Periodico trimestrale Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN5 VE 10 ottobre 2010 si inaugura la nuova sede Banca Santo Stefano sostiene la Gini Onlus Iniziative e Prodotti per le Imprese #03 // OTTOBRE 2010 la banca FONDAZIONE // 10 OTOBRE SI INAUGURA LA NUOVA SEDE DI MARTELLAGO > la banca // IL PROGETTO > // BANCA SANTO STEFANO E LA GINI ONLUS > // OCCHIO AGLI OCCHI > 05 11 15 IO SOCIO presso Banca Santo Stefano via Fapanni 11 30030 Martellago (Ve) Tel. 041. 5496911 [email protected] Direttore Responsabile: iniziative e prodotti // BANCA SANTO STEFANO E LE IMPRESE > 21 Federica Zanata ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA Direttore Editoriale: // ASSET ALLOCATION > Raffaele D’Errico 25 Redazione: Daniela Gambato Progetto grafico: rubriche > IL SENTIERO RILKE........................................................................................ 29 // tradizioni e sapori > OTTOBRE TEMPO DI ZUCCA.......................................................................... 33 // appuntamenti 35 // itinerari >da ottobre A DICEMBRE............................................................................ Agenzia Tratti www.tratti.it Tipografia: Litocenter srl - Limena (PD) Si inaugura la nuova sede: luogo di incontro per la comunità EDITORIALE // Si sente spesso dire che uno dei pilastri su cui si basa la nostra società è la comunicazione. Ed è probabilmente vero; mai infatti nella storia ogni individuo ha avuto a disposizione tante notizie, informazioni, possibilità ed opportunità di dialogo. È sufficiente un semplice gesto come accendere il televisore oppure un click sul mouse del computer per avere il mondo intero a portata di mano. Quelli fra noi che non sono più giovanissimi notano però anche un altro aspetto: quella moderna è una comunicazione “strana”, rivolta più a chi ci sta lontano piuttosto che a chi è vicino a noi. Nelle sale di attesa o negli scompartimenti dei treni è raro vedere gente che scambia qualche battuta, mentre è normale che molti parlino al telefonino o siano davanti ad un portatile, comunicando così con qualcuno o con qualcosa che non è fisicamente presente… Anche molte aziende hanno scelto di dialogare in questo modo: la pubblicità infatti è il primo strumento di comunicazione per le imprese che parlano tramite dei “messaggi” promozionali, costruiti per raggiungere il maggior numero di persone con uno spot efficace, per poter vendere di più e meglio, per crescere e produrre reddito… Anche noi di Banca Santo Stefano abbiamo bisogno di comunicare anche se talvolta in modo diverso. Pure per noi la crescita, il reddito sono necessari, ma sono un mezzo non il fine. Abbiamo necessità di usare un linguaggio diverso, comprensibile - se possibile - a tutti. Come fare? La nostra è una ricetta semplice, con due soli ingredienti. Il primo è che per farsi capire dalla gente bisogna stare in mezzo alla gente, ed avere una relazione continua con soci, dipendenti, clienti, fornitori, istituzioni locali, associazioni e tutti quanti hanno in qualche modo relazioni con la Banca. Il secondo ingrediente è la capacità di ascolto: il dialogo al posto del messaggio e cioè - se vogliamo - l’esatto contrario della pubblicità nella quale si comunica solo in un senso. È con questo spirito che abbiamo realizzato la nuova sede che andremo ad inaugurare nei prossimi giorni. È una struttura nuova, prestigiosa, che ci permetterà di lavorare in modo molto più razionale, ma sarà soprattutto un luogo di incontro e di dialogo, soprattutto con i soci. Con questo spirito vi invito fin d’ora - domenica 10 ottobre - nella nostra nuova casa. È una casa di vetro - la vedrete - perché ognuno possa guardare liberamente cosa c’è dentro, ed è anche una piazza aperta a tutti perché ciascuno possa trovarvi occasioni di confronto con gli altri, oltre naturalmente ad un punto di riferimento per l’intera comunità. Vi aspettiamo pertanto numerosi alla nostra festa, alla festa del paese, alla festa di tutti noi! Il Presidente di Banca Santo Stefano Onorato Zanata LA BANCA PAG. 4 la banca 10 OTTOBRE 2010: Un giorno importante per Martellago BANCA SANTO STEFANO INAUGURA LA NUOVA SEDE Dopo 30 anni Banca Santo Stefano si sposta dalla ormai storica sede di Via Fapanni alla splendida location di Ca’ della Nave, per la precisione all’ala che, nel lontano 1800 comprendeva le fabbriche annesse alla fattoria, il canevon e la casa del fattore. io socio #03 // OTTOBRE 2010 la banca BANCA SANTO STEFANO: 47 ANNI DI STORIA Il 10 febbraio 1963 è una data molto importante per Martellago. Sessanta persone, coltivatori diretti e artigiani, ma anche liberi professionisti, si ritrovano davanti al notaio per sottoscrivere dieci azioni del valore nominale di mille lire ciascuna. Quel giorno grazie all’entusiasmo di questi soci fondatori, viene costituita la Cassa Rurale e Artigiana “Santo Stefano”. L’intento è quello di migliorare le condizioni di vita della popolazione locale, allora in gran parte dedita all’agricoltura, ma anche essere supporto per la crescita economica del territorio. L’attività della Cassa Rurale e Artigiana Santo Stefano, così chiamata in onore del primo martire, patrono del paese, inizia un anno dopo la sua fondazione: l’unico sportello viene aperto il 13 gennaio 1964 sotto la presidenza di Antonio Salviato. È il 1970 quando viene eletto alla Presidenza Alfredo Barbiero (ex sindaco del paese), che ricoprirà la carica fino al 2000. Con Barbiero comincia l’espansione dell’attività della Banca. Un’espansione all’insegna dell’impegno sociale: “Siamo nati per la comunità locale - affermava spesso - e continuiamo ad operare in suo favore”. La sua presidenza è stata un vero e PAG. 6 proprio “regno”, non soltanto per la durata, ma anche per il peso della sua spiccata personalità e alla sua dedizione alla banca e ai soci. Un suo vezzo, ricordato da tutti, è di aver sempre pensato alla Banca come alla Cassa Rurale degli inizi: “Vogliamo rimanere una Cassa Rurale ed Artigiana nel vero senso della parola. Siamo un istituto cooperativo, viviamo con la popolazione del paese e cerchiamo di dare il massimo contributo alla sua crescita sociale e culturale”. Nel 1987 apre il primo sportello fuori Martellago, a Scaltenigo. Altri ne seguono, in rapida successione: Peseggia (1991), Salzano e Zelarino (1993), Rio San Martino (1994), Maerne (1996). Nel 1994 la nuova legge bancaria determina il cambiamento della denominazione dell’Istituto, da Cassa Rurale a Banca di Credito Cooperativo. Nel 2000 termina il trentennio di presidenza di Alfredo Barbiero. Raccoglie il testimone l’attuale presidente, Onorato Zanata. La crescita continua: vengono aperte nuove filiali a Noale (2000), Mirano e Musile di Piave (2002), Scorzè (2003). Nel 2003, nuova filiale anche a San Donà di Piave, nel 2005 a Mestre, nel 2006 a Spinea, nel 2007 a Jesolo Lido, nel 2009 a Venezia e a Scandolara. La Banca cresce, ma lo “spirito” resta la banca quello originario. “Il fondamento di ogni impresa è il suo capitale - spiega Onorato Zanata - ma c’è anche un altro capitale, che è il capitale di consenso, frutto della credibilità e dell’affidabilità: in altre parole della coerenza dell’impresa”. Nel 2005 viene rinnovato il logo e modificato il nome, che diventa Banca Santo Stefano Credito Cooperativo. Con l’attività, cresce anche il numero dei soci: dai sessanta pionieri delle origini si arriva a fine 2009 a quota 1876 di cui 312 persone giuridiche. E nel 2010 un evento molto importante per la banca e per la comunità: il completamento della nuova sede nell’attuale complesso di Villa Grimani Morosini che sarà inaugurata tra qualche giorno alla presenza di numerose autorità e dell’intero Paese. I passaggi dell’acquisizione: ACQUISIZIONE DEL COMPLESSO CA’ DELLA NAVE Già dalla fine del 1997 - come conseguenza allo sviluppo che la banca aveva assunto e stava ottenendo - il Consiglio di Amministrazione, prende in considerazione la possibilità di procedere all’acquisto di tutto il complesso “Villa Grimani Ca’ della Nave”. Non bisogna dimenticare che, anche il Comune di Martellago, era allora interessato ad entrarne in possesso. Stante però l’impegno economico particolarmente gravoso, l’acquisto si limitava alle barchesse e al parco, lasciando alla Banca il corpo centrale. Le trattative non giunsero però a conclusione. Intanto, tra Banca Santo Stefano io socio #03 // ottobre 2010 e l’Aiwa Italia Srl, il 29 dicembre 1997, viene sottoscritto un “atto di costituzione del diritto di opzione” attraverso il quale la Banca sarebbe potuta entrare in possesso di parte del fabbricato. Tale diritto non venne mai esercitato. Nel giugno del 1999 - finalmente - a seguito di vendita per incanto, la Banca rimane aggiudicataria di alcuni immobili - per circa 1850 mq su due piani - già appartenuti alla Aiwa Italia Srl, identificati come “stalle” con l’intento fin da allora di trasferire alcuni uffici direzionali. Nel frattempo Banca Santo Stefano si espande ulteriormente: nel 2004 le filiali diventano dodici e i dipendenti salgono a 110; le ulteriori previsioni di crescita fanno ritenere che quegli spazi non sarebbero stati sufficienti ad accogliere gli uffici direzionali. Pertanto, il 5 ottobre 2004 viene sottoscritto con la Società Aiwa Italia srl l’atto di acquisto di ulteriori mq. 1.705 comprendenti anche la parte storica detta “casa del fattore”. I tempi sono ormai ritenuti maturi per pensare al restauro del complesso:con lettera del 30 gennaio 2006 la banca incarica l’arch. Dario Trevisan di Treviso a selezionare alcuni architetti di comprovata esperienza in materia di restauro architettonico al fine di presentare uno “studio di fattibilità con progettazione di massima” finalizzato al recupero ed alla valorizzazione del LA BANCA complesso immobiliare acquisito. La convenzione disciplinare relativa all’incarico professionale per la redazione del progetto, viene sottoscritta il 4 aprile 2007 con l’arch. Gianni Rigo di Scorzè. Il progetto esecutivo presentato al Comune di Martellago in data 11 giugno 2007, ottiene parere favorevole dalla soprintendenza il 20 giugno 2007. La concessione edilizia “per il restauro conservativo e cambio d’uso da residenziale a direzione degli annessi rurali e corte interna facenti parte del complesso Villa Grimani - Morosini detta Ca’ della Nave” viene rilasciata in data 20 dicembre 2007. Nel frattempo è indetta una gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori e alla quale parteciparono diverse imprese. La gara è vinta dalla ditta Carron Spa di San zenone degli Ezzelini. L’appalto con l’impresa Carron, nella persona del suo presidente Diego Carron, è sottoscritto il 31 marzo 2008 con immediato avvio dei lavori. Per quanto riguarda le attività di verifica della fattibilità tecnico/ economico/amministrativa dell’intervento, nonché della corretta e puntuale esecuzione dell’opera secondo quando previsto dal bando di gara, la Banca si è avvalsa dello Studio Architetto Mar di Venezia. LA LOCATION La scelta della location della nuova sede di Banca Santo Stefano non è stata casuale. Come un tempo Villa Grimani Morosini era stata un punto di riferimento per Martellago, un centro importante per lo sviluppo del paese, con questa acquisizione la banca vuole perpetrare questa funzione e fare in modo che il suo nuovo centro direzionale possa tornare ad essere un punto di riferimento sia economico che culturale per tutto il paese. Economico, per l’affidabilità e la professionalità con le quali la banca si è sempre distinta in favore della propria comunità; culturale, perché, all’interno della nuova struttura sono stati ricavati molti spazi per i cittadini che potranno usufruirne per eventi educativi e di intrattenimento. Nel grande cortile centrale, non potevano certamente mancare le targhe in ricordo del Fapanni e del Bertati, i due grandi che hanno dato lustro al Paese e ai quali la Banca ha voluto in qualche modo rendere omaggio. CURIOSITÀ Quella parte della Villa dove era situata la “fattoria” e che oggi fa parte del nuovo complesso di Banca Santo Stefano diede i natali a due illustri personaggi: Giovanni Bertati e Francesco Scipione Fapanni PAG. 8 LA BANCA Francesco Scipione Fapanni Francesco Scipione Fapanni (Martellago, 16 febbraio 1810 Martellago, 10 marzo 1894) è stato un letterato, storico ed epigrafista. Intraprese gli studi classici sebbene il padre Agostino lo avesse voluto agronomo. Il suo interesse si incentrò, infatti, essenzialmente sulla sua terra natale. Si occupò di iscrizioni antiche, critica letteraria, arte, musica, toponomastica e dialetto sempre in riferimento all’area compresa tra Venezia e Treviso. Era interessato particolarmente alla storia e all’etnografia e pubblicò numerosi scritti (ma la gran parte sono inediti, incompiuti o rimasti a livello di appunti) che si caratterizzano per una ricerca minuziosa e vastissima, in verità spesso disordinata. Da vivo ebbe importanti riconoscimenti, ma probabilmente non abbastanza per poter raggiungere le cariche a cui tanto aspirava. Fu socio degli Atenei di Treviso e di Bassano, dell’Accademia dei Filoglotti di Castelfranco Veneto e di quella dei Concordi di Rovigo. Lavorò come assistente alla Biblioteca Marciana e ricoprì alcuni incarichi pubblici, in particolare presso il comune di Martellago. Si diede anche alla narrativa, pubblicando soprattutto romanzi brevi. La famiglia Fapanni godeva di un certo censo e di molta considerazione in Paese. Il nonno Francesco Maria sedeva, infatti, nel Consiglio Civico di Mestre. Uomo abile e accorto, stimato dalle dame padrone e rispettato dai contadini, riuscì ad accumulare un’ingente fortuna che gli permise, dopo aver affittato le estese possessioni in Martellago e altrove dei nobili Corner di S.Polo, di comprarle 10 anni dopo e di rifabbricare quasi interamente la loro villa patrizia, l’attuale Ca’ Combi. Non volle mai però andare ad abitarvi: il piccolo Francesco Scipione crebbe così nella proprietà dei Grimani ed ebbe la prima educazione familiare semplice ed austera in casa del nonno. Ed è proprio grazie alla sua educazione all’interno di Villa Grimani Morosini che Francesco rimase a contatto con i nobili del tempo, potendo osservare usi e tradizioni che poi ricorderà nelle sue opere. Fonte: Poemetto Martellago 1889 ed. Cassa Rurale 1974 IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 LA BANCA Giovanni Bertati Giovanni Bertati (Martellago, 10 luglio 1735 - Venezia, 1808) è stato un librettista italiano del classicismo. Bertati fu avviato agli studi ecclesiastici presso il seminario di Treviso sotto la protezione di Antonio Grimani, il datore di lavoro del padre, però successivamente riuscì a cambiare la sua carriera diventando librettista. Nel 1763 scrisse il suo primo libretto, La morte di Dimone, per essere musicato dal compositore Antonio Tozzi. Nel 1765 viene rappresentata a Vienna L’isola della fortuna, con libretto di Bertati e musica di Luchesi. Fino al 1791 Bertati sarà operativo presso i teatri veneziani. Nel 1770 fu a Vienna più volte per collaborare con Baldassarre Galuppi. Dall’imperatore Leopoldo II fonte: Giovanni Bertati 1735 - 1815 ed. Cassa Rurale 1985 PAG. 10 fu nominato Poeta Cesareo dell’Opera Italiana a Vienna, così succedendo a Lorenzo Da Ponte, il quale cadde in disgrazia l’anno precedente. Ivi vi rimase sino al 1794, anno in cui fu sostituito da Giovanni De Gamerra. Quindi tornò a Venezia, ove, in attesa della pensione, coprì il posto di archivista presso l’Arsenale. Morì solo e dimenticato da tutti. Durante tutta la sua carriera di librettista si dedicò quasi esclusivamente nel scrivere drammi giocosi prendendo come esempi il celebre Carlo Goldoni e Pietro Chiari, però senza mai giungere alla perizia di questi grandi librettisti. Il suo libretto più celebre fu Il matrimonio segreto musicato da Domenico Cimarosa e rappresentato per la prima volta il 7 febbraio 1792 a Vienna. la banca a cura di Carlotta e Gianni Rigo IL PROGETTO Il fronte prospiciente alla strada Castellana denuncia le due anime del progetto: da un lato il restauro conservativo dell’oratorio dedicato a Sant’Innocenzo, dall’altro la parziale demolizione e la ristrutturazione dell’ex Bar Bianco, realizzata in mattoni faccia a vista con la stessa lavorazione a grigliato già presente nelle facciate dei granai esistenti, ma in una rilettura moderna. La recinzione esistente è stata restaurata mentre l’accesso principale del pubblico alla struttura ed allo sportello automatico, avviene attraverso il grande varco sul muro di recinzione creatosi in seguito alla parziale demolizione del fronte su via Castellana dell’ex Bar Bianco. Lo svuotamento del corpo dell’edificio in corrispondenza dell’accesso e l’inserimento di un’ampia vetrata, permette, già dal marciapiede pubblico, suggestive vedute dell’interno. La vetrata al piano terra prosegue anche al piano superiore, dove è stata posizionata la sala consiliare della Banca; la posizione di questo importante organo a metà tra l’interno e l’esterno e, comunque, perfettamente visibile anche da fuori, io socio #03 // ottobre 2010 esemplifica l’apertura verso il Paese e la trasparenza dell’Istituzione. La rampa, visibile nel parcheggio di Piazza Vittoria, è una specie di scultura d’acqua in movimento, il cui il lento dilavamento accompagna il flusso della strada. Lo specchio d’acqua che la circonda e i cespugli di bosso proteggono le ampie vetrate. Anche all’interno non si è cercato né di camuffare il nuovo intervento né di stabilire un’ideale continuità con l’edificio storico, ma si è intervenuto con oggetti architettonici che mostrano la loro contemporaneità, in acciaio e vetro, con soluzioni tecnologiche spesso innovative e congeniate per questo specifico progetto. I vani scala e gli altri vani accessori, come il corridoio di sfollamento della sala convegni dell’ala est che rappresenta anche l’unico raccordo della comunicazione ai piani superiori degli uffici, sono stati completamente estromessi ed inseriti nella logica di facciata esistente. Nella corte interna si riconoscono almeno due oggetti estranei per materiali e tecnica costruttiva: il cilindro contenente il corpo scale a chiocciola a metà dell’ala LA BANCA ovest, ed il tunnel vetrato, dalla parte opposta, che si sviluppa lungo buona parte del fronte est interno corte. I corpi trasparenti permettono di leggere la continuità della facciata, e, dall’interno, danno la possibilità di instaurare nuovi rapporti visuali, da molteplici nuovi punti di vista, con gli edifici che delimitano la corte interna. Particolare attenzione è stata riservata alla progettazione dell’arredo urbano: nella corte interna del complesso sono state disegnate le sedute, gli apparecchi illuminanti, i cestini o altri sistemi di integrazione della luce, vasche d’acqua e cespugli potati secondo l’ars topiaria tipica della villa. Il risultato è uno spazio composto da scenari eterogenei, che, pur in una piccola dimensione, racchiude una preziosa varietà di pezzi unici, come ad esempio la fontana in marmo accanto al cilindro. La passeggiata, libera all’interno della corte e arricchita da svariati momenti di sosta, come le panchine in legno, viene discretamente accompagnata e direzionata dalla “scolina” contenente acqua o dal verde in modo tale da PAG. 12 rendere allo spazio direttamente prospiciente agli uffici una propria autonomia e riservatezza. Di notte, il complesso e capillare sistema di integrazione della luce si manifesta in molteplici e suggestivi scenari: gli oggetti architettonici illuminati assumono nuove consistenze e visibilità. Spesso, e soprattutto all’interno, la progettazione scende nel dettaglio. Si sono progettati anche arredi e alcuni complementi d’arredo come le lampade, le porte o la poltrona della sala convegni e l’integrazione tra arredo ed architettura ha permesso di personalizzare ed ottimizzare gli spazi, renderli più performanti, conferire agli ambienti meno significativi un nuovo carattere e aumentare l’unicità degli ambienti più prestigiosi. Attraversando il complesso al suo interno si incontrano ambienti molto diversi tra loro, caratterizzati di volta in volta dalla luce che entra in modo originale da fori sempre diversi o da soffitti con maestose capriate o da vani dalle dimensioni più contenute, ma con materiali ed accorgimenti preziosi, come il terrazzo alla veneziana e i marmorini dell’ala ovest. I materiali sono stati scelti nell’ottica della durabilità, nobili come il marmo, il vetro, l’acciaio e il rame, più plebei come la trachite, il legno, il cemento, ma sempre utilizzati con una speciale attenzione per il particolare, e realizzati da abili artigiani. LA BANCA IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 FONDAzIONE PAG. 14 FONDAzIONE Guido Gini banca santo steFano: sostiene l’impegno della Gini onlus Il Villaggio Solidale di Mirano si appresta a diventare realtà. Dopo anni di lavori (sono iniziati nel 2008) e con un investimento di oltre 5 milioni di euro, la Fondazione cav. Guido Gini onlus è ora pronta ad inaugurare l’attività entro l’anno, cominciando dalla barchessa della prestigiosa villa Boldù-Grimani a Mirano: circa 1000 metri di superficie destinati ad appartamenti per famiglie solidali e a spazi di accoglienza per persone a rischio di esclusione sociale. Ma è solo il primo passo: entro la fine del 2011 tutta la villa BoldùGrimani, assieme ad una palazzina di nuova costruzione confinante con il parco della Villa, saranno destinati ad IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 attività all’insegna della solidarietà, dell’accoglienza, dell’integrazione dei deboli. E il Villaggio Solidale della Fondazione Gini sarà finalmente completato. Banca Santo Stefano sostiene l’impegno della Gini onlus, tramite l’emissione di specifici certificati di deposito (vedi spazio a fine articolo). FONDAzIONE La Fondazione Cav. Guido Gini viene costituita nel 2007, il 22 gennaio. Trova così attuazione la volontà testamentaria dell’ Ing. Mario Gini, che aveva voluto dedicare una Fondazione alla memoria del padre, Cav. Guido Gini. A realizzare la volontà testamentaria è il nipote dell’Ing. Mario, il Dott. Guido. La Fondazione nasce con un obiettivo importante ed ambizioso: permettere a coloro che a diverso titolo sono svantaggiati di condurre un’esistenza che annulli o attenui le condizioni di difficoltà in cui si trovano. Per realizzare l’obiettivo è a disposizione, in pieno centro a Mirano, la grande villa Boldù-Grimani. Il progetto prevede lavori di ristrutturazione, per rendere idonea la struttura alle finalità della Fondazione, con la realizzazione aggiuntiva di una palazzina. La palazzina ha già un nome: si chiamerà La Nuova Aurora, sarà pronta entro la fine del 2011. Ai bordi del parco della villa, nei 1400 metri di superficie ospiterà una ventina di persone con disabilità. Negli appartamenti protetti dell’edificio troveranno alloggio fino a 12 persone con lievi disabilità, psico-fisiche o psichiatriche. I portatori di disabilità più pesanti, per un massimo di 10, vivranno invece nella comunità alloggio. Nella Nuova Aurora vi saranno anche spazi per attività culturali, ricreative, manuali ecc.: PAG. 16 questi spazi saranno fruibili anche dalla cittadinanza, oltre che dai residenti del Villaggio: “L’obiettivo che ci poniamo - spiega il rappresentante della Fondazione, Dott. Guido Gini - è di mettere in condizione gli ospiti di affrontare la vita quotidiana in parziale autonomia. Inoltre l’accessibilità degli spazi anche da parte di chi non è residente permetterà di mantenere un collegamento con l’esterno, di facilitare l’integrazione con la società civile”. Sempre per la fine del 2011, e anch’esso fruibile ai cittadini oltre che agli ospiti, sarà riorganizzato il secolare parco della villa, con vecchi alberi e percorsi attrezzati su una superficie di 7 mila metri. Ma, e forse soprattutto, il Villaggio Solidale non si limiterà ad accogliere persone che a vario titolo sono in difficoltà. Nel complesso di edifici FONDAzIONE di villa Boldù-Grimani risiederanno anche sei famiglie, ognuna con un proprio alloggio: famiglie solidali, che fanno parte dell’“Associazione Comunità Famiglia Veneto” e hanno scelto di vivere nel Villaggio Solidale per collaborare alle attività di accoglienza e in generale alla vita quotidiana del Villaggio. “Assieme alla cittadinanza che usufruirà delle strutture e del parco, queste sei famiglie daranno un contributo determinante a fare del Villaggio una struttura aperta e solidale - spiega Gini - Fanno parte di una rete nazionale, che conta sull’esperienza di oltre 25 comunità residenziali di famiglie e di oltre 50 gruppi di condivisione tra famiglie. Condividendo la propria vita quotidiana con chi è svantaggiato, faranno del Villaggio una realtà accogliente e aperta, non un ghetto”. IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 i certiFicati di dePosito etici. Banca Santo Stefano mette a disposizione dei propri clienti la possibilità di sottoscrivere dei Certificati di Deposito Etici. Si tratta di Certificati di Deposito emessi con le stesse caratteristiche e condizioni dei normali certificati, con i quali però il sottoscrittore rinuncia al 50% degli interessi che saranno destinati dalla Banca al sostegno di iniziative eticamente rilevanti. I fondi raccolti con queste sottoscrizioni saranno raddoppiati con una sottoscrizione equivalente di Fondazione Banca Santo Stefano e quindi destinati alla Fondazione Cav. Guido Gini Onlus di Mirano. FONDAzIONE OCCHIO ALLA VISTA Dieci consigli per la vista. Dieci consigli stampati su un manifesto, e inviati a tutti gli studi dei medici di base, delle Ulss 12 e 9 (rispettivamente Venezia e Mirano) per l’affissione in ambulatorio, o in sala d’aspetto. Questo, in estrema sintesi, è il frutto più recente della collaborazione tra PAG. 18 Banca degli Occhi e Fondazione Banca Santo Stefano. Un “frutto” che sta maturando proprio in quest’ultima parte dell’anno: una campagna di informazione per la prevenzione e la tutela della vista. Si intensifica, dunque la collaborazione con Banca degli Occhi. Una collaborazione iniziata alcuni anni fa, con un finanziamento pluriennale di Banca Santo Stefano per le attività della Banca degli Occhi e con una serie di visite oculistiche, oltre cinquecento finora, effettuate dalla Banca degli Occhi ad altrettanti soci dell’Istituto. La campagna di informazione sulla FONDAzIONE salute dell’occhio prende le mosse da alcune considerazioni. Innanzitutto, oggi le Istituzioni puntano molto sull’informazione al pubblico, perché adotti comportamenti e precauzioni che lo aiutino a mantenersi in buona salute. Molta attenzione viene dedicata all’alimentazione, ad esempio: tutti i mezzi di comunicazione riportano consigli su diete e alimenti, per prevenire disturbi di diversa natura. Il dietologo è ormai l’ospite fisso di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive, quando si parla di salute. Ma molta attenzione viene dedicata anche ad informare su una corretta attività fisica, quale valido strumento per mantenersi in buona salute, abbassando il rischio di insorgenza di numerose malattie. Per non parlare del quotidiano martellare sui rischi dell’alcool, del fumo, delle droghe. Tutte iniziative utili, che stanno portando, giorno dopo giorno, ad un minor consumo di alcoolici, un minor numero di fumatori, ad un’alimentazione migliore, ad uno stile di vita più sano, più attento alla salute oltre che all’aspetto. Della vista, però, poco ci si occupa. Forse perché sembra naturale, ogni mattina, aprire gli occhi e vederci. Ma non è così: anche l’occhio, per mantenersi in forma, ha bisogno di attenzioni. Di cure che partono dalla prima infanzia e debbono durare fino alla tarda età. Da qui prende le mosse la campagna di informazione per la prevenzione delle malattie dell’occhio, voluta da Banca degli Occhi e Fondazione Banca Santo Stefano, con l’importante patrocinio della Regione Veneto. I dieci consigli per la tutela dell’occhio, un vero decalogo, sono stati messi a punto dagli specialisti della Banca degli Occhi. Consigli preziosi, da seguire. E...occhio alla vista. IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 INIzIATIVE & PRODOTTI PAG. 20 INIzIATIVE & PRODOTTI BANCA SANTO STEFANO E LE IMPRESE L’attenzione di Banca Santo Stefano per le imprese è scritta nel suo DNA: nel 1963, quando la Banca venne fondata, si chiamava Cassa Rurale ed Artigiana. È anche scritta nei fatti, nelle cifre: nel 2008 le imprese clienti erano 3.760, un anno dopo, a fine 2009, erano salite a 4.181 e a giugno di quest’anno erano 4.425. Per dare risposte concrete alle esigenze molteplici delle aziende, Banca Santo Stefano aderisce a numerose convenzioni, predisposte a livello regionale per offrire prodotti creditizi adeguati alle imprese, e le integra con strumenti propri. Inoltre, ha organizzato l’attività in modo da poter seguire con personale specializzato le diverse tipologie di cliente/azienda. Soffermiamoci brevemente su questo secondo aspetto. Oggi, dopo l’aggiornamento organizzativo realizzato nel corso dell’anno, la Banca mette a disposizione delle aziende due diverse figure professionali: il Gestore PMI e il Gestore Corporate. In ogni filiale opera un Gestore PMI, che è stato formato espressamente per poter seguire con competenza il settore delle piccole e medie imprese. In questo modo, la Banca mette a disposizione dell’imprenditore una rete capillare di specialisti, facilmente reperibili. Basta andare in filiale, o telefonare. Quanto ai Gestori Corporate, la loro attività riguarda imprese di dimensioni maggiori: si tratta di un gruppo di lavoro composto da alcune unità, che operano appoggiandosi alle filiali, ma dipendono direttamente dalla Direzione Mercato. Anche in questo caso, l’impresa può contattarli semplicemente, tramite la propria filiale di riferimento. E veniamo brevemente ai prodotti che Banca Santo Stefano mette a disposizione delle proprie imprese clienti. Ad esempio chi, a prescindere dal comparto in cui opera, volesse effettuare investimenti di innovazione tecnologica può trovare risposte alle proprie esigenze nel Fondo di Rotazione per l’innovazione tecnologica di Veneto Sviluppo, al quale si può accedere anche tramite la rete di Banche di Credito Cooperativo del Veneto. A tale strumento possono accedere (attraverso la nostra banca) le imprese artigiane e PMI (e i loro consorzi) che vogliono investire nell’innovazione di prodotti, servizi, processo, organizzazione, nella ricerca applicata, nel trasferimento tecnologico ecc. Vi sono inoltre convenzioni con diversi consorzi, che operano a favore degli associati, artigiani, agricoltori, industriali o esercenti che siano. Sono una decina, e sono stati stipulati a livello regionale dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo. Per sostenere l’economia locale Banca Santo Stefano ha inoltre stipulato accordi con le diverse categorie, che prevedono IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 condizioni migliorative rispetto agli accordi-quadro regionali. Ad esempio: da giugno di quest’anno gli associati a Confcommercio e Fidimpresa possono ottenere finanziamenti da Banca Santo Stefano, a condizioni di favore, per quanto riguarda i fidi a breve, quelli a rimborso per esigenze di liquidità, quelli a rimborso per investimenti. L’accordo con Fidimpresa prevede l’utilizzo di un plafond di 5 milioni, su operazioni con importo minimo di 10 mila euro e massimo di 100 mila, a condizione particolari. L’accordo prevede sia le tipologie di operazione che i tassi. Accordo analogo è stato siglato con Confidagri. Anche in questo caso, la convenzione con Banca Santo Stefano prevede un plafond di 3 milioni, e condizioni specifiche per mutui chirografari, ipotecari e prestiti di conduzione. “L’insieme di prodotti a disposizione e della nostra rete di operatori specialisti - spiega il Responsabile Mercato di Banca Santo Stefano, Claudio Marchiori permette di mettere a fuoco le specifiche esigenze delle imprese, e dare loro risposta. Ovviamente, poi, ogni accordo ha una valore generale, va adattato ai singoli casi, va personalizzato; ed è questo che i nostri operatori fanno quotidianamente”. INIzATIVE E PRODOTTI a cura di Federica zanata Giacomo michielan: Giacomo michielan consigliere sosteniamo attivamente le imprese del territorio Nei precedenti numeri di “ Io Socio”, abbiamo visto come la Banca Santo Stefano presti particolare attenzione agli agricoltori e ai giovani, offrendo una serie di prodotti adatti alle loro esigenze. Oggi parleremo di imprenditori e commercianti. A spiegarci cosa fa la nostra Banca per le imprese, abbiamo intervistato Giacomo Michielan – noto imprenditore nel settore del legno che – oltre a far parte del Consiglio di Amministrazione, presiede il Comitato Esecutivo della banca. In un momento particolarmente difficile per l’economia dove molte imprese sono state costrette a ridurre PAG. 22 la propria attività se non addirittura a chiuderla, Michielan ha voluto sottolineare quanto sia importante per Banca Santo Stefano sostenere le imprese, soprattutto le piccole, su cui è basata l’economia del Paese. “Per meglio seguirle nelle loro attività - ci spiega - la banca si è strutturata in modo da avere una gestione Corporate ed una per le Piccole e Medie Imprese, mettendo a loro disposizione tecnici particolarmente preparati. È così possibile accompagnarle e adeguatamente finanziarle qualora intendano investire nell’innovazione dei prodotti piuttosto che in quella tecnologica o in altri processi, INIZATIVE E PRODOTTI inoltre, attraverso le numerose convenzioni predisposte dalla banca offrire dei prodotti creditizi adeguati. Va sottolineato che da qualche anno abbiamo tra le nostre fila del management che ha portato innovazioni sia sull’organizzazione che sulla valutazione del rischio creditizio, ciò ha comportato una serie di miglioramenti gestionali ed una particolare attenzione alle esigenze del mercato. Altra caratteristica della nostra Banca e delle banche di credito cooperativo in genere è quella di essere banca locale, di conoscere l’imprenditore ed in qualche maniera di “privilegiarlo” nel senso che concediamo credito non solo in base al suo rating, ma valutando le sue capacità imprenditoriali, il modo di lavorare, la sua storia. Cosa che i grandi gruppi bancari non sono in grado di individuare. Ritengo che l’attenzione che poniamo alle imprese ed il loro gradimento al nostro modo di operare si possa misurare sul loro numero: oltre quattromila, con affidamenti in costante crescita. Pur non avendo le potenzialità dei grandi gruppi siamo comunque in grado di affrontare il mercato in maniera adeguata. Ancorché piccoli sappiamo essere competitivi. Concludo sottolineando quanto sia importante una forte sinergia tra il sistema bancario e quello imprenditoriale, perché - come afferma il Vicepresidente di Confindustria Vincenzo Boccia la ripresa e il successo dell’uno è determinante per il successo dell’altro”. io socio #03 // ottobre 2010 ALFABETIzzAzIONE FINANzIARIA PAG. 24 ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA A cura di Nicola Simionato Iniziamo con questa rubrica un breve corso di alfabetizzazione finanziaria. Partiamo dalla Lettera A. A Asset allocation Componente fondamentale nell’attività di gestione del portafoglio. ioio socio socio #03 #02 // // ottobre luglio 2010 La traduzione letterale del termine inglese Asset allocation ci porterebbe fuori strada in quanto corrisponde più o meno ad “assegnazione dei beni”. Cosa si intende allora realmente per Asset allocation, uno dei termini più usati e di moda nel panorama finanziario? Molto semplicemente la suddivisione del portafoglio (risparmi) di un investitore in diversi mercati ed in diverse forme tecniche. A questo punto la domanda sorge spontanea. Perché suddividere le proprie disponibilità finanziarie? È ormai assodato che quella dell’Asset allocation è una scelta strategica fondamentale in una decisione di portafoglio. È solo attraverso la diversificazione dell’attivo che si riesce ad ottimizzare la prestazione del portafoglio mitigando i rischi dell’investimento ALFABETIzzAzIONE FINANzIARIA Tratteremo brevemente le seguenti categorie di investimento: liquidità obbligazioni Prodotti assicurativi finanziari azioni Data la diversa esposizione al rischio e il diverso potenziale di rendimento che caratterizza ogni categoria, la composizione di queste quattro categorie (o classi) di attività finanziarie in un portafoglio è in grado di soddisfare gli obiettivi di risparmio di qualsiasi individuo. Vediamo di chiarire: se un risparmiatore decide di destinare la totalità dei suoi risparmi a strumenti di liquidità, come ad esempio il deposito a risparmio o il conto corrente bancario, non avrà ovviamente rischi di investimento potendo disporre in qualsiasi momento delle somme depositate, ma la remunerazione dell’investimento, come ormai a tutti noto, sarà piuttosto contenuta. Per una maggiore remunerazione dovrà pertanto orientarsi verso strumenti di investimento che, a fronte di un vincolo sulla scadenza, permettano una maggior PAG. 26 remunerazione, come ad esempio titoli di stato quali BOT, CCT, BTP, obbligazioni, certificati di deposito ecc. In questa categoria una parte importante hanno le obbligazioni emesse da Banca Santo Stefano. Sono titoli caratterizzati da una struttura estremamente semplice, assimilabili a un BTP o a un CCT e possono essere a tasso variabile e a tasso fisso. tasso variabile Prevedono il pagamento di interessi (cedole) indicizzati che variano al variare di un determinato parametro di riferimento legato ai tassi di interesse (ed es. Euribor). Il tasso d’interesse delle cedole viene calcolato in misura variabile sulla base delle condizioni dei tassi di mercato e consente di beneficiare di eventuali variazioni positive (aumento) del parametro di riferimento. tasso Fisso Garantiscono all’investitore il pagamento periodico di interessi fissi rappresentati da cedole, e il rimborso del capitale a scadenza. Consentono di ottenere rendimenti stabili al variare dei tassi di interesse, assicurando quindi un vantaggio nel caso in cui i tassi diminuiscano. Assimilabili per durata dell’investimento e per remunerazione, anche se profondamente diversi nella struttura sono i prodotti assicurativi a contenuto finanziario. Spostandoci più in avanti sul rapporto rischio/rendimento dell’investimento passiamo al mercato azionario. i mercati azionari Producono storicamente un maggior rendimento come premio per il rischio che comportano, ma allo stesso tempo sono più volatili nel breve periodo. A supporto dell’investitore, che non sempre ha il tempo e le conoscenze per dedicarsi direttamente all’operatività di compravendita di titoli, esistono alcuni prodotti di investimento, quali Fondi Comuni di Investimento e Gestioni Patrimoniali. i Fondi comuni di investimento Raccolgono in un unico patrimonio i conferimenti di piccoli e grandi risparmiatori e li affidano ad una struttura specializzata - la Società di Gestione - perché siano investiti in modo a ALFABETIzzAzIONE FINANzIARIA professionale sui mercati finanziari. I risparmi di tutti i partecipanti beneficiano quindi di una elevata diversificazione: ogni quota rappresenta in piccolo l’intero portafoglio del fondo. Con il fondo comune anche il piccolo investitore può partecipare ad investimenti sui mercati internazionali altrimenti preclusi per mancanza di conoscenze e di capitali adeguati. Il sottoscrittore è libero di uscire dal fondo comune in qualsiasi momento. la Gestione Patrimoniale Forma di investimento in origine riservata a grandi patrimoni è ormai orientata anche ai risparmiatori medio/piccoli. La nostra Banca annovera tra i propri servizi le gestioni patrimoniali di Cassa Centrale Banca con l’obiettivo di dare risposta a tutti i risparmiatori che desiderano la gestione diretta del patrimonio. Sono strumenti di investimento indirizzati ai clienti che intendono tutelare e far crescere efficacemente il proprio capitale nel medio lungo periodo, di ottenere un’ottimale diversificazione sia in termini di mercato che di stili di gestione. Con la gestione patrimoniale il risparmiatore a non deve più preoccuparsi di seguire continuamente il proprio investimento, riceverà invece sistematiche e dettagliate informazioni sulla composizione e sull’andamento della sua gestione. La qualità del servizio è assicurata da uno staff di gestori che da anni segue l’andamento dei mercati finanziari italiani ed internazionali, valutandone le prospettive future relative ai diversi paesi ed alle diverse forme tecniche disponibili. Il cliente può rientrare in possesso del proprio capitale anche parzialmente, liberamente ed in qualunque momento, per far fronte ad imprevisti ed esigenze di liquidità. È chiaro dunque che nella ricerca dell’Asset allocation ideale, diventa indispensabile stabilire un profilo accurato delle esigenze, della propensione al rischio del cliente e dell’orizzonte temporale dell’investimento al fine di determinare gli indirizzi di mercato ed i pesi che ad ogni tipologia di prodotto si vorranno assegnare nella composizione di un portafoglio ideale. asset allocation IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 ITINERARI PAG. 28 ITINERARI a cura di Raffaele d’Errico il sentiero rilKe Ci spostiamo un po’ per l’escursione di questa puntata, ma ne vale la pena: si tratta sicuramente di uno dei percorsi più suggestivi del Nord Est, tutto affacciato sul golfo di Trieste. Si tratta del Sentiero Rilke, così chiamato perché era la passeggiata prediletta del famoso poeta austriaco, ospite dei principi castellani di Duino. Il punto di partenza si raggiunge in autostrada: lasciata la barriera di Trieste, continuare lungo la superstrada, prendere quindi l’uscita Trieste-Sistiana e proseguire sulla litoranea. Si parcheggia sul piazzale AIAT, all’inizio della strada che scende al porto di Sistiana (Sistiana mare). Qui, sulla destra, inizia il nostro sentiero largo e agevole, con qualche modesto saliscendi, che si snoda sul ciglione roccioso a picco sulla baia. Inizialmente con alle spalle un IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 campeggio, si prosegue poi, sempre sulla roccia, fra mare e macchia mediterranea. Nelle giornate appena limpide è visibilissimo tutto il golfo di Trieste, da Miramare a Muggia ed oltre, l’Istria. Dopo un po’ si comincerà a vedere fra gli alberi - il castello di Duino, la nostra meta, che si raggiunge dopo circa due chilometri di percorso. Il castello, la cui struttura attuale risale PAG. 30 itinerari al 1400, è visitabile tutti i giorni (tranne martedì) dalle 9.30 alle 17.30 e si raggiunge agevolmente dall’abitato di Duino. Ritorno lungo lo stesso percorso, lungo il quale si incontrano anche i resti delle fortificazioni militari. Il percorso è agevole, adatto a tutti e splendido in tutti i periodi dell’anno (con qualche precauzione per il vento, che non manca mai). Il sentiero è quasi una strada, ben segnato e protetto. io socio #03 // ottobre 2010 Unica precauzione: la sua bellezza è di essere quasi sempre a picco sul mare: non sporgersi troppo e uno sguardo ai bambini più piccoli. Per chi volesse una giornata più “densa”, nelle vicinanze ci sono (oltre a Trieste, Muggia ed il Carso) il castello di Miramare, la Grotta Gigante ed il suggestivo Sentiero dei Pescatori (dalla scuola di Aurisina al mare); quest’ultimo però abbastanza impegnativo per le gambe. TRADIzIONI & SAPORI PAG. 32 TRADIzIONI & SAPORI ottobre: temPo di zucca La zucca è sempre stata considerata una verdura povera, e anche il suo prezzo riflette la fama del vegetale. Negli anni non è mai passata di moda, ma è rimasta una discreta presenza sulle mense padane. Le massaie da sempre hanno cucinato il risotto alla zucca, i tortelli, gli gnocchi e le passate; hanno messo la zucca nel minestrone, negli umidi e, spesso, ne hanno fatto composte e marmellate. La parte commestibile di una zucca arriva all’80%, e in media contiene ferro, sodio, molto potassio, fosforo, vitamine B1, B2, PP, A e C. ha anche molto calcio, e assolutamente zero colesterolo. È quindi indicata a chi desidera una dieta ricca di fibre e sali minerali, e ipocalorica. 100 grammi di zucca contengono solo 15 calorie. i tortelli di zucca I tortelli di zucca sono un piatto della tradizione mantovana e ferrarese. Nel ferrarese i tortelli di zucca vengono chiamati, con un termine dialettale, cappellacci di zucca. ingredienti per 4 persone: - zucca mantovana (1000 g); - amaretti (160 g); - mostarda mantovana di mele (160 g); - formaggio grana grattugiato (180 g); - burro (80 g) - noce moscata (q.b.) - sale (q.b.) - pepe (q.b.) Per la pasta: - farina bianca 00 (600 g) - uova (n.6) - sale (q.b.) Per il condimento: - formaggio grana grattugiato (20 g) - burro (80 g) Preparazione: aprire la zucca, pulirla dai semi, tagliarla a pezzi e cuocerla in forno a 180 gradi per 45 minuti. Toglierla dal forno e passarla al setaccio, quindi disporre la purea ottenuta in una terrina. IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 Unire gli amaretti tritati finissimi, la mostarda sminuzzata, 160 grammi di grana, sale e pepe, e lavorare il composto fino a ottenere un ripieno ben asciutto. Con la farina, le uova e poco sale preparare la sfoglia, stenderla e tagliarla in rettangoli di circa 8 x 4 cm. Distribuire un cucchiaino di composto sui rettangoli di pasta e chiudere i rettangoli a forma di barchette, facendo aderire bene i bordi. Cuocere in abbondante acqua salata o, meglio, in brodo di carne, e condire in una pirofila a strati con il burro fuso e il restante grana. APPUNTAMENTI PAG. 34 APPUNTAMENTI PortoGruarese veneto orientale torre di mosto Jesolo > 31 ottobre Festa d’Autunno > 6/14 novembre Fiera di S. Martino decumano terra dei tiePolo Fossalta di PortoGruaro sPinea > 9-10 ottobre Festa Madonna del Rosario a Vado > 1/3 ottobre Sagra dell’uva e dei vini pregiati altinate dal sile al Piave > 13/14 novembre Festa della castagna al Graspo d’Uva Quarto d’altino mirano > dicembre “Help for children” > 13-14 novembre Fiera dell’oca con zogo dell’oca in piazza > 12 dicembre Corsa dei babbo Natale > 10/ottobre 32^ Marcia “Mirano città verde” > 24 dicembre Arriva Babbo Natale martellaGo > 31 dicembre Cin cin insieme meolo > 8-9-15-16 ottobre Castagnata in Piazza san donà di Piave > 2/4 ottobre Fiera Regionale del Rosario > 10 ottobre Festa della polenta > 8 dicembre Accensione dell’albero e mercatini di Natale musile di Piave > 7/14 novembre San Martin: sulle orme degli antichi Veneti > 24 settembre-4 ottobre Sagra Madonna del Rosario > 31 ottobre Halloween > 6/15 novembre Sagra di San Martino mestre > 9 e 10 0ttobre 57a Mostra micologica mestrina Gruppo Micologico “Bruno Cetto” > dal 14 ottobre 48° Corso di Micologia Gruppo Micologico “Bruno Cetto” 8 lezioni a cadenza settimanale, ogni giovedì, dalle ore 20.30 alle 22.30, presso l’aula Magna dell’ITIS “zuccante “ di Mestre riviera del brenta brentadiGe chioGGia-sottomarina > ottobre Premio letterario città di Chioggia 2° edizione > novembre Spettacoli di Mistero salzano > 22 ottobre/1 novembre 17ª Festa della zucca scorzÈ > 17-24 ottobre Rassegna organistica internazionale > 5/21 novembre Festa e mostra del radicchio noale > 1/10 ottobre Sagra del Rosario PianiGa > 2-3 ottobre All Motor’s show IO SOCIO #03 // OTTOBRE 2010 NE ABBIAMO FATTA DI STRADA… In questi anni abbiamo fatto molta strada insieme. Abbiamo camminato guardando sempre al futuro e con un grande obiettivo: crescere fianco a fianco con la nostra gente. Banca Santo Stefano: la banca vicina a te! www.bancasantostefano.it