TORINO 21-05-2006
Ortocheratologia Update.
Corso di aggiornamento sulla correzione ortocheratologica con lenti a contatto e
gestione della comunicazione con l’ametrope.
Proprietà dei fluidi e
dinamica a piccola scala
Prof. Marina SERIO
Dipartimento di Fisica Generale Amedeo Avogadro
Argomenti
• Modello principale dell’interazione lentecornea
• Proprietà dei fluidi
– Viscosità
– Lubrificazione
– Tensione superficiale
MODELLO FISICO
- Forze agenti
- Proprietà dei materiali biologici su cui agiscono le forze
Cos’è una forza dal punto di vista
fisico?
La forza è una interazione che varia la velocità di un corpo.
Una forza e’ definita da tre quantità:
la grandezza o intensità
la direzione lungo cui agisce
il verso nel quale agisce
VARIABILE VETTORIALE
Per i fluidi:
Dato che i fluidi non hanno forma propria (nel caso dei gas, non
hanno nemmeno un volume proprio), occorre tenere conto della
superficie su cui agisce la forza
COMPRESSIONE
TENSIONE
FORZA
TANGENZIALE

STRESS (sforzo)
pressione

F
A
stress
tangenziale
Lo stress produce una deformazione del corpo su cui agisce la forza
Se, dopo aver tolto la forza applicata, il corpo ritorna nelle
condizioni iniziali, si dice che si sta operando in regime di
elasticità.
Il massimo valore di stress applicabile in regime di elasticità è
chiamato Modulo di Young
FORZE AGENTI
• Gravità (trascurabile)
• Forza esercitata dalla palpebra/lente
(positiva - compressione)
• Forze viscoelastiche nello strato lacrimale
(squeeze film pressure)
• Tensione superficiale ai margini della lente
e della palpebra (negativa - tensione)
Materiali biologici
• Liquido lacrimale
– Fluido essenzialmente assimilabile all’acqua (viscosità,
tensione superficiale)
• Epitelio corneale
– Strati cellulari che possono essere compressi e soggetti
a movimento (fluido newtoniano)
• Cornea
– Sostanza viscoelastica
BILANCIO DELLE FORZE
 La palpebra esercita una forza compressiva sulla
lente, che si avvicina all’occhio. A sua volta la
forza compressiva viene trasmessa dalla lente allo
strato lacrimale sottostante
 Il film lacrimale, distribuito in modo non uniforme
sulla superficie corneale, “sfoga” l’azione
compressiva ai bordi della lente
 Forza negativa (tensione - pull) dove e’ spesso
 Forza positiva (compressione - push) dove e’ sottile
La forza compressiva non uniforme esercitata sull’epitelio
provoca uno stress tangenziale alla superficie corneale
una “redistribuzione” della materia epiteliare
(il cui volume deve conservarsi) fino al raggiungimento
dell’equilibrio. Il risultato è l’assottigliamento epiteliare
in centro e l’inspessimento nelle zone periferiche, con
una variazione di forma.
Situazione di quasi equilibrio
movimento della lente sull’occhio
Lenti più curve (raggio minore) esercitano nella zona centrale una
forza negativa (tensione) che tende a rendere più curva la cornea
Necessaria precisa valutazione dell’eccentricità
VISCOSITA’ DI UN FLUIDO

• Coefficiente di viscosità
• Dipendenza dalla temperatura
1
dy F dy
 
f
dv A dv
e


1
T
Coefficiente di Viscosità 
Sostanza
Viscosità (*10-3) Pa.s
Sangue intero
3.015
Plasma
1.81
Siero
1.88
Bile
1.27
Urina
1.07
Acqua
1.00
Fluidi Newtoniani e non-Newtoniani
flusso Newtoniano: la velocità di flusso
aumenta linearmente con l'aumentare della
forza applicata.
Esempi: acqua, glicerina, cloroformio,
sciroppi semplici, soluzioni saline, alcool
etilico, benzene,gasolio
flusso plastico: per lo scorrimento è
necessario che la forza applicata superi
un valore minimo. Poi, dopo un certo
valore della forza, F, il comportamento
del sistema diventa lineare.
Esempi: sospensioni con particelle
flocculate, pomate, pasta dentifricia,
gelatine, ketchup
Fluidi Newtoniani e non-Newtoniani
flusso pseudoplastico: lo scorrimento
inizia anche per azione di forze modeste, e
la velocità di flusso aumenta con
l'aumentare della forza applicata
flusso dilatante: lo scorrimento inizia
anche per azione di forze modeste, e la
velocità di flusso diminuisce con
l'aumentare della forza applicata.
Esempi: sabbia e sabbie mobili, composti
zuccherini, burro d’arachidi, dispersioni
liquide di gomme arabiche o sintetiche.
Esempi: sangue, vernici, brillantina
melassa, sapone, emulsioni, inchiostro,
amidi, pasta di legno per la carta
Fluidi Tissotropici e Reopressici
Sostanza tissotropica: il grafico riporta il
comportamento di un fluido la cui curva di
ritorno evidenzia un aumento di fluidità, e
la struttura iniziale ha maggiore valore
limite  di scorrimento.
Sostanza reopressica: il grafico riporta il
comportamento di un fluido la cui curva
di ritorno evidenzia una diminuzione di
fluidità, ma la struttura iniziale ha un
minore valore limite  di scorrimento.
LUBRIFICAZIONE
La lubrificazione ha lo scopo di ridurre l’attrito tra due
superfici e il consumo del materiale di cui sono composte.
Ha anche il compito di trasportare via il calore sviluppato
per attrito e proteggere le superfici qualora sia presente
adsorbimento
Il film fluido tra le superfici deve avere uno spessore maggiore
delle dimensioni delle asperità delle superfici.
Deve essere abbastanza viscoso per mantenere separate le
superfici su tempi lunghi, ma non troppo per non smorzare
il moto delle superfici
NUMERO DI SOMMERFELD
Il numero di Sommerfeld è un numero adimensionale che
caratterizza l’aumento o la diminuzione del fattore di attrito
S
v
NL
 = viscosità v = velocità superfici
N = forza
 normale (di moto)
L = dimensione tipica
S << 1
aumenta il fattore di attrito
D
l
2r
h0
Forza propulsiva = Forza viscosa
l
p  8v 2
r

Pmax

D  D  2  
 V 2  C 
h0  h0 1 2

h0  h
h0
D4
Squeeze film force  F  PA  C V 1  2 h 3
  0
Forze di coesione molecolare
Forze di coesione molecolare
Tensione superficiale 

F
l
alcool etilico (20°C)
glicerina (20°C)


acqua (20°C)
acqua (100°C)
film lacrimale (37°C)

L
L

2ls 2A
=0.0223 Nm-1
=0.0631 Nm-1
=0.0728 Nm-1
=0.0589 Nm-1
=0.0460 Nm-1
Lamine in un telaio cubico. Lamine fra due
Le lamine non si
anelli unite da una
dispongono sulle facce del lamina in comune
cubo, ma si uniscono fra
loro.
Lamina tuboidale fra
due anelli, ottenuta
rompendo la lamina in
comune.
Lenti a contatto perforate
Tensione
superficiale
e
regno animale
Pond skaters
BAGNABILITA’
Relazione di Young
cos  
 sa   sl
 la
sa solido aria
sl solido liquido
la liquido aria
PARZIALE
MASSIMA

SCARSA
NULLA
Sostanze tensioattive
Se si aggiunge un soluto ad un liquido si puo’ variare la tensione
superficiale di quest’ultimo in funzione della concentrazione c del soluto.
Le molecole del soluto formano uno strato sottilissimo che, per essere
efficace deve ricoprire integralmente la superficie del liquido.
Le sostanze che influenzano la tensione superficiale vengono chiamate
tensioattive.
Equazione di Gibbs
c 
1
 

RT lnc
Tensioattive (si dispongono
 sulla superficie)
Tensioinattive (si dispongono all’interno)
Indifferenti
iniz
c > 0
c < 0
c = 0
fin




iniz > fin
iniz < fin
iniz = fin
Addizionando sodio laurilsolfato (SLS, pm = 288) diminuisce la tensione
superficiale dell’acqua, che non regge piu’ il peso dell’insetto.
Le concentrazioni molari sono per i tre fotogrammi rispettivamente 0, 0.003M e
0.004M
CAPILLARITA’
L'elevata intensità delle forze di adesione
del liquido con le pareti del capillare,
costringe il livello sopra il pelo libero
dell'acqua
L'elevata intensità delle forze di coesione
del liquido, costringe il livello sotto il pelo
libero dell'acqua
Altezza del liquido in un capillare
Eguagliando la forza verticale F dovuta alla tensione
superficiale del liquido, al peso della colonna di liquido, si
ricava l’altezza raggiunta dal liquido nel capillare
2 cos
h
gr
Se  = 90º, cos  = 0
Se  < 90º, cos  > 0
Se  > 90º, cos  < 0
h=0
h>0
h<0
L’altezza
e’ proporzionale alla tensione superficiale  e inversamente

proporzionale al raggio r del capillare
I fenomeni capillari producono risultati contrari al principio dei vasi
comunicanti.
Esempio: salita della linfa vegetale negli xilemi degli alberi (fino a
30 cm)
OSMOSI
L’osmosi (dal greco osmòs = spinta) è il fenomeno che si verifica fra due
soluzioni a diversa concentrazione, separate da una membrana semipermeabile.
La diversa concentrazione spinge le sostanze a diffondersi nella zona a minore
concentrazione, ma la membrana impedisce il passaggio di molecole di soluto.
In natura sono molto diffuse le membrane semipermeabili: con esse si instaura il
passaggio del solo solvente dalla soluzione meno concentrata (ipotonica) alla
soluzione più concentrata (ipertonica), che tende a portare alla stessa
concentrazione le due soluzioni.
Equazione di Van’t Hoff
QuickTime™ e un
de com press ore TIFF (No n compre sso)
so no n ece ssari per vi sual izza re qu est'imm agin e.

  cRT
QuickTime™ e un
de com press ore TIFF (No n compre sso)
so no n ece ssari per vi sual izza re qu est'imm agin e.
QuickTime™ e un
de com press ore TIFF (No n compre sso)
so no n ece ssari per vi sual izza re qu est'imm agin e.
Le figure mostrano cosa può accadere quando le cellule animali o vegetali vengono
introdotte in una soluzione acquosa.
Cellule vegetali
Cellule animali
Se la soluzione è isotonica rispetto alla cellula,
la concentrazione del soluto sarà la stessa ad
entrambi i lati della membrana quindi l' acqua
si muoverà in entrambe le direzioni in modo
uniforme
Una soluzione ipertonica ha una maggiore
quantità di soluto, e il movimento netto dell
'acqua verso l' esterno della cellula causa il suo
raggrinzimento.
Una soluzione ipotonica ha una minore
concentrazione di soluto, e il movimento netto
dell 'acqua avverrà verso l' interno della cellula
causando un rigonfiamento o la lisi.
Alcuni esempi di osmosi:
1) Terapia Orale di Re-idratazione (ORT) per casi di diarrea nei paesi in
via di sviluppo
2) Bevande con integratori salini utilizzate dagli sportivi
3) Scambio di nutrienti ed ossigeno attraverso la parete dei vasi capillari
sanguigni
4) Scambio di ioni attraverso la membrane delle cellule nervose (impulsi
nervosi, potenziali di azione, etc.)
5) Il fenomeno dell’osmosi inversa, che permette ad alcuni tipi di piante
(mangrovie, etc.) di vivere vicino ad acque salate.
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Lezione Magistrale Prof. Marina Serio