DISPENSA N.6
AUTORESPIRATORI
Indice
1)Panorama Normativo
1.1) Norma di riferimento UNI EN 137:93 – Autorespiratori ad aria compressa a ciclo
aperto
1.2) Principali Norme Collegate
1.3) Principali requisiti della Norma UNI EN 137
1.3.1.) Riserva di aria
1.3.2) Rubinetto
1.3.3) Massa
1.3.4) Connessioni
1.3.5) Bardatura
1.3.5.1)Versioni spalleggiabili
1.3.5.2)Versioni di pronto intervento
1.3.5.2.1)DIABLO PI
1.3.5.2.2)DIABLO PIZ
1.3.6) Temperature di funzionamento
1.3.7) Resistenza alla fiamma
1.3.8) Resistenza al calore radiante
1.3.9) Parti soggette all’alta pressione
1.3.10) Bombole
1.3.11) Riduttore di pressione
1.3.12) Valvola di sicurezza del riduttore di pressione
1.3.13) Manometro
1.3.14) Segnalatore acustico
1.3.15) Tubi
1.3.16) Erogatore
1.3.16.1) Concetto di sovrappressione
1.3.16.1.1.) Erogatori a depressione.
1.3.16.1.2.) Erogatori in sovrappressione.
1.3.16.1.3.) Erogatori autopositivi.
1.3.17) Resistenza respiratoria
1.4) Capacità delle bombole ed autonomia respiratoria
2) Marcature
3) Modelli DPI
3.1) DIABLO PROFESSIONAL
3.2) DIABLO INDUSTRIAL
3.3) DIABLO RINA
3.4) DIABLO PI
3.5) DIABLO PIZ
4) Analisi dei punti di forza/punti di debolezza
5) Risultati di prova
1
AUTORESPIRATORI
1)Panorama Normativo
1.1) Norma di riferimento UNI EN 137:93 – Autorespiratori ad aria compressa a ciclo
aperto
La EN 137:93, pubblicata nel 1993, è la Norma attualmente in vigore ma è in corso di
revisione. La versione revisionata non entrerà in vigore in Italia prima di tre anni.
1.2) Principali Norme Collegate
UNI EN 136 – Maschere
UNI EN 148 – 1 e UNI EN 148 – 3 – Raccordi erogatore maschera
UNI EN 144 - 1 e UNI EN 144 – 2 Raccordi bombola/valvola e valvola/riduttore
EN 12021 Aria compressa per autorespiratori
1.3) Principali requisiti della Norma UNI EN 137
1.3.1.) Riserva di aria
La capacità minima della bombola per questo tipo di apparecchi è di 500 litri.
Si ricorda che in Italia la massima pressione di carica consentita è ancora di 250 bar e non
sono ancora permesse le bombole in composito. I decreti che modificano questa situazione
dovrebbero essere in dirittura di arrivo ma i tempi burocratici sono imprevedibili.
1.3.2) Rubinetto
La valvola di apertura della bombola ovvero il rubinetto deve consentire l’azionamento ad
apparecchio indossato, per questo motivo viene collocata in basso e non in alto come nelle
applicazioni subacquee.
La valvola deve inoltre prevenire la chiusura accidentale. Questa può verificarsi quando un
vigile del fuoco entra in un ambiente a scarsa visibilità ed avanza strisciando contro le
pareti; l’attrito può chiudere la valvola.
L’attuale norma prevede che se occorrono almeno due giri completi per chiudere la valvola,
la condizione è soddisfatta mentre nella revisione questo non sarà probabilmente più
ritenuto sufficiente.
La DPI ha messo a punto un sistema brevettato antichiusura accidentale che consiste di una
anello folle posto attorno al volantino che ruota liberamente a contatto per esempio con
un muro ma non trascina dietro il volantino stesso. Tale versione è disponibile come
optional a partire dall’inizio del 2001.
E’ inoltre disponibile a partire da tale data una versione di valvola che alloggia un piccolo
manometro sempre sotto pressione anche a valvola chiusa, che da un’indicazione sullo
stato di carica della bombola senza dover aprire il rubinetto.
Gli autorespiratori secondo la EN 137 non sono per uso subacqueo ma debbono poter
continuare a funzionare anche se temporaneamente ed accidentalmente immersi ad una
profondità di un metro.
2
1.3.3) Massa
Il limite di peso o più correttamente di massa degli autorespiratori è fissato in 18 kg.
L’uso delle bombole in composito consentirebbe, a parità di autonomia di alleggerire gli
apparecchi di circa 3 kg!
1.3.4) Connessioni
Si fa notare che la norma non impone la presenza di un collegamento rapido lungo il tubo di
media pressione per scollegare l’erogatore. Per l’uso da parte dei vigili del fuoco esso è
però generalmente richiesto, ma nella versione DIABLO INDUSTRIAL ed a maggior ragione
nella versione RINA, è disponibile anche la configurazione senza innesti rapidi a tutto
vantaggio del prezzo e del peso.
Per quanto riguarda il collegamento tra erogatore e maschera la norma consente l’uso del
raccordo filettato secondo EN 148-1 (uguale a quello dei filtri) solo per gli erogatori a
pressione negativa, praticamente inesistenti in Italia.
Per gli apparecchi in sovrappressione la Norma EN 148 –3 prevede che il raccordo tra
erogatore e maschera non debba consentire l'erroneo accoppiamento con il raccordo tipo EN
148 – 1. Prevede l’uso di raccordi speciali o di quello normalizzato M45x3.
La DPI pur disponendo di un raccordo speciale SP, si è ormai uniformata al raccordo
standardizzato M45 x 3 che di gran lunga il più diffuso e richiesto.
Va fatto notare comunque che, a differenza dei filtri, l’autorespiratore in sovrappressione è
testato e certificato completo di maschera ed erogatore, pertanto non è consentito da
parte dell’utilizzatore l’uso promiscuo di maschere ed erogatori di marche diverse, anche se
il raccordo standardizzato M45 x 3 lo renderebbe fisicamente possibile. Va chiarito che chi
accoppia componenti di marche diverse in configurazioni diverse da quella certificata lo fa
sotto la propria esclusiva responsabilità e, di fatto usa un dpi non più certificato CE.
1.3.5) Bardatura
La norma non pone particolari requisiti in merito oltre a quelli intuitivi di facilità e stabilità
delle regolazioni. La resistenza al fuoco della bardatura è esaminata nell’apposita sezione
1.3.5.1)Versioni spalleggiabili
La bardatura di DIABLO ed in particolar modo della versione PROFESSIONAL è ispirata a
principi di ergonomia in quanto tutto il peso dell’apparecchio tende ad essere scaricato
tramite il supporto lombare o la cintura, sul bacino e tramite esso sulle gambe senza
gravare più del necessario sulla colonna vertebrale. Le spalline invece hanno
prevalentemente una funzione di stabilizzazione per fissare l’apparecchio sulla schiena
durante i movimenti. Per impedire che le spalline possano limitare i movimenti delle
braccia tirando sulle ascelle, è presente un laccetto pettorale che le tiene accostate sul
petto.
Per facilitare la regolazione sulla vita, la fibbia ha un doppio funzionamento: apertura e
chiusura a scatto e regolazione rapida per adattarsi alle diverse circonferenze.
1.3.5.2)Versioni di pronto intervento
Tali configurazioni sono destinate ad interventi brevi di pronto intervento e sono
solitamente equipaggiate con bombole da tre o da quattro litri.
Esistono due versioni: PI e PIZ.
1.3.5.2.1)DIABLO PI ha una bardatura a tasca in tessuto in fibra di vetro alluminizzato
completo di fascia riflettente. La tasca dispone di una maniglia per il trasporto e di una
bardatura per l’indossamento a tracolla. La bombola è contenuta nella tasca principale
mentre la maschera con l’erogatore è contenuta in una seconda tasca anteriore; tale
seconda tasca, una volta estratto il contenuto, può essere richiusa su se stessa grazie a dei
tratti di velcro riducendo a zero il suo ingombro
N.B. DIABLO PI è l’unico a non consentire l’autotest del segnalatore acustico.
3
1.3.5.2.2)DIABLO PIZ è simile al precedente ma al posto della tasca dispone di uno zainetto
in resina sintetica e di una bardatura semplificati per il trasporto sulla schiena.
1.3.6) Temperature di funzionamento
Gli autorespiratori a Norma EN 137 sono previsti e testati per un uso tra –30° e + 60°C.
Flash-over
Si segnala che la revisione della norma prevederà, sulla scia delle norme americane una
classe di apparecchi in grado di resistere anche a condizioni di flash-over.
Il flash-over è un fenomeno che si verifica quando istantaneamente entra in combustione
tutta l’atmosfera circostante. Questo può verificarsi ad esempio se in un ambiente chiuso
sono presenti alte concentrazioni di gas combustibili ed alte temperature ma ossigeno
insufficiente; se si rompe il vetro di una finestra e si consente un massiccio ingresso di aria
ricca di ossigeno può aver luogo una improvvisa e simultanea combustione di tutta
l’atmosfera presente con il raggiungimento per alcuni secondi di temperature superiori ai
900° C. Gli apparecchi in grado di resistere a tali condizioni debbono poter dare una
possibilità al vigile del fuoco che sia incappato in un evento del genere di mettersi in salvo
potendo continuare a respirare.
1.3.7) Resistenza alla fiamma
Oltre a quanto previsto per la maschera dalla EN 136, anche l’erogatore ed il tubo di media
pressione sono esposti per 5 secondi alla stessa fiamma dei sei becchi bunsen (950°) e non
debbono bruciare o almeno essere autoestinguenti entro 5 secondi dall’allontanamento
della fiamma, e comunque continuare a funzionare.
Anche la parte tessile della bardatura è sottoposta ad all’azione di un singolo becco bunsen
per 12 secondi, trascorsi i quali non deve continuare a bruciare o autoestinguersi entro 5
secondi.
1.3.8) Resistenza al calore radiante
Anche l’erogatore ed il tubo di media pressione come la maschera vengono esposti
all’effetto del calore radiante per 20 minuti trascorsi i quali debbono continuare a
funzionare e rimanere a tenuta anche se deformati.
1.3.9) Parti soggette all’alta pressione
Tutte le parti soggette all’alta pressione, bombole comprese vanno collauda ad una volta e
mezzo la pressione di esercizio (p.e. pressione di esercizio 200 bar, pressione di collaudo
300 bar)
1.3.10) Bombole
Secondo la legislazione italiana le bombole debbono essere dotate di certificato di
approvazione e vanno ricollaudate da parte de Ministero dei Trasporti, la prima volta dopo 4
anni e le successive ogni 2 anni. (Ci sono stati dei decreti emessi, poi rettificati e ridefiniti
circa questa periodicità ma per le nostre applicazioni vale esclusivamente quanto sopra).
Le bombole per aria respirabile sono contraddistinte da una colorazione, nella calotta dalla
parte del bocchello, alternativamente bianca e nera.
Tale colorazione piò essere costituita da anelli alternati o, indifferentemente da quattro
spicchi. ( UNI EN 1089/3).
E’ importantissimo che le bombole siano ricaricare con aria conforme alla citata norma EN
12021, che fissa le concentrazioni massime ammissibili per le sostanze estranee presenti
nell’aria, per le seguenti ragioni:
4
•
•
Se il compressore di ricarica non è ben filtrato o preleva aria inadatta, ad esempio
vicino agli scarichi di veicoli, mettiamo nelle bombole aria inquinata
Se l’aria non è secca possono verificarsi tre inconvenienti gravi:
1. L’umidità formando ghiaccio può bloccare il riduttore di pressione
2. La condensa può innescare fenomeni di corrosione sulle pareti interne delle
bombole (non lasciare mai le bombole vuote con il rubinetto aperto, è anzi
consigliabile non svuotare mai completamente le bombole)
3. Gli apporti di successive quantità di umidità, ricaricando le bombole con aria
umida, danno luogo, per condensazione, a presenza di volumi anche cospicui di
acqua che sottrae volume utile alla bombola e riduce l’autonomia. (Agitando la
bombola in questo caso si avverte il rumore dell’acqua presente).
1.3.11) Riduttore di pressione
La norma non pone particolari requisiti sul riduttore di pressione se non il fatto che le parti
soggette a taratura debbono essere sigillate per evidenziare eventuali manomissioni.
Il riduttore di pressione ha lo scopo di effettuare il primo salto di espansione dall’alta
pressione, inizialmente 200 o 250 bar, presente nelle bombole, fino al valore costante di
media pressione, 6 bar nel caso della linea DIABLO, con cui deve essere alimentato
l’erogatore. Tale valore è quello ottimale per cui l’erogatore fornisce le migliori
prestazioni, è pertanto importante che il valore della media pressione sia costante e non
vari in funzione dello scaricarsi della bombola. I riduttori che sono in grado di assicurare
questa prestazione si dicono di tipo compensato.
Il riduttore C 2000 è di tipo compensato, o per meglio dire a compensazione attiva, ovvero
la pressione tramite un foro capillare è anche utilizzata per accelerare la sua risposta e
rendere più pronto e dolce il funzionamento dell’erogatore. Tale impostazione tecnologica,
brevettata, è stata sperimentata in campo subacqueo in centinaia di migliaia di esemplari.
1.3.12) Valvola di sicurezza del riduttore di pressione
La norma impone che sul riduttore di pressione sia presente una valvola di sicurezza che
interviene in caso di avaria per evitare che l’alta pressione giunga ai tubi di media e
all’erogatore facendoli scoppiare. La norma impone che tale valvola sia in grado di smaltire
fino a 400 l/min. senza che l’alta pressioni si innalzi oltre i 30 bar.
Qualora si verifichi tale evenienza, per altro in vero molto remota, la bombola si esaurisce
molto rapidamente e l’operatore resta nel giro di pochissimi minuti senza aria residua.
Per tale motivo DPI ha brevettato un segnalatore acustico presente sulla linea DIABLO
PROFESSIONAL che emette un forte fischio se la valvola di sicurezza entra in funzione
allertando l’operatore.
1.3.13) Manometro
Il manometro deve essere stagno ed avere una precisione di + 10 bar.
Inoltre il tubo di alta pressione che lo alimenta deve avere un limitatore di portata che, in
caso di suo distacco o rottura limiti il flusso di aria persa a 25 l/min.
Nel caso del DIABLO PROFESSIONAL il manometro è del tipo leggero con cassa in acciaio
inox mentre nel tipo INDUSTRIAL è del tipo con cassa in ottone stampato.
In entrambi i casi la strozzatura, realizzata con un rubino analogo a quelli utilizzati in
orologeria, è flottante. Questa complessa configurazione fa sì che la strozzatura operi solo
se la pressione spinge dal riduttore verso il manometro, limitando così eventuali fughe.
Quando invece la pressione spinge nel verso opposto, il che si verifica normalmente
durante l’uso mano mano che si consuma l’aria nelle bombole, si scopre una maggiore
sezione di passaggio con i due seguenti vantaggi:
1. Maggiore rapidità di risposta
5
2. Impossibilità che impurità eventualmente presenti nel tubo possano ostruire il foro
capillare bloccando la lettura del manometro e dando l’erronea informazione che la
bombola è ancora piena quando non lo è più.
1.3.14) Segnalatore acustico
La norma impone che un segnalatore acustico entri in funzione informando l’utilizzatore
quando la pressione residua nella bombola scende sotto i 55 bar o quando la quantità di aria
residua scenda al di sotto dei 200 litri, quale dei due eventi si verifichi per primo in
funzione della dimensione della bombola stessa.
Il suono deve avere una intensità di almeno 90 db (decibel) misurati ad una frequenza di
2000 Hertz (frequenza di massima sensibilità dell’orecchio umano). Il consumo medio di aria
deve essere non più di 5 l/min.
Oltre a rispettare i requisiti di cui sopra, il segnalatore acustico presente sulla linea
DIABLO è di tipo bistadio, ovvero l’alta pressione comanda l’inizio del fischio ma è l’aria
prelevata dalla media pressione che materialmente fischia, con vantaggio di qualità di
suono e contenimento del consumo di aria.
E’ inoltre frequente pratica operativa verificare prima di ogni intervento che il segnalatore
acustico sia efficiente e correttamente tarato. Per far ciò si deve aprire la bombola
pressurizzando l’apparecchio, quindi richiudere la valvola ed infine provocare una lieve
perdita di aria dall’erogatore; facendo ciò si verifica che quando l’ago del manometro
passa per il valore di taratura, il fischio abbia inizio. Tale operazione è relativamente
lunga e complessa specialmente nelle condizioni di emergenza che precedono un
intervento.
DIABLO, grazie alla sua configurazione brevettata, consente l’autotest. E’ stato impostato
un ritardo di alcuni secondi nel tempo di pressurizzazione dei circuiti e pertanto nel tempo
di salita della lancetta del manometro. Durante tale tempo successivo all’apertura della
bombola tutto quello che occorre fare è osservare il manometro e verificare che il fischio
cessi quando la lancetta esce dal settore rosso di riserva.
Nella versione DIABLO PROFESSIONAL il segnalatore acustico è disposto sul blocchetto
pettorale quindi molto prossimo all’orecchio dell’utilizzatore, mentre nella versione
INDUSTRIAL e nella versione PIZ, pur rispettando i limiti di udibilità, esso è disposto in
fondo allo zaino sul riduttore di pressione. Nella versione PI viene a capitare praticamente
in cintura.
1.3.15) Tubi
Versioni spalleggiabili
Oltre a soddisfare ai requisiti di resistenza alla fiamma, per i tubi di DIABLO sono stati
adottati particolari accorgimenti progettuali. Nella parte dorsale in corrispondenza dello
zaino i tubi protetti dalle fiamme, dal calore e da danneggiamenti meccanici corrono
all’interno di due canali ricavati nello zaino (e che fungono anche da maniglie per il
trasporto).
Nella parte pettorale i tubi sono protetti dal tessuto ignifugo delle spalline per buona
parte del loro percorso.
1.3.16) Erogatore
Limitandoci a considerare il solo caso della sovrappressione, il requisito principale è che
l’erogatore sia in grado di mantenere la pressione positiva all’interno della maschera con un
ciclo respiratorio 40 x 2,5 ovvero 40 cicli/minuto di 2,5 litri /ciclo che corrispondono a
picchi di portata di circa 300 l/min.
E400, l’erogatore a corredo della linea DIABLO mantiene la sovrappressione fino a circa 400
l/min. e la sua principale caratteristica è la sua estrema semplicità realizzativa e di
manutenzione accoppiata ad una estrema dolcezza e prontezza di funzionamento.
6
1.3.16.1) Concetto di sovrappressione
1.3.16.1.1.) Erogatori a depressione. Un erogatore è una valvola che eroga aria quando gli
viene richiesto tramite la depressione creata dall’atto inspiratorio; questo è quanto
rigorosamente avviene negli erogatori a pressione negativa, ma tale depressione oltre ad
attivare l’erogatore può comportare anche l’ingresso in maschera di aria esterna inquinata
attraverso tenute non perfette.
1.3.16.1.2.) Erogatori in sovrappressione. Quello che in realtà aziona l’erogatore non è
necessariamente la pressione negativa, ovvero un valore inferiore alla pressione atmosferica
esterna, ma più semplicemente la riduzione di un valore iniziale quale che esso sia. Se si
parte da un valore iniziale superiore alla pressione atmosferica, cioè se si parte da una
sovrappressione, si potrà abbassare gradualmente per attivare l’erogatore senza però
arrivare a zero nel campo di funzionamento dell’erogatore cioè nel campo di portate che un
essere umano può richiedere per respirare.
Così facendo si mantiene sempre la maschera in sovrappressione rispetto all’ambiente
esterno ed eventuali imperfette tenute si traducono in uscita di aria pura dalla maschera
ma mai in ingresso di aria inquinata esterna.
La creazione ed il mantenimento della sovrappressione all’interno della maschera si
ottengono rispettivamente “ingannando” l’erogatore tramite la presenza di una molla dietro
la membrana e costringendolo a chiudersi ad una valore di pressione maggiore di quello
atmosferico (dato dall’equilibrio con la pressione atmosferica più la pressione, o per meglio
dire la sovrappressione, che contrasta l’azione della molla. Per mantenere poi la
sovrappressione all’interno della maschera, anche le valvole di espirazione vanno
"ingannate" mediante analoga molla che fa si che esse si aprano non subito ma quando si
supera il valore di sovrappressione che si vuole mantenere in maschera.
1.3.16.1.3.) Erogatori autopositivi. Visto che il fattore di protezione è dato dal rapporto
tra concentrazione di tossico esterna e concentrazione interna alla maschera, e visto che
quest’ultima abbiamo visto che è pari a zero, si dovrebbe avere un fattore di protezione
pari ad infinito. In realtà, più cautelativamente il Fattore di Protezione Operativo che si
assume con gli apparecchi a sovrappressione è pari a 1000 ed è comunque il più alto
possibile.
Gli erogatori in sovrappressione peraltro, finche la maschera non è correttamente indossata
a tenuta non riescono a creare quella sovrappressione che gli permetta di chiudersi,
pertanto nelle fasi di indossamento e di disindossamento si verifica un notevole spreco di
aria.
Per ovviare a tale inconveniente, sono nati gli erogatori autopositivi quale E400. Essi
dispongono di un comando di stand-by che mantiene in chiusura l’erogatore pronto a
sbloccarsi e ad iniziare il suo corretto funzionamento in sovrappressione vincendo una lieve
depressione in occasione del primo atto respiratorio. Tale depressione iniziale serve per
sbloccare il meccanismo di stand-by liberando la membrana. Alla fine dell’intervento,
ripremendo a fondo il pulsante rosso disposto anteriormente si ripristina la condizione di
stand-by.
1.3.17) Resistenza respiratoria
7
Condizione
Ciclo 40 x 2,5
Ciclo 25 x 2
10 l/min.
Flusso 0 l/min.
10 l/min. Appendice A
Flusso 0 l/min. Appendice
A
Ciclo 40 x 2,5 Appendice A
Inspirazione (mbar)
>0
>0
Espirazione (mbar)
<10
<7
6
5
4,2
3,9
>0
<4,2
<10
L’appendice A è quella che si riferisce agli autorespiratori in sovrappressione che utilizzano
il raccordo normalizzato M 45 x 3 tra erogatore e maschera.
1.4) Capacità delle bombole ed autonomia respiratoria
Apriamo una parentesi su questo concetto.
L’aria è una gas comprimibile e viene racchiuso sotto pressione nelle bombole per poterne
trasportare una grande quantità in uno spazio ridotto.
La legge che regola questo fenomeno è la seguente:
P x V = Cost.
P= pressione
V= volume
Essa significa che se una certa quantità di aria occupa un certo volume ad una determinata
pressione, raddoppiando la pressione il volume occupato dimezza.
Nel nostro caso se prendiamo 1400 litri di aria a pressione atmosferica (P =1), e li
comprimiamo a 200 bar, la stessa aria entrerà in una bombola da 7 litri.
P1xV1= P2xV2
1 x 1400 = 200 x 7
Consideriamo la seguente tabella sui consumi medi di aria :
INTENSITA’ DELL’IMPEGNO FISICO
Riposo
Lavoro leggero
Lavoro medio
Lavoro pesante
CONSUMO DI ARIA (l/min.)
10
10/20
20/40
40/60
Pur tenendo presente che i succitati valori possono variare in funzione della corporatura
della persona e del suo stato emotivo e di allenamento, comunque se ne può ricavare
l’indicazione che un autorespiratore tipo 1400 ovvero con una bombola da 7 litri caricata a
200 bar, che contiene quindi 1400 litri di aria, in condizioni di lavoro medio pesante è
sufficiente per un’autonomia di circa 35 minuti ( 1400/40).
La legislazione italiana consente anche l’uso delle bombole in alluminio ma il loro uso è
praticamente nullo perché l’alluminio è di per se più leggero dell’acciaio ma anche meno
resistente, pertanto occorrono pareti più spesse e l’economia di peso è pressoché nulla.
Inoltre, anche se la EN 137 non ne esclude totalmente l’uso, l’alluminio può essere
pericoloso perché, sfregando contro ferro arrugginito, da luogo a scintille e può innescare
esplosioni in ambienti deflagranti.
2) Marcature
8
La attuale revisione della norma richiede che su ogni autorespiratore siano presenti le
seguenti marcature (riportate e spiegate nei manuali di istruzione):
•
•
•
•
•
•
•
Nome o marchio del fabbricante
Nome del modello (p.e. DIABLO 1400)
EN 137 : 93
Numero di matricola
Anno di fabbricazione sulle parti soggette ad invecchiamento (da ripetersi anche sui
componenti soggetti ad invecchiamento)
La marcatura “A” per gli apparecchi che soddisfano l’Appendice A
Anno dell’ultima revisione e numero di serie anche sul riduttore di pressione.
3) Modelli DPI
Esistono cinque linee di autorespiratori della serie DIABLO :
•
•
•
•
•
DIABLO PROFESSIONAL
DIABLO INDUSTRIAL
DIABLO RINA
DIABLO PI
DIABLO PIZ
3.1) DIABLO PROFESSIONAL è la linea di punta che va proposta dove fanno premio le
caratteristiche tecniche. Sostanzialmente ha prestazioni superiori o uguali ai migliori
apparecchi sul mercato con soluzioni tecniche più semplici per quanto riguarda la
manutenzione e più affidabili (assenza di delicati servomeccanismi ed elettronica).
Oltre alle prerogative comuni a tutta la gamma DIABLO, le caratteristiche peculiari della
Linea Professional sono:
• Bardatura ergonomica bicolore con scritta DIABLO
• Supporto lombare imbottito
• Copritubo sulla spallina apribile
• Blocchetto pettorale con segnalatore acustico al petto
• Segnalatore acustico di emergenza su valvola di sicurezza media pressione
• Collegamenti tubi con forcella per rapida manutenzione e possibilità di rotazione
• Attacco secondo operatore direttamente al riduttore
• Possibilità di istallare segnalatore acustico di richiesta aiuto ad azionamento
manuale
• Manometro leggero con cassa in inox
Anche il sistema di codifica è stato semplificato ed, essendo le cifre “parlanti”, è
possibile autocomporlo usando lo schema di seguito riportato. Per semplificare
ulteriormente il problema e per ridurre i numeri di codice senza limitare le possibili
combinazioni, DIABLO PROFESSIONAL viene venduto senza bombola, e quest’ultima va
ordinata separatamente.
Il codice di vendita si compone di otto cifre che assumono rispettivamente i seguenti
valori:
1.
2.
3.
4.
5.
=4
=3
=4
=2
Si riferisce alla maschera
• C 607 SP/A = 1
• SFERA SP/A = 4
9
6. Si riferisce al materiale della maschera
• EPDM
=1
• SILICONE = 2
7. Si riferisce al raccordo riduttore/bombola
• ITALIA = 0
• DIN 200 = 1
• DIN 300 = 2
8. Si riferisce al secondo operatore
• Senza tubo secondo operatore = 0
• Con tubo secondo operatore = 1
• Con secondo operatore e segnalatore acustico di emergenza = 2
A titolo di esempio un DIABLO PROFESSIONAL con maschera SFERA SP/A in EPDM, attacco
ITALIA e tubo semplice secondo operatore, avrà codice:
4342. 4101
Le bombole complete di valvola, in acciaio e a 200 o 250 bar che in Italia possono andare a
corredo sono le seguenti:
Capacità
idraulica (litri)
3
4
6
6
(fotoluminesce
nte)
7
7
(fotoluminesce
nte)
Pressione di
esercizio
200
200
250
250
Capacità aria
(litri)
600
800
1500
1500
Codice
4343.0930
4343.0942
4343.0491
4343.0974
200
200
1400
1400
4343.0940
4343.0947
Le principali caratteristiche dimensionali sono le seguenti:
Modello
Lunghezza
(mm.)
Larghezza
(mm.)
Altezza (mm.)
DIABLO 600
DIABLO 800
DIABLO 1500
DIABLO 1400
550
630
650
710
280
280
280
280
215
215
225
225
Peso pronto
per l’uso con
maschera sfera
(kg.)
9,0
10,5
15,4
14
3.2) DIABLO INDUSTRIAL è una versione lievemente semplificata del professional che, pur
mantenendo le principali caratteristiche e pregi consente delle economie che possono
risultare vincenti dove la discriminante è il prezzo.
10
Oltre alle prerogative comuni a tutta la gamma DIABLO, le caratteristiche peculiari della
Linea Industrial sono:
• Spalline della bardatura imbottite
• Segnalatore acustico posto sul riduttore di pressione
• Collegamenti tubi a vite
• Attacco secondo operatore con Y sul tubo di media pressione ( da certificare)
• Disponibilità della versione senza innesti rapidi di collegamento sul tubo di media
pressione con riduzione di costo e di peso
Anche in questo caso il sistema di codifica è stato semplificato ed, essendo le cifre
“parlanti”, è possibile autocomporlo usando lo schema di seguito riportato
1.
2.
3.
4.
5.
=4
=3
=4
=2
Si riferisce alla maschera
• C 607 SP/A = 5
• SFERA SP/A = 6
6. Si riferisce al materiale della maschera
• EPDM
=1
• SILICONE
=2
7. Si riferisce al raccordo riduttore/bombola
• ITALIA = 0
• DIN 200 = 1
• DIN 300 = 2
8. Si riferisce al tubo media pressione
• Con innesti rapidi
=0
• Senza innesti rapidi = 1
A titolo di esempio un DIABLO INDUSTRIAL con maschera C 607 SP/A in SILICONE, attacco
ITALIA ed innesti rapidi, avrà codice:
4342. 5200
Le bombole complete di valvola, in acciaio e a 200 o 250 bar che in Italia possono andare a
corredo sono le seguenti:
Capacità
idraulica (litri)
3
4
6
6
foto
luminescente
7
7
foto
luminescente
Pressione di
esercizio
200
200
250
250
Capacità aria
(litri)
600
800
1500
1500
Codice
4343.0930
4343.0942
4343.0491
4343.0974
200
200
1400
1400
4343.0940
4343.0947
Le principali caratteristiche dimensionali sono le seguenti:
11
Modello
Lunghezza
(mm.)
Larghezza
(mm.)
Altezza (mm.)
DIABLO
INDUSTRIAL 600
DIABLO
INDUSTRIAL
800
DIABLO
INDUSTRIAL
1500
DIABLO
INDUSTRIAL
1400
550
280
215
Peso pronto
per l’uso con
maschera sfera
(kg.)
9,0
630
280
215
10,5
650
280
225
15,4
710
280
225
14
NOTE.
• I pesi di cui sopra si riferiscono alle versioni con innesti rapidi, le corrispondenti versioni
senza innesti rapidi pesano ognuna 120 g. in meno.
• La linea INDUSTRIAL è stata inizialmente designata come MM. Nei manuali si mantiene la
doppia designazione perché i certificati di conformità debbono ricalcare la
denominazione del certificato CE che appunto riporta l’MM. Nella pratica corrente si
consiglia di far riferimento esclusivamente al denominazione INDUSTRIAL.
3.3) DIABLO RINA è semplicemente un DIABLO INDUSTRIAL 1400 completo di bombola
certificata RINA e pertanto, nel suo complesso, oltre alla Certificazione CE con riferimento
alla Norma EN 137 ha anche la certificazione in base alla Direttiva 96/98
sull’equipaggiamento Marittimo contraddistinta dal caratteristico timoncino.
Dato che nel mercato navale fa premio la semplicità e l’economicità, DIABLO RINA viene
proposto solo con la C 607 in EPDM con e senza innesti rapidi.
DIABLO RINA 1400 con innesti rapidi
DIABLO RINA 1400 senza innesti rapidi
Cod. 4342.5103
Cod. 4342.5104
Per tutte le altre informazioni si faccia riferimento a quanto già detto a proposito della
linea INDUSTRIAL ricordando però che in questo caso l’apparecchio viene fornito completo
di bombola.
3.4) DIABLO PI è la linea di autorespiratori di pronto intervento (PI) della gamma DIABLO.
Gli apparecchi da pronto intervento sono destinati a brevi interventi di ricognizione o per
operazioni sicuramente brevi, come ad esempio chiudere un valvola.
Essi sono caratterizzati dal fatto di avere breve autonomia, circa quindici minuti, e ridotto
ingombro.
La bardatura di tali apparecchi è costituita da una sacca di fibra di vetro metallizzata da
indossare a tracolla. La sacca contiene anche una tasca anteriore in cui può essere
alloggiata la maschera con l’erogatore pronta per l’uso. (La tasca è la stessa già usata nella
linea PI del SEKUR AIR.
Per sintesi di trattazione le tabelle di codifica e dimensionali sono unificate con i modelli
PIZ ed esposte di seguito a questi ultimi modelli
3.5) DIABLO PIZ è sempre una linea di apparecchi di pronto intervento ma, differenza dei
PI, essi sono dotati di uno zainetto per il trasporto dorsale. Tale zainetto si differenzia da
quello dei DIABLO base per essere più piccolo e semplificato e la bardatura è ridotta
all’essenziale. Ciò in ragione del fatto che le bombole da utilizzare sono più piccole e
leggere e che gli interventi sono più brevi quindi è da privilegiare la semplicità e rapidità di
uso e di indossamento ed il ridotto ingombro
12
4) Analisi dei punti di forza/punti di debolezza
5) Risultati di prova
13
DIABLO PIZ
*
DIABLO PI
*
DIABLO RINA
DIABLO
Possibile utilizzo di bombole in acciaio ed in composito da 3 fino a
9 litri
Bardatura imbottita sulle spalline e sulla fascia ventrale
Bardatura imbottita sulle spalline
Tubi protetti sulla schiena e sulle spalline
Laccetto pettorale
Doppia regolazione alla cintura
Volantino valvola antichiusura accidentale
Manometrino sulla valvola
Secondo operatore
Segnalatore acustico manuale per richiesta aiuto
Autotest segnalatore acustico
Segnalatore acustico su valvola di sicurezza media pressione
Blocchetto pettorale
Zaino di ridotte dimensioni
Bardatura a tasca
Manometro leggero in acciaio inox
Manometro in ottone
Dispositivo antibloccaggio manometro
Collegamenti tubi con forcella inox
Collegamenti tubi mediante filettature
Erogatore autopositivo
Raccordo erogatore M 45 X 3 secondo EN 148/3
Riduttore a compensazione attiva
Versione anche senza innesti rapidi MP
Versioni con C 607 e Sfera EPDM e Silicone
Solo con C 607 EPDM
Fornito senza bombole
Fornito completo di bombola
Disponibilità cassa custodia in plastica
Disponibilità cassa metallica
Certificazione CE
Certificazione RINA SOLAS
Disponibilità bombole fotoluminescenti
DIABLO
Riassumiamo l’elencazione dei punti di forza rispettivamente comuni a tutta la gamma e
alle varie famiglie:
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
Peso (kg.)
Raccordo facciale
Resistenza inspiratoria
(mbar a 40x2,5 l/min)
Resistenza inspiratoria
(mbar a 25x2,0l/in)
Resistenza espiratoria
(mbar a 10 l/min)
Resistenza espiratoria
(mbar a 40x2,5 l/min)
Resistenza espiratoria
(mbar a 25x2,0 l/min)
Resistenza inspiratoria a
bassa temperatura
(mbar a 25x2,0 l/min)
(bombola fredda)
Resistenza inspiratoria a
bassa temperatura
(mbar a 25x2,0l/in)
(bombola a temp
ambiente)
Resistenza espiratoria a
bassa temperatura
(mbar a 25x2,0 l/min)
(bombola fredda)
Resistenza espiratoria a
bassa temperatura
(mbar a 25x2,0l/in)
(bombola a temp
ambiente)
Resistenza inspiratoria ad
alta temperatura
(mbar a 40x2,5 l/min)
Resistenza espiratoria ad
alta temperatura
(mbar a 40x2,5 l/min)
Sovrappressione statica
erogatore (mbar)
< 16
EN
148/3
1,5
DIABLO PIZ
DIABLO PI
DIABLO
INDUSTRIAL
Requisito
DIABLO
PROFESSION
AL
Tabelle con i valori desunti dai risultati ufficiali delle prove di certificazione per i vari
modelli
EN
EN
EN
148/3 148 148/3
/3
2,2
1,8
1,7
3,0
2,2
1,8
1,7
5,0
4,8
4,7
4,8
6,3
6,9
7,4
5,5
5,5
5,4
5,1
5,5
2,4
1,6
-
-
2,5
1,7
-
-
5,4
5,7
-
-
5,5
5,7
-
-
1,9
2,2
-
-
6,4
9,5
3,2
3,6
3,5
3,3
N.B. Per i requisiti per i quali non sono indicati risultati di prova, i rapporti ufficiali indicano
semplicemente “prova superata”
Roma 8/11/2000
14
Scarica

MASCHERE INTERE - vigili del fuoco