V^ A Scuola primaria di Montereale V.
V^ A - V^ B Scuola primaria di Senia
UNITI
CONTRO IL
BULLISMO
"Scusatemi, non ce la faccio
più a sopportare.
Le parole fanno più male delle
botte.
Ma a voi non fanno male ?
Siete così insensibili?"
a Carolina Picchio
In collaborazione con Giuseppe Raffa
Pedagogista dell' Azienda Sanitaria Provinciale di Vittoria (Rg)
Bullo, tu che ti senti forte,
Tu che credi di aprire tutte le porte,
Tu che maltratti l’ indifeso,
Tu che ti vanti del tuo «peso»,
Tu che metti tutti sotto i piedi
E pretendi che ti si dia ciò che chiedi,
Credi a me, non sei nessuno
Se ti ostini a non rispettar alcuno
I tuoi sogni di ragazzo perderai
Se quelli degli altri calpestar vorrai
La presunzione, il sopruso e l’angheria
Faran di te l’uomo più brutto che ci sia
Pensa che ogni debole è tuo fratello
E fa che il tuo nome, bullo, diventi «bello».
Il bullismo si manifesta in varie forme:
DIRETTO
INDIRETTO
Il bullismo diretto può essere fisico o verbale.
Il bullismo fisico si manifesta con pugni, calci o con il
rovinare gli oggetti della vittima .
Il bullismo verbale consiste nell’insultare e nel
prendere ripetutamente in giro la vittima .
Il bullismo indiretto consiste nel diffondere pettegolezzi
fastidiosi o storie offensive od ad escludere dal gruppo..
Il bullismo indiretto è diffuso soprattutto tra le
ragazze.
Nove ragazze su cento fanno le bulle alle elementari
e alle medie.
Prevalgono le angherie
psicologiche: maldicenze,
bugie, esclusione della rivale
dalle amicizie.
Gli atti di bullismo avvengono soprattutto nelle
scuole perchè i bulli trovano facilmente le vittime.
Alle volte i sopprusi portano a gesti estremi.
La presenza di episodi di bullismo a scuola riguarda:
il 73% dei ragazzi intervistati, nel caso di insulti o
scherzi subiti da un gruppo di compagni
il 48% nel caso di prepotenze fisiche (calci, pugni,
spintoni)
il 21 % nelle forme più gravi come “pressioni o
minacce per avere soldi, favori”
Bulli:
dominanti
Sostenitore:
rinforza il comportamento del bullo
Difensore:
prende le difese della vittima
Le vittime:
passive o provocatrici
Gli spettatori:
osservano e non intervengono
Il bullismo: l'ignoranza di credersi forti
C'è un tipo nel mio paese
che spesso avanza delle pretese
è prepotente con tutti quanti
e, a volte, si avvale degli aiutanti.
Si crede chissà chi
ed è alto così, così.
Si diverte a prendere in giro tutti,
anche me
ma cosa gli abbiamo fatto io e te?
Tutti lo chiamano bullo
ma per me è proprio uno strullo
Ed io che pensavo chissà che...
i bulli fossero giganti panciuti,
con gli occhi spauriti e i capelli
ricciuti
invece son ragazzi quasi normali
ma poco astuti, cocciuti e poco leali
che ce l'hanno con il mondo intero
ma a far così valgono proprio zero.
Bullo
Non picchiare e sentirti chissà chi …
Non insultare e sentirti chissà chi …
Non escludere dal gruppo e sentirti chissà chi …
Non marinare e sentirti chissà chi …
Non rompere le cose degli altri e sentirti chissà …
Non prendere le cose degli altri e sentirti chissà chi …
Non provocare e sentirti chissà chi …
Non mandare messaggi offensivi e sentirti chissà chi …
Credimi
la tua vita è faticosa
faresti bene a giocare tranquillo con gli altri …
Invece di picchiarli
riunisciti al gruppo e diventa un bambino bravo.
La vittima di solito sono una bambina o un bambino
timidi, spesso bravi a scuola e per questo suscitano
invidia; sono spesso molto protetti dalla famiglia e
hanno pochi amici. Fisicamente più deboli, se offesi
e denigrati, perdono la propria autostima e arrivano
anche a gesti estremi.
Bullo
tu usurpatore
mi hai fatto versare
lacrime di dolore
mi hai resa la zimbella
di me stessa
mi hai fatto vergognare
di ogni mio difetto
ma verrai punito
da te stesso.
Chi assiste ad un atto di bullismo
e non interviene è un complice.
Molte volte gli osservatori
non intervengono per paura
dei bulli, perchè la vittima
non è loro simpatica o
addirittura, perche trovano
piacere vedere qualcuno
offeso e umiliato.
Invece è importantissimo
denunciare il fatto ad in
adulto, ad un maestro, ad un
professore o ai genitori.
E' altresì importante essere
solidali con chi è soggetto
alle angherie .
Il bullo si comporta male perchè vuole farsi vedere e
non ha tanti amici. Così picchia i ragazzi più deboli
che fanno fatica a difendersi. Però anche il bullo deve
essere aiutato e non lasciato solo perchè, facendo
così, si peggiorano solo le cose e il bullo si comporta
ancora più male perchè si sente sempre più solo.
Purtroppo anche certi
genitori possono
viziare i figli, perchè
quando un ragazzo fa
un atto di bullismo il
genitore da ragione al
figlio e non a chi l'ha
subito.
Allora se il genitore
appoggia sempre il
figlio questo peggiora
sempre di più.
I bulli non nascono bulli; si formano in un ambiente in
cui il disprezzo per altre persone è non solo permesso
ma addirittura incoraggiato.
I bulli non nascono bulli; crescono e proliferano in un
mondo in cui le parole diventano insulti.
E' il momento di riscrivere parole come:
Rispetto
Amicizia
Accettazione delle diverstà
Inclusione
Collaborazione
Il bullo o citrullo
è un fanciullo un po’ fasullo
È violento e arrogante
e si sente un gigante
Lui prova sentimenti
solo quando lo accontenti
Lui vuole dominare
ma noi non glielo lasciamo fare
Noi tutti in compagnia
dobbiamo sconfiggerlo e mandarlo via
Ma così il bullo rimane solo
e si accorge di aver perso l’oro
e ritornando sui suoi passi
chiede scusa ad alti e bassi.
IL CYBERBULLISMO
... A volte è difficile amichetto
aiutare chi di turno è vittima, lo ammetto.
Il bullo è vile e poco vale
ma se uniti, la paura non ci assale.
Basta un clik per ferire
basta un clik per rifiorire.
Internet è come il cortile della scuola, solo molto più
grande e in più, tutti possono entrare, anche gli
sconosciuti.
Per questo si deve stare attenti a come usare il web e
i social network. ome l’e-mail, la messaggeria
istantanea (Wathsapp, Facebook, Twitter), i blog, i
cellulari, i cercapersone e/o i siti web.
Per il 71 % dei ragazzi le
molestie via web
rappresentano la
principale proccupazione.
L'utilizzo di Internet, dei social, delle app di
messaggi, se da un lato permette scambi veloci altre
volte si trasforma in un muro d'odio dove ciascuno
vigliaccamente può scrivere insulti, dare etichette
postare foto e filmati.
Chi bullizza è il mondo, l'insulto che viene affibbiato è
la verità e non sembra esserci via d'uscita.
IL cyber-bullismo è particolarmente
odioso ed è più aggressivo e
devastante del bullismo
tradizionale.
Infatti la vittima ha maggiori
difficoltà nel difendersi in quanto
un singolo gesto elettronico può
oltrepassare ogni limiti di tempo e
di spazio e quanto scritto può
rimanere in rete per sempre.
Inoltre ha l'aggravante
dell'anonimato; chiunque può
scrivere sui social net-work senza
essere individuato, assumere false
identità o "rubare" l'identità di altre
persone.
Ricorda...
Non sei tu ad essere sbagliato
ma sono i prepotenti che sbagliano
Non sentirti in colpa
se chiedi aiuto ai grandi:
non stai facendo la spia,
stai difendendo
un tuo diritto
Ignora il bullo
e non mostrare
di avere paura
di lui
Il bullo si diverte
quando reagisci, se ti
arrabbi o piangi
Molte volte il bullo ti
provoca quando sei
da solo.
Se stai vicino ai
compagni che
possono aiutarti,
sarà difficile per lui
avvicinarsi
Pensa sempre a cose belle.
Non è vero che non vali niente, credi in te stesso, sei
come tutti, con i tuoi pregi e i tuoi difetti
... in rete
Non credere a quegli
insulti, non sono veri.
Non pensare a quello in
cui non sei bravo, ma
sviluppa le tue capacità
e le tue passioni; fai
cose che ti fanno stare
bene ed essere felice
Non rispondere ai
messaggi offensivi o
intimidatori ricevuti
da qualsiasi fonte
(sms, e-mail, chat) e
non mandarne
Parla immediatamente
dei messaggi offensivi
ricevuti ad un adulto
Non passare tante ore
davanti al computer,
cerca anche altri
interessi
Creati un nuovo
gruppo di amici.
Capirai che tu hai la
capacità di fare
amicizia proprio come
tutti gli altri ragazzi
Non fornire mai i
dati personali
(nome, cognome,
indirizzo, nome
della scuola o degli
amici) a chi si
conosce sul web
Non mettere "mi piace" a caso" rinforzi solo chi insulta
... e a scuola
Quando facciamo le
cose in gruppo,
assicuriamoci
che tutti siano coinvolti
e che nessuno sia
escluso
Ridere e scherzare
va bene, ma solo se
si divertono tutti:
evitiamo di prendere
in giro, insultare e
umiliare le persone
Se mai dovessi imbatterci in un
episodio di bullismo, facciamo
che sia chiaro che quando ci
siamo noi, questi comportamenti,
non sono ammissibili
Stabiliamo regole di
comportamento
condivise e ben
chiare a tutti
... per gli insegnanti
Non utilizzare solo apprendimenti individuali o
competitivi ma anche...
Il metodo cooperativo in cui gli studenti lavorano
insieme in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi
comuni, cercando di migliorare il loro apprendimento.
La comunicazione tra pari (peer to peer) che mira a
potenziare le conoscenze, gli atteggiamenti e le
competenze per compiere scelte responsabili e
consapevoli
Collaborare con alunni e genitori per ricercare
soluzioni alle situazioni di prepotenza
Aprire nella propria scuola, se non è stato ancora
fatto, uno "Sportello Ascolto"
Ricordate che non tutti gli episodi di bullismo
avvengono nella scuola, ma la scuola è certamente
l'ambiente dove più facilmente si possono contrastare
e prevenire.
per i genitori...
Anche se non esiste un unico 'segnale' certo e sicuro
che aiuti i genitori a capire al volo quando il figlio soffre
per le offese costanti alcuni segnali non devono
essere sottovalutati ; per esempio:
Trovare scuse per
non andare a
scuola o voler
essere
accompagnati.
Presentarsi con
libri, quaderni o
altro materiale
danneggiati o
perdere
insolitamente
e frequentemente oggetti.
Fare frequenti richieste di denaro.
Presentare lividi, tagli, graffi, strappi negli indumenti .
Dedicare meno impegno ai compiti assegnati e
mostrarsi poco motivato e talvolta apatico o scontroso.
Raccontare di non avere nessun amico.
Rifiutarsi di raccontare ciò che avviene a scuola.
Rifiutare di spiegare cosa è successo o dare risposte
evasive.
Non sottovalutate il problema, dicendo che sono cose
"di ragazzi"; il bullismo è un problema serio.
Non pensate che la vittima di bullismo possa cavarsela
da solo; se avesse potuto, l’avrebbe già fatto.
Incoraggiate i vostri figli a sviluppare le loro
caratteristiche positive e le loro abilità e a stabilire
relazioni con i coetanei e a non isolarsi .
Dedicate ai figli parte del vostro tempo; lasciateli che
si sentano liberi di porre domande ed esprimere il
proprio pensiero.
Non ponete eccessive domande; sono mal sopportate
e rischiano di diventare un interrogatorio che molti non
sopportano.
Evitate le spedizione punitive in casa dei genitori del
bullo.
I litigi tra genitori peggiorano la situazione e i genitori
del bullo sosterranno un'altra visione dei fatti per
proteggere il figlio.
Quando il sospetto si trasforma in certezza, è
assolutamente indispensabile informare la scuola di
cosa sta succedendo e parlarne con gli insegnanti.
È inoltre importante sapere che per non diventare
bullo bisogna insegnare ai ragazzi a:
Saper esprimere la propria rabbia in modo costruttivo
e con maturità .
Identificarsi con gli altri e capire le conseguenze dei
propri comportamenti.
Ricordate che molti ragazzi prendono esempio da ciò
che vedono e sentono a casa.
Indirizzi utili:
www.smontailbullo.it
www.cyberbullismo.com
www.stopcyberbullyng.org
www.iltuopsicologo.it
www.bullismo.asp
www.poliziadistato.it
www.azzurro.it
La classe V^ B della scuola primaria di Montereale
Valcellina (Pn) e le classi V^ A e V^ B della scuola
primaria Senia di Comiso (Rg) hanno iniziato, dalla
classe terza, un gemmellaggio utilizzando i social
nerwork (in particolare Skype) che ha visto, non solo
la conoscenza e lo scambio di usi, costumi, tradizioni
dei rispettivi paesi ma anche, e soprattutto, la
condivisione di lezioni didattiche e laboratori.
Un modo nuovo e diverso di fare scuola.
Tra i vari temi è stato analizzato anche il triste
fenomeno del bullismo con lettura di brani,
testimonianze, rielaborazioni con l'utilizzo del
programma Power Point e una conferenza tenuta dal
pedagogista Giuseppe Raffa.
Il percorso è riassunto in questo libretto.
Insegnanti:
Scuola Primaria di Montereale
Cartelli Daniela
Montagner Erik
Pucci Denise
Scuola Primaria di Senia
Morano Rosella
Forti Enza
Stivale Nadia
Lacognata Elisa
Elia Antonella
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