DISPENSA N.6 AUTORESPIRATORI Indice 1)Panorama Normativo 1.1) Norma di riferimento UNI EN 137:93 – Autorespiratori ad aria compressa a ciclo aperto 1.2) Principali Norme Collegate 1.3) Principali requisiti della Norma UNI EN 137 1.3.1.) Riserva di aria 1.3.2) Rubinetto 1.3.3) Massa 1.3.4) Connessioni 1.3.5) Bardatura 1.3.5.1)Versioni spalleggiabili 1.3.5.2)Versioni di pronto intervento 1.3.5.2.1)DIABLO PI 1.3.5.2.2)DIABLO PIZ 1.3.6) Temperature di funzionamento 1.3.7) Resistenza alla fiamma 1.3.8) Resistenza al calore radiante 1.3.9) Parti soggette all’alta pressione 1.3.10) Bombole 1.3.11) Riduttore di pressione 1.3.12) Valvola di sicurezza del riduttore di pressione 1.3.13) Manometro 1.3.14) Segnalatore acustico 1.3.15) Tubi 1.3.16) Erogatore 1.3.16.1) Concetto di sovrappressione 1.3.16.1.1.) Erogatori a depressione. 1.3.16.1.2.) Erogatori in sovrappressione. 1.3.16.1.3.) Erogatori autopositivi. 1.3.17) Resistenza respiratoria 1.4) Capacità delle bombole ed autonomia respiratoria 2) Marcature 3) Modelli DPI 3.1) DIABLO PROFESSIONAL 3.2) DIABLO INDUSTRIAL 3.3) DIABLO RINA 3.4) DIABLO PI 3.5) DIABLO PIZ 4) Analisi dei punti di forza/punti di debolezza 5) Risultati di prova 1 AUTORESPIRATORI 1)Panorama Normativo 1.1) Norma di riferimento UNI EN 137:93 – Autorespiratori ad aria compressa a ciclo aperto La EN 137:93, pubblicata nel 1993, è la Norma attualmente in vigore ma è in corso di revisione. La versione revisionata non entrerà in vigore in Italia prima di tre anni. 1.2) Principali Norme Collegate UNI EN 136 – Maschere UNI EN 148 – 1 e UNI EN 148 – 3 – Raccordi erogatore maschera UNI EN 144 - 1 e UNI EN 144 – 2 Raccordi bombola/valvola e valvola/riduttore EN 12021 Aria compressa per autorespiratori 1.3) Principali requisiti della Norma UNI EN 137 1.3.1.) Riserva di aria La capacità minima della bombola per questo tipo di apparecchi è di 500 litri. Si ricorda che in Italia la massima pressione di carica consentita è ancora di 250 bar e non sono ancora permesse le bombole in composito. I decreti che modificano questa situazione dovrebbero essere in dirittura di arrivo ma i tempi burocratici sono imprevedibili. 1.3.2) Rubinetto La valvola di apertura della bombola ovvero il rubinetto deve consentire l’azionamento ad apparecchio indossato, per questo motivo viene collocata in basso e non in alto come nelle applicazioni subacquee. La valvola deve inoltre prevenire la chiusura accidentale. Questa può verificarsi quando un vigile del fuoco entra in un ambiente a scarsa visibilità ed avanza strisciando contro le pareti; l’attrito può chiudere la valvola. L’attuale norma prevede che se occorrono almeno due giri completi per chiudere la valvola, la condizione è soddisfatta mentre nella revisione questo non sarà probabilmente più ritenuto sufficiente. La DPI ha messo a punto un sistema brevettato antichiusura accidentale che consiste di una anello folle posto attorno al volantino che ruota liberamente a contatto per esempio con un muro ma non trascina dietro il volantino stesso. Tale versione è disponibile come optional a partire dall’inizio del 2001. E’ inoltre disponibile a partire da tale data una versione di valvola che alloggia un piccolo manometro sempre sotto pressione anche a valvola chiusa, che da un’indicazione sullo stato di carica della bombola senza dover aprire il rubinetto. Gli autorespiratori secondo la EN 137 non sono per uso subacqueo ma debbono poter continuare a funzionare anche se temporaneamente ed accidentalmente immersi ad una profondità di un metro. 2 1.3.3) Massa Il limite di peso o più correttamente di massa degli autorespiratori è fissato in 18 kg. L’uso delle bombole in composito consentirebbe, a parità di autonomia di alleggerire gli apparecchi di circa 3 kg! 1.3.4) Connessioni Si fa notare che la norma non impone la presenza di un collegamento rapido lungo il tubo di media pressione per scollegare l’erogatore. Per l’uso da parte dei vigili del fuoco esso è però generalmente richiesto, ma nella versione DIABLO INDUSTRIAL ed a maggior ragione nella versione RINA, è disponibile anche la configurazione senza innesti rapidi a tutto vantaggio del prezzo e del peso. Per quanto riguarda il collegamento tra erogatore e maschera la norma consente l’uso del raccordo filettato secondo EN 148-1 (uguale a quello dei filtri) solo per gli erogatori a pressione negativa, praticamente inesistenti in Italia. Per gli apparecchi in sovrappressione la Norma EN 148 –3 prevede che il raccordo tra erogatore e maschera non debba consentire l'erroneo accoppiamento con il raccordo tipo EN 148 – 1. Prevede l’uso di raccordi speciali o di quello normalizzato M45x3. La DPI pur disponendo di un raccordo speciale SP, si è ormai uniformata al raccordo standardizzato M45 x 3 che di gran lunga il più diffuso e richiesto. Va fatto notare comunque che, a differenza dei filtri, l’autorespiratore in sovrappressione è testato e certificato completo di maschera ed erogatore, pertanto non è consentito da parte dell’utilizzatore l’uso promiscuo di maschere ed erogatori di marche diverse, anche se il raccordo standardizzato M45 x 3 lo renderebbe fisicamente possibile. Va chiarito che chi accoppia componenti di marche diverse in configurazioni diverse da quella certificata lo fa sotto la propria esclusiva responsabilità e, di fatto usa un dpi non più certificato CE. 1.3.5) Bardatura La norma non pone particolari requisiti in merito oltre a quelli intuitivi di facilità e stabilità delle regolazioni. La resistenza al fuoco della bardatura è esaminata nell’apposita sezione 1.3.5.1)Versioni spalleggiabili La bardatura di DIABLO ed in particolar modo della versione PROFESSIONAL è ispirata a principi di ergonomia in quanto tutto il peso dell’apparecchio tende ad essere scaricato tramite il supporto lombare o la cintura, sul bacino e tramite esso sulle gambe senza gravare più del necessario sulla colonna vertebrale. Le spalline invece hanno prevalentemente una funzione di stabilizzazione per fissare l’apparecchio sulla schiena durante i movimenti. Per impedire che le spalline possano limitare i movimenti delle braccia tirando sulle ascelle, è presente un laccetto pettorale che le tiene accostate sul petto. Per facilitare la regolazione sulla vita, la fibbia ha un doppio funzionamento: apertura e chiusura a scatto e regolazione rapida per adattarsi alle diverse circonferenze. 1.3.5.2)Versioni di pronto intervento Tali configurazioni sono destinate ad interventi brevi di pronto intervento e sono solitamente equipaggiate con bombole da tre o da quattro litri. Esistono due versioni: PI e PIZ. 1.3.5.2.1)DIABLO PI ha una bardatura a tasca in tessuto in fibra di vetro alluminizzato completo di fascia riflettente. La tasca dispone di una maniglia per il trasporto e di una bardatura per l’indossamento a tracolla. La bombola è contenuta nella tasca principale mentre la maschera con l’erogatore è contenuta in una seconda tasca anteriore; tale seconda tasca, una volta estratto il contenuto, può essere richiusa su se stessa grazie a dei tratti di velcro riducendo a zero il suo ingombro N.B. DIABLO PI è l’unico a non consentire l’autotest del segnalatore acustico. 3 1.3.5.2.2)DIABLO PIZ è simile al precedente ma al posto della tasca dispone di uno zainetto in resina sintetica e di una bardatura semplificati per il trasporto sulla schiena. 1.3.6) Temperature di funzionamento Gli autorespiratori a Norma EN 137 sono previsti e testati per un uso tra –30° e + 60°C. Flash-over Si segnala che la revisione della norma prevederà, sulla scia delle norme americane una classe di apparecchi in grado di resistere anche a condizioni di flash-over. Il flash-over è un fenomeno che si verifica quando istantaneamente entra in combustione tutta l’atmosfera circostante. Questo può verificarsi ad esempio se in un ambiente chiuso sono presenti alte concentrazioni di gas combustibili ed alte temperature ma ossigeno insufficiente; se si rompe il vetro di una finestra e si consente un massiccio ingresso di aria ricca di ossigeno può aver luogo una improvvisa e simultanea combustione di tutta l’atmosfera presente con il raggiungimento per alcuni secondi di temperature superiori ai 900° C. Gli apparecchi in grado di resistere a tali condizioni debbono poter dare una possibilità al vigile del fuoco che sia incappato in un evento del genere di mettersi in salvo potendo continuare a respirare. 1.3.7) Resistenza alla fiamma Oltre a quanto previsto per la maschera dalla EN 136, anche l’erogatore ed il tubo di media pressione sono esposti per 5 secondi alla stessa fiamma dei sei becchi bunsen (950°) e non debbono bruciare o almeno essere autoestinguenti entro 5 secondi dall’allontanamento della fiamma, e comunque continuare a funzionare. Anche la parte tessile della bardatura è sottoposta ad all’azione di un singolo becco bunsen per 12 secondi, trascorsi i quali non deve continuare a bruciare o autoestinguersi entro 5 secondi. 1.3.8) Resistenza al calore radiante Anche l’erogatore ed il tubo di media pressione come la maschera vengono esposti all’effetto del calore radiante per 20 minuti trascorsi i quali debbono continuare a funzionare e rimanere a tenuta anche se deformati. 1.3.9) Parti soggette all’alta pressione Tutte le parti soggette all’alta pressione, bombole comprese vanno collauda ad una volta e mezzo la pressione di esercizio (p.e. pressione di esercizio 200 bar, pressione di collaudo 300 bar) 1.3.10) Bombole Secondo la legislazione italiana le bombole debbono essere dotate di certificato di approvazione e vanno ricollaudate da parte de Ministero dei Trasporti, la prima volta dopo 4 anni e le successive ogni 2 anni. (Ci sono stati dei decreti emessi, poi rettificati e ridefiniti circa questa periodicità ma per le nostre applicazioni vale esclusivamente quanto sopra). Le bombole per aria respirabile sono contraddistinte da una colorazione, nella calotta dalla parte del bocchello, alternativamente bianca e nera. Tale colorazione piò essere costituita da anelli alternati o, indifferentemente da quattro spicchi. ( UNI EN 1089/3). E’ importantissimo che le bombole siano ricaricare con aria conforme alla citata norma EN 12021, che fissa le concentrazioni massime ammissibili per le sostanze estranee presenti nell’aria, per le seguenti ragioni: 4 • • Se il compressore di ricarica non è ben filtrato o preleva aria inadatta, ad esempio vicino agli scarichi di veicoli, mettiamo nelle bombole aria inquinata Se l’aria non è secca possono verificarsi tre inconvenienti gravi: 1. L’umidità formando ghiaccio può bloccare il riduttore di pressione 2. La condensa può innescare fenomeni di corrosione sulle pareti interne delle bombole (non lasciare mai le bombole vuote con il rubinetto aperto, è anzi consigliabile non svuotare mai completamente le bombole) 3. Gli apporti di successive quantità di umidità, ricaricando le bombole con aria umida, danno luogo, per condensazione, a presenza di volumi anche cospicui di acqua che sottrae volume utile alla bombola e riduce l’autonomia. (Agitando la bombola in questo caso si avverte il rumore dell’acqua presente). 1.3.11) Riduttore di pressione La norma non pone particolari requisiti sul riduttore di pressione se non il fatto che le parti soggette a taratura debbono essere sigillate per evidenziare eventuali manomissioni. Il riduttore di pressione ha lo scopo di effettuare il primo salto di espansione dall’alta pressione, inizialmente 200 o 250 bar, presente nelle bombole, fino al valore costante di media pressione, 6 bar nel caso della linea DIABLO, con cui deve essere alimentato l’erogatore. Tale valore è quello ottimale per cui l’erogatore fornisce le migliori prestazioni, è pertanto importante che il valore della media pressione sia costante e non vari in funzione dello scaricarsi della bombola. I riduttori che sono in grado di assicurare questa prestazione si dicono di tipo compensato. Il riduttore C 2000 è di tipo compensato, o per meglio dire a compensazione attiva, ovvero la pressione tramite un foro capillare è anche utilizzata per accelerare la sua risposta e rendere più pronto e dolce il funzionamento dell’erogatore. Tale impostazione tecnologica, brevettata, è stata sperimentata in campo subacqueo in centinaia di migliaia di esemplari. 1.3.12) Valvola di sicurezza del riduttore di pressione La norma impone che sul riduttore di pressione sia presente una valvola di sicurezza che interviene in caso di avaria per evitare che l’alta pressione giunga ai tubi di media e all’erogatore facendoli scoppiare. La norma impone che tale valvola sia in grado di smaltire fino a 400 l/min. senza che l’alta pressioni si innalzi oltre i 30 bar. Qualora si verifichi tale evenienza, per altro in vero molto remota, la bombola si esaurisce molto rapidamente e l’operatore resta nel giro di pochissimi minuti senza aria residua. Per tale motivo DPI ha brevettato un segnalatore acustico presente sulla linea DIABLO PROFESSIONAL che emette un forte fischio se la valvola di sicurezza entra in funzione allertando l’operatore. 1.3.13) Manometro Il manometro deve essere stagno ed avere una precisione di + 10 bar. Inoltre il tubo di alta pressione che lo alimenta deve avere un limitatore di portata che, in caso di suo distacco o rottura limiti il flusso di aria persa a 25 l/min. Nel caso del DIABLO PROFESSIONAL il manometro è del tipo leggero con cassa in acciaio inox mentre nel tipo INDUSTRIAL è del tipo con cassa in ottone stampato. In entrambi i casi la strozzatura, realizzata con un rubino analogo a quelli utilizzati in orologeria, è flottante. Questa complessa configurazione fa sì che la strozzatura operi solo se la pressione spinge dal riduttore verso il manometro, limitando così eventuali fughe. Quando invece la pressione spinge nel verso opposto, il che si verifica normalmente durante l’uso mano mano che si consuma l’aria nelle bombole, si scopre una maggiore sezione di passaggio con i due seguenti vantaggi: 1. Maggiore rapidità di risposta 5 2. Impossibilità che impurità eventualmente presenti nel tubo possano ostruire il foro capillare bloccando la lettura del manometro e dando l’erronea informazione che la bombola è ancora piena quando non lo è più. 1.3.14) Segnalatore acustico La norma impone che un segnalatore acustico entri in funzione informando l’utilizzatore quando la pressione residua nella bombola scende sotto i 55 bar o quando la quantità di aria residua scenda al di sotto dei 200 litri, quale dei due eventi si verifichi per primo in funzione della dimensione della bombola stessa. Il suono deve avere una intensità di almeno 90 db (decibel) misurati ad una frequenza di 2000 Hertz (frequenza di massima sensibilità dell’orecchio umano). Il consumo medio di aria deve essere non più di 5 l/min. Oltre a rispettare i requisiti di cui sopra, il segnalatore acustico presente sulla linea DIABLO è di tipo bistadio, ovvero l’alta pressione comanda l’inizio del fischio ma è l’aria prelevata dalla media pressione che materialmente fischia, con vantaggio di qualità di suono e contenimento del consumo di aria. E’ inoltre frequente pratica operativa verificare prima di ogni intervento che il segnalatore acustico sia efficiente e correttamente tarato. Per far ciò si deve aprire la bombola pressurizzando l’apparecchio, quindi richiudere la valvola ed infine provocare una lieve perdita di aria dall’erogatore; facendo ciò si verifica che quando l’ago del manometro passa per il valore di taratura, il fischio abbia inizio. Tale operazione è relativamente lunga e complessa specialmente nelle condizioni di emergenza che precedono un intervento. DIABLO, grazie alla sua configurazione brevettata, consente l’autotest. E’ stato impostato un ritardo di alcuni secondi nel tempo di pressurizzazione dei circuiti e pertanto nel tempo di salita della lancetta del manometro. Durante tale tempo successivo all’apertura della bombola tutto quello che occorre fare è osservare il manometro e verificare che il fischio cessi quando la lancetta esce dal settore rosso di riserva. Nella versione DIABLO PROFESSIONAL il segnalatore acustico è disposto sul blocchetto pettorale quindi molto prossimo all’orecchio dell’utilizzatore, mentre nella versione INDUSTRIAL e nella versione PIZ, pur rispettando i limiti di udibilità, esso è disposto in fondo allo zaino sul riduttore di pressione. Nella versione PI viene a capitare praticamente in cintura. 1.3.15) Tubi Versioni spalleggiabili Oltre a soddisfare ai requisiti di resistenza alla fiamma, per i tubi di DIABLO sono stati adottati particolari accorgimenti progettuali. Nella parte dorsale in corrispondenza dello zaino i tubi protetti dalle fiamme, dal calore e da danneggiamenti meccanici corrono all’interno di due canali ricavati nello zaino (e che fungono anche da maniglie per il trasporto). Nella parte pettorale i tubi sono protetti dal tessuto ignifugo delle spalline per buona parte del loro percorso. 1.3.16) Erogatore Limitandoci a considerare il solo caso della sovrappressione, il requisito principale è che l’erogatore sia in grado di mantenere la pressione positiva all’interno della maschera con un ciclo respiratorio 40 x 2,5 ovvero 40 cicli/minuto di 2,5 litri /ciclo che corrispondono a picchi di portata di circa 300 l/min. E400, l’erogatore a corredo della linea DIABLO mantiene la sovrappressione fino a circa 400 l/min. e la sua principale caratteristica è la sua estrema semplicità realizzativa e di manutenzione accoppiata ad una estrema dolcezza e prontezza di funzionamento. 6 1.3.16.1) Concetto di sovrappressione 1.3.16.1.1.) Erogatori a depressione. Un erogatore è una valvola che eroga aria quando gli viene richiesto tramite la depressione creata dall’atto inspiratorio; questo è quanto rigorosamente avviene negli erogatori a pressione negativa, ma tale depressione oltre ad attivare l’erogatore può comportare anche l’ingresso in maschera di aria esterna inquinata attraverso tenute non perfette. 1.3.16.1.2.) Erogatori in sovrappressione. Quello che in realtà aziona l’erogatore non è necessariamente la pressione negativa, ovvero un valore inferiore alla pressione atmosferica esterna, ma più semplicemente la riduzione di un valore iniziale quale che esso sia. Se si parte da un valore iniziale superiore alla pressione atmosferica, cioè se si parte da una sovrappressione, si potrà abbassare gradualmente per attivare l’erogatore senza però arrivare a zero nel campo di funzionamento dell’erogatore cioè nel campo di portate che un essere umano può richiedere per respirare. Così facendo si mantiene sempre la maschera in sovrappressione rispetto all’ambiente esterno ed eventuali imperfette tenute si traducono in uscita di aria pura dalla maschera ma mai in ingresso di aria inquinata esterna. La creazione ed il mantenimento della sovrappressione all’interno della maschera si ottengono rispettivamente “ingannando” l’erogatore tramite la presenza di una molla dietro la membrana e costringendolo a chiudersi ad una valore di pressione maggiore di quello atmosferico (dato dall’equilibrio con la pressione atmosferica più la pressione, o per meglio dire la sovrappressione, che contrasta l’azione della molla. Per mantenere poi la sovrappressione all’interno della maschera, anche le valvole di espirazione vanno "ingannate" mediante analoga molla che fa si che esse si aprano non subito ma quando si supera il valore di sovrappressione che si vuole mantenere in maschera. 1.3.16.1.3.) Erogatori autopositivi. Visto che il fattore di protezione è dato dal rapporto tra concentrazione di tossico esterna e concentrazione interna alla maschera, e visto che quest’ultima abbiamo visto che è pari a zero, si dovrebbe avere un fattore di protezione pari ad infinito. In realtà, più cautelativamente il Fattore di Protezione Operativo che si assume con gli apparecchi a sovrappressione è pari a 1000 ed è comunque il più alto possibile. Gli erogatori in sovrappressione peraltro, finche la maschera non è correttamente indossata a tenuta non riescono a creare quella sovrappressione che gli permetta di chiudersi, pertanto nelle fasi di indossamento e di disindossamento si verifica un notevole spreco di aria. Per ovviare a tale inconveniente, sono nati gli erogatori autopositivi quale E400. Essi dispongono di un comando di stand-by che mantiene in chiusura l’erogatore pronto a sbloccarsi e ad iniziare il suo corretto funzionamento in sovrappressione vincendo una lieve depressione in occasione del primo atto respiratorio. Tale depressione iniziale serve per sbloccare il meccanismo di stand-by liberando la membrana. Alla fine dell’intervento, ripremendo a fondo il pulsante rosso disposto anteriormente si ripristina la condizione di stand-by. 1.3.17) Resistenza respiratoria 7 Condizione Ciclo 40 x 2,5 Ciclo 25 x 2 10 l/min. Flusso 0 l/min. 10 l/min. Appendice A Flusso 0 l/min. Appendice A Ciclo 40 x 2,5 Appendice A Inspirazione (mbar) >0 >0 Espirazione (mbar) <10 <7 6 5 4,2 3,9 >0 <4,2 <10 L’appendice A è quella che si riferisce agli autorespiratori in sovrappressione che utilizzano il raccordo normalizzato M 45 x 3 tra erogatore e maschera. 1.4) Capacità delle bombole ed autonomia respiratoria Apriamo una parentesi su questo concetto. L’aria è una gas comprimibile e viene racchiuso sotto pressione nelle bombole per poterne trasportare una grande quantità in uno spazio ridotto. La legge che regola questo fenomeno è la seguente: P x V = Cost. P= pressione V= volume Essa significa che se una certa quantità di aria occupa un certo volume ad una determinata pressione, raddoppiando la pressione il volume occupato dimezza. Nel nostro caso se prendiamo 1400 litri di aria a pressione atmosferica (P =1), e li comprimiamo a 200 bar, la stessa aria entrerà in una bombola da 7 litri. P1xV1= P2xV2 1 x 1400 = 200 x 7 Consideriamo la seguente tabella sui consumi medi di aria : INTENSITA’ DELL’IMPEGNO FISICO Riposo Lavoro leggero Lavoro medio Lavoro pesante CONSUMO DI ARIA (l/min.) 10 10/20 20/40 40/60 Pur tenendo presente che i succitati valori possono variare in funzione della corporatura della persona e del suo stato emotivo e di allenamento, comunque se ne può ricavare l’indicazione che un autorespiratore tipo 1400 ovvero con una bombola da 7 litri caricata a 200 bar, che contiene quindi 1400 litri di aria, in condizioni di lavoro medio pesante è sufficiente per un’autonomia di circa 35 minuti ( 1400/40). La legislazione italiana consente anche l’uso delle bombole in alluminio ma il loro uso è praticamente nullo perché l’alluminio è di per se più leggero dell’acciaio ma anche meno resistente, pertanto occorrono pareti più spesse e l’economia di peso è pressoché nulla. Inoltre, anche se la EN 137 non ne esclude totalmente l’uso, l’alluminio può essere pericoloso perché, sfregando contro ferro arrugginito, da luogo a scintille e può innescare esplosioni in ambienti deflagranti. 2) Marcature 8 La attuale revisione della norma richiede che su ogni autorespiratore siano presenti le seguenti marcature (riportate e spiegate nei manuali di istruzione): • • • • • • • Nome o marchio del fabbricante Nome del modello (p.e. DIABLO 1400) EN 137 : 93 Numero di matricola Anno di fabbricazione sulle parti soggette ad invecchiamento (da ripetersi anche sui componenti soggetti ad invecchiamento) La marcatura “A” per gli apparecchi che soddisfano l’Appendice A Anno dell’ultima revisione e numero di serie anche sul riduttore di pressione. 3) Modelli DPI Esistono cinque linee di autorespiratori della serie DIABLO : • • • • • DIABLO PROFESSIONAL DIABLO INDUSTRIAL DIABLO RINA DIABLO PI DIABLO PIZ 3.1) DIABLO PROFESSIONAL è la linea di punta che va proposta dove fanno premio le caratteristiche tecniche. Sostanzialmente ha prestazioni superiori o uguali ai migliori apparecchi sul mercato con soluzioni tecniche più semplici per quanto riguarda la manutenzione e più affidabili (assenza di delicati servomeccanismi ed elettronica). Oltre alle prerogative comuni a tutta la gamma DIABLO, le caratteristiche peculiari della Linea Professional sono: • Bardatura ergonomica bicolore con scritta DIABLO • Supporto lombare imbottito • Copritubo sulla spallina apribile • Blocchetto pettorale con segnalatore acustico al petto • Segnalatore acustico di emergenza su valvola di sicurezza media pressione • Collegamenti tubi con forcella per rapida manutenzione e possibilità di rotazione • Attacco secondo operatore direttamente al riduttore • Possibilità di istallare segnalatore acustico di richiesta aiuto ad azionamento manuale • Manometro leggero con cassa in inox Anche il sistema di codifica è stato semplificato ed, essendo le cifre “parlanti”, è possibile autocomporlo usando lo schema di seguito riportato. Per semplificare ulteriormente il problema e per ridurre i numeri di codice senza limitare le possibili combinazioni, DIABLO PROFESSIONAL viene venduto senza bombola, e quest’ultima va ordinata separatamente. Il codice di vendita si compone di otto cifre che assumono rispettivamente i seguenti valori: 1. 2. 3. 4. 5. =4 =3 =4 =2 Si riferisce alla maschera • C 607 SP/A = 1 • SFERA SP/A = 4 9 6. Si riferisce al materiale della maschera • EPDM =1 • SILICONE = 2 7. Si riferisce al raccordo riduttore/bombola • ITALIA = 0 • DIN 200 = 1 • DIN 300 = 2 8. Si riferisce al secondo operatore • Senza tubo secondo operatore = 0 • Con tubo secondo operatore = 1 • Con secondo operatore e segnalatore acustico di emergenza = 2 A titolo di esempio un DIABLO PROFESSIONAL con maschera SFERA SP/A in EPDM, attacco ITALIA e tubo semplice secondo operatore, avrà codice: 4342. 4101 Le bombole complete di valvola, in acciaio e a 200 o 250 bar che in Italia possono andare a corredo sono le seguenti: Capacità idraulica (litri) 3 4 6 6 (fotoluminesce nte) 7 7 (fotoluminesce nte) Pressione di esercizio 200 200 250 250 Capacità aria (litri) 600 800 1500 1500 Codice 4343.0930 4343.0942 4343.0491 4343.0974 200 200 1400 1400 4343.0940 4343.0947 Le principali caratteristiche dimensionali sono le seguenti: Modello Lunghezza (mm.) Larghezza (mm.) Altezza (mm.) DIABLO 600 DIABLO 800 DIABLO 1500 DIABLO 1400 550 630 650 710 280 280 280 280 215 215 225 225 Peso pronto per l’uso con maschera sfera (kg.) 9,0 10,5 15,4 14 3.2) DIABLO INDUSTRIAL è una versione lievemente semplificata del professional che, pur mantenendo le principali caratteristiche e pregi consente delle economie che possono risultare vincenti dove la discriminante è il prezzo. 10 Oltre alle prerogative comuni a tutta la gamma DIABLO, le caratteristiche peculiari della Linea Industrial sono: • Spalline della bardatura imbottite • Segnalatore acustico posto sul riduttore di pressione • Collegamenti tubi a vite • Attacco secondo operatore con Y sul tubo di media pressione ( da certificare) • Disponibilità della versione senza innesti rapidi di collegamento sul tubo di media pressione con riduzione di costo e di peso Anche in questo caso il sistema di codifica è stato semplificato ed, essendo le cifre “parlanti”, è possibile autocomporlo usando lo schema di seguito riportato 1. 2. 3. 4. 5. =4 =3 =4 =2 Si riferisce alla maschera • C 607 SP/A = 5 • SFERA SP/A = 6 6. Si riferisce al materiale della maschera • EPDM =1 • SILICONE =2 7. Si riferisce al raccordo riduttore/bombola • ITALIA = 0 • DIN 200 = 1 • DIN 300 = 2 8. Si riferisce al tubo media pressione • Con innesti rapidi =0 • Senza innesti rapidi = 1 A titolo di esempio un DIABLO INDUSTRIAL con maschera C 607 SP/A in SILICONE, attacco ITALIA ed innesti rapidi, avrà codice: 4342. 5200 Le bombole complete di valvola, in acciaio e a 200 o 250 bar che in Italia possono andare a corredo sono le seguenti: Capacità idraulica (litri) 3 4 6 6 foto luminescente 7 7 foto luminescente Pressione di esercizio 200 200 250 250 Capacità aria (litri) 600 800 1500 1500 Codice 4343.0930 4343.0942 4343.0491 4343.0974 200 200 1400 1400 4343.0940 4343.0947 Le principali caratteristiche dimensionali sono le seguenti: 11 Modello Lunghezza (mm.) Larghezza (mm.) Altezza (mm.) DIABLO INDUSTRIAL 600 DIABLO INDUSTRIAL 800 DIABLO INDUSTRIAL 1500 DIABLO INDUSTRIAL 1400 550 280 215 Peso pronto per l’uso con maschera sfera (kg.) 9,0 630 280 215 10,5 650 280 225 15,4 710 280 225 14 NOTE. • I pesi di cui sopra si riferiscono alle versioni con innesti rapidi, le corrispondenti versioni senza innesti rapidi pesano ognuna 120 g. in meno. • La linea INDUSTRIAL è stata inizialmente designata come MM. Nei manuali si mantiene la doppia designazione perché i certificati di conformità debbono ricalcare la denominazione del certificato CE che appunto riporta l’MM. Nella pratica corrente si consiglia di far riferimento esclusivamente al denominazione INDUSTRIAL. 3.3) DIABLO RINA è semplicemente un DIABLO INDUSTRIAL 1400 completo di bombola certificata RINA e pertanto, nel suo complesso, oltre alla Certificazione CE con riferimento alla Norma EN 137 ha anche la certificazione in base alla Direttiva 96/98 sull’equipaggiamento Marittimo contraddistinta dal caratteristico timoncino. Dato che nel mercato navale fa premio la semplicità e l’economicità, DIABLO RINA viene proposto solo con la C 607 in EPDM con e senza innesti rapidi. DIABLO RINA 1400 con innesti rapidi DIABLO RINA 1400 senza innesti rapidi Cod. 4342.5103 Cod. 4342.5104 Per tutte le altre informazioni si faccia riferimento a quanto già detto a proposito della linea INDUSTRIAL ricordando però che in questo caso l’apparecchio viene fornito completo di bombola. 3.4) DIABLO PI è la linea di autorespiratori di pronto intervento (PI) della gamma DIABLO. Gli apparecchi da pronto intervento sono destinati a brevi interventi di ricognizione o per operazioni sicuramente brevi, come ad esempio chiudere un valvola. Essi sono caratterizzati dal fatto di avere breve autonomia, circa quindici minuti, e ridotto ingombro. La bardatura di tali apparecchi è costituita da una sacca di fibra di vetro metallizzata da indossare a tracolla. La sacca contiene anche una tasca anteriore in cui può essere alloggiata la maschera con l’erogatore pronta per l’uso. (La tasca è la stessa già usata nella linea PI del SEKUR AIR. Per sintesi di trattazione le tabelle di codifica e dimensionali sono unificate con i modelli PIZ ed esposte di seguito a questi ultimi modelli 3.5) DIABLO PIZ è sempre una linea di apparecchi di pronto intervento ma, differenza dei PI, essi sono dotati di uno zainetto per il trasporto dorsale. Tale zainetto si differenzia da quello dei DIABLO base per essere più piccolo e semplificato e la bardatura è ridotta all’essenziale. Ciò in ragione del fatto che le bombole da utilizzare sono più piccole e leggere e che gli interventi sono più brevi quindi è da privilegiare la semplicità e rapidità di uso e di indossamento ed il ridotto ingombro 12 4) Analisi dei punti di forza/punti di debolezza 5) Risultati di prova 13 DIABLO PIZ * DIABLO PI * DIABLO RINA DIABLO Possibile utilizzo di bombole in acciaio ed in composito da 3 fino a 9 litri Bardatura imbottita sulle spalline e sulla fascia ventrale Bardatura imbottita sulle spalline Tubi protetti sulla schiena e sulle spalline Laccetto pettorale Doppia regolazione alla cintura Volantino valvola antichiusura accidentale Manometrino sulla valvola Secondo operatore Segnalatore acustico manuale per richiesta aiuto Autotest segnalatore acustico Segnalatore acustico su valvola di sicurezza media pressione Blocchetto pettorale Zaino di ridotte dimensioni Bardatura a tasca Manometro leggero in acciaio inox Manometro in ottone Dispositivo antibloccaggio manometro Collegamenti tubi con forcella inox Collegamenti tubi mediante filettature Erogatore autopositivo Raccordo erogatore M 45 X 3 secondo EN 148/3 Riduttore a compensazione attiva Versione anche senza innesti rapidi MP Versioni con C 607 e Sfera EPDM e Silicone Solo con C 607 EPDM Fornito senza bombole Fornito completo di bombola Disponibilità cassa custodia in plastica Disponibilità cassa metallica Certificazione CE Certificazione RINA SOLAS Disponibilità bombole fotoluminescenti DIABLO Riassumiamo l’elencazione dei punti di forza rispettivamente comuni a tutta la gamma e alle varie famiglie: * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * Peso (kg.) Raccordo facciale Resistenza inspiratoria (mbar a 40x2,5 l/min) Resistenza inspiratoria (mbar a 25x2,0l/in) Resistenza espiratoria (mbar a 10 l/min) Resistenza espiratoria (mbar a 40x2,5 l/min) Resistenza espiratoria (mbar a 25x2,0 l/min) Resistenza inspiratoria a bassa temperatura (mbar a 25x2,0 l/min) (bombola fredda) Resistenza inspiratoria a bassa temperatura (mbar a 25x2,0l/in) (bombola a temp ambiente) Resistenza espiratoria a bassa temperatura (mbar a 25x2,0 l/min) (bombola fredda) Resistenza espiratoria a bassa temperatura (mbar a 25x2,0l/in) (bombola a temp ambiente) Resistenza inspiratoria ad alta temperatura (mbar a 40x2,5 l/min) Resistenza espiratoria ad alta temperatura (mbar a 40x2,5 l/min) Sovrappressione statica erogatore (mbar) < 16 EN 148/3 1,5 DIABLO PIZ DIABLO PI DIABLO INDUSTRIAL Requisito DIABLO PROFESSION AL Tabelle con i valori desunti dai risultati ufficiali delle prove di certificazione per i vari modelli EN EN EN 148/3 148 148/3 /3 2,2 1,8 1,7 3,0 2,2 1,8 1,7 5,0 4,8 4,7 4,8 6,3 6,9 7,4 5,5 5,5 5,4 5,1 5,5 2,4 1,6 - - 2,5 1,7 - - 5,4 5,7 - - 5,5 5,7 - - 1,9 2,2 - - 6,4 9,5 3,2 3,6 3,5 3,3 N.B. Per i requisiti per i quali non sono indicati risultati di prova, i rapporti ufficiali indicano semplicemente “prova superata” Roma 8/11/2000 14