CARATTERI
DELL’EDUCAZIONE
APPROCCIO STORICO
Educazione antica
• Immagine mondo antico
• Concezione classicheggiante:
humanitas, equilibrio, bellezza,
armonia
• Proporzione, quiete, sintesi
equilibrata
• Ideale apollinea
• paideia
oggi
•
•
•
•
Mutata immagine:
Anche tragica, passionale, violenta
Percorsa dall’umano
Non solo conoscenza disinteressata,
ma anche tecniche, lavoro
• Non più autonomia del mondo greco
• Ma immagine più articolata,
complessa, dialettica sul mondo
classico.
• Immagine più complessa, plurale
• Ha perso l’unità, ma ha guadagnato in
ricchezza, in problematicità.
• Importanza della vita quotidiana,
pratiche familiari, ruoli sociali,
rituali, cerimonie.
• Identità più problematica, ma un
ricco pluralismo.
Ampliarsi del mondo
antico
• Non solo Grecia e Roma: ma tutto il
mediterraneo: Egitto, Tigri ed
Eufrate, Fenici, Ebrei.
Dalla paideia al costume
educativo
• Scuola: sia in Egitto che in Grecia, poi
collegi
• Figura del pedagogo accompagnatore,
ma anche profeti ebraici, pedagogisti,
filosofi educatori.
• Paideia: formazione dell’uomo
attraverso il contatto con la natura,
organizzata in corso di studi, con al
centro gli studia humanitatis.
• Si elaborano modelli ed ideali di
formazione umana
• Dualismo fra lavoro manuale e
intellettuale.
• Due modelli educativi separati
•
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•
•
•
Autori:
Platone: Repubblica
Aristotele: Politica
Pseudo-Plutarco: Come educare i
bambini
Quintiliano: De istitutione oratoria
Epicuro: Massime
Epitteto: Manuale
Boezio
Modelli di educazione
• Studio dei modelli ideali e riflessivi
• Non delle prassi educative
• Oggi anche: storia delle istituzioni
educative (la famiglia, la scuola, la
bottega)
• Delle diverse figure sociali (donne,
bambini, maestri)
• Degli strumenti educativi (libri)
Modelli di formazione
• E’ anche una educazione per classi:
• Differenziata per ruoli e funzioni
sociali, per gruppo sociale di
appartenenza.
• Caso emblematico: aristoi (eccellenti)
e demos (popolo); dominanti e
dominati; democrazia e oligarchia;
• Retorica per chi governa
• Lavoro intellettuali e manuale
• I due popoli (Menenio Agrippa)
• Logos e doxa: verità ed opinione.
• Nella famiglia: pater familias
Le origini e la differenza
• Nella Grecia classica: campo di
elaborazione dei modelli cognitivi,
etici, valoriali dell’Occidente (la
ragione, il dominio, l’etnocentrismo)
• Come pure l’ambito di formazione di
prassi sociali di lunghissima durata:
disprezzo per il lavoro manuale,
l’emarginazione femminile,
• il governo come esercizio di autorità.
• Il mondo classico è la terra delle
origini di una cultura, la nostra.
• Ma diversi modelli: es. ragione:
• Scettico, antimetafisico e
problematico.
• In pedagogia è il magazzino dei
modelli originari della formazione
sociale e umana, ma anche una galleria
di differenze, di opzioni diverse sul
piano educativo.
Conclusioni
• Non solo equilibrio, armonia …. Ma anche
problemi, violenza, passioni
• Non solo Grecia e Roma, ma tutto il
Mediterraneo
• Pluralismo e complessità come ricchezza
• Paideia
• Due modelli formativi: intellettuale e
manuale.
Caratteri dell’educazione
medievale
• Secoli bui?
• C’è del vero, ma è un luogo comune
• Età della formazione dell’Europa
cristiana e della gestazione dei
prerequisiti dell’uomo moderno
(formazione della coscienza
individuale; dell’impegno produttivo,
dell’identità sovranazionale).
• Di un modello di società organica,
contrassegnata da un forte spirito
comunitario, coagulata intorno ai
valori e ai principi della religione:
• Immagine complessa
• Tempo del cristianesimo, della Chiesa,
ma anche dei popoli, degli ideali
comuni dell’Europa:
• ideali-miti, ideali-leggende che hanno
costruito il bagaglio fondamentale dei
popoli europei (Canzone di Rolando)
• Rivalutazione con Romanticismo
• Col positivismo
• Nel Novecento: Les Annales:
medioevo come matrice del mondo
moderno.
• Spirito sovranazionale. Comunità,
internazionalismo, lingua latina, fede
cristiana
• Ma pervasa di contrasti, di
chiaroscuri
• Ideali umanistico della cultura = lungo
cammino verso l’Europa: un’entità più
spirituale e culturale che geografica.
• Importanza Chiesa in educazione:
modelli educativi, pratiche di
formazione.
• Dualismo: classi alte e popolo.
• Scuola prodotto del Medioevo:
• lectio, auctores, discussione,
esercitazione, commento,
interrogazione; premi e castighi;
Immaginario cristiano
• Soprattutto iconografico: un mondo
voluto da Dio, fisso
• Due ordini: Chiesa e Impero
• Senso dell’aldilà, del valore religioso,
di attesa escatologica
• Duplice immaginario:
• Aristocratico: libro
• Popolare: parola (Coltro: Letteratura
degli analfabeti)
Alto medioevo
• Feudo, vassallaggio, fedeltà,
dipendenza, mondo statico
• Nelle aristocrazie:
• Educazione ritualizzata: castello,
crociata, donna dei trovatori, modelli
classici, miti antichi. Cultura
classicheggiante
• Nel castello
Basso Medioevo
• cultura del magico e del basso, ai
temi della fortuna, della morte, del
godimento (cuccagna), del
rovesciamento (Carnevale).
• Realistica, cultura del fare, della
bottega, nella piazza, nella festa
Basso Medioevo
• Nascita della borghesia:
• Corporazioni nelle città, visione più
laica della vita, rilancio della città
• Nascita università
• Famiglia anche nucleare
• Nascita istituti caritativi per orfani,
ospedali, illegittimi
• Si va verso una prima laicizzazione.
Una lunga età di
trasformazione
• Sostituisce il mondo classico,
connotandolo da un’ideale cristiano e
da tre strutture originali:
• Europa
• Cultura laica
• Nazioni
Caratteri dell’educazione
moderna (1492-1789)
• Cesura, rivoluzione rispetto ad una
società statica come quella
medioevale.
• L’Europa si laicizza:
• È una rivoluzione in molti campi:
• 1 – ambito geografico: scoperta
America; l’asse della storia si sposta
nell’Atlantico, nell’Oriente.
• 2 – economico: non più modello
feudale; economia di scambio,
fondata sulle merci e sul denaro, sul
capitale, sull’investimento
• 3 – politico: nasce lo stato moderno,
accentrato, controllato da un sovrano.
• illuminismo.
• 4 – sociale: nasce la borghesia
cittadina, nuovi rapporti di potere,
nuova concezione de mondo laica e
razionalistica.
• 5 – ideologico-culturale:
laicizzazione. Emancipazione dalla
visione religiosa del mondo e
razionalizzazione:
• 6 – educativo: nuovi valori e nuovi
modelli. Platone, con la Repubblica,
Plutarco, maestri di retorica, Epicuro.
• Modello dell’homo faber.
• Fini diversi: homo artifex fortunae
suae
• Mutano i mezzi: tutta la città si
anima di luoghi formativi al di fuori
della famiglia e della chiesa, come
pura della bottega;
• (Il braccio e la mente; Breve storia
dell’educazione artigiana; Santoni Rugiu)
• anche l’esercito e la scuola come pure
altre istituzioni sociali (ospedali o
prigioni o manicomi: Il grande
internamento) agiscono in funzione
del controllo e della conformazione
sociale;
• Importanza della scuola
• Mutano le teorie pedagogiche: non più un
modello unitario
• Nasce la pedagogia come scienza, come
sapere della formazione umana che tende a
controllare razionalmente le complesse
variabili che attivano questo processo.
Controllo sociale e progetto
educativo
• Profonda ambiguità: idea della libertà
dell’uomo
• Ma tensione alla conformazione
secondo modelli sociali di
comportamento che lo rendono
produttivo ed integrato.
• Ancien régime: idea di civilizzazione
(Elias), di razionalizzazione (Weber),
di istituzionalizzazione (Foucault)
della vita sociale nel suo complesso.
• Atteggiamento di autocontrollo, di
conformazione a modelli di ‘buone maniere’.
• Si nota una pedagogizzazione delle società,
di riorganizzazione e di controllo, di
produzione di comportamenti integrati ai
fini complessivi della vita sociale dello
stato.
• Attorno al re.
• Religione e scuola istrumentum regni.
Due ricerche
• Foucault: Sorvegliare e punire
• Ariès: Padri e figli nell’Europa
medioevale e moderna, 1960.
• Società educante: liberazione
dall’ignoranza, dalle istituzioni.
• Progettualità pedagogica: dimensione
della liberazione e del dominio; della
emancipazione e della conformazione.
Due istituzioni
• Ridefiniscono e riorganizzano:
• Famiglia e scuola: centrali
nell’esperienza educativa.
• Collegio
Istruzione
• Curriculum studi:
• Rilancio paideia classica, con la sua
cultura letteraria, retorica, storica,
umanistica.
• Isocrate, Quintiliano
Pier Paolo Vergerio
(1402)
• “Chiamiamo studi liberali quelli che
son degni di un uomo libero: quelli che
valgono a esercitare, a ricercare la
sapienza, a disporre al meglio l’animo
o il corpo;
• da essi per lo più, gli uomini cercano
di trarre onore e gloria, che, dopo la
virtù, sono i premi più alti proposti al
saggio.
• Infatti come le arti non liberali si
propongono il guadagno e il piacere,
così le arti nobili aspirano alla virtù e
alla gloria”.
Altri autori
•
•
•
•
Comenio
Locke
Rousseau
Educazione professionale, scuole
tecniche, formazione del cittadino
Sapere pedagogico
• Pluralismo di paradigmi o modelli
• Tendenziale declino del modello
metafisico: la pedagogia non traccia
più ideali di uomo, di cultura, di
società movendo da fondamenti
universali e metatemporali.
• Nuovo modello:
• Sociale: riorganizzazione intorno ad
un modello produttivo,
ideologicamente organico anche se
differenziato e articolato.
• Si mira a formare un uomo sociale,
attivo ed utile (Illuminismo: etica
del lavoro).
• Paradigma scientifico: dal seicento:
• Bacone
•
Tra emancipazione e
conformazione
• Antinomia: tutto il moderno
opposizione non conciliabile:
• Libertà-liberazione contro governoconformazione
• Diritti dell’individuo contro il contro
controllo governativo, conformazione
nella società di massa.
•
•
•
•
Es. Rousseau:
Doppio livello:due pedagogie:
Emilio: individualista e libertaria
Contratto sociale: conformatrice
conformistica
• Uomo contro il cittadino
• Nell’educazione di Emilio:
• Libertaria
• Ma gestito dal precettore
Caratteri dell’educazione
contemporanea (1789 …)
• Identità sociale della pedagogia
• Età delle rivolte: 1789,1848,1917 …
• Età dell’industrializzazione, dei
diritti, delle masse, della democrazia.
• Del decentramento nella vita sociale
• Importanza della scuola
• Educazione: importante processo di
conformazione alle norme collettive,
ma anche strumento di apertura e di
dinamicità per le masse.
Educazione ed ideologia
• Ruolo sociale importante della
pedagogia
• Dapprima come stretta dipendenza
dall’ideologia
• Luogo di diffusione di ideologia
sociale (Althusser)
• Ruolo di socializzazione
• Funzione politica della pedagogia:
sintesi organica di prospettive e di
valori.
• Dipendenza di ogni pedagogia da un
tipo di società, dai suoi fini, dai suoi
modelli
• Politicizzazione della pedagogia
• Nel fascismo, nel nazismo, nel
comunismo: longa manus della
politica.
Nuovi soggetti educativi
•
•
•
•
Bambino
Donna, handicappato
Minoranze stranieri
Ariès: Padri e figli nell’Europa
medievale e moderna.
• Ellen Key: Il secolo del fanciullo
•
•
•
•
Handicap:
Itard,
Sèguin,
Montessori
Miti dell’educazione
• Educazione come fattore chiave dello
sviluppo sociale.
• Rousseau, Marx
• Mito della società educante
• Mito dell’infanzia legato all’innocenza,
alla spontaneità, alla naturalità.
• L’attivismo: interprete
Istruzione e lavoro
• Istruzione come diritto universale
• Lavoro come dovere sociale:
elemento primario della formazione:
profili professionali; scuole
professionali basate sul fare.
Scuola
• Obbligo 1877
• Gratuità
• Statalità
Il sapere pedagogico
• Emancipazione dal sapere metafisico
• Articolato intorno a una serie più
ampia e complessa di saperi
scientifici;
• Si è regolato intorno ad una
riflessione filosofica che non è più
totale
• Si è rivelato fortemente
interconnesso col politico, con
l’ideologico
• Ha assunto l’aspetto di un sapere
plurale, conflittuale, asimmetrico al
proprio interno (teso fra filosofia e
scienze, tra teoria e prassi).
Identità del Novecento
• Come definire il Novecento?
• Innominabile, immateriale, polimorfo,
nazionalista, totalitario?
• Secolo breve
• Nascita della comunità europea
• Affermarsi della scienza e della
tecnica: bomba atomica, scoperta
DNA
• Scolarizzazione e cultura di massa
• Emancipazione delle donne
• Secolo plurale e complesso
• Affermazione dell’individuo, dei suoi
diritti e
• Olocausto
• Scolarizzazione e industria culturale,
omologazione dell’uomo
• Totalitarismi e democrazia
Complessità del
Novecento
• Fine della tradizione e accelerarsi
modernalizzazione
• Ascesa della tecnologia
• Irruzione delle masse, dei giovani, delle
donne
• Olocausto: campi concentramento, gulag
• Avvento della mondializzazione
Le svolte della pedagogia
• Scolarizzazione come forma di
sviluppo, ma anche assimilazione di
valori collettivamente condivisi, che
sono quelli che le società avanzate
impongono, attraverso un’opera di
costante guida e conformazione
ideologica sia che avvenga attraverso
lo stato che attraverso il mercato.
Innovazioni
• 1 – Affermarsi delle scienze
dell’educazione e lo sviluppo della
epistemologia pedagogica;
• 2 – Costituirsi di un modello di
pedagogia critica;
• 3 – Lo sviluppo della pedagogia sociale
•
•
•
•
Sul piano delle pratiche tre modelli:
1 – Alfabetizzazione
2 – Cultura di massa
3 – Educazione per tutta la vita.
• La pedagogia si è emancipata dalla
filosofia come metafisica, si è fatta
scienza empirica; ha ridefinito il suo
rapporto con la politica.
Dalla storia della pedagogia
alla storia dell’educazione
• Storia della pedagogia: nascita fra 7800 come indagine svolta da uomini di
scuola per la scuola.
• Storia ideologicamente orientata;
che poneva l’accento sugli ideali e
sulla teoria, rappresentata
soprattutto dalla filosofia.
Storia persuasiva
• Una storia persuasiva e teoreticistica,
lontana dai processi educativi reali.
• Per insegnanti
• Storia delle idee secondo indirizzi
(positivistici o idealistici o spiritualistici):
attorno ad un principio ideale.
Con valenza pedagogica
• Prime sintesi: forma di manuale, di
compendio, di sommario: realizzata a
fini pedagogici, di acculturazione per
insegnanti ed educatori.
• Con valenza educativa
• Scritta da pedagogisti, da filosofi
non da storici di professione.
Storia rassicurante
• E’ un’enciclopedia diacronica
dell’educazione;
• Una storia rassicurante e forse
consolatoria
• Che vuol dare certezze
• Mostra una strategia di disposizioni
classiche:
• Il valore dell’esempio, la scansione in
periodi, la suddivisione in lezioni, la
presenza si sommari, l’uso di schemi.
• Pregi: ordine, utilità, agevole
consultabilità
• Limiti: fonti di seconda mano; storia
poco problematica e più cumulativa;
edificante.
• Storia di autori, di istituzioni, di
pedagogisti, di scuole: di idee.
Storia a tesi
• E’ una storia a tesi: mostrano un
sapere pedagogico che si ritiene
compiuto e che l’educatore deve
assimilare.
• Conoscenza di verità durevoli che
sono gli elementi essenziali di una
teoria definitiva dell’educazione.
Nel dopoguerra
cambiamento
•
•
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•
Sapere interdisciplinare
Fare storia = storia totale
Molteplicità di fonti storiche
Storia delle teorie, delle istituzioni, della
didattica, del costume educativo,
dell’infanzia, delle donne, dell’immaginario,
dell’associazionismo giovanile.
Dagli anni Cinquanta
• Indagine più problematica, pluralista,
articolata, differenziata = storia
dell’educazione come insieme di
pratiche sociali sia come saperi.
Le rivoluzioni nella
storiografia
•
•
•
•
•
Quattro orientamenti:
1 – Marxismo
2 – Les Annales e la storia totale
3 – La psicanalisi nella ricerca storica
4 – Lo strutturalismo e le indagini
quantitative
• Marxismo: Importanza del ruolo della
struttura economico-sociale;
• Annales: 1929 pluralismo della ricerca
storica;
• Psicostoria: studio delle mentalità
collettive e individuali; famiglia, storia
dell’infanzia di De Mause; sul nazismo;
• Strutturalismo: Foucault;
Tre rivoluzioni nella
storiografia
• 1 – Dei metodi
• 2 – Del tempo
• 3 – Dei documenti
1 - Dei metodi
• Non più un metodo, ma metodi.
• La storia si è fatta plurale.
2 - Del tempo
• Tre i tempi della storia (Braudel):
• A) quello degli avvenimenti o eventi
vicino al vissuto e al cronologico:
• B) quello delle brevi durate o delle
permanenze relative, connesso a strutture
politiche sociali che sta al di sotto degli
avvenimenti; stati, culture, società;
• C) lunga durata, geografico, economico,
antropologico che coglie le permanenze
profonde.
3 – Dei documenti
Le molte storie educative
• Quello delle teorie (filosofie, concezioni
del mondo), delle istituzioni (scuola,
famiglia, bottega, fabbrica, associazioni;
didattica, legislazione ecc), delle politiche
(scolastiche, professionali), della storia
sociale (dell’infanzia, del costume
educativo), dell’immaginario (di
inculturazione, formazione di mentalità).
Critiche, ricostruzioni,
problemi
• Herman Leser: Il problema pedagogico,
1937
• Werner Jaeger, La formazione dell’uomo
greco
• Taglio diverso di storia: ricostruire
diacronicamente il processo di
autonomizzazione dell’esperienza
formativa; fondare teoricamente questa
operazione. Idea o tipo di uomo dell’Ellade.
Non più solo scuola e
dottrina
• Non libro manualistico per docenti;
• Trattazione sistematica di idea
pedagogica;
• Libro per un lettore pensoso come
avviamento ad un lavoro scientifico
personale.
• Compito di far riflettere.
• Prima rottura
Stati Uniti 1950 in poi …
•
•
•
•
•
New history dell’educazione:
Non sull’insegnare ma sull’apprendere
Critiche all’educazione formale
Non solo educazione scolastica
Ma anche famiglia, comunità, eventi
educativi non istituzionalizzati
1950-1980
• Storie particolari dell’educare, delle
monografie, studi su soggetti più
specifici, non manualistici.
• Scritte da non pedagogisti (tranne
Bertoni Jovine, Borghi, Santoni Rugiu,
Snyders in Francia)
Scritte da storici di
professione
• Intento primo di dimostrare, di informare,
non di persuadere e di insegnare
• Le figure del discorso non sono più
l’esempio, lo schema, il sommario,
• Ma la spiegazione, l’ipotesi come si fa
sul piano storiografico. (Es. Ariès)
• Non più istituzioni e dottrine
• Ma: differenze di ceto nei loro
risvolti educativi;
• Mutare delle strutture familiari e dei
rapporti educativi;
• Modelli educativi a seconda delle
classi di età;
• Le regole di condotta nei vari
contesto societari;
• La vita nella scuola:
• Adulti oltre che bambini; i poveri che
non vanno a scuola; le teorie, i diversi
• Ariès; Stone, Barbagli, Elias,
Passerini ecc.
• Nuovo modo di fare storia dei
fenomeni pedagogici che si avvale di
una nuova metodologia (intervista,
storia di vita, analisi testo
letterario, studio dell’immagine)
• Accanto alla famiglia e alla scuola: la
chiesa, le folle festive, i luoghi di lavoro, il
teatro, la corte, i luoghi dell’internamento,
la microsocietà degli adulti
• La reciprocità accanto all’unidirezionalità
delle trasmissioni e dei condizionamenti;
• La promiscuità oltre
all’individualizzazione di agenti e
destinatari;
• La diffusività che circonda la
definitezza delle istituzioni;
• La riproduzione non esplicita di
rapporti e di ruoli
Da qualche tempo
• Procedere per questioni
• L’essere consapevoli che un totalità
esaustiva non è raggiungibile;
• Diffuso tono problematico;
• Educazione delle ragazze e fuori da
scuola.
Zone d’ombra
• 1 – Il ruolo delle donne
• 2 – La materialità delle vicende
pedagogiche, strutture spaziali: la
strada, i luoghi del vagabondaggio, di
socializzazione, di incontro, di fuga
• 3 – Oggetti minori: per insegnare, per
giocare, per divertirsi
• Attrezzatura, arredo scolastico,
quaderni, cartelloni, giocattoli,
letteratura per l’infanzia, bambole,
libro di scuola.
• 4 – I tempi: trimestri, quadrimestri,
inizio dell’educazione, a che età si va
a scuola.
• 5 – Il corpo: ortopedia, medicina,
pediatria, riabilitazione dell’handicap,
i diversi, bambini più piccoli, i vecchi.
• 6 – Il filo dell’alternatività: proteste,
rivolte, nuove culture.
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