Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 10 marzo 2014 – ore 21.00 SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2014 Violinista PINCHAS ZUKERMAN Violoncellista Pianista AMANDA FORSYTH ANGELA CHENG ANTONIN DVORAK (1841 – 1904) Trio per pianoforte n. 4 in mi minore op. 90 "Dumky" Lento maestoso. Allegro vivace - Poco adagio. Vivace - Andante. Vivace - Andante moderato – Allegro Lento maestoso. Vivace LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827) Trio per pianoforte n. 7 in si bemolle maggiore op. 97 "L’Arciduca" Allegro moderato - Scherzo. Allegro - Andante cantabile me pero con moto - Allegro moderato PINCHAS ZUKERMAN É attualmente alla sua quindicesima stagione come Direttore Musicale dell'Orchestra della National Arts Center di Ottawa ed è alla sua quinta stagione in qualità di Principal Guest Conductor della Royal Philarmonic Orchestra London, alla guida della quale ha tenuto tourneés in Svizzera, Russia, Regno Unito, Boston, San Francisco, etc... È apparso in veste di direttore e solista presso: Israel Philharmonic Orchestra, Orchestra del Teatro Mariinsky, Czech Philharmonic Orchestra, Bayerischer Rundfunk Sinfonieorchester, Moscow Virtuosi, Mizayaki Festival Orchestra, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. Tiene recitals con Angela Cheng, a Salisburgo, Praga, Philadelphia, Palm Beach, Milano, Genova, Taiwan, Madrid, Helsinki, Verbier etc... Nato a Tel Aviv, giunge nel 1962 in America, dove intraprende la propria formazione musicale presso la Juilhard School con Ivan Galamian. Nel corso della propria carriera è stato insignito della Medal of Arts, del premio Isaac Stern for Artistic Excellence e del Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative quale primo strumentista mentore in ambito musicale. Convinto innovatore e pedagogo, Zukerman insegna alla Manhattan School of Music, dove si è rivelato un pioniere nell'utilizzo dei moderni strumenti tecnologici finalizzati all'insegnamento attraverso la teleconferenza. È ospite di Serate Musicali – Milano dal 1986, in varie vesti. AMANDA FORSYTH Vincitrice del Canadian Juno Award, è considerata una delle più dinamiche violoncelliste nordamericane, grazie all'intensa ricchezza di toni, alla pregevole tecnica e all'eccezionale musicalità. Nel 1999 è stata nominata primo violoncello della National Arts Centre Orchestra, dove appare regolarmente sia in veste di solista sia nell'ambito di organici cameristici. É un'apprezzata solista e musicista da camera, apparendo costantemente al fianco di orchestre di alto livello in Canada, Stati Uniti, Europa, Asia e Australia. ANGELA CHENG La pianista canadese tiene regolarmente concerti in Nord America come solista e con orchestre. È stata insignita della Gold Medal nell'ambito della Arthur Rubinstein International Piano Masters Competition ed è stata la prima canadese a vincere la Montreal International Piano Competition. Ulteriori riconoscimenti includono: “Canada Council's coveted Career Development Grant” e la “Medal of Excellence” per la sua interpretazione di Mozart al Mozarteun di Salisburgo. SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione ANTONIN DVORAK - Trio n. 4 in mi minore op. 90 "Dumky" Di Dvorak si conoscono quattro Trii per pianoforte, violino e violoncello e precisamente l'op.21, l'op.26, l'op.65 e l'op.90, scritti nel periodo che va dal 1875 al 1891 e oscillanti stilisticamente sotto l'influenza brahmsiana e quella wagneriana e lisztiana, pur con richiami a temi della musica folcloristica boema e slava. Non c'è dubbio che tra queste composizioni, improntate a un nobile e fluente classicismo formale, la più importante e la più tipica della personalità dell'autore resta l'op.90, meglio conosciuta sotto il titolo di «Trio Dumky», scritto nel febbraio del 1891 ed eseguito tre mesi dopo a Praga e successivamente in un giro artistico in Boemia e in Moravia dal complesso formato dallo stesso Dvorak, dal violinista Ferdinand Lachner e dal violoncellista Hanus Wilhan, al quale il musicista dedicherà più tardi il ben più celebre Concerto in si minore per violoncello e orchestra. Prima di entrare nel merito della struttura e delle varie parti di questo lavoro ci sembra opportuno ricordare brevemente il significato di Dumky, che è il plurale della parola dumka (un termine indicante pensiero o anche riflessione in italiano), intesa musicalmente come canto popolare di carattere elegiaco oppure come ballata costituita da vari movimenti sia lenti che vivaci, sui quali però predomina un sentimento di struggente malinconia. Quindi Dumky, almeno come l'intende Dvorak, è una successione di canti e di stati d'animo espressi con estrema semplicità di linguaggio, ora nostalgico e triste, ora ritmicamente spigliato, in buona parte psicologicamente somigliante alle Danze slave dello stesso artista. La composizione, elaborata con ricchezza e varietà di temi, si articola in sei movimenti dalla impostazione armonica semplice, misurata e discorsiva, ma pur intensa nel suo intimo lirismo che affonda le radici nel patrimonio melodico boemo. La prima Dumka si apre con un Lento in mi minore, quasi un recitativo del violoncello, del violino e del pianoforte in un'atmosfera di attesa percorsa da seste ascendenti e discendenti. Nell'Allegro vivace una frase fresca e brillante del violino prende il sopravvento per due volte con un piglio zingaresco, mentre ritornano alcuni frammenti tematici iniziali. La seconda Dumka si snoda dolcemente patetica nel Poco adagio in do diesis minore e sfocia in un fosforescente Vivace, posto in netta contrapposizione al clima sentimentale precedente. Una breve cadenza del violoncello introduce a una delicatissima cantilena del violino sorretta dal pianoforte, prima della chiusura in tempo allegro. Anche la terza Dumka alterna un Andante in tre quarti a un Vivace in due quarti, ambedue nella tonalità di la minore; il primo è intriso di sognante poesia romantica e il secondo, invece, è una sequenza di saltellanti cromatismi, coinvolgente in modo piacevole tutti e tre gli strumenti. Il pianoforte riespone di nuovo la melodia fondamentale, su accordi sfumati e leggeri pizzicati del violoncello. La quarta Dumka è in forma di Rondò, il cui tema principale è affidato al violoncello nella tonalità di re minore su un accompagnamento ritmicamente scherzoso del pianoforte, che in un secondo tempo presenta un tema di sapore tzigano. Il discorso a tre si sviluppa tra piacevoli risonanze e gustosi ammiccamenti sonori e si conclude in sordina con i pizzicati del violino. La quinta Dumka è un unico Allegro costruito su brevi episodi ritmici del violoncello e del violino in stile imitativo; alla fine le parti si ricongiungono e ricapitolano il discorso secondo i canoni tradizionali. La sesta e ultima Dumka comincia con un motivo lento in do minore; il pianoforte in un passaggio più mosso prepara il successivo tema Vivace che, dopo una ricomparsa della frase precedente, si scioglie in una travolgente e infiammata esplosione di suoni. LUDWIG VAN BEETHOVEN - Trio n. 7 in si bemolle maggiore op. 97 "L’Arciduca" Scritto nel mese di marzo 1811, lo stesso anno in cui furono iniziate la Settima e l'Ottava sinfonia, il Trio op. 97 è generalmente considerato uno dei capolavori di questo genere. Dedicato da Beethoven all'amico, allievo e mecenate Rodolfo d'Asburgo, da cui la sua denominazione, il Trio «Arciduca» è un'opera straordinaria per la grandezza e la varietà dell'impianto formale, per inventiva espressività e varietà timbrica, nella quale il genio dei suo grande compositore emerge a «tutto tondo» nel pieno della sua maturità. Il movimento iniziale (Allegro moderato) si apre sulle note del solo pianoforte, con un tema iniziale nobile ed elegante dalla cantabilità liederistica, sostenuto da un delicato impasto sonoro di accordi ribattuti sulla stessa nota di basso. Il violoncello fa il suo ingresso con breve stacco solistico, un gesto teatrale a cui fa eco il violino che, nelle battute successive riprende la melodia del tema, dando a esso un carattere meno aulico e più appassionato. Echi del primo tema, fatti risuonare dagli archi sopra un flusso di terzine del pianoforte, portano a un secondo gruppo tematico, costituito da un ricco insieme di idee ritmico-melodiche che si apre con un grazioso fraseggio a note ribattute, per poi sciogliersi in un reiterato inciso melodico del violoncello. Quando poi le terzine del pianoforte «rallentano» la velocità dell'accompagnamento, emerge un secondo soggetto tematico, dolce e affettuoso, che va a confluire nella coda conclusiva dell'Esposizione. Nello Sviluppo, l'incipit del primo tema rimbalza tra i tre strumenti per poi ridursi a sole tre note (manca la nota iniziale). Gli archi ripropongono quindi la seconda metà del primo tema sopra un soffuso tappeto di ottave del pianoforte, fino a quando l'atmosfera diviene ancor più rarefatta e prende corpo un divertente gioco di trilli e scale staccate del pianoforte, che si intrecciano ai pizzicati degli archi. La Ripresa giunge con straordinaria leggerezza, quasi «galleggiasse nell'aria», grazie anche all'aggiunta degli archi, mentre la seconda esposizione del tema è affidata alla voce del violoncello. Al termine dell'intera riesposizione, nella quale il secondo gruppo tematico viene come sempre trasportato nella tonalità principale, un intenso e appassionato ritorno del primo tema (fortissimo) dà vita a un'ulteriore coda che conclude il movimento. Lo Scherzo è collocato nell'insolita posizione di secondo movimento (Allegro); il suo tema nasce da un grazioso e divertito gioco contrappuntistico tra violoncello e violino, subito ripreso dal pianoforte con accompagnamento degli archi pizzicati: si tratta di una corsa leggera e scanzonata nella quale il tema trascolora continuamente in nuove forme. Il fraseggio diviene così più legato, evidenziando la scansione ternaria della battuta, per poi intrecciarsi a un picchiettante controcanto a ottavi e passare infine ai toni più dolci e pacati della voce del violoncello. Nell'episodio centrale, un tortuoso profilo cromatico si snoda in una lenta imitazione a quattro voci per poi sciogliersi, dopo un deciso crescendo, in vigorosi stacchi accordali, con i quali il pianoforte si libera dal viscoso intreccio sonoro iniziale. Questa suggestiva alternanza viene riproposta, con delle varianti, altre due volte fino a che, all'ultima riproposizione degli stacchi accordali, il tessuto sonoro si assottiglia sempre di più per potersi collegare, senza soluzione di continuità, alla ripresa dello Scherzo. In coda al movimento vi è un imprevisto ritorno del motivo cromatico della sezione centrale, che non viene però interrotto dagli stacchi accordali, ma da uno scanzonato spunto conclusivo nel quale riecheggia il tema dello Scherzo. Il tema dell'Andante cantabile, ma però con moto, che verrà ripreso in cinque variazioni, è un piccolo tesoro di sentimenti ed emozioni appena sussurrate e viene disegnato dalla lenta scansione del pianoforte e quindi di tutto il Trio. Nella prima variazione, la tastiera tesse una delicata trama di arpeggi terzinati su cui gli archi intervengono in maniera frammentaria; è come se restasse il solo accompagnamento, mentre il tema viene suggerito implicitamente come ricordo affidato alla nostra memoria. La seconda variazione è invece caratterizzata da un dialogo tra violino e violoncello, nel quale si alternano leggeri fraseggi a note staccate con brevi incisi melodici assai più cantabili. La trama della terza variazione è fatta di leggeri accordi ribattuti dal pianoforte (con echi degli archi al termine di ogni frase), con cui Beethoven, attraverso una precisa alternanza tra valori terzinati e valori regolari, crea un delizioso effetto a «elastico» grazie al quale sembra che la velocità di esecuzione cambi a ogni battuta. Se nella precedente variazione ogni riferimento di carattere melodico rimane dissimulato nella trama degli accordi ribattuti, nella quarta variazione, con indicazione Un poco più adagio, ritroviamo il canto di pianoforte e violino, il cui profilo non scorre in maniera lineare, ma «pulsa» continuamente con scansioni regolari di ritmo sincopato. La quinta e ultima variazione ha più il carattere di uno Sviluppo, con il tema che ricompare nella sua struttura ritmica originale, variato però nell'andamento melodico-armonico; sul successivo accompagnamento terzinato del pianoforte, gli archi sembrano sospirare con delicati incisi melodici per poi dispiegarsi in un canto affettuoso e appassionato con cui portano a termine il movimento. Il movimento conclusivo (Allegro moderato-Presto) è scritto nel tempo di Rondò; il tema del ritornello, esposto dal pianoforte, procede con andatura moderata, secondo l'indicazione di tempo, risultando al tempo stesso guizzante e nervoso grazie a una notevole varietà di figurazioni ritmiche: staccati, acciaccature, accenti in levare, gruppi irregolari che si succedono trovando come unico contrappeso brevi incisi melodici degli archi. Uno stacco dal singhiozzante ritmo puntato porta quindi a rapide scale ascendenti con note staccate, mentre la successiva reiterazione di una particolare figura ritmica fa da collegamento con il ritornello del tema. L'episodio centrale è una elaborazione dell'incipit del tema che assume il carattere dello Sviluppo, mentre la successiva Ripresa ripropone il tema affidato agli archi. Il Finale è una rapida corsa verso la cadenza conclusiva con la quale si chiude l'intera composizione: per questo Beethoven opera un cambiamento di tempo, passando a un Presto in 6/8, nel quale gli. archi si liberano in una serrata tarantella sottesa da lunghi trilli del pianoforte. I ruoli degli strumenti si invertono, ed è quindi il pianoforte a condurre la galoppata finale che, dopo un evidente cambiamento di scansione ritmica, rallenta e si ferma per dar spazio agli accordi della cadenza conclusiva. INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A € 5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00). PROSSIMI CONCERTI Giovedì 13 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 2) I SOLISTI DI MOSCA – Direttore e solista YURI BASHMET F. A. HOFFMEISTER Concerto in re maggiore per viola e orchestra - I. STRAVINSKY Concerto in re maggiore per orchestra d’archi (detto “Concerto in re”) - A. LIBEROVICI"Non un silenzio" per viola e orchestra d'archi T. TAKEMITSU Three Film scores for strings Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 Lunedì 17 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2) ORCHESTRA CAMERATA DUCALE – Violinista GUIDO RIMONDA «Le violon noir» C. W. GLUCK Orphée et Eurydice: Dance of the blessed spirits - G. TARTINI Sonata del diavolo (Trillo del diavolo)- G. B. VIOTTI Tema e variazioni; Le Streghe op. 8 - M. RAVEL Pavane pour une infante défunte- J. WILLIAMS Schindler’s List: Theme - H. WIENIAWSKI Legenda op. 17; La morte di Faust Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 Lunedì 24 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI) (Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 1) Violinisti SALVATORE ACCARDO, LAURA GORNA - Violista FRANCESCO FIOREVioloncellista CECILIA RADIC P.I. CIAIKOVSKI Quartetto per archi in re maggiore op. 11; Quartetto per archi in fa maggiore op. 22 Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00 Gli «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» propongono… * 13 marzo 2014 ore 19.00 Società del Giardino – Via San Paolo, 10 L’Accademia Teatro alla Scala si presenta con la sua direttrice Luisa Vinci e alcuni giovani allievi dell’Accademia di canto. «L’Accademia del Teatro alla Scala è il pensiero della Scala per domani: un’occasione storica, un luogo in cui viene trasmesso il “savoir-faire” di un Teatro che è la storia stessa dell’opera. Se la Scala è patrimonio del mondo, l’Accademia ne è parte vitale. Il migliore investimento per il futuro». * gradita conferma: mail [email protected] - tel. 02 2940803 «STAGIONE D’OPERA» TEATRO ELFO PUCCINI - Corso Buenos Aires, 33 - Milano ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA - Direttore ALESSANDRO ARIGONI Maestro collaboratore GIANFRANCO MESSINA - Costumi SARTORIA ARTISTICA Domenica, 23 Marzo 2014 - ore 20.30 «CARMEN» GEORGE BIZET - Opera Comique in 4 quadri - Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy CARMEN (Rosy Zavaglia)- DON JOSÈ (Maurizio Tonini)- MICAELA (Irene Patta) - ESCAMILLO (Simone Baldazzi) FRASQUITA (Yoko Kavamoto)- MERCEDES (Candida Spinelli) - EL DANCAIRO (Mathia Neglia) - EL REMENDADO (Gabriel Cortinaz)- ZUNIGA (Ezio Bertola)- MORALES (Marco Rondinini) Domenica, 13 Aprile 2014 - ore 20.30 «IL BARBIERE DI SIVIGLIA» GIOACHINO ROSSINI - Opera buffa in 2 atti-Libretto di Cesare Sterbini CONTE D’ALMAVIVA (Mathia Neglia) - BARTOLO (Marco Rondinini) - ROSINA (Rosy Zavaglia) - FIGARO (Franco Cerri) - BASILIO (Ezio Bertola) - FIORELLO (Victor Andrini) - BERTA (Yoko Kavamoto) Domenica, 4 Maggio 2014 - ore 20.30 «TOSCA» GIACOMO PUCCINI - Melodramma in 3 atti - Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica FLORIA TOSCA (Gianna Queni)- MARIO CAVARADOSSI (Leon Viola) - IL BARONE SCARPIA (Milo Buson) CESARE ANGELOTTI (Ezio Bertola) - SPOLETTA (Gabriel Cortinaz)- IL SAGRESTANO (Marco Rondinini) - UN PASTORE (Yoko Kavamoto) BIGLIETTI: INTERO € 25,00 - RIDOTTO € 12,50 Per informazioni: «Serate Musicali» Biglietteria Tel. 02 29409724 (lun./ven.10.00-17.00) e-mail: [email protected] www.seratemusicali.it ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» ICALI» Presidente Onorario Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Società del Giardino Camilla Guarneri Miriam Lanzani Lucia Lodigiani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo GianBattista Origoni Della Croce Pagel Italiana srl Ede Palmieri Adriana Ragazzi Ferrari Giovanna e Antonio Riva Elisabetta Riva Giovanni Rossi Alessandro Silva Maria Luisa Sotgiu Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Giovanni Astrua Testori Maria Enrica Bonatti Luigi Bordoni - Centromarca Luigi Crosti Roberto Fedi Anna Ferrelli Ugo Friedmann Jacopo Gardella Giorgio Babanicas Denise Banaudi Umberto e Giovanna Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Claudio Bombonato Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Amici Soci Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Gianfelice Rocca Fondazione Rocca Maria Brambilla Marmont Giancarlo Cason Egle Da Prat Piero De Martini Fabio De Michele Maya Eisner Donatella Fava Carlo e Anna Ferrari Maria Teresa Fontana Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Fernanda Giulini Yasunory Gunji Ferruccio Hurle Industria dei Beni di Consumo Vincenzo Jorio Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Maria Giovanna Lodigiani Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Luisa Migliavacca Guya Mina Filippo Monti Lucia ed Enrico Morbelli Luisa Consuelo Motolese Anna Chiara Nalli Lilli Nardella Maria Vittoria Negri Mirella Pallotti Stefano Pessina Francesca Peterlongo Giovanni Peterlongo Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Raffaella Quadri Giorgio Rocco Gabriella Sala Noris Sanchini Giustiniana Schweinberger Paola e Angelo Sganzerla Marilena Signorini Maria Luisa Sotgiu Andrea Susmel Giuseppe Tedone Adelia Torti Maria Luisa Vaccari Vivere l’Arte Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Carlo Sangalli Rosanna Sangalli Fondazione Cariplo Elisso Virsaladze Luigi Venegoni Juana Zayas Giuseppe Ferreri Flavia De Zigno Banca Popolare di Milano Bianca Hoepli Camera di Commercio di Milano ***** Publitalia Carlo Maria Badini ***** Alberto Falck Diana Bracco Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Martha Argerich Leonardo Mondadori Marina Berlusconi Giuseppe Lodigiani Cecilia Falck Giancarlo Dal Verme Vera e Fernanda Giulini Tino Buazzelli Emilia Lodigiani Peter Ustinov Maria Grazia Mazzocchi Franco Ferrara Conservatorio G. 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