronti di soggetti pubblici e privati in seguito all’acquisto di beni e servizi da utilizzare nel processo produttivo aziendale il cui pagamento non è ancora stato effettuato alla fine dell’anno. La situazione debitoria può essere confrontata con alcuni indici o quozienti di struttura patrimoniale finanziaria quali l’indice di liquidità e l’indice di disponibilità. Il primo viene calcolato come rapporto tra le liquidità ed il passivo corrente. Le liquidità rappresentano gli impieghi monetizzabili nel breve periodo e sono determinate considerando le disponibilità liquide e i crediti mentre sono escluse le rimanenze. Le passività correnti formate solitamente dai debiti verso i fornitori e altri debiti scadenti entro l’anno. Tale indice esprime la capacità dell’azienda di far fronte ai debiti di funzionamento con i mezzi monetari generati dall’esercizio della sua attività caratteristica. Il valore di questo indice è migliore più si avvicina all’unità. Il secondo confronta l’attivo corrente sul passivo corrente, come considerato dall’indice precedente. Le attività correnti includono anche le rimanenze di beni oltre le liquidità di cui sopra, che determina l’incremento del valore dell’indice rispetto a quello di liquidità. Il valore standard di riferimento viene posto a 2. Infine vengono prese in considerazione grandezze risultanti dalle riclassificazioni del conto economico e dello stato patrimoniale, per la costruzione del cosiddetto indice di redditività. Questo indice rapporta il reddito operativo sul totale dell’attivo. Il significato che si attribuisce a tale indice è di esprimere il rendimento netto dell’investimento connesso con la gestione economica caratteristica o tipica, cioè il rendimento al netto di proventi e oneri estranei alla gestione predetta tra cui figurano gli oneri connessi alla gestione finanziaria. I valori negativi sono il riflesso dei risultati economici negativi conseguiti nei relativi anni. Indice di liquidità Indice di disponibilità Indice di redditività 176 2007 2007 2007 0,73 0,50 0,53 Per lo svolgimento della sua attività, l’Azienda Ulss 9 di Treviso beneficia anche di un insieme di finanziamenti di provenienza pubblica e privata che in base alla loro destinazione vengono distinti in contributi di parte corrente e contributi in conto capitale. Mentre i contributi di parte corrente sono costituiti dalle risorse ricevute per la copertura dei costi di esercizio, i contributi in conto capitale rappresentano risorse finanziarie erogate al fine di incrementare il capitale proprio dell’Azienda mediante l’impiego vincolato nelle immobilizzazioni (ossia in quei beni il cui utilizzo non si esaurisce nel breve periodo ma si protrae nel tempo, per esempio i fabbricati, le attrezzature, i mobili e gli arredi, ecc.) o a ricostituirlo a seguito delle diminuzioni subite per effetto di risultati di esercizio negativi. Nell’ambito dei contributi in conto capitale pubblici assumono un ruolo prevalente, per l’entità del finanziamento, quelli assegnati dalla Regione e dallo Stato. I finanziamenti in conto capitale finalizzati agli investimenti sono concessi a seguito dell’ammissione a finanziamento di taluni progetti di investimento in infrastrutture e tecnologie, per i quali è stata presentata domanda ai suddetti Enti, o perché rientranti in quanto è previsto da leggi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Tali finanziamenti erogati dalla Regione alle aziende sanitarie rappresentano aumenti di capitale con cui la Regione stessa partecipa alla crescita del patrimonio dell’azienda. Si tratta in altri termini di finanziamenti specifici con natura economica di mezzi propri dell’Azienda sanitaria vincolati all’impiego in immobilizzazioni, non comportando per tale natura né alcun obbligo di restituzione né il sostenimento di oneri finanziari. Questa caratteristica vale anche per i finanziamenti per investimenti ricevuti a tale titolo dallo Stato e da altri soggetti pubblici o privati. La seconda tipologia di finanziamento in conto capitale è data dai contributi per ripiano perdite consistenti nell’erogazione da parte della Regione di risorse finanziarie destinate a ricapitalizzare il patrimonio netto ridotto per effetto del conseguimento di perdite di gestione, rappresentando in sostanza apporto di capitale proprio. L’insieme dei finanziamenti in conto capitale autorizzati dalla Regione viene sintetizzato in un prospetto che ne illustra per gli anni dal 2007 al 2009 l’importo accertato sulla base delle regole regionali circa l’esercizio di contabilizzazione; l’effettiva erogazione dipende invece dallo stato di avanzamento degli investimenti correlati a cui risulta condizionato il procedimento di erogazione dei contributi. 2007 2008 2009 0,77 0,55 0,58 Contributi in conto capitale 1.212.843,60 13.796.110,03 21.144.478,86 -1,7% -0,2% 0,4% Contributi per ripiano perdite 21.179.823,77 19.522.040,17 19.726.744,99 TOTALE 22.392.667,37 33.518.150,20 40.871.223,85 6.3 I FINANZIAMENTI IN CONTO CAPITALE 177 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE L’entità dei contributi in conto capitale e per ripiano perdite dipendono dalle risorse a disposizione nel Bilancio della Regione e nel Bilancio dello Stato che possono variare nei diversi anni. I contributi in conto capitale assieme alle risorse provenienti da disinvestimenti aziendali vengono considerati ai fini della predisposizione del budget degli investimenti, nel quale vengono definite le fonti di finanziamento e gli investimenti da realizzare. Il budget degli investimenti rappresenta cioè lo strumento tecnico di pianificazione e programmazione dell’utilizzo di queste risorse per la realizzazione degli indirizzi di sviluppo in infrastrutture e tecnologie definiti dalla Direzione dell’azienda sanitaria. La formula di calcolo dell'indice di investimento nel triennio è: valore lordo finale (anno n + 2) meno valore lordo iniziale (anno n) diviso il valore lordo iniziale (anno n). Esprime l’investimento in percentuale realizzato nel triennio, al lordo degli ammortamenti, sul valore storico iniziale del periodo nella categoria di cespiti considerata. Il capitale tecnologico è aumentato di circa il 20 per cento nel triennio 2007-2009. Le infrastrutture sono aumentate di circa il 14 per cento nel triennio 2007-2009. Indice di capitalizzazione netta nel triennio 2007 - 2009 Capitale tecnologico 6.4 GLI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE E INFRASTRUTTURE Come accennato nei paragrafi precedenti, per lo svolgimento della sua attività e l’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie l’Azienda sanitaria si avvale di beni durevoli che hanno la caratteristica di partecipare a più processi produttivi, non esaurendosi in un ciclo produttivo. Si pensi, solo per fare alcuni esempi, ai presidi ospedalieri, ai macchinari per radiografie ed ecografie, alle ambulanze. Il complesso di tali beni, distinto per caratteristica e destinazione d’uso, è rappresentato nello stato patrimoniale dalla voce immobilizzazioni e può intendersi come l’insieme degli investimenti in tecnologie e infrastrutture. Nella parte dedicata alle attività del patrimonio aziendale viene illustrata in un prospetto la dinamica delle acquisizioni e delle alienazioni relativi agli investimenti. Altri aspetti riguardanti gli investimenti possono essere messi in mostra con determinati indicatori, costruiti considerando il valore lordo ed il relativo fondo ammortamento, che vengono presentati con riferimento al capitale tecnologico ed alle infrastrutture. Negli investimenti in tecnologie vengono compresi le attrezzature sanitarie, il sistema informativo (software ed hardware), gli altri beni (mobili e arredi, automezzi ed altri beni); negli investimenti in infrastrutture sono considerati le manutenzione straordinarie su edifici di terzi in uso, i fabbricati e gli impianti. I valori presi a riferimento sono quelli dei consuntivi per gli anni dal 2007 al 2009 con riguardo all’indice di investimento e a quello di capitalizzazione netta mentre per i rimanenti indici si sono presi a riferimento i valori del triennio 2007-2009. Gli indicatori presi in considerazione sono: Indice di investimento nel triennio 178 attrezzature sanitarie 7,68% sistema informativo 18,94% altri beni Capitale tecnologico 19,88% attrezzature sanitarie 11,95% sistema informativo 25,12% altri beni 40,74% Infrastrutture 14,14% fabbricati 12,57% impianti 19,27% 106,13% Infrastrutture 9,38% fabbricati 11,26% impianti -0,48% L’indice di capitalizzazione viene determinato come rapporto tra valore netto finale (anno n + 2) meno valore netto iniziale (anno n) sul valore netto iniziale (anno n). Il valore netto è dato dal valore lordo meno i fondi ammortamento. L’indicatore esprime la variazione netta che ha subito la categoria d’investimento per effetto di nuovi investimenti, disinvestimenti e anche del processo di ammortamento. Può assumere anche un valore negativo anche se l’indice precedente è positivo: una causa potrebbe essere che l’investimento realizzato nel periodo è stato comunque inferiore alla perdita di valore dovuta al processo di ammortamento. Indice di vita utile 2007 2008 2009 Capitale tecnologico 49,47% 50,75% 51,43% attrezzature sanitarie 48,99% 48,49% 51,37% sistema informativo 51,28% 56,47% 55,72% altri beni 48,92% 50,98% 46,98% 7,30% 7,39% 5,47% Infrastrutture 2007 - 2009 24,78% fabbricati impianti 4,14% 4,05% 0,96% 17,85% 17,52% 19,72% L’indice in oggetto è dato dal rapporto tra totale valore lordo dei beni completamente ammortizzati sul totale valore lordo dei beni, per la categoria di appartenenza. Esprime la percentuale sul valore dei beni per categoria che hanno completato il ciclo di vita utile e quindi dal punto di vista meramente economico avrebbero esaurito la loro capacità produttiva. Più l’indice si avvicina a 100, maggiore è la senescenza dei beni immobilizzati: 100 significa che tutti i beni hanno esaurito il ciclo di vita utile; 0 significa che nessun bene ha completato il ciclo di vita utile e risulta “contabilmente attivo”. 179 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE Indice di ammortamento totale 2007 2008 2009 Capitale tecnologico 75,09% 74,66% 73,52% Attrezzature sanitarie 73,75% 74,70% 74,75% Sistema informativo 78,29% 78,08% 78,67% Altri beni 75,80% 70,54% 64,59% Infrastrutture 47,20% 49,05% 49,43% Fabbricati 42,15% 43,85% 42,90% Impianti 64,07% 64,81% 70,03% Tale indice è costruito dal rapporto fra fondo ammortamento della categoria sul valore lordo della categoria. Questo rapporto segnala il grado di ammortamento complessivo di tutti i beni della categoria in esame. Gli investimenti in infrastrutture e tecnologie sono realizzati con risorse proprie dell’Azienda o provenienti da terzi. Le prime sono costituite dalla destinazione a questo fine dell’eventuale risultato economico positivo, da alienazioni, autorizzate dalla Regione, del patrimonio disponibile vincolato al reinvestimento, dai contributi in conto capitale da soggetti pubblici e privati vincolati all’impiego in immobilizzazioni. Le risorse esterne sono quelle che provengono dal mercato del credito, in particolare da mutui il cui ricorso è soggetto a vincoli amministrativi (autorizzazione della Regione) ed economico (limiti massimi al loro ammontare). 6.5 LA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE 180 Alla gestione del patrimonio immobiliare può attribuirsi un duplice significato: uno finanziario, concernente la gestione ed alienazione di terreni e fabbricati disponibili quale attività per il reperimento di risorse proprie per la realizzazione degli investimenti programmati; l’altro costituito dall’insieme di interventi finalizzati a migliorare la dotazione degli edifici di proprietà (ampliamenti negli ospedali, apertura nuovi reparti, recupero funzionale, edificazioni o acquisti, ecc.) e quindi ad aumentare la qualità delle prestazioni erogate dall’Azienda. Nei paragrafi iniziali si è già avuto modo di dire che l’azienda sanitaria è titolare di terreni e fabbricati, trasferiti ad opera della Regione dal patrimonio degli enti locali al momento della costituzione dell’azienda sanitaria. I terreni e fabbricati non specificamente destinati all’attività istituzionale costituiscono il cosiddetto patrimonio disponibile dell’Azienda che può essere oggetto di alienazione per ottenere i mezzi monetari da utilizzare per gli investimenti in beni durevoli. La vendita di beni del patrimonio disponibile, subordinata all’autorizzazione regionale in ottemperanza a quanto disposto dall’art. 5 del decreto legislativo 229/99, avviene con deliberazione del Direttore Generale dell’azienda socio sanitaria a favore del soggetto pubblico o privato vincitore dell’asta o, in casi particolari, individuato col ricorso alla trattativa privata. Le alienazioni di terreni ed edifici effettuate negli anni dal 2007 al 2009 sono state illustrate in tabelle inserite nelle sezioni dedicate ai ricavi della gestione economica e al patrimonio aziendale, in cui si collocano rispettivamente il cosiddetto plusvalore (differenza positiva tra valore vendita e valore patrimoniale del bene) e la riduzione del valore iscritto nell’attivo ed alle quali si rimanda. In relazione al secondo aspetto segnalato all’inizio, si riportano alcuni dei principali interventi realizzati o in corso di realizzazione, nei quali hanno trovato impiego le risorse derivanti dalle alienazioni e i contributi in conto capitale finalizzati agli investimenti erogati da altre amministrazioni pubbliche (Ministeri, Regione, Comuni) e da soggetti privati: Nuovo Centro Salute Mentale di Villorba, collocato vicino al nuovo distretto, si articola su quattro livelli e due piani ed è il centro di riferimento per più di 900 utenti. Oltre ai locali tecnici e di servizio, ospita ambulatori medici, laboratori, ambulatori di Day Hospital e aree di residenzialità e semiresidenzialità fino a 11 posti letto. Tale edificio si propone quale spazio aperto alla comunità e luogo di incontro per le associazioni impegnate nell’ambito sociosanitario della salute mentale. La realizzazione si è conclusa nel 2008 ed è stato finanziato con le risorse provenienti dalla vendita dell’ex ospedale psichiatrico di Sant’Artemio. Immobile in via Cal di Breda acquistato dalla Provincia e oggetto di ristrutturazione al fine di sistemare in un’unica struttura le comunità alloggio che attualmente sono collocate in diverse sedi sparse nel territorio. L’intervento è stato realizzato nel 2008. Nuova lavanderia ospedaliera con annessa centrale di sterilizzazione per tutte le strutture dell'Azienda Ulss 9 di Treviso e nuova cucina che ha la capacità di fornire pasti anche extraospedale, aventi sede nello stesso edificio collocato in prossimità della tangenziale sud. Tale intervento fa parte di un progetto più ampio di razionalizzazione del presidio ospedaliero di Treviso e di riunificazione delle attività aziendali diversamente localizzate nella città di Treviso denominato “Cittadella della Salute”, oggetto del focus allegato al presente volume. Infine si evidenzia che nella gestione del patrimonio immobiliare vanno considerate anche l’insieme delle manutenzioni straordinarie, ossia l’insieme degli interventi aventi carattere migliorativo, eseguiti sul patrimonio immobiliare che mobiliare destinato all’attività sanitaria e sociosanitaria. Il riassunto più emblematico dei sette secoli di storia delle istituzioni sanitarie trevigiane è rappresentato dal patrimonio artistico e culturale che si è composto con continuità dai tempi della trecentesca Scuola dei Battuti fino all'odierna Azienda Ulss 9. Un patrimonio non solo dall'ingente valore economico ma soprattutto morale, in quanto rappresenta la traduzione materiale del legame fra l'antico ospedale prima, l'amministrazione ospedaliera poi e la società trevigiana. Obbiettivo primario per l'Amministrazione, fin dal 2003, è stato di prendere coscienza dell'entità di questo patrimonio e procedere ad una sua valorizzazione e divulgazione. Un'operazione molto sentita e indiscutibilmente necessaria se si considera il momento storico in cui questa Amministrazione ha avviato il suo lavoro, ovvero quello in cui l’alienazione dell'antico complesso che per secoli ha ospitato l'Ospedale in centro e dello storico ex ospedale psichiatrico di Sant'Artemio (operazioni finanziarie mirate a nuovi obiettivi) rischiavano di allentare il legame tra l’azienda e le proprie radici. Da quella data quindi, l'Azienda Ulss 9 ha avviato una serie di operazioni perché il legame storico non solo non si dissolvesse ma soprattutto perchè - con la sua testimonianza - rimanesse il propulsore della vita aziendale. Le opere d'arte più preziose di proprietà aziendale sono già da tempo patrimonio a disposizione della comunità trevigiana e di chi ad essa si avvicina, essendo esposte al Museo Civico (come ad esempio alcune preziose tele tra cui “Riposo nella Fuga in Egitto” di Paris Bordon) o nell'antica chiesa di Santa Croce oggi auditorium dell'Università (come il ciclo di tre grandi tele sulla storia della Croce dipinte da Bartolomeo Orioli 6.6 LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE E ARTISTICO 181 06. SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, FINANZIARIA, PATRIMONIALE o il settecentesco organo Nacchini, il più antico tra quelli ancora attivi nella Marca). Una commissione nominata dal Direttore Generale ha proceduto nel 2004 alla ricognizione di tutte le opere d'arte, del mobilio antico, di qualsiasi oggetto di pregio artistico o storico. Ne è scaturito un inventario di circa 300 pezzi dall'interesse più svariato, da pale con soggetto religioso di alta epoca a tele di autori contemporanei come Gina Roma, Arturo Malossi ed altri ancora. L'occasione ha consentito di recuperare anche tutti i mobili in legno scolpito della vecchia sala del Consiglio d'Amministrazione dell'Ospedale e riunirli in nuova sede dopo il restauro. Molti altri pezzi come antichi vasi, suppellettili e oggettistica varia sono stati fotografati, aprendo la strada ad una accurata catalogazione. Nello stesso periodo i reparti ospedalieri ed altre strutture aziendali sono stati invitati a segnalare se conservassero attrezzatura clinica, scientifica o ospedaliera di interesse storico. La conoscenza delle dotazioni aziendali si è ampliata sulla base di quanto è stato segnalato accrescendo le prospettive di una possibile – per quanto contenuta - esposizione museale sulla storia della Sanità trevigiana nell'ala più vecchia dell'ospedale di Ca' Foncello. Nel 2007, infatti, la Direzione Generale concretizzava il progetto di avviare la demolizione dei deturpanti corpi aggiunti all'antico cuore dell’ospedale al fine di recuperare la forma originaria dell'edificio e ricavare in esso un luogo sede di attività culturali legate alla memoria storica della sanità trevigiana. Nel 2009 le opere sono proseguite con alcuni lavori preliminari alla ricostruzione della scalinata originaria (che sarà completata nel 2010), fondamentale per l’intero recupero. Operazione non secondaria da parte dell'Amministrazione è stato l'aver scongiurato la dispersione delle lapidi a ricordo dei benefattori e dei personaggi illustri rimosse durante i lavori di restauro dell'antico ospedale di San Leonardo e mai più ricollocate nella sede originaria. Una specifica commissione formata da figure aziendali ed esponenti della cultura cittadina ha individuato e redatto le linee guida di una loro valorizzazione. Negli ultimi anni un gruppo di storici su incarico dell’Immobiliare Ca’ Foncello ha condotto un ampio lavoro di ricerca, ricostruendo minuziosamente tutta la storia dell’ospedale di Treviso dal 1200 a oggi. Il frutto è una importante opera in tre volumi di imminente realizzazione, destinata per metodologia e completezza ad essere un contributo rilevante alla storiografia della sanità italiana. In collaborazione con l’Ufficio Stampa aziendale, nel dicembre 2009, l’Immobiliare Ca’ Foncello ha già pubblicato un’opera che oltre a presentare la filosofia dell’iniziativa editoriale, da sola è un agile volume utile a ripercorrere tutta la storia dell’istituzione tramite immagini e testi. L'Azienda Ulss 9, con queste azioni ha voluto testimoniare che ogni impegno rivolto alla valorizzazione del suo passato risponde ad un dovere sociale verso la comunità che ha contribuito nei secoli alla crescita di un modello sanitario. 182 07. SFIDE PER IL FUTURO La Sanità sta cambiando. Questa non è una novità in quanto, come tutte le cose, è cambiata in passato e cambierà ancora in futuro. La peculiarità del cambiamento che stiamo vivendo è la rapidità con la quale si sta verificando e la discontinuità che si sta creando fra quanto è avvenuto finora e gli scenari futuri che spesso facciamo fatica a delineare e comprendere. Cambiano i bisogni di salute e sanità, le possibili risposte, gli strumenti a nostra disposizione, i possibili scenari. Deve cambiare la nostra capacità di leggere il presente per delineare gli scenari futuri: servono con urgenza nuove idee e progettualità, non una semplice evoluzione del passato, ma una capacità di nuova visione per poter affrontare la sfida della sostenibilità economica complessiva del sistema Sanità. Le principali tematiche che dobbiamo affrontare e che sono alla base dei cambiamenti sono: l’incremento dell’aspettativa di vita con il conseguente progressivo invecchiamento della popolazione, che comporta la crescita esponenziale del bisogno di servizi sociali e socio-sanitari, legata alla complessità crescente delle patologie e alle problematiche connesse alla non autosufficienza; il profondo cambiamento del modello sociale di riferimento, con graduale destrutturazione del tradizionale sistema di protezione sociale, rappresentato in primis dalla famiglia; il cambiamento delle patologie, da acute a croniche, e il possibile diffondersi di nuove patologie legate alle migrazioni; il cambiamento degli attori (operatori della sanità), in termini di numeri e ruoli: in particolare, alla storica carenza di infermieri nei prossimi anni si andrà aggiungendo una progressiva e grave carenza di personale medico che già oggi riguarda alcune specialità (ad es. pediatria); l’incremento dei costi legato al rapido sviluppo della tecnologia, con il conseguente rischio di rapida obsolescenza, e ai nuovi farmaci; il cambiamento dei pazienti con l’aumento della consapevolezza e delle aspettative; la necessità di spostare risorse e risposte dall’ospedale al livello territoriale: se ne parla molto, ma non sempre sono chiare le progettualità. Gli obiettivi strategici definiti dalla programmazione aziendale sono appunto rivolti ad affrontare queste sfide: I. L'organizzazione dei servizi. Garantire risposte efficaci ai bisogni di base e complessi della popolazione ridisegnando i modelli organizzativi di erogazione delle prestazioni socio sanitarie. II. Le risorse umane. Valorizzare le potenzialità di ognuno; condividere i valori, le motivazioni e le strategie coerentemente alle priorità aziendali. III. La Cittadella della Salute. Sviluppare le infrastrutture edilizie e tecnologiche in modo razionale e integrato, in funzione dei nuovi modelli di erogazione dei servizi e coerentemente al disegno complessivo dei servizi nel territorio. IV. Il governo del sistema. Mettere l'organizzazione nelle condizioni di assumere le migliori decisioni, monitorare gli esiti e renderne conto alla comunità. Sviluppare un sistema strutturato di rilevazione e analisi dei dati, finalizzato alla definizione e controllo dei processi e alla misurazione dei risultati. V. L'Azienda di insegnamento. Mettere l'Azienda in condizione di valorizzare le proprie risorse, nell'ambito della formazione, della ricerca e dell'innovazione tecnologica. Sviluppare rapporti di collaborazione con le Università per lo svolgimento di attività formative nelle discipline mediche, delle professioni sanitarie e di altri corsi di laurea. 184 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 185 UN GIORNO IN AZIENDA 322 ACCESSI AI PRONTOSOCCORSO DI CUI: 9 CODICI ROSSI 48 CODICI GIALLI 106 CODICI VERDI 159 CODICI BIANCHI 11 22.091 140 RICOVERI OSPEDALIERI ORDINARI* *il dato si riferisce a tutti i ricoveri ospedalieri nelle strutture pubbliche e private convenzionate. 1.246 PAZIENTI PRESENTI IN TUTTI GLI OSPEDALI DELLA ULSS PARTI PRESTAZIONI PER ESTERNI EFFETTUATE DALL’AZIENDA DI CUI: 15.387 ESAMI DI LABORATORIO 978 ESAMI DI RADIOLOGIA DIAGNOSTICA 1.667 VISITE AMBULATORIALI PER ESTERNI 6.418 PRELIEVI DI SANGUE 108 INTERVENTI DI SOCCORSO SANITARIO 361 39 ACCESSI AL DIPARTIMENTO DIPENDENZE 174 PERSONE ALLA SERA RIENTRANO NEI 16 SERVIZI RESIDENZIALI DEL TERRITORIO PERSONE TRASPORTATE CON IL SERVIZIO DI TRASPORTO SANITARIO 4.090 PRENOTAZIONI EFFETTUATE DAL CUP 3 6 5 2044 VISITE ISPETTIVE IN MACELLI CONTROLLI UFFICIALI DEL SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE ACCESSI AI ISPEZIONI SU IMPRESE ALIMENTARI 900 REFERTI SCARICATI DA INTERNET (70% DEL TOTALE) CSM 62 RICHIESTE/PRESCRIZIONI DI PROTESI E AUSILI 4 SOPRALLUOGHI PER VERIFICARE LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 900 BAMBINI/RAGAZZI CON DISABILITÀ FREQUENTANO LE SCUOLE DEL TERRITORIO 570 DISABILI ADULTI LAVORANO CENTRI DIURNI NEI 28 90 PROGETTI INDIVIDUALI DI AIUTO 30 I PERCORSI DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PER DISABILI ATTIVATO DALL’AZIENDA ULSS 9 112 DISABILI SVOLGONO STAGE FINALIZZATI AL LAVORO O ALL’INSERIMENTO SOCIALE PERSONALE A DOMICILIO 186 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 187 CONCLUSIONI Intervento di Gian Quinto Perissinotto, Presidente del Collegio Sindacale. La prassi economico aziendale suddivide le aziende in varie categorie; ad una specifica categoria appartengono le cosiddette “aziende speciali”. Sicuramente le aziende sanitarie, quali l’Ulss 9, appartengono per espressa previsione di legge e de facto all’anzidetta tipologia. La “specialità” di cui si tratta è evidente, sia con riguardo alla rilevanza ed all’interesse sociale del “bene tutelato” (la salute dei cittadini), sia con riguardo al quadro normativo di riferimento. La considerazione di tale “particolarità” dovrebbe essere, a mio avviso, sempre posta al centro e costituire la premessa di qualsivoglia intervento normativo, di qualsivoglia determinazione economica, di qualsivoglia giudizio riguardante il complesso mondo della sanità e dei suoi operatori. Un bilancio redatto esclusivamente con i consueti criteri civilistici non può comunicare appieno le “risultanze” dell’attività sanitaria e sociale, gli obiettivi conseguiti e quelli sperati, le innumerevoli prestazioni, i progetti realizzati e quelli in itinere, i punti di forza e quelli di debolezza. Di qui l’opportunità della redazione del Bilancio Sociale, che, unitamente ai consueti dati numerari, può meglio esprimere la complessa e socialmente “preziosa” attività dell’Ente. I valori contabili degli esercizi 2008 e 2009 sono importanti per entità e quantità, i commenti e le relative esplicitazioni contribuiscono ad illustrare l’“andamento della gestione” nelle due annualità in questione, e contribuiscono altresì ad illustrare l’operato dell’Azienda e di tutte le sue componenti, in primis quelle sanitarie, in un periodo sicuramente non facile per l’economia locale e per quella nazionale, in presenza di risorse “decrescenti” rispetto ai fabbisogni della moderna “medicina di qualità”, nonché in presenza di severi vincoli finanziari e normativi, di sovente “pensati” per aziende sanitarie di altre regioni, sicuramente caratterizzate da gestioni tutt’altro che aziendalistiche e da erogazioni di servizi di qualità inferiore a quelli della nostra Ulss trevigiana. Concludo augurando, unitamente agli altri membri del Collegio Sindacale, all’Azienda ed a tutte le persone che per la stessa quotidianamente lavorano, un sereno proseguo della loro “specialissima” attività. RINGRAZIAMENTI A conclusione di questo lavoro, un ringraziamento doveroso va a tutti coloro che lavorano per l’Azienda Ulss 9 ed hanno reso realizzabile quanto abbiamo illustrato. La sinergia e l’impegno quotidiano di ciascuno, infatti, sono l’ingrediente essenziale affinché si possano raggiungere i risultati che abbiamo ripercorso in un documento che non è un semplice rendiconto ma la testimonianza di un impegno portato avanti con professionalità, dedizione, spirito di sacrificio, motivazione e orgoglio da tanti professionisti e operatori dell’Azienda Ulss 9. In questo lavoro ci sentiamo tutti accomunati: coloro che operano nei presidi ospedalieri e nelle strutture territoriali, il personale degli uffici amministrativi di supporto e dei servizi logistici, i religiosi che operano in azienda, i professionisti della medicina convenzionata, i nostri fornitori e partners, i volontari delle tante associazioni. La condivisione di valori è la forza che ci consente di camminare verso gli obbiettivi pianificati. Obbiettivi oggi raggiungibili anche grazie allo sviluppo tecnologico e all’innovazione scientifica, ma verso i quali puntiamo con una predisposizione culturale che ci viene da una tradizione secolare di spirito di servizio e attenzione alla persona nel suo complesso. Grazie a tutti per l’impegno profuso e per il lavoro svolto - spesso in circostanze difficili - e per il tempo dedicato. Lavoriamo al servizio della Persona e spesso siamo chiamati a confrontarci con la sofferenza e con il dolore. Non è facile e non sempre ne usciamo “indenni” da questo incontro ma sappiamo di dovere superare anche queste difficoltà personali perché il servizio che svolgiamo non si fermi. La sanità trevigiana è una grande realtà del territorio soprattutto se è sentita tale dai suoi abitanti. Per questo esprimo gratitudine anche ai cittadini della nostra azienda nella certezza che lo slogan “la salute costruiamola insieme” è il frutto di una reale alleanza. Indirizzo infine un grato pensiero alle Istituzioni e ai loro organi: alla Regione della quale siamo parte e condividiamo il cammino, all’Amministrazione provinciale e a tutte le amministrazioni locali con i loro sindaci che ci hanno costantemente supportato e stimolato Il Direttore Generale Dr. Claudio Dario Il Presidente del Collegio Sindacale Dr. Gian Quinto Perissinotto 188 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 189 GLOSSARIO A AATO Autorità Ambito Territoriale Ottimale AC Accreditation Canada ADI Assistenza Domiciliare Integrata ADMOR Associazione Donatori Midollo Osseo e Ricerca ADT Accettazione Dimissione e Trasferimento ADVAR Assistenza Domiciliare Volontari “Alberto Rizzotti” AIC Associazione Italiana Celiachia AIDO Associazione Italiana Donatori Organi AIDS Acquired Immune Deficiency Syndrome AIFA Agenzia Italiana del Farmaco AIL Associazione Italiana contro le Leucemie AMA (gruppi) Gruppi di auto mutuo aiuto ANED Associazione Nazionale Emodializzati ARPAV Agenzia Regionale Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto ARSS Agenzia Regionale socio sanitaria AVIS Associazione Volontari Italiani Sangue AVO Associazione Volontari Ospedalieri B BSE Bovine Spongiform Encephalopathy C CC Casa di Cura CCHSA Canadian Council on Health Services Accreditation CEIS Centro Italiano di Solidarietà CEOD Centri Educativi Occupazionali Diurni CCM Centro Controllo Malattie CDD Centri Diurni Disabili CMC Commissione Mista Conciliativa CNIPA Centro Nazionale per Informatica nella Pubblica Amministrazione CP Cure Palliative CPA Centro di Prima Accoglienza CRRC SER Veneto Centro Regionale di Riferimento Coordinamento Sistema Epidemiologico Regione Veneto CSM Centro di Salute Mentale CTRP Comunità Terapeutica Residenziale Protetta CUP Centro Unico di Prenotazione CUT Consorzio Universitario Trevigiano D DG Direttore Generale DGRV Deliberazione Giunta Regionale Veneto 190 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 DH Day Hospital DIMT Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale DL.vo Decreto Legislativo DRG Diagnosis Related Groups Dm Degenza media DM Decreto Ministeriale DP Dipartimento di Prevenzione DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri DPL Direzione Provinciale del Lavoro DS Day Surgery DSM Dipartimento di Salute Mentale DSS Distretto Socio Sanitario E ECDL European Computer Driving Licence ECM Educazione Continua in Medicina ENPA Ente Nazionale Protezione Animali F FAND Federazione Associazione Nazionale Diabetici FIMP Federazione Italiana Medici Pediatri FMEA Failure Modes and Effects Analysis. FSC Formazione Sul Campo G GPMO GestioneProgetti Mirando gli Obiettivi GTO Gruppi Territoriali Omogenei H HCV Hepatitis C Virus HIV Human Immunodeficiency Virus HL7 Health Level Seven International HPV Human Papilloma Virus I ICD 10 International Classification of Disease, decima revisione ICF International Classification of Functioning, Disability and Health ICM Indice di Case Mix ICP Indice Comparativo di Performance ICT Information and Communication Technology IEBS Istituto Europeo per il Bilancio Sociale IESA Inserimento Eterofamiliare Supportato per Adulti 191 GLOSSARIO IMA Infarto Miocardio Acuto INAIL Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro IPAB Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza IPM Istituto Penale per i Minori IRAP Imposta Regionale sulle Attività Produttive IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori ISEE Indice di Situazione Economica Equivalente ISRAA Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani ISTAT Istituto Nazionale di Statistica IVG Interruzione Volontaria di Gravidanza L LA Livello di Assistenza LAV Lega Anti Vivisezione LEA Livelli Essenziali di Assistenza LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LR Legge Regionale M MCA Medico di Continuità Assistenziale MDC Major Diagnostic Category MFP Multi Functional Platform MMG Medici di Medicina Generale N NAV Nucleo di Controllo di Area Vasta NICE National Institute for Health and Clinical Excellence NICP Nucleo Interdistrettuale di Cure Palliative NRC Nucleo per la Ricerca Clinica O OBI Osservazione Breve Intensiva OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ONLUS Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ORL Otorinolaringoiatria OSCAR Ospedale Senza CARta OSS Operatore socio sanitario OTAA-OSS Operatore Tecnico Addetto all’Assistenza - Operatore socio sanitario P PA Pubbliche Amministrazioni PACS Picture Archiving and Communication System 192 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 PAI Post Acuzie Internistica PAL Piano Attuativo Locale PALCP Piano Attuativo Locale Cure Primarie PAT Piani Attuativi Territoriali PDZ Piano di Zona PIF Posti Ispezione Frontaliera PFA Piano Formativo Aziendale PLS Pediatra di Libera Scelta PO Presidio Ospedaliero POE Pratiche Obbligatorie per l’Ente PS Pronto Soccorso PSN Piano Sanitario Nazionale R ROI Return On Investment RSA Residenza Sanitaria Assistenziale S SAD Sostegno a distanza SAI Specialisti Ambulatoriali Interni SAL Stato Avanzamento Lavori SAPA Sezione Alta Protezione Alzheimer SAPAD Sezione Alta Protezione Alzheimer Domiciliare SC Struttura Complessa SDIEE Servizio Distrettuale Integrato per l’Età Evolutiva SS Struttura Semplice SEPS Servizio Educazione e Promozione della Salute SER Servizio Epidemiologico Regionale SerT Servizio Tossicodipendenza SIAN Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione SIDS Sudden Infant Death Sindrome SIL Servizio Integrazione Lavorativa SIO Sistema Informativo Ospedaliero SLA: Sclerosi Laterale Amiotrofica SISP Servizio di Igiene e Sanità Pubblica SIT Sistema Informativo Trapianti SITS-MOST Safe Implementation of Thrombolysis in Stroke-Monitoring Study SPDC Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura SPISAL Servizio Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei luoghi di Lavoro SSD Struttura Semplice Dipartimentale SSN Servizio Sanitario Nazionale SUEM Servizio Urgenza Emergenza Medica SUMAI Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana 193 GLOSSARIO T TAO: Terapia anticoagulante orale TB Tubercolosi TRACES TRAde Control and Expert System U UCAD Ufficio di Coordinamento delle Attività Distrettuali UTIC Unità Terapia Intensiva Coronarica UDR Unità Di Ricerca UEPE Ufficio Esecuzione Penale Esterna UO Unità Operativa UOC Unità Operativa Complessa URP Ufficio Relazioni con il Pubblico UTAP Unità Territoriali di Assistenza Primaria UVAC Ufficio Veterinario Adempimenti obblighi Comunitari UVMD Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale UVO Unità Valutativa Ospedaliera QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE 1. A quale categoria sociale/stakeholder appartiene? ❏ Dipendenti/collaboratori; ❏ Cittadinanza; ❏ Fornitori; ❏ Istituzioni (PA, Università etc.). 2. Ritiene che la redazione del Bilancio Sociale sia un’opportunità di valutazione reale e accurata delle relazioni che l’Azienda Ulss 9 intrattiene con i suoi collaboratori? ❏ Si; ❏ No, perché ____________________________________________________________________________ 3. Come valuta il Bilancio Sociale? Contenuto informativo Ottimo Buono Discreto Suff. Insuff. Contesto di riferimento Profilo aziendale Obiettivi istituzionali e strategie aziendali Elementi qualificanti della gestione Bilancio delle attività e dei servizi Sostenibilità economica, finanziaria, patrimoniale 4. Ritiene che l’Azienda Ulss 9 abbia operato in coerenza con la missione e i valori esplicati, nel rispetto delle aspettative e dei diversi interlocutori? ❏ Si; ❏ No, perché ____________________________________________________________________________ 5. Quali osservazioni e suggerimenti si sente di sottoporre all’Azienda Ulss 9 per migliorare la stesura del prossimo Bilancio Sociale e/o la qualità delle relazioni tra l’Azienda ed i suoi stakeholders? ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________ 194 Il presente questionario può essere restituito compilato al Punto Informativo presso l’entrata dell’Ospedale Ca' Foncello (Piazza Ospedale 1, Treviso); orari 8.00-13.00 e 14.00-17.00 dal lunerdì al venerdì. Il form può essere scaricato anche dal sito web aziendale www.ulss.tv.it BILANCIO SOCIALE 2008-2009 195 Concept, progetto grafico e impaginazione: Meneghini & Associati www.meneghinieassociati.it Stampa: Tipografia UTVI srl Vicenza novembre 2010 196 BILANCIO SOCIALE 2008-2009 QUESTA PUBBLICAZIONE È STATA REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Q Azienda ULSS 9 Treviso Borgo Cavalli, 42 - 31100 Treviso Tel +39 0422 322111 - Fax +39 0422 547664 www.ulss.tv.it