INDICE
pagina 10
IL TEATRO ROSSINI pagina 05
INFORMAZIONI E SERVIZI
PER GLI SPETTATORI pagina 07
CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI
PER GLI ABBONATI pagina 08
ANDAR PER FIABE pagina 38
LEGGERE IL TEATRO pagina 40
ANTEPRIMA TEATROLTRE pagina 41
ABBONAMENTI E BIGLIETTI pagina 44
LE BUGIE CON
LE GAMBE LUNGHE
di Eduardo De Filippo
4, 5, 6 nov 2011
Ritmo incalzante e continui colpi di scena nella
commedia di Eduardo De Filippo che racconta,
con incredibile maestria, i traffici familiari
di un condominio a Napoli, nel dopoguerra.
Tra squallidi intrighi e clamorose bugie.
Un altro capolavoro, portato magistralmente
in scena dal figlio Luca e dalla sua Compagnia
in un crescendo di verve comica con finale
a sorpresa.
pagina 26
pagina 22
ANTIGONE
da Sofocle
10, 11, 12 feb 2012
Antigone, la giovane donna che affronta il
potere e disubbidisce alle leggi a prezzo della
morte pur di non venire meno alle sue
convinzioni, è la figura mitologica che ha ispirato
la magnifica tragedia di Sofocle. Un mito che
continua a farci riflettere ancora oggi e che
Elena Bucci e Marco Sgrosso, della Compagnia
Le Belle Bandiere, ci ripropongono adesso con
un linguaggio teatrale vicino alla sensibilità
del nostro tempo.
IL RACCONTO
D’INVERNO
di William Shakespeare
24, 25, 26 feb 2012
Dramma e commedia, inquietudine e meravigliosa
leggerezza si mescolano nello spettacolo di
Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, registi e attori
dell’Elfo che portano in scena il testo misterioso e
affascinante di Shakespeare, scritto nella maturità.
Una favola magica che parla di gelosia, di potere
ma soprattutto della forza e della dignità delle
donne; un dramma a lieto fine riletto in chiave
attuale con costumi coloratissimi e soluzioni che
ad arte entrano ed escono dai generi più diversi.
pagina 14
IL MARE
pagina 18
LA DONNA CHE
SBATTEVA NELLE PORTE
di Paolo Poli
da Anna Maria Ortese
25, 26, 27 nov 2011
di Roddy Doyle
20, 21, 22 gen 2012
Paoli Poli trasformista ritorna con il suo
personalissimo stile per dare vita a un ironico
ritratto del nostro Bel Paese andato, con la
sua piccola umanità sognante.
Un Paolo Poli più che mai vitale e sopraffino
nella sua inimitabile arte, che rende omaggio
questa volta ad Anna Maria Ortese grande
scrittrice del Novecento, e alle sue novelle
dolci e amare sulla realtà italiana.
Dal bellissimo romanzo di Roddy Doyle, capofila
della narrativa irlandese con una rara capacità
di descrivere l’universo femminile, uno struggente monologo interpretato con autentica
partecipazione da Marina Massironi.
L’attrice, in un crescendo di emozioni, ricompone sulla scena le amare vicende di vita
di una giovane donna; vittima, come tante,
di violenze nell’ambiente domestico.
pagina 30
pagina 34
LA CENA DEI CRETINI
IL VENTAGLIO
di Francis Veber
16, 17, 18 mar 2012
di Carlo Goldoni
30, 31 mar, 1 apr 2012
Famosissima ed esilarante, la commedia di
Francis Veber diventata un cult dopo essere
approdata al cinema, arriva ora a teatro coinvolgendo il pubblico in un turbinio di risate
con le sue paradossali situazioni. La portano in
scena Andrea Brambilla e Nino Formicola
(Zuzzurro & Gaspare) che si stanno sempre
più raffinando nel genere del teatro brillante
trionfando al botteghino per scelta di testi
e verve.
Si svolge tutto in un solo giorno il racconto della
commedia capolavoro di Goldoni ma fatti e colpi
di scena si susseguono con un ritmo strepitoso.
Inoltre, le vicende dei personaggi, tutti coinvolti
nella faccenda del ventaglio, sono concatenate
come in un perfetto congegno a orologeria.
Dinamica e frizzante è anche la regia dello spettacolo affidata a Damiano Michieletto regista di
prosa e di lirica: libero di immaginare lo spazio e
il periodo storico, così come ha voluto l’autore.
4
Il Teatro Rossini venne inaugurato con il nome di Teatro del Sole il 23 febbraio 1637,
durante il pontificato di papa Urbano VIII che aveva concesso, come luogo
di rappresentazione di spettacoli pubblici, le vecchie scuderie ducali costruite un secolo
prima da Federico Ubaldo Della Rovere. L’edificio subì nel tempo diverse trasformazioni;
una vera e propria ricostruzione venne operata dall’architetto Pietro Ghinelli tra il 1816
e il 1818, anno in cui fu inaugurato come Teatro Nuovo. Del vecchio edificio venne salvato
il bel portale bugnato di Filippo Terzi che tuttora costituisce l’ingresso principale del teatro.
La struttura interna a ferro di cavallo e con quattro ordini di palchi è quella ottocentesca
di stile neoclassico, definita del teatro all’italiana.
Il sipario, commissionato al pittore milanese Angelo Monticelli, rappresentò uno dei motivi
di maggiore compiacimento per il folto pubblico che riempì il teatro nella serata inaugurale
del 10 giugno 1818, durante la quale ebbe luogo una eccezionale rappresentazione
di “La gazza ladra” diretta al clavicembalo dallo stesso Gioachino Rossini, all’epoca già
celebre anche se appena ventisettenne.
Nel 1855 il teatro venne intitolato a Rossini. Nel 1934 a seguito di un nuovo restauro,
la facciata venne ricostruita, fu modificato il ridotto e realizzata, all’altezza del terzo ordine
di palchi, un’ampia sala (l’attuale Sala della Repubblica). Gli ultimi interventi di restauro
strutturale sono stati effettuati nel corso degli anni settanta. La riapertura del Teatro
Rossini è avvenuta nel 1980 (il teatro era stato dichiarato inagibile nel 1966), decretandone
una vita intensissima contemporaneamente alla nascita del Rossini Opera Festival.
Altri lavori di ampliamento della zona servizi hanno successivamente consentito di ospitare
anche la direzione e gli uffici. Un nuovo intervento avviato nel 1998 e concluso nel 2002,
è stato necessario per adeguare il Teatro alle più recenti normative sulla sicurezza.
In questa occasione sono stati modificati il foyer e la Sala della Repubblica, realizzati nuovi
sistemi per la prevenzione degli incendi e installate nuove attrezzature per gli impianti
tecnici e di palcoscenico. Il Teatro ospita Ie produzioni liriche e i concerti del Rossini Opera
Festival, la Stagione Teatrale, la Stagione Concertistica, il Festival Nazionale d’Arte
Drammatica.
5
6
INFORMAZIONI E SERVIZI PER GLI SPETTATORI
Gli abbonati sono tenuti a rispettare date e orari del proprio turno di abbonamento
secondo il calendario pubblicato a pagina 08. Si precisa che durante la stagione non sarà
in alcun caso possibile cambiare turno. Lo spettatore deve essere sempre munito di biglietto
o abbonamento da esibire al personale di sala addetto al controllo. Gli abbonamenti non
sono nominativi e possono essere utilizzati da altre persone. Gli abbonamenti a tariffa
ridotta possono essere utilizzati solo da persone aventi diritto alla medesima agevolazione.
Per motivi fiscali non è possibile alcun rimborso o indennizzo per abbonamenti o biglietti
non utilizzati, non è ugualmente possibile la sostituzione dei medesimi in caso di
smarrimento. Cambi di posto. La Direzione si riserva la facoltà di rimuovere poltrone
o usufruire di palchi, anche se assegnati agli abbonati, qualora lo richiedano particolari
esigenze tecniche ed artistiche. In tali casi l’abbonato avrà diritto a scegliere un altro posto
disponibile per la medesima serata o per un’altra replica. Riprese audio e video. In Teatro
è vietato effettuare riprese audio e video. Si prega pertanto di non introdurre in sala
macchine fotografiche, telecamere, registratori. Telefoni. Gli spettatori sono pregati
di spegnere i telefoni cellulari. Nei locali del Teatro è vietato fumare.
Puntualità. Gli spettatori sono pregati di rispettare l’orario di inizio. A spettacolo iniziato
non sarà possibile l’ingresso in platea fino al primo intervallo (se previsto). I ritardatari
saranno sistemati nei posti eventualmente disponibili nei diversi ordini dei palchi.
Guardaroba. E’ disponibile un servizio di guardaroba. Ascensori. Il Teatro è dotato di ascensori
che consentono di raggiungere il III ordine ed il loggione.
Attenzione: Motivi tecnici o cause di forza maggiore potrebbero determinare variazioni
del programma, delle date e/o degli orari di inizio delle rappresentazioni. Eventuali variazioni
saranno tempestivamente comunicate mediante la lettura e l’affissione di avvisi in Teatro,
comunicati su Internet, su stampa e radio locali.In caso di definitivo annullamento
dello spettacolo il relativo biglietto verrà rimborsato. Qualora non fosse possibile il recupero
o la sostituzione dello spettacolo annullato, verranno rimborsate anche le rispettive quote
agli abbonati. La Direzione ringrazia gli abbonati che, impossibilitati ad assistere alla
rappresentazione, comuncheranno al teatro la disponibilità del proprio posto.
7
CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI PER GLI ABBONATI
TURNO A > venerdì ore 21.00
4 novembre 2011 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE
25 novembre 2011 IL MARE
20 gennaio 2012 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
10 febbraio 2012 ANTIGONE
24 febbraio 2012 IL RACCONTO D’INVERNO
16 marzo 2012 LA CENA DEI CRETINI
30 marzo 2012 IL VENTAGLIO
TURNO B > sabato ore 21.00
5 novembre 2011 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE
26 novembre 2011 IL MARE
21 gennaio 2012 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
11 febbraio 2012 ANTIGONE
25 febbraio 2012 IL RACCONTO D’INVERNO
17 marzo 2012 LA CENA DEI CRETINI
31 marzo 2012 IL VENTAGLIO
TURNO C > domenica ore 17.00
6 novembre 2011 LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE
27 novembre 2011 IL MARE
22 gennaio 2012 LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
12 febbraio 2012 ANTIGONE
26 febbraio 2012 IL RACCONTO D’INVERNO
18 marzo 2012 LA CENA DEI CRETINI
1 aprile 2012 IL VENTAGLIO
Attenzione: Motivi tecnici o cause di forza maggiore potrebbero
determinare variazioni del programma, delle date e/o degli orari
di inizio delle rappresentazioni.
Eventuali variazioni saranno tempestivamente comunicate mediante la
lettura e l’affissione di avvisi in Teatro, sul portale www.pesarocultura.it,
su stampa e radio locali. In caso di definitivo annullamento dello
spettacolo il relativo biglietto verrà rimborsato. Qualora non fosse
possibile il recupero o la sostituzione dello spettacolo annullato,
verranno rimborsate anche le rispettive quote agli abbonati.
8
venerdì 4
sabato 5
h 21.00
domenica 6 novembre
h 17.00
La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
le bugie
con le Gambe
lunghE
di Eduardo De Filippo
scene Gianmaurizio Fercioni fondali Giacomo Costa
costumi Silvia Polidori luci Stefano Stacchini
regia Luca De Filippo
con Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto,
Carolina Rosi, Massimo De Matteo e con Giuseppe Rispoli,
Gioia Miale, Antonio D'Avino, Chiara De Crescenzo,
Alessandra D’Ambrosio, Carmen Annibale, Boris De Paola
produzione Elledieffe s.r.l.
Personaggi e interpreti
Costanza, sorella di Libero Fulvia Carotenuto
Carmela Chiara DeCrescenzo
Graziella Gioia Miale
Libero Incoronato Luca De Filippo
Roberto Peretti Nicola Di Pinto
Olga, moglie di Benedetto Carolina Rosi
Benedetto Cigolella Massimo De Matteo
Cristina, madre di Olga Anna Fiorelli
Guglielmo Caputo Giuseppe Rispoli
Angelina Trombetta Carmen Annibale
La balia Alessandra D’Ambrosio
Il fratello di Benedetto Antonio D’Avino
Lo zio di Benedetto Boris De Paola
11
e
L
12
Si ride nella commedia Le bugie con le gambe
lunghe che Luca De Filippo legittimo e autorevole
portavoce della tradizione eduardiana, mette
magistralmente in scena con la sua Compagnia
proseguendo l’importante lavoro sulla drammaturgia
del padre.
Si ride ma si rimane anche attoniti e disorientati
come il protagonista di fronte alle vicende del
condominio popolare raccontate con incredibile
maestria da Eduardo De Filippo: un condominio
napoletano del dopoguerra i cui inquilini
(un microcosmo sociale quotidiano dove tutto
è oggetto di traffico, soprattutto la famiglia) vanno
e vengono nell’appartamento dell’ingenuo e onesto
Libero Incoronato, di mestiere consulente filatelico,
sconvolgendolo di continuo con i loro i maneggi
e con le loro squallide storie; prima ostentate e poi
puntualmente negate in nome di un comune senso
del decoro.
Un crescendo incessante di mostruose bugie
e mistificazioni dentro un “quadro-spettacolo dalla
potenza formidabile” (splendida la scenografia)
che genera una giostra di situazioni farsesche la cui
comicità si fa però amara con il procedere dell’azione;
fino al paradosso finale, quando lo stesso Libero
il protagonista, ostinato prima a smascherare
menzogne clamorose ma alla fine esasperato
e persuaso dell’impossibilità del trionfo della verità,
decide anche lui di adeguarsi alla norma comune,
provocatoriamente, per coronare un sogno.
Nel testo della commedia, una dovizia tale di dettagli
B
LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE
u
da anticipare modalità drammaturgiche molto
moderne particolarmente presenti nei lavori a venire.
Una drammaturgia intramontabile, quella di
Eduardo, con temi ancora una volta più che mai
attuali; e uno spettacolo, quello di Luca, che fa
assaporare al pubblico con grande sensibilità,
il crescendo di verve comica con fondo amaro
costruita scena dopo scena.
Scritta nel 1946 subito dopo il debutto di Filumena
Marturano, Le bugie con le gambe lunghe, che
Eduardo inserisce nella raccolta Cantata dei giorni
dispari, rientra nel ciclo di capolavori scritti nel
dopoguerra.
Venne rappresentata per la prima volta dalla
Compagnia dell’autore nel 1947 (Eduardo la tenne
per un anno nel cassetto visto lo straordinario
successo di Filumena).
Fu poi ripresa più volte negli anni Cinquanta
e Settanta ma non ne venne fatta mai una
registrazione. Risale invece al 1990 la messinscena
teatrale di Giancarlo Sepe con Aroldo Tieri
e Giuliana Lojodice (trecento repliche in due anni),
allestimento questo ripreso anche per la televisione.
G
e
i
13
venerdì 25
sabato 26
h 21.00
domenica 27 novembre
h 17.00
Produzioni Teatrali Paolo Poli Associazione Culturale
IL MARE
due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese
scene Emanuele Luzzati
costumi Santuzza Calì
consulenza musicale Jacqueline Perrotin
coreografie Claudia Lawrence
regia Paolo Poli
con Paolo Poli
e con Mauro Barbiero, Fabrizio Casagrande,
Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco
15
i
E’ uomo del Novecento Paolo Poli e solo lui, attore
col gusto antico del melò, humor spiazzante e arte
sopraffina, poteva sceneggiare le storie “belle
dolorose e fatali” di Anna Maria Ortese e farne
uno spettacolo colto mettendo in campo le ironiche
figurine, i piccoli mondi di cartapesta, le canzoni,
le danze e l’intelligenza che rendono l’attore
fiorentino unico e inimitabile. Anna Maria Ortese
(1914-1998), l’autrice delle novelle cui attinge Paolo
Poli per lo spettacolo Il Mare (quasi tutte tratte dal
volume Il mare non bagna Napoli) viene considerata
con il suo spirito audace e visionario tra le figure più
grandi della letteratura europea; capace come
pochi, tra i nostri scrittori e giornalisti, di raccontare
l’Italia del suo tempo e non solo.
E’ un’Italia del Novecento che va dagli anni Trenta
agli anni Settanta (lo stesso lasso di tempo che vede
l’attore formarsi e maturare) quella sui cui
poggiano gli sguardi critici e lucidi, allucinati
e dolcissimi della grande scrittrice italiana; un paese
che arranca nella storia con la sua realtà dolorosa
e con le sue illusioni e da cui prendono il volo storie
di piccola gente: una realtà malinconica dipinta
dall’autrice attraverso il sogno con stile personalissimo
e ora filtrata dall’estro e dalla verve da magico
trasformismo di un Paolo Poli prodigioso.
Ricuce le storie Paolo Poli e le dilata in un tessuto
nostalgico d’irresistibili ritratti e canzonette che
raccontano l’afflitta normalità della nostra vita;
con ironia e sottile sarcasmo, sguardo bonario e mai
condiscendente, l’attore ci dà soavemente il ritratto,
16
l
m
IL MARE
A
poco lusinghiero, di un’Italietta che corre con la sua
umanità di sempre anche se il mondo fuori crolla.
Il risultato è un viaggio emozionante e travolgente
che tra scherzi e scioglilingua arguti, abiti fantasiosi
e scene splendenti (di Lele Luzzati), musiche ardite,
piume, merletti e boys nel doppio ruolo di
“civettuole ballerine canterine”, vede protagonista
assoluto lui, Paolo Poli, magnetico e geniale nella
creazione di personaggi, giochi e situazioni con cui
rendere omaggio anche alla visionarietà surreale
e grottesca che aleggia nelle pagine critiche di Anna
Maria Ortese.
Superfluo sottolineare, anche in questo spettacolo,
lo straordinario talento e la professionalità di Paolo
Paoli; il suo teatro, con il suo charme, la sua vitalità
scenica, la sua maestria, “ha una sua nobiltà
assoluta che fa di Paolo Poli, oltre che un magnifico
testimone del nostro Novecento, uno dei massimi
interpreti della scena contemporanea”.
E
r
17
venerdì 20
sabato 21
h 21.00
domenica 22 gennaio
h 17.00
Teatro dell'Archivolto
LA DONNA
CHE SBATTEVA
NELLE PORTE
di Roddy Doyle
© Roddy Doyle, 1996 © 1997 Ugo Guanda Editore S.p.A
con Marina Massironi
scene e costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
regia e drammaturgia Giorgio Gallione
19
L
20
Scritto da Roddy Doyle - capofila della nuova
narrativa irlandese e autore di libri che raccontano
la quotidianità di un’Irlanda dove ignoranza miseria
e misoginia si confondono “fino a dar vita ad un
luogo invivibile e terrorizzante” (suoi sono The
Commitments e The Snapper diventati anche film) La donna che sbatteva nelle porte uscito nel 1996
è un romanzo amaro e lieve, bellissimo e struggente
che affronta il tema del disagio e della sofferenza
femminile fino ai limiti della tragedia esistenziale;
la cronaca di una violenza ripetuta negli anni
vissuta dentro le pareti domestiche, tra l’indifferenza
degli altri.
Un sottosuolo familiare fin troppo presente nella
storia, fatto di sopraffazioni e di pestaggi inflitti
alle donne senza una ragione; vissuto con paura
e dipendenza, sensi di colpa, perdita di un’autostima
già vacillante.
“Chiedetemelo”, supplica Paula Spencer, la protagonista
trentanovenne del romanzo che ricompone, insieme
a qualche sprazzo di felicità, il suo inferno di casa, la
sua disperazione, il suo smarrimento, la sua volontà
di reagire.
“Chiedetemelo. Chiedetemi come mi sono fatta
questo, e questo, e questo.
Se me lo chiedete, io la forza di dirlo la trovo”.
Un personaggio assolutamente reale quello che
Roddy Doyle, con una sensibilità e una capacità rare
nel descrivere l’universo femminile, trasferisce nelle
pagine del suo libro.
Il suo splendido e intenso romanzo, trasformato in
a
D
LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
o
un monologo appassionato che ne esalta la forza
e ne mantiene la complessità, prende ora vita sulla
scena grazie al talento e alla “pensosa leggerezza”
di Marina Massironi, con la regia di Giorgio Gallione.
L’attrice, che tutti conosciamo per la satira leggera
delle sue più note interpretazioni (David di
Donatello e Nastro d’Argento per il film di Soldini
Pane e Tulipani e successo per il suo sodalizio con
Aldo, Giovanni e Giacomo) affronta per la prima
volta, con questo spettacolo, un monologo
e insieme un tema tra i più attuali e delicati;
e con grande partecipazione, condividendo con
la protagonista forza e fragilità, capacità di amare,
sorriso e rabbia, affronta il viaggio duro ma vitalissimo
di questa vicenda potentemente contemporanea,
restituendoci passo dopo passo il personaggio in un
crescendo di emozioni. Inchiodandoci tutti fino
all’ultimo respiro.
Il monologo teatrale si sviluppa, come nel romanzo,
attraverso la tecnica del flash-back, narrato dalla
protagonista dalla soglia della propria abitazione
(una stanza foderata di prato) nel momento in cui
trova finalmente la forza di ribellarsi.
“Abbiamo portato in scena una storia tragica nel
senso moderno del termine” dice il regista “anche
se a tratti felicità e sorriso si intrecciano al dramma,
disegnando un ritratto di donna difficile da dimenticare”.
N
a
N
21
venerdì 10
sabato 11
h 21.00
domenica 12 febbraio
h 17.00
Teatro Stabile di Brescia - Le belle bandiere
ANTIGONE
da Sofocle
elaborazione drammaturgica e regia
Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia del suono Elena Bucci e Raffaele Bassetti
con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Daniela Alfonso,
Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto
disegno luci Maurizio Viani
elaborazione del suono e sensori Raffaele Bassetti
macchinismo Giovanni Macis
costumi Nomadea e Marta Benini
tecnico luci Davide Cavandoli
23
t
A
n
E’ forse la più appassionante delle tragedie greche
Antigone scritta da Sofocle e rappresentata per la
prima volta ad Atene nel 442 avanti Cristo.
Con Edipo re ed Edipo a Colono la tragedia di Sofocle
appartiene al ciclo dei drammi tebani ispirati alla
saga che descrive la drammatica sorte di Edipo,
re di Tebe in esilio, e dei suoi discendenti; di questo
ciclo costituisce drammaturgicamente l’ultimo atto
ed è ispirata alla figura mitologica di Antigone, figlia
di Edipo.
Una giovane donna che si ribella all’autorità dello
stato e che oppone alla legge le sue ragioni del
cuore (nel nome del suo credo Antigone vorrà
seppellire degnamente suo fratello Polinice morto
in battaglia contro Tebe e per questo disobbedirà
all’ordine inflessibile del suo re di non dargli
sepoltura); pagando infine con la morte la difesa
delle proprie convinzioni e la propria ribellione.
Antigone ribelle, Antigone eroica, Antigone
martire… che incarna, con tante sfaccettature,
il tema di sconcertante attualità del conflitto tra
potere e libertà, tra legge dello stato ed etica
individuale. Una storia esemplare.
Il suo mito attraversa più di venti secoli e continua a
dominare ininterrottamente l’immaginario occidentale;
ripreso di continuo da grandi autori anche in
musica, oltre che in poesia, letteratura, cinema.
Si è detto che nell’ Antigone di Sofocle non c’è una
sola parola uscita dalla bocca degli eroi di questa
tragedia che non faccia vibrare qualche corda
segreta della nostra anima.
i
24
antigone
g
Sorprendente è anche “la semplicità poetica della
sua lingua, apparentemente così lontana e tuttavia
capace di attraversare i secoli, le mode, i mutamenti
effimeri, senza nulla perdere dello splendore della
sua comunicatività”, dicono ora Elena Bucci e Marco
Sgrosso della Compagnia Le Belle Bandiere che da
anni rileggono classici più vicini a noi utilizzando
un linguaggio teatrale vicino alla sensibilità del
nostro tempo; e che adesso affrontano questo testo
così antico per ritrovarne tutta la freschezza e la sua
potenza.
Temi e contrasti che emergono da questa grande
tragedia possono fornirci oggi a teatro l’occasione
di emozionarci e anche di prendere atto tutti
insieme che la libertà negata ad Antigone può
riguardare anche noi e le nostre coscienze.
Soprattutto in epoche tiepide e opache come queste.
Rivive anche per questo il mito di Antigone nella
drammaturgia di Elena Bucci e Marco Sgrosso che
nel loro coinvolgente spettacolo immaginano anche
suggestioni che mettono in relazione musica
e movimento facendo risuonare, con adesione tutta
contemporanea, il bellissimo testo di Sofocle.
O
n
E
25
venerdì 24
sabato 25
h 21.00
domenica 26 febbraio
h 17.00
Teatridithalia
IL RACCONTO
D’INVERNO
di William Shakespeare
regia, traduzione, scene e costumi
Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
luci Nando Frigerio suono Giuseppe Marzoli
con Ferdinando Bruni, Cristina Crippa,
Elena Russo Arman, Corinna Augustoni, Luca Toracca,
Cristian Giammarini, Nicola Stravalaci, Vincenzo Giordano,
Enzo Curcurù, Alejandro Bruni Ocaña,
Camilla Semino Favro, Umberto Petranca
Personaggi e interpreti
Leonte Ferdinando Bruni
Paulina / Mopsa Cristina Crippa
Ermione / Dorca Elena Russo Arman
Emilia / la trattora Corinna Agustoni
Cleomene / sguattero Luca Toracca
Polissene Cristian Giammarini
Camillo / Maggiordomo Nicola Stravalaci
Autolico / carceriere / il Tempo Vincenzo Giordano
Antigono / il cuoco Enzo Curcurù
Florizel / il cortigiano /Medico Alejandro Bruni Ocaña
Mamilio / Perdita Camilla Semino Favro
Zotico / Archidamo / Medico Umberto Petranca
27
R
a
C
28
E’ un piacere vedere Ferdinando Bruni ed Elio
De Capitani, registi e attori dell’Elfo, nuovamente
impegnati a mettere in scena Shakespeare con la
storica Compagnia milanese che include oggi anche
nuove generazioni di interpreti.
Specializzata fin dai suoi esordi nella rilettura dei
capolavori shakespeariani (celebre, agli inizi,
la versione del Sogno di una notte di mezza estate
di Gabriele Salvatores cui sono seguiti negli anni
altri due allestimenti di De Capitanni e le affascinanti
messinscena di Il mercante di Venezia, Amleto,
La Tempesta, Romeo e Giulietta), la mitica
Compagnia che lungo il percorso ha preso il nome
di Teatridithalia continua ad essere catturata dalle
molteplici fascinazioni che scaturiscono dai testi
del grande drammaturgo; e ad aprire per noi,
con lo sguardo di oggi, sempre nuove suggestioni
sull’arte che rende unico Shakespeare.
Come ora in questo Racconto d’Inverno, spettacolo
prima in scena a Milano nella nuova e bellissima
sede Elfo Puccini e ora in tournée nei maggiori
teatri.
“Un testo solitamente trattato come una favola un
poco elegiaca e in fondo innocua - dice Elio De
Capitani - che però nell’atto di tradurlo e nel lavoro
di preparazione drammaturgica alla regia ci ha dato
la sensazione di una grande consapevolezza
dell’autore: quella di star trattando una materia sì
molto attraente per il suo pubblico, ma assai
pericolosa”. Perché la favola avventurosa scritta da
Shakespeare nella maturità, metà dramma e metà
C
IL RACCONTO D’INVERNO
commedia, vede accader di tutto: la follia gelosa
di un re, la condanna di una moglie innocente,
il tradimento di un amico, l’abbandono di una
neonata insieme a navi che affondano e orsi che
sbranano, figli che s’innamorano, statue che
prendono vita. Umori, avventure e meraviglie
che intrigano e divertono ma che svelano anche
retroscena inquietanti; come ad esempio la follia
di un tiranno, lo scontro tra genitori e figli,
la condizione femminile. Per come Shakespeare
costruisce abilmente la vicenda e il suo sviluppo
dovremo per forza rifletterci; saremo infine noi
a scegliere ciò che è giusto e ciò che non è.
La commistione di generi di questa favola magica
(dramma e commedia, tragico e comico) così come
l’attualità dei temi come sempre universali nell’opera
di Shakespeare, sono congeniali agli artisti dell’Elfo
che hanno di nuovo occasione di mettere in pratica
in questo spettacolo un’arte di cui sono diventati
maestri.
Ed è davvero bello il loro Racconto d’inverno che
con grande vitalità parla di gelosia, di pericoli del
potere ma soprattutto della forza e della dignità
delle donne; tutte capaci qui di tener testa ai
pregiudizi e alla misoginia che Shakespeare stesso
finirà per disinnescare.
o
o
T
N
29
venerdì 16
sabato 17
h 21.00
domenica 18 marzo
h 17.00
a. Artisti Associati
Zuzzurro & Gaspare
in
LA CENA
DEI CRETINI
di Francis Veber
traduzione Filippo Ottoni
con Dario Biancone, Gianfranco Candia,
Alessandra Schiavoni
scene e costumi Pamela Alicardi
luci Iuraj Saleri
regia Andrea Brambilla
31
L
Scritta dal francese Francis Veber negli anni
Novanta, rappresentata per tre anni consecutivi
a Parigi sbancando i botteghini e poi approdata al
cinema collezionando sei Cesars, con la regia dello
stesso autore La cena dei cretini ha riscosso
ovunque un tale successo da diventare un cult,
una delle commedie più famose al mondo.
La sua trama è semplice ma di grande impatto
comico: narra di un gruppo di amici ricchi e annoiati
che farebbero qualsiasi cosa per qualche ora di
divertimento; per superare la monotonia e il tedio
quotidiano si inventano così un rituale che possa
assicurare loro, almeno una volta la settimana,
grasse risate liberatorie.
Una cena del mercoledì, dove i partecipanti
portano a turno un cretino coi fiocchi - per loro il
più stupido che esista – per riderne sadicamente
nel corso di tutta la serata.
Ma non sempre le cose vanno bene e una sera
il povero cretino prescelto, affatto privo di intelligenza
e pieno di candore, porta sconquasso ovunque
e diventa elemento destabilizzante all’ennesima
potenza.
Una trama da vaudeville, con un testo esilarante.
Solo a un francese come Francis Veber, innamorato
dei vertiginosi tempi comici di Feydeau, dell'umorismo
nero della pochade, dei giochi linguistici (Veber è
autore anche di altri testi e sceneggiature tutti
caratterizzati da un umorismo di contenuto basato
sull'ambiguità e sugli equivoci) poteva capitare di
fare centro, con un tema così scontato, senza mai
a
32
C
LA CENA DEI CRETINI
e
scadere nella volgarità gratuita, nel qualunquismo
becero, nella comicità che si parla addosso.
La vicenda dell'editore Pierre Brochard e dei suoi
amici che si inventano cene per gabbare il malcapitato
cretino di turno e di François Pignon, il cretino per
antonomasia, contabile del ministero delle finanze
che ama ricostruire con gli stuzzicadenti le costruzioni
più famose del mondo e che nella sua agenda
telefonica organizza i nomi delle persone non per
ordine alfabetico ma per categorie e ordine
di conoscenza, ha avuto la fortuna di incontrare
un duo come quello formato da Andrea Brambilla
e da Nino Formicola, Zuzzurro & Gaspare, sempre
più raffinati nel genere del teatro brillante tanto
da trionfare ogni volta al botteghino per scelta
di testi e verve.
Una qualificata ditta del divertimento assicurato.
Si ride e si sorride nel loro spettacolo, fra crisi
coniugali, corna vere o presunte, mogli che vanno
e amanti che vengono, accertamenti fiscali, qui pro
quo esilaranti.
Un crescendo di deflagrante candore, di errori,
malintesi, gag e follia collettiva, davvero divertente.
N
a
33
venerdì 30
sabato 31 marzo
h 21.00
domenica 1 aprile
h 17.00
Teatro Stabile del Veneto
Teatri e Umanesimo Latino SpA
con la distribuzione di
ARTEVEN Circuito Teatrale Regionale
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
scene Paolo Fantin costumi Carla Teti
luci Alssandro Carletti
regia Damiano Michieletto
con Alessandro Albertin, Silvio Barbiero,
Daniele Bonaiuti, Katiuscia Bonato, Giulia Briata,
Nicola Ciaffoni, Emanuele Fortunati, Matteo Fresch,
Manuela Massimi, Giuseppe Nitti, Silvia Paoli,
Pierdomenico Simone
Personaggi e interpreti
il Conte Alessandro Albertin Crispino Silvio Barbiero
Evaristo Daniele Bonaiuti Geltruda Katiuscia Bonato
Candida Giulia Briata Moracchio Nicola Ciaffoni
il Barone Emanuele Fortunati
Limoncino Matteo Fresch
Susanna Manuela Massimi Il Ventaglio Giuseppe Nitti
Giannina Silvia Paoli
Coronato Pierdomenico Simone
35
v
E
n
36
“Ho fatto una commedia di molte scene brevi,
frizzanti, animate da una perpetua azione, da un
movimento continuo, onde i Comici non abbiano
da far altro che esseguire più coll’azione, che colle
parole”. Cosi Carlo Goldoni – che si lascia alle
spalle maschere e meccanismi della commedia
dell’arte per guardare dentro la società del tempo
e dipingerla nella realtà dei suoi rapporti quotidiani presenta la sua commedia Il Ventaglio, scritta in forma
di scenario a Parigi dove in quegli anni risiede
e destinata agli attori della Comédie Italienne.
La sua definitiva versione in italiano andò in scena
a Venezia nel 1765 con grande successo: un capolavoro
della maturità costruito con una sapienza magistrale.
In esso tutta l’abilità drammaturgica dell’autore
veneziano nel concatenare le azioni e le vicende dei
personaggi come in un perfetto congegno a orologeria.
Tutto avviene nell’arco di una sola giornata ma
abbondano fatti e ripetuti colpi di scena; carica
di un’atmosfera maliziosa e ricca di pettegolezzi
la commedia è ambientata nel Settecento ma fa
emergere aspetti in ogni tempo attuali.
Lieve e potente è l’oggetto del titolo che riesce
a scatenare l'esplosione emotiva di un'intera collettività;
un piccolo ventaglio su cui si accentrano gelosie,
rivalità e rancori degli abitanti di un tranquillo paesino,
trasformato in un “serraglio di forsennati che passano
la giornata a insultarsi, battersi, rincorrersi, trafugarsi
l'un l'altro l'oggetto malefico e a farneticare sulle
proprie disgrazie”.
Tratti che hanno fatto della commedia di Goldoni
t
A
IL VENTAGLIO
g
l
una delle opere più rappresentate dalle compagnie
teatrali, tra Otto e Novecento.
A portare ora in scena Il Ventaglio, con un gruppo
di giovani attori, è Damiano Michieletto regista
di prosa e di lirica noto al pubblico anche per
le sue brillanti messinscena di opere rossiniane.
Affascinato dal testo di Goldoni (“l’autore lascia
liberi di immaginare lo spazio e il periodo storico”)
Damiano Michieletto ha concepito uno spettacolo
frizzante, leggero, erotico.
“In questa, che è l'ultima grande commedia corale
di Goldoni, afferma il regista, tutto avviene per via
di un semplice oggetto che passa di mano in mano
con un ritmo indiavolato. Un simbolo dell'erotismo
come fosse una freccia scoccata dall'arco di un
Cherubino sbadato, come un Puck di Shakespeare
che si muove invisibile tra i personaggi e li comanda,
li provoca, si diverte alle loro spalle, gioca con i loro
sentimenti e rapidamente li contagia fino alla follia.
E che allo stesso tempo li educa all'amore, permette
loro di imparare a dire i propri sentimenti, scioglie
le loro lingue e apre i loro occhi.
Tutti vengono coinvolti nella vicenda del ventaglio,
diventano violenti, accecati per amore, folli
di gelosia, ridicoli nelle loro smanie, impugnano
pistole e coltelli, si minacciano… e tutto per un
niente, per un piccolo ventaglio che non vale
neanche due lire. Ma in realtà si tratta dell'amore.
L'amore non ha prezzo e per amore si sono sempre
fatte le più immense follie…”
O
I
37
TEATRO ROSSINI
18 dicembre 2011
h 17.00
ANDAR PER FIABE NEI TEATRI
DELLA PROVINCIA
DI PESARO E URBINO
Teatro Sotterraneo
LA REPUBBLICA
DEI BAMBINI
regia Sara Bonaventura, Iacopo Braca,
Claudio Cirri, Daniele Villa
scrittura Daniele Villa
con Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti
disegno luci Emiliano Curà
cartelli e grafica Marco Smacchia
manifesti Gildardo Gallo
oggetti di scena Emiliano Curà, Paolo Romanini
produzione
Teatro delle Briciole/Solares Fondazione delle Arti
in collaborazione con
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
38
“I bambini non dispongono solitamente di potere diretto. Sui bambini non gravano
responsabilità. I bambini vivono in un mondo normativo, fatto di ordini, obblighi
e divieti. È nella natura delle cose, che il vecchio guidi il fanciullo. E del resto
il fanciullo non potrebbe decidere su cose di cui non ha ancora fatto esperienza.
Nel costruire una nazione in miniatura proviamo a dotare i bambini di un potere
inedito e fatto su misura. Sullo sfondo un piccolo luogo deserto in cui dar vita a
una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e naturalmente Il signore
delle mosche di Golding. Si tratta di una piccola Cosa Pubblica, si tratta di uno
spettacolo teatrale dove la finzione è evidente perché è il motore dell’immaginazione,
si tratta di un paese in miniatura che si spegnerà quando si spegneranno le luci che
lo illuminano, ma al tempo stesso si tratta di una possibilità”. (Teatro Sotterraneo)
«Molte le occasioni per ridere, alzare la mano, rispondere coralmente, un coinvolgimento
attivo e colmo di sorprese, una tensione all'ascolto sempre esuberante, con la
voglia di capire e intervenire dialogando in forma dinamica all'interno di uno
spettacolo colmo di pensiero, denso di spunti di riflessione, fitto di questioni che
coinvolgono insieme grandi e piccoli. Una meraviglia. Raro incontrare uno spettacolo
per ragazzi che riesca a suscitare un'adesione così continua,intensa, ilare mentre
si affrontano e si depositano problematiche di così vasto e concreto spessore».
(Valeria Ottolenghi, Il Gazzettino di Parma)
LEGGERE IL TEATRO
LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE
Le bugie con le gambe lunghe di Eduardo De Filippo, assieme a Napoli milionaria! Questi
fantasmi!, Filumena Marturano, Le voci di dentro! ed altre commedie, è inserita nella raccolta
La cantata dei giorni dispari che è reperibile nell’edizione Einaudi 2005 curata da Anna Barsotti.
IL MARE
Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese è pubblicato dall’editore Adelphi (2008).
Lo stesso editore ha in catalogo, della grande scrittrice, diversi titoli: romanzi, racconti,
raccolte di articoli e racconti di viaggio.
LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE
Il romanzo The Woman Who Walked into Doors di Roddy Doyle è pubblicato da Guanda
(1997) con la traduzione di Giuliana Zeuli che dello stesso autore ha tradotto anche
un “seguito”, Paula Spencer, uscito nel 2009.
ANTIGONE
Antigone di Sofocle a cura di Massimo Cacciari è stata pubblicata da Einaudi (2007) nella
Collezione di teatro. Assieme a Edipo re e a Edipo a Colono (con testo originale a fronte)
si può leggere in edizioni degli editori Rizzoli a cura di Franco Ferrari, e Garzanti con
introduzione di Umberto Albini e traduzione di Ezio Savino (2004).
IL RACCONTO D’INVERNO
The Winter’s Tale dI William Shakespeare con testo inglese a fronte è stato pubblicato
da Garzanti con introduzione di Nemi D’Agostino e traduzione di Demetrio Vittorini (2002).
E’ reperibile anche nell’edizione Feltrinelli (2004) a cura di Agostino Lombardo.
LA CENA DEI CRETINI
Non risulta disponibile un’edizione in italiano della commedia Le diner de cons di Francis Veber.
E’ però reperibile il Dvd del film diretto dallo stesso autore, uscito nel 1998.
IL VENTAGLIO
Per Il ventaglio segnaliamo l’edizione dell’editore Marsilio (2002) pubblicata nell'ambito
dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Goldoni. La commedia è corredata da un saggio
introduttivo di François Livi e da un ricco apparato critico a cura di Paola Ranzini.
Il testo con l’introduzione di Luigi Lunari, premessa e note di Carlo Pedretti è pubblicato
anche dall’editore Rizzoli (2007).
40
DA FEBBRAIO A MAGGIO 2012 LA OTTAVA EDIZIONE DELLA
RASSEGNA CHE OSPITA IMPORTANTI ESPERIENZE DELLA SCENA
CONTEMPORANEA.
UN PALCOSCENICO “GRANDE 4 CITTÀ” PER ACCOGLIERE
SPETTACOLI DI TEATRO, MUSICA E DANZA, ESPRESSIONE
DEI LINGUAGGI PIÙ INNOVATIVI DEL PANORAMA ITALIANO ED EUROPEO.
TEATROLTRE
2012
TEATROLTRE è promosso dagli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Pesaro, Urbania e Urbino
e dalla Fondazione Teatro della Fortuna - Fano
in collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino e l’Amat
TEATROLTRE 2012
PESARO (sede e data da definire)
Les Enfants du Paradis_Festival della Narrazione di Arzo,
Svizzera_ Esteuropaovest Festival
MATTEI
PETROLIO E FANGO
di e con Giorgio Felicetti
con la partecipazione di Valentina Bonafoni
testo teatrale Francesco Niccolini, Giorgio Felicetti
scene e costumi Giorgia Basili
luci Stefano Romagnoli
training vocale Marianna Brilla e Lisa Paglini
Teatro d’inchiesta, thrilling storico, giallo con ritmi
da narrazione civile: Mattei è racconto epico di una giustizia
negata. Il testo dello spettacolo, scritto a quattro mani
con Francesco Niccolini, è frutto di una lunga ricerca fatta
di testimonianze dirette, interviste a persone che hanno
conosciuto Mattei, e di consultazione di libri, foto,
film, documentari e soprattutto dei materiali
prodotti dal tribunale di Pavia, sulla ricostruzione
degli ultimi giorni di vita e sul giorno della morte
del Presidente dell’ENI.
Lo spettacolo racconta un Mattei sconvolgente,
e getta una nuova, inquietante luce, su questa
morte annunciata, primo tragico capitolo di quello
che Pier Paolo Pasolini definisce il “romanzo delle
stragi”. (Giorgio Felicetti)
43
ABBONAMENTO A 7 SPETTACOLI
Posto di platea e posto di palco di I e II ordine settore centrale (palchi 8-18)
Intero
Ridotto per spettatori oltre 65 anni
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Ridotto per spettatori fino a 19 anni
Posto di palco di I e II ordine settore laterale (palchi 1-7/19-25)
e posto di palco di III ordine settore centrale (palchi 8-18)
Intero
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Ridotto per spettatori fino a 19 anni
Posto di palco di III ordine settore laterale (palchi 1-7 /19-25)
e posto di palco di IV ordine settore centrale (palchi 8-18)
Intero
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Ridotto per spettatori fino a 19 anni
Posto di palco di IV ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25)
Intero
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
€ 175,00
€ 154,00
€ 105,00
€ 91,00
€ 147,00
€ 98,00
€ 84,00
€ 119,00
€ 91,00
€ 77,00
€ 98,00
€ 63,00
BIGLIETTI
Posto di platea e posto di palco di I e II ordine settore centrale (palchi 8-18)
Intero
Ridotto per spettatori oltre 65 anni
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Ridotto per spettatori fino a 19 anni
Posto di palco di I e II ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25)
e posto di palco di III ordine settore centrale (palchi 8-18)
Intero
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Ridotto per spettatori fino a 19 anni
Posto di palco di III ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25)
e posto di palco di IV ordine settore centrale (palchi 8-18)
Intero
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Ridotto per spettatori fino a 19 anni
Posto di palco di IV ordine settore laterale (palchi 1-7 / 19-25)
Intero
Ridotto per spettatori fino a 29 anni
Loggione
44
€
€
€
€
27,00
24,00
21,00
17,00
€ 24,00
€ 19,00
€ 15,00
€ 20,00
€ 17,00
€ 14,00
€ 16,00
€ 12,00
€ 7,50
Precedenza nei posti palco
L’assegnazione dei posti di prima o seconda fila all’interno dei palchi di qualsiasi ordine, indicata
con le prime lettere dell’alfabeto, viene stabilita dall’ordine di precedenza nell’acquisto
di abbonamenti e/o biglietti.
Riduzioni
Le riduzioni sono concesse dietro presentazione di un documento di identità, tale documento
potrà essere richiesto anche all’ingresso in sala. La riduzione su abbonamenti e biglietti prevista
per gli spettatori fino a 29 anni è valida anche per spettatori disabili ed eventuali accompagnatori.
Vendita biglietti
Dal secondo spettacolo in cartellone sarà possibile l’acquisto di biglietti per tutti gli spettacoli
in programma fino al termine della stagione.Salvo diversa indicazione, i biglietti per i posti
ancora disponibili saranno messi in vendita il giorno precedente la prima rappresentazione
presso la biglietteria del Teatro Rossini (P.le Lazzarini, tel. 0721387621) con orario 9.30-12.30 /
16.30-19.30.
Vendita on-line
Una parte dei posti disponibili viene messa in vendita on-line, l’acquisto si può effettuare
visitando i siti: www.amat.marche.it www.charta.it www.comune.pesaro.pu.it.
L’acquisto on-line comporta un aggravio del costo del biglietto in favore del gestore del servizio.
Pagamenti
Abbonamenti e biglietti possono essere pagati per contanti, con assegno circolare intestato
ad AMAT, con carta di credito e bancomat.
Posto di platea
e posto di palco
di I e II ordine
settore centrale
(palchi 8-18)
Posto di palco
di I e II ordine
settore laterale
(palchi 1-7/19-25)
e di palco di III ordine
settore centrale
(palchi 8-18)
Posto di palco
di III ordine
settore laterale
(palchi 1-7/19-25)
e posto di palco
di IV ordine
settore centrale
(palchi 8-18)
Posto di palco
di IV ordine
settore laterale
(palchi 1-7/19-25)
Loggione
45
Teatro Rossini Direzione e Uffici: Piazzale Albani, 12 - 61121 Pesaro
tel. 0721 387620 fax 0721 387685 Biglietteria: Piazzale Lazzarini tel. 0721 387621
mail: [email protected] www.pesarocultura.it
Associazione Marchigiana Attività Teatrali Corso Mazzini, 99 - 60121 Ancona
tel. 071 2075880 fax 071 54813 www.amat.marche.it
Direzione Teatri Comunali e progetto artistico Giorgio Castellani
Collaborano all'organizzazione Monica Norrito, Roberta Ercolessi, Cristian Della Chiara
Comunicazione e copy Elena Gramaccioni
Progetto grafico e impaginazione Marina Cesarini
Stampa Sat
Fotografie
Teatro Rossini pag. 04 Amati-Bacciardi / Le bugie con le gambe lunghe Lia Pasqualino /
Il mare Foto Niccoli / La donna che sbatteva nelle porte Franco Gibaldi /
Il racconto d’inverno Luca Piva
Servizi tecnici, di sala, portineria e biglietteria Coop. Teatro Skenè
Scarica

Libretto - stagione Teatrale 2