Edizione Primavera 2014 Periodico della Banca di Pescia - Credito Cooperativo buggiano castello Una terrazza panoramica sulla Valdinievole IL “RIGOLETTO” NEL CASSETTO Con Massimo Cavalletti sul palcoscenico tra Milano e New York MONDI DIVERSI Una telecamera tra i pigmei della Repubblica del Congo Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali fare riferimento ai Fogli Informativi disponibili in filiale e su www.bancadi pescia.it Banca di Pescia, a fianco di famiglie e imprese Franco Papini - Presidente Banca di Pescia ritenute portatrici di progetti validi e in grado di superare l’attuale congiuntura. Da qualche mese, ad esempio, è nato il programma di finanziamenti a tasso agevolato “Si fa!”. E’ un sistema di finanziamenti utili a realizzare progetti di rilancio e sviluppo, formazione, risparmio energetico ed ecosostenibilità e altre esigenze concrete dell’impresa o della famiglia. Il programma nasce dall’idea che il benessere del nostro territorio comincia dai piccoli grandi successi di ognuno di noi. Altresì, nel sociale, venendosi sempre più ad affievolire il supporto pubblico alle iniziative presenti sui nostri territori, Banca di Pescia ha rivolto la sua attenzione verso enti religiosi, enti morali ed assistenziali, istituti scolastici, numerose associazioni dalle quali raccogliamo la volontà di qualificare e tramandare ad altri la ricchezza di beni, di stili e di valori che caratterizza i nostri territori. Nell’ultimo triennio Banca Carissimi amici, si è concluso da poco il 2013 e la Banca sta ultimando la stesura del Bilancio da presentare alla Assemblea dei Soci del prossimo 23 maggio. Tutti ben sappiamo che l’anno appena terminato è stato, purtroppo ancora una volta, uno dei più difficili dal dopoguerra per il perdurare della crisi economica. Anche il nostro territorio ha subìto inevitabilmente gli effetti di questa situazione, ma a fronte di questo scenario Banca di Pescia ha scelto di stare a fianco di famiglie e imprese, senza chiudere i rubinetti del credito ma piuttosto proponendo prodotti e servizi specifici a sostegno dell’economia e dei consumi delle famiglie. In un periodo in cui le parole all’ordine del giorno sembrano ormai essere ovunque “crisi” e “austerità” che spingono molte persone in un perverso “attendismo” e “non intraprendere”, Banca di Pescia ha scelto di muoversi in controtendenza favorendo le idee e le proposte 3 di Pescia ha erogato oltre 415mila euro di contributi. Nonostante le difficoltà, dunque, il legame tra banca e territorio non si è mai interrotto. Tra pochi giorni, si terrà l’Assemblea dei Soci di Banca di Pescia. Duemilacinquecento Soci avranno il compito di giudicare con il loro voto il lavoro svolto, e, se vorranno, confermare in carica l’attuale consiglio di amministrazione per il triennio 2014-2017. Ogni componente del consiglio, ovvero il vice presidente Anna Bertolai, i consiglieri Tiziano Berti, Giovanni Boldrini, Daniela Mazzoni, Marco Mencarini, Fernando Vezzani e il sottoscritto, trae spunto dalle proprie esperienze quotidiane per intercettare le esigenze dei territori in cui opera in perfetta simbiosi con l’attività svolta da Banca di Pescia. Banca di Pescia è anche sinonimo di “investimento nella relazione con la clientela”. A tal riguardo mi piace qui ricordare quello che, alcuni giorni fa, mi ha detto un cliente: <…è una banca umana, fatta di persone che ascoltano. Se ho una necessità, trovo sempre una persona ad ascoltarmi. Senza call center o altre perdite di tempo. Pensa al cliente come persona e alle persone come opportunità per costruire un futuro migliore>. E’ proprio quello che vogliamo essere! SOMMARIO Edizione Primavera 2014 Periodico della Banca di Pescia Credito Cooperativo Via Alberghi, 26 51012 Castellare di Pescia (PT) Telefono 0572 45941 - Fax: 0572 451621 Email: [email protected] Disponibile sul sito www.bancadipescia.it Pubblicazione periodica registrata al Tribunale di Pistoia con il n. 3/2009 del 23 marzo 2009 Direttore responsabile Niccolò Nociforo HannO cOLLabORaTO a quEsTO numERO Lara Ciampi Roberto Del Tozzotto Vincenza Papini Roberto Rossi Luca Silvestrini Redazione, grafica e impaginazione a cura dell’Ufficio Comunicazione della Banca di Pescia Credito Cooperativo Foto di Giacomo Belluomini Marco Brescia Giulio Frugoli Roberto Rossi Andrea Salcioli IN COPERTINA “Annunciazione”, particolare di tavola quattrocentesca attribuita a Bicci di Lorenzo . Buggiano Castello, Chiesa dei Santi Stefano e Niccolao (per gentile concessione della Curia Vescovile di Pescia) Finito di stampare nel mese di Marzo 2014 5 8 10 12 14 16 18 21 24 26 Buggiano Castello Una terrazza panoramica Il Socio Racconta Giancarlo Basili Mondi diversi Intervista a Giulio Frugoli Uno sguardo sul territorio Cooperazione e Mutualità Fai ripartire l’Edilizia Risparmiando Territorio e comunità Un legame mai interrotto Banca di Pescia La parola ai Consiglieri Il “Rigoletto” nel cassetto Intervista a Massimo Cavalletti In parole semplici: il conto corrente (2^ parte) Progetto Scuole Uso consapevole del denaro BUGGIANO CASTELLO: TERRAZZA DELLA VALDINIEVOLE B di Vincenza Papini uggiano Castello è come una terrazza panoramica aggettata verso la sottostante pianura. Il paese è stato infatti costruito, a partire da più di mille anni fa, a cavallo di un piccolo promontorio avanzato che si stacca dalla cerchia delle colline retrostanti. Dalla cima della sua torre campanaria si scopre un duplice panorama. Alle spalle del paese si allarga, protettivo, il semicerchio delle colline ulivate Oggi Buggiano, come un nobile decaduto, ha assunto il ruolo di custode delle memorie e della bellezza del territorio, ruolo che esercita egregiamente attraverso una intensa attività culturale Vedute di Buggiano Castello 5 con i vecchi insediamenti medioevali (Uzzano, Colle, Massa, Cozzile, fino a Montecatini Alto e, più a est, Monsummano Alto; a sud invece si stende l’ampia e popolosissima pianura con i centri pedecollinari “quasi una continuata città” e l’occhio spazia fino all’area del Padule di Fucecchio incorniciata dai profili azzurrini delle alture di Fucecchio e dei colli Pisani. Ai piedi del campanile vi è la piazza principale del paese, chiusa tra antichi edifici rimasti immutati nel tempo: il palazzo Pretorio e la Pieve dedicata ai santi Stefano e Niccolao. I due edifici, vicini fisicamente, vigilano su quella che è stata per secoli la Piazza della Comunità a rappresentare i due poli del potere, quello civile e quello religioso . Partiamo dalla Pieve, che chiude la piazza dal lato di settentrione e che merita una visita non frettolosa. La Pieve Fu costruita nel 1038 dai “Da Buggiano” feudatari del castello, che vollero erigere vicino alla loro dimora (poi divenuta palazzo comunale) una badia benedettina, la cui chiesa, distrutta e ricostruita nel 1200, ha mantenuto la struttura di allora. L’interno è ampio, a tre navate, separate tra loro da arcate e da colonne che dividono i tre volumi (nella foto a destra). Ma salta subito all’occhio un elemento architettonico originale perché le arcate non sono simmetriche: quelle di sinistra , più ampie e a sesto ribassato, sono sostenute da massicce colonne ottagonali chiuse da capitelli quadrati mentre le arcate sulla destra, più ravvicinate e a tutto sesto, sono sostenute da colonne cilindriche sormontate da originali capitelli in pietra di pregevole fattura, uno diverso dall’altro. Altre vestigia del periodo romanico, forse parti di un antico transetto, sono raccolte in fondo alla Chiesa : un fonte battesimale a pannelli marmorei con pregevoli tarsie e un leggio, sempre in marmo intarsiato, dalla singolare struttura composita ricca di simboli. Infatti nella parte anteriore è scolpita a tutto tondo una figura umana raccolta in posizione meditativa sulle cui spalle poggia una colonna di marmo verde e sopra ancora, un’aquila ad ali aperte (richiamo all’evangelista Giovanni) sorregge il piano inclinato del leggio. Ma opere d’arte possono considerarsi anche il trecentesco crocifisso ligneo sospeso sull’altare maggiore, il pulpito appoggiato a una delle Oggi la Badia è in degrado e questo giustifica la chiusura dell’edificio al pubblico in attesa di interventi di recupero E DI consolidamentO colonne ottagonali e il grande organo che, con la sua balconata lignea, sovrasta la porta principale della Chiesa. Tra i dipinti che ornano gli altari il più noto è la tavola quattrocentesca che orna l’altare voluto dalla famiglia Ricordati di Buggiano e che rappresenta una annunciazione attribuita a Bicci di Lorenzo, tavola cui è stato riservato l’onore della copertina di questo numero di Filo Diretto. Ma prima di lasciare la Chiesa sarebbe interessante, potendo, dare una occhiata alla struttura della retrostante Badia . La Badia Si tratta di un complesso religioso ignoto ai più perché invisibile dalla piazza, mentre la sua struttura è visibile solo dal lato absidale della chiesa. Oggi la Badia (nella foto a sinistra) é in grave stato di degrado e questo giustifica la chiusura dell’edificio al pubblico in attesa di interventi di consolidamento e di recupero. Tuttavia il suo chiostro rinascimentale, di scuola brunelleschiana, è un piccolo gioiello di arcate geometriche intorno a uno spazio quadrato che è stato aperto, in via eccezionale, nel corso delle 6 voce prima di divenire, a Firenze, Cancelliere della Repubblica) sia per valorizzare la lunga storia della loro comunità. Infatti Buggiano è stato, dopo Pescia, il più importante centro economico ed amministrativo della Valdinievole fino quasi alla fine del Settecento quando, visto che le mutate condizioni storiche e ambientali avevano, nel corso del tempo, spostato a valle traffici, commerci e popolazione, Pietro Leopoldo decise di spostare a Borgo anche gli uffici comunitari. E’ stato l’inizio di un progressivo declino che ha però permesso a Buggiano di conservare intatto il suo aspetto, il suo tessuto urbano, la sua appartata tranquillità. Oggi Buggiano, come un nobile decaduto, ha assunto il ruolo di custode delle memorie e della bellezza del territorio, ruolo che esercita egregiamente attraverso una intensa attività culturale. ultime edizioni delle aperture dei giardini di agrumi. Uscendo sulla piazza si scorge ad est, in posizione di poco più elevata, l’antica rocca, poi ribattezzata fin dal cinquecento “torre dell’orologio” e destinata a scandire il tempo per la sottostante pianura, sul lato opposto si apre il palazzo comunale o Palazzo Pretorio. Il Palazzo Pretorio La facciata pubblica, alleggerita da due bifore e adorna degli stemmi dei vari Podestà fiorentini che vi hanno risieduto, si eleva per due piani e non lascia intuire i severi locali seminterrati che invece vengono rivelati nel meno noto prospetto posteriore costruito a strapiombo su un ripido pendio. In alcuni locali al primo piano di questo palazzo si conservano le carte dell’Archivio comunale preunitario -uno dei più antichi e completi della zona- mentre nella grande sala del primo piano, sormontata da imponenti capriate (il restauro di tutto l’edificio risale agli anni Settanta del Novecento), si tengono ancora oggi le Giornate di studi storici sulla Valdinievole iniziate fin dal 1979. Un modo, per i Buggianesi, per evocare sia la figura del conterraneo Coluccio Salutati (che in questa sala dove si riuniva la comunità aveva fatto sentire la sua PILLOLE La frazione di Buggiano Castello fa parte del comune di Buggiano. Sorge a 179 metri sul livello del mare. Vi risiedono 135 abitanti. TRADIZIONI E FESTE Oltre ai già citati convegni storici si segnalano le articolate manifestazioni della “Estate buggianese” e soprattutto le iniziative paesaggistiche e ambientali come la manifestazione dedicata a “La campagna dentro le mura” per la valorizzazione dei giardini di agrumi che caratterizzano tutto il paese. Una manifestazione biennale che richiama migliaia di visitatori, anche stranieri e che ha ridato notorietà a questo piccolo borgo medievale toscano. Visita guidata Visita guidate con Valore Socio Card. I soci di Banca di Pescia possono usufruire di visite guidate all’interno della Pieve telefonando a Sauro Schiavelli (cell. 333/6463193). 7 GIANCARLO BASILI IL SOCIO RACCONTA di calcio, tifa per la Fiorentina. Quando è entrato e far parte della compagine sociale della Banca? E perchè? Sono cliente della Banca dal 1963 e sono diventato socio dal 1980. Prima ero cliente di un’altra Banca, ma vista la disparità di trattamento che riservava ai piccoli artigiani, ho deciso di scegliere la Cassa Rurale ed Artigiana di Alberghi, diretta allora da Aladino Papini con il dipendente Alfredo Tofani. Avevo 21 anni, praticamente sono uno dei primi clienti e forse, all’epoca, anche il più giovane. Con la “banchina”, così veniva chiamata, la musica è cambiata, sembrava di stare in una grande famiglia. Nel 1980 sono diventato socio perché ho capito che il mio apporto, come quello di tanti, era Giancarlo Basili, artigiano, è nato ad Altopascio nel 1942, è in pensione da qualche anno ma continua a lavorare regolarmente nel suo laboratorio di Alberghi, frazione del Comune di Pescia. Ha iniziato a lavorare come apprendista nel 1954, all’età di 12 anni, alle dipendenze di Astolfo Rosi, socio fondatore della Cassa Rurale ed Artigiana di Alberghi, oggi Banca di Pescia. Nel suo laboratorio, acquistato con sacrificio nel 1968 (nella foto in alto a destra) , ripara e vende motoveicoli e biciclette. Ha una moglie, un figlio e una nipotina. Vive a Veneri di Pescia. I suoi hobby preferiti sono il ciclismo, che ancora pratica, giardinaggio e orticoltura. è appassionato 8 fondamentale e perché i principi ispiratori dello statuto e i suoi valori erano necessari per una crescita più equilibrata del territorio dove lavoravo. Da quanto tempo lavora? Sono ormai oltre cinquant’anni, non considerando il periodo di apprendistato, si può dire che io e la Banca siamo cresciuti insieme. Oggi sono in pensione, ma continuo a lavorare pagando i contributi di legge, perché mi sento ancora in forma e la passione per il mio mestiere è sempre tanta! Lei ha iniziato a lavorare nella frazione di Alberghi; come ricorda quei tempi? Erano tempi in cui ci si conosceva tutti, c’era tanto entusiasmo, fiducia per il futuro e soprattutto c’era tanta solidarietà e rispetto reciproco. E della “Banchina”di allora cosa ricorda? La Cassa Rurale ed Artigiana di Alberghi, così allora si chiamava, iniziò la sua attività in questa frazione, proprio in un piccolo locale, di proprietà del mio ex-datore di lavoro, adibito a magazzino di biciclette “Gino Bartali” che vendevo. La chiamavano tutti “la banchina”, praticamente l’ho vista nascere; oggi è cresciuta, ma quel soprannome mi piace sempre ricordarlo. Ha mai pensato di trasmettere la sua attività a qualche giovane? Ho provato in passato, ma è impossibile con la burocrazia di oggi, troppe tasse e troppa responsabilità. Poi, i giovani non vogliono più fare questo mestiere che comporta sacrifici. Banca di Pescia comunica con i propri soci e clienti anche attraverso Facebook. Cosa ne pensa? I tempi cambiano e mi sembra giusto adattarsi. Io però, ormai, appartengo ad un’altra generazione; nel mio laboratorio non c’è il computer. Mi piace sempre parlare personalmente con i rivenditori e i rappresentanti, fino a che esisterà la possibilità: con loro è possibile concordare meglio le richieste. Penso comunque che i moderni mezzi di comunicazione vadano bene, ma penso anche che il rapporto umano sia sempre importante e non potrà mai essere sostituito. VISITE GUIDATE GRATUITE A LUCCA PER I SOCI Per il 2014 Banca di Pescia propone ai Soci un ricco programma di iniziative dedicate allo svago. A seguito del successo riscontrato lo scorso anno a Montecatini Terme, col concerto e la visita guidata del complesso termale, completamente gratuita per i Soci, abbiamo pensato di riproporre questi particolari eventi. Si tratta di tre pomeriggi nei mesi di maggio, giugno e settembre, due dei quali a Lucca, la magica città dalle mille sorprese. Sono occasioni uniche e particolari come la visita dei Baluardi (il 24 maggio) raramente visibile al pubblico e lo spettacolo dei Balestrieri, o la visita di Palazzo Pfanner con lo spettacolo rievocativo della storia d’amore tra Federico IV di Danimarca e Maddalena Trenta di Lucca (20 settembre). A giugno ancora un evento alle Terme di Montecatini dal tema “musica e benessere” dove, oltre al concerto, i Soci avranno la possibilità di conoscere i prodotti di bellezza che verranno offerti alle signore. La Banca, offrendo gratuitamente ai propri soci queste opportunità, intende rafforzare il rapporto privilegiato con chi sostiene l’istituto in prima persona e lo rappresenta. TRA I TESORI DI VIENNA E SALISBURGO Altra magnifica iniziativa è la gita a Vienna e Salisburgo prevista per i primi di maggio con cena sulle torri del Donau, visita della Reggia di Schonbrunn e visita dell’abbazia di Melk. La Banca di Pescia anche quest’anno ha riservato ai propri soci molte altre opportunità di svago e conoscenza cui si può aderire con le massime agevolazioni. Vi aspettiamo numerosi ai nostri prossimi incontri. RR 9 MONDI DIVERSI INTERVISTA A GIULIO FRUGOLI Giulio Frugoli, socio della Banca di Pescia, è nato a Lucca nel 1962 e a Lucca risiede da sempre. Giornalista iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti dal 1989. Sposato con Teresa, ha un figlio, Paolo. è cliente della Banca di Pescia sin dal 1999 con l’apertura della filiale di Lucca, all’epoca in piazza S.Maria. Regista, documentarista, presidente della Reset, società di videoproduzione. Da quando svolgi l’attività di video produzione? Il 1985 è l’anno in cui, quella che fino ad allora era una semplice passione, divenne la mia professione. Cominciai con la realizzazione di alcuni video sulla Coppa Italia Rally venduti alla Rai ed andati in onda sul Tg3 toscano. Tra i tanti lavori che hai realizzato di quale vai maggiormente fiero? Di un documentario sui pigmei della Repubblica Democratica del Congo, realizzato nel 1991. La produzione fu mandata in onda nella trasmissione Geo & geo. Perché? Il popolo dei pigmei è il più bello che abbia mai conosciuto o incontrato. Nella Repubblica Democratica del Congo sono rimasto per oltre un mese insieme ad altri 3 collaboratori e lì ho lasciato un pezzo del mio cuore. I pigmei vivono senza il denaro, come gli indios yanomami in Amazzonia. Sono sempre sereni e tra loro non vi sono conflitti di interessi. Si aiutano 10 vicendevolmente per la sopravvivenza senza alcuna contropartita. Vivono nelle foreste e sono un tutt’uno con la natura che li circonda. Cito un esempio: in quelle zone c’è un piccolo colibrì, l’”uccellino del miele”, che ama il miele ma non ha le doti naturali per prenderlo. Così, individuato il favo del miele, si avvicina ai cacciatori, e cantando e saltellando, li accompagna all’alveare. Quando il miele viene spartito, anche l’uccellino prende la sua parte, come tutti. Come vi hanno accolto? Dove alloggiavate? C’è da dire che il nostro arrivo era stato annunciato da un missionario italiano che li aveva preventivamente rassicurati circa le nostre intenzioni. Ciò nonostante fu per loro sorprendente e sconcertante, non meno di quanto ci stupiremmo ognuno di noi nel vedere l’atterraggio di una navicella spaziale. Nel vederci arrivare su delle Jeep, “armati” di telecamere, cavalletti e con dei grossi scarponi ai piedi, scapparono tutti dai propri accampamenti rifugiandosi tra gli alberi della foresta. Non vedemmo nessuno fino all’imbrunire quando un pigmeo si è avvicinato portando con sé un coscio di antilope. Era il segnale che potevamo sistemarci per l’alloggio nelle loro capanne e cibarsi dei loro alimenti. Hai visitato uno stesso luogo per più di una volta? E hai trovato profondi cambiamenti? Quali? Si, sono stato 3 volte in Rwanda, nel 1989, 1991 e 1999. La prima volta per un documentario dal titolo “Il Paese dalle mille colline”. Quello ruandese, era un popolo essenzialmente felice, pur povero. L’allora Governo aveva suddiviso molte aree agricole in tanti piccoli appezzamenti di terreno dove ogni famiglia poteva vivere dignitosamente raccogliendo i frutti della terra e allevando piccoli animali. Poi, ci fu la guerra civile tra gli Hutu e i Tutsi, conosciuta anche come il “genocidio del Rwanda” che dal 1994 ha visto morire quasi 1 milione di persone. Ecco che, nel 1999, ho trovato un Paese disintegrato, in ginocchio. Fui colpito dalla presenza dei cosiddetti “enfants de la rue” (bambini di strada), piccole creature tutte sotto i 12 anni di età. Si aggirano nelle discariche dovendo lottare con i maiali dei guardiani della discarica e mangiando i rifiuti di un paese povero. Spesso si ammalano e trovano la morte. Molti di loro non hanno una casa dove rifugiarsi la sera; la guerra gli ha sottratto tutto, gli affetti, la casa, la famiglia. Hai visitato tanti luoghi? Dove, se potessi, ti ritireresti a vivere? A Salvador de Bahia, nel nordest del Brasile, sulle coste dell’oceano Atlantico. È una città a dimensione umana, I pigmei vivono senza il denaro, come gli indios yanomami in Amazzonia. pur con oltre 4 milioni di abitanti, dove è contenuto il fenomeno della violenza urbana a differenza delle altre grandi città brasiliane. Ci sono numerose spiagge lungo la costa, è città che attira sia gli abitanti locali che i turisti, principalmente per la piacevole temperatura dell’acqua. E un arcipelago da lasciare senza fiato, come l’isola Morro de São Paulo. Ci sono posti dove il denaro è sprecato? Ed altri dove, al contrario, è sinonimo di povertà? Si, a Kuala Lumpur, ad esempio, ci sono luoghi come le Torri Petronas dove il lusso e lo sfarzo la fanno da padroni. Al contrario, la povertà l’ho vista più di ogni altro posto nel Burkina Faso, nel villaggio di Koumì. Gli abitanti usano il denaro ma non ce l’hanno, purtroppo, e questa mancanza li ha impoveriti da un punto di vista culturale e sociale. E’ interessante notare come ai popoli che non usano il denaro non manchi niente e quanta povertà possa essere generata dal suo utilizzo! Prossimi impegni? La nuova sfida mi vede impegnato, sempre come regista, ma esula dal mondo della documentaristica antropologica, insieme a Serenella Gragnani (regista) e il grande Carlo Colombara (cantante) abbiamo fondato “Reset Music” e ideato nuovi format per proporre l’opera lirica al grande pubblico. Utilizziamo linguaggi diversi uniti tra loro per creare una forma di espressione innovativa, piacevole e più adatta anche ai giovani. 11 UNO SGUARDO SUL TERRITORIO COOPERAZIONE E MUTUALITà XXV RASSEGNA MUSICALE NAZIONALE La Banca di Pescia collabora alla realizzazione della XXV Rassegna Nazionale Musicale che si terrà a Montecatini Terme, dal 5 all’11 maggio 2014. La prestigiosa manifestazione, promossa dal Ministero dell’Istruzione, è affidata all’organizzazione tecnica musicale dell’Accademia Musicale Ruggero Leoncavallo di Montecatini. Parteciperanno numerose scuole musicali pubbliche e private, conservatori di musica, Licei Musicali, Scuole Medie ad indirizzo Musicale provenienti da tutta Italia. La città di Pescia sarà rappresentata dalla sezione ad indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo “L. Andreotti”. Il Concerto inaugurale di Gala si terrà lunedì 5 maggio 2014, alle ore 21, presso il Salone Storico delle Terme Excelsior. di Montecatini. SCUOLA A COLORI Sabato 12 aprile 2014, nei locali dell’Istituto Comprensivo Don Milani di Chiesina Uzzanese, sono stati premiati i vincitori del Concorso di Disegno dal titolo: “Gesti di solidarietà e Diritti dei bambini”. Al Concorso sono state abbinate due borse di studio della nostra Banca rivolte all’Istituzione educativa ed ai bambini della comunità di Huanipaca. M’ILLUMINO DI MENO 14 FEBBRAIO2014 GIORNATA DEL RISPARMIO ENERGETICO Facciamo sentire il nostro simbolico “silenzio energetico”. Come? • spegniamo le apparecchiature non utilizzate o in stand-by • abbassiamo la temperatura del riscaldamento e indossiamo un maglione! • lasciamo spente le luci non necessarie • non usiamo l’ascensore ma saliamo a piedi Il Credito Cooperativo aderisce all’iniziativa promossa dalla trasmissione Caterpillar di RaiRadio2. Conferenza di Antonio Possenti Nel febbraio scorso si è conclusa a Lucca nella Casermetta del Museo nazionale di Villa Guinigi, la mostra di Antonio Possenti intitolata “ L’altra parte.Carte di lavoro”. La mostra ha riscosso un notevole successo di pubblico. Durante l’evento il Maestro Possenti ha incontrato alcuni alunni di classi elementari ai quali sono stati svelati i “segreti della pittura”. L’artista lucchese sarà a Pescia, insieme al curatore della mostra professor Alessandro Tosi dell’Università di Pisa, per un incontro con i soci e cittadini, l’8 maggio, alle ore 16.00, presso la sala conferenze della Banca in via Alberghi. 12 La Banca di Pescia aderendo alla Giornata della tutela dell’ambiente ha promosso il progetto “M’illumino di meno”. La manifestazione, lanciata tanti anni fa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di RaiRadio2, ha avuto un’importante eco mediatico, e si è tenuta venerdì 14 febbraio 2014. Quel giorno la Banca ha spento alcune apparecchiature non indispensabili e ha sollecitato i clienti ad aderire a questa iniziativa, distribuendo brochure riguardanti l’utilizzo delle energie rinnovabili. Banca di Pescia si impegna attivamente per la promozione dell’arte, dello sport, della coesione sociale e della cultura all’interno del territorio in cui opera, quello della Valdinievole e della Lucchesia. I progetti finanziati sonlo molti e di varia natura, sostenuti con donazioni una tantum o con sovvenzioni di più lunga durata. VIVERE E STUDIARE ALL’ESTERO CON BANCA DI PESCIA E INTERCULTURA FESTEGGIATA L’ATLETA PARALIMPICA SARA MORGANTI Festeggiata sabato 22 febbraio 2014 al Circolo l’Incontro di Chiesina Uzzanese l’atleta paralimpica di equitazione Sara Morganti che recentemente ha ricevuto il Pegaso d’oro, il massimo riconoscimento sportivo della Regione Toscana. Durante la serata è stato dato il via alla seconda edizione della manifestazione “Disabile chi”, che si terrà il 12 aprile 2014 e alla quale contribuisce anche la nostra Banca. La nostra banca, grazie all’accordo con Intercultura Onlus, premierà giovedi 5 giugno 2014, alle ore 16.00, presso la sala conferenze della Banca in via Alberghi, due studenti selezionati tramite Bando di Concorso con altrettante Borse di Studio che sosterranno la loro formazione all’estero. Alla cerimonia saranno presenti anche altri studenti che hanno già partecipato a questa esperienza. “CI SIAMO”, LA NUOVA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE La nuova campagna di comunicazione del sistema nazionale BCC è stata diffusa, tramite i consueti canali di informazione, all’inizio dell’anno con lo slogan “Ci Siamo!”. Questo elemento portante della comunicazione, analizza il tema della vicinanza ai soci e agli altri portatori di interesse, evidenziando la vicinanza delle Banche di Credito Cooperativo alle famiglie, alle imprese, alle comunità e in generale nelle scelte importanti della vita. mo! Ci sia Design della comunicazione: Fotografia: Caterina Fattori . presa getti Nell’im anziare i tuoi buoni pro 13 i. per fin lizzarl Ci siamoil modo di rea nditoria e darti l’impre ti stenere nei merca re l’Italia per so carti agna Ci siamoe, per affian r accomp pe nil ni, va ma gio e di do a. di oggi lla crisi. res a rip ila soci. fuori da a mano all ecentom du un e E dare milione con un prese. o le im Ci siamo serviam re mp Da se . la tua Anche retano e interp erativ za sociale e coop an Le nostralità e la fin o banca. pochi: tu he di facend la mu giorni, lle tasc orzare i ne o tti tu on a raff finisc nto va ili non Gli ut il 70 per ce ile. o ivisib he ind almen nc ba monio nostre il patri esto le per qu solide. Anche le più sono tra anni. 0 Da 13 .it cc isiamob www.c FAI RIPARTIRE L’EDILIZIA. rISPARMIANDO Si è avviata con i Collegi dei Geometri e dei Geometri Laureati delle province di Pistoia e Lucca un’attività per rivitalizzare l’edilizia del nostro territorio senza impatto sull’ambiente e con un risparmio tangibile. Ne parliamo con Marco Sibaldi (nella foto), segretario del Collegio dei Geometri di Pistoia. Buongiorno Segretario, i dati economici della nostra Provincia confermano un quadro congiunturale ancora negativo. Il settore dell’edilizia è tra i più colpiti. Che tipo di futuro ipotizza per questo importante settore? Non c’è dubbio che tra i settori più colpiti vi è senz’altro l’edilizia che, negli ultimi mesi, ha visto la chiusura di molte imprese e una perdita occupazionale da non sottovalutare. L’edilizia è diffusamente considerata il motore e traino principale dell’economia e pertanto, se non dovesse essere rivitalizzata, è intuibile che anche altre componenti economiche non potranno ricominciare a crescere. Penso a un’edilizia sostenibile prevalentemente legata alla riqualificazione dell’edificato esistente. Cosa ha determinato la crisi del settore? Negli ultimi anni abbiamo assistito a un’attività edilizia legata soprattutto ad una visione prettamente speculativa che ha creato seri problemi ambientali ed economici. Si sono costruiti nuovi immobili, a discapito del recupero del patrimonio edilizio esistente, attuando talvolta veri scempi, con costruzioni di scarsa qualità, tecnologia ed efficienza energetica. La “bolla immobiliare” degli scorsi anni, che di fatto ha impoverito tutti, sottraendo ricchezze economiche ed ambientali, si è basata esclusivamente su un mercato di tipo quantitativo e non qualitativo. Non dobbiamo estremizzare il concetto, ma altresì fare molta attenzione per non ripetere gli errori del passato. Il recupero del patrimonio edilizio esistente ha sicuramente valenza ambientale, ma anche economica? Innanzi tutto è utile dal punto di vista della qualità della vita perché la questione dell’abitare ne è una componente primaria. Un immobile costruito secondo criteri di sicurezza, funzionalità ed efficienza energetica migliora sicuramente vivibilità ed economicità. In questo momento poi le ristrutturazioni immobiliari e le riqualificazioni energetiche usufruiscono di importanti incentivi fiscali. Un volano quindi per l’edilizia locale? Senza dubbio un motore che, con piccoli investimenti pro capite, può trainare una micro-economia e un indotto di piccole aziende che ruota intorno e che oggi versano in gravi difficoltà economiche. Inoltre si ottiene un duplice vantaggio: ai proprietari andrebbe il vantaggio di migliorare la loro proprietà, di aumentarne il valore commerciale e di diminuire la spesa energetica, mai così alta come oggi. I benefici a livello sociale, invece, sarebbero quelli di un patrimonio edilizio più sicuro, meno “vorace” di energia con relativa riduzione di emissioni in atmosfera e con un consumo di suolo praticamente nullo. In questo modo tutti vincerebbero, ad eccezione degli interessi particolari speculativi propri della bolla “immobiliare” passata. Com’è nata l’idea di “Fai ripartire l’edilizia. Risparmiando”? Qualche tempo fa nella nostra Provincia era prevista la realizzazione di una centrale elettrica a gas, che avrebbe comportato un investimento complessivo di circa 95 milioni di euro in tre anni e la creazione di circa 20/30 posti di lavoro. Tale iniziativa avrebbe prodotto però una serie di problematiche, soprattutto ambientali e con potenziali ricadute sulla salute dei cittadini. Questo progetto fu, pertanto, immediatamente osteggiato da vari comitati 14 la situazione ambientale, che nacque l’idea di questo progetto. Di che “numeri” stiamo parlando? Per fare un confronto economico, se l’investimento previsto per la realizzazione della centrale a gas era pari a 95 milioni di euro in 3 anni, potremmo effettuare, nello stesso periodo, investimenti pari a 120 milioni di euro (+ 30%) ipotizzando che, nella nostra provincia, 3.500 proprietari di beni immobili (1.166 all’anno) effettuino lavori edili per un importo medio di € 35.000 cadauno, finalizzati al miglioramento sismico, al rendimento energetico con metodi passivi, alla realizzazione di impianti idrici duali (riutilizzo dell’acqua piovana per gli scarichi ed irrigazione e potabile per gli usi domestici). In un momento economicamente difficile le famiglie come trovano le risorse per finanziare i lavori? Abbiamo pensato anche a questo aspetto coinvolgendo alcune Banche di Credito Cooperativo, tra cui Banca di Pescia, che, in qualità di banche locali si sono dimostrate particolarmente attente ai temi ambientali e al sostegno del territorio. A tele scopo sono stati realizzati finanziamenti dedicati, a condizioni vantaggiose, che permetteranno ai proprietari di immobili di realizzare i lavori edili, dilazionando le spese sostenute in una arco temporale che può arrivare fino a 10 anni. locali che, facendo valere le proprie ragioni nei confronti delle Amministrazioni interessate, contribuirono a fermare la realizzazione dell’impianto. Poi? Fu proprio per contrapporre a questa prospettiva una valida alternativa, capace di dare nuovi stimoli all’economia locale attraverso l’edilizia e di migliorare PRESENTATO IL LIBRO DI GIANCARLO PANCONESI LA CATTEDRALE DI PESCIA PERCORSI DI FEDE ILLUSTRATI FONDAZIO tata alla pres la S. V. è invi INILE TORIO FEMM IA NE CONSERVA ELE DI PESC DI SAN MICH entazione del libro Paolo Vitali di Pescia La cattedrale illustrati Percorsi di fede Edizioni ETS Mons. Giovanni cesconi interverranno Giampaolo Fran Gianneschi, de Vivo, Rosy - ore 17,15 (PT) dicembre 2013 , 15 – Pescia Domenica 15 Michele, piazza Matteotti Refettorio del monastero di S. è stato presentato nella sala del consiglio comunale E’ stato presentato recentemente a Pescia, presso di Borgo a Buggiano, il libro di Giancarlo Panconesi il Refettorio di san Michele, il volume di Paolo Vitali “Ricordi autobiografici. Una rete di relazioni”. “La Cattedrale di Pescia” percorsi di fede illustrati. La La pubblicazione è stata stampata con guida è stata stampata dalla Casa Editrice ETS di il contributo della Banca di Pescia. Pisa, con il contributo della nostra Banca. 15 16 17 DANIELA MAZZONI banca di pescia: la parola ai consiglieri CONSIGLIERE Lei rappresenta un territorio, quello lucchese, dove la banca ha messo i primi passi circa 20 anni fa. Sono ben percepiti anche lì i valori fondanti del credito cooperativo? Assolutamente si. Anche nella provincia di Lucca, in particolare nel capoluogo, a Capannori e a Porcari, la Banca di Pescia è apprezzata per il ruolo che svolge a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese. C’è ancora molta strada da fare, d’altronde il territorio è ampio e articolato, ma la strada imboccata è quella giusta. La Banca sta crescendo in stretto rapporto con il territorio, a “braccetto” con i settori rappresentati dai piccoli operatori economici, artigiani, commercianti, professionisti, imprese personali e famiglie. Il legame tra la Banca e la Lucchesia come si rinnova? Anno dopo anno. Sia attraverso una tenace e strategica politica d’investimento sia attraverso iniziative di promozione sociale e culturale. In un contesto economico non privo di difficoltà la Banca, anche nel 2013, ha sostenuto con il credito le iniziative imprenditoriali ritenute valide e in grado di superare l’attuale congiuntura. Tra le attività a sostegno della cultura, invece, la Banca ha sponsorizzato la mostra “Antonio Possenti. Carte di lavoro” nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi. Quanto la inorgoglisce far parte del consiglio di amministrazione? Tantissimo. Da “dentro” è confermata quella filosofia secondo la quale “il cliente non è un numero ma una persona che contribuisce alla crescita della banca e al benessere del territorio”. Abbiamo intervistato tre Consiglieri di Banca di Pescia chiedendo loro le motivazioni della propria decisione di far parte del Consiglio di Amministrazione, e i valori ai quali si ispirano e che si riflettono nell’operato della Banca. Questo è cio che ci hanno risposto. 18 FERNANDO VEZZANI MARCO MENCARINI CONSIGLIERE CONSIGLIERE Quale compito si è assunta la Banca di Pescia nei confronti del territorio in cui opera? La Banca di Pescia è una cooperativa che ha come obiettivo primario il sostegno delle famiglie e delle attività economiche dei propri soci, nonché quelle in genere dei territori in cui opera. Sostenere significa anche incarnare il ruolo di intermediario tra il mondo economico, la cultura e il sociale, ponendo attenzione ai valori etici. Pensa che questo modello sia sostenibile in futuro? E’ un modello, secondo me, vincente ed attuale, tanto che qualche banca cerca di copiarcelo. Certo, le condizioni saranno sempre più difficili, ma se riusciamo ad interpretare al meglio il ruolo di Banca Cooperativa, senza tradire lo spirito dei padri fondatori, non possiamo che migliorare e reggere le sfide che ci attendono. Quali sono le iniziative promosse dalla Banca a scopo benefico che più gli sono piaciute? Due in particolare: la donazione di un defibrillatore alla Pubblica Assistenza di Pescia e la sponsorizzazione della Mostra dell’artista Antonio Possenti a Lucca. Quali sono i valori fondamentali ai quali si ispira Banca di Pescia? La solidarietà economica e il mutualismo. La Banca di Pescia, come del resto, tutte le banche di credito cooperativo, è radicata sul territorio dove ha le proprie filiali e opera all’interno di una comunità in uno scambio reciproco di risorse che favorisce l’economia. E dunque cosa contraddistingue Banca di Pescia dalle altre banche tradizionali? Banca di Pescia è quotidianamente a contatto con la gente del posto e contribuisce al processo di benessere delle famiglie e di espansione e sviluppo di aziende e imprese. Il tentativo di replicare il modello di banca del territorio, come hanno fatto alcuni grossi gruppi bancari, è stato reso inefficace dalle dimensioni della struttura di quelle banche e dalla mancata percezione di cosa significa vivere su di uno specifico territorio, ancor prima che lavorarci. Sarà sempre così? Chi può dirlo. E’ certo però che l’obiettivo da perseguire anche nei prossimi anni è proprio la strenua difesa di questa “missione”. Una “missione” che non è esclusivamente bancaria ma anche sociale. Venendosi sempre più ad affievolire il supporto pubblico alle iniziative presenti sui nostri territori, la Banca di Pescia è vicina a enti religiosi, enti morali ed assistenziali, istituti scolastici e a numerose associazioni dalle quali raccogliamo la volontà di tramandare ad altri la ricchezza di beni, di stili e di valori che rende unici i nostri territori. 19 AGENDA Gli eventi e le iniziative culturali che si svolgono nel territorio PESCIA CHIESINA UZZANESE MERCATO AGRO-ALIMENTARE “CAMPAGNA AMICA” Ogni martedì mattina Passerella Sforzini MERCATINI A TEMA 3° domenica del mese PESCIA ANTIQUA Quarta domenica del mese Piazza Mazzini ARTEMIDE Ogni prima domenica del mese Mostra mercato di prodotti tipici e artigianato Piazza del Grano TROFEO DEL DELFINO 6 aprile 2014 Gara di tiro con l’arco Piazza Santo Stefano ESTATE CHIESINESE Ultima settimana di luglio, 1a e 2a settimana di agosto. Festeggiamenti del santo patrono il 15 agosto 2014 UZZANO FESTA DELLO SPORT E DEL VOLONTARIATO Piazza del Comune , 31 maggio 2014 GIUGNO UZZANESE Feste e spettacoli RICORRENZA DI SAN PAOLINO Festa religiosa e corteggio storico 12 luglio 2014 SUMMER FESTIVAL Festival internazionale della musica contemporanea luglio 2014 NOTTE BIANCA 23 agosto 2014 CAPANNORI CONCERTO DI PRIMAVERA 2014 11 maggio 2014- ore 18.00 Lammari-Chiesa di san Iacopo LUCCA PASSEGGIATA SUL MONTE PISANO 11 maggio 2014-ore 9.00 Vorno-piazza della Chiesa MOSTRA MERCATO DEL GIARDINAGGIO E DEL VIVERE ALL’ARIA APERTA Mura Urbane, 4-5-6 aprile 2014 CARTASIA 2014 BIENNALE D’ARTE CONTEMPORANEA 28 giugno-2 agosto 2014 PALIO DEI RIONI 7 settembre 2014 Corteggio storico medievale e gara di tiro con l’arco RICORRENZA DI SANTA ZITA Festa religiosa e mostra dei fiori 26-27 aprile 2014 PORCARI BUGGIANO 1° EDIZIONE DI LUCCA HALF MARATHON 4 maggio 2014 ESTATE BUGGIANESE Da giugno a luglio spettacoli di musica, danza e teatro Centro storico FESTIVAL NAZIONALE DEGLI SCACCHI 11/15 giugno 2014 NOTTAMBULA 28 giugno 2014 Notte all’insegna di musica, spettacolo e gastronomia Centro storico 20 VILLAGGIO DEL FANCIULLO Animazioni fiabesche in costume Piazza Felice Orsi - 2 giugno 2014 GIORNATA MEDIEVALE E GIOCO DEGLI SCACCHI VIVENTI 15 giugno 2014 Stadio comunale MASSIMO CAVALLETTI IL “RIGOLETTO” NEL CASSETTO Intervista di Roberto Rossi Cantare la lirica, un sogno che per il giovane baritono lucchese Massimo Cavalletti è diventato realtà. L’artista,oggi impegnato al Teatro alla Scala di Milano e poi al Metropolitan di New York, ha risposto con entusiasmo alle nostre domande. Vi proponiamo un estratto dell’intervista. Il testo integrale si può trovare sul nostro sito www.bancadipescia.it Come e quando ha iniziato a cantare? E quando ha capito che quella era la sua strada? Ho la sensazione di aver sempre cantato, perché fino all’età di 6 anni ho sempre cantato in chiesa nel mio paese a S.Anna Lucca, poi all’età di 21 anni ho iniziato a Massimo Cavalletti, baritono, nasce nel 1978 a Lucca e lì inizia gli studi con il Maestro Graziano Polidori, per poi specializzarsi presso l’Accademia della Scala con il soprano Luciana Serra con la quale affina la sua tecnica vocale. Il suo debutto è presso il Teatro Donizetti di Bergamo con l’opera La Parisina nell’ottobre 2004. 21 studiare in maniera professionale. All’inizio ho avuto la fortuna di incontrare il Maestro Graziano Polidori che mi ha veramente iniziato al teatro e alla lirica insegnandomi anche il rispetto per il palco e per la grande tradizione Italiana. Poi, dopo alcuni anni di studio fatto nella mia città di Lucca, mi sono trasferito a Milano per studiare alla Scuola di Perfezionamento del Teatro alla Scala, dove sotto la guida della Maestra Luciana Serra ho affinato la mia tecnica vocale, e con la Signora Leyla Gencer ho cominciato a capire l’interpretazione dei ruoli operistici. Anche dopo il debutto alla Scala nel 2005, sono dovuti passare alcuni anni di lavoro e esperienza in giro per il mondo prima di poter dire che questa sarebbe stata la mia vita. Sicuramente la piena convinzione che il mio futuro sarebbe stato il palcoscenico e la lirica sono arrivati nel 2009, quando già trasferitomi a Zurich per lavorare sotto la guida di Alexander Pereira (attuale nuovo sovrintendente del Teatro alla Scala) mi sono trovato a affrontare molti ruoli a fianco dei più grandi artisti del panorama mondiale e in occasione del “Simone Boccanegra” ho conosciuto il mio “mentore”, il baritono Leo Nucci. Lavorare e studiare con lui mi ha fatto capire che ero veramente al mio posto e che la lirica e la voce sarebbero stati la mia vita. Qual è il personaggio, ad oggi interpretato da lei, che più ama? E perché? Sicuramente il “Marcello” della Boheme di Giacomo Puccini! Oltre alla felicità che mi dà il portare in tutto il mondo il nome di Puccini, come me lucchese, mi dà grande gioia rivivere ogni sera la bellezza e la spensieratezza della vita bohemiene. Quali sono i registi e i direttori d’orchestra con i quali ha lavorato con miglior sintonia? Tra i registi vorrei sicuramente ricordare il grandissimo Franco Zeffirelli, al mio debutto al Teatro alla Scala nel 2005. Il Maestro mi aiutò moltissimo a sentirmi a mio agio, io giovanissimo ho vissuto con grande emozione i giorni di lavoro fatti insieme sul grande palco scaligero. Poche parole e riusciva subito a dipingere il carattere e a sottolineare i rapporti tra i personaggi. Tra i giovani Registi sicuramente devo ricordare Damiano Michieletto: con lui il mio debutto al festival di Salzburg con La Boheme di Puccini e con il Falstaff di Giuseppe Verdi. Damiano è un mio coetaneo, ma è un uomo che sa prendere da ognuno di noi la verità, e sa metterla al servizio delle sue idee registiche. Tra i direttori, sicuramente, vorrei ricordare Il Maestro Daniele Gatt; con cui ho lavorato tantissimo. Vorrei anche ricordare il Maestro Riccardo Chailly per la magnifica lettura della Boheme che ho avuto il piacere di interpretare a Valencia nel 2012. vorrei citare anche il Maestro Zubin Metha, con il quale ho debuttato il mio Marchese di Posa nel “ Don Carlo” di Giuseppe Verdi all’Opernhaus Zurich, il Maestro Nello Santi grandissimo concertatore e storico maestro dell’opera di Zurich e il Maestro Fabio Luisi con il quale ho cantato Don Carlo al Teatro alla Scala nell’anno Verdiano 2013. Ricorda qualche aneddoto particolare, che ci può raccontare, accaduto durante le sue esibizioni? Aneddoti di palcoscenico ce ne sono praticamente ogni sera, Specialmente nelle commedie, o nell’opera buffa spesso ci sono piccole gag che fanno veramente divertire tutti, sia noi sul palco sia il pubblico in sala. Ricordo una recita dei Barbiere di Siviglia, dove ci doveva essere una scena in cui il personaggio di Bartolo avrebbe dovuto prendersi una torta in faccia: invece si spostò all’ultimo momento facendo si che la torta arrivasse piena nel viso del basso Basilio; da li nacque un clamoroso fuori programma in cui tutti iniziarono a gettarsi pezzi di torta l’un l’altro… per noi sul palco fu una cosa super esilarante e decisamente non preparata; continuammo a cantare deviando però clamorosamente dalla regia, ma il pubblico impazzì per la super comicità della scena. Ecco, anche questo è il palcoscenico. Qual’ è il rapporto con Lucca, la città dove è nato? Lucca è sicuramente nel mio cuore, è la città dove sono nato e cresciuto e dove è nata la mia passione per la 22 musica e l’arte, Lucca è la città dove ancora vivono i miei genitori e dove vorrei poter tornare di più, anche solo per un giorno di riposo o di vacanza, ma il lavoro e la mia voce mi hanno portato a vivere lontano. Mi mancano le magnifiche mura, le colline e la vicinanza con il nostro mare. Mi manca la vita semplice di tutti i giorni e la serenità che solo il luogo in cui si è nati può dare. Mi mancano i miei amici di sempre e le mie passeggiate in bicicletta. Ho cantato spesso concerti nella mia città, ma mai al teatro del Giglio, si riconferma il detto “Nemo profeta in patria”. In questi ultimi anni ho preso a cuore l’associazione Italia Parkinson Lucchese che sto cercando di sostenere ogni anno anche con un concerto Lirico; quest’anno mi vedrà impegnato il 1 giugno prossimo con l’aiuto anche del Basso Carlo Colombara. Cosa ne pensa della cultura oggi in Italia? La cultura in Italia per molti versi sta attraversando un momento molto difficile, L’opera lirica, che in tutto il mondo è un vero e proprio business, in Italia ancora non ha saputo sfruttare le enormi risorse che la globalizzazione potrebbero portare. Forse in Italia si dovrebbe lavorare alla privatizzazione di molti enti lirici o di molte realtà 23 legate alla musica lirica e operistica, perché con il giusto apporto privato si potrebbero realizzare importanti passi in avanti. Le ultime domande, Maestro. Qual’è il ruolo che vorrebbe interpretare in futuro? E il sogno che vorrebbe realizzare? Sicuramente tra i ruoli che amerei poter affrontare ci sono: il “Rigoletto” e il “Conte di Luna” di Giuseppe Verdi. L’opera Verdiana è la principale fonte di ispirazione del mio sogno, spero che il tempo, lo studio e la mia maturazione vocale mi possano portare un giorno a essere un vero e proprio interprete Verdiano. Il mio sogno sicuramente sarebbe inaugurare il Teatro alla Scala in una delle magnifiche serate di gala del 7 dicembre, magari con un titolo Pucciniano, così potrei dire di aver cantato Puccini, Lucchese come me, in tutto il mondo: questa recita di Sant’Ambrogio è una cosa a sè, forse la più importante serata per il mondo della lirica, una di quelle serate che rimangono indelebili nella mente di un cantante lirico. Sarebbe veramente un grandissimo onore per me! Ce lo auguriamo anche noi Maestro, in “bocca al lupo”. IN PAROLE SEMPLICI Iniziamo la seconda parte della rubrica “In parole semplici” riprendendo l’approfondimento del servizio di conto corrente. Parleremo oggi di cosa fare per aprire il conto corrente, delle principali tipologie, dei costi, del suo corretto utilizzo. IL CONTO CORRENTE tipologie, costi e legenda Conti a pacchetto Sono i conti con un canone che può comprendere anche altri servizi, quali cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio. I conti a pacchetto si distinguono in conti “con franchigia”, in cui il canone include un numero limitato di operazioni gratuite, e conti “senza franchigia”, in cui è possibile effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite. Sono conti dedicati a privati e famiglie “clienti consumatori”. Cosa si deve fare per aprire il conto corrente? Prima di tutto è necessario recarsi presso la filiale (se trattasi di conto corrente tradizionale cosiddetto di sportello) o sul sito internet di una o più banche (se trattasi di conto corrente cosiddetto ondine). E’ necessario preventivamente informarsi sui servizi e i costi del conto corrente e confrontare le diverse offerte. Il cliente può ottenere la documentazione per valutare e scegliere con calma, senza per questo impegnarsi in alcun modo con la banca. Una volta scelto il conto corrente, il cliente può aprire il conto sia in banca sia tramite il sito internet della banca seguendo le istruzioni. Conto di base È il conto dedicato a chi ha esigenze finanziarie limitate. Include infatti solo un determinato numero di operazioni e alcuni servizi quali carta di debito, accredito della pensione o dello stipendio, versamento di contanti o di assegni bancari e circolari, prelievo di contante, domiciliazione delle principali utenze domestiche. L’elenco completo è nel Foglio Informativo (vedi legenda) che la banca deve mettere a disposizione dei clienti sia in filiale sia sul sito internet. Il conto di base ha un canone annuo che comprende tutto. Per i clienti che hanno un ISEE - Indicatore della Situazione Economica Equivalente (vedi legenda), in corso di validità, inferiore a 7.500 euro, il conto non Quali sono le tipologie più frequenti di conto corrente? Conti ordinari Sono i cosiddetti conti a consumo, in cui le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si spende. Si tratta di conti correnti dedicati prevalentemente alle imprese per le quali è prevista una personalizzazione in base alle diverse esigenze “clienti al dettaglio”. 24 un utile parametro di valutazione dei costi, nel Foglio Informativo del conto corrente la banca fornisce l’ISC - Indicatore Sintetico di Costo (vedi legenda). L’ISC fornisce un idea del costo complessivo del conto corrente in base alle spese e alle commissioni che possono essere addebitate al cliente nel corso dell’anno, senza considerare gli oneri fiscali e gli interessi. L’ISC viene calcolato per uno o più “profili di operatività tipo” (famiglie e pensionati) individuati dalla Banca d’Italia. La metodologia di calcolo dell’ISC e i profili di operatività sono spiegati sul sito internet della Banca d’Italia: (www.bancaditalia.it/vigilanza/ normativa/norm_bi/disposizioni-vig/trasparenza_ operazioni). La chiusura definitiva del conto è senza spese e senza penali. Ci sono delle eccezioni, che però la banca deve riportare nel contratto. ha spese e non si paga l’imposta di bollo. Per chi ha una pensione fino a 1.500 euro mensili, il conto destinato all’accredito della pensione è gratuito fino a un determinato numero e tipo di operazioni e servizi; si pagano invece eventuali servizi aggiuntivi. Sono conti dedicati a privati e famiglie “clienti consumatori”. Conti in convenzione Sono i conti che beneficiano di sconti e agevolazioni grazie ad accordi con determinate categorie di clienti. (es: convenzioni con enti pubblici o con imprese private per propri dipendenti). Sono conti dedicati a privati e famiglie “clienti consumatori”. Quali sono i costi del conto corrente? Il conto corrente ha dei costi perché la banca offre al cliente una serie di servizi. Da banca a banca, i servizi possono essere molto diversi e anche i loro costi possono essere calcolati in modo diverso. Per questo è importante valutare con attenzione i costi di ciascun servizio prima di decidere quale conto aprire. Per alcune categorie di persone il conto può essere gratuito (conto di base); per maggiori informazioni ci si può rivolgere allo sportello presso il quale si ha il conto o si intende aprirlo. Il costo complessivo del conto è di solito composto da una parte fissa e da una parte variabile. Legenda Foglio Informativo È il documento che le banche mettono a disposizione dei clienti per ciascun prodotto o servizio offerto; contiene informazioni sulla banca, sulle condizioni e sulle principali caratteristiche dell’operazione o del servizio. I contenuti del contratto devono essere coerenti con le informazioni contenute nel Foglio Informativo. ISC - Indicatore Sintetico di Costo L’ISC fornisce un’idea del costo complessivo del conto corrente in base alle spese e alle commissioni che possono essere addebitate al cliente nel corso dell’anno, senza considerare gli oneri fiscali e gli interessi. L’ISC viene calcolato per uno o più “profili di operatività tipo”(famiglie e pensionati) individuati dalla Banca d’Italia. Il Foglio Informativo e il Documento di Sintesi indicano l’ISC per i profili tipo di operatività. La metodologia di calcolo dell’ISC e i profili di operatività sono spiegati sul sito internet della Banca d’Italia (www.bancaditalia.it/ vigilanza/normativa/norm_bi/ disposizioni-vig/trasparenza_operazioni). I costi fissi Ci sono sempre e non variano, perché non dipendono da quanto e da come si utilizza il conto. I principali sono il canone annuo del conto corrente, i canoni legati a eventuali carte di pagamento, le imposte di bollo, le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente. Il canone annuo include spesso anche un certo numero di operazioni. I costi variabili Variano in base al tipo e al numero di operazioni che si fanno (ad esempio: prelievo di denaro con la carta di debito). Dipendono da come il cliente utilizza il conto e dalle scelte commerciali della banca. Ecco i principali costi variabili da considerare con attenzione quando si sceglie un conto: ○ spese per la registrazione sul conto di ogni operazione o commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi ○ spese di liquidazione periodica, ogni volta che la banca calcola gli oneri e gli interessi ○ interessi e altri oneri in caso di scoperto. Per offrire ISEE - Indicatore della Situazione Economica Equivalente È l’indice che rappresenta la situazione economica di una famiglia, calcolato a partire dal reddito e da altri elementi del patrimonio. Il suo attestato è rilasciato dall’INPS e consente di accedere alle prestazioni sociali o ai servizi pubblici a condizioni agevolate. 25 EducarE i giovani studEnti all’uso consapevole del denaro. E’ questo l’obiettivo che la Banca di Pescia credito cooperativo, insieme a 3 Istituti Comprensivi della Valdinievole e della Lucchesia, ha perseguito con il progetto “Uso Consapevole del Denaro” inserito nel percorso di Educazione alla Legalità Democratica. In una società dove l’”apparire” e il “possedere” rischiano di acquisire sempre più importanza a discapito dell’”essere”, diventa necessario riflettere su alcune problematiche. Sul ruolo, dunque, del denaro nella società attuale, su cosa sia veramente necessario per vivere bene e sui falsi bisogni indotti della pubblicità e dai media. Il percorso formativo è durato circa 3 mesi ed ha visto coinvolti i docenti e il personale della Banca di Pescia con incontri formativi e ludici allo scopo di diffondere la cultura della legalità e della solidarietà. Il progetto ha coinvolto circa 800 giovani studenti in età compresa tra i 9 e i 13 anni delle scuole Primaria e Secondaria degli Istituti Comprensivi “Lucca 1 Centro Storico”, “Lucca 3” e “Don Milani Ponte Buggianese e Chiesina Uzzanese” che si sono così avvicinati a piccoli passi al mondo del denaro. Banca di Pescia riafferma così la sua attenzione ai giovani VERSIONE ISTITUZIONALE VERSIONE ISTITUZIONALE ed al territorio. PANTONE Process Cyan C CARTA TASCA PER STUDENTI PANTONE DS 13-3 C La CartaBcc tasca è la carta studiata per chi studia. E’ una carta prepagata e ricaricabile. Facile da ottenere, ricaricare e monitorare. Maggiori informazioni su www.cartabcc.it PRIMI PASSI 100% di Risparmio PriMi Passi è il salvadanaio IlCYAN Libretto di chi sta crescendo. Consente di accumulare i C28 M40 Y61 K0 primi risparmi di figli e nipoti con la garanzia di un rendimento agevolato e senza spese. 26 PAN PAN CYA C28 ! o m a i Ci s Design della comunicazione: Fotografia: Caterina Fattori ità. n u m co rmio Nella l rispa itori. care a po dei terr u d ’e ll o ne svilup struire Ci siam timolare lo per co s , a o r ll d e a en di squ gioco omia civile ita. e r a f con av Per e, tà dell e un’e welfar insiem igliore quali o v o u n m gno al e una iale. l soste ociazioni, e n o ne soc s Ci siam ura, alle as artecipazio oci. lt p mila s o t n alla cu te forme di e c e due n ilione alle ta m n u ità. o con comun le o Ci siam m servia mpre Da se . la tua Anche retano interp le e iv t socia opera tre co la finanza a. s o n e e L nc pochi: do ba tualità he di la mu iorni, facen c s a t g nelle rzare tutti i iscono va a raffo n i f n ili no ento Gli ut il 70 per c bile. o isi che almen onio indiv e ban r m t i r s t o a n il p to le r ques lide. e p e h so Anc le più a r t o son i. 0 ann Da 13 c.it mobc a i s i c . www