Matteo Barbero
Il Patto di domani: il coordinamento
della finanza pubblica alla luce dei
nuovi assetti istituzionali.
Convegno “Patto di stabilità e governo locale”
Torino, Palazzo Lascaris, 22 novembre 2013
Lo scenario futuro
• Avvio della gestione in forma associata
delle funzioni fondamentali da parte dei
piccoli comuni (1° gennaio 2014).
• “Revisione” delle province.
• Nuova contabilità (1 gennaio 2015)
Gestioni associate
• Avremo comuni (quelli fra 1001 e 5000 abitanti) che saranno
soggetti come singoli, ma non attraverso le rispettive forme
associative, e altri comuni (quelli fino a 1000 abitanti) che non
saranno soggetti in modo diretto (salvo che non decidano di
confluire in un’unione “speciale”) ma che faranno spesso parte
di unioni o convenzioni insieme ad enti soggetti.
• Tale quadro rischia di distorcere le scelte organizzative (forme
associative miste con enti soggetti a regole diverse,
convenzioni con piccoli comuni come capofila, ecc.) e di porre
problemi gestionali (ad esempio, al momento non è prevista
alcun “ammortizzatore” per i comuni capo-convenzione).
• Occorrerebbe pensare al Patto (anche) come strumento per
incentivare forme “efficaci ed efficienti” di gestione associata.
Al momento, nulla di simile è previsto dal ddl Delrio, salvo
che in termini di indirizzo alle regioni nell’attuazione del Patto
regionale verticale.
Revisione delle province
• Il ddl Delrio prevede che, laddove non vengano istituite
le città metropolitane, le funzioni provinciali siano
trasferite “ai comuni ovvero alle unioni di comuni”.
• Tuttavia, le relative entrate continuano a spettare alle
province e vengono da esse ripartite tra i comuni cui
sono attribuite le predette funzioni.
• “Con riferimento alle città metropolitane e alle province
trasformate (…), fino a una revisione del patto di
stabilità che tenga conto delle funzioni a esse attribuite, i
nuovi enti sono tenuti a conseguire gli obiettivi di
finanza pubblica assegnati alle province di cui alla
legislazione previgente ovvero alle quali subentrano”.
Nuova contabilità
• Il nuovo principio di competenza finanziaria
“potenziata” rischia di porre enormi problemi
nella programmazione e realizzazione delle opere
pubbliche se abbinato ad un Patto che continuerà
ad essere declinato secondo le regole attuali.
Cosa prevede il ddl stabilità 2014?
•
•
•
•
•
•
Conferma della regola della “competenza mista”.
Nessuna deroga per i piccoli comuni.
Revisione base e coefficienti di calcolo.
Deroghe da 1,5 miliardi per il solo 2014.
Conferma degli attuali Patti di solidarietà ma con
tempistica anticipata e rinvio al 2015 del Patto
integrato.
Assoggettamento a Patto di società partecipate,
aziende speciali e istituzioni.
Il “nuovo” Patto
• Al momento, viene confermata la regola della
“competenza mista” con inclusione sia delle voci
di parte corrente che di quelle in conto capitale.
• Non sono state accolte, quindi, le richieste per
l’introduzione della cd “golden rule”.
• Cambiano, però, i coefficienti e la base di calcolo
(che viene aggiornata al 2009-2011), con un
aggravio a partire dal 2016 cifrato in 330 milioni
di euro all’anno.
• Per i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, non è
prevista alcuna esclusione o deroga.
Il “nuovo” Patto
• Per il solo anno 2014 è prevista l’esclusione dei
pagamenti in conto capitale sostenuti dal
province e comuni per un importo complessivo di
1 miliardo.
• Sempre per il 2014 viene prevista, a favore degli
enti territoriali (incluse le regioni, quindi)
un’ulteriore deroga per i pagamenti dei debiti al
31 dicembre 2012, per un importo complessivo di
500 milioni.
• Le richieste vanno presentate entro il 14 febbraio
al Mef, che procederà al riparto entro il 28
febbraio.
Il “nuovo” Patto
• Vengono riproposti anche per il 2014 gli istituti
del Patto regionale verticale, sia incentivato che
non incentivato, ma con una forte anticipazione
delle relative scadenze.
• In base a quanto al momento previsto, infatti, le
richieste dovranno pervenire alle regioni entro il
1° marzo e il riparto dovrà essere definito entro il
15 marzo. Dopo tale data, le uniche variazioni
consentire sarebbero quelle attuate con i patti
orizzontali (quello nazionale con scadenze 15
giugno10 luglio, quelli regionali con scadenze
15/31 ottobre).
Il Patto regionale
• La scelta di giocare d’anticipo sulle scadenze, pur
se
comprensibile
nell’ottica
della
programmazione, rischia, da un lato, di
minimizzare l’intervento regionale, dall’altro di
accentuare le difficoltà nel definire criteri di
riparto ottimali.
• Occorrerebbe, invece, lasciare ogni territorio
libero di definire liberamente il numero e la
cadenza temporale dei riparti, come del resto
prevede la disciplina (ancora inattuata) del Patto
territoriale integrato.
Il Patto regionale
Spazi finanziari
assegnati sul verticale
Comuni
2009
2010
2011
2012
2009-12
2013
84.411
47.152
227.176
113.585
472.324
151.891
17.848
142.824
87.765
248.437
53.201
84.411
65.000
370.000
201.350
720.761
205.092
94.398
11.081
-443.442
141.585
-196.378
nd
36.447
5.205
11.654
2.266
55.572
nd
130.845
16.286
-431788
143.851
-140.851
nd
56.362
10.714
40.323
44.136
151.535
nd
36.447
5.205
11.654
2.266
55.572
nd
84.411
15.919
51.977
46.402
207.108
nd
Province
Totale complessivo
Differenze fra saldo e
obiettivo
Comuni
Province
Totale complessivo
Differenze fra saldo e
obiettivo
senza Torino
Comuni
Province
Totale complessivo
Partecipate
•
Dal 2015 saranno soggette al Patto tutte le società anche
a società non quotate, aziende speciali e istituzioni che
presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
a) partecipazione pubblica di maggioranza o possibilità di
nominare più del 50% degli organi di governo o di
vigilanza;
b) titolarità di servizi in affidamento diretto da parte di
soggetti pubblici per una quota superiore all’80% del
valore della produzione.
• L’impatto di tale misura potrebbe essere rilevante, dato
che in caso di sforamento, le sanzioni si applicheranno
anche anche agli enti in misura proporzionale all’entità
della partecipazione.
Partecipate
•
Dal 2015 saranno soggette al Patto tutte le società anche
a società non quotate, aziende speciali e istituzioni che
presentino congiuntamente i seguenti requisiti:
a) partecipazione pubblica di maggioranza o possibilità di
nominare più del 50% degli organi di governo o di
vigilanza;
b) titolarità di servizi in affidamento diretto da parte di
soggetti pubblici per una quota superiore all’80% del
valore della produzione.
• L’impatto di tale misura potrebbe essere rilevante, dato
che in caso di sforamento, le sanzioni si applicheranno
anche anche agli enti in misura proporzionale all’entità
della partecipazione.
E la riforma organica?
Art. 28 del D.L. 201/2011
11-ter. Al fine di potenziare il coordinamento della
finanza pubblica e' avviata la ridefinizione delle
regole del Patto di stabilità interno.
Il Patto integrato: sogno o realtà?
Art. 32, comma 17, della L. 183/2011
A decorrere dall'anno 2015 le modalità di raggiungimento degli obiettivi di finanza
pubblica delle singole regioni e degli enti locali del territorio possono essere
concordate tra lo Stato e le regioni, previo accordo in sede di Consiglio delle
autonomie locali e ove non istituito con i rappresentanti dell'ANCI e dell'UPI
regionali.
Le predette modalità si conformano a criteri europei con riferimento
all'individuazione delle entrate e delle spese da considerare nel saldo valido per il
Patto di stabilità interno.
Le regioni e le province autonome rispondono nei confronti dello Stato del mancato
rispetto degli obiettivi, attraverso un maggior concorso delle stesse nell'anno
successivo in misura pari alla differenza tra l'obiettivo complessivo e il risultato
complessivo conseguito.
Restano ferme le vigenti sanzioni a carico degli enti responsabili del mancato
rispetto degli obiettivi del Patto di stabilità interno e il monitoraggio a livello centrale,
nonché il termine perentorio del 31 ottobre per la comunicazione della
rimodulazione degli obiettivi.
Con decreto del Mef d'intesa con la Conferenza Unificata sono stabilite le modalità
attuative.
Grazie per l’attenzione!!
Matteo Barbero
011-4322605
334-6009171
[email protected]
Scarica

il coordinamento della finanza pubblica alla luce dei nuovi assetti