ISSN 1725-194X
CESE
Luglio 2006 / 6
INFO
Il Comitato economico e sociale europeo — Un ponte tra l’Europa e la società civile organizzata
EDITORIALE
Cari lettori,
dando prova dello spirito
innovatore che lo contraddistingue, il 7 e 8 novembre 2005 il Comitato economico e sociale europeo
ha organizzato un forum
consultivo regionale sul
tema «Colmare il fossato:
come avvicinare l’Europa
ai cittadini». L’evento, che, accanto ai nostri
membri, ha riunito i rappresentanti di altre
istituzioni, i «moltiplicatori» dell’informazione, e, soprattutto, i diretti interessati, è stato
un grande successo ed ha contribuito all’adozione, nel dicembre 2005, di un parere del
Comitato in merito alla comunicazione della
Commissione sul Piano D.
In linea con lo spirito «locale» del Piano D, in
tale parere il Comitato ha messo in luce l’importanza del proprio ruolo e di quello dei propri membri nell’incoraggiare, in cooperazione
con i consigli economici e sociali ed altri attori
interessati, l’organizzazione di forum consultivi decentrati nei diversi Stati membri.
Il 9 e 10 giugno 2006, lavorando in stretta
cooperazione con il CES ungherese, il CESE
ha organizzato a Budapest il primo di questi
forum decentrati. L’iniziativa è stata un grande successo sotto ogni punto di vista. I circa
130 partecipanti si sono suddivisi in oltre 20
gruppi di lavoro e hanno elaborato una serie
di raccomandazioni e proposte, che andranno
ad alimentare i lavori della Commissione e
dello stesso Comitato.
Come a Bruxelles, anche a Budapest erano
presenti rappresentanti di altre istituzioni, tra
cui quelli della Commissione, del Parlamento
e della presidenza del Consiglio. A conferire
all’evento un’impronta di alto profilo già il
primo giorno, è stato il commissario europeo László Kovács, che, in un discorso denso
di contenuti, ha offerto importanti spunti di
riflessione. Un particolare apprezzamento va
a János Tóth, segretario generale del Consiglio
economico e sociale ungherese e organizzatore dell’evento, e al nostro collega Miklós
Barabás, della Maison de l’Europe: il lavoro di
entrambi è stato determinante per tradurre in
realtà l’idea del forum.
Dopo l’incontro di Budapest, che per me ha
rappresentato anche un piacere personale, i
nostri pensieri vanno adesso a Malta, dove il
20 e 21 luglio si terrà il secondo forum decentrato: non ho dubbi sul fatto che il successo
della prima manifestazione sarà replicato.
Anne-Marie Sigmund
Presidente del Comitato
economico e sociale europeo
WWW.EESC.EUROPA.EU
Intervista di CESE-Info a Catherine Day, la prima donna ad essere nominata
segretario generale della Commissione europea
«Sono certa che il protocollo di cooperazione
tra la Commissione e il CESE ci consentirà
di compiere dei grandi progressi»
Il 30 maggio 2006 Karel Govaert
e Agnieszka Nyka del servizio
Stampa del CESE hanno intervistato Catherine Day, il nuovo segretario generale della Commissione
europea, soffermandosi in particolare sul protocollo di cooperazione
concluso tra le due istituzioni e su
altri argomenti quali la strategia di
Lisbona e la carriera delle donne
nelle istituzioni europee.
Catherine Day
Per quanto riguarda il dialogo per- intervistata
manente avviato tra le diverse isti- da CESE Info
tuzioni europee per avvicinare l’UE ai cittadini, Catherine
Day si è dichiarata «assolutamente convinta» che, come
prima cosa, «tutte le istituzioni debbano collaborare più
intensamente, per spiegare ai cittadini il vero significato
dell’Unione europea». Ha poi aggiunto che a suo avviso
il CESE, essendo a diretto contatto con i cittadini, può
svolgere un ruolo importante in tal senso.
Catherine Day si è detta molto ottimista sul fatto che il
protocollo di cooperazione tra le due istituzioni, recentemente rinnovato, «ci consentirà di compiere dei veri
progressi e quindi di vedere dei risultati concreti». Come
esempio al riguardo ha citato un interessante dato: i
commissari consultano il Comitato sempre più spesso, e
sempre più spesso lo invitano a fornire un contributo già
a monte del processo legislativo.
Per quanto riguarda la strategia di Lisbona, il segretario
generale ha spiegato che «tutti i sondaggi di opinione
dimostrano che uno dei principali timori è la sicurezza
del posto di lavoro: per questo motivo dobbiamo riuscire a far comprendere ai cittadini che quando parliamo
di “Lisbona”, in realtà parliamo di loro, cercando una
strategia intesa a creare posti di lavoro più numerosi e
più interessanti». Ha poi aggiunto che «i commissari, nel
corso dell’anno, si recheranno varie volte in visita negli
Stati membri e non incontreranno solo i rappresentanti
dei governi, ma anche le parti sociali, gli attori interessati
(continua a pag. 2)
Forum consultivo regionale del CESE a Budapest
Società civile e Unione europea:
cooperiamo di più, cooperiamo meglio!
«Colmare il fossato: come
avvicinare l’Europa ai cittadini»: è questo il tema del forum
consultivo regionale organizzato congiuntamente dal
Comitato economico e sociale
europeo e dal Consiglio economico e sociale ungherese
a Budapest il 9 e il 10 giugno
scorsi. All’evento hanno preso
parte oltre 130 persone, che
nell’arco di due giorni si sono
scambiate idee e opinioni su
come l’Europa possa comunicare meglio con i propri cittadini e rispondere più efficacemente alle loro attese.
L’evento di Budapest si è articolato in 20 seminari, organizzati nell’arco di due giorni sulla base di proposte
formulate dagli stessi partecipanti: è questo l’innovativo
e coinvolgente metodo dell’open space, che il CESE si è
impegnato ad utilizzare nei propri forum per contribuire
all’attuazione del Piano D per la democrazia, il dialogo
e il dibattito. In chiusura i partecipanti hanno inoltre
potuto selezionare i tre temi a loro avviso più importanti
tra tutti quelli affrontati nella due giorni di Budapest: 1)
come stabilire una cooperazione efficace tra la società
civile organizzata e l’UE; 2) gli aiuti finanziari dell’Unione europea a sostegno di progetti della società civile;
IN QUESTA EDIZIONE
• Ottavo seminario regionale ACP/UE: la lotta contro l’HIV diventa una priorità
• La «flessicurezza» danese: quale insegnamento per l’Europa? di Anita Vium
• Incontri del giovedì: Il lavoro dignitoso: utopia o strategia realistica? • Giornata Porte aperte 2006: il Comitato accoglie oltre 5 500 visitatori 3) cosa potrebbe e cosa dovrebbe significare essere un
cittadino europeo.
Fondamentale un dialogo continuo
con i cittadini
Il forum si è aperto con l’appello del membro ungherese
della Commissione László Kovács a stabilire un dialogo
continuo tra i cittadini, la società civile organizzata e il
mondo politico: «I cittadini devono essere coinvolti nel
progetto europeo», ha affermato il commissario. Ed è
proprio in questo processo che il CESE, il Consiglio economico e sociale ungherese e la società civile svolgono
(continua a pag. 3)
Il commissario Kovács, la presidente Sigmund, Rusz e Miklós
Barabás al forum consultivo
DA SEGNALARE
pagina 2
pagina 3
pagina 3
pagina 4
• Malta, 20-21 luglio 2006: Forum consultivo regionale
«Colmare il fossato: come avvicinare l’Europa ai cittadini»
• Bruxelles, 11 luglio 2006: audizione sul libro verde
«Iniziativa europea sulla trasparenza»
CESE-INFO / Luglio 2006 / 6
Novità dai nostri membri
Jovita Motiejuniene è entrata a far parte del III gruppo
(Attività diverse) del CESE.
Motiejuniene riveste l’incarico di coordinatrice degli
affari esteri dell’Unione degli
agricoltori lituani (LŪS). In
tale contesto si occupa della
collaborazione con le organizzazioni internazionali e dell’organizzazione di
corsi e programmi di formazione all’estero per
giovani agricoltori lituani e partecipa ai lavori della
COPA/Cogeca. Ha lavorato anche come insegnante
di inglese e interprete. Motiejuniene farà parte delle
sezioni Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente (NAT)
e Mercato unico, produzione e consumo (INT).
Ludolf-Georg v. Wartenberg
ha studiato economia in
Germania e in Irlanda del
Nord. È stato membro del
Parlamento della Bassa
Sassonia negli anni settanta e poi membro del
Parlamento tedesco, dove
è stato segretario di Stato
parlamentare del ministero
dell’Economia. Dal 1990 è direttore generale e
membro della BDI (Bundesverband der Deutschen
Industrie — Confederazione dell’industria tedesca),
dove si occupa degli affari europei. Al Comitato è
entrato a far parte del gruppo Datori di lavoro, nelle
sezioni specializzate Mercato unico, produzione e
consumo (INT) e Unione economica e monetaria,
coesione economica e sociale (ECO).
Riunione dell’ufficio di presidenza del CESE a Vienna
Anne-Marie Sigmund e Hubert Heiss, capo del coordinamento
della Cancelleria austriaca, a Vienna
Il 7 giugno 2006, su invito della presidente del Consiglio
federale (Bundesrat) austriaco Sissy Roth Halvax, l’ufficio di
presidenza del Comitato economico e sociale europeo ha
tenuto una riunione straordinaria a Vienna, presso la sede
dello stesso Consiglio federale. La presidente Roth Halvax
ha rivolto all’ufficio di presidenza un discorso di benvenuto
a nome del Consiglio federale, mentre Christine Stix-Hackl,
primo avvocato generale presso la Corte di giustizia delle
Comunità europee, è intervenuta sul tema: La Corte di giustizia delle Comunità europee — Interpretare il diritto comunitario e promuoverne lo sviluppo. Successivamente il direttore
generale e capo del coordinamento della Cancelleria Hubert
Heiss ha presentato un bilancio della presidenza austriaca del
Consiglio e tracciato le prospettive del Consiglio europeo. A
ciascun intervento ha fatto seguito un dibattito e uno scambio di vedute.
Nella seconda parte della riunione l’ufficio di presidenza ha
esaminato la linea d’azione del Comitato sulla strategia di
Lisbona per il periodo 2006-2008 e discusso un progetto di
codice etico per i consiglieri. Ha inoltre deciso di procedere,
nella sessione plenaria del 5 e 6 luglio, alla revisione del
regolamento interno del Comitato, e ha individuato le linee
direttrici dei suoi lavori durante la presidenza finlandese. La
giornata si è infine conclusa con un ricevimento offerto dalla
presidente del CESE Anne-Marie Sigmund, nella splendida
cornice del Kunsthistorisches Museum, al quale sono stati
invitati rappresentanti delle organizzazioni della società civile
austriaca nonché membri della tavola rotonda UE-India, che
si riuniva il giorno successivo nella capitale austriaca.
Ottavo seminario regionale degli ambienti economici e sociali ACP-UE
La lotta contro l’HIV diventa una priorità
Dal 22 al 24 maggio 2006 si è svolto a Bamako (Mali)
l’ottavo seminario regionale degli ambienti economici e
sociali. L’evento ha visto la partecipazione di Anne-Marie
Sigmund, presidente del CESE, Ousmane Issoufi Maïga,
primo ministro della Repubblica del Mali, Moctar Ouane,
ministro degli Affari esteri e cooperazione internazionale, e Soumaïla Cisse, presidente dell’Unione economica e
monetaria dell’Africa occidentale (UEMOA).
Tounkara e Anne-Marie Sigmund durante la visita nel Mali
Il seminario ha riunito circa 130 partecipanti, tra cui i
delegati provenienti da 15 paesi membri della Comunità
economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDAO) e
dalla Mauritania. Al centro del dibattito gli accordi di partenariato economico (APE), in particolare il ruolo della
società civile nei negoziati e nella futura attuazione degli
APE. Nella dichiarazione finale adottata dai delegati il 24
(segue da pagina 1 — Catherine Day...)
e, per quanto possibile, anche i rappresentanti regionali.
Stiamo davvero cercando di raggiungere una fascia
molto più ampia di cittadini per trasmettere un messaggio fondamentale, e cioè che solo lavorando insieme
saremo in grado di creare più posti di lavoro, un maggiore benessere e più sicurezza».
Quanto alla sfida della globalizzazione, secondo il segretario generale la dimensione sociale è tanto importante
quanto quella economica. «È evidente che i cittadini
sono preoccupati per la globalizzazione. Lavorando tutti
insieme, però, saremo molto più preparati a far fronte
alle conseguenze della globalizzazione e a coglierne le
opportunità. Nel suo insieme l’Europa è un blocco molto
importante: gli Stati membri, anche quelli più grandi,
presi singolarmente hanno decisamente meno influenza
a livello mondiale.
Ancora una volta, quindi, si tratta anzitutto di trovare
delle risposte alla globalizzazione lavorando insieme. In
secondo luogo, è dimostrato che gli europei apprezzano
i loro diversi modelli sociali e che in Europa non esiste
un modello unico. In generale, tutti noi ricerchiamo
standard elevati e un alto livello di protezione sociale,
e desideriamo vivere in società che si prendano cura di
noi e delle persone meno fortunate. Non può esserci
un livellamento verso il basso: non è questa la strada
che l’Europa deve percorrere. Nella strategia di Lisbona,
quindi, la dimensione sociale è importante quanto quella economica, ed è strettamente collegata ad essa.
Un’economia della conoscenza dinamica presuppone
che i cittadini godano di buona salute, siano qualificati e
maggio, è stata proposta la creazione di una piattaforma
di consultazione della società civile in Africa occidentale,
alla quale i negoziatori europei e gli ACP possano rivolgersi a proposito degli APE. A questo scopo, i delegati
hanno chiesto sostegno politico e finanziario.
Durante i tre giorni della conferenza si è poi discusso
della partecipazione degli ambienti economici e sociali
alla cooperazione ACP-UE in materia di sviluppo, della
lotta contro l’HIV/AIDS, delle risorse umane e del dialogo
sociale. L’esperto mondiale di HIV/AIDS, Marc Gentilini,
ex direttore della Croce rossa francese e membro del
CES francese, ha partecipato attivamente alla sessione
del seminario (mezza giornata) dedicata alla lotta contro
l’HIV/AIDS.
È stato poi presentato un progetto elaborato dall’Organizzazione internazionale degli industriali e dalla
Confederazione internazionale dei sindacati liberi per
combattere l’HIV/AIDS sul posto di lavoro in Mali. A
margine del seminario la presidente del CESE è poi stata
invitata a diverse visite, intese a illustrare i progetti di
lotta contro l’AIDS. Al termine del seminario, i delegati
hanno adottato una seconda dichiarazione, specificamente incentrata sulla questione HIV/AIDS.
Il programma e le dichiarazioni finali sono disponibili sul
sito internet della sezione REX del CESE:
http://eesc.europa.eu/sections/rex/acp/index_en.asp?
id=2073rexen
siano fondamentalmente soddisfatti. Le due dimensioni
sono pertanto due facce della stessa medaglia. Proprio
per questo motivo sono importanti anche lo sviluppo
sostenibile e l’ambiente. La strategia di Lisbona è una
garanzia per il futuro, e non solo per domani».
Concludendo, Catherine Day si è pronunciata in modo
chiaro a favore della nomina di donne nelle posizioni di grande responsabilità delle istituzioni europee.
«Appoggio la creazione di un ambiente favorevole alle
donne e auspico un’esplicita presa di posizione dei massimi vertici politici a favore del coinvolgimento di un
maggior numero di donne. Resto comunque convinta
che il criterio decisivo debba restare quello del merito».
Catherine Day è stata molto chiara anche sulla carriera
delle donne nelle istituzioni europee: «Non posso che
consigliare alla donne di lanciarsi nella carriera europea:
è un’esperienza professionale entusiasmante e gratificante».
Le donne però, ha aggiunto il nuovo segretario generale,
devono avere fiducia in se stesse. «Penso che sia molto
importante anche che le donne si organizzino in rete, sia
all’interno della Commissione che nelle altre istituzioni,
anche se so benissimo che la maggior parte di loro è
occupata a conciliare la vita privata e quella professionale e quindi non ha abbastanza tempo per il networking.
Per questo motivo appoggio incondizionatamente la
AST-Network, che riunisce gli ex gradi B e C proprio per
collaborare in rete, pianificare lo sviluppo professionale e
stabilire come sostenersi a vicenda».
Povertà:
affrontare il quotidiano
Il 12 e il 13 maggio presso la sede del CESE e del CdR
si è svolto il quinto incontro europeo delle persone in
situazione di povertà e disagio sociale, dal titolo «Come
affrontiamo le necessità della vita quotidiana?», organizzato in cooperazione con la Rete europea per la lotta
contro la povertà (EAPN), su iniziativa della presidenza
austriaca. Ovviamente il titolo faceva già prevedere
una vasta partecipazione di persone interessate provenienti dagli ambienti più svariati. I presenti erano oltre
duecento e il loro contributo ha alimentato un dibattito
vivace e proficuo. L’incontro, incentrato su uno scambio
di informazioni, è stato un momento di sensibilizzazione
sulle difficoltà incontrate quotidianamente dalle persone emarginate o in situazioni precarie.
Luca Jahier (CESE), Karin Heitzmann (Università di Vienna),
Haubner (ministro austriaco degli Affari sociali) e Samuel
(Commissione europea)
CESE-INFO / Luglio 2006 / 6
La «flessicurezza» danese: quale insegnamento per l’Europa?
di Anita Vium
In qualità di relatrice del Comitato economico e sociale
europeo, ho studiato con attenzione il modello danese
della «flessicurezza», cioè la combinazione di flessibilità
e sicurezza sul mercato del lavoro. La versione danese
della «flessicurezza» sembra essere un esempio di come
sia possibile conseguire il triplice risultato della crescita
economica, dell’occupazione elevata e della sostenibilità
delle finanze pubbliche senza compromettere gli equilibri sociali. La «flessicurezza» danese si fonda su un mercato del lavoro flessibile, a cui si
affiancano efficienti meccanismi
di sicurezza sociale e una politica
attiva in materia di occupazione
e di formazione.
Il concetto di «flessicurezza»
si basa sull’idea che un mix di
flessibilità e di sicurezza per i
lavoratori dipendenti può essere
contemporaneamente fonte di
sicurezza sociale e di competitività. Il modello danese crea, da un
lato, la sicurezza, grazie a generose indennità di disoccupazione, e, dall’altra, la flessibilità, grazie a norme liberali
in materia di licenziamenti che, ad esempio, prevedono
preavvisi molto brevi. Un ruolo importante è svolto
anche da una politica occupazionale particolarmente
attiva, che rende il mercato del lavoro accessibile ai
disoccupati. L’esperienza danese dimostra che flessibilità
e sicurezza non sono necessariamente contrapposte.
Nel quadro della globalizzazione e della delocalizzazione
dei posti di lavoro la «flessicurezza» offre inoltre ai cittadini un elevato grado di sicurezza economica e sociale,
grazie ai nuovi paradigmi: «sicurezza dell’occupazione»
piuttosto che «sicurezza del posto di lavoro» e «essere
disponibili al cambiamento per avere nuove opportunità
personali» piuttosto che «assumersi il rischio minimo».
La «flessicurezza» deve essere vista nel
più ampio contesto del sistema danese
La versione danese della «flessicurezza», tuttavia, è inscindibile dal concetto di welfare state e da un solido sistema
organizzativo, caratterizzato dal ruolo centrale svolto
dalle parti sociali nelle decisioni politiche, da politiche
molto attive in materia di occupazione e formazione,
da un sistema di sicurezza sociale in grandissima parte
finanziato dallo Stato e dall’elevato livello di qualifiche
della popolazione.
Il sistema danese di «flessicurezza» si fonda su un mix
di politiche macroeconomiche che favorisce la crescita
Incontri del giovedì al CESE
Il lavoro dignitoso: utopia o strategia realistica?
Nel quadro degli ormai tradizionali incontri del giovedì
organizzati al Comitato, si è ora scelto il tema del lavoro
dignitoso, un argomento di grande interesse venuto alla
ribalta in vari Stati membri a seguito dei dibattiti sull’introduzione della retribuzione minima. L’oratore di questo
settimo dibattito è stato padre Dominique Peccoud, che
ha illustrato il tema.
che l’OIL non si propone di definire politiche internazionali
da imporre nello stesso modo in tutti i paesi, bensì intende
rispettare i luoghi e i tempi di ciascuna cultura: proprio in
questo risiede, secondo padre Peccoud, la differenza di
fondo fra le altre organizzazioni e l’OIL: quest’ultima non
ricerca dunque soluzioni standard, di applicazione generalizzata, bensì risposte su misura a situazioni specifiche.
La strategia dell’OIL poggia su principi saldi e universali,
come appunto la dignità, che si concretizza nella libertà
di associazione e di contrattazione collettiva, nonché
nell’eliminazione del lavoro forzato, del lavoro minorile e
di qualsiasi discriminazione sul lavoro. Ha quindi spiegato
che sui posti di lavoro questo principio viene tradotto in
pratica assicurando il rispetto della legislazione del lavoro,
la salute sul posto di lavoro, la sicurezza sociale, come pure
il dialogo tripartito fra le associazioni dei datori di lavoro, i
sindacati e i governi.
Come emerge dal suo percorso personale, padre Peccoud,
consigliere speciale per gli affari socioreligiosi presso l’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) a Ginevra, si
dedica già da tempo allo studio del concetto di «lavoro»,
del quale tiene ad affrontare soprattutto gli aspetti filosofici e spirituali, cercando, con il suo lavoro di riflessione, di
migliorare le condizioni di lavoro materiali e morali nell’attuale contesto di globalizzazione dell’economia.
Al di là dell’aspetto politico, padre Peccoud ha richiamato
anche ad una visione del lavoro dignitoso che, pur essendo al momento utopistica, è necessaria per mobilitare le
energie: «Se l’OIL parla di “dinamiche della dignità” è proprio per far presente che il lavoro dignitoso non è ancora
una realtà, in nessun posto. È dunque nostro compito assicurare che in ogni paese le condizioni di lavoro diventino
sempre più “dignitose” (...). Sotto questo profilo, lo ammettiamo, si può parlare di utopia, un’utopia di cui vogliamo
però servirci per mobilitare la società, dal livello globale
a quello locale. Perché solo le utopie realistiche possono
trasformare il mondo».
In questa occasione padre Peccoud ha anzitutto definito il
concetto di «lavoro dignitoso», richiamando in particolare
l’attenzione sull’elemento della «dignità». Ha rammentato
Il testo integrale di questo intervento figura sul sito
Internet del CESE: http://www.eesc.europa.eu/organisation/president/thursdaymeetings/index_en.asp
(segue da pagina 1 — Forum consultivo regionale del CESE...)
Il secondo giorno Miklós Barabás, membro del CESE e
direttore della Maison de l’Europe a Budapest, e Zsuzsa
Kálmán, nota giornalista ungherese, hanno animato il
dibattito tra Pál Vastagh, presidente della commissione Affari legali e costituzionali del Parlamento ungherese, Gábor György, capo della rappresentanza della
Commissione, Zoltán Szalai, capo dell’ufficio informazioni del Parlamento europeo, e Eva Belabed, membro
del CESE.
Dominique Peccoud nel corso del dibattito sul lavoro dignitoso
I partecipanti presentano le proprie proposte per i gruppi di lavoro
un ruolo cruciale. Da parte sua, la presidente del CESE
Anne-Marie Sigmund ha sollecitato i cittadini europei a
uscire dallo stato di apatia e di depressione in cui attualmente si trovano. La presidente ha inoltre affermato che,
per dar vita a un dialogo civile vero e proprio, che costituisce un mezzo concreto e di grande valore per colmare
il fossato che separa l’Europa dai suoi cittadini, occorre
mettere in campo strumenti nuovi.
Il metodo open space coinvolge nel dibattito tutti i partecipanti
La
«flessicurezza»
danese:
quale
insegnamento
per l’Europa?
e l’occupazione, nonché su un elevato livello di introiti
fiscali.
Considerando la «flessicurezza» danese nel contesto
europeo, è evidentemente impossibile copiare il sistema in toto, viste le differenze culturali, strutturali ed
economiche. È tuttavia possibile mutuare alcune delle
sue caratteristiche generali e adottarle come strategia
politica in altri Stati membri, soprattutto in quelli dove
l’acquis sociale, inteso come un insieme di norme, reti
e fiducia tra i cittadini e tra le organizzazioni, si è sviluppato, a livello nazionale, in maniera analoga a quanto è
accaduto in Danimarca, secondo le tradizioni di cooperazione tra il governo e le parti sociali e di disponibilità al
cambiamento da parte dei cittadini.
Le nostre pubblicazioni:
Giornata europea
del consumatore
I consumatori devono
sentirsi coinvolti nel
perseguimento degli
obiettivi di sviluppo
sostenibile e svolgere un ruolo proattivo,
scegliendo sempre più
spesso prodotti sostenibili. È per questo che
il Comitato, ai fini di
una maggiore sensibilizzazione sull’argomento, ha deciso di pubblicare le osservazioni e le
domande formulate nel corso del convegno tenutosi lo scorso anno in occasione della Giornata
europea del consumatore.
La pubblicazione illustra i diversi approcci suggeriti dai vari relatori provenienti dalla società
civile e dalle istituzioni europee, e il lettore si trova
direttamente nel vivo del dibattito attualmente in
corso a livello mondiale.
Per ricevere una copia della pubblicazione rivolgersi all’unità responsabile per le pubblicazioni:
[email protected]
L’Unione europea svolge un ruolo fondamentale nella
vita quotidiana dei cittadini europei, essendo all’origine
di gran parte (fino all’80 %) delle normative emanate nel
territorio comunitario, ed è pertanto vitale che i cittadini
europei ne siano consapevoli: è stato questo il messaggio lanciato da Pál Vastagh.
Il dibattito ha poi coinvolto i rappresentanti dei tre gruppi di lavoro che hanno suscitato più interesse e hanno
presentato le loro idee e raccomandazioni ai partecipanti. In chiusura il segretario generale del CES ungherese
János Tóth ha sottolineato l’importanza di rafforzare
l’autostima dei cittadini e la loro partecipazione attiva al
progetto europeo: il forum consultivo di Budapest costituisce pertanto un ottimo esempio di come è possibile
trasformare la democrazia partecipativa in una realtà
dinamica. Diversi partecipanti all’evento hanno lanciato
la proposta di rimanere in contatto ed eventualmente di
rincontrarsi per discutere i progressi compiuti.
I risultati del forum consultivo di Budapest sono disponibili al seguente indirizzo Internet: http://eesc.europa.
eu/stakeholders_forum/09_06_2006/index_en.asp
CESE-INFO/Luglio2006/6
Giornata Porte aperte 2006:
il Comitato accoglie oltre 5 500 visitatori
Il6maggio2006,ilComitatohaapertonuovamentelesueporteaicittadini,offrendonumeroseanimazioniad
))
adulti e bambini. La giornata Porte
apertediquest’annoèstatadedicata al tema della mobilità dei lavoratori,maunparticolarerilievoèstato
datoancheall’iniziativa«Comunicare
l’Europa», al ruolo del CESE come
ponte fra l’Europa e la società civile
organizzata e all’attuale presidenza austriaca dell’Unione. Nel corso della giornata il CESE ha accolto 5500
visitatori. Oltre 50 persone fra volontari e membri del
CESE hanno organizzato le numerose attività proposte.
%UROPEAN%CONOMICAND3OCIAL#OMMITTEE
#OMITÏÏCONOMIQUEETSOCIALEUROPÏENL%UROPEES%CONOMISCHEN3OCIAAL#OMITÏL%UROPEAN%CONOMICAND3OCIAL#OMMITTEE
MOBILITYCITOYENS
DÏMOCRATIE
PARTICIPATIE
PARTICIPATION
SOCIÏTÏCIVILE
YOUTH
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PARTICIPATION
INSTITUTIONS
INSTITUTIONS
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Il Comitato al lavoro
La corsa per l’Europa:
chi è il più veloce?
Ivisitatorianimatidaspiritocompetitivohannopartecipatoadun’interessanteattività:«Lacorsaperl’Europa»,
un maxicircuito di automodelli telecomandati, ideato
dall’artista tedesco Martin Markeli, presentato per la
primavoltainBelgio.Ivisitatorihannoavutooccasione
di dimostrare le proprie abilità di guida, ricevendo dei
premi.
INBREVE
Serata polacca al CESE
La serata polacca organizzata dalla presidente
Anne-Marie Sigmund è
stata molto apprezzata
dagliinvitatiedaimembri
del CESE. Il pubblico ha
particolarmente gradito il
concerto di musica tradizionale del gruppo di montanari della corale «Czarna
Góra» e il jazz del sassofonista Cezariusz Gadzina. Gli
invitati hanno avuto l’occasione di visitare due mostre
(rispettivamente sul poeta polacco Zbigniew Herbert e
sullascienzapolacca:Did you know that?)ediassaggiare
piattitipicidellacucinalocale.Inoccasionedellaserata
è stato organizzato un quiz sulla Polonia e sulla lingua
polacca.
Settimana dell’occupazione 2006
Film d’animazione ed esposizione
di artisti austriaci
Nell’angolo dedicato al cinema sono stati presentati i
cortometraggi della cineasta tedesca Anna Kalus, che
narranobrevimaaccattivantistorie.Passeggiandolungo
il corridoio del sesto piano, i visitatori hanno potuto
ammirare l’esposizione delle opere contemporanee di
fotografia delle artisti austriache Nina Rilke Springer,
NinaDick,PiaMayer,LauraSamaraweerova.
Mettete alla prova
la vostra conoscenza
del Comitato!
I visitatori hanno potuto partecipareaquizmultimedialie
mettereallaprovalaloroconoscenzadelComitato:Qual è il
trattato cha ha reso possibile la
consultazione del Comitato da
parte del Parlamento europeo?
Quante sono le lingue ufficiali
dell’Unione europea? Che tipo
di pianta orna l’ingresso del
CESE? I migliori risultati sono
statipremiaticonregalioriginali.Unalbodegliospitiha
consentito ai visitatori di annotare le loro osservazioni
e impressioni sul Comitato e sull’Unione europea. Per
mettere il cittadino al centro delle attività proposte, il
Comitatohavolutoproporrelarealizzazionediunaffresco
giganteintitolato:«L’Europasiamonoi».
Voglia di riposo?
Grande successo del bar
e dell’angolo bambini
Perl’occasioneèstatocreatounangolodedicatoaibambini,chehannopotutoparteciparealconcorsodidisegno
estimolarelaloroimmaginazionesultemadiquest’anno:
«Viaggiare attraverso l’Europa». I regali attendono già i
vincitori,designatidallapresidentedelCESEAnne-Marie
Sigmund. I genitori hanno avuto modo di rilassarsi o di
scambiare due chiacchiere al bar del Comitato. Un trio
di jazzisti e un sorprendente prestigiatore hanno creato
un’atmosfera di gioia e buonumore. Inoltre, a ricordo
dellagiornata,ivisitatorihannopotutoinviaregratuitamenteunacartolinaailorocariintuttal’Europa.
Scoprite la vostra fotografia
sul nuovo sito Internet
I visitatori hanno avuto l’occasionedifarsiritrarredaun
fotografo professionista. Le
foto sono disponibili sul sito
InternetdelComitato(http://
eesc.europa.eu/opendoorsday/index_en.asp). Venite a
vederelavostrafoto!
Conferenza tedesca della terza età 2006
Dal16al18maggio2006,
presso il Centro congressi Est della Fiera di
Colonia,siètenutal’ottava Conferenza della terza
età 2006, all’insegna del
motto«L’etàcomeopportunità». Ogni tre anni la
Il presidente della Repubblica
comunità di lavoro fedefederale tedesca, Horst Köhler,
rale delle organizzazioni
il ministro della Famiglia,
della terza età (BAGSO),
Ursula von der Leyen e Renate
cherappresentaconle89
Heinisch, durante la conferenza
associazionichenefanno
della terza età
parte più di 12 milioni di
anzianiinGermania,organizzauncongressoditregiorni
e,parallelamente,lamostraSenNova.
Le diverse attività dei cittadini anziani offrono delle
opportunità anche alla società, che trae vantaggio dal
loro impegno e viene arricchita dalla loro esperienza e
patrimonio culturale: la generazione dei nipoti, in particolare, apprezza il calore umano degli anziani. In una
società caratterizzata da prospettive di vita sempre più
lunghe,glianzianipossonoapportareungrandecontributoalloStato,all’economiaeallasocietà.
Sesto congresso dell’Alleanza
pan-polacca dei sindacati
CESE-Info/Luglio2006/6
Caporedattore • Karel Govaert
Viceredattori • Christian Weger
• Agata Berdys • Agnieszka Nyka
• Sabine Pierrel • Tessa Delville-Kordy
Indirizzo • Comitato economico e sociale europeo
Rue Belliard, 99, B-1040 Bruxelles
Tel. (32-2) 546 93 96 o 546 95 86
Fax (32-2) 546 97 64
E-mail: [email protected]
Internet: http://www.eesc.europa.eu
CESE-Info è disponibile in formato PDF sul sito web
del CESE:
http://www.eesc.europa.eu/activities/press/eescinfo/
index_en.asp
Henri Malosse e Dana Stechova, rispettivamente presidenteemembrodellasezioneSOC,hannopartecipato
anomedelComitatoeconomicoesocialeeuropeoalla
settimana dell’occupazione, che si è tenuta a Bruxelles
dal 16 al 18 maggio 2006. Malosse è intervenuto nel
dibattito di apertura incentrato sulla crescita e sull’occupazione nella nuova Europa allargata. Nel corso del
seminario «Equilibrio tra il lavoro e la vita: si stanno
compiendo progressi?», Dana Stechova si è soffermata
suldilemmapostodaltentativodiconciliarelafamiglia
elavitaprofessionale.
CESE-Info è una pubblicazione gratuita dell’unità Stampa del
Comitato economico sociale europeo. È disponibile in 20 lingue e viene pubblicato nove volte l’anno.
CESE-Info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del Comitato: per tale resoconto si rimanda alla
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre pubblicazioni
del Comitato.
La riproduzione, con citazione della fonte, è autorizzata (a condizione di inviarne copia alla redazione).
Tiratura: 42 000 copie.
Il prossimo numero uscirà nel settembre 2006.
Dal19al21maggio2006siètenutoa
Varsaviailsestocongressodell’Alleanza
pan-polacca dei sindacati (OPZZ), che
ha visto la partecipazione di delegati
provenientidatuttoilpaeseeanchedi
ospitistranieri,fraiqualiRogerBriesch,
vicepresidente del Comitato economico e sociale europeo, John Monks,
segretario generale della Confederazione europea dei
sindacati (CES) e Olga Nicolae, rappresentante della
Confederazionemondialedellavoro(CMT).Neldiscorso
pronunciato al congresso, Briesch ha ricordato la crisi
costituzionale e sottolineato il ruolo che le istituzioni
europee devono svolgere nel ravvicinare l’Europa ai
cittadini. Briesch ha inoltre partecipato al seminario
internazionale dedicato al dialogo sociale organizzato
nelquadrodelcongresso.
QE-AA-06-006-IT-N
Alle10.00hannocominciatoadaffluireiprimigruppidi
visitatori, accolti all’ingresso dai membri del Comitato
che hanno presentato loro il ruolo e i lavori del CESE.
L’atmosferaèstatamoltocalorosa.Pertuttalagiornata,
grazie a visite guidate, i visitatori hanno avuto modo
diammirarel’edificioelasuaarchitetturainnovatricee
rispettosadell’ambiente.Aglistandallestitialpianterrenoealsestopiano,ivisitatoripotevanoapprofondirele
loro conoscenze sulle attività dei gruppi e delle sezioni
delComitatoericevereopuscoliegadget,mentrenelle
sale riunione del sesto piano è stato loro illustrato il
ruolo del CESE con presentazioni PowerPoint e DVD.
Malosse nel gruppo di discussione «La settimana
dell’occupazione 2006»
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Sono certa che il protocollo di cooperazione tra la