Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi
Anno III - n.252  mercoledì 19 dicembre 2007
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8
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Rapporto Apat: emissioni in calo
Pubblicato l’Annuario dei dati ambientali, la più organica collezione di informazioni sulla situazione italiana
Lorenzo Galeazzi
 Dito puntato
sui trasporti
privati: il nostro
Paese è leader
in Europa per
numero di
autovetture
pro capite e
nel mondo è
secondo solo
agli Stati Uniti
 a pagina 2 
Pena di morte: approvata la moratoria
Silvestri: “La decisione dell’Ue può davvero rappresentare la fine degli assassinii ‘legali’”
Alessandro Lombardi
Qualità
dell’aria,
nuova
direttiva
europea
Modificati
i limiti per
il biossido
di zolfo, il
monossido
di carbonio,
l’ozono e il
particolato
2
“I
I
l giorno tanto atteso è
finalmente arrivato. Ieri
martedì 18 dicembre
2007 l’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite ha votato a favore della moratoria
contro la pena di morte.
L’assemblea si è espressa con
104 voti a favore, 54 contrari
e 29 astensioni. Il voto prevede la sospensione di tutte le
pene capitali e il divieto per
i giudici di decretarne altre.
Il voto si è svolto alle 11,45
ora di New York, le 17,45 in
Italia. L’iniziativa era stata
fortemente voluta dall’Italia.
Il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema era già volato
a New York qualche giorno
fa per seguire i lavori da vicino. Nei giorni precedenti il
vicepremier D’Alema si era
espresso positivamente sulla votazione: “C’è motivo di
essere ottimisti. L’assemblea
dovrebbe sostanzialmente
approvare con numeri significativi una risoluzione di
portata storica”.
l crollo nelle scorte mondiali di
cereali indica che l’agricoltura, la
tutela del territorio e delle risorse idriche devono tornare al centro delle politiche economiche ed ambientali.
Senza una nuova considerazione per chi
produce le risorse alimentari rischiamo a
breve forti tensioni sui prezzi che saranno pagati dalle fasce più deboli’. E’ il commento di Loredana De Petris, senatrice
dei Verdi e capogruppo in Commissione
Agricoltura, alla diffusione da parte della
FAO dei nuovi dati sulla consistenza delle
riserve cerealicole nel mondo. ‘Le stime
scientifiche più recenti - dichiara la senatrice - prevedono una riduzione della
produzione agricola del 16% al 2020 per
effetto dei cambiamenti climatici, mentre ad avvantaggiarsi della scarsita’ delle
materie prime saranno in primo luogo
le grandi aziende multinazionali che
Si tratta di una data storica anche per l’Italia, che
da tredici anni si batte per
l’abolizione della pena capitale. Nel luglio del 2006
il Parlamento, su proposta
del Radicale Sergio D’Elia,
si impegnò unanimemen-
di moratoria. Tale proposta
è stata sottoscritta all’unanimità da tutte le nazioni
dell’Unione. Ieri finalmente la svolta: Guinea Bissau,
Repubblica Democratica del
Congo, Kiribati e Palau hanno sciolto la riserva e hanno
Pecoraro Scanio “Si tratta di
un grande passo di civiltà. È
la dimostrazione che, quando
l’Italia si impegna, è capace di
ottenere questi risultati per la
comunità internazionale: non
più vendette ma giustizia”
te nella battaglia contro
la pena di morte. Il fronte
compatto, appoggiato dalla
lega internazionale “Nessuno Tocchi Caino”, è riuscito
a presentare alla 62esima
Assemblea Generale delle
Nazioni unite una proposta
Fao. De Petris:
l’agricoltura deve
tornare al centro delle
politiche di sviluppo
controllano il commercio mondiale del
cibo, delle sementi e dei fertilizzanti. La
situazione italiana - conclude l’esponente
dei verdi - non è delle migliori, visto che
importiamo il 50% del nostro fabbisogno
di grano con un peggioramento costante
della bilancia commerciale di settore. Bisogna promuovere e sostenere accordi di
filiera che riconoscano adeguato valore
alla produzione nazionale’. 
deciso di votare a favore della risoluzione. Dopo il voto
il Presidente del Consiglio
Romano Prodi ha commentato: “Accolgo la notizia con
profonda commozione. è
davvero una giornata storica
e un orgoglio per l’Italia che
per prima ha promosso la
moratoria”. Parole di apprezzamento arrivano da tutto il
mondo politico.
“Una grande gioia” esulta il
ministro Alfonso Pecoraro
Scanio. “Si tratta un grande
passo di civiltà. È la dimostrazione che, quando l’Italia si
impegna, è capace di ottenere
questi risultati per la comunità
internazionale: non più vendette ma giustizia”. Gianpaolo
Silvestri, senatore dei Verdi e
responsabile dei diritti civili
per il Sole che ride, commenta: “La moratoria può davvero
rappresentare la fine degli assassinii ‘legali’ chiamati pena
di morte”. Il capogruppo dei
Verdi alla camera Angelo Bonelli ha dichiarato: “Una giornata storica per il pianeta. Un
passo di civiltà che ha visto
l’Italia in prima fila nel lavoro
di diplomazia internazionale.
Ora è fondamentale lavorare
per la piena applicazione della moratoria in tutti i Paesi
del mondo”. Va precisato che
la moratoria ha un valore ammonitivo, è una raccomandazione e come tale non ha
valore di legge poiché, come
ha detto il ministro D’Alema,
“non possiamo cambiare le
leggi dei singoli Stati, ma il valore è grande”. Questo importante passo dà la possibilità di
aprire un dibattito costruttivo
sull’abolizione vera e propria
della pena capitale. Il voto di
ieri ci fa guardare al futuro
con maggiore fiducia, ricordando la celebre frase di Jefferson: “Sarò contro la pena di
morte fino a quando non sarà
stata dimostrata l’infallibilità
della giustizia umana”. E ora
appare doveroso un pensiero
a tutte le vittime della pena di
morte. 
ANIMALI, LA STRAGE SILENZIOSA
3
Lav: ogni anno
900 milioni di
conigli vengono
brutalmente
torturati.
Pubblicato un
video shock
Pecoraro:
a Natale
più regali
ecologici
Per un italiano su tre il regalo
di Natale quest’anno e’ ecologico: a segnare un’inversione
di tendenza sono i giovani
che, nel fare i loro acquisti
natalizi, prediligono design
eco friendly e materie prime
come legno, tessuto e carta.
Il dato emerge da una ricerca promossa dal ministero
dell’Ambiente, presentata ieri
a Roma dal ministro Alfonso
Pecoraro Scanio. L’indagine,
che e’ stata condotta dal 3 al
15 dicembre su un panel di
400 commercianti italiani
della grande e media distribuzione, rivela che i giovani
dai 15 ai 35 anni preferiscono ecologia e design, mentre
le donne dai 28 ai 35 anni
sono piu’ attratte da arredi
etnici e materiali di riuso o
riciclo firmati da eco artisti.
Gli uomini, invece, specialmente tra i 17 e i 30 anni,
confessano piu’ delle donne
di esser pronti a riciclare un
regalo non gradito. Tracciando una mappa delle citta’, e’
Perugia quella che registra il
maggior incremento percentuale nell’acquisto di regali
ecologici (+28), seguita da
Treviso (+21), Siena (+19),
Salerno (+14), Reggio Emilia
(+9). In generale, la cultura
ecologista cresce piu’ rapidamente nelle piccole e medie
citta’ (60/250mila abitanti),
con un’interessante concentrazione nei centri universitari frequentati anche da
studenti stranieri. E proprio
sullo scenario internazionale,
l’Italia si avvicina a Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Svezia
e Spagna dove biologico, ecologico e riciclo sono tendenze sociali in forte e costante
aumento. Nella graduatoria
dei regali in crescita nelle
preferenze degli under 35,
rispetto al 2006, troviamo al
primo posto oggetti di eco
design e arredi etnici (+18),
prodotti naturali per il corpo
(+13), accessori e abbigliamento (+8), weekend all’estero e voli low-cost (+4,5) e gli
immancabili cellulari e lettori
Mp3 (+3). Scendono invece
nelle preferenze dei giovani
gioielli (-9), cd e dvd (-4,5),
libri (-3), prodotti alimentari
(-2,4). Anche Tv al plasma
o lcd e computer registrano
una flessione nelle preferenze giovanili, rimanendo invece una delle prime scelte
negli acquisti degli over 40
(elettrodomestici, radio, tv,
registratori + 0,5 secondo le
stime di Confcommercio). “I
dati della ricerca confermano
che la sensibilita’ ecologista
e della sostenibilita’ sta crescendo”, ha dichiarato il ministro dell’ambiente Alfonso
Pecoraro Scanio, precisando
che “un Natale con piu’ regali
ecologici’ fa bene all’ambiente e permette a tutti di dare
un piccolo ma utile contributo ad affermare un sistema
di consumi piu’ sostenibile
e consapevole. Il fatto che
i giovani siano cosi’ attenti
all’eco-sostenibilita’ fa ben
sperare per il futuro. Mi auguro che per questo Natale i
regali rispettosi dell’ambiente
siano tanti”.
2
mercoledì 19 dicembre 2007
Ambiente,unbilancioinchiaroscuro
Il settore dei trasporti nel nostro Paese è quasi tutto su gomma. Nel 2006 è aumentato del 29%, servono subito provvedimenti
dalla prima
M
olte ombre e qualche luce. E’ questo il
quadro della situazione ambientale italiana che
emerge dall’ultimo rapporto
presentato dall’APAT, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e i Servizi Tecnici. L’Annuario dei dati ambientali del
2007 (relativi al 2005 e 2006)
quest’anno giunge alla sua sesta edizione e rappresenta la
più ampia e organica collezione di informazioni sullo stato
dell’ambiente in Italia.
Tante le voci secondo cui si
sviluppa il rapporto: qualità
dell’aria, risorse naturali, rischi
ambientali, qualità delle acque
e cambiamenti climatici.
Come ha detto il commissario straordinario dell’Agenzia
ambientale Giancarlo Viglione, un contesto sempre
più caratterizzato dai mutamenti ambientali (in primis
il cambiamento climatico)
rende indispensabile l’informazione relativa all’ambiente, e con essa i dati diventano
strumenti essenziali per impostare le adeguate politiche
e gli interventi necessari.
Roberto Caracciolo, capo
Dipartimento dell’Agenzia,
ha notato come “nel 2006
la qualità dell’aria non sia
migliorata, anzi, il superamento delle soglie fissate
dall’Unione Europea è un
fatto quasi normale in mol-
del 29%. Dito puntato anche
sui trasporti privati: il nostro
Paese è leader in Europa per
numero di autovetture pro
Il Belpaese si conferma leader nel
campo dell’agricoltura biologica.
Bene anche il settore delle aree
marine bonificate e riconsegnate
alla balneazione, e quello della
riforestazione. In buona salute i
bacini idrici.
Pecoraro Scanio: “Se l’Italia vuole
raggiungere entro il 2012 gli
obiettivi fissati nel Protocollo di
Kyoto, tutte le regioni devono
fare la propria parte”
ti capoluoghi del Nord, ad
esempio con le PM10, le
famigerate polveri sottili.
Bruxelles concede uno sforamento della percentuale di
queste sostanze in atmosfera
non più di 35 giorni all’anno,
media che molte città italiane avevano già raggiunto
i primi giorni di febbraio”.
La qualità dell’aria è strettamente collegata con il settore dei trasporti, che in Italia
è quasi tutto su gomma e
che nel 2006 è aumentato
IN POCHE RIGHE
Morti bianche: Zanella, cordoglio
ai familiari delle vittime
La vicepresidente dei deputati Verdi, Luana Zanella, esprime
cordoglio alla famiglia di Maurizio Michelon, l’operaio di 55
anni morto ieri mattina in un incidente sul lavoro all’Arsenale
di Venezia e annuncia “la presentazione di una interrogazione
parlamentare su questa ennesima, tragica morte sul lavoro”. Purtroppo, aggiunge Zanella, “non e’ la prima volta che la nostra citta’ viene colpita da questi lutti e cio’ non e’ accettabile. Spero che
quanto prima siano accertate le eventuali responsabilita’ e che il
ministro del Lavoro intervenga per verificare l’osservanza delle
norme sulla sicurezza che esistono e che vengono troppo spesso
e colpevolmente disattese”. Bisogna evitare in tutti i modi, conclude l’esponente dei Verdi, “che l’impunita’ diventi la norma”.
Unioni civili: Bonelli, Roma è
tornata ai tempi della potente DC
“Il voto congiunto di Pd, Fi, An, Udc, che ieri ha affossato il
registro delle Unioni civili e’ un passo indietro nelle conquiste
civili di questa citta’. L’aula Giulio Cesare di ieri sembrava quella
di vent’anni fa, controllata da una potentissima Dc. Ieri e’ stata
sancita un’odiosa discriminazione”. Lo afferma il capogruppo dei
Verdi Angelo Bonelli. “In Italia - aggiunge Bonelli - il registro delle coppie di fatto esiste gia’ a Padova, Ancona e in altre citta’, cosi’
come esiste nelle principali citta’ d’ Europa. A Roma - conclude
il parlamentare - questa possibilita’ e’ stata negata e, senza voler
alimentare polemiche politiche, e’ triste constatare che il Pd ha
voltato le spalle alle tante famiglie che chiedevano uguali diritti
nell’accesso ai servizi”.
Trattato dell’UE: Frassoni,
scandalosa l’assenza
di Brown alla firma
Il comportamento del primo ministro britannico Gordon
Brown, assente dalla cerimonia di firma del Trattato Ue, giovedì
scorso a Lisbona, a causa di un impegno parlamentare, “è stato
scandaloso”: lo ha affermato, durante il dibattito al Parlamento
europeo di Bruxelles sul semestre europeo del Portogallo, il copresidente dei Verdi all’eurocamera, Monica Frassoni. “Il modo
in cui Brown vi ha trattato è scandaloso”, ha sottolineato Frassoni. La leader verde ha sostenuto che il ‘gruppo di riflessione’,
lanciato con molti caveat venerdì scorso dal Consiglio Europeo,
“non è una cosa seria”, perchè troppe cose sono escluse dal suo
mandato. Infine Frassoni ha invitato la Commissione europea
del presidente Josè Manuel Barroso a dare seguito all’accordo
sul clima di Bali, con proposte legislative rigorose in materia di
ambiente ed energia. Barroso - che presenterà il pacchetto sulle
emissioni di CO2 a gennaio - ha reagito con un grande sorriso.
capite e nel mondo è secondo solo agli Stati Uniti.
Se al Nord la questione è l’inquinamento, nel Sud del Paese il problema è la gestione
dei rifiuti.
Ma non ci sono solo ombre
nel rapporto APAT. L’Italia si
conferma leader nel campo
dell’agricoltura biologica, sia
come numero di aziende che
come ettari di superficie coltivati. Bene anche il settore
delle aree marine bonificate
e riconsegnate alla balnea-
zione, quello della riforestazione, e continuano ad essere
in buona salute i bacini idrici:
fiumi e laghi.
Un altro dato molto positivo riguarda la lotta contro i
cambiamenti climatici. E’ stato confermato infatti il trend
di riduzione di emissione in
atmosfera dei gas ad effetto
serra di un 1,5%. Se nel 2006
questa percentuale veniva attribuita a un minore utilizzo
dei riscaldamenti per l’inverno particolarmente mite, la
conferma un anno dopo lascia intendere che sia un dato
strutturale, frutto di adeguate politiche ambientali.
Infine nella conferenza stampa di presentazione è stata
premiata la regione italiana
più virtuosa dal punto di vista delle politiche ambientali.
Un premio che quest’anno è
andato al Piemonte che ha ridotto del 21% gli sforamenti
rispetto ai limiti UE e del 16%
la percentuale delle emissioni
di Co2 rilasciate in atmosfera. Un risultato importante,
dato che, come ha detto il titolare del Dicastero dell’Ambiente Pecoraro Scanio, “se
l’Italia vuole raggiungere entro il 2012 gli obiettivi fissati
nel Protocollo di Kyoto, tutte
le regioni devono fare la propria parte”. 
Thyssenkrupp
Vittoria Gallelli
Al lavoro la Commissione d’inchiesta
Continuano le indagini per accertare le responsabilità dell’incendio alla Thyssenkrupp di Torino nel quale hanno perso la
vita cinque operai. Ieri in Senato sono stati ascoltati i vertici
dell’azienda tedesca durante la seduta della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo agli incidenti della Thyssenkrupp. Il presidente
di Thyssenkrupp Italia, Giovanni Bertoni, e Ralph Labonte,
membro del comitato esecutivo della Thyssenkrupp di Dusseldorf, non hanno però chiarito per quale motivo i sistemi
antincendio non abbiano funzionato e gli estintori fossero
vuoti. “Io non sono in grado di dirlo, ha dichiarato il presidente
Bertoni, ma il fatto che io e i responsabili della sicurezza siamo qua è proprio per accertare senza ombra di dubbio tutte
le verità, lo faremo con tutti i mezzi a disposizione”. E mentre Ralph Labonte si trincera dietro un “non posso anticipare
i lavori della Commissione e delle indagini in corso”, nei giorni
scorsi l’azienda tedesca è stata protagonista di un altro incidente. Nell’acciaieria Thyssenkrupp di Terni è, infatti, divampato
“un piccolo incendio”, come lo definisce Bertoni, “in un camino
esterno, che è stato domato immediatamente, ma una cosa di
nessuna importanza. Una cosa accidentale, probabilmente il
camino ha preso fuoco, ma è stato estinto grazie a dei sistemi
di spegnimento automatico, è una cosa di nessun rilievo”.
La Regione Piemonte, intanto, ha fatto sapere che si costituirà
parte civile qualora vi fosse un processo penale alla ThyssenKrupp, in merito all’incendio del 6 dicembre scorso. L’evento,
ricordiamo, costò la vita a cinque operai, mentre due versano
ancora in condizioni gravissime; la statuizione della Regione
non trova impreparati i dirigenti dell’azienda tedesca, che la
definiscono una decisione “normale”. Nella giornata di mercoledì si svolgeranno i funerali della quinta vittima dell’incendio,
morto dopo una settimana di coma, ai quali saranno presenti
i rappresentanti di Thyssenktupp Italia. “A Torino - ha continuato Bretoni - incontreremo il sindaco, al quale proporremo
una prima bozza di tutti gli interventi che intendiamo fare a
sostegno delle persone colpite da questa tragedia immane” e
dalla Germania arriva tutta la disponibilità dell’azienda a fare
luce sui fatti e a collaborare con le istituzioni italiane.
La Commissione ha comunque deciso di proseguire i lavori,
perché i dati in suo possesso non sono sufficienti a chiudere le
indagini: si aspetta in questi giorni una relazione dell’Asl, che
ha compiuto le analisi nella sede Thyssenkrupp in cui è divampato l’incendio lo scorso 6 dicembre.
Qualità dell’aria, nuova direttiva europea
Modificati i limiti per il biossido di zolfo, il monossido di carbonio, l’ozono e il particolato
Andrea Drudi
C
on una maggioranza schiacciante, 619 voti favorevoli,
33 contrari e 4 astenuti, la
plenaria del Parlamento europeo
ha adottato la nuova direttiva Ue
sulla qualità dell’aria, che riordina
le quattro direttive vigenti in materia e stabilisce i limiti di concentrazione nell’aria degli inquinanti, e
soprattutto del particolato: le polveri sottili (Pm10) e, per la prima
volta, le polveri finissime (Pm2,5),
particolarmente insidiose perché
penetrando negli alveoli possono
provocare il cancro ai polmoni.
La nuova direttiva intende
evitare, prevenire e ridurre
le emissioni di inquinanti
atmosferici nocivi e definire
adeguati obiettivi per la
qualità dell’aria, ai fini della
tutela della salute umana
e dell’ambiente nel suo
complesso. Si tratta, più in
particolare, di combattere
alla fonte l’emissione di
inquinanti e di definire
misure più efficaci a
livello locale, nazionale e
comunitario
La nuova direttiva intende evitare,
prevenire e ridurre le emissioni di
inquinanti atmosferici nocivi e definire adeguati obiettivi per la qualità
dell’aria, ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente nel suo
complesso. Si tratta, più in particolare, di combattere alla fonte l’emissione di inquinanti e di definire misure più efficaci a livello locale, nazionale e comunitario. Ha inoltre lo
scopo di valutare la qualità dell’aria
negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni, nonché ottenere informazioni per contribuire
alla lotta contro l’inquinamento
dell’aria e gli effetti nocivi e monitorare le tendenze a lungo termine.
Mira infine a garantire che le informazioni siano messe a disposizione
del pubblico ed a incoraggiare una
maggiore cooperazione tra gli Stati
membri nella lotta contro l’inquinamento atmosferico.
Gli Stati membri dovranno istituire
zone e agglomerati in tutto il loro
territorio, in cui realizzare attività
di valutazione e di gestione della
qualità dell’aria. Un allegato della
direttiva fissa le soglie di valutazione superiore e inferiore applicabili
al biossido di zolfo, al biossido di
azoto e agli ossidi di azoto, al particolato (Pm10 e Pm2,5), al piombo, al benzene e al monossido di
carbonio. Disposizioni e soglie
particolari sono fissate, poi, per
l’ozono.
La direttiva definisce anche i criteri
per stabilire l’ubicazione dei punti
di campionamento per la misurazione delle sostanze inquinanti,
che dovranno essere installati nelle
zone urbane e negli agglomerati,
ma anche nelle zone rurali, ogni
100.000 chilometri quadrati.
Gli Stati membri dovranno provve-
dere affinché i livelli delle sostanze
non superino, nell’insieme delle
singole zone e dei loro agglomerati, i valori limite stabiliti a partire
dalle date previste. La direttiva
fissa anche le “soglie di allarme”
applicabili per le concentrazioni di
biossido di zolfo e biossido di azoto, nonché dei “livelli critici”.
Se infatti in determinate zone i livelli di inquinanti presenti nell’aria
dovessero superare un valore limite, gli Stati membri dovranno
predisporre piani per le zone in
questione al fine di rientrare nei
parametri stabiliti. In caso di superamento di tali valori-limite, il piano per la qualità dell’aria dovrà stabilire misure appropriate affinché
il periodo di superamento sia il più
breve possibile. Il provvedimento potrà inoltre includere misure
specifiche volte a tutelare gruppi
di popolazione sensibili, compresi
i bambini.
Per il Pm10 restano gli stessi limiti già in vigore dal 2005; del tutto
nuovi, invece, gli obiettivi specifici
per le polveri fini (Pm2,5): i limiti,
in questo caso, sono stati fissati a
25 microgrammi per metro cubo,
da raggiungere entro il 2015. Un
altro obiettivo di 20 microgrammi al metro cubo, ma questa volta
indicativo e non vincolante, è stato fissato per il 2020. Questi limiti
verranno rivisti dalla Commissione europea entro il 2013.
Gli Stati membri, infine, dovranno
provvedere ad informare adeguatamente e con tempestività il pubblico, le associazioni interessate e
altri organismi sanitari pertinenti,
in merito alla qualità dell’aria. Le
informazioni dovranno essere disponibili gratuitamente e di facile
accesso. 
mercoledì 19 dicembre 2007
FINANZIARIA
De Petris a Sodano: norme
positive ma Governo elimini
quelle in contrasto
“Il problema non è lo stravolgimento delle norme
risponde al senatore Sodano la senatrice dei Verdi
Loredana De Petris ma l’aggiunta di quelle nuove. In
parte le apprezziamo, segnano una svolta assolutamente significativa per le questioni ambientali, come
la certificazione energetica e di risparmio idrico obbligatoria per il rilascio delle concessioni edilizie,
l’ICI agevolata per le case con impianti energetici a
fonti rinnovabili, il fondo per il ripristino del paesaggio, la ristrutturazione delle reti idriche e potremmo
elencarne molte altre che nell’insieme segnano una
svolta. “Il problema continua l’esponente del Sole
che ride sono quelle norme aggiunte surrettiziamente che non ci trovano assolutamente d’accordo
e che risultano contraddittorie rispetto all’impianto
ambientale, a cominciare da quelle sull’’urbanistica
contrattata’ o di compensazione urbanistica, che rischiano di cancellare definitivamente ogni regola di
buona gestione del territorio e di pianificazione. Oppure quella sui rifiuti e in particolare la proroga della
possibilità del conferimento in discarica, così come
riteniamo inopportuna la norma che alza dal 25 al 50
per cento le quote degli oneri di urbanizzazione che i
Comuni possono utilizzare per le spese correnti. Siamo discordanti anche alla norma dello scioglimento
dei consorzi di bonifica, strumenti importanti per la
gestione idrica in agricoltura, e sul prolungamento
dei certificati verdi inopportunamente estesa anche
a quelli dopo il primo aprile 1999, con una proroga
di sette anni. Chiediamo quindi al Governo - conclude la senatrice dei Verdi Loredana De Petris - di
espungere le nuove norme che contraddicono la tutela dell’ambiente nel primo decreto possibile”.
Arriva una riscossa laica?
Il dibattito etico-politico nazionale è abbastanza schizofrenico. Che succede?
Alessio Postiglione
I
maître à pensées del pensiero laico in Italia invocano la riscossa. L’ultima
goccia è stato il recente caso
della senatrice della maggioranza Binetti, che ha negato
la fiducia a Prodi sul ddl sulla sicurezza. L’orgoglio laico
spara le proprie cartucce a
base di saggi di Micro Mega
e corsivi di Eugenio Scalfari.
Ma – ahimè: quale riscossa!
– credo che i laici non riusciranno ad acciuffare neanche
un pareggio; forse faranno il
gol della bandiera. Ma, cosa
succede? In realtà il dibattito
etico-politico nazionale è abbastanza schizofrenico. è da
un po’ di tempo che teocon e
teodem lamentano una “persecuzione anticristiana”; essa
accadrebbe ogni qual volta si
parla di pacs/dico/cus, quando si fanno le inchieste sulle
detrazioni Ici alla Chiesa,
quando si aprono dibattiti
sulla bioetica. Potrei sostenere che l’esatto contrario è
una provocazione antilaica.
Eppure i laici invocano una
riscossa, cosa che presuppo-
ne vi sia stata una sconfitta.
Bene; questa sconfitta c’è
stata. La “persecuzione anticristiana” è, a mio parere, una
semplice strategia. Consentirebbe, infatti, di rilanciare
un attacco ancora più forte
Lav: ogni anno 900 milioni di conigli vengono brutalmente torturati. Pubblicato un video shock
9
ticolarmente cruente: ogni volta
che un consumatore acquista abbigliamento con inserti in pelliccia,
contribuisce, a volte senza essere
del tutto consapevole delle violenze inflitte agli animali, a sviluppare
questa industria della sofferenza”,
dichiara Roberto Bennati, vicepresidente della LAV. “Chiediamo - prosegue - l’emanazione di
norme per la protezione di questi
animali: l’allevamento dei conigli,
infatti, non è disciplinato da nessuna norma comunitaria o nazionale
specifica, permettendo così abusi
e il mancato rispetto delle esigenze etologiche dei conigli. Esistono
delle norme generali - la direttiva
98/58 CEE, recepita in Italia con
Decreto legislativo 146/2001 - applicabili anche a questi allevamenti, che tuttavia non hanno portata
tale da incidere efficacemente sulle
condizioni di vita degli animali dei
conigli in allevamento. L’intervento da parte dei legislatori comunitari e nazionali su questa materia è
una priorità: chiediamo una forte e
convinta mobilitazione”.
Più del 76% della produzione totale di pelli di coniglio nell’UE è
realizzata in Italia, Spagna e Francia e l’allevamento di tipo familiare
è ancora diffuso. L’Italia alleva ogni
anno oltre 90 milioni di esemplari
ed è il principale Paese UE importatore di pelli da pellicceria, segno
della spiccata vocazione per l’attività di trasformazione: il Belpaese
alla laicità dello Stato, mentre l’esercito dei laici sbanda
clamorosamente. Con riferimento alle telefonate che
sarebbero intercorse fra la
Binetti e il Vaticano, infatti,
Scalfari ha chiaramente par-
La “persecuzione anticristiana”
è, a mio parere, una semplice
strategia. Consentirebbe,
infatti, di rilanciare un attacco
ancora più forte alla laicità dello
Stato, mentre l’esercito dei laici
sbanda clamorosamente
Animali, la strage silenziosa
00 milioni di conigli ogni
anno nel mondo, di cui 350
milioni nell’Unione Europea
e quasi altrettanti in Cina, sono allevati e uccisi senza alcuna regola
per il mercato della pellicceria e
della carne. L’allevamento e l’uccisione di questi animali è particolarmente brutale, come testimonia
il video shock reso pubblico dalla
LAV e realizzato dall’associazione
portoghese “Animal”: negli allevamenti intensivi i conigli sono reclusi in minuscole e sudice gabbie di
metallo, circondati dai loro escrementi senza possibilità di compiere movimenti e attività naturali
come scavare e preparare la tana.
In queste condizioni rischiano infortuni, malformazioni ed il loro
tasso di mortalità raggiunge il 25%.
Al termine del periodo di allevamento vengono ammassati in casse di plastica per essere trasportati
nei mattatoi, dove ad attenderli c’è
una morte orribile: ricevono fortissimi colpi di cinghia, subiscono lo
sgozzamento e molti continuano a
contorcersi quando vengono appesi per le zampe, a testa in giù; viene
poi separata meccanicamente la
pelliccia dal corpo, che nella stragrande maggioranza dei casi - ma
non sempre - è destinato al consumo alimentare.
Il coniglio è l’animale maggiormente utilizzato nel campo della
pellicceria, in particolare come
bordatura di capi d’abbigliamento
quali colli, cappucci, maniche ed
accessori vari: la sua pelliccia non
è un semplice sottoprodotto della
carne. Alcune razze di coniglio, infatti, sono state selezionate geneticamente proprio per sfruttare economicamente le proprietà del pelo,
come nel caso del coniglio cincillà
Rexe e del coniglio Orylag, allevato
esclusivamente in Francia.
“La LAV intende far conoscere al
vasto pubblico queste pratiche di
allevamento e di uccisione par-
3
importa il 47% delle pelli importate nell’intera UE e ne esporta
circa l’11%. La Spagna, invece, è il
maggiore produttore europeo ed
esporta il 69% delle pelli esportate dall’UE. Germania e Francia
esportano pelli di coniglio di qualità elevata e ad alto prezzo, mentre
la Spagna è il maggiore esportatore
di pelli di qualità inferiore, spesso
sottoprodotto dell’industria della
carne. Inoltre è sempre più forte
l’interscambio tra il mercato UE
della pellicceria e quello cinese: dal
1999 il volume delle esportazioni
di pelli di conigli dall’ UE alla Cina
è cresciuto a dismisura, passando
da meno di 2 milioni di pelli a oltre
14 milioni di pelli nel 2006; segno
che la Cina, oltre ad essere Paese
produttore di animali allevati in
condizioni drammatiche, ha anche
il primato negativo della maggiore
produzione di capi d’abbigliamento con inserti in pelliccia.  S.R.
Negli allevamenti intensivi
i conigli sono reclusi in
minuscole e sudice gabbie di
metallo, circondati dai loro
escrementi senza possibilità
di compiere movimenti e
attività naturali come scavare
e preparare la tana
lato di Concordato violato.
Una parte del mondo cattolico, forte di un rinascimento religioso che investe tutto
l’Occidente, sente che può
forzare il sistema giuridico e
spingere per una riforma che
lo riplasmerebbe in modo
più ossequioso di molti principi cristiani. Questo perché i
così detti laici sono ridotti al
lumicino.
Tutto parte con la crisi della Prima Repubblica. I partiti dell’arco costituzionale
che sostengono i valori della
laicità, come Psi, Psdi, Pri
e Pli, vengono spazzati via.
Il Pci, all’epoca, incominciò
una grande trasformazione
culturale che lo porterà a diventare partito di governo ed
ad occupare il centro dello
schieramento politico; questo avviene con una Bad Godesberg che lo condurrà ad
inglobare od appoggiare elementi culturalmente distanti
o comunque non provenienti
dalla Figc, come Dini, Martinazzoli, Ciampi. La legittimazione moderata del Pds passa
attraverso un negoziazione
con settori cattolici della politica che prima erano chiaramente agli antipodi. Insomma, la Binetti ha dichiarato di
portare il cilicio. E’ chiaro che
una simile sensibilità religiosa
non avrebbe potuto trovare
spazio, un tempo.
Sui temi etici questa negoziazione ha visto i laici uscire assolutamente sconfitti.
Il nuovo centro-sinistra riformista degli anni Novanta, difatti, si sublima nella
dimensione
trascendente
di “tecnici” pii come Dini o
Ciampi; o lo stesso Prodi.
Chi andava a Mosca o leggeva il libretto rosso è relegato all’angolo, intento a far
dimenticare il proprio passato scabroso; gli ex Pri o Pli
sono semplicemente travolti
dal bipolarismo. Pannella,
ridottosi a romantico mangiapreti risorgimentale, salta
fra Destra e Sinistra, senza
trovare pace. Il paradosso,
però, è che queste trasfor-
mazioni politiche hanno
ingenerato una sovrarappresentazione dei cattolici o,
meglio, di questa posizione
più radicale che ha fatto un
fortissimo lobbying contro i
Pacs, ad esempio. E’ chiaro
che la società italiana, nel
suo complesso, sia più laica rispetto a certe posizioni rappresentate dalla Cei.
Eppure, per molti gruppi di
pressione cattolici, è questo
il momento per scagliarsi
contro un sistema di valori
rappresentato, sia chiaro,
dalla nostra Costituzione
che, di fatto, fu un accordo
fra cattolici e forze politiche
defunte; dove sono i liberali,
gli azionisti, i comunisti?
La prima battaglia persa dai
laici è stata, poi, proprio quella culturale. Il pensiero repubblicano e laico ha figliato
un Edipo che lo ha ammazzato. E’ in nome del multiculturalismo, del relativismo
e del pensiero debole che i
laici hanno lasciato spazio ai
cattolici. E’ in nome del multiculturalismo che i politici
credenti vogliono fare politica “senza lasciare le proprie
convinzioni fuori la porta”,
come ha detto Obama. Salvo,
poi, come crede Ratzinger,
stimare proprio il pensiero debole come la causa dei
peggiori mali dell’Umanità.
Ma a differenza degli States
di Obama, il multiculturalismo in Italia, a fronte delle
particolari
trasformazioni
politiche di cui sopra, non ha
generato un mercato dei valori concorrenziale.
Il modello politico italiano, a
differenza del sistema liberale americano, si basava su di
un paradigma statuale “forte”, in grado di “allocare imperativamente valori” repubblicani per controbilanciare
un’influenza cattolica pervasiva, che fra il non expedit
e la breccia di Porta Pia ha
assunto la forma dell’esplicita
ostilità, fino alla scomunica
per liberali e comunisti, vale
la pena ricordarlo. Questo
modello politico repubblicano di ispirazione francese
è stato sconfitto proprio dal
multiculturalismo. Ma meno
Stato e più mercato, per le
religioni, non rischia di creare un oligopolio collusivo?
Il sistema funziona dove ci
sono atei, mormoni, evangelici, scintoisti e taoisti. Ma
non qui.
Non è un caso, infatti, che
sia la Cei che l’Ucoi siano
accomunati dalla critica allo
spirito della République. Entrambi, in modo rivelatore,
fanno pressioni anche per
ottenere detassazioni, privilegi e denaro: lo “sterco de
demonio”. Quando si tratta
di fare politica nessuna chiesa è pauperista. 
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Pena di morte: approvata la moratoria