L’ANESTESIA
Il dolore aveva limitato da sempre
l’azione del chirurgo ed era
consolidata la convinzione che un
buon operatore dovesse intervenire
senza pietà, cioè curandosi
esclusivamente del risultato e non
del dolore arrecato.
Dolore e bisturi erano inseparabili
Fin dall’antichità si erano usati dei mezzi
per “sedare” in un qualche modo il
malcapitato.
Oppio: detto lacrime di papavero deriva
dalla linfa ottenuta dalla capsula ancora
acerba del Papaver somniferum. Il succo
lattiginoso raccolto in un piattino si lascia
essiccare al sole.
Contiene una ventina di alcaloidi fra cui
morfina, codeina, papaverina (benzilmorf.)
Nell’Ottocento venne usato molto e segnò la
vita sociale e letteraria.
Ha azione antidolorifica (senza
determinare perdita di
coscienza), antitussigena (in
particolare la codeina),
antispastica, antidiarroica e
antipiretica.
Nel Cinquecento Paracelso
introdusse una tintura alcolica
d’oppio, il laudàno.
Nell’Ottocento l’oppio era
diffusissimo, si comprava nelle
farmacie e segnò la vita sociale e
letteraria.
Veniva assunto per via orale
oppure fumato.
La morfina venne dapprima isolata dall’oppio nel 1805 da un
farmacista tedesco.
Si usava come farmaco e per disintossicare dall’oppio.
In Cina i Gesuiti utilizzavano delle pillole disintossicanti che
vennero chiamate “Oppio dei gesuiti”. Purtroppo contenevano
morfina e il rimedio era peggio della causa.
Calmante a base di morfina)
"For children teething. Greatly facilitates the process of
Teething, by softening the gums, reducing all inflammation; will
allay ALL PAIN and spasmodic action, and is SURE TO REGULATE
THE BOWELS. Depend on it, Mothers, it will give rest to
yourselves and RELIEF AND HEALTH TO YOUR INFANTS. Sold by
all chemists, at 1s 1/2d per bottle.”
"Oh, jab me with your needle a hundred times. And a hundred times I will
bless you, Saint Morphine"Jules Verne(1828 - 1905)
Nel 1874 un farmacista
inglese bollendo la
morfina in presenza di
acido acetico ottenne la
diacetilmorfina venduta
poi dalla Bayer come
farmaco antitussigeno e
rimedio contro la
dipendenza da morfina.
Era l’eroina, una polvere
cristallina finissima
molto solubile in acqua.
Mandragola o
mandragora: ha uno
stelo corto con radice
spesso biforcuta e un
frutto arancione. Le
radici (e in minor
misura le foglie e il
frutto) contengono un
alcaloide, sostanza ad
azione sul sistema
nervoso.
Alcool (ubriacatura).
Cannabis indica. Hashish,
ben conosciuta dagli arabi
(effetto soporifero ma non
anestetico).
Giusquíamo (Hyoscyamus
niger). Pianta con proprietà
tranquillizzanti e anestetiche.
Contiene degli alcaloidi
anticolinergici (iosciamina e
scopolamina), molto
pericolosa, veniva utilizzata
per uccidere cani e topi. Ben
descritta da Dioscoride.
Belladonna (Atropa belladonna).
Contiene alcaloidi anticolinergici
(atropina, scopolamina). Effetto
antispastico.
Spongia somnifera. Nota già agli arabi.
Metodo forse più diffuso per
narcotizzare nel Medioevo. Spugna
marina imbevuta di un miscuglio
contenente: oppio, giusquíamo, cicuta,
mandragola etc. Poi fatta seccare e
all’occorrenza umidificata. Si
somministrava come bevanda o per
inalazione.
Non erano comunque molto usati negli interventi chirurgici e il
loro uso diminuì dopo il Rinascimento.
-erano ritenuti pericolosissimi
-il dolore serve agli scopi di Dio e pertanto non deve essere
alleviato (particolarmente in ostetricia).
Una forma di anestesia venne tentata con il mesmerismo.
Anton Mesmer (1734-1815) - il “magnetismo animale” e le virtù
terapeutiche dell’immaginazione.
Nel 1774 il fisico e chimico Joseph Priestley scoprì il
protossido d’azoto (N2O) e il chimico Humphry Davy (17781829) mise a punto un modo semplice per prepararlo.
Nel 1799 aveva osservato il particolare effetto di questo gas:
“Sembra capace di eliminare il dolore e potrebbe essere
usato negli interventi chirurgici”.
Ben presto divenne noto come “gas
esilarante,” per la capacità che aveva di
generare euforia, di rendere allegri, di
far ridere, di rendere disinibiti e
ciarlieri durante le feste e si impose
come una forma di divertimento fra gli
studenti universitari e la società
emancipata dell’epoca.
Nel 1815 l’allievo di
Davy, Michael Faraday,
notò come anche l’etere
avesse un effetto simile.
Michael Faraday (1791-1877)
Sotto l’effetto di questi gas era
facile “lasciarsi andare” per cui
erano frequenti i “sollazzi” e gli
“sballi” a base di etere e
protossido d’azoto;
soprattutto negli Stati Uniti
l’uso di questi gas diventò una
sorta di spettacolo pubblico
divertente.
Crawford Long, un medico di campagna,
partecipando ad una riunione di “sollazzi” a
base di etere, notò come le piccole ferite e le
contusioni che si producevano, non dessero
luogo a dolore. Decise di somministrare l’etere
ad un ragazzo cui venne asportato un tumore
al collo senza causargli alcun dolore (30 marzo
1842).
Long trattò altri pazienti ma non pubblicò le
sue osservazioni che nel 1849.
Il 10 dicembre 1844 un dentista di
Hartford (Connecticut), Horace Wells,
durante uno spettacolo a base di gas
esilarante, notò come una persona che si
era ferita non provasse alcun dolore.
Horace Wells
(1815-1818)
Il giorno dopo,
11 dicembre 1844
Horace Wells si
fece estrarre un
dente dal suo
Assistente John
Riggs
Nel gennaio 1845 Wells tentò
una dimostrazione pubblica
di estrazione dentaria
indolore su un volontario,
davanti ad una platea di
studenti di medicina.
Purtroppo fece inalare una
quantità insufficiente di gas e
per giunta su un soggetto
obeso. L’esperimento fallì.
William Thomas G.
Morton (1819-1868)
Avendo capito
l’azione incostante
del protossido
d’azoto
ebbe l’idea di
provare con l’etere.
Prima dimostrazione pubblica di successo dell’anestesia
chirurgica
al Massachusetts General Hospital di Boston, 16 ottobre
1846.
21 dicembre 1846, primo intervento europeo in anestesia da etere
Eseguito dal chirurgo inglese Robert Liston.
Nel 1847 il ginecologo scozzese James Simpson (18111870) introdusse il cloroformio.
In Italia pionieri dell’anestesia
furono Riberi di Torino e Porta
di Pavia.
L’anestesia locale per mezzo
della cocaina, venne introdotta
dall’oculista Karl Koller nel
1884, seguendo una indicazione
contenuta in una pubblicazione
di Sigmund Freud.
Luigi Porta 1800-1875
Con l’introduzione dell’anestesia generale e locale
si sviluppa enormemente la chirurgia con tutte le
sue branche specialistiche (neurochirurgia,
cardiochirurgia, chirurgia dei trapianti).
GLI SVILUPPI DELLA CHIRURGIA
I trattati ippocratici trattano di varie tecniche chirurgiche
(riduzioni delle ferite e immobilizzazione con stecche e
bende, escissione di polipi nasali e tonsille ulcerate,
cauterizzazione, particolarmente in caso di emorroidi,
trapanazione del cranio per trattare ferite traumatiche).
Nel mondo islamico si diede grande importanza alla
chirurgia espandendo le pratiche ippocratiche.
Un limite grande era costituito dall’idea che vi fosse un pus
“lodevole”. Henry de Mondeville iniziò a contestare questa
idea nel 1260 e Guy de Chauliac cent’anni dopo.
Tuttavia l’idea del “lodevole pus” rimase forte fino
all’antisepsi di Joseph Lister (1867).
Scuola
medica
Salernitana
Un grande sviluppo della chirurgia si ebbe nel Rinascimento
quando il perfezionamento dell’anatomia determina un
parallelo sviluppo della chirurgia. Grandi anatomisti, come
Vesalio, furono anche chirurghi.
Il fattore fondamentale fu tuttavia l’introduzione della
polvere da sparo alla fine del Medioevo e tutta la
traumatologia di guerra che ne seguì.
Il massimo chirurgo dell’epoca fu Ambroise Paré (15101590).
Aveva imparato il mestiere da un barbiere. All’epoca infatti
la medicina era separata dalla chirurgia e quest’ultima
veniva praticata dai barbieri-chirurghi.
Ambroise Paré (1510-1590),
chirurgo dell’esercito francese, si
occupò di ferite da arma da
fuoco, fratture e lussazioni. Abolì
la castrazione nell’erniotomia,
intuì che la sifilide terziaria
poteva provocare la formazione
di un aneurisma ed introdusse il
metodo della legatura delle
arterie per arrestare
un’emorragia (vitale nel caso di
amputazioni).
Basandosi su un aforsma di Ippocrate che diceva: “le ferite che
non cura il ferro (cioè il coltello) vengono curate con il fuoco
(cioè dal calore)” si curavano le ferite da arma da fuoco con
olio bollente.
Paré si accorse che guarivano meglio le ferite non trattate con
olio bollente rispetto a quelle trattate. L’olio invece provocava
la formazione di pustole e febbri.
Importanti progressi fece la rinoplastica con Gaspare
Tagliacozzi (1540-1599) di Bologna. --> Autotrapianto di pelle
Uno sviluppo che venne favorito dalle misure di asepsi e
antisepsi con Joseph Lister e che trasse grande beneficio
dall’introduzione dei guanti di gomma, introdotti dal
chirurgo americano William Halsted nel 1890 (prodotti dalla
Goodyear Rubber Company).
Se ancora nel 1874 un illustre chirurgo inglese poteva
affermare che “per un chirurgo accorto e umano, l’addome, il
torace, e il cervello rimarranno sempre interdetti alle
operazioni”, noi sappiamo con quanta rapidità vennero
superati questi limiti.
Il chirurgo un tempo non molto stimato e spesso qualificato
come un “segaossa” è diventato una stella di prima grandezza
della moderna medicina.
La chirurgia è passata dall’essere un campo limitato a un
territorio dall’esplorazione senza confini ed è ora entrata nella
fase dei trattamenti riparatici e sostitutivi.
Per Bichat la vita è costituita dall’insieme
delle funzioni che resistono alla morte
VITA
SALUTE
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MEDICO
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MALATTIA
MORTE
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