VERSO IL SISTEMA NAZIONALE DI E-GOV.
LINEE STRATEGICHE
PER LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI
Giuseppe Clementino
ANCI – Area Sviluppo locale e Turismo
IL SISTEMA NAZIONALE DI E-GOVERNMENT
e-Government
per l’efficienza della P.A.
- Migliorare l’efficienza della
P.A.
- Realizzare l’interoperabilità
e la piena cooperazione fra le
Amministrazioni
- Migliorare la trasparenza e
l’efficacia della spesa
pubblica
e-Government per i servizi
a cittadini e imprese
- Costruire la cittadinanza digitale
promovendo l’e-democracy e
superando il digital divide
-Creare un ambiente favorevole
alla competitività delle imprese e
dare impulso alla crescita
dell’industria ICT
Rendere l’Italia
l’Italia protagonista
protagonista
-- Rendere
del processo
processo di
di innovazione
innovazione
del
amministrativa in
in Europa
Europa
amministrativa
Valutazione dell’e-government
- Adottare un approccio sistemico per la misurazione della qualità e
dell’efficienza dei processi della PA
LE SFIDE
 l’interoperabilità dei sistemi della PA;
 l’integrazione delle informazioni dell’utente della PA
(cittadino, impresa)
 l’integrazione dei segmenti di processo che fisicamente si
sviluppano in strutture diverse della PA per realizzare un
servizio percepito dall’utente come un tutto unico;
 la trasparenza e la tracciabilità di tali processi;
 la responsabilità verso l’utente sullo sviluppo e l’esito di un
servizio da parte del dipendente pubblico, obiettivo
irrinunciabile e per una PA più aperta ed una “governance”
più democratica e partecipata.
 Riduzione del “digital divide”.
E-GOVERNMENT NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI:
ALCUNI DATI RIASSUNTIVI DEGLI INVESTIMENTI
 fase 1 del Piano di e-government
• progetti per un valore complessivo superiore ai 400 milioni
(dicui circa 120 M€ di cofinanziamento)
• avanzamento medio, a dicembre 2006,
– 97% in termini di costo delle attività
– solo il 50% dei servizi previsti.
 fase 2 del Piano di e-government
• e-democracy 9,5 M€ quota di cofinanziamento
• t-government 6 M€ quota di cofinanziamento
E-GOVERNMENT NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI
 Il monitoraggio dei progetti non ha consentito di valutare
l’intensità di utilizzo dei servizi rilasciati ed un giudizio sulla
loro effettiva utilità da parte degli utenti.
 È necessario definire modelli di analisi e metodologie di
rilevazione condivisi alfine di valutare
 i risultati prodotti in relazione alle finalità degli
investimenti effettuati
 la riprogettazione degli interventi allineandole alle
dinamiche esigenze degli utenti
E-GOVERNMENT NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI:
ALCUNI DATI RIASSUNTIVI DEGLI INVESTIMENTI
Valore complessivo degli investimenti APQ classificati per obiettivo prioritario
Obiettivo prioritario dei progetti
Valore
Banda Larga
271.380.362,47
Semplificazione e efficienza interna della PA
292.547.881,29
Inclusione e partecipazione
135.954.237,18
Servizi in rete
313.087.012,22
Innovazione e competitività imprese
210.062.478,00
Totale complessivo
1.223.031.971,16
Fonte: Elaborazione Osservatorio CRC
LO STATO DI ATTUAZIONE DELL’E-GOVERNMENT
NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI
(dati fonte ISTAT 2006)
 L’infrastruttura a larga banda non è ancora patrimonio
dell’intero Paese (ca. 6 milioni non raggiunti dalla larga banda)
 I servizi di cooperazione applicativa per le PA sono stati
oggetto di limitate sperimentazioni
 La gestione elettronica dei documenti è spesso limitata al
solo protocollo informatico
 I portali sono prevalentemente di tipo informativo:
 risultano pochi servizi (11 in media) disponibili e non
uniformemente presenti in tutti i comuni
 pochi i servizi transattivi (4,1 in media)
 Nessun servizio on line della PAL è utilizzato da più del
10% degli utenti internet
UN MODELLO COOPERATIVO PER L’EGOVERNMENT: L’E-GOVERNANCE - obiettivi
 realizzare interventi strutturali per passare da una
“innovazione per eccezione” a una “innovazione di
sistema”, che permetta il superamento di ritardi e
differenziazioni, inefficienze, scelte tecnologiche
incompatibili.
 La tecnologia, introdotta nella gestione dei processi a tutti i
livelli di governo, deve poter garantire un “livello minimo di
innovazione e di semplificazione” (c.f.r legge 246 del
2005) da attuare e raggiungere in tutte le Amministrazioni e
su tutto il territorio nazionale.
 Una vera modernizzazione del Paese non si ottiene se la
PA non rappresenta una infrastruttura unitaria in rapporto
ai cittadini e alle imprese;
– definizione di standard, tecnologici e di servizio condivisi,
– logica di piena collaborazione.
UN MODELLO COOPERATIVO PER L’EGOVERNMENT: L’E-GOVERNANCE - modello
 diverso approccio all’innovazione
 individuare i soggetti responsabili, ambiti amministrativi,
 utilizzare in modo integrato e coerente le risorse regionali/locali
,nazionali e comunitarie
 Adeguare norme e regolamenti per garantire la sostituzione del
procedimento pre-esistente con il procedimento innovato (change
management).
 definire modelli di valutazione di ogni intervento
 definizione di criteri quantitativi e qualitativi applicabili in ogni fase
dell’intervento stesso,
 Determinazione di criteri condivisi per il monitoraggio delle iniziative
e per la valutazione degli impatti in termini di costo e di efficienza
rispetto al sistema complessivo.
 politiche di incentivazione all’innovazione più mirate,
 riuso delle soluzioni innovative
Processo di innovazione continuo e di “sistema”
UN MODELLO COOPERATIVO PER L’EGOVERNMENT: L’E-GOVERNANCE
• Prerequisito indispensabile, per il perseguimento di tali politiche, sarà un
coordinamento forte tra Stato, Regioni ed Enti locali, da attuare
attraverso la Conferenza Unificata e in una logica federata anche con il
supporto istruttorio e consultivo della Commissione permanente per
l’innovazione tecnologica nelle regioni e negli Enti locali (art. 14 del
Codice per l’amministrazione digitale).
In definitiva, possiamo affermare che
un efficace sistema di “e-Governance” è l’infrastruttura
indispensabile per dispiegare pienamente le opportunità
dell’e-Government a livello nazionale e locale.
INTERVENTI DI SISTEMA PA
REGIONALE E LOCALE
 Da una logica di interventi settoriali a una logica di
interventi di sistema
 Dal front office al back office
 Da pochi casi di eccellenza a protagonismo di
sistema
• Passaggio chiave è la conoscenza dell’e-Gov locale
• Monitoraggio continuo
I DIVARI
 Divario interistituzionale e geografico
 Nord vs. Sud
 Comuni di grandi dimensioni vs. Comuni di piccole
dimensioni
 Divario infrastrutturale
 Connettività
 Divario culturale e generazionale
 Conoscenza esistenza dei servizi
 Accesso ai servizi
 Divario digitale (economico, culturale, sociale)
AZIONI DI CONTRASTO
 Cooperazione applicativa
 principio fondamentale dell’unitarietà della PA in rapporto
agli utenti.
 Sostenere ALI e collaborazioni interistituzionali
 politiche di cooperazione intercomunale per l’innovazione
degli strumenti e delle prassi
 modelli sostenibili di cooperazione che permettano anche
ai piccoli Comuni di “fare sistema”;
AZIONI DI CONTRASTO
 Progettare interventi per infrastrutture a banda larga
 promuovere, in raccordo con il Ministro delle
Comunicazioni e il Ministro degli Affari Regionali, la
diffusione omogenea della banda larga sul territorio
nazionale attraverso il coinvolgimento diretto delle
Regioni e degli EELL.
 E-inclusion
 politiche di e-democracy e e-partecipation grazie alla
capacità dell’Ente locale di organizzare i propri processi in
funzione della fruibilità e dell’interscambio informativo con
i cittadini attraverso le potenzialità offerte dall’ICT
(interattività)
 Misurazione della qualità dei servizi fondata sulla
percezione degli utenti (customer satisfaction)
 Formazione attraverso interventi coordinati di e-learning
METODO:
DISSEMINARE LE INNOVAZIONI DISPONIBILI
 verificare la coerenza dei progetti delle amministrazioni
rispetto al disegno unitario esteso a tutto il Paese
investendo in azioni di sistema che permettano agli enti
locali
 di erogare al meglio servizi on line
 di partecipare in modo attivo al processo di omogenizzazione.
Dai “100 fiori” al tappeto condiviso
 Riuso = Valorizzare gli investimenti fatti in infrastruttura e
servizi, fornendo servizi comuni che permettano a tutti di
attuare l’e-Government con omogenei livelli di qualità; al fine
di spostare l’attenzione verso le soluzioni capaci di integrare
front-end e back-end.
 ALI (Alleanze locali per l’innovazione) = modalità di
cooperazione per favorire l’innovazione sostenibile dei
piccoli comuni
METODO: DIFFONDERE LE ECCELLENZE
 Individuare ambiti progettuali strategici da realizzare e disseminare sul
territorio
 rafforzare la Rete delle eccellenze
• progetti di ricerca su frontiere avanzate, sociali e tecnologiche, che
sappiano coniugare le esigenze della PA con l’esperienza e le
conoscenze delle Università e dei centri di ricerca, attivando
percorsi di collaborazione virtuosa con il mondo delle imprese.
 diffondere le eccellenza
• sostenere le Amministrazioni che hanno saputo cogliere la sfida
dell’innovazione investendo risorse e formando professionalità per
rendere più efficiente la macchina amministrativa con l’uso dell’ICT
(virtuosità).
• Incrementare la conoscenza sulle possibilità offerte a livello
nazionale e comunitario (Osservatorio sui bandi europei)
Sostenere gli innovatori
LE IPOTESI PROGETTUALI DI MEDIO PERIODO
Vanno concordate le ipotesi progettuali di medio periodo:
 per l’efficienza della PA
 Lo sviluppo dei servizi fondati sulla interoperabilità e sulla
cooperazione applicativa
 Interoperabilità dei sistemi di gestione elettronica dei documenti
 Basi di dati di interesse nazionali
 Circolarità anagrafica basata sulla condivisione cooperativa dei dati
 per i servizi a cittadini e imprese
 Strumenti per l’accesso e la partecipazione
 Servizi di e-Government per il cittadino
 Valorizzazione SUAP e servizi alle imprese
LE PRINCIPALI APPLICAZIONI AI SETTORI VERTICALI
 teleassistenza e telemedicina
 beni culturali
 scuola
 sistemi informativi del lavoro
 infomobilita’
 e-procurement
 dematerializzazione
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UN MODELLO COOPERATIVO PER L`E