Aut.ne del Tribunale di Livorno n° 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO
Anno VIII - n° 78
Maggio 2008
Analisi dei flussi elettorali dopo le recenti votazioni
L’Editoriale Elezioni, Bipolarismo
Il futuro e Costituente di Centro
di Enrico Dello Sbarba
del centro
politico
Le ultime elezioni politiche e
amministrative nel loro sconvolgente risultato hanno assegnato
un ruolo assolutamente prioritario alla destra che ora deve saper governare ed asaudire le speranze e annullare le crescenti
preoccupazioni di un paese in
crescente crisi di credibilità nel
proprio futuro.
Alla nuova opposizione, sostanzialmente rappresentata dal Partito democratico, dopo che avrà
rimarginato le gravi ferite conseguenti all’insuccesso, spetta il
duro compito di individuare le
cause della secca sconfitta, specialmente per le dimensioni, e
dare credibilità ad un progetto
che possa consentirle di risorgere e recuperare fasce importanti
di elettori che hanno disertato il
voto o addirittura premiato i partiti della nuova maggioranza.
Le elezioni hanno anche sanzionato la sopravvivenza dell’Unione di Centro (UDC) a grave rischio dopo la coraggiosa ma inevitabile scelta autonoma a cui la
segue a pag. 2
Oltre al nostro abituale editoriale su
questo numero abbiamo “ospitato”
una serie di autorevoli amici sui risultati elettorali.
da: AgenParl - Roma
di Francescalberto De Bari
Lo schema che proponiamo ai lettori de
“Il Centro” è solo un’ipotesi di lavoro per
svolgere alcune riflessioni sul risultato
delle elezioni politiche e, soprattutto, per
cercare di delineare alcuni possibili scenari.
Trionfo del Bipartistismo? Nonostante
ciò che i commentatori di corte si sono
subito affrettati a sentenziare, non sembra che gli elettori abbiano voluto imprimere una netta sterzata in direzione del
bi-partitismo. Infatti non c’è una concentrazione spiccata del voto sulle due forze
maggiori (P.D. e P.d. L.); anzi, il successo
della Lega e dell’Italia dei Valori sta chiaramente ad indicare che gli elettori hanno espresso simpatia per due forze che,
pur all’interno dei poli, sono politicamente “irriducibili”.
Il Solito Bipolarismo. In effetti, anche se
gli eccessi delle ammucchiate elettorali
sono stati ridotti, ancora una volta il bipolarismo italiano rivela il suo carattere
estremistico, proprio perché non si tra
segue a pag. 2
2
dalla prima pagina
Il futuro
del centro politico
rottura dei rapporti con il Cavaliere aveva costretto il partito di Pierferdinando
Casini.
Nel terremoto elettorale essere presenti
nei due rami del parlamento (al Senato con una presenza ridotta a 3 senatori) costituisce un autentico miracolo.
E’ ormai comune valutazione degli
esperti dei flussi elettorali che il 13 e
14 aprile si è assistito ad un imprevisto e,per molti versi anacronistico, spostamento verso destra di un considerevole numero di votanti.
Il mancato raggiungimento del quorum
da parte della Sinistra Arcobaleno,il
rafforzamento imprevisto della Lega e
quello sul versante del centrosinistra
dell’Italia dei Valori ne sono una palmare conferma.
L’UDC è stato salvato, in piccola parte, dal contributo dell’alleanza con “Una
Rosa per l’Italia” di Pezzotta e Tabacci ed in parte dallo spostamento di voti
di elettori ex popolari che non hanno
gradito nè l’assorbimento della Margherita nel ventre molle del Partito Democratico nè tantomeno la confluenza
della componente radicale: queste traPeriodico mensile
del Circolo di Politica
Autorizzazione del Tribunale di Livorno
Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno
www.circoloilcentro-livorno.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Daniela Armani, Fabrizio Burchianti,
Alberto Conti, Salvatore D’Angelo,
Francescalberto De Bari,
Davide Livocci, Mauro Paoletti,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Cristina Battaglini, Fabrizio Burchianti, Francescalberto De Bari, Giovanni Di
Capua, Davide Livocci, Mario Lorenzini,
Renato Luparini, Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,
Via C. Pisacane 7, tel. 0586/814033, Livorno
Giornale chiuso in tipografia
il 5/5/2008
smigrazioni hanno assorbito, solo in
parte, la perdita di elettori che,a causa
della rottura con il Cavaliere, sono passati con la destra.
Ed ora si pone il problema della collocazione di questo partito di centro ed il
ruolo difficile e delicato che è chiamato a svolgere nel panorama politico nazionale di fronte ad una realtà che ha
visto emergere una nuova maggioranza dominata da un personaggio “a rischio di idolatria” quale risulta ormai essere Silvio Berlusconi
Per l’Unione di Centro, come per il Partito Democratico, non resta che l’opposizione: un ruolo importante ed essenziale all’interno di un sistema democratico e che dovrà trovare anche qualche
sintonia tra le due componenti. Sarebbe suicida che l’UDC si apprestasse a
fare un’opposizione “da Sua Maestà”e
cioè caratterizzata da una sconsiderata disponibilità nei confronti di questa
ampia maggioranza che è in grado di
governare tranquillamente da sola.
Da soli, noi del centro, siamo destinati
a non andare da nessuna parte: d’altro
canto chi non si è trovato d’accordo con
la scelta autonoma di Casini ha scelto
l’opzione berlusconiana .
Si tratta di definire tra i due partiti di
opposizione qualche forma di intesa su
alcuni temi fondamentali quali il rispetto delle regole, la legalità, la responsabilità individuale, la certezza delle
pene, i principi essenziali della solidarietà, il valori dell’etica ed il ruolo insostituibile della famiglia.
Noi del Circolo IL CENTRO che abbiamo sostenuto le scelte politihe e di
schieramento dell’Unione di Centro non
siamo certamente disposti a fare da
“inutili e non gradite ancelle” del Cavaliere e della sua straripante maggioranza. Siamo invece per il perseguimento
di una campagna di proselitismo nel
convincimento di mantenere un centro
vivo e vitale, dinamico e propositivo
anche perchè il Cavaliere, a quanto ci
risulta, non possiede ancora il dono
dell’eternità.
Elezioni, Bipolarismo
e Costituente di Centro
duce in una corretta “competizione al
centro”, ma dà visibilità e forza condizionante a formazioni politiche sicuramente non moderate.
P.D. : il partito che guarda a sinistra senza essere di centro. Molte osservazioni
si potrebbero fare riguardo a modi, tempi e contenuti della campagna elettorale
del P.D. Il semplice dato elettorale sembra mostrare che il P.D. ha preso grossomodo la percentuale che toccò all’Ulivo alle scorse elezioni; il punto politico è
però che il P.D. ha prosciugato i voti della
Sinistra Arcobaleno e non ha sfondato al
centro. Questa circostanza dovrebbe porre dei seri interrogativi sulla bontà e praticabilità del progetto stesso del P.D.
come sintesi delle diverse tradizioni politiche che si fondono all’interno di uno
stesso partito.
L’U.d.C e lo “zoccolo duro” Il partito di
Casini è uscito dalle urne ridimensionato; tuttavia, di fronte al terremoto che ha
travolto forze da sempre presenti in Parlamento, è riuscito a sopravvivere. Le
condizioni politiche erano assai sfavorevoli per via del forte richiamo al “voto utile” e del tardivo ricollocamento dell’U.d.C.
al di fuori della corte del Cavaliere. Si
aggiunga poi la pochezza del messaggio “identitario” su cui Casini ha giocato
tutto, senza rendersi conto che gran parte dei suoi elettori tradizionali non l’avrebbero seguito e che era necessario aprire porte e finestre ad apporti provenienti
dai delusi del bipolarismo, in particolare
ex-popolari e margheritini. Anche la scelta dei candidati delle liste bloccate è stata alquanto inadeguata… Allo stesso
tempo è stato sorprendente vedere ammutolite in un angolo personalità che
avrebbero potuto dare un contributo importante come Tabacci, Pezzotta e Bianco. Tuttavia ci pare che, guardando il bicchiere mezzo pieno, il risultato elettorale
dell’U.d.C possa essere letto come un
plafond, uno “zoccolo duro”.
L’assicurazione sulla vita di Casini. L’affermazione elettorale della Lega e la sua
presenza condizionante al Senato sono
la garanzia che difficilmente i partiti maggiori potranno accelerare in direzione del
bipartitismo puro che qualcuno vagheggia: la Lega non avrà alcuna intenzione
di scolorirsi e perdere una specificità che
è elettoralmente assai proficua. In altri
termini, la Lega potrà imporre condizioni
per una giusta rappresentanza dei partiti
cosiddetti minori presenti in parlamento
e, così facendo, si rivela una sorta di assicurazione sulla vita per l’UDC di Casini…
U.d.C. o “Costituente di Centro”. Il 5,6
% dei voti ed i seggi alla Camera ed al
Senato offrono un spazio per poter crescere: l’U.d.C potrebbe svolgere il ruolo
di opposizione rigorosa e costruttiva, cui
spetta una buona visibilità mediatica in
virtù della drastica riduzione dei gruppi
parlamentari. Questo spazio però si fonda su una prospettiva politica che si basa
su due punti qualificanti; 1) La “politica
dei non forni”, con la barra tenuta ferma
al centro, senza cedimenti alle lusinghe
di destra o di sinistra; 2) Un rapido avvio
della “Costituente di Centro”, per evitare
la replica di un nuovo “berlusconismo”.
3
politica
Un articolo dell’on. Egidio Pedrini, Direttore AgenParl
L’analisi post elettorale
Ancora una volta la volontà degli italiani è stata falsata. Da una legge elettorale criticata da tutti ma ampiamente utilizzata dai due partiti maggiori per
distorcere appunto la volontà degli elettori. Pdl e Pd hanno condotto la loro
campagna elettorale all’insegna del
centrismo pur dichiarandosi l’uno di
centrodestra l’altro di centrosinistra.
Così, sia pure facendo leva sulle istanze di equilibrio, di moderazione e di
solidarietà, hanno carpito i voti della
stragrande maggioranza della nostra
società dividendola ancora una volta in
contrapposti schieramenti. La confusione delle lingue e la sovrapposizione dei progetti hanno aumentato le contraddizioni che per ora convivono nella
coalizione capeggiata dalla triade Berlusconi Bossi Fini e in quella dell’accoppiata Veltroni Di Pietro. Nell’una e
Aldo Moro
30° anniversario dell’uccisione
9 Maggio, h. 16: Piazza Aldo Moro:
Deposizione corona.
h.16,30: Duomo: S. Messa celebrata
dal Vescovo di LIVORNO.
h. 17,30: Sala Consiliare Provincia Convegno: Introduzione del Presidente Provincia, Giorgio Kutufà - Intervento dell’on. Pierluigi Castagnetti Giorgio Algranti legge alcuni scritti di
Aldo Moro.
16 maggio, h. 18,15
Sala Isola di Capraia
Camera di Commercio - Livorno
Presentazione del volume:
I giorni del diluvio
dell’on. Franco Mazzola.
Introduzione: On. Ivo Butini.
Presiede: Dott. Enrico Dello Sbarba
direttore de IL CENTRO
Sarà presente l’autore
nell’altra coalizione coabitano cattolici e laici, liberali e liberisti, garantisti
e giustizialisti, barricadieri e moderati. Gli uni e gli altri, nonostante la loro
apparente diversità, sono del tutto simili. Spinti tutti, nessuno escluso,
dalla volontà di occupare il potere.
Di ciò sono consapevoli i due maggiori leader. Infatti Berlusconi, ancor
prima di insediarsi nella “stanza dei
bottoni”, e cioè a Palazzo Chigi, ha
invitato Veltroni ad intendersi dato che
“i programmi dei due partiti sono convergenti”. Il leader del Pd gli ha risposto affermativamente dicendo che condurrà una specie di volenterosa opposizione sulla base del suo non dissimile programma. Quindi l’opposizione di “Sua Maestà” sarà all’acqua di
rose che sembra il preludio di quelle
larghe intese che potrebbero dar vita
alla grande coalizione. La quale potrebbe nascere sotto la spinta dell’incombente depressione economica.
Dietro questo paravento si celebrerebbe un “Dico” tra coalizioni caratterizzate, come già detto, da matrimoni
eterosessuali tra cattolici e laici, liberali e liberisti, garantisti e giustizialisti, moderati e barricadieri.
Dell’assurdità di questa situazione derivante dalla legge elettorale comunemente definita “porcellum” Berlusconi
e Veltroni si sono resi conto, ma desiderosi di consolidarla hanno già ideato l’escamotage per rendere conten-
ti e gabbati gli elettori. Hanno preannunciato che modificheranno il “porcellum” di cui però hanno esaltato il pregio di aver ridotto i gruppi parlamentari
a tre al Senato e a quattro alla Camera
dei deputati. Quindi progettano di non
intaccare quei passi dell’attuale legge
elettorale che impediscono una rappresentanza parlamentare più ampia e che
non toccano i poteri delle loro segreterie di decidere le candidature. Il che
significa ancora una volta no al voto di
preferenza per consentire il paracadutamento a Montecitorio e a Palazzo
Madama dei loro fedeli legionari.
A questo punto viene naturale porsi il
leninista: “che fare?”.
La risposta non può non essere che
quella del movimento Democrazia e
Partecipazione. Cioè capillari e popolari dibattiti sui problemi reali del Paese e non sul sesso degli angeli che
viene alimentato dalle forze economiche che si celano dietro i due maggiori
partiti per sviare dalla realtà i cittadini.
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4
politica
Bilaederismo coatto, ma…
di Giovanni Di Capua
Paese dalle intramontabili passioni, l’Italia si è indirizzata verso un bilaederismo
coatto, l’ultima versione di due schieramentismi contrapposti che non si sono
curati del pluralismo politico e, senza volerlo, hanno dato vita ad un sistema istituzionale finalmente stabile ma semplificato per eccesso.
Si è conclusa così la partita doppia, iniziata il 9/10 aprile 2006 con la (quasi) vittoria
di un Ulivo che si considerava eterno ed
esportabile sino a divenire modello mondiale, conclusa il 13/14 aprile 2008 con la
stravittoria in percentuali e seggi di un
Pdl ancora in gestazione di cui è sicura
solo la leadership di Silvio Berlusconi.
L’Ulivo è morto per implosione; e con l’Ulivo se ne sono andati alcuni dei partiti di
estrema sinistra che gli avevano permesso di superare per un soffio il quorum per
fare maggioranza parlamentare. Anche se,
a determinare la scomparsa di questi ultimi, è stata la nascita del Pd di Veltroni con
la sua spasmodica battaglia, città per città, per un presunto «voto utile», speculare a quella condotta da Berlusconi e Fini
per spazzar via ogni eventuale dissenso,
tanto sulla propria destra che sulla propria sinistra.
Ne è sortito fuori un parlamento formalmente bipolare, sostanzialmente no: non
soltanto per la presenza di 36 deputati e 3
senatori dell’Udc, ma perché entrambi i
due poli sono costituiti da più partiti già
in fermento all’indomani del voto, mentre
sono fuori delle camere diversi partiti invece presenti nelle realtà locali elettive,
anche in maniera determinante.
Voglio con ciò notare come l’Italia sia in
tal modo soltanto apparentemente bipolare e, invece, sostanzialmente ancora multiforme o comunque pluralista. Sicché non
si può negare una prevalenza di due leadership – quella di Veltroni contestata e
azzoppata, l’altra di Berlusconi incontestabile – destinate a scontrarsi, salvo che,
caso per caso e non strutturalmente, non
trovino intese su singole questioni, anche di rilevanza costituzionale.
Questo fa dell’Udc – il partito superstite
della guerra concentrica sul pseudo «voto
utile» - non l’ago della bilancia, come sarebbe avvenuto in caso di un lieve distacco fra un polo e l’altro, bensì una forza
critica di orientamento per la stessa maggioranza. Questa ha l’obiettiva necessità
di evitare scelte troppo di parte che possano spostare verso il Pd una forza mediana come l’Udc, per natura alternativa alla
sinistra (e, come tale, percepita dall’elettorato) e che, nel contempo, ha ricevuto
voti da ciò che residuava, nel Pd, di consensi moderati, quasi in risposta all’assorbimento, nel Pdl, di alcuni gruppi già in
minoranza nell’Udc.
Ho l’impressione che la stravittoria di Berlusconi, sia stata determinata – oltre che
dai clamorosi errori del governo Prodi-Visco-Padoa Schioppa e dalla forte domanda di federalismo che ha premiato senza
misura la Lega e l’autonomismo meridionale – da una cultura antica, deficitaria,
supponente della sinistra.
I flussi da sinistra verso il centro e la destra, ma anche verso l’astensione, non
sono solo di oggi. Si erano massicciamen-
te rivelati anche nelle amministrative della
primavera 2007: spingendo l’ex maggioranza a correre ai ripari nella presunzione che
bastasse sostituire Prodi con Veltroni per
contenere e superare la crisi strutturale
che caratterizzava l’assemblato Ulivo.
Non si è compreso, neppure adesso, che
quella crisi non è frutto soltanto del malgoverno prodiano, ma soprattutto dell’insufficienza culturale del progetto ulivista:
quello del meticciato trasferito pari pari nel
Pd mutando intensità e tonalità ma non
fondamenta. Nelle stesse autocritiche postelettorali, destinate a non placarsi, residua un dato che s’intende offuscare: il
sempre più marcato egemonismo e identitarismo dei postcomunisti, fermi a ideologismi e mitologie sconfitte dalla storia e,
tuttavia, recuperati come fossero reali e
ancora proponibili per la società italiana
del XXI secolo.
Quella che ha perso, perché rifiutata dalla
grande maggioranza degli italiani, è la cultura di una presunta diversità antropologica
che vorrebbe «migliori», anzi «superiori» i
votanti di sinistra, «sciocchi», anzi «minorati mentali» quanti non votano a sinistra.
Sino a quando, a sinistra, non si abbandonerà la cultura del superego e quella,
artificiosa, dell’apparenza superficiale e cinica del totalitario «modello Roma» (strapazzato nei ballottaggi), la sinistra potrà
anche essere abile nel trasformismo e nel
trovare qualche opportunista sulla propria
strada; ma continuerà a restare minoranza
in Italia per mancanza di autonomia culturale, irrealmente scambiata come un effetto dello strapotere avversario.
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politica
5
IL CENTRO CHE È VENUTO
di Renato Luparini
Quando prendevo 5,5 a scuola non ero
contento. Certo potevo consolarmi
guardando chi stava peggio di me , ma
questi ragionamenti a poco valevano a
casa: la conclusione era che avevo
preso un brutto voto. Gli amici e i cugini più grandi mi venivano in soccorso: “E’ una sufficienza mascherata, per
passare ti basta”. Ma io non mi fidavo.
Di fronte al risultato elettorale dell’ UDC
mi viene spontaneo avere le stesse
sensazioni, visto che le percentuali
sono appunto di 5,5 o 5,6.
Se però vediamo il compito che era di
fronte ad uno schieramento rabberciato all’ultim’ora con un leader transfugo
abbandonato da metà del suo vecchio
partito e raccolto attorno ad un’armata
generosa di idealisti e vecchi corsari ,
si può essere contenti per lo scampato pericolo di una cancellazione, che
non ha risparmiato tradizioni politiche
centenarie.
Il centro c’è. Stavo per aggiungere ,
ancora. Ma qui sta l’errore.
Dopo aver detto e ripetuto che “non
vogliamo rifare la DC” sarebbe stupido
e frustrante mettersi a confronto con
quel passato ormai remoto.
Il 15% preso dal Centro nel 1994 fu un
risultato fallimentare, perché allora
quello schieramento era l’erede diretto del partito appena messo in frettolosa liquidazione.
A distanza di quasi quindici anni di fronte alla definitiva collocazione di tanti
cattolici di destra nello schieramento
berlusconiano e al compimento del sogno d’amore di tanti cristiani di sinistra, che godono di essere partner di
minoranza degli ex comunisti (contenti
loro…), raccogliere due milioni di voti
dichiarati da tutti inutili significa che
l’Italia ha voglia di un partito popolare
di centro.
Certo non tutti se la sono sentita di
darci fiducia, perché volevano essere
sicuri che Prodi se ne andasse, perché non se la sentivano di votare l’ ex
scudiero del Cavaliere, perché non c’era
Mastella, perché mancava Moggi.
Ma due milioni di persone hanno sfidato il rischio di buttare il voto nella
spazzatura pur di non tradire lo Scudo
Crociato.
Per il futuro lancio un avvertimento e
una minaccia: il prossimo che si alza
e propone di rinunciare al nostro simbolo e metterlo in soffitta , dovrà fare i
conti con me : lo porto in Tribunale e
se necessario a mangiare Pizza (e già
che ci siamo anche un cinque e cinque, tanto per restare in tema con le
percentuali).
Lo Scudo Crociato non va lasciato alla
Fondazione Sturzo ; piuttosto bisogno
prendersi oltre al simbolo anche le idee
di Luigi Sturzo e ripartire da quelle.
Del resto sono attualissime, anche
perché siamo tornati indietro di un secolo : come nel 1908 l’Italia è in mano
ai liberali, che alla furbizia giolittiana
hanno sostituito il populismo berlusconiano; i socialisti benchè travestiti non
sfondano perché l’Italia profonda diffida di loro.
Come cento anni fa qualcuno nel mon-
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do cattolico vagheggia una sinistra cristiana e molti invece si affidano a notabili moderati in cambio di qualche concessione settoriale.
Noi però abbiamo un altro sentire e un’
altra ambizione: costruire un partito
popolare, nazionale e di ispirazione
cristiana per rendere l’Italia degna del
suo destino.
Sogni proibiti per chi galleggia tra la
sufficienza e la bocciatura?
Mi ricordo ancora i miei sorrisetti (di
sufficienza appunto) quando leggevo
dei giovani del MSI; dove vanno questi,
mi dicevo, con il loro 5,5 e le loro nostalgie improbabili…
Ora governano l’Italia. A loro è bastato
crederci e aggrapparsi al parrucchino
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6
attualità
Il primo Piano Intercomunale italiano tra amministrazioni di due diverse province
La Pianificazione di Protezione Civile che abbatte i confini
di Davide Livocci
Amministratore Emergency
Global Consulting
Sono ben 11 i comuni appartenenti alle
province di Livorno e Pisa che si sono
associati per la gestione del servizio di
Protezione Civile. Proprio in queste due
province, protagoniste di una storica rivalità campanilistica come Livorno e
Pisa, ha prevalso il senso di collaborazione e solidarietà tra comuni molto diversi, alcuni più piccoli ed altri più grandi, alcuni collinari ed altri costieri, che
hanno condiviso la necessità di darsi
un’organizzazione di protezione civile
completa ed efficace, realizzando un Piano Intercomunale di Protezione Civile che
da poche settimane ha ottenuto l’approvazione da parte della Regione Toscana.
Le Amministrazioni dei Comuni di: Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella, Castellina Marittima,
Santa Luce e Orciano Pisano (per la Provincia di Pisa) e Bibbona, Cecina, Castagneto Carducci e Rosignano Marittimo (per la Provincia di Livorno), si sono
associate istituendo un ufficio comune
per l’esercizio associato delle funzioni
di protezione civile denominato “Centro
Intercomunale di Protezione Civile delle
Colline Marittime e della Bassa Val di
Cecina” individuando il Comune di Riparbella quale capofila.
Il Piano realizzato, ovvero quel documento che analizza i rischi e pianifica gli interventi in caso di calamità, è l’unica
esperienza in Italia di tipo intercomunale e nello stesso tempo interprovinciale,
copre un vasto territorio (oltre 600 kmq)
all’interno del quale sono racchiusi i 7
comuni collinari pisani di piccole dimensioni, poco oltre i 9.000 abitanti totali ed
i 4 comuni costieri livornesi la cui popolazione si aggira sulle 70.000 unità, cifre
la cui somma supera ampiamente quota 100.000 nei periodi di afflusso turistico.
Per la redazione di questo piano intercomunale è stato utilizzato un criterio di
ampia condivisione con le realtà territoriali; il team della Emergency Global
Consulting composto da 6 tecnici e dallo scrivente, in qualità di Coordinatore,
si è costantemente interfacciato con la
struttura intercomunale e con i tecnici
degli 11 comuni coinvolti, programmando riunioni settimanali, con l’obiettivo di
ottenere un documento ben calibrato
sulle reali capacità del territorio. Il lavoro
è stato strutturato in 3 parti principali: Il
documento vero e proprio con i suoi allegati, un database dei contatti e delle risorse ed un progetto dettagliato di cartografia.
Il documento principale racchiude in se
gli aspetti principali della struttura intercomunale: descrizione del territorio ed
analisi dei rischi, organizzazione della
struttura e dei Centri Operativi individuati, procedure d’intervento ed individuazione delle aree d’emergenza idonee all’attesa ed al ricovero sia della popolazione
che dei soccorritori in caso di calamità.
Parallelamente al piano è stato realizzato, a cura della Emergency Global Consulting, un programma intercomunale di
informazione alla popolazione costituito
da un sito web raggiungibile dal portale
del
coordinamento
sindaci
(www.reteur.bassavaldicecina.it) e circa
40.000 brochure informative che nei prossimi giorni saranno consegnate ai nuclei familiari dell’area.
Questo sistema intercomunale, nato
dall’esigenza di estendere la gestione
associata già esistente anche alla protezione civile, dimostra come il sistema
politico sia orientato a guardare oltre i
propri confini territoriali mettendo in risalto le esigenze comuni e valorizzando
la componente cooperativa.
Quest’anno la corsa in rosa farà tappa a San Vincenzo
Riecco il Giro
La presentazione della tappa presso la Provincia di Livorno
Domenica 18 maggio S.Vincenzo sarà sede dell’arrivo della 9° tappa della 91°
edizione del Giro d’Italia. E’ un avvenimento di grande importanza che da
prestigio all’importante centro turistico ed alla intera provincia di Livorno.
Un particolare ringraziamento ci sentiamo di rivolgere al Comune di S.Vincenzo
ed all’Amministrazione Provinciale che con grande impegno ed elogiabile
determinazione hanno saputo assicurare un traguardo di così notevole
prestigio.
E’ stato naturalmente costituito un comitato che sarà presieduto da Fausto
Bonsignori -assessore al turismo e sport della provincia Il prof. Luca Lischi
- capo gabinetto della provincia nella sua qualità di delegato organizzazione
eventi è in grado di assicurare, come ha già dimostrato in altre occasioni
analoghe, efficienza e massima funzionalità alla complessa macchina
organizzativa.
E’ prevista una serie di manifestazioni nei giorni precedenti il grande evento
tendenti a dare rilievo allo sport ciclistico ed alla località turistica di S.Vincenzo.
attualità
77
Il ministro della Pubblica Istruzione sarà ricordato più per le critiche che consensi
L’ultima iniziativa del dottor Fioroni
Mario Lorenzini
Il dottor Fioroni è stato il 36° ministro
della Pubblica Istruzione della nostra
Repubblica.
Sarà ricordato per alcune iniziative che
hanno suscitato più critiche che consensi. L’ultima è quella che investe la
scuola media la quale dovrebbe realizzare (se il nuovo Ministro dell’era Berlusconi-Bossi non interverrà)il 17 giugno la prova unica, su tutto il territorio
nazionale, dell’esame di licenza
media(prove di italiano e di matematica), iniziativa che è arrivata all’improvviso,nel corso del corrente anno
scolastico,e che sta suscitando tanta
perplessità fra gli insegnanti.
Perplessità più che giustificata,perché
dal 1962,anno in cui il Ministro Luigi
Gui firmò la legge istitutiva della scuola media statale,l’esame di licenza è
sempre stato un esame “interno” e non
nazionale(come quello della maturità)
e livellato al grado di rendimento degli
alunni realizzato nell’arco del triennio.
L’art.1 della legge 31.12.1962 afferma
:”l’istruzione obbligatoria successiva a
quella elementare (art.34 della Costituzione) è impartita gratuitamente nella scuola media che ha durata di tre
anni ed è scuola secondaria di primo
grado.La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del
cittadino secondo i principi sanciti dalla
Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini delle scelte dell’attività successive.”
Perché questa “sortita” del dottor Fioroni?
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APERTO ANCHE LA DOMENICA
Giuseppe Fioroni
Forse perché qualche indagine(ce ne
sono tante) ha denunciato che nella
scuola media l’italiano e la matematica sono materie in cui si registrano le
insufficienze?
E allora c’ è da domandarsi se si è
convinti che con la prova nazionale si
avranno indizi per focalizzare le deficienze?
Non ci siamo preoccupati al Ministero
del fatto che la scuola media è presente in tutti i Comuni fino a 3000 abitanti e specialmente nei piccoli comuni la scuola media funziona insieme
alla scuola primaria in condizioni precarie sia per quanto riguarda il personale docente sia per quanto riguarda i
mezzi didattici a disposizione.
Ci auguriamo che il nuovo Ministro intervenga con la sospensiva.Per far acquistare alla scuola media un po’ di
tranquillità di cui ha bisogno in questo
finale di anno scolastico
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8
Livorno
Oliviero Diliberto
non desiste
anzi insiste!
Diliberto - segretario del PDCI - ha risolto, d’amblè, la grave crisi della sinistra fondamentalista clamorosamente
espulsa da entrambi i due rami del Parlamento per non avere raggiunto il quorum del 4%.
Restio, come era sempre stato, alla rinuncia della falce e martello, ha precisato che sarà proprio con il ripristino di
quel glorioso simbolo il trampolino di
lancio per la ressurezione! Se lo dice
lui vuole dire che è vero.
E sempre a proposito
di comunisti
Sergio Carmignoli, storico esponente
comunista rosignanese, è stato per tanti
anni, segretario comunale del PCI di
Rosignano ed esponente di rilievo di
quel partito anche a livello provinciale.
Allo sciogliersi del PCI optò immediatamete per Rifondazione Comunita che
in quel comune raccolse in una campagna elettorale un record nazionale pari
al 17%.
Dopo l’ultimo disastroso risultato elettorale ha dichiarato che intende - giustamente - rimanere “comunista”.
e
r
u
t
la
o
ip g
S
Anche “lo spigolatore” intende rimanere
“democristiano”: ma ormai,entrambi,
siamo entrati nell’Accademia dell’AMARCORD”.
L’addio,
senza rimpianti,
del cattolico adulto
Romano Prodi, dopo il secondo clamoroso fallimento del suo governo,ha deciso di “ritirarsi”. Era l’ora! E’ sicuramente
un addio senza rimpianti a sentire il giudizio della grande maggioranza dei dirigenti del partito democratico: faranno
naturalmene eccezione il manipolo dei
suoi fedelissimi che, da sempre, hanno
creduto sulle virtù taumaturgiche di questo personaggio che in politica ha dimostrato di capirci sempre poco.
Resta un mistero di come sia riuscito a
“cloroformizzare” l’intera sinistra italiana
e non solo per così tanti anni!
Il mito Piccini
in decadenza?
A distanza di neppure due anni dal suo preteso e quasi imposto
insediamento” il mito ROBERTO PICCINI -Presidente dell’ Autorita Portuale
di Livorno sembra in via di “consunzione”. Una serie di rilievi, anche
“pesantini”, vengono rivolti da operatori portuali, da associazioni del settore
e non ultima la Confindustria Livornese che ha trasmesso agli organi di
informazione una dura nota riguardante la gestione degli accosti e delle
manutenzioni in porto.
Si parla, nella nota, della urgente necessità di “riposizionare” criteri e regole
per la gestione degli accosti a seguito anche della iniziativa assunta dalla
soc. Marchi Terminal a legittima tutela delle proprie esigenze gestionali. In
particolare la “nota” raccomanda una integrale applicazione della legge 84
che garantisce un paritetico accesso agli spazi ed alle banchine pubbliche
del porto proprio per evitare o rimuovere distorsioni che si stanno verifcando
con una certa frequenza.
Si fa poi menzione al bilancio 2007 dove colpisce l’importo dell’attivo pari a
circa 12 milioni di euro:un importo assolutamente esorbitante che evidenzia
una grave carenza di investimenti. E’ un rilievo, quest’ultimo, che non è solo
della Confindustria ma anche di forze politiche di maggioranza e di
opposizione, dei sindacati e di altre categorie economiche.
Insomma, abbiamo l’impressione, pronti a ricrederci di fronte a dati
incontestabili che la “grande attesa e le speranze di una nuova stagione per
il Porto di Livorno, suscitate per l’avvento del “rampollo” della famiglia
Piccini, stiano” lestamente” venendo meno!
Certamente si porterà per tutta la vita il
rimorso di avere contribuito con la sua
caparbietà e la sua arroganza a facilitare
il ritorno al potere del Cavaliere. Complimenti!
Senatur stai
un po’ tranquillo
Il senatur alias “Umberto Bossi” ha ricominciato con le sue minacce di ricorso
alle eroiche armate nordiste. Ha confermato di essere pronto a scendere in campo con i fucili nel caso in cui Roma e “i
comunisti” impedissero le riforme.
Noi vogliamo lanciare all’incavolato “Senatur” un messaggio: stattene un po’
tranquillo. Crogiolati al sole del grande
successo ottenuto grazie anche al non
indifferente numero di voti di elettori “incazzati” della sinistra radicale.
E poi, qualche volta, vedi se riesci a sorridere: saresti più simpatico, no più bello
proprio no! Questo non puoi pretendere!
C’avete proprio rotto
Ragazzi non vi sopportiamo più. Tamburini e la signorina Amadio - mitici rappresentanti in Consiglio Comunale (lei anche in quello regionale) - continuano a
“importunare” il quieto vivere di noi livornesi con “i loro angoscianti messaggi”
che, quasi quotidianamente sono riportati dalla stampa cittadina. Ormai hanno
capito tutti che non andate d’accordo. E
va bene, affari vostri, ma almeno abbiate
la cortesia di “non rompere più”.
Perfino lì
Durante le celebrazioni della domenica
delle Palme secondo il rito greco-ortodosso - domenica 20 aprile - svoltesi
nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, è esploso un violento alterco (le agenzie parlano addirittura di un
inizio di zuffa) tra i preti di religione greco-ortodossa e quelli di religione armena per motivi assolutamene futuli legati
alla tempistica delle funzioni religiose.
La cosa non ci sorprende. In un servizio
pubblicato sul nostro periodico in occasione del pellegrinaggio in Terra Santa
avevamo scritto quanto alta fosse la concorrenza tra le due religioni di rito cristiano e quanto carente fosse l’organizzazione nella chiesa costruita sul luogo
dove venne sepolto Gesù Cristo. Accennammo anche quanto secondaria ed
assolutamente ininfluente fosse la presenza della Chiesa di Roma rappresentata da uno sparuto numero di frati francescani.
Nemmeno lì, in quel luogo santo, regna
l’ordine, il rispetto e la serietà.
Livorno
9
IL VOTO A LIVORNO
Il vento della destra
ha risparmiato la città
Franco Spugnesi
Il vento della destra ha risparmiato Livorno, cioè non ha causato danni immediatamente verificabili, spendibili sul
piano della politica locale, almeno per
ora.
Il P.D. conquista l’ambito titolo del capoluogo di provincia con la maggior percentuale di consensi raccogliendo senza eccessiva difficoltà la maggior parte del voto prima riconosciuto all’estrema sinistra.
La federazione livornese di Rifondazione, da sempre contraria alla partecipazione al governo, ha visto addirittura liquefarsi il 16,50% ottenuto alle ultime elezioni.
Molti “compagni” si sono certamente
astenuti ma, il tabellino dei risultati ci
dice che altrettanti hanno ceduto alle
sirene del “voto utile” ed alla favola della rimonta di Veltroni.
Nella sede del P.D.L. ha aperto lo spumante (rigorosamente padano) pensando alla conquista del Governo, di
certo non per il risultato livornese.
L’area di consenso della destra è rimasta praticamente uguale e quel
modesto + 1,5% è più frutto del passaggio di molta dirigenza storica dell’UDC al partito del “predellino”.
Il martellante appello al voto utile per
fermare il ritorno delle sinistre ( ritorno
chiaramente impossibile ma sempre
d’effetto in campagna elettorale), non
sembra che abbia impressionato il ceto
medio Livornese.
Solo Lega e Italia dei valori semplificando al massimo sia il messaggio
elettorale che il linguaggio, (ai limiti del
qualunquismo) sono riusciti ad assicurarsi una presenza non più trascurabile nel panorama cittadino.
Un discorso più articolato per l’Unione
di Centro, che, grazie ai voti del Sud
ha resistito alla manovra a tenaglia dei
due schieramenti maggiori, consentendo la nascita di un seppur minuscolo,
terzo polo.
Senza dubbio a Livorno l’UDC ha potuto limitare i danni, nonostante una
campagna elettorale fiacca e svoglia-
ta, (i manifesti elettorali sono apparsi
sui tabelloni solo il giovedì prima delle
elezioni), perché ha raccolto molti elettori ex Margherita di origine popolare
scontenti della fusione nel Partito democratico, una specie di minoranza silenziosa, che non gradisce che la propria cultura politica, per successive
coniugazioni sia ormai irriconoscibile.
Assolutamente non trascurabile l’ancora piccolo, ma promettente, nucleo
della Rosa per l’Italia di Pezzotta e
Tabacci.
La limitatezza dei consensi non rappresenta necessariamente un’impossibilità di svolgere un’azione politica
qualificata una città dove, tramontata
l’esperienza democristiana, l’opposizione non ha mai avuto capacita di
esprimere un’alternativa alla sinistra
che avesse dignità progettuale.
Queste elezioni hanno rappresentato
un diversivo della campagna elettorale
per le elezioni amministrative 2009 che
era in corso già da prima di Natale.
Il Pd adesso adombra la possibilità di
correre da solo anche per il sindaco,
liberandosi da scomode e problematiche alleanze a sinistra.
Non vorrei però che il + 12% gli avesse
dato alla testa… sono assai probabilmente voti in prestito che, tornando alla
destinazione originaria, potrebbero
dare un ulteriore dispiacere al buon
Cosimi che, sinceramente, già ora ne
ha una nuova tutti i giorni: oggi è la
minaccia delle primarie, quando era
stato garantito che per due turni elettorali non sarebbe stato messo in discussione, ieri l’ex sindaco Lamberti
rivendica i progressi della città avvenuti nei suoi 12 anni, confrontandoli naturalmente con la stasi di questi ultimi
4, e, dimenticando i debiti, suggerisce
che, visto che non l’hanno voluto in Parlamento potrebbe essere disponibile
a…, un altro ancora c’è l’A.s.a. che
faceva i debiti quando era municipalizzata ed invece ora che è passata in
mani genovesi….continua ad affondare nei debiti (non sarà per quel centinaio di inutili assunzioni di rampolli
della nomenclatura livornese?), ultimamente poi …ci si è messo anche il
presidente del Livorno calcio,
insomma…una vitaccia.
E se veramente il P.D. decidesse per
le primarie figuratevi come si deve sentire il presidente della provincia Giorgio Kutufà, lui che nel PD si “sente a
casa sua” avrebbe bisogno di “inventare” qualche torma di parenti, ( cosa non
impossibile ad un vecchio democristiano) per sperare di vincerle, poiché il
partito unico, ancorché vincente, non
assicura più il fruttifero meccanismo
della spartizione delle cariche con gli
alleati! Da questo punto di vista, gli
conveniva continuare a fare il vicino di
casa!
Chi non teme le primarie è il presidente dell’autorità portuale Piccini ma se
ci fossero….il rimpianto per Nereo Marcucci, ormai approdato ai grandi nomi
della portualità internazionale, è ogni
giorno più marcato e la popolarità di
Piccini, tra liti e cause, va ancora più a
fondo dei fondali da scavare.
Con un’altra opposizione non appiattita sul defatigante teatrino dell’ex A.N.
o sulla totale inconsistenza progettuale dell’ex Forza Italia il 2009 potrebbe
essere un anno con qualche novità, cosi
rare nella vita politica di Livorno, ingessata da una tenace mancanza di alternativa, che inevitabilmente congela le
intelligenze migliori e induce al conformismo, ma il miracolo è sempre
possibile…..basta aspettare!
CONFINDUSTRIA
LIVORNO
Sezione
Costruttori Edili
10 Intervista
Lo dichiara Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno
Intervista a cura di
Franco Spugnesi
e Francescalberto De Bari
Quando ci siamo presentati in Vescovado all’appuntamento per l’intervista
al Vescovo Simone, io e Francescalberto (Billy per gli amici che non hanno voglia di perdere la mattinata a chiamarlo) siamo rimasti sorpresi del clima poco chiesastico, anzi un po’ manageriale che vi regnava.
Certamente non urla o confusione, ma
una attività che dava il segno di essere costruttiva, non fine a se stessa, e
che riscontriamo quotidianamente, attraverso la stampa e la televisione locale, nelle uscite di questo vescovo che
spazia, con consumata esperienza, in
tutti i campi della vita cittadina, sia in
quelli più strettamente connessi all’aspetto morale/religioso ma anche nei
campi più propriamente civili come il
problema degli alloggi, della sicurezza
del lavoro, dei risultati elettorali o del
quadro politico.
La necessità di sintesi non rende totalmente giustizia al colloquio avuto
con Monsignor Giusti ma lascia comunque capire l’ampia apertura, l’energia
e la praticità delle iniziative che il Vescovo mette quotidianamente in campo. Tra l’altro ha rivolto parole di stima
e di incoraggiamento per niente formali, al nostro giornale che legge con assiduità.
Come “Centro” e come figli della Chiesa Livornese non possiamo esimerci
dal promettere il nostro sostegno ed
augurargli di portare a termine, naturalmente con l’aiuto di Dio, tutti i suoi
progetti.
- Partiamo da una considerazione generale. Ci sembra di intuire che per Lei
la Città, la diocesi, che poi si riduce a
FOTO ONORATI
‘Mi piacerebbe poter inserire in ogni
unità pastorale un sacerdote giovane,
che potesse richiamare un po’ di ragazzi’
poco più dei due agglomerati urbani di
Livorno e Rosignano, sia un corpo unico dove il vescovo, o più generalmente, la Chiesa locale, ha diritto di intervento su ogni tema legato alla vita degli uomini. È veramente così?
«Il vescovo ha il compito di occuparsi
delle persone, della pienezza della vita
degli uomini, di un’integralità di salvezza, per questo, a diverso titolo e con
diverse modalità, ha anche il dovere di
intervenire su tutto, perché tutto è inerente l’essere umano. Un vescovo deve
dunque intervenire anche sulle questioni economiche, perché interesse di un
Pastore è che non ci sia la povertà,
che tutti possano avere il fabbisogno
necessario per vivere. E per realizzare
questo deve saper muovere anche critiche alle strutture dell’economia e con-
Intervista
tribuire a che sia fatta giustizia per tutti»
- Pochi preti, tante parrocchie… il piano che Lei ha preannunciato e che dovrà, presumo, essere sottoposto ad un
percorso di sperimentazione e verifica,
sembra risolvere il problema. Ha pensato che le unità pastorali, accrescendo ulteriormente il raggio territoriale rispetto alle parrocchie tradizionali, potrebbero spersonalizzare ancora di più
il rapporto del prete con i suoi fedeli,
rapporto che già oggi è un elemento
problematico?
«Le unità pastorali non sono macrostrutture per assegnare più parrocchie
ad un solo prete, ma delle realtà per
mettere in collaborazione gli stessi preti, in modo che essi possano operare
in un territorio più ampio con più mezzi a disposizione.
Ad esempio vorrei realizzare un’unità
tra le comunità di Salviano, La Leccia
e Collinaia: Salviano ha tantissimi ragazzi, ma non ha i locali, La Leccia ha
tante stanze e Collinaia ha un campo
sportivo grandissimo che nessun’altra
parrocchia della zona possiede. Una
struttura integrata tra queste parrocchie
con un parroco e due vice parroci che
si alternano nelle attività e nelle celebrazioni in maniera coordinata mi sembra che potrebbe essere la soluzione
migliore. Ogni comunità avrà comunque un prete di riferimento e per il resto sarà solo un modo diverso di gestire le attività. Mi piacerebbe poi poter inserire in ogni unità pastorale un
sacerdote giovane, che potesse richiamare un po’ di ragazzi nelle nostre comunità»
- Questa Diocesi non si mai distinta, a
parte il culto popolare alla Madonna di
Montenero, per particolare fervore religioso, in alcune parrocchie cittadine la
frequenza alla messa domenicale ci
risulta essere intorno al 5%, esiste a
suo giudizio, per quanto ha potuto vedere, un terreno comunque fertile per
la fede o la secolarizzazione ha fatto
terra bruciata?
«Il terreno di fede c’è, esiste, e la devozione mariana, di retaggio secolare,
lo conferma. C’è invece una certa lontananza dalle comunità parrocchiali.
Certo, il problema della frequenza così
bassa alle celebrazioni domenicali è
vero, ed è anche per questo che sto
cercando di coinvolgere il più possibile i giovani, le nuove generazioni, che
sentono molto il desiderio del sacro.
La parrocchia studentesca, l’idea che
vorrei realizzare, si pone proprio in quest’ottica».
- Livorno, per generale opinione, soffre
da 60 anni di una monocultura politica, appannaggio, sotto le varie denominazione, della sinistra marxista.
Venuta meno l’ideologia le sembra che
permanga, come incrostazione, questo aspetto di conformismo oppure è
la città che non riesce ad esprimere
dignitosamente opzioni alternative?
«Secondo me – come anche le ultime
elezioni hanno dimostrato – la città,
come il resto del paese, sta vivendo
FOTO ONORATI
11
un profondo cambiamento. Stiamo vivendo un periodo di transizione culturale – e non si dica che è tanto tempo
che si parla di “periodo di transizione”
perché i periodi di transizione durano
secoli – stiamo assistendo ad un mutamento dei valori di tutto l’occidente.
Si tratta di un cambiamento complesso e difficile da studiare perché nato
all’interno della cultura attuale e difficile da affrontare. Per questo occorre sostenere i valori più forti come la famiglia e le giovani generazioni, perché gli
individui possano far fronte a questi
mutamenti con maggiore forza interiore, maggiore coscienza ed una fede più
forte».
12 Livorno
Urbanistica
e società dei consumi
Dal 12 aprile al 4 maggio, a Livorno, l’ormai
sconsacrata chiesa del Luogo Pio ha accolto
un’intrigante istallazione di Alessandro Bulgini, artista emergente che rinnegando il dogmatismo pittorico mira al rinnovamento ideologico dei mezzi espressivi.
Su una pedana posta davanti al presbiterio,
come su una sorta di altare, Bulgini, assemblando fra loro dieci ante di armadio, prodotte
serialmente da una delle massime catene multinazionali di arredamento a basso costo, compone una grande parete rossa, lucidissima, che
con geometrica precisione va a disegnare una
ritmica serie di croci.
Non voglio giudicare la portata artistica dell’
opera e neppure il segno che essa saprà lasciare in una città notoriamente più attenta al suo
passato macchiaioIo e post macchiaiolo che
non alla sperimentazione, ma, come architetto, intendo invece porre in relazione il significato metaforico di quel gesto con l’atteggiamento progettuale che diffusamente ispira l’
urbanistica di oggi e sottolineare le implicazioni sociali che ne derivano , prima fra tutte
la capacità di modificare le millenarie abitudini
dell’uomo.
Lo stesso Bulgini chiama in causa l’esperienza mistico-religiosa per spiegare che si tratta
di una metafora: “….La multinazionale dell’arredamento si trasforma in una nuova cattedrale verso cui fare pellegrinaggi atti a ricevere redenzioni fisiche oltre che neospirituali”.
Ma che centra l’urbanistica con tutto questo
?
Con segni fortemente caratterizzanti l’urbanista del passato, aveva sempre inteso la chiesa
come punto nodale del disegno del borgo, del
quartiere e della città.
Entrare in chiesa rappresentava l’opportunità di rapportarsi con gli altri nel segno di
un’identità che per cultura non poteva essere
messa in discussione: così la domenica si andava a messa e all’uscita si salutavano gli amici sul sagrato.
Ormai una materialistica trasformazione dei
valori sta svuotando sempre più le nostre
chiese e dal ventesimo secolo in poi, l’urbanista dedica alla chiesa uno spazio sempre minore e sempre più marginale.
La società del benessere ha creato altri idoli
legati più all’apparire che all’essere; la società
dei consumi ha ideato nuovi bisogni fittizi che
spingono verso una frenetica corsa agli acquisti e poiché pensioni e stipendi sono sempre
più magri, si sono inventate terribili strategie
che promettono rate mensili a costo zero per
“venire in aiuto a chi non può”.
L’urbanistica contemporanea, non solo non è
riuscita ad arginare il fenomeno ma, seguendo
il modello americano, in tanti casi lo asseconda e lo stimola perché il “Dio PIL “ ne trarrà
sicuramente beneficio.
Così sia per mano pubblica che per mano privata e spesso di concerto fra loro, si iniziano
a disegnare progetti urbanistici che dedicano
sempre maggior spazio alle nuove chiese laiche: i centri commerciali, gli ipermercati, i centri benessere, gli stadi , le multisala cinematografiche.
Non solo, ma per completare l’opera si affinano strumenti che aiutino la gente a raggiungere in processione il tempio e a fermarcisi il
maggior tempo possibile.
Gli architetti studiano allora nuove arterie
viarie, appositi svincoli stradali e rotatorie
che guidano “l’uomo consumatore” verso una
smisurata e desolante distesa di parcheggi.
Ma che fine hanno fatto le aree di verde attrezzato ? La loro frequentazione finirebbe
per ridurre il tempo da dedicare agli acquisti ,
quindi sarebbe meglio non farle, ma poiché
per legge vanno comunque fatte, allora si cerca di collocarle nelle fasce di rispetto stradali
o in zone residuali che possano risultare anch’esse idonee a trasformarsi , all’occorrenza
in parcheggi supplementari.
L’urbanista livornese
PICCOLA E MEDIA IMPRESA
L’appello
di Daniele Giusti
“Mettere la piccola e media impresa al centro della
nuova politica industriale”. Questo
l’appello della
piccola e media
impresa all’indomani del voto e
alla vigilia della formazione del nuovo governo, per voce di Daniele Giusti (nella foto), presidente provinciale della CNA di Livorno. “In tempi
difficili come quelli che sta attraversando la congiuntura economica internazionale, le imprese rischiano
infatti di perdere ancora produttività
e quindi competitività. La pmi italiana va dunque sostenuta e non lasciata sola ad attraversare il guado
della probabile stagnazione dell’economia”.
Secondo Giusti “le imprese più piccole possono giocare un ruolo rilevante nei processi di riposizionamento competitivo del nostro paese. Da noi mancano le grandi imprese, l’anello più forte della catena, ma abbiamo tantissime microimprese. Siamo fatti così e questo è un dato di fatto, non una sorta
di problema da considerare marginalmente. La nostra politica industriale, quindi, deve essere centrata
proprio sulla piccola e media imprese e non dispensare solo quote residuali di incentivi. Per competere
sui mercati internazionali, insomma, dobbiamo cambiare completamente rotta”.
“Le piccole imprese, dunque, sono
chiamate ad aggregarsi, innovare,
capitalizzarsi, utilizzare gli strumenti finanziari. Una parte fondamentale gioco competitivo, però, resta in
mano allo stato e alla politica che
fino a oggi sembrano aver remato
contro. Non possiamo più rimandare la sfida dell’ammodernamento
del paese: un sistema infrastrutturale efficiente ed europeo - conclude il presidente della CNA di Livorno Daniele Giusti - una macchina
burocratica congegnata per e non
contro chi intraprende, una competizione dentro la legalità e forti investimenti in ricerca è ciò che chiediamo e ci aspettiamo sia realizzato dal prossimo governo”.
Rosignano
La gogna mediatica sul Comune di Rosignano
Una vicenda poco esaltante
Non è certamente “un bel momento” quello che sta attraversando il comune di Rosignano. Noi ci siamo ripromessi di “non
entrare nel merito” e di attendere le conclusione della vicenda che vede coinvolto direttamente il Sindaco Alessandro
Nenci: l’augurio che abbiamo già espresso è quello che si giunga rapidamente ad
una conclusione e quella che auspichiamo sinceramente è il proscioglimento dello stesso sindaco e degli altri coinvolti
nel procedimento giudiziario.
Resta però “il disturbo” che la vicenda
sta procurando al prestigio del nostro
Comune, l’unico in tutta la provincia all’ordine del giorno delle cronache scandalistiche ed oggetto di commenti disdicevoli conseguenti alla pubblicazione
sulla stampa locale delle “intercettazioni”:
una gogna mediatica largarmente discutibile conseguenza delle strane libertà oggi
consentite e permesse nel nostro paese
che si sta trastullando, purtroppo, anche
dietro le sciocchezze di Beppe Grillo - il
grintoso fustigatore del malcostume italiano - che può tranquillamente esternare
dietro la “corrazza di garanzia” dei suoi
oltre 4 milioni di euro (diconsi quattro milioni) denunciati nel 2005!
Intanto dobbiamo denunciare la medio-
Venerdì 30 maggio, ore 21,15
Sala don Giovanni Nardini
ROSIGNANO MARITTIMO
Presentazione del libro
del compianto
on. Pier Antonio Graziani
“Partiti decaffeinati
repubblica depressa
Le parabole della DC
degasperiana
e del PCI togliattiano”
Nuove Edizioni Ebe.
Presiede
dott. Enrico Dello Sbarba
direttore de IL CENTRO.
Conduce il dibattito
l’on. Egidio Pedrini
Relazioni:
Mario Volpato
già dirigente del PCI
Angelo Mancusi
già segretario provinciale D.C.
crità di un dibattito su di un argomento
così delicato e sul quale si stanno registrando o silenzi o prese di distanze e solidarietà prive però del necessario approfondimento delle cause che possono avere concorso a provocare questa poco edificante situazione.
Ci preoccupa sempre di più la vacuità e
l’inconsistenza di una grassa e grossa
maggioranza, solamente “grassa e grossa” ma visibilmente non in grado di “cavare un ragno dal buco” nell’attesa “messianica” che qualcuno vi provveda.
Ed intanto la stasi nel comparto edile proprio a causa del colpevole ritardo con cui
si è affrontato l’iter del regolamento urbanistico che coinvolge sia la giunta Nenci
che quelle precedenti presiedute dal predecessore Simoncini può essere foriera di
gravi conseguenze sul futuro dell’economia e dello sviluppo del territorio.
Si continuano a vagheggiare “date e
scadenze sicure” ed intanto trascorrano
tempi biblici per l’esame dei ricorsi presentati in opposizione alle scelte urbanistiche,
si continua a navigare in mare aperto senza bussola, si osserva una preoccupante
carenza di classe dirigente in possesso di
“adeguati attributi” che dimostra chiaramente di non sapere che “pesci prendere”.
Ah, come continuiamo a rimpiangere quella cresciuta nelle cruente ma democratiche battaglie della 1ª Repubblica: quella
disponeva veramente degli “attributi” ma
aveva anche passione politica, senso civico e coraggio nelle decisioni.
Enrico Dello Sbarba
Si è spenta
Asmara Ciacci
Si è spenta nei giorni scorsi all’età di 80
anni Asmara Ciacci, consorte del nostro
carissimo amico Roberto Del Gaudio,
uno dei fondatori della Democrazia Cristina rosignanese, più volte consigliere
comunale e capogruppo della D.C del
Comune di Rosignano nonchè esponente sindacale della CISL.
Roberto Del Gaudio, una volta andato in
pensione, è ritornato nella sua Roma ma
ha manenuto costanti rapporti con Rosignano e con gli antichi amici.
La redazione de IL CENTRO si associa al
grande dolore per la perdita di Asmara
che ricordiamo essere stata, anch’essa, fedele interprete e sostenitrice di
quei valori per la cui conquista e consolidamento tante battaglie abbiamo vittoriosamente combattuto.
13
La Rotta del Vino,
successo annunciato
La Rotta del Vino 2008 comunica il programma di eventi all’insegna del mare e dell’enogastronomia, che, per il quinto anno, animeranno
il Porto del Gusto e daranno l’occasione di esplorare un territorio ricco di storia e cultura.
L’Associazione Grandi Cru della Costa Toscana
entra a far parte del comitato organizzatore
della manifestazione.
Le nuove Visite Guidate alle Cantine saranno
un’occasione per esplorare l’entroterra della
Costa Toscana e gustare i migliori vini delle
coste di Toscana.
Si inizia SABATO 17 MAGGIO: CASTELLO
DEL TERRICCIO a Castellina Marittima
Secondo Appuntamento
SABATO 7 GIUGNO: TENUTA DI GHIZZANO a Ghizzano di Peccioli
Dopo il tour in cantina, sabato 17 Maggio, dalle
ore 20.30, vi aspettiamo al Golden, il ristorante del Porto del Gusto, dove lo chef, Roberto
De Franco, proporrà la sua cucina dedicata ai
vini del Castello del Terriccio.
Ci incontreremo di nuovo, sabato 7 Giugno,
sempre al ristorante Golden, le specialità, questa volta, saranno dedicate ai vini della Tenuta
di Ghizzano.
LA ROTTA ALEATICA
Nel week end dal 4 al 6 Luglio, è in programma
la prima edizione de La Rotta Aleatica, la crociera che toccherà i luoghi di produzione del
caratteristico vino Aleatico.
Il 4 Luglio si trasmigrerà con le barche dalla
Toscana alla Corsica per degustare l’Aleatico
locale. Il 5 Luglio si navigherà da Cap Corse
all’Elba, qui ci aspetta l’Aleatico doc.
Domenica 6 Luglio, infine, il rientro a Cala de’
Medici per le premiazioni. La serata sarà occasione anche per l’estrazione degli abbinamenti tra
cantina e ristorante per la Rotta del Vino 2008.
Il calendario di eventi culminerà, come ogni
anno, a settembre con La Rotta del Vino, la
regata più gourmet della Costa degli Etruschi.
Per INFO: tel. 0586 795 211
www.larottadelvino.it; [email protected].
Una intelligente iniziativa
Cala de’ Medici Servizi insieme al Comune di
Rosignano, alla Banca della Costa Etrsuca e all’Agenzia Sfera, hanno organizzato un convegno
che si è occupato della crescita territoriale integrata, avente come titolo “A vele spiegato verso
lo sviluppo del territorio”. Complimenti.
14
Rosignano
La società del «presidentissimo» Silvestro Polzella ha mantenuto le aspettative
Il Rosignano in Eccellenza
A conclusione di un campionato condotto dall’inizio alla fine da autentico protagonista il Rosignano ha ottenuto con due
giornate di anticipo la promozione in
Eccellenza. Si chiude così, in maniera
esaltante,una delle pagine sicuramente più grigie nella storia calcistica del
glorioso Rosignano.
E’ questo il primo dei traguardi che la
presidenza di Silvestro Polzella aveva
messo in preventivo al momento in cui
assunse la presidenza della società rosignanese.
Il Presidente lo dichiarò al momento del
suo esordio che “bisognava cambiare
registro e mentalità”. Detto e fatto: ha
cambiato completamente la squadra
acquistando giocatori di provata capacità (basta citare il portiere Polzella ed il
bomber D’Ambrosio), ha dato una svolta significativa alla strattura societaria,
ha rinnovato il management, ha creato
una mentalità vincente e criteri gestionali legati alle esigenze di una società
moderna.
Questo primo importante traguardo è
dedicato, ci ha dichiarato il Presidente, a
tutti coloro che hanno fattivamente e concretamente contribuito a riportare il Rosignano in una categoria, appunto quella
dell’Eccellenza, più consona alle luminose e gloriose tradizioni di un grande passato. A questo proposito il clima che si
respira intorno alla squadra è quella della grande stagione che vide Giorgio Becuzzi alla presidenza del G.S Solvay.
Sono state la serietà nella gestione, la
lealtà sportiva nei giocatori ed il civile e
Il «Presidentissimo» Silvestro Polzella che al primo anno di dirigenza ha portato il Solvay in
Eccellenza. Sotto: L’entusiamo della squadra dopo la gara col Venturina che ha dato la certezza
matematica della promozione.
◆ Bar “5 Vetrine” ◆ Pizzeria - Friggitoria ◆ Articoli da Regalo ◆ Estetica
Parrucchiera ◆ Fisioterapia ◆ Agenzia Pubblicitaria
corretto comportamento degli sportivi i
presupposti essenziali di questo primo
ambizioso traguardo. Subito dopo la fine
del campionato attraverso la compartecipazione ed il contributo essenziale dei
dirigenti anziani e giovani, dei tecnici
saranno gettate le basi per il potenziamento della squadra che naturalmente
dovrà ben figurare in Eccellenza perchè i
traguardi, ci ha confermato il Presidente
non possono certamente fermarsi qui.
Intanto ha avuto inizio la campagna soci,
successivamente verrà convocata l’assemblea per il rinnovo del Consiglio Direttivo che non potrà, questa valutazione
è nostra, che riconfermare al vertice il
Presidente vincente.
Al termine di queste note non possiamo
dimenticare il ruolo importante ed insostituibile di Luciano Fiaschi - il grande comunicatore, l’indomito dirigente che, dopo un
breve periodo di assenza, è tornato a seguire, con grande passione,le sorti della
gloriosa società calcistica di Rosignano.
Santa Luce
15
7
Con Voip, Asp e banda larga il Comune di Santa Luce è tra i primi ad essersi dotato di un sistema così avanzato
Informatica: una rivoluzione
La rivoluzione ha tre nomi diversi, a
Santa Luce: Voip, Asp e banda larga.
Una rivoluzione digitale che semplifica
la vita dei cittadini e migliora il lavoro
nell’Amministrazione, diminuendo la
mole di documenti cartacei negli uffici
comunali.
“Il nostro Comune è uno dei primi a
essersi dotato di un sistema informatico così avanzato: fin dall’anno scorso abbiamo iniziato a prepararci per
partire con la nuova linea Voip. Finalmente, da questa settimana, il servizio è disponibile”, spiega il sindaco di
Santa Luce Federico Pennesi.
Il Voip (tecnologia Voice over IP) è un
servizio che permette di telefonare tramite internet invece che con la normale linea telefonica, utilizzando un protocollo informatico: il risparmio previsto sulla bolletta del Comune è notevole, l’80% in meno rispetto al passato.
“Il Comune di Santa Luce ha adottato
la linea Voip per abbassare i costi della telefonia, ma vogliamo puntare all’informatizzazione degli uffici”, prosegue Pennesi. Anche per questo motivo il Comune lavora da quasi un anno
e mezzo al potenziamento della banda larga: l’implemento delle reti internet, con una banda larga fornita da più
operatori e collegamento tramite wireless, satellite bidirezionale e linea telefonica, ha permesso una navigazione in internet più veloce, stabile ed efficace.
Il prossimo passo sarà il passaggio al-
l’ASP (application service providing), un
protocollo di gestione che comunica i
dati del Comune a un server superblindato, protetto da intrusioni e interferenze ambientali. Il sistema permette di
ampliare l’offerta dei servizi al cittadino: in questo modo, infatti, i dati comunali archiviati sono accessibili attraverso un codice e una password da
qualsiasi pc, anche non collegato alla
rete informatica comunale.
In un prossimo futuro, i dati saranno
così raggiungibili non solo dagli uffici e
dai dipendenti comunali, ma anche dai
cittadini, che avranno la possibilità di
accedere alla propria posizione tributaria direttamente dal pc di casa, senza per forza recarsi in Comune e indipendentemente dall’attività dello sportello tributi.
BANDO: Le domande per entrare nella graduatoria e usufruire
del contributo andranno presentate entro il 20 maggio
Contributi per chi affitta casa
Anche quest’anno il Comune di Santa
Luce assegnerà dei contributi per i cittadini con reddito basso che devono affittare casa.
Le domande per entrare nella graduatoria e usufruire del contributo andranno
presentate entro il 20 maggio. Possono
partecipare tutti i cittadini italiani e non,
con carta di soggiorno o con permesso di
soggiorno di durata minima di un anno,
che abbiano residenza anagrafica a Santa Luce, nell’immobile per cui viene richiesto il contributo.
Il reddito familiare complessivo dichiarato nell’ultima dichiarazione dei redditi non dovrà essere superiore ai 26 mila
euro annui e i partecipanti non dovranno
essere proprietari di altri alloggi.
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Per maggiori informazioni è possibile
consultare il testo completo del bando,
nella sezione “concorsi e bandi” del sito
internet del Comune:
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cultura
17
I Granai di Villa Mimbelli ospitano l’importante mostra fino al 6 luglio
Omaggio a Giovanni Fattori
di Marisa Speranza
“Gli anniversari, visto che sono cogenti,
servono a contrastare la pigrizia amministrativa”. La battuta scherzosa dell’assessore alle culture Massimo Guantini ha introdotto la presentazione della mostra
“Giovanni Fattori, tra epopea e vero” allestita presso i Granai di Villa Mimbelli e la
stessa Villa-Museo (dal 22 aprile al 6 luglio 2008). E sicuramente il centenario della
morte del grande artista livornese (18251908) non poteva che attivare sinergie per
rendergli omaggio nel modo più degno.
Per Fattori si sono fatte le cose in grande
: ben 290 opere e altrettanti documenti
(foto d’epoca, taccuini di schizzi, un medagliere, oggetti che ispirarono alcuni dei
suoi quadri più famosi, il torchio con cui
iniziò a stampare, la cassetta dei colori, la
poltrona su cui fu ritratta la moglie ... .).
Una mostra suddivisa in venti sezioni, che
è anche un esempio di buona politica, visto che serve a correggere in positivo “il
rapporto stentato che Livorno ha con il
proprio territorio”, assurto a protagonista nei dipinti fattoriani che spaziano fino
alla Maremma. Coinvolta, anche nelle iniziative collaterali, nell’omaggio a Fattori
che ne fu cantore.
Realizzata in coproduzione tra il Comune
di Livorno e la Fondazione Cassa di Risparmi, l’esposizione mostra a quali risultati può condurre uno sforzo comune.
Essa, ha osservato Luciano Barsotti, “è
caratterizzata da un forte segno identitario” e “ha un cuore forte livornese”. Come
quello del pittore che ora riposa nel Famedio di Montenero.
Il curatore Andrea Baboni si è soffermato
sul “massimo interprete del realismo italiano”, riconosciuto dalla critica come il
caposcuola dei “Macchiaioli”, per raccontare la complessità tematica da lui speri-
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Visitatori alla mostra di Giovanni Fattori (foto R. Onorati)
mentata : dagli inizi accademici ai primi
studi militari; dalle più vaste tele di battaglie alle liriche tavolette degli anni 1865875; dai mirabili ritratti ai grandi quadri di
butteri, sino a toccare tutti gli aspetti del
vero, dal paesaggio alla figura.
Di questi dà ampia testimonianza anche il
bel catalogo (Silvana Editoriale) curato da
Andrea Baboni e corredato di note biografiche che sintetizzano uno straordinario percorso creativo. Reso finalmente visibile grazie a questa grandiosa antologica che, di sezione in sezione, invita continuamente alla sosta : per ammirare e commentare (ogni dipinto è corredato da una
scheda tecnica e da un commento critico). La lunga e intensa parabola del pittore livornese non cessa di stupire il visitatore : la poesia dei campi e dei muri bian-
chi, i riflessi d’acqua (Arno, Antignano) e
i vialetti nascosti, le vedette e gli accampamenti, il bove che tira l’aratro e il mandriano a cavallo .... .
Un mondo scomparso di cui si fa accorata
memoria. E per indagarla al meglio, ecco
una serie di conferenze con storici dell’arte e docenti universitari (dal 9 maggio al
10 giugno presso la Sala degli Specchi di
Villa Mimbelli). Una di queste si terrà presso il teatro Roma di Castagneto Carducci :
relatore, lo stesso Andrea Baboni (17 maggio). Il mondo fattoriano sarà studiato non
solo dal punto di vista artistico, ma anche
sociologico, antropologico e zootecnico.
Un fervore di iniziative per rendere omaggio a un grande “la cui complessità non
ha ancora trovato una piena definizione
critica”.
Amico Museo fino al 18 maggio
Dal 3 al 18 maggio, in modo straordinario, i Musei e i Parchi del nostro territorio si propongono
come soggetti di riferimento per quanti vorranno conoscere ed indagare le vestigia del passato,
luoghi di cose, spazi di vite e di passioni in grado di parlarci della nostra storia, di quella a noi più
vicina e di quella più remota. Si tratta dell’ annuale iniziativa di Amico museo, l’appuntamento con
l’arte e la cultura ormai consolidato nel panorama delle proposte culturali nella nostra regione.
Protagonisti restano, naturalmente, i musei e i Parchi che in questi anni hanno aderito all’iniziativa
qualificando sempre di più la manifestazione con un cartellone sempre più vasto e variegato,
aprendo i propri tesori a grandi e piccini, in vista di una valorizzazione ampia e consapevole delle
ricchezze del territorio e all’insegna di una vera e propria “festa della cultura”. Laboratori
didattici, visite guidate a mostre, botteghe e siti, sperimentazioni a tema, queste e non solo
saranno le iniziative che allieteranno le giornate di chi vorrà approfittare di questi momenti di
svago e di cultura.
I dettagli del programma sono disponibili sul sito della Provincia (www.provincia.livorno.it
link:cultura).
18 cultura
Circoscrizione 3: In mostra acquarelli, matite e chine
La pittrice Cosaga espone con i corsisti
La pittrice Cosaga (Agatina Cosentino Nicolosi) ed i corsisti del Laboratorio di Grafica e
Disegno dell’Università della Terza Età espongono le loro opere nella tradizionale esposizione annuale, a conclusione dell’Anno Accademico negli accoglienti locali della Circoscrizione 3 del Comune di Livorno.
Nel corso degli anni, sotto la guida attenta e
rigorosa della loro insegnante, gli allievi hanno avuto modo di esprimere la propria sensibile creatività cimentandosi nella realizzazione di percorsi non solo artistici ma anche
storico-sociali ispirandosi a temi di grande valenza culturale e umana.
Ricordiamo, infatti, le precedenti edizioni:
Anno Accademico 1999/2000:
Livorno ieri e oggi
Anno Accademico 2000/2001:
Bambini e ragazzi del mondo
Anno Accademico 2001/2002:
Solitudine, emarginazione, solidarietà
Anno Accademico 2002/2003:
Natura e ambiente
Anno Accademico 2003/2004:
Pianeta Mamme
Anno Accademico 2004/2005:
Arti, strumenti, antichi mestieri
Anno Accademico 2005/2006:
Bell’Italia
Anno Accademico 2006/2007:
Lo sport fra agonismo e spettacolo
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Nell’anno accademico che si avvia alla conclusione, il Laboratorio di Grafica e Disegno si
è arricchito di numerose presenze che con
grande soddisfazione della pittrice Cosaga si
sono inserite e affiancate disinvoltamente ai
“veterani”. Invece di ispirarsi a un tema, l’edizione di quest’anno ha voluto valorizzare le
tecniche e, quindi, sono in mostra acquarelli,
matite, chine.
Non è stato facile, in alcuni casi rendere la
plasticità di soggetti complessi, ma i bravissimi corsisti hanno acquisito una tale padronan-
za da suscitare ammirazione in chi osserva
questi lavori definendoli autentiche opere d’arte.
È veramente una gioia per gli occhi visitare
questa esposizione, lo ricordiamo, alla Circoscrizione 3 via Corsica 27 dal 17 al 25 Maggio
2008
Inaugurazione:
Sabato 17 Maggio alle ore 17,30
Orario Mostra: dal Lunedì al Sabato ore
9.30 – 12,30 / 16.00 – 19.00 Domenica ore
16.00 - 19.00
CONVEGNO “LA CUCINA DI BORDO”
di Cristina Battaglini
E’ giunto alla Settima edizione il convegno organizzato, in occasione del XXV Trofeo Accademia Navale, dall’Accademia Italiana della
Cucina in collaborazione con l’Accademia Navale. Tema trattato: “La cucina di bordo: dai
grandi velieri alle barche attuali”.
Numerosi i relatori, i cui interventi sono stati
moderati da Franco Cocco, coordinatore di area
toscana ovest dell’Accademia Italiana della
Cucina. Sono intervenuti inoltre il presidente
nazionale dell’Accademia Italiana della Cucina
Giovanni Ballarini, recentemente succeduto a
Giuseppe Dell’Osso, e Giovanni Martino, presidente della delegazione di Livorno.
Marco Gemignani, docente di storia navale all’Accademia Navale di Livorno, ha illustrato
“L’alimentazione a bordo dei velieri antichi e il
modello della marina italiana nei secoli XIX e
XX”; Vincenzo Sebastio ha parlato di “Igiene
dell’alimentazione dai grandi velieri alle vele
d’altura”; Gianmatteo Breda, docente del dipartimento corpo di commissariato-direzione
studi Accademia Navale, ha illustrato le tecniche di approvvigionamento, conservazione e
impiego degli alimenti a bordo.
Il capitano di fregata David Volpe, presidente
del comitato organizzatore del T.A.N., ha raccontato la propria esperienza a bordo del “Corsaro II” in occasione dei festeggiamenti per il
bicentenario della Statua della Libertà, nel 1986.
Alfredo Pelle, giornalista, scrittore e gastronomo, ha illustrato “La cucina degli allegri diportisti”.
In concomitanza con il Trofeo Accademia Navale, è stato distribuito con “Il Tirreno” il volume “La cucina di bordo. Storia, attualità,
curiosità e ricette”, che contiene gli importanti
argomenti trattati dai convegnisti.
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Cultura & Spettacoli
19
Impegno teatrale per il nostro apprezzato collaboratore
Italo Schirinzi commediografo
Apprezzato collaboratore del nostro periodico che arrichisce con quelle che noi indichiamo
come “il racconto di Schirinzi”, è autore di
opere che tratteggiano con grande vivacità e
realismo costumi, tradizioni ed avvenimenti
con particolare riferimento alla sua Sicilia dove
è nato ed ha trascorso gan parte della sua giovinezza prima di approdare a Cecina ed Piombino dove ha trascorso gli anni più intensi della sua intensa attività di dirigente di strutture
pubbliche e di consigliere comunale per la
D.C. prima e per il PPI, fino a quando lo hanno fatto sopravvivere.
Poi è andato in pensione ed ha chiuso con la
politica attiva anche perchè molti di quei valori per i quali insieme avevamo combattuto
sono andati distrutti per l’insipienza di molti
comuni amici di cordata.
Ma ritorniamo alla sua produzione letteraria
perchè Italo non manca mai di sorprendere.
Ora è la volta dell’impegno teatrale con
due commedie intitolate “Il Certificato” e
“Anche la verità può
avere i baffi” nelle
quali rende omaggio a
Luigi Pirandello ed
Edoardo De Filippo,
i grandi maestri del
teatro del novecento italiano.
Le due commedie, scritte nel 2007, sono state
pubblicate in un libretto per i tipi dell’editrice
“La Bancarella” di Piombino ed è arricchito da
una interessante prefazione di Carlo Rotelli affermato operatore e critico teatrale.
L’interessante iniziativa dedicata a Pier Paolo Pasolini
Comizi di Maggio
Nel corso di una conferenza stampa è stato presentato l’edizione del festival 2008 “Comizi di
Maggio” dedicato a Pier Paolo Pasolini che caratterizzeranno tutto ilmese di maggio nel segno del
grande regista ed uomo di cultura. Ad illustrare il programma, il Presidente della Fondazione
Goldoni Marco Bertini e gli assessori del Comune di Livorno - alle culture Massimo Guantini e al
sociale Alfio Baldi.
E’ toccato naturalmente a loro la presentazione di questo ampio ed impegnativo programma nel
riconoscimento del grande regista. Il programma,molto articolato,si svilupperà nell’arco di tutto il
mese di maggio ed è stato inaugurato domenica 4 maggio nel cortile del teatro Goldoni.
Diciamo subito che ci troviamo di fronte ad un programma avente un largo respiro culturale ma
anche di rilevante pregnanza sociale in quanto prevede anche il coinvolgimento del “Teatro in
carcere” e quello della compagnia ANFFFAS di Livorno che ha preparato lo spettacolo “Ma ti ‘eti”
interpretato da una compagnia di 50 attori la cui metà con handicap psichici. Questi progetti, così
innovativi e coraggiosi, rientrano nel contesto del cosiddetto “paradosso” di Pasolini che allargava la visione dei problemi anche alle cosiddette “diversità”.
Ci troviamo, per concludere, di fronte ad un progetto di alto livello culturale che colloca Livorno
nei punti più alti della ricerca teatrale.
A fianco il programma dell’intera manifestazione.
Il Sindaco Alessandro Nenci ha
scoperto la gigantografia collocata
in Piazza San Nicola che riprende un
gruppo di soldati
americani, al momento della refezione, nella chiesa
parrocchiale bombardata.
Foto Pierluigi
Appuntamenti
di Maggio
SABATO 10 MAGGIO, ore 21.30
ITC “Vespucci “
L’Isola…. che non c’è!
di Susanna Cappellini
LUNEDÌ 12 MAGGIO, ore 21.30
Laboratorio teatrale “Essere o non essere attori”della Fondazione Goldoni
Sai tenere un segreto?
di Winsome Pinnock
MARTEDÌ 13 MAGGIO, ore 21.30
Scuola Media Bartolena classe II° I
Effetto manicomio - Autori vari
MERCOLEDÌ 14 MAGGIO, ore 21.30
ISIS Niccolini Palli
Dare la parola
Rielaborazione di testi di Don Milani
GIOVEDÌ 15 MAGGIO, ore 21.30
Liceo Scientifico “F.Enriques”
Falsi sorrisi per problemi veri
Libero adattamento di G. Sacripanti da “ Il
bagno di Majakovskij”
VENERDÌ 16 MAGGIO, ore 21.30
Scuola di Oxford
Alice’s Adventures in wonderland
di Lewis Carroll
Coro giovanile Fondazione Goldoni “The
right purpose” presenta Let’s go musical! - Autori vari
DOMENICA 18 MAGGIO, ore 21.30
Laboratorio teatrale Adulti Fondazione
Goldoni
Scene da La tempesta
di William Shakespeare
LUNEDÌ 19 MAGGIO, ore 21.30
ITGeometri “Buontalenti”
Romeo e Giulietta
Libero adattamento da W. Shakespeare
MARTEDÌ 20 MAGGIO, ore 21.30
I.P.S.I.A. Orlando
Carosello
Autori vari
MERCOLEDÌ 21 MAGGIO, ore 21.30
ISIS Niccolini Palli
Parole dall’Africa
di L. Petreccia, T. Sangoulene, D. Salvini
La Perdita
Collage di testi e canzoni varie
VENERDÌ 23 MAGGIO, ore 21.30
ITIS Galilei
Non ne ho la più pallida idea
di Emanuele Gamba
DOMENICA 25 MAGGIO, ore 21.30
Liceo Scientifico “F. Cecioni”
Ghostbuster
di P. Bargagna, G. Bastianon
LUNEDÌ 26 MAGGIO, ore 21.30
Istituto Nautico “A. Cappellini”
Roba da matti!
Autori vari
ITG Buontalenti (classi IV e V)
“Se non partissi anch’io…”
Atto unico liberamente ispirato ai fatti di
Curtatone e Montanara
Ineos Polyolefins
Stabilimento di Rosignano
Lo stabilimento di Rosignano nasce nel 1912
come complesso produttivo chimico.
Le tappe significative per l’attività di produzione di materie plastiche e le vicende ad
essa collegate sono:
1959 ◆ Costruzione del primo impianto per
la produzione del polietilene con metodo Philips.
1964 ◆ Inizia la produzione del polietilene
attraverso il processo Solvay
1979 ◆ Inaugurazione del pontile Solvada
e dell’impianto di stoccaggio di etilene
1997 ◆ Nasce “SPE ITALIA Spa”, entità legale di proprietà Solvay che si occupa di produzione e
vendita di polietilene e polipropilene.
2001 ◆ SPE ITALIA Spa diviene Joint Venture di Solvay e BP.
2005 ◆ BP acquisisce interamente SPE ITALIA Spa cambiandone il nome in “O&D ITALIA MANUFACTURING SPA”.
2005 ◆ In Aprile BP costituisce l’entità legale “INNOVENE MANUFACTURING ITALIA SpA”.
2005 ◆ In Dicembre BP vende Innovene al gruppo inglese INEOS.
Lo stabilimento Ineos di Rosignano ha un impianto di produzione e un impianto pilota (ricerca) di
polietilene e polipropilene.
INEOS Rosignano produce polietilene alta densità (HDPE) con una capacità produttiva di circa 200
tonnellate all’anno con 4 linee produttive che
producono specialità.
L’impianto pilota ha 4 linee e può produrre differenti prodotti sperimentali (polietilene e polipropilene) in differenti condizioni operative.
Il sito di Rosignano lavora per mantenere standard alti di sicurezza, salute ed ambiente.
Nel Dicembre 2004 ha ottenuto un milione di
ore di lavoro con zero giorni senza infortuni.
Ha le certificazioni ISO9000 e ISO 14000.
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Mese di Maggio 2008