DALLA COLONIA BDT DEI BAMBINI, UN GIORNALISTA IN ERBA Paolo, l’anno scorso era stato in Colonia con la BDT ed aveva nove anni. Ora ne ha dieci e a giugno 2004 ha l’esame di quinta. Come tesina ha portato…le Banche del Tempo! Così Paolo ha intervistato, da giovanissimo praticante, il nostro Luigi Tomasso. Di certo, da grande, sarà un ottimo giornalista e ci aiuterà. foto: i bambini della Colonia BDT preparano il giornalino della vacanza) LA BANCA DEL TEMPO (Intervista) Anche ai giorni nostri si può usare una certa forma di baratto, Ci sono persone, qui a Milano ma anche in altri Paesi europei, che riescono ad avere dei servizi senza usare i soldi. Io lo so perché, quando ero in terza elementare, durante le ore di alternativa ho conosciuto una strana organizzazione: la banca del tempo. Mia mamma riceve molte e-mail dalla banca del tempo dove domandano ai soci chi è libero per fare una certa cosa (Chi può aggiustare la bicicletta a Giovanna? C’è qualcuno che accompagna al cinema Lucia? ). Le ho chiesto come avere maggiori informazioni e lei mi ha presentato Luigi, un esperto delle banche del tempo. Gli ho fatto alcune domande. Cos’è la banca del tempo? E’ un luogo (anche virtuale, vedi che usiamo la posta elettronica senza incontrarci di persona?) dove le persone possono scambiare servizi all’interno di un sistema che, con delle regole precise, contabilizza questi servizi con l’unità di misura dell’ora di tempo. Cosa vuol dire contabilizza? Significa che tratto le ore di tempo come fossero soldi. Faccio un esempio: Paolo è stato aiutato da Karim ad aggiustare la bicicletta perché lui è un esperto, Paolo paga Karim consegnandogli un assegno (della Banca del Tempo) che ha un certo valore (supponiamo che sia di un’ora). Questo assegno viene registrato e da questa registrazione risulterà che Paolo è debitore verso la banca di un’ora e Karim è creditore di un’ora: ovvero Paolo dovrà dedicare un’ora del suo tempo (quando potrà) per offrire il suo aiuto (supponiamo per insegnare ad usare il computer) e Karim potrà ricevere quando serve un’ora di lezione di matematica da Rosaria. Come si fa una banca del tempo? Si inizia con un gruppo (anche piccolo) di persone che intendono scambiare. Ognuno scrive sulla propria scheda cosa è in grado di offrire e cosa desidera ricevere, scrive i dati per essere contattato e sottoscrive il regolamento. Una volta iscritto, il socio riceve il blocchetto di assegni che utilizzerà per pagare. La banca del tempo funziona bene se gli iscritti sono tanti e offrono tante cose diverse tra di loro. Come è organizzata una banca del tempo? Chi ci lavora? Come dicevamo prima, nella banca esiste sempre una persona che registra gli assegni e controlla che nessuno chieda solo e non offra mai niente (perché ci deve essere sempre lo scambio anche se tra persone diverse e in tempi diversi). Inoltre c’è chi segnala le richieste dei soci agli interessati, nel nostro caso spedendo le e-mail. Poi possono esserci altre persone che organizzano incontri mensili con i soci oppure feste. Queste persone vengono pagate per il loro impegno con assegni in ore, perché il loro non è volontariato ma lavoro. Ho visto che tra i servizi della banca del tempo ci sono anche cose che di solito costano tanto. Questa è una bellissima idea perché anche chi non ha tanti soldi può permettersi dei lussi. Nel mio palazzo questi scambi si fanno anche senza banca del tempo perché le persone si conoscono e si fidano tra di loro. Ma ci sono tanti casi in cui non si può ricevere aiuto se non si hanno tanti soldi. E poi ci sono cose che non le vendono neanche in cambio dei soldi, per esempio la compagnia delle persone. Credo che chiederò ai miei compagni di scuola di farne una anche noi. Se ci riesco poi ci aiuti Luigi? Certo. Intanto ti lascio da vedere il regolamento e il libretto di assegni che usiamo noi. Buona fortuna! (giornalisti sì, ma prima si lavano i piatti)