La sicurezza del veicolo Ing. Luigi Di Matteo LA SICUREZZA ATTIVA PASSIVA STRADA VEICOLO STRADA VEICOLO LA SICUREZZA ATTIVA LA SICUREZZA SI DEFINISCE “ATTIVA” QUANDO SI PONE COME OBIETTIVO LA DIMINUZIONE DELLA PROBABILITA’ DI INCIDENTE LA SICUREZZA PASSIVA LA SICUREZZA SI DEFINISCE “PASSIVA” QUANDO E’ MIRATA ALLA ATTENUAZIONE DELLA GRAVITA’ DELLE CONSEGUENZE DELL’INCIDENTE LA SICUREZZA ATTIVA STRADA L’ADERENZA LA SICUREZZA ATTIVA VEICOLO PNEUMATICI FRENI E ABS SISTEMI ANTI -COLLISIONE SISTEMI DI COMUNICAZIONE E DI ALLARME PER PERICOLI SISTEMI DI RILEVAZIONE DELLE CONDIZIONI PSICO FISICHE DEL CONDUCENTE LA SICUREZZA PASSIVA STRADA LE BARRIERE STRADALI LA SICUREZZA PASSIVA VEICOLO LE CINTURE L’ AIRBAG LA SICUREZZA ATTIVA PNEUMATICI VEICOLO Caratteristiche dei pneumatici Il pneumatico tramite le caratteristiche elastiche e di aderenza ha il compito fondamentale di sviluppare forze di reazione sia longitudinalmente che trasversalmente; deve svolgere, inoltre, i seguenti compiti: -sopportare il peso del veicolo; -assorbire le irregolarità del manto superficiale stradale. LA SICUREZZA ATTIVA PNEUMATICI VEICOLO 1) 205 = Larghezza in mm del pneumatico da fianco a fianco (S) 2) 55 = Rapporto d'aspetto in % (H/S) 3) R = Struttura radiale 4) Diametro del cerchio in pollici 5) Indice di carico 6) Codice di velocità 7) Denominazione del prodotto 8) Tubeless = senza camera d'aria LA SICUREZZA ATTIVA VEICOLO PNEUMATICI Indice Carico Indice Carico Indice Carico di carico kg di carico kg di carico kg 59 243 80 450 101 825 60 250 81 462 102 850 61 257 82 475 103 875 62 265 83 487 104 900 63 272 84 500 105 925 64 280 85 515 106 950 65 290 86 530 107 975 66 300 87 545 108 1000 67 307 88 560 109 1030 68 315 89 580 110 1060 69 323 90 600 111 1090 70 335 91 615 112 1120 71 345 92 630 113 1150 72 355 93 650 114 1180 73 365 94 670 115 1215 74 375 95 690 116 1250 75 387 96 710 117 1285 76 400 97 730 118 77 412 98 750 119 1360 78 425 99 775 120 1400 79 437 100 800 121 1450 1320 LA SICUREZZA ATTIVA VEICOLO PNEUMATICI Codice di velocità Simbolo Velocità di R 170 velocità km/h S 180 J 100 T 190 K 110 U 200 L 120 H 210 M 130 V 240 N 140 W 270 P 150 Y 300 Q 160 ZR >240 LA SICUREZZA ATTIVA VEICOLO PNEUMATICI Il documento base per la verifica delle dimensioni del pneumatico compatibile con la propria vettura è la carta di circolazione del veicolo. Nella sezione caratteristiche del veicolo è possibile trovare le indicazioni relative alla dimensione dei pneumatici e alle loro caratteristiche di carico e di velocità minime necessarie. In certi casi è possibile chiedere il nulla osta al costruttore per dimensioni non riportate a libretto, ma ad esempio presenti su modelli più recenti. Nel caso ciò sia concesso occorre procedere all'aggiornamento del libretto presso la Motorizzazione. ELEMENTI DEL VEICOLO RILEVANTI AI FINI DELLA SICUREZZA STRADALE PNEUMATICI LA SICUREZZA ATTIVA PNEUMATICI VEICOLO L'indice di carico e il codice di velocità non possono essere inferiori a quelli indicati sul libretto. Nel caso di pneumatici invernali (il cui marcaggio è M+S, ossia Mud+Snow), se non diversamente specificato, è ammessa una categoria di velocità inferiore (minimo Q, ossia 160 km/h). Tale limitazione deve essere ricordata al guidatore mediante l'apposizione di etichette con il limite di velocità all'interno della vettura. LA SICUREZZA ATTIVA PNEUMATICI La presenza della lettera "E" oppure "e" indica che il pneumatico ha ottenuto l'omologazione europea. Il numero che segue indica il paese che ha richiesto l'omologazione. In Europa non è consentito l'utilizzo di pneumatici che non riportino questa omologazione a salvaguardia delle specificità di utilizzo di quest'area geografica. VEICOLO LA SICUREZZA ATTIVA PNEUMATICI Sui pneumatici si possono ritrovare marcaggi aggiuntivi, cioè impressi dopo il processo di fabbricazione, in seguito al controllo di qualità. Se un marcaggio di questo tipo è presente lo si può trovare generalmente nei pressi della marca o della dimensione. La normativa attuale ammette soltanto imperfezioni di tipo estetico, che non limitano le caratteristiche di utilizzo. I pneumatici che hanno queste imperfezioni sono contraddistinti dal marcaggio DA. Non sono quindi ammessi pneumatici recanti diciture aggiuntive (vel. max 80 Km/h; traino agricolo; etc) che limitino le caratteristiche di portata e velocità indicate negli indici. VEICOLO LA SICUREZZA ATTIVA VEICOLO PNEUMATICI La valvola in gomma è sottoposta anch'essa ad un processo di invecchiamento e deve quindi essere sostituita. Si consiglia di sostituirla ad ogni cambio di pneumatici. Dal punto di vista fisico la valvola subisce una centrifugazione a 200 Km/h equivalente ad un carico di 7,5 Kg. Le conseguenze su valvole che hanno perso la loro originaria elasticità possono essere graduali perdite d'aria spesso inosservate. PNEUMATICI Un valore di pressione basso, determina un comportamento anomalo del veicolo in guida ed un surriscaldamento del pneumatico tale da pregiudicarne la sicurezza. Un valore di pressione alto, diminuisce drasticamente il comfort dei passeggeri e rende il pneumatico più esposto agli eventuali urti sui fianchi. E' inoltre significativa la diminuzione dell'area di contatto con la strada che ha come conseguenza una guida incerta ed imprecisa. PNEUMATICI LA DISTANZA DI SICUREZZA Art. 149 CdS Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l'arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono. La distanza di sicurezza deve essere almeno pari allo spazio di arresto: sarebbe teoricamente sufficiente che essa sia pari allo spazio che si percorre nel tempo di percezione e reazione ma nessuno ci dice che la nostra auto si fermerà più rapidamente di quella davanti a noi LA DISTANZA DI SICUREZZA Lo spazio totale di arresto si compone di due parti: Spazio percorso nel tempo di percezione e reazione + Spazio di frenatura LA DISTANZA DI SICUREZZA Spazio percorso nel tempo di percezione e reazione Le auto di oggi hanno impianti frenanti eccellenti ma non dobbiamo sentirci troppo sicuri perché uno dei fattori principali da tenere in considerazione è il nostro tempo di percezione e reazione. Infatti questo tempo è quello che intercorre tra quando ci accorgiamo del pericolo e l’inizio della frenata e varia di norma tra 0,5 e 1,5 sec. Il tempo medio è di circa 0,8 sec Durante questo tempo il veicolo percorre un certo spazio. LA DISTANZA DI SICUREZZA Spazio percorso nel tempo di percezione e reazione A 50 Km/h in un tempo di 1 secondo percorro 14 metri A100 Km/h ne percorro 27 Possiamo empiricamente ricordare che questo spazio è circa 3/10 della velocità in Km/h a 100Km/h 3/10 X 100 = 30 m LA DISTANZA DI SICUREZZA S t.p.r. = 14 m S fr= 10m S Tot= 24m S t.p.r. = 25 m S fr= 31m S Tot= 56m 90 50 130 S t.p.r. = 36 m S fr= 72m S Tot= 108m 20 auto in coda 5 auto in coda In Italia Art. 149 CdS Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l'arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono. In Francia Le conducteur de tout véhicule doit respecter une distance de sécurité d'au moins deux secondes avec le véhicule qui le précède. Cette distance peut être légalement augmentée dans les ouvrages routiers ou tunnels dont l'utilisation ou l'exploitation présente des risques particuliers. Il codice francese prevede un distanziamento temporale. E’ forse più utile per chi guida perché la percezione del tempo è più semplice di quella dello spazio. Accertatevi che il veicolo davanti vi preceda di almeno due secondi a 80 km/h o di almeno 3 sec. a 120 km/h: fissate un oggetto, valutate il momento in cui il veicolo che vi precede lo supera e contate il tempo quando lo supera il vostro veicolo. Se il tempo è inferiore a 2 sec. a 80 km/h o a 3 sec. a 120 km/h, rallentate! PNEUMATICI Possiamo quindi ricordare che: - si è 2 volte meno aderenti sul bagnato rispetto al secco - si è 2 volte meno aderenti su neve rispetto al bagnato - si è 2 volte meno aderenti sul ghiaccio rispetto alla neve ovvero: lo spazio di frenata raddoppia ad ogni evoluzione climatica IN CASO DI PIOGGIA AMBIENTE ADERENZA AQUAPLANING STRADA VISIBILITÀ PERCEZIONE SEGNALETICA STRESS VEICOLO UTENTE Le prestazioni di una strada “BAGNATA” decadono influenzando il comportamento del veicolo e dell’utente • RIDUZIONE DELL’ADERENZA DISPONIBILE • FENOMENO DELL’AQUAPLANING • DIMINUZIONE DELLA VISIBILITÀ • MINORE PERCEZIONE DELLA SEGNALETICA ORIZZONTALE • AUMENTO DELLO STRESS ADERENZA DISPONIBILE AL CONTATTO PNEUMATICO - PAVIMENTAZIONE VELOCITÀ TESSITURA VELO IDRICO ABS- ANTILOCK BRAKING SYSTEM L'ABS è un sistema che, in frenata, impedisce il bloccaggio di una ruota mentre le altre ancora girano. Benché l'idea comune sia che l'ABS "serve per frenare in meno spazio", non è questo il fine principale dell'ABS, anche se effettivamente, in alcune condizioni, si raggiunge anche quel risultato. Sulle ruote sterzanti, il bloccaggio di una o di entrambe fa sì che esse perdano la capacità di dirigere il veicolo, il quale continua quindi a muoversi nella direzione che aveva in quel momento, senza più la possibilità di compiere manovre elusive rispetto ad un ostacolo (ad esempio un pedone). ABS- ANTILOCK BRAKING SYSTEM L’ABS non è - proprio per la sua filosofia costruttiva intrinseca - un sistema per "frenare in meno spazio" : i sensori ABS non misurano la velocità del veicolo rispetto al suolo, ma invece la velocità angolare di ogni singola ruota. La logica operativa dell’ ABS non è "governa la frenata in modo che l’arresto avvenga nello spazio più breve" bensí "libera la ruota bloccata quando le altre ancora girano ABS- ANTILOCK BRAKING SYSTEM ABS- ANTILOCK BRAKING SYSTEM L'ABS E LA SICUREZZA : la valutazione eseguita da alcuni studi. a) l’ ABS ha considerevolmente ridotto gli incidenti con più veicoli su strada bagnata (a seguito di una diminuzione degli spazi di arresto dal 14 al 43%, secondo i tipi di superficie) ma ha naturalmente aumentato i tamponamenti su strada bagnata da parte di veicoli privi di ABS; b) benefici per questo aspetto anche sul ghiaccio, dove però lo spazio di arresto si riduce solo del 10%; c) riduzione anche dei tamponamenti su strada asciutta ma in misura inferiore, dato che il risparmio nello spazio di arresto va dal 3 al 5%; ABS- ANTILOCK BRAKING SYSTEM d) notevoli i benefici per quanto riguarda gli investimenti di pedoni, con una riduzione dal 20 al 35% (possibilità di concludere positivamente le "manovre elusive"); e) da 2,5 a 5 volte maggiori probabilità, soprattutto su strada bagnata o ghiacciata, che la frenata avvenga senza sbandamenti; f) aumenta invece la distanza di arresto, pur senza sbandamenti, su strade con pietrisco fine o su neve fresca, questo probabilmente perché il mancato blocco delle ruote impedisce la formazione davanti ad esse di una "barriera" che ostacoli il movimento del veicolo. ABS- ANTILOCK BRAKING SYSTEM Ma è risultato anche un aumento di più del 20% complessivo delle uscite di strada ed urto contro oggetti fissi, soprattutto in zone urbane, in curva e quando il guidatore aveva meno di 30 anni. Variants of ESC are sold under several brand names such as: ASC (Automotive Stability Control); ASR (Automatic Stability Regulation); AH (Active Handling System); ASMS (Automotive Stability Management System); CBC (Cornering Brake Control); DSC (Dynamic Stability Control); EDS (Electronic Differential-lock System); DSTC (Dynamic Stability and Traction Control); ESC (Electronic Stability Control); ESP (Electronic Stability Program); ICCS (Integrated Chassis Control System); IVD (Integrated Vehicle Dynamics); PCS (Precision Control System); PSM (Porsche Stability Management); SCS (Stability Control System); StabiliTrac; STC (Stability and Traction Control System); Traxxar; VDC (Vehicle Dynamics Control); VSA (Vehicle Stability Assist); VSC (Vehicle Stability Control); VSES (Vehicle Stability Enhancement System); and YCS (Yaw Control Stability). ELECTRONIC STABILITY PROGRAMME- ESP E' un sistema elettronico del controllo della stabilita che si integra con l'ABS. E' costituito da sensori che rilevando una tendenza allo sbandamento, attivano la regolazione automatica e separata dei freni, del motore e della trasmissione impedendo eventuali perdite di stabilità. Se entrando in curva, a causa di scarsa aderenza, si manifestasse un fenomeno di sottosterzo (l'auto perde aderenza sull'avantreno e tende a proseguire diritta), l'ESP agirebbe sulla frenatura della ruota posteriore interna alla curva per riallineare la vettura in una traiettoria corretta. ELECTRONIC STABILITY PROGRAMME- ESP ELECTRONIC STABILITY PROGRAMME- ESP Questo dispositivo ha un limite difficilmente superabile: non può rivoluzionare le leggi della fisica! Quindi scherzi a parte quando abbiamo la fortuna di guidare una vettura dotata di ESP ricordiamoci sempre che le leggi della fisica regnano sovrane e quindi se il fondo stradale è ghiacciato, nessun sistema al mondo può consentire alla nostra autovettura di affrontare una curva a 100 km/h! Essere dotati dei più avanzati sistemi di sicurezza non ci autorizza mai ad andare più forte, dopotutto tutti i sistemi inventati, sono stati progettati solo ed esclusivamente per aiutarci in situazioni di pericolo. LA SICUREZZA PASSIVA CINTURA DI SICUREZZA VEICOLO Le cinture di sicurezza sono, in caso di incidente, uno dei più importanti meccanismi di protezione per chi si trova all'interno dell'autovettura. Esse riducono il rischio che il guidatore ed i passeggeri urtino contro l'interno del veicolo o vengano catapultati fuori al momento dell'impatto. I loro corpi infatti, se non trattenuti, continuerebbero a muoversi in avanti per inerzia e, con l'energia cinetica determinata dalla loro velocità, verrebbero proiettati contro il volante, il cruscotto e il parabrezza, che potrebbero sfondare procurandosi lesioni e venendo catapultati all'esterno La cintura di sicurezza spesso è dotata di un dispositivo detto pretensionatore: azionato da una molla o da una piccola carica esplosiva, che al momento dell'urto "stringe" la cintura sul corpo, assicurando il massimo contenimento e la migliore dissipazione da parte della cintura dell'energia del corpo proiettato in avanti. LA CINTURA DI SICUREZZA LA CINTURA DI SICUREZZA LA SICUREZZA PASSIVA VEICOLO AIRBAG Supplemental restraint system L'airbag è un "pallone" di forma piatta che viene istantaneamente gonfiato appena inizia l'urto, fuoriuscendo da un apposito vano dotato di coperchio, dalla parte centrale dello sterzo se dal lato guidatore e dal cruscotto se dal lato passeggero. La sua funzione fondamentale, soprattutto negli urti a velocità maggiori, è di impedire il contatto della testa o e del volto dei trasportati con il volante od il cruscotto. Infatti, anche se il torace, il bacino e le gambe sono trattenuti dalla cintura di sicurezza, la testa rimane libera di muoversi in avanti e verso il basso. AIRBAG Il dispositivo è costituito da: - un sensore che rileva la decelerazione brusca dovuta ad un impatto; - una centralina che riceve il segnale, lo elabora ed invia il comando di accensione al detonatore; - un detonatore od innesco, il quale accende le sostanze contenute nella capsula esplosiva; - una capsula esplosiva, contenente sostanze la cui accensione sviluppa una grande quantità di gas che va a gonfiare il sacco; - un sacco, di materiale sintetico robusto, impermeabile ai gas ma dotato di fori nella parte posteriore. AIRBAG Con l'accensione, si realizza un'esplosione che gonfia il "sacco" proprio mentre la testa e, parzialmente, il torace di chi è seduto davanti si sta avvicinando. Ma subito dopo comincia a sgonfiarsi attraverso i fori di cui è dotato il sacco, attutendo nel frattempo l'impatto di quelle parti sul volante o sul cruscotto. Oltre agli airbag per i posti anteriori, descritti sopra, vi sono airbag per i posti posteriori (fuoriescono dagli schienali dei posti anteriori), laterali (escono da vani delle portiere), superiori (escono dai montanti superiori dei vani porta). AIRBAG AIRBAG Per un corretto uso dell’airbag è molto importante il contemporaneo utilizzo delle cinture di sicurezza in quanto queste consentono al corpo di mantenere una posizione ancorata al sedile, ottimizzando l’effetto protettivo del cuscino d’aria. L’utilizzo abbinato di airbag e cinture consente di ridurre del 75% i danni fisici causati al conducente e ai suoi passeggeri. L’installazione dell’airbag sulla propria vettura, contrariamente alle cinture di sicurezza, non è obbligatoria. AIRBAG Poiché l’attivazione dell’airbag al momento dell’urto può risultare anche molto violenta, occorre seguire alcune regole di cautela: · evitare di ostruire lo spazio di sfogo del palloncino salvavita con eventuali corpi estranei (al momento dell’urto potrebbero diventare veri e propri proiettili...); · mantenere una idonea distanza (20-30 cm) dai vani dove si trovano gli airbag; · evitare inutili pressioni nella parte centrale del volante mantenendo le mani sulle razze nella corretta posizione 9-15; AIRBAG · verificare la compatibilità degli appositi dispositivi di ritenuta per bambini con la presenza dell’airbag; · non mettere mai un bambino su un seggiolino rivolto in senso contrario alla marcia collocato su un sedile di fronte al quale è presente un airbag. AIRBAG Oltre che per la forma del "sacco", si differenziano per la diversa taratura del sensore ed il suo diverso posizionamento. Quelli per i posti anteriori e posteriori hanno il sensore alla base del parabrezza, sono innescati da urti anteriori superiori ai 15-20 km/h e che avvengono in un "cono" di circa 20 gradi rispetto alla direzione di marcia; pertanto, rimangono insensibili rispetto ad urti laterali o posteriori; il contrario avviene per gli airbag laterali. LA SICUREZZA PASSIVA SEGGIOLINI PER BAMBINI Gruppo 0 e 0+ Gruppo 1 Gruppo 0 bambini fino a 10 kg Gruppo 0+ fino a 13 kg Gruppo 1 da 9 a 18 kg Gruppo 2 da 15 a 25 kg Gruppo 3 da 22 a 36 kg Gruppo 2 Gruppo 3 VEICOLO SEGGIOLINI PER BAMBINI Gruppo 0 (navicella): Posizionare la navicella sul sedile posteriore e agganciare con le apposite cinghie alle cinture di sicurezza dell'auto Gruppo 0+ :Va posizionato sul sedile posteriore e agganciato con le apposite cinghie alle cinture di sicurezza dell'auto. Posizionare il seggiolino sempre e solo in senso opposto a quello di marcia. Solo nel caso in cui non ci sia il doppio airbag si può posizionare sul sed anteriore. Gruppo 1 Gruppo 2 e Gruppo 3: Posizionare sul sedile posteriore in senso di marcia e agganciare con le cinture di sicurezza dell'auto.Solo nel caso non ci sia doppio air-bag si può utilizzare il sedile anteriore sempre in senso di marcia. Secondo la normativa attuale i seggiolini di gruppo 1, 2, 3 in realtà possono essere posizionati su qualsiasi sedile dell'automobile. Il progetto MAIDS( Motorcycle Accident in Depht Study) Investigazione su 921 incidenti (103 incidenti mortali ) che hanno visto coinvolti ciclomotori e motocicli, durante il periodo 1999-2000, in 5 aree di studio localizzate in Francia, Germania,Olanda, Spagna ed Italia. il 56,8% degli incidenti ha visto coinvolti i motocicli, il 40,2% i ciclomotori, il 3% i veicoli a due ruote con velocità non superiore a 25 Km/h, il 60% degli incidenti è avvenuto tra veicoli due ruote ed altri veicoli, l'8% contro ogetti fissi, il 6,9% con altri veicoli a due ruote, il 2,7% contro altri veicoli parcheggiati; il 91,4% degli incidenti ha coinvolto il solo guidatore; il 72,3% degli incidenti è avvenuto nelle aree urbane ( l'85,9% per i ciclomotori, il 62,00% per i motocicli); il 54,3% degli incidenti è avvenuto alle intersezioni; l'ora più pericolosa: le 17,00; i giorni più pericolosi: lunedì e martedì ( il sabato è il giorno con meno incidenti); i mesi più pericolosi: maggio, giugno e settembre; le cause primarie di incidente : errore umano guidatore 37,1% errore umano guidatore altro veicolo 50,4% cause ambientali 7,7% veicolo 0,7% l'errore del guidatore è stato prevalentemente un errore di decisione ( non si compie la scelta corretta per evitare le situazioni di pericolo); le condizioni meteorologiche sono state la causa del 7,4% degli incidenti. I veicoli neri,rossi e blu sono quelli più esposti al rischio; i meno esposti quelli cromati e gli arancioni; Dinamica di collisione •Più del 60% dei veicoli coinvolti viaggiava in rettilineo, a velocità costante; •Il 75% di tutte le velocità di impatto è sotto i 50 Km/h; •Il 17,8% dei ciclomotori coinvolti in un incidente aveva subito modifiche al motore (tampering); •Nel 99% dei casi non c'erano problemi meccanici prima dell'incidente. Fattori ambientali •L'89,9% degli incidenti è avvenuto in giorni non piovosi; •Nell'84,7% dei casi la strada era asciutta; •La pavimentazione stradale era imperfetta nel 30% dei casi, mentre era considerata ottimale nel 61,4% dei casi. •Dove c'era un dispositivo di controllo (es. semaforo) esso è stato violato nel 29,8% degli incidenti. Fonte:MAIDS Fattori umani •Il 58,7% dei guidatori di ciclomotori coinvolti negli incidenti era sotto i 21 anni; mentre l'88,1% dei guidatori di motocicli era sopra i 21 anni; •Il 24,2% degli incidenti ha visto coinvolti guidatori con meno di 6 mesi di esperienza; •I guidatori senza licenza sono sovra rappresentati negli incidenti , a conferma del maggior rischio rispetto ai guidatori con licenza di guida; •Bassi tassi di alcool e droghe sono stati trovati in tutti i guidatori. Quando il guidatore era sotto influenza di alcool, il suo rischio di incidente è stato di 2,7 volte superiore. Fonte:MAIDS Protezione del guidatore •La collisione è avvenuta prevalentamente nella parte anteriore centrale del veicolo. •Negli incidenti tra auto e veicolo a due ruote, la collisione è avvenuta sul lato sinistro dell'auto. •Le gambe sono state le parti del corpo più esposte ( 32% dei casi), seguita dalle braccia (23,9%) e dalla testa (18,7%). •Il 90% dei guidatori indossava il casco; solo il 69,6% dei passeggeri. •Nel 73,7% dei casi il casco è stato trattenuto dopo l'impatto, nel 9% è stato perso nell'urto. •Nel 69% dei casi il casco si è dimostrato efficace nella riduzione dei traumi alla testa. Fonte:MAIDS ACI-ISTAT I fattori alla base della elevata vulnerabilità dei giovani sulla strada sono: - l'alto grado di motorizzazione precoce, prevalentemente "a due ruote", dal momento che in città 6 giovani italiani su 10 utilizzano il motorino; - l'elevata esposizione al rischio a causa di comportamenti inadeguati: 3 ragazzi su 10 non attraversano la strada sulle strisce pedonali, 4 giovani su 10 percorrono un incrocio in motorino con il semaforo rosso, l'8% del campione ammette di non usare mai il casco (quota che sale al 22,3% al Sud) e quasi un quarto afferma di indossarlo solo perché teme di incorrere nella sanzione, 6 giovani su 10 circolano in due sul motorino (al Sud si arriva all'83,5%); Fonte: CENSIS - le distorsioni nella percezione del rischio e la scarsa capacità di interpretare in maniera appropriata le situazioni critiche per l'eccessiva fiducia in se stessi. Infatti, 1 studente su 10 ritiene di poter controllare anche gli agenti esterni avversi (oscurità, maltempo, ecc.) e la metà del campione non valuta correttamente eventuali alterazioni del proprio stato psico-fisico (si pensi che il 16,4% ammette di guidare anche in stato di ebbrezza, e tale quota sale al 22,9% tra i soggetti maschi); - la trasgressione delle norme del Codice della strada: un quarto dei giovani italiani non comprende o non interpreta nella maniera corretta gli articoli del Codice, il 27% è decisamente autoreferenziale, e fa arbitraggio tra prescrizioni e autonoma valutazione del rischio, 1 ragazzo su 10 rispetta le regole solo perché teme le multe; CENSIS - la bassa sensibilità agli standard di sicurezza: 2 giovani su 10 sognano potenza e velocità, piuttosto che sicurezza e affidabilità, quando pensano alla loro automobile ideale; il 22,6% del campione non si cura di fare una regolare manutenzione del motorino assicurandosi dell'efficienza di funzionamento; - lo scarso supporto da parte dell'ambiente sociale: a parte pochi casi, finora la scuola non ha potuto fornire ai giovani tra i 13 e i 19 anni modelli di comportamento adeguati e riferimenti certi in tema di sicurezza stradale. Il 18,6% degli studenti manifesta piena soddisfazione per l'insegnamento dell'educazione stradale impartito nel proprio istituto scolastico, a fronte di una quota, pari all'11,9%, costituita dai ragazzi che lamentano l'inadeguatezza del corso di formazione frequentato. La grande maggioranza del campione (il 69,5%), tuttavia, dichiara che finora nella propria scuola non è stata ancora programmata nessuna lezione di educazione alla sicurezza stradale. CENSIS Alto livello di motorizzazione Il 57,1% usa il motorino (il mezzo motorizzato più usato) 6,5 milioni sono i motorini (50 cc) circolanti in Italia Alto livello di incidentalità Il 33,2% ha avuto almeno un incidente (il 37,7% al Sud) Il 18,9% ha avuto almeno un incidente con moto/motorino Il 70,7% degli incidenti in motorino ha provocato lesioni - di cui: il 6,7% lesioni gravi e invalidanti 374 sono i minori morti in incidenti stradali nel 2002 - di cui: 108 (il 28,9%) alla guida delle due ruote 30.002 sono i minori feriti in incidenti stradali nel 2002 Elevata esposizione al rischio a causa di comportamenti inadeguati Per consuetudine e bassa probabilità di essere sanzionato - il 31,9% non attraversa correttamente la strada - il 37,4% in motorino percorre un incrocio con il semaforo rosso Per sottovalutazione del rischio - l'8% non usa mai il casco (il 22,3% al Sud) - il 23,5% usa il casco solo per paura delle multe Per motivazioni "relazionali" e tolleranza delle autorità - il 59,6% viaggia in due sul motorino (l'83,5% al Sud) Distorsioni nella percezione del rischio Il 10,7% non valuta correttamente le condizioni esterne avverse (oscurità, maltempo, ecc.) Il 50,1% non valuta correttamente le condizioni soggettive avverse (alterazioni dello stato psico-fisico) - di cui: il 16,4% guida anche in stato di ebbrezza (il 22,9% tra i maschi) Il 20,1% ha una concezione superficiale della guida ("guidare è molto facile: lo fanno tutti") Rapporto inappropriato con le norme del Codice della strada Il 24,9% non comprende/interpreta correttamente il Codice Il 27,2% fa arbitraggio tra prescrizioni e autonoma valutazione del rischio L'11% rispetta le norme solo perché teme le multe Bassa sensibilità agli standard di sicurezza Il Il Il Il Scarso supporto delle istituzioni Il 69,5% non ha l'educazione stradale tra le materie scolastiche L'11,9% non è soddisfatto del corso frequentato a scuola 21% sogna un'automobile potente e veloce (il 30,4% tra i maschi) vs il 35,2% che desidera un'automobile sicura 22,6% non fa una costante manutenzione del motorino 26,2% riconduce la sicurezza solo agli optional (sicurezza passiva) 24,3% riconduce la sicurezza solo alle abilità di guida Indagine Censis- Le Monnier, 2003 LA SICUREZZA PASSIVA CASCO Il casco è composto da una calotta esterna ed una interna: la calotta esterna sopporta gli urti, distribuendone l'energia su una superficie più ampia ed assorbendone una parte con una parziale distruzione mentre, la calotta interna, in polistirolo espanso a densità variabile, assorbe l'urto deformandosi permanentemente. CASCO Bisogna seguire determinate precauzioni per scegliere e per usare un casco: - Per assicurare una protezione sufficiente il casco deve essere scelto della giusta taglia, ben indossato e ben allacciato. - Sostituire il casco dopo una caduta in quanto può essere stato compromesso lo spessore della calotta interna ed il casco non può essere più efficace in caso di una nuova necessità. - Non applicare al casco alcun tipo di decalcomanie, autoadesivi, se non addirittura verniciarlo, in quanto i composti chimici delle vernici o dei collanti degli adesivi potrebbero alterare la calotta esterna del casco indebolendola. CASCO - Non pulire mai il casco con solventi chimici, detersivi molto aggressivi o benzina o altri derivati petroliferi. - Non lasciare il casco esposto a fonti di calore eccessive, quali legati alla moto in vicinanza al tubo di scarico. - Sostituire le visiere quando non rendono più possibile una visibilità ottimale. - Il casco non ha una scadenza, tuttavia, dopo almeno 5 anni di uso regolare, sarebbe buona regola provvedere alla sua sostituzione CASCO In Italia è possibile circolare con caschi facenti riferimento a due normative diverse: la normativa D.G.M. valida solamente in Italia per i conducenti di ciclomotori indipendentemente dall'età e la normativa ECE di riferimento al regolamento al regolamento N.22. I caschi D.G.M. - non più omologati dal 1° settembre 2000, in base al Decreto del Ministro dei Trasporti e della Navigazione del 28 luglio 2000 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 203 del 31.8.2000 - hanno caratteristiche tecniche inferiori a quelle previste dalla normativa internazionale per i caschi da motociclista. CASCO Il decreto suddetto, vietando prima l'omologazione e successivamente la commercializzazione (dal 1° settembre 2001) dei caschi D.G.M., ha voluto quindi elevare lo standard di sicurezza e protezione anche per i conducenti di ciclomotori. I conducenti di ciclomotori che possedessero un casco D.G.M. possono peraltro, continuare legittimamente ad usarlo, approfittando magari della prima occasione utile per proteggere meglio la propria testa con un casco da motociclista. La normativa ECE omologa caschi utilizzabili in tutti i paesi Europei ed oltre. E' il prodotto di specifici studi mirati alla sicurezza attiva e passiva per l'utilizzatore, ed è considerata il caposaldo per tutte quelle aziende che operano seriamente sul mercato. IL CASCO JET (ciclomotori e motocicli) D.G.M. (solo ciclomotori) DEMIJET (ciclomotori e motocicli) INTEGRALE (ciclomotori e motocicli) LA BICICLETTA Per il Codice della Strada la bicicletta si chiama velocipede e di conseguenza il ciclista è un conduttore di velocipede. Un velocipede deve avere freni indipendenti e un campanello udibile fino a 30 metri, un sistema di illuminazione a luce autonoma e riflessa costituito da luci elettriche bianche o gialle anteriori e rosse posteriori, catadiottri rossi posteriori, gialli sui pedali e tra i raggi di ciascuna ruota. Il Codice della Strada regola anche le dimensioni del mezzo, la posizione che devono tenere i ciclisti su strada e nelle intersezioni, enuncia la segnaletica dedicata e le disposizioni per l'uso di rimorchi e seggiolini per bambini, ma nel complesso corpus legislativo italiano oltre al Codice della Strada esistono altre leggi e decreti che riguardano la bicicletta e i ciclisti. Vi sono articoli del Codice Civile che, ad esempio, disciplinano i casi di ritrovamento di una bici, leggi specifiche come la 366/98 che riguarda le norme per il finanziamento della mobilità ciclistica, oppure decreti che stabiliscono come devono essere realizzate le piste ciclabili. ART. 182. CIRCOLAZIONE DEI VELOCIPEDI 1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro. 2. I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie. 3. Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo. 4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza. 5.È vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. È consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di età, opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all’articolo 68, comma 5. 6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a più di due ruote simmetriche, solo da quest’ultimo. 7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare più di quattro persone adulte compresi i conducenti; è consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fi no a dieci anni di età. 8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l’art. 170. 9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalità stabilite nel regolamento. 10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da Euro 19 a Euro 78. La sanzione è da Euro 32 a Euro 131 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6. QUADRICICLI QUADRICICLI LEGGERI QUADRICICLI PESANTI REQUISITI PER LA GUIDA DISPOSITIVI DI SICUREZZA PARCO CIRCOLANTE Il programma EURONCAP I crash test eseguiti nell'ambito del programma EuroNCAP servono per valutare ancor più estesamente le prestazioni di sicurezza passiva dei veicoli omologati. Le prove di Euro-NCAP attualmente sono quattro: prova di impatto frontale contro ostacolo deformabile: il veicolo in prova viene spinto a 64 km/h contro un blocco fisso formato da vari strati sovrapposti di alluminio a "nido d'ape" (simula il frontale di un'altra auto), sfalsato rispetto al centro del veicolo. Il programma EURONCAP All'interno, debitamente allacciati alle cinture di sicurezza, sono collocati dei "manichini strumentati", corredati cioè di strumenti che rilevano le decelerazioni in ogni istante. I valori registrati dagli strumenti, le deformazioni subite dalla carrozzeria e dai manichini e l'analisi dei fotogrammi delle riprese ad alta velocità durante l'urto consentono di attribuire le "stelle" (da una a cinque) del comportamento del veicolo e delle sue dotazioni di sicurezza (cinture, airbag) in questa situazione. Il test è più severo rispetto a quello dell'omologazione, che si svolge ad una velocità di 56 km/h. Il programma EURONCAP FRONT IMPACT Frontal impact test is based on that developed by European Enhanced Vehicle Safety Committee as basis for legislation, but impact speed has been increased by 5mph Good Adequate Marginal Weak Poor (immagini riprodotte per gentile concessione di AIT/FIA/Euro-NCAP) Il programma EURONCAP prova di impatto laterale: contro il veicolo in prova, fermo, viene sospinto a 50 km/h un pesante carrello con un frontale deformabile (del tipo di quello della prova precedente) che lo va ad urtare in un punto preciso, all'altezza del bacino di un conducente "medio"; anche in questo caso all'interno è posizionato un "manichino strumentato" prova di urto laterale contro un palo: il veicolo in prova viene spinto a 29 km/h lateralmente contro un palo di acciaio fissato al suolo, che lo urta nello stesso punto della prova precedente; si misura l'intrusione del palo dentro l'abitacolo e soprattutto il grado di protezione offerto alla testa del conducente Il programma EURONCAP SIDE IMPACT Impact takes place at 50kph (30mph). Trolley fitted with a deformable front is towed into the driver's side of the car to simulate a side-on crash. Good Adequate Marginal Weak Poor (immagini riprodotte per gentile concessione di AIT/FIA/Euro-NCAP) Il programma EURONCAP HEAD PROTECTION OR 'POLE TEST' (immagini riprodotte per gentile concessione di AIT/FIA/Euro-NCAP) Il programma EURONCAP prova di impatto contro pedone: in questo caso sono degli "impattori" (tubi o calotte di materiali plastici particolari, con caratteristiche di deformazione simili a quelle del corpo umano, con inseriti degli strumenti di misura delle decelerazioni) ad essere proiettati contro vari punti della parte anteriore della carrozzeria del veicolo, simulando un investimento a 40 km/h; si misurano le decelerazioni ed il grado di "aggressività" della parte anteriore della carrozzeria nei confronti di un pedone adulto e di un bambino Il programma EURONCAP PEDESTRIAN IMPACT Fair Weak Poor (immagini riprodotte per gentile concessione di AIT/FIA/Euro-NCAP) Il programma EURONCAP (immagini riprodotte per gentile concessione di AIT/FIA/Euro-NCAP) Il programma EURONCAP