La Politica Monetaria
dell’Eurosistema
a cura di
Claudio Picozza
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UN LUNGO CAMMINO ...
maggio 2004
Allargamento UE (25)
• Il cammino verso l’Unione Europea
1951
CECA
1967
Fusione delle tre
Comunità
- Commissione Europea
- Parlamento Europeo
1986
Atto Unico
Europeo
1957
Trattato di Roma:
EURATOM
CEE
ottobre 2004
Costituzione UE
completamento
del mercato
unico
1992
Trattato di Maastricht:
-Unione Europea
• ... e quello verso l’Unione Monetaria Europea
1962
1970
Marjolin
Werner Report
Memorandum
1969
Barre Plan
1997
gennaio 2007
Trattato di
Amsterdam Allargamento UE (27)
(Patto di stabilità)
1979
Lo SME
1972
Il “serpente
monetario”
1973
FECOM
1989
Rapporto
Delors
2000
Trattato di Nizza
2005
Revisione del patto di
stabilità
gennaio 1999
Parità fisse ed
irrevocabili
giugno 1998
nascita BCE
1994 – maggio 1998
nascita e liquidazione
dell’IME
2007
Slovenia
gennaio 2002
introduzione delle
banconote e delle
monete metalliche
2002
Grecia
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La situazione attuale
13 dei 27 paesi UE hanno adottato l’euro
Dei 14 rimanenti:
– 2 sono fuori essendosi avvalsi di clausole speciali di optingout (Danimarca dopo il Referendum del 1992; Regno Unito nel
1997) e preservano il diritto di aderire in futuro.
– 12 sono in un regime di deroga non avendo ancora soddisfatto
tutte le condizioni per essere ammesse.
.... di queste 14:
– 7 fanno parte dello SME II.
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BCE E SEBC
Il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) è composto dalla
Banca centrale europea (BCE) e dalle banche centrali nazionali
degli Stati membri dell’Unione europea (Art. 107 del Trattato di
Maastricht).
Le Banche Centrali Nazionali aderenti all’UE ma non all’UME non
partecipano alle decisioni riguardanti la politica monetaria comune.
Le attività del SEBC sono svolte ai sensi del Trattato istitutivo
della Comunità europea (Trattato) e dello Statuto del Sistema
europeo di banche centrali e della Banca centrale europea
(Statuto del SEBC).
Il SEBC non ha personalità giuridica ed è governato dagli organi
decisionali della BCE: il Consiglio Direttivo ed il Comitato
Esecutivo ed il Consiglio Generale.
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Compiti del SEBC
TRATTATO DI MAASTRICHT
POLITICA MONETARIA
ARTICOLO 105
I compiti fondamentali da assolvere tramite il SEBC sono i seguenti:
• definire e attuare la politica monetaria della Comunità;
• svolgere le operazioni su cambi in linea con le disposizioni dell’articolo 111;
• detenere e gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri;
• promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento
Inoltre:
il SEBC contribuisce ad una buona conduzione delle politiche perseguite dalle
competenti autorità (nazionali) per quanto riguarda la vigilanza prudenziale degli enti
creditizi e la stabilità del sistema finanziario.
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Obiettivo del Sistema Europeo di Banche Centrali
MANTENIMENTO DELLA STABILITA’
DEI PREZZI (ART. 105))
Inoltre, e in misura compatibile
SOSTIENE LE POLITICHE ECONOMICHE GENERALI
DELLA COMUNITA’ (ART. 2)
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TRATTATO DI MAASTRICHT - ARTICOLO 2
La Comunità ha il compito di promuovere nell’insieme della Comunità,
mediante l’instaurazione di un mercato comune e di un’unione economica
e monetaria … uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle
attività economiche, un elevato livello di occupazione … una crescita
sostenibile e non inflazionistica, un alto grado di competitività e di
convergenza dei risultati economici …
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I due pilastri della strategia
Obiettivo primario: la stabilità dei prezzi
Il consiglio Direttivo mette
assieme sistematicamente tutte
le informazioni per adottare le
decisioni di politica monetaria
Primo Pilastro
ruolo di primo piano alla moneta
(valore di riferimento per
la crescita di M3)
Verifiche
incrociate
Secondo Pilastro
Analisi centrata su un ampio
ventaglio di indicatori
economici e finanziari
Informazioni economiche
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Obiettivo del Sistema Europeo di Banche Centrali
Definizione quantitativa dell’obiettivo di stabilità dei prezzi
(Comunicato Stampa della BCE del 1998)
Crescita nei 12 mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al
consumo (IAPC) inferiore al 2%
Obiettivo di medio periodo
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L’obiettivo di crescita di M3
ΔM = ΔYR + ΔP - ΔV
Equazione quantitativa della moneta
ΔYR = 2%
Variazione del PIL reale (crescita potenziale)
ΔV = -0,5
Variazione della velocità di circolazione
ΔP = 2%
Variazione del prezzi (obiettivo)
ΔM = 4,5%
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STATUTO DEL SEBC
FUNZIONI MONETARIE E OPERAZIONI DEL SEBC
ARTICOLO 19
Riserve Minime
19.1. La BCE può richiedere alle istituzioni creditizie che hanno sede
negli Stati Membri di detenere riserve minime su conti con la BCE e le
BCN per il perseguimento di obbiettivi di politica monetaria. Le regole
sul calcolo e la determinazione delle riserve minime richieste sono
stabilite dal Consiglio Direttivo. Nei casi di inadempimento la BCE ha
il potere di imporre un interesse di mora e altre sanzioni con effetto
analogo.
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PREZZI E MONETA
La politica monetaria della BCE si basa sull’ampio consenso riguardo alla
relazione di lungo periodo fra tassi di crescita della moneta ed
andamento dei prezzi. Tassi di crescita della moneta superiori (tenuto
conto della eventuale variazione della velocità di circolazione) al
potenziale di crescita dell’economia reale generano inflazione, ma non
contribuiscono all’aumento del reddito reale (neutralità della moneta nel
lungo periodo).
La stabilità dei prezzi favorisce la crescita economica.
Nel breve periodo diversi fattori possono distorcere il legame fra moneta
e prezzi. Si tratta, da un lato, di quei fattori che possono incidere sul
legame fra quantità di moneta (cambiamenti istituzionali nel sistema
bancario, innovazioni finanziarie, cambiamenti degli obblighi di riserva,
etc.) e, dall’altro, di possibili fattori esogeni che possono incidere
direttamente sul livello dei prezzi (cambiamenti nel livello di imposizione
fiscale, fluttuazioni nei prezzi delle materie prime e dei prezzi delle
importazioni, etc.)
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PREZZI E MONETA: LA MONETA (CONT.)
Da un punto di vista contabile, la moneta consiste nelle
passività del settore emittente moneta verso il settore detentore di
moneta.
Gli aggregati monetari si distinguono per il grado di liquidità
delle attività finanziarie in essi inclusi. Al livello più ristretto
troviamo le banconote e le passività a breve della banca centrale
verso gli altri settori dell’economia, al livello più elevato
andremo ad includere le passività a più lungo termine di altri
soggetti finanziari verso gli altri settori dell’economia.
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PREZZI E MONETA: LA MONETA
Liabilities 1
Currency in circulation
Overnight deposits
Deposits with an agreed maturity of up to 2 years
Deposits redeemable at notice of up to 3 months
Repurchase agreements
Money market fund shares/units
Debt securities issued with a maturity of up to 2 years
M1
X
X
M2
X
X
X
X
M3
X
X
X
X
X
X
X
(1) Monetary liabilities of MFIs and central government (post off ice, treasury) vis-à-vis
non-MFI euro area residents excluding central government.
Correzione di M3 (maggio 2001): eliminazione dall ’aggregato degli strumenti negoziabili a
breve detenuti dai non residenti dell ’area euro
Occorre notare che l’Amministrazione Centrale rappresenta in linea di principio un settore
neutrale rispetto alla moneta (le sue passività e le sue attività non vengono conteggiate
né dal lato dell’offerta né da lato della domanda di moneta) con una sola eccezione: le
passività dell’Amministrazione aventi carattere spiccatamente monetario (conti postali,
conti di deposito e conti presso il Tesoro)
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LA BASE MONETARIA
Per comprendere il funzionamento della politica monetaria, occorre tenere
conto che l’Eurosistema gode di una posizione di monopolio rispetto
all’offerta della base monetaria (circolante e depositi presso la Banca
Centrale), ossia la moneta nella forma più liquida in quanto:
(a) emette le banconote;
(b) attraverso l’imposizione della riserva obbligatoria crea una domanda
addizionale di moneta di base monetaria.
L’Eurosistema può inoltre influenzare il costo/opportunità di detenere
base monetaria attraverso la manovra dei tassi d’interesse a breve
termine.
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La politica del cambio
BCE
CONSIGLIO
• Effettua operazioni in cambi nel contesto della
strategia di politica monetaria finalizzate
all’obiettivo della stabilità dei prezzi
• Definisce accordi formali sui cambi nei
confronti di altre valute
• formula orientamenti generali di politica del
cambio
(le iniziative devono essere coerenti con
l’obiettivo primario della stabilità dei prezzi)
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La politica del cambio
TRATTATO DI MAASTRICHT
ARTICOLO 111
Il Consiglio, deliberando all’unanimità, nell’intento di pervenire ad un
consenso coerente con l’obbiettivo della stabilità dei prezzi, può
concludere accordi formali su un sistema di tassi di cambio dell’ECU nei
confronti delle valute non comunitarie.
Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, nell’intento di
pervenire ad un consenso coerente con l’obiettivo della stabilità dei
prezzi, può adottare, adeguare o abbandonare i tassi centrali dell’ECU
all’interno del sistema dei tassi di cambio.
In mancanza di un sistema di tassi di cambio rispetto ad una o più valute
non comunitarie il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata, può
formulare gli orientamenti generali di politica del cambio nei confronti
di dette valute.
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Il ruolo del tasso di cambio
Tasso di cambio
Indicatore del
secondo pilastro
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BIBLIOGRAFIA
• ECB, The Monetary Policy of the ECB (ed. 2004)
• ECB, The European Central Bank: history, role and function
(2004)
• ECB, L’attuazione della politica monetaria nell’area euro
(settembre 2006).
• ECB, Compendium of Legal Instruments (gennaio 1998dicembre 2001)
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trattato di maastricht