la spezia
album
cultura, appuntamenti, mode e personaggi
LERICI
VIAREGGIO
DOMENICA 5 APRILE 2009
SARZANA
A Chorus Line
al Politeama
In scena il più longevo dei
musical in scena a Brodway
dal 1975 al 1990. A
interpretarlo la compagnia
della Rancia e Giacaranda
Cosa aveva, quel ragazzino di 19
anni, per conquistare un settore
tanto duro? «Ricordo i buffetti di
Enrico Paolucci: davanti ai quadri,
mi infervoravo. Mi vide e disse: tene­
telo d'occhio, questo qui, perché ha
la stoffa».
In cinquant’anni ha avuto a Lerici
Carmassi, Maccari, Treccani, Bia,
Frunzo, Prini, Borghese, Breddo Ta­
ricco, e decine di altri nomi. Ci
avrebbe mai creduto? «Ci ho spe­
rato, già allora. E ce l'ho fatta».
Ora è affiancato dalla figlia Cri­
stina? «Sì, anche se è mamma di tre
bambini. E anche mio figlio Danilo,
che ne ha due, mi aiuta, quando può.
E' una soddisfazione, aver traman­
dato la mia passione per l'arte».
E Lerici, come la vede, cin­
quant'anni dopo? «Bene. Ho inve­
stito nel restauro della galleria, per­
ché vedo e sento il miglioramento, la
ripresa. Tutto quello di cui aveva bi­
sogno, l'isola pedonale, le migliorie,
ci sono state: forse, tutte insieme, e
questo ha creato un momento di
forte disagio al commercio, e va
detto. Ora però è passata: siamo
pronti a cogliere i frutti della fatica.
Purtroppo siamo in piena crisi eco­
nomica nazionale, ma passerà. I
frutti verranno. E io dico che se non
fosse stato fatto quanto ha fatto il
Comune, la "ztl" e il resto, sarebbe
ancora peggio di come è. Almeno,
così, abbiamo del buono da offrire.
Cerchiamo di essere positivi». Il
brindisi, alle 18, alla Canci.
MERCOLEDÌ arriva al Teatro Po­
liteama “ A Chorus Line”, il musical
concepito, diretto e coreografato da
Michael Bennett su musiche di Mar­
vin Hamlisch e testi di Edward Kle­
ban, andato in scena a Broadway nel
1975 e qui rimasto fono al 1990. Con­
siderato il più longevo, almeno fin­
ché non fu spodestato dall’arrivo di
“Cats”, rappresenta comunque una
pietra miliare per gli appassionati del
genere.
Lo portano in scena a Viareggio la
“Compagnia della Rancia e Giaca­
randa”, su libretto di James Ki­
rkwood e Nicholas Dante, canzoni
originali e co­coreografato da Boba­
vian per le coreografie di Baayork
Lee,coregistainsiemeaSaverioMar­
coni.BaayorkLeeèunadellepiùpro­
fonde conoscitrici di “A Chorus
Line”, oltre ad essere stata la balle­
rina che ha originariamente ispirato
con la sua vita reale, la storia di Con­
nie (a Viareggio interpretata da Fio­
rella Nolis), uno dei personaggi del
musical di Michael Bennett. La Lee
ha diretto e riallestito le coreografie
originali di decine di edizioni del mu­
sical in America e in tutto il mondo e
ha curato quelle dell’attualmente in
scena a Broadway.
Una linea bianca separa il corpo di
ballo dal proscenio. Diciassette vite
di grande intensità emotiva, musiche
e canzoni indimenticabili per uno
spettacolo che ha conquistato il
mondo. Premio Pulitzer per il teatro
nel 1976, “A Chorus Line” è una sto­
ria che conquista il cuore e che non
ha certo bisogno di presentazioni.
Nella penombra di un teatro di
Broadway, l’audizione per un nuovo
spettacolo è quasi terminata. Alcuni
giovani pieni di speranze cercano di
dare il meglio di sé per un ruolo come
ballerini di fila, mettendo a nudo le
loro vite in un susseguirsi di musica,
danza e racconti. Sono storie diver­
tenti,altrecommoventi,tuttestraor­
dinariamente toccanti capaci di con­
servare, anche dopo 30 anni, un mes­
saggio profondo per le nuove genera­
zioni.
Inizio spettacolo ore 21.15. La pre­
vendita inizia lunedì (online sul sito
www.puccinifestival.it, presso il
punto vendita TuttoEventi/Festival
Pucciniano info tel. 0584.427201,
oppure info teatro tel 0584.962035).
Prezzi: da 16 a 22 euro, 11 euro per
under 25.
SONDRA COGGIO
IRENE ARQUINT
Salvatore Canci e, sotto, il pubblico presente ad una delle tante mostre che ha ospitato nella sua galleria
La galleria di Salvatore Canci
festeggia le nozze d’oro con l’arte
«ERO SOLO un ragazzino, e nel
negozio di papà che vendeva ver­
nici e colori avevo conosciuto i pit­
tori: i dilettanti, pieni di passione, ed
i grandi, come Salvatore Fiume. Era
la Lerici dei grandi nomi. Un giorno
era entrata Liala, la scrittrice, in­
sieme a Salvatore Quasimodo. Ero
molto giovane, e già curioso, e ne ri­
masi colpito. E quando a diciannove
anni decisi di aprire la prima galleria
d'arte, fu necessario chiedere il "per­
messo" al tribunale dei minori, per­
chè all’epoca si diventava maggio­
renni a ventuno anni. Ma io, non mi
arrendevo di fronte ad alcun osta­
colo».
Salvatore Canci festeggia i cin­
quant'anni di attività: nella galleria
d'arte di Lerici, è stato protagonista
di una chiacchierata fra "amici" con
lo scrittore Marco Buticchi, ed il pit­
tore Nespolo, uno dei grandi nomi
dellasua"scuderia"diartistipiùcari.
E riguardando indietro, alla strada
percorsa, all’imponente album dei
ricordi la commozione è tanta.
Mezzo secolo dopo: lo rifarebbe?
«Sì ­ confida ­ lo faccio ancora, il gal­
lerista, anche se dovrei essere in
pensione. Lo faccio perché mi piace.
E' una passione». Torniamo indie­
tro, a quel ragazzino di diciannove
anni. All’epoca, dipingeva? «Qual­
cosa, ma in modo scolastico. No, non
ambivo a fare il pittore: ma a respi­
rare arte. Ero incuriosito, affasci­
nato». Cosa ricorda dei primi anni?
«Tanti amici: pittori spezzini, e ap­
passionati. Come Nino Carozzi, il
vecchio,chestavaquisedutoperore,
a parlare». Fu tutto facile? «Al con­
trario! Era un mondo molto diverso:
mi trovai perfino citato da un avvo­
cato, perché avevo chiamato Me­
dusa la galleria. Ne esisteva una in
via del Babbuino a Roma. E quando
una mia mostra passò al telegiornale
nazionale, che esaltò la Medusa di
Lerici,apriticielo!,Dovetticambiare
nome». Come andò a finire sulla
Rai? «Al tg, diedero un servizio sulla
mostra di Vincenzo Ciardo. Allora la
tv era in bianco e nero, il tg era solo
serale.Mividilì,equasiquasimispa­
ventai».
Era una Lerici diversa? «Molto. E
legallerieeranoesclusive,unmondo
a parte. Ora aprono e chiudono, una
volta no». La sua, però, resiste da
mezzo secolo: perché? «Per la pas­
sione: e grazie al nome che con il mio
lavorosonoriuscitoacostruirmi.Ho
lavorato tanto, mi sono costruito
una stima. Raccolgo ancora in cin­
que volumi tutti i ritagli dei giornali:
gli anni dei sabato gastronomici, con
l'estrazione di quadri abbinata alle
cene, nel '60, e l'amicizia con i grandi
nomi. E le promozioni all'estero: Pa­
rigi, Jeddah, Dubai, il Messico. In­
somma, è stata dura».
Perché in tanti hanno chiuso?
«Credo che in questa professione,
non conti tanto il risultato econo­
mico, che non varrebbe mai i sacri­
fici, quanto l'entusiasmo: quando si
riesce, dopo tanta fatica, è un suc­
cesso che ti dà la voglia di andare
avanti».
FARMACIE
E OSPEDALI
Elenco delle farmacie aperte in turno conti­
nuato (24 ore su 24) domenica 5 aprile
LA SPEZIA
Roffi, via Lunigiana 746; dalle 8.30 alle 12.30 e
dalle 15.30 alle 19.30: Croce Verde, corso Ca­
vour 274
Alla Media Alfieri
musica e solidarietà
Musica, solidarietà, momenti di
crescita e unione con la realtà
esterna. E’ il progetto educativo
oratori in rete della Diocesi
spezzina raccolto dagli studenti
della scuola media Alfieri (nella
foto) con incontri musicali sul
territorio. Ieri i ragazzi delal
scuola spezzina si sono esibiti
all’ospedale di Sarzana in un ap­
prezzato e applaudito concerto.
Un’immagine di A Chorus Line
27
LUNEDI’
Jazz, conferenza
concerto in sala Dante
DOMANI alle 15 in sala Dante, si
svolgerà una conferenza­con­
certo del maestro Umberto Pe­
trin dal titolo "L'improvvisa­
zione: modalità e armonie jazz".
L'evento, a cura di Andrea Ba­
rizza e Roberto Illiano, rientra
nel Progetto Musica 2009, or­
ganizzato della Società dei
Concerti di La Spezia in collabo­
razione con La Fondazione
Cassa di Risparmio della Spezia.
La conferenza­concerto si pro­
pone di introdurre i giovani
delle scuole secondarie supe­
riori al mondo del jazz all'in­
terno di una proposta di asso­
luta qualità per la città della
Spezia.
CASTELNUOVO
In scena lo spettacolo
della Compagnia Evasi
“FATA” è il titolo dello spetta­
colo che la compagnia degli
Evasi metterà in scena oggi alle
15 e 30 e alle 21 nel centro so­
ciale di Molicciara. Prenotazioni
al 349­5713757.
BENEFICENZA
Sfilata di moda
al Jolly hotel
DOMANI alle 21,30al Jolly Hotel
si svolgerà una sfilata di moda
di beneficenza organizzata
dalla sezione femminile della
Croce Rossa. Il ricavato della
serata infatti verrà in parte de­
stinato a sostegno del reddito
di quelle sempre più numerose
famiglie spezzine in difficoltà
La sfilata, che avrà la regia di
Liana Ferrari e sarà coordinata
dalla Life Model Agency E.
Martini, vedrà in pedana le pro­
poste di: Helle Boutique, Gioiel­
leria Scardigli, Atelier G. D'Urso,
laboratorio Pellicceria R.
Ghezzi, Poppy Bijoux, Le Rose
Lingerie, Boutique Lettieri, Car­
peggiani Sposa Sarzana. Le ac­
conciature saranno curate da
Gianna e Gabriella e da Natale
Guerra.
PROVINCIA
Sarzana: Dell’Ospedale, piazza Garibaldi
Lerici: Giudici, via Pisacane.
Portovenere: Di Portovenere, via Garibaldi.
Vezzano Ligure: Del Popolo.
Levanto: Moderna, corso Italia.
Val di Vara: Danovaro (Padivarma di Beverino).
Varese Ligure: Cesena.
Ortonovo: Filippi, via Aurelia (Dogana).
Arcola: Federici.
Santo Stefano Magra: Gemignani.
OSPEDALI
Sant’Andrea, La Spezia: centralino 0187­533.111.
Orario visite degenti: giorni feriali e festivi dalle
13 alle 14 (dalle 13.30 alle 14.30 nella divisione di
Ostetricia) e dalle 17.15 alle 18.15.
San Bartolomeo, Sarzana: centralino 0187­
6041. Orario visite degenti: feriali: 13­14 e 20­21;
festivi: 13­14 e 16.30­17.30.
San Nicolò, Levanto: centralino 0187­800.409
e 800.410. Orario visite degenti (feriali e fe­
stivi): Medicina 13­14 e 17.15­18.15; Chirurgia
12.30­14 e 18.30­20.
GUARDIA MEDICA
Servizio in funzione dalle ore 20 alle 8 nei giorni
feriali; dalle ore 8 del giorno prefestivo alle 8 del
giorno successivo al festivo.
La Spezia (città, Lerici, Portovenere): tel. 0187­
507.727. Guardia medica dentistica (giorni fe­
stivi ore 9­18): tel. 0187­515.715.
*Val di Magra (Sarzana, Santo Stefano Magra,
Castelnuovo Magra, Ortonovo): tel. 0187­
604.668. Riviera (Levanto, Cinque Terre): tel.
0187­800.973. Val di Vara: tel. 0187­896.102.
SERVIZI
E NUMERI UTILI
IL SECOLO XIX
Redazione La Spezia: via Fazio 32, 19121 La
Spezia. Tel. 0187­77.861 (8 linee ric. aut.). Fax
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19038 Sarzana. Tel. 0187­621.467 ­ 621.038.
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Publirama: via Fazio 32, 19121 La Spezia. Tel.
0187­564.014. Fax 0187­732.711.
Piccola pubblicità: Turistar, via V. Veneto 9,
19122 La Spezia. Tel. 0187­22.969.
EMERGENZE
Spezia Soccorso (richieste mezzi sanitari e di
soccorso 24 ore su 24): 118
Vigili del fuoco ed Elisoccorso sanitario: 115.
Polizia: 113.
Carabinieri: 112.
Vigili Urbani: 0187­718.100; infortunistica:
0187­726.826.
Polizia Stradale: 0187­7491; sezione di Bru­
gnato: 0187­89.631.
Polizia Ferroviaria: 0187­714.665.
Capitaneria di porto­Guardia costiera: 0187­
778.015. SOS Numero Blu: 1530.
Corpo Forestale: 800.807.047 (numero
verde).
Questura: 0187­567.111.
Prefettura: 0187­772.411.
SERVIZIO GUASTI
Acam: 800. 804083 (numero verde).
Enel: 803.500 (numero verde).
Telecom: 152.
TAXI
La Spezia: Radiotaxi tel. 0187­523.523. Servi­
zio taxi: piazzale Stazione FS, tel. 0187­714.805
(24 ore su 24); via Diaz, tel. 0187­736.127 (ore
6.30­24); via San Cipriano­Ospedale, tel. 0187­
736.179 (ore 6.30­20).
Sarzana: Piazza Iurgen, tel. 0187­627.777 (24
ore su 24).
Lerici: piazza Garibaldi, tel. 0187­967.303 (ore
7­24); San Terenzo: tel. 0187­970.480 (7­19).
Levanto: piazzale FS, tel. 0187­808.247.
MUSEI
Museo Civico “Amedeo Lia” (via Prione 234,
tel. 0187­731.100). Aperto da martedì a dome­
nica, orario continuato 10­18. Chiuso lunedì.
CAMeC Centro Arte Moderna e Contempora­
nea (Piazza Battisti 1, tel.0187­734593). Orari:
ore 10­13 e 15­19, domenica 11­19, lunedì chiuso.
Museo del Sigillo (via del Prione 236, tel. 0187­
778.544). Palazzina delle Arti. Orari: da merco­
ledì a domenica ore 10­12 e 16­19, martedì ore
16­19. Chiuso lunedì.
Museo Etnografico “G. Podenzana” e Museo
Diocesano (Via del Prione 236, tel. 0187­
257.426). Orari: merc. e gio. 10­12,30; ven. sab.
e dom. 10­12,30 e 16­19.
Castello S.Giorgio (via XXVII Marzo, tel. 0187­
751.142). Ore: 9.30­12.30, 15­18. Chiuso mar­
tedì.
Archivio di Stato (via Galvani 21, tel. 0187­
506.360). Orari: lun., merc., ven. e sab.
8.30­13.30; mart. e giov. 8.30­17.
Museo navale della Marina Militare (Piazza
Chiodo, tel. 0187­783.016). Da lun. a sab. ore
8­18,45; domenica ore 8­13.
Museo nazionale dei Trasporti ­ Sez. Ferrovia­
ria (via Fossitermi, tel. 0187­718.912). Aperto
sabato 9.30­12 e 14­16 e su richiesta per gruppi.
Museo Geopaleontologico di Lerici (Castello,
tel. 0187­969.042). Orario da martedì a ve­
nerdì 10.30­12.30; sabato, domenica e festivi:
10.30­12.30 e 14,30­17.30. Chiuso lunedì.
Castello Doria Portovenere, tel. 0187­793.042.
Aperto tutti i giorni: 11­14 e 15­18. Venerdì, sa­
bato e domenica orario continuato.
Fortezza di Sarzanello (Sarzana). Feriali ore
15.30­19.30, domenica e festivi 10.30­12.30 e
15.30­19.30; lunedì chiuso.
Museo nazionale di Luni (Ortonovo), tel.
0187­66.811. Orario: 8.30­19.30. Chiuso lunedì.
Anfiteatro aperto tutti i giorni, accompagnati.
Castello Doria Malaspina (Calice al C., tel. 0187­
936.309 e 349­1912737). Ospita il museo “Pie­
tro Rosa”, la pinacoteca “David Beghé” e il
Museo dell’Apicoltura. Orario: mart. e ven.
10­12, sab. 9­12 e 15­19.
MISTERIOSA SCOPERTA NEL CIMITERO DEL LAZZARETO VENEZIANO
Un professore spezzino svela il mistero della vampira di Venezia
Un mattone ficcato nella
bocca del cadavere di una
donna fa pensare a un rito
per scongiurare il ritorno in
vita del presunto vampiro
Matteo Borrini e il teschio dell a donna ritrovato nel Lazzareto veneziano
IN UNA recente campagna di scavi
all’interno dell’isola del Lazzareto
Nuovo dove nei secolo passati veni­
vanosepoltinumerosicorpidiabitanti
della Serenissima uccisi dalla peste un
giovane docente di antropologia
dell’ateneo fiorentino, il professor
Matteo Borrini, archeologo forense
spezzino si è imbattuto nello scheletro
di un vampiro, o meglio, visto che si
tratta di una donna, di quella che i ca­
nali televisivi americani hanno battez­
zato subito “la Vampira di Venezia”.
Perché vampira? Perché nel cada­
vere è stato trovato un mattone ficcato
con forza nel cavo orale al punto di fra­
cassare denti e mascelle. E Borrini
offre la sua spiegazione: «Il fatto trae
origine nella Venezia del 1600 pervasa
dal flagello della peste che provocò in
Europa una vera e propria strage e
nella sola Serenissima, almeno 50mila
morti». E c’era qualche rapporto tra
vampirismo e peste? «Sì, la supersti­
zionedell’epocavolevachevifosseuan
strettacorrelazionetraildilagaredella
pestilenza e l’esistenza di vampiri, la
cui leggenda era sorta in Polonia tre
secoli prima. Secondo la credenza po­
polare ­ prosegue Borrini ­ i vampiri
che si nutrivano del sangue degli appe­
stati diffondevano il contagio» .
Lei come ha stabilito che il cadavere
nel Lazzareto fosse quello di una per­
sona considerata un vampiro? «Nel
caso specifico lo scheletro apparte­
neva ad una donna anch’essa uccisa
dalla peste e ritrovata con ficcato a
forza un mattone in bocca. Un partico­
lare ben preciso questo in quanto,in
quel tempo era costume avvolgere i
corpi dei defunti in un sudario di
tela;sudario che naturalmente con la
decomposizione del corpo subiva
anch'esso naturali processi distruttivi.
Nel nostro caso, per l'enorme numero
di decessi causati dalla pestilenza,i
luoghi di sepoltura erano frequente­
mente aperti e riutilizzati per inu­
marvi nuovi cadaveri,per assoluta
mancanza di spazio. E' certo che i ne­
crofori,hanno quindi rinvenuto un
corpo ancora non decomposto con
solo a livello della bocca il sudario con­
sunto per cause assolutamente natu­
rali,ma che la superstizione ed il ter­
rore di quel tempo ha fatto interpre­
tare agli addetti alle sepolture come
elemento inconfutabile che quel
corpo,in vita, fosse appartenuto al de­
monio e successivamente da morto si
fosse trasformato in un "nachzerher",
un vampiro. Vincendo dunque la
paura del contagio ,i becchini hanno
messo in pratica "l'esorcismo" che in
questi casi si doveva usare per impe­
dire a questo essere del male di conti­
nuare a nutrirsi, conficcargli in bocca a
forza un grosso mattone. Tutto questo
è avvenuto quattro secoli fa, complici
la superstizione, la disconoscenza
della medicina in un'epoca veramente
buia nella storia dell'umanità. E certa­
mente,questatragicastoria,nonpotrà
minimamente scalfire il mito consoli­
dato di Venezia, città da sogno».
ROBERTO OLIGIERI
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La galleria di Salvatore Canci festeggia le nozze d`oro con l`arte