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ISO 9660
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PROPRIETE EXCLUSIVE DES
ARCHIVES HISTORIQUES DE
L 'UNION EUROPEENNE.
TOUS LES DROITS DE
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ARCHIVES HISTORIQUES DE
L'UNION EUROPEENNE
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***
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***
DATE:
TITLE
E
EU
no 000020
HA
DOSSIER:
AS-20
AH
U
FONDS CODE:
1960
:Articles
et
notes
confidentielles
sur
la
reconstruction politique et
économique de I'Europe
•
europa federata
L'appuntamento del M.F.E.
col C.P.E.
.
.
l partigiani dell'europeismo
governativo sono usciti daii'U.
E.F. ed hanno fondato un'altra
internazionale I'A.F.E. l _partigiani del Congresso del Popolo
Europeo sono rimasti neii'U.E.F.
attendendo pazientemente che
essa esca dal suo stato di pa·
__.:_:
ma
forze nell'azione del C.P.E.
Coloro che hanno dato vita
al C.P.E. non lo vogliono monopolizzare. Essi si sono sempre
ritenuti un'avanguardia che ha
conquistato e mantiene certe po·
sizioni attendendo che giunga
il grosso dell'armata.
E' al M.F.E. che noi vogliamo affidare l'avvenire di questo primo tentativo di mobilitazione popolare permanente che
è il C.P.E.
Questa volta il M.F.E. non
mancherà all'appuntamento.
UE
Questa azione è stata condotta solo da una parte delle forze federaliste deii'U.E.F. Quali
dimensioni avrebbe raggiunto
se tutta I'U .E.F. si fosse impegnata ! Ma non ~ troppo tardi
per decidersi. L'U .E.F. ha finalmente posto fine alla sua struttura che la riduceva ad essere
un'insieme di movimenti nazionali ed è diventata il M.F.E., organizzazione comune di tutti i
federalisti europei.
Per ora deve lanciare le sue
AH
Luglio 1956 Stresa : una trentina di militanti federalisti decidono di intraprendere l'azione.
Novembre 1957 Torino: prima
sessione del C.P.E. eletto da
70.000 europei. Gennaio 1959
Lione : Ila sessione del Congresso eletto da 350.000 europei.
10 Novembre 1959: presenta·
zione del progetto del trattato
per la Costituente Europea ai
sei parlamenti. Dicembre 1959
Darmstadt :
sessione del
Congresso eletta da 382.000 europei.
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sola idea da suggerire. Si sono limitati ad applaudire ogni
iniziativa << europea » dei governi.
Da parte del Congresso del
Popolo Europeo le cifre parlano da sole.
Altiero Spinelli
Delegato generale al C.P.E.
IL MASSIMALISMO DEL POSSIBILE
E
misur a in cui sar anno persuasi che
il p ubblico è conquistato da questa
idea e ne desidera la prossima realizzazione.
Ma malgrado cer te dichiarazioni
e carenze ufficiali bisogna r iconoscere che la più grande certezza che
noi possiamo avere del successo ir reversibile della costruzione della
UNITA' P OLITICA EUROP EA,
deriva dalla sua accettazione da
parte eli una maggioranza sempre
crescente di cittadini europei.
E' dunque su di essi che bisogna
dirigere lo sforzo rincipale.
E questo esige un profonda p enetrazione del nos ro Movimento
nelle masse e una politica di contatti permanenti e multipli.
Occorre un movm:tento ben strut turato che abbia un'articolazione
valida al livello di tutti i gruppi
umani rappresentativi. Una stretta
applicazione dei principi interni
del FEDERALI SMO è all'occorrenza di un soccorso prezioso per
garantire la flessibilità e l'efficacia
del sistema.
Ma è importante sopr attutto che
questa organizzazione abbia a sua
disposizione un lingTiaggio comprensibile, sempre adatto al grado
eli evoluzione politica di color o ai
quali si rivolge. C'è, in ciò che
concerne l'idea di EURO P A, una
grande disparità eli evoluzione,
piena di sfumature, che possiamo
deplorare, ma eli cui non possiamo
non tener conto. I n alcuni l'idea,
EU
AH
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Dopo le vicende interne che
hanno recentemente scosso la vita
dei nostri movimenti, mi sembra
utile fare il punto e cercare di
tracciare le nuove linee direttrici
della nostra azione. Bisogna per
prima cosa riconoscere che tutto
questo lavorìo ci ha fatto perdere
del t empo prezioso, dal momento
che l'Europa attraversa già da 18
mesi una situazione che merita un
raddoppiamento di attività, e ha
distratto alcuni dei nostri migliori
militanti dall'Azione Federalista
pura. Se questo stato di cose avesse dovuto continuare la vita dei
nostri movimenti ne sarebbe stata
minacciata.
Ma bisogna anche riconoscer e che
un confronto completo deile tendenze diveniva indispensabile, e
che, avendo avuto luogo, deve essere ora suscitatore di un dinamismo nuovo. E' ciò a cui dobbiamo applicarci noi tutti. E senza
cui questo lungo dibattito si concluderebbe in pura perdita.
E' d'altronde importante sottolineare che l'ultimo congresso è terminato con una mozione votata all'unanimità, nella quale si ricordava che tanto nei suoi rapporti interni che esterni il nostro Movimento ubbidisce strettamente ai
principi del fed emlismo, di cui diverrà anche l'esempio vivente.
E' d'altronde notevole che fra
tutti coloro che si sono impegnati
a fondo nella lotta per l'Europa,
HA
Malgrado tutte le sue manchevolezze I'U.E .F. era riuscita
ad essere una forza di avanguardia nella lotta per l'unità
europea tra il 1948 e il 1955.
Da quell'epoca è caduta in uno
stato di paralisi da cui solo ora
incomincia a risollevarsi. Due
grandi correnti si erano delineate in seno ad essa.
La prima affermava la necessità di rivolgersi agli europei
perchè si opponessero agli stati nazionali, ai governi nazionali, alle forze politiche nazionali e rivendicava il diritto del
popolo europeo di determinare il suo destino secondo i metodi della democrazia europea.
Per combattere tale battaglia
questa corrente proponeva di
mobilitare i cittadini con le elezioni primarie del Congresso del
Popolo Europeo.
La seconda corrente affermava, invece, l'impossibilità, ovvero l'assurdità, di tale appello popolare. Essa proponeva di
accontentarsi di ciò che i governi nazionali avrebbero fatto
per l'Europa e di esercitare una
paziente azione di persuasione
sugli uomini politici responsabili in modo da convincerli ad
avviarsi sulla via della costruzione dell'Europa.
Volendo riassumere le due
posizioni si può dire che alla
domanda « chi farà l'Europa »
la prima corrente rispondeva
cc il popolo europeo », la seconda cc i governi nazionali ».
Tra le due tesi I'U.E.F. non
seppe dec;idersi e il Congresso
del Marzo del 1956 a Lussemburgo si concluse con una decisione << salomonica »: ognuna
delle due correnti era autorizzata a svolgere l'azione che predicava: I'U.E.F. non si sarebbe
impegnata nè per l'una nè per
l'altra.
Le due correnti non si sono
comportate nello stesso modo
nei confronti deii'U.E.F.
tere distruttore, arcaico, mostruoso
del nazionalismo sciovinista.
Ma tutto questo è pieno di sfumature e di gradi che non possono
essere sentiti o utilizzati che da uomini in contatto diretto coi lor o
interlocutori. Questa missione umana ha bisogno di una infinita
chiarezza e non p uò brandire armi
sfolgoranti, né princip ii dotti o
troppo intellettualmente evoluti.
Tutto questo dirige dunque verso
un'azione pratica, che il nostro Movimento ha il dovere di rafforzare
con tutti i mezzi che saranno a
sua disposizione.
Bisogna diffondere dovunque la
conoscenza del F ederalismo che i
Francesi ignorano c<;>mpletamente.
Bisogna intensificare ìa p ropaganda, con conferenze al livello
del pubblico, con opuscoli e manifesti, utilizzando tutti i fatti d'attualità p er far conoscer e le soluzioni Federaliste.
Bisogna guardar si dai linguaggi
troppo astratti, troppo giuridici,
troppo intellettuali. Bisogna al contrario parlare ai sentimenti e alla
sensibilità. I n questo ordine d'idee
alcuni tipi di r ealizzazione hanno
dato risultati ap prezzabili : si tratta di gemellaggi, di scambi e di
simboli.
Per ciò che riguarda i gemellaggi, non citerò quelli che sono
stati realizzati nella regione provenzale, perchè ce ne sono altri
altrettanto probanti; ma noi ab-
personale, con le autorità locali,
le personalità di tutti gli ambienti,
patrimonio che un brusco cambiamento di atteggiamenti da parte
nostra comprometterebbe gravemente, almeno nella maggior parte
dei casi; e al quale i nostri compagni tengono eli fatto, ne sono sicuro, più che ad ogni altra cosa,
tanto è certo che ciascuno di essi è
più adatto a sapere ciò che è nelle nostre massime possibilità.
Non farò qui una più lunga enumerazione di queste realizzazioni;
tenevo soltanto a ricordare tutto
ciò che dobbiamo loro per la diffusione dell'idea federalista e a sottolineare tutto ciò che noi dobbiamo ancora fare in questo senso
per dare a tutta la nostra azione
una base solida e un fondamento
realistico, preparando il pubblico
a esprimere con forza la sua volontà di pervenire al vertice della
costruzione politica dell'Europa.
Non bisogna poi, per voler soddisfare una p ura ideologia, trascurare il lavoro. Quanto ho detto finor a esige che noi siamo al nostro
posto sempre e dappertutto senza
debolezze, senza rilassamenti, quali
che siano le difficoltà e gli ostacoli
che incontreremo.
Dobbiamo anche sapere che non
siamo soli in questa battaglia e
che altri federalisti, con altri mezzi,
conducono una lotta che ha il suo
valore, anche se noi possiamo rimpr overare lor o di non essere abbastanza vigorosi.
Molte etichette sono state attribuite arbitr ariamente, e tra i massimalisti, i minimalisti, i possibilisti, l'attitudine che mi sembra più
efficace e p iù realista è quella di
essere i massimalisti del possibile.
Per giuocare un ruolo utile, il
movimento deve r estare in cor sa.
Al eli fuori delle regole seguite
da tutti l'azione raggiung"e la filosofia e si condanna alle dispute sterili della scolastica, di cui non si
discerne, se non secoli p iù tardi,
la verità. L'Europa è una cosa ser ia nella quale non c'è posto per
le stravaganze, e noi ridurremmo
molto sensibilmente il potere dei
nostri mezzi d'azione e la portata
dei nostri sforzi, magari fino a renderli negativi, se, per aver r agione
troppo presto o troppo teoricamente, fossimo considerati da tutti
come dei « faccendoni», o dei venditori di fumo .
N oi siamo gli artigiani di una
grande rivoluzione, che deve portare modificazioni fondamentali alle strutture politiche, culturali, ideologiche, finanziarie ed economi-
rivista di politica
diretta da
MARIO ALBERTINI
un fascicolo l. 200
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interlocutori. Questa missione umana ha bisogno di una infinita
chiarezza e non può brandire armi
sfolgoranti, né principii dotti o
troppo intellettualmente evoluti.
Tutto questo dirige dunque verso
un'azione pratica, che il nostro Movimento ha il dovere di rafforzare
con tutti i mezzi che saranno a
sua disposizione.
Bisogna diffondere dovunque la
conoscenza del Federalismo che i
Francesi ignorano completamente.
Bisogna intensificare la propaganda, con conferenze al livello
del pubblico, con opuscoli e manifesti, utilizzando tutti i fatti d'attualità per far conoscere le soluzioni Federaliste.
Bisogna guardarsi dai linguaggi
troppo astratti, troppo giuridici,
troppo intellettuali. Bisogna al contrario parlare ai sentimenti e alla
sensibilità. In questo ordine d'idee
alcuni tipi di realizzazione hanno
dato risultati apprezzabili: si tra tta di gemellaggi, di scambi e di
simboli.
Per ciò che riguarda i gemellaggi, non citerò quelli che sono
stati realizzati nella r egione provenzale, perchè ce ne sono altri
altrettanto probanti; ma noi abbiamo registrato là risultati sensazionali; questo solo mezzo ha portato alla idea europea, per una percezione diretta e profonda di fatti
evidenti, migliaia di aderenti entusiasti, che assicurano una eco
prolungata e danno una realtà pratica alle relazioni che ne derivano.
Gli scambi individuali o per
gruppi, . ci danno ugualmente risultati notevoli.
Circa cento studenti di Marsiglia
sono già stati ospiti di Berlino e
di Amburgo.
Nelle scuole abbiamo raccolto a
Marsiglia 800 copie del tema indetto in occasione della « Giornata
Europea della Scuola »; 800 scolari che ci hanno offerto trattazioni spesso estremamente interessanti e che ci hanno dato un'idea
esatta dell'evoluzione dell'idea Europea presso i nostri giovani. Per
quanto riguarda i simboli, il timbro, le insegne, la bandiera in attesa di tutto ciò che dobbiamo ancora fare, hanno contribuito a far
cadere l'Europa sotto i sensi.
Dovrei aggiungere qui il considerevole patrimonio di relazioni costruito dai responsabili di ogni sezione M:.F.E. con la loro attività
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IL FEDERALISTA
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l partigiani dell'europeismo
governativo sono usciti daii'U.
E.F. ed hanno fondato un'altra
internazionale I'A.F.E. l _partigiani del Congresso del Popolo
Europeo sono rimasti neii'U.E.F.
attendendo pazientemente che
essa esca dal suo stato di paralisi.
Ma gli uni e gli altri hanno
svolto la loro azione ed ·è ormai giunto il momento di fare
il bilancio di queste due azioni.
Da parte dei cosiddetti realisti c'è lo zero assoluto. Durante tre anni e mezzo essi non
hanno fatto assolutamente niente. Volevano essere i consiglieri dei governi in materia europea, ma non hanno avuta una
pnma c()Sli nconoscere cl1e iu o
scere che la più grande certezza che
questo lavorìo ci ha fatto perdere
noi possiamo avere del successo irdel tempo prezioso, dal momento
reversibile della costruzione della
che l'Europa attraversa già da 18
UNITA' POLITICA EUROPEA,
mesi una situazione che merita un
deriva dalla sua accettazione da
raddoppiamento di attività, e ha
parte di una maggioranza sempre
distratto alcuni dei nostri migliori •
crescente di cittadi1,1i europei.
militanti dall'Azione Federalista
E' dunque su di essi che bisogna
pura. Se questo stato di cose adirigere lo sforzo rincipale.
vesse dovuto continuare la vita dei
E questo esige una profonda penostri movimenti ne sarebbe stata
netrazione del nos ro Movimento
minacciata.
nelle masse e una ~olitica di conMa bisogna anche riconoscere che
tatti permanenti e multipli.
un confronto completo deile tenOccorre un movunento bel! strutdenze diveniva indispensabile, e
turato che abbia un'articolazione
che, avendo avuto luogo, deve esvalida al livello di tutti i gruppi
sere ora suscitatore di un dinaumani rappresentativi. Una stretta
mismo nuovo. E' ciò a cui dobapplicazione dei principi interni
biamo applicarci noi tutti. E senza
del FEDERALISMO è all'occorcui questo lungo dibattito si conrenza di un soccorso prezioso per
cluderebbe in pura perdita.
garantire la flessibilità e l'efficacia
E' d'altronde importante sottolidel sistema.
neare che l'ultimo congresso è terMa è importante soprattutto che
minato con una mozione votata alquesta organizzazione abbia a sua
l'unanimità, nella quale si ricordadisposizione un lingu.aggio comva che tanto nei suoi rapporti inprensibile, sempre adatto al grado
terni che esterni il nostro Movidi evoluzione politica di coloro ai
mento ubbidisce strettamente ai
quali si rivolge. C'è, in ciò che
principi del fedemlismo, di cui diconcerne l'idea di EUROPA, una
verrà anche l'esempio vivente.
grande disparità di evoluzione,
E' d'altronde notevole che fra
piena di sfumature, che possiamo
tutti coloro che si sono impegnati
deplorare, ma eli cui non possiamo
a fondo nella lotta per l'Europa,
non tener conto. In alcuni l'idea,
non ci sia divergenza che sui mezzi
la parola stessa non risveglia alper anivarci. E la scelta di mezzi
cuna eco. Per altri essa ha un condipende anche molto dal carattere
tenuto geografico non ben definito.
di ciascuno, dalla sua attitudine a
Per tacer poi il caso di tutti coun certo genere di azione, dalle sue
loro che sono stati contro di noi
relazioni e dall'ambiente in cui si
e che davanti all'evidenza cominsente più efficiente. Questo richiede
ciano soltanto a essere invasi daldunque che un Movimento, per esl'intirizzimento dell'indifferenza.
sere efficace, possa sviluppare ogni
Il nostro movimento dovrebbe aforma d'azione, senza che alcuna
vere una grandissima plasticità,
sia considerata dai suoi dirigenti
per aderire esattamente alla realcome inferiore o eterogenea.
tà. Dobbiamo soprattutto far naL'azione europea, come d'altronscere questo bisogno dell'Europa
de ogni azione politica, deve essere
come di una soluzione alle nostre
condotta nel presente e per l'avveprincipali difficoltà, come una cernire. N el presente ella s'impegna a
tezza di ciò che possono fare l'inconvincere gli uomini al potere e
telligenza e la generosità umane, e
tutti coloro che, per la loro posicome una speranza di fraternità
zione politica, economica e sociale,
universale.
possono giocare un ruolo immediaMa bisogna farsi comprendere,
tamente attivo e provocare o innon urtare .nessun sentimento anfluenzare le decisioni gqvernative.
che se lo conosciamo come scaduto,
Per questo tipo di azione bisogna
non dare mai il timore o l'impresavere dei mezzi adatti,, tanto effisione di un salto nell'ignoto, dicaci quanto realizzabili. Ma questa
struggere paziente~ente le leggenazione rapida potrebbe anche non
de che hanno cullato i nostri anni
avere che un risultato effimero, se
giovanili; smascherare le propagannon ci si preoccupasse nello stesso
de ostili, restituire ai fatti la loro
tempo di ottenere il consenso prounità e sbarazzarli della loro infondo e radicato degli europei.
terpretazione passionale, mostrare
Tutti i parlamentari già favoretutto ciò che vi è di costruttivo
voli all'Europa lo resteranno nella
nell'idea di patria e tutto il carat-
HA
pn1ente azione di persuasione
sugli uomini politici responsabili in modo da convincerli ad
avviarsi sulla via della costruzione dell'Europa.
Volendo riassumere le due
posizioni si può dire che alla
domanda << chi fàrà l'Europa >>
la prima corrente rispondeva
<< il popolo europeo », la seconda << i governi nazionali »,
Tra le due tesi I'U.E.F. non
seppe dec;idersi e il Congresso
del Marzo del 1956 a Lussemburgo si concluse con una decisione << salomonica »: ognuna
delle due correnti. era autorizzata a svolgere l'azione che predicava: I'U.E.F. non si sarebbe
impegnata nè per l'una nè per
l'altra.
Le due correnti non si sono
comportate nello stesso modo
nei confronti deii'U.E.F.
vm:J l:UITI rederallstl, con a tr1 mezzi,
conducono una lotta che ha il suo
valore, anche se noi possiamo rimproverare loro di non essere abbastanza vigorosi.
Molte etichette sono state attribuite arbitrariamente, e tra i massimalisti, i minimalisti, i possibilisti, l'attitudine che mi sembra più
efficace e più realista è quella di
essere i massimalisti del possibile.
Per giuocare un ruolo utile, il
movimento deve restare in corsa.
Al di fuori delle regole seguite
da tutti l'azione raggiunge la filosofia e si condanna alle dispute sterili della scolastica, di cui non si
discerne, se non secoli più tardi,
la verità. L'Europa è una cosa se.ria nella quale non c'è posto per
le stravaganze, e noi ridurremmo
molto sensibilmente il potere dei
nostri mezzi d'azione e la portata
dei nostri sforzi, magari fino a renderli negativi, se, per aver ragione
troppo presto o troppo teoricamente, fossimo considerati da tutti
come dei «faccendoni», o dei venditori di fumo.
N oi siamo gli artigiani di una
grande rivoluzione, che deve portare modificazioni fondamentali alle strutture politiche, culturali, ideologiche, finanziarie ed economiche del mondo occidentale, e, per
contagio o per ripercussione, del
mondo intiero, di cui ella modificherà l'equilibrio attuale.
Gli inglesi, per esempio, non
possono negare che senza il Mercato Comune, la piccola zona di
libero scambio non avrebbe mai
visto la luce.
Mai rivoluzione così profonda ha
fatto progressi altrettanto rapidi.
Se ci accade di inciampare su ostacoli, questo non deve mai essere causa di scoraggiamento né
ragione d'impazienza. La qualità
di cui dovremo soprattutto far
prova è la tenacità. Sarebbe per
noi un pesante errore tattico e una
prova di incomprensione assoluta
della congiuntura se, davanti ad
ostacoli, ritardi o incomprensioni,
noi reagissimo tenendo il broncio,
staccandoci dall'azione diretta, ripiegando sull'isolamento o ritirandoci su una posizione qualsiasi,
contentandoci di gettare al mondo
indifferente delle idee, anche profetiche, ma che come ultrasuoni non
saranno mai percettibili all'imperfetto orecchio umano.
G. Desboeuf
(Presid. della regione provenzale)
europa federata
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--------------~----------------------------------~~~~
rl~JI P.
mirP d.rPH~mPnt.P « nRzirmR-
le preoccupazioni sempre più numerose, ed anche ai nuovi bisogni,
che non possono in questi trovare
soddisfacimento.
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II - I Federalisti si . decidano a
fare la loro parte, ad essere essenzialmente « i federalisti» avendo
l'ambizione di costituire qualcosa di
più di un club di spettatori in
mezzo agli altri, eventualmente investiti di qualche piccolo incarico
di comparsa, del teatro dove si rapp_resentano le scene dell'integrazwné europea.
Rovesciare l'attuale mentalità,
volere soprattutto diventare degli
attori necessarii, questi mi sembrano degli eccellenti obbiettivi per
suscitar e una vera dinamica dell' Azione federalista.
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III - La terza condizione deriva
dalla realizzazione della precedente: disponendo ora di un'organizzazione decisiva, che ha voluto abolire radicalmente lo schermo dei
movimenti nazionali, il M.F.E. deve fare la prova (che non possono
fare gli statuti, ma gli uomini) che
può divenire realmente l'elemento
indispensabile di questa forza politica europea omogenea e disciplinata, adattata alle rivendicazioni
essenziali del suo combattimento,
che si è cerçata per alcuni anni
negli ambienti federali.,sti.
Il compito sarà faticoso perchè
bisogna tener conto delle usanze,
delle insufficienze dei mezzi e degli
uomini. Il danno di una sterilità di
prospettive che ci si offrono è innegabile, per esempio, se il movimento non contribuisse a dei piani
di azione semplici e nello stesso
tempo rigorosi, mantenuti grazie ad
una vigilante pressione di organizzazioni simultaneamente nei sei paesi sui militanti e sui simpatizzanti.
5) Un movimento arricchito di
preoccupazioni economiche e sociali che nutrono l'azione politica
concreta, un movimento di uomini
che abbian:o l'ambizione di essere
essenziali attori della lotta per l'Europa e che danno a questo riguardo l'idea di assumere il loro
ruolo subito seriamente, un movimento che prova coi fatti che esso
costituisce una forza politica, rivendicatrice, omogenea ed attiva ....
Questa è la nostra ambizione per
il M.F.E.; se esso vuole raggiungere lo scopo assegnatosi : FEDEy--,
..
.,....,~
....
· ~y
.... ......,. ,..... ..................
'T"'O......,.
............................... . . . .
J. P. Gouzy
(Segr . della Commissione Francese
del M.F.E.)
europa federata
Di rettore responsabile
LUCIANO BOLIS
Direz. - Redaz . - Amministraz.
Milano - Via Pietro Mascagni 6
Tel. 780 .367
Edizione a cura dell'Ufficio
stampa del M.F.E.
Spediz. in abbon. postale
gruppo IV
Autorizz. del Tribunale di Roma
n. 694 del 7-2-1949
Scuola Tip. « Figli Provvidenza »·
Via C. Mezzofanti, 62 - Milano
--=· '·
Come per
una macchina
EU
circa lo stile diplomatico del nuovo
regime di restaurazione nazionale.
Se il loro conformismo ha salutato la messa in opera dei trattati
di Roma, essi riducono nel medesiino tempo le illusioni «dell'Europa delle patrie» e l'arsenale . di
« grandezza-prestigio-potenza » che
essa suppone.
Dalla Francia essi attendono ora
che essa divenga disponibile per
l'unità europea. Ciò che a loro volta i federalisti europei di Francia
hanno dunque da dire e da fare in
questo senso, ci permette di misurare la difficoltà del compito.
La Federazione Europea a partire dai « Sei » non è cosa da rimandarsi.
N oi vedremo continuamente sprecare molto tempo e possibilità se
sentiremo sempre molta gente dirci
che nella materia «prudenza è madre di serietà»· Dobbiamo rischiare
di usare ciò che ci resta di meglio
come possibilità in Africa, prima
di porci su un piano federale ~ Ma
quanti porranno in relazione questi scacchi con l'essenza di unità
e virilità politica europea~ I federalisti devono dunque dare l'idea
che essi accettano meglio di quanto
non abbiano fatto in questi ultimi
anni questo ruolo essenziale di motore dell'opinione pubblica, opponendo instancabilmente alle chimere del nazionalismo le giuste ragioni delle loro battaglie.
4) I partigiani della Federazione
Europea, e s-pecialmente i •seguaci
francesi, il cui compito è di dimostrare ai loro compatrioti che il
ruolo della Francia è quello di contribtùre potentemente a promuoverla, devono dunque a Strasburgo
procedere a un vero e proprio esame di coscienza : essi dispongono,
senza dubbio, effettivamente di una
sicurezza di qualche anno. Se questo respiro sottolineato dalle apparenze di una distensione internazionale è ben utilizzato, essi hanno
una possibilità certa di arrivare a
sostituire al vago europeismo incoerente ed insipido che sembrava essere la dottrina ufficiale dei nostri
stati~ e che vota all'incertezza i
progetti più tenacemente conclusi,
una nuova mistica federalista di
Azione Europea.
Questo sembra semplice da esporre, ma è molto più difficile da
realizzare. Per raggiungere un ef-
HA
Per preparare il congresso del
M.Ji'.E. di Strasburgo che, sotto
tutti gli aspetti, noi lo speriamo,
sarà un grande Congresso Internazionale di rilancio federalista, è
stato domandato ad alcuni di noi
di pronunciare alcuni esordi' essenziali; noi lo faremo quindi volentieri utilizzando questa tribuna.
Il mondo occidentale oggi mostra,
malgrado qualche discordanza, uno
stato di incoscienza simile a quello
che metteva alla prova nel XIX
secolo la nostra borghesia, imprigionata nelle sue certezze e che in .
fine vide venire e dovette subire
come calamità i cataclismi della
nostra epoca, che essa non aveva
assolutamente previsti.
Il fatto, sempre più sottolineato
dagli osservatori politici, che i sistemi economici del tipo sovietico
e di tipo capitalista americano conducono alla socializzazione del prodotto in tutti i paesi di tecniche
industriali progredite, pur essendo
innegabile, non dovrebbe tuttavia
illudere: la competizione per la
potenza resta l'elemento determinante dei rapporti « pacifici » dei
due mondi. Questa competizione
non pare anzi dover lasciare alcuna dilazione; essa non ci dispensa dal compiere una delle condizioni essenziali per la sopravvivenza della nostra civiltà, la Federazione europea; essa non fa' a nostro avviso, che dimostrarle, con
lo svolgersi dei fatti, l'urgenza e
la necessità.
Da questo punto di ·vista generale un certo numero di assiomi
devono essere posti nella prospettiva in cui noi ci poniamo con il
M.F.E.
l) Tutto ciò che concorre sia
alla divisione persistente dell'Europa libera, sia all'indifferenza dell'opinione democratica, sia ancora
al ritardo del mondo occidentale
in confronto del mondo sovietico,
è nemico del bene.
Specialmente il mantenimento
dell'incertezza politica europea,
malgrado i progressi realizzati nei
settori dell'unità economica e del
miglioramento del tenore di vita,
costituisce per gli occidentali un
elemento di debolezza sostanziale.
2) Qualsiasi tentativo da parte di
una nazione europea, qualunque
essa sia, di tornare a una politica
slogan di battaglia del 1960. Ma
per ·essere ascoltato bisogna dare
·agli uomini il sentimento di necessità urgente e nei confronti di tutte
le vie nazionaliste senza uscita, di
necessità imperiose delle nostre
proposte.
UE
A IJTODETEBMI~ il_ZIO~E
PER IL POPOLO EUROPEO
Essi continuar1o a vivere secondo
le modalità legislative 'di organizzazioni giuri dico-poli ti co-nazionali
separate la cui sovrapposizione
diffonde una concezione « paleoarcaicà » del mondo democratico.
I federalisti dovranno ripetere
instancabilmente che questa autodeterminazione della quale tutti gli
europei dispongono nelle loro collettività locali e nazionali è oggi
assente al livello molto più vasto
dove si pone in atto la soluzione
dei grandi problemi di difesa, di
diplomazia di economia, che sono
sempre più comuni agli europei,
vale a dire al livello dell'Europa
stessa. Un'Europa che le pressioni
dei fatti renderà sempre più avida di tradurre in temi politici
questa forza demogTafica ed economica la cui realtà quotidiana e le
cui statistiche non cessano di dimostrarci che essa costituisce un
immenso potenziale di umanità e di
produzione.
La rivendicazione dell'autodeterminazione per il popolo europeo,
per mezzo delle libere elezioni, farà
un vero potere costituente e la Federazione piena e totale dei nostri
stati, deve dunque avvenire più
concretamente e più attivamente
che per il passato, il grande nostro
da
ufficio
Come per una macchina da ufficio,
tastiera normale
Come per una macchina da ufficio,
incolonnatore
Come per una macchina da ufficio,
regolatore del tocco a cinque posizioni
Come per una macchina da ufficio,
carrello su cuscinetti a sfere
Come per una macchina da ufficio,
carrozzeria amovibile
Come per una macchina da ufficio,
dieci metri di nastro bicolore
r.mn.P
fiPY
una marrht:na da ufficio_
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Come per
una macchina
da
ufficio
Come per una macchina da ufficio,
tastiera normale
Come per una macchina da ufficio,
incolonnatore
Come per una macchina da ufficio,
regolatore del tocco a cinque posizioni
Come per una macchina da ufficio,
carrello su cuscinetti a sfere
Come per una macchina da ufficio,
carrozzeria amovibile
Come per una macchina da ufficio,
dieci metri di nastro bicolore
Come per una macchina da ufficio,
interlinea a quattro posizioni
Olivetti Lettera 22
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rallsh evono unque dare l'idea- - -m-cfispensa5Ile 1 ques a forza politica europea omogenea e discipliche essi accettano meglio eli quanto
nata, adattata alle rivendicazioni
non abbiano fatto in questi ultimi
anni questo ruolo essenziale eli moessenziali del suo combattimento,
che si è cercata per alcuni anni
tore dell'opinione pubblica, opponenclo instancabilmente alle chimenegli ambienti federali,sti.
re del nazionalismo le giuste !aIl compito sarà faticoso perchè
gioni delle loro battaglie.
bisogna tener conto delle usanze,
4) I partigiani della Federazione
delle insufficienze dei mezzi e degli
uomini. Il danno di una sterilità di
Europea, e specialmente i seguaci
prospettive che ci si offrono è infrancesi, il cui compito è eli dimonegabile, per esempio, se il movistrare ai loro compatrioti che il
mento non contribuisse a dei piani
ruolo della Francia è quello di condi azione semplici fil nello stesso
tribuire potentemente a promuotempo rigorosi, mantenuti grazie ad
verla, devono dunque a Strasburgo
una vigilante pressione di organizprocedere a un vero e proprio ezazioni
simultaneamente nei sei pasame di coscienza : essi dispongono,
esi sui militanti e sui simpatizzanti.
senza dubbio, effettivamente eli una
5) Un movimento arricchito di
sicurezza di qualche anno. Se quepreoccupazioni
economiche e sosto respiro sottolineato dalle appanutrono
l'azione politica
ciali
che
renze di una distensione internazioconcreta, un movimento di uomini
nale è ben utilizzato, essi hanno
che abbiaO:o l'ambizione di essere
una possibilità certa di arrivare a
essenziali
attori della lotta per l'Esostituire al vago europeismo incoeuropa e che danno a questo rirente ed insipido che sembrava esguardo l'idea di assumere il loro
sere la dottrina ufficiale dei nostri
ruolo subito seriamente, un movistati, e che vota all'incertezza i
mento
che prova coi fatti che esso
progetti più tenacemente conclusi,
costituisce una forza politica, riuna nuova mistica federalista eli
vendicatrice, omogenea ed attiva ....
Azione Europea.
Questa è la nostra ambizione per
Questo sembra semplice da eil M.F.E.; se esso vuole raggiunsporre, ma è molto più difficile da
gere lo scopo assegnatosi: FEDErealizzare. Per raggiungere un efRARE
L'EURO P A PER MEZZO
fettivo risultato, enumero almeno
DI E PER IL POPOLO.
tre condizioni :
Se il movimento stabilisce le conI - I Federalisti devono prendere
dizioni che gli permetteranno di espiù ampliamente coscienza dello
sere capito meglio che in un respostamento degli interessi essencente passato (ciò che suppone anziali economici e sociali allo stesso
che che siano rimsse al magazzino
livello europeo, che ci risulta dalle
degli accessorii certe questioni)
concentrazioni nate dal Mercato
1uesti responsabili avranno qualche
Comune. E' a questo livello che le
compito da realizzare fra qualche
forze produttrici conservatrici e
anno, cosa che per la nostra orgaprogressive vanno sempre più connizzazione sarà la via fondamenfrontando i loro interessi e le loro
tale di tutta la democrazia europosizioni. I Federalisti nòn possopea, cioè che miglioni di cittadini
no più continuare ad ignorare la
possano a loro volta ottenere per
realtà sociale ed economica alla
sè stessi in un'organizzazione coquale io faccio allusione, non fosse
mune ed unica questo diritto oggi
altro che per questa ragione tutta
esaltato su tuttè le lunghezze d'onla battaglia per lo Stato politico euda della Francia e di N a varra, per
ropeo avrà per substrato la massa
i Cabili, i Berberi ed altri popoli
degli interessi e forze così spostaìell' Algeria: l'Autodeterminazione.
te. Meglio degli altri i federalisti
La sorgente di tutta la legittimità
hanno le mani lib~re per dire, ma
politica europea passerà per queoggi nel « concreto » questa battasta via, ma non è oggi il minor
glia non è più solo battaglia di
paradosso quello di constatare la
« traguardo » ma di « contenuto ».
situazione in cui si trovano i figli
Ciò che noi vogliamo in definitiva
della medesima comunità popolare
con una Costituzione federale è
europea nata da una stessa storia
una società federale autentica, che
millenaria, e i cui interessi econorisponda molto più degli stampi
mici ed urri.ani sono nel XX secolo
classici usati dal « Socialismo » o
legati al punto che il destino li ha
dal << Liberalismo » tradizionali, alresi uniti nello stesso destino.
HA
aue mondi. ~uesta- compe 1z1one
non pare anz i dover lasciare alcuna dilazione; essa non ci dispensa dal compiere una delle condizioni essenziali per la sopravvivenza della nostra civiltà, la Federazione europea; essa non fa' a nostro avviso, che dimostrarle, con
lo svolgersi dei fatti, l'urgenza e
la necessità.
Da questo punto eli 'vista generale un certo numero eli assiomi
devono essere posti nella prospettiva in cui noi ci poniamo con il
M.F.E.
l) Tutto ciò che concorre sia
alla divisione persistente dell'Europa libera, sia all'indifferenza dell'opinione democratica, sia ancora
al ritardo del mondo occidentale
in confronto del mondo sovietico,
è nemico del bene.
Specialmente il mantenimento
dell'incertezza politica europea,
malgrado i progressi realizzati nei
settori dell'unità economica e del
miglioramento del tenore di vita,
costituisce per gli occidentali un
elemento di debolezza sostanziale.
2) Qualsiasi tentativo da parte eli
una nazione europea, qualunque
essa sia, di tornare a una politica
dalle mire strettamente « nazionali », accompagnate o no ai miti
della potenza, obbiettivamente nuoce all'unità occidentale e favorisce
eli conseguenza altri piani.
L'atteggiamento inglese eli questi ultimi anni deve essere giudicata di conseguenza.
Nella misura, in cui una politica eli questo tipo si traduce provvisoriamente nell'impossibilità per
il gruppo dei « Sei » stati continentali eli raggiungere l'efficacia
piena ed intiera dei loro mezzi, in
un quadro forte e stabile, nella
proporzione delle necessità dell'anno 1960, una tale attitudine, a voler
ben considerare, rischia di anelare
a genio al Sig. Kruscev.
3) La politica della V Repubblica Francese continua a porre a
molti dei nostri compagni europei
a questo riguardo, dei punti interrogativi.
Generalmente i governi hanno registrato senza sfavore i cambiamenti interni sopravvenuti nell958
in Francia nell'esatta misura in cui
significavano che i francesi avrebbero potuto disporre eli una organizzazione più stabile e più forte,
ma molti notano delle esitazioni
modello LL lire 42.000 +
Nel negozi Olivetti ed In quelli
di macchine per ufficio, elettro·
domestici e cartolerie.
t.a.E.
lL MONDO · 12 gennaio 1960- Pag. 7
c
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G l O R N A L El L O N D I N E S E
)
DI HUGELINO
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EDL'aspettare .la deci- chissà che ognuno . per conto suo,
sione se un certo mano- a insaputa dell'alt·ro, giunti a comKritto si potesse leggere mentar ·l'episodio :illustre del Conte
alla North Library o in Ugolino, rispettivamente ·nei Ctmterbury T mes e nella v;,;"" Coma~ra sala :riservata, l'altra
metlia, non si siano trovati, come
mattìna, al Br.itish Museum, dovetti perdere più di un'ora. E' vero mc, tra mano, l':uno accanto aJ.l'al'che, anche ·Per av~re dei libri co- tro, i d.uc vol.umi. La cosa ~ certa
muni, ta'lvolta si deve alpcttarc fi. per lo Skeat, che nel commento si
no a mezz'ora c anche più. Nulla, riferisce al l.uo.go dantesco dta·ndoa ·paragone delle giornate che si · io, invero non felicemente; nelb
sciupavano subito dopo la guerra, traduzione del Cary. E' soltanto
· probabile per . lo Scartazzini, che
per la riduzione del personale.
Le .pr.ime volte, era facile ingan- da buon .filologo di stretta ·Ossernare l'attesa curiosa·n do tra gLi scaf- vanza a.Me regole· della lettèratura
faH della ·Rcading Room, che, come comparata, avrebbe pur fatto bene
si sa, sono aperti al pubblico. Ma a indaga1'C ta "fortu.n a" di quella
ora, dopo tanti anni, la sezione, o, situazione. tl:)ellc rca71ioni dello
por essere ·più precisi., la piccola &:ar.tazzini, camunque, noti rimafett'i.na di 5ezione che sa risvegliare ne traccia, almeno ncM'eJitio mintw
(!La •Maggiore non era nelia Reain mc· un qU3'lchc intc;·rcsse, c cioè
quella riservata a.i fatti letterarii, l'ho dingo Room). 1E ia traccia delk rea.già esplorata in lun·go c in largo, zioni dello Skeat, francamente, è
.
c non fosse che, •per via ddlc con- un ·poco sbiadita.
Qlr.lndo .ne vidi ·per la prima
tinue nuove accessioni gli cambiano continuamente di posto, saprei volta - un dod.ici anni fa: ve;
· trovare i libri a occhi chiusi. Pure neravo, allora, i filologi - l'effigie _
è sempre n che finisco con lo stto- appesa ndla Hall di Christ Colfi,n armi, quando le attese si pro- lege, a Cambridge, 'lo Skeat mi
,}unogano, e ogni altro, per quanto SOCiprcse per i tratti dolci e come
fascinoso, richiamo .bibliografico invitaiìli. Una persona viva e addirittura camosa, che con due ocfaUiscc.
L'altra mattina (dico il vero) le chi affondati a mezzo tra due pomani andarono per conto loro, stan- melli 1'ubi~zi c •li! grassa ;porgencamentJe, a pal-pare la costa dell'c- za deLle palpebre · aveva l'aria di
dwone Skcat del Chaucer, c, .preso ammicca·rc, verso chi lo g.uardava,
con un'aria sor.niona C' connivente
il volwnc e poggiato che •l'ebbi
Un t@VOlo· Jì accanto, le pagine mi in chissà quali .vcna1li · ma·riuolerie,
si apri1'ono al Monke's Tale, al• cscogi·tate c attuate tra la cantina
Racconto del Monaco, che pur nel- e il rekttorio: c la barba era una
fopinion.c dei critici più ottimisti più da puli.r dsi le dita dall'unto
è tra Je poche cose che sian venute dei ioints di i)lontone cht non ii
fil!-cche a quel grande maestro del- .p ennino da die~ro la scaffa.lat-ur·l
l'arte del na·rraore medioevale. Stavo della ·Bodlcia-na. L'apparenza era
per ricbiude.rc il volume, deciso a c,ertamentc in contrasto con quei
.in.g annare l'attesa fuor del museo, che .sapevo c che continuo a sanel pub ·(di Watney, dove han la pere dello Skcat, ch'era un infabirra debole) oltre la strada. Ma il ticabile editore c chiosatore dei
grande orologio della Rcading testi msicmc più difficilì e più
Room segnava un quarto dopo le impor-ta.nti ddla. letterat·h.ra metre, c il pub doveva essere già chi-u- dioevale inglese, c autore d 'un moso, li·nesorabw.mcnte chiU90. E la .n:umcntaie diziona·riò etimologico.
cappa di .grigio che grava ormai Basterebbero, per ia gratitudi-ne
da ·più d 'un mese su Londra, a dci mcdioevalisti, le cure spese atquell'ora d:el .pomeriggio, declinan- torno ai Sette maestosi .tomi · dci
do d.i là da incommensurahili 1on- Chwcer e ai quattro ahche più
Avrà caricato, in quel punto, dotana·n ze il ·sole, s'era dovuta certo maestosi tomi del Pie-rs Plowman.
ispessire. La p iog.g ia fitta e sporca, Come chi dicesse una specie di po .csscr·si :imbattu-to, cioè, col egre·
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DI ,GABRIELE BALDINI
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Londra.' Parata mlUtare a Fleet Street.
quakhe larg.hczza di ~ustosi paorticola•ri nell'Infe-rno (l'.u.n4ca a .n ti·
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.. -1 1•• : ,l; ...~~ ~ ~·
And with him bee-n his li•tel children
[three.
-Th e eldeste scarsh.r f:v,f veer
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-Dove non si ,p.uò fa·re a meno
di notare · che tutto il patetico si
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And with him been his lltel children
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-The elcfeste scarsly fyf yeer was of
[a•,~te.
· .Allas, fortune! it was greet crueltee
Swiche hriddes for to putte in swiche
[cagc!
(B. 3601-4)
l " ·swiche ·briddes ", quegli ucceHini magri e tbtividcnti, bisogna
pur dire, dopo essersene lasciati
commuovere, impostano l'episodio
con una tenerezza lwgrimosa e ·u n
po' corteggiata, com'è in certi quadri storici dell'età v:ittoriana per
illustrare •le loro piccole altezze
reali soffocate nella Torre di Londra dai .sicarii di Riccardo .UI, o
il ~Principe Arthur che sta per essere accecato dal Hubert de tB urgh
nel Kinx John, o addirittura, infine, i " tBabes .in the W ood. " della
ballata popolare, se non addirittura
del.la pantomima natalizia. A parte
il compiacimento di vezzeggiar la
situazione fin dall'inizio (non c'è
bisogno di dire che nei •l uoghi dbve s'intenerisce anche Dante, " Anselmuccio mio... " " ...Tu ne
vestisti queste misere carni ... ",
"Padre m~o, ché non m'aiuti?"Chaucer traduce quasi alla lettera
(1B. 3639-42]) sì deve notare che
l'inglese ignora deliberatamente H
motivo su cui .era invece intonatQ
l'episodio dantesco, dci due, cioè,
." ghiacciati in •u na -buca " e dell'uno che si pascè avidamente, "co'
de.nti, che furo a:I.l'osso, come d'un
can forti", della cervice dell'altro.
Lo Skeat, evidentemente infastidito per fepisodio di cann.i·balismo,
loda, invece, jl Chaucer .per certi
versi che ·sarebbero his own, e cioè
suoi propri-i, senz-a doversi riconoscere in nessun debito veroSQ l'italiano, ahimé, _ per le convenzioni
vhtoriane, un po' troppo fanciful.
E son versi, :per l'appuntd, che
esasperano l'umor lagrimoso: « Il
suo figliuolino, che aveva tre ·anni, .g,li disse: ''Pad·re, ·perchè piangi? quando verrà il carceriere a
porta-rei la mi,nestra? non hai tenuto in ·ser·bo qualche pezzetto di
pane?"·:..
UE
qualche larghezza di gustosi particola·ri nell'Inferno (l'unka -cantica ndla quale si tolleri di toccar
qualcosa di .t anto terreno q:uanto il
cibo) è tpOi cosl "fiero", e cioè
cr-udele, ferino, i·n umano, insom·
ma, da toglier fapPc:tito. Non meraviglia che il .passo dell'Alighieri,
nel raccontare, .fosse tanto .p iù s.pe~
dito e schietto che non quello del
Chaucer. Questi, tanto tper cominciare, :rinunzia a tutti i vanta.ggi
del -racconto in prima pef!S()na, un
artificio, del resto, poco sfruttato
daHa, se non addirittura ignoto alla tecnica del narrar medioevale.
·Fn Dante, d'altra parte, non è àncora a·rtificio, ma solo un modo
naturale, :perché il più diretto, di
rappresentare .una situazione che
non consente mezzi termini. Entrambi, l'italiano e .t'inglese, t;irano di lungo al momento di rendér
conto dei precedenti, quasi persuasi, si direbbe, che il compito si
potesse con sufficiente tiducia lasciare in eredità a quelle zucche
melen·se c .perditempo dci commentatori. -Se Dante è secco, e dà la
storia, in certo modo, per scontata
(" ...di-r non è mestieri", lnf.
33,18), Ghaucer non crede di dover
impiegare -più d'un due o tre versi,
e si contenta appena d'accennare a
una " ,fals suggestion " (una calun·
niosa accusa) di "Roge.r, which
that bisshop was of 1Pyse " (B.
3606-7), e cioè deLl'arcivescovo Ruggeri. Si capisce che .il campo ha da
esser preso tutto dalla situazione di
Ug<>Hno chiuso a morir di · fame
nella .torre, e della morte .lenta ~
atroce ~he non si conce-de prima
d'aver saziato il povero 1padre di
orrore · alla vista della fine miseranda dci propri fi~li. Che •la natura .pietosa dell'episodio e tutto il
patetico che poteva trarvisi, ahziché Ja fierezza dell'od.io. che informa ie pagine dantesche, muovessero dapprincipio la fantasia del
Chaucer, è chiaro dal modo come
i'inglese introd.uce il racconto. Il
motivo dci figliuoli messi a mori·r
di fame viene suhito bruciato nei
primi versi, e in qualche mossa
toccante, prim'ancora che il lettore si sia anche soltanto orientato
ne'Ila tStor:ia: -c Con lui .furon chiusi
i suoi tre figli~olini. E itl più grande .toccava appena cinque anni.
Ahi, dira sorte! fu crudeltà grande ch.i<udere tali uccellini in tale
HA
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Avrà caricato, j.n quel .punto, dopo esser·si :imbattuto, cioè, col egre·
te .poete of ltaillc :., il Chaucer' anche H suo oriuolo, e gli avrà suggerito questo, che se davvero voleva for-nir l'opera .p rima di .cena
e andarsene a 'letto quctato, avrebbe dovuto tirar di lungo, e cioè
. tirar via, col Conte? tLa chiusa
affrettata, col ·r imando a Dante in
fine, .per chi volesse saperne di pifl,
direi, a :pensarci bene, che tradisca una cotale impazienza.
Certo il poeta inglese, quando
componeva il Monl{e's Tale, aveva
l'inferno aperto davanti. E vi dirò
~o. AUo steSso mod~ che a noi
accadè di capire 11 t!:IO ingaese, a
volte,.· anche . con più immediakz·
za dei .suoi · concittadini contemporanei (dal momento che •Una parte
gen~-rosa del-le chiose dello Skeat
ci .risultano i.nutili), lui era in grado di capire con maggiore immediatezza il nostro ·italiano del trecento. Avrà, magari, potut<;> pensare che l'Alighieri non sa·pesse
aggiustarsi con sufficiente scaltrezza a·l passo dcl.la narrazione
(ch'era 'la musa aha da lui cqrteg.giata) e che bruciasse un po'
troppo •le occasioni. 'E .forse gli avrà
rimproverato, in cuor suo, di non
dar tempo al .tempo, e ai personaggi e ai casi di posare un poco,
di' tentare come di rimettersi da
una corsa affannosa, c farsi vedere
e riconoscer meglio. 11 pa·sso del
Chaucer--, · abimé, era quello d'un
gras'SO borghese soddisfatto e un ·
poco accomodante. Più che .i ra:
gionamenti sulla moralità .politica,
dovettero ,persuaderlo qucl'li con i
medici, per contenere Je rimostran·
ze dell'acido :urico. Il famoso ritratto del Cha.ucer in mar.gine a-l
Manoscritto dd Governail of Princes ckl Hoc-deve tradisce, di·rei~ più
che una tendenza alla pinguedine,
un~ addir.Jttur~ alla gotta. E c·erto
chi seppe trovare degli aggettivi
cosl esatti e dirci così profumati
e croccanti per descrivere i prelibati mangiari d'alcuni ·peliegr.ini a
Canterbury (penso al cigno arrosto del Monaco, e aUc sa·lse ddla
P·rior'a) non· dovette risparmiani
t·roppo di fronte a una tavola imba·ndita.
,
Certe tentazioni si deve credere
che ol'Alighieri non lo sfiorassero
neppur.e, e ,n on ·si peccherebbe certamen~e d'irriverenza -nel rilevare,
a questo ·proposito, che l'unico
"pasto" di cui si parli con una
HA
birra debole) oltre la strada. Ma il ticabile ed.itore c chiosatore dei
grande orologio della Reading testi 4nsieme più difficili e più
Room segnava un q:uarto dopo le impor-tanti deHa letterat·ilra metre, e .j! pt4b doveva essere già chiu- dioevale inglese, e autore d'un mo·
numenta·le diz.i~nario etimologico.
so, tinesorab)lmcnte chiuso. E la
cappa d:i ,grigio che grava ormai Basterebbero, per la gratitudine
da ·più d'un mese su Londra, a dei medioevalisci, le cure spese at·
quell'ora dd .pomeriggio, dcdinan- 1 torno ai !ette maestosi ,t omi · dei
do di là da incommensurabili lon- Chwcer e ai quattro abche più
tananze il 'Sole, s'era dovuta certo maestosi tomi del Pit'rs Plowman.
isp.essire. La rJ>Ìo~gia fitta e sporca, Come chi dicesse un-a tpecie di
ma sottile, e come sospesa nell'aria, mostro filologic:o che assommuse
e quel fr.eddo desolato che rende in · sé il genio di Gerolamo Vicosì sconfortante cammina·re per telli, d.i Davide Comparetti, di Pio
istr·a da di' questa stagione e a quel· Rajna c di Michele Barbi. Revel'ora, mi fecero sentire più caldo e rendo_, come lo Skeat, era anche
accogliente, per contrasto, J'immen- lo Scartazzini, ch'era ·n ato (nel
so cupolone della Rcading Room 1.837) appena due ann·i dopo il
dov'ero. E 11 dito mi rima'SC ficcato filologo inglese. E come lo Skeat,
tra Le pag-i ne dello Skeat al punto anche lo Scartazzini era prote·
dove il libro mi s'era aperto. Ave· stante. tMeno posato, dit.ei, e più
vo fatto appena la mossa d'alzarmi, estroso, Io svizzero, che* a quanche già ero nuovamente seduto, to mi ·si dice, int-ratterlne e adRiapersi il iibro e huttai sul1e vec· dil'ittura corteggiò umori combattivi e polemici anche oltre il
chic pa.g.ine :un'altra occhiata un
Jecito. A .fargli bastar la lena per
po' più volenterosa:
The .gayler shette the dores of the i suoi massicci la,vori di erudizione, lo Skcat, ;per contrb, dovette,
tour.
com'io cl'Cdo, organizzarsi 1n orarii
",Il carcerier•e chiuse J'usdo della
tigorosissimi, col tempo in agguator·re". Doveva ben essere U~ino:
to che ~li soffiava le occasioni, per
"Ed io senti·i chiavar l'.uscio di sot- coglierle ·e sfruttarle fino in fòn·
to". Difatto era l'e·pisod,io, come
do; scn~a d.i che un'opera così
scrive il Manosc:r:itto Ellesmere, "De fitta e cosl ·pr-ecisa non si sarebbe
Hugelino, Comite de Pyze". Il
potuta -concepire: il che vuoi dire
Monl{e~s Tale, com'è noto, è 'SOlo
_tenere l'umor .polemico a bada.
una collez·ionc di exempla, di co· Viene in mente un famoso verso
sidette "trag·edie" n-ar-rative, model, del &Ili: " La morte sta annisco.lato sul De Casibus , del Boccaccio. sta ne l'orloggi ". ·E il Reverendo
Monotono elenco di casi derelitti, Skcat, sotto, a caricarlo, :pieno di
di coloro che daLl'alto del loro grapremura. 1Perché non .gli si fermi
do sociale precipitarono in basso a e non .gH dia l'iHusione . che il
mordere · iol ter·rel')O d-'una utni·le e tetn:po è :più demente del vero.
mor·tifièata condizione o, più spes- "Vorlog.gi ". Vedo che lo Skeat è
so ancora, d'una finé atroce. ·Tra l.t
costretto a chiosa·re ariche questa
storia d'un ",Barnaba de Lumbar· pa·rola: " orlÒgge ". E' ai verso
dia" e una di Nerone, in linea con
4044 del ·g ruppo -B. dei CanterNabuccodonosor e Giulio Cesare, bury Tales. Si parJa del · gallo
Ofoterne e Alessandro Magno, Cre- Chau~tecleer, nel . Nonne Preests
so e Sansone, troviamo a.nche il
T aie · ~una quindicina di .pagine di
Conte U golino, colto di ~rdo in là dal "com.ite '' Hugdino). Per il
sette ben torn.ite ottave. "Chiunque lettore ·italiano •la chiosa è inutile.
v.uol saper di più di questa storia", · La p:t·rola, in medio-ih·glese, " oravverte il Chaucer, dopo che s'è logge" paTla chiMo. Ma H Jettore
tolta la voglia di far suo H racconto,
inglese di media cultura non sa
"vada a leggere 11 grande .poeta
as·sociarvi nulla. Chaunticleer, dice
Ì·taHano che chia.mano Dante".
il Chaucer, quando cantava · aito
Who-so woJ ,here it in a lenger wyse,
al mattino, ispirava più fid-uda, a
Redeth the grete poete of ltaille,
chi volesse sapere che ora volgeva
That highte !Oant...
in quel punto, "che non l'ordlogio
·{B. 3649-51)
comunale e quello sul,la torre della chiesa".
1E, a dir .la ve.rità, in fin delle
sette ottave, quasi mosso, .più che
Than is the clokke or an abbev
non da una :punta d:i delusione,
or logge.
daU'-incoraggiamento che me ne
. Che alt-ro ·n on è, del resto, se
veniva dal1e stesse parole del Chaunon
;l'daborazione d'una itnmagi·
cer, ho ricercato lì accosto, sugli
nè giovànHc, nel Parlement of
scaffali, "-the .grete 'POete of ltaille".
Foule-s (v. 350), vale a dire IÌ1 ParEra al suo posto, nell'edizione ddlamento degli uccelli, .dove si parlo &:a·r,t azzini. (La superbàedìzione
lava,
anche 1ì, del ".gaÌlo, l'orologio
-ricciard:iana del Sapegno ancora non
de~ .piccoli villaggi"~
ha .ragg:iunto la Readin•g Room). Il
-reverendo W. W. Skeat e io ScarThe cok, that orloge is of thorpes
lvte.
tazzini erano contemporanei, e
gabbia·:..
His yonge sone, ·that :tbree yeer was
'
[of age,
Un-to hym seyde, 'tfader, why do ye
[wepe?
Whan wol the gayler bringen our
[potage,
Js ther no morsel breed that ve do
[kepe?
.(B. 3621-24)
nove non si :p.uò fare a Jneono
di notare che tutto il patetico si
appunta proprio su quella " pota·
ge " che dovrebbe condtirre il
"gayler ", 'su quella ~SCodella di
zuppa fum~nte, che subito ,mette Ci
fr-uttò la nuova prospettiva realistica intuita dal Chauccr. U " .trentatteesimo " non. offre tanto alla
vista e, soprattutto, all'olfatto; ap·
:pena del .generico "cibo " èhe " solca essere addotto'. Una fame totaLe, assoluta, pronta a· divorare
qualunque cosa. Mentre •la "·pota·
ge" del Chauccr fa da spia -al fatto
che .nel Monl{e's Tale s'è ancora
rimasti nell'ambito, -per quanto eccezionale, delra.ppetito.
Non direi che il Chaucer, come
pure sento da quaJche critico, abbia svilito l'episodio: osso è __ .an·zi
il più v.iv.ido del Monl{e's Tale; né
fa mera vi.glia, per la straordinaria
ca·r.ica emotiva ch'era ndl'incontro
letterario dal quale era stato ·sollecitato. Solo che il Chauçer ha
saJpuro vedervi poco •p iù di quel che
la sua natura borghese meglio riusciva a gustare: un pathos raccolto, da :pittura di genere, e non già
una tragica disperazione senza via
d'uscita. Della propria inadeg.uatezza a ·sosten·er la ·sitruazione, com 'io credo, il Chaucer dovette accorgersi, ché il verso della chiusa
(" Him-self, despeired, eek for
hun.ger starf ", e cioè: Anche lui,
alfine, disperato, mqrì di fame)· è
tra i più slombati· che n1~ gli ·venissero: un v•er.so, direi, data la si~
tuazione, :proprio da ver.gognarsene. Jn :specie se si pensa alla cir·
·costanza che il Chaucer aveva l'Inferno a1perto H, ·sul tavolo, davanti:
...ond'io mi diedi,
già cieco, a :brancolar sovra ciascuno,
e . due dl li chiamai ...
così com'era aperto davanti a me
a fiwnco dei Canterbury Tales, sul
tavolo della Reading Room, men·
tre venivo rimeditando una grande poesia e annotando queste osservazioni sul tac-cuino, e rivedendo, in.sOmma, le bucce d'una oc~
casione perduta.
Un donZello, in quel punto, mi
interr.up.pe il corso dei J}ensieri,
per avvertirmi · che il Manoscritto
da me r.ichiesto era depositato alla North Librarv, e riposi Ugoolino c Hugo!.ino, .in tutta fr.etta, sui
·
loro nobili scaffali.
GABRIELE BALQINI
J ,-.'
IL MONDO · 12 genua io .I.Y60
.Pag. 8
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VITA LE-T TERARIA
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U ANDO il grosso volu·me "Studi sul Federalismo" a cura di Robert R.
Bowie e Cari J. Friedrich,
pubblicato recéntomen·te
dalle Edizi~ni di Comunità, è
giùnto sul mio tavolo, mi sono ri~ ·
trovato di colpo con la memoria
nel mezzo delle circostanze in cui
l
esso è sorto.
Otto anni fa .u n insieme di eventi che non starò qui a ricordare,
'Sembravano aver por·tato Francia,
Germania, · Jtalia
Benelux sullct
soglia dell;unificazione sovranazionale. Non c'erano al·lora apprezzabili forze politiche operanti attiva1
mente con-tro il processo di unificazione, ·Se si fa eccezione de,H'oppo..... .-.,. __
sizione comunista, che :però si trcl·
sforma·va involontariamente in un
incentivo ulteriore in s.uo favore.
Non c'erano ·però nemmeno possenti correnti d'opinione .pubblica
che chiedevano l'unità; il grosso
,·
degli europei attendeva inerte ·che
c::'
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7;J ---:::::._~~
-..:.,
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si facesse qualcosa. C'erano solo: i
_,
- .-:;;;;;;:?f
problemi di fondo, interni ed internazionali, 'dell'Europa democratiça; 1 '-!1~....;. ~ ~~(!""'~--------------------~r...;;.~~--_·--~~--··------~...;,_....,
J
che, froodi e' .nudi, chiedevano un;~- ' .~
(Disegni! · di A. Bartoli)
soluzione federale. E c'erano i di~· .
"INFORMALE'~ « lWi Vl;l~le lnformale che
rappresenta t~uesto quadro?».
r~g~'nti politici di quei .paesi; disponevano allora in questo campo di mente che ollO.Q··èrano .p iù istituzioni Ed ecco, ora Qe Ga.spori si accor- l'arrivo dogli opportunisti .è ~mpre zionali · che avrebbero dovuto af- '
.il -segno <;li \Ùla •possibile prossima frontare il tema della costi~uzione
una libertà di movimenti che sa- adeguate, ma se~ sa'J)ere che al- geva che .Ja cosa. era possibile.
"E' una vera e propria ·avven- vittoria, e . temhta.no di comprorilet· europea, fu ,praticamente stabilito
rebbe quasi del tuuo ·Svanita negli tro costruire.
:L'esi.~pza ~elP•u?:Ùiéaz.ione poli- tura quel che comincia ora, e qua- terc la loro purezza di araldi del . in conversazioni •priv'ate fra Spa·a k
anni successivi, e serii bravano aver ··
tica deH'iEur<~pa era caduta improv- ~i nessuno di noi sa cosa veramente feder:alismo · europeo. In fondo se~­ ·e me, tra il febbraio e il marzo
intravisto la soluzione.
L'un.ico 'Vero ostacolo era la po- visa~ente loro sul dopo come una dobbiamo fare" - mi diceva con tivano che quel che soprat·tutto pO- 1952. 1Parallelll:mente all'agitazione
chezza politica di costoro. Gli Ade- .. tegola, . in~~esa, come .una con~- un visibile senso di smarrimento tevano apportare era la loro pu· . politica si sarèbbe messo su un conauer, gli Schuma.n, i ,J)e Gas:peri, · guenza indiretta del lavoriò intor- P. H ..· Spaak, uscendo dalla seduta rezza e il fervore della loro pas·sio- mitato . di gil.uisti, presieduto da
gli Spaak erano es.ponenti a.ssai no all'idea di un esercito 'turopeo. dell'Assemblea ' 'della cEcA che lo ne - cose che .i .politici non sanno Spaak, al quàlt avrei proposto un
ra.ppresen·tativi della classe :politica Erano pero abituati a tt:ovarsi din- , ,aveva ,eletto presidente e che subito normalmente apprezzare troppo. piano di lavoro che formuiavo così
(v. Projet de Statut . de ia Commudel-l'Europa democraticà, cui era nanzi a grandi cose da fare, senza dopo era · stata . invi~ata da Ade- Di fronte aU.a domanda precisa
capitato di dover assumere la dire- averlo in alcun modo meritato - - nauer, a nome dei sei . miQistri, a "come accingersi a redigere una mmté politique . européen.n e - Tra·
Bruxelles
zione deg1i sconquassati stati euro- non era accaduto loro lo stesso per red~gere lo Statuto di una Comu- cOstituzione federale europea" pro-' vaux préparatoires vavano •lo ste~ sgomento dei poli- 1952, p. 11 e 239): «Un'assemblea
'nità'' .politica europea. ·
pei. Dell;animale . :pol.itico posse- · le restaurazi<1ni democratiche? ·!])a qua.ndo nel dicembre 1951 ti~i nazionali,' poiché altro è avere cc sti~uente fedhale non ha· dinanzi
devano ~vi:luppatissimo il senso e · si accingevano a occupanene,
\ delle combinazioni e delle mano- poiché si trattava ormai di cosa im- Spaak aveva abba·hdonato la presi- un ideale, altro saperlo tradurre in a ·sé assolutamente nulla. iLo stato
vre, la 'J)ercezione della direzione mediata-mente possibile. Talvolt.t denza dell'Assemblea Consultiva di retmini di una le.gge che spezzi le' deve essere c()str•uito sulla carta da
·in cui tirava volta a volta il vento:. con.fidenzialmenre non celavano il Strasburgo, egli . eta al . centro de_l- leggi esistenti. « Non è cosa - a- oapo a fondo.. E' evidente che la
.
l'a.zione J?Glitica europea, ed ave- . ~va detto MachiaveUi - più diffi-· prima .fase dd suoi lavod deve conJ.l motto, che ho sentito ripeter lo- . loro stupore.~..
"Ma allora i federalisti hanno va ormai bisogno di un'aHeaonza cile a trattare, né più dubia a riu- sistere nella definizione dei criteri
ro, un'infinità di volte, era: '~la
.politica è, l'arte del :possibile", ed davvero ra.gi~né .....:. ~veva escla- stretta con i feder.alisti, poiché solo scire, né più ·pericolosa · a maneg· secondo i quali lo si vuòle costruiintendeva;no dire deU'immediata- mato De Ga.s,perì, quan~o ·il capo questi avevano ·la visione della dire- giare che ·farsi capo ad introdurre re. Il preceden e americano è istrut.
mente e facilmente .possibile; Nes- della delegazioD'e italiana alla con- zione :in cui occorreva impegnar.;i. n. •ovi ordini. Perché lo introdut- tivo. La Convenzione di F1'Gddfia
suno di lorò possedeva fa tenace ferenza per l;eser cifO ;.~u.rb.peo, l· ' Non ~ra sta'to ìadle ,portarè 1h por-,. tore ha per nimici tutti queUi che aveva un manJ.ato ant or più va-go
fanta·sia creatrice del vero statista, M. iLornbardo, gli a.veva çsposto co- . to quest'alleanza. L'accordo fra delli ordini vecchi •fanno bene, et di quello cdntenuto· nèl trattato
per il quale la politica è l'arte di me la sua proposta di affida·re ad S.paak e me si era .f~tto rapida- ha tepidi defehsori tlutti quelli che della OED. I delegati della V·irgi.fa,r diventare prima possibile e poi . un'assemblea eur~pea la :redazione mente,' ma non altrettanto facile . delli ordini nuovi farebbono bene. nia e quelli del New Jersev hanno
reale quel che· è ,utile alla comuni- di una costituzione europ~a fosse era stato pei lui farmi ammettere La quale tepidezza nasce, parte •presentato due ",piani", cioè due
europeisti che lo avevaon0 fi. per pa~ra ~d~i .avversar~, che han- serie di risohi.zioni che indicavano
tà. Mancava inoltre Ioro una cul- stata accolta con favore daHe de- dagli
,_ . - -'
,,__ -·- ,. .
, •. t
·. .
cosa
..·-_,.__.
___. .____
dato a un Comitato di redazione il
compito di tradurre 1e jue risoluzioni in articoli cbstituzibnal.j.. Non
vedo per la .Costituente Euro.i>ea tl·
tro metodo .d i lavoro. Per il nostro
Comitato di giuristi si tratta Perciò
di pre,pa.rare: l) la serie delle rijol~zioni, che desideriamo veder pteséntate alla Costituente europea ed
approvate da essa; 2) :}a traduzione
di queste risoklzioni ~n a·rticoli tbstituziona.Ji :..
Ma questi progetti dt ·risdluzibni, .necessariamente schematici, ndn
sa·rebbero stati sufficiehtli a far cotnprendere a fondo ai •parlamentllri
cos'è e rome funziorta un 'sistema
federale, poiché "Ii uomini non
credono in verità le cose nuovt".
Occorreva for.nire loro un'am~ia
documentazione sul tnodo di funzionare effettivo delÌe federazioni .
esistenti, mostrarhe là "ferma esi:)erienza".
.
Preparare sollecitamente ·uÒ tale ·
lavoro in Europa era ·praticamehte
im.possibile, poiché, a parte la Svizzera e la ancor troppo ·récentd e
.problematica esperiertza tedesca di
Bonn, mancavano nella cultura po.
litica ~uropea tradizi<>ni federali~te.
Proposi a Spaak di rivolgersi .ti
professor Cari Friedrich dell'Uni·
versità d.i Harva·rd, che avevo conosciuto un an•no prima in occa~lo­
ne di illn suo viaggio a :Roma e di
cui sapevo quanto a•ppassionatamente ed intelligentemente si 5en•
tisse le.gato alla battaglia europea
per l'unificaziohe federa·le. Cari
Friedrich ris.post mèttcndo in piedi una meravigMosa macchi-na di
ricerche e di documentazione. lhtc:·
ressò all'impresa la Ford ·Fourlda,... tion e la Harvard; ·rag.gruppò intorno a sé •professori e studi.osl american•i, .costituì setninar•i e d>mmissioni e riuscì' a far redigere fra
il luglio e l'ottobre dd 1952 questi
"Studi sul Federalismo", conterlenti forse il .più .ricco studio corrlpa·
r~to dell'attività. legislativa, gote[:- nativa e giudiziaria di cinque fe·
derazioni - Stati .Un~ ti, Canéldà,
Svizzera, Germania, A·ustralia in tutti i campi deHa vita pubblica
federale.
.
cVi sono ancora buoni motiviconcludeva Cari Friedrich nel pres·entare i·l libro . agli europei - .per
credere che i cohsi·gli della ragitine
e del ·senso comune prevarranno
contro i ·burocrati e gli interessi acquisiti :... Non hanno prevalso, e
, Garosci ne analizza acutamente ·Ie
ra·gion-i nella su'li· prefazione all'Mizione ita-liana .
!L'epoca "carbonara" della lbtta
per l'unità europea, nel corso della
,...,,,..! ~
... \..\...:~- -
- - - · ·· • -
- L-
1:-- .-
-------------davve·ro ra.gio,ne" .....:. aveva
esda- stretta con i feder.alisii, :poiché solo ~~ re , né più ·pericolosa a maneg·
mato De Gas,peri, quando il capo questi avevano .Ja visione della dire- ·g1are ·che farsi ca,po ad •introdurre
della delegazioO'e italiana alla con- zione :in cui occorreva impegnar.;i. n •ovi ordini. Perché lo introdutferenza per !;esercito •.eurò.peO, I. ' Non ~ra stato facile ,portare- m pot-· .,,tor; h a per nimici t•utti quelli che
M. iLombardo, gli aveva esposto co- to quest'alleanza. L'accordo fra delli ordini vecchi i{an.no bene, et
me la sua proposta di affidare ad Spaak e me si era .f~uo rapida- ha tepidi defehsori tutti quelli che
· un'ass~mblea euro,pea la :redazione mente; ma non al~ettanto facile delli ordini nuovi farobbono bene.
di una costituzione europ~a fosse era stato pei 1ui farmi ammettere La quale tepidezza nasce, parte
stata accolta con favore daUe de- dagli europeisti che lo avevano fi. per paura delli avversari, che hanlegaz:ioni francese e tedésca. Non no ·ad allora circondato e che teme- no le leggi dal canto loro, pa·rte
erano stati né !Palazzo Chigi, né vano .il mio radicalismo federalista, cL,'lUa ioncrequlità ddH uomini; li
De Gasperi; né Taviani a sug.gerire e per me fa·r accettare Spaak a Fre- quali non credono ·in verità le co.;e
a Lombardo d-i lanciare quest'idea nay ed a molti altri diri•genti del nuove, se , noh ne Veg'gono nata
nel ·seno . della conferenza; erano movimento federalista, .poiché que. una ferma es,perienzu.
stati i federalisti ron i quali Lom- stf sentivano in Spaak l'opportuni,Jl piano di educazione federa·le
bardo éra allora in stretto legame. sta, non si rendevano .Conto che accelerata per i parlamentari na-
a veva 1\ln mandato a ncor p iù va·g o
di quello contenuto nel trattato
della OED. I delegati della V·irginia e quelli del New Jersev hanno
•presentato due ";piani", cioè due
serie di risolJ,zioni che indicavano
i cr·iteri secondo cui si sarèbbe dovuta rediger·e la Costituzione. In
tutta la pritrui parte dei ~uoi lavori
la Convenzione ha discusso e adbttato risol.uziohi che sta-bilivano H
contenuto d~f.la Costituzione. Dopo di che la Convenzione ha affi-
LETTERE FRANCESI)
i suoi lo attrae a ,poco a :poco verso
il nord, a IPari.gi, dove gli avanzi
dell~ comunità ebraica vivono .ancora e .furtivamente si ritrovano,
sotto la ·perpetua mina~cia di un
ultimo rastt=ellamento. Qui fiorisce
improvviso Pà.more d.i \Ernie e di
Golda, che dopo alcune settimane
di trepida .passione diviene sua per
essergli rapita l'indomani, e che
ogli seguirà consegnandosi volon·ta-1
riamente a tutte 1e torture e .gli or.
rori d'uno spaventoso calvario, fino
alla · camera a gas di un campo di
annientamento in Gerrr~ània.
Una catena di atrocità ben note, dove le .prlme avv-isaglie quando ·
Ernie è fanciullo a·rlcora non sono
le meno angOsciose: di cui il .romanzo riesce .a far accettare la· descri.zione trasflgurando ·sovente l'orrenda cronaca in dramma, attraverso alle reazioni di E:rhie e di a.ftrì J:?e.no imJ>orta.nti attori · e testimon.t. In verità affiora tro.ppo s:pesso negli svif.ti.ppi della narrazione
una certa meccanicità, por cui 'i personaggi si preseatano piuttosto c:lme esempi ti.pid, dagli atteggiati preordinatl in vista (H certi traguardi cui vl\lole arri\la!re l'autore.
~sì anche ·Ernie, quando uscito
malvivo dalle mani dei suoi compagni di scUola ariani esasperati
dall'a·ftetto che ,gli testimonia la
bella [lse, si àhbandona a una furia
d.i distruzione contro gli umili animaletti di uh .prato; e ancora più
avanti nella storia del suo imbestiarsi a Marsiglia, che appare grez.za e .pesante.
Tanto da far pensare al ricalco,
come ha gitistamente avvertito un
critico nostntho, d.i certe ·seq.uenze
dd mediocre Massermann, dell'ottimo DOblin c dd Feuchtwanger;
e da i·ndurre a tenere in sospeso il
giudizio ·sul valore assoluto di una·
opera, certo imponente e toccante,
· il cui tono febbrile risponde così
hené aa· una materia che [orse 'non
è ancora possibile · d~minare appie-
UE
c
AH
L' APO~ALISSE
Dl SCHWARZ-BART
HA
EU
nata a in~nare nel suo Hbro la
. vocazione al martirio di tlutto un
popolo.
Donde -l'attacc~ della ·sua narrazione, che ha .il piglio d'uno scrittl)..
re .consumato: ·«Nos yeux reçoivont
la l:umière d'étoiles mortes. Une biographie de mon ami Ernie tiendrait
aisément dans ·le deuxième qua:rt
du XXè :slède; mai la véritable histoire d'Ernie Lévy commonce très
tot, vers l'an mille de notte · ère,
dans .la vieiile cité anglicane de
Yoclo.
· !Si traua del rahbino Yon Tov
Lévy che assedia·to in una torre
con i superstiti della. Stt.a comunità
egualmente decisi a sottrarsi alla
forzata conversione, ne abbreviò la
fine sgozzando tutti e se stes.so per
ultimo, in olocausto. Secondo una
leggenda il di lui .figlio prediletto,
mira~olosamente salvato, ebbe dal
Dio di Abramo la grazia di un
Giusto, un Lamed-waf .per ogni ge·
aerazione dei suoi discendenti. Coskchè da quel . momento la storia
della .famiglia dei Lévy, stabilita si
do.po varie .peregrinazioni nello
~perduto ·bor·go ucraino di Zemy.ock, sarà dominata da tal tradizione, continuamente ar.ricchita da ·
memorie sempre , meno favolose.
Una · •storia che trova la sua unità
nel progressivo infittirsi degli de- .
menti qonistici .fino alla pienezza
concreta dei tempi nostri, e la sua
sostanza umana nell'alternarsi del1e 3ccettaxioni o dei tentativi dei
singoli "detti" di sottrarsi a.f loro.
.pesante retaggio, che è poi quello
di ·tutta la loro :razza.
.La ribellion:e ·del nonno di Ernie,
il possente Mardocheo, è più che ·
altro di rigoglio fisico; di uomo
che non si ·rassegna al destino dei
"giusti", che è .praticamente quello
di vivere più miseri fra i miseri,
in attesa di divenire la ~uida e magari il capro e9piatorio della comunità nei momenti · supremi: impara
a val~rsi dei suoi pugili, sceglie con
DI MARIO .BONFANTINI
scandalo della fami,glia .l'avventuroso mestiere di venditore ambulante, . sposa una bella e vigo:rosa
Giuditta incontrata per caso. E altrettanto naturale,. passata la gioventù, sarà il suo ritorno alla tradizione, che egH anzi .rinnova divenendone austero depositario. Più
placida e ben più tenace la rivolta
di Beniamino, !'·unico suo figliolo
scampato ad un progrom delle &an. de biam:pe d·i J>ediux:a, che emigra
in una cittadina tedesca dove ra.gtg iu!)ge ~na sudata agiatezza, illudendosi di ·riuscire a "vivere come
· tutti gli altri" : ;tentativo già va.gheg.giato d'a parecchi suoi antenati e ·risultato sempre vano per le
1per·seou.zioni esterne oltreché per
l'ostinato .r:isor.gere del senso della
,propria missione. Reta·g.gio .d1 cui
IB.en.iamino non v•uol :più sentire
parlare, ma che l'implacabile nonno ·trasmette al lfiglio di .Jui Ernie,
proprio mentre il sorgere della barbarie nazista ·rkhiama brutalmente
l'intera fam.~glia e tutti i correligionari al loro antico destino; Ciò che
conferisce al libro il suo mesto fascino, e ne rivela il motivo, è appunto la particolare qualità ddla
"accettazione" di Ernie, la cui biogra•fia ocaupa gli altri due terzi del
romanzo. E:gli è un prede·stinato
consenziente, che tuttavia :respinge
da sé .U cupo terrore e la fa.natica
intransi·genza delta rivela,zione ancestra le, e .pretende reagi·re all'ostilità del mondo semplicemente con
l'amore. Una piterile illusione che
vi~ne atrocemente smentita dalla
raffinata ferocia· dei nazi, in una
serie di epi$0di sempre più tremendi nei quali i'animo del fanciullo
soverchiato dall'orrore è spinto al
suicidio, si ri·bella, ri.prende affannosamente fiduda in se stesso, per
essere di nuovo schiacciato sotto cumuli di angoscia troppo grevi:
q·uando i .Lévy come tanti altri fuggiaschi, braccati ovunque dalla
morte ar.rivano a domandarsi se il
mondo intero non sia diventato nazisti . .In Francia il mite Ernie, che
tali prove e due anni d'ospedale
hanno paradossalmente trasformato in u:n giova•ne di selvaggio vigore, riesce ad ir11uolarsi in un reggimc:nto di rifugiati: per venir subito
travolto dalla sconfitta, mentre il
regime di Pétain consegna a Hitler
tutti gli israeliti del . campo di con•
centramento nel quale si trova anche la sua .fatnÌiglia. Nella zona cosidetta li.bera, Ernie all'estremo della disperazione diventerà un "cane", trafficando in horsa nera, ubriacandosi, tinnegando le tproprie
ori:gini, ingozzando carni sanguinolenti e .fotrlicando come un folle.
Ma un ·impulso .profondo, come l'oscuro :richiamo del martirio di tutti
E
t clamoroso anticipo ddla .giurìa del Goncourt
nel premiare Le dernier
des justes, l'insolita figu- '
ra ddl'autore di cui si è
subito timpadronita la cronaca come d'una "vedetta", e la stessa ter- ·
ribile gravità del problema •propo.sto dal Ubro, sembrano aver reso
più dilifidle individuarne la vera
fisionomia·. Non sono . mancate
4l~mrneno le accuse di plagio, e di
imprecisioni ·storico-geografiche e
penino ling'lui:stkhe: come se ad
André Schwarz-Bart, giovane e
sempre vissuto in Francia, non fosse itato mdispensahit:e' documentarsi, specie con opere lettera·rie, per·
· ricreare in sé l'atmosfera dell'immane tragedia vissuta dai suoi .personag.gi per •la più :parte ·nell'Ucra.ina polacca e nella Gex:mania nazista; e come .se l'eHicacia e l'origina:l.ità dello stile, oltre aUa severità
degli studi con cui questo "autodidatta" ha roltivato le sue innate
qualità, oon ha.stassero ad autorizzare certe ·opisòdkhe e forse volontarie ·negligenze nel lin·g'Ua·ggio o
in alcun.i dati di fatto.
IP·~Ù legittima la ·perplessità · che
può prova·re H lettore, immerso nel ·
concirato il'itmo delle pagine, ·al ·trovar vi due .piani diversi: l'uno favoloso e Jdeologioo e l'altro energicamente realisti.co, sebbene appa. rentati da una specie di humour
nero oscillante .;_ sem,plici .punti di
riferimento - ·fra ·il Voltaire di
CandNJe e lo Swiift. E' chiaro che
l'autore, osses~ionato da quanto è
avvenuto a sei milioni 'di ebrei, fra
cui i suoi stessi genitori, nel cuore
dell'·Eur~pa e con la c0111!plicità di
buona parte dell'Europa éristiana,
cercando ·un .senso all'atroce mistero di tale dramma (e qui s'intende
p.erchè ·la lettura di Dostojevskij sia
stata &terminante nella sua formazione letteraria) ha ·trovato natura, le ricouere alla mitolQgia religiosa che gli era -più v·icina, facendone
~~ .•base morale della: famiglia desti-
HA
·oIo
creaore roe
secondo i quali lo si vuole costruire. Il precedente americano è istruttivo. La Con~enzione di Filadelfia
1
co st·g i
e del .senso comune prevarranno
contro i 'burocrati e gli interessi ac·
quisiti :.. Non hanno prevalso, e
Gar6sd ne analizza acutamenté le·
ra·gion•i nella sua. prefazione all'Mi·
zione ita·liana.
L'epoca "carbonara" della lbtta
per l'unità europea, nel corso della
quale abbiamo .pensato che fòr.;e
"ces princes qui nous, gouvermlnt" ·
sarebbero stati loro i creatori dell'ordine nuovo, è passata irrevocabilmente. L'Europa ormai nascerà
contro costoro o non nascerà.
At'l'JERO SPINELLI
/
AH
U
.
EU
.politica è t l'ar·te dd poss~bilc", ed
intendevano dire deH'immediatamente e ·facilménte .posS>ibile; Nessuno di loro possedeva la tenace ·
fantasia creatrice del vero stati·sta,
per il quale la politi:ca è _l'arte di
·fa.r diventare pr.ima .possibile e poi
reale quel che' è utile alla comurutà. 1Mancava inoltre loro una cul- ·
tura pol~tica corrispondente ai pro.blemi di fronte ai qua.Ji erano venuti a trovarsi. Erano democratici, ·
ma l'alfa e l'omega della loro scienza consisteva nel por·tare avanti,
bene o male, le restaurate democrazie nazionali, sentendo confusa-
no., Ma ogni cosa diventa poi_:yera,
nei momenti in cuit scontato 11obbli.gato e il prevedibile di una situazione, questi .personaggi diJ::tttamente ·la vivono. ·Ed Ernie, che è
il opiù autonomo, .riesce nel cbmp lesso a riscattate quella pericolosa
ambiguità fra l'uomo intero è il .
simbolo, in quanto tali momenti liniscono per formare quasi tutto il
tessuto dd S~uo ,personaggio: la la- •
cera•nte dolcezza dell'idillio pafoig.ino con Golda mi sembra ,per questo ·riguardo decisiva. Così egli si
svincola anche progressivamènte .
dalla sua origina·ria vocazione, dalla terribile tradizione familiare
sempre in agguato: nell'atto stesso
in cui si offre in olocausto, ma non
pi:ù ad essa quanto all'amore per
Golda e :per ogni povero essere
martirizzato.
· Seg:ue:ndo tale crescente poc!ticità del racconto, e il ·suo corrisj:x>ndente umanizza:rsi pur a.gl·i. estremi
limiti dell'orrore, ·pare quindi di
poterne cogliere il senso. Al furioso
sarcasmo di un suo compagno di
sventura, che constal'a nelle atrocità
odierne l'incredibile risultato di
'"venti secoli di cristologia", e tuttavia venera Cristo, corrisponde lo
sta-to d.'animo di' Ernie; 11 qÌJale
mentre consola fino all'ultimo con
la promessa delle imminenti felicità del paradiso ebtaico i fanciulli
agonizzanti che si aggrapparlo d
lui e a Golda, mentre le giura con
l~ltimo respiro che "si ritrovdanno fra pochi istanti", in realtà non
ci crede. n cht · sembra signttlcare
che egli non ha pi\1 quella fede, in
quanto è a:rrivato a:t·traverso alla
sua disperazione a s:pezzare il cerchio, a sentire infranto dentrb di'
sé quel misteflioso e tnostruosb legame che ha tenuto avVinti per
tanti secoli, i.n un'orribile cb-nonivenza, il 'carnefice necessario e la
vittima terrificata e repugnantt ma
intimamente con~nziente.
MARIO BONFANtiNI
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Pagina 3
L A VOCE RE-PUBBLICANA
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HANNO .SCRITTO
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. d' B h
Or at orlO l ac
l ratter e ,p asto rale (che non ci
, sembra invero t roppo -p ersi.
.
; sten te) , ma doqbiamo ' amm!òt- ~
.
_____:.:.~-Con ,u n ce~~ n ~ardo sul~e ' tere non priva di f ondam~nto '-------..:...:---f~stivita .r:<ltallZle . l Accadem1a l'opinione di chi ':ritiene che in
rai », per p a&sare all anecess ld1 S. Ce•e1ha h a offerto,_ .n el con- certe ari e la compenetrazione
G.li Stati Uniti
stra econ omia non è 'libe ra
certo di ·domemca_. ·d1re tto da d i parole e musièa non l)ia
<:on cor-renza ', nè 'in iziativa
Lovro Von ~ atamc, una ese- perfetta; e ciò si spiega ccin D
e il socialismo
privata •: In tutte · le in ducuz1o-ne quas1 mtegr al·e d-e-~ fatto che f anno parte d ell'ape.
_ .
:l'Oratorio di Nat_ale, per, soh , ra ta'lu ne arie ~ c o•nce.pite origi- • G ~t amencam · h_a nno s;euo stri e-1b ase a1bbiam o tprezzi sta •
coro e orchestra d1 Bach. L o;pe- n ariamente per altro tes to. Ma, la strada de-l so_cwhsrno . Se biliti dall'alto, nè esiste in
conc-orrenza
salara denominata ,improp~iamente a parte qualche lieve imperfe- Io domanda !3onaventu~a ~~= p~ati~~
oratoriG, poic:he non e che i~ zione, l'Oratorio può essere lore st pone m una cornsbbli- naie , _ ,
unione di sel cantate, h a tall considerat o, a nostro avviso, denza da N ew York pu
La scuola
dimensioni da supera re le c::'- fra i m ad gioti capolavori d ella cata da LLa Gazze~ta del d P ol
G~I volta che si legga dom ande e risposte , che n on_
p a·c·ita di' resistenza del med10 .I<ette-r atu; a musical€ sacfa e p olo. I trhe jahttort, sed-con
,te
assente
,
.· Calo ro, c e anno ectso •. .
,
og,gi un co mmen to al- avrebbe p urnto educa-t o a n ulascol tatore.
.
:profana. ed _e un d o~umento ~ sorti delL'e conomia ne.g~i .Statt
Com ment ando in u n elzevl,la nost ra C o-s t ituzio n e . la. M a il S a-cch i :· è di spi-riti
O pe~a. m?nun:entale: Cori, fede , dell-a mcr ollab1le fedle d1 Uniti : ~a n ascita d eLl e "' Cor - r o d elLa t erz a pagina de !la
pare di s o.g.nare qu alche co-s.a lib e rci.li, è un" mo d ell:' a to di
r~citati':l, ar1e, atte~at~ a b re- Bac}l.
.
.
poration-s » che hanno re~ti- Stamp a la r ecente sentenza
v1 trat~1 strumentai~, ~l susseL_o;pera e stata mag1str~lmen- tuito ~e f ortune indwtdua~t e de l Tribùnale di To rino che ha
d-i lon tano dé!-lla r eal:tà, p o-:chè, pwfond e convi n zio n i. e sercita
gu ono m un me_rav1gl,10so c1:~- te m ter.p ret~ta ed _eseg~11ta da fami ~ia ri , la c·r eazione delLe assolto uno studioso, Ma rio
essa · ci appare un pTo,g-r am- d a l ung h i ann i la p rod'es•sioscend o ch e culrrun a alla fin e lD Lovro v0111 Matac1c , d1rettor e unioni sindacaLi e l'azione· dei Mongini, quere~ ato da alcuni
ma, ottimo per t an ti pun t i, n e gioÌ:·n ?-hstic a nel .su q . ca· un_.• corale f esto_ so e p r orompen- vigproso ed errrotivo , di gra~ nov erni dem ocratici.
person aggi . che neL suo libro
sia ormai in vol uto e rie n·tra- ra t t e r e d i g-u id a r espon's ab isuLla sto1·ia del m ovim ento
te o,ve Je voCJ umane .e que-ile c1asse, ass~ ~on d at o d a 1_ e oro di ., « 'Dutti e tre i fattori to, come se quelli stess{ che l-e delila p uob:b lka o:piniòne.: è
1
dell or chestra. car a tten zzata d a S an ta Cecu1a, molto bene pre- scrive i~ Calo·ro _ fu rono d-e - Giu stizia e libertà, risultavano
b 1 t· t
b · t
t d B
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s
ve1·gognosam ente impLicati in
l'hanno s critt-a n on fosse•r o chiaro che h a ie tto tra queile
a?;i~i. giu i an_1 rom e _111 es- :p~ra ? a ~~·aven ura om~a . cisi-vi p er le so.rti dell'e-c ono- fatti _di de lazione nl temp o del
p iù lì vi1vi a ·cu st odirla del rig h e t u tto ciò che v i si pòtes1tura acuta, s1 f ondono m t utto D1 m more nhevo la ~restaZlO - m ia ame ri-cana. L e 500 fami"
· t
d regime fascista. A. G alante
lo r o amo-re , a -i nfiam m arla va sott i n tend er e, cioè p r ecisad~ . sup er b a . b e11~~za e d ~rmo- ne d el qua r.tett o v oca l e ( o. r;-e - glie c he detenevan o ·le gran i GaT1'one seri ce:
della loT o
azione. Quand o ~en te la sto r i a- d ello · S t ato
ma. Le pagme pm belle s1 t ro- ta Moscuccr, soprano; MJnam !fort une n azionali persero ben
« C' o:n'è tpen etrata n elle ali•
vano nei cori, armoniosissimi, PirazzinL contralto; Carlo Fran- tpresto il lo·ro potere. Furono le dei t ribunali, ci :pare legitqualcuno per
u:n i•n tere,s se i·tali ano , a.nzi della R epub-fluidi
,
pieni
di
fe
rvore
e
di
un
a
zini,
tenore;
Hein
z
Rehfuss,
le
co.rp
o.
r
azioni
dei
d
atori
di
timo
P anzi nec ess ar~a. c he la
persoriale o settorial-e cr-e de di blica itatl ian a,
com 'è n ata
estrema purezza; m a anche fr a b asso) sp ecie p er talune imper - lavo ro a d or ganizzarsi in as- storia del fa•3 cismo e dell'l.ln g-iovan-e so ltanto a -s-è. m a di jalla R iv ll1zione :fira·n cese.
)z a rie vi,- son o molte p a-gine fezioni te-c niche di intonazione s o·ciazioni
libere, b asate ·su tifascismo fino alla resistenza
non portar -poi da-n no · a.ll'in- d a i mo ti del '21, d aa pensie ro
di altissim a ispirazione; l'or che- e -di ritmo, se si ·e ccettua l'ese- una
p iat t aform à
azionaria. e alla- C ostituzione, entri fi-;
sieme della vita sc'Ciale , è pe.r dei Maz zin i ~ dei Catt aneo,
stra poi è quasi ·sempre viva, -c·u zio ne del t enore Franzini che O@gi tre quarti dell a ricchez- n almente . n elle aule delle
f orza con dann aot o ad accor- CO.fll 'è stata pa r zi alm -ente r e apulsante, di grande slancio;
ci è parsa buona si-a d al .punto za nazi-onale sono tap.presen- scuol e. E' n ecessario p r ocug-er·s i come iJ venir m -e-no al- lizzata· d écll o Statuto al-bertiNon siamo d'accordo con ta- di vis ta vocale ch e d a quello tati da aziDn i q uotate allo rare ai giovan i -la p o.sai:bilità
l a fedelt à ai prin cipii i"pfì-rmi no e, d o,p o l'e nrore m onar chi!uni critièi secon do i quali nuo- interpretativo.
"_S t~c k E?xc ~ an_ge ·: L e . gr-a~: di orien tarsi nel m ondo nel
t utto quel complesso di ideo- co -f.àsc.ista , d all a Resiste nza. ~-------~-------~-----------~-----~~------~~~
~al l~oro il p~~~M ~ c~
R~ C~
fu w~~a
~U~~o
D m
n t. qO~eh~ooda-v~e~E ~~
mer
o dr m11le.--,
P tu i:h 12
log~i e . s-e nza le q uali è im N è tl'au to r e si fe r ma a quelioni e m ezzo di americani l a potrà gio-vare, quanto u no
• l l f l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l L-. . • • l l l l l l l l l l l l l l ll llll l ll l llll ll l l ll l ' l l l l u u u , 1 111 111 111 11 1 11 1 11 11 1111111111 1 11 1111 11 1 1111 1 11 1 1 11 1 11 1 111 1 111111111111 1 111 11 1 1 1 1111111111111111 n
sf-o-r zo di comprensione e d i
po ssib ile ogni vi t a democrat i- sto p u nta , ma pro spetta agli
possiedl\lno azior;i e più d i 50 intellig enza del rec-[2n te p assaca . Co sì. quando la Demo- occh i degl i s tuden t i il mond o
milioni sono le. persone che to. Se anc,h e questo p assato
crazia Cri sti ana h a tar dato c-om 'è oggi, con le g r and i f{Jrt r aggon o benefic i dai lo rp di- :propéllglherà fin o · a noi, alla
'v idendi. L a d em ocratizzazio-· . situazione presen te, l e sue vitan t o · a lungo ad accett a re ze · politiche e d i p rogr e,sso
~
.
.
.
.
.
ne del ca:pital-e n on pot rebbe brazioni . passionali, n on · sarà
l'istanza di un a educ azion e ch e lo arg itan o , per dcimo stra.r e
ebòere -più evidente. U n egua- 'Un male; ché <anzi è q uesta la
civi ca nell e sc-uo le, collab 01·a- :;ome n ella n ostr a Costituzio l e impulso venne poi a n che c-ondizione (e Cro ce ce lo. ha
v a - ce'I'to incbrus-ciàmen;te - n,e. di c u i « og-ni p agin a è codal basso ,dalla massa ope- insegna to) d'o1gni - robusta' e
a · che o-ggi ·ci fosse qualch e me s e ave sse .in t raspa:renza
raia. !Le unioni deì- l a-voTator i -vrva stori-o•gl'a:fia. Non sarà un
studente delle nostre scuole àue facc e , un a cbe guarda i l
a-c quistarono v ia via una inse,gn amento fac ile, ne con,g rande- impo rtan za. In trenta ven iamo. P iù ch e ai lib ri di .
pronto a coll a bor ar e a1l'e s•plo- pr e s~ n te . l'arl tra c he g-uard a
an ni co stitu irono il contralKatheGina Lollobrigida interprete accanto a Yul Brmner, il fan1os o personaggio biblico
sione d i · b:a-r baro a ntisem iti- l'avven ire »,
tare social e delle co·rporazio - testo, ci si dovrà affidar-e al
smo che ango-scia l e n ostre
Questo l ib-ro h a aJ,tri meriti
n
i. Oggi la lò ro potenza è sen so d1 responsalbilità dei dorine Hepburn, Elizabeth Taylor e Nlontgomery Clif.t in un dranuna eli Ten~essee Willianls
grande. , D al
sindacalismo cen ti. Non una storia tendenan ime. In questi giorni pe r~) e · o-ltre quelli che ri·~uardan o
Zi·osa, che vol.u tamente accenscu o-le medie st atali di Rom a la dottri na (in gener e quest i
( Nos tro ser vizi o )
pazzia, violenza carnale, peAltro fe nomeno interessart.ie ameri·cano- sono eme rse figure tui 0 t oLga il l'isalto a celi-i
troscena di vili e di infa mie, Capp, uno dei più famosi
si osa offrire " pe r la bi·b lio- test i sono s-critt i da l aureati
New Y o rk, gennaio
derastia e cannibalismo .rea- ~alvando !a gioyane él.or!na creatori di " cm·ton strips » è ·r appresentato dall'intensifi- ,gigantes-c he, come q uella di ,fatti, e dica o taccia s"econ do
niomento . · Film d'A m erica. Il . fil m provvede carsi di nuovi centri di ' svi- J ohn Lewis di' -r ecente dimest eca de i :pro f-e ss-ori , u n "Jitb ro l n Le tte re·-- ch e d i d iri.tto han - ·· Gli << Uni t ed . Artists , , hanno
lizzata secondo le più consue- all'ultimo
sdsi da 'Pl'e;>Ìd en te d ei min a- certi intenti di polem i-ca pol iche.'cost a sei mila li:re, il qu ale, n o s!)'lo va·g he n{J·zion i )._l a co- lanciato ' 'in questi giorni in
le" regle,s du jeu " dal dram- senza cornpro ;nessi, alquan- uno spettacolo alquanto di- luppo dì energie creative ( au- tori. Ha raggiunto la ibella et-à tica; ma neanc:he ·un a storia
to dep rime rU~:..,
'' Suddenl y vertente, con eccellenti nu- tori, attori scrittori, tecn~c i )
c-.
.
.
d
'
l
l
.
maturgo
americano.
timida .e reticente , che s'asten s ,l··n t i. to1. a· " 's' o u·v'·en J.-rs dl. 1\"u
·~ "'
noscen za n on so lo t-o-rica, m a pruna mon za e ne rmnoIl lavoro ' teatrale non è
Last Summer " è destinato a· meri di dan za e canro,, in allo scopo . di· sopperire al d i 80 anni ed è d.a q•ua ra nta ,g a dal giudicare. e scivoli n el salin i», l a ·cui pre fazio n e è d elle organ izz a zioni politiche vato locale " Loeiv's Capito/ »,
sìato rnai rappresentato a provocare diverse polemiche . omaggio alla·· più pura tradì- graduale allontanamento di aim i che occupa qu ella carica, l'aridità della cronaca. E se
st a ta . scri tta d a Va le-r io Bo-r - assis te-nzi a li e ç] e l l a v.)1:o, ch e · l'atteso film « S òlo nwn and
Broadway, e solo recenteinenUn altro film della Colum- zione americ'ana nel campo elementi promettenti dalle 1Ja- la q·u ale h a permesso ai ·,la- n asc€.ranno d·ubibi, d isoussion i,
. a m en - Sdiretto
heba » da( Salomone
. t ea t ro d e Il a .zona « o ff - bia Pictures è " The Gene del ·" musicale ». Film di in- rie Case produttrici. La Co- vor'a to ii delle miniere di guag h e se , .e c he. oitre_ tu t to. s-a-. pot.reb bero esse re ovvi
King Vidoe , Saba
nome)
te un
d agnare oggi :pe.r ogn i gi or- reazioni, tan to m e.glio: p erché
rebbe pa·ssibile di den u ncia tè anche di altri : que-sto lth ro illustre negli annali del cineBroadway », il settore speri- Krupa S tory », ossia la vicen- d~bbi pr-egi nel suo genere, · ·tumbia .e· la Fox stanno ora n at a l avo:rativa quasi 2 5 d ol- già P ietro Bayle diceva . che
alila m a.gi!Str.a t u r a , per.chè è é stato scTitto n o·n solo con m a americano . Ricorderete
men tale e cosidetto " d'avan- ·da filmata di un altro divo esso v a veduto con una certa st{lta . breccia e 'cercano .di atla perfection d'une histoire
del Ja zz, interpretato da Sal attenzione, daio che il perso- tirare un certo nun1ero di ta- lari, men tre trent'anni fa ne est d'ètre désegréa ble à tou u n a chia-r a a poÌo2'ia
d el fa- una -p.ro f oond a fe d e d eme-crati- c-ze
l . ne l corso d e lla pro d uguardia
del Greenvich
lage
ha " avuto
il coraggioWildi Mineo , con diversi pregevoli naggio rustico di Lil Abner è lenti.
prend-evano appena 2 •50 · Ma tes les sectes. Dal libero, ones-ci-s mo: C{J!n e
mai avvi en e ca che dà fo.rza aù }e parole, zione di questo fi lm in S paparlo sulla ribalta , causando numeri jazzistici, in cui il simbolico della spumeggiante
ebb e soltanto q-u esto me- sto -c onfronto dell e varie idee
Un altro cam po da essere non
rito: egli ridusse le ore l a·\·oque sto. se n on perch€ l e for- ma . e so,pra t tu t to. co n · l'oc- gna, Ty rone Power, che rico- · una serie di accese polemi- tamburo ha 4na parte pre- filo sofia paesana di Al Capp, sfruttato
nel .corso delle re- rative.
istituì la 'PensiJne. le impareranno i giovani a Hb eze a-l goverr n o si .arp.pog,g ian c chio --a chi deve servire. Cioè p riva il ruolo di Salomone,
che. Il film, diretto da J o- c/..fJminante. Dir.ztto con com- 14n uomo di intelligen za e lazÌoni culturali internazionaassicurazioni contro la disoc- -rarsi d'o,g ni s•pirito settario, é1
,1soccombetle
ad Brynner
una - crisi
'
.
f ed e l- petenza da Don Weiss; il film buon gusto.
,
li si sta intanto · manifestan- cu p azione e le malattie.
- le des.
- t r e ?. Q·l!Jest. e ed -altre a i ragazzi d el pri mo bi enn io cardiaca,
e Y ul
acse p l l L . Juv, an k !eW!CZ,
d.i•ventare gli ''uomini del d ia- 1
Per quanto riguarda i pro" do . Moltissimi produttori tearif le.ssion i che . , come tutti, ho d el•l e scuole s·UJpe•riori. che si corse . in aereo dagli Stati ' mente riproduce l'opera ori- può soddisfare le esigenze deue, il i terzo fat- lO(go" come J em olo vorrebbe.
getti dell'industria cinemato- trali sono ora interessati a to Freu, acomunq
dov u.to ··f a r e i n questi g io rn i, t rova no in un ' e tà d-ifficile e Uniti per sostituire lo scomginale ed è per questo moti- gli amatori del gever?.
d
are
carattere
all'at'Per questo ci s ono :parse oal,; Cuban Rei.: d Girls » (Le grafica per l'anno 1960, è · da
vo che si. rivela essenzialnovità americane in t u ale .regime economico. Con quanto stonafe, in q uesti giolrta-nto più m i pesavan o . ~ e-r- oer i·col-osa, n ell' e tà in c uj sono parso attore.
mente statico e _verboso. Ma Guerrigliere 'di Cuba) è inve- not_are che la MGM sta alle- lanciare
allo sco po di evitare F ranklin- Delano Ro-os-etVelt si ni, tal une proteste per u n t echè ave vo a.p•pe·n a fin ito di ~:.>:c iti d'infa n zia è com inciaRealizzato in " Tec hniraall'attivo occorre riconoscere ce un modesto film prodotto stendo ben cinquanta films, Europa,
i terrificanti costi di produlegg€1l'e ii be l libro di e-duco- no -ad as-s ume re l e con vinzion ; m a », il lavoro attuale deuna eccellente. interpretazio- da Errol Flyni1 qualche mese di . cui dodici saranno rifa- zione am ericani; tuttociò si inaugu-rò un perio-do che non m·a sull a Resistenza assegn ato
zion e civ ica che ha p-ubbi i- che sa ra n no a:l a b ase c.iell:.1 sc rive le piu ttosto ipo tetiche
ne, ca peggiata da Elizabeth prima della Slla morte, ·e de- cimenti di films m uti, fra i;ui sta verificando sulla scia dei cons entì allo Stato am-eric ano nelle scuole m ed ie b:ine•si.
di di-venire·· _l'espresRione d i Sono ri pparsi, puntualm ente ,
( per non usare alt re espresclift, dicato alle · guerrigliere del- i famosi « Quattro Cavalieri
cato p r e ss o Mondad ori F il i-p- v ita futura. E ' -anc h e <tues•t a sioni più crudeli) avve,nture · Ta ylor, 1 Montgomery
rec,enfi acco rdi fra URSS e una sola cl a!5.se sociale. quella i soliti,, frusti •motivi p olemici,
p o Sacch i. e che s' ir;titD l a: l'età in cu i, · in m olÙ, p re v al€ di Re Salomone , alle prese con
Mercedes Mac Cambridge, l'esercito di p:.-::lel Castro du- dell'Apocalisse'» che afferma- Stati Uniti e fa pensare bene dei ricch i p ossi denti. Il New come questi: lasciamo da pa r« L'ABC del citt-adi no"·
.. h ) mter:
.
Katl1erine
Hepbwn . La vi- Tan te la rivoluzione contro rono a suo tempo .la gloria per il futuro di scambi tea- . Deal, promosso dal presiden te te, pe.r carità d i p atria, qu ello sch e11·no, i n re lazione allle t.l f ra tell o Ad omgw
cenda
è centrata sulla tragel'infame regime del sergente di Rodolfo V alentino. Un funQ ue sto lib-r o p arl a neUe s ue credenze degli a dulti. E ' p iu t- prelato dall'attempato George
dia _di una giovane donna che Batista . Lavor;'J di scarsissi- zionario della casa del Leone trali internaziouali, con evi- d em oc.r atico, ebbe il valore e ne; n on tul"bi·am o le anirttuc•ce
denti mutui profitti artistiai, l a portata di 'lln-a tV&a ri-vo- · dei nostri ,ra,gazzi con i ricor....
164 pagin-e d i testo e lettu re , to st o d ifficile p a,rol a re con loro Sanders) per la conquista del
perde il cugino. La madre me pretese artistiche, nonchè Ruggen te ha . affermato che commerciali
ed educativi.
Iuzione; sègn ò 'llna grande di di un-a m alau r-ata gu erra
l
h
·1 1·n mod o _e "'ca·ce . Se n e puo' trono di lsrael . La Regina d i
-'"ello scon1parso, donna ti- comme·rciali, esso è, una ben d'ora in avanti il mer-cato
1.
d l t
Questo nuovo anno porterà svolta: lo S tato si ass•u nse una civ l-e (!); il :oen è e 11 m a!e
l: s~:~a~ l~tal~or~~e~ t~ ~:-J= suscitare c~~ f acilHà H fa.st i- Saba (Gina Lollobrigida) al;~nnica che aveva . inculcato pallida immagine di · un in- americano non basta, e che insomma
p
arte di m ediatore e di con- .eran o equam ente d ivisi, da
una serie di cam.
r· d 'ff
N ' d' l
leata del Faraone di Egitto , nel · figlio uno stato di mor- teressante periodo storico del in conseguenza ogni film sarà
l'uma-nj tà, pe.r giungere a quel d 10 [ 0 ID· 1 e-renza. ·e,
a- si r-eca a Gerusalemm e allo
bosa ostilità contrò il sesso Caribbeo,/·e · d ha alquanto realizz_4to - ~enendo presente il 'bìamenti radicali sia in cìr:ze- ciliatoie delle :fo,rze nazionali; una p arte e ome dall'altra; quei
ptinto d i e voluzio.ne d i' c ui og- tra p arte, s i tratt a d i gio v an i copo di rovinare la reputamuliebre, vuol vendicarsi sul- deluso. l reg · t a · di questa gusto dei . pubblici esteri, in nema che in teatro, e ci au- la ri~{:<hezz a, · sotto la ~res sio - fatti posson o esser è o,g~getto ~U
·· ma t u n · c h e Sl· pos
~ u -sa- zione . di . Salomone. e vi rie- r -la gi~ rane, s~ste~end? che_esguariamo fervidamente che ne fisc ale e l'azion e govern a-: cronac<;~, . n on- . .a_p.co.ra . di Sto g1. c1· p o t remm o rralieg-rare. s e cos-1
. ·· ,.a,
1 pappardefla, p <.r la cronaca, è: modo . da · aumentare i profitUva . !;\Jlbi ·un moto cP,Pt:tifiJ'.. ria: (d). In · 'q ueste" p r oteste e
ngni
t::~ n t o
non
v edes,..,! ro o ''e C'()!n l oro un, lj ngl ~agg i(l, r sce,_ tnnamorandp~t p erò. del - sa- a a. ,>e;vtt --dt , a.iue:r -w ; 1-.Bu.r1_ 1'.:[,, ' • , .
- -.. ....
:i. S e : nego;:;icdi ftu. ~gli 8 tu- le varie i~ iuative. possa 10 . fi'f_ ~,g-o, s'irradiÒ attraverso un si-·1 in quesH argomenu .. c·e un
_risorger,e 1e lorze dd ma e a ·j socien tin.::o ; -t'r ova-re la via d i l capo dille Dodzcz Tn}? u d._z l' mental~ Un dottore, specialilntetes:•pntt''" ,lr « Li1' A· ner »", · ' di e le organizzazioni sìnda- nalmente inaugurare un'è ra
t
eh
l
' og ross9lano fr-ainte n dim en to di
interessanti
realizzatentare d i a nnulla-r e la ci vll- m ezw è u n 'imore.sa :o i-e n a d i ?!!:~~:..1bb..ta-~d~:!:!'!!:. , ~az_,~~-~~
sta nei disordini mentali, rie- ' il f ilm Pàra~unt basato sul cali dello Screen Actors Guild di
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tentare di annulla·r e la civil,
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mezzo e un Jmpresa i:Hena 1
· tà di cui godia-m o. S iamo osta-coli. Ep:pure a me semcerti che non potranno pre- bra che il Sacc-hi vi sia riuval-eTe, ma quanto è neces- sdto. Egli ha uno sti~e Vivace,
saria la v-i.gila~za, la severi- non so lo. ma all'-inizio di ogni
tà anche. cO'ffie la nostra sen- trattazione assai elementa,r e:
sibilità dev'essere aocc.e sa e quando è certo di aver cohpronta, come o~uno . d i no.i; vih1o , l'assaHo ai concetti alse capiti. dev'e1·.s~ re pronto tissimi ··che formano materia
a pagare!
del suo l itbro è possi·bile: a·ltlo·
Eppure . , dicevo . · Jeggm;dD r a egli non si ·fa .ne ssuno
pa·r di sognate: si in comi ncia o; crupolo di usare le parole
da.l la prima Legge che è- que l - adatte: sa C'be sarann~o comla che impone: «Non .ucciderai ,., per passare alla ne cessit à delle ~·egole della con vivenza, alla reciprocità delle
azt0ni nell'i-nterno di .questa .
e poi al·l a nascita delrl e leg~gi
civ-ili. r:tel · passaggio da una
società patriarcale a una più
comp.l ~ ssa di ci.Uadi.ni, •ed anche, · paral1l·e lamente,, da 'un
governo assoluto a quello -che
l' autore ·chiama «il satto de1
1789 ,, che porta al riconosci.
men t o d el l e-guaglianza d i t u tti e ai stio-i COll'o11ari:
Per questa prima parte lo
'a utore ha •t.rovato una tra-ccia
abbastanza piena nel p 1·og.ramma scolasti•co governati vo, non di r ei · lo stesso 'Jer la
,
se·conda, d òve la grama ·i ndicazi one: « Lineamenti del l'ordinam-ento dello St ato ita li ano. Rappre senta·nza politica èd e lezioni. Lo Stato e il
c ittadino > avrebbero potuto
J:i.....~. cszc;rt.,
ne fiscale e ·-1-,a~z-i_o_n_e-·g""o'"'v-e-rn~-a-..,...-:oc:::r;;-;:;onaca, . non. 4 ncora di sto+;;..."' .aJ..>lhl ·= .,.,,.,+_,. , >:>t..ifi...:.. ria (d). In · 'q ueste · proteste e
go, s 'irrad i ò attraverso un si- m quest1 argomenti, c 'e uh
mentale: · Un dottore, speciali- di e le organizzazioni sinda- nalmente inaugurare un'è ra stema
venosa che non lasciÒ tgl'OSSOlano f.I1aintendimento d i
sta nei disordini mentali, riecali dello Screen Actors Guild di ben interessanti realizza- denutrita
alcuna parte del va- ciò 01he sia l a storia, c'.è la
sce finalmente con pazienza
andranno a monte, -l'industria zioni nel campo dello spetta- sto corpo nazion·a le. E, C<Jme paura della verità; ma non
a dipanare la tragica matasa,umenterà il numero dei films colo.
c onsC!g\lenza, si ebbe l'inizio solo questo. C'è il precis-o insa, svelando un sordito re- ·
da realizzarsi in Europa.
GIORGIO N. FENIN
di un ;processo di collettiviz- tento opolitico di 'T."iaprire un
111111111111111~111111111111111111111.11 111 1111111~11111111 IJIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII'IIIIIII;III-IIIIIIIIIIIIII zazione, da ' prima inCOnSCiO pro-ceSSO ormai COnClUSO. E
e poi sempre più evidente e per giungere a tanto, si metconsape:vole.
tono !fascismo e anti:f.asci-.;mo
tA. tale propooito, JVale la pe- .S'UllO· stesso piano, e si dis·c ona osservar-e come il New nosce queìl<lf che fu· il 'rci.omenDeaZ di Roosevelt non e!J:be il to positivo, creativo, la defi'Valore soltanto di una serie niti'Va superìo.rità morale e
di pro·vvedirrnenti finanziari ed storica dell'antifas·ciGmo e del economici a vasto raggio e l a R esistenza,- da cui è nata la
con profonde ripercui>sioni su nostra' Costituzione. Il nuovo
Ne.w Y ok , 12 gennaio
tica grandezza
bedue nella battaglia. Lo stu- ra ·bi. E ' indubbiamente un tutta la situazione nazionale. Stato mcito dall'aJblb.attimento
« Atlas »
di John Champ- dio di Stacey, accurato ed libro interessante e potrà es- Si t:nattò di qualcosa di 'PiÙ. del fascismo, non può favoriIl mercato librario ameri. cano ha salutato l'anno nuovo man. è la stor del missile di obiettivo. verrà fo·rse consi- sere un successo , ma i critici Esso fu l'inizio di u:ria n.uo,va cr-e questo qualunquismo sovprimo missile qeratq irriverente perchè è trovano che esso non ha i era, che muta'Va la fisionomia vertìto.r.e. ana de:ve voJ·e·re che
con una settimana ricca di questo nome,
americano. sua o.pinione · che ambedue i meriti del suo predecessore , economica del :paese e lo i ·gio'Vani delle s-cuole imparinovità interessanti: la mag- intercontinen1-a
gior parte sono nel campo L'autore fa pn e della « Con- gene-r ali &i siano mostrati più e che i personaggi spno un spingeva verso f·onne collet- no a conoscere e giudicare il
storico e politico , con un solo vair-Astronaut s." filiale ·del- coraggiosi che abili, e che po' staccati dall'ambiente c tiviste.
.recente
passato.
Mettiamo
eneral Dyna- l'esito della battaglia sia stato, non danno la impressione di
nuovo
romanzo
di
primo la · società
Anche qui, in economia, co- dunque a loro dis-p osizione
piano. « La Francia, . alleato in mics » che ha eato e co5trui- dovuto più al caso che al una realtà vivente.
me in politica estera :.._ 60 _ ogni elemènto di giu.d izio.
imbarazzo » di Edgar Furniss , to il missile. gli si rivolge merito.
------ _
'Vente l'e-c onomia dellAme:r:ka Facciamo.g li leg;g ere. come d'i.La · seconda novità storica è
è uno studio documentato ed inoltre non ai tecnici ·ma al
è strettamente legata ·a lla sua céva Jemolo. non solo Rosselilettanti int-e- « Rinnegati, traditori ed eroi » Dichiarazione di Ponti politica estera, tanto che è li e Gramsci. ma .an ·ch.e Genobbiettivo sui precedenti, l'at- pubblico dei
ressati,
con
st·
e
faciìe
e
·podi
John
Bakeless,
un
libro
t ualità e le prospettive del
difficile sapere se l'una è il tile e Rocco. (:P{)tranno cosl
regime
del
Presidente D~ polare ,cerca!l o di persona- sullo spionaggio e con trospioper la Biennale
riflesso dell'altra 0 vice'Versa rendersi conto · d-ella mortifinaggio al tempo dt!Ila rivoluGaulle. Furniss è professore lizzare i vari vvenimentL
- si è in un proce-sso di re- cante abdicazione mo-r a le a
di scienze politiéhe all'UniDue ìnteress t· novità sono zione americana. E' un bbro
. Venezia, 12 gennaio
visione. Un giudizio colto da cui si r idussero, nel generale
versità di ·Princeton, ed il ljl- apparse duran
la settimana estremamente ben fatto, · che
In merito all'affermazione Alexander Werth negli am- ruere in servitium, aJ.cuni tra
voro è stato scritto per il nel campo st ico. La prima si legge co:x:ne un romanzo secondo
cui
alla_ pÌ·os.sima bi enti degli e-conomisti può i migliori intelletti . d·e l nostro
Consiglio
per le
relazioni « Quebec" di C. P. -Stacey, giallo, mentre agli stùdiosi Mostra veneziana la parteci- dare un'indicazione utile della paese). Strappi amo· ogni velò,
fornisce
nuovi
dati
e
nuove
estere . Come tale esso è \ de- è un nuov o esame critico
p azione
degli
«astrattisti » confusione c}le ancora regna percihé meglio si possano instinato più per gli studiosi di della
famo sa battaglia
di inter.pretazionì in un campo schiaccerebbe quella degli . ar- sul carattere del regime eco- tendere. nel loro intrinse-co ,
affari esteri che non per il « Abraham Pl ins » del 1759 difficile e non trop po frut- tisti cc figurativi», il commis- nomico americano. "Non 8 a- l e cose d'ù:talia e del mondo.
D iciamo ai giov-ani l a ve rità ».
grosso pubblico, e la sua te- che dette agli inglesi Quebec tato.
sario della B iennale, sen . Pon- .re bb e m ol to meglio - ·notò
.si centrale è che tanto i ed il Canadà
sègnò la fine
« Combustibile pe r la fiam~ ti, ha dichiarato: cc A prescin- uno di essi - se invece di
SETTI~NO
francesi quanto gli alleati del , S?gno fr : ese di t.tr\a ma» di Alec Waugh è il solo dere che tale fònna di clistin- pa·rlare ' di , iniziati-va p riva.lniziati·ve
hanno costantemente· sopra- espansione nell'America del romanzo comparso in settita' dice€simo la verità e cio·è
valutato nel dopoguerra la Nord. Centinaia di volumi so- mana di un autore di fama zione è a rigore criticamente che non siamo opiù un paese ' d 11'0
M
•
· e ' pera
ontessort
forza e le possibil,.ità della no stati scritt1 Sll questa bat- mondiale. Il nuovo l avoro se- discut-ibile. non spetta a un capitalista nel 'Veoeohio, catfipresidente.
della
Biennale
nè
vo
senso
della
parola
e
che
Per
iniziativa
dell'Ente
.
«
OpeFran-Cia. Dopo una ampia e taglia che
·ide di . fronte gue un po' la falsariga del
precisa disamina l'autore giun- Wolfe e Mont('alm, i due eroi successo prec;edente « L 'i sola tanto meno a un commissario la nostra, in rea ltà, è una ra Montessori '», si svolgerà a
ge alla conclusione che nep- cvhe guidar.on c· rispettivamen - del sole » 'dello stesso autore, modificare la scelta fatta da economia co.rporativa dei sin- Roma dal l. febbr.a io al 30
maggio 1960, u n Corso di spepure De Gaulle potrà ripor- te le forze d'f :lghilterra e di su uno sfondo del Pacifico una commissione legalmente dacati e dell'industria? La no- c.ializzazìone
didattica secondo
tare la Francia alla ·sua an- Francia, e che morirono am- occidentale anzichè dei Ca- costituita»..
l soci-e"à pa t-riaTcaJe a una più il Metodo Montessori,
fa giovane, sostenendo che es/~(i';;r(~"~,;' ~· innamora,;;t;;;i però d~l ., sa
dà (:ttp;i: di · a.:it!:~ · io~ ·
.c ;entifrco; t rovare la v-iC: di capo délle Dodìci TrÌbù di
'ì<"
,~e .
Pr '---"-
Letture e temi di rifles- ione · ·s ono stati scel·ti con cur a:
l 'ultima pagina è dedi-cata a
un pa ~so del Manifesto de!
C o m itato nazionale di Giillse,ppe
Mazzini,
scri tto nel
1851, là dove è detto: «La rivòluzione sarà repubbli-cana,. .
e poi: «la rivoluzione sàlt'à soc!ale »,·e infine: «la rivo l u -
zione. sarà r e 1i.giosa ,.: d i quel .! a r eligio ne che noi repuhbli:;
c an.i sa,ppiamo, di quella che
vorremmo, pe·r la pace e il
be.n e s::ere di tutti. c he fos e
ello spirito di ognuno.
Se anche c'è ne-l l ibro quaJc he b r eve p asso i n cui non
sono de 1 t utto d a-c·c or·d o con
l'auto,r e-:' che trovo un po'
tr01ppo indu lg-ente.
dal mio
pun to di vista, con lo s t at11 to
albertino, pur tutt avia si do ~
vrebbe essere mes chini a n o n
.
t d
riconoscere i meri i ·i que-'?t o
s uggerire
l'el aJboràzio·ne di libr o
una specie di ca.t·e chis mo a
LIA GIU DICE
Giuda. Abbandonato dai suoi;
attaccato dal fra tello giunto
dall'Egitto con orde di nemiei, Salomone sembra aver
perduto tutta la sua saggezza.
ma una accorta trovata gli
permette di accecare i nemici colle scintillanti rifrazioni
degli scudi dei suoi guerrieri,
riportàndo una piena vittoria
sulle forze di Faraone . La
opera è compiuta mediante
)'uccisione di Adonigiah in
duello , e la Regi11a di Saba
torna in Etiopia promettendo
che il figlio che le nascerà
a suo tempo, figlio concepito
con Salomone, sarà il primo
Leone di 1 Giuda.
·
·
Nel rh.assiccio film , che· dtra due ore e venti _minuti,
non mancano scene di orgie
frenetiche, con giovincelli e
fanciulle dileguantisi nei boschi per coltivare riti di fertilità, nonche fulmini, battaglie, maledizioni ed altra mercanzia del genere. La LoZZobrigida danza con ' un gioiello
su ll' om b e1·tco e d zguazza
regalmente in un bagno, o si
'presenta in wz attilattissim.o
costume notturnq di veli bianchi, in · omaggio ai più ortodossi principi s pettacolari
di Hollywood . In altre parole,
ci. troviamo di fronte al solito film << monstre " in cui
la storia è massac rata, e la
religione serve solo di sfondo per esibizioni sessuali o
truci spettacòli di violenza.
« Suddenly Last Summer "
La Scorsa Estate, d'l mprovviso) un buon film della Columbia . Pictures, tratto da
ì.m drari11na di Tennessee Wil1
liams,
.è una tipica storia di
mod,o da aumentare i profit-
ti. Sç :. ·nego iati" tru gli
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LIBRARIA · NEGLI
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gua1·iam.o
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fervidamente
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fondo non sono state f> non S'O no un 'alternativa,
ma solo una variante, r lativamente poco significativa, della politica de i artiti e degli uomini a ttualme-n t·e al governo.
E' stato il g overno la uri·sta a profittare della
grande influenza inglese
America e in Europa
per trasformare il piano
arshall da piano di ricostruzione europea in un s omma di piani di ricostruzioni i.nternazionali, • d a lanciare i primi siluri contro le. iniziative e1 opee . ·E' stata la socialdemocrazia tedesc·a a riso l i v are · per prima con una
tenacia degna di miglior
usa la bandiera del naziona-Hs'mo tedesco, ed a < iedere sempre che tutta
la poli-tica tedesca :fosse . bordinata al tema della
Wiederver einigung. E' st::;
la SFIO a paralizzare
con la sua politica di cac•· ubbi la po-litica europea
di Schuman e del M.R .P. E' stato Mendès France
a dare il co-lpo di grazia ll'idea dell'esercito europeo e-d a restituire sovra. tà ed esercito nazionale
alla Germania. E' stato il ~ c>ver.no del fronte repubblicano di sini.s tra a fan• con Guy Mollet e con
Lacoste la scelta fatale in vore degli ultras in Algeria. E' stato Nenni a n ~ettere ~ n onore col suo
volpino neutralismo il b .· l'i deale delle Itah a farà
di sè "· Via! Veramente ·J • sinistra non ha di oche
esser difesa di questo suu passato di restauratrice
del nazionalismo, e non h respons·a.b'ili.t à da scindere nè rispetto ai con!. rvatori ing1esi , nè agli
indipendenti francesi; nè i d-emocristian i tedeschi
e italiani. E '_ stata notevo} ente più reazionaria di
loro, e se ha provocato m nori guasti (al di fuori
della Francia), è stato su
perché prpvvJ d·enzial- ·
mente è stata più all"oppo r, -ione che al governo.
Ma guardiamo verso l'a , enire. I Macmillan, .. De
Gaulle, Adenauer, Segni, i ~arti.ti e le forze sociali
che li sostengono sono pl h létmministratori dell-e
strutture statali ~azionali
degli i nteressi .in esse
EU
Nel commentare l'articolo del nostro di 1·et{ ,
iore c Cosa acça.de ir~; Europa» appar:so sulla Voc-e del 7-8 gennaio , ALtiero Spinelli
di ·cui pubblichiamo u n i.nteressa.nte articolo ,
f a. una critica v iv ace e spregiudicata. non
solo atla destra, ma aUe varie sinistre , europee. Mo lti dei f atti d.a Altiero Spinelli c i- ,
~
t ati sono esatti, rappre sentano altrettanti
.
errori di que sto 0 qu el mo vimento d. i Sinistra.
Tuttavia di fron~e all'involuzione in atto
• che Altiero Spine/Li ribadisce, b isogna purè
avere una. speranza e. una ragione di azione
per la sua nazione. Hanno accettato in Ge r mania
politt. E quèsta speranz a se non st r i poni'!
che a l primo :po-sto fra i doveri politici torn a sse
nei movimenti di sinistra, i · soli che possano
l'ideale della ricostruzione di uno stato nazionale
correggere i loro errori del passato, dandosi
tedesco riunifkato e s·o vrano ne l cuore dell'Europa.
1
ma concezione v e.ramente uvanzata ed. · euroHanno accetta-to in Inghilterra una politica di dura
pea della democ,·azia, non si sctprebbe su. chi
applicaz·ione del principio c right or wrong , my
nporre.
.
country » e di sistematica av ve r sione all'Europa.
Ecco
perchè
l'
articol
o
'del
nostro
Dire!tore
manifestava una fiducia che 0
esci d
r
Hanno ri-ammess·o gli ignobili r egi m1· d i F ranco e
il passato alcuni giu.di;; .nega~i~~:.
u · e, pe
di Salazar nel consorzio europeo. Hann o profittat o
Ugo La Malia ha ragione. quando invita "' rifletdella guerra fredda per ricostruire eco.nomie ed
te re sul processo involutivo che· è in corso da annì
eserciti nazionali all'ombra della generosa e miope
nell'Euro p a democrati ca, ·e di cui .le recenti gesta
America . S i preparano alla distensione studiando 1
ant isem ite ono solo un sintomo . I quattro i m be' come , inserire i loro .miserabili giochett i diplomatici
cilli che vanno dipingendo sv astiche sui mur i delle
nazionali nel conte sto della rivalità russ-o-amerfcana .
città d'Europa vivono in un ·mondo di spettri , ma
Contribuiscono a far passar-e l'Africa dal reg ime ·d egli
i n un certo senso il loro s tato d'ani mo è co mpren: mperi coloniali in quello ,c ent ro- americano d·e lla
ibile . Se per· i s ingoli stati d'Europa l'egoi-smo
.:aotica pleiade d i staterelli sovrani n on vitali. Apnazionale to·rna · a dimo··trare l a regola fondamen'?oggiano •s istematic-amente nelle Nazioni Unite il
tale de'Ila vita politica, cosa c'è di strano c he qua lrazzismo bianco de·l l' Africa del Sud. La lista non è
comp1e·t a , ma è sufficiente a mo tra re la direzione
cuno si proponga di rinverdire il ricordo di si m b-oJi, programmi e uomin i della bestiale ep·oca
verso cui rimane il sistema europeo.
c e roica»
del n a zionalismo?
La Malfa ha ragione quando dice che c bisogna
Di questa inva1uzione sono respon ab il i le clasguardnre più a fondo e bisogna sapere, a tempo ,
si çiirigenti delle varie democra.'z ie nazionali d'Eu ~osci·ndere ~a propria responsabilità da -€Juella di cla i
pa, le quàli potevamo costruire un mondo d ive rso
dirigenti mi serabili , sco nfitte già una volta dalla
da quell o avvelena to !asciatoci in eredità dai nostri
· s-tori-a , incapaci di vedere al di là del loro naso. ».
padri, e i nvece l'h anno -pi gr amente restaurato e se
Ma non conviene nascondersi dÌ.etro ad un d ito.
lo coltivano assiduamente .
Le classi dirigenti in questione non .son o costitu ite
Esse hanno a ccettato in Italia s en za batter ciglio
solo dagli uomini .e dai gruppi ch e stanno intorno
la sospe'ns ione de l sindaco di Bressanone che si
a -De Gaulle , .a Aden auer, a Segni. Ne fanno parte
era n6b ilmente rifiutato di imporre ai suoi con.a nche radicali me:pdesisti , .s ocialù·emocratici te descl;li, laburisti inglesi, ed ·in genere ·la cosidetta « s1ci tt.adin i tirole si la celebrazione della antiaustri-a ca
festa na zion a lis·ta italian a del- 4 nevembre . Hanno
nistra "· .
.
.
.
accettato in Francia lo scatènamento della guerra
·Essa · ha contribuito validamente a:ll'involuzione
c olon ia.le in Alg-e ria ~ •l a consegril! d·e lla Repubblica
europea non solo quando e dove è stata al governo ,
nelle mani di un uomo la cui unica idea politica
ma anche quandoO e d'Ove è stata all'opposizione.
ferma è una vera e propria mania di gr.a ndezz.a
E continu-a a contribu:irne, po-iché le sue i dee di
~:
E
~
AH
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P~A
prevalenti . Non hanno idee, nè progetti. Vogliono
solo essere e .restare in s·e lla il più a -lungo possibile . D 'ac.c ordo, ma dove sono le idee d·ella "sin ist ra •europea » , che secondo La ' Malfa devè necessariamenté :r.appresenta.re l'a'lternativa di potere
in un regime democratico?
Si fanno grandi lodi dei s ocialisti ingl-esi e tedeschi per aver compreso che il tema d-elle· nazionalizzazioni a oltranza deve esser mandato, insieme
al liber.ismo manchest~riano ed al corporativismo
cattolico, fra i rottami ideologi ci del s eco•l o XIX. In
realtà si è trattato--..di una _modesta operaziqne é-lettorale. Con molt'O ritardo costoro si s•ono accorti
di avere dinnanzi alla l oro b.o ttega un'insegna che
i nvitava ad entrare per 'c omprare -una merce che
in realtà essi non "avevano e ' che inoltre respingeva ormai i clienti. E si sono decisi a toglier 'la
insegr:a. Persino in rt:ali-a, ove l'e~urlib:io .Ja s~ttore
pubblico e settore · pnvato dell'economia non e ancora bene raggiunto, e mentre lo stato amministra ~a tenuta di Maccarese, le centrali idroelettriche sono IÌD mano di società private , persino in
I-talia si tratta solo di correzioni marginali e non
di •g randi sovvertimenti da effettuare. p vero problema economico-sociale è oggi un altro: come costruire ·un'economia europea, sottoposto a governo ,
l eggi e monete europee, e non a parlamenti, govern i
e banche nazionali; aperta 'Verso i mercati mondiali, come si cçnviene al primo centro commerciale
del mondo, e non · timorosamente oscillante fra i
protezionismi nazionali, il ·pr.otezionismo del Merca-to Comune e quello del Commonwea'ltlì ;' garantita . da una JegilslaZione sociale europea e · non da
· malteplici e contraddittoTie politiche sociali nazionali, capa.c e di mettere .in o-p era <
l e di-sposizioni antimonopolistiche iscritte nel trattato del mercato
comune e rimaste lettera mol.'ta.
.
:~ :;·.:~~~::;;;:~ ~~~~~·~~~;~;: ~~ :;r:;~~~: ·~!~
menticatoio i popoli !:iOggetti alle dittature comu niste , come si è fatto negli ann i scorsi per quelli
.soggetti a1Ie d itta ture iberiche ; non consiste nel
giuocare con la geni ale idea della riunificazione e
n eutralizzazione della Germania, nè con quella del
patto di sicurezza euro-pea (cioè di una, nuova Jalta).
Quel che occorr-e è fondere una solida e sana democrazia europea; cioè uno stato fed-erale che t olga
a tutti, e perciò in p-articolare alla ' Germania, politic a estera e pol i tic a militare ; che -s ia capace di
t rattare con 'America e con la Russia per il p r ogressivo ritiro · delle loro truppe garantendo che
quel che resterebbe non s arebbe il vuoto , ma la
pienezza di una c omunità federale forte e si·cura
dì sè.
Ma la sinistra europea, se così si vuoi chiamare
il coacervo delle sinistre nazionali, .non ha in que st i campi la minima idea costruttiva e continua a
sognare la poll.tJ·ca dell'or·''inarl·a
amministrazione
....,
degli stati esistenti, cioè i l lento ripugnante· r ina-.
scere del nazi onalismo.
La « pura e intre·pida · ·c oscienza democratica "'• le
· «.nuove concezi.o ni politiche economiche ·e IS·Ociali »
cui è affidato l'avvenire deU'Europa, s.i· cercano invano
nelle vecchie d·e stre · e ndfe vecchie sinistre nazionali. Chi guarda solo ad esse e alloro steri·l e giuoco può dire che allora non si trovano da nessuna
parte. Chi è abbastanza intrepido da saper vedere
le cose nasc~mti e schierarsi dali<!- parte loro , sa oche
le «nuove l-eve,. sono già in formazibne. Ma quest o
è un altro disco-rso 'che potrà ·essere ri•preso in
al tra occasione.
ALTIERO SPINELLI
Dihattito a Colonia
sul nazionalismo in Europa
l
A cura del Comitato tedesco per la Libe-r tà della
cultura il 15 ' gennaio avrà. luog<t a Colonia nella Germania Occidentale un dibattito sul nazionalismo in
Europa. Vi .prenderanno· parte trà. gli a.Itri Altiero.
Spinelli che imposterà, il tema del nazionalismo nel ..
l'Europa occidentale, Czeslaw Milosz che terrà. una
relazione sul nazionaiismo nell' Europa orientale, R<1ger
Ba.uer, F . R. Allemand e François Bondi, direttore
della rivista « Preuves ». n dibattito sarà diretto da.
R.F. Allema.nn. n nostro glorna.Ie darà ampia notizia
della manifestazione.
'·
/
è il primo giornale europeo!
~
~
!:\l
q...:j
~.
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.......
~
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o ......
......
Edizione in lingua italiana
•
EUROPÉEN
EUROPAISC.HES
HA
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PEUPLE
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VOLK
direzione, redazione, amministrazione: Torino, vra Bligny, 5 - tel. 524.279 - c. c. postale 2/ 17203
dentale e della N.A.T .O. e nello stesso tempo crescente dipendenza dall'America; d)
avversione accresciuta dell'Africa contro il
paese che sta facendo i suoi . pericolosi esperimenti atomici nel cuore stesso di. un coiHinente assetato d'indipendenza.
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Urrà per la Francia...
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lione di soldat.i in Algeria, dunque rafforzamento militare relativo del F .L.N., con il
q uale d 'altra parte ci si rifiuta di trattare; b)
Ì\11possibilità di disporre in Europa di un for ·
te esercito convenzionale, dunque accettazione della preva lenza, dell'esercito nazionale ted esco ; c) indebolimento della solidarietà occi-
A Strasburg_o al
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SI E SCELTA
La « Maison
de I'Europe
» di Stra-
.2:; a i J-i g &i't·
naio uno dei più importanti congressi
dell'organizzazione internazionale dei
federalisti, il Mouvement Fédéraliste
Européen (secondo la. n!JOVa, più coerente
Union
denomi!'lazione
Européenne
assunta
des
dalla
Fédéralistes
con il Congresso straordinario di Parigi del giugno 1959) .
Dopo la riforma statutaria del giu-
Spedizione in abbon. postale gruppo 111
o urrà per l'Europa?
congresso del
Quindici anni dopo la prima bom-ba A americana e undici anni dopo la prima bomba
A sovietica è esplosa la prima bomba atomica di concezione e fabbricazione francese.
"Hourra pour la France!" ha gridato il
generale De Gaulle.
Era veramente indispensabile lanciare un
"hourra" per questo paese finalmente capace di condurre a termine un'esperienza
realizzata già più di duecento volte dagli
americani, dai russi e dagli inglesi?
È vero che l'entusiasmo ufficiale, sia pure
·rinnovato
LA VIA POPOLARE
E.UROPE·A
sbu rgo--rta o sp itctto. O.aì
•
n'echeggiato dalla maggioranza dei giornali
che, una volta di più, forniscono la prova
della loro mancanza d'in dipen denza, non ha
suscitato nel popolo che ben poca partecipaNon c'è che da domandarsi con ~ngoscia
zione. Nessuna in fatuazione, certo! Piuttosto
se. i . _Fr:;mcesi vogliono svegliarsi in tempo
una rassegnazione ai lirniti stessi dell'in di futile dal torpore' politico nel q uale sono caferenza: si era forse parlato già troppo di
duti, oppure se, ipnotizzati dagli urrah berquesta bomba nel corso di lunghi mesi perr<.nno fin o in fondo il veleno della politica.
chè lo scoppio interessasse l'opinione pubblica. Ma l'impressione che prevale è che, codella falsa grandezza nazionale.
stituendo la pace l'aspirazione profonda delAltiero Spinelli
la massa, non è certo questo gigantesco f ungo di vapori brutalmente sorto nel deserto
del Sahara che la può garantire. È inutile
insistere su questo punto. La sproporzione
M ~ F.E.
fra quello che sarebbe derisorio e crudele
chiamare " l'armamento atomico francese" e
l'armamento atomico degli U.S.A. o dell'U.R.SS, o anche dell'Inghilterra, l'impossibilità assoluta nella quale la nazione francese si trova di elevarsi su un piede di parità
con questi stati, rendono assurda çgni pretesa di svolgere il ruolo di "gran de" e ·di
forzare l'entrata nel -club atomico. La risposta non si è d'altra parte fatta attendere: gli
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americani considerano, e H erter l'ha detto,
guire . Come era r.·• lle previsioni, la
pagina), il Congr~sso ~a es" m ma o a
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pienamente coeren te con la linea di
con' la massima franchezza. Ne è rimunicazione dei segreti atomici ed è dunque
sultata una varietà di opinioni e di
inutile innalzare il gran pavese quando l'alsviluppo del pensiero e dell'organizlievo viene respinto all'esame!
zazione federalista e con le esigenpunti di vista che testimonia la vitaPer rimanere nel campo scolastico, un'allità democratiCa dell'organizzazione e
tra paragone s'impone: non ci si può in efze dell'ora attuale : si è definitivache converge tuttavia nell'unitarietà
/etti impedire di evocare la famosa ranocmente ria.ffermata .!a necessità della
chia della favola, quella che voleva divenire
Costituente europea e si è riconosciudella linea politica adottata.
grossa come il bue. Si sa quello che le venne
ta piena validità · al metodo delle eleQuesta convergenza non si limita
a costare: scoppiò. La Francia s'è lanciata
d'altra parte al solo principio deii'Asnell'impresa titanica di divenire grande- e
zioni primarie promosse dal Congressemblea
Costituente
europea
e
delle
quindi altrettanto temibile! - come gli USA
so del Popolo èuropeo.
e l'URS~ . Non è una follia pura quando la
Che pensare di dirigenti capaci di concepire una politica militare così insensata e così
contradditoria?
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Chi ama la Francia - e non sono i soli francesi, ma tutti gli europei che l'amano si sente sconvolto q uando pensa al cammino su cui è condotta, un passo dopo l'altro, da
«questi prìn cipi che la governano >>.
Ricapitoliamo le fasi salienti di q uesta politica.
Si voleva darle istituzioni più solide e più
-organiche. Poichè però il vero guaio dello
Stato francese consisteva soprattutto nella
.contraddizione fra problemi che non sono
più di dimensioni nazionali e gli strumenti
nazionali con cui li si voleva affron.tare, il
risultato della riforma costituzionale è stato
·che la n uova Costitu zione si è logorata con
una velocità stupefacente e che si è giunti
.a ncora una volta a conferire poteri dittato ·
riali al generale De Gaulle.
Che pensare della sagge:::.za dei dirigenti
di un paese, che sotto il pretesto di migliorare gli organismi politici dello Stato, li demoliscono ed affidano ogni speranza di salvezza nelle mani di. un effimero capo carismatico?
Si voleva uscire dal vicolo cieco algerino,
dovuto - sembrava - alla debolezza e alla
incoerenza de~li uomini della quarta Repubblica. Poichè però si voleva continuare a cpn:siderare come problema interno francese un
a ffare che in realtà è un momento ,partico1are del problema globale dei n uovi rapporti
da stabilirsi tra il mondo arabo, che vuole
e ssere indipen dente, e il mondo democratico occidentale, la q uinta Repubblica ha cacciato ancora di più la Francia in una guerra
s enza soluzione militare e senza signi ficato
politi.co.
Senza solu zione militare perchè, a breve
scadenza, il mezzo milione di soldati fran-
HET EURO PESE VOL·K
-------n atta-I genera e De Gaul e.
Che pensare c!ella sagge::za dei dirigenti
·di un paese, che sotto il pretesto di migliorare gli organismi politici dello Stato, li demoliscono ed affidano ogni speranza di salvezza nelle mani di un effimero cap'o cari:smatico?
Si voleva uscire' dal vicolo cieco algerino,
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congressi
:siderare come problema interno francese un
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sviluppo del pensiero e dell'organiza ffare che in realtà è un momento particodell'organizzazione internazionale dei
Sultata una vaneta
Jare del problema globale dei nuovi rapporti
federalisti, il Mouvement Fédéraliste
zazione federalista e con le esigen- . punti di vista che testimonia la vita<la stabilirsi tra il mondo arabo, che vuole
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denomi!'lazione
assunta
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mente
riaffermata
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necessità
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tico occidentale, la quinta Repubblica ha cacciato ancora di più la Francia in una guerra
Union Européenne des Fédéralistes
Costituente europea e si è riconosciudella linea politica adottata.
:senza soluzione mili.tare e senza significato
con il Congresso straordinario di PaQuesta convergenza non si . limita
ta piena validità · al metodo delle elepoliùco.
d'altra parte al solo principio deii'Asrigi del giugno 1959).
zioni primarie promosse dal CongresSenza solu zione militare perchè, a breve
Dopo la riforma statutaria del giuso del Popolo èuropeo .
semblea Costituente europea e delle
:scadenza, il mezzo milione di soldati franl'orgno
scorso,
che
ha
trasformato
L'ampio dibattito, svoltosi sotto la
elezioni primarie, ma si concreta in
-cesi dislocati in Algeria ·non possono nè vincere nè perd<::re la guerra e, a lunga scadenganizzazione da unione di movimenti
presidenza di Enzo Giacchero, "si è artutta una serie di prese di posizione
-za, possono · s;>lo perderla. Senza significato
nazionali (come era sorta nel 1947)
ticolato intorno all e. relazioni del Seprecise sui ~ aggiori problemi politici
politico perchè basta med itare sull'irresistiin
una
vera
e
propria
federazione
di
gretario
Generale
André
Delmas
e
del
del
momento, contrapponendo la po-bile spinta dell'Africa intera verso l'indipenlitica
che la Federazione ·Europea doorganismi
regionali,
con
la
possibilità
Tesoriere
Pierre
Lucion
e
al
rapporto
<ienza per capire che il diritto all'autodeterminazione, riconosciuto in linea di principio
di elaborare e attuare una politica copolitico di Raymond Rifflet, presidente
vrà seguire alla politica oggi seguita
non può avere che un risultato: l'indipenmune europea, il Congresso di Stradel Bureau Exécutif . Diviso subito in
dagli stati nazionali sovrani, e in di<ienza dell'Algeria e la fine della dominasburgo doveva determinare il « concommissioni di lavoro, che hanno elarettive
precise sull'azione da condur-zione politica esercitata da centotrenta anni
t.enuto
,,
della
nuova
struttura
e
cioè
borato
i
numerosi
e
impegnativi
docure
con
la
stretta ·collaborazione con il
.ìn questo paese dalla minoranza di origine
e uropea.
le grandi linee .della politica da sementi finali (riportati in parte in terza
Congresso del Popolo Europeo .
Che pensare dei dirigenti di un paese, che:
prigionieri del mito della potenza nazionale,
non sono più capaci di dire ai loro conna·zionali chè q uesto mito appartiene ad un
passato irrevocabile e che il solo compito ra:gionevole (e grandioso!) dei Francesi è oggi
di partecipare alla costruzione della demoaazia federale europea, lasciando che l'Africa dell'avvenire sia costruita dagli Africani?
Si voleva infine dotare la Francia di un
armamento atomico nazionale. Senza riflettere sul prezzo che si sarebbe dovuto pagare
per raggiungere questo scopo, si è arrivati
fi nalmente all'esplosione della prima bomba
:atomica nazionale. Quel prezzo è tuttavia
sufficientemente noto, per il fatto che l'In ghilterra l'ha già pagato. Un paese come la
Gran Bretagna, e a maggior ragione come
1a Francia, non può permettersi di mantenere nello stesso tempo un'armamento nazionale atomico e un'armamento nazion~le
·c onvenzionale, ma deve scegliere. La scelta
..atomica non ha reso l'Inghilterra, e non renderà la Francia, più indipendente dall 'AmeTica: anzi al contrario la dipendenza aumenta. La potenza atomica inglese e francese, resta in effetti mediocre e non può essere
che sussidiaria di quella degli Stati Uniti e
inoltre per tutto quel che concerne l'armamento convenzionale, l'Inghilterra oggi, e la
Francia domani, dipendono ancora più dalla
·capacità dell'America di mantenere e svilup.
l
pare il sistema militare della N.A.T.O.
Una delegazione federalista consegna al sindaco Ferrari di Milano il primo salvadanaio europeo distribuito nella metropoli lombarda. Si
Scelta atomica significa dunque alla lunga:
lancia così una ·vasta iniziativa con la quale i federalisti manifestano una grande speranza: che la battaglia per l'Europa sia finanziata
a) impossibilità di continuare a mantenere
del popolo europeo. (Nella foto da sinistra: l'ing. Mortara, segretario della sez . milanese, il prof. Ferrari, il geom. Botti, il conte Porro
un'esercito convenzionale d'un mezzo miSchiaffinati, che consegna il salvadanaio, Luciano Bolis, Segretario Generale dd CPE, l'ing. De V arda). In 3" pagina un nostro articolo.
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SI E SCELTA LA VIA POPOLARE
DELL'UNITÀ: EUROPEA
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Un'esperienza nuova·: il finanziamento popolare
chiam are "/'armam à zto atomicOfriiilcese,-' e
l'arm amento atom ico degli U .S.A. o dell'U.R.S.S. , o- ·anche dell'Inghilterra, l'impossibilità assoluta nella quale la nazione francese si trova di elevarsi su un piede di parità
con questi stati, rendono assurda ogni pretesa di svolgere il ruolo di "gran de" e di
forzare l'entrata nel -club atomico. La risposta non si è d'altra parte fatta attendere: gli
americani considerano, e H erter l'ha detto ,•
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campo sono znsuffictentt per ottenere t'à rco-municazione dei segreti atomici ed è dunque
inutile innalzare il gran pavese quando l'allievo viene respinto all'esame!
Per rimanere nel campo scolastico, un'altro paragone s'impone: non ci si può in cffetti impedire di evocare la famosa ranocchia della favola, quella che voleva divenire
grossa come il bue. Si sa quello che le venne
a costare: scoppiò. La Francia s'è lanciata
nell'impresa titanica di divenire grande - e
quindi altrettanto temibile! - come gli USA
e l'URSS . Non è una follia pura quando la
guerra di Algeria si trascina disperatamente
a lungo, quando la comunità non è che una
comunità di problemi quasi insolubili, quando il denaro sprecato per il prestigio manca
per i compiti indispensabili - di cui il minimo è di dare l'istruzione e di trovare lavoro ai ragazzi, agli uomini, ben presto,
nati dalla più grande. spinta demografica che
la Francia abbia conosciuto da secoli quando, infine, i fondamenti stessi dello
Stato democratico sono minati? .. .
Cantar vittoria in tali condizioni è assurdo, ma è comunque riconfortante constatare
che una volta di più l'opinione pubblica, con
il suo silenzio, si è mostrata più saggia dei
governanti.
Senza · dubbio non bisognerebbe prendersela esclusivamente con i governanti attuali
della Francia. È sotto la IV Repubblica che
fu presa la decisione di lanciarsi in questa
avventura. La febbre di grandezza non è
particolare alla Repubblica di cui è principe il generale De Gaulle, ma è giocoforza
constatare che il male è in essa ad una fase
singolarmente acuta, tanto più acuta, naturalmente, in quanto la realtà quotidiana smaschera a pocò a poco queste anacronistiche
pretese.
L :esplosione di Reggane non sarà stata totalmente inutile su un altro piano se gli
scienziati e i tecnici francesi avranno effettivamente imparato qualche cosa grazie ad
essa. Ma ad una condizione: una condizione
che, dal modo in cui vanno le cose, è così
difficile da adempiere, che si è quasi imbarazzati a formularla. A condizione che, senza
ritardo nè tergiversazione, i nostri scienziati
e i nostri tecnici associno le loro conoscenze
a quelle dei loro colleghi europei.
Lo sforzo che la Francia ha finora fatto
nel campo delle conoscenze atomiche non
ha valore se non prepara uno sforzo di tutta
l'Europa. Poichè se la Francia è troppo piccola e troppo povera per rivaleggiare, se non
in sogno, con l'Unione Sovietica e gli Stati
Uniti d'America, l'Europa invece si solleverà senza stento al livello dei "grandi" e saprà, e vorrà, e potrà difendere tutti ·i cittadini europei e garantire la pace.
·
D'altra parte l'Europa ha già fornito la
(conti.uaa a pag. 2)
Bernard Lesfargues
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POPOLO EUROPEO
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L'EUROPA A PEZZI
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CRISI
PALERMO
Il governo regionale di Milazzo è caduto.
La crisi siciliana dopo anni di incertezza ha
mostrato al paese qual'è il vero volto del
milazzismo. Non intendiamo associarci al
coro di voci scandalizzate che si levano dovunque per reclamare una moralizzazione
della vita pubblica siciliana. Da tempo sappiamo eh~ crisi della democrazia in Italia
non è sostanzialmente una questione di costume: la democrazia è in Italia impossibile
per cause economiche, immodificabili nell'ambito nazionale: prova ne sia che essa mostra
la sua impossibilità in modo lampante nel
meridione dove il problema· economico si pone in termini drammatici. Non neghiamo il
malcostume ma diciamo che esso è, per usare
un termine marxista, soltanto una sovrastruttura: i Milazzo, i Corrao, i deputati-taxi,
dostojevskiane <<. cosciénze prese a nolo n, fioriscono e, per un poco, prosperano, sulla
menzogna di uno stato che si dice democratico e .non può 'esserlo, sociale e non può esserlo, e che allontana perciò gli onesti e
chiama a sè gli imbroglioni. Il milazzismo
è finito, ma poichè perdurano le cause di
esso è assai probabile che in Sicilia o altrove
assisteranno presto aJ sorgere di fenomeni
analoghi. E d\ nuovo. gli ingenui che a proposito di Milazzo avevano parlato di un
« fatto nuovo n, torherano a sperare che
qualcosa possa .m utare nella gora stagnante
della vita pubblica i.taliana.
AH
U
Si domanda: perchè DC e VP dovrebbero
avere un atteggiamento differente nei loro
contatti in quanto partiti, da quello non
molto edificante che hanno come detentori
del potere? Perchè i democristiani, potrebbero risponderei, non sono mai stati in Au. stria e raramente in Italia, soli al governo.
Ma la risposta non convince. Non è un mistero per nessuno che dei due partiti al potere in Austria, quello più nazionalista è
sempre stata la VP, che va a rimorchio della
Sudti~olische V olkspartei. Per fare un esempio, il ministro degli Esteri Kreisky, che è
socialista, è molto meno acceso sulla questione altoatesina del suo sottosegretario
Gschnitzer, che è democristiano. Quanto all'Italia, nessuno affermerà che la DC è mai
stata ser\amente condizionata in passato dai
suoi alleati di governo (ben altre sono state
e sono le forze che la condizionano), e quanto al presente, conosciamo troppo bene l'onorevole Pella per dubitare che lo sciovinismo
della sua politica passata e presente non sia
frutto dei suoi intimi e radicati convincimenti ma del desiderio. d~ compiacere le destre che appoggiano il governo Segni. Ci
basta ricordare di quando l'on. Pella, presidente di .un governo democristiano monocolore, per poco non scatenò, nel '53, la quinta guerra d'indipendenza per Trieste e l'lstria. l democristiani austriaci e italiani non
sono dunque fatti per mettersi d'accordo.
Del nostro.. parere è anche il sudtirolese Claus
Gattç:rer reil~ ttore capo dell'Express, quotidian? austriaco, il quale elencando i motivi
che permettono secondo l_ui di sperare in una
~u;.u.z.ione sodo:~ ra:cen.re-pet · 11 prob':itma dell'ALto Adige afferma esplicitamente che ·uno
di questi è il fatto che « Raab e Segni non
trattano in quanto capi di partito, bensì di
governo e agiscono quindi ambedue sotto
il controllo di un governo e di un parlarp.ento >> . Resta da capire perchè due forze
politiche che si. dicono cristiane si comportano reciprocamente in modo così poco evangelico? La risposta, non può che essere federalista: perchè un forza politica di dimensione nazionale fata lmente diventa naziona-
ni potranno essere degli ottimi europei. Ma
per svelenarli del nazionalismo di cui sono
intrisi oggi occorre éhe una forza europea
··e non nazionale unifichi l'Europa. I federalisti avranno un giorno anche questo merito: aver .restituito a forze che si dicono
cnsttane un respiro non più grettamente nazion~le ma europeo e tendenzialmente cat- .
tolico.
E
(VP), Adolf Gorbach, ha proposto nel recente congresso straordinario del partito un
accordo fra democristiani austriaci e italiani
per risolvere la questione del Sud Tirolo.
La cosa può sembrare interessante e fattibile: la DC e la VP non professano gli stessi
si ideali e le stesse dottrine, non dovrebbe
essere naturale fra di loro un cristiano accordo? C'è però da ricordare una cosa: dall'accordo De Gasperi-Gruber (1946) a oggi,
i democristian\, in Austria e in Italia, · sono
.
sempre stati al potere.
HA
prova di ciò che è capace di realizzare. Infinitamerite più interessante dell'esplosione della bomba franc.ese, la messa in funzione del
sincrotrone gigante del Centro europeo di
ricerche nucleari di Ginevra pone il nostro
continente alla testa, davanti agli USA e davanti all'URSS.
"Hourra pour l'Europei" si potrebbe grzdare a più giusta ragione.
E ci s~ sorprende d sognare. Se l'Europa
ancora spezzettata da assurde frontiere, ancora divisa politicamente, può superare i
"grandi" in un campo in cui, a prima vista,
ness,una competizione sembra immaginabile,
che cosa non potrà realizzare domani, quando sarà istituzionalmente unita?
E non trascuriamo un altro aspetto della
questione: la diffusione del possesso delle armi atomiche comporta dei rischi che sarebbe
pericoloso minimizzare. È evidente che ogni
conflitto potrebbe domani diventare atomico.
L'utilizzazione da parte di alcuni paesi delle armi convenzionali è tale da non rassicurarci. Che cosa avverrebbe se essi disponessero di una forza rzucleare? Il possesso di
questa forza da parte della stessa Francia,
così mal impegnata nel processo di decolonizzazione, e finchè non abbia trovato la
stabilità interna ed estera, comporterebbe
di per sè un pericolo impressionante. Al termine dell'a vventura potrebbe essere l' estinzione della vita umana sulla terra.
Bisogna ritornare al chiaro studio di Renato Giordano sul "Riarmo atomico e l'unità
europea" (Preuves, ottobre 1958). La conclusione non è invecchiata, è anzi più d'attualità che mai: "Se vogliamo proteggerei contro il pericolo di vedere uno dei paesi europei servirsi delle armi atomiche in un momento di esasperazione e d'isterismo, bisogna
creare un potere federale che controlli le armi atomiche e ne decida l'impiego in tutti i
paesi Europei.
"All'epoca della CED i federalisti hanno
fatto osservaré che l' alternatica non era tra
un esercito tedesco integrato nell'esercito eupeo, o unq Germania disarmata, ma bensì tra
tale eser.cito europeo e la ricostruziòne della
W~h~macht tout court. Af!~;,.;:,:m.ent<' i.fed'e~ l
ralzstt hanno il dovere di proclamare che al
momento attuale il disarmo voluto dai pacifisti si colloca all'infuori del campo delle
scelte possibili. L'alternativa è la seguente: o
l'Autorità ·federale europea di controllo delle armi atomiche, ovvero il riarmo atomico
dei diversi paesi".
In altri termini, diremo che il problema
rimane essenzialmente politico. La saggezza, non meno che la paura, l'intelligenza,
ma anche questo desiderio di sopravvivere
così ancorato alla specie, tutto ci grida:
MANCA QUALCOSA NELLA BIBLIOTECA DEl TEDESCHI
(da « Die Welt »)
SVASTICHE I·N GERMANIA
Sulla rivista italiana Il Ponte (gennaio '6o),
Umberto Segre mettendo a confronto le responsabilità dei partiti democristiano e socialdemocratico sulla .mancata educazione democratica delle generazioni tedesche del dopoguerra risolve di attribuire molte più
colpe alla CDU di Adenauer che non alla
socialdemocrazia. « È vero, egli afferma, che
il partito socialdemocratico tedesco ha tenuto
fede al suo compito di serbare, nella Repubblica federale lo spirito democratico; il co~aggio di denunzia, la protesta contro l'autocrazia>>. Le maggiori colpe del rigurgito
nazista e antisemita sarebbero da imputare
ad Adenauer· per colpa del quale « la dialettica interna della democrazia cristiana di~~nn e ben presto inesistente >> . L 'articolista
si dimentica però un fatto sostanziale: l'at-
teggiamento dei due partiti tedeschi intorno
al problema dell'integrazione europea e della riunificazione tedesca. Viste alla luce d i
tale atteggiamento il rapporto delle- responsabilità si capovolge. Mentre la democrazia
cristiana di Aden auer si è . battuta per anni
per la federazione europea ponendo il problema della riunificazione al secondo posto,
la socialdemocrazia tedesca è stata sempre
la vestale dell'imprescrittibile diritto dei tedeschi alla riunificazione, ha boicottato la
politica europeista, ha mostrato di non saper
vedere oltre la meta della ricostruzione dello stato mononazionale tedesco. Essa ha cioè
teso con tutte le sue for ze alla ricostitu zione
di quello stato sovrano !edesco il cui sbocco
obbligato, la storia ce lo insegna, è la dittatura.
l federalisti e la distension·e
Con questo articolo di Andrea Chiti-Batelli «Popolo Europeo» inizia la pubblicaz·ione di una serie di interventi che rifletteranno la dialettica del pensiero federalista sul complesso problema dei rapporti futuri fra est e ovest.
I.
La distensione militare.
In base agli schemi dei partiti nazionali,
secondo cui si è abituati a pensare, chi è
favorevole alla d\stensione è in genere anche
un uomo di sinistra, che vuole cioè anche
una politica economica e sociale più favorevole alle classi lavoratrici; e chi è ad essa
contrario è un reazionario, che sostiene an-
Questa politica dovrebbe essere, m due
cui ciò è possibile, e tenuto conto che i caparole, la seguente.
pi comunisti lo sanno già - che l'Occidente
Da un lato negoziare, negoziare sempre,
è animato da intenzioni pacifiche? Solo così
si può sperare, alla lunga: in una certa libe- · come si è detto - ma unicamente attraverso
ralizzazione interna del sistema imperiale e i normali canali diplomatici e l'O.N.u;., evitando non solo gl'« incontri del secolo l> ma
del regime stesso sovietico - seppure quele stesse conferenze spettacolari di tipo gista speranza ha qualche fondamento.
nevrino, anche solo al livello Jei ministri
~:_ q.~esti negoziati, per loro natura lenti
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