INDICE
22 novembre 2012
Riordino Provincia: «È il caos assoluto»
2
Gazzetta di Modena
Provincia unica, no dei sindacati
3
Il Corriere Romagna Forlì
Incubo tagli, il Parco del Delta a rischio chiusura
4
Il Resto del Carlino Ferrara
«Ecco il piano antisisma per regolare l’emergenza»
Il Resto del Carlino Forlì
«Province, chiarezza su patrimonio e personale»
Il Resto del Carlino Modena
Prove di ‘provincione’: la Cisl diventa romagnola
5
7
8
Il Resto del Carlino Rimini
PROVINCIA UNICA L’appello dei sindacati alla Regione
La Voce di Romagna forlì
Oggi a Roma per difendere le province: in campo anche i parlamentari piacentini
Libertà
«Piacenza nel mondo continua»
9
10
11
Libertà
24 novembre 2012
Effetto boomerang per le riforme lampo: «Amministrazioni pubbliche disorientate»
Libertà
Province,Errani e Trespidi uniti contro il riordino
13
14
Libertà
Nuove Province. Regioni in difficoltà sui capoluoghi
Polis
15
25 novembre 2012
Province in mezzo al guado e ci sono dei rischi per il territorio
Corriere Romagna Cesena
Il ruolo delle Province
16
18
La Nuova Ferrara
Comuni divisi sulle “Unioni”di vallata
19
Libertà
Un anno di tempo per mettere a punto i confini dei nuovi enti
Libertà
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pressunE
GAllETTA DI MODENA
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 14.465
Direttore Responsabile: Enrico Grazioli
Diffusione: 10.513
DANTE MAZZI CAPOGRUPPO PDL
Riordino Provincia: «È il caos assoluto»
«Ho presentato un'interpellanza, ma Emilio Sabattini non ha
ancora risposto». E' quanto sostiene Dante Mazzi, consigliere
provinciale PdL, riguardo l'interrogazione urgente da lui presentata sul futuro della Provincia modenese in vista dell'unificazione con Reggio, e che presenta ancora diversi problemi
dal punto di vista occupazionale come il «futuro dei dipendenti» e il «patrimonio finanziario
provinciale». Mazzi definisce la
riforma un "obbrobrio istituzionale", e aggiunge: «I professori
al Governo hanno fatto un vero
pasticcio, e non hanno avuto il
coraggio di affrontare il discorso Province fino in fondo. Io so-
no sempre stato favorevole all
abolizione delle Province, e ricordo che questa proposta era
presente nei programmi Pdl, e
Pd alle elezioni politiche del
2008». Secondo Mazzi c'è bisogno di fare chiarezza, ma il presidente Sabattini «fino ad adesso non si è pronunciato». E prosegue: «Chi dovrebbe dare e trovare le risposte come futuro dei
dipendenti, gestione del patrimonio, società partecipate, finora non ha fatto niente. Emilio Sabattini dovrebbe agire soprattutto in questa fase, ma ad
oggi, alla mia interpellanza del
7 novembre, non ho ricevuto risposte da nessuno». Mazzi entra poi nello specifico. «Come
Provincia di Modena abbiamo
un patrimonio da salvaguardare. Abbiamo tutte le addizionali
ai massimi livelli come Ipt e addizionale Rc Auto. introiti che
non si sa come andranno a finire perchè accumulati come risorse da impiegare sul territorio. E adesso come saranno gestiti? Non vorrei a questo punto
che i soldi modenesi finissero
in una sorta di "calderone regionale" insieme ad altri soldi di
province meno virtuose». Per il
consigliere provinciale i dubbi
rimangono, e la riforma «istituzionale voluta dal Governo è poco chiara, e non promette il risparmio come annunciato».
Marco Amendala
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press unE
22/1 1/2012
ci,o'r''''fiere
Periodicità: Quotidiano
di Forlì e Cesena
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Pietro Caricato
Diffusione: n.d.
Appello di Cgil, Cisl e Uil alla Regione sulla garanzia per le funzioni
Provincia unica, no dei sindacati
Critiche al Governo per la mancata riforma generale
FORLÌ. Le organizzazioni sindacali
di Forlì-Cesena attaccano il riordino
istituzionale che ha portato alla Provincia unica di Romagna e criticano
la «mancanza di volontà/capacità
I sindacati, quindi, non
risparmiano i toni. «Questo provvedimento potrebbe compromettere la
governabilità del territorio e la capacità di spesa
delle Province in una fase
estremamente difficile
del Paese in termini economici e occupazionali,
con ripercussioni sia sugli investimenti infrastrutturali che sulla gestione delle politiche attive e passive del lavoro e
del Governo di affrontare la riforma
organica della Pubblica amministrazione». Il decreto, dicono le associazioni, «rischia, di determinare una
situazione di immobilismo».
dei tavoli di crisi aziendale e territoriale, compresa l'attuazione dei Patti
per lo sviluppo sottoscritti nelle Province».
La richiesta di un intervento della Regione è netto con precise domande:
«Dal 1° gennaio i tavoli di
crisi per l'occupazione da
chi saranno gestiti? Chi
garantirà che le nuove identità istituzionali assicurino il mantenimento
dei servizi pubblici e i li-
velli occupazionali?».
Cgil, Cisl e Uil di Forlì e
di Cesena ritengono che
le Unioni dei Comuni possano rappresentare la
scelta di fondo su cui costruire «un nuovo assetto
istituzionale basato su razionalizzazione, semplificazione, non duplicazione e qualificazione dei
servizi. Il percorso delle
Unioni non è alternativo
alle fusioni dei Comuni,
da sostenere, incentivare
Il riordino istituzionale non piace ai sindacati
ed estendere, ma semmai
un elemento di ulteriore
qualificazione del sistema basato sulle Unioni
stesse; vanno altresì previsti tempi, obiettivi e verifiche che ne garantiscano l'omogeneità a livello
regionale, impegnando
peraltro la Conferenza
delle Regioni ad un forte
intervento verso il Governo al fine di allentare i
vincoli del Patto di Stabilità per i Comuni coinvolti». Le organizzazioni sindacali chiedono, inoltre:
«un provvedimento di
legge regionale organico
e complessivo, capace di
definire gli ambiti territoriali, dandone coerenza
con il sistema socio-sanitario regionale. Sulle Province, poi, vanno esplicitate le funzioni già attribuite ai nuovi soggetti istituzionali dalla legge
nazionale; vanno altresì
qualificate le funzioni di
indirizzo e coordinamento dei Comuni e delle loro
Unioni, va consentito alle
Regioni di poter procedere all'affidamento di ulteriori funzioni alle nuove
Province per le materie
su cui necessitano, in ambito di Area Vasta, relazioni fra la Regione e i Comuni associati. Per ciò
che riguarda le funzioni
precedentemente svolte
e/o delegate alle Province
dalla Regione vi è l'esigenza di un ridisegno istituzionale generale».
Le associazioni temono
che il decreto
possa portare
all'immobilismo
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Balzani ci ripensa: «Reni incarna rinnovaz ione»
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press LinE
Resto del Carlino
il
FERRARA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
COMACCHiO LA MANNAIA DELLA REGIONE: «POSSIBILE IL TRENTA PER CENTO DI TRASFERIMENTI IN MENO»
Incubo tagli, il Parco del Delta a rischio chiusura
Lanciano l'allanve il presidente della Provincia Zappaterra e il sindaco Fabbri
di MONICA FORTI
••
PARCO del Delta del Po a rischio chiusura, il budget annuale
dell'ente potrebbe subire un taglio tanto drastico da paralizzarne
l'attività. Oggi il parco, fiore
all'occhiello dell'investimento
del futuro, il turismo slow, viene
gestito con 3 milioni di curo, parte dei quali retaggio dell'azienda
speciale Valli di Comacchio.
Ma la sforbiciata dell'assessorato
regionale all'Ambiente retto da
Sabrina Freda, rischia di azzerarlo. «Si parla di un 30 per cento in
meno di fmanziamenti, contro il
'1 per cento che riguarda gli altri
parchi spiega la presidente della
Provincia, Marcella Zappaterra
E' a rischio un progetto dal peso
socio economico, che incoraggia
obiettivi di sviluppo e contemporaneamente li affonda mettendo a
repentaglio il sistema di coofinanziamento utile a dar corpo a nuovi progetti». Il futuro appare più
incerto da quando la Provincia di
Ravenna ha manifestato la volontà di scindere il legame societario
con il Parco: casse vuote. Partecipazione annullata o una boutade?
«Un'intenzione ufficializzata dice Massimo ibledri, presidente
del Comitato esecutivo del Parco
-, ridurre i trasferimenti imposti
dalla crisi è comprensibile ma c'è
una barriera fisiologica oltre la
quale non si può scendere».
Senza denaro non si ottengono
fondi per co-finanziare attività di
valorizzazione ambientale. Soprattutto se targate Ue. Ogni progetto, ricordano al Parco, deve
portare con sé una copertura garantita dai soci., O rinunciare,
«La situazione è difficilissima —
continua - il 3 dicembre ci sarà un
incontro con l'assessore regionale
e gli altri presidenti delle macroaree per capire quali sono i programmi e se verranno confermate
le singole partecipazioni finanzia-
sa
N.Mk\\ • • n.
SOS Un'immagine del Parco, patrimonio ambientale e turistico; dall'alto Massimo Medri e Lucilla Previati
C OMACC HìO
Famiglie al centro,
sabato convegno
I.Efanzzglieaj.twfro è z
rie all'ente, che è di natura regionale». Un percorso a ostacoli proprio nel momento in cui la nuova
legge regionale sui parchi sta cominciando a prendere forma.
«Abbiamo trasmesso al sindaco,
presidente della comunità di parco, la bozza dello statuto pregandolo di esprinietsi con urgenza e
suggerendo un incontro con i presidenti delle due Province-- prosegue —. Visti i problemi sul tavolo,
prima siamo operativi meglio è».
E mentre si discute dell'adozione
del Piano dì stazione Centro Storico, strumento urbanistico importante per tracciare il futuro Psc di
Comacchio, il Parco fa i conti con
un destino schizofrenico.
«Al di là dello statuto, i tagli ipotizzati dalla Regione ci mettono
in ginocchio dice il sindaco Marco Fabbri -. I costi di gestione del-
le valli sono altissimi, noi non abbiamo denaro. L'incognita Provincia è una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Si rischia di creare nuova disoccupazione, di mettere a repentaglio il fronte turistico e la possibilità di finanziameliti europei». E' allarme. «Ci siamo
aiutati con 17 milioni di curo di
progetti Life di cui 10 in corso --spiega di direttore del parco, Lucilia Previati — ma se vengono meno i fondi regionali non abbiamo
più il denaro per co-finanziare i
progetti». E ancora. «Non avremo
la disponibilità per la promozione turistica né per l'educazione
ambientale conclude Medri
Tutto è compromesso a cominciare dall'aspetto turistico, che senza
l'offerta parco mancherà della caratteristica utile alla
competitività».
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tali, il Paro
T.x, Li i il dio
il Resto del Carlino
pressunE
22/11/2012
FORLÌ
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Diffusione: n.d.
CVILE OPERATIVO IN 26 COMUNI DELLA PROVINCIA
«Ecco il piano antisisma
per regolare l'emergenza»
Un documento redatto con Prefettura e Vigili dei
di GIUSEPPE CAMPANO
UN PIANO di prevenzione e mi-
tigazione del rischio sismico, In
altre parole, un vademecum per
addetti ai lavori da utilizzare in caso di terremoto. A presentarlo,
mettendolo a disposizione dei Comuni, è la Protezione civile di
Forlì-Cesena. «Il nostro territorio
— precisa Guglielmo Russo, vicepresiden le della Provincia — è
considerato di medio rischio sismico ed è collocato in classe '2'.
Il piano è stato redatto per affrontare nel migliore dei modi
un'eventuale emergenza dovuta a
un terremoto di rilevante intensità». Ieri c'è stata la riunione del
Comitato provinciale di Protezione civile al Cup di via Cadore.
All'ordine del giorno proprio la
presentazione del piano di prevenzione, realizzato dagli uffici della
Protezione Civile della Provincia
di Podi-Cesena in collaborazione
con un tavolo tecnico composto
da Prefettura, Servizio tecnico di
bacino, Agenzia regionale di Protezione civile, Servizio geologicosismico dei suoli e Vigili del fuoco.
LE ESPERIENZE maturate dai
tecnici della Protezione civile provinciale in Abruzzo nel 2009 e in
Emilia quest'anno sono state fondamentali per l'elaborazione del
documento, portata a termine in
due anni con un budget di oltre
165mila curo a disposizione della
Provincia di Forlì-Ceseria, «L'elaborato — prosegue Russo, che ha
ta delega alla Protezione civile —
è uno stralcio del piano di emergenza provinciale che tiene conto
dei rischi di incendi boschivi, del
rischio idrogeologico e del rischio
per gli impianti industriali. Attraverso un inquadramento del territorio in termini di pericolosità e
vulnerabilità, vengono fornite informazioni fondamentali da utilizzare in caso di emergenza». Ovvero viabilità strategica, copertura radio, individuazione di zone
di interesse strategico, aree di a inmassamento (3 per i soccorritori e
27 per la popolazione, a Forlì c'è
l'area del 'Buscherini') ed edifici
'rilevanti' come scuole, chiese, dighe e stabilimenti industriali. La
riunione del Comitato presenti
anche l'assessore regionale alla Sie:mezza territoriale, Paola Gazzolo, e il prefetto di Forlì-Cesena Erminia Rosa Cesari – è stata l'occasione per consegnare gli attestati
ai rappresentanti dei Comuni intervenuti in Emilia, ma anche per
un simbolico passaggio di wnse-
gne tra il direttore uscente
dell'Agenzia regionale di Protezione civile, Demetrio Egidi, e il
suo successore Maurizio Mainetti. «In uno scenario dì profondi
cambiamenti per la Protezione civile — le parole di Mainetti auspico un continuo aggiornamento del piano in modo da non ridurre l'attenzione di chi lo deve gestire».
A MARGINE della presentazio-
ne del piano di prevenzione del rischio sismico ieri mattina al centro unificato di protezione civile
di via Cadore però è emerso che
Longiano, Montiano, San Mauro
Pascoli, ma soprattutto Gatte°
Mare non hanno ancora un piano
comunale di emergenza completo. Se i primi tre pian piano ci.
stanno arrivando, Gatteo è l'amministrazione con più lavoro da
fare, Su 30 Comuni in totale, dunque, 4 non sono ancora al passo
con il protocollo da fornire ai soccorritori in caso di emergenza: altri 14 hanno adottato un piano recente culla dozzina l'ha approvato nel 2012.
PASSAGOM M CONSEGNE
IL nuovo direttore
è Maurizio Mainetti,
subentrato a Demetrio Egidi
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press unE
il Resto del Carlino
FORLÌ
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Diffusione: n.d.
nSTEW3TA UBALDO MENGOZZ;
«post terremoto
li ho rivoluzionati così»
CAOS, improvvisazione, rimpalli di responsabilità e polemiche
da sempre segnano le ore e i giorni successivi a un terremoto rovinoso. Si può governare il dopo sisma, almeno nella parte sanitaria, in modo da fiar prevalere organizzazione ed efficienza? Ubaldo Men g,ozzi pensa di si. Per questo ha pubblicato 'Protezione civile: il pronto soccorso nelle
aree terremotate', opuscolo di 30
pagine, versione aggiornata di
quello che lo stesso Mengozzi
scrisse 14 anni fa. Un progetto
dettagliato, che traccia un modello organizzativo in grado, secondo il medico, di ridurre anche
del 20% la mortalità e di una percentuale simile il numero dei feriti.
Presidente onorario della Società italiana di medicina di emergenza urgenza, Mengozzi, oggi
in pensione, è stato il primario
del pronto soccorso di Forti
all'inizio degli anni Novanta.
Dall'Irpinia del 1980 all'Abruzzo nel 2009 ha fatto parte in molti casi delle colonne di soccorso,
accumulandoo un'invidiabile
esperienza sul campo. Ora spera
che il suo progetto, già spedito a
tutte le province e a 500 medici
di pronto soccorso, possa finalmente ispirare la protezione civile nazionale e il ministero della
Salute.
Dottor Merigozzi„ cosa ho
notato appena orrivoho sul
luogo di un terremoto devastante?
«Le scene sono sempre le stesse.
La gente sta male, è impaurita e
nel frattempo i soccorsi si muovono alla rinfusa, senza una regia, roba da Far West. La Protezione civile è pura improvvisazione».
Come funziona il suo modello di soccorso sanitario?
«Partiamo dal primo soggetto: i
servizi di pronto soccorso. E'
l'unica forza sanitaria che ha un
addestramento continuo, affidabile, deve rappresentare l'asse
centrale degli interventi».
Un momento, dottore. Lei
sa benissimo che ogni pronto soccorso è sovraccaricato di lavoro. Immagina un
personale formato ad hoc,
di nuovo assunzione?
«No, ritengo che dall'ospedale
più vicino alla zona colpita possa
partire subito, in qualunque momento, un nucleo opera--v° con
un'ambulanza, un chirurgo e un
ortopedico per una prima valutazione, senza pregiudicare la normale funzionalità della struttura».
Quando ci sono i feriti, lei
scrive nel suo progetto, lo
tempestività é fondamentale.
«Sì, le urgenze estreme vanno
trattate subito, quelle gravi entro 4-6 ore, Gli studi che ho consultato dicono che nell'arco di
tempo delle prime sei ore, ogni
ora di mancato soccorso significa la perdita potenziale del 5%
delle urgenze estreme».
Chi altri si deve muovere?
«La sanità militare. E' fimica a
possedere l'organizzazione e i
materiali, dalle tende ai veicoli.
A lei tocca allestire gli ospedali
da campo e coordinare: lutti gli
interventi».
Che ruolo immagino per
volontari?
«Sono preziosi, un serbatoio di
energie fondamentale per la protezione civile, ma vanno integrati e coordinati. La quarta forza
da mettere in campo sono i vigili
del fuoco, che hanno un addestramento e una professionalità
indiscutibile»».
Dal caos all'organizzozlone: quale deve essere il primo posso?
«I terremoti non si possono prevedere, allora occorre planúire
tutto sulla prevenzione. Bisogna
che tutti i comuni mettano a
punto dei piani, in cui si fa la
mappa degli edifici a rischio sismico, si individuano le aree di
fuga e di sfchilanaento, le aree sanitarie e si effettuano delle esercitazioni serie. 1 sindaci dovranno
assumete una responsabilità centrale in questo processo».
A Forti oual è lo situazione?
«Non mi risulta che ci siano piani aggiornati, pero abbiamo il
personale adatto, non dimentichiamoci che il primo centro radio italiano per le emergenze sanitarie è nato proprio da 13oi nel
19.80, Fino ad allora gli infennieri sull'ambulanza dovevano fermarsi nei bar per telefonare
all'ospedale che arrivavano con
un ferito».
Mengozzi, cosa fa se le autorba nazionali e locali restano ancoro indifferenti al
suo progetto?
«Mi faro sentire, alzerò L voce
in tutte le sedi. Io sono disponibile a discutere il mio programma,
a migliorarlo, ma non sopporto
che si continui a procedere in
modo casuale e improvvisato dopo ogni tragedia».
Fabio Gavelli
PRIMARIO
N PRIMA LINEA
R primo soggetto
da considerare
è il pronto soccorso
Non vanno dimenticati
i volontari, preziosissimi
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perregol TC leserge.,
press unE
il Resto del Carlino
MODENA
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
NCNCfaNZ'Z'Z'SCSZ _A,
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
MAZZI (PDL). «DA SABA I I INI SOLO SILENZI»
«Province, chiarezza su patrimonio e personale»
RISORSE umane e patrimoniali. E' su questi
due elementi. che si concentrano i timori del
capogruppo Pdl in consiglio provinciale Dante Mazzi, in vista della riorganizzazione delle
province, che vedrà Modena formare un
tutt'uno con Reggio. Preoccupazioni sollevate
più volte dal berlusconiano, che però si sono
scontrate, a suo dire, contro un muro di silenzio. Partendo dal presupposto che questa fusione è un obbrobrio istituzionale spiega
Mazzi -----, credo sia necessario mettere in atto
una ricognizione patrimoniale per capire che
fine faranno le risorse della Provincia che, ci
tengo a ricordare, arrivano dalle tasse pagate
dei modenesi». Il consigliere azzurro ricorda
che «gli investimenti fatti con i soldi di tutti
sono un vero e proprio tesoretto. E' tempo
quindi di fare chiarezza su quello che sarà il
Il capogruppo Pdi in consiglio
provinciale Dante Mazzi
futuro di queste risorse. Dove andranno a finire? Per chi verranno utilizzate?». Capitolo risorse umane. «Grazie alle deleghe che finora
erano state affidate alle Province, sono stati
spesi molti soldi per la formazione di tecnici e
impiegati. Il mio timore è che ora tutte queste
competenze e capacità vadano perse o 'spalmate' su altri enti». L'appello finale che il capogruppo pidiellino rivolge alla politica è quello
di 'battere un colpo'. «Dov'è il presidente Sabaltini? E dov'è la Regione? In tutta questa
storia trai grandi assenti ci sono anche il presidente dell'assemblea regionale Matteo Richetti e il suo vice Enrico Anni. Dove sono il Pd e
il Pdl? Perché si è parlato per settimane del
nome del nuovo ente e non si è mosso un dito
in difesa delle nostre risorse?».
Federico Malavasi
Pagina 9
entro res91w,,lecii,
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press unE
il
Resto
del
22/11/2012
Carlino
~MI
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Direttore Responsabile: Giovanni Morandi
Diffusione: n.d.
ove di provi-I-1m
'PROY INCIO NE' crep i Romagna si t rit o no i Già pe
nostante ildecreto del zbverno Monti, in par
si cont
`are melina sul provvet:imento per l'abolizione delle province Se il
eto non verrà approvato entro Natale, potrebbe saltare e
come le altre province soppresse dal provvedimento del g
onti, sarebbero salve. Intanto però c'è già chi si m
della provincia unica della Roagna.
m
E' caso dellaCuisT eTei ǹ
siglio generale del sindacato ha approvato all'unanimità la de-r1
per costituire un'unica realtà territoriale con la Cisldl 'Forlì
e quella dì Ravenna. Il consiglio ha dato mandato alla segeli
realizzare. h, i opportuni al i artienti e accordil'a
procedure dell'unificazione del sindacato a livello rpOLr inigi\irvalo
o
s arelazione introduttiva, il segretario Cisl Massim'OFosi
rha ricordato
to che «la nostra economia è sotto pressione e le cifrea
ammortizzatori sociali parlano chiaro. Nei primi
no‘nm
eer3zes
ia--1
012 la cassa integrazione è aumentata in maniera espo
aggiungendo oltre 6.035,000 ore utilizzate, interessando
do 4. I9
oratori distribuiti
tribuiti in 818
i aziende del territorio, a cui si aggiungooltre 3,4.n lavoratori iscritti alle liste mobilità».
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I
ROMAGNA
FORLÌ &
CESENA
Direttore Responsabile: Stefano Andrini
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
PROVINCIA UNICA
L'appello
dei sindacati
alla Regione
Con la riforma delle
Province si rischia ingovernabilità e quindi serve subito un tavolo con
la Regione che dicono
Cgil, Cisl e Uil Il recente decreto del Consiglio
dei ministri in materia di
Province e aree metropolitane, in attuazione
della spending review e
del decreto Salva Italia,
con il superamento delle giunte provinciali dal
primo gennaio 2013 "rischia di determinare una situazione di immobilismo in attesa della
costituzione delle nuove
Province", scrivono in una nota congiunta i tre
sindacati.
Cgil, Cisl e Uil sostengono che "questo provvedimento potrebbe compromettere la governabilità del territorio e la
capacità di spesa delle
Province in una fase estremamente difficile
del Paese in termini economici ed occupazionali, con ripercussioni
sia sugli investimenti infrastrutturali che sulla
gestione delle politiche
attive e passive del lavoro e dei tavoli di crisi
aziendale e territoriale,
compresa l'attuazione
dei patti per lo sviluppo
sottoscritti in tutte le
Province". Chiedendosi
da chi saranno gestiti i
tavoli sull'occupazione
dal primo gennaio prossimo e citando il "complesso" tema delle società partecipate, le organizzazioni dei lavoratori puntano sui Comuni
e dicono che "il percorso delle unioni non è alternativo alle fusioni dei
Comuni, da sostenere,
incentivare ed estendere, ma semmai un elemento di ulteriore qualificazione del sistema
basato sulle unioni stesse".
Cgil, Cisl e Uil evidenziano l'urgenza, allora,
di "un tavolo di confronto, al momento già in
calendario, con la Regione".
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Pagina 13
('onad, dipendenti spostati
alle Relitne
press LinE
LIBERTÀ
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883
Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
Oggi a Roma per difendere le province:
in campo anche i parl entari piacentini
ffis Il presidente della Regione,
Vasco Errani sarà a Piacenza venerdì pomeriggio, alle 16, per
incontrare il presidente della
Provincia, Massimo Trespidi,
l'assessore provinciale Patrizia
Barbieri e i sindaci dei Comuni
piacentini. Sono tante le domande che il territorio gli chiede sulla nuova geografia provinciale, ammesso che il pre.sidente abbia gli strumenti dal governo per poter rispondere: quali
funzioni delle ex province la regione potrà tenere per sé? Quali invece darà ai sindaci? E con
quali risorse, poi, questi potranno gestirle?
Il sindaco di Piacenza, Paolo
Dosi, questo pomeriggio, sarà a
Roma, nella sede di Anci, per
portare avanti quella che ha de-
finito un'unica battaglia per la
difesa di tradizioni e cultura dei
territori. Con lui, Peppino Vallone di Crotone, Fabrizio Brignolo di Asti. Nicola Sodano di
Mantova. Maurizio Brucchi di
Teramo, Giulio Marini di Viterbo, Ippazio Stefano di Taranto,
Roberto Cenni di Prato, Roberto
Scanagatti di Monza e altri sindaci dei Comuni capoluogo delle Province che saranno accorpate. Una settimana fa, gli stessi sindaci avevano già sottoscritto un documento di intenti
a Crotone, sottolineando, come
si legge nel testo, «l'incertezza
che regna rispetto alle soppressioni di presidi istituzionali con
conseguenze immaginabili sul
piano dell'economia territoriale, della sicurezza, dei servizi al-
la cittadinanza». La considerazione dei primi cittadini è che
da soli non sia più possibile affrontare la situazione.
OSTRUZIONISMO AL DECRETO Al vertice capitolino, sono stati
invitati anche i parlamentari di
riferimento dei singoli territori:
quindi, per Piacenza, gli onorevoli Pierluigi Bersani (Pd), Paola De Micheli (Pd), Tommaso
Foti (PdL), Maurizio Migliavacca (Pd), Lino Miserotti (Pensionati), Massimo Polledri (Lega
Nord). Potrebbero essere loro a
rivoluzionare quanto scritto fino ad oggi sulle Province, con
l'accorpamento stabilito tra
Piacenza e Parma. Anche questo infatti, secondo l'allarme
lanciato ieri dal Corriere della
Sera, potrebbe saltare a causa di
Tiratura: 32.634
Diffusione: 26.480
una sorta di ostruzionismo parlamentare. Sono passati infatti
venti giorni da quando il Consiglio dei ministri ha approvato il
decreto legge che cancella 35
province su 86. Da allora sono
scattati i due mesi per la conversione in legge. Loperazione va
chiusa prima di Natale, in caso
contrario il decreto, già impaludato al suo primo passo, scadrà.
Resta fermo in commissione Affari costituzionali, al Senato, in
una sorta di trincea.
IL PARERE DEL TAR E ancora sul
versante Province, il Tribunale
amministrativo regionale (Tar)
del Lazio deciderà sulla costituzionalità delle norme di riordino delle province prima delle elezioni politiche, valutando eventuali profili di incostituzionalità della legge di riordino per
affidarne l'esame alla Corte Costituzionale. La decisione è stata presa ieri in seguito ad un ricorso della provincia di Avellino.
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cima
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«Piacenza nel mondo continua»
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LIBERTÀ
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QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883
Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 32.634
Diffusione: 26.480
«Piacenza nel mondo continua»
Festeggiati i 15 anni con un libro. Trespidi: sostegno anche se ci tolgono
la Provincia. Il direttore Rizzuto: i piacentini all'estero sono una risorsa
PIACENZA Potrà anche sparire
la Provincia di Piacenza ma
non i piacentini, né tanto meno
quelli che si trovano a migliaia
di chilometri dal Po. Così, il
presidente della Provincia
Massimo Trespidi non ha
dubbi: «Nel
2013 la festa
d'agosto degli
emigrati piacentini si svolgerà comunque».
L'annuncio arriva nel bel
mezzo della serata di "compleanno" dell'associazione Piac enza nel. Mondo che, martedì
sera al Circolo Ufficiali di Piacenza, ha festeggiato i suoi pri-
mi 15 anni con la pubblicazione
di un libro che raccoglie - attraverso documenti e articoli di
giornali - tutta l'attività svolta in
sostegno ai piacentini all'estero.
Molte le autorità intervenute
alla serata promossa dal presidente dell'associazione Sandro Molinari e
dalp residente
del Rotary Farnese Luciano Gobbi (che ha sostenuto l'evento e finanziato la
pubblicazione del libro edito da
Lir). Tra i presenti, il comand.ante del secondo reggimento Genio pontieri di Piacenza Rocco
Capuano, il generale Fabrizio
ta di non scomparire e la difenderemo, perché è essenziale per
mantenere i contatti con i piacentini nel mondo», afferma.
«Spesso Piacenza non sa di avere una grande ricchezza: sono
tutti gli emigrati. che ne portano
in giro la cultura ogni g. iorno prosegue - e che hanno raggiunto posizioni di prestigio nei loro
Paesi. In questi 15 anni, Libertà
ha raccontato tutte le loro storie
e così continuerà a fare». A Molinari tocca così il non facile
riassunto di «tre lustri spesi bene», tra concerti all'estero, mostre, 37 premiazioni alla festa estiva dall'emigrante, l'intervento nella Carta Etica di Piacenza
(«dove i diritti dei piacentini. all'estero sono equiparati ai no-
Castagnetti, il colonnello pilota
Giampaolo Schiavo, comandante della base di San Damiano, il
direttore di Libertà Gaetano
Rizzuto, monsignor Domenico
Ponzini. e assessore comunale Tiziana Albasi.
Ma nel ricordo delle tante attività di Piacenza nel Mondo, irrompe l'attualità: l'accorpamento delle Province e la possibile cancellazione di associazioni come quella piacentina. «Piacenza nel Mondo deve rimanere per volontà dei piacentini»,
ribadisce Trespidi.
«Noi ci siamo presi due impegni che vogliamo confermare: il
primo è la creazione del monumento all'emigrato, che i cittadini., tramite il quotidiano Li-
stri») fino alla proposta del nuovo monumento. «In più, con la
biblioteca Passerini Landi, vogliamo raccogliere tutti i documenti sull'emigrazione dal 1800
ad oggi, per creare un fondo apposito». Per finire, un. "assaggi.o"
di quanto Piacenza nel Mondo
porta in giro ai piacentini all'estero, grazie ad a. lcune romanze
e brani operistici eseguiti dalla
pianista Patrizia Bernelich con
il tenore Luca Bodini e il soprano Giovanna Beretta. «Queste
musiche e canti sono un balsamo per i nostri conterranei
lontani» conclude Molinari.
«Spesso, solo ad ascoltarle, si
commuovono e ripensano alla
loro terra d'origine».
pmg
«Con la Passerini Landi
u.n fondo can documenti
sull'entigrazio.ne da:11'800»
Cristian Brusamonti
bertà, sceglieranno dove collocare; il secondo è la conferma
della grande festa dell'emigrante il prossimo agosto, anche se
allora probabilmente la Provincia non esisterà più: ma una festa può continuare al di là che
esista o meno un'istituzione e
vi appoggeremo. Ci sono già una decina di comuni pronti ad
ospitarla».
Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente del Rotary Farnese Luciano Gobbi: «Confermiamo - ha detto - il nostro appoggio all'attività di Piacenza
nel Mondo, cui siamo legati e
che rispecchia anche i valori
fondanti del Rotary Club».
Il direttore Rizzato ha sottolineato che «L'associazione meri-
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,Tiacem.a
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nel mondo
..........
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Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
22/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 32.634
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Presentata al
Circolo ufficiali la
pubblicazione di
15 anni di Piacenza
nel mondo. A sin. il
presidente
Molinari consegna
distintivo
dell'associazione a
Luciano Gobbi,
presidente Rotary
Famose; a destra i
protagonisti un
applaudito
momento musicale
(foto Br usa rnonti)
" "F,Lb:S2FFFF ,
4
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Sfilala rabbia deisindad piacentini
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QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883
Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
24/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 32.634
Diffusione: 26.480
Effetto boomerang per le riforme lampo:
«Amministrazioni pubbliche disorientate»
La lezione di Boccaletti (Provincia di Milano) agli studenti di Gestione d'Azienda
Le ultime riforme in tema d.i
riordino delle autonomie locali,
spending review e Patto di stabilità: questi i temi su cui ha focalizzato il suo intervento di ieri
mattina Vittorio Boccaletti, dirigente Area Programmazione Risorse Finanziarie della Provincia
di Milano, intervenuto alla Cattolica nell'ambito del corso di
Revisione legale nelle aziende e
negli enti pubblici della laurea
magistrale in Gestione d'Azienda tenuto dalla professoressa Elena Zuffada.
«Se analizziamo le recenti norme che introducono la riduzione
del numero delle province, così
come i decreti di spending review - ha spiegato Boccaletti - emerge un quadro in cui si cercano di introdurre spinte al cambiamento spesso troppo repen-
La professoressa Elena Zuffada (Cattolica) e Vittorio Boccaletti (Provincia di Milano)
tineo. Tutte le organizzazioni
hanno una capacità massima nel
recepire innovazioni al di sopra
della quale diventa più complesso assimilare i cambiamenti e
consolidare nuove procedure. 'dl
rischio - come ha ricordato la
professoressa Elena Zuffada, titolare del corso - è che un'eccessiva proliferazione di riforme
provochi effetti perversi e acceleri addirittura i processi di sofferenza e di crisi sia nelle amministrazioni pubbliche sia, di ri-
flesso, nelle aziende».
in. merito ai decreti sulla spending review il dibattito si è soffermato sulla pericolosità del ricorso al tagli lineari. «Utilizzando il
criterio della spesa storica - ha
sottolineato Vittorio Boccaletti gli enti che in passato sono stati
più virtuosi rischiano di essere
paradossalmente quelli maggiormente penalizzati dalla revisione
della spesa». Da qui le proteste
d.ei. giorni scorsi di numerosi sindaci che sono scesi in piazza
contro quello che hanno . ribattezzato come il "Patto della stupidità". L'incontro dal titolo "Il bilancio degli enti locali: tra vincoli del -patto di stabilità e spending
review" si inserisce come momento di confronto fra studenti futuri revisori dei conti - e professionisti esperti della materia.
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QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883
Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
24/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 32.634
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Province, Errani e Trespidi uniti contro il riordino
Il presidente della Regione garantisce ai sindaci: «Piacenza non perderà la sua identità». Critico sul decreto
del Governo: non siamo contrari a una riforma, ma così si rischia di creare difficoltà per il personale e le risorse
Il dado del riordino delle
Province è tratto, ma, alla fine di tre, quattro, mesi di rivoluzione e tira e molla, non
si è consumata alcuna rottura tra il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, e il
presidente della Regione, Vasco Errarti. Il primo p idiellin o
convinto, il secondo tra i
massimi rappresentanti del
Pd. Si sono presentati più uniti che mai, ieri pomeriggio,
nella sala consiliare dove si
sono riuniti i 48 sindaci del
territorio, per stringersi la
mano e dare il via libera a un
tesoretto di circa sedici milioni di euro. Una prova di
come la logica della "squadra" possa essere garanzia
per i territori. Ma vale anche
nel caso della nascente provincia di Parma e Piacenza?
«Il riordino è necessario,
ma Piacenza non perderà la
propria identità, lo dico dall'inizio», ha garantito il presidente Errani. Nessuna norma potrà cancellare l'identità di Piacenza, dobbiamo
cercare una nuova cooperazione territoriale. Dobbiamo
lavorare insieme per superare tutti i limiti del percorso di
riordino provinciale, un percorso che non è fatto di abbandoni dell'identità, perché
queste non si costruiscono a
tavolino. Dobbiamo riuscire
a guardare avanti». Applausi
all'intervento, da centrodestra e centrosinistra.
«LA REGIONE CI ASCOLTI» «Ascoltate i territori - ba invitato il sindaco di Caorso, Fabio
Canori, rivolgendosi ad Errani Piacenza, una volta eliminata la Provincia, avrà dei
problemi. Questo territorio
ha molto da dare, facciamo
in modo che non siano solo
gli uffici a decidere con proposte preconfenzionate». «Il
territorio piacentino ha dimostrato ancora urla volta
come sia capace di lavorare
insieme, in un contesto di
trasversalità politica e in un
momento in cui regna ancora la più assoluta incertezza
sul futuro degli enti - ha aggiunto il sindaco di Piacenz a , Paolo Dosi -. Io credo nell'esito positivo della buona
politica. Consegnamo al presidente Errarti l'invito a pro-
seguire nella strada della
condivisione di chi vive il territorio».
«RIORDINO BOCCIATO» Errani,
anche in veste di presidente
della Conferenza delle Regioni, ha annunciato che i governatori daranno un parere
«negativo» sul provvedimento di riordino, «Le Regioni
non sono contrarie a una
riforma, ma questo riordino ha detto Errani - crea una situazione di incertezza, confusione, creando il rischio di
ingovemabilità di processi
legati al personale, alle competenze e alle risorse». Opirione sposata a pieno dal
presidente della Provincia,
Massimo Trespidi. «Riconosco a Vasco Errani di essersi
mosso con criteri di collaborazione istituzionale che ho
sempre portato avanti da
quando sono stato eletto,
siamo entrambi convinti che
questo riordino è stato fallimentare nel metodo» ha detto Trespidi.
INCARICHI E NUOVI SCENARI il
presidente si è fermato a parlare con tutti i sindaci, al termine della riunione. Il sindaco di Ferriere, Antonio Agogliati, lo ha salutato dicendo
con il sorriso «La saluto signor Ministro» alludendo a
quanto circola da tempo circa un possibile incarico del
presidente della Regione
Regione al
ministero in caso di
al
governo di Pierluigi Bersani.
Errani si è limitato ad accettare la battuta sorridendo.
Sul futuro, niente di più. Ora
c'è tutto) un riordino da costruire. A partire dalla prima
urgenza, quella delle Unioni
dei Comuni.
gmogreeffinka...
L'intervento di Trespidi durante l'incontro con i sindaci per la sottoscrizione dell'intesa
sull'integrazione territoriale. Presente anche il presidente della Regione Vasco Errani
Elisa Ma lacalza
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Province,Errani e Trespidi uniti contro il riordino
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POLIS
press LinE
24/11/2012
lant
, a
L'informazione di Parma e Provincia
Direttore Responsabile: Emilio Piervincenzi
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Nuove Province. Regioni in difficoltà sui capoluoghi
L
e Regioni non sono
d'accordo con il piano
di riordino delle Province, quel testo del Governo ancora da approvare
in Parlamento che prevede anche l'accorpamento
di Piacenza a Parma. "Il
provvedimento — afferma una nota della conferenza delle Regioni — aggrava
l'incertezza del quadro normativo di riferimento, determinata dai precedenti provvedimenti intervenuti in materia, e non individua gli strumenti necessari a garantire la
tenuta del sistema istituzionale in esito alla
procéduta di riordino, causando pertanto
gravi ricadute sui territori".
Alle Regioni non piace né la carta geografica ridisegnata né la limitazione dei poteri delle Province a partire dal prossimo
anno, ma soprattutto appaiono preoccupate dalla fase di gestione politica di passaggio. Perché il Governo su alcune questioni
è stato vago, lasciando spazio a lunghi litigi fra campanili. La questione più difficile è
la scelta dei capoluoghi. Ad esempio, qui in
Emilia, sarà Parma o sarà Piacenza il capoluogo? Non è una questione di principio:
solo al capoluogo resteranno la Prefettura,
la Questura, il Provveditorato ecc. ecc.. Le
Regioni hanno allora chiesto a Roma di "limitare la prevalenza di logiche localistiche
e di contenere la conflittualità nei territori",
con "criteri rigidi e certi per l'individuazione del Capoluogo di Provincia".
«Sicuramente sarebbe stato più facile
abolire del tutto le Province' con una legge
costituzionale avendo avuto a disposizione un'intera legislatura — la provocatoria risposta del ministro Filippo Patroni Griffi
—. Forse sarebbe stato un po' più complica-
to decidere a chi attribuire i
compiti delle Province senza far lievitare i costi: ed è
questo che interessa ai cittadini. Forse per questo i
disegni di legge fermi in
questi anni alla Camera
e al Senato precedevano
il riordino e non l'abolizione delle Province. Non
sono in grado di dire se il
decreto verrà convertito ma in un sistema democratico è fondamentale la distinzione dei ruoli: il Governo si è assunto la
responsabilità del dimezzamento delle Province dando tra l'altro attuazione alla legge di spending approvata dal Parlamento.
Ora saranno i partiti rappresentati in Parlamento a decidere se ridurre le Province
o lasciare tutto com'è, magari ancora una
volta per abolirle del tutto...».
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ErCIMM
IaeJituri Parmalx rinanaana mnmraii a0elwle Cayman
SALIATW
arrivata la nuova influenza
Due bambini i primi ammalati
È
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1
press LinE
ci,o"'jr'''Fiere
25/11/2012
Periodicità: Quotidiano
di Forlì e Cesena
Direttore Responsabile: Pietro Caricato
di Davide Buratti
CESENA. Province, con-
tinua la corsa ad ostacoli
verso il futuro. Non c'è
chiarezza. Gli stessi addetti ai lavori faticano a raccapezzarsi. Al momento
dovrebbero restare attive
fino al 31-12-2013, ma senza
assessore e con l'incertezza sulle competenze. Ne
parliamo con Massimo
Bulbi, presidente della
Provincia di Forlì Cesena.
Quali le funzioni delle
Province?
«Il decreto deve chiarire i
dubbi che sono ancora aperti sulle funzioni delle
Province rispetto alle diverse formulazioni contenute. Si deve sapere chi ha
la responsabilità dell'attività amministrativa, senza sovrapposizioni di ruoli
e competenze. Serve un
quadro omogeneo per l'esercizio di funzioni di area
vasta che hanno un forte
impatto sui territori: questo vale sicuramente per i
servizi per il lavoro, ma anche per quelle funzioni attribuite dalla legislazione
regionale che costituiscono
oggi un nucleo essenziale
dei compiti svolti dalle province (formazione professionale, agricoltura, ecc.).
In particolare per quanto
riguarda i Servizi per l'Im-
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Province in mezzo al guado
e ci sono dei rischi per il territorio
Inceneritore, Bulbi è pronto a incatenarsi contro i blitz
A sinistra
Massimo
Bulbi
A destra
la sede
della
Provincia
piego riaccentrare queste
funzioni a livello regionale
aumenterebbe la spesa in
quanto il personale regionale costa mediamente il
25% in più».
stica alla naturale scadenza degli organi di governo
nel 2014, prevedendo norme transitorie e altre specifiche che consentano di
facilitare il trasferimento
Passaggio di beni e dei beni, delle risorse e del
personale come sono di- personale, eliminando insciplinati?
tralci e rinvii normativi
«Il decreto contiene una che possano essere di ostadisciplina complicata, se colo».
non infernale, sulla tempiCome sarà la distribustica degli adempimenti zione delle funzioni?
per il passaggio ai nuovi
«Dove ci sarà il capoluoenti senza risolvere chiara- go ci saranno anche le teste
mente i diversi problemi delle articolazioni dello
che si devono affrontare. Stato. I dipendenti della
Occorre allineare la tempi- Provincia non perderanno
il lavoro. Seguiranno le mettere il lusso di lasciare
funzioni che dovranno es- il territorio senza governo.
sere articolate su tutti e Siamo preoccupati per i
quattro i territori».
servizi, la cui certezza è
Le scuole rischiano di sempre più a rischio. Querestare al freddo?
sto provvedimento potreb«Se non verranno trasfe- be mettere l'ente in una
rite le funzioni il rischio è condizione di ingovernabidi non avere i fondi per ga- lità».
rantire la sicurezza».
Quindi?
Forse cinque assessori
«Come presidente è per
saranno ripescati. Per il me fondamentale avvalermomento però il 31 di- mi dell'esperienza, della
cembre saranno tutti competenza e della dispofuori. I suoi hanno dato nibilità degli assessori per
la disponibilità a lavo- non perdere tempo, disperrare gratis. Perché?
dere i progetti per il terri«Non ci possiamo per- torio e non lasciare un la-
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P.inee in menoal gudo ,
e ci sono dei rischi per il territorio
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pressunE
ci,o'r'fiere
di Forlì e Cesena
Direttore Responsabile: Pietro Caricato
25/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
coro irrealizzato».
Inceneritore, quale futuro?
«E' il primo esempio di
cosa significhi portare via
la guida di un servizio.
Con la fine degli Ato locali
(accentrati in Regione) il
primo regalo che potrebbero farci è far diventare il
nostro inceneritore quello
di tutta la Regione. Ho sempre sostenuto che l'inceneritore doveva essere la risposta all'esigenza del territorio. Se qualcuno la pensa diversamente e vorràfare una forzatura io non ci
starò e farò gesti eclatanti».
Si incatenerà?
«Potrebbe essere una soluzione».
Come vede il suo futuro in politica?
«Non è questo il tema di
oggi perché in questo momento, assieme agli altri
presidenti delle Province,
sono impegnato a far sì
che, la nuova Provincia di
Romagna possa garantire
a tutti i quattro territori la
prossimità e la qualità dei
servizi. Se sarà fatta la
nuova legge elettorale e ce
ne saranno le condizioni,
non le nascondo che mi piacerebbe poter continuare a
coltivare questa passione
vissuta sempre ascoltando
e confrontandomi personalmente con la gente».
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P.inee in menoal gudo ,
e ci sono dei rischi per il territorio
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press unE
la Nuova Ferrara
Direttore Responsabile: Paolo Boldrini
25/11/2012
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 13.462
Diffusione: 9.640
Il ruolo delle Province
La presidente
della Provincia
Marcella
Zappaterra
eMarco
Mastellari,
presidente
del Lions
Club
di Codigoro
POMPOSA
La presidente della Provincia,
Marcella Zappaterra di recente
è stata ospite 'del Lions Club Codigoro, presieduto da Marco
Mastellari. L'incontro, organizzato ai ristorante Corte Madonnina di Pomposa, ha consentito di approfondire le tematiche
connesse al riordino delle Provincie, alle residue competenze loro assegnate e all'impatto
che questa riforma potrà avere
su erogazione di servizi e prestazioni ai cittadini. Diverse sono state le domande poste dagli intervenuti, con particolare
riferimento alla la destinazione
del personale in eccesso (si par-
la di circa 300 dipendenti in
esubero) che in seguito probabilmente confluiranno in alcuni Comuni, cui saranno devoluti compiti ora in carico alla Provincia, anche nell'ottica dell'
istituzione delle rnacroregioni.
Inoltre la presidente Zappaterra ha relazionato sullo stato degli interventi per le zone colpite
dal sisma, in particolare nella
zona di Cento e sugli adempimenti richiesti per ottenere gli
interventi di Regione e Stato.
La Provincia, come le altre Istituzioni, è in attesa della concreta erogazione dei fondi Unione
europea e dei contributi statali,
da assegnare per il tramite della Regione. fi9g
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Goro anci l'economia del futuro
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LIBERTA
press LinE
25/11/2012
Periodicità: Quotidiano
QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883
Tiratura: 32.634
Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
Diffusione: 26.480
Comuni divisi sulle
"Unioni" di vallata
La pianura non si allea con la montagna. «Troppo
diversi. Va bene la solidarietà, con altri strumenti»
Unioni, c'è chi le pensa sviluppate attorno ai fiumi o
meglio «agli assi viari principali»;
c'è chi le vedrebbe circolari o
quadrate aventi per elemento aggregante l'omogeneità territoriale; c'è chi pensa a un "matrimonio tra ricchi" sviluppando il tema della solidarietà con le aree
più deboli attraverso altre strade.
Da qualunque parte la si guarnali"
di la partita delle "Unioni comucarica di tensione. E poi
come mette in evidenza Andrea
Barocelli «Ci vuole anche un
sforzo grande di cessione di sovranità da parte dei sindaci, percorso non facile che però in certe esperienze di Unioni esistenti
e stato superato».
Appare subito chiaro è che già
c'è divisione tra pianura e montagna: comuni ricchi e comuni
poveri, tra loro non ci potrà essere storia? La Regione, s. ulla montagna, ha fatto la sua prima propo-sta: riconoscere due Unioni
montane (stessi confini delle Comunità montane) e quattro ambiti nella zona bassa della provincia. Un'idea che, troncando il
disegno della provincia all'altezza collinare, si discosta da quella
illustrata nella carta in alto che,
invece, raggruppa tutti i comuni
sulla stessa direttrice. Proposte in
itinere e valutazioni che
non sembrano coincidere con
parametri dettati dalla Regione.
La montagna, in particolare.
Partiamo dall'ipotesi di Unione Valnure-Valdarda. Qui 4 comuni dell'alta Valdarda stanno
portando a termine convenzioni
PIACENZA -
tra loro. Così Vernasca, Lugagnano, Morfasso e Castellarquato
con il loro nuovo rapporto "mandano già a gambe all'aria" il proposito di mantenere l'Unione
montana della Valnure e Vald.arda. Da Vernasca la proposta di
convenzione era stata girata anche ad Alseno che però preferisce guardare ai comuni sull'asta
della via Emilia con Fiorenzuola,
Cadeo e Pontenure. Dunque la
montagna. «Divisi dai monti non
si arriva da nessuna parte» dichiara Gianluigi Molinari sindaco di Vernasca e rappresentante
della montagna in seno al Cal.
«La dimostrazione è la Valtreb bia. Funzionano perché hanno
un unico baricentro, Bobbio. Ma
si ha idea di quanto impiega un
cittadino di Vernasca o Morfasso
ad arrivare a Bettola? Impiega
meno a raggiungere Parma. Per
questo abbiamo messo insieme
le forze per superare la Comunità
montana di Valdarda e Valnure.
Insieme, noi quattro arriveremo
a 12-13mila abitanti e si potrà cominciare a mettere insieme servizi e politiche».
Quindi abbandonate laValnure? «La vera questione - segnala
Molinari - sarà quella di capire se
sarà possibile fare la stessa cosa
in quella valle». E' la prospettiva
di vallata che sostiene Molinari
differenziandosi dall'ipotesi regionale. Alla Regione un invito esplicito. Sulle questioni più difficili da risolvere. - dice - deve fare
la sua parte. Ci è stato detto in
questi giorni che non abbiamo
fatto niente e che non ci sono
proposte. Bè dalla Valdarda la
proposta c'è».
Sulla partita Unione montana
Valnure-Valdarda il sindaco di
Bettola Sandro Busca contesta le
parole di Molinari. «Perché "scapicollarsi" ora a mettere in discussione una formula che può
andare avanti ancora un po'
quando ci è stato detto ci sarà
tempo per tutto il 2013 per fare
un progetto più completo? Intanto anche noi stiamo facendo
convenzioni con Farini e Ferriere per certi servizi, ma si tratta
solo di convenzioni, non unioni.
In prospettiva, però, anche Busca lancia la proposta della direttrice di vallata. «E' la vallata che
deve tenere insieme i territori ed
occorre favore le convenzioni tra
Unioni». Ma guardo anche a un
altro elemento di cui, credo, non
si sia tenuto conto. Questa nuova
prospettiva aperta dalle Unioni
non coinvolge solo Piacenza.
Che succederà con le aree di
confine a pochi chilometri ad esempio la nostra Bassa con l'Unione delle Terre \,Terdiane a pochi chilometri? Nella Bassa Parmense si potrebbero pensare di
coinvolgere anche i comuni piacentini che sono a un tiro di
schippo, o no? E in quel caso che
si fa? E poi c'è la questione della
sanità, non potrà certo essere
strutturata come oggi. Busca "tira la giacca" al sistema territoriale piacentino. «Con chi parliamo
di questi problemi? In che sede
se ne discute? I problemi che si
presenteranno alle Unioni non
sono da poco. Si tratta di pacchetti di funzioni che svolgevano
le province». «Le Unioni hanno
efficacia se nel loro perimetro c'è
omogeneità e anche le distanze
hanno la loro importanza. Come
si potrebbero gestire Unioni di
vallata che dalla montagna scendo al Po e viceversa? Distanze
lunghissime difficoltà inenarrabili nella gestione concreta». E'
questo il parere diametralmente
opposto a quello espresso dai
sindaci di montagna e lo sostiene
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Alessandro Ghisoni, sindaco di
Podenzano. Tra le obiezioni che
vengono segnalate c'è il fatto che
lasciare a sè i comuni di montagna si rischia di mettere insieme
debolezze che porterebbero a incrementare ancora l'isolamento.
«Non si voltano le spalle ai territori deboli. Ci devono.essere altre
strade per aiutare queste situazioni. E' così che si manifesta la
solidarietà istituzionale. Se la nostra Unione fosse di vallata, poiché tutti i servizi saranno accentrati come si potrebbe organizzare, ad esempio, l'invio dei mezzi
per la neve? E ancora perché alla
montagna dovremo chiedere di
pagare per dei servizi di cui non
usufruiscono? » Esempio? «Ad. esempio lo sportello unico per le
imprese, ma anche i tributi. E poi
anche il cittadino di Podenzano
dovrebbe accollarsi anche l'onore delle frane? Si tratta di realtà
troppo diverse per poter essere
integrate e mettersi insieme potrebbe aggravarli i problemi, non
risolverli. No l'ambito a cui penso non deve essere longitudinale». Per chiarirsi c'è tempo fino a
Natale e poi servirà tutto 2013
per fare le. prove di Unione. E c'è
chi dice che questo è il primo
passo. Il prossimo, anche ravvicinato, saranno le fusioni. Altra
partita.
Antonella Lenti
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Comuni dhisi sulle
'
vallata
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LIBERTÀ
QUOTIDIANO DI PIACENZA FONDATO DA ERNESTO PRATI NEL 1883
Direttore Responsabile: Gaetano Rizzuto
La creazione delle Unioni
dei Comuni discende e dovrebbe andare di pari passo con il
riordino che riguarda direttamente le Province. Da qui il progetto che la Regione ha messo
nero su bianco e che ha presentato alla Conferenze delle autonomie locali che avrà il compito
di raccogliere proposte emendamenti da parte dei comuni. l
tempi, s'è. detto, sono molto
stretti perché già nella settimana di Natale si conta di approvare questo documento in cui si
definiscono i nuovi territori. Ma
sarà necessario - afferma la stessa Regione nel documento depositato - tutto il 2013 per la definizione degli ambiti territoriali ottimali che saranno la cornice entro la quale si dovranno poi
costituire le Unioni a decorrere
dal primo gennaio 2014. Il documento che definisce i criteri
mette in evidenza i capitoli pii].
significativi del processo che
verrà innescato. Primo fra tutti le
Un anno di tempo per mettere
a punto i confini dei nuovi enti
P*
risorse finanziarie e quelle umazioni e degli assetti organizzatine coinvolte nel processo. Un evi ad esse legati».
lemento su cui anche la vicepreGli indirizzi contenuti nel dosidente Simonetta Saliera nelcumento sono l'estensione anl'incontro con i sindaci nei giorche ai comuni con popolazione
ni scorsi ha tenuto a
superiore ai 5mila abisottolineare. «Non sarà
tanti l'obbligo di gestire
sufficiente, a tal propoin forma associata alcusito, governare la sola
ne funzioni fondamensuccessione nei raptali comunali espressaporti di lavoro a tempo
mente indicate nel proindeterminato della
getto di legge regionale;
nuova Provincia rispetviene esteso l'obbligo di
to a quella preesistente
gestire in forma associaperché si dovrà affron- Smonet ta
ta le funzioni ex provintare complessivamente Sal'iera
ciali che saranno confeil problema della effetrite ai comuni stessi altiva corrispondenza tra
l'esito del processo di
funzioni e personale. Si
riordino in atto, fatta
è pertanto di fronte a processi di
salva diversa espressa disposiriordino "reali" che andranno ad
zione legislativa; si prevede la
incidere sulla "vita" delle istitucostituzione di un'unica unione
25/11/2012
Periodicità: Quotidiano
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per ciascun ambito territoriale
ottimale, con il superamento
della pluralità di Unioni preesistenti; viene attuato il superamento delle attuali comunità
montane principalmente attraverso la loro trasformazione in
unioni di comuni montani. Verranno creati ambiti territoriali
ottimali e i requisiti minimi demografici e territoriali: 20mila abitanti e 1_0mila se i comuni di
montagna. In quest'ultimo caso
potrebbe rilevare anche l'estensione territoriale (pari almeno
a 300 Kmq). Altri elemento richiamato «la coerenza con i distretti socio-sanitari; la contiguità territoriale dei comuni ivi
inclusi; l'impegno dei comuni
proponenti a costituire fra loro
una unione di comuni, ovvero
ad aderire ad una unione di comuni pre-esistente nel medesimo ambito in modo tale che vi
sia coincidenza fra il territorio
della forma associativa e il nuovo ambito».
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1.111.117L161111ii.d.
Comunidi,risi sulle
"Unioni" di valiat
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26 nov province - UPI Emilia Romagna