Caldaie, in vigore le nuove regole. Cosa cambia Nuove norme Ue per gli impianti di riscaldamento: cosa cambia per i cittadini Sabato 26 settembre sono entrate in vigore le nuove regole targate Ue per quanto riguarda le caldaie. Anche l’Italia è dunque chiamata ad uniformarsi alle Direttive Europee sul risparmio energetico sostituendo gradualmente vecchie caldaie tradizionali e scaldabagni con nuovi modelli, in grado di garantire bassi consumi e maggiore rispetto per l’ambiente. Dopo la previsione di obbligo delle valvole termostatiche e la resa obbligatoria del libretto d’impianto, dunque, gli utenti sono chiamati ad un altro intervento sull’impianto di riscaldamento. CLASSE ENERGETICA – Come già avvenuto per altri elettrodomestici, come frigoriferi e lavatrici, anche per le caldaie diventa obbligatoria l’etichetta con indicata la classe energetica di appartenenza, nel pieno rispetto della normativa “eco-design” prevista dall’Unione Europea. Le nuove caldaie verranno classificate con un simbolo che varia da A+ a G per gli impianti adibiti al riscaldamento, e da A a G per quelli destinati alla produzione di acqua calda sanitaria. Una volta terminati gli stock di magazzino, dunque, i rivenditori dovranno proporre solo modelli a condensazione, pompe di calore e sistemi ibridi muniti di etichetta energetica. RISPARMIO – Le nuove caldaie consentiranno un notevole risparmio economico alle famiglie ed una importante riduzione di emissioni di gas e sostanze nocive nell’ambiente, con un rendimento vicino al 100% contro il 92% dei vecchi modelli. Secondo una stima dell’EEB le nuove norme porteranno ad un risparmio di 56 milioni di tonnellate di petrolio all’anno e alla creazione di 238.000 posti di lavoro in aziende che hanno deciso di investire sull’innovazione. RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO E VALVOLE TERMOSTATICHE – Decisamente più oneroso l’intervento che impone il montaggio dei misuratori di calore, ossia le valvole termostatiche, su ogni termosifone da adeguare. La stima dei lavori da fare sui termosifoni oscilla fra i 1000 e i 2000 euro per appartamento (VEDI QUI). C’è tempo fino alla fine del 2016, ma gli amministratori farebbero bene a consigliare l’intervento entro fine anno, giacché è ancora riconosciuto il bonus fiscale.