Ufficio Stampa Piazza Prampolini, 1 – 42121 Reggio Emilia tel. (+39) 0522 456390-456840 fax. (+39) 0522 456677 [email protected] Reggio Emilia, martedì 4 giugno 2013 “SAGA. IL CANTO DEI CANTI” L’OPERA EQUESTRE DI GIOVANNI LINDO FERRETTI TORNA A GIUGNO IN CITTÀ Nei Chiostri di San Pietro dal 20 al 23 giugno 2013 un teatro di uomini, cavalli e montagne per evocare un futuro ECO DI CALPESTII, FRAMMENTI DI CLAMORE INCUPA, S’ABBUIA TRAMONTO DI UN GIORNO. TRAMONTO DI UN’ ERA. NON VORREI ESSERE CHE QUI IN QUESTA INCERTA ORA. Ridare luce ai legami profondi e millenari tra uomini, cavalli e montagne, mentre finisce un’era. È il sogno divenuto realtà di Giovanni Lindo Ferretti che alla storia epica, dell’Alpe, contrafforte montuoso dell’Appennino Tosco Emiliano, e dei suoi abitanti, dalla preistoria ai giorni nostri, dedica ‘Saga. Il canto dei Canti’: un’opera equestre nata e cresciuta sul crinale tosco emiliano, ormai un pugno di borghi spopolati, da tre residenti e alcuni amici, sedici cavalli da crescere e montagne - che racconta dell’antico sodalizio tra uomini, cavalli e l’Alpe. E lo fa con un teatro contemporaneo “anomalo” che fonda la propria disciplina sull’arte equestre, ma la pratica con i cavalli della propria tradizione ritenuti inadatti a tale utilizzo per indole e temperamento; sceglie esclusivamente la luce naturale per illuminare lo spazio scenico, usa la potenza evocativa della parola per farne canto epico e utilizza la musica, componendola, per sostenere ed amplificare un racconto che affiora dai millenni. “Ospitiamo quest’anno, sempre nella cornice dei Chiostri di San Pietro - ha dichiarato l’assessore ai Progetti speciali del Comune di Reggio Emilia Uberto Spadoni l’evoluzione di “Saga”, una storia di uomini cavalli e montagne, presentata a Reggio Emilia per la prima volta lo scorso anno. Una storia che parla dei nostri luoghi, delle nostre montagne, che racconta di noi. E lo facciamo proprio in questi chiostri cinquecenteschi, che potremmo definire il luogo del “non finito”, luogo in cui la dimensione della storia a che fare con il presente e con il futuro. Lo spettacolo, una benedizione per la nostra città, si inserisce nell’ambito della rassegna “Ora et labora” che prevede, fino ad ottobre, un ciclo di video d’autore dedicati alle montagne della Lucania, a cura di Carlo Losi, di Leonardo Genovese che aveva partecipato alla prima edizione di Fotografia Europea, le produzioni di Aterballetto e dell’Istituto Musicale “A. Peri”, mostre ed altre iniziative nell’ottica di caratterizzare i Chiostri di san Pietro come luogo delle opportunità. Riportare “Saga” ai Chiostri di San Pietro non significa riproporre lo stesso spettacolo dello scorso anno, perché è un teatro vivo, che cambia e muta di anno in anno. Il teatro equestre peraltro non ha precedenti nella tradizione italiana, e purtroppo non gode del sostegno istituzionale che meriterebbe. Nonostante ciò ci stiamo muovendo per promuovere la cultura reggiana, e l’Alta velocità che arriverà in città il 9 giugno prossimo è un importante passo in questa direzione: “Saga” è uno spettacolo unico nel suo genere, uno spettacolo che spiazza lo spettatore, e che allo stesso tempo qualifica la nostra città in modo particolare. L’Alta velocità ci permetterà di essere più vicini alle grandi città italiane e permetterà a chiunque di raggiungerci facilmente, cosicché la distanza non sia un freno a godere di questo grande spettacolo del teatro equestre. Nel panorama musicale da oltre 30 anni, cantante di CCCP Fedeli alla Linea, di CSI, di PGR, protagonista di incursioni nella musica popolare tradizionale con Ambrogio Sparagna, produttore di Ustmamò e di Disciplinatha, oggi Giovanni Lindo Ferretti, che da alcuni anni ha scelto di tornare sulle sue montagne, è cantore del teatro equestre. Lo scorso anno - ha sottolineato Giovanni Lindo Ferretti - eravamo intimoriti da due cose: dal nostro sogno di realizzare questo spettacolo che diventava realtà e da questo luogo, magnifico e speciale. Quest’anno sappiamo invece che non c’è luogo migliore per uno spettacolo come il nostro, e ringraziamo che in cinquecento anni non abbia mai trovato una collocazione certa, perché è grazie a questo che adesso è perfetto per essere il nostro palcoscenico. Il nostro è un teatro anomalo, un work in progress perché è fondato su un branco di cavalli che crescono. Cresce la storia, crescono i cavalli, e speriamo di crescere anche noi. Questo spettacolo parla di noi, delle nostre montagne; aspiriamo a raccontare l’Iliade del nostro mondo: quella storia che va dalla nascita, alla fioritura, all’abbandono delle nostre montagne, quella storia in cui i cavalli hanno la capacità di far fiorire l’abbandono. Il nostro è un teatro che va visto e vissuto, che lascia a bocca aperta i bambini, commuove i vecchi, dona qualcosa di nuovo alle persone perché non si è mai visto niente del genere prima. Il nostro intento non è rievocare il nostro passato ma prepararci al futuro, e vogliamo portare nel nostro futuro questo dono che il creatore ci ha dato: i cavalli. L’uomo che conosce questi animali ha una prospettiva diversa della vita, guarda al futuro con occhi diversi. Sono i cavalli stessi a riconoscere chi è il loro signore, tanti posso essere allevatori e domatori, ma solo uno – come Marcello Ugoletti - è il signore dei cavalli. Questo spettacolo per voi esisterà per qualche ora ma per noi esiste sempre, nei nostri cuori e nelle nostre azioni quotidiane: noi viviamo con i cavalli tutti i giorni ed è uno spettacolo che non ha fine, per voi invece si materializzerà nella splendida cornice dei Chiostri di San Pietro. Abbiamo lavorato tanto per questo spettacolo e in ogni condizione, con la pioggia, il freddo, la neve. Ma vogliamo ringraziare questo clima avverso e trasformarlo in qualcosa di positivo, perché è grazie a questo che oggi conosciamo meglio i nostri animali e siamo pronti ad affrontare ogni situazione: andiamo in scena con la luce naturale che il cielo di concede, e ci esibiamo anche sotto l’acqua. Il nostro teatro, per essere storia, ha bisogno di trovare la collaborazione e il sostegno di tante persone. Tra queste Davide Dall’Osso, artista che nella sua arte si ispira da sempre al mondo dei cavalli e che quest’anno ha realizzato una parte dei costumi che ci vedrete indossare in scena. E’ inutile raccontarvi delle novità dello spettacolo, dei nuovi arrivati e di quello che vi aspetta, perché l’opera equestre bisogna vederla nella polvere, e nella luce del tramonto. Ufficio Stampa Piazza Prampolini, 1 – 42121 Reggio Emilia tel. (+39) 0522 456390-456840 fax. (+39) 0522 456677 [email protected] Questa storia epica di una cultura antica andrà in scena, in concomitanza con l’uscita dell’omonimo cd (Sony Music) e a un anno dal felice debutto, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, nell’ambito della rassegna dal titolo “Ora et labora”, a Reggio Emilia per quattro serate il 20 (anteprima), 21, 22 e 23 giugno, alle ore 20, nel chiostro grande del complesso monastico benedettino dei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro 44/C) che l’aveva già ospitata a maggio 2012. Evocare un futuro, non rievocare il passato: è la ragion d’essere di Saga, il canto dei Canti; ed è la lezione di storia che consegnano i Chiostri benedettini di San Pietro che con il grande Chiostro cinquecentesco rispondono pienamente ad una vocazione scenica teatrale, ponendosi come “la più spettacolare cavallerizza del postmoderno” e la sede ideale per ospitare il progetto teatrale di Ferretti sia per lo straordinario artificio scenico che lo caratterizza, sia per il palcoscenico aperto sui quattro lati che non costringe il pubblico all’immobilità ma consente agli spettatori di accomodarsi e di deambulare sotto gli archi e tra i pilastri delle logge rinascimentali. Strutturata come libretto d’opera con parole e canto di Giovanni Lindo Ferretti, musicati da Lorenzo Esposito Fornasari ed allestita a cura della Corte Transumante di Nasseta (libera compagnia di uomini, cavalli e montagne), con la collaborazione, per i costumi , di Davide Dall’Osso, in funzione di una messa in scena per un teatro di uomini e cavalli, Saga,il canto dei Canti ha come protagonisti i fieri cavalli maremmani e quelli forti d’Appennino. Solo grazie a loro è possibile raccontare la storia di questo antico legame perché è stata la transumanza annuale di cui sono testimoni viventi, da e per la Maremma, a cadenzare la vita nei secoli. Elegante, Scricciolo, Socrate, Tancredi, Ugolino, Assolo, Assenzio, M. Athos, Verbena, Tetide, Canusie, Cangrande sono i nomi dei cavalli maremmani; Enea del cavallo appenninico; Kabul del cavallo crociato. Il signore delle parole in voce e canto è Giovanni Lindo Ferretti. In scena insieme a loro Marcello Ugoletti, il signore dei cavalli e Cinzia Pellegri, la signora della Corte. Cavalieri di Corte sono Omar Natali, Roberto Settimi, Ivan Tessaro,Mauro de Vergori. E si registra la partecipazione di Roberto Concezzi con i cavalli tolfetani Fanfara e Vita oltre a Topolino per il tiro pesante rapido. Uomini e animali insieme dunque per un teatro equestre scaturito dalla necessità di evocare un futuro che renda merito all’epica che l’ha generato. Un teatro come arte plastica la cui forza barbarica è affidata al corpo dei cavalieri e dei cavalli in un dialogo serrato con la parola e con la musica depositarie di stupori, di antiche e sempre nuove memorie sullo sfondo dei bellissimi Chiostri di San Pietro. Corte Transumante di Nasseta è una libera compagnia tra uomini, cavalli e montagne nata al Cerreto, nell’alta valle del Secchia, l’antica valle Orbana. La Corte alleva, doma e addestra cavalli maremmani, i cavalli italiani da lavoro per eccellenza, e cavalli appenninici. Il maremmano non è solo il cavallo italiano più famoso nel mondo, ma è protagonista dell’unica tradizione equestre che ha retto e attraversato la modernità nel nostro Paese, e che è riconoscibile ovunque anche grazie alla sua caratteristica bardatura. Questo cavallo è oggi testimone della storia di quello che fu un crinale cavalcante dall’epoca dei Celti e poi dei Romani, teatro del peregrinare di Maria Maddalena, delle guerre Goto-Bizantine, tra corti Longobarde e abbazie Benedettine, e lungo i valichi dei Santi: da San Colombano Abate, in Bobbio, a San Pellegrino Eremita d’Alpe. Altri appuntamenti ai Chiostri di San Pietro A portare un pezzo dell’Appennino tosco–emiliano nei Chiostri di San Pietro non sarà solo lo spettacolo di teatro equestre di Ferretti ma anche altri due appuntamenti. Martedì 25 giugno, alle ore 18, si terrà l’incontro promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano “Si fa presto a dire parco”: l’Appennino e il Parco Nazionale in un libro e 50 fotografie con gli interventi di Carlo Possa e Fausto Giovanelli e la partecipazione di Giovanni Lindo Ferretti. Sarà l’occasione per raccontare e parlare di paesaggio, di bellezze naturali, di storie, di prodotti tipici del nostro territorio. Mercoledì 26 giugno, sempre alle 18, sarà presentata una galleria dello scultore Davide Dall'Osso, dedicata ai costumi di scena realizzati per Saga, il canto dei Canti. Artista dotato di una "istintiva capacità figurativa", si è dedicato alla figura de cavallo nella cui forte fisicità - affiancando la fusione sui metalli a quella delle materie plastiche come i metacrilati e policarbonati, provenienti da scarti industriali - riconosce le "pulsioni spirituali" dell'uomo del proprio tempo. Indirizzi e biglietti: Saga. Il canto dei Canti. - 20, 21, 22 e 23 giugno alle ore 20. - Chiostro Grande dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, via Emilia San Pietro 44/C - Biglietti: 15 euro - Biglietteria on-line: www.mailticket.it - Prevendite Tosi Dischi Reggio Emilia - Via Emilia San Pietro 57/c tel. 0522 442248 www.tosidischi.com ‘Saga, il canto dei Canti’ Elegante, Scricciolo, Socrate, Tancredi, Ugolino, Assolo, Assenzio e M. Athos, Verbena, Tetide, Canusie, Cangrande, cavalli maremmani; Enea, cavallo appenninico Kabul, cavallo crociato Ferretti Lindo Giovanni, signore delle parole Marcello Ugoletti, signore dei cavalli Cinzia Pellegri, signora della Corte Omar Natali, cavaliere della Corte Roberto Settimi, cavaliere della Corte Ivan Tessaro, cavaliere della Corte Mauro de Vergori, cavaliere della Corte con la partecipazione straordinaria di Roberto Concezzi con Fanfara e Vita, cavalli tolfetani, Topolino tiro pesante rapido Info: Ufficio stampa Comune di Reggio Emilia [email protected] [email protected] Tel. 0522 456532 - 456390 - 348 8080539