Apocalisse L'APOCALISSE A. LE VARIE INTERPRETAZIONI E LO SCHEMA. Per quanto riguarda i particolari del libro dell'Apocalisse, le interpretazioni sono veramente tantissime, ma, per la visione panoramica del libro, si possono ridurre a quattro: L'interpretazione preteri sta (preferita da molti studiosi modernisti) secondo la quale vi vengono descritti gli eventi, le persone e le situazioni del tempo dello scrittore, in maniera trasfigurata. L'interpretazione allegorica. Il libro descrive, per mezzo delle capacità artistiche dello scrittore, la lotta tra il bene e il male e il sicuro trionfo del bene. L'interpretazione storica. Il libro parla di una serie di quadri e eventi storici che vanno dal tempo di Giovanni alla fine e riguardano la lotta della Chiesa nel corso dei secoli. (Per es., al capitolo 6 è Cristo che esce alla conquista del mondo, poi segue la guerra civile del III sec .... Nei capp. 8,9 abbiamo le varie invasioni dei Goti, dei Vandali, ... Nel cap. 10 la riscoperta della Bibbia nella Riforma ... Nel cap. 13, il potere secolare e quello religioso). Evidentemente quelli che accettano tale interpretazione non concordano sugli eventi, i personaggi... L'interpretazione futurista (o escatologica o avveniristica). Nel libro sono descritti sette periodi della Chiesa nel corso dei secoli (capp. 2,3) e poi il resto riguarda il tempo successivo al rapimento della Chiesa. Questa è l'interpretazione cara ai cristiani dei primi secoli e adottata da tutti gli evangelici fondamentalisti dei nostri giorni, tra i quali anche noi. Bisogna però tenere presenti anche le altre interpretazioni, specialmente quella storica, considerando prudentemente gli eventi descritti come adempi menti "parziali" in attesa di quelli "finali e completi" dell'interpretazione futurista. I motivi per cui accettiamo l'interpretazione futurista ci sembrano abbastanza validi: a. Soltanto così la Bibbia parla degli eventi "iniziali" e di quelli "finali" della storia b.Apocalisse 1:10 parla del "giorno del Signore" che, oltre a riferirsi al giorno della Domenica, indica "il tempo finale" (Is. 13:6; Il Pt. 3:12) c. Le lettere di Apocalisse 2 e 3 corrispondono realmente a sette periodi della Chiesa nei secoli. I capp. 4-19 devono verificarsi di conseguenza dopo il rapimento della Chiesa d. La Chiesa non viene più nominata dal cap. 4 in poi, venendo rappresentata da 24 anziani nel cielo e ricompare in Ap. 19-22 e. Se i capp. 20-22 parlano dell'eternità, è logico che i capitoli precedenti si " riferiscano ai tempi che precedono tale conclusione. - --- ------- -- ------ - -- ----- - --- ---------- . --- -----------;-! .: Apocalisse c. Accettando l'interpretazione futurista si può seguire il seguente schema di lettura del libro: I. IL SIGNOR GESU' (Cap. 1). II. LA CHIESA NEI SECOLI (2,3). I1I. IL RAPIMENTO ... LA VISIONE DÌ DIO PADRE E DÌ GESU' CRISTO (4,5). IV. LA GRANDE TRIBOLAZIONE (6-19:10). I sette suggelli (6,8). Gli scampati e i salvati in tale periodo (7). Le sette trombe (8,9,11:15-19) . . Il libretto (l0). I due testimoni (11). Israele e Cristo (12). Il trio satanico (12,13). La conversione a Cristo dei 144 mila (14:1-5). S'avvicinano le sette coppe (14:6-20). Le sette coppe dell'ira finale (15,16). Babilonia la grande e il suo giudizio (17,18,19:10). V. L'APPARIZIONE DI CRISTO CON LA CHIESA, PER REGNARE (19:11-21). VI. IL MILLENNIO E IL GIUDIZIO FINALE (20). VII. L'ETERNITA' CON TUTTE LE COSE NUOVE PREPARATE DA DIO PER I SUOI (21,22:5). Conclusione (22:6-21). TRIBUNALE NOZZE .(1 i ~~T_A~~-fln-:a~~12~ CRISTO ~AI l~l l Il (20) LA CHIESA ----- ~ 19:11-21 o IL MILLENNIO \ COPPE J , L . ___ " - ÀPOCALISSE DÌ GIOVANNI Apocalisse 1:1-3. Introduzione 1,2. La natura del libro. Questi primi versi costituiscono il titolo del libro: "La rivelazione di Gesù Cristo". Cristo è Colui che dona la rivelazione (genitivo soggettivo), Giovanni ne è soltanto testimone e scrittore. L'Apocalisse è un libro che non può essere compreso, è sigillato, e tratta di avvenimenti che "debbono avvenire in breve". Adesso sono di importanza vitale per il popolo di Dio. 3. Lo scopo del libro. Non basta leggere questo libro, bisogna anche ascoltare ciò che esso dice. Tuttavia, non basta neanche ascoltare, è necessario serbare quanto è scritto, ossia farne un tesoro prezioso nel proprio cuore. Apocalisse 1 :4-8. Il saluto dello scrittore 4a. Lo scrittore e i destinatari del libro. Lo scrittore è evidentemente l'apostolo Giovanni. Destinatari sono sette chiese della provincia romana d'Asia, l'Asia Minore occidentale. Nel simbolismo dell'Apocalisse il numero "sette" indica "totalità", per cui si deduce che il messaggio oltrepassa i limiti geografici delle sette chiese per raggiungere la Chiesa Universale. 4b-8. Benedizione dell'Iddio Trino. "Grazia e pace" sono i due grandi beni posseduti dalla Chiesa in Cristo Tessalonicesi 1 :2), e vengono da: 1. Dio Padre, (Apocalisse 1:4b), "Colui che è che era e che viene", una perifrasi del nome Yahwèh (Esodo 3:13,14; Giovanni 8:58); 2. Dio Spirito, (Apocalisse 1 :4c), simboleggiato nella sua perfezione con "i sette spiriti che son davanti al Suo trono" (Isaia 11:2; I Corinzi 12:4, 13); 3. Dio Figlio - Gesù Cristo, (Apocalisse 1 :5-8), che, come soggetto del libro, viene descritto dettagliatamente: (a) la Sua ubbidiente vita terrena, (Apocalisse 1 :5a),"il fedel testimone" (Isaia 55:4); (b) la Sua gloriosa risurrezione, (Apocalisse 1:5b), "il primogenito dai morti" (Calossesi 1:18); (c) il Suo futuro titolo e la gloria del regno, (Apocalisse 1 :5c), "principe dei re della terra" (Salmi 2:2, 9); (d) la Sua opera vicaria, (Apocalisse 1 :5d), "a Lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati col Suo sangue" (Romani 3:25, 26; I Pietro 1 :18-20); (e) la Sua opera di riscatto, (Apocalisse 1 :6a), "e ci ha fatti essere un regno e sacerdoti all'Iddio e Padre Suo"; (f) la Sua Dignità, (Apocalisse 1 :6b); (g) la Sua seconda venuta, (Apocalisse 1 :7); (h) la Sua testimonianza personale, (Apocalisse 1 :8), "io son l'Alfa e l'Omega". Cristo è dunque il principio e la fine di tutte le cose che si compiono in questo libro (Isaia 4:6), il vero Autore dell'Apocalisse (Apocalisse 1 :1). m Apocalisse 1 :9-20. Le circostanze e la visione 9-11. Le circostanze. L'Apostolo era in esilio a Patmo, una piccola isola del Mar Egeo (16 km per 9) a circa 59 km a S O di Mileto, al largo della costa dell'Asia Minore. Secondo Eusebio, Giovanni vi fu esiliato dall'imperatore Domiziano nel 95 d.C., a motivo della sua fedeltà alla Parola di' Dio, (Apocalisse 1:9). La voce simile a una tromba è quella di Cristo, (Apocalisse 1:10; cfr. Apocalisse 1:18, 19), l'Alfa e l'Omega. Vengono elencate sette chiese, (Apocalisse 1:11},(vedi note sui capp. 2, 3). -r 12-16. La visione. Cristo glorificato appare in comunione con la Sua Chiesa sulla terra, (Apocalisse 1 :13). Egli è in mezzo alla Chiesa, raffigurata dai sette candelabri di cui Cristo stesso è la Luce (Giovanni 8:12). I Suoi capelli bianchi come la neve, (Apocalisse 1 :14a) rappresentano la Sua infinita sapienza e santità (cfr. Isai;(,':18). / Suoi occhi fiammeggianti, (Apocalisse 1:14b; cfr. Apocalisse 19:12), indicano la Sua onniscienza (cfr. (Apocalisse 2:18, 23), mentre i Suoi piedi come rame rovente, (Apocalisse 1 :15a), parlano di Colui che non soltanto cammina in mezzo alla Chiesa per valutarne il servizio, ma che "calcherà il tino del vino dell'ardente ira dell'Onnipotente Iddio" (Apocalisse 19:15) quando verrà per giudicare i peccatori e per muovere guerra contro Satana e l'Anticristo (Apocalisse 19:11).La Sua voce come i/ suono di molte acque, (Apocalisse 1:15b), simboleggia la solenne dichiarazione del verdetto del Giudice: di elogio per i Suoi (Matteo 25:34) e di condanna per i malvagi (Matteo 25:41). La Sua mano destra, (Apocalisse 1:16a),un tempo forata dai chiodi, è ora una protezione verso coloro che gli appartengono (cfr. Giovanni 10:27, 28).La Sua bocce, (Apocalisse 1 :16b), dalla quale esce la spada affilata a due tagli del giudizio e della giustizia (Apocalisse 19:11-15), esprime l'autorità della Parola di Dio (Efesini 6:17; Ebrei 4:12) che raggiunge sempre il suo fine (Isaia 55:11). "Suo volto come il so/e, (Apocalisse 1:16c; cfr. Matteo 17:2), manifestarla gloria della Sua seconda venuta come Giudice (Malachia 4:2) e come Egli è nella gloria eterna (Apocalisse ~1 :23). 17,18. La reazione di Giovanni alla visione. Prostrato alla vista del Figliuol d'uomo glorificato e apparso con i Giudice, (Apocalisse 1:17; cfr. Isaia 6:1-10), Giovanni viene rassicurato, è il Cristo risorto e glorificato che ha "le chiavi della morte e dell'Ades", (Apocalisse 1:18; cfr. Matteo 16:19). 19. La chiave di tutte le visioni del libro. Il Signore Gesù ordina a Giovanni di scrivere tutto: "Le cose che hai vedute", cioè quanto descritto nei versetti precedenti (Apocalisse 1: 1-18); "quelle che sono", cioè quelle presenti (Apocalisse 2, ~); "quelle che devono avvenire in appresso", cioè quelle che seguiranno al periodo della Chiesa (capp. 4 a 22). Questo perché la rivelazione fosse di incoraggiamento non soltanto per le chiese locali del tempo, ma anche per quelle odierne. 20. 1\ significato della prima visione. Il "mistero", una verità precedentemente nascosta e ora rivelata, ma che ha in s ., ancora un elemento imperscrutabile (cfr. Matteo 13:11),è duplice: 1. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, che dovrebbero rappresentare i conduttori delle comunità. La parola "angelo" (Gr. anghelos) significa "messaggero" e, ordinariamente, veniva usata anche per indicare gli uomini (Aggeo 1 :13; Malachia 3:1; Luca 7:24; Luca 9:52); Pietro definì "apostoli", o ambasciatori, coloro che non facevano parte dei dodici (Il Pietro 3:2). I sette candelabri sono le chiese (vedi Apocalisse 1 :4, 11). Le "stelle" e i "candelabri" sono luminari in questo mondo tenebroso, simboli del popolo di Dio chiamato a riflettere Colui che è la Apocalisse 2, 3. La Chiesa nei Secoli I capitoli 2 e 3 sono costituiti da sette lettere ed altrettante chiese del tempo. Dato che nella provincia dell'Asia le chiese erano più di sette, è chiaro che queste furono scelte per rappresentarle tutte. "Scrivi dunque le cose che hai vedute (passato), quelle che sono (presente), e quelle che devono avvenire in appresso (futuro), il mistero delle sette stelle che hai vedute alla mia destra, e dei sette candelabri d'oro: Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese" (Apocalisse 1 :19,20). Leggendo le sette lettere bisogna perciò considerare che: 1. Si tratta di sette chiese locali realmente esistenti all'epoca: " ... che hai vedute"; 2.Si tratta di "tipi" di chiese locali che si ripropongono nella storia del cristianesimo: " ... quelle che sono". Hanno perciò un messaggio per le chiese locali di ogni tempo, anche per quelle contemporanee. 3. Nella successione delle lettere viene seguito anche un certo ordine geografico. La comunità di Efeso era quella più vicina a Patmo, poi sono menzionate le altre chiese, in ordine lungo le vecchie strade romane, a N fino a Pergamo e a S E fino a Laodicea. In queste sette lettere troviamo pure la sequenza cronologica del cristianesimo: " ... e quelle che devono avvenire in appresso ... ". Infatti, esse possono rappresentare anche sette epoche della storia del cristianesimo. Apocalisse 2:1-7. Efeso, il cristianesimo del tempo apostolico 1-3. Saluto ed elogio. La lettera è indirizzata all’angelo (messaggero, vedi nota su Apocalisse 1:20) della chiesa di Efeso, la grande metropoli dell'Asia proconsolare, fiera della vanità del mondo antico (cfr. Atti 19:8-41e "Efeso e altre scoperte archeologiche"). Il nome Efeso significa "amabile", e rappresenta la chiesa del tempo apostolico al tramonto (Apocalisse 2:4). Il messaggio giunge dal Signore glorificato (Cristo), "che tiene le sette stelle nella Sua destra" e "cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro" (la Sua Chiesa sulla terra). Efeso viene elogiata per le sue buone opere, per la paziente sopportazione e l'intolleranza del male. (Apocalisse 2:2, 3). La chiesa del tempo apostolico subì due grandi prove: una di carattere esterno, la persecuzione, e un'altra di carattere interno, le eresie. 4, 5. Rimprovero e monito. Il peccato della chiesa efesina era quello di essersi allontanata dall'iniziale affetto vivo e spontaneo verso il Signore, (Apocalisse 2:4), come espressamente indicato nel monito secondo cui dovevano ricordare dove erano caduti, (Apocalisse 2:5a). L'amore spontaneo per il Signore è l'apice della vera spiritualità, abbandonarlo è il primo passo di una grave caduta. Il Signore li esorta ulteriormente a ravvedersi, (Apocalisse 2:5b),e a "fare le opere che facevano al principio", (Apocalisse 2:5c),come prova della sincerità del loro amore. L'alternativa è la perdita della testimonianza, (Apocalisse 2:5d). 6, 7. Approvazione e promessa. La chiesa viene nuovamente elogiata perché detesta "le opere dei nicolaiti", nome simbolico indicante probabilmente un partito che cercava di introdurre nella chiesa una falsa libertà, per abusare della grazia, sconfinando nel lassismo morale ed etico, (Apocalisse 2:6; cfr. Apocalisse 2:2; \I Pietro 2:15, 16, 19; Giuda 1 :4, 11). Tuttavia, alcuni interpretano questo simbolismo come l'indicazione di un gruppo che già allora favoriva un sistema clericale e gerarchico (dal Gr. "Nikao," = vincere, dominare, e "Iaos," = il popolo). .: Poiché Dio parla per mezzo della Sua Parola, che è "Spirito e Vita", è necessario che: "chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese" (cfr. Romani 10:17). La parola "vincere" evoca l'idea di una battaglia (cfr. Efesini 6:10-20) al cui vincitore viene promesso un premio nell'eternità (cfr. Genesi 2:9; Apocalisse 22:2, 24; cfr. Luca 23:43; \I Corin~12:1~). # Apocalisse 2:8-11. Smirne, il cristianesimo post-apostolico (100-313) 8. Smirne. Il Cristo risorto, Vincitore sulla morte, (Apocalisse 2:1),è Colui che parla. Smirne (l'odierna Izmier) si trova ca. 64 km a N. di Efeso. La città era chiamata la "gloria dell'Asia" grazie al suo sviluppo pianificato, ai suoi bei ternplie al magnifico porto. Era il centro del culto di Cesare .ed ospitava una grande comunità giudaica. Non abbiamo dati sulla fondazione della comunità cristiana in questa città, ma si presume sia stata fondata durante il soggiorno dell'apostolo Paolo ad Efeso (cfr. la lamentela di Demetrio in Atti 19:26). Il nome "Smirne" significa "mirra", che in aramaico vuoi dire "amaro, amarezza", e rappresenta la chiesa sotto la persecuzione romana (Apocalisse 2:9,10) dall'anno 100 all'anno 313, quando, con l'editto di Costantino, il cristianesimo diventò "religiosità". 9. La persecuzione. La "tribolazione" non deve essere confusa con la "Grande Tribolazione" che inizierà soltanto- in Apocalisse 6. Il termine si riferisce alla persecuzione di cui furono oggetto i primi cristiani dall'anno 100 in poi. "Le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere giudei ... ", è un'espressione che si riferisce alla presenza di persone che si professavano ebrei (cfr. Romani 2:28, 29), che dicevano di adorare il vero Dio e invece "erano una sinagoga di Satana". AI tempo del N.T. con "Sinagoga" (Gr. sinagoghe) si indicava sia il luogo che le persone che vi si radunavano. Qui si riferisce a persone che, pur frequentando la chiesa, erano assoggettati a Satana, che se ne serviva per seminare ." ~ d. Vedi in contrasto: "la radunanza dell'Eterno" (Numeri 16:3; Numeri 20:4). 10. La prova. La chiesa di Smirne è provata, ma la sua prova non è ancora finita, anzi sarà maggiore, perciò il Signore la conforta: "Non temere". Egli predice: "Ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, perché siate provati: e avrete una tribolazione di dieci giorni'. Queste parole hanno oltre ad un adempimento contingente, anche uno profetico. Si riferiscono ai periodi di persecuzione che la Chiesa subì immediatamente dopo il periodo apostolico (100-313). Dieci anni è durata quella che è stata definita "La grande persecuzione" sotto Diocleziano durante il quale le chiese cristiane furono duramente perseguitate. Infatti, nel Circo Massimo furono migliaia i cristiani fedeli che trovarono il martirio. "Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita", è il premio riservato a tutti i martiri (cfr. Giacomo 1 :12e commento a Giacomo 4:10). 11. L'incoraggiamento. I vincitori non saranno colpiti dalla morte seconda, (Apocalisse 2:11),raffigurata come uno stagno di fuoco, la Geenna (Marco 9:47, 48),in realtà la separazione eterna e definitiva da Dio (Apocalisse 20:6-15; Apocalisse 21 :8). Apocalisse 2:12-17. Pergamo, il cristianesimo dell'epoca costantiniana (313-600) 12. Pergamo era un famoso centro idolatrico e religioso ispirato da demoni. Vi erano splendidi templi dedicati a Zeus, Atena, Apollo ed Esculapio (il dio della medicina). Era situata sul Mar Egeo a circa 96 km a N di Smirne. /I nome "Pergamo" significa "castello, fortezza" è rappresenta il cristianesimo assurto a religione di stato in epoca costantiniana (dal 313 al 600). Fu allora che si sviluppò un forte sincretismo che introdusse false dottrine e pratiche idolatriche (prostituzione spirituale). Appunto per questo si dice che essa si trova "dove abita Satana" (Apocalisse 2:13). 13. Dove era il trono di Satana. Dal 313 d.C. ha inizio in modo accentuato la mescolanza tra le dottrine bibliche e quelle pagane. Nel tempo, di soppiatto, furono introdotte false dottrine quali il culto delle immagini, il culto dei santi, il culto delle reliquie, il culto di Maria, la dottrina del purgatorio, la confessione auricolare, ecc. 14, 15. Le dottrine di Balaam e dei Nicolaiti. Malgrado alcuni testimoni fedeli, ve n'erano altri che stavano cedendo ai costumi locali ed all’attissimo dilagante di quel tempo. I loro insegnamenti si potevano paragonare a quelli di Balaam, un indovino (Giosuè 13:22; Numeri 24:1)che indicò a Balak come corrompere il popolo d'Israele (Numeri 31:15, 16; Numeri 22:5; Numeri 23:8).La strategia fu quella di indurii ad unirsi con donne Moabite, violando così la loro separazione dal mondo e abbandonando il loro cammino di pellegrini. Per i Nicolaiti vedi nota su Apocalisse 2:6. 16,17. Monito e promessa. /I monito è a "ravvedersi", (Apocalisse 2:16),in quanto Gesù ritornerà per prendere coloro che saranno trovati pronti e per vincere l'empio sistema di questo mondo (cfr. Apocalisse 19:11-16).La promessa riguarda Cristo, "manna nascosta", (Apocalisse 2:17; Giovanni 6:31-35),la cui umanità glorificata è preservata nel tabernacolo celeste fino a che sarà manifestata nella Sua seconda venuta. La promessa comprende anche la "pietruzza bianca", indicante probabilmente il prezioso diamante sul pettorale del sommo sacerdote mentre il "nome nuovo" inciso su di essa potrebbe essere quello del credente nato di nuovo (Apocalisse 3:12). Apocalisse 2:18-29. Tiatiri, il cristianesimo del Medioevo (600-1500) 18. Tiatiri. Era un centro commerciale particolarmente permeato di paganesimo. Le sue molte associazioni commerciali patrocinavano periodicamente delle feste idolatriche. Tiatiri significa "colei che offre sacrifici e incenso", e rappresenta la chiesa paganizzata dei secoli bui del Medioevo (600-1500). Vi compare una donna: "Jezabel", simbolo di contaminazione e di peccato abominevole. In questa lettera si parla di una dottrina tenebrosa e delle "profondità di Satana" (Apocalisse 2:24). .: 19-23. Elogio e rimprovero. Cristo, di nuovo nelle vesti di Giudice, (Apocalisse 2:18; Apocalisse 1 :14, 15; Daniele 10:6),accusa la chiesa di tollerare la falsa profetessa Jezabel, (Apocalisse 2:20;cfr. I Re 16:31,32; Il Re 9:22, 30-33), pur adoperandosi d'altro conto in molte opere buone, (Apocalisse 2:19). Alla pari della Jezabel vero testarnento sia, la quale aveva cercato di fare il possibile per trascinare Israele nell'idolatria e all'adorazione di Baal (I Re 16),questa donna tentava di persuadere i cristiani di Tiatiri a scendere a compromesso con l'idolatria del mondo circostante. 24, 25. I vincitori. Non tutti a Tiatiri seguivano gli insegnamenti della falsa profetessa Jezabel. Anche nei cosiddetti "secoli bui" del Medioevo, quando spadroneggiava una chiesa corrotta che perseguitava quanti erano credenti fedeli alla Parola di Dio. Essi hanno preferito "ubbidire a Dio anziché agli uomini": gli Albigesi, Pietro Valdo e i valdesi, John Wycliffe e i Lollardi, Jan Huss, ecc. "Le profondità di Satana", è un'espressione che si riferisce alla falsa dottrina (Il Timoteo 3:1~; Giacomo 3:15; Il Pietro 2:1-3). r 26-29. Promessa per i vincitori. Poichè la Chiesa è formata da tutti coloro che sono stati redenti dal prezioso sangue di Gesù, tra quelli che furono considerati eretici dalla chiesa istituzionale, molti potrebbero essere considerati invece c;b3i campioni della fede. E a loro, come a tutti i credenti vittoriosi, viene fatta una promessa: quando Cristo ritwnerà,. essi condivideranno con Lui il potere sulle nazioni e riceveranno la Stella Mattutina, Cristo stesso. , Apocalisse 2, 3. La Chiesa nei Secoli I capitoli 2 e 3 sono costituiti da sette lettere ed altrettante chiese del tempo. Dato che nella provincia dell'Asia le chiese erano più di sette, è chiaro che queste furono scelte per rappresentarle tutte. "Scrivi dunque le cose che hai vedute (passato), quelle che sono (presente), e quelle che devono avvenire in appresso (futuro), ii mistero dei sette • Il candelabri sono le sette chiese" (Apocalisse 1 :19, 20). Leggendo le sette lettere bisogna perciò considerare che: 1. Si tratta di sette chiese locali realmente esistenti all'epoca: " ... che hai vedute"; 2.Si tratta di "tipi" di chiese locali che si ripropongono nella storia del cristianesimo: " ... quelle che sono". Hanno perciò un messaggio per le chiese locali di ogni tempo, anche per quelle contemporanee. 3. Nella successione delle lettere viene seguito anche un certo ordine geografico. La comunità di Efeso era quella più vicina a Patmo, poi sono menzionate le altre chiese, in ordine lungo le vecchie strade romane, a N fino a Pergamo e a S E fino a Laodicea. In queste sette lettere troviamo pure la sequenza cronologica del cristianesimo: " ... e quelle che devono avvenire in appresso ... ". Infatti, esse possono rappresentare anche sette epoche della storia del cristianesimo. Apocalisse 3:1-6. Sardi, il cristianesimo della Riforma Protestante (1500-1700) 1. Sardi. Situata 80 km a N di Smirne, Sardi era nota per la ricchezza derivante dalla produzione di tessuti e gioielli. " nome Sardi significa "il residuo, lo scampato" e rappresenta il cristianesimo nato dalla Riforma Protestante (ca. 15001700), il quale ebbe un buon inizio, tuttavia ben presto decadde. La chiesa locale aveva "nome" (reputazione) di possedere vita spirituale, così come la città aveva una buona reputazione dal punto di vista storico e politico, ma non possedeva realmente Cristo, il Giudice che ha "i sette Spiriti" (lo Spirito Santo) e "le sette stelle" (i messaggeri delle sette chiese). 2, 3. Vigilanza e ravvedimento. Essa viene chiamata: a svegliarsi C'sii vigilante"), a raffermare "il resto", (Apocalisse 3:2), a ricordare ciò che aveva "ricevuto e udito" (tornare alla Parola di Dio), a serbarlo e a ravvedersi, (Apocalisse 3:3). 4. Pochi incontaminati. Nonostante tutto, nelle chiese che hanno il nome e non la potenza di Cristo, "vi sono alcuni pochi ... che non hanno contaminato le loro vestì, cioè che non hanno permesso alla negligenza spirituale e all'incredulità, di sporcare la loro candida veste. La Chiesa è composta solo da coloro che hanno imbiancato le loro vesti nel prezioso sangue di Gesù Cristo. 5, 6. Cancellazione dei nomi dal libro della vita. Questa chiesa è caratterizzata da un cristianesimo nominale (Apocalisse 3:1), forse perchè molti vi sono ammessi, senza essere stati rigenerati. La figura di "cancellare" i nomi dal "libro della vita", (Apocalisse 3:5) fa uso di un linguaggio che richiama all'antica pratica con cui una città registrava i suoi abitanti, cancellando i nomi dei morti. Per analogia, quelli che hanno un "nome" (come chi appartiene alla chiesa visibile) ma sono "morti" (non rigenerati) vengono "cancellati" dal registro di Dio che annovera solo gli abitanti del cielo. " "libro della vita" e quello dei soli eletti, coloro i cui nomi sono stati scritti perchè hanno accettato l'Agnello. Apocalisse 3:7-13. Filadelfia, La Chiesa pronta (dal 1700 al ritorno di Cristo) 7. Filadelfia. la città di Filadelfia era situata a ca. 45 Km a S E di Sardi. " nome ricordava quello del suo fondatore, Attalo Filadelfo re di Pergamo (159-138 a.C.). Il nome Filadelfia significa "amore fraterno" e rappresenta il periodo dei "grandi movimenti missionari": Whitefield, il metodismo dei Wesley, Wil/iam Carey, William Booth e l'Esercito del/a salvezza, Hudson Taylor, D. Moody, C. H. Spurgeon, R.A Torrey, AJ. Gordon, AB. Simpson ... fino al Movimento Pentecostale classico: "Ia pioggia ... dell'ultima stagione" (Giacomo 5:7). Filadelfia rappresenta la Chiesa pronta al rapimento. Cristo, il "Santo" (Luca 1:35; Giovanni 10:36), il "Verace" (Giovanni 14:6; Apocalisse 19:11), "Colui che ha la chiave di Davide" (Isaia 22:22; Ebrei 3:6), aveva posto dinanzi alla chiesa una porta aperta. 8,9. Una porta aperta per la testimonianza. "lo conosco le tue opere. Ecco, io ti ho posto dinanzi una porta aperta". La porta aperta ci parla di possibilità di annuncio, .di libertà di movimento. Infatti, dal 1700 ha avuto inizio un grande risveglio evangelico, frutto di un'enorme spinta missionaria che, dopo quella apostolica, non ha eguali in tutta la storta del cristianesimo. .: 10-13. Preservati dall'ora del cimento. Questa promessa, (Apocalisse 3:10b), dichiara che i credenti saranno rapiti in cielo prima che cominci la Grande Tribolazione, (Apocalisse 3:10). La promessa si applica a tutti coloro che sono di Cristo: "perché tu hai serbata la Parola della mia costanza". L'espressione: "anch'io ti guarderò da", ~i@nifica letteralmente "proteggere qualcuno da qualcosa" (Proverbi 7:5; Giovanni 17:15). Infatti, quel/mora" da cui devono essere preservati sarà inevitabile per tutti gli abitanti del/a terra, (Apocalisse 3:10c). 1/ "cimento", (Apocalisse 3:10d), si riferisce al Giorno del Signore, la settantesima settimana di Daniele, i sette anni della Grande Tribolazione che si abbatterà sulla terra (Capp. 6-19:10), La promessa riguarda la venuta di Cristo per i Suoi, (Apocalisse 3:11a; Giovanni 14:1-3; I Tessalonicesi 4:13-17; I Corinzi 15:51, 52) e il conferimento del premio a cristiani, chiamati qui vincitori, (Apocalisse 3:11-13). I credenti saranno proprietà di Dio ed abiteranno la nuova Gerusalemme, (Apocalisse 3:12; cfr. Apocalisse 21:2, 3,10). Solo al/ora sarà rivelato il "nuovo nome" di Cristo. Apocalisse 3:14-22. Laodicea, il cristianesimo apostata (la chiesa che non parteciperà al rapimento) •• 14. Laodicea era situata sulla sponda di un fiume e sorgeva al crocevia fra tre grandi strade che attraversavano Asia Minore. A ca. 60 Km a S E di Filadelfia, fu un grande centro commerciale ed amministrativo estremamente ricco. Quando nel 60 d.C. la città fu quasi completamente distrutta da un terremoto, i suoi cittadini rifiutarono l'aiuto di Roma e ricostruirono la città a proprie spese. Era conosciuta per la produzione di ottima lana nera e per la polvere grigia, sostanza usata per curare le malattie degli occhi. Inoltre, calde sorgenti minerali ne facevano un buon centro di cure mediche. Queste caratteristiche vengono menzionate nella lettera per illustrare la vera condizione spirituale della chiesa laodicese, (Apocalisse 3:15, 16). L'apostolo Paolo non la visitò mai (Calossesi 2:2), pare che a portare la testimonianza dell'Evangelo si stato Epafra (Calossesi 4:12, 13). " nome Laodicea significa "come piace al popolo" o "diritto del ,. • caso, è Gesù: ''l'Amen. .. il principio della creazione di Dio", cioè l'artefice, l'architetto, l'origine e la causa della creazione (Giovanni 1:1-3; Calossesi 1:15-17). Il termine (archè = principio) va inteso in senso attivo. 15-19. Tiepidezza intollerabile. Cristo definisce nauseante la tiepida professione di fede di questa chiesa, (Apocalisse 3:15, 16), completamente ingannata sulla sua vera condizione spirituale, (Apocalisse 3:17). Egli consiglia alla chiesa di comprare da Lui "dell'oro" affinato col fuoco, (Apocalisse 3:18), ossia la fede, che rende il credente veramente ricco (Ebrei 11 :6). Le "vesti bianche" sono quelle del perdono divino, imbiancate dal prezioso sangue di Gesù. Il collirio rappresenta lo Spirito Santo, Spirito di verità, che fa vedere all'uomo il proprio stato spirituale (cfr. Giovanni 14:26; Giovanni 16:8-15; I Giovanni 2:20-27). 20-22. Cristo lasciato fuori. La chiesa ha spodestato il suo Salvatore e Signore, e piena di sapienza mondana non ne avvertiva neanche la mancanza. Cristo bussa alla porta del cuore degli individui, attendendo che Lo ricevano ed entrino in comunione con Lui, (Apocalisse 3:20). AI vincitore viene promesso il diritto di sedere con Cristo sul trono nel Regno futuro, (Apocalisse 3:21). Apocalisse 4:1-5. Il rapimento della Chiesa e il trono celeste 1,2. Il rapimento della Chiesa. Con la frase "dopo queste cose", v. 1a, lo scrittore si riferisce alla trascorsa età della Chiesa, rappresentata dalle sette chiese dei capp. 2 e 3. La scena cambiata, spostandosi dalla terra al cielo, (Apocalisse 4:1b),mentre la voce di Cristo, con suono di tromba, chiama Giovanni in cielo: "Sali qua"; forse un riferimento al rapimento della Chiesa (I Tessalonicesi 4:16,17; I Corinzi 15:51,52). Si noti il parallelismo tra la voce e la tromba. L'incontro di Cristo con la Sua Chiesa avverrà nell'aria (I Tessalonicesi 4:17), e il rapimento sarà istantaneo (l Corinzi 15:51), per cui gli abitanti della terra non lo vedranno. A questo scopo è utile esaminare alcune analogie bibliche: Enoc (Genesi 5:24), Elia (Il Re 2:10-12- per grazia lo vide soltanto Eliseo), Gesù (Atti 1:6-9- per grazia assistettero soltanto i discepoli). Sulla strada di Damasco i compagni di Saulo percepirono soltanto la luce e non le parole di Cristo (Atti 22:9). Analogamente la voce dell'arcangelo e il suono della tromba, che darà il segnale dell'adunamento, non saranno udite da tutti gli uomini ma dai soli credenti. 2-5. Il trono celeste. Cristo divide il trono con Dio Padre, (Apocalisse 4:2), fino alla Sua seconda venuta (Apocalisse 3:21). La gloria di Dio è simboleggiata da pietre preziose, (Apocalisse 4:3; Ezechiele 1 :26-28; cfr. I Giovanni 1 :5). L'arcobaleno, (Apocalisse 4:3b; Ezechiele 1 :28), è un segno della misericordia di Dio basata sul sacrificio del Suo Figliuolo, come l'arcobaleno di Noè fu il segno di un patto basato sul sacrificio offerto da Noè (Genesi 8:20-22), tipo di quello di Cristo. è Apocalisse 4:4,10,11. I ventiquattro anziani Questi "ventiquattro anziani" sono figura della Chiesa di Cristo rapita e ora "attorno al trono". È da notare che il termine "anziano" non viene mai riferito agli angeli o ad altri esseri celesti, né gli angeli possiedono corone o occupano troni, cose promesse soltanto ai redenti (Matteo 19:28; Il Timoteo 4:8; I Pietro 5:2-4; Apocalisse 2:10; Apocalisse 20:4). Le corone sono (Gr. stephanoi) corone di vincitori, (Apocalisse 4:4), e i troni che i santi occupano indicano che sono stati già giudicati per le loro opere (Vedi note su Il Corinzi 5:10) ed hanno ricevuto il premio (cfr. Daniele 7:9, 10). Le loro "bianche vesti", (Apocalisse 4:4), mostrano il loro Real sacerdozio (I Pietro 2:9). Essi attendono che alla seconda fase della venuta di Cristo, alla Sua apparizione (Apocalisse 20:4-6) siano conferite loro funzioni regali. Nella Scrittura il termine "anziano" viene comunemente usato per indicare il capo rappresentativo di una nazione, tribù, città o famiglia. Il numero 24 è il prodotto della somma dei santi dell'AT, rappresentati dalle dodici tribù d'Israele, e di quelli del N.T., rappresentati dai dodici apostoli dell'Agnello (cfr. i dodici fondamenti dei dodici apostoli dell'Agnello e le dodici porte delle dodici tribù d'Israele, Apocalisse 21 :10-14). I santi sono uniti nell'adorazione in quanto cittadini della città celeste (cfr. Ebrei 11 :40). Apocalisse 4:6-11. Le quattro creature viventi 6-8. La loro identità. Essi appartengono ad un ordine speciale di esseri creati che risiedono attorno al trono di Dio. Sembra che abbiano caratteristiche proprie dei cherubini, connessi con la gloria del governo di Dio (Genesi 3:24; Esodo 25:17-20; Ezechiele 10:1-22). Il loro discernimento del piano di Dio per la terra é illustrato dal fatto che sono "piene d'occhi", (Apocalisse 4:6, 8). 8-11. La loro adorazione. Essi adorano il Signore Iddio onnipotente, (Apocalisse 4:8, 9), e a loro si uniscono in adorazione i ventiquattro anziani, (Apocalisse 4:10/11). Apocalisse 5:1-4. Il libro con i sette suggelli 1. Identità del libro. Il libro con i sette suggelli è quello dell'avvenire, infatti all'apertura di ogni suggello corrisponde une manifestazione dell'ira di Dio sulla terra, come sarà anche per le sette trombe e le sette coppe. Esso viene visto "nella" (Gr. epi ten = sulla) mano destra aperta di Colui che siede sul trono (Dio Padre), (Apocalisse 5:1a)."Un libro scritto di dentro e di fuori" indica la completezza e l'importanza del contenuto, (Apocalisse 5:1b)."Sigillato con sette suggelli" indica che è autorevole e solo uno qualificato può aprirlo. 2-4. Chi è degno di aprirlo? È la domanda che risuona nel cielo, (Apocalisse 5:2), ma "nessuno" è in grado di aprirlo. . . .. dei discendenti di Adamo, perché sono tutti peccatori. L'intenso desiderio di Giovanni di conoscere la rivelazione promessa sembra a questo punto frustrata, (Apocalisse 5:4). Apocalisse 5:5-10. Colui che è degno di aprire il libro 5, 6. Il Leone della tribù di Giuda. Egli solo è degno perché: 1. Egli è il "Leone che è della tribù di Giuda" (la tribù reale), titolo che assumerà il Messia alla seconda venuta in qualità di "Re dei re" (Apocalisse 19:16; Genesi 49:8-10). Egli con maestosa potenza assicurerà la benedizione di Israele e di tutta la terra e, nel Suo carattere assomigliato al leone, annienterà i suoi nemici; 2. Egli è "il Rampollo di Davide" (divino: il Signore e Creatore di Davide, Salmi 110:1; Matteo 22:42-45umano: "la progenie di Davide", Apocalisse 22:16); 3. come Dio-Uomo Egli "ha vinto" ed è quindi in grado di "aprire il libro", (Apocalisse 5:5); 4. Egli è l'Agnello "immolato", (Apocalisse 5:6), e la morte di Cristo è la base della redenzione. Le "sette corna" sono simbolo di potere e forza, mentre i "sette occhi" sono simbolo di saggezza e onniscienza, (Apocalisse 5:6). 7-10. La sua azione sublime. "Esso [Cristo] venne e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono" (cfr. Daniele 7:13,14). Egli era il parente (il Dio-Uomo) in grado di fare ciò che nessun altro poteva fare (Apocalisse 5:3, 4; cfr. Levitico 25:23-34), cioè pagare il prezzo del riscatto consistito nel sangue di Cristo (I Pietro 1:18-20; cfr. Ruth 4:112). Questo atto suscita l'adorazione dei ventiquattro anziani e delle creature viventi, (Apocalisse 5:8-10). Apocalisse 5:11-14. L'adorazione universale all'Agnello 11, 12. L'adorazione degli esseri celesti. Da questi versetti apprendiamo che gli angeli sono innumerevoli (Salmi 68:17; Daniele 7:10). Gli angeli non possono cantare il cantico dei redenti (Apocalisse 5:9, 10), poiché soltanto i credenti sono stati acquistati col prezioso sangue di Cristo, solo essi saranno re e sacerdoti di Dio. Gli angeli possono, però, unirsi al rendimento di gloria all'Agnello (cfr. Apocalisse 5:2, 3, 9; Filippesi 2:9-11). 13,14. La partecipazione di tutta la creazione. Apocalisse 6 -19:10. La Grande Tribolazione La Grande Tribolazione è il periodo di terribili giudizi che va dalla prima (parousia) alla seconda fase (epiphaneia) del ritorno di Cristo e coinciderà col regno dell'Anticristo (Matteo 24:15, 16, 19-21; Il Tessalonicesi 2:7-12). Essa copre un periodo di sette anni, ma la sua manifestazione più violenta avverrà negli ultimi tre anni e mezzo (Daniele 7:25; Daniele 9:27; Apocalisse 11:2, 3; Apocalisse 12:6, 14; Apocalisse 13:5). Gli avvenimenti della Grande Tribolazione seguono un ordine logico: i suggelli danno un'indicazione dei giudizi, le trombe li illustrano parzialmente, mentre le coppe rappresentano l'attuazione dei giudizi, la consumazione dell'ira di Dio. Vi è come un crescendo dei giudizi di Dio. Tuttavia, fra il sesto e il settimo suggello, fra la sesta e la settima tromba, così come fra la sesta e la settima coppa, i giudizi vengono temporaneamente interrotti, aprendo una parentesi affinché Dio manifesti la Sua misericordia anche in mezzo all'ira (Habacuc 3:2). Sarà bene ricordare che anche se il linguaggio di Apocalisse è simbolico, si riferisce a persone ed eventi reali. Soprattutto non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che Cristo, l'Agnello di Dio, è il personaggio chiave di ogni quadro profetico riportato in questo libro. • .: Apocalisse 6:1-17. I primi sei suggelli 1, 2. Primo suggello: la conquista dell'Anticristo. L'apertura dei suggelli dà inizio al giorno del Signore, l'inizio del periodo di tribolazione sulla terra per spodestare Satana e gli uomini malvagi. All'apertura di ognuno dei primi quattro suggelli, una delle creature viventi associate con il governo di Dio sulla terra grida: "Vieni!". In questo modo provocano i primi giudizi, simboleggiati da quattro cavalieri. Il cavaliere sul cavallo bianco, (Apocalisse 6:2), è l'Anticristo, il "capo che verrà" (Daniele 9:26) imitando Cristo (Apocalisse 19:11), con l'''arco'' e la "corona", simboli delle Sue grandi conquiste. 3,4. Secondo suggello: la guerra. Il cavaliere sul cavallo rosso (colore del sangue) è la personificazione della guerra (cfr. Zaccaria 1:7-11; Zaccaria 6:1-8). La "Grano e. spada" da lui impugnata è il simbolo delle distruzioni che la guerra comporta. Si noti che questo cavaliere non uccide' ma si limita unicamente a togliere la pace dalla terra e lascia che siano gli uomini ad uccidersi tra loro: gli uomini saranno più violenti che mai. Seguire Dio sarà molto difficile e coloro c,ge lo faranno metteranno in pericolo la loro vita. li5,6. Terzo suggello: la carestia. Il cavaliere sul cavallo nero simboleggia la carestia, conseguenza della guerra. 'Il pane è razionato: "Una chenice (circa un litro) di frumento per un denaro (la paga giornaliera di un operaio - Matteo 20:1-16), e tre chenici d'orzo per un denaro", (Apocalisse 6:5, 6). Di conseguenza le classi medio-basse non potranno acquistare altro. "Non danneggiare né l'olio, né il vino" indica che solamente i ricchi potranno procurarsi generi voluttuari. L'anticristo, quindi, non porterà il benessere promesso. 7, 8. Quarto suggello: la morte. Il cavaliere sul cavallo giallastro rappresenta la pestilenza, che porterà la morte. In questo periodo della "Grande Tribolazione" morranno un quarto degli abitanti della terra, e sembra che a causa del grande caos, la natura sarà sconvolta, gli animali si moltiplicheranno in modo spaventoso e questo sarà una delle cause • l° •• 9-11. Quinto suggello: i martiri della "Grande Tribolazione" sotto l'altare. L'attenzione di Giovanni è polarizzata non più sui fatti che si verificano sulla terra, ma sull'altare che è nel tempio celeste. Le anime che hanno versato il proprio sangue sono "sotto l'altare" e questo vuoi dire che hanno offerto le loro vite in sacrificio a Dio, proprio come il sangue delle vittime veniva versato sotto l'altare dell'olocausto (Esodo 29:12; Levitico 4:7).Questi sono i primi martiri della "Grande Tribolazione", (Apocalisse 6:10).Infatti, non usano un linguaggio cristiano (cfr. Atti 7:60).Si noti anche l'espressione: "quelli che abitano sopra la terra", (Apocalisse 6:10b),la quale indicherebbe che i loro uccisori sono ancora vivi sulla terra. Dio dà a questi martiri "una veste bianca", (Apocalisse 6:11),dopo di che vengono invitati a riposare, ossia ad attendere ancora per qualche tempo, perché quelli che dovevano essere ancora martirizzati fossero uniti a loro, poi Gesù sarebbe venuto con gloria per esaudire le loro preghiere (Apocalisse 20:4). 12-17. Sesto suggello: cataclismi naturali. Questi sconvolgimenti stellari sembrano riferirsi simbolicamente alla società in genere. Tuttavia, alla luce del contesto, è possibile ritenere anche che si tratti di fatti reali (cfr. Luca 21 :11, 25-27).Le stelle che cadono sulla terra, (Apocalisse 6:13),potrebbero essere delle meteore. "Ogni montagna ed ogni isola fu rimossa dal suo luogo", (Apocalisse 6:14),indica uno sconvolgimento di tutta la crosta terrestre. Apocalisse 6:15 menziona sette classi di persone per dire che nessuno sarà dimenticato. La prima reazione della gente sarà di terrore, e tutti cercheranno di nascondersi dalla vista di Colui che li giudica, (Apocalisse 6:15b). Il terrore cederà presto il posto alla disperazione, quando ci si renderà conto che non è possibile sottrarsi allo sguardo di Dio, perciò si udrà gridare: "Monti cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello", (Apocalisse 6:16).Che terrore! Che ore di paura! Dove saranno il coraggio dei potenti e l'arroganza dei ricchi, l'imprecazione dei poveri e l'odio degli schernitori? L'ira dell'Agnello farà loro realizzare che non v'è nessuna via d'uscita: "Perché è venuto il gran giorno della Sua ira, e chi può reggere in piè?", (Apocalisse 6:17).Gli uomini percossi da tali flagelli sono perfettamente consapevoli che chi li colpisce è Dio, ma piuttosto che pentirsi, diventano sempre più duri, nella speranza di sfuggire a questi giudizi. Apocalisse 7:1-8. Gli Israeliti suggellati 1-3. Un rimanente di Israele preservato. Con l'espressione: "Dopo questo", (Apocalisse 7:1),ha inizio un intervallo tra l'apertura del sesto e quella del settimo suggello, con cui inizierà il giudizio delle sette trombe. I 144.000 israeliti presenti sulla terra saranno preservati dai giudizi finali della "Grande Tribolazione" che colpiranno il mondo, (Apocalisse 7:3). 4-8. Il suggello dei 144.000 israeliti. Questi sono Israeliti in vita al tempo della "distretta di Giacobbe" (Geremia 30:5-7). Essi durante la Grande Tribolazione accetteranno Cristo come Messia (cfr. Isaia 10:22),mentre la maggior parte degli altri Israeliti perirà sotto i colpi dell'Anticristo (Isaia 28:14-21; Zaccaria 14; Apocalisse 12:6, 13-17).Dio conosce quali sono le tribù di Israele (Isaia 11:11-16),e preserverà un rimanente eletto, restituendolo al Regno ristabilito (Atti 1:6). L'evento avrà luogo quando "i tempi dei gentili" saranno terminati (Luca 21 :24)cioè il loro numero completamente raccolto (Atti 15:14; Romani 11:25).È evidente che i 144.000 sono sulla terra (Apocalisse 7:1-4).Nell'enumerazione, le tribù di Dan e di Efraim vengono omesse, probabilmente a causa della loro complicità nell'idolatria (Deuteronomio 29:18-21; Giudici 17; Giudici 18:18-31; I Re 12:25-30,ma cfr. Ezechiele 48:1-7,23-29).Secondo alcuni, la tribù di Dan è omessa anche per un'altra ragione, perchè da essa uscirà l'Anticristo, che dovrebbe essere un Ebreo (cfr. Genesi 49:16,17). Apo. calisse 7:9-17 La grande folla di martiri 9-14. I martiri. La moltitudine è quella dei martiri "salvati" in Cristo durante la "Grande Tribolazione «Apocalisse 7:14; Apocalisse 13:8, 15).Le "vesti bianche" sono inconfondibile indizio della loro giustizia di Cristo, mentre le "palme in mano" sono la dimostrazione che dividono il trionfo di Cristo e Lo riconoscono come Signore, Re e Messia (Giovanni 12:13).Questa moltitudine eleva un gioioso grido di lode e di ringraziamento a Dio, fonte della salvezza, (Apocalisse 7:11),dopo aver sperimentato una sofferenza senza pari nella Grande Tribolazione, (Apocalisse 7:14; Daniele ..9:27; Matteo 24:15-51; Il Tessalonicesi 2:1-12).Essi sono stati portati alla salvezza per mezzo della predicazione dell'Evangelo del Regno (Matteo 24:13, 14,chiamato anche 1"'Evangelo eterno", Apocalisse 14:6).La moltitudine è in cielo, "davanti al trono" (Apocalisse 7:9,15- insieme agli angeli, Apocalisse 7:11- cfr. nota di Apocalisse 7:15).Si noti la distinzione tra la Chiesa (gli anziani) e la moltitudine. 15-17. La loro beatitudine nel Regno. I martiri sono in cielo, "davanti al trono di Dio" (Gr. enòpion tou thrònou tou Theou - cfr. Apocalisse 1:4; Apocalisse 4:4-6,10; Apocalisse 7:9, 11, 15; Apocalisse 8:3),giorno e notte nel Suo tempio celeste (che è nel cielo - cfr. Apocalisse 21 :22)per servire (Gr. La treuòusin = rendere culto, sacro servizio). Costoro non soffriranno più la fame, la sete e non saranno più tormentati dal caldo del sole o da qualsiasi altra cosa che generi disagio. L'Agnello stesso li nutrirà e li guiderà alla sorgente dell'acqua della vita (che è nel cielo - cfr. Apocalisse 22:1). ~ Apocalisse 8:1-5. Settimo suggello 1. Apertura del settimo suggello. Con la rottura del settimo suggello il "libro dei giudizi" (Apocalisse 5:1)è completamente aperto e segna l'inizio del suono delle sette trombe dei giudizi di Dio. 2-5. La preghiera dei santi esaudita. "Un altro angelo", (Apocalisse 8:3),è identificato da alcuni con Cristo, ma probabilmente si tratta di un essere angelico che agisce con funzioni sacerdotali. Le preghiere dei santi sono esaudite attraverso i giudizi terreni sopra i malvagi. $' •.. Apocalisse 8:6-13. Le prime quattro trombe 7. Prima tromba. Le sette trombe introducono giudizi più gravi e iniziano probabilmente nella seconda metà del periodo della Grande Tribolazione. Il suono della prima tromba farà cadere sulla terra "grandine e fuoco mescolati a sangue", danneggiando così la vegetazione cfr. Esodo 9:22-26). 8, 9. Seconda tromba. "Una massa simile ad una gran montagna ardente", pare' si riferisca ad un corpo celeste che piomberà dall'alto (forse un meteorite) e causerà un terribile inquinamento del mare, provocando la morte di un terzo dei pesci. Anche le navi coleranno a picco a causa degli sconvolgimenti prodotti sul mare dalla "massa infuocata". 10, 11. Terza tromba. Anche in questi versetti può darsi si parli di un meteorite che inquinerà l'acqua potabile, procurando la morte di alcuni uomini. 12, 13. Quarta tromba. I cieli stessi sono colpiti dal giudizio risultante dal suono della quarta tromba. La creazione è sconvolta in quanto un terzo dei luminari del cielo viene oscurato, (Apocalisse 8:12).Vengono annunciati tre "guai", (Apocalisse 8:13),cioè gli ultimi tre giudizi delle "Trombe". Apocalisse 9:1-12. La quinta tromba - il primo guaio 1. L'abisso. La "stella caduta dal cielo" potrebbe essere un angelo ribelle. L’Abisso" è il nome della prigione provvisoria dove i demoni, angeli ribelli, già soffrono (Luca 8:30, 31).La "chiave" è nelle mani di Dio (Apocalisse 1 :18; Apocalisse 20:1)ed è data all'angelo caduto per indicare che Dio permette agli angeli ribelli, entro certi limiti, di attuare la loro malefica attività a danno degli uomini, infliggendo anche dei flagelli dolorosi. 2-6. L'apertura dell'abisso. L'apertura di questo pozzo dell'abisso sembra suggerire l'idea che sarà dato ampio spazio ai demoni di agire sulla terra. Si noti a proposito che saranno colpiti soltanto gli uomini (tranne i 144.000 segnati in fronte, cfr. Apocalisse 9:4con Apocalisse 7:3)e non la vegetazione (Apocalisse 9:2-5).La piaga non sarà mondiale, e gli uomini non moriranno, ma saranno tormentati da atroci sofferenze (infezioni, malattie, radiazioni, malformazioni) (Apocalisse 9:5, 6). Le locuste di cui si parla nel testo non sono da prendersi alla lettera, infatti le locuste divorano la vegetazione, mentre queste danneggiano soltanto gli esseri umani. 7-12. Le locuste. Diversi hanno visto in queste locuste un riferimento ad aerei o elicotteri da guerra che lanciano dei gas velenosi. Giovanni, durante la visione, tenta di descrivere quello che vede usando ovviamente un linguaggio appropriato alla conoscenza del tempo. È detto che queste locuste erano "simili a cavalli che fanno guerra", per cui evidentemente ci troviamo dinanzi ad una descrizione simbolica, che in quanto tale lascia spazio a diverse interpretazioni, molte verosimili ma nessuna esatta. Esse volano (quindi sono nell'aria), però sono come cavalli da guerra (anticamente si combatteva cavalcando). Apocalisse 9:13-21. La sesta tromba - il secondo guaio 13-16. Gli eserciti radunati. AI tempo in cui scrive l'apostolo Giovanni, l'Eufrate era il confine orientale dell'Impero romano, oltre il quale abitavano i Parti, nemici temibili dei romani. Simbolicamente, quindi, l'Eufrate segnerebbe il confine tra l'Occidente e l'Oriente Asiatico. In Apocalisse 9:15è stabilito il momento preciso dell'invasione, mentre in Apocalisse 9:16ci viene detto che l'organico degli eserciti sarà di 200 milioni di soldati. Attualmente, soltanto i popoli asiatici possono contare su un esercito di simili proporzioni. 17-19. I cavalli. Come per le locuste, secondo alcuni anche in questi versetti l'apostolo Giovanni, usando il linguaggio del suo tempo, tenta di descrivere armi del nostro tempo: carri armati ("cavalli") e militari che li guidano ("cavalli') , (Apocalisse 9:7).Dalle "bocche" (cannoni?) escono fuoco, fumo e zolfo (gas o armi chimiche?). Soltanto usando armi chimiche o gas velenosi (non escludiamo che si parli anche di bombe atomiche) è possibile uccidere la terza parte della popolazione mondiale. Ai tempi di Giovanni ciò costituiva una realtà impossibile. 20,21. L'obiettivo del secondo guaio. L'umanità colpita da questa piaga non si "convertirà", anzi continuerà ancora di più a bestemmiare Dio e a sperare che l'Anticristo risolva i problemi instaurando il periodo di pace promesso. Apocalisse 10:1-7. L'angelo e il piccolo rotolo 1-6. L'identità dell'angelo potente. Questo angelo potrebbe essere Cristo: il Figlio di Dio (cfr. Apocalisse 1:13-16r il quale giura che: "Non ci sarebbe più indugio" (Gr. non ci sarebbe più tempo), nel senso che il piano di Dio per l'umanità deve ora necessariamente adempiersi (in contrasto Apocalisse 6:11). 7. Il mistero di Dio adempiuto. "Il mistero di Dio" è il tema del "libretto". Si tratta di una verità precedentemente nascosta e ora rivelata, che si focalizza su Cristo, in cui il piano di Dio per questa terra è centrato e svelato. " Apocalisse 10:8-11. Giovanni e il piccolo rotolo 8-10. Il libretto. Il libretto (piccolo rotolo) non contiene semplicemente la registrazione dell'adempimento del mistero di Dio, (Apocalisse 10:7),ed è distinto dal libro con i sette suggelli di Apocalisse 5:1.Sembra essere, almeno in parte, il libro che Daniele suggellò fino alla fine dei tempi (Daniele 12:4, 9).Il passo in Daniele sembra infatti alla base di questi versetti. Il motivo per cui il libro subito dopo essere stato mangiato è "dolce come miele" (Ezechiele 2:8, 9; Ezechiele Il e. luminose promesse di liberazione per il popolo fatte tramite Daniele sarebbero state precedute da terribili sofferenze e giudizi. 11-11 suo effetto sull'apostolo Giovanni. Giovanni deve profetizzare di nuovo, come aveva fatto prima. Apocalisse 11: 1, 2. La fine dei tempi dei gentili 1, 2a. La restaurazione del tempio. In questi versetti si parla del tempio ebraico, che però oggi gli ebrei non hanno più. È evidente che in questa prima parte della "Grande Tribolazione", Israele ricostruirà il Tempio di Gerusalemme (cfr. li Tessalonicesi 2:3, 4). D'altronde questo è quello che oggi gli ebrei ortodossi desiderano più di ogni altra cosa. 2b. La fine dei tempi dei gentili. Il tempo dei gentili ha avuto inizio con la cattività di Giuda (586 a.C.), quando Nebucadnetsar, re di Babilonia, fece distruggere il tempio e la città di Gerusalemme. Da quel momento Dio permise alle nazioni pagane di essere a capo degli affari del mondo e di calpestare la Palestina, la nazione che Egli aveva scelto e custodito. Durante "il tempo dei Gentili" (Luca 21:24) il trono di Davide è rimasto vuoto. La fine di questo tempo verrà soltanto quando Gesù Cristo, "il Figlio di Davide", instaurerà definitivamente il Suo Regno, nella seconda fase della Sua venuta (Daniele 2:34, 35, 44; Apocalisse 19:11, 21). Il riconoscimento divino del culto del tempio segna la rapida chiusura dei "tempi dei gentili", simboleggiati dai 42 mesi: la metà della settantesima settimana di Daniele (cfr. Daniele 9:27), con gli ultimi tre anni e mezzo ancora da svolgersi (cfr. Daniele 7:25; Apocalisse 12:14; Apocalisse 13:5). Apocalisse 11:3-13. I due testimoni 3-7, La loro identità. Proponiamo una soluzione, che appare probabile, ma che rimane una proposta umana e pertanto fallibile. Uno di essi sarà Elia, in quanto il profeta Malachia in una profezia, che ha un doppio significato, ha annunciato che Gesù Cristo avrebbe avuto due precursori (Malachia 3:1-3; Malachia 4:5, 6); profezia che ha avuto un primo adempimento in Giovanni Battista (Luca 1:16, 17). Dalle parole di Gesù riportate dal Vangelo di Matteo (17:10-13) riscontriamo due cose: 1. Elia è venuto nella persona di Giovanni Battista. Non si tratta certamente di un caso di reincarnazione, ma di un ministerio adempiuto "Con lo spirito e la potenza di Elia". Giovanni Battista, d'altronde, dichiara personalmente di non essere Elia (Giovanni 1 :21) 2. Elia deve venire prima e ristabilire ogni cosa, soltanto allora si realizzerà completamente la profezia di Malachia, il cui adempimento è stato soltanto abbozzato da Giovanni Battista (Malachia 3:1-3). L'apparizione di Elia deve precedere il gran giorno dell'ira di Dio (Malachia 4:5, 6). Quindi, ci si chiede chi sia il secondo testimone. Alcuni hanno pensato a Mosè in quanto si assomigliano con quelli descritti nell'Esodo, altri hanno invece pensato ad Enoc, in quanto è l'unico che non ha conosciuto la morte. Comunque, la Bibbia non menziona alcun nome per la qual cosa facciamo anche noi. Il loro messaggio consiste nell'annuncio dell'imminente venuta del Re dei re. "I due olivi e i due candelabri", (Apocalisse 11 :4), simboleggiano la loro testimonianza resa al Messia come Re-Sacerdote (cfr. Zaccaria 4:2, 3). Avranno poteri miracolosi ma verranno uccisi dalla bestia (capo dell'Impero Romano ricostituito, Apocalisse 13:1-10; Apocalisse 17:8) che sale dall'abisso (cfr. Apocalisse 9:1-12). Tuttavia, non prima di aver completato la loro testimonianza, (Apocalisse 11 :7). 8-13, Il loro destino, I loro corpi vengono esposti all'infamia a Gerusalemme, (Apocalisse 11:8), ma Dio risuscita, (Apocalisse 11 :11), e trasporta i due testimoni dentro "la nuvola" (Gr.), (Apocalisse 11 :12; cfr. Ezechiele 10:19; Matteo 17:5), mentre i loro nemici vengono puniti con un terremoto che uccide settemila persone e distrugge un decimo di Gerusalemme, (Apocalisse 11:13). Di fronte a questi eventi, coloro che rimangono in vita iniziano a glorificare mo di fronte alla Sua onnipotenza, ma lo fanno come impauriti e non perché si sono convertiti. . Apocalisse 11:14-19. La settima tromba - il terzo guaio 14-18. Anticipazione del regno mondiale di Cristo. Il secondo guaio (Apocalisse 9:13-21) viene ripetuto dopo la parentesi, (Apocalisse 10:1-11- Apocalisse 11:1-13), per connettere i primi due con il terzo ed ultimo guaio, (Apocalisse 11:14). Di questo guaio è detto che viene "presto", ed include tutti i restanti giudizi prima dell'instaurazione del Regno (Apocalisse 11 :14 - 20:3). I w. di Apocalisse 11 :15-19offrono un panorama generale del resto del libro, in cui gli eventi futuri sono visti come già presenti: l'instaurazione del Regno mondiale di Cristo, (Apocalisse 11:15-17), che nella Sua Sovranità e onniscienza Dio aveva volontariamente limitato (cfr. Il Corinzi 4:4); il giudizio delle nazioni nella battaglia di Harmaghedon, (Apocalisse 11:18a); il giudizio finale, (Apocalisse 11:18c; Apocalisse 20:11-15); il premio dei santi, (Apocalisse 11 :18b; Apocalisse 20:4-6). _ 19 - Il tempio di Dio nel cielo aperto. "L'arca del patto" all'interno del tempio dichiara la fedeltà di Dio alla. promesse verso Israele (Romani 9:4, 5) che qui troveranno completo adempimento (vedi "I Patti nella Bibbia", Ebrei 9). •~ Apocalisse 12:1, 2. 10 personaggio -la donna (Israele) 1. La donna. Questi sono i personaggi che saranno in scena durante gli ultimi giorni della Grande Tribolazione, prima del ritorno di Cristo. Nell'Apocalisse sono registrati sia gli eventi storici del conflitto finale, sia gli aspetti spirituali nascosti. Il grande "segno nei cielo" è la "donna", (Apocalisse 12:;), che simboleggia e va lentamente Israele: è vestita con l'AT. parla spesso di Israele come di una donna sposata (Isaia 54:1, 6) adultera ed infedele, (Isaia 47:7-9; Isaia 50:1; Geremia 3:1-25; Osea 2:1-23). 2. Le doglie della donna. Si riferiscono all'agonia di Israele durante la Grande Tribolazione. Il simbolo della nascita era comune nell'A T. per descrivere atroci sofferenze e, soprattutto, "il tempo di angoscia di Giacobbe" (Geremia 30:5-7; Isaia 26:15-18; Isaia 66:7). Durante questo terribile travaglio la nazione avrebbe dato vita al "rimanente fedele", (Apocalisse 12:17; cfr. Michea 5:2,3), che sarà strettamente associato con il figlio maschio: Cristo, (Apocalisse 12:5). Apocalisse 12:3, 4. 2° personaggio - il dragone (Satana) 3. Il dragone in visione profetica. Il dragone è il diavolo in persona (Apocalisse 12:9), non altro che un enorme serpente (cfr. Genesi 3:1-10). Nei libri poetici dell'AT. figura talvolta come un mostro marino. Il colore "rosso" simboleggia il suo carattere omicida (Apocalisse 6:4; Giovanni 8:44), le sue "sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi" accennano al regno nefasto del principe di questo mondo (Il Corinzi 4:4), che avrà come agente sulla terra proprio l'Anticristo (Apocalisse 13:1-10; Daniele 7:8, 24). 4. Il dragone in prospettiva storica. La prima parte del versetto si riferisce alla caduta del diavolo, al tempo in cui sedusse un gran numero di esseri celesti, paragonati alle lucenti stelle del firmamento (Isaia 14:12-14; Ezechiele 28:1215). La seconda parte si riferisce invece al tentativo di Satana di uccidere il figlio maschio che sarebbe uscito da Israele: il Messia, perseguitato da Satana sin dalla nascita (Genesi 3:15; Matteo 2:16). Apocalisse 12:5, 6. 3° personaggio - il figlio maschio (Cristo) 5. " figlio maschio. Vengono dichiarati quattro eventi: 1. la Sua nascita, (Apocalisse 12:5a); 2. il Suo compito, (Apocalisse 12:5b),che è quello di distruggere i Suoi nemici (Salmi 2:9) e poi governare secondo giustizia; 3. la Sua ascensione, (Apocalisse 12:5c); 4. la Sua posizione, (Apocalisse 12:5d; Apocalisse 3:21). Egli è destinato a regnare. Poiché Satana sa tutto questo, insegue la donna (l'Israele fedele). 6. La fuga della donna. Il grande intervallo dell'era cristiana è contenuto in Apocalisse 12:5, 6. Apocalisse 12:6è già la descrizione della fuga di Israele nel deserto (Petra, in Edom? cfr. Matteo 24:16; Daniele 11:41), dove sarà sostenuto per tre anni e mezzo: la terribile persecuzione di Satana effettuata tramite la bestia (Il Tessalonicesi 2:3-7). Apocalisse 12:7-12. 4° personaggio - l'arcangelo Michele 7-9. Michele. Michele ha il compito di proteggere il popolo di Israele, (Apocalisse 12:7a; Daniele 12:1; cfr. Daniele 10:13-21), e oltre a ciò, è coinvolto nella guerra che determina l'espulsione di Satana dai cieli, (Apocalisse 12:7b).Sin dalla sua ribellione originale, Satana e i suoi eserciti hanno avuto accesso ai cieli (Giobbe 1 :6; Giobbe 2:1; Genesi 3:110; Efesini 2:2; Efesini 6:10-12), ma nel mezzo della Grande Tribolazione il diavolo e i suoi angeli saranno espulsi e gettati sulla terra, (Apocalisse 12:7-9; cfr. Daniele 10:10-14). 10-12. Esultanza per l'espulsione di Satana. Vediamo la Chiesa (si noti il termine "fratelli", Apocalisse 12:10) esultare per questa prima vittoria su Satana, il quale non potrà più accusare i servi di Dio. La vittoria è stata resa possibile dal sacrificio di Cristo e da una testimonianza fedele, e i cieli e tutte le creature angeliche vengono invitate a gioire. Però/per l'umanità verranno giorni ancora più difficili dei precedenti, infatti, a metà della Grande Tribolazione (dopo 3 anni e mezzo) Satana, sapendo di essere stato sconfitto e di avere poco tempo, si scaglierà con tutto il suo furore contro coloro che, nonostante i tempi difficili, resteranno fermi nella loro fede. I: # Apocalisse 12:13-16. Satana perseguita la donna 13, 14. La ragione della persecuzione. Conoscendo la propria fine, e non reagire contro Dio, il dragone si scaglia con tutta la sua ferocia contro la donna (Israele) che ha dato alla luce Cristo. Per raggiungere i suoi malefici scopi si servirà del falso profeta e dell'anticristo. Il mondo assisterà a falsi miracoli, segni e prodigi ingannevoli (cfr. Il Tessalonicesi 2:9, 10). Le ali di aquila date alla donna affinché voli nel deserto. (Apocalisse 12:14), ricordano la liberazione dall'Egitto che l'Eterno concesse ad Israele (Esodo 19:4; Deuteronomio 32:11-14; Isaia 16:20; Isaia 27:1). L'Eterno sarà il protettore del Suo popolo per i rimanenti tre anni e mezzo, (Apocalisse 12:14b),ossia quando "a metà della settimana, fa cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore" (Daniele 9:27). Questa.. dovrebbe essere il tempo in cui l'Anticristo giungerà letteralmente "al punto di porsi a sedere nel tempio di Dio (ricostruito in Gerusalemme dai giudei), mostrando se stesso, e dicendo che egli è Dio" (Il Tessalonicesi 2:4). Daniele ha definito questo atto: ''l'abominazione della desolazione ". Di esso ci ha parlato il Signore Gesù Cristo (Matteo 24:15-22; Luca 21 :20-24). 15, 16. La preservazione di Israele. Il serpente (Satana) getta dalla sua bocca "acqua a guisa di fiume", (Apocalisse 12:15), nel tentativo di uccidere la donna (Israele). Quest'acqua simboleggia le nazioni gentili (Apocalisse 17:15), satanicamente influenzate da un antisemitismo sempre più crescente. "Ma la terra soccorse la donna; e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume", (Apocalisse 12:16). La "terra" per contrasto indicherebbe quelle nazioni amiche d'Israele . . Apocalisse 12:17. Quinto personaggio - il rimanente israelita 7. Il rimanente fedele. A questo punto, Satana non potendo vincere la donna (Israele) neanche questa volta, si scaglia contro "il rimanente" fedele dei giudei (gli individui e non la nazione), coloro che sono ancora nel paese (cfr. Isaia 1 :9; Isaia 6:13; Romani 11:5) e che non sono fuggiti nel deserto quando è scoppiata la "Grande Tribolazione" (Matteo 24:1520). Essi mediante la predicazione dei due testimoni e dei 144.000 si sono convertiti a Cristo. Apocalisse 13:1-10. Sesto personaggio - la bestia che sale dal mare (l'anticristo) 1, 2. La bestia - il capo romano. L'ultimo grande capo della potenza mondiale gentile sorgerà durante un quadro politico in agitazione ("il mare", Isaia 57:20), (Apocalisse 13:1a), e rappresenterà sia un impero politico che una persona: l'anticristo. Le sette "teste" dovrebbero simboleggiare sette capi del rinato impero romano (Apocalisse 17:9,10); le "dieci corna" sono una confederazione di Stati (Apocalisse 17:12-14): la quarta bestia di Daniele (cfr. Daniele 7:7, 8, 23-28); i "diademi" sulle corna simboleggerebbero il loro potere dispotico. /I dragone, che ha "sette teste e dieci corna e sulle teste dieci diademi" (Apocalisse 12:3)è la forza che anima e ispira la bestia, (Apocalisse 13:1, 2). Egli darà alla bestia ricchezza e posti di comando, proprio come cercò di fare con Gesù Cristo (cfr. Luca 4:6). La "potenza" di Satana, a suo tempo rifiutata da Cristo, viene invece accettata volentieri dalla bestia che sale dal mare. La bestia sfida apertamente Dio come indicato dai "nomi di bestemmia" (onoma blasphemias, genitivo di qualità che può essere reso anche con "nome blasfemo". Non si può stabilire se ciascuna testa abbia lo stesso nome, o ciascuna un nome diverso, (Apocalisse 13:1c). /I suo impero condivide tutte le qualità diaboliche dei precedenti imperi mondiali dei "tempi dei gentili", (Apocalisse 13:2; cfr. Daniele 7:4-6): l'agilità del leopardo nella conquista (macedone), la voracità dell'orso la forza del leone (babilonese). 3-5. La bestia ferita. Non tutti, però, saranno disposti ad accettare il dominio dell'Anticristo, e qualcuno gli tenderà un agguato che lo ferirà mortalmente, (Apocalisse 13:3a). Tuttavia, grazie al "miracolo" di menzogna non morirà, (Apocalisse 13:3b), e ciò spingerà la gente a deificarlo, (Apocalisse 13:4a; cfr. Il Tessalonicesi 2:4). Quando si riprenderà sarà più forte di prima ed estenderà la sua potenza mediante conquiste vertiginose a tal punto che tutta la terra, invasa dal terrore e dall'ammirazione, griderà: "Chi è simile alla bestia? E chi può guerreggiare con lei?", (Apocalisse 13:4b).Una formula di adorazione simile a quelle indirizzate a Dio nell'A.T. (cfr. Esodo 15:11; Salmi 35:10; Salmi 71:19; Deuteronomio 33:26). Gli ultimi tre anni e mezzo della Grande Tribolazione saranno ancora più terribili, (Apocalisse 13:5). 6-10. La malvagia carriera della bestia. La bestia bestemmia Dio e coloro che Gli appartengono, (Apocalisse 13:6), e perseguita i santi, (Apocalisse 13:7a) . Non si tratta della Chiesa, che già è stata rapita (cfr. Apocalisse 4:1,2), ma degli israeliti e di tutti coloro che in quel momento si schiereranno dalla parte di Dio (cfr. Apocalisse 13:15; Daniele 7:21-25). Alla bestia viene concessa potenza senza restrizioni su tutti gli abitanti della terra (eccetto che sugli eletti), (Apocalisse 13:8-10; cfr. Matteo 24:13, 22), che l'adoreranno (proskynesousin auton - lett. adoreranno lui). /I termine originale "auton", che è di genere maschile, pur essendo apposizione di "tò therion" (la bestia), (Apocalisse 13:4), che è di genere neutro. Da un punto di vista grammaticale questo significa che la "bestia" non è tale nel senso ordinario del termine ma che simboleggia un essere umano: l'Anticristo, l'uomo del peccato (Il Tessalonicesi 2:3-13; I Giovanni 2:18, 19, 22; l Giovanni 4:3). Apocalisse 13:11-18. Settimo personaggio - la bestia che sale dalla terra (il falso profeta) , : Questo terzo personaggio, che completa il trio satanico, sorge dalla terra, (Apocalisse 13:11a), che dovrebbe simboleggiare il mondo religioso rispetto a quello politico (il mare). Si tratta del "profeta" della prima bestia (l'Anticristo), (Apocalisse 13:11b),un personaggio politico-religioso che fungerà da conquistatore d'anime per l'Anticristo, e rà in modo che tutti adorino l'Anticristo facendo anche ricorso a prodigi bugiardi, (Apocalisse 13:12-14): darà vita all'immagine della bestia ed ucciderà coloro che non l'adorano, (Apocalisse 13:15; cfr. Il Tessalonicesi 2:9-11; Daniele 3:1-30). Tutti gli abitanti della terra dovranno ricevere un marchio, sulla mano destra o sulla fronte, senza il quale non sarà possibile compiere alcuna attività, (Apocalisse 13:16, 17). Questa è la caratteristica di tutti i regimi totalitari, che tendono a controllare la vita privata dell'individuo, privandolo delle più elementari e legittime libertà. Nonostante i numerosi tentativi per cercare di individuare il "numero della bestia" (666) in alcuni nomi, computer, sistemi monetari e simili, la sua natura precisa è ignota e sarà svelata solo all'avvicinarsi della fine. r Apocalisse 14:1-5. L'agnello e i 144.000 lo> 1-3. Identità e posizione dei 144.000. I 144.000 sono associati con l'Agnello (Cristo) sul monte Sion, (Apocalisse 14:1a), a Gerusalemme. Essi appartengono all'Agnello e hanno il Suo segno sulla fronte, (Apocalisse 14:1c).Essendo passati attraverso la Grande Tribolazione, il cantico che imparano (non cantano) è "un cantico nuovo", un canto-di redenzione, (Apocalisse 14:3; cfr. Romani 3:24). Essi si trovano sulla terra, poiché sono esclusi da coloro che cantano e sono in cielo, (Apocalisse 14:3). Come Giovanni sulla terra udiva il cantico che proveniva dal cielo, (Apocalisse 14:2a), così i 144.000 ebrei lo ascoltano e lo imparano ai piedi del monte Sion, (Apocalisse 14:1), a Gerusalemme (cfr. Apocalisse 7:1-4). 4, 5. Loro carattere e destino. La loro condotta fedele è dimostrata da: 2. 3. 4. 5. la loro ubbidienza e consacrazione, (Apocalisse 14:4b); la loro redenzione, (Apocalisse 14:4c); il loro futuro, (Apocalisse 14:4d),quali "primizie a Dio e all'Agnello", una caparra del Regno futuro sulla terra quando tutti si inchineranno dinanzi a Dio e all'Agnello; la loro fedeltà, (Apocalisse 14:5a),alla verità della Parola di Dio mentre il mondo intero crede alla "menzogna [del diavolo]" (Il Tessalonicesi 2:11). Apocalisse 14:6-8. Preannuncio della caduta di Babilonia 6, 7. Proclamazione dell'Evangelo eterno. Questo Evangelo proclama la misericordia in mezzo al giudizio, (cfr. Matteo 24:14)chiamando gli uomini ad abbandonare il culto della bestia e a dare gloria al solo vero Dio (cfr. Proverbi 1 :7), "poiché l'ora del suo giudizio è venuta". 8. La caduta di Babilonia. Babilonia è simbolo del sistema mondiale satanico, il centro di tutto ciò che è falso e malvagio, il cui capo è Satana (cfr. I Giovanni 2:15-17).L'enfasi è sugli aspetti ecclesiastici (Apocalisse 17),politici e commerciali di questo sistema. La ripetizione: "caduta, caduta", è un ebraismo per dire "completamente caduta". Apocalisse 14:9-13. La punizione dei malvagi 9-11. Gli adoratori della bestia e il loro destino. Il destino dei ribelli è annunciato da un angelo con "gran voce", così che tutti possono ascoltare e non avere scuse, (Apocalisse 14:9).Su loro si abbatterà la grande furia di Dio, (Apocalisse 14:10a):"beverà anch'egli del vino dell'ira di Dio mesciuto puro nel calice della sua ira" (Isaia 51:17; Geremia 25:15; Salmi 75:8; Giobbe 21:20).Durante la Grande Tribolazione, la domanda che ciascun individuo dovrà porsi sarà: "Adorerò Dio ... o l'anticristo?''. Dalla scelta di ciascuno dipenderà la salvezza o la perdizione eterna. Un'angoscia inesprimibile è simboleggiata da "fuoco e zolfo", (Apocalisse 14:10b;cfr. Isaia 30:33; Apocalisse 20:10). La punizione eterna è simboleggiata dal "fumo del loro tormento" che sale "nei secoli dei secoli", (Apocalisse 14:11).Il continuo tormento è prefigurato dall'espressione: "né giorno né notte". 12, 13. La beatitudine dei martiri. In questo giorno tremendo "la costanza dei santi" sarà sommamente messa alla prova. La perseveranza riguarderà l'osservanza dei comandamenti di Dio e il continuare ad avere fede in Gesù, (Apocalisse 14:12).Vi è benedizione per coloro che hanno preferito morire fisicamente, piuttosto che adorare la bestia, (Apocalisse 14:13). Apocalisse 14:14-20. Anteprima di Harmaghedon 14-16. La mietitura. La mietitura raffigura il giudizio generale del mondo (cfr. Matteo 13:37-43).Il giudice è Colui che siede su una "nuvola bianca": il bianco indica la purezza e l'assoluta giustizia del giudizio che avrà luogo, mentre la nuvola è segno della presenza divina (Apocalisse 10:1; Ezechiele 10:4; Matteo 17:5; Matteo 24:30).Il Giudice è il Figliuolo dell'uomo, titolo con cui Cristo agisce nei riguardi della terra e dei suoi abitanti (Matteo 25:31; Giovanni 5:27)e rivendica il dominio universale (Daniele 7:13, 14; Apocalisse 1:13, 14).Egli è il Re divino, come dimostra la corona d'oro sul Suo capo (Apocalisse 19:12)e la "falce tagliente", simbolo di una mietitura completa (Gioele 3:13).Il giudizio procede dal tempio, (Apocalisse 14:15a),cioè dall'immediata presenza di Dio, mentre vi è una chiamata ad una mietitura immediata perché il raccolto è "maturo" e il tempo stabilito è giunto, (Apocalisse 14:15, 16).Il Figlio dell'uomo miete attraverso gli angeli, (Apocalisse 14:16;cfr. Apocalisse 14:19; Gioele 3:9-14; Matteo 13:39). .: 17-20. La vendemmia. È l'ira di Dio che riguarderà in particolare la nazione d'Israele, la vigna del Signore (cfr. Salmi 80:8, 9; Isaia 5:1-7),e che sgorgherà dal tempio (di Dio), (Apocalisse 14:17),e dall'altare dei sacrifici, (Apocalisse 14:18).L'angelo che esce ha potere sul fuoco dell'altare dei sacrifici che è divenuto l'altare del giudizio, (Apocalisse 14:18;cfr. Apocalisse 16:5, 8)pienamente maturo, (Apocalisse 14:18b; cfr. Il Tessalonicesi 2:7-12). esso è inesorabile, come indicato dalla figura del "tino calcato" (Apocalisse 19:15;cfr. Isaia 63:36)"fuori della città" (Gerusalemme), (Apocalisse 14:20),nella Valle di Giosafat (Gioele 3:12, 13).Il terribile massacro di Harmaghedon è simboleggiato dalla figura del sangue che scorre "sino ai freni dei cavalli per una distesa di milleseicento stadi (circa 320 km), (Apocalisse 14:20b).La distruzione si estenderà per un'area circoscritta alla Palestina - Siria. Apocalisse 15, 16. Le sette coppe dell'ira finale Le sette coppe, terza serie di giudizi, sono una ripetizione molto più intensa dei precedenti giudizi delle sette trombe e completano l'ira di Dio. Essi sono caratterizzati da gravità, definita e brevità. Evidentemente completeranno il periodo della Grande Tribolazione. Cronologicamente, l'evento successivo ai giudizi delle coppe è l'apparizione di Cristo con la Sua Chiesa (Apocalisse 19:11e ss.). Apocalisse 15:1-8. Preparazione alle piaghe finali 1. Il segno dei sette angeli. Questo segno è definito "grande e meraviglioso" perché gli angeli hanno le sette ultime piaghe che completano l'ira di Dio. f. cfr. Apocalisse 4:6). Le arpe simboleggiano la gioia del loro trionfo sulla bestia (Apocalisse 5:8). Il cantico di Mosè (la liberazione al passaggio del Mar Rosso, Esodo 15) si unisce al cantico dell'Agnello (la liberazione dal peccato e l'esaltazione dell'Agnello di Dio). Il tema del cantico, (Apocalisse 15:3,4), è la giustizia delle opere e delle vie di Dio, "Re delle nazioni". La riverenza e la gloria dovute al nome di Colui che tutte le nazioni presto adoreranno si manifestano contemporaneamente ai Suoi giudizi finali, (Apocalisse 15:4). 5-8. I ministri dell'ira di Dio. I giudizi finali (11:19 - 18:24) provengono dal tempio di Dio, (Apocalisse 15:5, 6). I vestiti di lino risplendente degli angeli (cfr. Apocalisse 19:8, 14) mostrano il carattere giusto della loro missione, (Apocalisse 15:6a). Le coppe d'oro erano vasi del tempio usati per versare le libazioni, mentre qui descrivono la pienezza (sette) dell'ira di Dio. Le quattro creature viventi (vedi note su Apocalisse 4:6-11) sono gli esecutori del governo di Dio, (Apocalisse 15:7). Il fumo è il risultato del fuoco dell'ira di Dio, che ora nasconde la Sua grazia perché il peccato è maturo e deve essere giudicato senza misericordia, (Apocalisse 15:8). Apocalisse 15, 16. Le sette coppe dell'ira finale Le sette coppe, terza serie di giudizi, sono una ripetizione molto più intensa dei precedenti giudizi delle sette trombe, e completano l'ira di Dio. Essi sono caratterizzati da gravità, definiti vita e brevità. Evidentemente completeranno il periodo della Grande Tribolazione. Cronologicamente, l'evento successivo ai giudizi delle coppe è l'apparizione di Cristo con la Sua Chiesa (Apocalisse 19:11e ss.). Apocalisse 16:1-12. Le prime sei coppe 1,2. Prima coppa. Un ordine dal cielo, (Apocalisse 16:1), pone fine alla pazienza di Dio, il Suo giudizio non può più attendere. La Sua gloria richiede che il Suo nome sia difeso. La prima coppa dei giudizi è riversata sugli uomini che hanno preso il marchio della bestia e l'hanno adorata, cioè su coloro che deliberatamente hanno rigettato la grazia di Dio. Questo giudizio colpisce gli uomini nel corpo con terribili ulcere maligne, ben peggiori di quelle d'Egitto (cfr. Esodo 9:9- 11). 3. Seconda coppa. Viene riversata sopra il mare, che diviene sangue, procurando un inquinamento marino mai visto prima, al punto da fare morire tutti i pesci. Si noti che, sebbene non sappiamo sotto quale aspetto si presenterà questa piaga, essa è ben più grave di quella della seconda tromba, dove l'inquinamento dei mari aveva provocato la morte "solo" di un terzo dei pesci (cfr. Apocalisse 8:9). 4-7. Terza coppa. Questa piaga provoca l'inquinamento delle acque dolci e dell'acqua potabile. Anche in questo caso la piaga è ben peggiore di quella della terza tromba (Apocalisse 8:10,11). Nel mezzo del giudizio c'è una proclamazione della giustizia di Dio, (Apocalisse 16:5). Tutti gli esseri celesti sono d'accordo col Perfetto Giudice! Giustizia è stata fatta, poiché gli abitanti della terra, su cui tale retribuzione cade, hanno sparso il sangue innocente dei profeti e dei santi, (Apocalisse 16:6). L'altare aggiunge la sua testimonianza, (Apocalisse 16:7), forse per l'esaudimento delle preghiere dei martiri (cfr. Apocalisse 6:9, 10). 8, 9. Quarta coppa. Dio manifesta la Sua autorità e Sovranità sulla creazione facendo in modo che i raggi del sole infrangano le naturali difese della terra, bruciando col suo calore gli uomini i quali, piuttosto che ravvedersi dalle proprie opere malvagie, bestemmieranno Dio, (Apocalisse 16:9). 10,11. Quinta coppa. Le tenebre cadono sull'impero della bestia (Anticristo), (Apocalisse 16:10), quando viene colpito il suo trono (sede centrale del potere politico). In questo modo Dio dà una ferma risposta all'insolenza dei seguaci della bestia (Apocalisse 13:4). Il regno dell'Anticristo precipita, sotto tutti i sensi, in tenebre solitarie e gli uomini si mordono la lingua in preda a spaventosa agonia. Qualora l'umanità si ravvedesse, la Grande Tribolazione cesserebbe, conie si verificò per i Niniviti (Giona 3:10), ma piuttosto che ravvedersi, l'umanità sfogherà tutta la sua rabbia bestemmiando il nome di Dio, (Apocalisse 16:11), e rivelando chiaramente in quali tenebre spirituali è caduta (cfr. Il Tessalonicesi 2:9- 11). 12. Sesta coppa. Il prosciugamento del fiume e Ufrate , lungo 2.850 km, il corso d'acqua più grande dell'Asia Occidéntale, apre la strada all'invasione asiatica dei "re che vengono dal Levante" verso Harmaghedon. Questo grande fiume costituiva il confine orientale dell'impero romano ed è indicato espressamente come limite orientale della Palestina allargata (Genesi 15:18). "fiume nell'antichità costituiva una barriera naturale contro gli eserciti invasori dell'Est, ma non lo sarà più quando il Signore radunerà gli eserciti in vista di Harmaghedon. Apocalisse 16:13-16. Le tre rane 13, 14, 16. Il trio satanico e Harmaghedon. Le "rane" simboleggiano i demoni, la forza dinamica spirituale ..!il i Harmaghedon (cfr. I Re 22:20-28). Il dragone (Satana), la bestia (l'Anticristo) ed il falso profeta costituiscono il. trio satanico del male, la sorgente degli "spiriti di demoni", (Apocalisse 16:14, vedi nota sul "demonismo", Marc'ò·5:20). Questi demoni costituiscono lo strumento di inganno per persuadere le nazioni a radunarsi per la follia finale di Harrnaghedon. Harmaghedon, "monte di Meghiddo", è un antico campo di battaglia, luogo di diverse battaglie decisi è nella storia d'Israele (cfr. Giudici 5:19; Il Re 9:27; Il Cronache 35:22). Esso simboleggia il luogo di adunamento delle nazioni, così come la Valle di Giosafat (Gioele 3:2, 12) simboleggia il luogo del massacro nell'ultima battaglia, alla fine dei tempi, dove si deciderà a chi appartiene la sovranità della terra. g. Apocalisse 16:15. Terza parentesi 15. Esortazione ai "santi". Come vi è stata una parentesi per i suggelli e le trombe, così vi è una parentesi tra la sesta e la settima coppa, perché Dio mostri ancora la Sua pietà (Habacuc 3:2). Questa interruzione è molto significativa, pur nel suo breve contenuto: essa esorta i "santi" in terra a vegliare e a rimanere fedeli al Signore, poiché il giorno dell'apparizione di Cristo con la Chiesa è vicino (Apocalisse 19:11), giorno in cui "Ogni occhio lo vedrà" (Apocalisse 1:7; cfr. Zaccaria 12:10; Matteo 24:30). Questa sarà la seconda fase del Suo ritorno (Il Tessalonicesi 1 :7-9). Apocalisse 16:17-21. La settima coppa 17,18. Il compimento dell'ira divina. Il settimo angelo versa il contenuto della sua coppa "nell'aria", la sfera di azione di Satana (Efesini 2:2), che ora è stato cacciato dai cieli sulla terra (Apocalisse 12:9) ed opera attraverso la bestia, il falso profeta ed i loro seguaci. Il giudizio (grandine, Apocalisse 16:21) cade sui malvagi sistemi organizzati sulla terra. "È fatto", è l'espressione con cui si annuncia il compimento dell'ira di Dio sopra coloro che hanno rifiutato il grido dalla croce: "È compiuto" (Giovanni 19:30). A questo punto viene udita la voce di Dio sia dal tempio (naos, "luogo della Sua presenza") che dal trono (sede della Sua autorità). Un terremoto di grandi proporzioni colpirà la terra con un'intensità catastrofica mai vista prima, (Apocalisse 16:18; cfr. Isaia 13:13; Gioele 3:16). 19-21. I risultati dell'ira di Dio. Gerusalemme, "la gran città", viene divisa in tre parti. Anche "le città delle nazioni" cadono. "Babilonia la grande", il falso centro politico e religioso di Apocalisse 17e di Apocalisse 18, sperimenta la piena ira di Dio, (Apocalisse 16:19b). Il terremoto é mondiale, (Apocalisse 16:20), e soltanto un regno scampa, perché non può essere smosso (Daniele 2:44). Gli enormi chicchi di grandine (circa 40 kg di peso), (Apocalisse 16:21), ricordano la sconfitta dei nemici di Israele a Beth-Horon (Giosuè 10:1-11). Apocalisse 17:1-6. La visione della meretrice: la Babilonia ecclesiastica 1-4. La meretrice e la sua identità. Apocalisse 17e Apocalisse 18completano i precedenti avvisi profetici (14:8 16:19). La meretrice rappresenta la Babilonia ecclesiastica (personificazione della rivolta religiosa contro Dio) nella sua forma finale, matura per il giudizio. 1. Rappresenta la religiosità corrotta, (Apocalisse 17:1), una "gran meretrice" (Nahum 3:4), denota un sistema religioso che adultera la verità per il potere. 2. Sfrutta i popoli ("acque") della terra, (Apocalisse 17:1). 3. È colpevole di prostituire la verità e la purezza, (Apocalisse 17:2c),ubriacando gli uomini con dottrine e pratiche che violano la Parola di Dio. 4. È spiritualmente vuota, (Apocalisse 17:3a), il deserto simboleggia un luogo di siccità dove gli assetati (cfr. Giovanni 7:37-39) non possono mai essere soddisfatti. 5. Domina e usa gli Stati quando possibile, (Apocalisse 17:3b). Essa cavalca in segno di potere la Babilonia politica, il regno della bestia, la forma finale del corrotto governo mondiale (Apocalisse 13:1-10, vedi note). 6. È a capo del sistema religioso corrotto degli ultimi tempi, (Apocalisse 17:4). Lo scarlatto denota il suo peccato e adulterio (Isaia 1:18, 21; Geremia 3:6, 8, 9; Giacomo 4:4, 5). Il "calice d'oro" (ricchezza e influenza politica e sociale), pieno "di abominazioni" (idolatrie) e "delle immondizie della sua fornicazione", denuncia una lampante infedeltà a Dio e alla Sua Parola. 7. Essa rappresenta la chiesa apostata, la quale ha commesso "fornicazione spirituale" con il mondo, un terribile sistema mondiale di cupidigia ipocrita e di confusione spirituale. 5-7. Il mistero della donna. La meretrice non rappresenta una sola chiesa infedele, ma è l'unione di tutte le religioni, la sorgente o, come dice Giovanni, "la madre" di tutti i falsi sistemi religiosi, di tutte le tirannie ecclesiastiche e cIt tutti i paganesimi degradanti. Quando sarà smascherata il mondo, sgomento, comprenderà quanti crimini, frodi si nascondevano dietro questa falsa religione. Apocalisse 17:8-18. La meretrice e il suo destino 8-14. Lo strumento della sua distruzione. L'impero romano ricostituito e il suo imperatore (la bestia) appaiono come agenti della distruzione della meretrice (Apocalisse 17:16-18). Viene predetta la rinascita dell'impero negli ultimi giorni, (Apocalisse 17:8a).Infatti, esso "era" (esisteva) ~i giorni di Giovanni, e "non é" (fu profetizzato che sarebbe cessato e ciò avvenne nel 476 d.C.). Ritornerà negli ultimi tempi dall'abisso, peggiore che mai, con le forze sataniche (cfr.. Il Tessalonicesi 2:8, 9; Apocalisse 9:1-12; Apocalisse 11:7; Apocalisse 13:2), ma la sua durata avrà breve, (Apocalisse 17:8b),perché andrà in perdizione alla venuta di Cristo (Apocalisse 19:20). La rinascita della potenza romana grazie alla bestia sarà motivo di grande meraviglia ed illusione, (Apocalisse 17:8, 9; Apocalisse 13:3, 4;Il T:essalonicesi 2:8-12). La donna (Babilonia ecclesiastica) ha il suo quartier generale nella capitale della bestia, (Apocalisse 17:9b). Qui viene indicato il tipo di governo del ricostituito impero romano, (Apocalisse 17:10). Le sette teste sono sette re, che evidentemente indicano sette distinte forme di governo che hanno caratterizzato l'impero (32 a.C. - 476 d.C.). I cinque che sono caduti sono le forme di re, consoli, dittatori, decemviri, tribuni. "Uno é", la forma imperiale dei giorni di Giovanni. "L'altro", la settima forma di governo imperiale, deve ancora venire e quando sarà venuta durerà "poco" (il suo pieno potere sarà di soli tre anni e mezzo, Apocalisse 13:5). Viene specificato poi l'ultimo capo anch'essa [autos, "egli stesso", la bestia-imperatore] un ottavo re, e viene dai sette [il governo imperiale, Apocalisse 17:10], e se ne va in perdizione" (cfr. Apocalisse 17:8). Questo capo diabolico è unico, (Apocalisse 17:12-14). Egli è a capo di una federazione di dieci regni, (Apocalisse 17:12, 13), e muove guerra contro l'Agnello (Apocalisse 16:14; Apocalisse 19:19) nel gigantesco conflitto di Harmaghedon per ottenere la sovranità sulla terra (Apocalisse 19:16; cfr. l Timoteo 6:15). 15-18. La descrizione della sua distruzione. La prostituta che ha dominato e sfruttato i popoli della terra, (Apocalisse 17:15), e che ha cavalcato la bestia negli ultimi giorni, vedrà la bestia volgersi contro di lei per distruggerla completamente, (Apocalisse 17:16). E, la politica che prima si serve della religione e poi la elimina. Apocalisse 18:1-24. Il giudizio della Babilonia commerciale 1-8. La sua distruzione annunciata. Un potente angelo annuncia la completa rovina di Babilonia, (Apocalisse 18:1). Essa è "caduta, caduta" (completamente caduta) a motivo della sua corruzione, (Apocalisse 18:2, 3). AI popolo di Dio viene ordinato di separarsi da lei, (Apocalisse 18:4; Il Corinzi 6:14-17), perché la sua iniquità è al colmo, (Apocalisse 18:5), e il suo orgoglio richiede una piena ed immediata punizione, (Apocalisse 18:6-8). 9-19. Lamenti per la sua distruzione. Quelli che si erano arricchiti con i suoi traffici la piangono: i governanti, (Apocalisse 18:9, 10); i commercianti, (Apocalisse 18:11-16); i piloti e i marinai, (Apocalisse 18:17-19; cfr. Isaia 13:2122), mentre echeggiano i canti di scherno in Isaia 23, 24, 47; Geremia 50, 51; Ezechiele 26,27. 20-24. La sua distruzione posta in atto. Tutto il cielo è chiamato a rallegrarsi, insieme a "santi ed apostoli e profeti", per la sua distruzione. La ragione di tale gioia è che "Dio, giudicandola ... ha reso giustizia". Questo mostra che Dio distruggerà il sistema mondiale satanico, sia ecclesiastico che commerciale. " masso gettato nel mare simboleggia la completa distruzione di Babilonia, (Apocalisse 18:21-23), poiché essa è colpevole del sangue del popolo di Dio, (Apocalisse 18:24). Apocalisse 19:1-5. Gioia per la caduta di Babilonia 1-4. Il cielo si rallegra. La Babilonia ecclesiastica (Apocalisse 17), insieme alla Babilonia commerciale (Apocalisse 18), deve essere giudicata prima che sia manifestata la vera Sposa, (Apocalisse 19:1a; Apocalisse 19:6-10; Apocalisse 21 :9-21). I malvagi abitanti della terra fanno cordoglio (Apocalisse 18:9-19), ma il cielo gioisce (Apocalisse 18:20-24 - Apocalisse 19:1-6). Nel cielo la gioia è espressa dalla grande moltitudine, che rappresenta tutti i santi glorificati, dalla Chiesa (24 anziani) e dagli angeli (4 creature viventi) nel celebrare l'eterna distruzione di Babilonia, (Apocalisse 19:2-4). Essi ascrivono a Dio la salvezza, la gloria e la potenza, (Apocalisse 19:1c), usando la parola Ebr. "alleluia", "lode a Yah" (Yahwèh, l'Eterno), (Apocalisse 19:1, 3, 4, 6). 5. Il trono parla. È la voce di Dio stesso che parla e che governa. Si presenta anche una nuova opportunità per gioire: vengono annunciate le nozze dell'Agnello. Apocalisse 19:6-10. Le nozze dell'Agnello in cielo 6-8. Le nozze. Questo grande evento è introdotto dall'annuncio che l'Iddio onnipotente prende a regnare in Cristo, (Apocalisse 19:6a),e suscita il quarto ed ultimo "alleluia", (Apocalisse 19:6b),suprema esultanza, (Apocalisse 19:6, la). È un evento in cui dare gloria all'Agnello, perché non viene definito "le nozze della Sposa", ma "dell'Agnello". La Sposa è la Chiesa di Cristo, composta da tutti coloro che sono stati rigenerati (Giovanni 3:3-5; Il Corinzi 5:17)e nanno imbiancato le loro vesti nel sangue dell'Agnello (Apocalisse 4:4) e da tutti i credenti dell'A T. morti in fede aspettando il Messia (Matteo 8:11; Ebrei 11:10, 13, 16,40; con Ebrei 13:14; Filippesi 3:20). La figura della "Sposa" è simbolo della Chiesa glorificata e unita a Cristo suo Capo nel Suo Regno, mentre le nozze simboleggiano il compimento esteriore e pubblico dell'unione spirituale e interiore tra Cristo e la Sua Chiesa (I Corinzi 12:13; Romani 6:3-4; Galati 3:27; Efesini 5:25-27, 30; Apocalisse 21 :9). Le vesti della Sposa prefigurano la giustizia di Cristo (Romani 3:21, 22), imputatale per grazia sulla base delle opere di Cristo ("le opere giuste") compiute "in" e "attraverso" di lei (Apocalisse 19:8; Filippesi 2:13). 9,10. Gli invitati. Sia gli invitati che la sposa fanno parte della Chiesa di Cristo, non v'è alcuna distinzione fra loro: essi sono una cosa sola (cfr. Apocalisse 21 :9, 10dove la sposa è anche la santa città). Considerati nella loro unità i credenti sono la sposa (singolare) di Cristo, la Chiesa, mentre considerati individualmente essi sono gli invitati alle Nozze. Apocalisse 19: 11-21. L'apparizione di Cristo e la battaglia di Harmaghedon lo> 11-14. Il conquistatore e il suo esercito vittorioso. La venuta di Cristo con la Chiesa e i Suoi angeli per rivendicare il Suo diritto regale sulla terra, sarà visibile a tutti gli uomini (cfr. Apocalisse 1:7; Zaccaria 12:10; Matteo 24:30). Egli viene per giudicare e muovere guerra, (Apocalisse 19:11d), ma al contrario di molti altri guerrieri, Gesù viene assolutamente "con giustizia". Cristo esercita un giudizio onnisciente, (Apocalisse 19:12a),simboleggiato dai "suoi occhi" come "fiamma di fuoco" (cfr. Apocalisse 1 :14; Apocalisse 2:18), e di assoluta autorità, (Apocalisse 19:12b), come mostrano le Sue molte corone (diademi). I santi indossano la corona dei vincitori (stephanos), non quella dei monarchi (diadema) (Apocalisse 4:4-10). Cristo ha un nome umano imperscrutabile, (Apocalisse 19:12c; cfr. Matteo 11 :27). Egli viene per fare vendetta dei Suoi nemici, come indica la Sua veste "tinta di sangue [dei Suoi nemici]", . h. Dio e Creatore (Giovanni 1 :1,3) che come Redentore (Giovanni 1 :14), quindi con un doppio diritto di governare la terra quale Creatore-Redentore (Efesini 1:13, 14; Apocalisse 5:1-7). Gli eserciti del cielo (Chiesa e angeli) sono associati con Lui nella vittoria, (Apocalisse 19:14). Egli viene su un cavallo bianco per una conquista trionfante. 15,16. Il Conquistatore e la Sua conquista. Egli conquista in modo soprannaturale, (Apocalisse 19:15a):La "spada affilata" è la Parola di Dio (Ebrei 4:12; Isaia 55:11) che uccide i Suoi nemici (Isaia 11:4; cfr. Giovanni 18:5-6; Ebrei 11:3). Egli governa con fermo giudizio, (Apocalisse 19:15b): Regnerà pacificamente, come un pastore, ma chi sarà ribelle incorrerà nella Sua verga di ferro (Apocalisse 12:5; Salmi 2:9), simbolo di inflessibile severità contro il peccato. Egli agirà con inesorabile fermezza contro il male, (Apocalisse 19:15c; cfr. Apocalisse 14:17-20): La figura della vendemmia indica l'inflessibile giudizio eseguito sul male (cfr. Isaia 63:3, 6; cfr. Matteo 21 :44). Egli viene con sovranità regale, (Apocalisse 19:16): Il dominio universale è Suo (Salmi 45:3; Apocalisse 1 :5; Apocalisse 17:14; cfr. I Timoteo 6:15). Il Suo nome, che ne denota la piena regalità e signoria su tutta la terra e gli uomini, Gli appartiene di diritto come Creatore e Redentore. Il titolo descrittivo di "Re per eccellenza e Signore per eccellenza" è impresso sulla Sua "veste" e sulla "coscia", dove uno si aspetterebbe che fosse la Sua spada (che invece esce dalla Sua bocca, Apocalisse 19:15). Questo fatto implica che il dominio sovrano Gli appartiene per la Parola e la volontà di Dio, e non è un diritto da conquistare attraverso una vera spada. Apocalisse 19:17-21. Harmaghedon 17,18. Il gran convito di Dio. Questo "gran convito" è diverso dalla "cena delle nozze dell'Agnello" (Apocalisse 19:9). Perché le nozze costituiscono una beata comunione e il glorioso destino dei giusti nel cielo. 1/ gran con vito invece simboleggia la distruzione dei nemici di Cristo sulla terra (cfr. Daniele 7:5; Ezechiele 32:21-32). La catastrofe di Harmaghedon (vedi Apocalisse 16:13-16), effettuata con la Parola della bocca di Cristo che ritorna. 19-21. La totale distruzione dei nemici di Cristo. Tutte le nazioni della terra, armate fino ai denti, parteciperanno alla battaglia di Harmaghedon contro l'Agnello: 1. il blocco occidentale guidato dall'Anticristo, (Apocalisse 19:19; Daniele 11 :41-45); 2. gli egiziani, i libici e gli etiopi (Daniele 11:42, 43); 3. i popoli asiatici (Apocalisse 16:12,16; Daniele 11:44); 4. il blocco del N., con Gog e i suoi alleati (Ezechiele 38, 39). Ma l'Agnello li vincerà e l'Anticristo e il falso profeta (Apocalisse 13:11-18, vedi note) saranno entrambi gettati vivi nella geenna (l'inferno eterno, la dimora di tutti gli operatori di iniquità, Apocalisse 20:15), (Apocalisse 19:20). "Fuoco e zolfo" descrivono un tormento terribile (Apocalisse 14:10). Viene ripetuto il quadro del tremendo massacro, (Apocalisse 19:21). Apocalisse 20:1-3. Satana legato 1. La visione dell'angelo. Satana, l'avversario di Dio, viene tolto di mezzo prima che possa essere stabilito il Regno di Cristo sulla terra (Apocalisse 20:4-6). L'angelo è l'agente dell'autorità di Dio e la "chiave" e la "catena" simboleggiano l'autorità divina stessa. 2, 3. Satana legato. L'angelo afferra il dragone per sottometterlo e soggiogarlo. L'angelo "scendeva dal cielo" perché Satana era stato cacciato dai cieli sulla terra (cfr. Efesini 6:10-12; Apocalisse 12:9). Il carattere di Satana è rappresentato da: 1. "il drago ne" , per denotare la sua crudeltà; 2. "il serpente", per rappresentare la sua abilità nell'inganno; . : 3. "antico", perché egli operò in questo modo nell'Eden (Genesi 3:1); 4. "il Diavolo", per le sue calunnie maliziose (Apocalisse 12:10); 5. Satana ("oppositore"), a motivo della sua ribellione contro la volontà di Dio, (Apocalisse 20:2). Satana viene legato per 1.000 anni. Questo imprigionamento è necessario perché durante il regno vi sia la restaurazione dell'autorità divina sulla terra (Atti 15:14-17), di cui Satana è il principale oppositore e ribelle. Il luogo di incarcerazione è l'abisso, la prigione dei demoni (Luca 8:31; Apocalisse 9:2; Apocalisse 17:8). Satana verrà sciolto per una rivolta finale dopo il millennio (Apocalisse 20:7-9). In seguito sarà gettato nell'inferno eterno, la geenna (Apocalisse 20:10) per condividere la sorte dell'anticristo, del falso profeta (Apocalisse 19:20) e degli uomini empi (Apocalisse 20:15; Matteo 25:41). Apocalisse 20:4-6. I santi regnano 4. Identificazione dei santi che regnano con Cristo. /I primo gruppo, (Apocalisse 20:4a), è costituito dai-credenti di ogni epoca già risuscitati e glorificati (I Tessalonicesi 4:15-17) (la Chiesa) i quali giudicheranno le nazioni e gli 'angeli (1 Corinzi 6:2, 3; cfr. Daniele 7:9, 10). /I secondo gruppo, (Apocalisse 20:4b), è costituito dalle anime dei martiri della prima parte del periodo della Grande Tribolazione nella loro condizione incorporea (cfr. Apocalisse 6:9-11). La causa della loro morte è la testimonianza di Gesù e la fedele aderenza alla Parola di Dio. /I terzo gruppo, (Apocalisse 20:4c),è costituito dagli individui (anime) che non avevano adorato la bestia (Apocalisse 13:15-17), essi sono i martiri dell'ultima parte del periodo della Grande Tribolazione. 4d-6. La prima risurrezione. "Essi", i martiri del periodo della Grande Tribolazione, (Apocalisse 20:4b,c),"tornarono in vita", cioè furono risuscitati. La loro risurrezione, quindi, avviene dopo le nozze dell'Agnello (Apocalisse 19:7-9), • tra quelli che partecipano alla prima risurrezione, (Apocalisse 20:6a), i quali sono "beati e santi". Essi vanno distinti dai perduti ("il rimanente dei morti"), che non risorgeranno fino alla seconda risurrezione, quando riceveranno la punizione eterna (Apocalisse 20:11-15), dopo il millennio, (Apocalisse 20:5; cfr. Giovanni 5:29). "La morte seconda", la geenna (lo stagno di fuoco), non ha potere su questi, (Apocalisse 20:7b),che saranno re-sacerdoti di Dio con Cristo, il ReSacerdote (Zaccaria 6:9-15), e regneranno durante i mille anni del Regno, (Apocalisse 20:6c; cfr. Apocalisse 11 :15). Apocalisse 20:7-10. La fine del Millennio 7-9. Satana è sciolto. Apocalisse 20:7riprende la storia di Satana cominciata in Apocalisse 20:3e interrotta dal resoconto del Regno dei santi durante il millennio. Dopo l'imprigionamento di mille anni Satana sarà liberato dall'abisso per mettere alla prova la lealtà dell'uomo verso Dio dopo essere vissuto nelle condizioni ideali dell'ultima età prima dell'eternità, (Apocalisse 20:7). Il risultato è che Satana riuscirà ancora a sedurre le "nazioni" e a formare una confederazione. Questa ribellione, che si verificherà alla fine del millennio, sarà simile a quella che l'aveva preceduto (Ezechiele 38, 39) e quindi chiamata metaforicamente "Gog e Magog" (vedi note su Ezechiele 38, 39). La ribellione sarà mondiale, una coalizione finale contro Dio, il Suo popolo e la santa città di Gerusalemme, vv. 8, 9. I ribelli saranno evidentemente individui che tra le nazioni avevano dato soltanto una falsa adesione al governo di ferro del Messia (Salmi 2:9; Salmi 18:44; Salmi 66:3; Salmi 81:15). Israele invece sarà leale al suo Messia (Geremia 31:31-34; Romani 11 :26). Un fuoco sceso dal cielo a divorare gli uomini empi segna la completa vittoria di Dio, (Apocalisse 20:9). 10. La fine di Satana. Il giudizio preannunciato su Satana (Genesi 3:15) viene ora eseguito. Prima cacciato via dalla sfera del cielo (Apocalisse 12:9), poi imprigionato nell'abisso (Apocalisse 20:1-3), egli viene ora consegnato al suo destino eterno, lo stagno di "fuoco e zolfo", che raffigura un inesprimibile cosciente tormento (Apocalisse 14:10; Isaia 30:33). Lo stagno di fuoco accoglierà: 1. la bestia e il falso profeta, che già si trovano lì, (Apocalisse 20:10), preservati con "fuoco" (Marco 9:49) e puniti in proporzione al loro peccato; 2. il Diavolo e i suoi angeli; 3. gli uomini empi (Matteo 25:41). Apocalisse 20:11-15. Il giudizio finale 11. Il trono e il Giudice. Una scena di giudizio chiude il millennio e dà inizio all'eternità. Il "Gran trono bianco" descrive la maestà ("Gran"), la santità e la giustizia ("Bianco") delle decisioni di Dio, (Apocalisse 20:11a). "Colui che vi sedeva sopra" è Cristo stesso, a cui il Padre ha affidato ogni giudizio (Giovanni 5:22, 27, Apocalisse 20:11b).Egli è l'uomo che l'Altissimo ha stabilito per giudicare la terra con giustizia (Atti 17:31), il Giusto Giudice stabilito da Dio, Padre dei viventi e dei morti (Il Timoteo 4:8; Atti 10:42; I Pietro 4:5; Matteo 25:31). I giudizi saranno esercitati in conformità alla volontà del Padre (Giovanni 5:30; Giovanni 8:16). 12-15. l morti e il loro giudizio. Soggetti di questo giudizio coloro che sono fisicamente e spiritualmente morti, (Apocalisse 20:12a).Sono inclusi tutti i perduti, "grandi e piccoli", senza distinzione di posizione, (Apocalisse 20:12b). I peccatori sono in piedi dinanzi al Grande Trono bianco nell'agonia e nella vergogna dei loro peccati. Non hanno né altare né sangue per ottenere perdono. Ciascun peccatore è faccia a faccia con Dio, (Apocalisse 20:12c), e tutti sono messi di fronte alle loro opere, (Apocalisse 20:12d), ma sanno di essere perduti perché non hanno accettato la salvezza di Dio e di dover essere giudicati sulla base di ciò che hanno fatto (Efesini 5:6). Viene aperto il libro della vita, (Apocalisse 20:12e), che è il registro dei salvati (Apocalisse 13:8; Apocalisse 17:8), per cui non contiene un solo nome di persona non salvata: una ulteriore prova che questo giudizio riguarda esclusivamente i peccatori, (Apocalisse 20~15). Risuscitano i morti che hanno rifiutato la salvezza durante la loro vita, (Apocalisse 20:13), e la morte che trattiene i corpi e l'Ades dove sono le anime rendono i loro prigionieri (cfr. Giovanni 5:28, 29), così la morte e l'Ades sono finalmente eliminati (I Corinzi 15:26, Apocalisse 20:14). La sorte dei perduti è "la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco", eterno luogo di isolamento del male e di tutti i peccatori da Dio. Apocalisse 21 :1-8. L'eternità 1-7. L'eternità e i giusti. Apocalisse 21:1-8deve essere collegata direttamente con Apocalisse 19- Apocalisse 20, con cui forma la conclusione naturale di una sequenza di eventi che sfociano nell'eternità (cfr. Isaia 65:17; Isaia 66:2~ l Corinzi 15:24-28). L'eternità è caratterizzata da un nuovo cielo e una nuova terra, (Apocalisse 21:1; vedi commento a Il Pietro 3:10). La nuova Gerusalemme, (Apocalisse 21 :2), è sia la città dove abiteranno i santi, che la personificazione della Chiesa glorificata (Apocalisse 3:12) dopo il Regno del millennio. La Gerusalemme è chiamata "santa" perché.:.-è glorificata, senza peccato e unita a Cristo (I Giovanni 3:2; Romani 8:29; Filippesi 3:20, 21). Essa scende "giù dal cielo", la sua dimora (Calossesi 3:1-4), (Apocalisse 21 :2). Nel millennio Dio aveva spiegato la Sua tenda sopra il SLIb 'Popolo (Apocalisse 7:15), ora Egli abita con loro. Ogni traccia di peccato è rimossa, (Apocalisse 21 :4). L'autenticazione del grande finale della redenzione divina è data da Dio stesso, (Apocalisse 21 :5). Nel frattempo, viene rinnovata l'offerta 'tIi salvezza al peccatore, (Apocalisse 21:6; cfr. Giovanni 4:4-15; Giovanni 7:37-39; Apocalisse 7:17; Apocalisse 22:1, 17), e la promessa di un premio per i santi che vincono, (Apocalisse 21 :7). 8. L'eternità e gli ingiusti. L'eternità pura e piena di beatitudine avrà soltanto un luogo di isolamento per il peccato e i peccatori, si tratta della "morte seconda" o "stagno di fuoco" (Apocalisse 20:14), l'abitazione eterna dei malvagi. Essa è chiamata "seconda" in riferimento alla precedente morte fisica dei peccatori e rappresenta la morte eterna. Essa è eterna i. Apocalisse 21:9,10. La visione della Città 9. L'invito angelico. "Uno dei sette angeli", lo stesso che aveva invitato Giovanni a osservare il giudizio della Babilonia ecclesiastica e politica (Apocalisse 17:1), invita ora l'Apostolo a osservare la Sposa dell'Agnello, cioè la città dell'Agnello, un orientalismo: la città di un re era come sposata a lui. 10. La visione della grande città. Giovanni viene trasportato "in spirito", cioè nella visione, in una posizione favorevole da cui osservare la discesa della santa Gerusalemme. Segue una descrizione delle dimensioni e dello splendore della città, (Apocalisse 21:11-23). Questa città prende il posto della Gerusalemme storica, finita con la prima terra, (Apocalisse 21:1b),e diviene parte della nuova terra, (Apocalisse 21:2a). Apocalisse 21:11-21. Una descrizione della città 11-14. La sua identità. I santi di Dio hanno sempre atteso una simile città (Ebrei 11:10, 16; Ebrei 13:14; Giovanni 14:1~). I suoi abitanti saranno Dio Padre, pienamente rivelato nella Sua luce e gloria, (Apocalisse 21:11), i santi glorificati dell'A.T. (Ebrei 11 :40) e quelli del N.T., miriadi di angeli santi e il nostro benedetto Signore, Gesù Cristo (Ebrei 12:22, 23). Sia Israele che la Chiesa hanno diritto ad abitarla, (Apocalisse 21:12,14); la salvezza e la sicurezza di tutti i suoi abitanti è simboleggiata dal grande e alto muro, (Apocalisse 21:12a). 15-17. La sua dimensione. Le stupefacenti misure della città rivelano una costruzione d'oro a forma di cubo larga, lunga e alta 2.400 km. Questo significa 5.760.000 kmq per ciascuna faccia del cubo, un enorme grattacielo con innumerevoli piani. 18-21. Il suo splendore. Il glorioso destino dei redenti nell'eternità è simboleggiato dall'ornamento della città, dalle sue mura di diaspro e dalla città stessa di oro, entrambe simili a vetro puro, (Apocalisse 21:18). Ognuno dei dodici fondamenti è una gemma spettacolare di insolita brillantezza e colore, (Apocalisse 21 :19, 20). Questi fondamenti sono disposti su dodici strati, ciascuno dei quali attornia la città. Nell'insieme danno un effetto simile all'arcobaleno. Ogni porta è una perla, (Apocalisse 21 :21), e la piazza della città è d'oro trasparente. Apocalisse 21 :22 - 22:5. La vita nella città 22. Il suo tempio. Nessun tempio visibile abbellirà la città di Dio, poiché non ve n'è bisogno: l'Iddio onnipotente e Cristo, l'Agnello, dimoreranno in mezzo ai credenti, che avranno un accesso diretto. Accostarsi indirettamente attraverso un tempio con un altare è totalmente inutile. 23, 24. La sua luce. Non c'è bisogno dei luminari del cielo per avere luce, poiché la gloria radiosa di Dio illuminerà la città. Tutto sarà illuminato dalla Sua luce. 24b, 26. Il suo onore. Le nazioni e i re della terra vi porteranno la loro gloria, e la sua autorità sarà universalmente riconosciuta. 25. Le sue porte. Le sue porte non saranno mai chiuse, grazie all'opera della croce (Giovanni 1 :51; Giovanni 7:55, 56; Isaia 26:2; Isaia 60:11), che ha sconfitto tutti i nemici. 27. I suoi cittadini. Niente di impuro troverà alloggio nella città, poiché impurità morale e spirituale sarà sconosciuta entro le sue mura. I giusti redenti, totalmente liberi dalla contaminazione del peccato, la abiteranno. I loro nomi sono nel libro di Dio, "il libro della vita dell'Agnello". 22:1-5. Il paradiso restaurato. La rimozione completa della maledizione porta ad un paradiso migliore di quello goduto prima della caduta. L'ambiente sarà perfetto. .s Apocalisse 21 :22 - 22:5. La vita nella città 22. Il suo tempio. Nessun tempio visibile abbellirà la città di Dio, poiché non ve n'è bisogno: l'Iddio onnipotente e Cristo, l'Agnello, dimoreranno in mezzo ai credenti, che avranno un accesso diretto. Accostarsi indirettamente attraverso un tempio con un altare è totalmente inutile. 23, 24. La sua luce. Non c'è bisogno dei luminari del cielo per avere luce, poiché la gloria radiosa di Dio illuminerà la città. Tutto sarà illuminato dalla Sua luce. 24b, 26. Il suo onore. Le nazioni e i re della terra vi porteranno la loro gloria, e la sua autorità sarà universalmente riconosciuta. r 25. Le sue porte. Le sue porte non saranno mai chiuse, grazie all'opera della croce (Giovanni 1 :51; Giovanni 7:55, 56; Isaia 26:2; Isaia 60:11), che ha sconfitto tutti i nemici. 27. I suoi cittadini. Niente di impuro troverà alloggio nella città, poiché impurità morale e spirituale sarà sconosciuta entro le sue mura. I giusti redenti, totalmente liberi dalla contaminazione del peccato, la abiteranno. I loro nomi sono nel libro di Dio, "il libro della vita dell'Agnello". 22:1-5. Il paradiso restaurato. La rimozione completa della maledizione porta ad un paradiso migliore di quello goduto prima della caduta. L'ambiente sarà perfetto. ~ j. Apocalisse 22:6-11. La testimonianza dell'angelo e di Cristo 6. L'angelo autentica la profezia. 7.Cristo stesso annuncia la Sua imminente venuta (cfr. Apocalisse 22:12, 20). Viene promessa e ripetuta la benedizione per chi fa tesoro delle parole dell'Apocalisse (cfr. Apocalisse 1 :3; Apocalisse 22:7). 8-11. L'angelo e il libro non sigillato. Giovanni aveva fatto un errore simile in precedenza quando tentò di adorare un angelo, (Apocalisse 22:8, 9; Apocalisse 19:10). Adorare qualsiasi creatura è un affronto al Creatore. L'angelo dichiara che il libro dell'Apocalisse non deve essere suggellato, (Apocalisse 22:10), a differenza dell'ordine di suggellare la profezia di Daniele (Apocalisse 12:4, 9). La ragione che spinge a non suggellare questa profezia è che "il tempo è vicino". Apocalisse 22:11descrive l'ineluttabilità del destino umano. Non c'è alcuna seconda possibilità dopo la morte o il ritorno del Signore. Apocalisse 22:12-21. La testimonianza conclusiva di Cristo 12-15. La Sua venuta e i premi. Questi premi saranno dispensati al tribunale di Cristo (vedi note su Apocalisse 4:4,10, 11, "Il tribunale di Cristo"). Egli, il Premiatore, è il Cristo eterno, (Apocalisse 22:13). Solo una fede vivente in Cristo permette l'accesso all'albero della vita (Giovanni 3:16; Efesini 2:8, 9) e l'entrata nella città eterna, (Apocalisse 22:14). Le persone non salvate ne sono escluse, (Apocalisse 22:15). 16-19. La Sua Persona e relazione con l'umanità. Colui che ha mandato il Suo angelo per "attestarvi queste cose" (l'intero contenuto del libro), (Apocalisse 22:16a), descrive Sé stesso: in relazione ad Israele, (Apocalisse 22:16b). Egli regnerà ancora come re dei Giudei (Zaccaria 9:9). In relazione con la Chiesa, (Apocalisse 22:16c),Egli è "la lucente stella mattutina" (cfr. Apocalisse 2:28), vale a dire Cristo che nella Sua seconda venuta ritornerà per la Sua Sposa prima dell'alba del millennio. In relazione con ogni anima assetata, (Apocalisse 22:17), li invita a venire e prendere "in dono dell'acqua della vita" (cfr. Giovanni 7:37-39). Avverte di non togliere o aggiungere nulla al libro, (Apocalisse 22:18,19). 20a. Cristo proclama la Sua imminente venuta. "SI; vengo tosto". Queste parole sono il Suo messaggio finale alla Chiesa e affermano la Sua imminente venuta, ripetuta (per enfasi) l'ultima volta. 20b. La Chiesa risponde al suo Signore. Giovanni, rappresentando la Chiesa, così come i suoi propri intensi desideri, grida: "Amen! vieni, Signore Gesù!". 21. La benedizione conclusiva. Giovanni, l'amato apostolo, aggiunge anche una benedizione: "La grazia del Signore Gesù sia con tutti" (i santi). Così termina questo magnifico panorama profetico delle vie di Dio in relazione alla storia dell'uomo, così si conclude la Rivelazione stessa. . .