====== INVESTIRE INFORMATI ================
Informazione sulla gestione del risparmio.
Edito da ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
URL: http://investire.aduc.it
A cura di:
- Alessandro Pedone, pianificatore finanziario
- Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente
Sede Aduc Investire Informati di Napoli
Viale Albino Albini 22, 80127 Napoli
Email: [email protected]
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Archivio dal 14-06-2012 al 27-06-2012
2012-11
EDITORIALI
- Informazione e finanza
http://investire.aduc.it/editoriale/informazione+finanza_20473.php
ARTICOLI
- Nuova emissione obbligazione Mediobanca MB3
http://investire.aduc.it/articolo/nuova+emissione+obbligazione+mediobanca+mb3_20457.php
- Conti deposito - aggiornamento giugno 2012
http://investire.aduc.it/articolo/conti+deposito+aggiornamento+giugno+2012_20450.php
- Un'altra moneta è possibile, un'altra finanza è possibile, un'altra banca esiste!
http://investire.aduc.it/articolo/altra+moneta+possibile+altra+finanza+possibile_20434.php
COMUNICATI
- Fondi pensione. Revisione dei criteri e limiti per gli investimenti: un'occasione mancata
http://investire.aduc.it/comunicato/fondi+pensione+revisione+dei+criteri+limiti_20470.php
LETTERE
- Critiche di Beppe Scienza alla modifica delle norme sui fondi pensione
http://investire.aduc.it/lettera/critiche+beppe+scienza+alla+modifica+norme+sui_248185.php
- Banca Network blocca i conti
http://investire.aduc.it/lettera/banca+network+blocca+conti_248050.php
- Furto Carta Credito e prelievo
http://investire.aduc.it/lettera/furto+carta+credito+prelievo_248054.php
- Buoni Risparmio Banco Napoli
http://investire.aduc.it/lettera/buoni+risparmio+banco+napoli_248004.php
- Assicurazione Allecapital
http://investire.aduc.it/lettera/assicurazione+allecapital_247987.php
- investimento
http://investire.aduc.it/lettera/investimento_247980.php
- tassazione titoli di stato
http://investire.aduc.it/lettera/tassazione+titoli+stato_247979.php
- BONUS FEDELTA'
http://investire.aduc.it/lettera/bonus+fedelta_247977.php
- pericolo euro
http://investire.aduc.it/lettera/pericolo+euro_247972.php
- Investire in oro
http://investire.aduc.it/lettera/investire+oro_247971.php
- Tassazione Perpetual
http://investire.aduc.it/lettera/tassazione+perpetual_247897.php
- Trasferimento titoli costoso
http://investire.aduc.it/lettera/trasferimento+titoli+costoso_247884.php
- Recupero costi pre-contati vecchie polizze previdenziali
http://investire.aduc.it/lettera/recupero+costi+pre+contati+vecchie+polizze_247865.php
------------------------------------------EDITORIALI
27-06-2012 15:15
Informazione e finanza
Il tema della settimana, lo sappiamo, è il vertice europeo che inizierà domani 28
giugno. Vertice che i mezzi d'informazione stanno caricando di aspettative enormi, rendendo molto
improbabile che i risultati siano in linea con le attese.
Già, l'informazione. Tema centrale in ogni aspetto della nostra vita.
Questo canale del sito Aduc si chiama “Investire Informati” proprio perché riteniamo che sia fondamentale
avere le giuste informazioni per fare scelte d'investimento consapevoli.
Internet rappresenta una fonte incredibilmente ampia di informazioni.
I mezzi tradizionali -giornali, radio, televisione- stanno perdendo sempre più credibilità (giustamente!),
specialmente fra i più informatizzati.
Sempre più persone sono portate ad informarsi su Internet, ma il dramma è che commettendo sempre lo
stesso errore. I mezzi sono cambiati, ma l'atteggiamento del fruitore del mezzo è sempre lo stesso: credere
a quello che ci viene raccontato senza controllare le fonti, né verificare almeno un paio di opinioni
diverse.
Se sta scritto sul sito “X”, allora è vero per definizione.
Se lo dice il blogger “Y” allora è vero.
Se il link è stato postato dall'amico di cui mi fido, allora è vero.
Se poi c'è anche un video su YouTube che ripete l'informazione... allora è come la Bibbia!
L'aspetto più preoccupante di questo fenomeno è che le tecniche di manipolazione dell'informazione che
sono state affinate sui media tradizionali si stanno diffondendo in maniera ancora più efficace su Internet.
Attraverso il meccanismo dei social network si diffondo informazioni sempre più iper-semplificate che sono
tanto più credibili quante più persone le condividono, specialmente se sono in qualche modo conoscenti.
Non conta più se queste informazioni sono vere o sono false, conta quante persone ci credono.
Vince il messaggio che incontra la “pancia” delle persone. Non importa se è una semplificazione (meglio!),
non importa se è una mezza verità, non importa se è un mistificazione, al limite –se non ti scoprono– non
importa neppure se è un falsità bella e buona.
Con questo criterio si diffondono delle pseudo-verità come il fatto che la Banca d'Italia sarebbe una banca
privata perché le quote di partecipazione sono di proprietà delle banche. In alcuni ambienti, questa pseudoverità (la Banca d'Italia è un ente di diritto pubblico) è un dogma che viene sostenuto a spada tratta come se
si trattasse di combattere per la libertà e la democrazia, con tutta la carica emotiva tipica delle lotte
ideologiche.
Miti di questo tipo nascono su internet molto spesso anche da persone che sono mosse dalle migliori
intenzioni. In settimana, ad esempio, si è sparsa la notizia che questo “governo di banchieri”, sta facendo un
favore alle banche concedendo la possibilità di subappaltare gli investimenti dei fondi pensione ad altri fondi.
Il tutto nasce da un post che l'ottimo Beppe Scienza ha scritto sul blog di Grillo.
Leggendo il post del prof. Scienza chiunque deduce che se passa la modifica che il Governo si propone di
fare i fondi pensione potranno investire i loro soldi in altri fondi e perfino in strumenti non liquidi per circa un
terzo del valore del fondo. Uno scandalo, pensano tutti! Com'è che nessuno dice niente? Nessuno s'indigna?
Bisogna fermarli! E via con le email, con i “mi piace” su facebook, con il tam-tam della rete.
Peccato che la notizia sia una mezza-verità, poiché quello che Beppe Scienza denuncia non è dovuto alle
modifiche del Governo attuale, ma ad una legge già in vigore. Il governo attuale sta perdendo la buona
occasione per modificare una cattiva legge che esiste dal 1996. Si tratta di una cosa molto diversa, però se
si scrive le cose come stanno, non si hanno i migliaia di “mi piace” su facebook, non parte il tam-tam della
rete e la notizia, semplicemente... non fa notizia.
Se si fa, indirettamente, passare il messaggio che questo “governo di banchieri” sta per fare, magari nel
silenzio di tutti, l'ennesimo favore alle banche, allora scatta “la pancia” del popolo della rete con tutti i
meccanismi conseguenti.
E' informazione questa?
Alessandro Pedone
------------------------------------------ARTICOLI
20-06-2012 16:05
Nuova emissione obbligazione Mediobanca MB3
Dallo scorso 4 giugno e fino al 28 giugno prossimo sarà in collocamento la nuova
obbligazione Mediobanca MB3 (codice ISIN IT0004821499).
Si tratta di un'obbligazione a tasso fisso, durata quadriennale (scadenza 13/07/2016) e cedola fissa annua
lorda pari al 4,45%. Il titolo verrà collocato tramite CheBanca!, la banca per i clienti al dettaglio del gruppo
Mediobanca. Caratteristica essenziale per la sottoscrizione: essere titolari del Conto titoli CheBanca!.
Il titolo sarà sottoscrivibile per importi minimi pari a 5000 euro con incrementi successivi di 1000 euro e
multipli. L’importo nominale massimo complessivo dell’offerta é pari a 25 milioni di euro, ma l'istituto si
riserva la possibilità, durante il periodo di offerta, di aumentare fino a quattro volte l’importo nominale
massimo.
L'obbligazione potrà essere sottoscritta al prezzo di 100: in questo prezzo è ricompresa una commissione
massima implicita di collocamento pari all'1%.
La data di emissione vera e propria del titolo è fissata per il 13 luglio. Il titolo sarà scambiato sul mercato
telematico delle obbligazioni (Mot).
Questa obbligazione arriva dopo una fase di stallo in cui le nuove emissioni da parte di istituti bancari non
sono state particolarmente frequenti, anche a seguito delle ingenti iniezioni di liquidità operate delle Banca
Centrale Europea, che hanno permesso agli istituti di credito di finanziarsi a tassi molto più vantaggiosi
rispetto a quelli di mercato.
Nella sostanza però il titolo non offre rendimenti eccezionali ma, anzi, inferiori rispetto a quello di altre
obbligazioni con scadenza similare dello stesso emittente e a titoli di Stato di pari scadenza.
L'obbligazione Mediobanca a tasso fisso attualmente sul mercato, con scadenza prevista per ottobre 2016
(codice ISIN XS0615801742), ha ad oggi un rendimento del 5,5% lordo, oltre ad avere una cedola del
4,625%, superiore quindi a quella del titolo in emissione.
Possiamo inoltre confrontare l'obbligazione in collocamento con il Btp con vita residua similare (scadenza
01/08/2016): il titolo di Stato con cedola del 3,75% al momento fa registrare un rendimento del 5% lordo.
Il rendimento del Btp e dell'obbligazione Mediobanca già sul mercato sono calcolati sulla base della loro
quotazione odierna, pari rispettivamente a 95.5 e 96.68, mentre il rendimento di MB3 è calcolato con
riferimento alla data e al prezzo di emissione (100).
Anche se l'obbligazione in esame non presenta particolari fregature, non ci sentiamo comunque di
consigliarne l'acquisto dal momento che, oltre alla commissione implicita di collocamento che i sottoscrittori
si trovano a dover sostenere, è possibile, nel caso vi sia interesse ad avere in portafoglio titoli di questo
emittente, acquistarne sul mercato a prezzi più bassi e rendimenti superiori. A questo va aggiunto che il
quantitativo in emissione è assai esiguo (l'obbligazione Mediobanca già in circolazione è stata emessa per
un quantitativo pari a 750 milioni contro i 25, elevabili a 100, dell'attuale): il basso quantitativo in circolazione
potrà quindi comportare difficoltà negli scambi del titolo stesso, scambi che saranno così facilmente
influenzabili dagli umori dei singoli operatori.
Barbara Auricchio
19-06-2012 10:01
Conti deposito - aggiornamento giugno 2012
Nessuna grande sorpresa da questo aggiornamento, dal momento che la maggior parte delle offerte
attualmente in essere sarà in vigore fino alle fine del mese di giugno.
Rimane quindi invariata la classifica dei migliori conti, sia per quanto riguarda i depositi con durata annuale
che semestrale, nonché per i depositi liberi.
Da notare però il netto aumento fatto registrare nell'ultima emissione dei Buoni dei Tesoro con scadenza
annuale: il rendimento è infatti passato dal 2,34% al 3,972% annuo lordo, tornando così in linea con quelli
che sono gli attuali rendimenti dei conti di deposito di pari scadenza.
Per quanto riguarda i pochi cambiamenti operati dagli istituti di credito, Banca Unicredit ha eliminato, appena
dopo il lancio del mese scorso, la possibilità di sottoscrivere il deposito Conto Risparmio Sicuro a 36 mesi,
ed ha lasciato attivo solamente il conto con durata quinquennale del quale ha rivisto al rialzo i rendimenti: il
tasso medio lordo annuo corrisposto dal deposito è pari al 4,76% (prima 4,36%). L'offerta è valida fino al 27
giugno.
Altra piccola novità è riferita al conto Time Deposit di Banca Credem: l'istituto da la possibilità di
sottoscrivere il conto solamente con scadenza a sette mesi e non più a nove mesi. Il tasso di riferimento è
passato dal 3% al 3,75% annuo.
Nella prossima pubblicazione vedremo quindi se si avranno cambiamenti più sostanziali all'interno della
nostra rubrica.
Barbara Auricchio
14-06-2012 10:51
Un'altra moneta è possibile, un'altra finanza è possibile, un'altra banca esiste!
Da diverso tempo proponiamo ai nostri lettori, come stimolo culturale, una
soluzione monetaria alla crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo ormai da diversi anni.
Il cuore del problema è costituito dalla natura della moneta e - conseguentemente - dal tipo di finanza che si
è sviluppata.
La moneta, così come oggi la conosciamo (per citare un'espressione cara a Keynes), è del tipo che
favorisce l'accumulo improduttivo ed ostacola il ruolo principale che dovrebbe avere, ovvero la funzione di
mezzo di scambio. Conseguentemente a questa concezione di moneta (che è relativamente recente nella
storia economica dell'uomo) si è creato un "mercato del denaro" il cui elemento principale è costituito dal
"tasso d'interesse" che rappresenta il particolare costo di questa particolare "merce". Questo modello crea
una serie di problemi di cui abbiamo già scritto in altra sede (La radice dei problemi economici-finanziari). La
soluzione è una moneta decrementale, o geselliana (dal nome dell'economista che l'ha teorizzata, Silvio
Gesell) ovvero una moneta che abbia un tasso d'interesse negativo.
Sul fronte finanziario, la funzione del credito commerciale può essere svolta in maniera molto più efficace
sostituendo il paradigma oggi vigente della "liquidità" con il paradigma delle "stanze di compensazione". La
storia, anche abbastanza recente, ha mostrato come questo modello sia non solo possibile, ma anche
decisamente vincente rispetto al modello attuale che costituisce la causa profonda di questa e di tutte le crisi
finanziarie (per maggiori dettagli si può leggere il libro che ho recentemente recensito sul sito: (Il) fine della
finanza).
Un'altra moneta, quindi, è possibile, così come un'altra finanza è possibile.
Alcuni lettori mi hanno chiesto come sarebbe possibile risparmiare e concedere finanziamenti a medio/lungo
termine in un sistema monetario basato su una moneta con un interesse negativo. La risposta è che questo
non solo è possibile, ma è già funzionante da anni ed in corso di realizzazione anche in Italia!
E' possibile, infatti, progettare un sistema bancario basato non sulla riserva frazionaria bensì su un sistema
di risparmio e prestito bilanciato. Vediamo le differenze fra questi due modelli.
Riserva frazionaria
Attraverso il meccanismo della riserva frazionaria, il sistema bancario, nel suo complesso crea moneta dal
nulla. La gente comune pensa che il ruolo delle banche sia quello di prestare il denaro risparmiato dai
correntisti e depositato nei conti correnti e negli altri strumenti di risparmio. La realtà è che questo è vero
solo in parte. In larga parte, il sistema bancario presta denaro che nessuno ha versato. Vediamo come
funziona con un esempio.
Premettiamo che l'esempio è una forte semplificazione del sistema reale che è molto più complesso. Lo
scopo della semplificazione è far capire l'enorme differenza con il modello di banca che prevede il
bilanciamento fra risparmio e prestiti.
Immaginiamo che esista un'unica banca. In origine questa banca ha un capitale proprio pari a 110 unità, che
chiameremo “soldi”. Immaginiamo che 10 soldi di capitale proprio siano una riserva imposta per legge,
intoccabile e quindi che non si possa prestare. La banca concede un prestito al cliente A di 100 soldi. Il
cliente A, con i suoi 100 soldi, paga il suo fornitore, che è il cliente B della stessa banca. Quest'ultimo
deposita i 100 soldi nel suo conto corrente. La banca, quindi, si vede tornare indietro i suoi soldi che questa
volta non sono più capitale proprio ma depositi, ovvero un debito nei confronti dei suoi clienti.
In questo momento la banca ha 10 di capitale proprio, 100 di depositi e 100 di prestiti concessi.
La riserva frazionaria consente di prestare nuovamente una parte dei 100 soldi depositati.
Immaginiamo che la riserva frazionaria imposta dalla legge sia il 10% (in realtà è molto più bassa!) ciò
significa che la banca può prestare di nuovo 90 soldi. Questi 90 soldi sono nient'altro che denaro creato dal
nulla. Non è né capitale proprio, né valore aggiunto o risparmio prodotto dall'economia. E' semplicemente
denaro virtuale creato dal nulla. Continuiamo nel nostro esempio.
La banca presta i 90 soldi al cliente C il quale paga il suo fornitore, che è il cliente D della stessa banca.
Quest'ultimo, a sua volta, deposita i 90 soldi nel proprio conto corrente.
Adesso la banca ha 10 di capitale proprio e 190 di prestiti concessi. I depositi sono diventati nominalmente
190 (100 del cliente B e 90 del cliente D), ma l'effettiva liquidità sono sempre i 100 soldi inizialmente messi in
circolo. Di questi, 10 erano già stati posti a riserva frazionaria sul primo deposito di 100 soldi, ed altri 9
devono essere posti a riserva frazionaria del secondo deposito di 90 soldi. Adesso, quindi, la banca può
prestare 81 soldi che torneranno indietro e verranno frazionalmente prestati di nuovo. Con questo
meccanismo, i 100 soldi immessi inizialmente nel sistema creeranno depositi e prestiti superiori ai 900 soldi.
Sui prestiti la banca prenderà un interesse, diciamo del 5%, mentre sui depositi concederà un interesse,
diciamo, del 1%.
Con questo meccanismo i 100 soldi di capitale iniziale prestato hanno fruttato un interesse pari al 4% sui
prestiti complessivi. Nell'ipotesi di 900 soldi prestati parliamo del 36% di rendimento, ma con una riserva
frazionaria più bassa (quella reale è del 2% sarebbe incredibilmente più elevata!). Nella realtà le cose sono
molto più complesse. Il fatto che non esista un'unica banca, ma molte banche, rende necessario una
interconnessione (che effettivamente esiste) fra banche attraverso il sistema del credito interbancario e del
meccanismo di depositi e prestiti delle banche centrali. La concessione di finanziamenti (e quindi la
creazione di nuova moneta) non è limitata solo dalla riserva frazionaria ma anche da molti altri fattori. Non
tutti i prestiti, poi, vengono ripagati. Insomma, per le banche non è tutto rose e fiori, ma il concetto base che
volevo evidenziare con questo esempio è che nel sistema bancario tradizionale non esiste un equilibrio
naturale fra denaro depositato e denaro dato in prestito. Ci sono meccanismi di moltiplicazione che rendono
l'intero sistema molto instabile. Il primo problema di questo modello è l'enorme mole di interessi che si
devono pagare. Per pagare gli interessi è necessario l'immissione di nuova moneta e quindi nuovo debito.
Nuovo debito significa ancora più alti interessi e quindi ancora nuova moneta... in un circolo vizioso che
costringe alla continua crescita economica affinché il sistema mantenga un equilibrio precario. Senza
crescita economica il modello non può stare in piedi perché non sarebbe possibile non dico ripagare i debiti
(nel nostro sistema finanziario i debiti sono strutturalmente progettati –sul piano macroeconomico– per non
essere ripagati, ma rifinanziati) ma neppure pagare il servizio per il debito. Questa è la ragione per la quale
quando non c'è crescita economica i mercati finanziari sono così preoccupati. Come si può vedere, il
sistema è fragilissimo, ma sarebbe possibile progettarlo in modo diverso?
Un diverso modello bancario
Un diverso modo di fare banca non solo è possibile, ma è realizzato da decine d'anni e funziona
egregiamente. Si tratta del modello della JAK Bank, progettato (come il WIR svizzero) durante la grande
depressione degli anni '30. Da pochi mesi è stato costituito il Comitato Promotore della Banca Popolare Jak
Italia che ha lo scopo di fondare la prima banca italiana che segue lo stesso modello che esiste da decenni
in Svezia.
In primo luogo tutti i clienti sono anche soci della banca che non ha fini di lucro e che presta soldi senza
interessi. Il principio di base è che la banca presta solo i soldi che effettivamente raccoglie dai clientisoci. L'equilibrio fra soldi prestati e soldi raccolti è mantenuto grazie ad un sistema di “punti risparmio”.
Ogni volta che un cliente-socio fa dei versamenti ottiene non un tasso d'interesse ma dei “punti risparmio”
che gli potranno servire per ottenere in futuro un prestito (per se, oppure per altri soci al quale dona i suoi
punti risparmio). Se un cliente-socio vuole ottenere un prestito senza avere sufficienti punti risparmio lo può
fare, ma si deve impegnare a versare oltre alle rate di rimborso del finanziamento anche delle rate di postrisparmio. I soldi risparmiati durante il piano di rimborso sono vincolati fino alla fine del finanziamento dopo di
che ritornano nella disponibilità del cliente-socio. La banca non prende interessi, ma per il suo
funzionamento, richiede una commissione che va a coprire i costi di funzionamento (oltre ad alimentare un
fondo di garanzia per le sofferenze).
Il sistema è schematizzato qui sotto:
I vantaggi di un modello del genere sono enormi per la stabilità dell'intero sistema, come si può intuire
immediatamente.
La Jak bank è autosufficiente. Non si possono creare bolle finanziarie incontrollate. Non esiste il problema
del fardello degli interessi che pesano sempre di più imponendo una crescita esponenziale che in natura non
esiste. Ovviamente se tutte le banche usassero il modello della Jak Bank ci sarebbe il problema di immettere
moneta nel sistema per finanziare gli investimenti. Questo dovrebbe essere il ruolo del pubblico (come in
minima parte è già adesso, attraverso la moneta immesse dalle banche centrali) ed in questo modo le
banche centrali sarebbero più efficaci nel controllare la massa monetaria.
Qui non stiamo parlando di teorie, ma di una iniziativa che già funziona da decenni.
La Jak Bank svedese raccoglie oltre 38 mila soci. Stiamo parlando di in una nazione di circa 9 milioni di
abitanti, meno della Lombardia. Quindi circa un abitante ogni 230 persone -compresi bambini, anziati,
persone fuori dal ciclo produttivo, ecc- ha un conto alla Jak Bank! Si tratta di un fenomeno relativamente di
nicchia, ma diffuso. Nell'ultimo anno, la Jak Bank svedese ha raccolto depositi per più di 120 milioni di euro.
E' evidente che stiamo parlando sempre di cifre marginali, ma sufficienti a dimostrare inconfutabilmente che
il modello funziona.
Nel contesto della moneta, così come la conosciamo oggi, aderire alla Jak Bank non è vantaggioso se non si
ha intenzione di avere dei finanziamenti oppure se non si vuole donare i propri punti risparmio ad alcune
associazioni alle quali teniamo per qualche ragione.
In questo contesto finanziario il fatto che i depositi non fruttino interessi è visto come un aspetto negativo. Se
la moneta avesse un interesse negativo, come dovrebbe avere affinché sia realmente funzionale al suo
scopo di mezzo di scambio, ecco il che il modello delle Jak Bank potrebbe diventare il cardine del sistema
bancario donando una stabilità strutturale all'intero sistema finanziario oggi impensabile.
Alessandro Pedone
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COMUNICATI
26-06-2012 12:24
Fondi pensione. Revisione dei criteri e limiti per gli investimenti: un'occasione mancata
Il governo ha in progetto di rivedere le disposizioni in
materia di tipologie d'investimento consentite per i fondi pensione.
L'attuale normativa risale a prima della riforma sui fondi pensione (2005) e consente, purtroppo, di investire
un po' in ogni forma d'investimento finanziario (titoli di debito, titoli di capitale, parti di OICVM -cioè fondi
comuni-, quote di fondi chiusi, operazioni in contratti derivati). Attualmente vi sono alcuni limiti (ad esempio
sull'uso dei derivati, sulle percentuali in fondi chiusi, ecc.), ma in sostanza il gestore può fare quello che
vuole, in particolare può sub-appaltare ad altri gestori il suo lavoro acquistando quote di altri fondi comuni
(con i relativi costi e l'impossibilità di controllare come vengano realmente investiti i soldi).
Lo schema del nuovo regolamento attualmente in consultazione propone un principio molto importante
all'art. 5: “Il portafoglio del fondo pensione è investito in misura prevalente in strumenti finanziari
negoziati nei mercati regolamentati”. Noi abbiamo sempre auspicato che i fondi pensione investissero in
maniera esclusiva in strumenti finanziari quotati poiché questo elimina alla radice il problema dei costi inutili
(diretti ed indiretti, espliciti ed occulti) della marea di prodotti finanziari che giornalmente gli intermediari
s'inventano al solo fine di guadagnare sull'ignoranza altrui.
Purtroppo, il sano principio espresso nella norma viene immediatamente vanificato sempre nello stesso
articolo 5: “Gli OICR armonizzati, […] si considerano strumenti finanziari negoziati nei mercati
regolamentati”. Per OICR s'intendono, in sostanza, i fondi comuni. In pratica un fondo pensione può ancora
investire il 100% in altri fondi, i quali possono investire in altri fondi, ecc. Scatole dentro scatole dentro
scatole che servono solo a diminuire la trasparenza ed aumentare i costi. Non c'è nessuna logica in
questa scelta se non quella di fare un favore agli intermediari finanziari.
Nello schema di decreto, se dovesse passare così come proposto in consultazione, si ampliano alcuni limiti
ed altri vengono soppressi. Si introducono delle regole generali più ampie oltreché l'obbligo di attrezzarsi con
strutture e professionalità in grado di gestire le scelte ed i rischi connessi agli investimenti.
Come si legge nella relazione illustrativa, la filosofia di base è: meno vincoli quantitativi e più obblighi
qualitativi. A parole sembra bello, ma in pratica è molto pericoloso.
Si potevano ampliare i limiti quantitativi e contemporaneamente aggiungere obblighi qualitativi.
Il più importante limite che auspichiamo è proprio l'impiego delle risorse esclusivamente in strumenti
finanziari quotati nei mercati regolamentati, senza eccezioni ed equiparazioni insensate.
Speriamo che il Governo attuale possa accogliere le nostre osservazioni, ma vedendo come si è comportato
fino ad oggi nei confronti delle banche (si veda –ad esempio- la vicenda sulle commissioni di massimo
scoperto) temiamo che prevarranno gli interessi dei gestori finanziari rispetto a quelli dei sottoscrittori dei
fondi pensione.
Alessandro Pedone
------------------------------------------LETTERE
26-06-2012 00:00 Critiche di Beppe Scienza alla modifica delle norme sui fondi pensione
Buongiorno,
vi allego il testo di una mail il cui contenuto vi è sicuramente noto e la cui attuazione andrebbe contrastata
con ogni mezzo per bloccare questa corsa a depredare gli Italiani anzichè salvarli.
Distinti Saluti
Gabriella, da Pisa (PI)
Risposta:
conosciamo l'articolo pubblicato da Beppe Scienza (http://www.beppegrillo.it/2012/06/i_pescecani_dei.html)
sul sito di Beppe Grillo.
Noi abbiamo già preparato le nostre osservazioni e fra pochi giorni le renderemo note, come abbiamo
sempre fatto.
Stimiamo molto Beppe Scienza e siamo molto spesso in accordo con le cose che dice (anche se non
totalmente). Sui fondi pensione, ad esempio, abbiamo un punto di vista un po' diverso dal suo.
Il prof. Scienza ritiene che i fondi pensione vadano sempre evitati. Noi riteniamo che la maggioranza dei
fondi pensione (come la stragrande maggioranza dei prodotti di risparmio gestito) vadano evitati, ma al
tempo stesso riteniamo che ci sono fondi pensione che meritino di essere sottoscritti.
L'allarme che Beppe Scienza ha lanciato sul sito si Beppe Grillo è in parte fuorviante.
A leggere l'articolo sembra che a seguito della modifica proposta dal governo i fondi pensione potranno
investire il 100% in OICR (cioè in altri fondi) mentre prima questo era vietato.
Purtroppo non è così. Già il precedente decreto n. 703 del 21 novembre 1996 consentiva di investire il 100%
in fondi (si veda l'art. 3, comma 1 lettera c)).
Non si tratta tanto di lottare contro questa modifica, ma di chiedere che vengano modificare le attuali norme
in senso restrittivo consentendo di investire solo in titoli negoziati nei mercati regolamentati e quello che
chiediamo nelle nostre osservazioni.
---------------Ha risposto Alessandro Pedone: http://investire.aduc.it/info/pedone.php
------------------22-06-2012 16:35 Banca Network blocca i conti
Sono cliente Banca Network e quindi mi trovo col conto corrente inutilizzabile. Oltre ad attendere lo sblocco,
speriamo a fine mese, posso chiedere i danni?
Alex, da Roma (RM)
Risposta:
Banca Network versava da tempo in serie difficoltà, al punto tale da portare la Banca d'Italia ad ottenere dal
Ministro dell'Economia la messa in amministrazione straordinaria dell'istituto a partire dal 14 novembre
scorso. Commissari sono Giuseppe Bonsignore e Raffaele Lener, i quali si sono ritrovati a dover gestire una
rete di promotori finanziari da tempo in cerca di un compratore e dei clienti che non erano invogliati a
rimanere tali. La situazione è precipitata fino a costringerli, il 31 maggio, alla decisione di sospendere per un
mese il pagamento delle passività di qualsiasi genere, inclusi i conti correnti. La sospensione non riguarda gli
strumenti finanziari, i quali sono quindi liberamente disponibili. Comprendiamo il disagio in cui i clienti si
trovano ma non siamo affatto sicuri che si possa ottenere un risarcimento. Una decisione del genere non è
stata certo presa a cuor leggero, ed ha anche ottenuto l'autorizzazione della Banca d'Italia. E' evidente che
la situazione della liquidità di Banca Network era giunta ad un punto tale da rendere impossibile la normale
operatività dei conti correnti. Si tratta, insomma, di una decisione di emergenza presa all'interno di una
situazione di dissesto, in quanto già da mesi la banca si trovava in amministrazione straordinaria. Il 15
giugno Consultinvest sim e dalla Cassa di Risparmio di Ravenna hanno dato seguito alla proposta di
acquisto, rispettivamente della rete di promotori e dell'attività bancaria, presentata alcune settimane prima e
quindi non resta che attendere che Banca Network torni pienamente operativa dopo l'espletamento dell'iter
legato all'acquisizione, in particolar modo del via libera della Banca d'Italia al rilevamento delle attività
bancarie. In caso contrario sarebbe stato chiesto l'intervento del Fondo interbancario di garanzia dei
depositi, per attivare il quale sarebbe prima stato necessario la messa in liquidazione coatta amministrativa
della banca.
------------------22-06-2012 00:00 Furto Carta Credito e prelievo
Buongiorno,
in data 19/03/12 ad Amsterdam ho subito il furto del portafoglio nel quale era custodita la mia Carta di
Credito Aura (Findomestic).
Subito dopo il furto sono stati eseguiti 3 prelievi di 500 euro per un totale di 1500 euro, purtroppo la
denuncia, con conseguente blocco della carta, è stata fatta 10 minuti dopo il furto e quindi dopo il prelievo.
Ho inviato una raccomandata A/R a Findomestic contestando il prelievo del 19/03.
Mi hanno prontamente risposto che, poichè il PIN della carta non è recuperabile nè generabile in 10 min, si
presume che questo era mal custodito e pertanto mi addebiteranno l'intero importo.
Cosa posso fare?
Grazie
Faioni, da Roma (RM)
Risposta:
Infatti è molto complicato poter ottenere il rimborso, appunto perché il troppo breve intervallo di tempo
intercorso lascia presupporre che il codice fosse conservato assieme alla carta. Anche vari pronunciamenti
dell'ombusman bancario hanno visto respingere le istanze del cliente, ad esempio, proprio sulla base di
questo ragionamento. Occorrerebbe puntare su una eventuale vulnerabilità nella sicurezza della carta,
quindi.
------------------20-06-2012 00:00 Buoni Risparmio Banco Napoli
Questi buoni che vincolano una cifra a partire da€ 10.000 per 18 mesi offrono un tasso del 4,30.% lordo.
L'importo è sempre svincolabile perdendo il 50% degli interessi maturati.
Secondo voi ci si può fidare?
Grazie saluti
Gherardo, da Napoli (NA)
Risposta:
sì, sono uno strumento simile ad un conto di deposito (dal punto di vista concettuale, non tecnico) o ad un
libretto di risparmio. Non ci sono "fregature".
------------------19-06-2012 00:00 Assicurazione Allecapital
Salve
Nel novembre del 2008 ho sottoscritto un contratto di assicurazione alle capital per 20 anni con un
versamento mensile di 150 euro (sto scoprendo solo ora che il frazionamento ha un costo e che addirittura
mi hanno proposto quello con il costo superiore, ma ovviamente è colpa mia perché non mi sono informato
prima). Il consulente di alleanza che mi fece sottoscrivere il contratto, all'epoca dei fatti mi disse che il
rendimento minimo garantito, per via della promozione del momento, era pari al 2,8% (ma ahimè, dove lo
posso constatare? nel classico
contratto che si firma non è riportato il minimo garantito e nel fascicolo informativo del prodotto si parla
sempre del 2%). Risulta a qualcuno che nel 2008 il minimo garantito fosse il 2,8%. Dopo 41 mesi di
versamenti, sto pensando seriamente di riscattare i miei soldi e di utilizzarli diversamente, dove posso
vedere quanto ci perderei?
grazie,
Vittorio, da Barcellona Pozzo Di Gotto (ME)
Risposta:
troppo spesso gli assicuratori pur di far sottoscrivere la polizza raccontano molte frottole oppure omettono di
dire cose molto importanti.
Le consiglio di leggere questo articolo su come stimare i reali costi di una polizza vita di tipo tradizionale:
http://www.aduc.it/articolo/assicurazione+sulla+vita+come+calcolare+costi_4819.php
Non sappiano se nel 2008 questa o quella compagnia facesse una promozione sul tasso tecnico.
Certo che se nel fascicolo informativo si parla di 2,0% è molto (MOLTO) probabile che gli abbia raccontato
una frottola. A prescindere da questo, però, il tasso tecnico non si applica su quello che ha versato, ma su
quello che finisce investito nella gestione separata.
Per sapere quanto andrebbe a perdere riscattando la polizza basta chiedere il calcolo del riscatto alla
compagnia. Può anche stimarlo andando nel fascicolo informativo e leggendo le norme contrattuali in caso di
riscatto.
------------------19-06-2012 00:00 investimento
vi allego l'allegato ricevuto dal personal financial adviser di Fineco, mi ha proposto di diversificare i miei
investimenti investendo in fondi, cosa ne pensate?
grazie
cordialmente
Maurizio, da Zeccone (PV)
Risposta:
trova la riposta alla sua domanda fra le FAQ, qui:
http://investire.aduc.it/documento/domande+frequenti+faq+sugli+investimenti+finanziari_6068.php#d10
------------------19-06-2012 00:00 tassazione titoli di stato
credo che trattasi di quesito con utilità non individuale:
per quanto mi risulta, almeno per ora, gli interessi corrisposti dai titoli di stato ed equiparati vengono tassati
al 12,50%.
E' possibile che invece, come afferma la mia banca, che gli eventuali capital gain sugli stessi titoli (diff. tra
prezzo di vendita o rimborso e prezzo di acquisto) siano tassati al 20%?
Erminia
Risposta:
la tassazione sui titoli di stato, sia come capital gain, sia come redditi da capitale è sempre al 12,5%. Ciò che
"afferma la sua banca", quindi, non è corretto.
------------------19-06-2012 00:00 BONUS FEDELTA'
Ho appena riscattato una polizza Life Funds della Mediolanum prima del tempo pattuito.
Mi hanno comunicato che perderò i Bonus di fedeltà Residuo e Bonus Ricorrente residuo.
Lo possono fare? Non esiste una normativa che permetta il recupero integrale dei bonus?
Grazie
Francesco, da Verona (VR)
Risposta:
il meccanismo dei "bonus" non è altro che un modo per rendere più accettabili commissioni inaccettabili.
Applico delle commissioni mostruose ed una parte te le restituisco nel tempo se rimani nel tempo a pagare
commissioni assurde.
Ovviamente non c'è alcuna norma che permetta il recupero integrale di questi bonus.
Le norme non possono certo regolare queste bizzarrie contrattuali.
------------------19-06-2012 00:00 pericolo euro
è logico ritirare tutti gli investimenti e tenere a casa il denaro?
Cesare, da Pradalunga (BG)
Risposta:
non riteniamo che vi sia alcuna ragione per ritirare tutti gli investimenti e tenere il denaro a casa.
------------------19-06-2012 00:00 Investire in oro
In questo momento di grave incertezza su che fine possa fare l'euro, è consigliabile acquistare oro? Se sì
cosa se ne sa di Bullion Vault?
Grazie
Antonio, da Salzano (venezia) (VE)
Risposta:
il discorso sull'investimento in oro è assai articolato e non possiamo farlo in sede di risposta ad una
domanda. Può leggere un approfondimento qui:
http://investire.aduc.it/articolo/non+tutto+oro+quel+che+luccica+vere+caratteristiche_16945.php
In questa fase il prezzo dell'oro è sostanzialmente un indice di paura dei mercati finanziari.
Non ci sentiamo di consigliarlo ai piccoli risparmiatori che sono quelli a cui si rivolge questo sito.
---------------Ha risposto Alessandro Pedone: http://investire.aduc.it/info/pedone.php
------------------15-06-2012 00:00 Tassazione Perpetual
Sono possessore di una piccola quantità di obbligazioni c.d. "perpetual" emesse dalla Banca Pop. Bergamo
cod. XS0123998394. In passato ho avuto problemi con la banca presso la quale il titolo è in deposito (Banca
Etruria), riguardanti la tassazione delle cedole del titolo. Posto, infatti, che adesso tutti i titoli di questo tipo
sono tassati al 20%, In passato la banca ha sempre applicato una tassazione del 27%, anzichè un "normale"
12,5%.
Avendo raccolto pareri discordi e articoli di giornale con specifici riferimenti alla normativa, ho fatto reclamo
presso la banca, ricevendo, però, conferma di una tassazione maggiorata in quanto titolo "atipico".
Adesso ho saputo di colleghi che, presso altre banche hanno sempre avuto una tassazione al 12,5%.....è
possibile una tale discordanza? La legge è così aperta a diverse interpretazioni o c'è qualcuno che sbaglia?
Stefano, da Rimini (RN)
Risposta:
Purtroppo è possibile, a causa delle diverse interpetrazioni fatte dagli intermediari riguardo la natura delle
obbligazioni perpetue. La Circolare 26/E del 2004 dell'Agenzia delle Entrate riprende gli articoli 5 e 8 del
decreto legge n.512/1983 convertito nella legge n.649/1983, e considera atipici gli strumenti finanziari che
non presentano i requisiti per essere considerati similari alle azioni, in quanto la relativa remunerazione non
è costituita totalmente dalla partecipazione ai risultati economici della società emittente, e nemmeno i
requisiti per essere considerati similari alle obbligazioni in quanto non garantiscono la restituzione del
capitale oppure la garantiscono ma assicurano anche una partecipazione diretta o indiretta alla gestione
della società emittente o dell'affare in relazione al quale sono stati emessi. La successiva circolare n.10/E del
2005 chiarì che è da considerare atipico anche un bond che veda i propri rendimenti commisurati a
parametri di natura finanziaria e che non garantisca la restituzione del capitale versato. In base a tali
disposizioni, ogni intermediario effettua le proprie considerazioni, coi risultati che si sono notati fino
all'introduzione dell'aliquota unica al 20% che ha indirettamente risolto la questione.
------------------15-06-2012 00:00 Trasferimento titoli costoso
In occasione del trasferimento del deposito titoli ad altro Istituto,la banca,oltre alla normale tassazione dei
singoli titoli sotto la voce "imposte e tasse" mi ha caricato una spesa (di € 410,00) con la causale
"trasferimento titoli". Può la banca imporre delle spese per tale operazione,o è tenuta a garantire il
trasferimento dei titoli senza oneri per il cliente?
e nel caso di anomalie,come fare per contestare tale comportamento?
Annarita, da Pescara (PE)
Risposta:
Il trasferimento deve essere senza oneri, al massimo col rimborso delle spese effettivamente sostenute e
che devono essere documentate, nel caso in cui avvenga in occasione dell'estinzione del dossier titoli.
Altrimenti le spese, se previste dalle condizioni applicate dalla banca al cliente, sono legittime ma bisogna
anche in questo caso dire che al di là di pochi euro per titolo si tratta di costi di sicuro spropositati rispetto al
lavoro ed alle spese (poche decine di centesimi) che la banca ha affrontato. Nel caso può provare a
reclamare e poi eventualmente rivolgersi all'ombudsman bancario, che in passato si è espresso su analoghe
questioni in maniera favorevole ai clienti.
-------------------
15-06-2012 00:00 Recupero costi pre-contati vecchie polizze previdenziali
Salve, in data 19/12/2001 ho sottoscritto una polizza Europension Tax Benefit, con scadenza 19/12/2034.
Tale polizza è è un PIP con versamenti deducibili dal reddito.
Sulla europension tax benefit in questione all'epoca mi applicarono una grande commissione di
sottoscrizione iniziale superiore al 50% del primo premio annuo. Se tenessi tale polizza fino alla scadenza
avrei diritto alla restituzione del c.d. bonus di scadenza.
Vi chiedo questo: se trasferissi tale polizza al fondo chiuso di categoria (sono un dipendente), potrei riavere
indietro tali commissioni iniziali (n.b. ho sottoscritto la polizza nel 2001).
Se si, mi potreste dire quali sono i riferimenti normativi se ne avessi diritto? E in che percentuale sempre se
avessi questo diritto potrei riavere indietro quelle commissioni?
Stefano, da Roma (RM)
Risposta:
Per i prodotti sottoscritti a partire dal 1 settembre 2005 non esistono più questi problemi, per i precedenti
invece si tratta di un conteggio che cambia in base alla specifica situazione e che è stato previsto da un
intervento Covip fatto a suo tempo, dopo le prime forti lamentele da parte dei clienti di questa tipologia di
prodotto. Può chiedere a Mediolanum una specifica dei costi che potrebbe recuperare con anche i riferimenti
precisi che portano a quel risultato.
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