ANNO XXXVI I N. 3 Maggio - Giugno 2008 Direzione, Redazione, Amministrazione: Via T. Fraccon, 11 - 45100 ROVIGO (I) - Tel. e Fax (0425) 21031 Spedizione in A.P. / 40% - Comma 27 - Art. 2 - Legge 549/95 Filiale RO - Abbonamento annuo: Italia €14 - Estero €28 - Sostenitore €56 - Intestare a: «Polesani nel Mondo» - Rovigo - c.c. postale n. 12849451 - ROVIGO Mons. Lucio Soravito De Franceschi Vescovo di Adria - Rovigo dal Piemonte saluta tutti I POLESANI NEL MONDO FONDATO NEL 1970 L'enogastronomia veneta per il Brasile Un gruppo di ragazzi del Rio Grande per un mese ospiti a Porto Viro. Solenne la manifestazione di consegna degli attestati di frequenza ' iniziata in modo solenne la cerimonia conclusiva del progetto di interscambio tra Porto Viro e Veranopolis (Brasile) avente per oggetto un corso enogastronomico destinato ad un gruppo di giovani dello Stato del Rio Grande do Sul, prossimi gestori di imprese legate alla ristorazione e alla vinificazione. I due inni nazionali, quello brasiliano per primo in onore degli ospiti, seguito da quello italiano, hanno creato il clima delle grandi cerimonie: tutti in piedi, la mano sul cuore, a suggellare l'importanza di un evento fatto di stima, fiducia, impegno e collaborazione tra entità lontane. E voglia di crescere nel comune nome del Veneto: quello italiano di ieri e di oggi, e quello nato nel Sud del Brasile, costruito dalle migliaia di emigrati di fine Ottocento e via via sviluppatosi con l'apporto delle generazioni successive, senza mai dimenticare le radici iniziali. Un momento della consegna Giovedì 29 maggio, degli attestati presso la sala del Centro Salesiano "San Giusto" di Porto Viro, si è svolta dunque la cerimonia della consegna degli attestati conclusivi del corso avviato giusto un mese prima basato sull'enogastronomia veneta, portato a compimento grazie alla collaborazione di varie associazioni venete e brasiliane e soprattutto in virtù del finanziamento della Regione Veneto. Cerimoniere della manifestazione l'assessore Alessandro Tessarin, che ha ricordato i forti legami costituitisi fin dal febbraio del 2004 con l'avvio del gemellaggio tra il Comune di Porto Viro e quello di Veranopolis, sottolineando il clima di fratellanza istaurato con i giovani riograndesi, che per un mese hanno soggiornato nel territorio comunale, alloggiati presso la Casa del polesano di Ca' Cappello e accolti per il corso di formazione presso il Centro ENAIP di Porto Viro. L’ intervento di Don Valentino Piena soddisfazione per l'importante operazione di formazione culturale e di rinvigorimento dei rapporti con la città brasiliana gemellata ha espresso il sindaco Doriano Mancin che ha ringraziato sentitamente l'assessore alla Regione Isi Coppola per il sostegno determinante dato all'iniziativa. Da parte sua l'assessore Coppola ha sottolineato l'importanza dell'evento nell'ambito delle relazioni tra la Regione Veneto e lo Stato del Rio Grande, evidenziando come il gemellaggio tra Porto Viro e Veranopolis sia il più proficuo e affidabile tra quanti avviati nell'ambito del Veneto. Il vicesindaco Geremia Gennari, che ha parlato anche come referente del Parco del Delta del Po, dopo aver elogiato l'iniziativa, ha avanzato una proposta per uno studio di salvaguardia ambientale che veda la collaborazione dell'Università di Venezia e quella di Caxias del Rio Grande do Sul. Gruppo di giovani partecipanti al corso Il direttore del Centro Enaip di Porto Viro si è poi soffermato sull'importanza del corso, evidenziando l'impegno nella frequenza manifestato dai giovani che porteranno in Brasile aggiornate ricette della cucina veneta. Infine don Valentino, dell'associazione Polesani nel Mondo ha manifestato il proprio compiacimento per l'importante iniziativa, sottolineando l'importanza della fraterna collaborazione che si è istaurata tra le due comunità nel nome del Veneto: collaborazione che va tenuta viva anche facendo riferimento alla comune fede che ci qualifica come figli di Dio. L'importante manifestazione, che è stata allietata da applauditi interventi canori di Eliana Pregnolato, si è conclusa con la consegna degli L’ultimo saluto al gruppo di giovani attestati e con un pranzo all'insegna della tradizione veneta, servito nel cortile di Cà Carnera negli accoglienti locali di Ca' Cornera: un'occasione per un affettuoso saluto e la consegna da parte del sindaco Mancin di un gagliardetto con lo stemma del Comune di Porto Viro a tutti i partecipanti. Lino Segantin E Maggio Giugno 2008 Polesani nel Mondo Bimestrale dell’Associazione Polesani nel Mondo Direttore Responsabile: Valentino Tonin La Chiesa Italiana presente fra gli emigrati a grande emigrazione Veneta - Italiana è incominciata nel lontano 1876. La motivazione è unica: la miseria, la fame. I partenti spiegano “Non se viveva più. Se moriva... sarà quel che sarà” Dal Veneto sono partiti dall’876 al 1970 oltre tremilioni e trecento mila veneti. Una volta non c’erano i partiti e neppure le autorità nazionali a regolamentare e controllare l’afflusso verso le Americhe. Chi legge la dolorosa storia trova scritto che qualche vescovo e parecchi sacerdoti si sono imbarcati e sono andati a condividere delusioni e speranze di chi cercava pane. Gli uomini di Chiesa sono diventati quasi subito capifila. La loro missione non è stata solo aiutare i fratelli nella fede, ma svolgere i ruoli di assistenti sociali e di mediazione fra gli emigrati L di poco cultura, e le nuove realtà sociali territoriali. Oggi stesso sono ancora presenti all’estero 450 “missioni cattoliche” con sacerdoti, suore e laici impegnati, non più come un tempo, ma ugualmente utili ad aiutare ad inserirsi nella nuova cultura chi si trovasse in ritardo o non capace di fare un cammino nuovo, pur conservando la propria identità socioreligiosa. O Voi tutti che avete inciso nel DNA l’Italia, Vostra terra di origine, sappiate che noi vi portiamo nel cuore non solo come italiani ma come fratelli, gli italoaustraliani al calar del sole dicono: ciao sole saluta gli italiani, noi contraccambiamo dicendo al tramonto “ciao sole ricambia i saluti ai nostri fratelli residenti in Australia. Redazione: Marco Di Lello Adriano Mazzetti Adriano Romagnolo Anastasia Ghirardini Alessandro Vallese Capo Redattore: Lino Segantin Stampatrice: Alberto Brigo Editore - Rovigo Direzione – Redazione – Amministrazione: Via T. Fraccon, 11 – 45100 Rovigo (I) Tel. & Fax (0425) 21031 www.polesaninelmondo.it e-mail: [email protected] Abbonamento annuo: Italia € 15 Estero € 28 Sostenitore € 56 Intestare a: «Polesani nel Mondo» c.c. postale n. 12849451 – Rovigo Spedizione in A.P. / 40% Comma 27 – Art. 2 – Legge 549/95 Filiale RO Don Valentino Tonin Aut. Trib. Rovigo n. 151/2 del 10/10/1972 Iscrizione Registro Nazionale Stampa Periodica: c/o Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 1180 del 15 febbraio 1977 GLI ARTICOLI FIRMATI IMPEGNANO SOLTANTO GLI AUTORI FUSIE FEDERAZIONE UNITARIA STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO Enogastronomia pag. 2 Commemorazioni pag. 13 Bolzano e Piemonte pag. 4/5 Un pò di storia pag. 14 Piemonte pag. 6/7 Idem e recensioni pag. 15 Idem pag. 8 Incontro con Nichelino pag. 16 Riunione pag. 9 Regione pag. 17 Iniziative Polesane pag. 10 Incontro a Santa Fè pag. 18 Personaggi illustri pag. 11 Dal Canada pag. 19 Voto all’estero pag. 12 Cinema Argentino pag. 20 copertina I Polesani con il Vescovo Vescovo Maggio - Giugno 2008 Da Bolzano UN MARE DI APPLAUSI PER I BONTEMPONI A Bolzano, presso il teatro Cristallo, auspice il locale Club Rodigino, si è esibito con rinnovato successo il Gruppo di Bottrighe a registrato il tutto esaurito in ogni ordine di posti il nuovo teatro Cristallo di Bolzano in occasione della performance del gruppo folkloristico di Bottrighe "Bontemponi & Simpatica Compagnia". Il sodalizio ha presentato il suo nuovo spettacolo 2008 "…l'è ancora ganxega", tratto dal titolo del suo ultimo disco costituito da cante e ballate della più genuina tradizione polesana, ricevendo un mare di applausi. Per la sesta volta nel capoluogo altoatesino il gruppo bassopolesano è stato ospite del Club Rodigino affiliato all'associazione Polesani nel Mondo ed è stato l'ennesi- H mo successo. Vivissimi i complimenti da parte dei dirigenti dell'associazione e delle numerose autorità intervenute allo spettacolo. Prima del termine della serata il presidente del Club, Nazzareno Veronese, con il vice Renzo Lovato ed il segretario Franco Bozeni, hanno consegnato ai Bontemponi un artistico piatto in cristallo con lo stemma della città a nome del sindaco di Bolzano ed altri presenti. Da parte invece dei Bontemponi, il presidente Roberto Marangoni ha ricambiato con il nuovo terzo cd, calendario ed una cesta, ben preparata da Monica Grandi, di prodotti tipici del territorio deltizio tra cui l'esse adriese, riso e miele del Delta, marmellate biologiche, aglio adriano, liquore di patata americana di Valliera e tanti altri con depliant turistici e cd rom sull'attività delle fattorie didattiche locali. Infine, conclusione ad effetto dello spettacolo con l'ormai immancabile e commovente "Nina Ninà", antichissima ninna nanna polesana scoperta e raccolta dagli studiosi adriesi Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi. Spenti i riflettori del palcoscenico, i Bontemponi hanno potuto intrattenersi e abbracciare i tanti Polesani che emigrarono in alto adige negli anni '50. La 24^ edizione "Premio della Bontà" gni anno si ripete la consegna delle Medaglie d'oro e di un assegno bancario, a tre persone scelte fra le diverse segnalazioni pervenute alla Commissione giudicatrice. Ogni anno si rinn ova l'emozionante celebrazione che nell’ultima edizione è avvenuta nell'austera sala del Consiglio provinciale di Bolzano, alla presenza del Presidente dott. Dello Sbarba dai componenti del Comitato organizzatore, guidato dalla Sig.ra Annamaria Pasqualin e i componenti della Commissione giudicatrice guidati dal sig. Costantino Bombonato, rappresentante del Club Rodigino di Bolzano, da autorità civili e religiose della città, oltre agli alunni delle Scuole medie di lingua tedesca di Caldaro, delle scuole medie italiane di Bolzano e delle scuole medie di lingua ladina di S.Vigilia di Marebbe, accompagnati dai loro professori e loro Presidi. L'ampia sala era occupata da numeroso pubblico di Bolzano e della provincia che ha seguito con attenzione e applausi tutta la cerimonia. Quest' anno sono stati scelti: -la Signora DALLA ZANNA Giuseppina ved. Bernardi -gruppo italiano, di Bolzano -la Frau FISCHNALLER Maria ved. Pircher -gruppo tedesco, di Bolzano -il sig. INSAM Guido Luigi - gruppo ladino, di Ortisei. Sono state lette ad alta voce, le motivazioni che i tre premiati hanno elargito, nei luoghi di loro residenza anni di aiuti diversi al proprio prossimo con grande solidarietà umana e senza limiti. Ogni persona premiata ha ricevuto una medaglia d'oro, una congrua somma in denaro e alle due signore grandi mazzi di fiori, Il tutto fra applausi scroscianti ed emozioni e felicitazioni, da parte del Presidente del Consiglio - del Sindaco della città e della Sig.ra Pasqualin e da tutto il pubblico presente. Anche questa 24ma edizione del Premio della Bontà, ha lasciato un Segno di " meditazione nel cuore dei presenti. O Costantino Bombonato 4 Maggio - Giugno 2008 IL 2008 E L’OTTAVA EDIZIONE DELLA GITA IN POLESINE A succulento e interamente a base di pesce ci attende: è meglio non ricordare il menu se no ci ritroviamo come quelli della pubblicità che piangono di nostalgi ripensando alla crociera. Dopo un’oretta di relax partenza per Arquà Polesine: il Castello estense ci attende in tutta la sua magnificenza di affreschi da poco restaurati in maniera superba. L’organizzazione ha provveduto a farci trovare due guide che ci hanno accompagnato nella visita al castello e poi per una breve passeggiata per il paese fino alla Chiesa dove ci fermiamo per assistere alla Santa Messa. Questo fine settimana ad Arquà segna l’inizio del “maggio arquatese” e anche la settimana di preparazione al tradizionale “palio dei ochi”. Ceniamo allo stand gastronomico dove splendidi cuochi ci fanno assaporare piatti tipici della tradizione polesana tra i quali “bondola” “mussetto in umido” e “fasoi in potacin” innaffiati con un vinello veneto che ci aiuta e predispone alla lunga serata di spettacoli. Con gioia riceviamo i saluti del Sindaco di Arquà che ci porge il suo benvenuto in modo così cordiale che ci fa sentire felici e partecipi della loro festa e poi da Ruggero (conosciuto dai coniugi Cassetta quale ottimo attore della Compagnia teatrale “Proposta per un teatro collettivo” e “factotum” del “maggio arquatese”) che rinnova con calore un sincero “benvenuti” Finita la cena e sentendoci “a casa” ci accomodiamo sugli spalti nei posti riservatici. Dopo poco inizia la sfilata storica. Sotto i nostri occhi passano il Gruppo Sbandieratori. Musici e Figuranti, i “Contradaioli” divisi in quattro rioni che richiamano alla memoria gli antichi mestieri: i “Lanaroi”, i “Redinari”, gli “Scoari” e i “Zestari” e a chiudere il corto tutti i personaggi storici con splendidi costumi d’epoca medievale. La serata inizia con il sorteggio e abbinamento dei “ochi” alle “contrade” e il giuramento dei contradaioli; da questo momento avranno sette giorni per allenare questi animali per il palio. Seguono gli sbandieratori con i musici che fanno sognare con il volteggio dei loro drappi, poi lo spettacolo rievocativo di scene di vita medievale: la vita popolana, i giorni di festa e poi l’arrivo dei lanzichenecchi, l’assedio al maniero, la battaglia con i suoi morti in combattimento e l’incendio del castello. Entra in scena la “morte” con la sua falce incendiata che a uno a uno raduna i caduti in guerra, ma ecco che alta e luminosa entra la “vita” che fa risorgere l’esistenza e la gioia. Dopo quei momenti storici si torna bambini: mezz’ora di fuochi d’artificio “sparati” a suon di musica e a tamburo battente e ci ritroviamo tutti con il naso all’insù, gli occhi spalancati per vedere uno spettacolo pirotecnico fantastico.Si torna in hotel tutti entusiasti e la notte è breve. Domenica mattina alle 8.00 dopo aver salutato Solidea, tutti in pullman e via per l’imbarco sulla motonave “Freccia del Delta” per l’esplorazione dell’ultimo ramo che ci resta ancora da Dal Piemonte Chieri piove e piove da più di una settimana: e mai possibile che l’ottava tradizionale gita in Polesine debba farsi sotto la pioggia? Anche in Polesine piove, ma il venerdì qualche sprazzo di sole compare e allora si controllano tutti i meteo possibili.. in TV, su Internet, sui giornali e quando si trova quello che più ci piace ci diciamo: “questo si, è quello buono... questi l’azzeccano sempre....” L’allegra “truppa”, quest’anno più allegra e scatenata che mai, arriva con il sole, a Rosolina mare all’Hotel Olympia il sabato mattina. Dopo l’assegnazione delle camere e il cocktail di “benvenuto”, un pranzo vedere, il Po di Goro. La “NOSTRA” guida Sandro anche quest’anno è con noi e così tutti felici e contenti come scolaretti in vacanza ascoltiamo la “sua lezione”. Dopo lo sbarco costeggiamo nuovamente la Sacca degli Scardovari che riserva sempre splendidi scenari, per fare sosta all’Oasi di Cà Mello per l’aperitivo, proseguendo poi per Cà Dolfin dove ci attende Daniele per il tradizionale pranzo a base di pesce. La gita si conclude, nel pomeriggio, con la visita alla millenaria Abbazia di Pomposa che, attraverso le spiegazio- ni di Sandro, diventa una bellissima lezione di storia, poesia e archittettura. Alle 18,00 i “nostri eroi” ripartono per Chieri sbracciandosi a salutare Sandro e Cecilia e Benito che rispondono con lo stesso entusiasmo. Agli affezionati di questo appuntamento diciamo che la data del prossimo giro in Polesine è già fissata: 30 e 31 maggio 2009. NON PRENDETE IMPEGNI Ce.Bi 5 Maggio - Giugno 2008 Dal Piemonte FESTA DEL POLESANO I cittadini di Nichelino in Festa con i Polesani A nche quest’anno è partita la manifestazione organizzata dal circolo polesano di Nichelino denominata “Noi e la Città”, proprio per coinvolgere tutta la cittadinanza nelle nostre iniziative, ed è stata effettuata dal 29 maggio all’ 8 giugno. Il 25 maggio si è svolto un raduno cicloturistico delle società aderenti all’ente consulta UDACE denominato “28mo trofeo Polesani nel Mondo”. Tutte le sere funzionava lo stand gastronomico con specialità di ogni tipo. Dopo le ore 22.00 grandi orchestre allietavano la serata. Si è conclusa la manifestazione con la S.Messa celebrata da Mons. Soravito Lucio De Franceschi Vescovo di Adria e Rovigo per commemorare i soci e i familiari scomparsi, e come ogni anno si è tenuta alle ore 23 l’estrazione della tombola con ricchi premi. Mauro Trapella GITA A BUSSETO E RONCOLE VERDI abato 5 aprile la Corale Polesana guidata dalla Maestra Isolina Mosca ha compiuto una gita culturale in sintonia con il loro impegno musicale andando a visitare i luoghi in cui Giuseppe Verdi, è nato ed ha attinto l'ispirazione per la propria produzione musicale. Accompagnavano la comitiva il Prof. Farinetti presentatore ufficiale nei concerti della Corale ed il Presidente e Vicepresidente della Fameja di Nichelino Roberto Bottin e Luciano Mancin. Durante il tragitto il Prof. Farinetti ha fatto ascoltare alcuni brani tratti dalle opere verdine ed ha raccontato alcuni aneddoti della vita di Giuseppe Verdi. La prima visita è stata a villa S.Agata residenza abituale del Verdi dove si è potuto vedere la camera da letto, lo studio, il fortepiano ed il pianoforte sui quali sono state composti i suoi capolavori. Una ricostruzione della camera d'albergo dove Verdi si spense ospitava il letto dove esalò l'ultimo respiro. Intorno alla villa si è potuto ammirare lo splendido parco con un laghetto a forma di chiave di violino dove il Verdi amava passeggiare e dove aveva raccolto piante provenienti dai vari continenti. Dopo il pranzo consumato in un agriturismo, ci si è trasferiti a Busseto dove si è potuto visitare il teatro Verdi e la scuola di musica del maestro Barezzi che per primo ha intravisto il talento del giovane Verdi e oltre ad insegnargli i primi elementi musicali lo ha poi sostenuto negli studi superiori in quanto a motivo dell'età e della provenienza da altra regione non era stato ammesso al conservatorio di Milano. Una breve puntata è stata fatta a Roncole Verdi per vedere la casa natale accanto alla quale vi è pure la casa del Guareschi noto autore della serie "Peppone e Don Camillo". E’ stata questa l'occasione per salutare il figlio Alberto noto alla nostra associazione per aver ospitato una mostra sulle opere del padre nel 1995. S L.Mancin 6 Maggio - Giugno 2008 LA SERENITA' VIENE DALL' ESPERIENZA P preoccupate, avvisano che bisogna avere pazienza perché non si conoscono le reazioni dei "vecchiettibambini" e magari parlano, ridono o altro proprio mentre si sta parlando... vengono rassicurati e s'incomincia. Cecilia inizia parlando del Polesine, dell'alluvione e di quanto sia bello il Delta e quante bellezze architettoniche e ancora la sua storia... come alunni volenterosi, tutti stanno attenti, qualcuno interviene con qualche ricordo di gioventù, poi vengono proiettati i due filmati, uno sul periodo dell'alluvione e l'altro recente che promuove il territorio polesano. Le due ore sono volate, si salutano questi nuovi amici e i nostri volenterosi vengono avvicinati da una signora dall'aspetto molto giovanile che si congratula per il bellissimo pomeriggio e per le interes- santi cose che sono state dette e viste e si augura di poter esserci ancora per eventuali futuri appuntamenti perché, dice con orgoglio, "HO CENTO ANNI E SEI MESI" . La pacatezza e la serenità con cui questa signora ci ha dato il suo arrivederci, ci ha riempito il cuore di gioia facendoci sentire utili e amati. Solo con l'esperienza s'impara ciò che conta nella vita. Ce.Bi Dal Piemonte oteva essere un pomeriggio come tanti, di una giornata di aprile e invece è stato un pomeriggio che ci ha arricchito interiormente di tante esperienze. A fine marzo arriva alla fameja di Chieri una richiesta da parte della Casa di Riposo per anziani Giovanni XXIII di Chieri: "è possibile organizzare un intrattenimento di circa due ore per fare conoscere ai nostri vecchietti il Polesine e quanto è successo tanti anni fa?" La vice presidente Maria Rubatto dà subito la piena disponibilità e così con Cecilia e Benito Cassetta si stabilisce il giorno. Giovedì 17 aprile si arriva alla Casa di Riposo per le ore 16,00 e la sala dove c'è il televisore con il dvd già predisposto si sta riempiendo di arzilli vecchietti, felici del diversivo come bambini che vanno al parco giochi. I volontari e le animatrici, molto La Fameja di Chieri porge le più sentite condoglianze alla Famiglia Gusmatti per la scomparsa del caro Giuseppe ricordando i primi anni di vita associativa trascorsi insieme CHIERI: TRADIZIONI PIEMONTESI La processione di San Giuliano e Santa Balissa L a tradizione ci racconta che San Giuliano e Santa Basilissa sono stati martirizzati in Egitto intorno al 1200. Passano i secoli si succedono le guerre e non si sa come, nel 1624, un contadino arando il suo campo posizionato al confine fra Chieri e Andezeno ritrova l’urna con i resti dei due Santi. Nasce subito una controversia: entrambi i comuni reclamavano l’urna. Dopo diverse discussioni con decisione “salomonica” ci si accorda per lasciare al caso la scelta. Si prende una coppia di buoi che non sono mai stati aggiogati, li si attacca al carro su cui è stata deposta l’urna e li si lascia liberi di andare dove vogliono. I buoi prendono la strada per Chieri, attraversano la città, fanno una sosta davanti al Comune e concludono la loro corsa, forse per sfinimento, davanti al Duomo. Proprio nel Duomo chierese è conservata l’urna con i resti sacri. La festa con la solenne processione si effettua annualmente a Chieri il 21 maggio da oltre 250 anni. I Santi Giuliano e Basilissa sono stati proclamati protettori dei contadini chieresi. Da alcuni anni la processione è stata spostata (come data e per motivi organizzativi) al sabato più vicino al 21 maggio: questo anno si è svolta il 17 e la prossima data è già fissata al 23 maggio 2009. Ce.Bi 7 Maggio - Giugno 2008 Dal Piemonte DA CANDELO AL PAESE DI ORIGINE Ottimamente riuscita la gita con destinazione il Delta e Venezia della sede Centrale e presso cui abbiamo indirizzato il Gary, il giovane custo- nostro pullman che, dopo una sosta de. nel Delta, ha imboccato la strada Alle pareti della sala per Sottomarina di Chioggia per convegni tante foto l’alloggio notturno. del Brasile, perchè in L’indomani tutti pronti ad affrontaquel periodo nella re l’escursione in battello alle isole Casa dimorava un di Murano e Burano, con approdo gruppo di giovani bra- nel pomeriggio a Venezia. siliani discendenti da Tutto splendido. Nessun intoppo genitori veneti impe- durante le due giornate venete: gran L’incontro con il Vicesindaco gnati in un corso di successo della gita, cosicchè i parRenato Pregnolato qualificazione a voglia del Polesine ogni sotto il profilo della anno si rinnova con l’arrivo ristorazione: non della Primavera, cosicchè, bisogna dimenticare quando venne il momento di scegliere una data per un’escursione le buone ricette venenel Delta, si puntò sul fine settima- te! na del 3 e 4 Maggio. Scelta azzec- Presso la Casa del cata perchè il clima ci è stato subi- Polesano ho recapitato un mio dono: una Madonna stilizzata ideata e realizzata con le mie mani, che troverà un adeguato col- tecipanti sono già pronti a ritornare locamento in un ambiente in Polesine. della costruzione. Non mi resta che ringraziare tutti E proprio qui abbiamo appre- coloro che hanno aderito all’iniziaso che presto partiranno i tiva, le autorità di Taglio di Po, i lavori per il raddoppio della responsabili dell’Associazione possibilità di alloggio: un’ot- Polesani nel Mondo di Rovigo ed il tima idea sostenuta con tena- sindaco di Candelo che ci segue cia dal presidente don con molto affetto. Un abbraccio a Valentino. tutti. Terza tappa - molto attesa Danilo Lazzarini anche in considerazione dell’ora - il to favorevole. pranzo di pesce presso il ristorante Partenza da Candelo (Biella) alle 5.30 con prima destinazione Taglio “Camino d’oro” di di Po, il mio paese natio, come da Rivà sulla sponda siniaccordi col sindaco Margaret stra del Po di Goro. Crivellari. Presso il nuovo edificio Una squisitezza che municipale, a darci il “benvenuto” non si dimentica. c’era il vicesindaco Renato E prima del dolce finaPregnolato che ci ha fatto accomo- le, un tocco di cultura dare nella bella sala del Consiglio polesana con la lettura Comunale. Cordialità,discorsi di alcune poesie interpretate al meglio dal affettuosi e scambio di doni. Seconda tappa la “Casa del polesa- prof. Segantin. Il Castello della Mesola no” di Cà Cappello, dove era ad Al di là del fiume sorge attenderci il prof. Lino Segantin il Castello di Mesola L 8 Maggio - Giugno 2008 Interesse per l'attività associativa e attesa per la ripresa dei lavori della Casa del Polesano resenti i rappresentanti delle fameje di Nichelino, di Beinasco, di Settimo Torinese di Bolzano, di Candelo e di Milano (le altre fameje hanno telefonato per giustificare la loro impossibilità a partecipare ai lavori) il 19 Aprile scorso si è riunito presso la Casa del Polesano di Ca Cappello, il Consiglio generale dei Polesani nel Mondo. Per la sede centrale sono presenti don Valentino, Lino Segantin, Marco Di Lello e Alessandro Vallese. Nella sua veste di presidente, don Valentino ha aperto la discussione parlando della situazione della Casa del Polesano con tutte le non poche difficoltà finora incontrate, informando dell'imminente avvio dei lavori relativi al secondo stralcio che prevede, anche dal lato tecnico, miglioramenti strutturali per consentire maggiore ospitalità e disponibilità ad accogliere giovani legati all'emigrazione veneta impegnati in progetti per la formazione scolastica e socio culturale, su proposta dal comune di Porto Viro. La Casa del Polesano dovrebbe infatti avere una funzione sociale non esclusiva e l'interessamento delle istituzioni dovrebbe appoggiare l'operato della associazione. Marco Di Lello ha illustrato ai presenti i vari progetti che la nostra associazione sta portando avanti con il P patrocinio della Regione Veneto: il viaggio in Australia dei giovani veneti in occasione della visita del Papa in luglio, in settembre un gruppo di anziani del Uruguay verrà in Polesine presso la casa del polesano per visitare anche il Veneto e in novembre, in collaborazione con la Dante Alighieri, avremo anche un gruppo di insegnanti oriundi che parteciperanno ad un corso di lingua italiana in modo da conseguire un idoneo diploma di insegnamento della nostra lingua nel mondo. Sono tutti progetti pilota che la Regione ci affida per la nostra provata competenza. E' anche in stampa una interessante documentazione fotografica sulla nostra emigrazione cui la Regione intende dare ampio risalto con la stampa di apposti c.d. Lino Segantin si è soffermato ad illustrare l'attività editoriale, sottolineando come il nostro periodico sia consultabile anche nel nostro sito internet. Ha lamentato qualche carenza della redazione nel rispettare gli impegni di tempo e di spedizione in modo che il giornale arrivi con più puntualità ai nostri lettori. Ha concluso informando dell'uscita del libro "Il nostro Polesine" che riporta uno spaccato interessante del Riunione nel Delta Consiglio Generale a Ca' Cappello mondo polesano. Alessandro Vallese, nella veste di segretario, ha concluso illustrando il rendiconto dell'anno 2007, facendo notare che la gestione ha riportato una leggera lievitazione delle spese e che gli abbonamenti tendono a non crescere. Ha informato inoltre che il termine previsto per la premiazione di polesani che si sono distinti nella nostra provincia e nel mondo scade il 30 aprile prossimo. Ha pertanto sollecitato ad inviare quanto prima la documentazione necessaria da allegare alle istanze di richiesta dei nominativi indicati. Varie le indicazioni espresse dai consiglieri sui punti trattati e in particolare è da sottolineare la preoccupazione della fameja di Bolzano che vede diminuire i polesani nel proprio club e quindi dovrà coinvolgere anche non polesani e ciò pone problemi perché è stata anche ipotizzata una modifica del nome del sodalizio. In conclusione don Valentino ha accennato al prossimo congresso per il rinnovo delle cariche sociali che potrebbe coincidere con l'inaugurazione della Casa del polesano nella prossima primavera. Alex Vallese 9 Maggio - Giugno ti ut G I O R N A T A D E L L E M I G R A T O mo T et tia p s FICAROLESE ia V Iniziative Polesane 2008 1, 2 - 3 Agosto PANARELLA (Rovigo) *Presso il Circolo la Rosa di Bardella Venerino si terrà la manifestazione in onore dei Polesani nel Mondo. *Ci sarà un Convegno su “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione. *Durante le celebrazioni verranno insigniti con targhe di benemerenza in quanto al lavoro svolto come Emigranti hanno onorato la loro terra di origine. *Contemporaneamente sarà allestita una Mostra Fotografica su Panarella e la sua storia edilizia L’Amministrazione Comunale di Ficarolo, l’Associazione Pro Loco di Ficarolo e l’Associazione Polesani nel Mondo DOMENICA 13 LUGLIO 2008 Giornata di apertura dell 54^ Fiera di Ficarolo, celebreranno la giornata dell’emigrato ficarolese con il seguente programma: Programma * ore 17,00 Accoglienza emigrati presso la Sala Consiliare del Municipio Saluto del Sindaco e delle Autorità, Consegna degli attestati di partecipazione. *ore 18.30 Partecipazione alla S.Messa *ore 19.30 Visita alla mostra di foto inedi te “UN PO... DI RICORDI presso la “Casa Canonica” *ore 20.00 CENA IN PIAZZA per tutti con i Maestri Risottai di Villimpenta *dalle 21 Serata rallegrata dal Gruppo MUSICALLEGRIA di Telestense FESTA DEL GRANO E DELL ’ EMIGRANTE VILLADOSANO Sabato 5 Luglio 2008 L’Amministrazione Comunale di Villadose organizza due giornate dedicate alla storia e alla tradizione. Programma: * ore 18.30 presso sala piano terra municipio inaugurazione mostra fotografica “Villadose in Emigrazione” *ore 21.00 presso Corte Barchessa Musiche e Canti popolari veneti e polesani con il gruppo El Canfin Domenica 6 Luglio 2008 *ore 9.30 presso Sala Europa Premiazione di Emigranti villadosani che hanno onorato Villadose *ore 11.00 presso Chiesa Parrocchiale Santa Messa *ore 13.00 pranzo sociale con prodotti tipici locali polesani e villadosani presenzia il poeta dialettale Gianni Sparapan, intrattenimento con musiche popolari della tradizione contadina polesana *ore 17.00 presso Corte Barchessa inaugurazione Festa del Grano con autorità locali mostra di attrezzi agricoli d’epoca mostra dei mestieri antichi polesani e dei modellini agricoli degustazione gratuita di salumi polesani e pasta polesana con torresan *ore 21.00 Coro “La Vangadizza” con canti popolari polesani 10 Maggio - Giugno 2008 S ono particolarmente contento di scrivere qualche nota informativa sul nostro amico Lorenzo Spoladore, sopratutto per la nostra rivista dei Polesani nel Mondo, per gli amici d'Adria e Rovigo, per gli amici di Milano ma anche per Lui. Lorenzo, nato nel 1924 e quindi Adria: Il teatro in pieno autunno, se lo comunale incontri in Via Solari a Milano vicino all'omonimo parco, mentre passeggia con la Sua Amatissima Signora, che definisce Santa, sembra quasi un giovanotto, anche se denuncia le debolezze fisiche, ma non mentali, dell'età. Ascoltandolo con attenzione sia quando denuncia carenze sociali, sia quando ricorda fatti belli e meno belli della Vita, si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un giovanotto: un giovanotto con alle spalle una vita intensa e sempre impegnata. Spoladore per gli amici è il MAESTRO, perché lo è, anzi lo è doppiamente. Si è diplomato maestro a 19 anni all'Istituto G. Badini di Adria ed ha cominciato ben presto a fare il Maestro sia come Professione durata 42 anni fino alla pensione della Pubblica Istruzione, sia come "Maestro di vita" per tutti e soprattutto per i ragazzi, i giovani. Una vita giovanile difficile come per molti del suo tempo, quando si è diplomato era finito lo Stato Italiano Duomo di Milano con l'otto Settembre, poi le vicende successive della Repubblica Sociale e della guerra civile. Tutto da rifare dopo il 25 Aprile e per Lui orfano di guerra, tutto più difficile. Ma le risorse di Lorenzo erano tante e le ha espletate anche in presenza di fatti difficili. Il 14 Novembre del 51 ruppe l'argine del Po a Occhiobello e tutto il medio e basso Polesine diventò un mare: Lorenzo con i suoi sfollò a Milano, trovò alloggio a Brugherio e cominciò a fare il "Maestro Milanese" e tale è rimasto: milanese anche dopo la pensione, anche se, sempre con Adria nel cuore. Lorenzo non si limitò ad insegnare, Lorenzo è un artista: intensa la sua attività nella Scultura e Pittura partecipando a molte mostre in Europa, ricevendo Premi e Trofei tanto da essere convocato nel 1992 a New York nel comitato d'onore per le manifestazioni del 500mo anniversario della scoperta dell'America. Come educatore diventò pubblicista professionale, importante una sua particolassima Grammatica italiana figurata. Un Artista per forza di cose è anche Poeta e Lorenzo scrive poesie, ne ha pubblicate tante delle quali alcune premiate, oltre a racconti di vita vissuta. Ha scritto un apprezzatissimo libretto sulla psicologia del Bambino che gli è valso la designazione a tenere dei corsi per neo laureati dell'ISEF. Lorenzo ha fatto anche lo sportivo ed è stato un valente arbitro dalla serie C in giù; al servizio dei giovani: lo sport come palestra educativa, arbitro per insegnare la giustizia ai giovani. Nella vita capita il bello, il brutto e il drammatico: la lunga malattia del figlio e la sua morte, è stato il dramma di Lorenzo. Lorenzo oggi scrive per la Repubblica Veneta e per il giornale dei Pensionati. Il dramma non l'ha distrutto ne invecchiato, continua a pensare e scrivere e noi speriamo lo faccia per molto tempo, con la solita carica e la grande esperienza. Grazie Lorenzo, grazie: Maestro Spoladore. Personaggi Un Milanese "Maestro di Adria” Spoladore Lorenzo Nadir Tedeschi 11 Maggio - Giugno 2008 Voto all’estero Il Parlamento rinnovato UNA NUOVA SPERANZA PER I NOSTRI CONNAZIONALI cco, da bravi e disciplinati cittadini, abbiamo fatto il nostro dovere. Il cerimoniale è finito, la prassi democratica e parlamentare è stata rispettata e finalmente, dopo una campagna elettorale estenuante di discorsi, di dibattiti, di confronti e anche di litigi, è stata sotterrata di nuovo l'ascia di guerra. Gli italiani, di nuovo speranzosi, hanno scelto, speriamo per il meglio, il loro nuovo governo. Non applaudiamo né ci rammarichiamo per il risultato. A noi non tocca dare nessun giudizio. Ai nuovi leader diciano solo tanti auguri, sperando che si facciano carico dei bisogni della gente che lavora che ha la necessità di ritrovare subito l'ottimismo e le motivazioni per il proprio sviluppo nella tranquillità sociale, oltre che in quella economina. Speriamo bene anche per i nostri giovani auspicando per loro un lavoro sicuro ed un futuro meno incerto. Sembra che finalmente questo nuovo governo abbia in parlamento l'ampia maggioranza che si auspicava per togliergli l'alibi, ogni pretesto o regola accampata dai numerosi governi precedenti per l'inettitudine o l'incapacità di agire per il bene comune. Adesso la larga maggioranza in parlamento c'è. Adesso non ci dovrebbero essere più alibi. Gli italiani al nuovo governo hanno affidato le proprie sorti con fiducia e anche con un po'di esasperazione, se non di disperazione. Adesso occorre la E RIPARTIZIONI EUROPA 12 volontà e soprattutto l'intenzione di mantenere le promesse. Dopo le tante spine ora attendiamo anche che fiorisca qualche fiore. Adesso è il momento per operare e per dare risposte positive alle legittime aspettative di pacificazione sociale e di miglioramento delle condizioni di vita. Speriamo che ancora una volta gli Italiani non abbiano a doversene pentire. Gli Italiani all'estero hanno anch'essi espresso il loro orientamento politico. Abbiamo sentore che in qualche parte del mondo si è verificata qualche difficoltà, in altre parti si è tentato di manomettere i risultati del voto. Nel complesso però i nostri connazionali all'estero hanno potuto esercitare facilmente questo diritto democratico di esprimere il proprio orintamento politico, per la seconda volta nella storia, pur risiedendo all'estero. Nel numero di Gennaio-Febbraio 2008 di Polesani nel Mondo avevamo commentato la nuova scadenza elettorale auspicando la elezione di persone capaci di fare sentire più alta la voce dei nostri connazionali residenti al di fuori dei confini della Nazione. L'auspicio resta. I neo eletti saranno giudicati per quello che sapranno fare in base al mandato ricevuto. Insieme alle nostre congratulazioni, a loro gli auguri di buon lavoro da parte di Polesani nel Mondo. Adrirom CAMERA DEI DEPUTATI 1 Garavini Laura 2 Narduccio Franco 3 Razzi Antonio 4 Di Biagio Aldo 5 Picchi Guglielmo 6 Farina Giovanni SENATO 1 Micheloni Claudio 2 Di Girolamo Nicola AMERICA MERIDIONALE 7 Merlo Ricardo 8 Angeli Giuseppe 9 Porta Fabio 3 Caselli Esteban Juan 4 Giai Mirella AMERICA SETTENTRIONALE e CENTRALE 10 Berardi Amato 11 Bucchino Gino 5 Basilio Giordano AFRICA, ASIA ,OCEANIA e ANTARTIDE 12 Fedi Marco 6 Randazzo Antonino (Nino) Maggio - Giugno 2008 C iò che ha creato disagio ed un po' di preoccupazione all'approssimarsi della Festa Nazionale della Liberazione, sono state le dichiarazioni alquanto avventate ed improprie di alcuni dei politici di primo piano più in vista, eletti nella recente tornata elettorale. Essi sembravano, dalle loro dichiarazioni, adombrare uno sminuimento dell'importanza della ricorrenza ed un disconoscimento del significato ideale della ricorrenza del 25 aprile per la Nazione italiana. Ai nostri ragazzi e giovani in nessun luogo ed in nessuna occasione si è insegnato veramente a riconoscere le nostre radici nel nostro passato; a volte abbiamo insegnato a mutuare valori ed ideali da altre nazioni, da altre terre. Non li abbiamo mai aiutati a cercare le ragioni del nostro presente di cittadini italiani nella nostra gloriosa storia patria, visto che la Storia, quella con la 'S' maiuscola, è passata spesso anche da queste parti lasciando di sé testimonianze indelebili. Pigri di memorie significative, siamo stati e restiamo ancora pigri di memorie e basta, tanto che oggi quel tessuto connettivo che lega le nazioni che si chiama comune sentire, comuni legami di solidarietà e di cultura, condivisione di sorti e di vicende, non è più riconoscibile e c'è la tendenza all'accaparramento del bottino di ideali, piuttosto che la condivisione. La ricorrenza della festa della Liberazione di anno in anno diventa sempre meno il ritrovare se stessi e l'occasione di rinsaldare i vincoli di solidarietà e di amicizia, nonché di riconfermare la sete di libertà e di unione della Nazione attorno al nucleo storico di valori della Resistenza che sono alla base della nostra Costituzione Repubblicana contro la dittatura e la violenza. Diventa invece l'occasione per un'ulteriore gita di fine settimana, lo stordimento di un viaggio in autostrada, la vacanza ad ogni costo in qualche luogo turistico e climatico della nostra penisola. La stessa cosa capita per ricorrenze storiche non meno significative, ma meno note. Capita per il Primo di Maggio, per il Quattro di Novembre, capita per le date fondamentali del nostro Risorgimento, dove Carlo Cattaneo, il teorico dell'abolizione della pena di morte, viene scambiato per un cantautore e Giuseppe Mazzini per il chitarrista di qualche complesso musicale da balera. Si salva appena Giuseppe Garibaldi di cui forse si ricorda qualcosa, per l'alone di avventuriero e di eroe popolare che avvolge ancora la sua mitica figura di capitano di ventura, ma non si sa nulla o quasi di Cavour che magari si trasforma in un vignaiolo delle Langhe e non piuttosto il grande tessitore dell'unità della nazione italiana. In poche occasioni si ricorda che quest'anno ricorre il 60° anniversario della Costituzione Italiana e della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo dell'ONU. E dei nostri padri dell'Italia repubblicana? Che si sa dire di De Gasperi, di De Nicola, di Saragat, di Nenni, di Pertini, di Togliatti? Nulla o quasi. E che delle drammatiche giornate del terrorismo e di Aldo Moro, il grande statista sacrificato dall'odio e dalla dottrina di morte degli assassini delle brigate rosse?. Non c'è da meravigliarsi. E' la nostra memoria che se ne va, si scarica tutto nel crogiolo della dimenticanza e si rimescola il tutto in una crema limacciosa ed inconsistente. Un popolo che dimentica la sua storia non è popolo che ha futuro, è popolo destinato a scomparire nella notte dei tempi e a non lasciare nessuna traccia. La Resistenza fu un moto spontaneo, istintivo di un popolo che per vent'anni aveva subito, e forse anche accettato, di convivere con una dittatura e che scopriva finalmente che si poteva anche mettere in discussione un sistema politico tanto da ripudiarlo sia come ideale sociale dominante sia come prassi di vita. Nonostante la propaganda del minculpop del regime, quel popolo rimase figlio ed erede di quella terra che aveva dato radice al primo movimento libertario ed alla prima dottrina di solidarietà sociale alla fine del XIX secolo, che sfocerà nella predicazione della fede sociale di Giacomo Matteotti, figlio della terra polesana. La Resistenza fu un grido alto che, come dice Ettore Gallo in un suo articolo del 1977, "si levò dai popoli, quel grido disperato di dolore che avrebbe dovuto segnare nei secoli la fine del fascismo". Non è il caso di andare fieri della nostra tradizione storica se non siamo in grado di dare ai giovani motivo di farla propria e non sappiamo comunicarla e non indichiamo chiaramente il modello a cui la nostra Costituzione Repubblicana si ispira. Ricorre quest'anno il 60° anniversario della Costituzione. La nostra Costituzione si è costruita sui valori storici e sul pensiero non solo degli studiosi della Resistenza, bensì ha fatto propri i principi e gli ideali, di Carlo Cattaneo, di Giuseppe Mazzini, di Vincenzo Gioberti, di Silvio Pellico, di Alessandro Manzoni e di Ugo Foscolo e di tutti gli altri pensatori dell'ottocento e del novecento che Pieto Calamdrei ebbe modo di elencare in un suo memorabile discorso alla Costituente nazionale. Commemorazioni L'EREDITA' DELLA STORIA Adrirom 13 Maggio - Giugno 2008 Un pò di storia Gli anni dell'emigrazione dal Polesine La mancanza di prospettive di lavoro generò l'esodo dei braccianti verso il nascente triangolo industriale essant'anni fa si usciva da una lunga e disastrosa guerra, che aveva lasciato dietro di sé distruzione e miserie. Come sempre, chi ne esce peggio dalle sventure sono i poveri e i deboli, ed una categoria particolarmente debole era rappresentata S la foto mostra una famiglia di braccianti nel 1942 dai contadini. Al mio paese, Trecenta, la forza lavoro era composta da una minima parte di operai occupati presso una fornace di mattoni, qualche dipendente pubblico, non molti professionisti e alcuni commercianti. La maggior parte, circa l'85/90% trovava sostentamento nel lavoro dei campi. I contadini potevano essere suddivisi in proprietari, fittavoli, mezzadri, coloni o "38" e braccianti. Quest'ultima era la categoria più disagiata. I braccianti costituivano la maggioranza, il 50/60% degli abitanti della zona. Il lavoro era precario, nei primi mesi dell'anno veniva assegnata loro della terra, in proporzione al numero dei componenti della famiglia (terra da zappa) che veniva coltivata generalmente a mais (noi lo chiamavamo granoturco), barbabietole o canapa. A maggio, con la stessa norma, era assegnata una quota di terra coltivata a frumento. Quando il grano era maturo, lo mietevano e lo trebbiavano in collaborazione con il proprietario dei campi. A fine annata agraria potevano prendere per sé una quota del grano (il 38% posto in granaio oppure il 33% posto in "crosetta"), sempre poco per soddisfare il fabbisogno della famiglia e un po' di soldi ricavati dalla vendita delle quote di mais, di barbabietole e di canapa. I conti li facevano sempre i proprietari: se erano onesti davano il giusto, ma più spesso i braccianti rimanevano gabbati perché a quei tempi erano in pochi a sapere far di conto. Nella consapevolezza che il solo lavoro della terra non bastava, ogni famiglia si dava da fare come poteva. Io abitavo in quei tempi vicino ad un fiume e ricordo bene quanto era importante la pesca. In ogni momento dell'anno ci si dava un gran da fare con le canne da pesca, reti ed altre attrezzature simili. Se la pesca lungo il fiume era abbondante si poteva anche ricavare qualcosa con la vendita del pesce ai vicini di casa. Un'altra fonte di guadagno era l'allevamento di oche, anatre e conigli, qualcuno possedeva anche un maiale. 14 Comunque sulla tavola spesso non c'era pane a sufficienza e la carne la si mangiava solo la Domenica. Al posto del vino c'era la "graspia", una bevanda ottenuta dalla macerazione in acqua delle vinacce (quel che rimaneva dopo averne estratto il vino). Ricordo che io ed i miei cugini scambiavamo il nostro vino buono con la "graspia", perché piaceva tanto ai bambini, in quanto era più leggera e frizzante. Invece del pane c'erano le patate cotte in vario modo; al posto della carne c'erano le uova o i fagioli e, a volte, nulla. Un grande aiuto arrivava in dicembre quando si poteva macellare il maiale (se non era già stato venduto per pagare i debiti) dal quale si ricavavano i salumi, il lardo e lo strutto. I salumi sostituivano la carne fresca, e quanto erano buoni i cotechini e la minestra fatta col il brodo di cottura! Ma forse era solo la fame a farcela apprezzare tanto. Il lardo insaporiva la minestra, con lo strutto si friggeva, si condiva il pane ed era usato per tanti altri impieghi. A chi oggi è abituato a servirsi nei centri commerciali e negli ipermercati sembrerà ridicolo, ma ai quei tempi ogni famiglia povera si presentava dal salumiere o dal pizzicagnolo con un libretto. La magra spesa, che il capo famiglia od un suo incaricato faceva, non poteva essere pagata subito (non c'erano soldi), ma era registrata in duplice copia sul libretto, uno per la famiglia e uno per il commerciante. Un paio di volte all'anno si faceva la somma e si pagava il debito accumulato. Se non si poteva pagare, spesso il negoziante smetteva di fornire merce ed erano guai: i commercianti, nonostante tutto, erano una categoria potente e La stessa famiglia nel 1964 benestante. emigrata a Milano nei primi anni 50 C r e d o siano chiare le condizioni di vita delle dei braccianti. Nonostante questo, i benestanti dell'epoca li consideravano dei fannulloni e degli attaccabrighe. Ancora oggi mi chiedo come si potesse pretendere dai braccianti un atteggiamento sottomesso, visto che la loro vita era piena di debiti, fame, miseria e sfiducia: arrivare alla fine della giornata con del cibo per la cena era la loro massima aspirazione. Data la situazione, le masse contadine incominciarono a far scioperi e a manifestare. Lo sciopero che ho più impresso nella memoria è quello del maggio del 1948: iniziò il 5 e finì il 29. Lo ricordo bene per due motivi. Per prima cosa rammento delle terre incolte e dei raccolti compromessi, dei muggiti delle vacche in stalla che nessuno mungeva. E quel che è più grave ricordo un giovane assassinato con un colpo d'arma da fuoco. Le Maggio - Giugno 2008 Il Nostro Polesine Una pubblicazione voluta dall’Associazione Polesani nel Mondo per stimolare occasioni di visitazione e conoscenza del territorio polesano on la bella stagione si mettono in programma escursioni e piacevoli iniziative di evasione ed anche di conoscenza del territorio. Capita dunque con un ammirevole tempismo la realizzazione di un nuovo bel libro dedicato alle conoscenze ambientali con particolare riferimento al mondo animale. Si tratta del "Quaderno Faunistico del-a Provincia di Rovigo", una pubblicazione edita dalla Provincia, rivolta al turista, ma anche allo studioso, al ricercatore e al fotografo, recentemente presentata a Rovigo, presso palazzo Celio. Uno "strumento di divulgazione - così definito dal vice presidente Gino Sandro Spinello - e di approfondimento dei diversi e complessi ambienti naturali del territorio polesano e della fauna che li popola". Divisa in due parti, la pubblicazione, che ha impegnato gli assessorati alle Attività Produttive e al Turismo, descrive le sei principali tipologie ambientali, dai fiumi alle valli, dalle lagune alla campagna, mentre nella seconda, più tecnica, offre informazioni faunistiche fino alla check-list delle specie. Assieme ai testi, sei poesie a tema per ogni ambiente di autori polesani, sei tavole a colori e le immagini di fotografi italiani. Il volume si conclude con otto itinerari inseriti in quattro pratici pieghevoli, con cartina di riferimento, informazioni e consigli per chi fisicamente andrà alla scoperta di quanto viene descritto nel libro che condensa oltre 10 anni di ricerche faunistiche con particolare riferimento all'area del delta. I testi sono di Emiliano Verza, le immagini di Gastone Pivatelli, i disegni di Lorenzo Cogo. La pubblicazione patrocinato dall'ente Parco si è avvalsa del contributo del Gal Polesine delta del Po ed il cofinanziamento dell'Unione Euroepa. Il testo è reperibile presso l'ufficio Iat (informazioni accoglienza turistica) di via Dunant di Rovigo. L.S. C squadre di Polizia raggiunsero il paese in preda ad un caos infernale, nel mezzo del quale si udirono degli spari ed un giovane di nome Evelino Tosarello cadde morto. Avevo solo dieci anni ed il fatto mi colpì molto, e ancora adesso mi chiedo perché deve sempre morire qualcuno prima che si risolvano i problemi. Seguirono altri scioperi, venne l'alluvione del Polesine nel 1951, la miseria crebbe e molte famiglie dovettero emigrare verso la Lombardia ed il Piemonte. I paesi si spopolarono, il mio passò da 8.000 abitanti a circa 3.000. Per chi è emigrato, i primi momenti sono stati duri, c'era lavoro ma non c'erano le abitazioni, c'era difficoltà di inserimento e nostalgia per la terra lasciata. Ma ne è valsa la pena. Tra quanti hanno lasciato il Polesine ta suscitando curiosità ed interesse il volume "Il Nostro Polesine" realizzato da Lino Segantin per l'Associazione Polesani nel Mondo. "Un'opera che dà visibilità all'Associazione e ne consolida il prestigio", ha detto soddisfatto don Valentino, sottolineando l'importante finalità che si propone la pubblicazione: far conoscere il Polesine sotto il nuovo profilo di terra di interesse turistico culturale, un'ottica fino a qualche anno fa del tutto ignorata. Già alcuni Comuni del Polesine hanno manifestato disponibilità per iniziative di presentazione del volume ed il p r e s i d e n t e dell'Associazione ha assicurato di poter fare affidamento anche sulle fameje e sui gruppi organizzati dei Polesani in Italia e all'Estero per diffondere l'opera: un libro di 160 pagine, con una grafica curata e una buona scelta delle immagini, che presenta interessanti aspetti in grado di stimolare occasioni di visitazione e conoscenza del territorio polesano. "Il titolo - ha detto da parte sua l'autore Lino Segantin nasce dalla consapevolezza che il sentimento di appartenenza al territorio polesano non è proprio dei soli residenti, ma è fortemente sentito anche da moltissimi di coloro che per vari motivi hanno lasciato la terra di origine. E negli ultimi tempi, grazie alle molteplici iniziative di valorizzazione avviate in vari ambiti, si guarda con maggior simpatia alla terra tra l'Adige ed il Po. Il titolo ha dunque anche il valore di un auspicio, affinché "il nostro Polesine" possa prosperare valorizzando al meglio le proprie potenzialità". S Recensioni LA FAUNA DEL POLESINE Una nuova interessante pubblicazione realizzata dalla Provincia di Rovigo anche alcuni miei amici d'infanzia: si sono sistemati, hanno comprato l'appartamento, hanno fatto studiare i figli, si sono presi i loro meritati periodi di vacanza. Quando partirono, erano considerati fannulloni e straccioni, ma con la loro forza di volontà ed il ritrovato entusiasmo, hanno contribuito al miracolo economico degli anni '60. Sono partiti piangendo, ora tornano con i capelli bianchi ma con la soddisfazione di chi si è realizzato. Sento il dovere di ringraziarli perché con la loro partenza hanno consentito anche a chi è rimasto di vivere e migliorare. Loro hanno avuto coraggio hanno capito che la terra polesana era troppa piccola e avara per sfamare tutti. Buone Vacanze Vacanze a tutti i Polesani Guido Rizzati 15 Maggio - Giugno 2008 Iniziative Il saluto del Vescovo ai Polesani di Torino e Nichelino Apprezzato il ruolo sociale dell’Associazione Furlan. "Anch'io provengo da una famiglia di emigranti - ha detto il vescovo - infatti mio padre è dovuto emigrare, seppur per brevi periodi, all'estero per motivi di lavoro e quindi capisco appieno le motivazioni, le difficoltà e gli stati d'animo di chi è costretto a lasciare la proIl Vescovo all’uscita della Chiesa pria terra". a qualità della vita dipenDopo la tappa torinese la de dalle relazioni perso- delegazione polesana è stata nali che ognuno di noi ospite della Fameja di ha". Con queste parole mons. Nichelino, dove il presidente Lucio Soravito de Franceschi, Roberto Bottin, il vicepresidenvescovo della Diocesi di Adria- te Luciano Mancin e il segretaRovigo ha salutato i referenti delle rio Evelino Andreolli e con la fameje polesane di Torino e collaborazione dei soci e simpaNichelino in occasione della visita tizzanti hanno accolto il vescocondotta assieme a don Valentino vo e don Valentino. Tonin, presidente dell'associazione "Un grazie va ai nostri refePolesani nel mondo di Rovigo. renti polesani di Torino e di Incontri cordiali, quelli del Nichelino - ha detto don Valentino Tonin - per tutto quello che fanno per mantenere vive le tradizioni attraverso il lavoro associativo che assume un importante ruolo sociale e di aggregazione". Il lavoro delle associazioni degli emigrati svolge, infatti, un'importante funzione aggregativi e sociale soprattutto nei grandi centri abitati e nelle Mons. Lucio riceve la targa metropoli dove l'alta densità dell’Associazione di Nichelino della popolazione porta ad un vescovo con la comunità polesana, isolamento delle persone. veneta e triveneta residente in I giovani sono sempre l'elemenPiemonte nel corso dei quali mons. to sul quale il vescovo ha posto Sotavito de Franceschi ha potuto attenzione come elemento fondaconoscere e toccare con mano l'in- mentale per il ricambio generatensa attività che le associazioni zionale ed ha potuto apprezzare la svolgono per mantenere vivo il partecipazione di molti scout legame sociale e culturale con la durante le messe, celebrate dal propria terra d'origine. vescovo stesso e concelebrate da A Torino, ricevuto dai responsa- don Valentino, rispettivamente a bili Giulietto Ferro e da Vincenzo Torino e Nichelino. Scaglione, il vescovo ha visitato la "Siamo veramente onorati di sede di Corso Francia e l'adiacente aver ospitato nella nostra sede sede dei "friulani" del Fogolar monsignor Lucio Soravito de L 16 Franceschi - hanno spiegato Giulietto Ferro e Vincenza Scaglione di Torino - per dimostrare che la nostra comunità è sempre viva e attenta all'attività sociale rivolta soprattutto verso i propri soci polesani, piemontesi ma soprattutto italiani". Per la sede di Nichelino Roberto Bottin ha illustrato al vescovo della Diocesi di Adria - Rovigo le nume- Soci di Nichelino a pranzo con il Vescovo e Don Valentino rose attività promosse dall'associazione che nel comune della provincia di Torino è uno dei circoli più importanti ed attivi con numerose iniziative sportive, musicali e sociali, tanto da conquistarsi la stima anche delle istituzioni locali con la presenza, all'incontro, del vice sindaco e di assessori dell'amministrazione comunale. Marco Di Lello Il Vescovo riceve il libro dal Vicesindaco Maggio - Giugno 2008 l ruolo delle Conferenze dei Sindaci e la rete di collaborazioni nelle comunità locali governare l'integrazione sono stati al centro di un seminario a Mestre (Venezia), organizzato dalla Regione in collaborazione con Italia Lavoro, nell' ambito del programma regionale di iniziative ed interventi in materia di immigrazione. All 'incontro, voluto e presieduto dall' assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, hanno partecipato i rappresentanti di quasi tutte le 21 Conferenze dei Sindaci del Veneto e i referenti dei Programmi di Integrazione sociale e scolastica di cui le Conferenze dei Sindaci sono titolari. In continuità con quello precedente -ha detto De Bona -il nuovo piano triennale 2007-2009 della Regione in materia di immigrazione ha confermato l'integrazione sociale e scolastica come una delle aree prioritarie di intervento. L'obiettivo è di sostenere le realtà locali (enti, istituti scolastici e associazioni) che attivano programmi rivolti specificatamente ai minori e alle donne immigrate e finalizzati al potenziamento della informazione, formazione, mediazione culturale e del dialogo tra le culture. I minori e le donne immigrate -ha fatto rilevare De Bona -sono stati individuati come componenti della popolazione immigrata stabilizzata da privilegiare e sostenere per migliorare i livelli generali di integrazione. nel Veneto gli alunni stranieri sono passati da circa 10.000 del 1998/99 a circa 67.000 a dicembre 2007, di 155 nazionalità. Ne derivano -ha concluso De Bona -molte aree di bisogno su cui intervenire sviluppando, come è stato fatto con risultati positivi in quest'ultimo triennio, progettualità territorialmente condivise in concorso con le istituzioni scolastiche, il mondo associativo e gli altri enti e organismi pubblici e privati. I rappresentanti delle Conferenze dei Sindaci hanno sottolineato i punti di forza emersi nella programmazione 20042006: il coinvolgimento di tutti i comuni della Conferenza e l'integrazione delle attività con i Piani di Zona locali. Anche i rappresentanti delle associazioni degli stranieri hanno evidenziato la positività del Programma di Integrazione socialeastica della Regione e la necessità di migliorare la collaborazione tra istituzioni locali e associazionismo straniero, attraverso la conoscenza reciproca. Dalla discussione è emersa l'esigenza di garantire continuità alle azioni finanziate, di collegare gli interventi delle conferenze dei sindaci con quelli delle Province in tema di apprendimento della lingua Italiana e della formazione. l Dalla Regione IMMIGRAZIONE. CONFRONTO SUL RUOLO DELLE CONFERENZE DEI SINDACI NASCE A ROVIGO UN SALONE NAZIONALE DEDICATO A DELTA E LAGUNE ecuperare la civiltà dell 'acqua: è questo, in sintesi, il messaggio emerso nell’ambito dell’iniziativa “Terre d’'Acqua", evento dedicato all 'ambiente dei delta, alle acque dolci e salmastre che si è aperto con un convegno incentrato sullo stato di salute del Po. Presente l'assessore regionale al bilancio e alla pesca Isi Coppola e il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese, la manifestazione è stata organizzata da Slow Food Italia in collaborazione con la Regione del Veneto e con il sostegno della Camera di Commercio di Rovigo, del Parco Regione Veneto del Delta del Po e dei tre Consorzi di bonifica polesani. Il Salone è il naturale sviluppo del progetto realizzato nel 2007 dall 'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno, in occasione del quale 150 studenti sono stati protagonisti di un viaggio in bicicletta lungo il Po. Durante il convegno di apertura si è parlato della condizione attuale del fiume, sottolineando come tutti devono contribuire al miglioramento della sua qualità complessiva. A questa anteprima del Salone, che avrà cadenza biennale, hanno partecipato anche rappresentanti provenienti da Spagna, Grecia, Romania ed Egitto. Il presidente regionale dell 'associazione, Gino Bortoletto, ha sottolineato che "Terre d'Acqua" è la prima manifestazione nazionale di Slow Food realizzata nel Veneto. Da parte sua l'assessore Coppola ha ricordato la collaborazione in atto da tempo tra Regione e Slow Food, tanto che il Veneto ha adottato in Brasile tutti i "presidi" Slow Food creati per proteggere le produzioni locali. Il Salone di Rovigo è stato pensato per valorizzare un territorio unico come quello del delta del Po, che è principalmente veneto. L'assessore ha detto che contribuirà ad accendere un riflettore sul polesine, che merita di essere valorizzato di più. Ha concluso rimarcando la risposta convinta e piena di entusiasmo delle istituzioni e di tutti i soggetti polesarli interpellati per sostenere l'iniziativa. Burdese ha fatto presente che la salute del Po ha un'incidenza che va ben oltre il suo stesso bacino. Ha inoltre messo in evidenza come le recenti precipitazioni abbiano messo a nudo una situazione che vede il fiume ridotto a discarica a cielo aperto e di questo tutti abbiamo responsabilità. E' quindi necessaria una visione "ecosistemica" per affrontare le problematiche ambientali del fiume da un lato e dall 'altro il tema di uno sviluppo turistico sostenibile. "Terre d'Acqua" -ha detto Burdese -potrà quindi essere l'occasione per fare squadra e mostrare i risultati positivi che si possono ottenere. Durante il convegno di apertura è stata presentata anche l'attività dell 'associazione Delta Med, che raccoglie i delta del mediterraneo, e che sta promuovendo ora un logo per uno dei prodotti più tipici di questi ambienti: il riso. Il Salone di Rovigo, ha presentato un'area mercato con produzioni ittiche e ortofrutticole, un’enoteca di vini veneti e un’area dedicata ai produttori artigianali di birra. Specialità alimentari e gastronomiche della tradizione polesana sono proposte al pubblico da ristoratori locali. R 17 Maggio - Giugno 2008 Dall’Argentina CIRCOLO VENETO DI SANTA FE’ Associazione di aggregazione sociale li, la settimana del cinema veneto è stata apprezzata da una numerosa platea di italiani e non solo, grazie alla promozione congiunta del locale circolo del cinema di Santa Fe, sempre molto attivo nella divulgazione del cinema italiano. "Sono molto contento di aver conosciuto la comunità veneta di Santa Fe, tutti i soci e soprattutto i giovani - ha detto Marco Di Lello - con i quali ho potuto parlare anche di future attività culUno scorcio della città di Santa Fè turali che valorizzano il nostro o spirito italiano e venepatrimonio storico to respira nella città di e culturale italiano Santa Fe, in Argentina, e veneto". dove per la prima volta è approIl circolo veneto data la "Settimana del cinema di Santa Fe rappreveneto", promossa dal Cava e senta un importandall'Accademia Veneta dello te punto di riferiSpettacolo di Rovigo grazie al mento per gli contributo della Regione Veneto, oriundi veneti e assessorato ai Flussi Migratori. non solo della città Un ciclo di film, quello preargentina capoluosentato a Santa Fe, che ha previgo dell'omologa sto la proiezione di "Vajont" di provincia. Oltre ai Renzo Martinelli, "La giusta veneti sono molto distanza" di Carlo Mazzacurati e Alcuni rappresentanti all’incontro in Argentina attivi anche i friuladi "Signore e Signori" di Pietro ni del "Fogolar Germi. che ha potuto presentare i film e Furlan", che anch'essi catalizzaTre aspetti del Veneto di ieri e conoscere da vicino no presso la loro sede numerose la vita della comu- persone ed attività. "Sono molto contenta di aver nità veneta ed italiana nella città ospitato la Settimana del cinema veneto - ha spiegato Ivana argentina. "Ringrazio in Quarati - che grazie alla Regione modo particolare Veneto e all'assessore Oscar De Ivana Quarati che Bona ci ha permesso di offrire un rappresenta i giova- momento di grande cinema bella ni veneti nel circolo nostra città". Nel nome del cinema quindi, veneto di Santa Fe, che ha lavorato in la cultura veneta ed italiana ha modo ineccepibile portato nella città argentina per curare tutti gli nomi illustri del panorama cineaspetti organizzativi matografico nazionale.Con la Il Vicepresidente dell’Associazione Polesani della manifestazione proiezione di film di interesse nel Mondo in visita alla cittadina di Santa Fe’ - ha detto Marco Di sociale, storico e di cronaca nera Lello - con la partecipazione e di si è cercato di dare risposte ai di oggi, rivisitati attraverso il altri giovani argentini di origina molti perchè rimasti nell’ombra. cinema per un approfondimento veneta". sulla società che cambia dagli Oltre agli incontri istituzionaMarco Di Lello anni Sessanta ad oggi. L 18 Grazie alla collaborazione del Circolo Veneto di Santa Fe, presieduto dal veronese Nicolò Pettinati, la settimana del cinema veneto ha ospitato Marco Di Lello, promotore dell'iniziativa e vice presidente dell'associazione Polesani nel Mondo di Rovigo Maggio - Giugno 2008 CON UN TATUAGGIO NEL CUORE opo il mio congedo dall’aeronautica militare, all’età di 23 anni su richiesta delle ferrovie canadesi un numeroso gruppo di giovani Veneti è partito per il Canada. Vita non facile, voglio segnalare il mio primo incontro nella foresta, dopo qualche settimana ho avuto un incidente sul lavoro al mio piedone. I miei colleghi mi hanno seduto su una catasta di travi, e hanno continuato il duro lavoro portandosi dalla mia vista lungo la ferrovia. Mentre aspettavo il loro ritorno dopo le 12 ore di lavoro giornaliero, guardavo gli orsi, lupi e molti altre specie di animali attraversare i binari.Io ero solo indifeso nel fitto bosco a centinaia di km da ogni umanità, quel giorno era il mio compleanno. Sei mesi dopo la guarigione mi sono spostato a Winnipeg città capitale del Manitoba dove ho vissuto per 9 anni: ho lavorato nell’edilizia ed altri vari lavori per poi seguire dei corsi di disegno, lavorando circa 12 anni come disegnatore architteturale. Con l’aiuto di mia moglie Flora abbiamo poi intrapreso la vita del commercio aprendo un negozio di ferramenta. Arrivati ad un certo successo, Dal Canada S.O.S. per la mia cittadinanza italiana perduta D meravigliosi nipoti non possiamo essere più ricchi e fortunati, e di ciò ringraziamo Dio. Da ben quarant’anni stò ritornando ogni altro anno a Taglio di Po, il mio paese natale tanto amato e sognato, dove la mia famiglia Pregnolato (Blin) eMarangoni sono stati tra i primi bonificatori e fondatori di Taglio di Po. Io personalmente posso assicurare di conoscere profondamente la storia e storie Tagliolesi. La Famiglia Bellini con i loro nipoti dopo circa 5 anni abbiamo venduto per poi proseguire per 25 anni la carriera di agente immobiliare. Ho oltrepassato la soglia di 50 anni. In Canada abbiamo due figli Luigi e Marco, fortunatamente sposati con 5 Certo non stò cercando riconoscimenti per il mio lavoro svolto: ho già avuto tanto dalla vita e dal paese dove vivo. Dove sono nato ho avuto l’onore nel febbraio 2008 di ricevere dal comune di Taglio di Po, firmato dal sindaco, un documento (con più di qualche errore) comunicazione di perdita cittadinanza italiana: non male come riconoscenza dei miei 50 anni di emigrante dalla madre patria! Mi domando quale madre per via legale vuol disfarsi dei propri figli! Sono milioni in tutti i continenti. Quando si parla di Italianità posso assicurare che persone come me non la perdono: abbiamo un tatuaggio nel cuore Nessun politico o burocrate può cancellarla. Il mio orgoglio di essere italiano ha determinato la mia decisione di licenziarmi dal primo posto di lavoro ottenuto in Canada, a causa di una scelta discriminante fatta dal mio superiore: Ho chiesto i miei documentia fine giornata e mi sono licenziato. In Italia sono stato privato della mia cittadinanza e perciò faccio un appello: Chi trova la mia cittadinanza me la ritorni. Da qualche anno con le nuove leggi sono un pò confuso. Con la Bossi Fini, che non conosco bene, un clandestino potrei esserlo pure io, mi devo guardare alle spalle? Da casa mia spesso seguo Porta a Porta, non voglio più fare il furbo o furbetto, parole imparate da quel programma, personalmente vi posso garantire le mie mani sono veramente PULITE. Cordialmente Ugo Bellini 19 Film del veneto alla "I^ e del Polesine Settimana del sotto i riflettori Veneto" a Mar del Plata in Argentina P roiezioni di film, concerti corali e momenti culturali gli argomenti del nutrito programma realizzato da Marco Di Lello, presidente dell'Accademia Veneta dello Spettacolo di Rovigo e da Marcelo Carrara, referente della comunità veneta della comunità marplatense. Al taglio del nastro della kermesse, al Teatro Radio City, l'assessore regionale ai Flussi Migratori, Oscar De Bona, accompagnato da una delegazione composta da Alessandro Ferlin e Gabriella Furegato, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura del Comune di Lendinara (RO) e da Mariano Gazzola, presidente del Comitato delle associazioni venete dell'Argentina e da Claudia Stella che ha curato la traduzione dei testi e la segreteria organizzativa a Buenos Aires e a Mar del Plata. A far da cornice alla manifestazione il coro "Monti dei Soli" di Sospirolo (BL), giunti a Mar del Plata per la cerimonia di inaugurazione e dell'orchestra giovanile veneta della provincia de La Pampa (Argentina). "Un momento per approfondire i nostri legami culturali e valorizzare il rapporto umano con i nostri emigrati in argentina - ha spiegato De Bona - grazie anche ad iniziative che, come questa, promuovono il nostro cinema e la conoscenza dei nostri luoghi regionali". Giunta alla terza edizione, la settimana del cinema veneto quest'anno è rientrata in una programmazione più ampia che ha permesso di realizzare un cor- poso calendario di appuntamenti ai quali ha preso parte anche la conduttrice Rai, Francesca Alderisi, di "Sportello Italia". Per tornare alla parte più propriamente cinematografica, per la "I^ Settimana del Veneto" è stato presentato il film "Vajont" di Renzo Martinelli a seguire è stato proiettato "Porzus", lungometraggio firmato sempre da Martinelli. Seguite poi da "Signore e Signori" di Pietro Germi, girato a Treviso, che la platea di Mar del Plata ha visto nella versione originale restaurata per finire con"La giusta distanza", ultima fatica di Carlo Mazzacurati, interamente ambientato nel delta del Po, in provincia di Rovigo. "Non poteva mancare un riferimento al nostro Polesine - ha spiegato Marco Di Lello dell'Accademia Veneta dello Spettacolo di Rovigo - in occasione di questa importante manifestazione culturale che vede il Veneto protagonista sotto diversi aspetti ed in particolare, nell'edizione di quest'anno, abbiamo scelto film che hanno affrontato aspetti della cronaca nera come il disastro del Vajont o l'eccidio di Porzus". "In Polesine possiamo vantare una grande attenzione per la cultura e per lo sviluppo del turismo - ha spiegato il sindaco di Lendinara, Alessandro Ferlin non solo nel nostro Comune sotto il profilo religioso con il nostro importante santuario della Madonna del Pilastrello, ma in tutto il territorio con strutture di accoglienza come la casa del Polesano, nel delta del Po, dell'associazione Polesani nel mondo". "Siamo molto lieti di aver instaurato con l'Accademia veneta di Rovigo un accordo di programma che ci lega, come Cava (Comitato delle associazioni venete dell'Argentina), per la promozione di iniziative culturali e cinematografiche - ha detto Mariano Gazzola - e ci auguriamo che questo appuntamento ne possa generare altri in cui anche i giovani veneti possano trovare spazi ed interesse". Nel calendario delle proiezioni anche una sezione dedicata al cinema argentino con una serie di lungometraggi e cortometraggi di giovani autori argentini curata da Miguel Monforte, direttore del Festival de Cine Indipendente di Mar del Plata che presenterà, giovedì prossimo il film "Cartas a Malvinas" di Rodrigo Fernandez. Dopo la tappa a Mar del Plata, le presentazioni continueranno nella città di Santa Fe, dove in collaborazione con la locale associazione veneta, i film saranno presentati alla comunità veneta, italiana ed argentina, concludendosi il 30 maggio. M.D.L.