loro iniziano sempre prima …
Come Internet influenza il
rapporto genitori figli
dott. Davide D’Agostino
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Maresciallo Capo della
GDF responsabile della Squadra reati Informatici
Procura della Repubblica di Milano
Joomla! Festival
Milano 4 luglio 2015
I NUMERI:
| loro iniziano sempre prima…
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I NUMERI:
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Cyberbullismo: conoscere il fenomeno e
monitorare i segnali di rischio
Accade sempre più spesso, però, che detti sistemi
vengano adoperati per porre in essere angherie o
violenze psicologiche nei confronti di coetanei o altri
giovanissimi utenti. Il cyberspazio rappresenta, difatti,
un luogo ideale per l’espansione del bullismo,
principalmente grazie alle garanzie che il web presta
in termini di diffusione, velocità e globalità di
condivisione.
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Cyberbullismo: come si manifesta il bullismo virtuale
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Cyberbullismo: i comportamenti più diffusi
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Cyberbullismo: i comportamenti più diffusi
Da un punto di vista pratico, il cyberbullismo, si concretizza:
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nella pubblicazione di post che debordano in diffamazioni tramite mail, forum, chat rooms e blog;
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nella creazione di “gruppi contro” determinati coetanei che i cyberbulli intendono prendere di mira;
ü
nella messa on line di falsi profili denigranti su Facebook o su altri social media;
ü
nell’invio di mms e sms recanti immagini o testi ingiuriosi o intimidatori;
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nella pubblicazione e la diffusione di informazioni private di un’altra persona, la divulgazione di filmati e foto
anche private ed estremamente personali sul web, in telefonate, spesso ed erroneamente ritenute
“anonime”
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Cyberbullismo: i comportamenti più diffusi
Una recente ricerca commissionata dalla nota software house Microsoft commissionata in 25 Paesi sul
fenomeno del cyberbullismo, fatta su ragazzi tra gli 8 e i 17 anni ha dimostrato che:
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In Italia i giovani della web generation sono più consapevoli dei pericoli connessi alla navigazione su
internet rispetto ai loro coetanei degli altri Paesi
il 28% dei ragazzi italiani, di età compresa tra gli 8 e i 17 anni, sarebbe stato bersaglio di atti di bullismo in
rete; una percentuale comunque inferiore alla media pari al 37% fatta registrare da altri 25 paesi oggetto
del medesimo sondaggio
Il 30% ammette di porre in essere atti di bullismo offline, mentre il 16% dei minori confessa di attuare atti di
cyberbullismo online
Il 51% dei responsabili di atti di bullismo offline sono maschi, mentre i responsabili degli atti di bullismo in
rete sono maggiormente donne
ben il 90% delle aggressioni in rete ha come bersaglio profili femminili.
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Cyberbullismo: i comportamenti più diffusi
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Cyberbullismo: i comportamenti più diffusi
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Cyberbullismo: Le dinamiche che trasformano uno
del gruppo in target del bullo
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La «spietatezza» adolescenziale si è spostata dalle aule scolastiche all’ambiente virtuale, oggi il
cyberbullismo è un fenomeno capillarmente presente nelle sue molte sfaccettature
La figura del cyberbullo non è di facile definizione, ma si tratta certo di un adolescente che ha preferito uno
strumento che gli permette di aggredire la vittima da remoto, modalità che gli consente di agire restando al
contempo celato dietro uno smartphone o un computer, evitando il pericoloso faccia a faccia con la
persona presa di mira
Poco informato sulle dinamiche che regolano il funzionamento degli strumenti della rete, il cyberbullo non
ha alcuna paura di essere rintracciato, al contrario, trova forza nella convinzione di essere anonimo,
invisibile agli occhi della vittima.
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Cyberbullismo: Le dinamiche che trasformano uno
del gruppo in target del bullo
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Si tratta, a ben vedere, di soggetti a cui manca il coraggio di mettersi di fronte alla vittima e che sono
caratterizzati da un atteggiamento che denota un certo grado di codardia
il cyberbullo diventa tale anche perché condizionato ed influenzato da comportamenti appresi o rafforzati
dagli adulti che spesso lo circondano
un soggetto che in situazioni di personale frustrazione sceglie di assumere comportamenti violenti per
fuggire dalla realtà e che non ha semplicemente percezione alcuna delle proprie azioni e delle
conseguenze che ne possono derivare
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Cyberbullismo: Le dinamiche che trasformano uno
del gruppo in target del bullo
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I fattori stimolanti che fanno di un ragazzo un cyberbullo, sono da individuare nella sensazione di invisibilità
familiare e sociale, da cui poi deriva un desiderio di protagonismo e di visibilità.
Da qui la voglia del cyberbullo di attirare l’attenzione dell’ambiente circostante, dei media, del gruppo di
appartenenza
un soggetto che in situazioni di personale frustrazione sceglie di assumere comportamenti violenti per
fuggire dalla realtà e che non ha semplicemente percezione alcuna delle proprie azioni e delle
conseguenze che ne possono derivare
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I docenti…..
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Sui docenti ricadono importanti responsabilità, ma per
detta figura didattica educativa vi sono comunque
possibilità di sviluppare mirata azione di prevenzione
informando gli studenti sull’utilizzo corretto delle nuove
tecnologie e dei social media
È invece compito della scuola formare gli insegnanti sui
metodi di vigilanza e controllo da adottare sugli studenti
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I doveri del dirigente scolastico
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Un
elemento
caratterizzante
del
fenomeno
cyberbullismo è il fatto che gran parte dei reati
commessi
dai
cyberbulli
vengono
commessi
adoperando i computer della scuola, un ulteriore
testimonianza di come, al di fuori dalle mura
domestiche, sui giovani cyberbulli intervenga una forte
spersonalizzazione
A tal proposito, al fine di disciplinare l’impiego dei
computer e dei device mobile in ambito scolastico, nel
2007, il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato
un apposito provvedimento normativo, comunemente
denominato “Direttiva sul cyberbullismo” con il quale
viene, peraltro, disciplinato l’utilizzo delle risorse
informatiche mediante la stesura di un apposito
regolamento interno di cui può dotarsi ciascun istituto
scolastico
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Guidare alunni e studenti in un utilizzo corretto della rete: i
presupposti fondamentali per una navigazione consapevole
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I ragazzi della generazione web conoscono internet e le nuove tecnologie meglio degli adulti: apprendono
in fretta, senza necessità di consultare alcun libretto delle istruzioni ed imparano in totale autonomia ad
utilizzare software e device tecnologici, anche i più sofisticati.
Hanno grande dimestichezza tecnica e pratica nell’utilizzo degli strumenti informatici, elevate abilità
tecnologiche, ma anche una correlata pericolosa scarsa informazione su quelle che sono le regole che
sottendono ad un uso corretto e consapevole di detti strumenti
Tendono quindi a non cogliere le implicazioni dei propri comportamenti
Spesso le loro azioni sono condotte border line, sospese tra lo scherzo ed il reato, il giudizio personale e la
diffamazione.
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Guidare alunni e studenti in un utilizzo corretto della rete: i
presupposti fondamentali per una navigazione consapevole
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Guidare alunni e studenti in un utilizzo corretto della rete: i
presupposti fondamentali per una navigazione consapevole
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Le policy di FB non consentono l’iscrizione ai minori di 13
anni. Tuttavia questa regola può essere facilmente elusa
«barando» sulla data di nascita all’atto dell’iscrizione. Il
vero problema non è tanto quello che FB non controlla
ma che c’è una pressoché totale assenza di controllo da
parte dei genitori
Un dato inquietante che dovrebbe far riflettere è
l’inconsapevolezza sulla magnitudo di rischio a cui sono
esposti i minori delle generazione web e l’evidente
impreparazione dei genitori italiani delle attività svolte dai
figli nel mondo virtuale.
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Guidare alunni e studenti in un utilizzo corretto della rete: i
presupposti fondamentali per una navigazione consapevole
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Molti genitori sfruttano la connessione ad internet come
baby parking multimediale, ma parcheggiare i figli
davanti al computer porta vantaggi solo nell’immediato
ed espone a rischi l’incolumità dei ragazzi
Ma è proprio l’età adolescenziale quella potenzialmente
a maggior rischio in relazione all’insorgere di
problematiche legate al mondo internet
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I modi per controllare i ragazzi «on line»
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Esistono applicazioni per controllare le attività in rete ed al cellulare dei figli, quali Belimo, o
uKnowKids.com (che monitora i profili Twitter e Facebook dei teenager), o TextPlus (un’app per
iPhone che permette di leggere in copia tutti gli sms che il ragazzo invia e riceve sul proprio device)
MA …………
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I modi per controllare i ragazzi «on line»
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MA ………… va ricordato che i ragazzi
sono abilissimi nel trovare stratagemmi e
soluzioni per aggirare il controllo
indesiderato
Quel che serve è quindi il dialogo, non
sguardi dal buco della serratura per
controllare le attività on line dei ragazzi
L’ideale sarebbe accompagnare i propri
figli nella navigazione per poi lasciarli pian
piano andare da soli, tenuto conto che
diventati grandi non vorranno più la
presenza dei genitori al proprio fianco,
significherà comunque restare per loro
una guida a cui chiedere aiuto in caso di
necessità
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L’errata convinzione dell’agire in anonimato amplifica il
convincimento di poter agire impunemente
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i social media…..
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i social media….. A rischio
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i social media….. A rischio
Chatroulett.com è popolata da pedofili, esibizionisti,
persone che utilizzano la web cam per mostrare il peggio
di se.
Proliferano cyberbulli che invitano adolescenti a
spogliarsi, per poi registrare dette performance mediante
la stessa web cam della vittima presa di mira e quindi
ricattarla chiedendole denaro in cambio della mancata
pubblicazione su internet del citato video compromettente
girato ad insaputa della vittima stessa
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i social media….. A rischio
Il deep web è una parte di
internet che non viene
indicizzata dai motori di
ricerca,
un
immenso
contenitore
di
risorse
disponibili, fatto di oltre
200000 siti, raggiungibili e
sfruttabili
esclusivamente
da chi li conosce e solo
utilizzando
particolari
strumenti
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Il sexting e le conseguenze sui social media…..
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Il bullismo e le conseguenze….
| loro iniziano sempre prima…
Il bullismo e le conseguenze….
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Il bullismo e le conseguenze….
| loro iniziano sempre prima…
Se ci sono riusciti gli altri….
Comunicare ieri
cheforte | loro iniziano sempre prima…
Se ci sono riusciti gli altri….
Comunicare oggi
cheforte | loro iniziano sempre prima…
Se ci sono riusciti gli altri….
Comunicare oggi
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Se ci sono riusciti gli altri….
Fare politica ieri
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Se ci sono riusciti gli altri….
Fare politica oggi
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Se ci sono riusciti gli altri….
Fare politica oggi
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Se ci sono riusciti gli altri….
Fare religione ieri
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Se ci sono riusciti gli altri….
Fare religione oggi
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Se ci sono riusciti gli altri….
Fare religione ieri e oggi
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Per concludere
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«Nel 1901 Émile Zola pronunciò la famosa frase: «Secondo me
non si può dire di aver veramente visto una cosa finché non
la si è fotografata». Oggi circola una battuta analoga: «Se la
cosa non è stata pubblicata su Facebook, non è avvenuta».
Chi utilizza Facebook, ha molti «amici» sul social network e vi
accede parecchie volte al giorno, tende a percepire il mondo in
modo diverso. Siamo sempre più attenti all’impressione che darà
di noi una foto su Facebook, all’aggiornamento del nostro profilo o
a collegarci.»
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GRAZIE PER IL TEMPO DEDICATOCI
Maresciallo Capo GDF
Davide D’AGOSTINO
Procura della Repubblica di Milano
Squadra Reati Informatici
Email: [email protected]
Skype: davide.dagostino
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