Periodico trimestrale
Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN5 VE
10 ottobre 2010
si inaugura la
nuova sede
Banca Santo Stefano
sostiene
la Gini Onlus
Iniziative e
Prodotti per
le Imprese
#03 // OTTOBRE 2010
la banca
FONDAZIONE
// 10 OTOBRE SI INAUGURA
LA NUOVA SEDE DI
MARTELLAGO >
la banca
// IL PROGETTO >
// BANCA SANTO STEFANO E
LA GINI ONLUS >
// OCCHIO AGLI OCCHI >
05
11
15
IO SOCIO
presso Banca Santo Stefano
via Fapanni 11
30030 Martellago (Ve)
Tel. 041. 5496911
[email protected]
Direttore Responsabile:
iniziative e prodotti
// BANCA SANTO STEFANO E
LE IMPRESE >
21
Federica Zanata
ALFABETIZZAZIONE
FINANZIARIA
Direttore Editoriale:
// ASSET ALLOCATION >
Raffaele D’Errico
25
Redazione:
Daniela Gambato
Progetto grafico:
rubriche
> IL SENTIERO RILKE........................................................................................
29
// tradizioni e sapori > OTTOBRE TEMPO DI ZUCCA..........................................................................
33
// appuntamenti 35
// itinerari >da ottobre A DICEMBRE............................................................................
Agenzia Tratti
www.tratti.it
Tipografia:
Litocenter srl - Limena (PD)
Si inaugura la nuova sede:
luogo di incontro per la comunità
EDITORIALE
// Si sente spesso dire che uno dei pilastri su cui si basa la nostra società è la comunicazione. Ed è probabilmente vero; mai infatti
nella storia ogni individuo ha avuto a disposizione tante notizie, informazioni, possibilità ed opportunità di dialogo. È sufficiente un
semplice gesto come accendere il televisore oppure un click sul mouse del computer per avere il mondo intero a portata di mano.
Quelli fra noi che non sono più giovanissimi notano però anche un altro aspetto: quella moderna è una comunicazione “strana”,
rivolta più a chi ci sta lontano piuttosto che a chi è vicino a noi. Nelle sale di attesa o negli scompartimenti dei treni è raro vedere
gente che scambia qualche battuta, mentre è normale che molti parlino al telefonino o siano davanti ad un portatile, comunicando
così con qualcuno o con qualcosa che non è fisicamente presente…
Anche molte aziende hanno scelto di dialogare in questo modo: la pubblicità infatti è il primo strumento di comunicazione per le
imprese che parlano tramite dei “messaggi” promozionali, costruiti per raggiungere il maggior numero di persone con uno spot
efficace, per poter vendere di più e meglio, per crescere e produrre reddito…
Anche noi di Banca Santo Stefano abbiamo bisogno di comunicare anche se talvolta in modo diverso. Pure per noi la crescita,
il reddito sono necessari, ma sono un mezzo non il fine. Abbiamo necessità di usare un linguaggio diverso, comprensibile - se
possibile - a tutti. Come fare?
La nostra è una ricetta semplice, con due soli ingredienti. Il primo è che per farsi capire dalla gente bisogna stare in mezzo alla
gente, ed avere una relazione continua con soci, dipendenti, clienti, fornitori, istituzioni locali, associazioni e tutti quanti hanno in
qualche modo relazioni con la Banca.
Il secondo ingrediente è la capacità di ascolto: il dialogo al posto del messaggio e cioè - se vogliamo - l’esatto contrario della
pubblicità nella quale si comunica solo in un senso.
È con questo spirito che abbiamo realizzato la nuova sede che andremo ad inaugurare nei prossimi giorni. È una struttura nuova,
prestigiosa, che ci permetterà di lavorare in modo molto più razionale, ma sarà soprattutto un luogo di incontro e di dialogo,
soprattutto con i soci.
Con questo spirito vi invito fin d’ora - domenica 10 ottobre - nella nostra nuova casa. È una casa di vetro - la vedrete - perché
ognuno possa guardare liberamente cosa c’è dentro, ed è anche una piazza aperta a tutti perché ciascuno possa trovarvi occasioni
di confronto con gli altri, oltre naturalmente ad un punto di riferimento per l’intera comunità.
Vi aspettiamo pertanto numerosi alla nostra festa, alla festa del paese, alla festa di tutti noi!
Il Presidente di Banca Santo Stefano
Onorato Zanata
LA BANCA
PAG. 4
la banca
10 OTTOBRE 2010:
Un giorno importante per Martellago
BANCA SANTO STEFANO INAUGURA LA NUOVA SEDE
Dopo 30 anni Banca Santo Stefano si sposta dalla ormai storica sede di Via Fapanni
alla splendida location di Ca’ della Nave, per la precisione all’ala che, nel lontano 1800
comprendeva le fabbriche annesse alla fattoria, il canevon e la casa del fattore.
io socio #03 // OTTOBRE 2010
la banca
BANCA SANTO STEFANO:
47 ANNI DI STORIA
Il 10 febbraio 1963 è una data molto
importante per Martellago. Sessanta
persone, coltivatori diretti e artigiani,
ma anche liberi professionisti,
si ritrovano davanti al notaio per
sottoscrivere dieci azioni del valore
nominale di mille lire ciascuna. Quel
giorno grazie all’entusiasmo di questi
soci fondatori, viene costituita la Cassa
Rurale e Artigiana “Santo Stefano”.
L’intento è quello di migliorare le
condizioni di vita della popolazione
locale, allora in gran parte dedita
all’agricoltura, ma anche essere
supporto per la crescita economica del
territorio.
L’attività della Cassa Rurale e
Artigiana Santo Stefano, così chiamata
in onore del primo martire, patrono
del paese, inizia un anno dopo la sua
fondazione: l’unico sportello viene
aperto il 13 gennaio 1964 sotto la
presidenza di Antonio Salviato.
È il 1970 quando viene eletto alla
Presidenza Alfredo Barbiero (ex
sindaco del paese), che ricoprirà la
carica fino al 2000.
Con Barbiero comincia
l’espansione dell’attività della
Banca. Un’espansione all’insegna
dell’impegno sociale: “Siamo nati per
la comunità locale - affermava spesso
- e continuiamo ad operare in suo
favore”.
La sua presidenza è stata un vero e
PAG. 6
proprio “regno”, non soltanto per la
durata, ma anche per il peso della
sua spiccata personalità e alla sua
dedizione alla banca e ai soci. Un
suo vezzo, ricordato da tutti, è di
aver sempre pensato alla Banca
come alla Cassa Rurale degli inizi:
“Vogliamo rimanere una Cassa Rurale
ed Artigiana nel vero senso della
parola. Siamo un istituto cooperativo,
viviamo con la popolazione del paese
e cerchiamo di dare il massimo
contributo alla sua crescita sociale e
culturale”.
Nel 1987 apre il primo sportello
fuori Martellago, a Scaltenigo. Altri
ne seguono, in rapida successione:
Peseggia (1991), Salzano e Zelarino
(1993), Rio San Martino (1994), Maerne
(1996).
Nel 1994 la nuova legge bancaria
determina il cambiamento della
denominazione dell’Istituto, da Cassa
Rurale a Banca di Credito Cooperativo.
Nel 2000 termina il trentennio di
presidenza di Alfredo Barbiero.
Raccoglie il testimone l’attuale
presidente, Onorato Zanata.
La crescita continua: vengono aperte
nuove filiali a Noale (2000), Mirano e
Musile di Piave (2002), Scorzè (2003).
Nel 2003, nuova filiale anche a San
Donà di Piave, nel 2005 a Mestre, nel
2006 a Spinea, nel 2007 a Jesolo Lido,
nel 2009 a Venezia e a Scandolara.
La Banca cresce, ma lo “spirito” resta
la banca
quello originario. “Il fondamento di
ogni impresa è il suo capitale - spiega
Onorato Zanata - ma c’è anche un
altro capitale, che è il capitale di
consenso, frutto della credibilità e
dell’affidabilità: in altre parole della
coerenza dell’impresa”.
Nel 2005 viene rinnovato il logo e
modificato il nome, che diventa Banca
Santo Stefano Credito Cooperativo.
Con l’attività, cresce anche il numero
dei soci: dai sessanta pionieri delle
origini si arriva a fine 2009 a quota
1876 di cui 312 persone giuridiche.
E nel 2010 un evento molto importante
per la banca e per la comunità: il
completamento della nuova sede
nell’attuale complesso di Villa
Grimani Morosini che sarà inaugurata
tra qualche giorno alla presenza di
numerose autorità e dell’intero Paese.
I passaggi dell’acquisizione:
ACQUISIZIONE DEL COMPLESSO
CA’ DELLA NAVE
Già dalla fine del 1997 - come
conseguenza allo sviluppo che la
banca aveva assunto e stava ottenendo
- il Consiglio di Amministrazione,
prende in considerazione la possibilità
di procedere all’acquisto di tutto il
complesso “Villa Grimani Ca’ della
Nave”.
Non bisogna dimenticare che, anche
il Comune di Martellago, era allora
interessato ad entrarne in possesso.
Stante però l’impegno economico
particolarmente gravoso, l’acquisto
si limitava alle barchesse e al parco,
lasciando alla Banca il corpo centrale.
Le trattative non giunsero però a
conclusione.
Intanto, tra Banca Santo Stefano
io socio #03 // ottobre 2010
e l’Aiwa Italia Srl, il 29 dicembre
1997, viene sottoscritto un “atto di
costituzione del diritto di opzione”
attraverso il quale la Banca sarebbe
potuta entrare in possesso di parte del
fabbricato. Tale diritto non venne mai
esercitato.
Nel giugno del 1999 - finalmente - a
seguito di vendita per incanto, la
Banca rimane aggiudicataria di alcuni
immobili - per circa 1850 mq su due
piani - già appartenuti alla Aiwa Italia
Srl, identificati come “stalle” con
l’intento fin da allora di trasferire
alcuni uffici direzionali.
Nel frattempo Banca Santo Stefano
si espande ulteriormente: nel 2004 le
filiali diventano dodici e i dipendenti
salgono a 110; le ulteriori previsioni
di crescita fanno ritenere che quegli
spazi non sarebbero stati sufficienti
ad accogliere gli uffici direzionali.
Pertanto, il 5 ottobre 2004 viene
sottoscritto con la Società Aiwa Italia
srl l’atto di acquisto di ulteriori mq.
1.705 comprendenti anche la parte
storica detta “casa del fattore”.
I tempi sono ormai ritenuti maturi per
pensare al restauro del complesso:con
lettera del 30 gennaio 2006 la banca
incarica l’arch. Dario Trevisan di
Treviso a selezionare alcuni architetti
di comprovata esperienza in materia
di restauro architettonico al fine di
presentare uno “studio di fattibilità con
progettazione di massima” finalizzato
al recupero ed alla valorizzazione del
LA BANCA
complesso immobiliare acquisito.
La convenzione disciplinare relativa
all’incarico professionale per
la redazione del progetto, viene
sottoscritta il 4 aprile 2007 con l’arch.
Gianni Rigo di Scorzè. Il progetto
esecutivo presentato al Comune di
Martellago in data 11 giugno 2007,
ottiene parere favorevole dalla
soprintendenza il 20 giugno 2007. La
concessione edilizia “per il restauro
conservativo e cambio d’uso da
residenziale a direzione degli annessi
rurali e corte interna facenti parte del
complesso Villa Grimani - Morosini
detta Ca’ della Nave” viene rilasciata
in data 20 dicembre 2007. Nel
frattempo è indetta una gara d’appalto
per l’esecuzione dei lavori e alla quale
parteciparono diverse imprese. La
gara è vinta dalla ditta Carron Spa di
San zenone degli Ezzelini. L’appalto
con l’impresa Carron, nella persona
del suo presidente Diego Carron,
è sottoscritto il 31 marzo 2008 con
immediato avvio dei lavori.
Per quanto riguarda le attività di
verifica della fattibilità tecnico/
economico/amministrativa
dell’intervento, nonché della corretta
e puntuale esecuzione dell’opera
secondo quando previsto dal bando di
gara, la Banca si è avvalsa dello Studio
Architetto Mar di Venezia.
LA LOCATION
La scelta della location della nuova
sede di Banca Santo Stefano non è
stata casuale. Come un tempo Villa
Grimani Morosini era stata un punto di
riferimento per Martellago, un centro
importante per lo sviluppo del paese,
con questa acquisizione la banca
vuole perpetrare questa funzione e
fare in modo che il suo nuovo centro
direzionale possa tornare ad essere
un punto di riferimento sia economico
che culturale per tutto il paese.
Economico, per l’affidabilità e la
professionalità con le quali la banca
si è sempre distinta in favore della
propria comunità; culturale, perché,
all’interno della nuova struttura sono
stati ricavati molti spazi per i cittadini
che potranno usufruirne per eventi
educativi e di intrattenimento. Nel
grande cortile centrale, non potevano
certamente mancare le targhe in
ricordo del Fapanni e del Bertati, i
due grandi che hanno dato lustro al
Paese e ai quali la Banca ha voluto in
qualche modo rendere omaggio.
CURIOSITÀ
Quella parte della Villa dove era
situata la “fattoria” e che oggi fa parte
del nuovo complesso di Banca Santo
Stefano diede i natali a due illustri
personaggi:
Giovanni Bertati e Francesco Scipione
Fapanni
PAG. 8
LA BANCA
Francesco Scipione Fapanni
Francesco Scipione Fapanni
(Martellago, 16 febbraio 1810 Martellago, 10 marzo 1894) è stato un
letterato, storico ed epigrafista.
Intraprese gli studi classici sebbene
il padre Agostino lo avesse voluto
agronomo. Il suo interesse si incentrò,
infatti, essenzialmente sulla sua
terra natale. Si occupò di iscrizioni
antiche, critica letteraria, arte,
musica, toponomastica e dialetto
sempre in riferimento all’area
compresa tra Venezia e Treviso. Era
interessato particolarmente alla storia
e all’etnografia e pubblicò numerosi
scritti (ma la gran parte sono inediti,
incompiuti o rimasti a livello di
appunti) che si caratterizzano per una
ricerca minuziosa e vastissima, in
verità spesso disordinata.
Da vivo ebbe importanti
riconoscimenti, ma probabilmente
non abbastanza per poter raggiungere
le cariche a cui tanto aspirava. Fu
socio degli Atenei di Treviso e di
Bassano, dell’Accademia dei Filoglotti
di Castelfranco Veneto e di quella
dei Concordi di Rovigo. Lavorò come
assistente alla Biblioteca Marciana
e ricoprì alcuni incarichi pubblici,
in particolare presso il comune di
Martellago.
Si diede anche alla narrativa,
pubblicando soprattutto romanzi brevi.
La famiglia Fapanni godeva di un
certo censo e di molta considerazione
in Paese. Il nonno Francesco Maria
sedeva, infatti, nel Consiglio Civico
di Mestre. Uomo abile e accorto,
stimato dalle dame padrone e
rispettato dai contadini, riuscì ad
accumulare un’ingente fortuna che gli
permise, dopo aver affittato le estese
possessioni in Martellago e altrove dei
nobili Corner di S.Polo, di comprarle
10 anni dopo e di rifabbricare quasi
interamente la loro villa patrizia,
l’attuale Ca’ Combi. Non volle mai
però andare ad abitarvi: il piccolo
Francesco Scipione crebbe così nella
proprietà dei Grimani ed ebbe la
prima educazione familiare semplice
ed austera in casa del nonno. Ed è
proprio grazie alla sua educazione
all’interno di Villa Grimani Morosini
che Francesco rimase a contatto con
i nobili del tempo, potendo osservare
usi e tradizioni che poi ricorderà nelle
sue opere.
Fonte: Poemetto Martellago 1889 ed. Cassa Rurale 1974
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
LA BANCA
Giovanni Bertati
Giovanni Bertati (Martellago, 10
luglio 1735 - Venezia, 1808) è stato un
librettista italiano del classicismo.
Bertati fu avviato agli studi
ecclesiastici presso il seminario
di Treviso sotto la protezione di
Antonio Grimani, il datore di lavoro
del padre, però successivamente
riuscì a cambiare la sua carriera
diventando librettista. Nel 1763
scrisse il suo primo libretto, La morte
di Dimone, per essere musicato dal
compositore Antonio Tozzi. Nel 1765
viene rappresentata a Vienna L’isola
della fortuna, con libretto di Bertati
e musica di Luchesi. Fino al 1791
Bertati sarà operativo presso i teatri
veneziani. Nel 1770 fu a Vienna più
volte per collaborare con Baldassarre
Galuppi. Dall’imperatore Leopoldo II
fonte: Giovanni Bertati 1735 - 1815 ed. Cassa Rurale 1985
PAG. 10
fu nominato Poeta Cesareo dell’Opera
Italiana a Vienna, così succedendo
a Lorenzo Da Ponte, il quale cadde
in disgrazia l’anno precedente. Ivi vi
rimase sino al 1794, anno in cui fu
sostituito da Giovanni De Gamerra.
Quindi tornò a Venezia, ove, in attesa
della pensione, coprì il posto di
archivista presso l’Arsenale. Morì solo
e dimenticato da tutti.
Durante tutta la sua carriera
di librettista si dedicò quasi
esclusivamente nel scrivere drammi
giocosi prendendo come esempi il
celebre Carlo Goldoni e Pietro Chiari,
però senza mai giungere alla perizia di
questi grandi librettisti. Il suo libretto
più celebre fu Il matrimonio segreto
musicato da Domenico Cimarosa e
rappresentato per la prima volta il 7
febbraio 1792 a Vienna.
la banca
a cura di Carlotta e Gianni Rigo
IL PROGETTO
Il fronte prospiciente alla strada
Castellana denuncia le due anime
del progetto: da un lato il restauro
conservativo dell’oratorio dedicato a
Sant’Innocenzo, dall’altro la parziale
demolizione e la ristrutturazione
dell’ex Bar Bianco, realizzata in
mattoni faccia a vista con la stessa
lavorazione a grigliato già presente
nelle facciate dei granai esistenti, ma
in una rilettura moderna. La recinzione
esistente è stata restaurata mentre
l’accesso principale del pubblico alla
struttura ed allo sportello automatico,
avviene attraverso il grande varco sul
muro di recinzione creatosi in seguito
alla parziale demolizione del fronte
su via Castellana dell’ex Bar Bianco.
Lo svuotamento del corpo dell’edificio
in corrispondenza dell’accesso e
l’inserimento di un’ampia vetrata,
permette, già dal marciapiede
pubblico, suggestive vedute
dell’interno. La vetrata al piano terra
prosegue anche al piano superiore,
dove è stata posizionata la sala
consiliare della Banca; la posizione
di questo importante organo a metà
tra l’interno e l’esterno e, comunque,
perfettamente visibile anche da fuori,
io socio #03 // ottobre 2010
esemplifica l’apertura verso il Paese
e la trasparenza dell’Istituzione. La
rampa, visibile nel parcheggio di
Piazza Vittoria, è una specie di scultura
d’acqua in movimento, il cui il lento
dilavamento accompagna il flusso
della strada. Lo specchio d’acqua
che la circonda e i cespugli di bosso
proteggono le ampie vetrate.
Anche all’interno non si è cercato né
di camuffare il nuovo intervento né
di stabilire un’ideale continuità con
l’edificio storico, ma si è intervenuto
con oggetti architettonici che mostrano
la loro contemporaneità, in acciaio
e vetro, con soluzioni tecnologiche
spesso innovative e congeniate
per questo specifico progetto. I
vani scala e gli altri vani accessori,
come il corridoio di sfollamento
della sala convegni dell’ala est che
rappresenta anche l’unico raccordo
della comunicazione ai piani superiori
degli uffici, sono stati completamente
estromessi ed inseriti nella logica di
facciata esistente. Nella corte interna
si riconoscono almeno due oggetti
estranei per materiali e tecnica
costruttiva: il cilindro contenente il
corpo scale a chiocciola a metà dell’ala
LA BANCA
ovest, ed il tunnel vetrato, dalla parte
opposta, che si sviluppa lungo buona
parte del fronte est interno corte.
I corpi trasparenti permettono di
leggere la continuità della facciata,
e, dall’interno, danno la possibilità di
instaurare nuovi rapporti visuali, da
molteplici nuovi punti di vista, con gli
edifici che delimitano la corte interna.
Particolare attenzione è stata riservata
alla progettazione dell’arredo urbano:
nella corte interna del complesso
sono state disegnate le sedute, gli
apparecchi illuminanti, i cestini o
altri sistemi di integrazione della
luce, vasche d’acqua e cespugli potati
secondo l’ars topiaria tipica della villa.
Il risultato è uno spazio composto da
scenari eterogenei, che, pur in una
piccola dimensione, racchiude una
preziosa varietà di pezzi unici, come ad
esempio la fontana in marmo accanto
al cilindro.
La passeggiata, libera all’interno della
corte e arricchita da svariati momenti
di sosta, come le panchine in legno,
viene discretamente accompagnata e
direzionata dalla “scolina” contenente
acqua o dal verde in modo tale da
PAG. 12
rendere allo spazio direttamente
prospiciente agli uffici una propria
autonomia e riservatezza. Di notte,
il complesso e capillare sistema di
integrazione della luce si manifesta
in molteplici e suggestivi scenari:
gli oggetti architettonici illuminati
assumono nuove consistenze e
visibilità.
Spesso, e soprattutto all’interno, la
progettazione scende nel dettaglio.
Si sono progettati anche arredi e
alcuni complementi d’arredo come le
lampade, le porte o la poltrona della
sala convegni e l’integrazione tra
arredo ed architettura ha permesso di
personalizzare ed ottimizzare gli spazi,
renderli più performanti, conferire
agli ambienti meno significativi
un nuovo carattere e aumentare
l’unicità degli ambienti più prestigiosi.
Attraversando il complesso al suo
interno si incontrano ambienti molto
diversi tra loro, caratterizzati di volta
in volta dalla luce che entra in modo
originale da fori sempre diversi o da
soffitti con maestose capriate o da vani
dalle dimensioni più contenute, ma
con materiali ed accorgimenti preziosi,
come il terrazzo alla veneziana e i
marmorini dell’ala ovest. I materiali
sono stati scelti nell’ottica della
durabilità, nobili come il marmo, il
vetro, l’acciaio e il rame, più plebei
come la trachite, il legno, il cemento,
ma sempre utilizzati con una speciale
attenzione per il particolare, e
realizzati da abili artigiani.
LA BANCA
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
FONDAzIONE
PAG. 14
FONDAzIONE
Guido Gini
banca santo steFano:
sostiene l’impegno della Gini onlus
Il Villaggio Solidale di Mirano si
appresta a diventare realtà. Dopo anni
di lavori (sono iniziati nel 2008) e con
un investimento di oltre 5 milioni di
euro, la Fondazione cav. Guido Gini
onlus è ora pronta ad inaugurare
l’attività entro l’anno, cominciando
dalla barchessa della prestigiosa
villa Boldù-Grimani a Mirano: circa
1000 metri di superficie destinati ad
appartamenti per famiglie solidali e
a spazi di accoglienza per persone a
rischio di esclusione sociale.
Ma è solo il primo passo: entro la
fine del 2011 tutta la villa BoldùGrimani, assieme ad una palazzina di
nuova costruzione confinante con il
parco della Villa, saranno destinati ad
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
attività all’insegna della solidarietà,
dell’accoglienza, dell’integrazione
dei deboli. E il Villaggio Solidale della
Fondazione Gini sarà finalmente
completato.
Banca Santo Stefano sostiene
l’impegno della Gini onlus, tramite
l’emissione di specifici certificati di
deposito (vedi spazio a fine articolo).
FONDAzIONE
La Fondazione Cav. Guido Gini viene
costituita nel 2007, il 22 gennaio.
Trova così attuazione la volontà
testamentaria dell’ Ing. Mario Gini,
che aveva voluto dedicare una
Fondazione alla memoria del padre,
Cav. Guido Gini. A realizzare la volontà
testamentaria è il nipote dell’Ing.
Mario, il Dott. Guido.
La Fondazione nasce con un obiettivo
importante ed ambizioso: permettere
a coloro che a diverso titolo sono
svantaggiati di condurre un’esistenza
che annulli o attenui le condizioni
di difficoltà in cui si trovano. Per
realizzare l’obiettivo è a disposizione,
in pieno centro a Mirano, la grande
villa Boldù-Grimani. Il progetto
prevede lavori di ristrutturazione, per
rendere idonea la struttura alle finalità
della Fondazione, con la realizzazione
aggiuntiva di una palazzina.
La palazzina ha già un nome: si
chiamerà La Nuova Aurora, sarà
pronta entro la fine del 2011. Ai bordi
del parco della villa, nei 1400 metri
di superficie ospiterà una ventina
di persone con disabilità. Negli
appartamenti protetti dell’edificio
troveranno alloggio fino a 12 persone
con lievi disabilità, psico-fisiche o
psichiatriche. I portatori di disabilità
più pesanti, per un massimo di 10,
vivranno invece nella comunità
alloggio. Nella Nuova Aurora vi
saranno anche spazi per attività
culturali, ricreative, manuali ecc.:
PAG. 16
questi spazi saranno fruibili anche
dalla cittadinanza, oltre che dai
residenti del Villaggio: “L’obiettivo che
ci poniamo - spiega il rappresentante
della Fondazione, Dott. Guido Gini - è
di mettere in condizione gli ospiti di
affrontare la vita quotidiana in parziale
autonomia. Inoltre l’accessibilità
degli spazi anche da parte di chi non
è residente permetterà di mantenere
un collegamento con l’esterno, di
facilitare l’integrazione con la società
civile”.
Sempre per la fine del 2011, e
anch’esso fruibile ai cittadini oltre
che agli ospiti, sarà riorganizzato il
secolare parco della villa, con vecchi
alberi e percorsi attrezzati su una
superficie di 7 mila metri.
Ma, e forse soprattutto, il Villaggio
Solidale non si limiterà ad accogliere
persone che a vario titolo sono in
difficoltà. Nel complesso di edifici
FONDAzIONE
di villa Boldù-Grimani risiederanno
anche sei famiglie, ognuna con un
proprio alloggio: famiglie solidali,
che fanno parte dell’“Associazione
Comunità Famiglia Veneto” e hanno
scelto di vivere nel Villaggio Solidale
per collaborare alle attività di
accoglienza e in generale alla vita
quotidiana del Villaggio. “Assieme
alla cittadinanza che usufruirà
delle strutture e del
parco, queste sei
famiglie daranno
un contributo
determinante a fare
del Villaggio una
struttura aperta e
solidale - spiega Gini
- Fanno parte di una
rete nazionale, che conta
sull’esperienza di oltre 25 comunità
residenziali di famiglie e di oltre 50
gruppi di condivisione tra famiglie.
Condividendo la propria vita quotidiana
con chi è svantaggiato, faranno del
Villaggio una realtà accogliente e
aperta, non un ghetto”.
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
i certiFicati
di dePosito
etici.
Banca Santo Stefano mette
a disposizione dei propri
clienti la possibilità di
sottoscrivere dei Certificati
di Deposito Etici.
Si tratta di Certificati di
Deposito emessi con le
stesse caratteristiche e
condizioni dei normali
certificati, con i quali però
il sottoscrittore rinuncia
al 50% degli interessi
che saranno destinati
dalla Banca al sostegno
di iniziative eticamente
rilevanti.
I fondi raccolti con queste
sottoscrizioni saranno
raddoppiati con una
sottoscrizione equivalente
di Fondazione Banca Santo
Stefano e quindi destinati
alla Fondazione Cav. Guido
Gini Onlus di Mirano.
FONDAzIONE
OCCHIO ALLA VISTA
Dieci consigli per la vista. Dieci consigli
stampati su un manifesto, e inviati a
tutti gli studi dei medici di base, delle
Ulss 12 e 9 (rispettivamente Venezia e
Mirano) per l’affissione in ambulatorio,
o in sala d’aspetto.
Questo, in estrema sintesi, è il frutto
più recente della collaborazione tra
PAG. 18
Banca degli Occhi e Fondazione Banca
Santo Stefano. Un “frutto” che sta
maturando proprio in quest’ultima
parte dell’anno: una campagna di
informazione per la prevenzione e la
tutela della vista.
Si intensifica, dunque la collaborazione
con Banca degli Occhi. Una
collaborazione iniziata alcuni anni fa,
con un finanziamento pluriennale di
Banca Santo Stefano per le attività
della Banca degli Occhi e con una serie
di visite oculistiche, oltre cinquecento
finora, effettuate dalla Banca degli
Occhi ad altrettanti soci dell’Istituto.
La campagna di informazione sulla
FONDAzIONE
salute dell’occhio prende le mosse da
alcune considerazioni. Innanzitutto,
oggi le Istituzioni puntano molto
sull’informazione al pubblico, perché
adotti comportamenti e precauzioni
che lo aiutino a mantenersi in buona
salute. Molta attenzione viene dedicata
all’alimentazione, ad esempio: tutti
i mezzi di comunicazione riportano
consigli su diete e alimenti, per
prevenire disturbi di diversa natura.
Il dietologo è ormai l’ospite fisso di
numerose trasmissioni radiofoniche
e televisive, quando si parla di salute.
Ma molta attenzione viene dedicata
anche ad informare su una corretta
attività fisica, quale valido strumento
per mantenersi in buona salute,
abbassando il rischio di insorgenza
di numerose malattie. Per non
parlare del quotidiano martellare
sui rischi dell’alcool, del fumo, delle
droghe. Tutte iniziative utili, che
stanno portando, giorno dopo giorno,
ad un minor consumo di alcoolici,
un minor numero di fumatori, ad
un’alimentazione migliore, ad uno stile
di vita più sano, più attento alla salute
oltre che all’aspetto.
Della vista, però, poco ci si occupa.
Forse perché sembra naturale, ogni
mattina, aprire gli occhi e vederci.
Ma non è così: anche l’occhio, per
mantenersi in forma, ha bisogno di
attenzioni. Di cure che partono dalla
prima infanzia e debbono durare fino
alla tarda età.
Da qui prende le mosse la campagna
di informazione per la prevenzione
delle malattie dell’occhio, voluta
da Banca degli Occhi e Fondazione
Banca Santo Stefano, con l’importante
patrocinio della Regione Veneto.
I dieci consigli per la tutela dell’occhio,
un vero decalogo, sono stati messi
a punto dagli specialisti della Banca
degli Occhi. Consigli preziosi, da
seguire. E...occhio alla vista.
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
INIzIATIVE
& PRODOTTI
PAG. 20
INIzIATIVE & PRODOTTI
BANCA SANTO STEFANO
E LE IMPRESE
L’attenzione di Banca Santo Stefano per
le imprese è scritta nel suo DNA: nel
1963, quando la Banca venne fondata, si
chiamava Cassa Rurale ed Artigiana. È
anche scritta nei fatti, nelle cifre: nel 2008
le imprese clienti erano 3.760, un anno
dopo, a fine 2009, erano salite a 4.181 e a
giugno di quest’anno erano 4.425.
Per dare risposte concrete alle esigenze
molteplici delle aziende, Banca Santo
Stefano aderisce a numerose convenzioni,
predisposte a livello regionale per offrire
prodotti creditizi adeguati alle imprese,
e le integra con strumenti propri. Inoltre,
ha organizzato l’attività in modo da poter
seguire con personale specializzato
le diverse tipologie di cliente/azienda.
Soffermiamoci brevemente su questo
secondo aspetto.
Oggi, dopo l’aggiornamento organizzativo
realizzato nel corso dell’anno, la Banca
mette a disposizione delle aziende due
diverse figure professionali: il Gestore
PMI e il Gestore Corporate. In ogni filiale
opera un Gestore PMI, che è stato formato
espressamente per poter seguire con
competenza il settore delle piccole e
medie imprese. In questo modo, la Banca
mette a disposizione dell’imprenditore
una rete capillare di specialisti, facilmente
reperibili. Basta andare in filiale, o
telefonare. Quanto ai Gestori Corporate,
la loro attività riguarda imprese di
dimensioni maggiori: si tratta di un gruppo
di lavoro composto da alcune unità, che
operano appoggiandosi alle filiali, ma
dipendono direttamente dalla Direzione
Mercato. Anche in questo caso, l’impresa
può contattarli semplicemente, tramite la
propria filiale di riferimento.
E veniamo brevemente ai prodotti che
Banca Santo Stefano mette a disposizione
delle proprie imprese clienti.
Ad esempio chi, a prescindere dal
comparto in cui opera, volesse effettuare
investimenti di innovazione tecnologica
può trovare risposte alle proprie esigenze
nel Fondo di Rotazione per l’innovazione
tecnologica di Veneto Sviluppo, al quale
si può accedere anche tramite la rete di
Banche di Credito Cooperativo del Veneto.
A tale strumento possono accedere
(attraverso la nostra banca) le imprese
artigiane e PMI (e i loro consorzi) che
vogliono investire nell’innovazione di
prodotti, servizi, processo, organizzazione,
nella ricerca applicata, nel trasferimento
tecnologico ecc.
Vi sono inoltre convenzioni con diversi
consorzi, che operano a favore degli
associati, artigiani, agricoltori, industriali
o esercenti che siano. Sono una decina,
e sono stati stipulati a livello regionale
dalla Federazione Veneta delle Banche di
Credito Cooperativo.
Per sostenere l’economia locale Banca
Santo Stefano ha inoltre stipulato accordi
con le diverse categorie, che prevedono
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
condizioni migliorative rispetto agli
accordi-quadro regionali. Ad esempio:
da giugno di quest’anno gli associati a
Confcommercio e Fidimpresa possono
ottenere finanziamenti da Banca Santo
Stefano, a condizioni di favore, per quanto
riguarda i fidi a breve, quelli a rimborso
per esigenze di liquidità, quelli a rimborso
per investimenti.
L’accordo con Fidimpresa prevede
l’utilizzo di un plafond di 5 milioni, su
operazioni con importo minimo di 10 mila
euro e massimo di 100 mila, a condizione
particolari. L’accordo prevede sia le
tipologie di operazione che i tassi.
Accordo analogo è stato siglato con
Confidagri. Anche in questo caso, la
convenzione con Banca Santo Stefano
prevede un plafond di 3 milioni,
e condizioni specifiche per mutui
chirografari, ipotecari e prestiti di
conduzione.
“L’insieme di prodotti a disposizione e
della nostra rete di operatori specialisti
- spiega il Responsabile Mercato di
Banca Santo Stefano, Claudio Marchiori permette di mettere a fuoco le specifiche
esigenze delle imprese, e dare loro
risposta. Ovviamente, poi, ogni accordo ha
una valore generale, va adattato ai singoli
casi, va personalizzato; ed è questo che i
nostri operatori fanno quotidianamente”.
INIzATIVE E PRODOTTI
a cura di Federica zanata
Giacomo
michielan:
Giacomo michielan
consigliere
sosteniamo attivamente le
imprese del territorio
Nei precedenti numeri di “ Io Socio”,
abbiamo visto come la Banca Santo
Stefano presti particolare attenzione
agli agricoltori e ai giovani, offrendo
una serie di prodotti adatti alle loro
esigenze.
Oggi parleremo di imprenditori e
commercianti. A spiegarci cosa fa la
nostra Banca per le imprese, abbiamo
intervistato Giacomo Michielan – noto
imprenditore nel settore del legno
che – oltre a far parte del Consiglio di
Amministrazione, presiede il Comitato
Esecutivo della banca.
In un momento particolarmente
difficile per l’economia dove molte
imprese sono state costrette a ridurre
PAG. 22
la propria attività se non addirittura
a chiuderla, Michielan ha voluto
sottolineare quanto sia importante
per Banca Santo Stefano sostenere le
imprese, soprattutto le piccole, su cui
è basata l’economia del Paese.
“Per meglio seguirle nelle loro attività
- ci spiega - la banca si è strutturata in
modo da avere una gestione Corporate
ed una per le Piccole e Medie Imprese,
mettendo a loro disposizione tecnici
particolarmente preparati.
È così possibile accompagnarle e
adeguatamente finanziarle qualora
intendano investire nell’innovazione
dei prodotti piuttosto che in quella
tecnologica o in altri processi,
INIZATIVE E PRODOTTI
inoltre, attraverso le numerose
convenzioni predisposte dalla
banca offrire dei prodotti creditizi
adeguati. Va sottolineato che da
qualche anno abbiamo tra le nostre
fila del management che ha portato
innovazioni sia sull’organizzazione
che sulla valutazione del rischio
creditizio, ciò ha comportato una serie
di miglioramenti gestionali ed una
particolare attenzione alle esigenze
del mercato.
Altra caratteristica della nostra Banca
e delle banche di credito cooperativo
in genere è quella di essere banca
locale, di conoscere l’imprenditore ed
in qualche maniera di “privilegiarlo”
nel senso che concediamo credito
non solo in base al suo rating,
ma valutando le sue capacità
imprenditoriali, il modo di lavorare,
la sua storia. Cosa che i grandi
gruppi bancari non sono in grado di
individuare. Ritengo che l’attenzione
che poniamo alle imprese ed il loro
gradimento al nostro modo di operare
si possa misurare sul loro numero:
oltre quattromila, con affidamenti in
costante crescita.
Pur non avendo le potenzialità dei
grandi gruppi siamo comunque in
grado di affrontare il mercato in
maniera adeguata. Ancorché piccoli
sappiamo essere competitivi.
Concludo sottolineando quanto
sia importante una forte sinergia
tra il sistema bancario e quello
imprenditoriale, perché - come
afferma il Vicepresidente di
Confindustria Vincenzo Boccia la ripresa e il successo dell’uno
è determinante per il successo
dell’altro”.
io socio #03 // ottobre 2010
ALFABETIzzAzIONE
FINANzIARIA
PAG. 24
ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA
A cura di Nicola Simionato
Iniziamo con questa
rubrica un breve corso
di alfabetizzazione
finanziaria.
Partiamo dalla Lettera
A.
A
Asset allocation
Componente fondamentale
nell’attività di gestione
del portafoglio.
ioio
socio
socio
#03
#02
// //
ottobre
luglio 2010
La traduzione letterale del termine inglese
Asset allocation ci porterebbe fuori strada
in quanto corrisponde più o meno ad
“assegnazione dei beni”.
Cosa si intende allora realmente per
Asset allocation, uno dei termini più usati
e di moda nel panorama finanziario?
Molto semplicemente la suddivisione del
portafoglio (risparmi) di un investitore
in diversi mercati ed in diverse forme
tecniche.
A questo punto la domanda sorge
spontanea. Perché suddividere le proprie
disponibilità finanziarie?
È ormai assodato che quella dell’Asset
allocation è una scelta strategica
fondamentale in una decisione di
portafoglio. È solo attraverso la
diversificazione dell’attivo che si riesce ad
ottimizzare la prestazione del portafoglio
mitigando i rischi dell’investimento
ALFABETIzzAzIONE FINANzIARIA
Tratteremo brevemente le seguenti
categorie di investimento:
liquidità
obbligazioni
Prodotti assicurativi finanziari
azioni
Data la diversa esposizione al rischio
e il diverso potenziale di rendimento
che caratterizza ogni categoria, la
composizione di queste quattro categorie
(o classi) di attività finanziarie in un
portafoglio è in grado di soddisfare gli
obiettivi di risparmio di qualsiasi individuo.
Vediamo di chiarire: se un risparmiatore
decide di destinare la totalità dei suoi
risparmi a strumenti di liquidità, come
ad esempio il deposito a risparmio o
il conto corrente bancario, non avrà
ovviamente rischi di investimento potendo
disporre in qualsiasi momento delle
somme depositate, ma la remunerazione
dell’investimento, come ormai a tutti noto,
sarà piuttosto contenuta.
Per una maggiore remunerazione dovrà
pertanto orientarsi verso strumenti di
investimento che, a fronte di un vincolo
sulla scadenza, permettano una maggior
PAG. 26
remunerazione, come ad esempio titoli di
stato quali BOT, CCT, BTP, obbligazioni,
certificati di deposito ecc.
In questa categoria una parte importante
hanno le obbligazioni emesse da Banca
Santo Stefano. Sono titoli caratterizzati
da una struttura estremamente semplice,
assimilabili a un BTP o a un CCT e possono
essere a tasso variabile e a tasso fisso.
tasso variabile
Prevedono il pagamento di interessi
(cedole) indicizzati che variano al variare di
un determinato parametro di riferimento
legato ai tassi di interesse (ed es. Euribor).
Il tasso d’interesse delle cedole viene
calcolato in misura variabile sulla base
delle condizioni dei tassi di mercato
e consente di beneficiare di eventuali
variazioni positive (aumento) del
parametro di riferimento.
tasso Fisso
Garantiscono all’investitore il pagamento
periodico di interessi fissi rappresentati
da cedole, e il rimborso del capitale
a scadenza. Consentono di ottenere
rendimenti stabili al variare dei tassi di
interesse, assicurando quindi un vantaggio
nel caso in cui i tassi diminuiscano.
Assimilabili per durata dell’investimento
e per remunerazione, anche se
profondamente diversi nella struttura
sono i prodotti assicurativi a contenuto
finanziario.
Spostandoci più in avanti sul rapporto
rischio/rendimento dell’investimento
passiamo al mercato azionario.
i mercati azionari
Producono storicamente un maggior
rendimento come premio per il rischio
che comportano, ma allo stesso tempo
sono più volatili nel breve periodo.
A supporto dell’investitore, che non
sempre ha il tempo e le conoscenze per
dedicarsi direttamente all’operatività di
compravendita di titoli, esistono alcuni
prodotti di investimento, quali Fondi
Comuni di Investimento e Gestioni
Patrimoniali.
i Fondi comuni di investimento
Raccolgono in un unico patrimonio
i conferimenti di piccoli e grandi
risparmiatori e li affidano ad una
struttura specializzata - la Società di
Gestione - perché siano investiti in modo
a
ALFABETIzzAzIONE FINANzIARIA
professionale sui mercati finanziari. I
risparmi di tutti i partecipanti beneficiano
quindi di una elevata diversificazione:
ogni quota rappresenta in piccolo l’intero
portafoglio del fondo.
Con il fondo comune anche il piccolo
investitore può partecipare ad investimenti
sui mercati internazionali altrimenti
preclusi per mancanza di conoscenze e di
capitali adeguati. Il sottoscrittore è libero
di uscire dal fondo comune in qualsiasi
momento.
la Gestione Patrimoniale
Forma di investimento in origine riservata
a grandi patrimoni è ormai orientata
anche ai risparmiatori medio/piccoli. La
nostra Banca annovera tra i propri servizi
le gestioni patrimoniali di Cassa Centrale
Banca con l’obiettivo di dare risposta a
tutti i risparmiatori che desiderano la
gestione diretta del patrimonio.
Sono strumenti di investimento indirizzati
ai clienti che intendono tutelare e far
crescere efficacemente il proprio capitale
nel medio lungo periodo, di ottenere
un’ottimale diversificazione sia in termini
di mercato che di stili di gestione. Con la
gestione patrimoniale il risparmiatore
a
non deve più preoccuparsi di seguire
continuamente il proprio investimento,
riceverà invece sistematiche e dettagliate
informazioni sulla composizione e
sull’andamento della sua gestione.
La qualità del servizio è assicurata da
uno staff di gestori che da anni segue
l’andamento dei mercati finanziari
italiani ed internazionali, valutandone le
prospettive future relative ai diversi paesi
ed alle diverse forme tecniche disponibili.
Il cliente può rientrare in possesso del
proprio capitale anche parzialmente,
liberamente ed in qualunque momento,
per far fronte ad imprevisti ed esigenze di
liquidità.
È chiaro dunque che nella ricerca
dell’Asset allocation ideale, diventa
indispensabile stabilire un profilo accurato
delle esigenze, della propensione al
rischio del cliente e dell’orizzonte
temporale dell’investimento al fine di
determinare gli indirizzi di mercato ed i
pesi che ad ogni tipologia di prodotto si
vorranno assegnare nella composizione di
un portafoglio ideale.
asset
allocation
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
ITINERARI
PAG. 28
ITINERARI
a cura di Raffaele d’Errico
il sentiero rilKe
Ci spostiamo un po’ per l’escursione di
questa puntata, ma ne vale la pena: si
tratta sicuramente di uno dei percorsi
più suggestivi del Nord Est, tutto
affacciato sul golfo di Trieste.
Si tratta del Sentiero Rilke, così
chiamato perché era la passeggiata
prediletta del famoso poeta austriaco,
ospite dei principi castellani di Duino.
Il punto di partenza si raggiunge
in autostrada: lasciata la barriera
di Trieste, continuare lungo la
superstrada, prendere quindi l’uscita
Trieste-Sistiana e proseguire sulla
litoranea. Si parcheggia sul piazzale
AIAT, all’inizio della strada che scende
al porto di Sistiana (Sistiana mare).
Qui, sulla destra, inizia il nostro
sentiero largo e agevole, con qualche
modesto saliscendi, che si snoda
sul ciglione roccioso a picco sulla
baia. Inizialmente con alle spalle un
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
campeggio, si prosegue poi, sempre
sulla roccia, fra mare e macchia
mediterranea. Nelle giornate appena
limpide è visibilissimo tutto il golfo
di Trieste, da Miramare a Muggia ed
oltre, l’Istria.
Dopo un po’ si comincerà a vedere fra gli alberi - il castello di Duino, la
nostra meta, che si raggiunge dopo
circa due chilometri di percorso. Il
castello, la cui struttura attuale risale
PAG. 30
itinerari
al 1400, è visitabile tutti i giorni (tranne
martedì) dalle 9.30 alle 17.30 e si
raggiunge agevolmente dall’abitato di
Duino.
Ritorno lungo lo stesso percorso,
lungo il quale si incontrano anche i
resti delle fortificazioni militari.
Il percorso è agevole, adatto a tutti e
splendido in tutti i periodi dell’anno
(con qualche precauzione per il vento,
che non manca mai). Il sentiero è quasi
una strada, ben segnato e protetto.
io socio #03 // ottobre 2010
Unica precauzione: la sua bellezza è di
essere quasi sempre a picco sul mare:
non sporgersi troppo e uno sguardo ai
bambini più piccoli.
Per chi volesse una giornata più
“densa”, nelle vicinanze ci sono
(oltre a Trieste, Muggia ed il Carso)
il castello di Miramare, la Grotta
Gigante ed il suggestivo Sentiero dei
Pescatori (dalla scuola di Aurisina al
mare); quest’ultimo però abbastanza
impegnativo per le gambe.
TRADIzIONI
& SAPORI
PAG. 32
TRADIzIONI & SAPORI
ottobre:
temPo di zucca
La zucca è sempre stata considerata una verdura povera, e anche il suo prezzo riflette la fama del vegetale. Negli anni non
è mai passata di moda, ma è rimasta una discreta presenza sulle mense padane. Le massaie da sempre hanno cucinato il
risotto alla zucca, i tortelli, gli gnocchi e le passate; hanno messo la zucca nel minestrone, negli umidi e, spesso, ne hanno
fatto composte e marmellate. La parte commestibile di una zucca arriva all’80%, e in media contiene ferro, sodio, molto
potassio, fosforo, vitamine B1, B2, PP, A e C. ha anche molto calcio, e assolutamente zero colesterolo. È quindi indicata a chi
desidera una dieta ricca di fibre e sali minerali, e ipocalorica.
100 grammi di zucca contengono solo 15 calorie.
i tortelli di zucca
I tortelli di zucca sono un piatto della
tradizione mantovana e ferrarese. Nel
ferrarese i tortelli di zucca vengono
chiamati, con un termine dialettale,
cappellacci di zucca.
ingredienti per 4 persone:
- zucca mantovana (1000 g);
- amaretti (160 g);
- mostarda mantovana di mele (160 g);
- formaggio grana grattugiato (180 g);
- burro (80 g)
- noce moscata (q.b.)
- sale (q.b.)
- pepe (q.b.)
Per la pasta:
- farina bianca 00 (600 g)
- uova (n.6)
- sale (q.b.)
Per il condimento:
- formaggio grana grattugiato (20 g)
- burro (80 g)
Preparazione:
aprire la zucca, pulirla dai semi,
tagliarla a pezzi e cuocerla in forno a
180 gradi per 45 minuti. Toglierla dal
forno e passarla al setaccio, quindi
disporre la purea ottenuta in una
terrina.
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
Unire gli amaretti tritati finissimi, la
mostarda sminuzzata, 160 grammi
di grana, sale e pepe, e lavorare il
composto fino a ottenere un ripieno
ben asciutto. Con la farina, le uova
e poco sale preparare la sfoglia,
stenderla e tagliarla in rettangoli
di circa 8 x 4 cm. Distribuire un
cucchiaino di composto sui rettangoli
di pasta e chiudere i rettangoli a forma
di barchette, facendo aderire bene i
bordi. Cuocere in abbondante acqua
salata o, meglio, in brodo di carne, e
condire in una pirofila a strati con il
burro fuso e il restante grana.
APPUNTAMENTI
PAG. 34
APPUNTAMENTI
PortoGruarese
veneto orientale
torre di mosto
Jesolo
> 31 ottobre
Festa d’Autunno
> 6/14 novembre
Fiera di S. Martino
decumano terra dei tiePolo
Fossalta di PortoGruaro
sPinea
> 9-10 ottobre
Festa Madonna del Rosario a Vado
> 1/3 ottobre
Sagra dell’uva e dei vini pregiati
altinate dal sile al Piave
> 13/14 novembre
Festa della castagna al Graspo d’Uva
Quarto d’altino
mirano
> dicembre
“Help for children”
> 13-14 novembre
Fiera dell’oca con zogo dell’oca in piazza
> 12 dicembre
Corsa dei babbo Natale
> 10/ottobre
32^ Marcia “Mirano città verde”
> 24 dicembre
Arriva Babbo Natale
martellaGo
> 31 dicembre
Cin cin insieme
meolo
> 8-9-15-16 ottobre
Castagnata in Piazza
san donà di Piave
> 2/4 ottobre
Fiera Regionale del Rosario
> 10 ottobre
Festa della polenta
> 8 dicembre
Accensione dell’albero e mercatini di
Natale
musile di Piave
> 7/14 novembre
San Martin: sulle orme degli antichi
Veneti
> 24 settembre-4 ottobre
Sagra Madonna del Rosario
> 31 ottobre
Halloween
> 6/15 novembre
Sagra di San Martino
mestre
> 9 e 10 0ttobre
57a Mostra micologica mestrina
Gruppo Micologico “Bruno Cetto”
> dal 14 ottobre
48° Corso di Micologia
Gruppo Micologico “Bruno Cetto”
8 lezioni a cadenza settimanale, ogni
giovedì, dalle ore 20.30 alle 22.30,
presso l’aula Magna dell’ITIS
“zuccante “ di Mestre
riviera del brenta
brentadiGe
chioGGia-sottomarina
> ottobre
Premio letterario città di Chioggia
2° edizione
> novembre
Spettacoli di Mistero
salzano
> 22 ottobre/1 novembre
17ª Festa della zucca
scorzÈ
> 17-24 ottobre
Rassegna organistica internazionale
> 5/21 novembre
Festa e mostra del radicchio
noale
> 1/10 ottobre
Sagra del Rosario
PianiGa
> 2-3 ottobre
All Motor’s show
IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010
NE ABBIAMO FATTA
DI STRADA…
In questi anni abbiamo fatto
molta strada insieme.
Abbiamo camminato
guardando sempre al futuro
e con un grande obiettivo:
crescere fianco a fianco
con la nostra gente.
Banca Santo Stefano:
la banca vicina a te!
www.bancasantostefano.it
Scarica

IOsocio 03/2010 - Banca Santo Stefano