Numero 6 — Maggio 2015
Fare
business
da e per il
mondo
L’Attività di AITI
2014-2015
Fondazione III Millennio:
workshop “tra le nuvole”
Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
L’EDITORIALE
Cosa ci attendiamo
da Governo e Parlamento
Stefano Modenini - Direttore AITI
Impressum
Fare Impresa
Editore:
Associazione industrie ticinesi (AITI)
Redazione:
AITI
Corso Elvezia 16, c.p. 5130, 6901 Lugano
Telefono+41 091 911 84 84
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Plastical Sagl
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2
Le elezioni cantonali si sono concluse e hanno emesso il loro verdetto.
Ora, si spera, si dovrebbe tornare alla normalità, fatta di problemi,
di sfide e di progetti da affrontare. Negli ultimi tempi forte è stata la
sensazione fra gli imprenditori, complice una campagna elettorale
perenne, che il loro agire nella società fosse mal tollerato. Sono stati
accusati di sfruttare la manodopera e il territorio, di proporre lavori a
scarso valore aggiunto, di rincorrere la massimizzazione del profitto, di
fregarsene insomma del paese nel quale vivono e operano. Sappiamo
bene che la realtà è del tutto differente.
Da governo e parlamento ci attendiamo progettualità e visioni,
rafforzamento delle condizioni quadro, implementazione della riforma
3 dell’imposizione delle imprese, risanamento delle finanze pubbliche,
interventi atti a migliorare il rapporto fra formazione professionale ed
esigenze professionali delle imprese, equilibrio fra salvaguardia del
mercato del lavoro e crescita economica, sinergia fra pianificazione,
utilizzo del territorio e ugualmente crescita economica, ma anche
riduzione delle leggi e della burocrazia. Pure la futura implementazione
dei contingenti della manodopera estera voluti dal popolo svizzero sarà
un banco di prova determinante per la stabilità della nostra economia.
Chiediamo insomma un diverso atteggiamento rispetto a quello
mostrato negli ultimi tempi, nei quali quasi si è fatto a gara nel mettere
i bastoni fra le ruote dell’economia e proporre soluzioni illusorie o del
tutto inapplicabili per cercare di fare piacere al proprio elettorato e a
un’opinione pubblica alla ricerca di sicurezza, garanzie e speranze per il
futuro.
Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
SPECIALE VOTAZIONI
Imposta sulle successioni: rischiosa per
famiglie, PMI e Cantoni
p. 5
PRIMO PIANO
Intervista a Palazzi
p. 9
RAPPORTO D’ATTIVITÀ
Scopri l’attività di AITI 2014-2015
p. 11
L’EDITORIALE
P. 2
P. 4
RAPPORTO D’ATTIVITÀ
DA P. 11
Scopri l’attività di AITI 2014-2015
Franco forte, il Consiglio federale non interviene
LE RUBRICHE
Prodotto interno lordo (PIL) ticinese in aumento
DA P. 19
FONDAZIONE III MILLENNIO
Febbraio 2015: commercio estero in calo
Workshop sul “Cloud computing per PMI”
In aumento gli orari flessibili
Camera di Commercio Italiana per la Svizzera,
Forcontact Europe e TiTraduce
AITISERVIZI
E-commerce: la Svizzera è preparata
SPECIALE VOTAZIONI
DA P. 9
Intervista a Marcello Palazzi
Cosa ci attendiamo da Governo e Parlamento
IN BREVE
PRIMO PIANO
DA P. 5
Doppio no: no all’imposta sulle successioni e no all’introduzione di un salario minimo cantonale per settore
ECONOMIESUISSE
Imposta preventiva, iniziativa borse di studio
e crescita in Europa orientale
L’AGENDA
P. 24
3
Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
IN BREVE
Febbraio 2015:
commercio estero in
calo
Franco forte, il Consiglio federale non interviene
Il Consiglio federale ritiene inopportuno
lanciare programmi congiunturali a causa
dell’apprezzamento del franco svizzero.
Indipendentemente dalle ripercussioni
economiche a breve termine l’Esecutivo
federale punterà a migliorare le condizioni
quadro della piazza elvetica, così da
tutelare la competitività dell’economia
svizzera, portando avanti con coerenza
i progetti esistenti. Stando alle ultime
previsioni congiunturali nel 2015, si rende
noto, vi sarà un netto rallentamento
congiunturale e un lieve aumento della
disoccupazione. “Ciononostante, l’insorgere
di una crisi grave appare oggi improbabile”.
Viceversa, si aggiunge, alcuni settori
e aziende sono fortemente colpiti e il
mutamento strutturale non potrà che
acuirsi. Il Consiglio federale ritiene però che
un programma congiunturale al momento
attuale non sia la soluzione adeguata,
anche perché l’economia nazionale si sta
sviluppando stabilmente.
Prodotto interno lordo (PIL) ticinese in aumento
Nel 2012 il Prodotto interno lordo (PIL)
del Canton Ticino è aumentato dell’1,1%
rispetto all’anno precedente. Ad averlo
4
reso noto è stato l’Ufficio federale di
statistica, facendo notare come a incidere
sul risultato è la struttura economica
stessa del Cantone. Nel 2012 l’economia
svizzera è ad esempio anch’essa cresciuta
dell’1,1% grazie al contributo di alcuni rami
esportatori come il settore farmaceutico,
quello della fabbricazione di computer
e prodotti di elettronica e il settore
orologiero. A trainare l’economia elvetica,
si fa sapere, è stata anche la ripresa del
settore finanziario e la crescita osservata
nel terziario.
Il mese di febbraio ha fatto registrare
una diminuzione del 3,9 % per quel che
concerne le esportazioni e del 5,3 % per le
importazioni. Nove settori all’esportazione
su 10 hanno subito una decrescita delle
vendite. Inoltre, a causa del forte franco
svizzero, la maggior parte dei settori ha
dovuto sopportare un abbassamento dei
prezzi. La bilancia commerciale ha chiuso
con un surplus di 2,5 miliardi di franchi.
In aumento gli orari
flessibili
Nel 2014 quasi un dipendente su due
(44,6%) esercitava la propria attività
secondo orari di lavoro flessibili. Questo
è quanto emerge dalla rilevazione delle
forze di lavoro in Svizzera realizzata l’anno
scorso dall’Ufficio federale di statistica
(UST), secondo la quale, per quanto
riguarda i modelli di orario di lavoro, si
registrano grandi differenze a seconda del
grado di formazione e del sesso.
E-commerce: la Svizzera
è preparata
La Svizzera fa parte degli Stati meglio
preparati all’e-commerce, dall’impresa
al consumatore. A riferirlo è il nuovo
indice del commercio elettronico B2C
della Conferenza delle Nazioni unite
sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD),
secondo cui il nostro Paese si classifica al
14° posto su 130 Nazioni.
Fare Impresa
Votazione federale del 14 giugno 2015
Numero 6 —Maggio 2015
SPECIALE VOTAZIONI
Imposta sulle
successioni:
rischiosa
per famiglie, PMI
e Cantoni
Rischiosa per le famiglie, le PMI e i Cantoni. È questa la
portata dell’iniziativa popolare “Tassare le eredità milionarie per
finanziare la nostra AVS (Riforma dell’imposta sulle successioni),
in votazione il prossimo 14 giugno 2015, che mira a tassare in
tutta la Svizzera e retroattivamente al primo gennaio 2012 con
un’aliquota del 20% le successioni di oltre 2 milioni di franchi
e le donazioni superiori a 20’000 franchi per persona l’anno.
Lanciata dalle Sinistre con l’intento risanare le casse dell’AVS
e di colpire la concentrazione della ricchezza, l’iniziativa ha
in realtà il difetto di non permettere l’effettivo risanamento
dell’assicurazione vecchiaia - che per poter essere realmente
finanziata necessita di riforme strutturali - e di andare a incidere
in maniera negativa sulle famiglie, le imprese e i Cantoni. In un
contesto economico teso e molto incerto come quello attuale, in
cui sarebbero da privilegiare sgravi fiscali e amministrativi più
che nuovi oneri - la piazza economica svizzera può svilupparsi
unicamente, lo ricordiamo, se le imprese beneficiano di
condizioni quadro attrattive - dirottare le risorse delle imprese
dagli investimenti ai prelievi obbligatori significa mettere in
oggettiva difficoltà molte aziende svizzere, soprattutto familiari,
in quanto essendo già confrontate con una tassazione sulla
sostanza tra le più alte a livello internazionale, queste imprese,
che in molti casi devono affrontare difficili casi di successione,
dovrebbero sopportare l’obbligo di pagare una nuova e pesante
imposta di successione. A eccezione di Appenzello Interno,
di Neuchâtel e di Vaud, tutti i Cantoni svizzeri hanno abolito
l’imposta sulle successioni per i discendenti diretti. In questo
senso, una nuova imposta federale, oltre a essere un modello in
perdita di velocità, è anche una forzatura al federalismo, visto che
negli ultimi anni quasi tutti i Cantoni hanno abolito le imposte
sulle eredità dei figli e dei nipoti.
NO a un’imposta proibitiva per le PMI
L’imposta sulle successioni mette in serie difficoltà le imprese famigliari nel momento del
cambio generazionale. Le risorse utilizzate per pagare l’imposta mancano per gli investimenti,
mettendo in pericolo le PMI stesse e i loro impieghi.
5
Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
NO a un’imposta
proibitiva per le PMI
Votazione 14 giugno 2015
L’80% delle 300‘000 imprese svizzere
sono a carattere famigliare. I
proprietari vi hanno investito tutti i loro
risparmi. L’imposta sulla successione
sottrarrebbe loro le risorse per
investire, innovare e creare impieghi.
Va detto che l‘iniziativa parla di sgravi
per imprese famigliari, senza però
esplicitarli concretamente. Il popolo
accetterebbe così una proposta a
scatola chiusa.
«Questa ennesima iniziativa mette
in grave pericolo il tessuto economico
e la piazza del lavoro. Infatti le PMI
famigliari, che rappresentano parte
preponderante dell’economia svizzera e
offrono molti posti di lavoro, rischiano
seriamente di non poter garantire la
continuità dell’azienda perché l’imposta
ne renderebbe difficile il passaggio
generazionale. I successori potrebbero
addirittura non essere in grado di
onorare l’imposta e di conseguenza dover
trovare alternative drastiche mettendo a
repentaglio l’attività e i posti di lavoro!
Sembra proprio che a noi svizzeri piace
farci del male da soli... Mi riferisco al
segreto bancario, all’armonizzazione di
complesse normative europee, vincoli,
limitazioni e ultimamente anche il franco
forte! Ma non sarebbe il caso di pensare
al nostro futuro? Vota NO all’imposta di
successione e garantisci una stabilità alla
nostra Svizzera!»
Luca Wullschleger, direttore
Geniomeccanica SA (azienda del gruppo
Wullschleger Group SA)
Minaccia le PMI, riduce gli impieghi
Uno studio della PwC mostra che il carico fiscale per le imprese famigliari – indotto dall’imposta sulle successioni – si
aggirerebbe attorno al 32%. Sarebbero soprattutto toccati il commercio, l’industria e il settore alberghiero. A dipendenza
delle situazioni, le aziende dovrebbero indebitarsi o licenziare i dipendenti per pagare l’imposta o, in casi estremi, vendere
l’azienda.
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Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
SPECIALE VOTAZIONI
Votazione cantonale del 14 giugno 2015
Iniziativa sul
salario minimo
discutibile,
controproducente e
problematica
Discutibile, controproducente e problematica
nell’implementazione. Sono molti gli aspetti controversi
dell’iniziativa popolare costituzionale elaborata «Salviamo il
lavoro in Ticino!» in votazione il prossimo 14 giugno 2015 che
intende inserire nella Costituzione cantonale il salario minimo
obbligatorio per mansione e settore economico. Accattivante
nell’enunciazione, ma non nell’applicazione - chi non sarebbe
favorevole a salvaguardare i posti di lavoro in Ticino? - l’iniziativa
ha il grande difetto che, introducendo un salario minimo
differenziato prendendo come base il salario mediano nazionale
delle categorie, alcuni salari in Ticino potrebbero addirittura
essere inferiori a 3’000 franchi; un po’ paradossale se si pensa
che il principio dell’iniziativa è proprio quello di assicurare un
tenore di vita dignitoso per tutti. Un secondo aspetto paradossale
dell’iniziativa è che con l’introduzione di un salario minimo per
tutti i settori verrebbero favoriti maggiormente i lavoratori non
residenti rispetto a quelli residenti, migliorando la busta paga al
20% dei primi e al 4% dei secondi. I primi perdenti del salario
minimo di Stato sarebbero proprio le categorie più deboli della
società, cioè le donne, i giovani e le persone poco qualificate.
Dovendo assumere una persona, a parità di salario, i lavoratori
maggiormente qualificati saranno avvantaggiati. Inoltre, il salario
minimo obbligatorio rischia di trascinare verso il basso i salari
sopra o poco sopra il minimo. Uno dei punti forti del nostro
sistema e della nostra economia è proprio quello di beneficiare
di un partenariato sociale che, grazie al buon senso e soprattutto
alla conoscenza approfondita del settore, è in grado di stipulare
accordi equilibrati sia per il dipendente che per il datore di lavoro.
Introducendo un salario minimo imposto dallo Stato verrebbero
invece a mancare la contrattazione individuale e la libertà
contrattuale fra le parti, capisaldi del nostro sistema economico.
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Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
Marco Favini,
presidente Consiglio d’Amministrazione
Rex Articoli Tecnici SA Mendrisio
La “sberla” ricevuta ad inizio
anno dalla Banca Nazionale Svizzera
con la decisione di sganciare il
franco svizzero dall’euro ha lasciato
un segno indelebile sulle
nostre guance. Giusta o
8
non giusta, evitabile o inevitabile,
questa decisione indebolisce la nostra
economia d’esportazione e dovrebbe
indurre tutte le forze del Paese ad
aiutare la nostra industria e non a
danneggiarla ulteriormente tramite
iniziative declamatorie e inapplicabili
(a dirlo è il Tribunale federale) che
hanno l’unico effetto certo di mettere
in difficoltà le nostre aziende e i
nostri posti di lavoro. Non si possono
fissare i salari a tavolino, o almeno
non deve essere lo Stato a farlo in
base a percentuali riferite al salario
mediano nazionale. E questo non solo
perché il salario di un operatore alle
presse che lavora a turni in Ticino
non può essere paragonato a quello
di un operatore alle presse impiegato
nel Canton Zurigo, ma soprattutto
perché la storia ci insegna che
il nostro benessere deriva dal
partenariato sociale. Non a caso, nel
settore produttivo, abbiamo siglato un
contratto collettivo di lavoro: questa è
semmai la via da seguire. Se facessimo
di ogni erba un fascio invece l’azienda
industriale ticinese perderebbe la
completezza del filone produttivo e di
conseguenza anche l’ingegnerizzazione
del prodotto eseguita dal personale più
qualificato. L’industria, per poter restare
competitiva sui mercati, ha bisogno
del personale tecnico e degli ingegneri:
due profili diversi, ma complementari.
Non tutti sono dottori e ingegneri:
dobbiamo poter valorizzare anche
coloro che hanno particolari capacità
più organizzative, pratiche e manuali.
Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
PRIMO PIANO
intervista a Marcello
Palazzi, imprenditore e
filantropo, ospite d’onore
all’Assemblea AITI 2015
Fare business
con un
impatto positivo
sulla società
e sull’ambiente
Un’impresa che s’impegna a considerare la
società e l’ambiente, oltre al profitto nel corso del
suo processo decisionale. È questa la definizione
che ama dare alle B-Corporations Marcello Palazzi,
imprenditore e filantropo, nonché promotore di
questa “nuova visione per le imprese”, ospite d’onore
all’Assemblea generale ordinaria di AITI 2015.
“B’Corporations - continua - è un movimento partito
8 anni fa negli USA, oggi attivo in tutto il mondo.
Ne fanno parte aziende e imprenditori con una
visione del business quale forza positiva. Un’impresa
“for benefit”, o B-Corporation, è un’impresa che si
differenzia dalle imprese tradizionali per intento,
responsabilità e trasparenza. L’intento di una
B-Corporation include anche il creare vantaggi
pubblici, considerati come impatti positivi sulla
società e sull’ambiente”.
>
9
Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
Chi è Marcello Palazzi
Marcello Palazzi è un
imprenditore e filantropo che,
sin dall’adolescenza, coltiva
la passione per il binomio
“imprenditorialità e valori etici”,
da lui considerato la fonte di ogni
forma di progresso umano. Nel
1989 riesce a tradurre in pratica
i suoi ideali, creando a Rotterdam
la Fondazione Progressio (dal
latino “progresso”): un’istituzione
che ha portato a compimento
300 progetti imprenditoriali
“sostenibili”, in 33 Paesi diversi.
Attualmente la sua attività
principale consiste nel lancio e
nella conduzione di B Corporations
in Europa, dove “B” sta per Benefit.
Da sempre molto attivo in ambito
accademico, Palazzi è membro
della Royal Society of Arts di
Londra e del Club of Rome.
10
>
Perché, a suo giudizio, è
così importante per un’impresa
promuovere un’economia positiva,
un’economia che possa dare benefici
anche verso l’esterno?
pubblica e perderanno la battaglia,
sconfitte da chi invece fa business in
modo pulito, chiaro, trasparente e con
un impatto positivo sulla società e
sull’ambiente. Le B-Corps dal profilo legale
Perché, come abbiamo visto con la
potrebbero essere promosse anche in
crisi finanziaria, con le conseguenze del
Svizzera? Come funziona negli USA
riscaldamento climatico, con la riduzione
questo profilo giuridico? della biodiversità, con i problemi per
la salute dovuti al riscaldamento del
Negli Stati Uniti, a partire dal
pianeta, con l’esplosione demografica
2010, ben 33 stati federali
nelle zone urbane dei paesi
hanno votato a favore
emergenti, non si può
Le imprese senza
dell’approvazione di una
continuare a fare impresa
principi etici
vera e propria legislazione
pensando solo al profitto
saranno tagliate
per le B-Corporations.
e senza considerare gli
fuori dal mercato
In questi stati sono
impatti sociali e ambientali
riconosciute come forma
delle attività economiche.
giuridica a tutti gli effetti. In Svizzera la
Sarebbe un suicidio. legislazione ancora non prevede questa
tipologia d’imprese, accanto a quelle for
Come e perché, secondo il suo
profit e no profit, ma sono in corso delle
punto di vista, occorre collegare
discussioni molto promettenti tra i nostri
sempre di più tra loro etica e
country partners Svizzeri e le autorità
impresa? federali.
■
Perché imprese senza principi etici
saranno tagliate fuori dal mercato. in
primis, dai consumatori, poi dall’opinione
Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
Rapporto
d’attività
2014-2015
11
Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
Temi
prioritari
Franco forte e CNL
Lasciandosi alle spalle un 2014, in cui il ristagno
degli affari e degli ordinativi hanno contraddistinto
un po’ tutti i settori, con particolare riferimento alle
aziende attive sul mercato estero, il 2015 per l’industria
ticinese si è aperto nel più difficile dei modi, con la
decisione del 15 gennaio 2015 della Banca nazionale
svizzera (BNS) di togliere la soglia minima di cambio
di 1.20 franchi per euro. Per cercare di contrastare gli
effetti negativi conseguenti a questa decisione, che ha
comportato seri problemi a buona parte dell’industria
ticinese d’esportazione, AITI si è attivata fin da subito
nei confronti delle imprese, delle istituzioni e della
politica, con l’obiettivo di salvaguardare posti di lavoro
e competitività delle aziende. Costrette a far fronte
in molti casi a importanti cali di ordinativi, non sono
state poche le industrie che a causa del franco forte,
hanno fatto richiesta nel tempo delle indennità per
lavoro ridotto o quelle che sono intervenute sui diversi
costi aziendali, fra cui quelli salariali, inserendosi
però sempre in una logica complessiva di intervento
a sostegno della competitività delle imprese e di
simmetria dei sacrifici. Forte è stata, in questo senso,
la raccomandazione di AITI d’informare in maniera
esaustiva il personale sulla situazione dell’azienda e
sulle possibili misure che devono essere adottate.
Non meno presente è stata l’attività di AITI nei
confronti della politica e delle istituzioni, chiedendo a
più riprese un rafforzamento delle condizioni quadro,
una semplificazione degli obblighi amministrativi,
nessun aumento di tasse e imposte e la messa in atto
di misure concrete qualora la situazione si aggravasse
(interventi sugli oneri sociali, riduzione dell’IVA e
dei dazi all’importazione, ecc.). Per quanto concerne
Commissioni e
gruppi di lavoro
collegati all’AITI
12
le imprese di rami d’attività sottoposti a contratti
normali di lavoro con minimi salariali obbligatori,
AITI si è fatta promotrice presso il Governo cantonale
di una sospensione temporanea dei CNL tuttavia
qualora questa decisione servisse a mantenere
l’occupazione e la competitività delle imprese.
AITI si è pure fatta promotrice della costituzione
di un tavolo permanente di dialogo fra le parti
sociali, ove sono stati fin da subito messi in atto uno
scambio d’informazioni e un coordinamento sulle
contromisure al rafforzamento del franco svizzero.
Tale piattaforma di dialogo è utile nell’ottica di
rafforzare il partenariato sociale e disinnescare
potenziali conflitti fra aziende e lavoratori.
Fare impresa in Ticino
La scarsa conoscenza del tessuto industriale
cantonale è probabilmente una delle cause del
crescente clima politico e pubblico ostile verso chi fa
impresa e gli imprenditori, complice naturalmente
il clima di perenne campagna elettorale che
caratterizza la vita politica cantonale. In molti casi
fare utili in Ticino viene ancora considerato un delitto
e gli imprenditori sono visti come sfruttatori di
manodopera: molti di essi percepiscono giorno dopo
giorno l’ostilità nei loro confronti, diffusa a tutti i
livelli e in ogni ambiente, così come l’inazione delle
istituzioni. A ciò si aggiunge il fatto che l’attività
produttiva sembra sempre più ostacolata da una
burocrazia soffocante, lungaggini amministrative
e aumenti delle tasse causali. AITI è dell’opinione
che da una situazione di difficoltà se ne esce solo
se si resta tutti uniti: le imprese come i lavoratori,
lo stato come l’economia. In questo senso, AITI si
farà promotrice di una campagna a tutto campo
volta sia a far meglio conoscere il comparto
industriale cantonale, sia a discutere con i diversi
attori del territorio, a iniziare dalle istituzioni e
dalla politica, le risposte da dare ai problemi sul
tappeto, promuovendo nel contempo la crescita
Fondazione III Millennio
Nata nel 1996 come centro di formazione
no profit a sostegno del reinserimento
di persone disoccupate del settore
industriale, nel tempo la Fondazione
III Millennio ha ampliato la propria
offerta formativa in modo coerente
con le esigenze del mercato del lavoro
e delle imprese. Nel 2014 le attività di
rilevamento delle competenze hanno
permesso di accompagnare oltre 350
persone nella ricerca d’impiego con un
tasso di collocamento di circa il 50%.
Sempre l’anno scorso è stato svolto un
importante lavoro di progettazione e
revisione delle attività formative.
www.fondazioneterzomillennio.ch
Fondazione AGIRE
Nata nel 2010 nell’ambito della politica
di sviluppo economico del Cantone, la
Fondazione AGIRE, di cui AITI è membro
fondatore, anche nel 2014 ha favorito la
nascita di nuove attività imprenditoriali
Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
economica. Fare impresa in Ticino deve costituire
un obiettivo essenziale del Governo cantonale e del
Parlamento, migliorando le condizioni quadro degli
imprenditori, la progettualità e riducendo gli ostacoli
amministrativi e la burocrazia.
Tassa di collegamento, regolamento sui posteggi
e parcheggi “abusivi”
Il 2014 è stato anche l’anno dei provvedimenti
voluti in particolare dal Dipartimento del Territorio
nei confronti dei posteggi abusivi e dei parcheggi a
disposizione delle aziende e dei grandi generatori
di traffico. Provvedimenti che AITI ha contrastato
non nel principio quanto soprattutto nelle modalità
d’applicazione, in particolare contestando la
modifica del regolamento sui posteggi nella Legge
sullo sviluppo territoriale che avrebbe portato a
una riduzione massiccia del numero dei parcheggi
a disposizione delle aziende, in caso di nuova
costruzione o ristrutturazione delle stesse. AITI
sostiene le iniziative volte alla riduzione del traffico
e a una gestione moderna della mobilità, nonché
all’implementazione nelle aziende ad esempio di
sistemi di trasporto collettivi e la mobilità condivisa,
ma non è possibile a giudizio degli industriali
intervenire senza ad esempio disporre ancora di
una sufficiente offerta di trasporto pubblico e senza
tenere conto delle specifiche esigenze delle imprese
industriali (lavoro a turni, distanza dai luoghi di
lavoro, ecc.), nonché organizzare delle aree alla
frontiera destinate al posteggio delle vetture dei
lavoratori provenienti dall’estero.
Non meno decisivo è stato inoltre l’intervento
di AITI sulla prospettata tassa di collegamento
inserita nel Preventivo 2015 dello Stato, con la quale
il Governo intendeva tassare i grandi generatori
di traffico e le aziende con più di 50 posteggi, allo
scopo di ricavare risorse finanziarie dedicate alla
riduzione del disavanzo delle finanze pubbliche.
Per AITI determinante è intervenire a modificare i
(startup), dando supporto tecnico e
organizzativo allo sviluppo di nuove
imprese, ma anche contribuendo in modo
diretto al loro sviluppo.
Molto attivo è stato anche l’ambito
d’informazione e sensibilizzazione di
promozione della conoscenza e dei
processi di innovazione, così come
l’attività di transfer tecnologico e del
sapere e di promozione di collaborazione
con le aziende del territorio.
comportamenti delle persone in materia di mobilità,
sostenendo pertanto anche la mobilità aziendale. In
tal senso tassare il posteggio aziendale non significa
ancora che determinate abitudini muteranno. Il
Parlamento cantonale nel dicembre del 2014 ha
infine accolto il principio della tassa di collegamento
ma ha rimandato il compito al Governo cantonale di
trovare una soluzione che fosse condivisa e sostenibile
giuridicamente. AITI ancor prima dell’adozione della
tassa di collegamento si è attivata affinché qualora la
tassa fosse stata adottata, essa avrebbe dovuto avere
determinate caratteristiche: limitata nel tempo e
sottoposta a verifica, estesa al settore pubblico, adottata
a partire da
un numero di posteggi superiore
ai 50 indicati, per un importo contenuto e generatrice
di proventi da destinare anche al finanziamento della
mobilità aziendale.
Contingenti e salari minimi
Due importanti votazioni federali hanno
contraddistinto il 2014: l’iniziativa popolare “Contro
l’immigrazione di massa” approvata dal popolo svizzero
il 9 febbraio 2014, che imporrà tetti massimi e
contingenti annuali agli stranieri e l’iniziativa “Per la
protezione di salari equi (Iniziativa sui salari minimi)”,
bocciata dal popolo il 18 maggio 2014, che intendeva
introdurre per legge un salario minimo di 22 franchi
l’ora, pari a circa 4’000 franchi al mese, per tutti i
settori economici del Paese. Battutasi in prima fila
contro l’introduzione dei contingenti e contro il salario
minimo, AITI è intervenuta più volta nel dibattito
pubblico e politico per sottolineare gli effetti negativi di
un controllo preventivo dei permessi degli stranieri per
il mercato del lavoro, che causerà inutili complicazioni
burocratiche e legislative, e contro un salario minimo
che avrebbe messo in pericolo l’esistenza di molti posti
di lavoro tra i giovani e i lavoratori meno qualificati,
oltre che i settori e le regioni economicamente più
deboli come il Ticino. Il popolo ticinese sarà chiamato
>
nuovamente a esprimersi sui salari minimi il
...E inoltre
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Commissione tripartita in materia di libera circolazione delle persone
Commissione tripartita in materia di disoccupazione per gli URC
Commissione per l'innovazione economica
Commissione tripartita del Fondo cantonale della formazione professionale
Commissione cantonale per la formazione professionale
Conferenza della Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti
Gruppo strategico della politica regionale
Piattaforma Ticino Milano Expo 2015
www.agire.ch
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Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
> prossimo 14 giugno, quando si voterà sull’iniziativa
“Salviamo il lavoro in Ticino!”, la quale chiede che
vengano introdotti salari minimi per categoria in
base a una determinata percentuale del salario
mediano nazionale della categoria. Una soluzione
di difficile implementazione giuridica, che finirebbe
probabilmente per facilitare un ulteriore afflusso di
manodopera estera sul mercato del lavoro ticinese.
Sempre per quanto attiene ai contingenti
della manodopera estera, essi dovranno essere
implementati al più tardi nel febbraio 2017.
Nei gremi istituzionali ed economici cantonali
e nazionali AITI è presente e attiva allo scopo di
sostenere le prerogative dell’economia cantonale e
difendere le necessità del comparto industriale, in
particolare nel reperimento della manodopera estera.
Organizzazioni
di categoria
Farma Industria Ticino,
l’associazione delle industrie
chimiche e farmaceutiche del
Cantone Ticino, ha partecipato
per la prima volta con un suo
spazio comune denominato
“Piazza Ticino” al CPHI di Parigi,
importante fiera di settore,
con l’obiettivo di migliorare la visibilità delle imprese farmaceutiche
ticinesi e non solo. In effetti, l’occasione è stata utile sia per promuovere
uno dei settori trainanti dell’economia cantonale, sia per dare spazio ad
altri settori ed entità della nostra economia, con l’obiettivo di presentare e
diffondere le caratteristiche e competenze del nostro Cantone e del sistema
imprenditoriale.
Formazione
Considerato il successo raccolto tra le aziende, i
giovani, le sedi scolastiche, le istituzioni e i genitori,
è continuata anche nel 2014 l’iniziativa di AITI
“Industria? We like it!” finalizzata a promuovere
nelle scuole medie del Canton Ticino l’importanza
dell’industria e delle sue professioni. Dopo aver
toccato nel 2013 le sedi scolastiche di Balerna
e Viganello con una molteplicità di proposte e
iniziative, tra cui visite alle aziende, mostre sui
mestieri e conferenze con i genitori, nel 2014 il
progetto ha fatto tappa a Cadenazzo, Losone e
Giornico. A riprova del successo ottenuto, anche
il 2015 non è stato da meno, aprendosi con il
coinvolgimento delle scuole medie di Riva San Vitale
e Gravesano. Spronata da questi risultati, anche nel
corso di quest’anno AITI si attiverà a favore della
formazione e dei giovani, promuovendo, ad esempio,
un grande evento con tutti gli orientatori scolastici
e professionali in settembre e partecipando alla
prossima edizione di EspoProfessioni. Non meno
importante è stata anche l’attività di AITI orientata
alla formazione tra le imprese e all’implementazione
delle loro esigenze formative. S’inserisce in questo
ambito l’aggiornamento professionale in tecniche
di fonderia che verrà lanciato ancora nel 2015 in
collaborazione con l’industria dei metalli preziosi e
i partner istituzionali. La costituzione all’inizio del
2015 dell’Associazione delle imprese del settore
orologiero (ATIO) è volta pure ad affrontare prima
di tutto le sfide e le esigenze formative di questo
importante settore dell’economia cantonale.
Un apposito gruppo di lavoro del Comitato AITI
è inoltre al lavoro da tempo per proporre soluzioni
volte a promuovere le professioni industriali e
soddisfare le esigenze formative delle imprese
industriali a livello della formazione professionale e
di quella di livello terziario.
14
www.farmaindustriaticino.ch
Creare un Centro tecnologico
formativo per il settore
orologiero, così da offrire una
nuova e stimolante opportunità
di lavoro per i residenti e i
giovani del nostro Cantone in
particolare. È questo l’obiettivo
principale per cui lo scorso mese di dicembre è nata l’Associazione ticinese
dell’industria orologiera (ATIO), sodalizio che raggruppa 8 aziende del ramo
con oltre mille posti di lavoro. Nata sotto l’egida dell’AITI, che ne cura la
Segreteria, la nuova Associazione è presieduta da Oliviero Pesenti, direttore
della Erbas SA di Mendrisio, e ha tra i suoi soci fondatori le aziende
seguenti: Erbas SA, Mendrisio; Veronelli SA, Quartino; Timex Group SA,
Manno; Farone SA, Stabio; Time Pieces SA, Mendrisio; SwissTP SA, Manno;
Reglatronic SA, Ligornetto e Fabhor SA, Mendrisio.
www.atio-ch.com
Nata nel 1990 per volontà di alcuni
appassionati di “qualità” e grazie
all’appoggio della sede centrale Swiss
Association for Quality (SAQ) - sodalizio
istituito nel 1965 con circa 1’800 membri
a livello nazionale - la sede ticinese
dell’Associazione si è impegnata fin da
subito nell’organizzazione del corso “Quality System Manager”, realizzato
in ben 15 edizioni. Pur essendo diminuito negli ultimi anni il numero di
partecipanti (anche per ragioni di esiguità del nostro territorio e quindi di
una certa saturazione), si può senz’altro affermare che oltre 150 persone
hanno potuto ottenere questo importante diploma, riconosciuto anche
internazionalmente dall’ente europeo EOQ.
Swiss
Association for
Quality
www.saq.ch/de/sektionen/svizzera-italiana
Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
Nel campo delle partnership strategiche, settore di
competenza di Simona Galli, nel corso del 2014 sono
state avviate qualcosa come sette nuove Convenzioni.
La prima in ordine cronologico - siglata con Ti Traduce
- riguarda servizi di traduzione e d’interpretariato; la
seconda, firmata con Business Up, offre piani di crescita
e di sviluppo alle piccole e medie imprese in difficoltà, o
intenzionate a conquistare nuovi segmenti di mercato.
La terza ha, quale interlocutrice, TI Lab: società leader
in Ticino nel settore delle incentivazioni aziendali e del
Corporate Gift. La quarta, è stata avviata con EasyDiet:
azienda operante nella ristorazione commerciale
(fornitura di pasti a domicilio, implant e gestione di
mense aziendali, diverse tipologie di servizi catering). La
quinta convenzionata acquisita è Sage Svizzera, leader
nazionale nel settore del Business Software per le
PMI. A fine anno, sono inoltre entrate a far parte della
piattaforma di AITI Servizi Tectel - società attiva nella
gestione elettronica dei documenti e nell’archiviazione
ottica sostitutiva, campi nei quali è in grado di proporre
ottime soluzioni - e Forcontact Europe: azienda di
Chiasso specializzata in servizi di Marketing Operativo
e Strategico e, più nello specifico, in servizi di Contact
Center ad alto valore aggiunto.
In campo assicurativo, il 2014 si è contraddistinto
per il consolidamento del numero dei mandati di
brokeraggio assicurativo in gestione presso la società
sotto la responsabilità del broker Stefano Del Cò (nella
foto), operativo presso la struttura di AITI Servizi dal
15 febbraio 2013. Regolarmente iscritto al registro
Finma, Del Cò è titolare di una laurea triennale in
economia aziendale e di una laurea specialistica
...E inoltre
in amministrazione, finanza
e controllo, conseguita presso
l’Università Luigi Bocconi di
Milano.
In relazione al terzo settore
di attività di AITI Servizi –
rappresentato dalla gestione
del portale di head-hunting e di
recruiting www.e-lavoro.ch – il
2014 è stato principalmente
caratterizzato dall’introduzione
di una nuova modalità di
registrazione al sito, a pagamento,
denominata login premium. Tale
registrazione - resa possibile
dall’implementazione di una struttura di e-commerce
- consente agli internauti di selezionare e di acquistare,
direttamente online, la tipologia di iscrizione al sito più
consona alle loro esigenze. A differenza delle iscrizioni
gratuite, che restano ovviamente disponibili, quelle
a pagamento offrono diverse opportunità aggiuntive.
Oltre all’inserimento nel database dei propri dati e delle
proprie credenziali, i candidati che scelgono la modalità
premium possono infatti accedere ad utili manuali
per orientarsi più agevolmente sul mercato del lavoro,
scaricare video-coaching che aiutano a prepararsi al
meglio ad un colloquio di lavoro, oppure effettuare un
test attitudinale online, per mettere meglio a fuoco le
proprie attitudini e potenzialità.
www.aitiservizi.ch
Associazioni affiliate ad AITI
•
SOA Scuola svizzera
•
di organizzazione aziendale *
* Associazione di cui l’AITI tiene i servizi di Segreteria
•
•
•
•
•
•
AMETI Associazione industrie
metalmeccaniche ticinesi
CCIS Camera di commercio italiana per la
Svizzera
CCSI Camera di commercio svizzera in Italia
SMC Swiss marketing Ticino
USIC Gruppo carozzieri ticinesi sezione
Ticino
USM Unione svizzera del metallo
VISCOM Associazione svizzera per la
comunicazione visuale sezione Ticino
WTC Associazione World Trade Center
Lugano
15
Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
Il 2014 in
immagini
16
Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
17
Fare Impresa
Rapporto d’attività
2014-2015
Associazioni economiche nazionali
di cui AITI è membro
L’anno 2014
di economiesuisse
Come ogni anno preelettorale il 2014 è stato per
economiesuisse piuttosto intenso. Dal 1° settembre
l’organizzazione ha una nuova direttrice, Monika Rühl, che ha
proseguito i lavori di riposizionamento strategico iniziati già nel
2013.
Per quanto concerne le votazioni, sono stati diversi
gli appuntamenti alle urne che hanno coinvolto in primis
l’organizzazione mantello delle imprese. Prima fra tutti,
la votazione del 9 febbraio sull’iniziativa UDC “contro
l’immigrazione di massa”, che è stata accettata dalla
maggioranza dei cittadini svizzeri. In maggio è stata invece
stata sonoramente bocciata, con oltre il 70% dei voti, l’iniziativa
dei sindacati che chiedeva l’introduzione di un salario minimo
di 4’000 franchi, iniziativa che avrebbe esposto il nostro paese
– e in particolare il Ticino – ad una forte concorrenza da parte
della zona euro. In novembre, economiesuisse si è impegnata
sui vari temi in votazione: l’iniziativa Ecopop che chiedeva
una drastica limitazione dell’immigrazione è stata respinta dal
popolo svizzero. Il carattere estremo di questo progetto avrebbe
peggiorato le condizioni quadro dell’economia svizzera. Il
popolo si è pure espresso a favore dell’indipendenza della Banca
Nazionale Svizzera, respingendo anche l’iniziativa sull’oro, che
imponeva dei vincoli alla BNS, paralizzandola nella sua attività.
Anche il terzo, quello concernente l’iniziativa sull’abolizione
dei forfait fiscali, è stato nettamente respinto dai cittadini.
L’iniziativa avrebbe comportato perdite fiscali in numerose
regioni.
economiesuisse ha inoltre pubblicato due interessanti
opuscoli in italiano, il primo concernente la crescita “Perché
continuare a crescere?” e il secondo relativo alla futura politica
energetica. Quest’ultimo tema è stato al centro di una giornata
di studio al Palazzo dei Congressi, in collaborazione con le
associazioni economiche ticinesi, denominata “In rete verso la
strategia energetica 2050”. Per l’occasione è giunto in Ticino il
Presidente di economiesuisse Heinz Karrer, che ha illustrato le
sfide che attenderanno l’economia nei prossimi anni.
Il 23 gennaio 2015 si è inoltre tenuto il quarto incontro
nella Svizzera italiana sugli Appalti pubblici. L’Ufficio federale
delle costruzioni e della logistica (UFCL) è tornato in Ticino
18
per spiegare ai numerosi partecipanti al seminario quali sono
le condizioni quadro nel settore degli acquisti pubblici della
Confederazione e come candidare con successo in occasione
delle commesse della Confederazione e delle imprese
parastatali. Considerato il successo riscontrato, il corso verrà
riproposto anche nel 2016.
Il 2 e 3 ottobre si è svolta in Ticino la gita annuale di tutte
le sedi di economiesuisse. La cinquantina di collaboratori
dell’associazione economica mantello ha tra le altre cose
incontrato il Municipio in corpore della Città di Lugano e ha
fatto una visita all’impresa Caffè Chicco d’Oro di Balerna. Il bel
tempo e le varie attività proposte hanno contribuito al successo
della manifestazione.
Nel 2014 economiesuisse è apparsa oltre 200 volte
sulla stampa di lingua italiana ed ha partecipato a diverse
commissioni e gruppi di lavoro a livello cantonale e federale.
Unione svizzera
degli imprenditori
Quale membro dell’Unione svizzera degli imprenditori
(USI), AITI partecipa tradizionalmente all’attività di questa
importante associazione economica nazionale. AITI è infatti
rappresentata direttamente nel Comitato dell’USI nella persona
dell’imprenditore Roberto Gallina, Direttore della Roga SA di
Mendrisio.
AITI, attraverso la sua Segreteria, partecipa pure alle attività
commissionali, in particolare la Commissione che si occupa di
diritto del lavoro e quella che discute dei contratti collettivi in
vigore. Accanto a queste attività USI organizza regolarmente
incontri con i direttori e segretari delle associazioni che ne
fanno parte. La Commissione del Diritto del lavoro analizza la
funzionalità del mercato del lavoro e promuove lo scambio di
esperienze dei membri dell’USI in materia. Fra i temi prioritari
si colloca il funzionamento dell’accordo bilaterale CH-UE
sulla libera circolazione delle persone e le relative misure
d’accompagnamento. La Commissione dei contratti collettivi di
lavoro ha il delicato compito di sostenere un partenariato sociale
che si deve fondare sull’equilibrio fra gli interessi dei datori di
lavoro e quelli della manodopera.
Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
FONDAZIONE III MILLENNIO
Il 28 maggio dalle 14 alle 17 presso la Fondazione Terzo Millennio a Taverne
Workshop sul
Cloud computing
per PMI
Il termine di Cloud Computing è
entrato nel lessico corrente, ormai tutti
usiamo servizi Cloud, spesso anche
inconsapevolmente, con l’accesso a dati
o servizi condivisi. Il Cluod Computing
rappresenta la possibilità di dislocare
le nostre risorse sulla rete o di accedere
a risorse di altri disponibili in rete
(Hardware, Software e dati). Questa
possibilità osannata da alcuni e vista
con diffidenza da altri ha implicato
importanti riflessioni sulla sicurezza
e sulla fruibilità dei dati. Oggi questi
temi hanno trovato risposte, il Cloud
Computing è sicuro e sta diventando
un’opportunità in particolare per le
PMI. Servizi un tempo riservati solo alle
grandi imprese oggi sono disponibili
a costi interessanti anche per le PMI.
Comprendere le opportunità offerte
dal Cloud Computing permette a ogni
imprenditore di valutare in che misura i
diversi servizi costituiscono per l’impresa
un vantaggio competitivo. Decidere
consapevolmente come investire in
questo settore è sempre più importante.
La scelta giusta tiene conto con pari
importanza sia dell’impegno finanziario
sia della possibilità di ridurre i costi
operativi. Lo snellimento dei processi,
la riduzione dei costi dell’infrastruttura
e l’opportunità di operare in contesti di
delocalizzazione senza costi aggiuntivi
sono alcuni dei temi ai quali il Cloud
Computing può dare risposte. Il
Workshop è dedicato ai responsabili
PMI, che non dispongono di conoscenze
informatiche particolari. In modo
semplice e con l’ausilio di dimostrazioni
pratiche saranno presentati gli elementi
essenziali per valutare opzioni, vantaggi
e problematiche legate all’adozione di
servizi Cloud in l’azienda. Al termine e
durante l’aperitivo potrete condividere
dubbi e domande con i relatori.
■
Iscrizioni entro il 21 maggio a:
[email protected]
19
Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
Camera di Commercio Italiana per la Svizzera
Recuperare l’Iva italiana
e tedesca conviene!
inoltrare le fatture originali a CCIS, la quale
Marina Bottinelli - rappresentante per il
procederà alla compilazione della necessaria
Ticino della Camera di Commercio Italiana
modulistica. Oltre a ciò viene sottoposto al
per la Svizzera - ricorda alle imprese
cliente un formulario di delega che egli dovrà
associate AITI che, proprio tramite la CCIS,
compilare, firmare e restituirci accompagnato
è possibile accedere al servizio di recupero
da una legalizzazione notarile.
IVA: italiana e tedesca.
Quest’ultimo passaggio è indispensabile
Il servizio di recupero IVA italiana è
poiché espressamente richiesto dalle
destinato ad aziende ticinesi o svizzere che
autorità italiane che, in assenza di
effettuano acquisti presso fornitori italiani e
legalizzazione, non accettano la delega
rivendono prodotti a clientela italiana; lo stesso
ad operare. Da ultimo, la CCIS - che
vale per l’IVA tedesca, ossia: acquisti presso
vanta un rapporto diretto con l’Agenzia
fornitori tedeschi e rivendita di prodotti a
delle Entrate italiana - si occupa
clientela germanica. È importante notare che
del disbrigo di tutte le
ciò non è applicabile quando
l’operazione viene effettuata
Per recuperare l’IVA pratiche attinenti al caso.
da fornitore tedesco che
è sufficiente
La CCIS, la cui
rivende a clientela italiana o
inoltrare le fatture
sede
si trova a Zurigo,
viceversa, poiché in questo caso
originali a CCIS che
da
qualche
tempo
si tratterebbe di un’operazione
poi si occuperà di
dispone
di
un
ufficio di
intracomunitaria regolata in
avviare la procedura
rappresentanza anche
modo differente. Il medesimo
a Lugano, in via Nassa
servizio di recupero IVA è
5. Quali sono le ragioni strategiche
utilizzato anche per aziende che realizzano
di questa scelta? Alla luce della
opere edili in Italia o Germania e sostengono
crescente richiesta di servizi sulla
spese derivanti da tali costruzioni, come pure
piazza ticinese e delle crescenti tensioni
per ditte di trasporto che si riforniscono di
legate al rapporto di questo territorio
carburante o pagano le autostrade italiane.
con l’Italia, la CCIS ha ritenuto di aprire
un ufficio a Lugano con chiari obiettivi
Attualmente, qual è il tasso di utilizzo
strategici:
di questi servizio? Per quanto ci concerne,
•
intercettare una domanda di servizi
il numero di aziende che usufruiscono del
di internazionalizzazione che non
servizio di recupero dell’IVA italiana e/o
trovava qui in Ticino adeguata
tedesca è molto esiguo, sebbene in leggera
risposta;
crescita. Ritengo che ciò avvenga poiché solo
•
assistere in modo professionale
poche imprese ticinesi sono a conoscenza
le aziende italiane interessate ad
dell’esistenza di tale servizio.
investire in Svizzera;
•
infine convincere le aziende ticinesi
Ci potrebbe riassumere brevemente
che l’Italia non è un problema ma
i passaggi della procedura? Si tratta di
una grande opportunità.
una procedura semplice! È infatti sufficiente
www.ccis.ch
20
Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
Forcontact Europe SA
Servizi innovativi per il Business:
Contact Center e Customer Care
Europe
A colloquio con Cinzia
Pagano, Business Development
Manager, Marketing e
Communication Manager
di Forcontact Europe SA:
azienda partner di AITI Servizi,
specializzata in servizi di
Contact Center ad alto valore
aggiunto.
Il nostro core business è il
Customer Care. Infatti, ci prendiamo
cura del vero capitale di ogni
azienda: i suoi clienti. Siamo
certificati ISO 9001 per la qualità e
EN 15838 per il servizio di Contact
Center. Oltre alla gestione diretta
dei clienti, offriamo - alle aziende
che preferiscono non dare in
outsourcing la gestione della propria
clientela - la nostra consulenza,
fatta di anni di esperienza nel
Customer Service. A questa tipologia
di aziende, siamo parimenti in grado
di garantire un’accurata formazione.
Inoltre, eseguiamo un’attenta
“mappatura” dei processi operativi
esistenti, con l’obiettivo di renderli
più efficienti.
I vostri servizi sono davvero
molteplici... È vero! Pensiamo al
Social Customer Care: un servizio
strategico per tutte le aziende che
- disponendo di pagine dedicate sui
social network - devono assicurarsi
un presidio costante dei post che
arrivano dalla clientela (effettiva
o potenziale); commenti che,
se non gestiti adeguatamente,
possono costituire un danno per
il brand, poiché nei canali social
la comunicazione con i clienti
Ci prendiamo cura
del vero
capitale di ogni
azienda: i suoi
clienti
non è “one-to-one”, bensì “one-toworld”. Grazie anche a piattaforme
tecnologiche ad hoc, Forcontact
può selezionare i post sulla base
di un “grado di allerta” stabilito,
rispondere in modo efficace e
esaustivo, tutelando così l’immagine
della propria azienda-cliente. Per noi
la tecnologia
riveste
un ruolo
fondamentale,
tanto da aver
costituito
Forcontact Technology: una
business unit dedicata proprio allo
sviluppo di tecnologie applicate in
ambito Contact e in ambito CRM.
Quale vantaggio competitivo
comporta esternalizzare la
gestione del servizio clienti?
Il potersi dedicare totalmente
al proprio core business, con la
serenità e la sicurezza che i prospect
e i clienti sono seguiti da Forcontact:
un’azienda dotata delle competenze
e degli strumenti necessari per
poter offrire un servizio eccellente
e continuativo. Esternalizzare
significa anche personalizzare,
quindi costruire “su misura” il
customer service. Noi siamo “l’anello
invisibile” tra l’azienda e i suoi
clienti, facciamo “nostri” i valori
delle aziende che ci scelgono!
www.forcontact.com
21
Fare Impresa
Numero 6 — Maggio 2015
Ti Traduce
Corsi di lingue con il marchio
Interlangues
Andrea Maurin, responsabile sviluppo
presso TI Traduce – società specializzata
in traduzioni, interpretariato e corsi di
lingue, partner di AITI Servizi – parla delle
nuove attività derivanti dall’ottenimento
del mandato di rappresentanza, per il
Ticino, da parte di Interlangues.
franchi all’anno di fatturato, una storia
pluridecennale alle spalle – a scegliervi
quali mandatari per il Ticino del loro
prestigioso marchio? Loro erano alla ricerca
di un partner al quale affidare la formazione
linguistica di grandi aziende svizzere, con filiali
in Ticino. Cercavano serietà, professionalità,
rapidità nelle risposte e adattabilità alle diverse
esigenze. Diciamo che abbiamo fin da subito…
parlato la stessa lingua!
A poco più di un anno dalla sua
apertura, TI Traduce può già vantare
una clientela di tutto
Nell’ambito
rispetto: banche, industrie,
Fiducia vuol dire
dell’organizzazione dei
istituzioni,… Qual è il segreto
saper adattare il
corsi di lingue e dei metodi
del vostro successo? Il segreto
proprio servizio ad
d’insegnamento adottati,
sono i nostri clienti, la loro
ogni minimo
quali sono i tratti distintivi
fiducia, la loro disponibilità al
cambiamento, in
e i “plus” di Interlangues?
dialogo e a considerarci sovente
tempo reale
L’attitudine a capire fino in fondo
più come un partner che
le necessità e i bisogni di chi
come un fornitore. Il migliore
ci chiede “aiuto”. Chi ben comincia è a metà
presupposto per creare una collaborazione
dell’opera. Nel caso della formazione, equivale
basata sulla fiducia, sta nel saper adattare il
a comprendere in partenza chi si ha davanti e
proprio servizio ad ogni minimo cambiamento,
dove vuole arrivare. Sul sito www.interlangues.
in tempo reale.
org si può fare un primo test online gratuito.
Chi desidera una valutazione completa e senza
È stata la vostra riconosciuta
impegno, ci può contattare per un incontro in
professionalità a convincere un Gruppo
sede.
come Interlangues – 3’000’000 di
www.titraduce.ch
22
Fare Impresa
Numero 6 —Maggio 2015
Foglio di informazione
2/2015
News
Commento del mese
Rivedere l’imposta preventiva per rafforzare il mercato dei capitali
Il progetto di riforma dell’imposta preventiva contribuirà a rafforzare il mercato
dei capitali elvetico, un tema prioritario per l'economia. Occorre però semplificare la procedura di notifica proposta, allo scopo di limitare i costi e gli oneri
amministrativi.
Iniziativa borse di studio: la via sbagliata per la parità di trattamento
L’«Iniziativa sulle borse di studio», depositata nel 2012 dall’Unione svizzera degli
universitari (USU), sarà posta in votazione popolare il 14 giugno. Il nuovo articolo
costituzionale chiede di armonizzare a livello nazionale la concessione di sussidi
per gli studi alle università e alle SUP, delegando la competenza alla Confederazione.
Crescita degli Stati dell’Europa orientale: importante per le imprese svizzere
Lo sviluppo economico e politico degli Stati dell’Europa dell’Est e nell’ex-URSS
(Stati membri della CSI) è importante per le imprese svizzere, principalmente
per quelle basate sull’esportazione. economiesuisse sostiene il prolungamento
fino al 2024 della legge sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est.
Articoli completi e ulteriori informazioni: www.economiesuisse.ch
Grafico del mese
Passeggeri e volumi di carico che transitano dagli aeroporti nazionali
La tendenza è al rialzo in entrambi i segmenti
600000
50000000
500000
40000000
400000
35000000
30000000
300000
25000000
20000000
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Numero di passeggeri
Fonte: SIAA, 2015
Carico aereo, in tonnellate
200000
Carico aereo, in tonnellate
Numero di passeggeri
45000000
di Rudolf Minsch,
Membro della Direzione / capo
economista
Il franco resta
d’attualità in attesa
di una reazione degli
ambienti politici
3
Dopo la metà di febbraio, il
franco si è apprezzato di circa il
5% rispetto all’euro, stabilendosi ad
un tasso di cambio di 1,03. Questo
fa male. Ciò aumenta notevolmente
le difficoltà dell’industria svizzera
legata alla situazione monetaria,
spesso presentata impropriamente
come un fenomeno a breve termine.
Il clima economico rimane teso. Il
Fondo monetario internazionale (FMI)
ritiene inoltre che la Svizzera registrerà il tasso di crescita più basso
d’Europa. Nei giorni scorsi il Consiglio federale ha esaminato ancora
una volta le conseguenze del franco
forte. Il governo conferma che le sfide
permangono. Si attende ancora una
reazione degli ambienti politici, anche
se, come ha giustamente indicato il
Consiglio federale, nessuna misura
è efficace a breve termine. Occorre
sostenere le imprese attraverso una
serie di piccole misure e migliorare le condizioni quadro, poiché le
imprese soffrono in particolare per
il livello elevato dei costi in Svizzera.
Ancora più importante è evitare ogni
aumento degli oneri. La popolazione
ha la possibilità di mostrare la via agli
ambienti politici: essa può rifiutare
l’introduzione di un’imposta sulle
successioni, il prossimo 14 giugno,
ciò che sarebbe un chiaro segnale a
favore delle imprese svizzere.
Contatto economiesuisse Lugano, Federazione delle imprese svizzere, Corso Elvezia 16, casella postale 5563, CH- 6901 Lugano
Telefono +41 91 922 82 12, Fax +41 91 923 81 68, www.economiesuisse.ch
23
G.A.B.
CH-6901 Lugano 1
Ritorni a:
Associazione industrie ticinesi
Corso Elvezia 16
6901 Lugano
AGENDA
Formazione
La gestione e la risoluzione dei
conflitti in azienda
Date e durata:
Date e durata: Martedì 9 giugno
2015, dalle ore 09.30 alle ore
17.00. Mercoledì 10 giugno
2015, dalle ore 17.30 alle ore
21.00. Martedì 16 giugno 2015,
dalle ore 17.30 alle ore 21.00.
Location:
AFG Training Center,
a Camorino (Centro Ala – Via
Monda 2C)
Docenti:
Arik Strulovitz
Partecipazione:
800 CHF a persona per aziende
associate AITI e AMETI; 1’000 CHF
a persona per le aziende non
associate.
Incontro
Più spazio, più sicurezza:
le nuove frontiere
dell’archiviazione
Date e durata:
lunedì 18 maggio, dalle 17.15 alle
18.45
Location:
Parco Maraini Resort, Lugano
Partner
Tectel SA, Vezia
Docenti:
Mirko Nessi e Stefano Bongiorno
Partecipazione:
ingresso libero fino a esaurimento
posti
Per abbonamenti o
richieste di copie aggiuntive:
[email protected]
www.aiti.ch/fare-impresa
Iscrizioni:
[email protected]
091 911 84 72
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