La nuova umanità
nella cultura digitale
Torino 6-8 ottobre 2011
L’uomo del nostro tempo digitale
• liquido…e tende a sciogliersi sempre più
• maratoneta del tempo, sta nel tempo…e tende a
comprimerlo sempre più e a viverlo sempre meno
• ricco: tante case…senza sintesi in una dimora
• globale:i confini si dilatano ma non il cuore
(conflitti famigliari)
• terminale sempre connesso: poco in relazione
• visivo…ma non sapiente
….
Tra migranti e nativi
• Migranti digitali: una sorte toccata agli adulti
• Nativi digitali: una sorte per la nova generazione
• C’è qualcosa di veramente nuovo nello scarto tra
le generazioni?
Tutti siamo pellegrini in cerca di una nuova
umanità
il compito del nativo
il compito del migrante
• Un braccio di ferro?
• Una reciproca
indifferenza?
• Il sospetto e l’inimicizia
Riscoprire un virtuoso
rapporto che lega le
generazioni
Adulti credibili
Non migrare senza radici
Nella migrazione occorre
ricordare il
passato…anche per
superarlo!
Nella migrazione le
forme solide si
riempiono di nuova
sostanza
Un progresso inclusivo
La storia della
comunicazione è
progressiva e
progressivamente
inclusiva.
(segnali di fumo, gesti, icone,
alfabeti, stampa,
telecomuicazioni… uno
raccoglie e rilancia l’altro,
senza rinunce: quando
scrivo al PC è come se
incidessi a colpi…)
Occorre la capacità di vivere
la novità senza paure
Cosa si è rotto?
• La generazione migrante ha pensato di dover
lasciare il proprio mondo alle spalle…ma non
riesce a ritrovarsi
• La generazione nativa ha creduto che la realtà, non
importa se virtuale o reale, fosse il presente e
l’orizzntale
• Si è rotto un legame tra le generazioni: ci sono
foglie senza radici e radici che non sanno più
quale è il loro compito.
Muoversi senza smarrirsi
Esporsi senza avventurarsi
Un uomo digitale può
esistere senza interiorità?
Un uomo digitale può avere
relazioni senza tu reali?
Un uomo digitale può vivere
di emozioni?
Un uomo digitale può
ragionare senza verità?
Un uomo digitale può
camminare senza senso?
Una icona classica
• Enea lascia la sua città
in fiamme portando
sulle spalle il padre
Anchise e per mano il
figlio Julo.
• L’uomo digitale non
può dimenticare il
passato, né rinchiudere
il futuro nel suo pur
vasto orizzonte
tempo di crisi
• La crisi è anche una opportunità
• La crisi è tempo di ripensamento
• La crisi è forse meglio chiamarla tempo di
travaglio
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BAGGIO - Nuovi uomini digitali