INDICE pagina 10 IL TEATRO ROSSINI pagina 05 INFORMAZIONI E SERVIZI PER GLI SPETTATORI pagina 07 CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI PER GLI ABBONATI pagina 08 ANDAR PER FIABE pagina 38 LEGGERE IL TEATRO pagina 40 ANTEPRIMA TEATROLTRE pagina 41 ABBONAMENTI E BIGLIETTI pagina 44 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE di Eduardo De Filippo 4, 5, 6 nov 2011 Ritmo incalzante e continui colpi di scena nella commedia di Eduardo De Filippo che racconta, con incredibile maestria, i traffici familiari di un condominio a Napoli, nel dopoguerra. Tra squallidi intrighi e clamorose bugie. Un altro capolavoro, portato magistralmente in scena dal figlio Luca e dalla sua Compagnia in un crescendo di verve comica con finale a sorpresa. pagina 26 pagina 22 ANTIGONE da Sofocle 10, 11, 12 feb 2012 Antigone, la giovane donna che affronta il potere e disubbidisce alle leggi a prezzo della morte pur di non venire meno alle sue convinzioni, è la figura mitologica che ha ispirato la magnifica tragedia di Sofocle. Un mito che continua a farci riflettere ancora oggi e che Elena Bucci e Marco Sgrosso, della Compagnia Le Belle Bandiere, ci ripropongono adesso con un linguaggio teatrale vicino alla sensibilità del nostro tempo. IL RACCONTO D’INVERNO di William Shakespeare 24, 25, 26 feb 2012 Dramma e commedia, inquietudine e meravigliosa leggerezza si mescolano nello spettacolo di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, registi e attori dell’Elfo che portano in scena il testo misterioso e affascinante di Shakespeare, scritto nella maturità. Una favola magica che parla di gelosia, di potere ma soprattutto della forza e della dignità delle donne; un dramma a lieto fine riletto in chiave attuale con costumi coloratissimi e soluzioni che ad arte entrano ed escono dai generi più diversi. pagina 14 IL MARE pagina 18 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE di Paolo Poli da Anna Maria Ortese 25, 26, 27 nov 2011 di Roddy Doyle 20, 21, 22 gen 2012 Paoli Poli trasformista ritorna con il suo personalissimo stile per dare vita a un ironico ritratto del nostro Bel Paese andato, con la sua piccola umanità sognante. Un Paolo Poli più che mai vitale e sopraffino nella sua inimitabile arte, che rende omaggio questa volta ad Anna Maria Ortese grande scrittrice del Novecento, e alle sue novelle dolci e amare sulla realtà italiana. Dal bellissimo romanzo di Roddy Doyle, capofila della narrativa irlandese con una rara capacità di descrivere l’universo femminile, uno struggente monologo interpretato con autentica partecipazione da Marina Massironi. L’attrice, in un crescendo di emozioni, ricompone sulla scena le amare vicende di vita di una giovane donna; vittima, come tante, di violenze nell’ambiente domestico. pagina 30 pagina 34 LA CENA DEI CRETINI IL VENTAGLIO di Francis Veber 16, 17, 18 mar 2012 di Carlo Goldoni 30, 31 mar, 1 apr 2012 Famosissima ed esilarante, la commedia di Francis Veber diventata un cult dopo essere approdata al cinema, arriva ora a teatro coinvolgendo il pubblico in un turbinio di risate con le sue paradossali situazioni. La portano in scena Andrea Brambilla e Nino Formicola (Zuzzurro & Gaspare) che si stanno sempre più raffinando nel genere del teatro brillante trionfando al botteghino per scelta di testi e verve. Si svolge tutto in un solo giorno il racconto della commedia capolavoro di Goldoni ma fatti e colpi di scena si susseguono con un ritmo strepitoso. Inoltre, le vicende dei personaggi, tutti coinvolti nella faccenda del ventaglio, sono concatenate come in un perfetto congegno a orologeria. Dinamica e frizzante è anche la regia dello spettacolo affidata a Damiano Michieletto regista di prosa e di lirica: libero di immaginare lo spazio e il periodo storico, così come ha voluto l’autore. 4 Il Teatro Rossini venne inaugurato con il nome di Teatro del Sole il 23 febbraio 1637, durante il pontificato di papa Urbano VIII che aveva concesso, come luogo di rappresentazione di spettacoli pubblici, le vecchie scuderie ducali costruite un secolo prima da Federico Ubaldo Della Rovere. L’edificio subì nel tempo diverse trasformazioni; una vera e propria ricostruzione venne operata dall’architetto Pietro Ghinelli tra il 1816 e il 1818, anno in cui fu inaugurato come Teatro Nuovo. Del vecchio edificio venne salvato il bel portale bugnato di Filippo Terzi che tuttora costituisce l’ingresso principale del teatro. La struttura interna a ferro di cavallo e con quattro ordini di palchi è quella ottocentesca di stile neoclassico, definita del teatro all’italiana. Il sipario, commissionato al pittore milanese Angelo Monticelli, rappresentò uno dei motivi di maggiore compiacimento per il folto pubblico che riempì il teatro nella serata inaugurale del 10 giugno 1818, durante la quale ebbe luogo una eccezionale rappresentazione di “La gazza ladra” diretta al clavicembalo dallo stesso Gioachino Rossini, all’epoca già celebre anche se appena ventisettenne. Nel 1855 il teatro venne intitolato a Rossini. Nel 1934 a seguito di un nuovo restauro, la facciata venne ricostruita, fu modificato il ridotto e realizzata, all’altezza del terzo ordine di palchi, un’ampia sala (l’attuale Sala della Repubblica). Gli ultimi interventi di restauro strutturale sono stati effettuati nel corso degli anni settanta. La riapertura del Teatro Rossini è avvenuta nel 1980 (il teatro era stato dichiarato inagibile nel 1966), decretandone una vita intensissima contemporaneamente alla nascita del Rossini Opera Festival. Altri lavori di ampliamento della zona servizi hanno successivamente consentito di ospitare anche la direzione e gli uffici. Un nuovo intervento avviato nel 1998 e concluso nel 2002, è stato necessario per adeguare il Teatro alle più recenti normative sulla sicurezza. In questa occasione sono stati modificati il foyer e la Sala della Repubblica, realizzati nuovi sistemi per la prevenzione degli incendi e installate nuove attrezzature per gli impianti tecnici e di palcoscenico. Il Teatro ospita Ie produzioni liriche e i concerti del Rossini Opera Festival, la Stagione Teatrale, la Stagione Concertistica, il Festival Nazionale d’Arte Drammatica. 5 6 INFORMAZIONI E SERVIZI PER GLI SPETTATORI Gli abbonati sono tenuti a rispettare date e orari del proprio turno di abbonamento secondo il calendario pubblicato a pagina 08. Si precisa che durante la stagione non sarà in alcun caso possibile cambiare turno. Lo spettatore deve essere sempre munito di biglietto o abbonamento da esibire al personale di sala addetto al controllo. Gli abbonamenti non sono nominativi e possono essere utilizzati da altre persone. Gli abbonamenti a tariffa ridotta possono essere utilizzati solo da persone aventi diritto alla medesima agevolazione. Per motivi fiscali non è possibile alcun rimborso o indennizzo per abbonamenti o biglietti non utilizzati, non è ugualmente possibile la sostituzione dei medesimi in caso di smarrimento. Cambi di posto. La Direzione si riserva la facoltà di rimuovere poltrone o usufruire di palchi, anche se assegnati agli abbonati, qualora lo richiedano particolari esigenze tecniche ed artistiche. In tali casi l’abbonato avrà diritto a scegliere un altro posto disponibile per la medesima serata o per un’altra replica. Riprese audio e video. In Teatro è vietato effettuare riprese audio e video. Si prega pertanto di non introdurre in sala macchine fotografiche, telecamere, registratori. Telefoni. Gli spettatori sono pregati di spegnere i telefoni cellulari. Nei locali del Teatro è vietato fumare. Puntualità. Gli spettatori sono pregati di rispettare l’orario di inizio. A spettacolo iniziato non sarà possibile l’ingresso in platea fino al primo intervallo (se previsto). I ritardatari saranno sistemati nei posti eventualmente disponibili nei diversi ordini dei palchi. Guardaroba. E’ disponibile un servizio di guardaroba. Ascensori. Il Teatro è dotato di ascensori che consentono di raggiungere il III ordine ed il loggione. Attenzione: Motivi tecnici o cause di forza maggiore potrebbero determinare variazioni del programma, delle date e/o degli orari di inizio delle rappresentazioni. Eventuali variazioni saranno tempestivamente comunicate mediante la lettura e l’affissione di avvisi in Teatro, comunicati su Internet, su stampa e radio locali.In caso di definitivo annullamento dello spettacolo il relativo biglietto verrà rimborsato. Qualora non fosse possibile il recupero o la sostituzione dello spettacolo annullato, verranno rimborsate anche le rispettive quote agli abbonati. La Direzione ringrazia gli abbonati che, impossibilitati ad assistere alla rappresentazione, comuncheranno al teatro la disponibilità del proprio posto. 7 CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI PER GLI ABBONATI TURNO A > venerdì ore 21.00 4 novembre 2011 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE 25 novembre 2011 IL MARE 20 gennaio 2012 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE 10 febbraio 2012 ANTIGONE 24 febbraio 2012 IL RACCONTO D’INVERNO 16 marzo 2012 LA CENA DEI CRETINI 30 marzo 2012 IL VENTAGLIO TURNO B > sabato ore 21.00 5 novembre 2011 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE 26 novembre 2011 IL MARE 21 gennaio 2012 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE 11 febbraio 2012 ANTIGONE 25 febbraio 2012 IL RACCONTO D’INVERNO 17 marzo 2012 LA CENA DEI CRETINI 31 marzo 2012 IL VENTAGLIO TURNO C > domenica ore 17.00 6 novembre 2011 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE 27 novembre 2011 IL MARE 22 gennaio 2012 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE 12 febbraio 2012 ANTIGONE 26 febbraio 2012 IL RACCONTO D’INVERNO 18 marzo 2012 LA CENA DEI CRETINI 1 aprile 2012 IL VENTAGLIO Attenzione: Motivi tecnici o cause di forza maggiore potrebbero determinare variazioni del programma, delle date e/o degli orari di inizio delle rappresentazioni. Eventuali variazioni saranno tempestivamente comunicate mediante la lettura e l’affissione di avvisi in Teatro, sul portale www.pesarocultura.it, su stampa e radio locali. In caso di definitivo annullamento dello spettacolo il relativo biglietto verrà rimborsato. Qualora non fosse possibile il recupero o la sostituzione dello spettacolo annullato, verranno rimborsate anche le rispettive quote agli abbonati. 8 venerdì 4 sabato 5 h 21.00 domenica 6 novembre h 17.00 La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo le bugie con le Gambe lunghE di Eduardo De Filippo scene Gianmaurizio Fercioni fondali Giacomo Costa costumi Silvia Polidori luci Stefano Stacchini regia Luca De Filippo con Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo e con Giuseppe Rispoli, Gioia Miale, Antonio D'Avino, Chiara De Crescenzo, Alessandra D’Ambrosio, Carmen Annibale, Boris De Paola produzione Elledieffe s.r.l. Personaggi e interpreti Costanza, sorella di Libero Fulvia Carotenuto Carmela Chiara DeCrescenzo Graziella Gioia Miale Libero Incoronato Luca De Filippo Roberto Peretti Nicola Di Pinto Olga, moglie di Benedetto Carolina Rosi Benedetto Cigolella Massimo De Matteo Cristina, madre di Olga Anna Fiorelli Guglielmo Caputo Giuseppe Rispoli Angelina Trombetta Carmen Annibale La balia Alessandra D’Ambrosio Il fratello di Benedetto Antonio D’Avino Lo zio di Benedetto Boris De Paola 11 e L 12 Si ride nella commedia Le bugie con le gambe lunghe che Luca De Filippo legittimo e autorevole portavoce della tradizione eduardiana, mette magistralmente in scena con la sua Compagnia proseguendo l’importante lavoro sulla drammaturgia del padre. Si ride ma si rimane anche attoniti e disorientati come il protagonista di fronte alle vicende del condominio popolare raccontate con incredibile maestria da Eduardo De Filippo: un condominio napoletano del dopoguerra i cui inquilini (un microcosmo sociale quotidiano dove tutto è oggetto di traffico, soprattutto la famiglia) vanno e vengono nell’appartamento dell’ingenuo e onesto Libero Incoronato, di mestiere consulente filatelico, sconvolgendolo di continuo con i loro i maneggi e con le loro squallide storie; prima ostentate e poi puntualmente negate in nome di un comune senso del decoro. Un crescendo incessante di mostruose bugie e mistificazioni dentro un “quadro-spettacolo dalla potenza formidabile” (splendida la scenografia) che genera una giostra di situazioni farsesche la cui comicità si fa però amara con il procedere dell’azione; fino al paradosso finale, quando lo stesso Libero il protagonista, ostinato prima a smascherare menzogne clamorose ma alla fine esasperato e persuaso dell’impossibilità del trionfo della verità, decide anche lui di adeguarsi alla norma comune, provocatoriamente, per coronare un sogno. Nel testo della commedia, una dovizia tale di dettagli B LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE u da anticipare modalità drammaturgiche molto moderne particolarmente presenti nei lavori a venire. Una drammaturgia intramontabile, quella di Eduardo, con temi ancora una volta più che mai attuali; e uno spettacolo, quello di Luca, che fa assaporare al pubblico con grande sensibilità, il crescendo di verve comica con fondo amaro costruita scena dopo scena. Scritta nel 1946 subito dopo il debutto di Filumena Marturano, Le bugie con le gambe lunghe, che Eduardo inserisce nella raccolta Cantata dei giorni dispari, rientra nel ciclo di capolavori scritti nel dopoguerra. Venne rappresentata per la prima volta dalla Compagnia dell’autore nel 1947 (Eduardo la tenne per un anno nel cassetto visto lo straordinario successo di Filumena). Fu poi ripresa più volte negli anni Cinquanta e Settanta ma non ne venne fatta mai una registrazione. Risale invece al 1990 la messinscena teatrale di Giancarlo Sepe con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice (trecento repliche in due anni), allestimento questo ripreso anche per la televisione. G e i 13 venerdì 25 sabato 26 h 21.00 domenica 27 novembre h 17.00 Produzioni Teatrali Paolo Poli Associazione Culturale IL MARE due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese scene Emanuele Luzzati costumi Santuzza Calì consulenza musicale Jacqueline Perrotin coreografie Claudia Lawrence regia Paolo Poli con Paolo Poli e con Mauro Barbiero, Fabrizio Casagrande, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco 15 i E’ uomo del Novecento Paolo Poli e solo lui, attore col gusto antico del melò, humor spiazzante e arte sopraffina, poteva sceneggiare le storie “belle dolorose e fatali” di Anna Maria Ortese e farne uno spettacolo colto mettendo in campo le ironiche figurine, i piccoli mondi di cartapesta, le canzoni, le danze e l’intelligenza che rendono l’attore fiorentino unico e inimitabile. Anna Maria Ortese (1914-1998), l’autrice delle novelle cui attinge Paolo Poli per lo spettacolo Il Mare (quasi tutte tratte dal volume Il mare non bagna Napoli) viene considerata con il suo spirito audace e visionario tra le figure più grandi della letteratura europea; capace come pochi, tra i nostri scrittori e giornalisti, di raccontare l’Italia del suo tempo e non solo. E’ un’Italia del Novecento che va dagli anni Trenta agli anni Settanta (lo stesso lasso di tempo che vede l’attore formarsi e maturare) quella sui cui poggiano gli sguardi critici e lucidi, allucinati e dolcissimi della grande scrittrice italiana; un paese che arranca nella storia con la sua realtà dolorosa e con le sue illusioni e da cui prendono il volo storie di piccola gente: una realtà malinconica dipinta dall’autrice attraverso il sogno con stile personalissimo e ora filtrata dall’estro e dalla verve da magico trasformismo di un Paolo Poli prodigioso. Ricuce le storie Paolo Poli e le dilata in un tessuto nostalgico d’irresistibili ritratti e canzonette che raccontano l’afflitta normalità della nostra vita; con ironia e sottile sarcasmo, sguardo bonario e mai condiscendente, l’attore ci dà soavemente il ritratto, 16 l m IL MARE A poco lusinghiero, di un’Italietta che corre con la sua umanità di sempre anche se il mondo fuori crolla. Il risultato è un viaggio emozionante e travolgente che tra scherzi e scioglilingua arguti, abiti fantasiosi e scene splendenti (di Lele Luzzati), musiche ardite, piume, merletti e boys nel doppio ruolo di “civettuole ballerine canterine”, vede protagonista assoluto lui, Paolo Poli, magnetico e geniale nella creazione di personaggi, giochi e situazioni con cui rendere omaggio anche alla visionarietà surreale e grottesca che aleggia nelle pagine critiche di Anna Maria Ortese. Superfluo sottolineare, anche in questo spettacolo, lo straordinario talento e la professionalità di Paolo Paoli; il suo teatro, con il suo charme, la sua vitalità scenica, la sua maestria, “ha una sua nobiltà assoluta che fa di Paolo Poli, oltre che un magnifico testimone del nostro Novecento, uno dei massimi interpreti della scena contemporanea”. E r 17 venerdì 20 sabato 21 h 21.00 domenica 22 gennaio h 17.00 Teatro dell'Archivolto LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE di Roddy Doyle © Roddy Doyle, 1996 © 1997 Ugo Guanda Editore S.p.A con Marina Massironi scene e costumi Guido Fiorato luci Aldo Mantovani regia e drammaturgia Giorgio Gallione 19 L 20 Scritto da Roddy Doyle - capofila della nuova narrativa irlandese e autore di libri che raccontano la quotidianità di un’Irlanda dove ignoranza miseria e misoginia si confondono “fino a dar vita ad un luogo invivibile e terrorizzante” (suoi sono The Commitments e The Snapper diventati anche film) La donna che sbatteva nelle porte uscito nel 1996 è un romanzo amaro e lieve, bellissimo e struggente che affronta il tema del disagio e della sofferenza femminile fino ai limiti della tragedia esistenziale; la cronaca di una violenza ripetuta negli anni vissuta dentro le pareti domestiche, tra l’indifferenza degli altri. Un sottosuolo familiare fin troppo presente nella storia, fatto di sopraffazioni e di pestaggi inflitti alle donne senza una ragione; vissuto con paura e dipendenza, sensi di colpa, perdita di un’autostima già vacillante. “Chiedetemelo”, supplica Paula Spencer, la protagonista trentanovenne del romanzo che ricompone, insieme a qualche sprazzo di felicità, il suo inferno di casa, la sua disperazione, il suo smarrimento, la sua volontà di reagire. “Chiedetemelo. Chiedetemi come mi sono fatta questo, e questo, e questo. Se me lo chiedete, io la forza di dirlo la trovo”. Un personaggio assolutamente reale quello che Roddy Doyle, con una sensibilità e una capacità rare nel descrivere l’universo femminile, trasferisce nelle pagine del suo libro. Il suo splendido e intenso romanzo, trasformato in a D LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE o un monologo appassionato che ne esalta la forza e ne mantiene la complessità, prende ora vita sulla scena grazie al talento e alla “pensosa leggerezza” di Marina Massironi, con la regia di Giorgio Gallione. L’attrice, che tutti conosciamo per la satira leggera delle sue più note interpretazioni (David di Donatello e Nastro d’Argento per il film di Soldini Pane e Tulipani e successo per il suo sodalizio con Aldo, Giovanni e Giacomo) affronta per la prima volta, con questo spettacolo, un monologo e insieme un tema tra i più attuali e delicati; e con grande partecipazione, condividendo con la protagonista forza e fragilità, capacità di amare, sorriso e rabbia, affronta il viaggio duro ma vitalissimo di questa vicenda potentemente contemporanea, restituendoci passo dopo passo il personaggio in un crescendo di emozioni. Inchiodandoci tutti fino all’ultimo respiro. Il monologo teatrale si sviluppa, come nel romanzo, attraverso la tecnica del flash-back, narrato dalla protagonista dalla soglia della propria abitazione (una stanza foderata di prato) nel momento in cui trova finalmente la forza di ribellarsi. “Abbiamo portato in scena una storia tragica nel senso moderno del termine” dice il regista “anche se a tratti felicità e sorriso si intrecciano al dramma, disegnando un ritratto di donna difficile da dimenticare”. N a N 21 venerdì 10 sabato 11 h 21.00 domenica 12 febbraio h 17.00 Teatro Stabile di Brescia - Le belle bandiere ANTIGONE da Sofocle elaborazione drammaturgica e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso drammaturgia del suono Elena Bucci e Raffaele Bassetti con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto disegno luci Maurizio Viani elaborazione del suono e sensori Raffaele Bassetti macchinismo Giovanni Macis costumi Nomadea e Marta Benini tecnico luci Davide Cavandoli 23 t A n E’ forse la più appassionante delle tragedie greche Antigone scritta da Sofocle e rappresentata per la prima volta ad Atene nel 442 avanti Cristo. Con Edipo re ed Edipo a Colono la tragedia di Sofocle appartiene al ciclo dei drammi tebani ispirati alla saga che descrive la drammatica sorte di Edipo, re di Tebe in esilio, e dei suoi discendenti; di questo ciclo costituisce drammaturgicamente l’ultimo atto ed è ispirata alla figura mitologica di Antigone, figlia di Edipo. Una giovane donna che si ribella all’autorità dello stato e che oppone alla legge le sue ragioni del cuore (nel nome del suo credo Antigone vorrà seppellire degnamente suo fratello Polinice morto in battaglia contro Tebe e per questo disobbedirà all’ordine inflessibile del suo re di non dargli sepoltura); pagando infine con la morte la difesa delle proprie convinzioni e la propria ribellione. Antigone ribelle, Antigone eroica, Antigone martire… che incarna, con tante sfaccettature, il tema di sconcertante attualità del conflitto tra potere e libertà, tra legge dello stato ed etica individuale. Una storia esemplare. Il suo mito attraversa più di venti secoli e continua a dominare ininterrottamente l’immaginario occidentale; ripreso di continuo da grandi autori anche in musica, oltre che in poesia, letteratura, cinema. Si è detto che nell’ Antigone di Sofocle non c’è una sola parola uscita dalla bocca degli eroi di questa tragedia che non faccia vibrare qualche corda segreta della nostra anima. i 24 antigone g Sorprendente è anche “la semplicità poetica della sua lingua, apparentemente così lontana e tuttavia capace di attraversare i secoli, le mode, i mutamenti effimeri, senza nulla perdere dello splendore della sua comunicatività”, dicono ora Elena Bucci e Marco Sgrosso della Compagnia Le Belle Bandiere che da anni rileggono classici più vicini a noi utilizzando un linguaggio teatrale vicino alla sensibilità del nostro tempo; e che adesso affrontano questo testo così antico per ritrovarne tutta la freschezza e la sua potenza. Temi e contrasti che emergono da questa grande tragedia possono fornirci oggi a teatro l’occasione di emozionarci e anche di prendere atto tutti insieme che la libertà negata ad Antigone può riguardare anche noi e le nostre coscienze. Soprattutto in epoche tiepide e opache come queste. Rivive anche per questo il mito di Antigone nella drammaturgia di Elena Bucci e Marco Sgrosso che nel loro coinvolgente spettacolo immaginano anche suggestioni che mettono in relazione musica e movimento facendo risuonare, con adesione tutta contemporanea, il bellissimo testo di Sofocle. O n E 25 venerdì 24 sabato 25 h 21.00 domenica 26 febbraio h 17.00 Teatridithalia IL RACCONTO D’INVERNO di William Shakespeare regia, traduzione, scene e costumi Ferdinando Bruni e Elio De Capitani luci Nando Frigerio suono Giuseppe Marzoli con Ferdinando Bruni, Cristina Crippa, Elena Russo Arman, Corinna Augustoni, Luca Toracca, Cristian Giammarini, Nicola Stravalaci, Vincenzo Giordano, Enzo Curcurù, Alejandro Bruni Ocaña, Camilla Semino Favro, Umberto Petranca Personaggi e interpreti Leonte Ferdinando Bruni Paulina / Mopsa Cristina Crippa Ermione / Dorca Elena Russo Arman Emilia / la trattora Corinna Agustoni Cleomene / sguattero Luca Toracca Polissene Cristian Giammarini Camillo / Maggiordomo Nicola Stravalaci Autolico / carceriere / il Tempo Vincenzo Giordano Antigono / il cuoco Enzo Curcurù Florizel / il cortigiano /Medico Alejandro Bruni Ocaña Mamilio / Perdita Camilla Semino Favro Zotico / Archidamo / Medico Umberto Petranca 27 R a C 28 E’ un piacere vedere Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, registi e attori dell’Elfo, nuovamente impegnati a mettere in scena Shakespeare con la storica Compagnia milanese che include oggi anche nuove generazioni di interpreti. Specializzata fin dai suoi esordi nella rilettura dei capolavori shakespeariani (celebre, agli inizi, la versione del Sogno di una notte di mezza estate di Gabriele Salvatores cui sono seguiti negli anni altri due allestimenti di De Capitanni e le affascinanti messinscena di Il mercante di Venezia, Amleto, La Tempesta, Romeo e Giulietta), la mitica Compagnia che lungo il percorso ha preso il nome di Teatridithalia continua ad essere catturata dalle molteplici fascinazioni che scaturiscono dai testi del grande drammaturgo; e ad aprire per noi, con lo sguardo di oggi, sempre nuove suggestioni sull’arte che rende unico Shakespeare. Come ora in questo Racconto d’Inverno, spettacolo prima in scena a Milano nella nuova e bellissima sede Elfo Puccini e ora in tournée nei maggiori teatri. “Un testo solitamente trattato come una favola un poco elegiaca e in fondo innocua - dice Elio De Capitani - che però nell’atto di tradurlo e nel lavoro di preparazione drammaturgica alla regia ci ha dato la sensazione di una grande consapevolezza dell’autore: quella di star trattando una materia sì molto attraente per il suo pubblico, ma assai pericolosa”. Perché la favola avventurosa scritta da Shakespeare nella maturità, metà dramma e metà C IL RACCONTO D’INVERNO commedia, vede accader di tutto: la follia gelosa di un re, la condanna di una moglie innocente, il tradimento di un amico, l’abbandono di una neonata insieme a navi che affondano e orsi che sbranano, figli che s’innamorano, statue che prendono vita. Umori, avventure e meraviglie che intrigano e divertono ma che svelano anche retroscena inquietanti; come ad esempio la follia di un tiranno, lo scontro tra genitori e figli, la condizione femminile. Per come Shakespeare costruisce abilmente la vicenda e il suo sviluppo dovremo per forza rifletterci; saremo infine noi a scegliere ciò che è giusto e ciò che non è. La commistione di generi di questa favola magica (dramma e commedia, tragico e comico) così come l’attualità dei temi come sempre universali nell’opera di Shakespeare, sono congeniali agli artisti dell’Elfo che hanno di nuovo occasione di mettere in pratica in questo spettacolo un’arte di cui sono diventati maestri. Ed è davvero bello il loro Racconto d’inverno che con grande vitalità parla di gelosia, di pericoli del potere ma soprattutto della forza e della dignità delle donne; tutte capaci qui di tener testa ai pregiudizi e alla misoginia che Shakespeare stesso finirà per disinnescare. o o T N 29 venerdì 16 sabato 17 h 21.00 domenica 18 marzo h 17.00 a. Artisti Associati Zuzzurro & Gaspare in LA CENA DEI CRETINI di Francis Veber traduzione Filippo Ottoni con Dario Biancone, Gianfranco Candia, Alessandra Schiavoni scene e costumi Pamela Alicardi luci Iuraj Saleri regia Andrea Brambilla 31 L Scritta dal francese Francis Veber negli anni Novanta, rappresentata per tre anni consecutivi a Parigi sbancando i botteghini e poi approdata al cinema collezionando sei Cesars, con la regia dello stesso autore La cena dei cretini ha riscosso ovunque un tale successo da diventare un cult, una delle commedie più famose al mondo. La sua trama è semplice ma di grande impatto comico: narra di un gruppo di amici ricchi e annoiati che farebbero qualsiasi cosa per qualche ora di divertimento; per superare la monotonia e il tedio quotidiano si inventano così un rituale che possa assicurare loro, almeno una volta la settimana, grasse risate liberatorie. Una cena del mercoledì, dove i partecipanti portano a turno un cretino coi fiocchi - per loro il più stupido che esista – per riderne sadicamente nel corso di tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno bene e una sera il povero cretino prescelto, affatto privo di intelligenza e pieno di candore, porta sconquasso ovunque e diventa elemento destabilizzante all’ennesima potenza. Una trama da vaudeville, con un testo esilarante. Solo a un francese come Francis Veber, innamorato dei vertiginosi tempi comici di Feydeau, dell'umorismo nero della pochade, dei giochi linguistici (Veber è autore anche di altri testi e sceneggiature tutti caratterizzati da un umorismo di contenuto basato sull'ambiguità e sugli equivoci) poteva capitare di fare centro, con un tema così scontato, senza mai a 32 C LA CENA DEI CRETINI e scadere nella volgarità gratuita, nel qualunquismo becero, nella comicità che si parla addosso. La vicenda dell'editore Pierre Brochard e dei suoi amici che si inventano cene per gabbare il malcapitato cretino di turno e di François Pignon, il cretino per antonomasia, contabile del ministero delle finanze che ama ricostruire con gli stuzzicadenti le costruzioni più famose del mondo e che nella sua agenda telefonica organizza i nomi delle persone non per ordine alfabetico ma per categorie e ordine di conoscenza, ha avuto la fortuna di incontrare un duo come quello formato da Andrea Brambilla e da Nino Formicola, Zuzzurro & Gaspare, sempre più raffinati nel genere del teatro brillante tanto da trionfare ogni volta al botteghino per scelta di testi e verve. Una qualificata ditta del divertimento assicurato. Si ride e si sorride nel loro spettacolo, fra crisi coniugali, corna vere o presunte, mogli che vanno e amanti che vengono, accertamenti fiscali, qui pro quo esilaranti. Un crescendo di deflagrante candore, di errori, malintesi, gag e follia collettiva, davvero divertente. N a 33 venerdì 30 sabato 31 marzo h 21.00 domenica 1 aprile h 17.00 Teatro Stabile del Veneto Teatri e Umanesimo Latino SpA con la distribuzione di ARTEVEN Circuito Teatrale Regionale IL VENTAGLIO di Carlo Goldoni scene Paolo Fantin costumi Carla Teti luci Alssandro Carletti regia Damiano Michieletto con Alessandro Albertin, Silvio Barbiero, Daniele Bonaiuti, Katiuscia Bonato, Giulia Briata, Nicola Ciaffoni, Emanuele Fortunati, Matteo Fresch, Manuela Massimi, Giuseppe Nitti, Silvia Paoli, Pierdomenico Simone Personaggi e interpreti il Conte Alessandro Albertin Crispino Silvio Barbiero Evaristo Daniele Bonaiuti Geltruda Katiuscia Bonato Candida Giulia Briata Moracchio Nicola Ciaffoni il Barone Emanuele Fortunati Limoncino Matteo Fresch Susanna Manuela Massimi Il Ventaglio Giuseppe Nitti Giannina Silvia Paoli Coronato Pierdomenico Simone 35 v E n 36 “Ho fatto una commedia di molte scene brevi, frizzanti, animate da una perpetua azione, da un movimento continuo, onde i Comici non abbiano da far altro che esseguire più coll’azione, che colle parole”. Cosi Carlo Goldoni – che si lascia alle spalle maschere e meccanismi della commedia dell’arte per guardare dentro la società del tempo e dipingerla nella realtà dei suoi rapporti quotidiani presenta la sua commedia Il Ventaglio, scritta in forma di scenario a Parigi dove in quegli anni risiede e destinata agli attori della Comédie Italienne. La sua definitiva versione in italiano andò in scena a Venezia nel 1765 con grande successo: un capolavoro della maturità costruito con una sapienza magistrale. In esso tutta l’abilità drammaturgica dell’autore veneziano nel concatenare le azioni e le vicende dei personaggi come in un perfetto congegno a orologeria. Tutto avviene nell’arco di una sola giornata ma abbondano fatti e ripetuti colpi di scena; carica di un’atmosfera maliziosa e ricca di pettegolezzi la commedia è ambientata nel Settecento ma fa emergere aspetti in ogni tempo attuali. Lieve e potente è l’oggetto del titolo che riesce a scatenare l'esplosione emotiva di un'intera collettività; un piccolo ventaglio su cui si accentrano gelosie, rivalità e rancori degli abitanti di un tranquillo paesino, trasformato in un “serraglio di forsennati che passano la giornata a insultarsi, battersi, rincorrersi, trafugarsi l'un l'altro l'oggetto malefico e a farneticare sulle proprie disgrazie”. Tratti che hanno fatto della commedia di Goldoni t A IL VENTAGLIO g l una delle opere più rappresentate dalle compagnie teatrali, tra Otto e Novecento. A portare ora in scena Il Ventaglio, con un gruppo di giovani attori, è Damiano Michieletto regista di prosa e di lirica noto al pubblico anche per le sue brillanti messinscena di opere rossiniane. Affascinato dal testo di Goldoni (“l’autore lascia liberi di immaginare lo spazio e il periodo storico”) Damiano Michieletto ha concepito uno spettacolo frizzante, leggero, erotico. “In questa, che è l'ultima grande commedia corale di Goldoni, afferma il regista, tutto avviene per via di un semplice oggetto che passa di mano in mano con un ritmo indiavolato. Un simbolo dell'erotismo come fosse una freccia scoccata dall'arco di un Cherubino sbadato, come un Puck di Shakespeare che si muove invisibile tra i personaggi e li comanda, li provoca, si diverte alle loro spalle, gioca con i loro sentimenti e rapidamente li contagia fino alla follia. E che allo stesso tempo li educa all'amore, permette loro di imparare a dire i propri sentimenti, scioglie le loro lingue e apre i loro occhi. Tutti vengono coinvolti nella vicenda del ventaglio, diventano violenti, accecati per amore, folli di gelosia, ridicoli nelle loro smanie, impugnano pistole e coltelli, si minacciano… e tutto per un niente, per un piccolo ventaglio che non vale neanche due lire. Ma in realtà si tratta dell'amore. L'amore non ha prezzo e per amore si sono sempre fatte le più immense follie…” O I 37 TEATRO ROSSINI 18 dicembre 2011 h 17.00 ANDAR PER FIABE NEI TEATRI DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO Teatro Sotterraneo LA REPUBBLICA DEI BAMBINI regia Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa scrittura Daniele Villa con Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti disegno luci Emiliano Curà cartelli e grafica Marco Smacchia manifesti Gildardo Gallo oggetti di scena Emiliano Curà, Paolo Romanini produzione Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana 38 “I bambini non dispongono solitamente di potere diretto. Sui bambini non gravano responsabilità. I bambini vivono in un mondo normativo, fatto di ordini, obblighi e divieti. È nella natura delle cose, che il vecchio guidi il fanciullo. E del resto il fanciullo non potrebbe decidere su cose di cui non ha ancora fatto esperienza. Nel costruire una nazione in miniatura proviamo a dotare i bambini di un potere inedito e fatto su misura. Sullo sfondo un piccolo luogo deserto in cui dar vita a una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e naturalmente Il signore delle mosche di Golding. Si tratta di una piccola Cosa Pubblica, si tratta di uno spettacolo teatrale dove la finzione è evidente perché è il motore dell’immaginazione, si tratta di un paese in miniatura che si spegnerà quando si spegneranno le luci che lo illuminano, ma al tempo stesso si tratta di una possibilità”. (Teatro Sotterraneo) «Molte le occasioni per ridere, alzare la mano, rispondere coralmente, un coinvolgimento attivo e colmo di sorprese, una tensione all'ascolto sempre esuberante, con la voglia di capire e intervenire dialogando in forma dinamica all'interno di uno spettacolo colmo di pensiero, denso di spunti di riflessione, fitto di questioni che coinvolgono insieme grandi e piccoli. Una meraviglia. Raro incontrare uno spettacolo per ragazzi che riesca a suscitare un'adesione così continua,intensa, ilare mentre si affrontano e si depositano problematiche di così vasto e concreto spessore». (Valeria Ottolenghi, Il Gazzettino di Parma) LEGGERE IL TEATRO LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE Le bugie con le gambe lunghe di Eduardo De Filippo, assieme a Napoli milionaria! Questi fantasmi!, Filumena Marturano, Le voci di dentro! ed altre commedie, è inserita nella raccolta La cantata dei giorni dispari che è reperibile nell’edizione Einaudi 2005 curata da Anna Barsotti. IL MARE Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese è pubblicato dall’editore Adelphi (2008). Lo stesso editore ha in catalogo, della grande scrittrice, diversi titoli: romanzi, racconti, raccolte di articoli e racconti di viaggio. LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE Il romanzo The Woman Who Walked into Doors di Roddy Doyle è pubblicato da Guanda (1997) con la traduzione di Giuliana Zeuli che dello stesso autore ha tradotto anche un “seguito”, Paula Spencer, uscito nel 2009. ANTIGONE Antigone di Sofocle a cura di Massimo Cacciari è stata pubblicata da Einaudi (2007) nella Collezione di teatro. Assieme a Edipo re e a Edipo a Colono (con testo originale a fronte) si può leggere in edizioni degli editori Rizzoli a cura di Franco Ferrari, e Garzanti con introduzione di Umberto Albini e traduzione di Ezio Savino (2004). IL RACCONTO D’INVERNO The Winter’s Tale dI William Shakespeare con testo inglese a fronte è stato pubblicato da Garzanti con introduzione di Nemi D’Agostino e traduzione di Demetrio Vittorini (2002). E’ reperibile anche nell’edizione Feltrinelli (2004) a cura di Agostino Lombardo. LA CENA DEI CRETINI Non risulta disponibile un’edizione in italiano della commedia Le diner de cons di Francis Veber. E’ però reperibile il Dvd del film diretto dallo stesso autore, uscito nel 1998. IL VENTAGLIO Per Il ventaglio segnaliamo l’edizione dell’editore Marsilio (2002) pubblicata nell'ambito dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Goldoni. La commedia è corredata da un saggio introduttivo di François Livi e da un ricco apparato critico a cura di Paola Ranzini. Il testo con l’introduzione di Luigi Lunari, premessa e note di Carlo Pedretti è pubblicato anche dall’editore Rizzoli (2007). 40 DA FEBBRAIO A MAGGIO 2012 LA OTTAVA EDIZIONE DELLA RASSEGNA CHE OSPITA IMPORTANTI ESPERIENZE DELLA SCENA CONTEMPORANEA. UN PALCOSCENICO “GRANDE 4 CITTÀ” PER ACCOGLIERE SPETTACOLI DI TEATRO, MUSICA E DANZA, ESPRESSIONE DEI LINGUAGGI PIÙ INNOVATIVI DEL PANORAMA ITALIANO ED EUROPEO. TEATROLTRE 2012 TEATROLTRE è promosso dagli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Pesaro, Urbania e Urbino e dalla Fondazione Teatro della Fortuna - Fano in collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino e l’Amat TEATROLTRE 2012 PESARO (sede e data da definire) Les Enfants du Paradis_Festival della Narrazione di Arzo, Svizzera_ Esteuropaovest Festival MATTEI PETROLIO E FANGO di e con Giorgio Felicetti con la partecipazione di Valentina Bonafoni testo teatrale Francesco Niccolini, Giorgio Felicetti scene e costumi Giorgia Basili luci Stefano Romagnoli training vocale Marianna Brilla e Lisa Paglini Teatro d’inchiesta, thrilling storico, giallo con ritmi da narrazione civile: Mattei è racconto epico di una giustizia negata. Il testo dello spettacolo, scritto a quattro mani con Francesco Niccolini, è frutto di una lunga ricerca fatta di testimonianze dirette, interviste a persone che hanno conosciuto Mattei, e di consultazione di libri, foto, film, documentari e soprattutto dei materiali prodotti dal tribunale di Pavia, sulla ricostruzione degli ultimi giorni di vita e sul giorno della morte del Presidente dell’ENI. Lo spettacolo racconta un Mattei sconvolgente, e getta una nuova, inquietante luce, su questa morte annunciata, primo tragico capitolo di quello che Pier Paolo Pasolini definisce il “romanzo delle stragi”. (Giorgio Felicetti) 43 ABBONAMENTO A 7 SPETTACOLI Posto di platea e posto di palco di I e II ordine settore centrale (palchi 8-18) Intero Ridotto per spettatori oltre 65 anni Ridotto per spettatori fino a 29 anni Ridotto per spettatori fino a 19 anni Posto di palco di I e II ordine settore laterale (palchi 1-7/19-25) e posto di palco di III ordine settore centrale (palchi 8-18) Intero Ridotto per spettatori fino a 29 anni Ridotto per spettatori fino a 19 anni Posto di palco di III ordine settore laterale (palchi 1-7 /19-25) e posto di palco di IV ordine settore centrale (palchi 8-18) Intero Ridotto per spettatori fino a 29 anni Ridotto per spettatori fino a 19 anni Posto di palco di IV ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25) Intero Ridotto per spettatori fino a 29 anni € 175,00 € 154,00 € 105,00 € 91,00 € 147,00 € 98,00 € 84,00 € 119,00 € 91,00 € 77,00 € 98,00 € 63,00 BIGLIETTI Posto di platea e posto di palco di I e II ordine settore centrale (palchi 8-18) Intero Ridotto per spettatori oltre 65 anni Ridotto per spettatori fino a 29 anni Ridotto per spettatori fino a 19 anni Posto di palco di I e II ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25) e posto di palco di III ordine settore centrale (palchi 8-18) Intero Ridotto per spettatori fino a 29 anni Ridotto per spettatori fino a 19 anni Posto di palco di III ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25) e posto di palco di IV ordine settore centrale (palchi 8-18) Intero Ridotto per spettatori fino a 29 anni Ridotto per spettatori fino a 19 anni Posto di palco di IV ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25) Intero Ridotto per spettatori fino a 29 anni Loggione 44 € € € € 27,00 24,00 21,00 17,00 € 24,00 € 19,00 € 15,00 € 20,00 € 17,00 € 14,00 € 16,00 € 12,00 € 7,50 Precedenza nei posti palco L’assegnazione dei posti di prima o seconda fila all’interno dei palchi di qualsiasi ordine, indicata con le prime lettere dell’alfabeto, viene stabilita dall’ordine di precedenza nell’acquisto di abbonamenti e/o biglietti. Riduzioni Le riduzioni sono concesse dietro presentazione di un documento di identità, tale documento potrà essere richiesto anche all’ingresso in sala. La riduzione su abbonamenti e biglietti prevista per gli spettatori fino a 29 anni è valida anche per spettatori disabili ed eventuali accompagnatori. Vendita biglietti Dal secondo spettacolo in cartellone sarà possibile l’acquisto di biglietti per tutti gli spettacoli in programma fino al termine della stagione.Salvo diversa indicazione, i biglietti per i posti ancora disponibili saranno messi in vendita il giorno precedente la prima rappresentazione presso la biglietteria del Teatro Rossini (P.le Lazzarini, tel. 0721387621) con orario 9.30-12.30 / 16.30-19.30. Vendita on-line Una parte dei posti disponibili viene messa in vendita on-line, l’acquisto si può effettuare visitando i siti: www.amat.marche.it www.charta.it www.comune.pesaro.pu.it. L’acquisto on-line comporta un aggravio del costo del biglietto in favore del gestore del servizio. Pagamenti Abbonamenti e biglietti possono essere pagati per contanti, con assegno circolare intestato ad AMAT, con carta di credito e bancomat. Posto di platea e posto di palco di I e II ordine settore centrale (palchi 8-18) Posto di palco di I e II ordine settore laterale (palchi 1-7/19-25) e di palco di III ordine settore centrale (palchi 8-18) Posto di palco di III ordine settore laterale (palchi 1-7/19-25) e posto di palco di IV ordine settore centrale (palchi 8-18) Posto di palco di IV ordine settore laterale (palchi 1-7/19-25) Loggione 45 Teatro Rossini Direzione e Uffici: Piazzale Albani, 12 - 61121 Pesaro tel. 0721 387620 fax 0721 387685 Biglietteria: Piazzale Lazzarini tel. 0721 387621 mail: [email protected] www.pesarocultura.it Associazione Marchigiana Attività Teatrali Corso Mazzini, 99 - 60121 Ancona tel. 071 2075880 fax 071 54813 www.amat.marche.it Direzione Teatri Comunali e progetto artistico Giorgio Castellani Collaborano all'organizzazione Monica Norrito, Roberta Ercolessi, Cristian Della Chiara Comunicazione e copy Elena Gramaccioni Progetto grafico e impaginazione Marina Cesarini Stampa Sat Fotografie Teatro Rossini pag. 04 Amati-Bacciardi / Le bugie con le gambe lunghe Lia Pasqualino / Il mare Foto Niccoli / La donna che sbatteva nelle porte Franco Gibaldi / Il racconto d’inverno Luca Piva Servizi tecnici, di sala, portineria e biglietteria Coop. Teatro Skenè