Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno III - n.252 mercoledì 19 dicembre 2007 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. 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L’assemblea si è espressa con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astensioni. Il voto prevede la sospensione di tutte le pene capitali e il divieto per i giudici di decretarne altre. Il voto si è svolto alle 11,45 ora di New York, le 17,45 in Italia. L’iniziativa era stata fortemente voluta dall’Italia. Il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema era già volato a New York qualche giorno fa per seguire i lavori da vicino. Nei giorni precedenti il vicepremier D’Alema si era espresso positivamente sulla votazione: “C’è motivo di essere ottimisti. L’assemblea dovrebbe sostanzialmente approvare con numeri significativi una risoluzione di portata storica”. l crollo nelle scorte mondiali di cereali indica che l’agricoltura, la tutela del territorio e delle risorse idriche devono tornare al centro delle politiche economiche ed ambientali. Senza una nuova considerazione per chi produce le risorse alimentari rischiamo a breve forti tensioni sui prezzi che saranno pagati dalle fasce più deboli’. E’ il commento di Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione Agricoltura, alla diffusione da parte della FAO dei nuovi dati sulla consistenza delle riserve cerealicole nel mondo. ‘Le stime scientifiche più recenti - dichiara la senatrice - prevedono una riduzione della produzione agricola del 16% al 2020 per effetto dei cambiamenti climatici, mentre ad avvantaggiarsi della scarsita’ delle materie prime saranno in primo luogo le grandi aziende multinazionali che Si tratta di una data storica anche per l’Italia, che da tredici anni si batte per l’abolizione della pena capitale. Nel luglio del 2006 il Parlamento, su proposta del Radicale Sergio D’Elia, si impegnò unanimemen- di moratoria. Tale proposta è stata sottoscritta all’unanimità da tutte le nazioni dell’Unione. Ieri finalmente la svolta: Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Kiribati e Palau hanno sciolto la riserva e hanno Pecoraro Scanio “Si tratta di un grande passo di civiltà. È la dimostrazione che, quando l’Italia si impegna, è capace di ottenere questi risultati per la comunità internazionale: non più vendette ma giustizia” te nella battaglia contro la pena di morte. Il fronte compatto, appoggiato dalla lega internazionale “Nessuno Tocchi Caino”, è riuscito a presentare alla 62esima Assemblea Generale delle Nazioni unite una proposta Fao. De Petris: l’agricoltura deve tornare al centro delle politiche di sviluppo controllano il commercio mondiale del cibo, delle sementi e dei fertilizzanti. La situazione italiana - conclude l’esponente dei verdi - non è delle migliori, visto che importiamo il 50% del nostro fabbisogno di grano con un peggioramento costante della bilancia commerciale di settore. Bisogna promuovere e sostenere accordi di filiera che riconoscano adeguato valore alla produzione nazionale’. deciso di votare a favore della risoluzione. Dopo il voto il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha commentato: “Accolgo la notizia con profonda commozione. è davvero una giornata storica e un orgoglio per l’Italia che per prima ha promosso la moratoria”. Parole di apprezzamento arrivano da tutto il mondo politico. “Una grande gioia” esulta il ministro Alfonso Pecoraro Scanio. “Si tratta un grande passo di civiltà. È la dimostrazione che, quando l’Italia si impegna, è capace di ottenere questi risultati per la comunità internazionale: non più vendette ma giustizia”. Gianpaolo Silvestri, senatore dei Verdi e responsabile dei diritti civili per il Sole che ride, commenta: “La moratoria può davvero rappresentare la fine degli assassinii ‘legali’ chiamati pena di morte”. Il capogruppo dei Verdi alla camera Angelo Bonelli ha dichiarato: “Una giornata storica per il pianeta. Un passo di civiltà che ha visto l’Italia in prima fila nel lavoro di diplomazia internazionale. Ora è fondamentale lavorare per la piena applicazione della moratoria in tutti i Paesi del mondo”. Va precisato che la moratoria ha un valore ammonitivo, è una raccomandazione e come tale non ha valore di legge poiché, come ha detto il ministro D’Alema, “non possiamo cambiare le leggi dei singoli Stati, ma il valore è grande”. Questo importante passo dà la possibilità di aprire un dibattito costruttivo sull’abolizione vera e propria della pena capitale. Il voto di ieri ci fa guardare al futuro con maggiore fiducia, ricordando la celebre frase di Jefferson: “Sarò contro la pena di morte fino a quando non sarà stata dimostrata l’infallibilità della giustizia umana”. E ora appare doveroso un pensiero a tutte le vittime della pena di morte. ANIMALI, LA STRAGE SILENZIOSA 3 Lav: ogni anno 900 milioni di conigli vengono brutalmente torturati. Pubblicato un video shock Pecoraro: a Natale più regali ecologici Per un italiano su tre il regalo di Natale quest’anno e’ ecologico: a segnare un’inversione di tendenza sono i giovani che, nel fare i loro acquisti natalizi, prediligono design eco friendly e materie prime come legno, tessuto e carta. Il dato emerge da una ricerca promossa dal ministero dell’Ambiente, presentata ieri a Roma dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio. L’indagine, che e’ stata condotta dal 3 al 15 dicembre su un panel di 400 commercianti italiani della grande e media distribuzione, rivela che i giovani dai 15 ai 35 anni preferiscono ecologia e design, mentre le donne dai 28 ai 35 anni sono piu’ attratte da arredi etnici e materiali di riuso o riciclo firmati da eco artisti. Gli uomini, invece, specialmente tra i 17 e i 30 anni, confessano piu’ delle donne di esser pronti a riciclare un regalo non gradito. Tracciando una mappa delle citta’, e’ Perugia quella che registra il maggior incremento percentuale nell’acquisto di regali ecologici (+28), seguita da Treviso (+21), Siena (+19), Salerno (+14), Reggio Emilia (+9). In generale, la cultura ecologista cresce piu’ rapidamente nelle piccole e medie citta’ (60/250mila abitanti), con un’interessante concentrazione nei centri universitari frequentati anche da studenti stranieri. E proprio sullo scenario internazionale, l’Italia si avvicina a Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Svezia e Spagna dove biologico, ecologico e riciclo sono tendenze sociali in forte e costante aumento. Nella graduatoria dei regali in crescita nelle preferenze degli under 35, rispetto al 2006, troviamo al primo posto oggetti di eco design e arredi etnici (+18), prodotti naturali per il corpo (+13), accessori e abbigliamento (+8), weekend all’estero e voli low-cost (+4,5) e gli immancabili cellulari e lettori Mp3 (+3). Scendono invece nelle preferenze dei giovani gioielli (-9), cd e dvd (-4,5), libri (-3), prodotti alimentari (-2,4). Anche Tv al plasma o lcd e computer registrano una flessione nelle preferenze giovanili, rimanendo invece una delle prime scelte negli acquisti degli over 40 (elettrodomestici, radio, tv, registratori + 0,5 secondo le stime di Confcommercio). “I dati della ricerca confermano che la sensibilita’ ecologista e della sostenibilita’ sta crescendo”, ha dichiarato il ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, precisando che “un Natale con piu’ regali ecologici’ fa bene all’ambiente e permette a tutti di dare un piccolo ma utile contributo ad affermare un sistema di consumi piu’ sostenibile e consapevole. Il fatto che i giovani siano cosi’ attenti all’eco-sostenibilita’ fa ben sperare per il futuro. Mi auguro che per questo Natale i regali rispettosi dell’ambiente siano tanti”. 2 mercoledì 19 dicembre 2007 Ambiente,unbilancioinchiaroscuro Il settore dei trasporti nel nostro Paese è quasi tutto su gomma. Nel 2006 è aumentato del 29%, servono subito provvedimenti dalla prima M olte ombre e qualche luce. E’ questo il quadro della situazione ambientale italiana che emerge dall’ultimo rapporto presentato dall’APAT, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e i Servizi Tecnici. L’Annuario dei dati ambientali del 2007 (relativi al 2005 e 2006) quest’anno giunge alla sua sesta edizione e rappresenta la più ampia e organica collezione di informazioni sullo stato dell’ambiente in Italia. Tante le voci secondo cui si sviluppa il rapporto: qualità dell’aria, risorse naturali, rischi ambientali, qualità delle acque e cambiamenti climatici. Come ha detto il commissario straordinario dell’Agenzia ambientale Giancarlo Viglione, un contesto sempre più caratterizzato dai mutamenti ambientali (in primis il cambiamento climatico) rende indispensabile l’informazione relativa all’ambiente, e con essa i dati diventano strumenti essenziali per impostare le adeguate politiche e gli interventi necessari. Roberto Caracciolo, capo Dipartimento dell’Agenzia, ha notato come “nel 2006 la qualità dell’aria non sia migliorata, anzi, il superamento delle soglie fissate dall’Unione Europea è un fatto quasi normale in mol- del 29%. Dito puntato anche sui trasporti privati: il nostro Paese è leader in Europa per numero di autovetture pro Il Belpaese si conferma leader nel campo dell’agricoltura biologica. Bene anche il settore delle aree marine bonificate e riconsegnate alla balneazione, e quello della riforestazione. In buona salute i bacini idrici. Pecoraro Scanio: “Se l’Italia vuole raggiungere entro il 2012 gli obiettivi fissati nel Protocollo di Kyoto, tutte le regioni devono fare la propria parte” ti capoluoghi del Nord, ad esempio con le PM10, le famigerate polveri sottili. Bruxelles concede uno sforamento della percentuale di queste sostanze in atmosfera non più di 35 giorni all’anno, media che molte città italiane avevano già raggiunto i primi giorni di febbraio”. La qualità dell’aria è strettamente collegata con il settore dei trasporti, che in Italia è quasi tutto su gomma e che nel 2006 è aumentato IN POCHE RIGHE Morti bianche: Zanella, cordoglio ai familiari delle vittime La vicepresidente dei deputati Verdi, Luana Zanella, esprime cordoglio alla famiglia di Maurizio Michelon, l’operaio di 55 anni morto ieri mattina in un incidente sul lavoro all’Arsenale di Venezia e annuncia “la presentazione di una interrogazione parlamentare su questa ennesima, tragica morte sul lavoro”. Purtroppo, aggiunge Zanella, “non e’ la prima volta che la nostra citta’ viene colpita da questi lutti e cio’ non e’ accettabile. Spero che quanto prima siano accertate le eventuali responsabilita’ e che il ministro del Lavoro intervenga per verificare l’osservanza delle norme sulla sicurezza che esistono e che vengono troppo spesso e colpevolmente disattese”. Bisogna evitare in tutti i modi, conclude l’esponente dei Verdi, “che l’impunita’ diventi la norma”. Unioni civili: Bonelli, Roma è tornata ai tempi della potente DC “Il voto congiunto di Pd, Fi, An, Udc, che ieri ha affossato il registro delle Unioni civili e’ un passo indietro nelle conquiste civili di questa citta’. L’aula Giulio Cesare di ieri sembrava quella di vent’anni fa, controllata da una potentissima Dc. Ieri e’ stata sancita un’odiosa discriminazione”. Lo afferma il capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli. “In Italia - aggiunge Bonelli - il registro delle coppie di fatto esiste gia’ a Padova, Ancona e in altre citta’, cosi’ come esiste nelle principali citta’ d’ Europa. A Roma - conclude il parlamentare - questa possibilita’ e’ stata negata e, senza voler alimentare polemiche politiche, e’ triste constatare che il Pd ha voltato le spalle alle tante famiglie che chiedevano uguali diritti nell’accesso ai servizi”. Trattato dell’UE: Frassoni, scandalosa l’assenza di Brown alla firma Il comportamento del primo ministro britannico Gordon Brown, assente dalla cerimonia di firma del Trattato Ue, giovedì scorso a Lisbona, a causa di un impegno parlamentare, “è stato scandaloso”: lo ha affermato, durante il dibattito al Parlamento europeo di Bruxelles sul semestre europeo del Portogallo, il copresidente dei Verdi all’eurocamera, Monica Frassoni. “Il modo in cui Brown vi ha trattato è scandaloso”, ha sottolineato Frassoni. La leader verde ha sostenuto che il ‘gruppo di riflessione’, lanciato con molti caveat venerdì scorso dal Consiglio Europeo, “non è una cosa seria”, perchè troppe cose sono escluse dal suo mandato. Infine Frassoni ha invitato la Commissione europea del presidente Josè Manuel Barroso a dare seguito all’accordo sul clima di Bali, con proposte legislative rigorose in materia di ambiente ed energia. Barroso - che presenterà il pacchetto sulle emissioni di CO2 a gennaio - ha reagito con un grande sorriso. capite e nel mondo è secondo solo agli Stati Uniti. Se al Nord la questione è l’inquinamento, nel Sud del Paese il problema è la gestione dei rifiuti. Ma non ci sono solo ombre nel rapporto APAT. L’Italia si conferma leader nel campo dell’agricoltura biologica, sia come numero di aziende che come ettari di superficie coltivati. Bene anche il settore delle aree marine bonificate e riconsegnate alla balnea- zione, quello della riforestazione, e continuano ad essere in buona salute i bacini idrici: fiumi e laghi. Un altro dato molto positivo riguarda la lotta contro i cambiamenti climatici. E’ stato confermato infatti il trend di riduzione di emissione in atmosfera dei gas ad effetto serra di un 1,5%. Se nel 2006 questa percentuale veniva attribuita a un minore utilizzo dei riscaldamenti per l’inverno particolarmente mite, la conferma un anno dopo lascia intendere che sia un dato strutturale, frutto di adeguate politiche ambientali. Infine nella conferenza stampa di presentazione è stata premiata la regione italiana più virtuosa dal punto di vista delle politiche ambientali. Un premio che quest’anno è andato al Piemonte che ha ridotto del 21% gli sforamenti rispetto ai limiti UE e del 16% la percentuale delle emissioni di Co2 rilasciate in atmosfera. Un risultato importante, dato che, come ha detto il titolare del Dicastero dell’Ambiente Pecoraro Scanio, “se l’Italia vuole raggiungere entro il 2012 gli obiettivi fissati nel Protocollo di Kyoto, tutte le regioni devono fare la propria parte”. Thyssenkrupp Vittoria Gallelli Al lavoro la Commissione d’inchiesta Continuano le indagini per accertare le responsabilità dell’incendio alla Thyssenkrupp di Torino nel quale hanno perso la vita cinque operai. Ieri in Senato sono stati ascoltati i vertici dell’azienda tedesca durante la seduta della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo agli incidenti della Thyssenkrupp. Il presidente di Thyssenkrupp Italia, Giovanni Bertoni, e Ralph Labonte, membro del comitato esecutivo della Thyssenkrupp di Dusseldorf, non hanno però chiarito per quale motivo i sistemi antincendio non abbiano funzionato e gli estintori fossero vuoti. “Io non sono in grado di dirlo, ha dichiarato il presidente Bertoni, ma il fatto che io e i responsabili della sicurezza siamo qua è proprio per accertare senza ombra di dubbio tutte le verità, lo faremo con tutti i mezzi a disposizione”. E mentre Ralph Labonte si trincera dietro un “non posso anticipare i lavori della Commissione e delle indagini in corso”, nei giorni scorsi l’azienda tedesca è stata protagonista di un altro incidente. Nell’acciaieria Thyssenkrupp di Terni è, infatti, divampato “un piccolo incendio”, come lo definisce Bertoni, “in un camino esterno, che è stato domato immediatamente, ma una cosa di nessuna importanza. Una cosa accidentale, probabilmente il camino ha preso fuoco, ma è stato estinto grazie a dei sistemi di spegnimento automatico, è una cosa di nessun rilievo”. La Regione Piemonte, intanto, ha fatto sapere che si costituirà parte civile qualora vi fosse un processo penale alla ThyssenKrupp, in merito all’incendio del 6 dicembre scorso. L’evento, ricordiamo, costò la vita a cinque operai, mentre due versano ancora in condizioni gravissime; la statuizione della Regione non trova impreparati i dirigenti dell’azienda tedesca, che la definiscono una decisione “normale”. Nella giornata di mercoledì si svolgeranno i funerali della quinta vittima dell’incendio, morto dopo una settimana di coma, ai quali saranno presenti i rappresentanti di Thyssenktupp Italia. “A Torino - ha continuato Bretoni - incontreremo il sindaco, al quale proporremo una prima bozza di tutti gli interventi che intendiamo fare a sostegno delle persone colpite da questa tragedia immane” e dalla Germania arriva tutta la disponibilità dell’azienda a fare luce sui fatti e a collaborare con le istituzioni italiane. La Commissione ha comunque deciso di proseguire i lavori, perché i dati in suo possesso non sono sufficienti a chiudere le indagini: si aspetta in questi giorni una relazione dell’Asl, che ha compiuto le analisi nella sede Thyssenkrupp in cui è divampato l’incendio lo scorso 6 dicembre. Qualità dell’aria, nuova direttiva europea Modificati i limiti per il biossido di zolfo, il monossido di carbonio, l’ozono e il particolato Andrea Drudi C on una maggioranza schiacciante, 619 voti favorevoli, 33 contrari e 4 astenuti, la plenaria del Parlamento europeo ha adottato la nuova direttiva Ue sulla qualità dell’aria, che riordina le quattro direttive vigenti in materia e stabilisce i limiti di concentrazione nell’aria degli inquinanti, e soprattutto del particolato: le polveri sottili (Pm10) e, per la prima volta, le polveri finissime (Pm2,5), particolarmente insidiose perché penetrando negli alveoli possono provocare il cancro ai polmoni. La nuova direttiva intende evitare, prevenire e ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e definire adeguati obiettivi per la qualità dell’aria, ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente nel suo complesso. Si tratta, più in particolare, di combattere alla fonte l’emissione di inquinanti e di definire misure più efficaci a livello locale, nazionale e comunitario La nuova direttiva intende evitare, prevenire e ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici nocivi e definire adeguati obiettivi per la qualità dell’aria, ai fini della tutela della salute umana e dell’ambiente nel suo complesso. Si tratta, più in particolare, di combattere alla fonte l’emissione di inquinanti e di definire misure più efficaci a livello locale, nazionale e comunitario. Ha inoltre lo scopo di valutare la qualità dell’aria negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni, nonché ottenere informazioni per contribuire alla lotta contro l’inquinamento dell’aria e gli effetti nocivi e monitorare le tendenze a lungo termine. Mira infine a garantire che le informazioni siano messe a disposizione del pubblico ed a incoraggiare una maggiore cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro l’inquinamento atmosferico. Gli Stati membri dovranno istituire zone e agglomerati in tutto il loro territorio, in cui realizzare attività di valutazione e di gestione della qualità dell’aria. Un allegato della direttiva fissa le soglie di valutazione superiore e inferiore applicabili al biossido di zolfo, al biossido di azoto e agli ossidi di azoto, al particolato (Pm10 e Pm2,5), al piombo, al benzene e al monossido di carbonio. Disposizioni e soglie particolari sono fissate, poi, per l’ozono. La direttiva definisce anche i criteri per stabilire l’ubicazione dei punti di campionamento per la misurazione delle sostanze inquinanti, che dovranno essere installati nelle zone urbane e negli agglomerati, ma anche nelle zone rurali, ogni 100.000 chilometri quadrati. Gli Stati membri dovranno provve- dere affinché i livelli delle sostanze non superino, nell’insieme delle singole zone e dei loro agglomerati, i valori limite stabiliti a partire dalle date previste. La direttiva fissa anche le “soglie di allarme” applicabili per le concentrazioni di biossido di zolfo e biossido di azoto, nonché dei “livelli critici”. Se infatti in determinate zone i livelli di inquinanti presenti nell’aria dovessero superare un valore limite, gli Stati membri dovranno predisporre piani per le zone in questione al fine di rientrare nei parametri stabiliti. In caso di superamento di tali valori-limite, il piano per la qualità dell’aria dovrà stabilire misure appropriate affinché il periodo di superamento sia il più breve possibile. Il provvedimento potrà inoltre includere misure specifiche volte a tutelare gruppi di popolazione sensibili, compresi i bambini. Per il Pm10 restano gli stessi limiti già in vigore dal 2005; del tutto nuovi, invece, gli obiettivi specifici per le polveri fini (Pm2,5): i limiti, in questo caso, sono stati fissati a 25 microgrammi per metro cubo, da raggiungere entro il 2015. Un altro obiettivo di 20 microgrammi al metro cubo, ma questa volta indicativo e non vincolante, è stato fissato per il 2020. Questi limiti verranno rivisti dalla Commissione europea entro il 2013. Gli Stati membri, infine, dovranno provvedere ad informare adeguatamente e con tempestività il pubblico, le associazioni interessate e altri organismi sanitari pertinenti, in merito alla qualità dell’aria. Le informazioni dovranno essere disponibili gratuitamente e di facile accesso. mercoledì 19 dicembre 2007 FINANZIARIA De Petris a Sodano: norme positive ma Governo elimini quelle in contrasto “Il problema non è lo stravolgimento delle norme risponde al senatore Sodano la senatrice dei Verdi Loredana De Petris ma l’aggiunta di quelle nuove. In parte le apprezziamo, segnano una svolta assolutamente significativa per le questioni ambientali, come la certificazione energetica e di risparmio idrico obbligatoria per il rilascio delle concessioni edilizie, l’ICI agevolata per le case con impianti energetici a fonti rinnovabili, il fondo per il ripristino del paesaggio, la ristrutturazione delle reti idriche e potremmo elencarne molte altre che nell’insieme segnano una svolta. “Il problema continua l’esponente del Sole che ride sono quelle norme aggiunte surrettiziamente che non ci trovano assolutamente d’accordo e che risultano contraddittorie rispetto all’impianto ambientale, a cominciare da quelle sull’’urbanistica contrattata’ o di compensazione urbanistica, che rischiano di cancellare definitivamente ogni regola di buona gestione del territorio e di pianificazione. Oppure quella sui rifiuti e in particolare la proroga della possibilità del conferimento in discarica, così come riteniamo inopportuna la norma che alza dal 25 al 50 per cento le quote degli oneri di urbanizzazione che i Comuni possono utilizzare per le spese correnti. Siamo discordanti anche alla norma dello scioglimento dei consorzi di bonifica, strumenti importanti per la gestione idrica in agricoltura, e sul prolungamento dei certificati verdi inopportunamente estesa anche a quelli dopo il primo aprile 1999, con una proroga di sette anni. Chiediamo quindi al Governo - conclude la senatrice dei Verdi Loredana De Petris - di espungere le nuove norme che contraddicono la tutela dell’ambiente nel primo decreto possibile”. Arriva una riscossa laica? Il dibattito etico-politico nazionale è abbastanza schizofrenico. Che succede? Alessio Postiglione I maître à pensées del pensiero laico in Italia invocano la riscossa. L’ultima goccia è stato il recente caso della senatrice della maggioranza Binetti, che ha negato la fiducia a Prodi sul ddl sulla sicurezza. L’orgoglio laico spara le proprie cartucce a base di saggi di Micro Mega e corsivi di Eugenio Scalfari. Ma – ahimè: quale riscossa! – credo che i laici non riusciranno ad acciuffare neanche un pareggio; forse faranno il gol della bandiera. Ma, cosa succede? In realtà il dibattito etico-politico nazionale è abbastanza schizofrenico. è da un po’ di tempo che teocon e teodem lamentano una “persecuzione anticristiana”; essa accadrebbe ogni qual volta si parla di pacs/dico/cus, quando si fanno le inchieste sulle detrazioni Ici alla Chiesa, quando si aprono dibattiti sulla bioetica. Potrei sostenere che l’esatto contrario è una provocazione antilaica. Eppure i laici invocano una riscossa, cosa che presuppo- ne vi sia stata una sconfitta. Bene; questa sconfitta c’è stata. La “persecuzione anticristiana” è, a mio parere, una semplice strategia. Consentirebbe, infatti, di rilanciare un attacco ancora più forte Lav: ogni anno 900 milioni di conigli vengono brutalmente torturati. Pubblicato un video shock 9 ticolarmente cruente: ogni volta che un consumatore acquista abbigliamento con inserti in pelliccia, contribuisce, a volte senza essere del tutto consapevole delle violenze inflitte agli animali, a sviluppare questa industria della sofferenza”, dichiara Roberto Bennati, vicepresidente della LAV. “Chiediamo - prosegue - l’emanazione di norme per la protezione di questi animali: l’allevamento dei conigli, infatti, non è disciplinato da nessuna norma comunitaria o nazionale specifica, permettendo così abusi e il mancato rispetto delle esigenze etologiche dei conigli. Esistono delle norme generali - la direttiva 98/58 CEE, recepita in Italia con Decreto legislativo 146/2001 - applicabili anche a questi allevamenti, che tuttavia non hanno portata tale da incidere efficacemente sulle condizioni di vita degli animali dei conigli in allevamento. L’intervento da parte dei legislatori comunitari e nazionali su questa materia è una priorità: chiediamo una forte e convinta mobilitazione”. Più del 76% della produzione totale di pelli di coniglio nell’UE è realizzata in Italia, Spagna e Francia e l’allevamento di tipo familiare è ancora diffuso. L’Italia alleva ogni anno oltre 90 milioni di esemplari ed è il principale Paese UE importatore di pelli da pellicceria, segno della spiccata vocazione per l’attività di trasformazione: il Belpaese alla laicità dello Stato, mentre l’esercito dei laici sbanda clamorosamente. Con riferimento alle telefonate che sarebbero intercorse fra la Binetti e il Vaticano, infatti, Scalfari ha chiaramente par- La “persecuzione anticristiana” è, a mio parere, una semplice strategia. Consentirebbe, infatti, di rilanciare un attacco ancora più forte alla laicità dello Stato, mentre l’esercito dei laici sbanda clamorosamente Animali, la strage silenziosa 00 milioni di conigli ogni anno nel mondo, di cui 350 milioni nell’Unione Europea e quasi altrettanti in Cina, sono allevati e uccisi senza alcuna regola per il mercato della pellicceria e della carne. L’allevamento e l’uccisione di questi animali è particolarmente brutale, come testimonia il video shock reso pubblico dalla LAV e realizzato dall’associazione portoghese “Animal”: negli allevamenti intensivi i conigli sono reclusi in minuscole e sudice gabbie di metallo, circondati dai loro escrementi senza possibilità di compiere movimenti e attività naturali come scavare e preparare la tana. In queste condizioni rischiano infortuni, malformazioni ed il loro tasso di mortalità raggiunge il 25%. Al termine del periodo di allevamento vengono ammassati in casse di plastica per essere trasportati nei mattatoi, dove ad attenderli c’è una morte orribile: ricevono fortissimi colpi di cinghia, subiscono lo sgozzamento e molti continuano a contorcersi quando vengono appesi per le zampe, a testa in giù; viene poi separata meccanicamente la pelliccia dal corpo, che nella stragrande maggioranza dei casi - ma non sempre - è destinato al consumo alimentare. Il coniglio è l’animale maggiormente utilizzato nel campo della pellicceria, in particolare come bordatura di capi d’abbigliamento quali colli, cappucci, maniche ed accessori vari: la sua pelliccia non è un semplice sottoprodotto della carne. Alcune razze di coniglio, infatti, sono state selezionate geneticamente proprio per sfruttare economicamente le proprietà del pelo, come nel caso del coniglio cincillà Rexe e del coniglio Orylag, allevato esclusivamente in Francia. “La LAV intende far conoscere al vasto pubblico queste pratiche di allevamento e di uccisione par- 3 importa il 47% delle pelli importate nell’intera UE e ne esporta circa l’11%. La Spagna, invece, è il maggiore produttore europeo ed esporta il 69% delle pelli esportate dall’UE. Germania e Francia esportano pelli di coniglio di qualità elevata e ad alto prezzo, mentre la Spagna è il maggiore esportatore di pelli di qualità inferiore, spesso sottoprodotto dell’industria della carne. Inoltre è sempre più forte l’interscambio tra il mercato UE della pellicceria e quello cinese: dal 1999 il volume delle esportazioni di pelli di conigli dall’ UE alla Cina è cresciuto a dismisura, passando da meno di 2 milioni di pelli a oltre 14 milioni di pelli nel 2006; segno che la Cina, oltre ad essere Paese produttore di animali allevati in condizioni drammatiche, ha anche il primato negativo della maggiore produzione di capi d’abbigliamento con inserti in pelliccia. S.R. Negli allevamenti intensivi i conigli sono reclusi in minuscole e sudice gabbie di metallo, circondati dai loro escrementi senza possibilità di compiere movimenti e attività naturali come scavare e preparare la tana lato di Concordato violato. Una parte del mondo cattolico, forte di un rinascimento religioso che investe tutto l’Occidente, sente che può forzare il sistema giuridico e spingere per una riforma che lo riplasmerebbe in modo più ossequioso di molti principi cristiani. Questo perché i così detti laici sono ridotti al lumicino. Tutto parte con la crisi della Prima Repubblica. I partiti dell’arco costituzionale che sostengono i valori della laicità, come Psi, Psdi, Pri e Pli, vengono spazzati via. Il Pci, all’epoca, incominciò una grande trasformazione culturale che lo porterà a diventare partito di governo ed ad occupare il centro dello schieramento politico; questo avviene con una Bad Godesberg che lo condurrà ad inglobare od appoggiare elementi culturalmente distanti o comunque non provenienti dalla Figc, come Dini, Martinazzoli, Ciampi. La legittimazione moderata del Pds passa attraverso un negoziazione con settori cattolici della politica che prima erano chiaramente agli antipodi. Insomma, la Binetti ha dichiarato di portare il cilicio. E’ chiaro che una simile sensibilità religiosa non avrebbe potuto trovare spazio, un tempo. Sui temi etici questa negoziazione ha visto i laici uscire assolutamente sconfitti. Il nuovo centro-sinistra riformista degli anni Novanta, difatti, si sublima nella dimensione trascendente di “tecnici” pii come Dini o Ciampi; o lo stesso Prodi. Chi andava a Mosca o leggeva il libretto rosso è relegato all’angolo, intento a far dimenticare il proprio passato scabroso; gli ex Pri o Pli sono semplicemente travolti dal bipolarismo. Pannella, ridottosi a romantico mangiapreti risorgimentale, salta fra Destra e Sinistra, senza trovare pace. Il paradosso, però, è che queste trasfor- mazioni politiche hanno ingenerato una sovrarappresentazione dei cattolici o, meglio, di questa posizione più radicale che ha fatto un fortissimo lobbying contro i Pacs, ad esempio. E’ chiaro che la società italiana, nel suo complesso, sia più laica rispetto a certe posizioni rappresentate dalla Cei. Eppure, per molti gruppi di pressione cattolici, è questo il momento per scagliarsi contro un sistema di valori rappresentato, sia chiaro, dalla nostra Costituzione che, di fatto, fu un accordo fra cattolici e forze politiche defunte; dove sono i liberali, gli azionisti, i comunisti? La prima battaglia persa dai laici è stata, poi, proprio quella culturale. Il pensiero repubblicano e laico ha figliato un Edipo che lo ha ammazzato. E’ in nome del multiculturalismo, del relativismo e del pensiero debole che i laici hanno lasciato spazio ai cattolici. E’ in nome del multiculturalismo che i politici credenti vogliono fare politica “senza lasciare le proprie convinzioni fuori la porta”, come ha detto Obama. Salvo, poi, come crede Ratzinger, stimare proprio il pensiero debole come la causa dei peggiori mali dell’Umanità. Ma a differenza degli States di Obama, il multiculturalismo in Italia, a fronte delle particolari trasformazioni politiche di cui sopra, non ha generato un mercato dei valori concorrenziale. Il modello politico italiano, a differenza del sistema liberale americano, si basava su di un paradigma statuale “forte”, in grado di “allocare imperativamente valori” repubblicani per controbilanciare un’influenza cattolica pervasiva, che fra il non expedit e la breccia di Porta Pia ha assunto la forma dell’esplicita ostilità, fino alla scomunica per liberali e comunisti, vale la pena ricordarlo. Questo modello politico repubblicano di ispirazione francese è stato sconfitto proprio dal multiculturalismo. Ma meno Stato e più mercato, per le religioni, non rischia di creare un oligopolio collusivo? Il sistema funziona dove ci sono atei, mormoni, evangelici, scintoisti e taoisti. Ma non qui. Non è un caso, infatti, che sia la Cei che l’Ucoi siano accomunati dalla critica allo spirito della République. Entrambi, in modo rivelatore, fanno pressioni anche per ottenere detassazioni, privilegi e denaro: lo “sterco de demonio”. Quando si tratta di fare politica nessuna chiesa è pauperista. Ogilvy&Mather Per la salute e la dignità, prendi posizione. Dentro i problemi, dentro le comunità, dentro la realtà africana in rapido cambiamento. Questo, da 50 anni, è il modo di operare di AMREF: uomini e donne africani impegnati a costruire salute e dignità per i popoli più svantaggiati del continente. Se anche tu credi che il futuro dell’Africa incominci in Africa, sostienici adesso. | c/c postale n. 68 42 15 51 | www.amref.it AMREF Italia onlus, via Boezio 17 - 00192 Roma - tel.06.99704650 PP_D_257-390_HR.indd 1 24-09-2007 14:44:01