Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese
18 maggio 2006 - Anno LXXIIX - N. 8 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano
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Prossimo numero: 1 giugno 2006
Domenica votiamo «No»
Istituzioni sociali
pagina 2
pagina 4
Edilizia e prepensionamento
L’Autopostale ha 100 anni
pagina 3
pagina 7
Per la scuola ticinese e l’economia
Accettata la revisione, ma a denti stretti
In discussione il rinnovo del Ccl
Festeggiamenti in chiaroscuro
2
TICINO POLITICA
18 maggio 2006
■ DOMENICA SI TORNA ALLE URNE
Formazione Che ne sarà della scuola ticinese?
Franziska Zoppi*
Pietro Ortelli*
l 21 maggio il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi sul
Decreto federale sul nuovo ordinamento delle disposizioni costituzionali nel settore della formazione. Il nuovo decreto può essere un bene per le scuole di livello universitario e universitario professionale, ma è invece insoddisfacente per quanto riguarda la scuola
dell’obbligo: esso conferirebbe infatti alla Confederazione, se fosse
approvato dal popolo, la possibilità di obbligare i cantoni a conformarsi a disposizioni ratificate da accordi intercantonali.
Le conseguenze negative, per il Ticino, rischierebbero di essere
importanti e incisive, se si tiene conto che è già attualmente in consultazione nei cantoni il progetto HarmoS ed è a questo che potrebbe
esserci chiesto di adeguarci. La domanda che sorge spontanea dopo
averlo letto è: che ne sarà della scuola ticinese? Volenti o nolenti
dovremo adattarci a un sistema scolastico molto diverso da quello
attuale.
Il progetto prevede infatti la scuola dell’infanzia obbligatoria di 2
anni, e ciò dai 4 anni d’età: che ne sarà del primo anno di scuola dell’infanzia, così importante per molte famiglie in Ticino? Prevede
anche una scuola elementare di 6 anni e una scuola secondaria di 3
anni (art. 5 del progetto HarmoS): e la nostra scuola media, fiore
all’occhiello del nostro sistema scolastico, che fine farà?
All’interno del progetto ho trovato ben poco spazio per preservare
l’impostazione e le caratteristiche del nostro sistema scolastico (che da
più parti della Svizzera ci invidiano). Vi è poi la «standardizzazione» dei
programmi, il livellamento su scala nazionale delle materie insegnate:
nel progetto la parola «standard» ricorre troppo spesso e si ha l’impressione che si tratti di un concetto chiave che ispira tutto l’impianto.
Vi è pure espressa con forza la preoccupazione della verifica ciclica del raggiungimento di tali standard. Stiamo forse andando incontro a una scuola basata sui profitti raggiunti, che spinge sempre più
verso i risultati tralasciando le esigenze del bambino e anticipando
sempre più la selezione?
- continua a pagina 8 -
enza entrare troppo nel gergo tecnico vorrei mettere qui in evidenza un'altra ragione forte per respingere HarmoS. Qual è infatti la concezione di scuola implicita in quel progetto? Purtroppo
una scuola dove la formazione profonda e complessiva della personalità
(in funzione di un inserimento consapevole nella propria tradizione storica e culturale, in preparazione al mestiere di uomo e di cittadino) viene
sostituita da una costruzione di «competenze», ossia di saperi tecnici,
facilmente (in teoria) misurabili, su standard che si suppongono funzionali alle richieste del mondo economico e delle formazioni professionali:
insomma dalla lirica di Montale all’imballaggio dell’aspirina, dal dizionario (strumento simbolico di un certo lavoro sul linguaggio) al motore di
ricerca in Internet. Si tratta - con differenze, è ovvio della stessa impostazione che in Italia ha condotto alla fallimentare riforma scolastica
detta delle tre «I» (inglese, informatica, impresa).
Una concezione simile di «efficienza scolastica» esercita il suo fascino di mortale, ipnotica Medusa, su questo progetto di riforma della scuola in Svizzera, malgrado sia evidente il disastro dove simili impianti
sono già stati messi in atto. Si veda ad esempio, per quanto riguarda l’Italia, la raffica di critiche radicali e spietate nel volume «Tre più due
uguale zero» a cura di Gian Luigi Beccaria (Milano, Garzanti, 2004), nel
quale, anche se è centrato sulla riforma universitaria, si leggono riflessioni preziosissime su aspetti che qui ci interessano: per esempio l’opposizione tra formazione profonda e pedagogia delle «competenze», la
critica a sistemi scolastici finalizzati alle formazioni professionali, il no a
una scuola che si riduce a una sorta di «lunghissima anticamera davanti alla porta del capufficio. Una precocissima, spietata selezione del personale».
Per questo occorre un NO massiccio e inequivocabile del popolo ticinese il 21 maggio: per evitare che riforme scolastiche anonime e centralizzate, calate dall’alto, ci rendano più difficile la conservazione della
nostra identità e della nostra memoria.
I
S
*Presidente Comitato OCST Docenti
Votiamo due volte «No»
Oro della Banca nazionale svizzera
Settore della formazione
VOTAZIONE CANTONALE.
Oggetto: «Decreto legislativo concernente la
concessione di un credito di 280 milioni di franchi da destinare ad
ammortamenti straordinari nei conti dello Stato 2005»
VOTAZIONE POPOLARE. Oggetto: «Nuovo ordinamento delle disposizioni
costituzionali nel settore della formazione»
L’OCST è contraria e invita a votare NO
L’OCST è contraria e invita a votare NO
L’OCST invita a votare «No» alla proposta del Gran Consiglio di utilizzare una parte del provento dell’oro della Banca nazionale (280 milioni
di franchi) per un ammortamento straordinario del debito del Cantone.
Questa entrata è straordinaria e quindi anche la sua destinazione
deve essere straordinaria. L’OCST propone di impiegare l’importo in
progetti che possano rilanciare l’economia ticinese. In questa direzione
va anche l’iniziativa «Un patto per l’economia e l’occupazione» dei deputati Renato Ricciardi, Giuliano Butti, Gianni Guidicelli e Lorenzo Quadri.
I parlamentari propongono quattro indirizzi di impiego delle risorse.
1. Promozione dell’imprenditorialità, che significa sostegno - con
finanziamenti e fornitura di capitali alle nuove aziende in Ticino - alle
piccole e medie imprese con problemi di successione a causa di motivi finanziari e a strutture di consulenza e intermediazione.
2. Potenziamento dell’attività di ricerca, di promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e rafforzamento delle formule di collegamento tra i centri che si occupano di ricerca.
3. Sostegno a progetti di reinserimento di persone difficilmente
collocabili, estensione delle misure per agevolare l’inserimento nel
mercato del lavoro dei giovani.
4. Una quota minoritaria del capitale potrebbe essere utilizzata per
aiutare le persone più bisognose.
Il Comitato OCST docenti invita a respingere le modifiche costituzionali
proposte che porterebbero allo smantellamento della scuola ticinese.
Chiare le motivazioni:
NO alle modifiche costituzionali perché non si accetta di affidare alla
Confederazione un potere così ampio nel campo della scuola dell'obbligo.
Tale decisione porrebbe fine a una lunga e consolidata tradizione che,
per quanto riguarda il Ticino, ha dato nel tempo buoni risultati, e nel
complesso, un sistema scolastico che altre parti della Svizzera ci invidiano. Questo non significa che ci opponiamo alla necessità di coordinamento e che rifiutiamo di muoverci in un quadro più ampio di quello
cantonale (cosa certamente necessaria); ma non a questo prezzo, non
a queste condizioni.
NO perché il progetto HarmoS, se generalizzato, stravolgerebbe
completamente la scuola ticinese (esso prevede, infatti, tra l’altro: 8 anni
di scuola elementare, con inizio a 4 anni di età (2 di pre-scuola più 6 di
scuola elementare vera e propria) nella quale si insegneranno due lingue straniere; una scuola media di 3 anni (che si riducono a soli 2 per chi
prosegue negli studi).
NO perché, qualora il Ticino riuscisse a evitare tutto ciò nell'immediato futuro, non è detto che in un futuro più lontano possa essere imposto al nostro cantone un modello anche peggiore.
18 maggio 2006
SINDACATO ATTIVITÀ
3
■ EDILIZIA - SI È TENUTA A BERNA LA CONFERENZA PROFESSIONALE SYNA-OCST
Revisione sul prepensionamento accettata a denti stretti
Contratto nazionale. A
margine di questa importante trattanda, i delegati hanno
i è tenuta a Berna, lo
ricevuto le informazioni delscorso 6 maggio, la
l’ultima ora concernenti il
conferenza profesLavoratori in pensionamento anticipato
3.838 beneficiari
Cnm 2008 dell’edilizia prinsionale nazionale dei lavoDomande respinte
913
cipale.
ratori edili SYNA-OCST. Il
Da alcuni mesi si discute
piatto forte della giornata
Rendite ponte pagate (dal 1.7.03 al 31.3.06)
425 milioni di franchi
a livello centrale (un dialogo
era rappresentato dal proMedia rendita ponte pagata
fr. 4.642 netti
tra sordi, in verità) su tre
getto di revisione del conquestioni apparentemente
tratto e del regolamento del
Media annua contributi Avs per beneficiario
fr. 1.600
semplici da risolvere:
PEAN, pensionamento anti(a carico della fondazione PEAN sino al 31.12.06)
- la SSIC-CH è convinta
cipato settoriale dei lavoraMassa salariale CH (dato anno 2005)
4.340 milioni
che, con il nuovo contratto,
tori edili.
si possa utilizzare la flessibidi cui una contribuzione complessivo (dato 2005, 5%)
217 mio di franchi
lità non solo in rapporto alle
PEAN alla lente. A poco
Valutazione maggior incasso agenzie interinali
circa 6 milioni
ore supplementari (= lavoro
meno di tre anni dall’entrata
(vedi bilaterali 2, a partire dall’1.4.06)
più ore oggi per compensarin vigore di questa storica
le in tempo libero domani, se
conquista contrattuale, il
non c'è lavoro) ma anche
consiglio di fondazione del
alle ore negative (= inizio
PEAN - organismo in cui siefr. 4.000 netti, la rendita PEAN passerà da fr.
l’anno con un saldo negativo di ore, e questo
dono impresari e sindacalisti - aveva infatti
4.140 netti a fr. 3.880 netti);
saldo negativo lo recupero durante l’anno per
chiesto ai partner contrattuali (SSIC-CH,
- l’importo forfettario di fr. 6.000, su decisiogarantire tutte le ore contrattuali).
SYNA-OCST, UNIA) di introdurre con una
ne del consiglio di fondazione PEAN, potrà
Inaccettabile, dal punto di vista sindacale:
certa urgenza i necessari correttivi, al fine di
essere aumentato durante la validità del Ccl
un conto è una flessibilità controllata e comungarantire al fondo stesso una compattezza
qualora le condizioni economiche del fondo lo
que delimitata (quella concordata, ad esemeconomica a lungo termine.
dovessero permettere;
pio, nel cantone Ticino), un conto è una flessiLa necessità di rivedere «il sistema» era
- la fondazione PEAN non pagherà più i conbilità a 360 gradi senza alcun controllo. Le ore
anche supportata da una verifica esterna (peritributi Avs (i lavoratori residenti in Svizzera,
negative («minus-Stunden», come le chiamazia Deprez) che, al 31.12.2005, attestava un
fatta salva la verifica e il computo dei contribuno a Zurigo durante le trattative) sono inoltre
grado di copertura del 103.7: detta in parole
ti Avs eventualmente pagati dalla moglie,
contrarie alla Legge: secondo l’art. 324 del
povere, erano integralmente garantite le rendisaranno chiamati a pagare personalmente i
Codice delle Obbligazioni, «se il datore di lavote, ma l’accantonamento a riserva era definito
contributi volontari dal 60° al 65° anno di età);
ro impedisce per sua colpa la prestazione del
troppo modesto. Come dire, un fondo, quello
- la possibilità massima di lavorare in un’imlavoro o è in mora nell’accettazione del lavoro,
del PEAN, sicuramente non fallimentare ma
presa durante il prepensionamento è aumenegli rimane tenuto al pagamento del salario,
che comunque doveva ritrovare una maggiore
tata da fr. 6.000 sino a fr. 9.000 all’anno;
senza che il lavoratore debba prestare ulteriorsolidità economica.
- la rendita PEAN non potrà superare 2,4 volte
mente il suo lavoro». Posizione della SSICIn occasione della trattativa tra partner conla rendita semplice massima Avs (ovvero, la renCH: insistiamo! Posizione dei sindacati: non se
trattuali del 7 aprile, sono state sondate tutte le
dita ponte è plafonata a fr. 5.160 mensili);
ne parla nemmeno!
opzioni di risanamento: dall’aumento del con- per i lavori in sotterraneo (in galleria, ad
tributo dei lavoratori (attualmente 1 per cento
Un’adesione a denti stretti. I delegati
esempio, cantieri Alptransit) non si riesce a
del salario, ritenuto che non è possibile sino al
SYNA-OCST riuniti a Berna, a denti stretti e
sciogliere il bandolo della matassa sia per un
2012 ritoccare la percentuale dei datori di lavocon molti interventi critici, hanno dato la proaccordo sull’aumento dell’indennità per turni
ro già attestata al 4 per cento) al differimento
pria adesione alla revisione del PEAN con 50
continui (da fr. 1 a fr. 2 all’ora) sia per l’interdella data di diritto al prepensionamento (da
voti favorevoli, 5 contrari e 19 astenuti. I delepretazione al diritto al supplemento 25 per
60 a 61 anni), dalla diminuzione dell’importo
gati ticinesi OCST, astenutisi unitamente ai
cento per i turnisti occupati il sabato.
delle rendite, all’abolizione del pagamento dei
colleghi vallesani, hanno sollevato alcune
Nell’impossibilità di trovare un accordo, i
premi Avs sino ad arrivare a una partecipazioriserve e perplessità sulla tempistica e sui conpartner contrattuali - impegnandosi tutti formalne dei lavoratori pre-pensionati al premio della
tenuti di questa revisione.
mente ad accettarne senza riserve la decisiocassa pensione. I lavoratori edili (con i paviPerché, ad esempio, non attendere l’effetto
ne - hanno sottoposto per competenza le tre
mentatori stradali e i lavoratori del granito), lo
dei cosiddetti Bilaterali 2 che dal 1° aprile obbliposizioni aperte al Collegio Arbitrale Nazionarammentiamo, possono oggi beneficiare del
gano le agenzie interinali di collocamento a
le. Affaire à suivre.
pensionamento anticipato a 60 anni, con una
pagare i contributi professionali e di prepensiorendita ponte corrispondente a circa l’80 per
namento per chi opera nel settore edile?
Carpentieri. Al termine della conferenza
cento dell’ultimo salario percepito (salario
Aumentando la possibilità di lavorare dei prenazionale edili SYNA-OCST, i delegati delle carannuo al 70 per cento + fr. 6.000 importo forfepensionati sino a fr. 9.000 all’anno, non si fa il
penterie edili hanno approvato le seguenti decitario), ritenuto che il fondo PEAN - integralgioco di quelle imprese che già oggi mantensioni inerenti il proprio settore professionale:
mente - paga i contributi Avs e Lpp durante il
gono una struttura di impresa all’osso e, quan- il sindacato UNIA, dopo aver detto peste e
periodo 60 sino a 65 anni d’età.
do ci sono i picchi di lavoro, richiamano i precorna sul Ccl-CH affinato tra l’associazione
pensionati, non assumendo giovani lavoratori?
nazionale di categoria (Hulzbau-Schweiz) e
Al tavolo delle trattative ci si è indirizzati quinCosa fa il consiglio di fondazione del PEAN
SYNA, ha chiesto di entrare nello stesso Ccl:
di per una soluzione equilibrata nel suo comper incassare tutti i contributi di prepensionaingresso accettato;
plesso ma non priva di modifiche penalizzanti
mento (è stato fatto l’esempio della Socedil SA
- il nuovo Ccl-CH delle carpenterie edili
per i futuri pre-pensionati. A partire dal 1° gendi Lugano, fallita nelle scorse settimane, che
entrerà in vigore con effetto dal 1° gennaio
naio 2007 (ritenuto che le prestazioni dei preper un centinaio di lavoratori non ha mai versa2007 e al medesimo sarà conferita l’obbligatopensionati sino al 31 dicembre non saranno
to un centesimo al PEAN. Un «regalo» da circa
rietà federale (DFO);
modificate):
fr. 900.000 in tre anni, laddove però i lavoratori
- impegno formale a discutere un modello
- la rendita ponte è diminuita al 65 per cento,
si sono trovati comunque in busta paga la tratdi pensionamento anticipato settoriale che
mantenendo però invariato l’importo forfetario
tenuta dell’1 per cento)? Suggestioni, domande
entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio
di fr. 6.000 (indicativamente, a fronte di un
e critiche che sono state fatte dai rappresentan2010.
salario mensile lordo di 4.800, rispettivamente
ti SYNA in seno alla fondazione PEAN.
Paolo Locatelli
S
I numeri del PEAN (edilizia, pavimentazioni stradali, granito)
Periodo 1.7.2003 - 31.3.2006
4
SINDACATO ATTIVITÀ
18 maggio 2006
■ ISTITUZIONI SOCIALI - RINNOVO DEL CCL
Vacanze e orario in primo piano
Renato Ricciardi
uovo passo nella trattativa per il rinnovo
del contratto delle istituzioni sociali.
Personale e sindacati si sono dichiaratamente opposti alle modifiche delle norme
salariali (limitazione dell’adeguamento al rincaro, raddoppio degli anni per raggiungere lo
stipendio massimo, indennità in base ai meriti
del dipendente). Dopo l’ultimo incontro questo
aspetto sembra ora acquisito e i peggioramenti elusi.
I rappresentanti delle istituzioni e del personale hanno confermato l’obiettivo di un contratto di lavoro cantonale unico e la via del
negoziato per raggiungere un rinnovo che
tenga in considerazione le regole imposte dai
contratti di prestazione, da un lato e l’esigenza
di adeguate condizioni di lavoro per il personale, sottoposto, in questi ultimi anni di risparmi,
a carichi di non poco conto nell’attività in favore degli utenti, dall’altro.
Per non sollevare ulteriori impedimenti alla
trattativa è stato deciso di tenere come base di
discussione il testo dell’attuale contratto, come
richiesto dal personale. Il Ccl in vigore ha dato
infatti buona prova anche nei cambiamenti
(pensiamo al contratto di prestazione) intervenuti in questi anni.
Il modello del monte ore annuo, così come
N
proposto dall’Atis, è, secondo il personale, di
difficile applicazione. Pur prevedendo le 40 ore
per tutti, la limitazione generalizzata delle
vacanze ha trovato l’opposizione dei dipendenti, che ritengono indispensabile assicurare
un periodo adeguato di riposo per consentire il
recupero del sempre maggiore carico del lavoro di cura e di assistenza.
I direttori hanno accettato di ridiscutere il
modello proposto abbandonando la proposta
delle 40 ore per il personale educativo, lasciando l’attuale diritto alle vacanze. La conferenza
dei direttori è tuttavia decisa a portare a sette
le settimane di vacanza, chiedendo di rivedere
le otto settimane sancito come diritto acquisito
dal contratto del 2002. La richiesta tende a
uniformare i diversi regimi esistenti in tema di
vacanze.
La proposta viene ora sottoposta ai dipendenti. Da parte del sindacato e dei rappresentanti del personale presenti alla trattativa l’entrata in materia su questo tema è stata condizionata all’impegno dell’ente sussidiante e
delle direzioni di garantire che le ore di lavoro
recuperate vengano reinvestite per migliorare
la situazione delle altre categorie di dipendenti e per misure concrete che consentano di
risolvere alcune condizioni precarie come il
picchetto (il sindacato ha proposto di fissare
un limite massimo di sette picchetti mensili) e
la sostituzione dei dipendenti assenti per
malattia o per formazione. Queste ore di lavoro non dovranno essere incamerate come
risparmio dall’ente sussidiante.
I direttori sarebbero d’accordo di introdurre
le 40 ore per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Ma hanno proposto di differenziare il diritto alle vacanze tra chi svolge turni di
lavoro (notturni e festivi) e chi lavora solo in
turni diurni.
Da parte sindacale sono state avanzate altre
richieste riguardanti il piano sociale per i dipendenti che dovessero perdere il posto di lavoro
in caso di ristrutturazione e la cassa pensioni. Il
sindacato ha anche chiesto che il nuovo contratto abbia una durata di quattro anni per dare
solidità e continuità a un Ccl che è stato periodicamente messo in discussione in questi anni.
Un incontro con i rappresentanti del Dss è
previsto domani, venerdì: si otterrà forse l’impegno richiesto. La trattativa con Atis continua
invece il 29 maggio.
■ DIPENDENTI DELLO STATO
Nuove assunzioni solo alle Contribuzioni?
Lorenzo Jelmini
ella tormentata vicenda delle Contribuzioni, sulla quale tutti hanno voluto dire
tutto e di più, siamo contenti che sia
stata presa una prima giusta decisione. Il Consiglio di Stato ha attribuito nove unità supplementari alla Divisione delle contribuzioni a
sostegno degli Uffici del fisco che operano nei
settori dell’accertamento fiscale. La misura,
come si legge nella comunicazione ufficiale,
«si inserisce nella volontà del Governo di
garantire un confacente livello di accertamento, sostenere adeguate procedure di controllo
interno, contenere il numero di tassazioni arretrate, e migliorare la parità di trattamento ed
evitare possibili minori introiti per lo Stato».
L’OCST ritiene molto positiva questa decisione e in linea con quanto più volte sostenuto.
Per svolgere con efficacia ed efficienza i compiti assegnati, è necessario poter contare su
un adeguato numero di collaboratori, oltre che
sulle loro competenze. L’ambito delle contribuzioni ne è un esempio: il lavoro è aumentato e
non solo a causa del passaggio alla tassazione annuale.
N
Fallimento della politica del personale.
Come detto, fin qui tutto bene. È opportuno tuttavia chiedersi se questa decisione non sia in
contrasto con quelle assunte in questi anni dall’esecutivo cantonale, con la politica occupazionale e la gestione del personale attuata dal
Consiglio di Stato e condivisa da tutti i suoi
membri, nessuno escluso.
È noto che, tra le misure adottate per il riequilibrio delle finanze cantonali, è stato deciso il
blocco delle assunzioni e la riduzione degli effettivi del 3 per cento all’anno per il 2005-2008.
Il comitato cantonale OCST dei dipendenti
statali già nel 2004 aveva espresso forte
preoccupazione per il fatto che le valutazioni
sull’Amministrazione cantonale venivano da
tempo analizzate unicamente dal profilo dei
costi, anziché affrontare una verifica delle attività da svolgere e dei mezzi necessari a disposizione. Da tempo rendiamo attento il Consiglio di Stato che non si possono attuare tagli
sulle risorse per il funzionamento dell'amministrazione pubblica e per l’erogazione delle prestazioni alla popolazione, senza affrontare l’analisi dell’organizzazione e dei servizi dello
Stato.
E negli altri ambiti? Non chiediamo che il
Consiglio di Stato esprima pubblicamente il
suo mea culpa. Ben più importante sarebbe
riconoscere l'errata valutazione e ritornare
sulle decisioni assunte così da evitare che talune misure portino ad altre situazioni di inefficienza nell’amministrazione cantonale. Ci permettiamo di suggerire allora uno sguardo su
alcuni ambiti, la Polizia e il Penitenziario cantonale per esempio, che, come la Divisione
delle contribuzioni, necessitano sicuramente
di un potenziamento dell’organico.
Urc, problemi e prospettive
l sindacato OCST ha riunito i collaboratori
degli Uffici regionali di collocamento per
Idiscutere
problemi e prospettive dell’attività
nell’ottica di un migliore servizio alle persone
che sono alla ricerca di un posto di lavoro.
Sui risultati dell’incontro ritorneremo con un
apposito contributo del nostro sindacato.
I collocatori presenti hanno rilevato come,
ancora una volta, sono al centro di una polemica resa pubblica da Unia, precisando che se si
vogliono introdurre miglioramenti nel servizio di
collocamento questi devono considerare l’impegno già oggi assicurato da chi lavora negli uffici
regionali e non prescindendo da esso.
Premio infortuni, restituita la differenza
ome noto, il Consiglio di Stato ha deciso
di applicare a tutti i dipendenti dello Stato
C
affiliati alla Suva la sentenza del Tribunale
amministrativo relativa ai premi per l’assicurazione contro gli infortuni non professionali.
Ai duemila dipendenti interessati con lo stipendio di maggio verrà corrisposta la differenza di premio pagata nei cinque anni precedenti la petizione insieme con gli interessi del cinque per cento. Con questo pagamento in favore dei dipendenti si chiude una, per certi versi
incomprensibile, disparità di trattamento, che
l’autorità giudiziaria ha dovuto correggere con
la sentenza emessa il 14 maggio 2004. L’adeguamento dei premi è già stato attuato lo scorso mese di marzo.
18 maggio 2006
SINDACATO ATTIVITÀ
■ SWISSCOM
Il Nazionale: «No» alla privatizzazione
5
Azienda e servizio pubblico
devono coincidere
Meinrado Robbiani
embra destinato a naufragare,
almeno per ora,
il progetto del consiglio
federale di privatizzare
Swisscom. Il Consiglio
nazionale ha, in effetti,
bocciato la proposta
del governo di privatizzare l’azienda di telecomunicazioni con 99
voti contro 90 e 4
astensioni.
Il voto è scaturito a
seguito di un dibattito
acceso che ha visto i
partiti Ppd, socialista,
Verdi e Partito evangelico opporsi all’entrata in materia. Favorevoli sono rimasti
liberali-radicali e Udc.
Già la commissione
preparatoria,
che
aveva bacchettato il
governo per le modalità di presentazione
del progetto, aveva
proposto di respingere la liberalizzazione
di Swisscom.
L’OCST, assieme al
personale di Swisscom, si felicita per l’esito della votazione. Le conseguenze di
un tale progetto sarebbero ricadute ancora una volta interamente sul personale e
sui servizi resi alla popolazione e all’economia. Non che la direzione dell’operatore telefonico si sia dimostrata particolarmente attenta alle condizioni di lavoro dei
suoi dipendenti o alle problematiche
occupazionali.
Tuttavia il rischio, una volta privatizzata
totalmente e senza più legami con la Confederazione, di finire in futuro nelle mani
di un qualche colosso estero è troppo ele-
S
ra le pieghe della tangibile soddisfazione per
lo stop imposto dal Consiglio nazionale al
governo affiora tuttavia qualche insopprimibile venatura di amarezza. Mentre il mondo politico
si batte a salvaguardia di Swisscom, non facendo
nessuna distinzione tra l’azienda e il servizio pubblico, è rilevabile l’impressione che l’azienda tenda
invece a sottrarsi almeno in parte a questa concezione, come se la natura di servizio pubblico le
vada stretta.
La politica del personale e la considerazione
delle regioni periferiche non sono all’altezza del
suo carattere di servizio pubblico. L’azienda sembra più ammaliata dai modelli del privato che dalla
convinzione di disporre, quale servizio pubblico, di
punti di forza preziosi e di potenzialità impareggiabili. Swisscom ha ricevuto in eredità una radicata
identificazione della popolazione nell’azienda, alla
quale nessuna impresa privata può ambire.
Le è stata inoltre consegnata una maestranza
impregnata di un granitico senso di appartenenza
e della fierezza di operare in un servizio pubblico
prestigioso. Sottovalutare e persino disperdere
questo patrimonio, rinunciando a farne un perno
decisivo di competitività, è un imperdonabile errore, nel quale l’azienda sembra tuttavia incorrere. Il
mondo politico non dovrebbe perciò limitarsi a
riconfermare il controllo di Swisscom da parte della
Confederazione in nome della salvaguardia del
servizio pubblico.
Dovrebbe anche esigere che l’indirizzo e le scelte
dell’azienda siano coerentemente ispirate al valore
e al primato del servizio pubblico. Invece di blandire
una direzione fin troppo allettata dallo sganciamento dalla Confederazione, dovrebbe insistere affinché i dirigenti di Swisscom si impegnino a dare
forma a un modello originale di presenza sul mercato e di competitività, che non rinneghi ma sappia al
contrario valorizzare pienamente gli atout insiti nella
sua natura di servizio pubblico.
Ricostruire una più netta coincidenza tra azienda
e servizio pubblico è un obiettivo che la decisione
del Consiglio nazionale rende ancora più irrinunciabile.
T
vato ed è un rischio che non possiamo
correre in questo settore strategico per
l’economia e la popolazione di questo
paese.
La partita ancora non è terminata. Infatti, la discussione si è ora spostata al Consiglio degli Stati che discuterà dell’argomento nel corso della sessione di giugno.
Solo un rifiuto da parte della Camera del
popolo metterebbe la parola fine al disimpegno chiesto dal Consiglio federale e,
purtroppo, anche dalla stessa Swisscom.
L.J.
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L’
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tel. 091 6405111
Permanenze
Faido (tel. 091 8661293); Grono (tel. 0918271396); Stabio, via Giulia (tel. 0916471414); Cannobio, via Gallaroli 2 (tel. 0039032371086); Cevio, Bar Castello; Lavena
Ponte Tresa, via Marconi 59
(tel. 00390332551281); Porlezza, via Osteno 1
(tel. 0039034461687); S. Maria Maggiore, sala municipale.
6
SINDACATO ATTIVITÀ
18 maggio 2006
■ VENDITA - L’OCST PRENDE POSIZIONE CONTRO GLI ATTACCHI AL SUO LAVORO
Noi il personale lo difendiamo sul serio, senza dietrologie
Nando Ceruso
a conferenza stampa tenuta all’inizio di
maggio dai responsabili del sindacato
Unia, per battere la grancassa nel settore
del commercio e della vendita, ha messo in evidenza i soliti slogan ideologici e di marketing
sindacale di un’organizzazione in affanno e
sempre più a corto di argomenti.
L’infelice episodio verificatosi durante la conferenza, che ha visto Saverio Lurati criticare le
scelte delle altre forze sindacali, è ritenuto biasimevole.
Prendere come pretesto le concessioni di
deroga tese a favorire l’apertura dei negozi
nelle zone turistiche, di frontiera e in occasione
delle festività infrasettimanali e natalizie col fine
di gettare discredito nell’intero settore e verso
le altre forze sindacali, lascia intravedere che
l’Unia non è interessata a risolvere i problemi
del personale di vendita, ma quelli più specifici
di bottega.
Non è la prima volta che assistiamo a mascalzonate di questo genere (e a ricorsi fasulli) tese
a propagandare l’Unia, gettando discredito
verso le altre forze sindacali.
Nel precisare che le deroghe concesse dal
Consiglio di Stato di fatto tentano di colmare le
lacune di una ormai superata legge cantonale
sul commercio, va evidenziato che se fossero
passate certe improvvisazioni ideologiche dell’Unia «Ticino e Moesa», il settore della vendita
avrebbe parecchi posti di lavoro in meno.
Il comportamento dell’Unia denota scarsa
serietà e un’assoluta incoerenza: fa ostruzionismo contro le deroghe, limitate comunque a
periodi particolari anche di forte concorrenza
dei commerci di oltre frontiera, ma ha sostenuto e sottoscritto il contratto collettivo di un
importante centro commerciale che gode d’aperture domenicali tutto l’anno e orari (giornalieri e festivi) fino alle 19, sette giorni su sette.
Il vero problema
sono i manager
e il precariato
L
Dov’è la serietà e la coerenza? I «super»
dirigenti delle segreterie centrali Unia hanno
pure sottoscritto il contratto collettivo del personale di vendita di Basilea (peggiorativo rispetto
Nando Ceruso
roprio in questi giorni l’OCST sta
prendendo posizione contro le direP
zioni di alcune grandi imprese della distri-
a quello sottoscritto dagli altri sindacati in Ticino), lasciando ogni possibilità di deroga e l’apertura prolungata dei negozi fino alle ore 20;
hanno inoltre concesso ampia flessibilità nel
settore dell’edilizia lasciando mano libera ai
datori di lavoro di sfruttare al massimo gli orari
e i piani di lavoro, giornalieri e settimanali.
Le continue esternazioni ideologiche e di propaganda assumono dunque caratteristiche
offensive da vera presa in giro che generano
divisioni, disinformazione e ricadute molto
negative sul settore vendita e sull’economia
cantonale.
Per tali ragioni, il confronto duro che stiamo
profondendo contro i manager senza scrupoli
che adottano politiche aziendali speculative
sulla pelle del personale di vendita, lo adotteremo anche contro i «super» dirigenti e funzionari Unia che battono la grancassa ideologica e del marketing, ma che, de facto , non
fanno nulla per favorire migliori condizioni economiche, contrattuali e di lavoro per il personale di vendita.
buzione a seguito delle politiche del personale a dir poco scellerate messe in
atto, finalizzate al massimo della redditività e del profitto.
L’OCST non accetterà più forme contrattuali precarie, a ore e su chiamata,
che destabilizzano la vita sociale e familiare dei venditori e delle venditrici.
L’OCST ha un grande rispetto delle
grandi imprese che operano nel settore
della vendita mentre è molto critica
verso il management che negli ultimi
anni ha mortificato il senso del lavoro e
annullato totalmente la responsabilità
sociale delle imprese. Infatti le politiche
del personale messe in atto tendono a
svuotare dei contenuti sociali e salariali i
contratti collettivi interaziendali, per finalità biecamente di profitto e di diretto
interesse manageriale.
Questo stato di cose ha generato una
situazione di grande disagio sociale tra il
personale, il quale si trova a dover subire
politiche gestionali dall’alto che lo relegano in uno stato di precariato e di povertà.
Nei prossimi giorni l’OCST si farà carico di intervenire verso le direzioni centrali delle grandi imprese che operano in
Ticino e che dal mercato ticinese traggono importanti risorse finanziarie, chiedendo un sollecito intervento teso a rompere
logiche manageriali che calpestano i più
elementari diritti del personale di vendita.
■ COIFFURESUISSE
Disdetta in caso di incapacità al lavoro dopo il congedo maternità
«Il congedo per maternità di 16 settimane
di una mia collaboratrice è terminato il 15
dicembre 2005. Per il periodo a partire dal
16 dicembre il suo medico le ha rilasciato
un certificato di incapacità al lavoro per
malattia a tempo indeterminato. Quando
posso disdire il rapporto di lavoro in qualità di datrice di lavoro?».
In base all’art. 336c, capoverso 1, lit. c) il
periodo di attesa scade 16 settimane dopo il
parto. Secondo l’art. 336 c, capoverso 1, lit. b)
CO, dal 16 dicembre inizia un nuovo periodo di
attesa in seguito a incapacità al lavoro per
malattia. Dal 2° fino al 5° anno di servizio, tale
periodo di attesa è di al massimo 90 giorni e
dal 6° anno di servizio di 180 giorni, tuttavia
mai più lungo della durata dell’incapacità al
lavoro stabilito dal medico.
La sua dipendente si trova ora nel terzo anno
di servizio. Lei potrà quindi inviare la disdetta
quando sarà di nuovo abile al lavoro o al più
tardi allo scadere dei 90 giorni a partire dal 16
dicembre 2005, cioè dal 16 marzo 2006. In
questo giorno inizia poi anche il termine di
disdetta di un mese.
Se durante questo periodo la dipendente è
nuovamente incapace al lavoro per un motivo
che non sia la malattia attualmente in corso,
scatta un nuovo periodo di attesa che eventual-
mente potrebbe avere come conseguenza un
ulteriore prolungamento del rapporto di lavoro.
A queste condizioni la pianificazione del personale per un salone con poche collaboratrici
risulta essere molto difficile. Se lei vuole la
massima certezza di non avere mai troppe collaboratrici alle sue dipendenze, non le resta
che assumere collaboratrici a termine per i
tempi «incerti».
Per quanto concerne i rapporti di lavoro a termine, durante il periodo di prova, in caso di motivi validi per un licenziamento immediato o se la
collaboratrice ha inoltrato la disdetta, i periodi di
attesa non trovano applicazione alcuna.
CPN, Margrit Gilardi, presidente
18 maggio 2006
SINDACATO ATTIVITÀ
7
■ I 100 ANNI DELL’AUTOPOSTALE - FESTEGGIAMENTI IN TUTTA LA SVIZZERA
Oltre 100 milioni i viaggiatori. Ma non sono solo rose e fiori
Lorenzo Jelmini
ent’anni di vita è, anche per un’azienda,
un traguardo importante e lo è ancora
di più in questi tempi segnati da repentini cambiamenti, da precarietà e insicurezza.
Giusto dunque festeggiare con orgoglio i cento
anni di Autopostale.
Lo ha fatto la Posta sabato scorso
con una sfilata di corriere d’epoca e
con la partecipazione del presidente
della Confederazione, Moritz Leuenberger, e del direttore della Posta, Ulrich Gygi. Altre ricorrenze verranno
organizzate nel corso dell’anno con
numerose attività a livello regionale e
nazionale. Per ricordare il giubileo,
una locomotiva delle Ffs circolerà
durante tutto l’anno con il look di un
AutoPostale.
Le attività di Autopostale ebbero inizio nel 1906 con il collegamento Bern
- Wohlen - Detligen e da allora questa
unità della Posta ha saputo ritagliarsi
un’importante posizione nel panorama dei trasporti pubblici in Svizzera.
Una rete di oltre 10.000 chilometri che
copre tutte le regioni del Paese, oltre
100 milioni di viaggiatori, circa 2.000
veicoli sono alcuni numeri che ben
dimostrano l’importante offerta che
rende Autopostale leader del trasporto viaggiatori sulle strade svizzere.
C
Oltre i festeggiamenti. Non vogliamo rovinare i festeggiamenti di questo
importante traguardo. Ma non possiamo neppure non rilevare come la
situazione stia cambiando e a nostro
parere, purtroppo, non in positivo.
Autopostale, come giustamente
ricordato nel corso dei festeggiamenti,
è diventato negli anni un importante
veicolo d’immagine per la Posta Svizzera, sinonimo di affidabilità e di qualità. Ora la Posta è cambiata e i continui smantellamenti hanno certo permesso al gigante giallo di migliorare la
sua situazione finanziaria ma hanno
altresì compromesso proprio l’immagine di azienda affidabile e di qualità.
Privatizzare, sì o no. Autopostale stessa è
risultata vittima di strategie aziendali sempre
più indirizzate alla ricerca del profitto a scapito
del servizio e della qualità delle condizioni
lavorative.
Malgrado oggi la direzione centrale della
Dal primo luglio, sempre che l’Ufficio federale di giustizia non decida, come avvenuto per
PostaPacchi, che la privatizzazione non è
conforme all’ordinamento giuridico vigente,
Autopostale diventerà dunque società anonima e i suoi dipendenti saranno estromessi dal
Ccl Posta anche se le attuali condizioni contrattuali rimarranno, per ora, immutate.
Alcune ombre sul Ticino. La gestione del
servizio di Autopostale anche nella nostra
regione negli ultimi anni non è certamente
stata immune da pecche e ha fatto parlare
parecchio, non in positivo. L’ultima questione è
la richiesta da parte della Posta Svizzera di
«clienti osservatori» che hanno il compito di
misurare regolarmente la qualità delle
prestazioni degli autisti.
In altre parole persone esterne che
hanno l’obbligo di spiare gli autisti,
aumentandone la pressione, sulla
base di non si sa quale autorevolezza.
Ed è solo la punta dell’iceberg.
Diversi i problemi rilevati in questi
ultimi tempi e l’assenza di autocritica
da parte dei responsabili non ha favorito la ricerca di adeguate soluzioni. La
conduzione da parte del precedente
responsabile di Autopostale Ticino ha
lasciato molti dubbi a partire dal
dispendioso e assurdo trasloco della
sede amministrativa, da Bellinzona a
Giubiasco, che è durato pochi anni. Gli
uffici sono, infatti, ritornati dopo pochi
anni ancora a Bellinzona.
Si è, inoltre, proceduto all’assurdo
acquisto di alcuni autopostali tramite
una ditta estera che ha causato ingenti costi per i necessari adattamenti alle
condizioni delle strade nelle nostre
valli. La nostra regione ha pure perso
la responsabilità di taluni compiti, in
particolare la gestione del personale
che è passata sotto la sede di Coira e
che ha portato a un ridimensionamento dell’organico in Ticino oltre ad aver
peggiorato il servizio ai dipendenti.
Il mancato rispetto delle regole previste dal Ccl o la sua applicazione
alquanto singolare (mancata concessione di indennità per picchetto per
esempio o l’obbligo dell’autista di rendere noto il proprio nome così da
diventare facile bersaglio di violenze
verbali e non). Queste sono solo alcune delle questioni sollevate e che
attendono ancora risposta.
Vorremmo dunque che questo giubileo, oltre ai giustificati ricordi dei
tempi che furono, diventi anche l’occasione per
una sana e approfondita analisi sulla situazione attuale, sulle sfide future e sulle condizioni
con le quali si vuole affrontare tali sfide, senza
dimenticare che questi primi cent’anni possono essere festeggiati perché Autopostale ha
potuto contare su autisti capaci e altamente
professionali.
zione al numero 0919211551.
Falegnami (Luganese). Si terrà mercoledì
24 maggio, alle 18.30, all’OCST di Lugano. Si
parlerà del contratto, delle prospettive del settore e dei Bilaterali. Saranno nominati i membri
dell’Ufficio presidenziale.
Dipendenti comunali (Mendrisiotto).
«Qual è il ruolo del sindacato? In che modo il
sindacato può essere utile ai dipendenti pubblici?». A queste e ad altre domande si darà una
risposta il 31 maggio, alle 18.45, al Ristorante
Starna di Balerna. Interverranno il segretario
regionale, Sandro Mecatti, e altri collaboratori
sindacali.
Iscrizioni entro il 26 maggio, telefonando al
numero 091 6405111.
Posta si dimostri attiva nel promuovere i
festeggiamenti del giubileo, è evidente il suo
disimpegno nei confronti di questa unità. Con
la scusa della concorrenza, Autopostale è
stata difatti privatizzata ed esternalizzata dall’azienda, anche se per ora la Posta ne mantiene l’intera proprietà.
■ AGENDA OCST
ASSEMBLEE
Statali. Il comitato si riunirà il 22 maggio,
alle 18, al Ristorante della Stazione a Ponte
Brolla. Si discuterà dell’attività sindacale (trattative con il Consiglio di Stato, diffusione del
nuovo opuscolo OCST-Statali) e dell’attività
del comitato. Confermare la propria partecipa-
SINDACATO ATTIVITÀ
8
18 maggio 2006
■ DOPO LA FESTA DELLA MAMMA, UNA RIFLESSIONE SU CHI DI FIGLI NON NE HA
I giovani rinunciano alla famiglia perché non si sentono protetti
Mara Valente
l quotidiano inglese The Guardian ha condotto di recente una ricerca sull’essere
genitori. Ebbene, i risultati sono alquanto
deludenti. La maggior parte degli intervistati
rinuncia ad avere figli perché non trova il partner giusto o per ambizioni di avanzamento professionale.
Partendo da questa inchiesta, voglio fare
alcune riflessioni personali. I giovani hanno
paura di avere figli perché non si sentono protetti dalla società e dalla famiglia.
Gli impegni economici che la nascita di uno
o più bambini comporta sono insostenibile per
moltissime coppie, visto che i bisogni materiali
sono molti.
In questi giorni riflettevo sulla frase di un
capofamiglia, un pensiero in cui molte famiglie
si riconosceranno: «Abbiamo avuto il secondo
figlio perché, come dice un luogo comune,
dove mangia uno mangiano in due e, invece,
ci accorgiamo che facciamo molta fatica ad
arrivare a fine mese. Le mie preoccupazioni
non sono per oggi, ma per il futuro. Come farò
a garantire loro il sostentamento per gli studi?
Mia moglie dovrà tornare a lavorare e poi quanti problemi avremo per seguirli bene?»
Abbiamo un altro aspetto da considerare e
cioè la figura dei nonni che accudiscono i nipoti mentre i genitori lavorano. Figura che va
sparendo dal quadro sociale. È questa una
immagine del passato, che purtroppo gli egoi-
I
smi hanno rilegato ai
libri di favole.
Se sono in salute, i
nonni vivono la loro
esistenza senza il sorriso e l’amore dei nipotini, perché impegnati
in mille attività.
Quando gli anni passano e i nonni diventano molto anziani si
ricoverano nelle case
per anziani e così
quelle belle tavolate di
genitori, figli e nonni
sono sempre più rare.
Infine mancano le
strutture aziendali che
permettono alla donna
di lavorare avendo la
sicurezza di poter
vedere i propri figli nei
diversi momenti di
I nonni sono un supporto importante per i genitori che lavorano.
pausa dal lavoro.
La mancanza di una
famiglia sia per egoito delle famiglie.
smi personali sia per esigenze economiche va
Una società è mille volte più povera se non
sempre più impoverendo la società. Bisogna
può investire economicamente nella crescita
tornare a valutare bene l’importanza di alcune
delle generazioni future.
scelte che fatte in gioventù, possono segnare
Un vecchio proverbio recita: «Ci sono personegativamente tutta la vita.
ne con i soldi e persone ricche». Ebbene, facÈ compito delle forze politiche studiare e
ciamo della nostra società una società ricca e
attuare più leggi atte al sostentamento e all’aiunon una società con i soldi.
Che ne sarà della scuola ticinese?
- continua da pagina 2 Il fatto che l’argomento in votazione sia
sostenuto dagli ambienti economici deve farci
pensare: si rischia una scuola prematuramente al servizio dell’economia e sempre meno
invece alla formazione complessiva della persona e del futuro cittadino.
È sicuramente giusto avere obiettivi educativi comuni, ma il mio timore è che non ci sarà
più spazio per i nostri obiettivi, per la nostra
cultura. Viviamo tempi in cui tutto viene unificato, livellato e reso uguale su scala planetaria: le singole culture, specialmente se sono
espressioni di piccole realtà regionali, incontrano difficoltà crescenti a preservare e difendere le proprie caratteristiche e la scuola, su
questo piano, dovrebbe essere uno strumento
fondamentale.
Se da una parte si proteggono le minoranze
e si cerca di fare molto per preservarle, dall’altra i nuovi articoli costituzionali infliggono loro
un duro colpo, limitando in modo incisivo l’autonomia nella scelta culturale-educativa. È
semplice: i programmi federali assorbiranno
molto spazio riducendo di conseguenza quello
riservato alle esigenze culturali dei singoli cantoni. Questo può andar bene per la Svizzera
tedesca, e risponde sicuramente alle loro esigenze, ma molto meno alle nostre, infatti lo
spazio riservato alle singole realtà verrà neces-
sariamente ridotto e se ne rischia seriamente,
con il tempo, l'azzeramento.
Non mi bastano le rassicurazioni tranquillizzanti e anche superficiali dei nostri politici per
votare di sì: di scritto c'è molto, ma si tratta di
affermazioni generiche e vaghe, che lasciano
spazio a troppe ipotesi e possibilità di rigirare
la torta in mille modi.
Ai nostri politici, peraltro uomini non appartenenti al mondo della scuola (perché tra l’altro,
come si sa, ai docenti è negata l’eleggibilità a
livello cantonale…), tutto appare semplice, ma
l’esperienza insegna che le cose al momento
della realizzazione concreta dei progetti non
sono per niente semplici e le attese spesso
disilluse.
Nella mia qualità di docente della scuola dell’obbligo con molti anni d’insegnamento alle
spalle ho visto e vissuto tante trasformazioni
ed evoluzioni della nostra scuola: e questa non
vorrei proprio doverla subire.
Invito quindi tutti a votare NO il 21 maggio:
un no potrebbe in futuro darci forza contrattuale a livello federale e aiutarci a salvare alcuni
punti cardine del nostro sistema scolastico ed
educativo, e delle scelte culturali che lo ispirano, un sistema che è valido e riconosciuto
come tale anche a livello federale.
*Docente di scuola elementare
e membro del comitato OCST Docenti
Dichiarazione d’imposta
Gli orari dei Segretariati OCST
◆ Bellinzona. Orari di sportello. Per
appuntamento, tel. 091 8214154 (signora
Michela Marangoni) o [email protected]
◆ Chiasso. Martedì e venerdì 9-11.30 e
13.30-16. Per appuntamento tel.
0916825501.
◆ Lamone. Martedì, ore 8-12, 13.3017.30, mercoledì e giovedì ore 8-12;
venerdì, 13.30-17.30. Per appuntamento,
tel. 0919660063.
◆ Locarno. Per appuntamento, tel.
0917513052, orari d’ufficio.
◆ Lugano. Tutti i giorni, ore 8.30-11.30
e 13.45-17.30. Per appuntamento, tel.
0919211551, int. 211, signorina Claudia
Tettamanti.
◆ Mendrisio. Tutti i lunedì, mercoledì
e giovedì, ore 9-11.30 e 13.45- 17.30. Per
appuntamento, tel. 0916405111.
◆ Tre Valli. Biasca: martedì e giovedì,
9-12 e 14-17.30; mercoledì 9-11.30;
venerdì 9-11.30 e 14-17.30. Per appuntamento: tel. 0918730120.
18 maggio 2006
SINDACATO FORMAZIONE
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■ SCUOLA CANTONALE DEGLI OPERATORI SOCIALI DI MENDRISIO
Aperte le iscrizioni al corso per diventare operatore sociosanitario
l Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport
ha aperto le iscrizioni per l’anno 2006-2007 al corso di formazione complementare destinato
ad aiuto familiari e operatori
socioassistenziali (tirocinio sperimentale biennale alla Scos, riconosciuto dalla Confederazione)
che intendono conseguire l’attestato federale di capacità nella
professione di operatore sociosanitario.
Questa formazione complementare è un’opportunità per
chi ha l’attestato federale di aiuto familiare
o di operatore socioassistenziale (è questo,
infatti, il requisito per iscriversi alla scuola). Si
svolge sull’arco di un anno scolastico e include lezioni teoriche e teorico-pratiche svolte a
scuola per circa 160 ore/lezione.
Per poter acquisire le competenze professionali necessarie per svolgere l’attività di operatore sociosanitario viene inoltre richiesta
I
I CORSI ALL’OCST
E
cco i nuovi corsi del Centro di formazione professionale dell’OCST (Cfp).
INFORMATICA
Corso Ecdl Core (inclusi Skills Card e
tassa per 7 esami) da settembre, martedì e giovedì, dalle 19.10 alle 21.55, 99
ore. Costo: fr. 1.557 soci, fr. 1.730 non
soci.
Access per principianti, dal 13 giugno
al 27 luglio, martedì e giovedì, orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr.
550 non soci.
Word per avanzati, dal 14 giugno al 19
luglio, lunedì e mercoledì, orario diurno o
serale, 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550
non soci.
Corel Photo Paint per principianti,
dal 13 giugno al 27 luglio, martedì e giovedì, orario diurno o serale, 36 ore.
Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci.
Corel Draw per principianti, dal 13
giugno al 27 luglio, martedì e giovedì,
orario diurno o serale, 36 ore. Costo: fr.
350 soci, fr. 550 non soci.
EDILIZIA
Autocad approfondimento, dal 14
giugno al 17 luglio, lunedì e mercoledì,
dalle 19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 400
soci, fr. 600 non soci.
Autocad per principianti, dal 14 giugno al 17 luglio, lunedì e mercoledì, dalle
un’applicazione pratica certificata
dal datore di lavoro della durata
minima di 240 ore.
Il numero di posti è limitato. Se
il numero di candidati ritenuti idonei supera quello dei posti disponibili, 35 posti sono ripartiti a
dipendenza degli effettivi dei servizi di assistenza e cura a domicilio, mentre i rimanenti sono a
disposizione di altri candidati ritenuti idonei, con priorità in ordine
di invio della candidatura.
I corsi, per i quali è richiesta
una tassa di 200 franchi, si tengono nella sede di Mendrisio della Scuola cantonale degli operatori sociali.
Il formulario per le domande di iscrizione va
richiesto alla segreteria della scuola, corredato dai certificati di studio e di lavoro e da due
fotografie formato passaporto. Il termine di
iscrizione è il 9 giugno.
Info: Scuola cantonale degli operatori sociali
di Mendrisio, tel. 091 8165961, www.spc.ti.ch.
19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 400 soci,
fr. 600 non soci.
MECCANICA-METALLURGIA
Lettura del disegno meccanico, inizio imminente, martedì e giovedì, dalle
19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 300 soci,
fr. 500 non soci.
Autocad per meccanici, inizio imminente, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle
21.30, 30 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600
non soci.
CNC macchine a controllo numerico, da settembre, lunedì, mercoledì e
venerdì, dalle 18 alle 20.30, 39 ore.
Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci.
LINGUE
Corsi intensivi di italiano per stranieri (minimo 7 partecipanti) dal 6 al 30
giugno, dal lunedì al venerdì, dalle 9, 80
ore. Costo: fr. 750 soci, fr. 1.000 non soci.
Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco - francese (min. 5 partecipanti), dal
19 al 30 giugno, dal lunedì al venerdì,
dalle 9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30
ore. Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci.
Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco - francese (min. 5 partecipanti), dal
3 al 14 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle
9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30 ore.
Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci.
Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco - francese (min. 5 partecipanti), dal
17 al 28 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle
9 alle 12 oppure dalle 14 alle 17, 30 ore.
Un corso di reinserimento
per infermieri diplomati
l Centro di formazione dell’Associazione
svizzera infermiere/i, sezione Ticino (AsiISbk),
organizza un corso di reinserimento
professionale per infermiere e infermieri
diplomati, in collaborazione con il Decs.
La formazione, teorica e pratica, inizierà in
ottobre per terminare nel maggio 2007 (60
giorni complessivi). Permetterà di attualizzare e adattare le proprie conoscenze professionali al contesto sanitario cantonale.
Il suo costo è di 725 franchi per i membri
dell’associazione e di 925 franchi per gli altri.
Al termine del corso sarà rilasciato un attestato Asi-Sbk/Decs.
Info: Segretariato Asi-Sbk, via Simen 8,
6830 Chiasso. Tel. 091 6822931, fax 091
6822932, e-mail [email protected],
internet www.asiticino.ch.
Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci.
Corsi intensivi estivi: inglese - tedesco-francese (min. 5 partecipanti), dal
21 agosto al 1 settembre, dal lunedì al
venerdì, dalle 9 alle 12 oppure dalle 14
alle 17, 30 ore. Costo: fr. 360 soci, fr. 450
non soci.
Tedesco per venditori principianti
(Mendrisio), periodo da stabilire, martedì
e giovedì, dalle 9 alle 10.40, 30 ore.
Costo: fr. 300 soci, fr.500 non soci.
CONTABILITÀ
Teoria base, dal 13 giugno al 20 luglio,
martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30, 30
ore. Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci.
Banana base, dal 12 giugno al 12 luglio,
lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 30
ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci.
VENDITA
Tecnica della vendita, Lugano, dal 22
maggio al 28 giugno, lunedì e mercoledì,
dalle 19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 400
soci, fr. 800 non soci.
SEGRETARIATO
Corso di segretariato, da settembre,
tutti i venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 13
alle 16, 130 ore. Costo: fr. 1.300 soci, fr.
1.700 non soci.
Iscrizioni: Centro di formazione professionale, tel. 091 9211551, [email protected]; www.ocst.com.
18 maggio 2006
ANNUNCI DI LAVORO
Internet: www.ocst.com
RICERCHE DI COLLABORATORI
formatrice/tore per corso baby-sitting. Info:
[email protected]
capo muratore, Camponovo SA Mendrisio.
Tel. 091 6461644.
mago della pizza, fantasioso e con esperienza, per snack bar pizzeria a Chiasso. Tel.
076 5828250 (dalle 8 alle 19).
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«Merlo parrucchieri», Chiasso. Tel. 091
6827525, chiedere di Patrick.
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in modo indipendente, garage a Sementina.
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14
ATTUALITÀ OLTRE
■ LA GUARDIA PONTIFICIA COMPIE 500 ANNI
Un corpo che inorgoglisce la Svizzera
a Guardia Svizzera Pontificia dà lustro
alla Svizzera e i festeggiamenti, tenutisi a Roma il 6 maggio per i 500 anni
dalla sua creazione, sono un’occasione per
riscoprire il ruolo e il senso di un tale organismo per la Confederazione e per la Chiesa.
L
La marcia. Ripercorrendo il cammino intrapreso 500 anni fa dai primi soldati che hanno
dato vita alla Guardia Svizzera Pontificia, il 6
aprile un’ottantina di ex guardie svizzere ha
intrapreso un pellegrinaggio lungo 720 chilometri. Sono partite da Bellinzona con l’obiettivo di raggiungere Roma attraverso la via
Francigena, in occasione del giuramento delle
nuove Guardie. Durante il viaggio si sono
unite a loro altre 30 ex Guardie.
È stata una dura prova fisica, 30 chilometri
al giorno, cui i partecipanti si sono preparati
con 18 mesi di allenamento. Questi moderni
pellegrini hanno attraversato l’Italia compiendo un cammino di approfondimento della fede
in memoria dei compagni defunti.
L’ex comandante Pius Segmüller li ha guidati fino a Roma dove sono giunti e si sono
uniti alle guardie in servizio.
Il giuramento. Sabato 6 maggio il culmine
delle celebrazioni: la messa celebrata da
papa Benedetto XVI in San Pietro e il giuramento di 33 nuove guardie. Il Papa ha osservato che le Guardie Svizzere, espressione
singolare della presenza dei laici nella Chiesa, «motivate dall’amore per Cristo e la Chie-
I difensori della fede
in dai tempi dei romani gli Svizzeri sono
F
stati considerati combattenti valorosi,
fedeli, quasi invincibili.
A motivo della povertà del territorio e della
loro abilità nell’arte della guerra, riconosciuta da tutti i regnanti europei, erano numerosi
gli uomini che intraprendevano la professione di mercenario.
La Confederazione organizzava questa
attività e come contropartita riceveva dagli
sa, si pongono al servizio del Successore di
Pietro. Essere Guardie Svizzere significa aderire senza riserve a Cristo e alla Chiesa, pronti per questo a dare la vita».
Nel ripercorrere le letture, ha ricordato inoltre il tema del dono totale di sé, che viene
ripreso anche nelle parole del giuramento
delle nuove Guardie: «Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo
Pontefice e i suoi legittimi successori, come
pure di dedicarmi a loro con tutte le forze,
sacrificando, ove occorra, anche la vita per la
loro difesa».
B.R.
altri stati grano, sale o privilegi commerciali.
Il 21 gennaio 1506 i primi 150 soldati svizzeri entrarono in Vaticano chiamati da Papa
Giulio II. Il 6 maggio del 1527 diedero prova
del loro valore riuscendo a salvare Papa Clemente VII con un enorme sacrificio di vite
umane.
La Guardia Svizzera Pontificia si è trasformata con i secoli e ora svolge soprattutto
un’attività di servizio d’ordine e di vigilanza.
Viene considerata dalla Confederazione un
corpo di «polizia locale che presta servizio di
custodia».
18 maggio 2006
■ AL VOLO
Un premio internazionale per la Mikron.
La Mikron di Agno ha ricevuto un importante
riconoscimento a livello mondiale per la macchina transfer Mikron Nrg-50, l’«iF product design award 2006». La carenatura esterna di questa macchina
è stata concepita in collaborazione con la
Process Product design di
Lucerna. Nella
foto, da sinistra, il management di Mikron
Agno:
Giordano Gaboardi, Markus Schnyder
e Franz Wyss.
La Bibbia in primo piano su Dialoghi. Il
numero di aprile di «Dialoghi» pubblica un
ampio e documentato servizio sulla Bibbia, con
gli interventi di Ernesto Borghi, presidente dell’Associazione biblica della Svizzera italiana,
Elena Sala, insegnante di religione evangelica,
e Vincenzo Giudici, ex insegnante. La rivista, in
vendita in libreria, tratta anche il tema delle
vignette danesi e il problema della violenza
domestica.
Il Ticino ha un incubatore? Il terzo e ultimo
incontro del ciclo «Imprese sociali: crearle...
inventarle!», proposto dalla Fondazione Diamante, avrà come tema «Un incubatore in Ticino?». I relatori, introdotti da Mario Ferrari, direttore della Fondazione Diamante, saranno:
Siegfried Alberton, docente ricercatore alla
Supsi, Furio Bednarz, responsabile Ufficio studi
e ricerche Ecap Sei Ticino, e Mauro Martinoni,
responsabile Ufficio degli studi universitari. L’incontro si terrà martedì 23 maggio, alle 20.30, al
Canvetto luganese, via Simen 14b.
L’Unione europea ascolti le imprenditrici.
Più sostegno all’imprenditorialità femminile, più
attenzione al tema della conciliazione lavoro e
famiglia e più spazio alle donne nelle sedi decisionali. Lo hanno chiesto a gran voce all’Unione
europea le imprenditrici di dieci Paesi europei riunite in un recente convegno al Lariofiere di Erba.
Hanno ribadito anche la necessità di abbattere le
disparità tra i sessi con azioni specifiche e rendendo cogente il mainstreaming di genere.
■ TICINESI SUL PODIO - MARGHERITA SIBONI
I suoi splendidi costumi vincono a Roma
argherita Siboni (nella foto, al centro
con i suoi modelli), 26 anni di Breganzona, diplomata alla Scuola d’arti e
mestieri della sartoria di Viganello, si è aggiudicata il primo premio del «Final Work di Costume 2006» dell’Accademia di costume e di
moda di Roma dove attualmente studia.
Gli allievi dovevano presentare un progetto
ispirato ai «Quadri per un’esposizione» di
Musorgskij, una suite per pianoforte resa famosa dalla versione per orchestra realizzata da
Ravel. L’opera, scritta da Musorgskij in occasione della visita ad una mostra, cerca di tra-
M
durre nel linguaggio musicale la forza espressiva dei quadri. Il lavoro di Margherita, dal titolo
«Il Vecchio Castello ovvero delle umane certezze», rappresenta e rielabora il secondo quadro dell’opera. Secondo l’interpretazione il vecchio castello rappresenta le certezze materiali
in cui l’uomo si rifugia, sontuose e invincibili in
apparenza ma decadenti e soggette alla morte.
Accompagnate dal pezzo suonato al clavicembalo tre ragazze in splendidi costumi ideati e realizzati dalla stessa Margherita si sono
esibite nella rappresentazione della battaglia
fra il Vecchio Castello e la Morte.
18 maggio 2006
ATTUALITÀ OLTRE
15
■ PRESENTATO AL PARLAMENTO EUROPEO UNO STUDIO SULLA FAMIGLIA
Nascite in calo ma salvate dagli immigrati, e divorzi alle stelle
Benedetta Rigotti
Crescita della popolazione nell’Unione europea dal 1994 al 2004
Ipf, l’Istituto di politica familiare (vedi riquadro), ha pubblicato lo studio «Rapporto sull’evoluzione della famiglia in Europa
2006», che è stato presentato il 9
maggio al Parlamento europeo a
Bruxelles. Dalla ricerca sono emersi
dati preoccupanti soprattutto su due
fronti: il calo demografico e il tasso di
divorzi.
L’
Calo demografico. Nella maggior
parte dell’Unione europea, l’aumento
della popolazione è sostenuto dai
flussi migratori, tanto che più dell’80
per cento della crescita demografica
è generata dall'immigrazione (vedi
grafico). A questo fenomeno è in particolare dovuta l'impercettibile crescita demografica dell’Italia, della Germania e della Polonia.
Questa tendenza si accompagna a
una crescente percentuale di aborti:
una gravidanza su sei viene interrotta, con una frequenza di un aborto ogni 30
secondi.
Questi dati demografici sono in controtendenza rispetto agli Stati Uniti il cui tasso di crescita è, secondo la ricerca, 12 volte superiore
Fonte: EUROSTAT
Immigrazione
a quello europeo.
La diminuzione delle nascite ha modificato
la struttura della popolazione: mentre negli
anni Sessanta il numero di anziani (sopra i 65
anni) era di quasi dieci punti percentuali inferiore rispetto al numero di ragazzi
(sotto i 14), ora i due dati sostanzialmente si equivalgono.
Un Istituto per capire la famiglia
Istituto di politica familiare (www.ipfe.org), un ente
indipendente, senza vincoli con amministrazioni
pubbliche, partiti politici o organizzazioni religiose, nasce
dall’esigenza di comprendere la situazione e le difficoltà
della famiglia per elaborare delle proposte politiche efficaci di sostegno a quello che viene definito «il principale
elemento di supporto all'interno della società».
L’istituto ritiene che la famiglia sia il punto di riferimento stabile in cui viene curata l’educazione culturale e
sociale, dove vengono naturalmente trasmessi, tramite
la convivenza, il valore della solidarietà e la capacità di
far coesistere i propri diritti e i propri bisogni con quelli del
resto della società.
L’
Divorzio, fenomeno in crescita.
Considerando che, nonostante la
crescita della popolazione, il
numero dei matrimoni è diminuito
(negli ultimi 24 anni del 23,5 per
cento) e che l’età degli sposi è
sensibilmente aumentata, è ancora più rilevante il dato sul numero
di divorzi. La durata del matrimonio va riducendosi e si attesta su
valori che raggiungono il massimo
in Spagna (13,8 anni). Il primato
di brevità va invece a Cipro in cui
in media le famiglie non superano
la crisi del settimo anno.
Crescita naturale
Immigrazione
In Svizzera il divorzio riguarda, secondo l’Ufficio federale di statistica (www.bfs.admin.ch),
il 44 per cento dei matrimoni, che hanno una
durata media di circa 10 anni; in Italia, nel 2002
il 13,6 per cento dei matrimoni è stato sciolto.
Proposte di sostegno. Con le proposte presentate il 9 maggio al parlamento dell’Unione
europea, l’Ipf analizza il problema da due punti
di vista: quello della risposta alle necessità
economiche e quello della creazione di una
cultura che valorizzi il ruolo della famiglia.
Tra le proposte di intervento più immediate
ci sono la riduzione dell’Iva su tutti i beni di
prima necessità per i neonati e la deducibilità
delle spese sostenute per l’educazione. Viene
inoltre promossa la possibilità di aumentare i
sussidi per la maternità. Dalla ricerca risulta
infatti che, in Europa, solo poco più del 7 per
cento della spesa sociale viene dedicato alla
famiglia.
Con una serie di campagne di comunicazione l’Istituto si prefigge inoltre di diffondere una
maggiore sensibilità verso questi problemi.
■ EDITORIA - TRE NUOVI LIBRI PER GLI APPASSIONATI DI ENOGASTRONOMIA
Torte, focacce, frittate e succhi, ovvero le gioie genuine del palato
olo a guardarli viene voglia di mettersi ai fornelli e riscoprire i sapori di un tempo.
Sono freschi di stampa tre
libri, pubblicati dalle Edizioni Ritter di Lugano, che
propongono antiche ricette, ticinesi e non.
«Bevi che ti passa», di
Sabrina Cattaneo, presenta ricette popolari di
bevande genuine ticine-
S
si; «Le tentazioni della
nonna», rivisto e arricchito da Aristide Cavaliere,
riporta le ricette di torte e
dolci ticinesi; «I profumi
del chiostro», a cura di
Giuseppe Zois, è dedicato alle ricette popolari,
dagli antipasti ai dolci,
delle monache di Santa
Chiara di Montefalco, in
provincia di Perugia (alle
quali sarà devoluto il rica-
vato della vendita del
libro).
I libri sono in vendita
nelle librerie Manor e
Melisa o possono essere
richiesti a Ritter Promotion SA, via San Gottardo
17, 6908 Lugano. Costo:
18 franchi (50 franchi tutti
e tre, con il testo «Cronache d’oggi per Don
Leber» di Giuseppe Zois
in omaggio).
16
18 maggio 2006
Pagina a cura di Franco Narducci
Assegni familiari Un compromesso
raggiunto grazie a Travail.Suisse
Che ritira l’iniziativa «Più giusti assegni per i figli» e sostiene la nuova legge
ravail.Suisse vuole condurre a buon fine
il successo conseguito in Parlamento
grazie all’iniziativa «Più giusti assegni
per i figli». Questo obiettivo ha ispirato la decisione di ritirare l’iniziativa parlamentare e contemporaneamente di dare forza - assieme alle
altre organizzazioni che si battono per il miglioramento degli assegni familiari – a una vasta
campagna a sostegno della nuova legge sugli
assegni familiari.
Giova ricordare che Travail.Suisse aveva
lanciato nel 2001 l’iniziativa «Più giusti assegni
per i figli», grazie alla quale è stato possibile
riaprire la discussione bloccata da tempo in
Parlamento. Dopo un dibattito intenso e acceso, il Parlamento ha approvato il 24 marzo la
nuova legge sugli assegni familiari, come controproposta al progetto portato avanti da Travail.Suisse.
T
Grazie all’iniziativa è stata approvata la
legge sugli assegni familiari. La legge sugli
assegni familiari risale all’iniziativa parlamentare Fankhauser approvata dal Consiglio
nazionale nel lontano 1992. Nel corso degli
anni ’90 furono fatti ripetuti tentativi per dare
applicazione concreta alla legge sul piano normativo, franati regolarmente, tuttavia, a causa
dell’inasprimento del clima politico. Soltanto l’iniziativa di Travail.Suisse ha fatto spiccare il
volo al progetto di riforma.
Senza le pressioni dell’iniziativa, infatti, il
disegno di legge sarebbe stato ignorato ancora una volta e sarebbe rimasto nei cassetti di
Palazzo federale. Oppure sarebbe stato bocciato definitivamente in Parlamento per la mancanza di compattezza tra le forze politiche
sostenitrici. Travail.Suisse considera pertanto
la legge approvata come un chiaro successo
della propria iniziativa «Più giusti assegni per i
figli».
Gli innegabili vantaggi della legge sugli
assegni familiari. La nuova legge sugli assegni familiari introduce vantaggi innegabili per
le famiglie:
maggiorazione degli assegni familiari per
un milione di bambini: minimo 800.000 bambini e 300.000 giovani riceveranno un assegno
più sostanzioso grazie alla nuova legge. In
assoluto, si tratta del 70 per cento dei bambini
che vivono in Svizzera.
Basta con i bambini «a metà»: adesso, le
persone occupate a tempo parziale ricevono
soltanto una quota degli assegni. Ma i loro
bambini non mangiano meno degli altri e non
si vestono soltanto a metà. Grazie alla riforma,
l’assegno sarà uguale per tutti i bambini e inoltre anche le persone senza attività lavorativa o
colpite da malattia di lunga durata riceveranno
un assegno familiare per i loro bambini.
Fine delle sorprese
sgradite per le persone in
mobilità: nel caos che per
ora regna sovrano nel
campo degli assegni familiari, si registrano continuamente «buchi normativi» che creano ingiustizie
e difficoltà. Cambiare
posto di lavoro e trasferirsi
in un altro cantone, per
esempio, può causare una
notevole riduzione degli
assegni familiari. Di fronte
alla crescente e diffusa
mobilità occupazionale,
una caratteristica stimolata per altro con forza dall’odierno mercato del lavoro, si richiede dunque
maggiore disciplina e
armonizzazione, esigenze
recepite dalla nuova
legge.
250 franchi per un giovane ben istruito: il futuro
della Svizzera dipende
dalle qualifiche acquisite
dai nostri giovani. L’aumento dell’assegno di formazione a un minimo di
250 franchi a partire dal
16° anno d’età, migliora le
possibilità di formazione
dei giovani e di riflesso le
loro chance professionali.
Gli assegni familiari saranno adeguati al
carovita: l’importo minimo degli assegni familiari sarà ora di 200 franchi a valere nell’intera
Svizzera, il che equivale a un aumento degli
assegni familiari in 17 Cantoni. Nei Cantoni
che già ora corrispondono assegni superiori a
detto importo, sarà mantenuta la regola vigente. È invece nuova la norma contenuta nella
riforma di adeguare gli assegni al carovita.
Il referendum è una scelta di retrovia. La
legge sugli assegni familiari ha recepito alcuni
importanti punti dell’iniziativa. Altri aspetti – in
particolare per l’ammontare dell’assegno – non
soddisfano chiaramente le aspettative, per cui
la legge approvata deve essere intesa come
una moderna forma di compromesso.
Dopo la votazione finale, Travail.Suisse ha
analizzato con attenzione la situazione e ha
deciso di sostenere il compromesso raggiunto
in Parlamento. Coerentemente, Travail.Suisse
ha deciso di ritirare l’iniziativa «Più giusti assegni per i figli».
Gli avversari della legge sugli assegni familiari, invece, hanno cocciutamente protratto il
loro atteggiamento contrario e hanno lanciato
il referendum.
A giudizio di Travail.Suisse si tratta di un tentativo assurdo dell’Associazione padronale arti
e mestieri, nonché delle rappresentanze dei
datori di lavoro, di obbligare il popolo a pronunciarsi e di mancanza di volontà ad accettare il compromesso raggiunto.
Genitori e bambini vinceranno. L’intera
problematica del miglioramento degli assegni
familiari si trascina da 15 anni nel Palazzo
federale. Negli ultimi cinque anni l’iniziativa di
Travail.Suisse «Più giusti assegni per i figli»
ha rimesso in moto il processo e ha fruttato un
risultato accettabile. Travail.Suisse metterà
ora in campo il massimo impegno per evitare
che genitori e bambini debbano attendere
ancora per 15 anni i miglioramenti sul delicato
versante degli assegni familiari.
Travail.Suisse insieme con le sue federazioni, nonché con le numerose organizzazioni
aderenti al Comitato di sostegno e soprattutto
con i genitori e con i bambini svizzeri, farà di
tutto per vincere il referendum sugli assegni
più giusti per i figli.
17
18 maggio 2006
Pagina a cura di Moises Palmeiro
El seguro de sueldo por enfermedad
Para saber qué escala aplicar en cada caso hay que preguntar en el Tribunal de
Distrito competente. El modelo más extendido actualmente es la Escala de Berna
uando ya no tiene remedio, a veces
surge la sorpresa: Enfermedad larga y
sin seguro de sueldo. ¿Quién paga el
sueldo cuando un trabajador enferma?
La única disposición aplicable a toda Suiza
es el Art. 324a del Código de Obligaciones,
que dispone que, siempre que la relación laboral haya durado un mínimo de 3 meses o el
contrato de trabajo tenga esa duración mínima, durante el primer año de servicio, la
empresa tiene que pagar el sueldo durante 3
semanas y, a partir del segundo año de servicio «por un periodo más largo, fijado equitativamente, dependiendo de la duración de la
relación laboral y de circunstancias especiales».
La duración de este «periodo más largo» la
fijan los tribunales. Para ello suelen aplicar una
de las tres escalas siguientes:
C
Escala de Zúrich
Duración de
la relación laboral
Derecho
a sueldo
del 4º al 12º mes
2º año
3er año
4º año
por cada año más
3 semanas
8 semanas
9 semanas
10 semanas
1 semana más
Escala de Basilea
del 4º al 12º mes
2º y 3 er año
del 2º al 10º año
del 11º al 15º año
del 16º al 20º año
3 semanas
2 meses
3 meses
4 meses
6 meses
Escala de Berna
del 4º al 12º mes
2º año
3º y 4º año
del 5º al 9º año
del 10º al 14º año
del 15º al 19º año
del 20º al 25º año
3 semanas
1 mes
2 meses
3 meses
4 meses
5 meses
6 meses
Para saber qué escala aplicar en cada caso
hay que preguntar en el Tribunal de Distrito
competente. El modelo más extendido actualmente es la Escala de Berna.
En contra de lo que mucha gente cree (debido, quizá, a que el seguro de sueldo por accidente sí que es obligatorio), el seguro de sueldo por enfermedad no es obligatorio.
Como en la mayoría de las empresas hay un
seguro colectivo privado, mucha gente piensa
que es en todas igual. No lo es. Por eso, cuando uno duda de si tiene el seguro o no (p. ej.,
cuando en la nómina no le descuentan nada
por Krankentaggeld), debe preguntar directamente en la empresa.
Convenios colectivos. En efecto,
algunos convenios
colectivos ofrecen
este seguro con
unas prestaciones
mínimas del 80 por
100 del salario; con
derecho a cobrar un
máximo de 720 días
durante un periodo
de 900 días seguidos. Pero se trata
de acuerdos limitados a ciertos sectores laborales y limitados también en el
tiempo; además no
todos los convenios
son de obligatoriedad general.
Por otra parte, los
convenios colectivos no cubren, ni
mucho
menos,
todos los sectores
laborales. A ello hay
que añadir que los
parados se ven obligados a concertar
por su cuenta un
carísimo seguro de
pérdida de salario
por enfermedad.
Algunas empresas han decidido
dejar el seguro
colectivo y asumir
directamente el riesgo de pagar el
sueldo (o una parte)
durante la enfermedad. Esto puede resultar perjudicial para el trabajador, ya que al dejar la empresa no tiene la
posibilidad de pasar del seguro colectivo al
seguro individual.
La única solución razonable sería el seguro
obligatorio. Hace unos tres años que los sindicatos lanzaron una iniciativa en este sentido,
pero la abandonaron al no haber conseguido
en un año más que la cuarta parte de las
100'000 firmas necesarias.
¿Qué queda? El que no tiene un seguro colectivo debería hacerse un seguro privado. Cierto
que resulta carísimo, pero peor es arriesgarse
a quedarse sin nada.
Ahora bien, cuanto más tiempo se retrase la
percepción de prestaciones, menos caro resulta. Así, por ejemplo, si uno tiene derecho a
cobrar el sueldo de la empresa durante los tres
primeros meses de enfermedad, puede hacer
un seguro que le pague a partir del cuarto mes.
Conviene pedir ofertas a varias cajas, pues
las diferencias suelen ser notables. Las mujeres deberían asegurar también la pérdida de
salario por maternidad.
Pasar del seguro colectivo al individual.
Cuando uno deja de trabajar en una empresa
con seguro colectivo de sueldo por enfermedad, tiene el derecho a continuar en el mismo
seguro concertan-do una póliza individual. No
importa que le hayan despedido o se haya
despedido él.
¡Atención!: Para pasar del seguro co-lectivo al
seguro individual hay un plazo que oscila entre
los 30 y los 90 días. Muchas empresas suelen
advertir de es-to al trabajador, pero no siempre es así.
19
18 maggio 2006
Pagina a cura di Rogerio Sampaio
Viver em Zurique
O contributo mulher portuguesa na sociedade Suiça
Curso de integração
para mulheres
Queridas mulheres interessadas
Rogério Sampaio
ortugal é inegavelmente um país de imigração.
O povo português por mais variados motivos, foi
e continuará à ser sempre, apaixonado pela aventura da emigração. As rotas e os destinos formam alterando consoante as regiões de origem, sempre com
forte influência familiar. A Suiça só a partir dos anos
60 derivado da guerra colonial começou timidamente a ser rota de emigração propriamente dito. Nesse
período eram mais os homens que fugindo da Guerra colonial, procuravam refugio nestas paragens, trabalhando fundamentalmente na agricultura. A partir
dos anos 70 com o acordo dos trabalhadores da
indústria hoteleira e construção, surgiu então uma
verdadeira corrente migratória. A partir do 25 de Abril
de 1974, a crise cíclica derivada da descolonização,
criou o novo ciclo na emigração para a Suiça. Muitos
jovens que não encontravam respostas nas escolas
e no mercado de trabalho, optaram por procurar a
sorte noutros países e muito especialmente na
Suiça, onde a industria hoteleira absorvia um elevado número de trabalhadores jovens, especialmente
mão-de-obra feminina. È neste contexto que surge
uma realidade nova na emigração portuguesa. As
mulheres começaram a ser mão-de-obra de recrutamento, com a particularidade de muitas delas terem
uma escolaridade de bom nível, o que proporcionou
uma rápida adaptação as exigências do mercado de
trabalho. Esta nova vaga contrapunha-se com a emigração anterior de mulheres que não dispunham de
uma escolaridade média, mas eram reconhecidas
com excelentes executantes.
Actualmente na Suiça a mulher portuguesa
ganhou um estatuto privilegiado, devidos aos dois
factores acima referidos. Uma adaptara-se através
da sua persistência e capacidade de trabalho e
outras aliaram as qualidades as capacidades intelectuais e ocupam hoje posições de relevo na sociedade Suiça. A esta classe de mulheres trabalhadoras juntaram-se a «mulher – mãe», que vieram juntar-se aos maridos dedicando exclusivamente a educação dos filhos.
P
Franco Narducci eleito
deputado pela imigração
com grande orgulho que congratulamos com a eleição do colega
É
Franco Narducci, a deputado para o
Parlamento Italiano, para o ciclo da
imigração. Os emigrantes na primeira
oportunidade que lhes foi dado, viraram o curso das eleições italianas.
O voto dos emigrantes , especialmente da Suiça foram decisivos na
derrota do Berlusconi e da direita italiana. Franco pelo seu carísma, competência e versatilidade, contribuiu
para a vitória do seu partido e da sua
própria eleição.Os emigrantes acudiram ao nosso apelo ao voto, estamoslhes imensamente gratos, em especial, aos sócios do Syna, que mobilizara em torno do seu vice -presidente. Cabe ao Franco retribuir esse
gesto, através de um trabalho digno,
em prol da emigração italiana no
Mundo. Boa sorte.
Este fluxo de imigração feminina trouxe consigo
um novo fenómeno social e educacional. Houve
necessidade de criar estruturas como creches, jardins-de-infância, comissão de pais e associações,
para dar resposta as necessidades crescentes da
nova imigração.
Com a evolução dos tempos e o precioso contributo da mulher portuguesa, é frequente encontrar
trabalhadoras vulgarmente denominadas de «emigrante de sucesso» ou seja empresárias. Todavia
constituem uma gota de água no oceano, no universo da população emigrada que rondam 160 mil pessoas.
O acordo bilateral realizada entre a Suiça e a
União Europeia, veio abrir a porta ao reagrupamento familiar à muito exigida pelos sindicatos, proporcionando uma nova realidade a emigração portuguesa. O antigo objectivo da construção da casa e
do retorno, têm vindo timidamente a ser trocado com
a permanência. Já é bastante frequente, a aquisição
de casa própria, ou a preocupação em fazer o 3°
Pilar como garantia de uma reforma mais segura.
Esta nova realidade, deve-se muito as mães, pelo
afecto familiar aos filhos, que cada vez mais, decidem permanecer e realizarem carreira profissional
neste país, acabando por repetir a história dos antigos imigrantes italianos, que foram contemplados
com o mesmo fenómeno.
Mas nem tudo são maravilhas no país «Del Rei»,
se é verdade que há mulheres com sucessos e
outras que para lá caminham, também é verdade
que muitas ficam impedidas de realizar os seus
sonhos, por razões da educação dos filhos, por
razões da dificuldade da língua e muitas são obrigadas a recorrer caridade social para enfrentarem o
dia a dia.Mas o tempo é de esperança e a mulher
portuguesa é reconhecida pela sua bravura, acaba
sempre por vencer as vicissitudes da vida e sair
triunfadora.
Congratulo-me por isso, e sinto-me orgulhoso do
papel que vêm desempenhando na construção da
sociedade Suiça, que será a de muitos dos nossos
filhos.
Conferência profissional
da construção civil em Berna
s delegados de toda a Suiça do sindicato syna, reunidos
em conferência profissional do ramo em Berna, debateram
O
os pontos em negociação entre os sindicatos e a Sociedade de
empresários construtores, para a renovação do novo contrato
colectivo de trabalho para o período 2006-2008. Os pontos em
discussão eram os seguintes: Reforma antecipada aos 60 anos
no sector; Horas flexíveis, trabalhos aos sábados, trabalhos nos
túneis; Regulamento das horas em caso de mau tempo; Contrato dos capatazes;
Contrato do sector
da madeira. Devido
a falta de acordo e
desentendimento.
Os
delegados
debateram e votaram os pontos em
negociação e credenciaram
os
negociadores para
os representar nas
próximas
negociações.
Conteúdo do Curso. Você
mora em Zurique e gostaria de
participar activamente na vida
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por temas culturais, sociais e
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sessão do Parlamento Municipal).
Educação. Sistema escolar; formação pós-escolar e formação
profissional.
Trabalho. Procura de emprego;
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Direito laboral; Desemprego.
Habitação. Direito de locação;
Conflitos entre vizinhos; Procura de habitação.
Saúde. Prevenção; Ginecologia; Emergência.
Seguros. Velhice; Doença e
invalidez; Seguros facultativos.
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20
18 maggio 2006
ASSOCIAZIONE ANZIANI
PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST
L’anziano, il clima e l’alimentazione
L’interessante conferenza si è tenuta a Lugano
ltre cinquanta soci
sono intervenuti, alla
O
fine di aprile, ad ascoltare il
dr. William Pertoldi su un
tema molto importante e
d’attualità per l’anziano.
All’inizio dell’incontro è
stato osservato un attimo di
raccoglimento per ricordare l’improvvisa scomparsa
della nostra cara presidente Celina Merlini che tanto ha dato in questo
suo periodo di Presidenza alla causa dei nostri
anziani.
Il dr. Pertoldi ha iniziato il suo esposto citando Ippocrate che già 2000 anni fa diceva: «L’alimentazione è la nostra prima medicina». Le
statistiche dicono che ai primi del 1900 solo l’8
per cento delle persone raggiungeva i 65 anni:
si calcola che fra 10 anni, un quinto della popolazione mondiale li supererà. Questo è il risultato di condizioni di vita migliorate sia nell’igiene che nell’alimentazione, ma anche dei
numerosi progressi fatti dalla medicina.
Oggi il compito primordiale del geriatra è di
assistere tempestivamente l’anziano quando
diventa disabile con menomazioni fisiche
come, per esempio, l’Alzheimer.
L’invecchiamento provoca la riduzione delle
performance fisiche e mentali, la riduzione
delle riserve funzionali e della capacità dell’organismo ad adattarsi all’invecchiamento.
Una delle cause è la malnutrizione, cioè il
bilancio negativo fra apporto alimentare e
richiesta nutrizionale dell’organismo:
mangiamo
poco e male, l’organismo
non assimila e il fabbisogno
aumenta.
Si può parlare anche di
marasma alimentare che
porta all’obesità.
Il fabbisogno normale di
una persona oltre i 70 anni
è di circa 1.700-2.000 calorie per le donne e 2.000-2.300 per gli uomini e
dovrebbe comprendere circa il 54-57 per cento
di carboidrati, il 28-30 per cento di grassi e il
15-16 per cento di proteine.
La malnutrizione fa diminuire le riserve, ritarda la guarigione delle ferite, peggiora le funzioni intestinali e di conseguenza diminuisce
la mobilità e si utilizzano piu farmaci.
Perciò è importante curare l’alimentazione
riducendo le quantità a favore della qualità.
Si deve aumentare il consumo di alimenti
integrali, di frutta, ortaggi e limitare i dolci e le
bevande zuccherate. In inverno favorire il consumo di avena, orzo, frutta secca, diversificando i tipi di carne mentre nei mesi caldi si devono preferire pesce, ortaggi e frutta di stagione.
Per concludere la sua interessante conferenza il dottor Pertoldi ha raccomandato ai presenti due cose molto importanti: aumentare
l’attività fisica e soprattutto essere sereni.
Osservando queste semplici regole sicuramente vivremo meglio gli anni della terza età.
elleerre
■ AGENDA
Bellinzona
Mendrisio
Costinata ai grotti di Lostallo, martedì 20 giugno. Ritrovo: ore 16.15 pista di pattinaggio Bellinzona; 16.30 Mercato coperto Giubiasco.
Costo: fr. 22 bibite comprese. Iscrizioni: tel. 091
8572284 o 091 8292005 entro il 15 giugno.
Cineforum «Il pranzo di Babette», martedì 13
giugno, ore 14.30 sede Acli, via Geretta, Bellinzona.
Su invito della parrocchia di Balerna, pomeriggio riservato a tutti gli anziani, per la celebrazione del 25° del Trasporto del Simulacro di S.
Antonio, giovedì 8 giugno, alle 14.30 sul Colle S.
Antonio di Balerna. Al termine, sarà offerta una
merenda. Iscrizioni: tel. 091 6405111, entro il 1°
giugno. Posteggi dietro al santuario.
Tre Valli
Locarno
Gita a Rodengo-Saiano (BS), località Franciacorta, 20 giugno. Visita all’abbazia S. Nicolò,
pranzo in ristorante tipico, pomeriggio con visita
a sorpresa. Costo fr. 70 (non soci 80). Iscrizioni:
tel. 0917513052, entro il 14 giugno.
Lugano
Gita in Umbria, dal 2 al 6 ottobre. Costo fr.
1.055, supplemento singola fr. 190, assicurazione annullamento obbligatoria, fr. 32. Info e
iscrizioni: tel. 091 9102021, entro il 31 luglio.
Al Centro AAPI, tombola tutti i martedì alle
ore 15.
Pedicure curativa in sede, al giovedì mattina. Costo: fr. 35-45. Info: tel. 0919102021.
Passeggiata sui monti Mornera, martedì 27
giugno. Trasferimento in torpedone a Monte
Carasso, salita con la teleferica a Mornera,
pranzo all’ostello Curzutt. Nel pomeriggio passeggiata (circa 15 minuti) in uno splendido
castagneto, e visita della chiesetta dedicata a
San Bernardo. Costo fr. 45, non soci fr. 60. La
gita avrà luogo solo con il bel tempo. Iscrizioni:
dal 12 al 23 giugno, tel. 091 8730120.
ASSEMBLEA CANTONALE
delegati AAPI OCST
Giovedì 1° giugno, ore 8.30, Melide,
Sala comunale multiuso
L’ingegno è... vecchio
e loro mani esprimono la fatica e la
forza, i loro occhi sono lucidi,
appannati, sentimentali e malinconici. Sono segni indelebili sul corpo, una
testimonianza del tempo che passa
dove ogni ruga è segno, un ricordo, una
vittoria. Sono gli anziani, sono loro che
non sanno, non conoscono per esempio
internet, che non hanno idea di cosa sia
la globalizzazione, di cosa sia un concerto rave. Almeno è quello che crede la
popolazione che si trova al di sotto dei
50 anni.
Conoscevo un anziano che con le sue
rughe, il suo andamento precario, i suoi
pochi capelli sapeva le cose, anche
quelle più strane e diverse. Sapeva cosa
era il lavoro, il sacrificio, la passione, l’amore, la politica, la vita e la morte. Sapeva che non gli sarebbe rimasto molto
altro da vivere e allora quel tempo che
gli rimaneva voleva spenderlo nel modo
migliore e così continuava ad amare e a
insegnare tutte le cose che aveva imparato nella sua lunga vita. Era speciale
perché sapeva di non conoscere tutto,
che ancora gli mancava una parte di
mondo da scoprire, ma questa sua
«ignoranza» era la sua forza perché
nascosta dietro a essa c’era la voglia di
conoscenza. I giovani erano la sua fonte
vitale, erano la sua enciclopedia del
nuovo mondo che si evolveva inarrestabile e lui, dall’alto dei suoi meravigliosi
85 anni, gli parlava di tutte le avventure
che aveva vissuto. La guerra, la fame, la
speranza di un domani migliore per le
sue figlie.
Questa è la storia di un uomo come
tanti, di un anziano, custode della nostra
memoria e spesso fonte di saggezza
infinita. Sono proprio gli anziani che, con
naturalezza e franchezza, hanno dimostrato di essere forti, stravaganti, geniali, eclettici, pieni di energie e voglia di
agire. C'è sempre tempo per realizzare
un desiderio, e qui comincia la nostra
storia: ricca di personaggi straordinari
che non hanno permesso al tempo che
passa di osteggiare la vitalità.
Giuseppe Verdi, il famoso musicista,
compose a 80 anni il «Falstaff» e la sua
carriera proseguì fino agli 84 anni. Il pittore francese Monet dipinse il suo
«Autoritratto» a 77 anni. Morì nel 1926 a
86 anni mentre stava terminando la sua
ultima opera «Grande Decorazione dell’Orangerie». Il poeta Giuseppe Ungaretti a 68 anni incontrò il grande amore,
Bruna Bianco, grazie alla quale uscì da
una profonda depressione. Per il suo
ottantesimo compleanno venne pubblicata la raccolta di poesie d’amore dedicata alla sua amata. Edison, l’inventore
del telegrafo a ripetizione, produsse la
sua ultima invenzione a 81 anni. L’attore
e regista inglese Charlie Chaplin ha ottenuto il suo unico Oscar alla carriera a 83
anni. In più «Charlot» ebbe l’ultimo figlio
a «soli» settantatre anni.
L
21
18 maggio 2006
ASSOCIAZIONE ANZIANI
PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST
Una giornata tra storia e arte
Gerolamo Cocchi
l gruppo anziani OCST regione Tre
Valli ha visitato lunedì 24 aprile il
museo del Forte a Biasca. È stata
l’occasione per rivivere, in modo particolare, gli anni difficili della prima e
seconda guerra mondiale, e rendersi
conto della grande importanza che
aveva l’esercito a quei tempi.
Nel pomeriggio, con Alvise Nenzi,
esperta e preparata guida, visita della
chiesa di S. Ambrogio a Chironico.
La chiesa Parrocchiale, già documentata nel 1227 come museo storico
nazionale, è stata completamente
restaurata, e i lavori, durati 15 mesi,
sono terminati lo scorso anno.
La chiesa contiene dei bellissimi
affreschi di tre periodi diversi, in parti-
I
colare dell’artista Petrus Paulus del
1338.
Nell’abside a nord sono visibili l’incoronazione della Madonna, retta da 6
angeli, sotto, l’espressivo gruppo della
Crocifissione, il peso delle opere dell’uomo davanti a un demone, con l’arcangelo Gabriele, S. Stefano, S. Lorenzo, S. Filippo e S. Giacomo, dai vestiti
riccamente decorati. La chiesa è considerata monumento di notevole importanza sia nazionale che internazionale,
ed è meta di continue e apprezzatissime visite.
Nella chiesetta sono inoltre conservati affreschi con scene della vita di S.
Ambrogio, di S. Anna e S. Gioacchino,
allegorie della fede e delle età dell’uomo, scene del giudizio universale, oltre
a un affresco votivo del 1537 raffigurante la Madonna
tra S. Giovanni
Battista e S.
Ambrogio.
Durante il pranzo, servito in modo eccellente, al
ristorante Defanti
di Lavorgo, il
gruppo ha festeggiato l’ottantesimo compleanno
del presidentissimo Carlo Franscini anima e
motore
della
nostra sezione.
Inchiesta per conferenze informative
Allo scopo di organizzare manifestazioni, incontri e conferenze che possano soddisfare gli interessi di ogni iscritto
all’AAPI-OCST, siete pregati di rispondere al seguente questionario:
Nome e Cognome (facoltativo)
..............................................................................
Età ........................................................................
Segretariato di appartenenza:
Mendrisio
Lugano
Bellinzona
Locarno
RTV
Mi piacerebbe frequentare corsi o conferenze su temi
riguardanti:
medicina
geografia
storia
filosofia
politica sociale
fiscalità
sociologia
antropologia
Lingue:
inglese
francese
tedesco
altra ......................................
Da spedire entro il 30 maggio a: AAPI-OCST, Segretariato
Cantonale, via S. Balestra 19, 6900 Lugano.
Soggiorni marini e montani 2006
Info: Sergio Ercolani, Segretariato Cantonale AAPI, Lugano. Tel. 091 9102021
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Dal 12 al 24 giugno e dal 26 agosto al 7 settembre (fr.1.050)
Supplementi: fr. 300 camera singola, fr. 53 assicurazione annullamento obbligatoria. Hotel Diana *** in posizione centrale a pochi
passi dal mare. Atmosfera accurata sotto la direzione della famiglia Gori. Camere con servizi privati,
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a colazione, buffet di insalata e dessert ai pasti. Convenzione con operatore per i servizi di spiaggia.
La quota comprende: viaggio, pernottamento in albergo, pensione completa con bevande ai pasti,
mance, assistenza. Iscrizioni entro il 28 luglio (2° turno). Minimo: 18 partecipanti.
Nel 1° turno ci sono ancora posti disponibili. Il capogruppo è Pietro Vignutelli.
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dal 3 al 21 luglio
Casa Prà Verde (1.045 metri sul livello del mare), fr. 1.600 a persona in camera doppia con servizi.
Fr. 1.480 a persona in camera doppia senza servizi. Supplementi: fr. 180 camera singola con servizi, fr. 90 camera singola senza servizi.
Le strutture della casa Prà Verde sono accoglienti, con ampie camere e ascensore. Spazi pianeggianti per comode passeggiate nel verde. Il soggiorno è gestito in parte dai volontari dell’associazione e destinato a persone autosufficienti. Il clima familiare, offre serenità e tranquillità ai partecipanti. L’equipe di animazione cura
il servizio ai tavoli, le escursioni e le attività del gruppo. È disponibile un servizio infermieristico. La quota comprende: viaggio dal/al
domicilio, pensione completa con bevande ai pasti, escursioni, animazioni, mance. Minimo 25 partecipanti.
22
18 maggio 2006
18 maggio 2006
GIORNALE APERTO
■ LE DOMANDE DEI LETTORI
Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate.
23
Prepensionamento, qual è la percentuale di decurtazione?
D
A luglio compirò 61 anni. Ho sempre lavorato
in Svizzera nella stessa ditta, una carrozzeria di
veicoli pesanti. Attualmente il lavoro scarseggia
e ho l’impressione che mi possano licenziare.
Per questi motivi inizio a pensare a un eventuale prepensionamento. Desidero sapere se e a
che età posso chiedere il prepensionamento, e
quale sarà in percentuale la decurtazione.
In caso di licenziamento, posso da disoccupato chiedere il prepensionamento? Grazie
mille e saluti.
Mario M., Porlezza
R
Carissimo Mario,
le attuali leggi in materia di pensionamento
in Svizzera prevedono la possibilità del pensionamento anticipato di un anno o al massi-
mo due, rispetto all’età regolare di pensionamento, fissata nei 65 anni per gli uomini e 64
per le donne.
La richiesta di rendita anticipata comporta
una riduzione in percentuale dell’importo della
rendita stessa, attualmente fissato nel 6,8 per
cento per ogni anno di anticipo per l’uomo, e
nel 3,4 per cento per ogni anno, per le donne.
Nel tuo specifico caso, avendo 61 anni devi
aspettare ancora 2 anni prima di poter richiedere la rendita svizzera. Come hai già indicato
nella tua lettera, in caso di licenziamento da
parte del datore di lavoro per motivi economici
non imputabili al lavoratore, hai la possibilità di
percepire il trattamento di disoccupazione previsto per i lavoratori con permesso frontaliero,
per una durata di 360 giorni, di conseguenza in
caso di licenziamento al compimento dei 62
anni di età potrai beneficiare della disoccupazione erogata dall’Inps italiano fino al compimento dei 63 anni, per poi richiedere la rendita
di vecchiaia svizzera anticipata.
Avviso importantissimo, ti consiglio di presentarti nei nostri uffici almeno tre mesi prima
del compimento dell’età, infatti la richiesta di
rendita di vecchiaia svizzera anticipata deve
essere inoltrata al massimo entro il mese di
compimento degli anni, pena la perdita del
diritto.
Ti aspetto nei nostri uffici per ulteriori chiarimenti.
Roberto Crugnola
Responsabile Inas -Cisl Svizzera
■ VITA NOSTRA
Auguri
ad Alma Puricelli e Lorenzo Starace (nelle foto) che in questo mese
terminano l’attività lavorativa all’OCST.
Alma entrò a far parte dell’Organizzazione nel gennaio del 1971, come
segretaria di Giuseppe Bottani,
segretario
regionale del
Luganese, e
mantenne poi
la stessa funzione anche quando
subentrò l’attuale segretario Dario
Tettamanti.
Lorenzo, ha svolto la sua attività
come custode e manutentore dello
stabile di Lugano.
Ad entrambi il grazie per quanto
hanno fatto nei rispettivi ambiti professionali, e l’augurio di una serena quiescenza ricca di
opportunità e occasioni da dedicare ai loro hobby e alle
diverse attività in cui operano come volontari.
a Benedetta Rigotti, collega del Lavoro, e a Simone
Siragusa, che il 13 maggio, nella chiesa Santa Maria in
Pazzalino a Pregassona, si sono uniti in matrimonio.
a Claudio Tarca di Dubino, socio settore Elettricisti, e a
Romina Boscacci, che sabato 20 maggio, nella chiesa di
Prosito di Piuro, attorniati da parenti e amici, si sposano.
a Carlo Franscini, attivo presidente AAPI sezione Tre
Valli, che lo scorso mese di aprile, attorniato dai suoi
cari, ha festeggiato in splendida forma l’ottantesimo compleanno.
a Clino Dioli di Bellinzona, fedelissimo associato da
ben 60 anni, e alla moglie Mafalda, che il 12 maggio,
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
(OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano
Redattrice responsabile
Antonella Sicurello
Segretaria di redazione
Maurizia Conti
attorniati dall’affetto dei figli, hanno festeggiato l’invidiabile traguardo delle nozze d’oro.
a Enzo Spörri, socio segretariato del Luganese, che
ha terminato l’attività alla Società navigazione lago di
Lugano. Con gli auguri migliori per una meritata quiescenza.
Condoglianze
a Teresita Vassena, socia sezione AAPI Locarno, per
la scomparsa del fratello Sandro Cattaneo.
ai figli Marisa e Franco, ai nipoti, alla cognata Lisetta
Amstad, e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara
Laura Trachsel-Lehmann, socia AAPI sezione del Luganese, e già dipendente OCST negli anni cinquanta.
a Mario Bianchi di Mendrisio, socio Segretariato Mendrisio, per la morte della mamma Albina.
a Marisa Ponci Baccaglio, socia e vice presidente della
sezione AAPI Locarno, e a tutti i familiari, per la scomparsa del caro marito Paolo.
ad Armida Colosso, socia sezione AAPI Locarno, e a
tutti i familiari, per la scomparsa della sorella Mariuccia.
a Sergio Battalora, socio sezione AAPI Locarno, e a
tutti i familiari, per la morte del fratello Fausto
a Ferdinando Bianda e alla moglie Augusta, soci sezione AAPI Locarno, e a tutti i familiari, per la scomparsa
della nuora Florence.
a Manuel Revellado, socio sezione Ospedali Locarno, e
a tutti i familiari, per la scomparsa del caro papà Manuel.
a Goran Mladenovic, socio sezione impiegati d’albergo Lugano, e a tutti i familiari, per la scomparsa della
cara moglie Yvonne.
a familiari e parenti di Virginia Sargenti, socia sezione
AAPI Locarno, deceduta negli scorsi giorni.
a Carmen Adamoli, socia AAPI Locarno, e a tutti i
familiari, per la scomparsa della cara mamma Noemi.
Redazione e amministrazione
via Balestra 19, 6900 Lugano, tel. 0919211551,
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Consiglio esecutivo
Presidente: Romano Rossi
Membri: Carla Albertoli, Fausto
Leidi, Bruno Ongaro, Gianfranco
Poli, Roberto Poretti, Enrico
Pusterla, Meinrado Robbiani,
Flavio Ugazzi
La scomparsa
di Angelo Carugati
giorni scorsi è
N eideceduto
Angelo
Carugati, Amministratore unico de «La Rapida
S.A.» di Chiasso, azienda attiva nel settore
della metalmeccanica
che occupa oltre un centinaio di dipendenti.
L’azienda produce palette di turbine ottenute
per fresatura ed è apprezzata per la qualità
dei suoi prodotti in Europa e negli Stati Uniti.
Angelo Carugati fu tra
i fondatori della Rapida,
costituita il 1° giugno
1970, con la quale è in
vigore un Contratto collettivo di lavoro aziendale. I rapporti tra sindacati, direzione e in particolare con Carugati sono
sempre stati improntati
sullo spirito di collaborazione e la cordialità.
Alla famiglia e ai
parenti tutti giunga l’espressione del sentito
cordoglio.
D.P.
Segretario cantonale e Copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano: Dario Tettamanti
Mendrisio: Alessandro Mecatti
Bellinzona: Paolo Locatelli
Locarno: Arturo Trezzini
Tre Valli: Giancarlo Nicoli
18 maggio 2006
GIORNALE APERTO
■ LE DOMANDE DEI LETTORI
Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate.
23
Prepensionamento, qual è la percentuale di decurtazione?
D
A luglio compirò 61 anni. Ho sempre lavorato
in Svizzera nella stessa ditta, una carrozzeria di
veicoli pesanti. Attualmente il lavoro scarseggia
e ho l’impressione che mi possano licenziare.
Per questi motivi inizio a pensare a un eventuale prepensionamento. Desidero sapere se e a
che età posso chiedere il prepensionamento, e
quale sarà in percentuale la decurtazione.
In caso di licenziamento, posso da disoccupato chiedere il prepensionamento? Grazie
mille e saluti.
Mario M., Porlezza
R
Carissimo Mario,
le attuali leggi in materia di pensionamento
in Svizzera prevedono la possibilità del pensionamento anticipato di un anno o al massi-
mo due, rispetto all’età regolare di pensionamento, fissata nei 65 anni per gli uomini e 64
per le donne.
La richiesta di rendita anticipata comporta
una riduzione in percentuale dell’importo della
rendita stessa, attualmente fissato nel 6,8 per
cento per ogni anno di anticipo per l’uomo, e
nel 3,4 per cento per ogni anno, per le donne.
Nel tuo specifico caso, avendo 61 anni devi
aspettare ancora 2 anni prima di poter richiedere la rendita svizzera. Come hai già indicato
nella tua lettera, in caso di licenziamento da
parte del datore di lavoro per motivi economici
non imputabili al lavoratore, hai la possibilità di
percepire il trattamento di disoccupazione previsto per i lavoratori con permesso frontaliero,
per una durata di 360 giorni, di conseguenza in
caso di licenziamento al compimento dei 62
anni di età potrai beneficiare della disoccupazione erogata dall’Inps italiano fino al compimento dei 63 anni, per poi richiedere la rendita
di vecchiaia svizzera anticipata.
Avviso importantissimo, ti consiglio di presentarti nei nostri uffici almeno tre mesi prima
del compimento dell’età, infatti la richiesta di
rendita di vecchiaia svizzera anticipata deve
essere inoltrata al massimo entro il mese di
compimento degli anni, pena la perdita del
diritto.
Ti aspetto nei nostri uffici per ulteriori chiarimenti.
Roberto Crugnola
Responsabile Inas -Cisl Svizzera
■ VITA NOSTRA
Auguri
ad Alma Puricelli e Lorenzo Starace (nelle foto) che in questo mese
terminano l’attività lavorativa all’OCST.
Alma entrò a far parte dell’Organizzazione nel gennaio del 1971, come
segretaria di Giuseppe Bottani,
segretario
regionale del
Luganese, e
mantenne poi
la stessa funzione anche quando
subentrò l’attuale segretario Dario
Tettamanti.
Lorenzo, ha svolto la sua attività
come custode e manutentore dello
stabile di Lugano.
Ad entrambi il grazie per quanto
hanno fatto nei rispettivi ambiti professionali, e l’augurio di una serena quiescenza ricca di
opportunità e occasioni da dedicare ai loro hobby e alle
diverse attività in cui operano come volontari.
a Benedetta Rigotti, collega del Lavoro, e a Simone
Siragusa, che il 13 maggio, nella chiesa Santa Maria in
Pazzalino a Pregassona, si sono uniti in matrimonio.
a Claudio Tarca di Dubino, socio settore Elettricisti, e a
Romina Boscacci, che sabato 20 maggio, nella chiesa di
Prosito di Piuro, attorniati da parenti e amici, si sposano.
a Carlo Franscini, attivo presidente AAPI sezione Tre
Valli, che lo scorso mese di aprile, attorniato dai suoi
cari, ha festeggiato in splendida forma l’ottantesimo compleanno.
a Clino Dioli di Bellinzona, fedelissimo associato da
ben 60 anni, e alla moglie Mafalda, che il 12 maggio,
attorniati dall’affetto dei figli, hanno festeggiato l’invidiabile traguardo delle nozze d’oro.
a Enzo Spörri, socio segretariato del Luganese, che
ha terminato l’attività alla Società navigazione lago di
Lugano. Con gli auguri migliori per una meritata quiescenza.
Condoglianze
a Teresita Vassena, socia sezione AAPI Locarno, per
la scomparsa del fratello Sandro Cattaneo.
ai figli Marisa e Franco, ai nipoti, alla cognata Lisetta
Amstad, e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara
Laura Trachsel-Lehmann, socia AAPI sezione del Luganese, e già dipendente OCST negli anni cinquanta.
a Mario Bianchi di Mendrisio, socio Segretariato Mendrisio, per la morte della mamma Albina.
a Marisa Ponci Baccaglio, socia e vice presidente della
sezione AAPI Locarno, e a tutti i familiari, per la scomparsa del caro marito Paolo.
ad Armida Colosso, socia sezione AAPI Locarno, e a
tutti i familiari, per la scomparsa della sorella Mariuccia.
a Sergio Battalora, socio sezione AAPI Locarno, e a
tutti i familiari, per la morte del fratello Fausto
a Ferdinando Bianda e alla moglie Augusta, soci sezione AAPI Locarno, e a tutti i familiari, per la scomparsa
della nuora Florence.
a Manuel Revellado, socio sezione Ospedali Locarno, e
a tutti i familiari, per la scomparsa del caro papà Manuel.
a Goran Mladenovic, socio sezione impiegati d’albergo Lugano, e a tutti i familiari, per la scomparsa della
cara moglie Yvonne.
a familiari e parenti di Virginia Sargenti, socia sezione
AAPI Locarno, deceduta negli scorsi giorni.
a Carmen Adamoli, socia AAPI Locarno, e a tutti i
familiari, per la scomparsa della cara mamma Noemi.
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Lavoro
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE
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Direttore Responsabile
Claudio Ramaccini
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Registrazione Tribunale di Como
n.11 del 23 maggio 1988
Registro degli operatori
di comunicazione
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La scomparsa
di Angelo Carugati
giorni scorsi è
N eideceduto
Angelo
Carugati, Amministratore unico de «La Rapida
S.A.» di Chiasso, azienda attiva nel settore
della metalmeccanica
che occupa oltre un centinaio di dipendenti.
L’azienda produce palette di turbine ottenute
per fresatura ed è apprezzata per la qualità
dei suoi prodotti in Europa e negli Stati Uniti.
Angelo Carugati fu tra
i fondatori della Rapida,
costituita il 1° giugno
1970, con la quale è in
vigore un Contratto collettivo di lavoro aziendale. I rapporti tra sindacati, direzione e in particolare con Carugati sono
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Alla famiglia e ai
parenti tutti giunga l’espressione del sentito
cordoglio.
D.P.
Sportelli frontalieri CISL e OCST
tel. 0332551281, gio 15-18
COMO Olgiate Comasco
v. San Gerardo 28, tel. 031944040
ve 16.30-18.30, sa 9-12
COMO Porlezza
tel. 034461100, ven 16-18
VARESE Luino
Piazza Marconi 35, tel. 0332531767
ma 14-18, sa 9.30-11.30
VARESE Lavena-Ponte Tresa
Ufficio frontalieri OCST
Chiasso, via Bossi 12D
tel. +4191 6825501
Segretariati regionali OCST
Bellinzona, tel. +4191 8214151
Chiasso, tel. +4191 6825501
Lugano, tel. +4191 9211551
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Mendrisio, tel. +4191 6405111
Lamone, tel. +4191 9660063
LAVORO
N.15 del 18 maggio 2006 del Settimanale d’informazione Azeta-Lavoro
“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Como”.
Il Lavoro - Tel. +4191 9211551 - Fax +4191 9242471 - [email protected] - www.ocst.com
Prossimo numero: 1 giugno 2006
Domenica votiamo «No»
Istituzioni sociali
pagina 2
pagina 4
Edilizia e prepensionamento
L’Autopostale ha 100 anni
pagina 3
pagina 7
Per la scuola ticinese e l’economia
Accettata la revisione, ma a denti stretti
In discussione il rinnovo del Ccl
Festeggiamenti in chiaroscuro
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18 maggio 2006