Istituto Comprensivo di Travesio La voce della scuola SOMMARIO SCUOLA DELL’INFANZIA SEQUALS: La vendemmia La mia scuola Ricordi d’estate SCUOLA PRIMARIA: Le emozioni dell’acqua - Anduins Al teatro “Verdi” - Travesio La lavorazione della pietra – Visita al mulino di Campone – Travesio Un compleanno indimenticabile – Lestans Prove generali per gli alunni di quinta – Lestans Visita alla scuola “media” - Pinzano SCUOLA SECONDARIA di I° GRADO: Due studentesse premiate dai Lions Gita al castello di Toppo. Presso la Biblioteca di Pordenone E mantenne la parola Laboratorio di scienze n.1 SCU OLA D ELL ’IN FAN ZI A “A l icePe ll ar in ” diSE QU AL S At t iv i tàsv o lt en e lp ri m op er i od od e ll ’a n nosc o la s ti c o. Tu t tiar ac c og l ie r e ig ra p po l id ’u va ne l lavi g na . E ’ b e ll ov e de r et an t ig ra p po l ig us t os ia p pe s is uitr a lc i . Mach ef a ti c aa rr i va r ea p re n de r li , s en z ar om p er l i! Ap p en ar i em p it e lece s te bi s og n aa nd a re dico r sain ca n ti n ap er to r ch i ar l i. Illavoroincantinanelricordodiunnostrocompagno. Com ’èbe llola vor ar eal l’ape rto ! Terminata l’attività in vigna ed in cantina le nostre maestre ci hanno chiesto di riorganizzare le nostre esperienze. Ci hanno semplicemente detto di ordinare in sequenza. le immagini rispettandol’esattasuccessionecronologiadeifatti. odicolorare rispettando l’alternanzadeicolori. Siamost atibr avi!. SCU OLA D ELL ’IN FAN ZI A “A li cePe ll ari n ” diSE QU ALS At t iv i tàsv o lt en e lp ri m op er i od o de l l ’an n os co l as t ic o . La mia sezione Il mio bagno Il ristorante La biblioteca Il giardino Il salone palestra Io e i miei amici Il corridoio Le mie maestre SCU OLA D ELL ’IN FAN ZI A “A l icePe ll ar in ” diSE QU AL S RICORDI D’ESTATE Un piccolo libretto, uno scrigno meraviglioso, ricco di colori ed emozioni, che merita d’esser visto e conservato. Il sole giallo Blu il mare Verde il prato Marrone la montagna Rosso il papavero Arancione l’aquilone ECCOCI… ANDUINS (Scuola Primaria) Quest’anno tutti noi, alunni della Scuola Primaria, siamo coinvolti nel progetto “AGA C’A VEN AGA C’A VA”. Gli insegnanti ci hanno spiegato che, anche con l’aiuto di alcuni esperti, impareremo a conoscere l’importanza dell’acqua per l’origine e il mantenimento della vita sul pianeta Terra LE EMOZIONI DELL’ACQUA Abbiamo guardato in silenzio diverse immagini dell’acqua cercando di cogliere le nostre emozioni e di trovare un titolo per ognuna. Ecco qui i titoli che abbiamo assegnato: INFINITO PARCO GIOCHI MARINO OCCHIO IN AGGUATO ESPLOSIONE VITA SCALA D’ACQUA IN TRAPPOLA MAGIA RAGNATELA PANNA MONTATA SCIVOLO FUOCO. LABORATORIO DI POESIA ACQUA BIRICHINA ACQUA ARRABBIATA Acqua spumeggiante onde vanitose. Acqua nervosa onde equilibriste. Acqua in tempesta onde che fan la giravolta. Acqua che rimbomba onde che si fan nuvola scura. Acqua buio e paura. Acqua blu frizzante come vuoi tu. Acqua che brilla come una scintilla. Acqua trasparente e bollente. Acqua calda, caldissima che scorre velocissima. Temporale grosso acqua altissima nel fosso. Acqua con la schiuma leggera come la piuma. ACQUA GHIACCIATA L’acqua che si beve nel rotondo bicchiere. Acqua che brilli al sole, acqua col raffreddore. Acqua di Natale, innevata e silenziosa. Acqua per coltivare i campi da arare. Aspetti la primavera? Sei sola? Sei prigioniera di un incantesimo malvagio. Specchio d’acqua, schegge e fulmini. Il paese di ghiaccio è una ragnatela infreddolita L’acqua nell’acquaio che grande guaio! NEBBIA Nebbia bianca e leggera morbida e silenziosa. Fumo chiaro che copre i colori. Nuvola umida che gioca a nascondino con gli alberi UN MARE DI PACE Mare leggero. Mare color zaffiro. Mare cristallino. Mare canterino. Mare brillante. Mare trasparente. Mare sfumato. Mare tanto amato. Mare dormiglione. Mare in un bottone. Mare senza fine. Mare alla ricerca di un confine. POZZANGHERA IN CORTILE Mano aperta di un gigante piena d’acqua luccicante tremi come un bimbo febbricitante. MARE DOLCE Mare calmo e brillante, mare lucente e squillante, mare tranquillo e senza onde, mare che si addormenta cullato dal sole. Parco giochi di pesci furbi e burloni. Schizzi, salti e giravolte guizzi, scherzi e piroette. Onde calde La pioggia ti fa tanti buchini sottili, leggeri e piccolini, sembrano beccate di uccellini. FIUME PIENO DI ENERGIA FIUME Fiume vai lontano, giochi con i sassi, rinfreschi la natura, scendi piano poi veloce. La tua acqua è canterina e gioiosa sfumata e salterina. Fiume sei forte ed impetuoso dolce ed affettuoso. Fiume che scivola con fontanelle d’acqua fiume che corre impazzito fiume che urla di gioia fiume che gioca a nascondino. Acqua che canta allegramente acqua che brilla e si incontra con il mare acqua bianca ed argentata baciata dal sole acqua leggera e limpida che rilassa. Docce gelate tutù trasparenti e leggeri scala mobile scivolosa ciuffi d’acqua zampillanti. Acqua che dai la vita Acqua gelata Acqua bagnata Acqua preziosa Acqua paurosa Acqua squillante Acqua brillante Acqua che scappi e non torni mai Acqua di monte Acqua che rompe Acqua frizzante Acqua galleggiante Acqua che fugge Acqua che viaggia, Acqua che dà vita. Acqua cristallina Acqua canterina Acqua che schizzi Acqua che frizzi Acqua di fontana Acqua piovana Acqua ghiacciata Acqua gelata Acqua che giochi e ti diverti. Acqua limpida che ti rilassi, tu sei schiumosa e per tutti noi sei preziosa. Acqua che squilla Acqua tranquilla Acqua trasparente Acqua corrente Acqua brillante Acqua frizzante Acqua rilassante. Acqua limpida Acqua torbida Acqua che bagni Acqua che riempi gli stagni. Acqua sei fredda Acqua sei calda. Senza di te non c’è vita sei preziosa ed ambita. ACQUA Seguendo la traccia della poesia “ACQUA” di Gabriele D’Annunzio LE NOSTRE ESPERIENZE SCUOLA PRIMARIA DI TRAVESIO Al teatro Verdi … “La Repubblica dei bambini” AL TEATRO “VERDI” Il 22 Novembre 2013 siamo stati, noi alunni delle classi quarte, a Pordenone al teatro Verdi, per assistere ad uno strano spettacolo che s’ intitolava « La Repubblica dei bambini». Arrivati a Pordenone, siamo entrati nel teatro, abbiamo preso posto e poi, fuori in una sala, abbiamo fatto merenda. Dopo un po’ siamo rientrati e abbiamo visto due persone; erano gli attori: un ragazzo e una ragazza che volevano fondare una micronazione. Daniele, così si chiamava lui, ci ha fatto ridere perchè doveva iniziare tracciandone i confini, ma non riusciva perché le corde con le quali voleva segnarli gli si attorcigliavano ai piedi e continuava a cadere. Era proprio spassoso! Chiara, la ragazza, utilizzando il cellulare ha composto il numero telefonico del Mondo per avvertire che avevano intenzione di fondare una micronazione. C’ era un problema però; erano solo in due, così hanno deciso di coinvolgere il pubblico del teatro, noi alunni, cioè gli abitanti della futura micronazione. Chiara poi ha chiamato un signore e gli ha detto:- Voglio innanzitutto per questa micronazione una grande statua in marmo rosa, per renderla più bella. Hanno poi scritto su alcuni cartelloni, che hanno appeso ad una parete, delle regole o meglio delle leggi: “Tutti possono pensare”, “Tutti possono giocare”, “Tutti hanno diritto di mangiare”, “Non si deve rubare”, eccetera, eccetera. Si doveva poi eleggere il Presidente, abbiamo votato alzando la mano e ha vinto Daniele. Le femmine, sostenitrici di Chiara erano dispiaciute e tra il pubblico, cioè noi, futuri abitanti della micronazione, c’è stato, in segno di disaccordo, un forte boato femminile: - Buuuuh! Daniele prima di essere eletto, aveva promesso un sacco di cose belle: -Farò così, farò colà...Mah, ahimè, lui non ha mantenuto nulla di quello che aveva promesso e così dovette lasciare la carica di Presidente, anzi raccontò che aveva anche rubato! Pertanto ha chiesto scusa e noi l’ abbiamo perdonato e a questo punto ha chiamato, con il cellulare, il Presidente degli Stati Uniti Obama per chiedere cosa fare, Daniele non sapeva parlare bene l’ inglese così gli fece credere che parlasse del suo gatto. Poi hanno chiamato il Presidente della Cina, Daniele non sapeva farsi capire e così ha chiuso la telefonata e si è arrabbiato. Hanno chiamato alla fine con il cellulare il Mondo comunicando che la micronazione non c’era più perché non avevano trovato nessun Presidente che sapesse mantenere quello che aveva promesso e che fosse quindi una persona onesta. Che peccato!! Terminato lo spettacolo che è stato veramente bellissimo, siamo usciti, abbiamo pranzato, quindi abbiamo giocato nei pressi della Biblioteca Civica di Pordenone e infine siamo ritornati a scuola, felici perché molti di noi non erano mai entrati nel teatro Verdi e non avevano mai assistito ad uno spettacolo così interessante. È stata una giornata un po’ pazzerella, diplomatica, culturale e, molto, ma molto interessante! Brian Biscontin LA LAVORAZIONE DELLA PIETRA IL SIGNOR MAURO E IL SIGNOR GIANNI CI HANNO SPIEGATO COME SI LAVORA IL FERRO E PER LA PRIMA VOLTA HO VISTO IL PAPA’ DI MADDALENA CHE SI CHIAMA MAURO. MAURO CI HA FATTO VEDERE COME SI LAVORAVA LA PIETRA E POI CI HA FATTO VEDERE I MARTELLI LA PIETRA LAVORATA SERVE PER INCORNICIARE UNA FINESTRA GIANNI HA ACCESO IL FUOCO CON IL CARBONE. GIANNI STA SBATTENDO IL MARTELLO NELLA PIETRA. E’ STATO BELLO, MA SOPRATTUTTO C’ERANO TANTE COSE VECCHIE! VISITA AL MULINO DI CAMPONE 21 NOVEMBRE 2013 QUESTA COSA FACEVA CADERE I CHICCHI E FUORI SCENDEVA LA FARINA. IL TORRENTE CHIARZÒ SCUOLA PRIMARIA “G.Marconi” -Lestans. UN COMPLEANNO INDIMENTICABILE (Testo collettivo – Classe terza) In un tempo che non so, c’era un bambino molto simpatico e carino. Era molto felice perché quel giorno era il suo compleanno. Si era svegliato molto presto pensando a tutti i regali che avrebbe ricevuto quel giorno. La sua cameretta era tranquilla e colorata, piena di giochi ; sul comodino aveva tutti i suoi peluche. Si veste e scende in salotto, ma non trova nessuno, la casa è deserta e la porta spalancata . -Chissà dove sono tutti ! Dove saranno mai? Spaventato ritorna in camera. Si siede sul letto. All’improvviso sente una grande mano che lo afferra e da sotto il letto esce uno dei suoi peluche …ma…è enorme! Ha gli artigli affilati, ha gli occhi sbarrati , rossi come le fiamme , la bocca spalancata con i denti aguzzi e la bava gli cola sulla guancia . Il bambino è terrorizzato e scappa inseguito dal mostro . Suona il campanello . Il bambino corre ad aprire inseguito dal terribile peluche. È il suo amico del cuore che lo abbraccia e con un gran sorriso esclama: – TANTI AUGURI !!! -Non è il momento degli auguri, c’è un mostro che mi minaccia! Aiutami ! L’ amico gli porge un grande pacco. Lo posano sul tavolo e come per magia dal pacco esce una grande torta e all’ improvviso la stanza è invasa da coriandoli, stelle filati, scintille e fuochi d’ artificio. Il mostro si avventa sulla torta … immediatamente torna piccino piccino, carino e coccoloso come una volta . Ora intorno al tavolo tutti festeggiano: - TANTI AUGURI, BUON COMPLEANNO !!! Gli alunni della classe quinta di Lestans e Pinzano in visita alla scuola Secondaria di primo grado di Travesio PROVE GENERALI PER GLI ALUNNI DI QUINTA L’esperienza si è rivelata utile e interessante per le scelte future dei ragazzi. Giovedì 14 novembre 2013, gli alunni della classe quinta di Lestans insieme ai compagni della scuola di Pinzano si sono recati a Travesio presso la Scuola Secondaria di primo grado per conoscerne la realtà e farsi un’idea di ciò che li aspetterà nei prossimi anni. La classe quinta , composta da 20 alunni provenienti non solo dal paese di Lestans, ma anche da Vacile, Spilimbergo e Istrago, a breve dovrà scegliere la scuola secondaria da frequentare . Questa visita li aiuterà certamente a decidere la sede più adatta alle loro esigenze e a quelle delle loro famiglie. I ragazzi, accompagnati dalla loro insegnante Margarita Lauretta e dalla maestra Fruttaldo Augusta, sono arrivati a Travesio alle ore 11,20 circa. Sono stati accolti dalla Professoressa Maddalena Quaglia e dagli alunni della classe I A nell’aula video. In un primo momento hanno visitato l’edificio scolastico che subito è apparso grande e accogliente grazie a dei murales colorati e alle pareti gialle che lo rendono luminoso ed allegro. Il centro della scuola è un ampio spazio sul quale si affacciano tutte le aule e dove gli alunni si ritrovano nei momenti comuni. Tutti gli alunni sono stati suddivisi in piccoli gruppi e poi accolti nelle classi per assistere alle lezioni . Alcuni hanno seguito la lezione di francese, altri quella di inglese, altri musica, altri geografia e altri arte. Nel pomeriggio tutti hanno partecipato ai laboratori di musica, arte, cineforum, geometria e informatica. L’esperienza è piaciuta molto ai ragazzi e ha fatto capire che le lezioni saranno molto più impegnative delle attuali e richiederanno maggior attenzione e sforzo. L’atmosfera nelle classi generalmente era tranquilla, non si percepiva particolare tensione anche se si notava l’impegno nel lavoro e l’attenzione. Nelle classi terze, invece, i grandi sono sembrati meno coinvolti, molto sicuri di se e in alcuni casi anche maleducati. Nel rapporto con gli alunni i Professori si dimostrano più severi e inflessibili al contrario delle maestre che di solito sono pazienti, tolleranti e comprensive. Al termine della visita tutti hanno le idee più chiare sul funzionamento della Scuola secondaria di primo grado e hanno capito che il prossimo anno bisognerà essere più impegnati, più attenti, più autonomi e responsabili, in poche parole bisognerà essere più “maturi”. Classe quinta di Lestans QUI SCUOLA PRIMARIA DI PINZANO AL T. VISITA ALLA SCUOLA “MEDIA” DI TRAVESIO (puzzle che descrive la visita alla Secondaria di Primo Grado) 14 Novembre 2013, ore nove e quaranta. Cari amici, come state ? Sono sicura che stiate bene. Desidero raccontarvi una giornata diversa che ho trascorso con la mia classe. (LAURA) Quel giovedì sarebbe stato un giorno entusiasmante perché noi e la quinta di Lestans saremmo andati a visitare la scuola secondaria di primo grado di Travesio. Il pulmino era strapieno e io ero emozionato, ma anche molto ansioso di arrivare a Travesio. Le insegnanti che ci avevano accompagnato erano la maestra Lucia e la maestra Carla. (RICCARDO) Era giunta l’ora di scoprire come sono organizzate le scuole medie e quali sono le regole da rispettare. La professoressa Quaglia e il professor Graziano erano a disposizione degli alunni per guidarli a visitare la scuola e per spiegare il suo funzionamento. (ANNA) Una classe prima è stata chiamata dai due insegnanti per spiegarci il metodo di studio e la compilazione del diario (DENIS) Questi hanno spiegato come funziona la tecnica dello studio e come per i ragazzi sia facile studiare e memorizzare bene gli argomenti spiegati a scuola. Gli studenti della primaria si sono accorti che anche loro per studiare seguono lo stesso percorso. Dopo gli alunni delle quinte sono stati divisi in gruppi e inseriti nelle varie classi dove hanno assistito a una lezione. (MARIAM) Qualcuno è andato in aula informatica, altri nell’aula di disegno, altri ancora a seguire le lezioni di inglese, di francese o di scienze. (ANNA) Ero molto felice e emozionato: non aspettavo altro che capitare nella classe in cui il famoso prof. Chiesa insegnava tecnica! E così è successo: sono finito proprio nella classe dove si trovava quel professore! Mi sono accomodato assieme a quattro dei miei compagni e insieme abbiamo assistito ad una sua lezione. Il professore si esprimeva con termini per me un po’ difficili, faceva diverse domande. (ERIK) Siamo andati nella classe seconda C; tra i ragazzi c'erano dei miei vecchi amici del centro estivo che si chiamavano: Lorenzo Cominotto e Lorenzo Carnielli; c'era anche la figlia della nostra maestra. Abbiamo visto sulla lavagna uno schema degli insetti e mi sono divertito a seguire una parte della lezione di scienze. (JACOPO) Io sono andata con alcuni dei miei compagni nella classe 1C dove ho assistito alla lezione di Francese. Anche noi abbiamo detto qualche parola in Francese. (LAURA) Terminata la ricreazione sono usciti e sono andati a visitare la palestra e a vedere come i ragazzi più grandi fanno ginnastica. (SARA) Entrati in palestra il professore Graziano ha fatto accomodare gli ospiti e ha permesso loro di osservare la classe terza mentre si stava allenando. Il professore, ad un certo punto, ha chiesto agli alunni se stavano in silenzio, altrimenti la classe terza non sarebbe riuscita ad ascoltare le consegne dell’insegnante di educazione fisica. (DENIS) I ragazzi di quinta hanno notato che i professori delle medie sono più severi rispetto alle maestre. (CHIARA) Finita la lezione di motoria, fuori dalla palestra c’era lo scuolabus che aspettava gli studenti che dovevano rientrare a casa, mentre all’interno della struttura c’era già la bidella, perché alle medie ci tengono alla pulizia e ad ogni cambio di lezione il pavimento viene pulito. (DENIS) Quando la campanella è suonata, alle scuole medie suona ad ogni ora, gli alunni sono andati in mensa dove si sono serviti come in un self-service, mentre due cuoche distribuivano il cibo. (DAVIDE) Noi dovevamo prenderci da soli la tovaglietta, le posate e i bicchieri. (LAURA) Poi si sono seduti al tavolo e hanno apparecchiato il loro posto. I ragazzi hanno mangiato il riso, la carne e l’insalata. Finito di pranzare hanno sparecchiato ciò che avevano utilizzato. (MARIAM) Nel pomeriggio i ragazzi delle due classi, divisi nuovamente in gruppi, hanno partecipato a diverse attività e laboratori: motoria, informatica, musica e disegno. (CHIARA) Più tardi siamo andati a fare arte e ho costruito un “giga binocolo”, dopo sono andato nell’aula di informatica per fare un esercizio che si chiamava “Tutore dattilo”. Infine sono andato nell’aula di musica e ho suonato la batteria! (JACOPO) Più tardi la nostra insegnante ci ha chiamato: - Bambini c’è il pulmino che ci aspetta!Noi abbiamo esclamato: -Noooooo, dai maestra possiamo restare ancora un po’?La maestra ha ribattuto: -Sì, sarebbe bello, ma il pulmino?Noi abbiamo subito commentato: -Beh, ci può aspettare!!!Poi però abbiamo dovuto ritornare nella nostra scuola. (ALESSANDRO) Abbiamo ringraziato professoressa Quaglia per la splendida giornata che ci aveva organizzato. Era stato un giorno meraviglioso! Purtroppo il tempo è volato via come la sabbia in una giornata ventosa (RICCARDO) Mi sono divertita moltissimo!! Ciao a tutti, a presto! (LAURA) SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “A. Lizier” – Travesio CLASSE PRIMA Due studentesse di Travesio premiate dal Lions club. Il Lions club di Maniago Spilimbergo ha premiato due allieve , frequentanti la classe prima, della scuola secondaria di Travesio. Le due ragazze sono Anna Franceschinis e Veronica Salerno che, cimentandosi in modo egregio con la pittura, hanno vinto il premio del Lions International “Un poster per la pace”. Il concorso viene indetto ogni anno per sensibilizzare i giovani sul tema della fratellanza e della reciproca convivenza tra tutte le persone che popolano in nostro pianeta “La Terra”. La dirigente Carla Cozzi , all’inizio dell’anno scolastico, ha accettato la proposta fatta da alcune membri del Lions club di aderire al concorso e ha trovato nella nuova insegnante di Arte e Immagine, prof.ssa G. Rota, una valida collaboratrice per sollecitare in modo opportuno i ragazzi di prima e poter così giungere alla creazione di splendidi elaborati artistici. Il compito della professoressa è stato sostenuto anche da altri insegnanti al fine di spiegare bene agli allievi che cosa s’intende per fratellanza e reciproca collaborazione tra persone di culture e religioni differenti. Il mosaicista Pietro Jus e il direttore della scuola di mosaico di Spilimbergo, Gianpiero Brovedani, hanno scelto le due opere per la loro originalità e il valore artistico. I poster di Franceschinis e Salerno hanno sbaragliato la sessantina di lavori pervenuti alla giuria. Tutti gli elaborati sono stati esposti nella sala Somsi di Toppo di Travesio, dove si è tenuta anche la cerimonia di premiazione. La dirigente Carla Cozzi e l’insegnante di Arte e Immagine, prof.ssa Giovanna Rota hanno ringraziato il presidente del Lions club di zona, Francesco Measso e gli altri soci (Giampaolo Carrozzi, Riccardo dado, Franco Modotti e Dante Silvestrin) per la disponibilità dimostrata dal sodalizio su temi così importanti. Le opere delle due studentesse proseguiranno ora l’iter per ulteriori riconoscimenti: i poster in questione parteciperanno infatti alle selezioni per i 23 vincitori a livello mondiale (in totale sono 450 mila lavori da visionare). Il primo classificato conquisterà 5 mila dollari e un viaggio premio con i familiari negli Stati Uniti per presenziare alla cerimonia di saluto. Gli altri menzionati avranno invece 500 dollari ciascuno. GITA AL CASTELLO DI TOPPO E’ vero, sono passate già due settimane, ma il ricordo della nostra gita al castello di Toppo rimane fresco come l’aria frizzante di fine novembre. Ho detto aria, perché proprio il vento, compagno allegro di questo terso Friuli novembrino, è stato protagonista della nostra avventura – o impresa, come Angelica l’ha definita. Ad accoglierci il mattino presto, i nuvoloni e un cielo di color “grigiastro, come se si stesse formando un tornado” (Alberto). Ma non bastano certo quattro nuvolette a dissuadere tre prime di temerari ragazzini (guidate da un manipolo di ancor più temerari insegnanti) dal loro caparbio intento: s’è detto Castello, e Castello sia! Ed eccoci ansanti sull’erta che porta al maniero. Scrive Angelica “il tragitto non è stato poi così lungo, ma in effetti dalle nostre facce sembrava di si”; deve aver notato le gote rubiconde (ma allegre) di qualche compagno o professore fuori allenamento. Allenamento o no, un po’ a crocchi, raggiungiamo il maestoso e solitario rudere. I Prof si sentono soddisfatti: ore di lezione di storia, di lavoro in classe, quando poi basta una gita per far cogliere ai ragazzi l’essenziale. “I mattoni [del castello] erano ruvidi ma allo stesso tempo in quei mattoni sentivi tutta la storia che hanno vissuto”, scrive Aurora C. Tombola. Bingo e vittoria! Il messaggio è giunto forte e chiaro. Ripreso fiato, radunati i ragazzi per classi, ci si dedica al meritato pranzo, protagonista sempre il vento, con tanto di comico “volo della stagnola del panino” di Matteo e relativo (inutile) inseguimento della stessa. (per inciso: Buzzati sul vento e su Matteo c’ha scritto un libro: ci sarà pure un motivo!)©. “Finalmente i ragazzi mangiano come lupi che non si cibano da tanto, e ci credo! Tutta quella strada!” scrive sempre Aurora C. Una foto di gruppo, una breve lezione di storia tra le mura del mastio, e rieccoci in marcia verso valle. La discesa, rispetto alla salita, lascia più fiato per chiacchierare, per canticchiare, per ululare. Ebbene si, ululare: sarà la natura, il vento, il richiamo della foresta, fatto sta che “…io, Giuseppe e Alberto ci siamo messi a ululare, ma io non ci riuscivo, e la Prof Marini ha cercato di insegnarmelo”, scrive Andrea. Piccoli lupacchiotti crescono. Mentre la luce gialla e tersa del tardo pomeriggio invernale fa luccicare le foglie gialle, la “melodia del vento” (Francesca) “faceva scricchiolare i rami” (Alberto), “portava un rumore rilassante, […] l’odore del muschio, della roccia” (Cora), “della terra umida” (Sami). Qualcuno raccoglie castagne, e Sami porta a compimento il suo diabolico progetto: “le ho mangiate la sera stessa”, confessa nel tema. E ha fatto bene! Giungiamo a scuola stanchi, quasi intontiti dal vento “che praticamente ci ha fatto da guida durante tutto il viaggio” (Sofia). Scrive sempre Sofia: “mi è piaciuto aver conosciuto il castello di Toppo”. Visitato, forse, visto, ammirato. Ma non glielo correggo. Va benissimo “conosciuto”. Come se la storia non fosse solo date, nozioni, e quattro ruderi malinconici, ma fosse invece fatta di persone vere che come noi, cento o mille anni fa, hanno sofferto, gioito e lottato. Se quello che scrive Sofia è vero, quella dei prof, in una giornata di eccezionale vento friulano, può dirsi senza dubbio una missione compiuta. © “Il segreto del Bosco vecchio”, di Dino Buzzati. Giovedì 19 DICEMBRE 2013 La nostra professoressa Maria Marini ha presentato il suo romanzo storico "BUON SANGUE" PRESSO LA BIBLIOTECA CIVICA DI PORDENONE Alle ore 18.00 CON LEI VINCENZO MARIGLIANO, che ha aperto l'evento E ANDREA ANTONEL CHE HA SUONATO ALCUNI PEZZI DI MUSICA BAROCCA Il racconto è ambientato nel territorio veneziano, fine del XVI secolo. Il Conte Artico De’ Guastardi desidera tracciare l’albero genealogico della sua casata. Commissiona la ricerca a Giustino detto Lo Storto, erudito padovano di chiara fama. Giustino scopre con gran fatica che …. E qui mi fermo perché il libro deve essere letto e tutto d’un fiato. La scrittrice MARIA MARINI è nata nel 1979 a Pordenone. Si diploma al Liceo classico, poi consegue la laurea con indirizzo “Archeologia Medievale”. Appassionata di Medioevo dal 2001 pratica la scherma antica e fa parte di un’associazione che si occupa di rievocazione storica duecentesca. Grazie alla nonna artista, apprende anche le basi dell’incisione grafica con tornio, dell’acquerello e del disegno a matita ma soprattutto la passione per la natura. Scrive da quando , a sei anni, ha imparato a mettere una letterina dietro l’altra. A Spilimbergo per uno spettacolo teatrale “E mantenne la parola” Il 9 dicembre 2013 è stato un lunedì differente per gli alunni delle Medie di Travesio e non solo perché siamo andati tutti a teatro a Spilimbergo. Noi di Travesio dobbiamo ringraziare l’Amministrazione comunale che ci ha messo a disposizione due scuolabus ed è riuscita a fare due giri per portare più di 140 ragazzi. Veniamo alla rappresentazione teatrale. A me personalmente piace molto vedere gli attori recitare dal vivo e vado con i miei genitori ogni volta che posso. Quella del 9 dicembre 2013 era una rappresentazione fatta apposta per le scuole di Travesio, Spilimbergo e San Giorgio, una rappresentazione tratta da “Il barone rampante” di Italo Calvino. Nel testo in questione Calvino presenta un baronetto ligure che, per non voler mangiare le lumache, decide di salire su un albero, giura al padre che non scenderà mai più e rimane fino alla morte fedele al suo giuramento. Ecco perché la compagnia teatrale “Quinta parete” ha scelto come titolo, per la sua rivisitazione del testo, “E mantenne la parola”. Nel romanzo Calvino racconta le avventure del baronetto Cosimo , i suoi incontri con tanti essere umani e le sue disavventure legate alla sopravvivenza, agli abboccamenti con persone di ranghi completamente diversi e il suo amore per una giovane contessina Viola. Dall’alto ascoltava i problemi della gente e cercava di aiutare i più poveri ed indifesi. Gli attori erano tre: due ragazzi- Enrico Lombardi e Flavio D’Andrea- e una ragazza Silvia Di Landro. Erano vestiti con jeans e una maglietta bianca con disegni di fronde o rami neri sul retro. Quando recitavano oltre ai ruoli secondari si alternavano anche in quello del protagonista. Secondo me erano molto bravi, soprattutto la ragazza che riusciva a stare appesa solo con i piedi o con un braccio al palo. A volte scendeva a testa in giù velocemente e rischiava quasi di sbattere la testa sul palco. Al centro della scena c’era un palo di legno legato con cavi alle pareti che faceva da albero, pilastro e patibolo. Durante la recitazione sono rimasta colpita dai libri marroni che i tre giovani tenevano in mano, sembrava che avessero bisogno di leggere le battute, ma naturalmente non era vero. Questo stratagemma usato per recitare l’ho trovato divertente. Mi è piaciuto molto anche la versione di uno dei due uomini perché l’uomo che lo impersonava aveva la barba folta ed era grosso, cosa che contrastava molto col suo ruolo che era quello di un ragazzino di appena dieci anni. Nel complesso mi sono divertita e penso che sarebbe bello poter fare altre esperienze di questo tipo. (G.R.) Il teatro mi è piaciuto molto perché non è stato noioso ma pieno di colpi di scena, acrobazie e battute che facevano ridere. I tre attori sono, secondo me, molto appassionati al teatro perché nella loro esibizione si percepiva dall’esterno che c’era passione, voglia di recitare. La parte che mi ha coinvolto di più è stata quella in cui ho visto Enrico gettare in aria uno dei tre libretti e tutti i fogli, staccandosi, sono caduti a terra sparpagliandosi sul palco. Se potessi farei fare la stessa fine ai miei libri. (Q.E.) Gli attori mi sono piaciuti ma non sono riuscito ad apprezzare bene il racconto di Calvino perché mi sembra troppo surreale e ridicolo. Trovo veramente impossibile immaginare la vita di un uomo sugli alberi della Liguria, una vita passata saltando da un albero ad un altro senza mai scendere.(M.A.) A me personalmente è piaciuto molto il testo di Calvino scelto dalla compagnia teatrale. In particolare ho apprezzato la figura del baronetto Cosimo che, a dispetto del rango rivestito, ha rinunciato ai lussi e a tutti i suoi diritti e si è messo al servizio dei più poveri ed indifesi.(S.F.) Questa interpretazione del romanzo di Italo Calvino mi è piaciuta molto perché mi è sembrata lineare nello sviluppo della trama, simpatica nelle battute e nei modi di presentare le differenti situazioni e molto comprensibile. I protagonisti/ attori erano tre e tutti e tre si scambiavano i ruoli. All’inizio questo fatto mi aveva spiazzato ma poi ho compreso la dinamica e sono riuscita a seguire bene il racconto. (C.E.) La storia del Barone rampante è molto lunga per me da leggere ma gli attori sono riusciti a scegliere i momenti più importanti per spiegare la vicenda del baronetto Cosimo. A volte sembrava che leggessero le battute sui libretti, a volte si muovevano velocemente e facevano strane acrobazie continuando a recitare. La ragazza, la più agile, saliva e scendeva dalla pertica con la stessa facilità con cui io faccio le scale. Alla fine della rappresentazione gli attori si sono presentati e ci hanno raccontato come si sono preparati per diventare attori. Uno ha studiato per diventare attore, uno proviene dalla settore dei drammaturghi e la ragazza, dopo essersi laureata, ha studiato anche acrobazia e l’arte circense a Torino. (C.S.) Mi è piaciuta la disponibilità degli attori a dialogare col pubblico al termine dello spettacolo. Noi forse non eravamo preparati a questo e non siamo riusciti a proporre delle domande sensate.(B.S.) Sinceramente pensavo di trovare più attori sul palco e di vederli uscire con abiti particolari. Ho anche fatto fatica a capire come mai si scambiavano i ruoli ma gradualmente ho apprezzato il loro modo di recitare e come, in certe scene, davano l’idea della coralità muovendosi quasi contemporaneamente. Ho apprezzato le acrobazie sul palo perché erano molto belle e creative: Davano l’idea delle fatiche fatte da Cosimo per sopravvivere sugli alberi.(B.M. e D.T.S.) Gli aspetti positivi sono legati all’ironia usata dagli attori in molte battute, alla profondità di alcuni discorsi e all’accuratezza dei movimenti usati da tutti e tre nel muoversi sul palco. Come aspetto negativo sottolineerei l’assenza di oggetti, oltre al palo cinese, sulla scena. (S.M.) Notizie sulla compagnia teatrale:La compagnia “Quinta parete” nasce nel 2007 dall’incontro tra Enrico Lombardi e Faida Bassmaji e fa il suo esordio con lo spettacolo teatrale “Le fondamenta dell’impero”. Grazie all’incontro con altre professionalità in formazione si dedica a più generi teatrali che uniscono molteplici linguaggi. Nel 2010 con lo spettacolo “E mantenne la parola” la compagnia vince la menzione Speciale al Premio Scenario Infanzia. In questo spettacolo il registra e drammaturgo è Flavio d’Andrea, gli attori sono Enrico Lombardi, Silvia Di Landro e lo stesso Flavio D’Andrea. La stessa compagnia ha vinto anche la Menzione Speciale per la Regia al premio Fantasio Piccoli. .(S.F.) LABORATORIO DI SCIENZE Oncorhynchus mykiss Oncorhynchus mykiss, conosciuta come trota Iridea oppure trota arcobaleno è un pesce appartenente alla famiglia dei Salmonidae. La trota iridea, originaria del versante pacifico del Nord America, è una specie ittica oggi diffusa in tutto il mondo e particolarmente apprezzata nella pesca sportiva come a tavola. Conosciuta anche come trota salmonata e trota arcobaleno, ha una livrea dai colori suggestivi, che variano in base all'habitat, all'età e allo stadio riproduttivo. La Trota Iridea ha sempre rappresentato un problema di classificazione per gli ittiologi a causa delle sue innumerevoli forme e varianti. Infatti inizialmente venne classificata come Salmo Gairdneri per quelle distribuite sul versante Pacifico Nord-America, e come Salmo mykiss sul versante Pacifico Nord-Asia. Successivamente studi più approfonditi hanno evidenziato che appartenevano più precisamente al genere Oncorhynchus e non al genere Salmo. In Italia le prime introduzioni avvennero nel Moncenisio e nei laghi del Friuli-Venezia Giulia ma si pensa che sia stata immessa in quasi tutti i corsi di acqua. Vive in acque correnti e lacustri e riccamente ossigenate e ghiaiose. Sebbene preferisca i fiumi dalle acque correnti e pure, i torrenti e i laghi, in alcuni casi la trota iridea si allontana dalle sue acque dolci per seguire il corso dell'emissario fino al suo arrivo al mare. Il corpo è allungato, con profilo ventrale e dorsale poco convessi. La trota Iridea presenta una testa piuttosto smussata, con mascelle provviste di forti denti. Solitamente il dorso varia da grigioverde al bruno scuro, i fianchi sono solcati da una linea iridescente color argento e sfumature dal verde/azzurro al rosa. Trattandosi di un salmonide, le sue dimensioni si avvicinano molto a quelle del salmone comune; la trota iridea può infatti superare abbondantemente il metro in lunghezza e raggiungere i 24 chilogrammi di peso. Taglia e peso medi sono comunque notevoli: oscillano fra i 51 e i 76 centimetri e fra i 3 e i 4 chilogrammi. Il periodo riproduttivo avviene in primavera. Introdotta nelle nostre acque e quelle europee verso la fine del secolo scorso ha presentato subito innumerevoli problemi di acclimatamento a causa delle diverse condizioni dell'ambiente e per questo raramente è in grado di riprodursi autonomamente. In Europa la riproduzione della specie si può mantenere solo grazie alla continua immissione di esemplari di allevamento. La trota è carnivora, si ciba infatti di crostacei, insetti e pesci di piccola taglia. Il giorno 15/10/2013 in aula di arte abbiamo dissezionato una trota iridea assieme alla prof.ssa Contessi e l’alunno Brian D’Agostin (3^A) Per dissezionare il pesce abbiamo usato le forbici, i guanti in lattice e la carta stagnola. Inoltre abbiamo utilizzato una macchina fotografica digitale. La trota pesava 3hg proveniente da un allevamento della regione Friuli Venezia Giulia. Per prima cosa Brian ha tagliato la trota con le forbici partendo dalla pancia alla testa, abbiamo così potuto osservare i suoi organi interni tra cui un piccolo cuore di colore rossastro che non superava il centimetro. Poi abbiamo visto l’intestino circondato da grasso periviscerale di colore bianco/giallognolo. Verso la fine dell’intestino abbiamo trovato le uova, di colore arancione. Dopo aver tolto le interiora abbiamo osservato i reni di color rosso scuro protetti da una membrana e posti lungo la colonna vertebrale; vicino a questi ultimi la vescica natatoria che serve per regolare l’assetto e la profondità in acqua, costituita da una sottile membrana trasparente che conteneva gas. In seguito abbiamo trovato il fegato, di colore rosa e il fegato. Abbiamo trovato la milza immersa nel grasso di color rosso scuro simile ad un fagiolo. Le branchie erano rossicce, con margine seghettato con quattro lamelle branchiali a destra e a sinistra. Gli occhi sembravano di gelatina e la pupilla era nera. Il cervello era di colore bianco, piccolo e viscido e Brian non riusciva ad estrarlo. Infine abbiamo visto la lingua di colore rosso/rosa con all’estremità dei dentini che il nostro compagno Giovanetti ha voluto toccarle. Per tutti noi di 2^B questo pesce è diventato “la trota senza organi”. Gli alunni della 2^B