ANNO XXXVI I N. 3
Maggio - Giugno 2008
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via T. Fraccon, 11 - 45100 ROVIGO (I) - Tel. e Fax (0425) 21031 Spedizione in A.P. / 40% - Comma 27 - Art. 2 - Legge 549/95
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Mons. Lucio Soravito De Franceschi Vescovo di
Adria - Rovigo dal Piemonte saluta tutti
I POLESANI NEL MONDO
FONDATO NEL
1970
L'enogastronomia veneta per il Brasile
Un gruppo di ragazzi del Rio Grande per un mese ospiti a Porto Viro.
Solenne la manifestazione di consegna degli attestati di frequenza
' iniziata in modo solenne la cerimonia conclusiva del progetto
di interscambio tra Porto Viro e Veranopolis (Brasile) avente
per oggetto un corso enogastronomico destinato ad un gruppo
di giovani dello Stato del Rio Grande do Sul, prossimi gestori di imprese legate alla ristorazione e alla vinificazione. I due inni nazionali, quello
brasiliano per primo in onore degli ospiti, seguito da quello italiano,
hanno creato il clima delle grandi cerimonie: tutti in piedi, la mano sul
cuore, a suggellare l'importanza di un evento fatto di stima, fiducia,
impegno e collaborazione tra entità lontane.
E voglia di crescere nel comune nome del Veneto: quello italiano di
ieri e di oggi, e quello nato nel Sud del Brasile, costruito dalle migliaia di
emigrati di fine Ottocento e via via sviluppatosi con l'apporto delle generazioni successive, senza mai dimenticare le radici iniziali.
Un momento della consegna
Giovedì 29 maggio,
degli attestati
presso la sala del
Centro Salesiano "San Giusto" di Porto Viro, si è svolta dunque la cerimonia della consegna degli attestati conclusivi del corso avviato giusto
un mese prima basato sull'enogastronomia veneta, portato a compimento grazie alla collaborazione di varie associazioni venete e brasiliane e soprattutto in virtù del finanziamento della Regione Veneto.
Cerimoniere della manifestazione l'assessore Alessandro Tessarin,
che ha ricordato i forti legami costituitisi fin dal febbraio del 2004 con
l'avvio del gemellaggio tra il Comune di Porto Viro e quello di
Veranopolis, sottolineando il clima di fratellanza istaurato con i giovani
riograndesi, che per un mese hanno soggiornato nel territorio comunale, alloggiati presso la Casa del polesano di Ca' Cappello e accolti per il
corso di formazione presso il Centro ENAIP di Porto Viro.
L’ intervento di Don Valentino
Piena soddisfazione per l'importante operazione di formazione culturale e di rinvigorimento dei rapporti con la città brasiliana gemellata ha
espresso il sindaco Doriano Mancin che ha ringraziato sentitamente
l'assessore alla Regione Isi Coppola per il sostegno determinante
dato all'iniziativa. Da parte sua l'assessore Coppola ha sottolineato
l'importanza dell'evento nell'ambito delle relazioni tra la Regione
Veneto e lo Stato del Rio Grande, evidenziando come il gemellaggio
tra Porto Viro e Veranopolis sia il più proficuo e affidabile tra quanti
avviati nell'ambito del Veneto.
Il vicesindaco Geremia Gennari, che ha parlato anche come referente del Parco del Delta del Po, dopo aver elogiato l'iniziativa, ha
avanzato una proposta per uno studio di salvaguardia ambientale
che veda la collaborazione dell'Università di Venezia e quella di
Caxias del Rio
Grande do Sul.
Gruppo di giovani partecipanti al corso
Il direttore del
Centro Enaip di
Porto Viro si è poi soffermato sull'importanza del corso, evidenziando
l'impegno nella frequenza manifestato dai giovani che porteranno in
Brasile aggiornate ricette della cucina veneta.
Infine don Valentino, dell'associazione Polesani nel Mondo ha manifestato il proprio compiacimento per l'importante iniziativa, sottolineando l'importanza della fraterna collaborazione che si è istaurata tra
le due comunità nel nome del Veneto: collaborazione che va tenuta
viva anche facendo riferimento alla comune fede che ci qualifica come
figli di Dio.
L'importante manifestazione, che è stata allietata da applauditi interventi canori di Eliana Pregnolato, si è conclusa con la consegna degli
L’ultimo saluto al gruppo di giovani
attestati e con un pranzo all'insegna della tradizione veneta, servito
nel cortile di Cà Carnera
negli accoglienti locali di Ca' Cornera: un'occasione per un affettuoso
saluto e la consegna da parte del sindaco Mancin di un gagliardetto con
lo stemma del Comune di Porto Viro a tutti i partecipanti.
Lino Segantin
E
Maggio
Giugno
2008
Polesani nel Mondo
Bimestrale dell’Associazione
Polesani nel Mondo
Direttore Responsabile:
Valentino Tonin
La Chiesa Italiana presente fra gli emigrati
a grande emigrazione Veneta
- Italiana è incominciata nel
lontano 1876.
La motivazione è unica: la miseria, la
fame. I partenti spiegano “Non se viveva più. Se moriva... sarà quel che sarà”
Dal Veneto sono partiti dall’876 al
1970 oltre tremilioni e trecento mila
veneti.
Una volta non c’erano i partiti e neppure le autorità nazionali a regolamentare e controllare l’afflusso verso le
Americhe.
Chi legge la dolorosa storia trova
scritto che qualche vescovo e parecchi
sacerdoti si sono imbarcati e sono
andati a condividere delusioni e speranze di chi cercava pane.
Gli uomini di Chiesa sono diventati
quasi subito capifila. La loro missione
non è stata solo aiutare i fratelli nella
fede, ma svolgere i ruoli di assistenti
sociali e di mediazione fra gli emigrati
L
di poco cultura, e le nuove realtà sociali territoriali.
Oggi stesso sono ancora presenti
all’estero 450 “missioni cattoliche” con
sacerdoti, suore e laici impegnati, non
più come un tempo, ma ugualmente
utili ad aiutare ad inserirsi nella nuova
cultura chi si trovasse in ritardo o non
capace di fare un cammino nuovo, pur
conservando la propria identità socioreligiosa.
O Voi tutti che avete inciso nel DNA
l’Italia, Vostra terra di origine, sappiate
che noi vi portiamo nel cuore non solo
come italiani ma come fratelli, gli italoaustraliani al calar del sole dicono: ciao
sole saluta gli italiani, noi contraccambiamo dicendo al tramonto “ciao
sole ricambia i saluti ai nostri fratelli
residenti in Australia.
Redazione:
Marco Di Lello
Adriano Mazzetti
Adriano Romagnolo
Anastasia Ghirardini
Alessandro Vallese
Capo Redattore: Lino Segantin
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Aut. Trib. Rovigo n. 151/2 del
10/10/1972
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Stampa Periodica:
c/o Presidenza del
Consiglio dei Ministri
n. 1180 del 15 febbraio 1977
GLI ARTICOLI FIRMATI
IMPEGNANO SOLTANTO
GLI AUTORI
FUSIE
FEDERAZIONE UNITARIA
STAMPA ITALIANA
ALL’ESTERO
Enogastronomia
pag. 2
Commemorazioni
pag. 13
Bolzano e Piemonte
pag. 4/5
Un pò di storia
pag. 14
Piemonte
pag. 6/7
Idem e recensioni
pag. 15
Idem
pag. 8
Incontro con Nichelino
pag. 16
Riunione
pag. 9
Regione
pag. 17
Iniziative Polesane
pag. 10
Incontro a Santa Fè
pag. 18
Personaggi illustri
pag. 11
Dal Canada
pag. 19
Voto all’estero
pag. 12
Cinema Argentino
pag. 20
copertina
I Polesani
con il Vescovo
Vescovo
Maggio - Giugno
2008
Da Bolzano
UN MARE DI APPLAUSI PER I BONTEMPONI
A Bolzano, presso il teatro Cristallo, auspice il locale Club Rodigino,
si è esibito con rinnovato successo il Gruppo di Bottrighe
a registrato il tutto esaurito in ogni ordine di
posti il nuovo teatro Cristallo di Bolzano in
occasione della performance del gruppo folkloristico di Bottrighe "Bontemponi & Simpatica
Compagnia". Il sodalizio ha presentato il suo nuovo
spettacolo 2008 "…l'è ancora ganxega", tratto dal titolo
del suo ultimo disco costituito da cante e ballate della più
genuina tradizione polesana, ricevendo un mare di
applausi.
Per la sesta volta nel capoluogo altoatesino il gruppo
bassopolesano è stato ospite del Club Rodigino affiliato
all'associazione Polesani nel Mondo ed è stato l'ennesi-
H
mo successo. Vivissimi i complimenti da parte dei dirigenti dell'associazione e delle numerose autorità intervenute allo spettacolo.
Prima del termine della serata il presidente del Club,
Nazzareno Veronese, con il vice Renzo Lovato ed il
segretario Franco Bozeni, hanno consegnato ai
Bontemponi un artistico piatto in cristallo con lo stemma
della città a nome del sindaco di Bolzano ed altri presenti.
Da parte invece dei Bontemponi, il presidente Roberto
Marangoni ha ricambiato con il nuovo terzo cd, calendario ed una cesta, ben preparata da Monica Grandi, di
prodotti tipici del territorio deltizio tra cui l'esse adriese,
riso e miele del Delta, marmellate biologiche, aglio adriano, liquore di patata americana di Valliera e tanti altri con
depliant turistici e cd rom sull'attività delle fattorie didattiche locali.
Infine, conclusione ad effetto dello spettacolo con l'ormai immancabile e commovente "Nina Ninà", antichissima ninna nanna polesana scoperta e raccolta dagli studiosi adriesi Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi.
Spenti i riflettori del palcoscenico, i Bontemponi
hanno potuto intrattenersi e abbracciare i tanti Polesani
che emigrarono in alto adige negli anni '50.
La 24^ edizione "Premio della Bontà"
gni anno si ripete la consegna delle Medaglie d'oro e di un assegno bancario, a tre persone
scelte fra le diverse segnalazioni pervenute alla Commissione giudicatrice. Ogni anno si rinn
ova l'emozionante celebrazione che nell’ultima edizione è avvenuta nell'austera sala del
Consiglio provinciale di Bolzano, alla presenza del Presidente dott. Dello Sbarba dai componenti del
Comitato organizzatore, guidato dalla Sig.ra Annamaria Pasqualin e i componenti della Commissione
giudicatrice guidati dal sig. Costantino Bombonato, rappresentante del Club Rodigino di Bolzano, da
autorità civili e religiose della città, oltre agli alunni delle Scuole medie di lingua tedesca di Caldaro, delle
scuole medie italiane di Bolzano e delle scuole medie di lingua ladina di S.Vigilia di Marebbe, accompagnati dai loro professori e loro Presidi.
L'ampia sala era occupata da numeroso pubblico di Bolzano e della provincia che ha seguito con attenzione e applausi tutta la cerimonia.
Quest' anno sono stati scelti:
-la Signora DALLA ZANNA Giuseppina ved. Bernardi -gruppo italiano, di Bolzano
-la Frau FISCHNALLER Maria ved. Pircher -gruppo tedesco, di Bolzano
-il sig. INSAM Guido Luigi - gruppo ladino, di Ortisei.
Sono state lette ad alta voce, le motivazioni che i tre premiati hanno elargito, nei luoghi di loro residenza anni di aiuti diversi al proprio prossimo con grande solidarietà umana e senza limiti.
Ogni persona premiata ha ricevuto una medaglia d'oro, una congrua somma in denaro e alle due signore grandi mazzi di fiori, Il tutto fra applausi scroscianti ed emozioni e felicitazioni, da parte del Presidente
del Consiglio - del Sindaco della città e della Sig.ra Pasqualin e da tutto il pubblico presente.
Anche questa 24ma edizione del Premio della Bontà, ha lasciato un Segno di " meditazione nel cuore
dei presenti.
O
Costantino Bombonato
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Maggio - Giugno
2008
IL 2008 E L’OTTAVA EDIZIONE DELLA GITA IN POLESINE
A
succulento e interamente a base di
pesce ci attende: è meglio non ricordare il menu se no ci ritroviamo come
quelli della pubblicità che piangono di
nostalgi ripensando alla crociera.
Dopo un’oretta di relax partenza per
Arquà Polesine: il Castello estense ci
attende in tutta la sua magnificenza di
affreschi da poco restaurati in maniera
superba. L’organizzazione ha provveduto a farci trovare due guide che ci
hanno accompagnato nella visita al
castello e poi per una breve passeggiata per il paese fino alla Chiesa dove ci
fermiamo per assistere alla Santa
Messa.
Questo fine settimana ad Arquà
segna l’inizio del “maggio arquatese”
e anche la settimana di preparazione
al tradizionale “palio dei ochi”.
Ceniamo allo stand gastronomico
dove splendidi cuochi ci fanno assaporare piatti tipici della tradizione polesana tra i quali “bondola” “mussetto in
umido” e “fasoi in potacin” innaffiati
con un vinello veneto che ci aiuta e
predispone alla lunga serata di spettacoli.
Con gioia riceviamo i saluti del
Sindaco di Arquà che ci porge il suo
benvenuto in modo così cordiale
che ci fa sentire felici e partecipi
della loro festa e poi da Ruggero
(conosciuto dai coniugi Cassetta
quale ottimo attore della
Compagnia teatrale “Proposta
per un teatro collettivo” e “factotum” del “maggio arquatese”)
che rinnova con calore un sincero “benvenuti”
Finita la cena e sentendoci “a
casa” ci accomodiamo sugli spalti nei posti riservatici. Dopo poco
inizia la sfilata storica.
Sotto i nostri occhi passano il
Gruppo Sbandieratori. Musici e
Figuranti, i “Contradaioli” divisi
in quattro rioni che richiamano
alla memoria gli antichi mestieri:
i “Lanaroi”, i “Redinari”, gli
“Scoari” e i “Zestari” e a chiudere il corto tutti i personaggi storici con splendidi costumi d’epoca
medievale.
La serata inizia con il sorteggio
e abbinamento dei “ochi” alle
“contrade” e il giuramento dei
contradaioli; da questo momento avranno sette giorni per allenare questi animali per il palio.
Seguono gli sbandieratori
con i musici che fanno sognare
con il volteggio dei loro drappi,
poi lo spettacolo rievocativo di
scene di vita medievale: la vita
popolana, i giorni di festa e poi
l’arrivo dei lanzichenecchi, l’assedio al maniero, la battaglia
con i suoi morti in combattimento e l’incendio del castello.
Entra in scena la “morte” con la
sua falce incendiata che a uno a uno
raduna i caduti in guerra, ma ecco che
alta e luminosa entra la “vita” che fa
risorgere l’esistenza e la gioia.
Dopo quei momenti storici si torna
bambini: mezz’ora di fuochi d’artificio
“sparati” a suon di musica e a tamburo battente e ci ritroviamo tutti con il
naso all’insù, gli occhi spalancati per
vedere uno spettacolo pirotecnico
fantastico.Si torna in hotel tutti entusiasti e la notte è breve.
Domenica mattina alle 8.00 dopo
aver salutato Solidea, tutti in pullman
e via per l’imbarco sulla motonave
“Freccia del Delta” per l’esplorazione
dell’ultimo ramo che ci resta ancora da
Dal Piemonte
Chieri piove e piove da più
di una settimana: e mai
possibile che l’ottava tradizionale gita in Polesine debba farsi
sotto la pioggia?
Anche in Polesine piove, ma il
venerdì qualche sprazzo di sole compare e allora si controllano tutti i
meteo possibili.. in TV, su Internet, sui
giornali e quando si trova quello che
più ci piace ci diciamo: “questo si, è
quello buono... questi l’azzeccano
sempre....”
L’allegra “truppa”, quest’anno più
allegra e scatenata che mai, arriva con
il sole, a Rosolina mare all’Hotel
Olympia il sabato mattina.
Dopo l’assegnazione delle camere e
il cocktail di “benvenuto”, un pranzo
vedere, il Po di Goro. La “NOSTRA”
guida Sandro anche quest’anno è con
noi e così tutti felici e contenti come
scolaretti in vacanza ascoltiamo la
“sua lezione”.
Dopo lo sbarco costeggiamo nuovamente la Sacca degli Scardovari che
riserva sempre splendidi scenari, per
fare sosta all’Oasi di Cà Mello per l’aperitivo, proseguendo poi per Cà
Dolfin dove ci attende Daniele per il
tradizionale pranzo a base di pesce.
La gita si conclude, nel pomeriggio,
con la visita alla millenaria Abbazia di
Pomposa che, attraverso le spiegazio-
ni di Sandro, diventa una bellissima
lezione di storia, poesia e archittettura.
Alle 18,00 i “nostri eroi” ripartono
per Chieri sbracciandosi a salutare
Sandro e Cecilia e Benito che rispondono con lo stesso entusiasmo.
Agli affezionati di questo appuntamento diciamo che la data del prossimo giro in Polesine è già fissata: 30 e
31 maggio 2009.
NON PRENDETE IMPEGNI
Ce.Bi
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Maggio - Giugno
2008
Dal Piemonte
FESTA DEL POLESANO
I cittadini di Nichelino in Festa con i Polesani
A
nche quest’anno è partita la
manifestazione organizzata
dal
circolo
polesano
di
Nichelino denominata “Noi e la Città”,
proprio per coinvolgere tutta la cittadinanza nelle nostre iniziative, ed è
stata effettuata dal 29 maggio all’ 8
giugno.
Il 25 maggio si è svolto un raduno
cicloturistico delle società aderenti
all’ente consulta UDACE denominato
“28mo trofeo Polesani nel Mondo”.
Tutte le sere funzionava lo stand
gastronomico con specialità di ogni
tipo.
Dopo le ore 22.00 grandi orchestre
allietavano la serata. Si è conclusa la
manifestazione con la S.Messa celebrata da Mons. Soravito Lucio De
Franceschi Vescovo di Adria e Rovigo
per commemorare i soci e i familiari
scomparsi, e come ogni anno si è
tenuta alle ore 23 l’estrazione della
tombola con ricchi premi.
Mauro Trapella
GITA A BUSSETO E RONCOLE VERDI
abato 5 aprile la Corale Polesana guidata dalla Maestra Isolina Mosca ha compiuto una gita culturale in sintonia
con il loro impegno musicale andando a visitare i luoghi in cui Giuseppe Verdi, è nato ed ha attinto l'ispirazione
per la propria produzione musicale. Accompagnavano la comitiva il Prof. Farinetti presentatore ufficiale nei concerti della Corale ed il Presidente e Vicepresidente della Fameja di Nichelino Roberto Bottin e Luciano Mancin.
Durante il tragitto il Prof. Farinetti ha fatto ascoltare alcuni brani tratti dalle opere verdine ed ha raccontato alcuni aneddoti
della vita di Giuseppe Verdi.
La prima visita è stata a villa S.Agata residenza abituale del Verdi dove si è potuto vedere la camera da letto, lo studio, il
fortepiano ed il pianoforte sui quali sono state composti i suoi capolavori. Una ricostruzione della camera d'albergo dove Verdi
si spense ospitava il letto dove esalò l'ultimo respiro. Intorno alla villa si è potuto ammirare lo splendido parco con un laghetto a forma di chiave di violino dove il Verdi amava passeggiare e dove aveva raccolto piante provenienti dai vari continenti.
Dopo il pranzo consumato in un agriturismo, ci si è trasferiti a Busseto dove si è potuto visitare il teatro Verdi e la scuola
di musica del maestro Barezzi che per primo ha intravisto il talento del giovane Verdi e oltre ad insegnargli i primi elementi
musicali lo ha poi sostenuto negli studi superiori in quanto a motivo dell'età e della provenienza da altra regione non era stato
ammesso al conservatorio di Milano.
Una breve puntata è stata fatta a Roncole Verdi per vedere la casa natale accanto alla quale vi è pure la casa del Guareschi
noto autore della serie "Peppone e Don Camillo". E’ stata questa l'occasione per salutare il figlio Alberto noto alla nostra associazione per aver ospitato una mostra sulle opere del padre nel 1995.
S
L.Mancin
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Maggio - Giugno
2008
LA SERENITA' VIENE DALL' ESPERIENZA
P
preoccupate, avvisano che bisogna
avere pazienza perché non si conoscono le reazioni dei "vecchiettibambini" e magari parlano, ridono o
altro proprio mentre si sta parlando... vengono rassicurati e s'incomincia.
Cecilia inizia parlando del
Polesine, dell'alluvione e di quanto
sia bello il Delta e quante bellezze
architettoniche e ancora la sua storia... come alunni volenterosi, tutti
stanno attenti, qualcuno interviene con qualche ricordo di gioventù, poi vengono proiettati i
due filmati, uno sul periodo
dell'alluvione e l'altro recente
che promuove il territorio
polesano.
Le due ore sono volate, si
salutano questi nuovi amici e
i nostri volenterosi vengono
avvicinati da una signora dall'aspetto molto giovanile che
si congratula per il bellissimo
pomeriggio e per le interes-
santi cose che sono state dette e
viste e si augura di poter esserci
ancora per eventuali futuri appuntamenti perché, dice con orgoglio,
"HO CENTO ANNI E SEI MESI" .
La pacatezza e la serenità con cui
questa signora ci ha dato il suo arrivederci, ci ha riempito il cuore di
gioia facendoci sentire utili e amati.
Solo con l'esperienza s'impara ciò
che conta nella vita.
Ce.Bi
Dal Piemonte
oteva essere un pomeriggio come tanti, di una giornata di aprile e invece è
stato un pomeriggio che ci ha arricchito interiormente di tante esperienze.
A fine marzo arriva alla fameja di
Chieri una richiesta da parte della
Casa di Riposo per anziani Giovanni
XXIII di Chieri: "è possibile organizzare un intrattenimento di circa due
ore per fare conoscere ai nostri vecchietti il Polesine e quanto è successo tanti anni fa?"
La vice presidente Maria Rubatto
dà subito la piena disponibilità e così
con Cecilia e Benito Cassetta si stabilisce il giorno.
Giovedì 17 aprile si arriva alla
Casa di Riposo per le ore 16,00 e la
sala dove c'è il televisore con il dvd
già predisposto si sta riempiendo di
arzilli vecchietti, felici del diversivo
come bambini che vanno al parco
giochi.
I volontari e le animatrici, molto
La Fameja di Chieri porge le
più sentite
condoglianze alla Famiglia
Gusmatti
per la scomparsa del caro
Giuseppe ricordando i primi
anni di vita
associativa
trascorsi insieme
CHIERI: TRADIZIONI PIEMONTESI
La processione di San Giuliano e Santa Balissa
L
a tradizione ci racconta che San Giuliano
e Santa Basilissa sono stati martirizzati in
Egitto intorno al 1200.
Passano i secoli si succedono le guerre e non si
sa come, nel 1624, un contadino arando il suo campo posizionato al confine fra Chieri e
Andezeno ritrova l’urna con i
resti dei due Santi.
Nasce subito una controversia: entrambi i comuni reclamavano l’urna.
Dopo diverse discussioni con
decisione “salomonica” ci si
accorda per lasciare al caso la
scelta.
Si prende una coppia di buoi
che non sono mai stati aggiogati, li si attacca al
carro su cui è stata deposta l’urna e li si lascia liberi di andare dove vogliono.
I buoi prendono la strada per Chieri, attraversano
la città, fanno una sosta davanti al Comune e concludono la loro corsa, forse per sfinimento, davanti al Duomo.
Proprio nel Duomo chierese è conservata l’urna
con i resti sacri.
La festa con la solenne
processione si effettua
annualmente a Chieri il 21
maggio da oltre 250 anni.
I Santi Giuliano e
Basilissa sono stati proclamati protettori dei contadini chieresi.
Da alcuni anni la processione è stata spostata
(come data e per motivi
organizzativi) al sabato più
vicino al 21 maggio: questo anno si è svolta il 17 e
la prossima data è già fissata al 23 maggio 2009.
Ce.Bi
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Maggio - Giugno
2008
Dal Piemonte
DA CANDELO AL PAESE DI ORIGINE
Ottimamente riuscita la gita con destinazione il Delta e Venezia
della sede Centrale e presso cui abbiamo indirizzato il
Gary, il giovane custo- nostro pullman che, dopo una sosta
de.
nel Delta, ha imboccato la strada
Alle pareti della sala per Sottomarina di Chioggia per
convegni tante foto l’alloggio notturno.
del Brasile, perchè in L’indomani tutti pronti ad affrontaquel periodo nella re l’escursione in battello alle isole
Casa dimorava un di Murano e Burano, con approdo
gruppo di giovani bra- nel pomeriggio a Venezia.
siliani discendenti da Tutto splendido. Nessun intoppo
genitori veneti impe- durante le due giornate venete: gran
L’incontro con il Vicesindaco
gnati in un corso di successo della gita, cosicchè i parRenato Pregnolato
qualificazione
a voglia del Polesine ogni
sotto
il
profilo
della
anno si rinnova con l’arrivo
ristorazione:
non
della Primavera, cosicchè,
bisogna
dimenticare
quando venne il momento di scegliere una data per un’escursione le buone ricette venenel Delta, si puntò sul fine settima- te!
na del 3 e 4 Maggio. Scelta azzec- Presso la Casa del
cata perchè il clima ci è stato subi- Polesano ho recapitato un mio dono:
una Madonna
stilizzata ideata
e realizzata con
le mie mani,
che troverà un adeguato col- tecipanti sono già pronti a ritornare
locamento in un ambiente in Polesine.
della costruzione.
Non mi resta che ringraziare tutti
E proprio qui abbiamo appre- coloro che hanno aderito all’iniziaso che presto partiranno i tiva, le autorità di Taglio di Po, i
lavori per il raddoppio della responsabili
dell’Associazione
possibilità di alloggio: un’ot- Polesani nel Mondo di Rovigo ed il
tima idea sostenuta con tena- sindaco di Candelo che ci segue
cia dal presidente don con molto affetto. Un abbraccio a
Valentino.
tutti.
Terza tappa - molto attesa
Danilo Lazzarini
anche in considerazione dell’ora - il
to favorevole.
pranzo
di
pesce
presso
il
ristorante
Partenza da Candelo (Biella) alle
5.30 con prima destinazione Taglio “Camino d’oro” di
di Po, il mio paese natio, come da Rivà sulla sponda siniaccordi col sindaco Margaret stra del Po di Goro.
Crivellari. Presso il nuovo edificio Una squisitezza che
municipale, a darci il “benvenuto” non si dimentica.
c’era il vicesindaco Renato E prima del dolce finaPregnolato che ci ha fatto accomo- le, un tocco di cultura
dare nella bella sala del Consiglio polesana con la lettura
Comunale. Cordialità,discorsi di alcune poesie interpretate al meglio dal
affettuosi e scambio di doni.
Seconda tappa la “Casa del polesa- prof. Segantin.
Il Castello della Mesola
no” di Cà Cappello, dove era ad Al di là del fiume sorge
attenderci il prof. Lino Segantin il Castello di Mesola
L
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Maggio - Giugno
2008
Interesse per l'attività associativa e attesa per la ripresa
dei lavori della Casa del Polesano
resenti i rappresentanti delle fameje di
Nichelino, di Beinasco, di Settimo Torinese di
Bolzano, di Candelo e di Milano (le altre fameje hanno telefonato per giustificare la loro impossibilità a
partecipare ai lavori) il 19 Aprile scorso si è riunito presso la Casa del Polesano di Ca Cappello, il Consiglio
generale dei Polesani nel Mondo. Per la sede centrale
sono presenti don Valentino, Lino Segantin, Marco Di
Lello e Alessandro Vallese.
Nella sua veste di presidente, don Valentino ha aperto la discussione parlando della situazione della Casa
del Polesano con tutte le non poche difficoltà finora
incontrate, informando dell'imminente avvio dei lavori
relativi al secondo stralcio che prevede, anche dal lato
tecnico, miglioramenti strutturali per consentire maggiore ospitalità e disponibilità ad accogliere giovani legati
all'emigrazione veneta impegnati in progetti per la formazione scolastica e socio culturale, su proposta dal
comune di Porto Viro.
La Casa del Polesano dovrebbe infatti avere una funzione sociale non esclusiva e l'interessamento delle istituzioni dovrebbe appoggiare l'operato della associazione.
Marco Di Lello ha illustrato ai presenti i vari progetti
che la nostra associazione sta portando avanti con il
P
patrocinio della Regione Veneto: il viaggio in Australia
dei giovani veneti in occasione della visita del Papa in
luglio, in settembre un gruppo di anziani del Uruguay
verrà in Polesine presso la casa del polesano per visitare anche il Veneto e in novembre, in collaborazione con
la Dante Alighieri, avremo anche un gruppo di insegnanti
oriundi che parteciperanno ad un corso di lingua italiana
in modo da conseguire un idoneo diploma di insegnamento della nostra lingua nel mondo. Sono tutti progetti
pilota che la Regione ci affida per la nostra provata competenza.
E' anche in stampa una interessante documentazione
fotografica sulla nostra emigrazione cui la Regione
intende dare ampio risalto con la stampa di apposti c.d.
Lino Segantin si è soffermato ad illustrare l'attività editoriale, sottolineando come il nostro periodico sia consultabile anche nel nostro sito internet. Ha lamentato
qualche carenza della redazione nel rispettare gli impegni di tempo e di spedizione in modo che il giornale arrivi con più puntualità ai nostri lettori.
Ha concluso informando dell'uscita del libro "Il nostro
Polesine" che riporta uno spaccato interessante del
Riunione nel Delta
Consiglio Generale a Ca' Cappello
mondo polesano.
Alessandro Vallese, nella veste di segretario, ha concluso illustrando il rendiconto dell'anno 2007, facendo
notare che la gestione ha riportato una leggera lievitazione delle spese e che gli abbonamenti tendono a non
crescere.
Ha informato inoltre che il termine previsto per la premiazione di polesani che si sono distinti nella nostra provincia e nel mondo scade il 30 aprile prossimo.
Ha pertanto sollecitato ad inviare quanto prima la
documentazione necessaria da allegare alle istanze di
richiesta dei nominativi indicati.
Varie le indicazioni espresse dai consiglieri sui punti
trattati e in particolare è da sottolineare la preoccupazione della fameja di Bolzano che vede diminuire i polesani nel proprio club e quindi dovrà coinvolgere anche non
polesani e ciò pone problemi perché è stata anche ipotizzata una modifica del nome del sodalizio.
In conclusione don Valentino ha accennato al prossimo congresso per il rinnovo delle cariche sociali che
potrebbe coincidere con l'inaugurazione della Casa del
polesano nella prossima primavera.
Alex Vallese
9
Maggio - Giugno
ti
ut
G I O R N A T A D E L L E M I G R A T O mo T
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FICAROLESE
ia
V
Iniziative Polesane
2008
1, 2 - 3 Agosto
PANARELLA
(Rovigo)
*Presso il Circolo la Rosa di Bardella Venerino si
terrà la manifestazione in onore dei Polesani nel
Mondo.
*Ci sarà un Convegno su “Carta dei valori
della cittadinanza e dell’integrazione.
*Durante le celebrazioni verranno insigniti con targhe
di benemerenza in quanto al lavoro svolto come
Emigranti hanno onorato la loro terra di origine.
*Contemporaneamente sarà allestita una Mostra
Fotografica su Panarella e la sua storia edilizia
L’Amministrazione Comunale di Ficarolo,
l’Associazione Pro Loco di Ficarolo e
l’Associazione Polesani nel Mondo
DOMENICA 13 LUGLIO 2008
Giornata di apertura dell 54^ Fiera di
Ficarolo, celebreranno la giornata dell’emigrato ficarolese con il seguente programma:
Programma
* ore 17,00 Accoglienza emigrati presso la
Sala Consiliare del Municipio
Saluto del Sindaco e delle
Autorità,
Consegna degli attestati di
partecipazione.
*ore 18.30 Partecipazione alla S.Messa
*ore 19.30 Visita alla mostra di foto inedi
te “UN PO... DI RICORDI
presso la “Casa Canonica”
*ore 20.00 CENA IN PIAZZA per tutti con
i Maestri Risottai di Villimpenta
*dalle 21 Serata rallegrata dal
Gruppo MUSICALLEGRIA
di Telestense
FESTA DEL GRANO E DELL ’ EMIGRANTE
VILLADOSANO
Sabato 5 Luglio 2008
L’Amministrazione Comunale di Villadose organizza due giornate dedicate alla storia e alla tradizione.
Programma:
* ore 18.30 presso sala piano terra municipio
inaugurazione mostra fotografica “Villadose in Emigrazione”
*ore 21.00 presso Corte Barchessa Musiche e Canti popolari veneti e polesani con il gruppo El Canfin
Domenica 6 Luglio 2008
*ore 9.30 presso Sala Europa Premiazione di Emigranti villadosani che hanno onorato Villadose
*ore 11.00 presso Chiesa Parrocchiale Santa Messa
*ore 13.00 pranzo sociale con prodotti tipici locali polesani e villadosani
presenzia il poeta dialettale Gianni Sparapan,
intrattenimento con musiche popolari della tradizione contadina polesana
*ore 17.00 presso Corte Barchessa
inaugurazione Festa del Grano con autorità locali
mostra di attrezzi agricoli d’epoca
mostra dei mestieri antichi polesani e dei modellini agricoli
degustazione gratuita di salumi polesani e pasta polesana con torresan
*ore 21.00 Coro “La Vangadizza” con canti popolari polesani
10
Maggio - Giugno
2008
S
ono particolarmente contento di scrivere qualche nota informativa sul nostro amico
Lorenzo
Spoladore,
sopratutto per la nostra
rivista dei Polesani nel
Mondo, per gli amici
d'Adria e Rovigo, per gli
amici di Milano ma
anche per Lui. Lorenzo,
nato nel 1924 e quindi
Adria: Il teatro
in pieno autunno, se lo
comunale
incontri in Via Solari a Milano vicino all'omonimo parco, mentre passeggia con la Sua Amatissima
Signora, che definisce Santa, sembra quasi un giovanotto, anche se
denuncia le debolezze fisiche, ma
non mentali, dell'età.
Ascoltandolo con attenzione sia
quando denuncia carenze sociali,
sia quando ricorda fatti belli e meno
belli della Vita, si ha l'impressione
di trovarsi di fronte ad un giovanotto: un giovanotto con alle spalle una
vita intensa e sempre impegnata.
Spoladore per gli amici è il MAESTRO, perché lo è, anzi lo è doppiamente.
Si è diplomato maestro a 19 anni all'Istituto G.
Badini di Adria ed ha cominciato ben presto a fare
il Maestro sia come Professione durata 42 anni
fino alla pensione della Pubblica Istruzione, sia
come "Maestro di vita" per tutti e soprattutto per
i ragazzi, i
giovani.
Una vita
giovanile difficile come
per molti del
suo tempo,
quando si è
diplomato
era finito lo
Stato Italiano
Duomo di Milano
con
l'otto
Settembre, poi le vicende successive della
Repubblica Sociale e della guerra civile. Tutto da
rifare dopo il 25 Aprile e per Lui orfano di guerra,
tutto più difficile.
Ma le risorse di Lorenzo erano tante e le ha
espletate anche in presenza di fatti difficili.
Il 14 Novembre del 51 ruppe l'argine del Po a
Occhiobello e tutto il medio e basso Polesine
diventò un mare: Lorenzo con i suoi sfollò a
Milano, trovò alloggio a Brugherio e cominciò a
fare il "Maestro Milanese" e tale è rimasto: milanese anche dopo la pensione, anche se, sempre con
Adria nel cuore.
Lorenzo non si limitò ad insegnare, Lorenzo è
un artista: intensa la sua attività nella Scultura e
Pittura partecipando a molte mostre in Europa,
ricevendo Premi e Trofei
tanto da essere convocato
nel 1992 a New York nel
comitato d'onore per le
manifestazioni del 500mo
anniversario della scoperta
dell'America.
Come educatore diventò
pubblicista professionale,
importante una sua particolassima Grammatica italiana figurata.
Un Artista per forza di
cose è anche Poeta e
Lorenzo scrive poesie, ne ha
pubblicate tante delle quali
alcune premiate, oltre a racconti di vita vissuta.
Ha scritto un apprezzatissimo libretto sulla psicologia del Bambino che gli è valso la designazione a tenere dei corsi per neo laureati dell'ISEF.
Lorenzo ha fatto anche lo sportivo ed è stato
un valente arbitro dalla serie C in giù; al servizio
dei giovani: lo sport come palestra educativa,
arbitro per insegnare la giustizia ai giovani.
Nella vita capita il bello, il brutto e il drammatico: la lunga malattia del figlio e la sua morte,
è stato il dramma di Lorenzo.
Lorenzo oggi scrive per la Repubblica Veneta e
per il giornale dei Pensionati.
Il dramma non l'ha distrutto ne invecchiato,
continua a pensare e scrivere e noi speriamo lo faccia per molto tempo, con la solita carica e la grande esperienza. Grazie Lorenzo, grazie: Maestro
Spoladore.
Personaggi
Un Milanese "Maestro di Adria”
Spoladore Lorenzo
Nadir Tedeschi
11
Maggio - Giugno
2008
Voto all’estero
Il Parlamento rinnovato
UNA NUOVA SPERANZA PER I NOSTRI CONNAZIONALI
cco, da bravi e disciplinati cittadini, abbiamo fatto il nostro dovere. Il cerimoniale è
finito, la prassi democratica e parlamentare è stata rispettata e finalmente, dopo una campagna elettorale estenuante di discorsi, di dibattiti,
di confronti e anche di litigi, è stata sotterrata di nuovo l'ascia di guerra. Gli
italiani, di nuovo speranzosi,
hanno scelto, speriamo per il
meglio, il loro nuovo governo.
Non applaudiamo né ci
rammarichiamo per il
risultato. A noi non
tocca dare nessun giudizio. Ai nuovi leader
diciano solo tanti auguri, sperando che si facciano carico dei bisogni
della gente che lavora
che ha la necessità di
ritrovare subito l'ottimismo e le motivazioni per il
proprio sviluppo nella tranquillità sociale, oltre che in
quella economina.
Speriamo bene anche per i nostri
giovani auspicando per loro un lavoro
sicuro ed un futuro meno incerto.
Sembra che finalmente questo nuovo governo
abbia in parlamento l'ampia maggioranza che si
auspicava per togliergli l'alibi, ogni pretesto o regola accampata dai numerosi governi precedenti per
l'inettitudine o l'incapacità di agire per il bene comune. Adesso la larga maggioranza in parlamento c'è.
Adesso non ci dovrebbero essere più alibi.
Gli italiani al nuovo governo hanno affidato le proprie sorti con fiducia e anche con un po'di esasperazione, se non di disperazione. Adesso occorre la
E
RIPARTIZIONI
EUROPA
12
volontà e soprattutto l'intenzione di mantenere le
promesse. Dopo le tante spine ora attendiamo
anche che fiorisca qualche fiore.
Adesso è il momento per operare e per dare risposte positive alle legittime aspettative di pacificazione sociale e di miglioramento delle condizioni di vita.
Speriamo che ancora una volta
gli Italiani non abbiano a doversene pentire.
Gli Italiani all'estero hanno
anch'essi espresso il loro
orientamento
politico.
Abbiamo sentore che in
qualche parte del mondo
si è verificata qualche
difficoltà, in altre parti si
è tentato di manomettere
i risultati del voto. Nel
complesso però i nostri
connazionali
all'estero
hanno potuto esercitare
facilmente questo diritto
democratico di esprimere il
proprio orintamento politico, per
la seconda volta nella storia, pur
risiedendo all'estero.
Nel numero di Gennaio-Febbraio 2008 di
Polesani nel Mondo avevamo commentato la nuova
scadenza elettorale auspicando la elezione di persone capaci di fare sentire più alta la voce dei nostri
connazionali residenti al di fuori dei confini della
Nazione.
L'auspicio resta. I neo eletti saranno giudicati per
quello che sapranno fare in base al mandato ricevuto. Insieme alle nostre congratulazioni, a loro gli
auguri di buon lavoro da parte di Polesani nel
Mondo.
Adrirom
CAMERA DEI DEPUTATI
1 Garavini Laura
2 Narduccio Franco
3 Razzi Antonio
4 Di Biagio Aldo
5 Picchi Guglielmo
6 Farina Giovanni
SENATO
1 Micheloni Claudio
2 Di Girolamo Nicola
AMERICA MERIDIONALE
7 Merlo Ricardo
8 Angeli Giuseppe
9 Porta Fabio
3 Caselli Esteban Juan
4 Giai Mirella
AMERICA SETTENTRIONALE
e CENTRALE
10 Berardi Amato
11 Bucchino Gino
5 Basilio Giordano
AFRICA, ASIA ,OCEANIA
e ANTARTIDE
12 Fedi Marco
6 Randazzo Antonino (Nino)
Maggio - Giugno
2008
C
iò che ha creato disagio
ed un po' di preoccupazione all'approssimarsi
della Festa Nazionale della
Liberazione, sono state le dichiarazioni alquanto avventate ed
improprie di alcuni dei politici di
primo piano più in vista, eletti
nella recente tornata elettorale.
Essi sembravano, dalle loro
dichiarazioni, adombrare uno
sminuimento dell'importanza della ricorrenza ed un disconoscimento del significato ideale della
ricorrenza del 25 aprile per la
Nazione italiana.
Ai nostri ragazzi e giovani in
nessun luogo ed in nessuna
occasione si è insegnato veramente a riconoscere le nostre
radici nel nostro passato; a
volte abbiamo insegnato a
mutuare valori ed ideali da
altre nazioni, da altre terre.
Non li abbiamo mai aiutati a
cercare le ragioni del nostro
presente di cittadini italiani
nella nostra gloriosa storia
patria, visto che la Storia,
quella con la 'S' maiuscola, è
passata spesso anche da queste parti lasciando di sé testimonianze indelebili.
Pigri di memorie significative, siamo stati e restiamo
ancora pigri di memorie e
basta, tanto che oggi quel tessuto connettivo che lega le nazioni che si chiama comune sentire,
comuni legami di solidarietà e di
cultura, condivisione di sorti e di
vicende, non è più riconoscibile e
c'è la tendenza all'accaparramento del bottino di ideali, piuttosto
che la condivisione.
La ricorrenza della festa della
Liberazione di anno in anno
diventa sempre meno il ritrovare
se stessi e l'occasione di rinsaldare i vincoli di solidarietà e di amicizia, nonché di riconfermare la
sete di libertà e di unione della
Nazione attorno al nucleo storico
di valori della Resistenza
che
sono alla base della nostra
Costituzione Repubblicana contro
la dittatura e la violenza.
Diventa invece l'occasione per
un'ulteriore gita di fine settimana,
lo stordimento di un viaggio in
autostrada, la vacanza ad ogni
costo in qualche luogo turistico e
climatico della nostra penisola.
La stessa cosa capita per ricorrenze storiche non meno significative, ma meno note.
Capita per il Primo di Maggio,
per il Quattro di Novembre, capita per le date fondamentali del
nostro Risorgimento, dove Carlo
Cattaneo, il teorico dell'abolizione
della pena di morte, viene scambiato per un cantautore e
Giuseppe Mazzini per il chitarrista
di qualche complesso musicale da
balera.
Si salva appena Giuseppe
Garibaldi di cui forse si ricorda
qualcosa, per l'alone di avventuriero e di eroe popolare che
avvolge ancora la sua mitica figura di capitano di ventura, ma non
si sa nulla o quasi di Cavour che
magari si trasforma in un vignaiolo delle Langhe e non piuttosto il
grande tessitore dell'unità della
nazione italiana.
In poche occasioni si ricorda
che quest'anno ricorre il 60° anniversario
della
Costituzione
Italiana e della Dichiarazione dei
Diritti dell'Uomo dell'ONU.
E dei nostri padri dell'Italia
repubblicana? Che si sa dire di De
Gasperi, di De Nicola, di Saragat,
di Nenni, di Pertini, di Togliatti?
Nulla o quasi.
E che delle drammatiche giornate del terrorismo e di Aldo
Moro, il grande statista sacrificato
dall'odio e dalla dottrina di morte
degli assassini delle brigate
rosse?.
Non c'è da meravigliarsi. E' la
nostra memoria che se ne va, si
scarica tutto nel crogiolo della
dimenticanza e si rimescola il
tutto in una crema limacciosa ed
inconsistente.
Un popolo che dimentica la sua
storia non è popolo che ha futuro,
è popolo destinato a scomparire
nella notte dei tempi e a non
lasciare nessuna traccia.
La Resistenza fu un moto spontaneo, istintivo di un popolo che
per vent'anni aveva subito, e
forse anche accettato, di convivere con una dittatura e che scopriva finalmente che si poteva anche
mettere in discussione un sistema
politico tanto da ripudiarlo sia
come ideale sociale dominante sia
come prassi di vita.
Nonostante la propaganda del
minculpop del regime, quel
popolo rimase figlio ed erede di
quella terra che aveva dato radice al primo movimento libertario
ed alla prima dottrina di solidarietà sociale alla fine del XIX
secolo, che sfocerà nella predicazione della fede sociale di
Giacomo Matteotti, figlio della
terra polesana.
La Resistenza fu un grido alto
che, come dice Ettore Gallo in un
suo articolo del 1977, "si levò dai
popoli, quel grido disperato di
dolore che avrebbe dovuto
segnare nei secoli la fine del
fascismo".
Non è il caso di andare fieri
della nostra tradizione storica se
non siamo in grado di dare ai giovani motivo di farla propria e non
sappiamo comunicarla e non indichiamo chiaramente il modello a
cui la nostra Costituzione Repubblicana si ispira.
Ricorre quest'anno il 60° anniversario della Costituzione.
La nostra Costituzione si è
costruita sui valori storici e sul
pensiero non solo degli studiosi
della Resistenza, bensì ha fatto
propri i principi e gli ideali, di
Carlo Cattaneo, di Giuseppe
Mazzini, di Vincenzo Gioberti, di
Silvio Pellico, di Alessandro
Manzoni e di Ugo Foscolo e di tutti
gli altri pensatori dell'ottocento e
del
novecento
che
Pieto
Calamdrei ebbe modo di elencare
in un suo memorabile discorso
alla Costituente nazionale.
Commemorazioni
L'EREDITA' DELLA STORIA
Adrirom
13
Maggio - Giugno
2008
Un pò di storia
Gli anni dell'emigrazione dal Polesine
La mancanza di prospettive di lavoro generò l'esodo dei braccianti
verso il nascente triangolo industriale
essant'anni fa si usciva da una lunga e disastrosa guerra, che aveva lasciato dietro di sé
distruzione e miserie. Come sempre, chi ne
esce peggio dalle sventure sono i poveri e i deboli, ed
una categoria particolarmente debole era rappresentata
S
la foto mostra una famiglia di braccianti nel 1942
dai contadini. Al mio paese, Trecenta, la forza lavoro era
composta da una minima parte di operai occupati presso una fornace di mattoni, qualche dipendente pubblico,
non molti professionisti e alcuni commercianti. La maggior parte, circa l'85/90% trovava sostentamento nel
lavoro dei campi. I contadini potevano essere suddivisi
in proprietari, fittavoli, mezzadri, coloni o "38" e braccianti.
Quest'ultima era la categoria più disagiata. I
braccianti costituivano la maggioranza, il 50/60%
degli abitanti della zona. Il lavoro era precario, nei
primi mesi dell'anno veniva assegnata loro della
terra, in proporzione al numero dei componenti
della famiglia (terra da zappa) che veniva coltivata
generalmente a mais (noi lo chiamavamo granoturco), barbabietole o canapa. A maggio, con la
stessa norma, era assegnata una quota di terra
coltivata a frumento. Quando il grano era maturo,
lo mietevano e lo trebbiavano in collaborazione
con il proprietario dei campi.
A fine annata agraria potevano prendere per sé
una quota del grano (il 38% posto in granaio oppure il 33% posto in "crosetta"), sempre poco per
soddisfare il fabbisogno della famiglia e un po' di soldi
ricavati dalla vendita delle quote di mais, di barbabietole
e di canapa. I conti li facevano sempre i proprietari: se
erano onesti davano il giusto, ma più spesso i braccianti
rimanevano gabbati perché a quei tempi erano in pochi
a sapere far di conto.
Nella consapevolezza che il solo lavoro della terra non
bastava, ogni famiglia si dava da fare come poteva. Io
abitavo in quei tempi vicino ad un fiume e ricordo bene
quanto era importante la pesca. In ogni momento dell'anno ci si dava un gran da fare con le canne da pesca,
reti ed altre attrezzature simili. Se la pesca lungo il fiume
era abbondante si poteva anche ricavare qualcosa con
la vendita del pesce ai vicini di casa.
Un'altra fonte di guadagno era l'allevamento di oche,
anatre e conigli, qualcuno possedeva anche un maiale.
14
Comunque sulla tavola spesso non c'era pane a sufficienza e la carne la si mangiava solo la Domenica. Al
posto del vino c'era la "graspia", una bevanda ottenuta
dalla macerazione in acqua delle vinacce (quel che
rimaneva dopo averne estratto il vino). Ricordo che io ed
i miei cugini scambiavamo il nostro vino buono con la
"graspia", perché piaceva tanto ai bambini, in quanto era
più leggera e frizzante.
Invece del pane c'erano le patate cotte in vario modo;
al posto della carne c'erano le uova o i fagioli e, a volte,
nulla. Un grande aiuto arrivava in dicembre quando si
poteva macellare il maiale (se non era già stato venduto
per pagare i debiti) dal quale si ricavavano i salumi, il
lardo e lo strutto. I salumi sostituivano la carne fresca, e
quanto erano buoni i cotechini e la minestra fatta col il
brodo di cottura! Ma forse era solo la fame a farcela
apprezzare tanto. Il lardo insaporiva la minestra, con lo
strutto si friggeva, si condiva il pane ed era usato per
tanti altri impieghi.
A chi oggi è abituato a servirsi nei centri commerciali
e negli ipermercati sembrerà ridicolo, ma ai quei tempi
ogni famiglia povera si presentava dal salumiere o dal
pizzicagnolo con un libretto. La magra spesa, che il capo
famiglia od un suo incaricato faceva, non poteva essere
pagata subito (non c'erano soldi), ma era registrata in
duplice copia sul libretto, uno per la famiglia e uno per il
commerciante. Un paio di volte all'anno si faceva la
somma e si pagava il debito accumulato. Se non si poteva
pagare,
spesso
il
negoziante
smetteva di
fornire merce
ed
erano
guai: i commercianti,
nonostante
tutto, erano
una categoria
potente
e
La stessa famiglia nel 1964
benestante.
emigrata a Milano nei primi anni 50
C r e d o
siano chiare
le condizioni di vita delle dei braccianti. Nonostante questo, i benestanti dell'epoca li consideravano dei fannulloni e degli attaccabrighe. Ancora oggi mi chiedo come
si potesse pretendere dai braccianti un atteggiamento
sottomesso, visto che la loro vita era piena di debiti,
fame, miseria e sfiducia: arrivare alla fine della giornata
con del cibo per la cena era la loro massima aspirazione.
Data la situazione, le masse contadine incominciarono a far scioperi e a manifestare. Lo sciopero che ho più
impresso nella memoria è quello del maggio del 1948:
iniziò il 5 e finì il 29. Lo ricordo bene per due motivi. Per
prima cosa rammento delle terre incolte e dei raccolti
compromessi, dei muggiti delle vacche in stalla che nessuno mungeva. E quel che è più grave ricordo un giovane assassinato con un colpo d'arma da fuoco. Le
Maggio - Giugno
2008
Il Nostro Polesine
Una pubblicazione voluta dall’Associazione Polesani
nel Mondo
per stimolare occasioni di visitazione e conoscenza
del territorio polesano
on la bella stagione si mettono in programma escursioni e piacevoli iniziative di evasione ed anche di
conoscenza del territorio. Capita dunque con un
ammirevole tempismo la realizzazione di un nuovo bel libro
dedicato alle conoscenze ambientali con particolare riferimento al mondo animale. Si tratta del "Quaderno Faunistico
del-a Provincia di Rovigo", una pubblicazione edita dalla
Provincia, rivolta al turista, ma anche allo studioso, al ricercatore e al fotografo, recentemente presentata a Rovigo, presso
palazzo Celio.
Uno "strumento di divulgazione - così definito dal vice presidente Gino Sandro Spinello - e di approfondimento dei diversi e complessi ambienti naturali del territorio polesano e della
fauna che li popola".
Divisa in due parti, la pubblicazione, che ha impegnato gli
assessorati alle Attività Produttive e al Turismo, descrive le sei
principali tipologie ambientali, dai fiumi alle valli, dalle lagune alla campagna, mentre nella seconda, più tecnica, offre
informazioni faunistiche fino alla check-list delle specie.
Assieme ai testi, sei poesie a tema per ogni ambiente di autori polesani, sei tavole a
colori e le immagini di
fotografi italiani.
Il volume si conclude con
otto itinerari inseriti in
quattro pratici pieghevoli,
con cartina di riferimento,
informazioni e consigli per
chi fisicamente andrà alla
scoperta di quanto viene
descritto nel libro che condensa oltre 10 anni di
ricerche faunistiche con
particolare riferimento
all'area del delta.
I testi sono di Emiliano
Verza, le immagini di
Gastone Pivatelli, i disegni di Lorenzo Cogo.
La pubblicazione patrocinato dall'ente Parco si è avvalsa del
contributo del Gal Polesine delta del Po ed il cofinanziamento dell'Unione Euroepa.
Il testo è reperibile presso l'ufficio Iat (informazioni accoglienza turistica) di via Dunant di Rovigo.
L.S.
C
squadre di Polizia raggiunsero il paese in preda ad un
caos infernale, nel mezzo del quale si udirono degli spari
ed un giovane di nome Evelino Tosarello cadde morto.
Avevo solo dieci anni ed il fatto mi colpì molto, e ancora
adesso mi chiedo perché deve sempre morire qualcuno
prima che si risolvano i problemi.
Seguirono altri scioperi, venne l'alluvione del Polesine
nel 1951, la miseria crebbe e molte famiglie dovettero
emigrare verso la Lombardia ed il Piemonte.
I paesi si spopolarono, il mio passò da 8.000 abitanti
a circa 3.000.
Per chi è emigrato, i primi momenti sono stati duri,
c'era lavoro ma non c'erano le abitazioni, c'era difficoltà
di inserimento e nostalgia per la terra lasciata. Ma ne è
valsa la pena. Tra quanti hanno lasciato il Polesine
ta suscitando curiosità ed interesse il volume "Il
Nostro Polesine" realizzato da Lino Segantin per
l'Associazione Polesani nel Mondo. "Un'opera
che dà visibilità all'Associazione e ne consolida il prestigio", ha detto soddisfatto don Valentino, sottolineando
l'importante finalità che si propone la pubblicazione: far
conoscere il Polesine sotto il nuovo profilo di terra di
interesse turistico culturale, un'ottica fino a qualche
anno fa del tutto
ignorata.
Già alcuni Comuni
del Polesine hanno
manifestato disponibilità per iniziative di presentazione del volume ed il
p r e s i d e n t e
dell'Associazione
ha assicurato di
poter fare affidamento anche sulle
fameje e sui gruppi
organizzati
dei
Polesani in Italia e
all'Estero per diffondere l'opera: un
libro di 160 pagine,
con una grafica curata e una buona scelta delle immagini, che presenta interessanti aspetti in grado di stimolare occasioni di visitazione e conoscenza del territorio
polesano.
"Il titolo - ha detto da parte sua l'autore Lino Segantin nasce dalla consapevolezza che il sentimento di appartenenza al territorio polesano non è proprio dei soli residenti, ma è fortemente sentito anche da moltissimi di
coloro che per vari motivi hanno lasciato la terra di origine. E negli ultimi tempi, grazie alle molteplici iniziative
di valorizzazione avviate in vari ambiti, si guarda con
maggior simpatia alla terra tra l'Adige ed il Po.
Il titolo ha dunque anche il valore di un auspicio, affinché "il nostro Polesine" possa prosperare valorizzando
al meglio le proprie potenzialità".
S
Recensioni
LA FAUNA DEL POLESINE
Una nuova interessante pubblicazione
realizzata dalla Provincia di Rovigo
anche alcuni miei amici d'infanzia: si sono sistemati,
hanno comprato l'appartamento, hanno fatto studiare i
figli, si sono presi i loro meritati periodi di vacanza.
Quando partirono, erano considerati fannulloni e straccioni, ma con la loro forza di volontà ed il ritrovato entusiasmo, hanno contribuito al miracolo economico degli
anni '60. Sono partiti piangendo, ora tornano con i capelli bianchi ma con la soddisfazione di chi si è realizzato.
Sento il dovere di ringraziarli perché con la loro partenza hanno consentito anche a chi è rimasto di vivere
e migliorare. Loro hanno avuto coraggio hanno capito
che la terra polesana era troppa piccola e avara per sfamare tutti.
Buone Vacanze
Vacanze a
tutti i Polesani
Guido Rizzati
15
Maggio - Giugno
2008
Iniziative
Il saluto del Vescovo ai Polesani
di Torino e Nichelino
Apprezzato il ruolo sociale dell’Associazione
Furlan.
"Anch'io provengo da una
famiglia di emigranti - ha detto
il vescovo - infatti mio padre è
dovuto emigrare, seppur per
brevi periodi, all'estero per
motivi di lavoro e quindi capisco appieno le motivazioni, le
difficoltà e gli stati d'animo di
chi è costretto a lasciare la proIl Vescovo all’uscita della Chiesa
pria terra".
a qualità della vita dipenDopo la tappa torinese la
de dalle relazioni perso- delegazione polesana è stata
nali che ognuno di noi ospite
della
Fameja
di
ha". Con queste parole mons. Nichelino, dove il presidente
Lucio Soravito de Franceschi, Roberto Bottin, il vicepresidenvescovo della Diocesi di Adria- te Luciano Mancin e il segretaRovigo ha salutato i referenti delle rio Evelino Andreolli e con la
fameje polesane di Torino e collaborazione dei soci e simpaNichelino in occasione della visita tizzanti hanno accolto il vescocondotta assieme a don Valentino vo e don Valentino.
Tonin, presidente dell'associazione
"Un grazie va ai nostri refePolesani nel mondo di Rovigo.
renti polesani di Torino e di
Incontri cordiali, quelli del Nichelino - ha detto don Valentino
Tonin - per tutto quello che
fanno per mantenere vive le
tradizioni attraverso il lavoro
associativo che assume un
importante ruolo sociale e di
aggregazione".
Il lavoro delle associazioni
degli emigrati svolge, infatti,
un'importante funzione aggregativi e sociale soprattutto nei
grandi centri abitati e nelle
Mons. Lucio riceve la targa
metropoli
dove l'alta densità
dell’Associazione di Nichelino
della popolazione porta ad un
vescovo con la comunità polesana, isolamento delle persone.
veneta e triveneta residente in
I giovani sono sempre l'elemenPiemonte nel corso dei quali mons. to sul quale il vescovo ha posto
Sotavito de Franceschi ha potuto attenzione come elemento fondaconoscere e toccare con mano l'in- mentale per il ricambio generatensa attività che le associazioni zionale ed ha potuto apprezzare la
svolgono per mantenere vivo il partecipazione di molti scout
legame sociale e culturale con la durante le messe, celebrate dal
propria terra d'origine.
vescovo stesso e concelebrate da
A Torino, ricevuto dai responsa- don Valentino, rispettivamente a
bili Giulietto Ferro e da Vincenzo Torino e Nichelino.
Scaglione, il vescovo ha visitato la
"Siamo veramente onorati di
sede di Corso Francia e l'adiacente aver ospitato nella nostra sede
sede dei "friulani" del Fogolar monsignor Lucio Soravito de
L
16
Franceschi - hanno spiegato
Giulietto Ferro e Vincenza
Scaglione di Torino - per dimostrare che la nostra comunità è sempre
viva e attenta all'attività sociale
rivolta soprattutto verso i propri
soci polesani, piemontesi ma
soprattutto italiani".
Per la sede di Nichelino Roberto
Bottin ha illustrato al vescovo della
Diocesi di Adria - Rovigo le nume-
Soci di Nichelino a pranzo
con il Vescovo e Don Valentino
rose attività promosse dall'associazione che nel comune della provincia di Torino è uno dei circoli più
importanti ed attivi con numerose
iniziative sportive, musicali e
sociali, tanto da conquistarsi la
stima anche delle istituzioni locali
con la presenza, all'incontro, del
vice sindaco e di assessori dell'amministrazione comunale.
Marco Di Lello
Il Vescovo riceve il libro dal
Vicesindaco
Maggio - Giugno
2008
l ruolo delle Conferenze dei Sindaci e la rete di collaborazioni nelle comunità locali
governare l'integrazione sono stati al centro di un seminario a Mestre (Venezia), organizzato dalla Regione in collaborazione con Italia Lavoro, nell' ambito del programma
regionale di iniziative ed interventi in materia di immigrazione. All 'incontro, voluto e presieduto dall' assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona, hanno partecipato i rappresentanti di quasi tutte le 21 Conferenze dei Sindaci del Veneto e i referenti dei Programmi
di Integrazione sociale e scolastica di cui le Conferenze dei Sindaci sono titolari.
In continuità con quello precedente -ha detto De Bona -il nuovo piano triennale 2007-2009
della Regione in materia di immigrazione ha confermato l'integrazione sociale e scolastica
come una delle aree prioritarie di intervento. L'obiettivo è di sostenere le realtà locali (enti, istituti scolastici e associazioni) che attivano programmi rivolti specificatamente ai minori e alle donne immigrate e finalizzati al potenziamento
della informazione, formazione, mediazione culturale e del dialogo tra le culture.
I minori e le donne immigrate -ha fatto rilevare De Bona -sono stati individuati come componenti della popolazione
immigrata stabilizzata da privilegiare e sostenere per migliorare i livelli generali di integrazione. nel Veneto gli alunni stranieri sono passati da circa 10.000 del 1998/99 a circa 67.000 a dicembre 2007, di 155 nazionalità. Ne derivano -ha concluso De Bona -molte aree di bisogno su cui intervenire sviluppando, come è stato fatto con risultati positivi in quest'ultimo triennio, progettualità territorialmente condivise in concorso con le istituzioni scolastiche, il mondo associativo e gli
altri enti e organismi pubblici e privati.
I rappresentanti delle Conferenze dei Sindaci hanno sottolineato i punti di forza emersi nella programmazione 20042006: il coinvolgimento di tutti i comuni della Conferenza e l'integrazione delle attività con i Piani di Zona locali. Anche
i rappresentanti delle associazioni degli stranieri hanno evidenziato la positività del Programma di Integrazione socialeastica della Regione e la necessità di migliorare la collaborazione tra istituzioni locali e associazionismo straniero,
attraverso la conoscenza reciproca.
Dalla discussione è emersa l'esigenza di garantire continuità alle azioni finanziate, di collegare gli interventi delle conferenze dei sindaci con quelli delle Province in tema di apprendimento della lingua Italiana e della formazione.
l
Dalla Regione
IMMIGRAZIONE. CONFRONTO SUL
RUOLO DELLE CONFERENZE DEI SINDACI
NASCE A ROVIGO UN SALONE NAZIONALE
DEDICATO A DELTA E LAGUNE
ecuperare la civiltà dell 'acqua: è questo, in sintesi, il messaggio emerso nell’ambito dell’iniziativa “Terre
d’'Acqua", evento dedicato all 'ambiente dei delta, alle acque dolci e salmastre che si è aperto con un convegno incentrato sullo stato di salute del Po.
Presente l'assessore regionale al bilancio e alla pesca Isi Coppola e il presidente di Slow Food Italia Roberto
Burdese, la manifestazione è stata organizzata da Slow Food Italia in collaborazione con la Regione del Veneto e
con il sostegno della Camera di Commercio di Rovigo, del Parco Regione Veneto del Delta del Po e dei tre Consorzi
di bonifica polesani.
Il Salone è il naturale sviluppo del progetto realizzato nel 2007 dall 'Università degli Studi di Scienze
Gastronomiche di Pollenzo e Colorno, in occasione del quale 150 studenti sono stati protagonisti di un viaggio in
bicicletta lungo il Po. Durante il convegno di apertura si è parlato della condizione attuale del fiume, sottolineando
come tutti devono contribuire al miglioramento della sua qualità complessiva. A questa anteprima del Salone, che
avrà cadenza biennale, hanno partecipato anche rappresentanti provenienti da Spagna, Grecia, Romania ed Egitto.
Il presidente regionale dell 'associazione, Gino Bortoletto, ha sottolineato che "Terre d'Acqua" è la prima manifestazione nazionale di Slow Food realizzata nel Veneto. Da parte sua l'assessore Coppola ha ricordato la collaborazione in atto da tempo tra Regione e Slow Food, tanto che il Veneto ha adottato in Brasile tutti i "presidi" Slow Food
creati per proteggere le produzioni locali. Il Salone di Rovigo è stato pensato per valorizzare un territorio unico come
quello del delta del Po, che è principalmente veneto. L'assessore ha detto che contribuirà ad accendere un riflettore sul polesine, che merita di essere valorizzato di più. Ha concluso rimarcando la risposta convinta e piena di entusiasmo delle istituzioni e di tutti i soggetti polesarli interpellati per sostenere l'iniziativa.
Burdese ha fatto presente che la salute del Po ha un'incidenza che va ben oltre il suo stesso bacino. Ha inoltre
messo in evidenza come le recenti precipitazioni abbiano messo a nudo una situazione che vede il fiume ridotto a
discarica a cielo aperto e di questo tutti abbiamo responsabilità.
E' quindi necessaria una visione "ecosistemica" per affrontare le problematiche ambientali del fiume da un lato e
dall 'altro il tema di uno sviluppo turistico sostenibile. "Terre d'Acqua" -ha detto Burdese -potrà quindi essere l'occasione per fare squadra e mostrare i risultati positivi che si possono ottenere. Durante il convegno di apertura è stata
presentata anche l'attività dell 'associazione Delta Med, che raccoglie i delta del mediterraneo, e che sta promuovendo ora un logo per uno dei prodotti più tipici di questi ambienti: il riso.
Il Salone di Rovigo, ha presentato un'area mercato con produzioni ittiche e ortofrutticole, un’enoteca di vini veneti e un’area dedicata ai produttori artigianali di birra. Specialità alimentari e gastronomiche della tradizione polesana sono proposte al pubblico da ristoratori locali.
R
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2008
Dall’Argentina
CIRCOLO VENETO DI SANTA FE’
Associazione di aggregazione sociale
li, la settimana del cinema veneto è stata apprezzata da una
numerosa platea di italiani e non
solo, grazie alla promozione
congiunta del locale circolo del
cinema di Santa Fe, sempre
molto attivo nella divulgazione
del cinema italiano.
"Sono molto contento di aver
conosciuto la comunità veneta di
Santa Fe, tutti i soci e soprattutto i giovani - ha detto Marco Di
Lello - con i quali ho potuto parlare anche di future attività culUno scorcio della città di Santa Fè
turali che valorizzano il nostro
o spirito italiano e venepatrimonio storico
to respira nella città di
e culturale italiano
Santa Fe, in Argentina,
e veneto".
dove per la prima volta è approIl circolo veneto
data la "Settimana del cinema
di Santa Fe rappreveneto", promossa dal Cava e
senta un importandall'Accademia Veneta dello
te punto di riferiSpettacolo di Rovigo grazie al
mento per gli
contributo della Regione Veneto,
oriundi veneti e
assessorato ai Flussi Migratori.
non solo della città
Un ciclo di film, quello preargentina capoluosentato a Santa Fe, che ha previgo dell'omologa
sto la proiezione di "Vajont" di
provincia. Oltre ai
Renzo Martinelli, "La giusta
veneti sono molto
distanza" di Carlo Mazzacurati e
Alcuni rappresentanti all’incontro in Argentina attivi anche i friuladi "Signore e Signori" di Pietro
ni del "Fogolar
Germi.
che ha potuto presentare i film e Furlan", che anch'essi catalizzaTre aspetti del Veneto di ieri e
conoscere da vicino no presso la loro sede numerose
la vita della comu- persone ed attività.
"Sono molto contenta di aver
nità veneta ed italiana nella città ospitato la Settimana del cinema
veneto - ha spiegato Ivana
argentina.
"Ringrazio
in Quarati - che grazie alla Regione
modo particolare Veneto e all'assessore Oscar De
Ivana Quarati che Bona ci ha permesso di offrire un
rappresenta i giova- momento di grande cinema bella
ni veneti nel circolo nostra città".
Nel nome del cinema quindi,
veneto di Santa Fe,
che ha lavorato in la cultura veneta ed italiana ha
modo ineccepibile portato nella città argentina
per curare tutti gli nomi illustri del panorama cineaspetti organizzativi matografico nazionale.Con la
Il Vicepresidente dell’Associazione Polesani della manifestazione proiezione di film di interesse
nel Mondo in visita alla cittadina di Santa Fe’ - ha detto Marco Di sociale, storico e di cronaca nera
Lello - con la partecipazione e di si è cercato di dare risposte ai
di oggi, rivisitati attraverso il altri giovani argentini di origina molti perchè rimasti nell’ombra.
cinema per un approfondimento veneta".
sulla società che cambia dagli
Oltre agli incontri istituzionaMarco Di Lello
anni Sessanta ad oggi.
L
18
Grazie alla collaborazione
del
Circolo Veneto di
Santa Fe, presieduto dal veronese
Nicolò Pettinati, la
settimana del cinema veneto ha ospitato Marco Di
Lello, promotore
dell'iniziativa e vice
presidente dell'associazione
Polesani
nel
Mondo di Rovigo
Maggio - Giugno
2008
CON UN TATUAGGIO NEL CUORE
opo il mio congedo dall’aeronautica militare, all’età di 23
anni su richiesta delle ferrovie
canadesi un numeroso gruppo di giovani Veneti è partito per il Canada. Vita
non facile, voglio segnalare il mio primo
incontro nella foresta, dopo qualche settimana ho avuto un incidente sul lavoro
al mio piedone. I miei colleghi mi hanno
seduto su una catasta di travi, e hanno
continuato il duro lavoro portandosi
dalla mia vista lungo la ferrovia.
Mentre aspettavo il loro ritorno dopo
le 12 ore di lavoro giornaliero, guardavo
gli orsi, lupi e molti altre specie di animali attraversare i binari.Io ero solo
indifeso nel fitto bosco a centinaia di km
da ogni umanità, quel giorno era il mio
compleanno.
Sei mesi dopo la guarigione mi sono
spostato a Winnipeg città capitale del
Manitoba dove ho vissuto per 9 anni:
ho lavorato nell’edilizia ed altri vari
lavori per poi seguire dei corsi di disegno,
lavorando circa 12 anni come disegnatore architteturale.
Con l’aiuto di mia moglie Flora
abbiamo poi intrapreso la vita del commercio aprendo un negozio di ferramenta. Arrivati ad un certo successo,
Dal Canada
S.O.S. per la mia cittadinanza italiana perduta
D
meravigliosi nipoti non possiamo essere
più ricchi e fortunati, e di ciò ringraziamo Dio.
Da ben quarant’anni stò ritornando
ogni altro anno a Taglio di Po, il mio
paese natale tanto amato e sognato,
dove la mia famiglia Pregnolato (Blin)
eMarangoni sono stati tra i primi bonificatori e fondatori di Taglio di Po. Io
personalmente posso assicurare di conoscere profondamente la storia e storie
Tagliolesi.
La Famiglia Bellini con i loro nipoti
dopo circa 5 anni abbiamo venduto per
poi proseguire per 25 anni la carriera di
agente immobiliare.
Ho oltrepassato la soglia di 50 anni.
In Canada abbiamo due figli Luigi e
Marco, fortunatamente sposati con 5
Certo non stò cercando riconoscimenti per il mio lavoro svolto: ho già avuto
tanto dalla vita e dal paese dove vivo.
Dove sono nato ho avuto l’onore nel
febbraio 2008 di ricevere dal comune
di Taglio di Po, firmato dal sindaco, un
documento (con più di qualche errore)
comunicazione di perdita cittadinanza
italiana: non male come riconoscenza
dei miei 50 anni di emigrante dalla
madre patria! Mi domando quale
madre per via legale vuol disfarsi dei
propri figli! Sono milioni in tutti i continenti.
Quando si parla di Italianità posso
assicurare che persone come me non la
perdono: abbiamo un tatuaggio nel
cuore Nessun politico o burocrate può
cancellarla.
Il mio orgoglio di essere italiano ha
determinato la mia decisione di licenziarmi dal primo posto di lavoro ottenuto in Canada, a causa di una scelta
discriminante fatta dal mio superiore:
Ho chiesto i miei documentia fine giornata e mi sono licenziato.
In Italia sono stato privato della mia
cittadinanza e perciò faccio un appello:
Chi trova la mia cittadinanza me la
ritorni. Da qualche anno con le nuove
leggi sono un pò confuso. Con la Bossi
Fini, che non conosco bene, un clandestino potrei esserlo pure io, mi devo
guardare alle spalle?
Da casa mia spesso seguo Porta a
Porta, non voglio più fare il furbo o furbetto, parole imparate da quel programma, personalmente vi posso
garantire le mie mani sono veramente
PULITE.
Cordialmente
Ugo Bellini
19
Film del veneto
alla "I^
e del Polesine
Settimana del
sotto i riflettori
Veneto"
a Mar del Plata in Argentina
P
roiezioni di film, concerti corali e momenti
culturali gli argomenti del nutrito programma realizzato da Marco Di Lello, presidente
dell'Accademia Veneta dello Spettacolo di Rovigo e
da Marcelo Carrara, referente della comunità veneta
della comunità marplatense.
Al taglio del nastro della kermesse, al Teatro Radio
City, l'assessore regionale ai Flussi Migratori, Oscar
De Bona, accompagnato da una delegazione composta da Alessandro Ferlin e Gabriella Furegato, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura del
Comune di Lendinara (RO) e da Mariano Gazzola, presidente del Comitato delle associazioni venete
dell'Argentina e da Claudia Stella che ha curato la
traduzione dei testi e la segreteria organizzativa a
Buenos Aires e a Mar del Plata.
A far da cornice alla manifestazione il coro "Monti
dei Soli" di Sospirolo (BL), giunti a Mar del Plata per
la cerimonia di inaugurazione e dell'orchestra giovanile veneta della provincia de La Pampa (Argentina).
"Un momento per approfondire i nostri legami culturali e valorizzare il rapporto umano con i nostri
emigrati in argentina - ha spiegato De Bona - grazie
anche ad iniziative che, come questa, promuovono il
nostro cinema e la conoscenza dei nostri luoghi
regionali".
Giunta alla terza edizione, la settimana del cinema
veneto quest'anno è rientrata in una programmazione più ampia che ha permesso di realizzare un cor-
poso calendario di appuntamenti ai quali ha preso
parte anche la conduttrice Rai, Francesca Alderisi, di
"Sportello Italia".
Per tornare alla parte più propriamente cinematografica, per la "I^ Settimana del Veneto" è stato presentato il film "Vajont" di Renzo Martinelli a seguire
è stato proiettato "Porzus", lungometraggio firmato
sempre da Martinelli.
Seguite poi da "Signore e Signori" di Pietro Germi,
girato a Treviso, che la platea di Mar del Plata ha
visto nella versione originale restaurata per finire
con"La giusta distanza", ultima fatica
di Carlo
Mazzacurati, interamente ambientato nel delta del
Po, in provincia di Rovigo.
"Non poteva mancare un riferimento al nostro
Polesine - ha spiegato Marco Di Lello dell'Accademia
Veneta dello Spettacolo di Rovigo - in occasione di
questa importante manifestazione culturale che
vede il Veneto protagonista sotto diversi aspetti ed
in particolare, nell'edizione di quest'anno, abbiamo
scelto film che hanno affrontato aspetti della cronaca nera come il disastro del Vajont o l'eccidio di
Porzus".
"In Polesine possiamo vantare una grande attenzione per la cultura e per lo sviluppo del turismo - ha
spiegato il sindaco di Lendinara, Alessandro Ferlin non solo nel nostro Comune sotto il profilo religioso
con il nostro importante santuario della Madonna del
Pilastrello, ma in tutto il territorio con strutture di
accoglienza come la casa del Polesano, nel delta del
Po, dell'associazione Polesani nel mondo".
"Siamo molto lieti di aver instaurato con
l'Accademia veneta di Rovigo un accordo di programma che ci lega, come Cava (Comitato delle
associazioni venete dell'Argentina), per la promozione di iniziative culturali e cinematografiche - ha detto
Mariano Gazzola - e ci auguriamo che questo appuntamento ne possa generare altri in cui anche i giovani veneti possano trovare spazi ed interesse".
Nel calendario delle proiezioni anche una sezione
dedicata al cinema argentino con una serie di lungometraggi e cortometraggi di giovani autori argentini
curata da Miguel Monforte, direttore del Festival de
Cine Indipendente di Mar del Plata che presenterà,
giovedì prossimo il film "Cartas a Malvinas" di
Rodrigo Fernandez.
Dopo la tappa a Mar del Plata, le presentazioni continueranno nella città di Santa Fe, dove in collaborazione con la locale associazione veneta, i film saranno presentati alla comunità veneta, italiana ed
argentina, concludendosi il 30 maggio.
M.D.L.
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