SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE COMUNITÀ PAPA GIOVANNI XXIII
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ 00394
ALBO NAZIONALE
1a
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
SUPER…ABILE
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato
3):
Assistenza Disabili A06
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si
realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate
mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei
beneficiari del progetto:
Il progetto di Servizio Civile Nazionale “SUPER…ABILE” si articola su 5 Province
della Regione Emilia-Romagna: Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Il progetto interviene tramite le sue sedi periferiche operative quali Case
Famiglia, Centri diurni e Laboratorio di avviamento al lavoro su un livello
provinciale rispondendo a specifici bisogni territoriali. L’area di intervento
presenta come sempre criticità nel rilevamento sistematico ed organico della
domanda, espressa e non espressa si può sottolineare però che vi è un aumento
dei disabili in carico e, soprattutto, una diversificazione delle problematiche dei
disabili, è lampante l’esempio di Bologna che riporta un aumento del 42% dei
disabili incarico ai servizi sociali dal 1999 al 2006.(Fonte: I nuovi strumenti della
programmazione regionale – ottobre 2009)
Le sedi di attuazione coinvolte risentono di questo incremento ricevendo diverse
richieste di accoglienza di persone disabili da parte dei servizi sociali preposti.
Inoltre essendo fortemente radicate nel territorio, le strutture sono venute a
conoscenza ed in contatto diretto con situazioni di emergenza e di difficoltà delle
famiglie nella gestione del figlio disabile, nell’arco dell’anno 2009 sono stati
affrontati circa 35 casi.
Le accoglienze da parte dell’ente avvengono o in modo diurno oppure in forma
residenziale. Al 31.12.2010 si distribuivano come segue:
Tipologia di disabilità
Fisica Psichica Psico-fisica
ACCOGLIENZE
RESIDENZIALI
23
19
17
TOTALE n°59
Tipologia di disabilità
Fisica Psichica Psico-fisica
ACCOGLIENZE
DIURNE
80
42
22
TOTALE n°144
(Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)
Il progetto “Super…Abile” coniugando le diverse esperienze delle sedi coinvolte
cercherà di elaborare delle ipotesi di risposta capaci di attivare le famiglie con
figli disabili in una prospettiva di protagonismo e non di delega, con attenzione
all’esigenza di considerare la globalità della famiglia e non solo la relazione dei
genitori con il figlio con disabilità.
Il Servizio Handicap svolge un ruolo di ascolto e accoglienza di tutte le richieste
di aiuto provenienti dalle istituzioni pubbliche e da privati in difficoltà. Collabora
con varie istituzioni pubbliche a livello comunale, provinciale e regionale, come i
Servizi sociali, le Aziende Unità sanitarie locali territoriali, le reti familiari di
tutela delle persone disabili, i centri di orientamento e formazione professionale e
lavorativa per i soggetti svantaggiati. Organizza diversi eventi a livello locale per
la sensibilizzazione sulle problematiche dell’integrazione sociale delle persone
disabili e nell’ambito della collaborazione con altre associazioni ha partecipato
attivamente alla preparazione del convegno “Handicap: solitudine o
integrazione?” svoltosi il 3 dicembre 2006 a San Marino con l’intervento sul
“Valore e ricchezza della persona con handicap costruttrice di umanità”.
Si riportano di seguito le descrizione dell’area di intervento DISABILI e del
contesto territoriale specifico provinciale entro il quale si realizza il progetto
PROVINCIA di FERRARA
CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO:
La Provincia di Ferrara comprende 26 Comuni e occupa 2632 kmq. La popolazione
residente nella Provincia è di 353.304 abitanti. Il progetto interviene nella
provincia di Ferrara e nello specifico nei seguenti comuni dove sono ubicate le
case famiglia e le strutture sedi di attuazione del progetto: 1 casa famiglia e una
Comunità Terapeutica a Ferrara, 1 pronto soccorso minori a Cento, 1 una casa
giovani a Bondeno (FE) e 1 casa famiglia a Massafiscaglia (FE).
FERRARA: la Popolazione residente nella città di Ferrara è di 133.214 ab.
CONTESTO SETTORIALE E BISOGNO GENERALE
In Provincia di Ferrara intenso è l’impegno degli Enti Locali e dei privati e molte
sono le associazioni di volontariato e del terzo settore che operano nell’ambito
della riduzione dell’handicap, come certificato anche dai lavori per la costruzione
dei Piani di Zona Triennali 2005-2007 In relazione al target del progetto si
evidenziano i seguenti dati demografici:
Disabili inseriti nei vari ordini scolastici
Disabili inseriti in 5 percorsi di formazione
professionale negli ultimi 3 anni
704
75
5,11% dei disabili
tot
0,54% dei disabili
tot
Numero delle Associazioni di tutela, di
volontariato
Presidi residenziali e semiresidenziali per
disabili della provincia di FE
110
Posti disponibili nei presidi residenziali e
semiresidenziali per disabili
302
2,19% dei disabili
tot
Utenti che hanno usufruito dei presidi
490
2,19% dei disabili
tot
Utenti disabili nella fascia di età 18-34 che
hanno usufruito dei presidi
258
1,87% dei disabili
tot
0,02% dei disabili
tot
8,79% dei disabili
tot
disabili minori inseriti in strutture per minori
Utenti raggiunti dall’assistenza domiciliare
19
3
1.210
Sportelli Handicap, e numero di contatti
all’anno
1 sportello con
270 contatti annui
Centri di documentazione
1 Centro
Servizio Sociale Professionale 82
Integrazione sociale 246
Sostegno Educ.Scolastico 457
Sostegno Inserim. Lavorativo 17
Servizio Assist. Domiciliare 48
Telesoccorso 3
Trasporto 63
Intervento per contributo 2
Adeguamento alloggi 55
62
Utenti in carico ai servizi sociali dei Comuni
per tipologia di intervento
Assegno di cura –
DGR 1122/02
Di cui nella fascia di età 18-34
8
IPAB che svolgono attività per disabili
Non presenti
Progetti approvati nell’ambito di Programmi
Non presenti
Europei
Tabella 9 (Fonte: dati al 31/12/2004 ricavati dai Piani di Zona 2005/2007; Centro H del comune di
Ferrara)
Di questi disabili descritti sopra alcuni sono accolti presso le strutture dell’Ente
interessate al progetto e presenti nel territorio del comune di Ferrara, di Cento,
di Massafiscaglia e di Bondeno. Si tratta di 2 Case famiglia, di 1 Pronto Soccorso in
emergenza per minori e di 1 casa famiglia indirizzata soprattutto ad adolescenti e
giovani e una Comunità Terapeutica per l’accoglienza di adulti e giovani con
problemi di dipendenza da sostanza:
STRUTTURA
DISABILI
ACCOLTI
2009
DISTURBO
ACCERTATO
PROVENIENZA
GEOGRAFICA
- Grave disabilità
psichiatrica
Italia
FERRARA: Casa Famiglia
- Grave disabilità
Italia
“S. Antonio da Padova”
3
psichiatrica
Italia
- Disabilità fisica
- Grave disabilità
psichiatrica
Italia
- Doppia diagnosi
Italia
FERRARA: Comunità
- Doppia diagnosi
Marocco
- Doppia diagnosi e
Italia
Terapeutica di Denore
5
disabilità
fisica
Italia
- Doppia diagnosi
- Grave disabilità
psicofisica
Rom
CENTO: Pronto Soccorso
- Grave disabilità
Italia
Minori “Angeli Custodi”
3
psichiatrica
Italia
- Disturbi del
comportamento
- Disabilità psichica
da
maltrattamenti e
Italia
BONDENO
abuso
Casa Giovani “Beppe e
2
- Disabilità psichica
Italia
Gianni”
e disagio
sociale
- Sindrome di Down
MASSAFISCAGLIA
Italia
2
- Grave disabilità
Casa Famiglia 6
Italia
psicofisica
Tabella 10 (Fonte: Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII)
PERCORSO
ACCOGLIENZA
AUSL
AUSL
AUSL
SERT
SERT
AUSL
SERT
SERT
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
AUSL
BISOGNO SPECIFICO RILEVATO
Dall’analisi dei dati si evince come, nonostante l’ampia offerta di servizi e
progetti, permangono diversi punti sui quali agire per permettere una reale
integrazione sociale e garantire quanto più possibile pari diritti di cittadinanza
alle persone disabili secondo la logica del progetto di vita, ad iniziare dalla
scuola alla transizione al lavoro, dalla mobilità all’adeguatezza della casa, dalla
socialità al tempo libero per dare delle concrete risposte ai bisogni di autonomia
dei cittadini portatori di handicap e delle loro famiglie.
Come si desume dall’analisi dei dati dei Piani di Zona, emerge il bisogno di
aumentare e qualificare in tutta la provincia l’offerta di centri residenziali e
semiresidenziali per rispondere ai bisogni legati alle famiglie composte da genitori
anziani con figli con handicap che vivono con disagio e sofferenza la prospettiva
della vita futura dei propri figli (tematica del “dopo di noi”) e che si pongono la
problematica di preparare, fin da ora, un’accoglienza permanente in una struttura
adeguata conseguente alla loro impossibilità a curarli o alla loro scomparsa.
Bisogni ulteriori sono avanzati anche da famiglie con figli disabili che spesso
richiedono accoglienze temporanee per periodi di ospedalizzazione di un genitore
(“Affidi di sollievo” per disabili adulti) o per la problematica fascia degli
adolescenti e giovani disabili ai quali proporre una rete di servizi che “oltre e
dopo la scuola” offra loro opportunità di collegamento con tutte le risorse offerte
dal territorio (centri riabilitativi, sport, teatro, attività occupazionali, ricreative,
ecc.)
Per quanto riguarda l’area della disabilità emergono pertanto su questo territorio
provinciale principalmente i seguenti bisogni:
• Bisogno di aumentare le accoglienze in strutture residenziali e
semiresidenziali a dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità)
•
•
•
•
fortemente integrate con le opportunità sociali, ricreative, lavorative e
occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18 (adolescenti disabili) e
18/34 (giovani disabili)
Bisogno di aumentare l’offerta di accoglienza temporanea o in emergenza
attraverso “Affidi di sollievo” per disabili adulti
Bisogno di aumentare l’offerta di centri diurni e laboratori protetti
Bisogno di aumentare qualificare i percorsi specifici individualizzati volti
al recupero dell’autonomia individuale e sociale dei disabili, minori,
adolescenti e adulti, implementando le loro attività sportive, ludicoricreative e di sostegno lavorativo attraverso laboratori protetti.
Bisogno di sensibilizzare il territorio attraverso incontri e dibattiti sulle
tematiche dell’integrazione sociale della disabilità.
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
Come si evince da quanto sopra dimostrato, i destinatari del nostro progetto
sono:
-
-
-
minori diversamente abili che necessitano di un percorso di crescita, di
formazione, di educazione particolare, più attento ai loro bisogni
individuali e capace di offrire strumenti, spazi e tempi sia scolastici che di
socializzazione maggiormente qualificati
adolescenti e giovani disabili che si affacciano al mondo con il loro
bisogno di essere capiti, valorizzati, riconosciuti nel positivo che portano
dentro; desiderosi di integrazione e di socializzazione, alla ricerca di una
affettività significativa.
adulti disabili che vivono a rischio di marginalità ed esclusione sociale a
causa delle limitazioni che le loro condizioni fisiche o psicologiche
impongono loro rispetto ad una società che non valorizza le potenzialità di
tutti e di ciascuno ma che molto facilmente punta soprattutto alla
produttività e all’efficienza.
INDIVIDUAZIONE DEI BENEFICIARI
I beneficiari del progetto che viene proposto, sono quindi:
- le famiglie d’origine delle persone disabili accolte
- la rete dei servizi sociali operanti nel territorio delle sedi di attuazione del
presente progetto in particolare i Servizi Sociali di Ferrara, Cento, Bondeno e
Massafiscaglia
- le parrocchie ove sono inserite le sedi in quanto potranno beneficiare
indirettamente delle attività di accoglienza dell’ente
- le sedi di realizzazione del progetto dell’Ente Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII della zona di Ferrara
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
In questo contesto di riferimento, pur riconoscendo l’importanza della presenza
sul territorio di iniziative a favore dei disabili, promosse dai Piani per la Salute e il
Benessere dell’AUSL, dalla Provincia di Ferrara dall’Assessorato alle Politiche
sociali del Comune, da enti privati o dall’associazionismo e dal volontariato, dai
dati si deduce che occorre ancora sviluppare interventi per dare risposte ai bisogni
della popolazione target. Le domande specifiche del territorio rispetto a questa
fascia sociale sono pertanto:
ƒ bisogno di accoglienza in strutture residenziali e semiresidenziali a dimensione
familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente integrate con le
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
opportunità sociali, lavorative e occupazionali del territorio per le fasce d’età
14/18 anni (adolescenti disabili) e 18/34 (giovani disabili)
messa in rete di servizi ed esperienze del mondo della scuola, del lavoro e del
tempo libero (Oltre e Dopo la Scuola)
percorsi che mirino all’integrazione sociale e al miglioramento della qualità
della vita, anche “indipendente”, delle persone con disabilità, in relazione alle
opportunità che i contesti di appartenenza offrono per prevenire casi di
esclusione e di emarginazione legati all’handicap.
offrire particolare attenzione alle famiglie di disabili con genitori anziani
(problematica del “Dopo di noi”) ampliando l’offerta delle opportunità di
accoglienza ed inserimento ed integrazione sociale.
Necessità di aumentare l’offerta di posti in pronta accoglienza indifferibile che
può essere di emergenza e divenire successivamente temporanea o permanente
di disabili, che vivono in situazioni a rischio o con genitori anziani.
necessità di approfondire e valorizzare i centri diurni e il loro collegamento con
le altre risorse del territorio.
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI:
Significativo l’impegno degli Enti Locali e dei privati e di molte associazioni di
volontariato e del terzo settore nell’ambito della promozione di politiche di
accoglienza e tutela dei disabili come certificato anche dai lavori per la
costruzione dei Piani di Zona Triennali 2005-2007: la tabella sopra riportata
mostra
7) Obiettivi del progetto:
Si riportano gli obiettivi specifici seguendo l’ordine della costruzione dei singoli
contesti, in sintesi:
1. Obiettivo specifico trasversale
2. Obiettivi Specifici Ferrara
CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE
BISOGNO SPECIFICO
Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione delle problematiche
dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie nella gestione del
figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35 casi.
OBIETTIVO SPECIFICO
Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con
disabili
DI RISULTATO
Realizzazione
di
una
sperimentazione per il progetto
“affido di sollievo”
- Produzione di un documento di
sintesi contenente linee guida
- Realizzazione di 5 incontri con tutti
i referenti provinciali del servizio
Handicap
INDICATORI
RISULTATI ATTESI
- Supporto di 15 nuclei familiari con figli disabili
- Acquisizione da parte di 150 operatori
dell’ente di nuove modalità di risposta
sperimentali
PROVINCIA di FERRARA
BISOGNO SPECIFICO A
Aumento delle accoglienze in strutture residenziali e semiresidenziali a dimensione
familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente integrate con le opportunità
sociali, ricreative, lavorative e occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18
(adolescenti disabili) e 18/34 (giovani disabili)
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in
particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare
DI RISULTATO
‐ Aumento del 30% dei contatti
e degli incontri con i servizi
sociali del territorio.
‐ Realizzazione
di
una
convenzione tra ASP (Centro
Servizi Persona) di Ferrara e
Comunità Papa Giovanni XXIII
per
interventi
di
emergenza/sollievo rivolti a
disabili adulti.
‐ Aumento del 20% della
partecipazione a convegni
pubblici, seminari, incontri
di settore sulle tematiche
della disabilità e dell’area
dell’autonomia.
‐ Progettazione
e
realizzazione di un corso di
formazione
di
16
ore
specifico per operatori sulla
“Comunicazione Aumentativa
e
Alternativa”
in
collaborazione
con
l’Associazione
territoriale
per l’integrazione “Il volo”
‐ Realizzazione di 12 incontri a
cadenza mensile dell’ equipe
degli operatori dell’ente per
pianificare, programmare e
gestire i nuovi inserimenti di
disabili
INDICATORI
RISULTATI ATTESI
‐ Accrescimento di n. 4 disabili adulti e
di n. 6 disabili adolescenti e giovani
accolti in 5 strutture dell’ente.
‐ Accoglienza di 6 soggetti adulti e/o
giovani diversamente abili nell’ottica di
un sostegno di emergenza/sollievo al
nucleo familiare di provenienza presso
1 casa famiglia e 1 struttura dell’ente
site nel comune tramite la convenzione
con l’Assessorato politiche Sociali e
Sanitarie di Ferrara
‐ Aumento della conoscenza da parte di 5
responsabili
di
struttura
della
situazione territoriale rispetto alle
problematiche
dell’handicap
e
incremento del 10% dei casi di disabili
con cui l’ente entra in contatto.
‐ N° 30 operatori ed educatori del
territorio formati sulle tematiche e sui
metodi e le strategie che servono per
potenziare le capacità residue del
soggetto di comunicare con un metodo
alternativo al linguaggio
‐ N.
10
operatori
dell’Ente
che
partecipano agli incontri dell’equipe
sulla disabilità e n. 4 sedi aggiornate e
preparate per i nuovi inserimenti
SITUAZIONE DI ARRIVO: Attraverso l’attuazione del progetto si punta a rendere
possibile come Ente un’offerta complessiva di accoglienza temporanea o permanente di
10 disabili (adolescenti, giovani o adulti) in situazione di disagio, inoltre si punta a
concretizzare l’offerta di 6 posti in un’ottica di un sostegno di emergenza/sollievo al
nucleo familiare di provenienza di persone diversamente abili.
BISOGNO SPECIFICO B
Necessità di qualificare e potenziare gli inserimenti di disabili minori, adolescenti,
giovani e adulti sia residenziali che diurni, nelle strutture di accoglienza dell’Ente.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Implementare gli interventi di integrazione sociale
per i disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia
ludico-ricreative-sportive che di lavoro in laboratori protetti.
DI RISULTATO
INDICATORI
RISULTATI ATTESI
‐
‐
‐
‐
‐
‐
‐
Aumento del numero di
contatti con le famiglie, gli
operatori socio sanitari e gli
assistenti
sociali
del
territorio e l’equipe generale
del
Servizio
Handicap
dell’Ente
Realizzazione di 1 Centro
Aggregativo
diurno
con
laboratori di creatività e
attività sportive
rivolto a
soggetti diversamente abili
giovani e adulti anche del
territorio
Aumento del numero delle
attività ludico ricreative in 5
strutture dell’ente rivolte
soprattutto a minori e
adolescenti disabili
Organizzazione di n° 2
vacanze settimanali in campi
di condivisione al mare o ai
monti per normodotati e
disabili
Aumento
dei
corsi
di
acquaticità, di nuoto, di
pallamano in piscina
Partecipazione ai corsi e ai
seminari di “Comunicazione
Aumentativa e Alternativa”
in
collaborazione
con
l’Associazione territoriale per
l’integrazione “Il volo”
Collaborazione
nell’organizzazione
della
manifestazione provinciale "A
muso duro", finalizzata alla
sensibilizzazione e diffusione
di
buone
pratiche
sull'integrazione
delle
persone disabili.
‐
‐
‐
‐
‐
‐
‐
‐
‐
Miglioramento della qualità di vita e
diminuzione del rischio di esclusione
sociale per n. 10 disabili accolti in 5
strutture dell’ente, e per n. 5 famiglie
del territorio con figli disabili.
Partecipazione di n. 15 disabili
(adolescenti, giovani e adulti) alle
attività del centro aggregativo.
N° 6 uscite di un giorno per l’integrazione e la partecipazione di disabili ad
eventi ricreativi come gite, uscite in
parchi divertimenti, visite a città, ecc.
N°14 disabili partecipanti a vacanze
estive
N° 14 famiglie che fruiscono di periodi
di sollievo e alleggerimento nella cura
di disabili.
N° 10 disabili inseriti nei corsi di nuoto,
anche
individualizzato,
in
collaborazione con il C.S.I. di Ferrara
N° 5 operatori e volontari dell’Ente
formati sui metodi e le strategie che
servono per potenziare le capacità
residue del soggetto di comunicare con
un metodo alternativo al linguaggio
n° 20 incontri di sensibilizzazione,
formazione e laboratori protetti sul
territorio, nelle scuole, centri culturali,
piazze, nei quali sono direttamente
coinvolti disabili minori, adolescenti e
adulti accolti nelle sedi dell’ente
SITUAZIONE DI ARRIVO: Miglioramento dell’offerta complessiva di accoglienza e
inserimento di disabili in strutture dell’ente e miglioramento dell’offerta quantitativa e
qualitativa di proposte per disabili del territorio. Sviluppo della qualità dell’integrazione
delle persone diversamente abili e delle loro famiglie nel territorio provinciale.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo
puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle
dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto
di vista sia qualitativo che quantitativo:
PREMESSA
Ideazione e Progettazione
-
-
-
-
Comunicazione all’organo direttivo ed esecutivo dell’Associazione (Consiglio dei
Responsabili) dell’idea progettuale
Istituzione di un gruppo di lavoro provinciale, composto dal progettista/referente
locale, uno o più operatori locali di progetto, il responsabile dell’ente della
zona/provincia. L’equipe ha il compito di definire gli obiettivi di zona e gli intenti
progettuali.
Incontro preliminare con tutti i responsabili delle strutture presenti sul territorio
dove verrà presentata l’idea progettuale
Valutazione da parte delle strutture di un proprio coinvolgimento nel progetto:
tempi, risorse e strumenti.
Individuazione puntuale delle strutture provinciali che desiderano essere
coinvolte nel progetto
Somministrazione da parte del gruppo di lavoro di un questionario specifico per le
possibili sedi di attuazione di progetto nel quale si richiede: indicazione degli
obiettivi specifici per singola sede, analisi delle criticità/bisogni del territorio
rispetto agli ambiti predefiniti, interventi svolti, quantità e qualità delle
accoglienze, rapporti con i Servizi sociali territoriali ed eventuali collaborazioni
con partner.
Raccolta da parte del referente/progettista della provincia/zona di tutti i
questionari
Ulteriore intervista agli operatori delle strutture tramite colloquio per verificare
ed accertare i dati inviati e completare i dati mancanti.
Consultazione con Uffici del Servizio minori di zona/provincia per avere un quadro
generale delle aree di intervento
Elaborazione ed analisi dei dati e delle informazioni ricevute dalle sedi e dai
servizi, producendo un lavoro di sintesi ove vengono individuati gli obiettivi
specifici della provincia/zona
Invio del lavoro di sintesi sotto forma di project work alla sede centrale di
gestione del servizio civile
Stesura di una prima bozza progettuale
Presentazione, da parte dei referenti/progettisti, della bozza progettuale agli
operatori delle sedi coinvolte per valutazione, confronto ed eventuali correzioni.
Presentazione dell’elaborato progettuale all’organo direttivo ed esecutivo
dell’Associazione.
Budget
-
Il gruppo di lavoro provinciale predisporrà il budget della zona
I vari documenti vengono assemblati e verificati dal responsabile amministrativo
della Sede Centrale di Gestione del Servizio Civile al fine di costruire il budget
generale che verrà presentato all’Amministrazione centrale e all’organo direttivo
ed esecutivo dell’ente (Consiglio dei Responsabili)
Valutazione complessiva del progetto - Rendiconto economico
Verranno attuate le seguenti attività di valutazione e verifica dopo i 12 mesi di progetto:
- elaborazione ed analisi dei questionari inseriti nel sistema di monitoraggio
accreditato per verifica dell’andamento e del raggiungimento degli obiettivi
- indagine, da parte del gruppo di lavoro provinciale, con interviste ad operatori ed
utenti coinvolti sull’andamento del progetto
-
valutazione dei punti di forza, delle criticità e della sostenibilità degli esiti
raggiunti
consultazione con i Servizi sociali e i referenti degli Enti locali per valutazione
dell’impatto sul territorio
redazione di una relazione finale per ogni singola zona/provincia
incontro tra i soggetti operativi coinvolti per presentazione della valutazione
generale e redazione di della relazione finale
presentazione dell’andamento generale e della relazione al Consiglio dei
Responsabili e all’Amministrazione centrale dell’ente.
Il box in questione verrà analizzato per facilità di lettura con il seguente criterio: per ogni
singola provincia interessata dal progetto verranno sviluppati nel seguente ordine i
relativi punti: 8.1 – 8.2 – 8.3, nello specifico:
1. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 - Contesto
specifico trasversale
2. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento 8.1 – 8.2 – 8.3 –Ferrara
CONTESTO REGIONALE TRASVERSALE
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
BISOGNO SPECIFICO: Aumento a livello regionale dei disabili in carico e diversificazione
delle problematiche dei disabili - situazioni di emergenza e di difficoltà delle famiglie
nella gestione del figlio disabile in costante crescita - 2009 l’ente ha affrontato circa 35
casi.
OBIETTIVO SPECIFICO
Realizzare ipotesi di risposta sperimentali per supportare le famiglie con disabili
in carico
MESI
AZIONI-Attività
Pianificazione ed Organizzazione
Confronto interno
Start UP - Sperimentazione “Affido di
sollievo”
Valutazione e verifica
Realizzazione interventi a livello
regionale
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
0
1
1
12
Le azioni per sviluppare l’obiettivo sopra riportato individuato sono:
AZIONE 1
Pianificazione ed organizzazione
• Identificazione dell’organigramma operativo e direttivo
• Incontro con i responsabili e le equipe direttive del “Servizio Handicap”
dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
• Definizione degli obiettivi specifici interni e degli interventi di “Affido di sollievo”
e “Progetti Individuali di emergenza”
• Individuazione di una zona provinciale per sperimentare gli interventi
• Creazione di un’agenda con calendarizzazione del percorso
AZIONE 2
Confronto interno
• Condivisione delle esperienze concrete sul territorio
• Condivisione degli obiettivi specifici e degli interventi
•
•
•
•
Raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap”
Creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione
degli interventi pregressi
Raccolta dei dati ed analisi
Elaborazione delle prime linee guida
AZIONE 3
Start Up – Sperimentazione “Affido di sollievo”
• Verifica della situazione di partenza
• Contatti e promozione degli interventi
• Accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie
• Confronto con altre province
• Valutazione partecipata con i disabili
AZIONE 4
Valutazione e verifica
• Incontro con il referente del Servizio “Handicap “ e con i diversi referenti di zona
del servizio stesso
• Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction
• Esposizione da parte dei referenti provinciali dell’andamento dello start up
• Modifiche partecipate delle prime linee guida
• Elaborazione di un documento di sintesi
AZIONE 5
Realizzazione interventi a livello regionale
• Programmazione degli interventi
• Incontro con i referenti dell’associazione
• Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di
emergenza”
• incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con
le predette attività
Si riportano il personale per ogni azione individuata il quale sarà il responsabile della
conduzione delle specifiche attività che attuerà con l’aiuto ed il supporto di equipe
strutturate riportate nella tabella sottostante
Personale specifico per raggiungimento dell’obiettivo trasversale
regionale
N°
Ruolo e specificità
1
Coordinatore nazionale del Servizio
Handicap
dell’associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII
1
Coordinatore
Nazionale
delle
attività del Servizio Civile –
Responsabile Nazionale del Servizio
Civile dell’associazione
1
Equipe
Handicap
Educatore professionale – Operatore
della sede centrale del servizio
civile – Esperto in sistemi di
monitoraggio ed analisi dati
6 Coordinatori provinciali/zona del
Servizio
Handicap
dell’ass.ne
Azioni
AZIONE 2
Confronto interno
AZIONE 1
Pianificazione ed
organizzazione
AZIONE 4
Valutazione e
verifica
AZIONE 3
Start Up –
Esperinze pluriennali nel campo dei
minori
Equipe di
coordinament
o
3 Operatori della Sede del Servizio
Centrale di Gestione del Servizio
Civile – Esperi nelle attività di
pianificazione – programmazione e
budget
Sperimentazione
“Affido di sollievo”
AZIONE 5
Realizzazione
interventi a livello
regionale
AZIONE 1
Pianificazione ed
organizzazione
Inoltre riportiamo un elenco di sintesi delle risorse umane coinvolte nel progetto ed anche
nell’azione trasversale regionale:
Ruolo
25 Coordinatori
2 Supervisori
1 Formatore e coordinatore
17 animatori educativi
33 Educatori
4 Operatori Socio-Sanitari
2 Operatori
Mansione
Gestione della casa e attività educative
Programmazione attività
Coordinamento e formazione
Attività educative e ludiche
Attività educative
Attività educative e riabilitative
Attività educative e riabilitative
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
A livello generale volontari del progetto saranno impegnati per 6 ore giornaliere e per 5
giorni settimanali nelle diverse sedi di attuazione di progetto e svolgeranno le attività
specifiche riportate nei diversi punti 8.3 provinciali. Gli orari ed i giorni di attività
verranno decisi e fissati nella fase di avvio al servizio da parte degli Operatori locali di
progetto, che potranno prevedere un servizio anti-meridiano o post-meridiano. Il
volontario e l’Olp converranno alla compilazione di un piano di impiego a seconda dei
bisogni della sede e delle attitudini e delle capacità del giovane.
Il progetto prevede come citato precedentemente un elemento che va oltre agli
interventi specifici tecnici di assistenza e supporto che è la condivisione ossia mettere la
propria vita con la vita dei minori target del progetto, facendosi carico della loro
situazione, mettendo la propria spalla sotto la loro croce. Ai volontari viene richiesto di
condividere uno stralcio della loro vita affinché si instauri un rapporto che con il tempo
travalichi il rapporto educatore/animatore – utente. Successivamente anche con l’azione
regionale trasversale si vuole passare dal livello di condivisione al livello di rimozione
delle cause e della tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona affinché l’esperienza
che il ragazzo/a vive durante i 12 mesi sia ancor più riconducibili ai valori del SERVIZIO
CIVILE NAZIONALE e concorra maggiormente con un’azione corale e trasversale alla
difesa della patria con mezzi ed attività nonviolente e non armate.
Il progetto prevede la possibilità per i volontari in servizio civile di usufruire di vitto e
alloggio quasi su tutte le posizioni di servizio civile a progetto per i seguenti motivi:
- nel corso degli anni diversi sono stati i volontari in servizio civile che hanno usufruito di
tale servizio per svariati motivi che vanno da una profonda scelta personale di impegnarsi
a pieno anche oltre l’orario regolare di servizio in una esperienza di condivisione, fino
alla mera necessità di un alloggio.
- è una opportunità maggiore per chi ha difficoltà economiche o di trovare una
sistemazione abitativa ma vuole comunque svolgere servizio civile anche fuori la propria
residenza. Numerosi sono stati infatti i giovani che dal sud del paese hanno svolto servizio
civile nel centro nord e viceversa.
- infine perché l’esperienza di condivisione che genera un forte legame con gli accolti,
matura non solo nei momenti di servizio prefissati ma soprattutto nei momenti informali
ove il rapporto diventa quasi paritario come la condivisione dei pasti e dello stesso tetto.
I volontari rispetto all’azione trasversale regionale andranno a collaborare nelle
seguenti attività:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
raccolta delle proposte da parte dei referenti di zona del Servizio “Handicap”
creazione e somministrazione alle sedi di una scheda di verifica e valutazione
degli interventi pregressi
raccolta dei dati ed analisi
Verifica della situazione di partenza
Contatti e promozione degli interventi
accoglienza diurna dei disabili e confronto con famiglie
Somministrazione e analisi di un questionario di customer satisfaction
Attuazione dei micro progetti di “Affido di sollievo” e “Progetti Individuali di
emergenza”
incontro di confronto tra tutti gli attori sociali del territorio provinciale
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
2. PROVINCIA di FERRARA
BISOGNO
DEL
CONTESTO
A.
Aumento delle accoglienze in strutture residenziali e semiresidenziali a
dimensione familiare (case famiglia, piccole comunità) fortemente
integrate con le opportunità sociali, ricreative, lavorative e
occupazionali del territorio per le fasce d’età 14/18 (adolescenti
disabili) e 18/34 (giovani disabili)
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in
particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare
MESI
0
AZIONI
AZIONE 0 (preparatoria)
attività 0.1.
AZIONE 1:
contatti ed incontri con i servizi
sociali
1.1. attività di segreteria
1.2. Partecipazione a convegni,
seminari, Piani di Zona sulla disabilità
1.3. Incontri con assistenti sociali per
singoli casi
1.4. Incontri dell’equipe HANDICAP per
le proposte di inserimenti alle sedi
1.5. Verifica delle proposte e del
lavoro svolto con i Servizi Sociali
AZIONE 2
corso di formazione
sulla Comunicazio-ne Aumentativa e
Alternativa con l’Ass.ne “Il volo”
attività 2.1. ideazione-programmazione del corso
attività 2.2.
Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
attività 2.3.
attività di segreteria per la promozione
attività 2.4.
Realizzazione del corso
attività 2.5.
Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
AZIONE 3 Convenzione con il Comune
di Ferrara per interventi di
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
emergenza/sollievo
attività 3.1.
Incontri di preparazione con i Serv.
Soc. territoriali
attività 3.2 Stesura della convenzione
tra Ente e il Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3.
Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4.
Monitoraggio e verifica degli
inserimenti e della convenzione
AZIONE 4
Partecipazione alla manifestazione
pro-vinciale A musoduro per la
sensibilizza-zione e diffusione di
buone pratiche di integrazione
Attività 4.1. Incontri di preparazione
con Ass. Il Volo coordina-trice
dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2.
Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3.
Ricerca contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole,
allenatori
Attività 4.4. Realizzazione delle
iniziative sui 26 Comuni della Provincia
di Ferrara
Attività 4.5.
Monitoraggio e valu-tazione del Gruppo
Tecnico di Coordina-mento sullo svolgimento degli eventi
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in
particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare
AZIONE 1: Contatti ed incontri con i servizi sociali dell’area della disabilità
ATTIVITA’
1.1. attività di segreteria svolte presso la sede della Segreteria dell’Ente Zona di Ferrara
• Attività di centralino per i contatti e le chiamate dei Servizi Sociali
• Lettura e analisi delle relazioni sui casi inviati dai Servizi Sociali
• Smistamento delle relazioni alle sedi interessate agli inserimenti.
1.2. Incontri con assistenti sociali e con l’A.S.P. Centro Servizi alla Persona di Ferrara
• incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara
per analizzare le possibilità di accoglienza e inserimento disabili nelle sedi di
progetto
• incontri con i Servizi Sociali territoriali provinciali ed extraprovinciale di Ferrara
per verificare i margini di miglioramento delle relazioni e delle sinergie
• partecipazione a convegni pubblici, seminari, incontri di settore e Piani di zona
sulle tematiche dell’integrazione e della disabilità.
1.3. Proposta degli inserimenti alle sedi
• Incontri dell’equipe handicap dell’ente con i responsabili delle strutture
individuate per i nuovi inserimenti e accoglienze
• Incontri dei responsabili delle strutture interessate con i referenti del servizio
pubblico che seguono i casi (assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri, fisiatri)
• Analisi del progetto presentato dai servizi pubblici per l’accoglienza e
l’inserimento del disabile
• Incontri con il disabile e la sua famiglia o il contesto sociale nel quale vive
• preparazione delle sedi all’accoglienza dei nuovi ospiti disabili per favorire
l’inserimento sia a livello organizzativo che strutturale
1.4. Verifica delle proposte e del lavoro svolto con i servizi sociali
• incontro con tutti gli operatori dell’associazione per verificare le risposte ai
bisogni formativi dei disabili accolti nelle strutture
• stesura delle singole relazioni semestrali sui disabili accolti in struttura
• incontri d’equipe per l’analisi, il confronto e la rielaborazione delle singole
relazioni semestrali sui disabili accolti in struttura
• incontri di verifica con le equipe dei servizi sociali di competenza sui disabili
accolti
AZIONE 2: Realizzazione di un corso di formazione per operatori delle strutture
sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa con l’Associazione Territoriale per
l’integrazione “Il volo”
ATTIVITA’
2.1. Pianificazione e programmazione del corso in collaborazione con “Il Volo”
• analisi dei bisogni formativi
• definizione degli obiettivi da raggiungere
• elaborazione di una agenda formativa
• individuazione e contatti con i formatori necessari
• individuazione e preparazione della sede del corso
2.2. Realizzazione del corso
• promozione e informazione sul corso
• gestione e svolgimento di 4 incontri a scadenza quindicinale per un totale di 16
ore
• scrittura dei verbali dei lavori
• monitoraggio e valutazione sullo svolgimento del corso da parte dei partecipanti
2.3. Raccolta e divulgazione tra le strutture dei materiali prodotti nel corso
• trascrizione degli interventi dei relatori
• realizzazione di una dispensa con gli interventi dei relatori
• stampa della dispensa
• incontro di confronto con tutti gli operatori delle strutture di zona dell’ente per
divulgare la dispensa
•
AZIONE 3: Realizzazione di una convenzione con il comune di Ferrara (ASP) per
interventi di accoglienza di emergenza/sollievo rivolti a disabili adulti
ATTIVITA’
3.1. Incontri di preparazione con l’Ente e i Servizi Sociali territoriali competenti
• incontri tra ASP (Centro Servizi Persona) del Comune di Ferrara e Comunità Papa
Giovanni XXIII per analizzare i bisogni del territorio rispetto ad interventi di
emergenza/sollievo rivolti a disabili adulti e alle loro famiglie
• raccolta e analisi dei dati sul problema a livello locale
• mappatura delle sedi disponibili al progetto
• incontri con gli operatori delle sedi interessati all’affido di sollievo
• incontri con i responsabili del Servizio Generale Handicap dell’Ente per verificare
le linee guida nella stesura della convenzione
3.2. Stesura della convenzione tra l’Ente e l’Assessorato alle Politiche Sociali per
l’accoglienza di disabili in affidi di emergenza/sollievo
• preparazione della bozza di convenzione
• analisi e verifica da parte dei responsabili dell’ente e delle strutture interessate
• analisi e verifica della bozza di proposta da parte dell’A.S.P. del Comune di
FERRARA”, assessorato alle Politiche sociali e sanitarie
• incontri di confronto tra l’Ente e i Servizi Sociali per la stesura definitiva della
convenzione
• Accettazione e firma della convenzione da parte dei responsabili
3.3. Attuazione e realizzazione della convenzione
• preparazione delle sedi per l’accoglienza dei nuovi inserimenti sia a livello
organizzativo che strutturale
raccolta e analisi delle informazioni sul disabile accolto per la compilazione della
scheda di pronta accoglienza
• contatti con le famiglie, i Servizi Sociali, specialisti e medici per l’inserimento
• accoglienza dei disabili in emergenza per un massimo di 15 giorni
• Verifica dell’accoglienza con le famiglie dei disabili e i Servizi Sociali invianti.
3.4. Monitoraggio e verifica degli inserimenti e della convenzione
• raccolta dei dati sui disabili accolti in emergenza attraverso la convenzione
• Incontri di equipe del servizio handicap dell’ente per la Valutazione
sull’andamento della convenzione e l’inserimento dei disabili accolti
• Incontri di verificai con gli Assistenti Sociali dei servizi competenti per
l’inserimento dei disabili
• Divulgazione e rendicontazione a tutti gli operatori dell’Ente dell’esperienza
•
AZIONE 4: Partecipazione alla manifestazione provinciale “A muso duro”, in rete
con altre associazioni del territorio, finalizzata alla sensibilizzazione e diffusione di
buone pratiche di integrazione delle persone disabili per i 25 comuni del ferrarese.
•
ATTIVITA’
4.1. Incontri di preparazione con il gruppo tecnico di coordinamento dell’iniziativa
dell’Associazione territoriale per l’integrazione Il Volo e le altre associazioni coinvolte
• Incontri d’equipe per l’analisi dei bisogni territoriali sull’integrazione disabili
• Definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso l’iniziativa provinciale
• individuazione e contatti con i comuni ferraresi sui quali intervenire con le
iniziative
• elaborazione di una agenda di proposte che preveda l’offerta di laboratori di
integrazione, seminari specifici, incontri pubblici, spettacoli,
• calendarizzazione delle iniziative e verifica della disponibilità per le date scelte
4.2. Pianificazione e programmazione condivisa delle iniziative
• progettazione di convegni e seminari sul ruolo essenziale e le risorse delle
famiglie;
• preparazione di attività in collaborazione con le scuole (visione di film con
discussione e narrazioni a tema, valutazione degli ostacoli ambientali, laboratori);
• allestimento di spettacoli teatrali e di danza realizzati dai ragazzi che
frequentano centri di accoglienza diurni e residenziali;
• organizzazione di esperienze di socializzazione integrate: navigazione,
conoscenza dei cavalli, del bosco, ecc.
• meeting sportivi per i partecipanti disabili e normodotati;
• programmazione di mercatini con la vendita dei prodotti realizzati in attività
laboratoriali nei centri di accoglienza e mostre fotografiche, finalizzati a
condividere col territorio le esperienze che vengono proposte nei servizi;
• ideazione di momenti di incontro e conviviali;
• visita a musei con percorsi adattati per non vedenti.
4.3. Ricerca e contatti con formatori, animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
• Ricerca e individuazione sul territorio in collaborazione con il Centro Servizi per il
Volontariato di risorse umane, centri, enti, associazioni con competenze
specifiche sul tema
• Attività di segreteria per contatti diretti con gli esperti, i gruppi, scuole, ecc
• Definizione dell’intervento, delle modalità di realizzazione e dei luoghi
• Conclusione della fase programmatoria, di definizione delle azioni e del loro
calendario di realizzazione
• stampa e pubblicizzazione della manifestazione
4.4. Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni della Provincia di Ferrara
• Pubblicizzazione delle iniziative sui giornali, radio, televisioni locali
• Inaugurazione della manifestazione con un incontro pubblico sui temi dell’inclusione sociale, del pieno riconoscimento di diritti e risorse a persone con disabilità
• realizzazione dei singoli eventi nei comuni interessati nel periodo che va da aprile
a novembre
•
servizi televisivi, radiofonici e articoli su quotidiani locali per dare risalto ad ogni
singolo evento realizzato
4.4.Effettuazione del monitoraggio da parte del Gruppo Tecnico di Coordinamento
provinciale sullo svolgimento dei diversi eventi
• Elaborazione di una scheda di monitoraggi ricavata dalla scheda regionale GRED
in utilizzo nei servizi educativi per la prima infanzia ed adattata alle esigenze
dell’iniziativa
• distribuzione a ogni ente o soggetto promotore della scheda di documentazione
da compilare durante la programmazione, organizzazione e realizzazione dei
singoli eventi, per raccogliere dati essenziali su obiettivi, metodi, risorse
utilizzati e risultati ottenuti
• preparazione di materiale fotografico, video, relazioni o quant’altro apparisse
adeguato a registrarne i momenti salienti di ogni evento svolto
• a conclusione degli eventi raccolta, analisi e sistematizzazione delle schede
pervenute e della documentazione prodotta con definizione degli indici di
valutazione
• valutazione conclusiva condivisa dell’esperienza svolta
B.
Necessità di qualificare e potenziare gli inserimenti di disabili
minori, adolescenti, giovani e adulti sia residenziali che diurni,
nelle strutture di accoglienza dell’Ente.
OBIETTIVO SPECIFICO 2: Implementare gli interventi di integrazione sociale per i
disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludicoricreative-sportive che di lavoro in laboratori protetti.
MESI
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
AZIONI
AZIONE 0
(preparatoria)
attività 0.1.
BISOGNO DEL
CONTESTO
AZIONE 1:
Realizzazione di 1 centro
aggregativo diurno per
disabili
attività 1.1.
incontri tra gli ope-ratori,
le famiglie e il servizio
pubblico e i centri sportivi
1.2. progettazione e
stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale
del centro
1.3. Predisposizione della
struttura logistica
1.4. pianificazione del
servizio trasporti
1.5. attivazione del centro
con i laboratori e le
attività sportive
1.6. Verifiche trimestrali
dei percorsi di inserimento
AZIONE 2 Realizzazione di
attività ludico ricreative
con accolti disabili minori
e accolti minori
normodotati
attività 2.1.
Partecipazione ai
laboratori e ai corsi di
formazione per
l’integrazione di disabili
(teatro, burattini, pittura)
attività 2.2 allestimento
degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione
dei materiali necessari
attività 2.3.
attivazione di laboratori
creatività
attività 2.4.
Partecipazione ai corsi di
acquaticità e di nuoto con
il C.S.I.
Attività 2.5. Gite, visite
culturali -ricreative per la
socializzazione e
l’integrazione
AZIONE 3 : Realizzazione
di vacanze in campi di
condivisione per
normodotati e
diversamente abili
attività 3.1.
Incontri di preparazione
con i responsabili delle
vacanze di condivisione)
attività 3.2
progettazione della
settimana di condivisione
invernale(monti)
ed estiva (mare
Attività 3.3.
Preparazione materiali,
locali e trasporti
Attività 3.4.
Realizzazione della
settimana di condivisione
Attività 3.5.
Verifica, raccolta materiali
fotografici e incontro
finale conviviale con le
famiglie
AZIONE 4: incontri
d’equipe locale e
generale per verifica dei
percorsi di accoglienza
attività 4.1.
organizzazione degli
incontri di zona
attività 4.2
conduzione dell’incontro
di analisi e confronto sui
singoli casi
Attività 4.3.
Scrittura verbali
incontri/divulgazione tra
le strutture
Attività 4.3.
Partecipazione agli
incontri nazionali
dell’equipe handicap
minori dell’Ente
OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare gli interventi di integrazione sociale per i
disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreativesportive che di lavoro in laboratori protetti
AZIONE 1: Realizzazione di un Centro Aggregativo Diurno con laboratori di
creatività, lavoro protetto e attività sportive rivolto a soggetti diversamente abili
sia accolti che del territorio
ATTIVITA’
1.1. Incontri tra l’equipe degli operatori dell’ente, le famiglie dei disabili e il servizio
pubblico per la definizione degli obiettivi del centro aggregativo
• Attività di segreteria per contattare le figure coinvolte nella progettazione del
centro aggregativo per disabili
• Incontri d’equipe per l’analisi dei bisogni dei disabili e delle loro famiglie, delle
potenzialità e risorse che possono essere messe in campo
Definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso l’apertura del centro
aggregativo
• elaborazione di una bozza di ipotesi e proposte che preveda l’offerta di laboratori
protetti pomeridiani, attività ludico ricreative, attività e corsi sportivi protetti
finalizzati all’integrazione e alla valorizzazione delle persone diversamente abili
• individuazione del bacino territoriale e dei referenti a cui rivolgersi per l’offerta
delle attività del centro
1.2. Progettazione e stesura dell’offerta educativa e assistenziale del centro
• Conoscenza e analisi dei casi dei possibili utenti disabili da inserire nelle attività
del centro di aggregazione
• Stesura di una Programmazione con finalità e obiettivi generali dell’offerta
educativa e di integrazione del centro di aggregazione
• Progettazione dettagliata delle attività di ergoterapia del laboratorio protetto
• Contatti con le piscine e i centri sportivi (C.S.I.) per l’individuazione degli spazi e
dei tempi funzionali all’inserimento dei disabili accolti nelle strutture
• Incontri con gli istruttori di nuoto per progettare il percorso individualizzato di
apprendimento della disciplina sportiva specifico per ogni disabile
• Progettazione dettagliata delle attività sportive settimanali
• Progettazione dettagliata delle attività dei laboratori di creatività e musica
• Compilazione di una programmazione mensile di massima sugli obiettivi da
raggiungere e i metodi da applicare nello svolgimento delle attività del centro
• Individuazione dei testi, riviste, materiali, strumenti e sussidi necessari per lo
svolgimento delle attività del centro di aggregazione
1.3. Predisposizione della struttura logistica
• Ricerca e individuazione della struttura e dei locali che possono ospitare il centro
• Contatti e accordi con la proprietà della struttura logistica e contrattazione
• Stesura e stipula del contratto di locazione dei locali
• Sopraluogo e controllo della struttura e dei suoi locali da parte di tecnici e
geometri
• Rinnovamento ed eventuale messa a norma degli impianti e servizi non idonei
• Ricerca e acquisto/reperimento di arredi, strumentazione, utensili, sussidi e
materiale necessario per il funzionamento del centro
• Predisposizione, arredo e allestimento degli spazi del centro di aggregazione
1.4. Pianificazione del servizio trasporti
• Individuazione della provenienza residenziale dei disabili accolti al centro
• Pianificazione dei percorsi di viaggio per accompagnare all’andata e al ritorno i
disabili dalle loro abitazioni al centro aggregativo
• Pianificazione dei percorsi di viaggio per accompagnare i disabili in piscina e ai
centri sportivi previsti nelle attività del centro
• Reperimento degli auto mezzi idonei e attrezzati per il trasporto dei disabili
• Equipaggiamento dei mezzi e controllo della loro messa a norma
• Calcolo economico della spesa di trasporto
1.5. Attivazione del centro di aggregazione per l’integrazione e la valorizzazione delle
persone diversamente abili con i laboratori e le attività sportive
• Iscrizione e primo accesso individuale di conoscenza al centro dei disabili adulti e
giovani accolti presso le strutture dell’ente o provenienti da alcune famiglie del
territorio.
• Accompagnamento nella struttura del centro per 4 pomeriggi alla settimana e
nella mattinata del sabato dei disabili iscritti alle attività
• Svolgimento assistito da educatori e volontari delle attività del laboratorio
lavorativo protetto con piccoli lavori di assemblaggio
• Accompagnamento dei disabili ai corsi di nuoto in piscina svolti con la
collaborazione degli istruttori del Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) di Ferrara
• Svolgimento assistito delle attività del laboratorio musicale
• Svolgimento assistito delle attività del laboratorio di creatività (arte, bricolage,…)
• Svolgimento di attività di lettura(racconti, libri, quotidiani, fumetti, )
1.6. Verifiche trimestrali dei percorsi di inserimento
• Monitoraggio del percorso in itinere attraverso incontri e colloqui con le famiglie
•
•
•
•
•
e gli utenti disabili,.
Monitoraggio del percorso in itinere attraverso incontri e colloqui con l’equipe del
Servizio Sociale Adulti dell’area dell’autonomia del territorio da cui sono seguiti
alcuni dei disabili inseriti nel centro
Raccolta di documentazione (fotografie, video, elaborati, relazioni) per attestare
il percorso proposto al centro
Realizzazione di banchetti espositivi con i manufatti realizzati nei laboratori del
centro
Realizzazione di piccoli spettacoli musicali da parte degli utenti e degli educatori
AZIONE 2: Realizzazione di attività ludico ricreative con accolti disabili minori e
accolti minori normodotati in 4 strutture dell’ente
ATTIVITA’
2.1. Partecipazione ai laboratori e ai corsi di formazione per l’integrazione di disabili
(teatro, burattini, pittura)
• Collaborazione con l’associazione per l’integrazione “Il Volo” per la progettazione
di corsi e laboratori specifici per l’acquisizione di tecniche artistiche finalizzate
alle attività con disabili
• Divulgazione delle proposte di laboratorio tra le strutture dell’ente
• Partecipazione ai corsi realizzati sul territorio
• Raccolta di materiali, pubblicazioni e dispense sulle attività laboratoriali
realizzate, in particolare per le attività di teatro, pittura e costruzione burattini
2.2. Attuazione di laboratori di creatività
• Predisposizione e allestimento degli spazi nelle due strutture dell’Ente nelle quali
si svolgono le attività laboratoriali sulla creatività per l’integrazione
• Accompagnamento dei disabili e dei minori nella struttura predisposta per il
laboratorio
• Svolgimento assistito delle attività quindicinali per lo sviluppo della creatività e
della fantasia con utilizzo di diversi materiali (decoupage, pittura, origami,
bricolage, piccolo artigianato, attività teatrali)
• Organizzazione di banchetti espositivi per la mostra dei manufatti realizzati.
• Svolgimento di piccoli spettacoli realizzati dal gruppo integrato partecipante ai
laboratori
2.3. Partecipazione dei disabili accolti ai corsi di acquaticità, di nuoto in
collaborazione con il C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) di Ferrara
• Contatti con le piscine e i centri sportivi (C.S.I.) per l’individuazione degli spazi e
dei tempi funzionali all’inserimento dei disabili accolti nelle strutture
• Incontri con gli istruttori di nuoto per progettare il percorso individualizzato di
apprendimento della disciplina sportiva specifico per ogni disabile
• Inserimento e accompagnamento dei disabili ai corsi bisettimanali di nuoto o
acquaticità
• Verifica con gli istruttori di nuoto delle attività svolte
•
2.4. Visite culturali, gite ed esperienze ludico-ricreative in parchi giochi e dei
divertimenti a scopo di socializzazione ed integrazione
• Programmazione con i responsabili delle strutture e le famiglie dell’ente delle
gite, delle visite e delle uscite
• Programmazione con il gruppo dei disabili e dei minori delle gite, delle visite e
delle uscite
• Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente
per realizzare la gita o la visita culturale
• Accompagnamento e effettuazione dell’evento a Ferrara o in altre città o sul
territorio della provincia o a parchi dei divertimenti (Minitalia, Gardaland,
Acquajoss, Mirabilandia, ecc)
• Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro
sistematizzazione e rielaborazione dei vissuti e contenuti
2.5. Gite o visite di città o sul territorio per i
minori accolti in struttura
•
•
•
Preparazione dei materiali informativi, dei mezzi di trasporto e dell’occorrente
per realizzare la gita o l’uscita ludico ricreativa
Accompagnamento dei minori ed effettuazione dell’evento
Raccolta delle fotografie, dei documenti, delle impressioni sull’esperienza, loro
sistematizzazione e rielaborazione dei vissuti e contenuti
AZIONE 3: Realizzazione di vacanze ai monti o al mare in campi di condivisione per
normodotati e diversamente abili
ATTIVITA’
3.1. Incontri di preparazione con i responsabili delle vacanze di condivisione
• Incontri d’equipe con le famiglie per l’analisi dei bisogni dei disabili partecipanti
• Definizione degli obiettivi da raggiungere attraverso la vacanza
• individuazione e contatti con strutture turistiche che possono ospitare disabili
• elaborazione di una agenda di proposte per la settimana di vacanza condivisa
• calendarizzazione delle iniziative e verifica della disponibilità per le date scelte
3.2. Pianificazione e programmazione partecipata delle vacanze di condivisione
• scelta del luogo di villeggiatura più idoneo per la vacanza condivisa (mare/monti)
• calendarizzazione e programmazione di attività ludiche, ricreative ed educative
per il gruppo da effettuare durante la settimana di vacanza
• abbinamento dei casi di disabili con partecipanti normodotati per favorire il
mutuo aiuto
• organizzazione di esperienze di socializzazione integrate: navigazione,
conoscenza di animali, del bosco, passeggiate, ecc.
• elenco materiale necessario per lo svolgimento delle attività
• organizzazione dei trasporti e del viaggio
• calcolo economico delle spese da sostenere
•
3.3. Preparazione dei materiali necessari, allestimento dei locali e dei trasporti
• Acquisto dell’attrezzatura, dei materiali, dei cibi, delle bevande, necessari per la
gestione di una settimana di vacanza condivisa per 30 giovani disabili e
normodotati e per 10 accompagnatori ed educatori
• Sopraluogo alla casa vacanze che ospiterà in autogestione il campo di condivisione
• Allestimento della cucina, dei servizi e degli spazi comuni
• Predisposizione delle camere e dei bagni per gli utenti con problemi di motricità
• Pianificazione dei percorsi di viaggio per accompagnare i disabili
• Reperimento degli automezzi idonei e attrezzati per il trasporto dei disabili
• Equipaggiamento dei mezzi e controllo della loro messa a norma
• Calcolo economico della spesa di trasporto
3.4.
•
•
•
•
•
•
•
3.5.
•
•
•
Realizzazione della vacanza di condivisione estiva ed invernale
Pubblicizzazione alle famiglie e alle strutture della vacanza
Raccolta iscrizioni e documenti
Predisposizione della partenza e viaggio di trasferimento
Permanenza di una settimana in autogestione
Realizzazione delle attività ludiche e ricreative programmate
Svolgimento delle attività educative programmate
Verifica, raccolta materiali fotografici e successivo incontro finale conviviale
con le famiglie
Incontro di verifica tra gli educatori, i responsabili, gli organizzatori e i volontari
per valutare lo svolgimento della vacanza di condivisione: criticità e punti forza
Raccolta della documentazione fotografica e video
Organizzazione di una serata conviviale per i partecipanti e le loro famiglie per
condividere e rivedere l’esperienza fatta nella vacanza di condivisione.
AZIONE 4: incontri d’equipe locale e generale di analisi dei percorsi di inserimento e
qualificazione dei percorsi individualizzati
ATTIVITA’
4.1.
Organizzazione degli incontri dell’equipe Servizio Handicap della zona di
Ferrara
• individuazione della sede dove effettuare gli incontri
• preparazione degli spazi attrezzati
• Contatti con tutte le strutture per fissare tempi e orari
• Contattare la figura dello psicologo/supervisore
4.2. conduzione dell’incontro di analisi e confronto sui singoli casi tra gli operatori
• Relazione introduttiva dello psicologo/supervisore
• Analisi dei singoli casi dei disabili adulti e minori presenti nelle strutture dell’ente
• Confronto tra gli operatori
• Sintesi e linea da adottare nei singoli casi
4.3. Scrittura verbali degli incontri e divulgazione tra le strutture di zona dell’Ente
• Registrazione vocale dell’incontro
• Trascrive su supporto informatico la registrazione dell’incontro
• Scrittura del verbale sintetico
• Correzione del verbale
• Copia del verbale e divulgazione tra tutte le strutture
4.4. Partecipazione agli incontri nazionali dell’equipe handicap dell’Ente
• Contatti con la sede nazionale del servizio handicap dell’ente e tutte le strutture
per fissare tempi e orari degli incontri
• Divulgazione degli appuntamenti
• Organizzazione del viaggio di spostamento alla sede nazionale
• Partecipazione all’incontro
• Divulgazione in zona tra le strutture che fanno accoglienza di disabili dei verbali
degli incontri generali
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività
previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con
le predette attività
OBIETTIVO SPECIFICO 1: Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in
particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare
N°
RUOLO
10
Coordinatori di struttura
1
Supervisore delle figure
educative
SPECIFICA
PROFESSIONALITA’
Esperienza pluriennale nella
gestione delle strutture di
accoglienza
Figura educativa di
riferimento
Psicologo, iscritto all’albo,
specializzazione in
psicoterapia.
ATTIVITA’
Conduzione e sviluppo del
rapporto educativo, assistenziale,
affettivo-relazionale con i disabili
accolti
Pianificazione, programmazione e
conduzione in equipe degli
incontri di formazione
Coordinatore dell’equipe
disabilità dell’ente
Coordinamento dei Progetti di
Vita individualizzati per ogni
accolto disabile
1
Supervisore dei P.D.V.
pedagogista
1
Formatore e
coordinatore corsi di
formazione sulla
comunicazione
alternativa aumentativa
Animatore educativo
Neuropsichiatra infantile
Pianificazione, programmazione e
conduzione in equipe degli
incontri di formazione
insegnante
Segreteria organizzativa per
incontri e corsi, stesura
convenzione, verbali
1
OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare gli interventi di integrazione sociale per i
disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreativesportive che di lavoro in laboratori protetti
N°
RUOLO
8
Coordinatori di struttura
SPECIFICA
PROFESSIONALITA’
Figura genitoriale di
riferimento (materna o
paterna)
ATTIVITA’
Conduzione e sviluppo del
rapporto affettivo-relazionale con
i minori accolti
1
Supervisore delle figure
educative
psicologo
Conduzione degli incontri di
formazione
e dell’equipe affido minori
1
Supervisore dei P.E.I.
pedagogista
Coordinamento dei Piani Educativi
Individualizzati
6
Animatori educativi
Attività di educative e di
animazione
Gestione del doposcuola
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
OBIETTIVO SPECIFICO 1. Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in
particolare adolescenti e giovani, in strutture di tipo famigliare
Il volontario:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Collabora nelle attività di segreteria finalizzate all’inserimento di disabili
Partecipa insieme ai responsabili di struttura a convegni pubblici, seminari, incontri di settore e Piani di zona sulle tematiche dell’integrazione e della disabilità
Collabora attivamente nella preparazione delle sedi di progetto all’accoglienza
dei nuovi ospiti disabili per favorire l’inserimento sia a livello organizzativo che
strutturale
Assiste agli incontri di conoscenza tra i responsabili della struttura e il disabile
accompagnato dalla sua famiglia o dal contesto sociale nel quale vive
Partecipa agli incontri d’equipe con tutti gli operatori dell’associazione per
verificare le risposte ai bisogni formativi e di integrazione dei disabili accolti
Collabora nella cura e nell’accudimento dei disabili accolti in struttura
Coopera nelle attività di tipo domestico per la gestione quotidiana della struttura
Partecipa al corso sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa
Collabora nelle attività di segreterie e nella raccolta e divulgazione tra le
strutture dell’ente dei materiali prodotti nel corso sulla Comunicazione
Partecipa alla mappatura delle sedi disponibili alla realizzazione di una
convenzione con il Comune di Ferrara per interventi di accoglienza/sollievo
Collabora alla preparazione delle sedi per l’accoglienza di nuovi inserimenti in
convenzione
Assiste agli incontri mensili del Servizio handicap dell’ente per la valutazione
sull’andamento della convenzione
Partecipa agli incontri di preparazione della manifestazione provinciale “A muso
duro” che ha lo scopo di sensibilizzare sul tema dell’integrazione dei disabili
Aiuta nell’allestimento di laboratori, spettacoli teatrali e di danza, realizzati dai
ragazzi disabili e normodotati anche dell’ente che frequentano i centri di
integrazione e di accoglienza
Partecipa all’organizzazione e alla realizzazione di esperienze di socializzazione
integrate (gite, conoscenza dei cavalli, del bosco, ecc.)
Collabora nella raccolta di materiale fotografico, video, relazioni per
•
documentare i momenti salienti della manifestazione “A muso duro”
Partecipa alla valutazione conclusiva condivisa dell’esperienza svolta in rete
OBIETTIVO SPECIFICO 2. Implementare gli interventi di integrazione sociale per i
disabili accolti nelle sedi di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreativesportive che di lavoro in laboratori protetti
Il volontario:
• Collabora nelle attività di segreteria finalizzate alla realizzazione di un centro
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
aggregativo per l’integrazione e l’assistenza di disabili adulti e giovani
Assiste agli incontri di progettazione e stesura dell’offerta educativa ed
assistenziale del centro di aggregazione per disabili
Collabora attivamente nella predisposizione della struttura logistica che ospita il
centro di aggregazione
Partecipa alla pianificazione e alla sistemazione del servizio trasporti per i disabili
che frequentano il centro
Accompagna i disabili al centro di aggregazione, a casa, in piscina, nei centri
sportivi
Assiste e affianca i disabili nelle attività del laboratorio lavorativo protetto con
piccoli lavori di assemblaggio
Aiuta e fiancheggia i disabili nelle attività del laboratorio di creatività e musicale
Sostiene e accompagna i disabili nelle attività sportive e ludiche
Coopera nelle attività di riordino e pulizia per la gestione dei laboratori e della
struttura
Collabora nella realizzazione di banchetti espositivi con i manufatti realizzati nei
laboratori del centro
Collabora nella realizzazione di piccoli spettacoli musicali e teatrali insieme agli
utenti e agli educatori
Partecipa insieme ai responsabili di struttura ai laboratori e ai corsi di formazione
per l’integrazione dei disabili
Collabora attivamente nella preparazione dei locali e nell’allestimento dei
laboratori di creatività in 2 sedi dell’ente
Collabora nell’attuazione di laboratori di creatività (pittura, burattini, teatro)
affiancando i minori disabili accolti nelle strutture a progetto
Accompagna con i responsabili i minori disabili a visite culturali a Ferrara, ad
esperienze ludico ricreative in parchi giochi e dei divertimenti, gite in altre città.
Partecipa alla progettazione e alla preparazione di vacanze di condivisione tra
giovani e adulti diversamente abili e normodotati
Partecipa attivamente alle settimane di vacanza di condivisione (estive al mare)
(invernali in montagna) affiancando e sostenendo gli utenti con problemi
Assiste agli incontri d’equipe locale e generale del servizio handicap dell’ente per
l’analisi dei percorsi di inserimento e di qualificazione dei percorsi individuali dei
disabili accolti.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
27
10) Numero posti con vitto e alloggio:
23
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
12) Numero posti con solo vitto:
4
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:30
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a:
1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro
2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate
3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni o
conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile
4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,
sensibilizzazione e promozione del servizio civile
5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del servizio
6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite
domenicali, campi invernali ed estivi)
Potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel giorno festivo di Domenica
oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il giorno di riposo di cui non si è
usufruito
Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi nelle giornate di formazione
non è possibile prendere giornate di permesso.
16) Sede/i di attuazione del progetto:
CodiceSede Posti V/A Posti Vitto Totale posti VIA COMUNALE, FRAZ. GAVELLO, 157 1 0 1 1 0 1 FERRARA VIALE DELLA LIBERTA', 8 VIA MASSA FISCAGLIA ‐ LOC. DENORE, 434 2 0 2 FERRARA FERRARA VIA ACQUEDOTTO ‐ LOC. PESCARA , 121 1 0 1 MASSA FISCAGLIA FERRARA PIAZZA FERRARI 2, 1 0 1 Sede Comune Provincia Indirizzo 80660 CASA FAMIGLIA BEPPE E GIANNI BONDENO FERRARA 4981 PRONTO SOCCORSO ANGELI CUSTODI CENTO FERRARA 4946 FERRARA 80683 COMUNITA' TERAPEUTICA CASA FAMIGLIA S. ANTONIO DA PADOVA 9892 CASA FAMIGLIA 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile
nazionale:
L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse
nella promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima come obiezione di
coscienza sostitutiva al servizio militare, poi come servizio civile nazionale, sia in
Italia che all’estero.
Per questa ragione, credendo profondamente nello strumento del Servizio Civile e nei
valori che trasmette a livello sociale, riteniamo che la promozione e la
sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o strettamente
all’arco temporale di emanazione e scadenza del bando, ma siano permanenti e
attraversino trasversalmente le altre attività dell’Ente.
L’Associazione ha implementato da diversi anni un ufficio centrale finalizzato alla
gestione dei progetti di servizio civile, con una sede locale per le varie aree, italiane
ed estere, ove opera.
Nel corso di tutto l’anno riceviamo richieste di partecipazione ai progetti da parte dei
giovani grazie anche l’attivazione di un numero verde, cosi come durante tutto l’anno
portiamo avanti azioni di sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari
aspetti del SCN. Lo strumento privilegiato per le attività di promozione e
sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione diretta dei volontari in servizio civile
tramite la loro presenza e la testimonianza come strumento di apprendimento,
scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed immediata.
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e
sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e
sensibilizzazione del progetto SUPER…ABILE
A = 82
C = 26
TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C =
108
Alle suddette 108 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili
e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo
noi un elevato grado di rilevanza.
Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività:
Programma di sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
A
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’
Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale”
dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a
cadenza annuale (nel mese di maggio) a Rimini, e a cui
partecipano tutte le zone periferiche a livello nazionale ed
internazionale dell’associazione. I volontari in servizio civile di
tutto il territorio si occupano della gestione del banchetto.
Collaborazione fissa con il mensile “Sempre” attraverso la
rubrica “Frontiere di pace”, redatta a cura del Servizio
Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi
contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile
nazionale sia in Italia che all’estero
Banchetto in occasione di “Terra Futura” – Firenze
mostra/convegno sulle buone pratiche di sostenibilità. I
volontari di tutto il territorio nazionale vengono invitati a
partecipare nella gestione dell’attività.
Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed
ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in
numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo
telefonico, ecc.
TOTALE ORE QUANTIFICABILI
N° ORE
14
32
16
20
82
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ non quantificabili
Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei
giovani interessati: 800 913 596
Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e
sensibilizzazione a livello nazionale.
Invio, tramite posta prioritaria, di materiale promozionale ad indirizzi
privati acquistati da aziende specializzate in riferimento al target giovani
B del territorio
Realizzazione e diffusione di uno spot televisivo e radiofonico
FERRARA
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Quantificabili in ore
N.
ORE
Incontro pubblico (all’atto dell’eventuale approvazione del
presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a
presentare domanda il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate
le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con
l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio
Organizzazione di laboratori di educazione alla pace e
sensibilizzazione sul servizio civile nelle scuole superiori del territorio
provinciale
Partecipazione con banchetti informativi ai seguenti eventi
pubblici:
- Baloons Festival
Vulandra
Salone
Universitario
della
Cooperazione
Internazionale
TOT.
EVENTI-AZIONI-ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
4
10
12
26
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
- www.apg23.org
- www.odcpace.org
- www.peacelink.it
- www.antennedipace.org
Newsletters a:
- gruppi scout a livello nazionale
- informagiovani del territorio nazionale
- centri missionari diocesani d’Italia
- giovani tra i 18 – 28 anni sul territorio provinciale (indirizzario
acquisito da ufficio interno di Fund Raising)
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
- Mensile “Sempre”
- Il Resto del Carlino
- La voce di Ferrara
- IL FE’
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali, gruppi scout locali
Campagna pubblicitaria mediante affissione pubblica e distribuzione volantini
- Università di Ferrara
- Diocesi di Ferrara-Comacchio (bollettini)
Promozione attraverso gli Informagiovani di:
- Ferrara
- Codigoro
- Cento
Cooperazione e collaborazione con il CO.PR.E.S.C. (Coordinamento Provinciale
Enti di Servizio Civile) di Forlì-Cesena per la promozione. In occasione della
pubblicazione dei bandi per la selezione di giovani da impiegare in progetti di
SCN, gli enti aderenti concordano di promuovere il Servizio Civile sul territorio,
realizzando attività di promozione coordinata e congiunta. Offrono inoltre un
servizio di orientamento dei giovani alla scelta del progetto evitando che ognuno
promuova solo il proprio Servizio Civile o che si trascuri quel lavoro di
rigenerazione della risorsa presso scuole e altri contesti. Nello specifico Il
CO.PR.E.S.C. promuoverà nell'intero territorio della provincia i progetti di servizio
civile degli enti aderenti attraverso:
- i propri sportelli informativi
- il proprio sito internet
- la realizzazione di materiale pubblicitario di vario tipo (cartoline,
pieghevoli, opuscoli, locandine, manifesti, ecc.)
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso l’UNSC
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle
attività del progetto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso l’UNSC
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento
(eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio):
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto
oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
NESSUNO
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo
particolare alle attività per il raggiungimento degli obiettivi specifici, alla promozione del
progetto qual ora approvato, alla formazione specifica e alle risorse tecniche previste alla
voce 25. Le risorse sono state suddivise in generali e specifiche. Le prime sono riferite
alle azioni di promozione e l’organizzazione della formazione specifica, alcune di queste
sono state ripartite in base al numero dei progetti presentati in quanto vengono sostenute
dalla Sede Centrale di Gestione del SCN dell’ente. Le risorse specifiche riguardano spese
aggiuntive per il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti a progetto.
RISORSE FINANZIARIE GENERALI
A. Formazione specifica di 1° e 2° livello
Sottovoci
Materiale didattico
Organizzazione
logistica del
coordinatore
Tutor d’aula
Formatori
Risorse
finanziarie
Descrizione spesa
Durante il corso vengono somministrati
materiali cartacei didattici e vengono utilizzati
materiali di cancelleria vari
La programmazione e la preparazione del
percorso formativo richiede il tempo di un
coordinatore per contatti telefonici con docenti
e volontari, affitto e predisposizione delle aule
Come previsto nei box della formazione
specifica, l’ente valorizza l’utilizzo di una
figura all’interno dell’aula che faciliti la
partecipazione di tutti. Il 40% dei tutors
coinvolti richiedono compenso.
Alcuni formatori effettuano la loro docenza in
forma gratuita altri richiedono un compenso.
Numericamente il 50% dei formatori richiede il
pagamento
Totale spesa A:
50 euro
150 euro
200 euro
800 euro
1.200 euro
B. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto
Risorse
finanziarie
Sottovoci
Descrizione spesa
Elaborazione grafica
materiale
promozionale
Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e
modificato, attualizzando i contenuti e la
presentazione
Il prodotto grafico viene stampato da una
tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie
di manifesti (come da box 18)
Il numero verde è attivo quotidianamente (in
orario di ufficio) per rispondere alle domande
dei giovani interessati (come da box 18)
Vengono acquistati da aziende specializzate
indirizzi privati in riferimento al target giovani
del territorio
L’ente invia ai giovani del territorio materiale
tramite posta prioritaria (mailing list – Promo
Posta – spedizioni varie)
L’ente partecipa come descritto nel box
“sensibilizzazione e promozione” a diversi
eventi con propri operatori su tutto il territorio
italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai
volontari coinvolti.
Stampa materiale
promozionale
Spese Numero Verde
Acquisto indirizzario
target giovani
Invio lettere
informative
Partecipazione ad
eventi
Totale spesa B:
25 euro
75 euro
10 euro
25 euro
75 euro
100 euro
310 euro
C- OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE
Materiale di cancelleria
Spese di viaggi per
referenti e partecipanti
Materiale di
promozione/informativo
Materiale di cancelleria
Euro
500
Pianificazione ed Organizzazione
Confronto interno
600
Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo”
800
Valutazione e verifica
TOTALE
1900
D - RISORSE PROVINCIALI
FERRARA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e
giovani, in strutture di tipo famigliare
N.
Risorse tecniche e
strumentali
4
Pullmini – Quota carburante
5
Autovetture – Quota
carburante
Attività
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di
Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte
di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con
i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe
handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro
Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori,
compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni
della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di
Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte
di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con
i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe
handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro
Servizi alla Persona
Euro
2000
500
5
Computer – Acquisto
software specifici
n.q.
Materiale di cancelleria
n.q.
Attrezzatura sanitaria:
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori,
compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni
della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di
Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte
di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con
i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe
handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro
Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori,
compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni
della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari, Piani di
Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le proposte
di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro svolto con
i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e l’equipe
handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il Centro
Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca contatti con formatori animatori,
compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26 Comuni
della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli eventi
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
150
300
200
aspiratore, saturimetro,
bombole ossigeno
Materiale di facile consumo
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
per l’igiene (guanti
n.q.
monouso, spugnette,
detergenti per igiene
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
300
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti e
della convenzione
300
personale)
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi
di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreative-sportive che di lavoro in
laboratori protetti
N.
Risorse tecniche e
strumentali
4
Pullmini – Quota carburante
5
Autovetture – Quota
carburante
Attività
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa
e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e
preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili
delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione
invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto
sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa
e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e
preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Euro
200
500
5
Computer – Acquisto
software specifici
n.q.
Attrezzi “ad personam”:
sollevatore per la vasca da
bagno, tutore, carrozzina,
deambulatore
n.q.
Materiale di cancelleria
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili
delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione
invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto
sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa
e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e
preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili
delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione
invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto
sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta educativa
e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
150
200
300
n.q.
Attrezzatura sanitaria:
aspiratore, saturimetro,
bombole ossigeno
Materiale di facile consumo
per l’igiene (guanti
n.q.
monouso, spugnette,
detergenti per igiene
personale)
n. q
Alimenti, vestiario e
medicinali.
n.q.
Materia prima per
laboratorio lavorazione
legno
n.q.
Materiale per il laboratorio
espressivo artigianale
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di progetto e
preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i responsabili
delle vacanze di condivisione)
Attività 3.2 Progettazione della settimana di condivisione
invernale(monti)
ed estiva (mare
Attività 3.3 Preparazione materiali, locali e trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e confronto
sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione tra le
strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e le
attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e di
nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di condivisione
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione
di disabili (teatro,
burattini, pittura)
200
300
300
400
300
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Incontro senza barriere: realizzazione di attività motorie e riabilitative tramite sessioni di
attività cestistica per diversamente abili: sviluppo delle attività motorie, realizzazione di
un adeguato recupero fisiologico, promozione di nuove dinamiche relazionali; attività di
promozione e sensibilizzazione del servizio civile e del progetto attraverso affissione di
manifesti e distribuzione di materiale informativo presso la nostra sede
Parrocchia la Resurrezione: promozione del servizio civile e del progetto attraverso
l’affissione e la distribuzione di materiale pubblicitario presso gli spazi della parrocchia;
messa a disposizione dei locali per attività ludiche e ricreative per i minori delle case
famiglia del territorio
Parrocchia San Biagio: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in
alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori
artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia
Parrocchia San Mauro V.: promozione del servizio civile e del progetto, collaborazione in
alcune attività specifiche comprese nel progetto quali la realizzazione di laboratori
artistici ed espressivi per persone disabili; messa a disposizione dei locali della parrocchia
Acqua e farina: promozione del servizio civile e del progetto attraverso materiale
informativo da mettere a disposizione dei propri clienti; collaborazione nell’ideazione e
realizzazione di laboratori di cucina per la preparazione di prodotti tipici locali
Istituto Cortivo: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi che
l’istituto potrà mettere a disposizione presso le proprie sedi locali. Pubblicizzazione del
bando attraverso propria newsletter del proprio sito
Pasticcere Gino Fabbri: Promozione del servizio civile e del progetto, donazione di beni
alimentari a favore delle donne vittime del racket della prostituzione, destinatarie delle
attività di assistenza ed accoglienza previste dal progetto
Comune Ozzano dell’Emilia: promozione e pubblicizzazione del servizio civile e del
progetto, diffusione di materiale informativo, agevolazioni per le attività rivolte ai minori
inseriti nelle case famiglie poste a progetto presenti sul territorio comunale: accesso
gratuito o agevolato alle strutture comunali per il tempo libero.
Coop Estense: fornitura di generi alimentari freschi alle strutture coinvolte nel progetto
Associazione Territoriale per l’integrazione IL VOLO Onlus: promozione del servizio
civile e del progetto attraverso il proprio sito internet e affissione di
manifesti/distribuzione di volantini presso la sede associativa; messa a disposizione dei
locali dell’associazione per attività legate al progetto, supporto alla realizzazione del
progetto attraverso collaborazione con l’ente titolare finalizzata all’integrazione di
bambini con disabilità e delle loro famiglie
Paciamoci: promozione del servizio civile e del progetto attraverso gli spazi propri
dell’associazione
Copresc Bologna: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati
ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Forlì-Cesena: di rilevanza provinciale, per la provincia di Bologna, sosterrà la
promozione del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati
ed attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
Copresc Rimini: di rilevanza provinciale, per la provincia di Rimini, sosterrà la promozione
del progetto attraverso il programma di promozione condiviso con gli associati ed
attraverso l’orientamento dei giovani alla scelta del progetto
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Si elencano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione
del progetto in riferimento agli obiettivi prefissati ed alle attività previste nel
punto 8.1.
OBIETTIVO SPECIFICO TRASVERSALE
Materiale di cancelleria
Spese di viaggi per
referenti e partecipanti
Materiale di
promozione/informativo
Materiale di cancelleria
- 10 Uffici attrezzati
con 16 Pc, stampanti,10
fax, connessione Adsl,
materiale di
cancelleria, 18 telefoni,
5 videoproiettori, 3
lavagna a fogli, 2
schermi per proiezione,
video 7 registratori, 8
lettori Dvd
8 striscioni promozionali
e di sensibilizzazione
6 mostre fotografiche
relative a minori
Materiale promozionale
su affido
2 Rilegatrici a caldo
8 Fotocopiatrici con
caricatore
Pianificazione ed Organizzazione
Confronto interno
Start UP - Sperimentazione “Affido di sollievo”
Valutazione e verifica
Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto
Elencare le risorse tecniche e strumentali necessarie alla realizzazione del
progetto, evidenziandone l’ adeguatezza rispetto agli obiettivi. E’ necessario
porre particolare attenzione alla compilazione della presente voce, atteso che la
sua omissione è motivo di non accoglimento del progetto. Si ricorda che essa è
strettamente collegata agli obiettivi fissati alla voce 7 e alle attività previste alla
voce 8 della scheda.
FERRARA
OBIETTIVO SPECIFICO 1
Incrementare il numero di accoglienze di disabili, in particolare adolescenti e
giovani, in strutture di tipo famigliare
N.
Risorse tecniche e strumentali
5
Strutture abitative idonee alla mobilità
dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.)
Attività
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli
casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le
proposte di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro
svolto con i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
1
Ufficio attrezzato
4
Pullmini
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il
Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca
contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26
Comuni della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli
eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli
casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le
proposte di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro
svolto con i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il
Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca
contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26
Comuni della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli
eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli
casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le
proposte di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro
svolto con i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il
Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
5
Autovetture
5
Computer
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca
contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26
Comuni della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli
eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli
casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe haNDICAP per le
proposte di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro
svolto con i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il
Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca
contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26
Comuni della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli
eventi
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli
casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le
proposte di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro
svolto con i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il
Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
n.q.
Libri
n.q.
Materiale di cancelleria
n.q.
Attrezzatura sanitaria: aspiratore,
saturimetro, bombole ossigeno
Attività 4.3 Ricerca
contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26
Comuni della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli
eventi
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 1.1 Attività di segreteria
Attività 1.2 Partecipazione a convegni, seminari,
Piani di Zona sulla disabilità
Attività 1.3 Incontri con assistenti sociali per singoli
casi
Attività 1.4 Incontri dell’equipe HANDICAP per le
proposte di inserimenti alle sedi
Attività 1.5 Verifica delle proposte e del lavoro
svolto con i Servizi Sociali
Attività 2.1 Ideazione - programmazione del corso
attività 2.2 Contatti e accordi con i formatori e
l’equipe handicap generale dell’Ente
Attività 2.3 Attività di segreteria per la promozione
Attività 2.4 Realizzazione del corso
Attività 2.5 Raccolta e divulgazione dei materiali
prodotti
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i Serv. Soc.
territoriali
Attività 3.2 Stesura della convenzione tra Ente e il
Centro Servizi alla Persona
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 4.1 Incontri di preparazione con Ass. Il Volo
coordina-trice dell’iniziativa e le altre associazioni
Attività 4.2 Pianificazione e programmazione delle
iniziative
Attività 4.3 Ricerca
contatti con formatori
animatori, compagnie teatrali, scuole, allenatori
Attività 4.4 Realizzazione delle iniziative sui 26
Comuni della Provincia di Ferrara
Attività 4.5 Monitoraggio e valutazione del Gruppo
Tecnico di Coordinamento sullo svolgimento degli
eventi
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Materiale di facile consumo per l’igiene
n.q.
(guanti monouso, spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
Attività 3.3 Attuazione della convenzione nelle
strutture
Attività 3.4 Monitoraggio e verifica degli inserimenti
e della convenzione
OBIETTIVO SPECIFICO 2
Implementare gli interventi di integrazione sociale per i disabili accolti nelle sedi
di progetto attraverso attività in rete sia ludico-ricreative-sportive che di lavoro in
laboratori protetti.
N.
Risorse tecniche e strumentali
5
Strutture abitative idonee alla mobilità
dei disabili (bagni, letti, scivoli, ecc.)
Attività
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assistenziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
1
Ufficio attrezzato
4
Pullmini
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 Allestimento degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i
responsabili delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di
condivisione invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione
tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i
responsabili delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di
condivisione invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione
tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
5
Autovetture
5
Computer
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i
responsabili delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di
condivisione invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione
tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i
responsabili delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di
condivisione invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione
tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
n.q.
Attrezzi “ad personam”: sollevatore per
la vasca da bagno, tutore, carrozzina,
deambulatore
n.q.
Libri
n.q.
Materiale di cancelleria
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i
responsabili delle vacanze di condivisione
Attività 3.2 Progettazione della settimana di
condivisione invernale(monti) ed estiva (mare)
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione
tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale del centro
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 1.1 Incontri tra gli operatori, le famiglie e il
servizio pubblico e i centri sportivi
Attività 1.2 Progettazione e stesura dell’offerta
educativa e assisten-ziale del centro
Attività 1.3 Predisposizione della struttura logistica
Attività 1.4 pianificazione del servizio trasporti
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 1.6 Verifiche trimestrali dei percorsi di
inserimento
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.2 allestimento degli spazi in 2 sedi di
progetto e preparazione dei materiali necessari
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.1 Incontri di preparazione con i
responsabili delle vacanze di condivisione)
Attività 3.2 Progettazione della settimana di
condivisione invernale(monti)
ed estiva (mare
Attività 3.3
Preparazione materiali, locali e
trasporti
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 3.5 Verifica, raccolta materiali fotografici e
incontro finale conviviale con le famiglie
Attività 4.1 Organizzazione degli incontri di zona
n.q.
Attrezzatura sanitaria: aspiratore,
saturimetro, bombole ossigeno
Materiale di facile consumo per l’igiene
n.q.
(guanti monouso, spugnette, detergenti
per igiene personale)
n. q
Alimenti, vestiario e medicinali.
n.q.
Materia prima per laboratorio lavorazione
legno
n.q.
Materiale per il laboratorio espressivo
artigianale
Attività 4.2 Conduzione dell’incontro di analisi e
confronto sui singoli casi
Attività 4.3 Scrittura verbali incontri/divulgazione
tra le strutture
Attività 4.3 Partecipazione agli incontri nazionali
dell’equipe handicap minori dell’Ente
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 1.5 attivazione del centro con i laboratori e
le attività sportive
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.3 Attivazione di laboratori creatività
Attività 2.4 Partecipazione ai corsi di acquaticità e
di nuoto con il C.S.I.
Attività 2.5 Gite, visite culturali -ricreative per la
socializzazione e l’integrazione
Attività 3.4 Realizzazione della settimana di
condivisione
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
Attività 2.1 Partecipazione ai laboratori e ai corsi di
formazione per l’integrazione di disabili (teatro,
burattini, pittura)
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NESSUNO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NESSUNO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante
l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
ll progetto “SUPER…ABILE” consente l’acquisizione delle seguenti competenze
rinvenibili nel “PRONTUARIO PROVVISORIO ED IN PROGRESSIONE DELLE
COMPETENZE EVENTUALMENTE ATTRIBUIBILI CON “DICHIARAZIONE” FORMALE
DELLA REGIONE IN CAPO AI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE”, predisposto dalla
Regione Emilia-Romagna, come da allegato 5:
1 - COMPETENZE DI BASE
E’ in grado di:
− Riconoscere il ruolo e le funzioni delle Autonomie Locali e dei loro organi
di governo
2 - COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI
2c) PERSONE CON HANDICAP ( O DISABILI)
E’ in grado di:
− Assistere la persona con handicap, in condizione di medio o grave
insufficienza mentale e/o alterazioni psichiche / compromessa attività
motoria / incapacità della cura di se stesso.
− Applicare tecniche di animazione, socializzazione (attività di
intrattenimento, occupazionali, culturali, sportive, di gioco ecc...) per
favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.
− Mantenere condizioni di igiene ambientale, nonché pulizia e cura della
persona.
− Aiutare nell’assunzione dei pasti, nella deambulazione e nell’uso corretto
degli ausili
− Utilizzare gli automezzi per disabili
− Applicare le principali norme igieniche, di sicurezza e di primo soccorso
− Calibrare la propria relazione d’aiuto in ragione dei bisogni del disabile e
della sua famiglia
− Distinguere le figure professionali operanti nel settore cura/recupero delle
persone disabili, riconoscendone ruoli e competenze specifiche
− Individuare le principali caratteristiche di un servizio residenziale,
semiresidenziale e domiciliare per disabili
3 - COMPETENZE TRASVERSALI
E’ in grado di:
− Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani
interessati alle attività organizzate dall’associazione
− Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e
alla cortesia
− Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non
− Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e
−
−
−
−
−
orari
Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità
Lavorare in team per produrre risultati collettivi
Relazionarsi e collaborare con il Personale dell’Ente e con i colleghi in
rapporto ai propri compiti ed ai risultati da raggiungere
Trasferire/mediare agli operatori professionali le specifiche richieste degli
utenti
Fronteggiare situazioni di emergenza/imprevisti, controllando la propria
emotività rispetto a situazioni di difficoltà
Le suddette competenze verranno certificate mediante il rilascio della
“Dichiarazione delle competenze, a valere come credito formativo”, e
riconosciute dalla Regione Emilia-Romagna in attuazione dell’articolo 10, primo
comma, della L.R. 20 del 2003 (vedi nota 1 a piè box).
Inoltre
Il progetto “SUPER…ABILE” rende possibile l'acquisizione delle seguenti
competenze, rilevabili secondo il sistema di valutazione e monitoraggio
accreditato presso l'Ufficio Nazionale Servizio Civile dall’Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII.
1. Conoscenza ed esperienza pratica rispetto all’applicazione delle principali
strategie di relazione d’aiuto.
2. Capacità di integrarsi con altre figure professionali nella costruzione e
gestione del lavoro di equipe.
3. Conoscenza delle tecniche educative (animazione, gioco e socializzazione)
4.
5.
6.
7.
per favorire l’integrazione dei singoli e dei gruppi.
Conoscenza delle strategie di reinserimento sociale.
Conoscenza ed esperienza pratica in merito alle principali metodologie del
lavoro in rete con le istituzioni.
Capacità di mediazione nonviolenta dei conflitti
Conoscenza di base delle strategie di tutela dei diritti umani
Le suddette competenze verranno certificate e riconosciute dal Consorzio
Condividere Papa Giovanni XXIII quale Ente terzo, secondo il protocollo di intesa
denominato “Protocollo di intesa fra il Consorzio Condividere Papa Giovanni
XXIII e l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per il riconoscimento delle
competenze acquisibili attraverso la partecipazione a progetti di servizio civile
nazionale ai sensi della legge n 64/2001 e successive circolari e direttive”.
_____________________________________________
Nota 1:
1 Si richiama il testo dell’articolo 10, comma 1, della L.R. 20 del 2003 («la Regione Emilia-Romagna
stabilisce, a favore dei giovani che abbiano effettuato le prestazioni di servizio civile volontario di cui
all'articolo 4, comma 1, lettera c) per l'intero periodo individuato nei progetti d'impiego, un'adeguata
valutazione dei relativi titoli indicati dall'interessato nell'ambito della documentazione richiesta per le
selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione nei ruoli regionali, sia a tempo determinato che
indeterminato.«), che costituisce riconoscimento regionale delle competenze maturate dai volontari
durante il servizio civile, in coerenza le figure messe a concorso. In proposito potrebbero esserci analoghi
riconoscimenti di competenze da parte degli enti locali che hanno attivato la facoltà prevista
dall’articolo 11, comma 2, della stessa L.R. («Gli Enti locali possono, altresì, nei limiti delle proprie
competenze, prevedere benefici e riconoscimenti a favore dei volontari in servizio civile per le stesse
finalità ed entro i limiti previsti dalla presente legge, nonché dal documento di programmazione triennale
di cui all'articolo 7.») o da parte di altri enti, associazioni, cooperative;
Questo sistema, peraltro, si colloca in coerenza con le previsioni della L.R. 12 del 2003 "NORME PER
L'UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA' DI ACCESSO AL SAPERE, PER OGNUNO E PER TUTTO L'ARCO DELLA
VITA, ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, ANCHE IN
INTEGRAZIONE TRA LORO" in particolare con l'art. 5, primo comma ("Ogni persona ha diritto ad ottenere il
riconoscimento formale e la certificazione delle competenze acquisite. Il riconoscimento può essere
utilizzato, anche in ottemperanza alle disposizioni comunitarie, per conseguire un diploma, una qualifica
professionale o altro titolo riconosciuto. A tal fine la Regione promuove accordi con le componenti del
sistema formativo e con le parti sociali per la definizione di procedure per il riconoscimento, la
certificazione e l'individuazione degli ambiti di utilizzazione delle diverse competenze, nonchè per il
riconoscimento delle competenze acquisite nel mondo del lavoro, utilizzabili come crediti per i percorsi
formativi.") e con il successivo art. 6 ("1. Gli studenti, all'atto della prima iscrizione ad attività di istruzione o
di formazione professionale successiva all'assolvimento dell'obbligo scolastico, possono richiedere il
rilascio del libretto formativo personale, nel quale sono iscritti i titoli, le qualifiche e le certificazioni
conseguite.
2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce con proprio atto le
caratteristiche del libretto formativo, nonché le modalità per il rilascio dello stesso a tutti coloro che lo
richiedono.
3. Nel libretto possono essere iscritti anche gli attestati di frequenza in esito a percorsi dell'educazione non
formale, le competenze ed i crediti formativi comunque acquisiti e documentati, nonché dichiarazioni di
autoformazione.")
Vedi allegati 5
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di attuazione dei
progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa, essendo la formazione di
tipo residenziale.
Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti sedi:
a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino
Conca (PU)
b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Marebello (RN)
c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
30) Modalità di attuazione:
La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto
l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo
nazionale.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed
eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio:
SI
ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Partendo dai contenuti previsti per la formazione generale, nella determina “Linee guida
per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” del 4 aprile 2006, la
metodologia di realizzazione prevista per la stessa è la seguente:
Elementi metodologici generali:
Lezioni frontali (almeno per il 50% del monte ore complessivo).
Dinamiche non formali (almeno per il 20% del monte ore complessivo):
- Training
- Teatro dell’Oppresso (TDO)
- Simulazioni
- Giochi di ruolo
- Materiali video
- Dibattiti
- Brainstorming
- Lavoro di gruppo
- Formazione di Gruppo
- Tutoring specifico rispetto ai bisogni formativi
- Momenti di servizio ed attività comuni al gruppo
- Materiali cartacei (dossier etc.)
- Libri e testi
- Cd-Rom tematici
- Testimonianze
- Auto-formazione
- Verifiche periodiche
- Utilizzo di risorse formative ed occasioni formative esterne all’ente,
eventualmente offerte dal territorio
- Cineforum
- Laboratori tematici
La metodologia attiva, utilizzata nei tempi previsti dalla determina del 4 aprile 2006, è
finalizzata al coinvolgimento dei volontari in: lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni,
testimonianze e momenti di dibattito.
L’elaborazione dei moduli formativi è stata guidata dalla consapevolezza che su alcune
tematiche trattate nelle formazione generale, quali il concetto di gruppo e la sue
dinamiche, il significato di cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti, tutti possediamo
delle pre-conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti
formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al fine di
permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie opinioni.
La formazione generale si effettua in modo residenziale, cercando ove possibile di unire
volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un ambiente plurale, che sia
pedagogicamente adeguato all’apprendimento e alla condivisione di contenuti utili a
comprendere, rielaborare e contestualizzare l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al
confronto e all'arricchimento reciproco.
La modalità residenziale è essa stessa esperienza formativo/educativa, che impegna i
volontari al rispetto, alla collaborazione, alla gestione collettiva di spazi e tempi e
favorisce iniziative complementari quali: incontri con soggetti della comunità locale,
giornate tematiche, serate conviviali con cucina tipica della zona di provenienza dei
volontari, visite ad esperienze sul territorio.
Durante la formazione sarà garantita la presenza di un tutor d’aula con gli specifici
compiti di:
- organizzazione logistica
- creazione gruppo e facilitazione relazioni interpersonali
- valutazione e verifica dell’efficienza e dell’efficacia dei moduli
- mediazione e gestione dei conflitti all’interno del gruppo
La formazione generale è suddivisa in due corsi residenziali che verranno effettuati nel
corso dei primi 5 mesi di servizio civile volontario, come da determina.
33) Contenuti della formazione:
Il percorso formativo proposto si compone di contenuti utili allo sviluppo delle mansioni
richieste ma ancor prima punta ad offrire ai volontari un’occasione di educazione alla
cittadinanza attiva ed alla coscienza di essere attuatori del sacro dovere di difesa della
patria sancito dall’art.52 della Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e
nonviolenti.
La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei contesti, via via
più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di attuazione di progetto, l’ente
ove si presta servizio, la realtà locale, la società italiana, europea e mondiale.
Primo Corso: formazione generale “Introduzione e strumenti”
Questo evento formativo verrà effettuato nel corso dei primi due mesi di Servizio Civile
volontario
L’identità del gruppo in formazione
1
−
−
−
−
Conoscenza fra i volontari
Costruire un’identità di gruppo
Condivisione di motivazioni e aspettative
Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile
Si tratta di un laboratorio nel quale il formatore lavorerà alla definizione di un’identità
di gruppo dei volontari partendo dal background individuale e di gruppo. Il gruppo, nel
corso del modulo, si collocherà rispetto al servizio civile condividendo idee,
aspettative, motivazioni ed obiettivi individuali.
La metodologia utilizzata è quella del lavoro individuale, con l'ausilio di schede o
attraverso modalità creative, e della discussione di gruppo.
Presentazione dell’Ente
2
Approfondimenti
− La storia
− I valori
− La mission dell’ente
− Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi
L’intervento sociale dell’ente
− Modus operandi
− Ambiti e tipologie d’intervento
− Beneficiari
− Il progetto di servizio civile
I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle cause
− Fondamenti teorici della condivisione diretta nell'Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII
− La differenza tra condividere e prestare un servizio
− Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova
− La società del gratuito
Durante la lezione, per fornire ai volontari gli elementi di conoscenza del contesto in
cui si troveranno a svolgere il servizio civile, vengono presentate la storia, le
caratteristiche specifiche e le modalità organizzative ed operative dell’ente.
Saranno esplicitati gli ambiti di intervento dell’Ente Associazione Comunità Papa
Giovanni XXII e i fondamenti teorici da cui muove la propria attività operativa, in
quanto alla base del lavoro quotidiano portato avanti nelle strutture di accoglienza
dell’associazione sta proprio la condivisione diretta con gli “ultimi”, come strumento di
rimozione delle cause che stanno alla radice delle ingiustizie sociali.
La modalità utilizzata è frontale.
Il lavoro per progetti
3
−
Metodologia della progettazione: dalla definizione degli obiettivi alla
valutazione dei risultati attesi.
Valutazione di esito, efficacia ed efficienza del progetto.
−
Si presenterà ai volontari il progetto di servizio civile nel quale sono inseriti
illustrandone la struttura generale con particolare attenzione agli obiettivi, sia generali
che specifici. Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si
presenteranno gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire
l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie.
Il modulo consiste in una lezione principalmente frontale che sia avvale dell'ausilio di
strumenti multimediali.
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
4
La storia del servizio civile la sua evoluzione:
− La storia dell’Obiezione di Coscienza
− Dalla legge 772/72 alla legge 230/98
− I valori e le finalità della legge 64/2001
− Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze
Gli attori del servizio civile:
− UNSC
− Enti (figure coinvolte nel servizio civile)
− I Volontari
Il dovere di difesa della patria
5
La Costituzione italiana:
− Vivere il dettato costituzionale nella quotidianità
− Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05
Diritti Umani:
− Dichiarazione dei diritti umani
− Organismi di tutela
− Strumenti di osservazione e monitoraggio dei diritti umani
− Strumenti e tecniche di tutela e difesa dei diritti umani
La difesa civile non armata e nonviolenta
6
−
−
−
−
−
−
Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili
Le forme attuali di difesa civile non armata e nonviolenta
Elementi fondamentali del conflitto
Dimensioni e livelli del conflitto
Individuazione di strategie di gestione nonviolenta dei conflitti
Gli strumenti della nonviolenza
I moduli 4, 5 e 6, essendo a nostro avviso strettamente collegati, verranno affrontati in
successione.
Partendo dall’origine dell’obiezione di coscienza al servizio militare, e ripercorrendo la
storia che ha portato alla situazione attuale, si approfondiranno il concetto di difesa
civile e difesa popolare nonviolenta, riportando alcuni esempi storici, fino ad arrivare
alla legge 64/2001 e al sistema del servizio civile. La costituzione, approfondita nel
modulo 5, servirà da riferimento trasversale all’analisi e approfondimento delle diverse
tematiche.
Dedicheremo inoltre alcune ore al tema “Gestione e trasformazione nonviolenta del
conflitto” in quanto riteniamo la dimensione conflittuale di centrale importanza nella
relazione in generale ed in particolare nella relazione d’aiuto che caratterizzerà
l’intervento dei volontari in servizio civile presso l’ente, nonché nella costruzione della
pace.
L’obiettivo principale sarà quello di analizzare il concetto di conflitto, mettendo in
luce i luoghi comuni che ne riguardano il significato e approfondendone le
caratteristiche principali e gli ambiti nei quali esso si può manifestare. Se ne
evidenzierà la “dimensione creativa” mettendo in luce le potenzialità che possono
derivare da una sua gestione positiva all’interno delle relazioni con se stessi e con gli
altri.
Si introdurrà infine il tema della gestione nonviolenta dei conflitti come modalità di
prevenzione delle situazioni di guerra e di violenza, attraverso l’analisi di alcuni
esempi storici.
Nell'affrontare il tema, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i
fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali
video, letture, canzoni. L'utilizzo di strumenti come il brainstorming, il confronto e i
lavori di gruppo è mirato a favorire l'approfondimento e la rielaborazione dei contenuti
proposti.
La normativa vigente e la carta di impegno etico
7
1. La carta di impegno etico
2. Le norme attuali
Diritti e doveri del volontario del servizio civile
8
−
−
Ruolo del volontario
Diritti e doveri del volontario in servizio civile
Nei moduli 7 e 8, partendo dalla “Carta di impegno etico”, si analizzeranno le norme
messe a punto dal legislatore per la gestione del Servizio Civile Nazionale,
approfondendo quelli che sono i diritti e i doveri dell’ente e del volontario, alla luce
della circolare sulla gestione.
La modalità di presentazione sarà quella della lezione frontale, prevedendo spazio
adeguato a disposizione dei volontari per domande e risposte.
Secondo Corso: formazione generale “Approfondimenti e ulteriori strumenti”
Questo evento verrà effettuato nel corso del quarto mese di Servizio Civile volontario
L’identità del gruppo in formazione
1
−
−
Ri-definizione dell’identità di gruppo
Recupero delle motivazioni iniziali
Durante questo laboratorio si recupereranno, tramite attività interattive e dinamiche,
gli aspetti motivazionali, l’identità di gruppo e le aspettative iniziali che hanno portato
i volontari alla scelta del servizio civile.
La difesa civile non armata e nonviolenta
2
−
−
−
Modello M-m e modello E
Pace positiva e pace negativa
Il conflitto interpersonale e l’esperienza di servizio civile
Si approfondirà il tema della nonviolenza, affrontato nel 1° modulo ed in più si
analizzeranno alcune situazioni conflittuali che i volontari hanno vissuto o stanno
vivendo nella loro esperienza di servizio civile, cercando di farne emergere potenzialità
ed elementi positivi, rimanendo nell'ottica di gestire e non di evitare il conflitto.
Si privilegerà una modalità attiva e partecipata con l'utilizzo di simulazioni,
brainstorming, training, giochi-esercizio. Per favorire la rielaborazione e
l'approfondimento delle attività proposte saranno utilizzati lavori di gruppo e dibattiti.
La solidarietà e le forme di cittadinanza
3
−
−
−
−
−
Ruolo del volontario in servizio civile nella società
Concetto di cittadinanza attiva
Ruolo delle istituzioni e del Terzo Settore
Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al sottosviluppo
Il ruolo degli organismi internazionali.
Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato
4
−
−
−
Le forme di associazionismo sociale
I diversi attori sociali: pubblico e privato
Il volontariato: quali competenze?
La protezione civile
5
−
−
−
−
Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile
Concetto di rischio: P x V x E
Il metodo Augustus
Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni
Nei moduli 3, 4 e 5 l’obiettivo è quello di offrire ai volontari una visione ampia della
società e delle possibili risposte di fronte a problematiche quali povertà, esclusione
sociale e sottosviluppo. Si analizzerà il concetto di cittadinanza attiva e solidarietà
sociale per poi estendere l’analisi sulle attività sociali e di volontariato delle istituzioni
e del Terzo Settore.
Si cercherà inoltre di allargare la riflessione in maniera più ampia possibile,
consapevoli di vivere in un mondo oramai completamente globalizzato.
Infine si affronterà il tema della Protezione Civile come esempio di cittadinanza attiva,
facendone emergere le affinità con la tematica della difesa della patria, centrale
quando si parla di servizio civile volontario.
Nell'affrontare questo modulo si privilegerà l'utilizzo di una modalità attiva e
partecipata da parte dei volontari, con strumenti quali schede/tracce di riflessione,
brainstorming, strumenti multimediali, simulazioni, tecniche del TDO, discussioni e
confronti di gruppo.
Lavoro per progetti
6
−
−
−
Verifica e valutazione della fase di inserimento dei volontari
Analisi dell’andamento del servizio: punti di debolezza e punti di forza
Volontari in servizio civile: quale crescita umana e professionale?
Dopo circa 4 mesi dall’avvio al servizio, il formatore condurrà i volontari ad analizzare
e verificare l’andamento del loro servizio sotto diversi aspetti e cercherà di rispondere
ai quesiti aperti che sono sorti in questa prima fase.
Allo sviluppo di questo modulo saranno utili questionari, schede di approfondimento,
simulazioni.
Alla fine di ognuno dei due eventi formativi si effettuerà una verifica, al fine di fare
emergere criticità e punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i
cambiamenti necessari ad un maggiore efficacia dell’evento.
34) Durata:
Moduli formativi
L’identità del gruppo in formazione
Presentazione dell’Ente
Il lavoro per progetti
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio
Civile Nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
Il dovere di difesa della patria
La difesa civile non armata e nonviolenta
La normativa vigente e la carta di
impegno etico
Diritti e doveri del volontario del servizio
civile
La solidarietà e le forme di cittadinanza
Servizio civile nazionale, associazionismo
e volontariato
La protezione civile
TOTALE ORE FORMAZIONE
GENERALE
Ore
Ore
Totale ore
lezioni dinamiche
frontali non form.
3
6
9
4
0
4
3
1
4
2
2
4
1
1
2
3
3
4
1
1
2
2
0
2
1
3
4
3
1
4
3
1
4
24
20
44
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovani
XXIII, si struttura su due livelli:
Un primo livello che prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in
servizio Civile, all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone, a carattere
residenziale. Questi incontri si terranno in concomitanza degli eventi di formazione
generale.
Un secondo livello che prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano
servizio sul medesimo territorio.
Le strutture adibite alla formazione specifica sono scelte sulla base del posizionamento
geografico delle sedi di attuazione dei progetti ed essendo la formazione residenziale,
dalla disponibilità di fruizione delle strutture stesse.
Le province coinvolte nel progetto “SUPER…ABILE”, sono raggruppate, per la formazione
specifica, sulla base della loro vicinanza geografica, pertanto in alcuni casi, i volontari
che prestano servizio in province appartenenti a regioni diverse effettueranno la
formazione specifica nella stessa sede e con gli stessi formatori.
I corsi di formazione specifica saranno tenuti nelle seguenti sedi:
Provincia di FERRARA
PRIMO LIVELLO
•
Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013 Mercatino
Conca (PU)
•
Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
•
Casa per incontri di San Pietro in Trigogna 115 – 36100 – Vicenza (VI)
SECONDO LIVELLO
•
Cooperativa Rinascere, via Tecchio 93 – 36075 – Montecchio Maggiore (VI)
•
Casa di pronta accoglienza, via Caldieraro 16 – 36075 – Montecchio Maggiore
(VI)
•
Casa famiglia Santa Teresa, via Sottopassaggio, 18 – 36050 - Lisiera di Bolzano
Vicentino (VI)
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Provincia di FERRARA
PRIMO LIVELLO
Nome cognome
Luogo di
nascita
Data di nascita
Codice fiscale
PERDONCINI DAMIANA
BONAVIGO
17/06/1966
PRDDMN66H57A964B
SOSO DARIO
ZIMELLA
14/01/1956
SSODRA56A14M178Q
TUGGIA FRANCESCA
MONTAGNANA 21/11/1958
TGGFNC585617394B
SECONDO LIVELLO
Nome cognome
Luogo di
nascita
Data di nascita
Codice fiscale
MIGLIORINI AGOSTINO
GRANTORTO
09/05/1955
MGLGTN55E09E145A
PERETTO ARCISO
ALTAVILLA
VICENTINA
29/09/1953
PRTRCS53P29A231U
DAMIANA PERDONCINI
BONAVIGO
17/06/1966
PRDDMN66H57A964B
SOSO DARIO
ZIMELLA
14/01/1956
SSODRA56A14M178Q
PESAVENTO VALERIA
SANDRIGO
01/02/1971
PVSVLR71B41H829O
FILIPPO TULLIO
VICENZA
05/09/1979
FLPTLL79P05L840I
GRANDIS DEBORA
MILANO
21/05/1975
GRNDBR75E61F205C
TUGGIA FRANCESCA
MONTAGNANA 21/11/1958
TGGFNC585617394B
LONGO GIUSEPPE
VALDAGNO
08/04/1971
LNGGPP61D08L551X
FATTORI ILARIA
VICENZA
04/08/1976
FTTLRI76M04L840C
GRIGGIO UGO
PADOVA
05/03/1973
GRGGUO73C05G224N
PIERA MURADOR
Milano (MI)
02/06/1961
MRDPRI61H42F205I
IRENE CIAMBEZI
Modena (MO)
27/09/1973
CMBRNI73P67F257K
GUIDO CATOZZI
Ferrara (FE)
02/11/1955
CTZGDU55S02D548Y
CATERINA BRINA
Ferrara (FE)
03/06/1976
BRNCRN76H43D548U
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Provincia di FERRARA
PRIMO LIVELLO
NOME COGNOME
PERDONCINI DAMIANA
SOSO DARIO
TUGGIA FRANCESCA
COMPETENZE SPECIFICHE
Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del servizio
civile nazionale e internazionale. Collabora con scuole e
centri di ascolto su progetti inerenti alle dipendenze e ai
giovani
Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità
terapeutica, psicologo professionista, esperto in temi
riguardanti le dipendenze negli adolescenti e giovani.
Responsabile casa-famiglia per minori dal 1989
Infermiera professionale/operatore.
Impegnata da anni nella sensibilizzazione nelle scuole, nelle
parrocchie e incontri pubblici su temi riguardanti
l’accoglienza, il disagio, l’handicap, il mondo giovanile.
Autrice di un libro su questi temi
SECONDO LIVELLO
NOME COGNOME
MIGLIORINI
AGOSTINO
PERETTO ARCISO
LONGO GIUSEPPE
PESAVENTO
VALERIA
GRANDIS DEBORA
GRIGGIO UGO
COMPETENZE SPECIFICHE
Conoscenza approfondita dell’Ente, delle sue attività e
modalità operative nel contesto territoriale di riferimento. E’
responsabile per le attività di carattere politicdell’Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII. Collabora da numerosi anni con i
Servizi Sociali territoriali.
Coordinatore delle cooperative sociali dell’Ass. Com. Papa
Giovanni
XXIII, esperto in integrazione lavorativa dei
diversamente abili, tra i primi ad aderire all’associazione negli
anni 70.
Animatore del Servizio Carcere, effettua incontri periodici con i
detenuti all’interno del carcere, è titolare di alcune attività di
recupero dei carcerati in pene alternative.
Laurea in Medicina e Chirurgia, formazione specifica in
Medicina Generale, gestisce corsi di primo soccorso.
Laureata in Assistenza Sociale, da anni segue ragazze uscite
dalla tratta della schiavitù della prostituzione accogliendole
presso la propria struttura, contattandole con un’unità di
strada settimanalmente per dare risposte adeguate.
Laurea in “magistero delle scienze religiose” insegnante di
FATTORI ILARIA
FILIPPO TULLIO
PERDONCINI
DAMIANA
SOSO DARIO
PIERA MURADOR
IRENE CIAMBEZI
GUIDO CATOZZI
BRINA CATERINA
religione nelle scuola secondaria. Esperienze di intervento
nonviolento in situazione di conflitto in un progetto
dell’Operazione Colomba.
Laurea in “scienze della formazione” operatrice presso
strutture d’accoglienza “madri-figli” ha svolto il SCV nel
progetto “Caschi Bianchi” con la Caritas, ha partecipato a vari
corsi di formazione su tematiche quali: nonviolenza, diritti
umani e no-profit.
Laurea in “ingegneria edile” libero professionista, è consulente
per le emergenze della Provincia di Vicenza e per la Prefettura
di Vicenza. Opera da molti anni nella Protezione Civile e conta
varie esperienze in situazioni di crisi.
Educatore/ Operatore presso l’Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII, impegnata da anni nella gestione del servizio
civile nazionale e internazionale. Collabora con scuole e centri
di ascolto su progetti inerenti alle dipendenze e ai giovani
Laurea in Psicologia, responsabile di una comunità terapeutica,
psicologo professionista, esperto in temi riguardanti le
dipendenze negli adolescenti e giovani.
Laureata in Pedagogia. Insegnante con esperienza pluriennale
nell’educazione e formazione permanente degli adulti e
nell’educazione interculturale
Laureata in Lettere Moderne. Giornalista. Mediatrice culturale
con esperienza pluriennale circa le tematiche della
comunicazione sociale e della formazione di operatori per
strutture residenziali socio-assistenziali per minori
Corso quinquennale di Teologia, sacerdote diocesano,
responsabile della provincia di Ferrara dell’Associazione, con
esperienze di volontariato internazionale e animazione di campi
e attività estive per giovani e famiglie, per persone
diversamente abili e soggetti psichiatrici.
Infermiere professionale con specializzazione in Assistenza
Curativa, riabilitativa ed educativa di minori e disabili.
Esperienza pluriennale di lavoro terapeutico/riabilitativo con
cavalli ed animali.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII, si struttura su due livelli:
Il primo prevede la partecipazione contemporanea di tutti i volontari in servizio Civile,
(all'occorrenza suddivisi in gruppi di max 25 persone), ha carattere residenziale e si
realizza in concomitanza degli eventi di formazione generale.
Il secondo prevede una serie di incontri periodici, fra i volontari che prestano servizio sul
medesimo territorio.
La metodologia adottata è classificabile come metodologia attiva in quanto favorisce il
coinvolgimento dei volontari, non solo attraverso lezioni frontali, ma anche attraverso
lavori di gruppo, simulazioni, esercitazioni, testimonianze e momenti di dibattito.
Entrambi i livelli hanno come obiettivo la trasmissione dei contenuti specifici necessari ai
volontari per la realizzazione delle azioni previste dal progetto, ma si differenziano per
tempistica e periodicità degli eventi formativi.
Elementi metodologici generali:
-
Lezioni frontali
Training
Teatro dell’Oppresso (TDO)
Simulazioni
Giochi di ruolo
Materiali video
Dibattiti
Brainstorming
Lavoro di gruppo
Materiali cartacei (dossier etc.)
Libri e testi
Cd-Rom tematici
Testimonianze e lezioni di esperti in materia
Verifiche periodiche
Utilizzo di risorse formative ed occasioni
eventualmente offerte dal territorio
Cineforum
Laboratori tematici
formative
esterne
all’ente,
40) Contenuti della formazione:
Come indicato al punto 39 la formazione specifica si realizza su due livelli, entrambi volti
a fornire le competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e
specifici, attraverso le azioni previste dal progetto.
PRIMO LIVELLO
1. La relazione d'aiuto (durante il primo ed il secondo corso residenziale)
Elementi generali ed introduttivi
− Il rapporto “aiutante-aiutato”
− Le principali fasi della relazione di aiuto
− La fiducia
− Le difese all’interno della relazione di aiuto
− Presa in carico della persona aiutata
− Ascolto ed empatia
− Gestione della rabbia e dell’aggressività
− L’handicap fisico e psichico
In particolare:
Area Handicap Fisico e Psichico
− Il vissuto psicologico della persona con handicap
− Le principali forme di handicap psichico
− Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative
2. Il lavoro per progetti (nel corso dell’ultimo mese di servizio)
Verifica, valutazione ed analisi di:
− Obiettivi del progetto
− Andamento del servizio
− Competenze acquisite
− Il sistema formativo
L’obiettivo di questo ultimo modulo è quello di avere un quadro complessivo e una
valutazione di esito, di efficacia ed efficienza del progetto. A tal fine il formatore guiderà
il gruppo all’analisi e alla rielaborazione del servizio svolto cercando di cogliere i punti
critici e gli aspetti problematici incontrati. Farà emergere i punti di forza e, sulla base di
questi, stimolerà il gruppo a migliorare e ri-progettare l’esperienza di servizio civile.
Si effettuerà un laboratorio di auto-valutazione delle competenze. In una prima fase di
lavoro individuale, ogni volontario ricostruirà la storia del proprio servizio civile:
analizzerà le azioni svolte e prenderà in esame le conoscenze, le capacità e le
caratteristiche personali necessarie all’espletamento di ognuna di esse. Il formatore, sulla
base del lavoro precedente, inviterà ognuno dei volontari a costruire un proprio profilo
dal punto di vista delle conoscenze e competenze acquisite ed un ipotesi sul proprio
percorso formativo e professionale futuro, che verrà esplicitato in modo assembleare.
SECONDO LIVELLO
Il secondo livello si caratterizza per un ulteriore grado di specificità. Nonostante ciò,
anche una parte della formazione specifica di secondo livello sarà uguale per tutte le
province coinvolte, con l’obiettivo di mantenere forte l’idea di rete che questo progetto
vuole passare ai volontari. I moduli che si ripeteranno sono i seguenti:
− viaggio formativo nella realtà territoriale dell’ente;
− modello e ruolo dell’operatore;
− analisi, rielaborazione e approfondimento dei contenuti emersi in occasione del
primo e secondo corso di formazione generale.
I contenuti inseriti, suddivisi per province, sono pensati per rispondere, dal punto di vista
formativo agli obiettivi specifici del progetto e alle attività che i volontari porteranno
avanti nelle singole sedi di servizio.
Provincia di FERRARA
Tematica da affrontare
MODULO 1
Viaggio formativo nella realtà territoriale
dell’ente e della gestione dei minori accolti:
− storia e peculiarità delle strutture
Case Famiglia rispetto all’area minori
MODULO 2
Il ruolo dell’operatore nell’area minori:
− obiettivi e compiti
− competenze
MODULO 4
Dinamiche di primo soccorso:
− come comportarci in caso di urgenze
con minori
MODULO 5
Protezione Civile:
− come può diventare strumento di
aiuto, in casi critici come confortare e
tutelare i minori
MODULO 6
Progettazione, organizzazione e realizzazione
di laboratori ed attività educative:
− conoscenza e applicazione delle
principali
strategie
ed
attività
educative
− dinamiche di gruppo
− il role playing
− le simulazioni
− la manualità e la creatività come
strumento educativo
− pensare e realizzare un laboratorio
ludico-educativo
MODULO 8
Conoscere varie forme di disagio:
− carcere (la realta’ dei bambini in
carcere con le madri)
− tratta della prostituzione (lo
sfruttamento dei minori a sfondo
sessuale)
− maltrattamento dei minori, cause
MODULO 9
Cittadinanza attiva, promozione della Pace
nel territorio provinciale
Nome cognome formatore
Migliorini Agostino
Peretto Arciso
Perdoncini Damiana
Pesavento Valeria
Filippo Tullio
Perdoncini Damiana
Longo Giuseppe
Grandis Debora
Fattori Ilaria
Griggio Ugo
41) Durata:
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: 72 ORE
Di seguito si riporta la scansione temporale dettagliata di ogni modulo formativo sia del
primo che del secondo livello:
Provincia di FERRARA
PRIMO LIVELLO
Modulo formativo
La relazione di aiuto:
− elementi generali ed introduttivi
− elementi di approfondimento suddivisi
per aree
B
Il lavoro per progetti
Quando
Durata
Nel corso de primi quattro
mesi di servizio
12 h
Nel corso dell’ultimo mese
8h
A
Durata totale primo livello (A+B)
20 h
SECONDO LIVELLO
Modulo formativo
Quando
Viaggio formativo nella realtà territoriale
dell’ente e della gestione dei minori
accolti
Dinamiche di primo soccorso
Protezione Civile
Progettazione, organizzazione e
C
realizzazione di laboratori ed attività
educative
Dinamiche di relazione, il disagio sociale
Conoscere varie forme di disagio
Cittadinanza attiva, promozione della
Pace nel territorio provinciale
Durata
PRIMO MESE
8h
QUINTO MESE
SESTO MESE
5h
5h
SETTIMO MESE
8h
OTTAVO MESE
NONO MESE
9h
9h
DECIMO MESE
8h
Durata totale secondo livello (C)
DURATA TOTALE FORMAZIONE SPECIFICA: ( A+B+C) =
52 h
72 ORE
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)
predisposto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento
Data 1 marzo 2010
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Lapenta Nicola
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