I NOSTRI PITTORI
ONA FRANCA
a cura di Valeria Casarotti-Teresa Garofalo
a cura di Sandra Saita
Art Line: piccoli quadri, grandi artisti
Quando l’arte è una ragione di vita
ella nostra zona ci
sono teatri, stimati
N
anche a livello cittadino,
associazioni culturali e
sportive note, ma sono
veramente pochi gli spazi dedicati all’arte visiva.
È quindi con grande piacere che ne segnaliamo
uno forse ancora poco conosciuto nella zona e che
ci sembra molto particolare; si trova infatti in un
elegante e ampio negozio ricco di soprammobili, oggetti di buon gusto e cornici di ogni tipo, da quelle
più semplici e lineari a quelle più elaborate e barocche. Un ambiente accogliente e accurato che con le
sue vetrine eleganti invoglia ad entrare e a curiosare. Eleonora e Giuseppe Barbagallo, proprietari
di Art Line, amanti del loro lavoro e appassionati
d’arte, da sempre ospitano nel loro negozio quadri
di autori, soprattutto contemporanei. Ora si sono
riproposti di rendere questo spazio ancora più interessante organizzando a scadenze fisse mostre collettive o personali. E in queste occasioni ecco una
nuova e inconsueta galleria! È un progetto che ha
come obiettivo quello di avvicinare un pubblico più
ampio all’arte contemporanea nelle sue varie forme. Sì, perché gli artisti che incontreremo in questa singolare galleria sono pittori e scultori dei nostri giorni: una bella occasione per conoscerli personalmente e capirne i messaggi.
Il progetto inizia proprio in maggio con la collettiva Venti 20 x 20: venti opere di uguale formato
create ad hoc da venti artisti, quattro donne e sedici uomini, figure di grande spessore note sia in
Italia che all’estero. “Questa mostra - ci spiega
Giuseppe - è una selezione di pittori e scultori
impegnati nell’opera alchemica di concentrare la
loro storia e la loro ricerca in lavori che costituiscono un invito originale ed esclusivo al collezionismo, che non deve riguardare solo i grandi
mercanti d’arte ma rendersi accessibile a tutti
gli appassionati.”
Un progetto ambizioso ma realizzabile, perché il
costo contenuto di queste opere può offrire davvero a noi tutti l’occasione per diventare proprietari
di un pezzo di pregio e perché no, se abbiamo fiuto… un giorno potremo scoprire di aver individuato un novello Michelangelo e di possedere un
quadro di enorme valore.
I dipinti sono realizzati su materiali diversi, tela,
ceramica, legno, cartoncino e diverse sono le tecniche utilizzate dai singoli artisti; c’è chi ha usato
l’olio, chi l’acrilico, chi i pennarelli per creare immagini astratte, metafisiche, figurative, geometriche. I
soggetti sono i più vari, volti intensi e profili interessanti, sinuose figure femminili, rosse coccinelle
portafortuna, cieli profondi e stellati, fiori smaglianti e paesaggi e poi tele astratte, macchie di colori sapientemente accostati dal significato misterioso ma non meno affascinante. Un’idea nuova e
lodevole questa di Art Line che ci auguriamo possa
incontrare l’apprezzamento e l’interesse della zona.
Intanto invitiamo tutti a questa prima collettiva
che si inaugurerà giovedì 20 maggio alle ore 18
presso Art Line, in viale Fulvio Testi 93.
Una vita in poesia
Il diario di Serena Siniscalco
Silvia Benna Rolandi
erena Siniscalco è di
nuovo al lavoro, che
S
per lei è poetare.
Il suo quinto poesiario,
più ricco che mai di sensazioni, ricordi, sentimenti e
anche battute (“mi piace
stupire”, dice) sarà nelle
librerie Cortina a gennaio,
in edizione riveduta e corretta.
La intervisto mentre si
prepara a parlare di poesia
nell’aula magna del Liceo
Parini, invitata da un professore che ha scritto di lei
nella rubrica Tempo e cultura del Corriere della Sera.
“L’incontro coi giovani è importante, perché avvicinarli, interessarli alla poesia è uno strumento di educazione al bello”, commenta Serena.
“Non si studiano più a memoria le poesie ed è un peccato, perché affinavano i sentimenti, regalavano un ritmo all’emozione.
Abituare i ragazzi ai valori estetici vuol dire rendere
più bella la loro vita, allontanarli, per scelta e disgusto,
dalle brutture”.
Com’è possibile farsi ascoltare dalle giovani generazioni?
“Non pretendo e non voglio salire in cattedra: ho solo
vissuto più a lungo, tutto qui. Ho il dono di mettere in
poesia anche i piccoli fatti quotidiani, qualcuno me l’ha
regalato ed è un miracolo”.
Gabriel Garcia Marquez ha scritto un libro che s’intitola Vivere per raccontarla. È esattamente ciò che fa
Serena.
“Ed è quello che dovrebbero fare tutti”, commenta
Serena. “Non occorre essere veri scrittori, basta tenere
un diario, bastano poche righe per affidare al futuro un
pensiero, un fatto destinati altrimenti a sparire dalla
memoria. Chissà quante ragazze si sono chieste: ‘Come
si chiamava il mio primo corteggiatore? Che cosa mi
diceva?’ La risposta, tramandata da un diario, può farci sorridere nella vecchiaia”.
Il diario deve essere sincero? E se finisce in mano ai genitori?
“Oggi c’è meno intolleranza, le generazioni si sono avvicinate”, risponde Serena. “Se un genitore scopre che
il figlio ha la tentazione di drogarsi, per esempio, può
intervenire, può aiutare”.
Mi pare di capire che i diari di gioventù li ha conservati. Infatti eccone uno nelle sue belle mani: un libretto
dall’aria dolcemente vetusta dove la fanciulla Serena
annotava tra l’altro un film, un concerto, una serata a
teatro. Piccoli avvenimenti e grandi.
Milano Liberata!, annotava nel 1945. E nello stesso anno, quasi un grido di trionfo: Mario finalmente mio!
(Mario era il futuro marito, che lasciava per lei la fidanzata piemontese). Infilato in una delle agendine
dei ricordi, perfino il biglietto d’ingresso per una sagra
di canto del 1949.
“Ho ritrovato con gran divertimento, tra le vecchie pagine, una gardenia del mio diciottesimo compleanno”,
racconta Serena. “E il ricordo delle mie care galline.
Avevo dato un nome ad ognuna e quando seppi che stavo mangiando una coscetta di Rossina vomitai. Perciò,
cari ragazzi, tenete un diario: è una conversazione con
noi stessi, tramanda pezzi di vita e tutto,col tempo, importante.
Nell’occasione della vita abbiamo, ho, tante cose da
raccontare”.
are lettrici, cari letC
tori, certamente vi
sarà capitato di dover
parlare di un amico sincero. Stavolta tocca a
me. Sono felice di presentarvi Laura Albani,
pittrice e sensibile poetessa della nostra zona.
Conosco Laura da anni.
Ci lega una profonda
amicizia perché entrambe amiamo l’arte.
Chi è Laura Albani? È una giovane donna minuta,
con lunghi capelli corvini che le scendono sulle
spalle. Estremamente sensibile, generosa ma anche determinata, è capace di qualsiasi sacrificio per
il bene dell’altro. L’ambiente dove vive è piccolo. Io
la chiamo la casa delle bambole. Tutto parla di lei.
Le sue tele e i suoi colori li trovi sull’oblò della lavatrice e ti sembra di vedere il mare. Sui pensili i fiori danno vita a un’eterna primavera. In questo ambiente i suoi colori parlano come tante miniature.
“Zona Nove” anni addietro le conferì lo Zonino
d’Oro come poetessa e pittrice trompe-l’oeil. Nel
corso degli anni la pittura di Laura si è elevata
ad alti livelli specie nell’uso del colore. Il 15 e 16
maggio terrà una mostra presso l’Associazione
Last in Via Graziano Imperatore. Vado a trovarla per un’intervista.
“Laura, come nasce dentro di te la necessità del
cambiamento della tua pittura?”
“Nasce dalla necessità del cambiamento dal realismo all’astrattismo”, risponde. “Il colore deve do-
minare il paesaggio interiore. Anche prima c’era il
colore, ma restava imbrigliato nel disegno come
se avesse paura di essere protagonista. Dal
paesaggio astratto prende invece più forza. Ed
esce allo scoperto nei ‘mandala’ che per me sono finestre aperte sull’animo umano. Infatti se
il disegno realistico rapisce lo sguardo esteriore
e poi quello interiore, nel mio disegno attuale
c’è più una richiesta ‘spirituale’: la persona che
osserva un ‘mandala’ può ritrovarci dentro tutto il proprio colore di energia”.
Quando dico che per Laura l’arte è ragione di vita, è perché lei da anni insegna arte ai bambini
della materna e delle elementari in una scuola
Montessori. Insegnare ai bambini è per Laura
una ragione di vita, quando mi parla di loro non ci
sono “bravi bambini”, ma bambini e, quando un
bambino è in difficoltà lei lo prende a cuore.
Ogni volta la trovo entusiasta, mai stanca. E le
chiedo: “Parlami del tuo rapporto coi bambini.”
“Hanno una loro splendida sensibilità. E io per
fare conoscenza con loro entro in punta di piedi
chiedendo al loro cuore il permesso. Così loro si
fidano di te e ti mostrano come sono veramente. Io credo che quadri così belli come il loro universo io non li abbia mai visti. Sono i bambini a
darmi l’ironia e le vibrazioni per il mio lavoro
pittorico. Con il sorriso io entro e saluto i bambini. Perché se non lo facessi sarebbe come
schiacciare i fiori sotto i piedi in un prato bellissimo, che è poi la mia scuola. La fede e l’amore
per qualcosa di assoluto e di mio è la riserva
per la voglia di dare sempre a loro.”
Il Premio Monzani-Thurner a Comotti e Guandalini
Diana Roca
er il 5° anno consecutivo, al Teatro della Cooperativa di via
P
Hermada si è tenuto l’atteso Premio Monzani-Thurner.
Un’iniziativa dell’Edificatrice di Niguarda per custodire l’eredità e
la memoria di chi come Pierino Monzani e Renzo Thurner hanno offerto un prezioso contributo all’intero movimento cooperativo,
un’occasione che si rinnova anno dopo anno per ricordare il loro
operato. La commissione del Premio, formata dal Vice Presidente
Giancarlo Crippa e dai Consiglieri Ermanno Pulici e Samuele
Brivio, ha valutato tra una serie di eccellenze che hanno efficacemente interpretato e realizzato i valori della cooperazione coniugandoli con le esperienze di modelli sociali, politici ed associativi. Le
motivazioni delle scelte operate sono state lette da Giancarlo
Crippa, che ha presieduto la commissione di questa edizione.
Il riconoscimento è andato a Natale Comotti, cooperatore di alto profilo e noto anche per la sua attività politica ed istituzionale. Il suo impegno con il sistema cooperativo inizia nel 1971, dapprima come Sindaco
poi come Presidente dell’Edificatrice di Rogoredo. Significativo anche il
suo ruolo all’interno degli organismi associativi regionali (Alcab) e nazionali (Ancab).Dal 2006 è consigliere comunale di Milano (Gruppo Pd)
e dal 2008 è Vice Presidente della Cooperativa Ecopolis.
Il Premio alla memoria è stato invece conferito a Ferdinando
Guandalini, militante per lunghi anni del Partito Socialista e attivista
del movimento sindacale. Tra la fine degli anni ‘60 e gli inizi degli anni
‘70 ha ricoperto incarichi di prestigio in diverse cooperative tra cui
l’Edificatrice di Niguarda, in qualità di Consigliere di Amministrazione, la cooperativa di consumo Ancora e la Cooperativa Antonietta. Nel
1973 la giunta comunale gli conferì una medaglia d’argento per le sue
capacità dirigenziali nella cooperazione niguardese.
Il Consiglio di Amministrazione ha poi deciso di assegnare un riconoscimento speciale a una collaboratrice storica della Società Edificatrice di Niguarda: Maria Bonfanti. La Bonfanti, alle dipendenze della Cooperativa dall’aprile del 1959 al luglio del 1990, è stata ricordata per il prezioso e proficuo lavoro svolto e per il grande spirito di abnegazione che l’ha sempre contraddistinta.
Incontri sul rapporto tra acqua, ambiente e società
Maria Piera Bremmi
resso il Centro Culturale dell’Edificatrice di Niguarda aprile
P
è stato ricco di incontri con un unico filo conduttore: “l’acqua”.
Per tre venerdì consecutivi, essa è stata padrona della scena e
presa in esame nei suoi diversi aspetti. Si pensi soltanto al dibattito sulla presunta scarsità, gli sprechi nella distribuzione e le
speculazioni economiche su questo elemento vitale per la sopravvivenza di noi tutti. All’inizio della serata è stato consegnato ai
partecipanti un foglio illustrativo con alcuni “slogan ingannevoli” delle grandi marche di acqua in bottiglia.
Gli incontri sono iniziati il 9 aprile e con il geologo Ezio Cazzola
si è parlato della terra. Di Gaia, il nostro pianeta azzurro... d’acqua.Atmosfera, litosfera, biosfera e idrosfera sono state definizioni accennate ma subito fuse, come nella realtà, in un tutt'uno legato indissolubilmente nel tempo.
Quattro milioni e mezzo di anni dove rocce e vulcani, monti e mari, acque meteoriche di superficie e di falda sono stati gli attori
che hanno prodotto l’attuale.
Venerdì 16 secondo incontro con Emilio Molinari, presidente del
Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’Acqua.
Argomento della serata il recente decreto Ronchi, con il quale si
punta a liquidare la gestione attuale e rendere completa la privatizzazione del servizio idrico estendendola su tutto il territorio
italiano. Che cosa possiamo prevedere per il cittadino? Un au-
mento delle tariffe di almeno il 40% ed un peggioramento della
qualità del servizio. L’acqua è un bene prioritario, un diritto che
ha a che fare con la vita stessa dell’uomo: non possiamo perciò
permettere che venga mercificata.
Infine,il giorno 23,Sandra Citterio,biologa del dipartimento Scienze
Ambientali dell’Università Bicocca, ha parlato della qualità chimicofisica e biologica delle acque, che dalle falde sotterranee o di superficie vengono utilizzate da noi, ogni qualvolta che consapevolmente o
meno apriamo un rubinetto per placare la sete. Si è poi discusso dell'acqua di Milano, dei controlli che vengono costantemente effettuati e della sua buona qualità, arrivando infine alla Zona 9, grazie a un
intervento di Andrea Franzetti, un giovane biologo che accompagnava Sandra Citterio e che risiede appunto nel quartiere di Niguarda.
Vogliamo aggiungere che il Centro Culturale, situato in un ambiente caldo ed accogliente, ha avuto ancora una volta una buona presenza di pubblico in tutte le tre serate: il nostro plauso va quindi agli
organizzatori ed alle loro capacità di scelta.
Il Centro comunica che, in considerazione dell’arrivo della bella stagione, nel mese di maggio gli incontri non saranno il venerdì bensì in
due serate consecutive dedicate a Orson Welles: mercoledì 12 con la
proiezione del film “La guerra dei Mondi” e giovedì 13 con la presentazione del libro di Luigi Allori “Il genio del cinema”. Sarà presente
l’autore, per la prima volta ospite del Centro Culturale.
Una festa popolare in onore di Mura
Nadia Branca (Presidente dell’Associazione Rosvaldo Muratori)
Associazione Culturale Rosvaldo
Muratori, con sede legale in via
L’
Broglio 19, e sede operativa in via Don
Minzoni 11, è stata fondata da alcuni
soci per partecipare in modo attivo alla vita del quartiere, traendo spunto
dagli ideali culturali, democratici, sociali e politici di Rosvaldo Muratori.
Per molti di noi il cosiddetto “Mura” è
stato un grande maestro di vita e
sempre lo sarà.
Vorremmo che il Mura non rimanga
solo nel nostro cuore e nella nostra
memoria, ma che continui a vivere con
noi portando avanti progetti che
avrebbe condiviso, ma soprattutto proposto, dando la possibilità a tutti di conoscerlo attraverso le sue
idee, la sua onestà ed i suoi ideali.
L’Associazione si propone di sviluppare tra la gente e nel quartiere i valori della democrazia, della cultura e del sociale, attraverso incontri, dibattiti, attività e tutto quello che può servire come strumento alfine di
allargare il confronto di culture e di idee sul territorio, verso i giovani e
verso chi può essere più a disagio e più generalmente chi ne avverte la
necessità. Ci proponiamo come luogo di incontro e di aggregazione per
tutti coloro che condividono le nostre finalità.
A tale scopo uno dei momenti di socializzazione è la Festa Popolare che
terremo nel Parco Bassi di Via Livigno dal 28 maggio al 6 giugno. Nel
programma della festa si alterneranno momenti ludici e di divertimento a momenti di incontri sul quartiere.
Il primo incontro si terrà il 29 maggio alle ore 17 sulla riqualificazione del Parco Bassi: insieme ai cittadini ed alle associazioni di
quartiere, porteremo avanti il progetto - già proposto alla festa
dello scorso anno - sulla creazione di spazi di socializzazione coperti all’interno del Parco Bassi.
Il 5 giugno, sempre alle ore 17, si terrà un incontro con tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione sul tema della sicurezza, legalità ed integrazione, tema centrale per gli abitanti del
nostro quartiere e non solo.
Le nostre serate danzanti e musicali saranno un modo piacevole per incontrarci e conoscerci, al fine anche di ricevere suggerimenti sui problemi del quartiere per affrontarli insieme in modo che tutti i cittadini si sentano coinvolti per la riqualificazione del proprio territorio.
Invitiamo tutti gli abitanti del quartiere a venire a divertirsi con noi alla Festa Popolare e per chi condivide le nostre finalità ad iscriversi alla
nostra Associazione.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
ONA NOVE 21
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