TUTTOSTAMPACCHIA
Periodico del Liceo Scientifico - Classico “G.Stampacchia”- TRICASE (Le) - Anno X - Numero 1 - A. S. 2005-2006 tel.0833.544020
Un impegno
per il futuro
UN LICEO IN CONTINUA CRESCITA
“Il merito è di una politica interna volta principalmente ad incrementare
il livello dell’offerta formativa”
di Carmelo Anastasio
2005-2006 Il “TUTTOSTAMPACCHIA”
è ormai un’attività integrativa, apprezzata e
riconosciuta. Quando si è riunito il comitato di
valutazione dei progetti presentati per l’anno
scolastico in corso, anche su sollecitazione del
Preside, tutti i componenti ne hanno ritenuta
la validità e la necessità di continuare in questa esperienza. Tant’è che di fronte alla riduzione delle risorse finanziarie per le attività
integrative e per gli insegnamenti aggiuntivi,
il giornale è sembrato il vessillo dell’istituto.
Ecco allora la volontà di preparare un periodico rispondente alle esigenze degli studenti in
primis ma anche alle aspettative delle famiglie
e degli estimatori della nostra scuola.
Quest’anno, dunque, il giornale si presenterà in una veste tipografica più gradevole con
l’intenzione di coinvolgere i cittadini del comprensorio del Capo di Leuca.
Progetto ambizioso, certamente, ma realizzabile con la passione e la dedizione dei collaboratori e dei redattori, che sono stati, almeno
fino a questo momento, abbastanza numerosi
e sempre più attenti alle problematiche della
nostra realtà.
Lasciare spazio ai giovani studenti di esprimere liberamente il proprio pensiero, le proprie emozioni dinanzi ad un paesaggio,
denunciare una situazione civile o sociale,
prendere posizione su varie tematiche vuol
dire intensificare il dibattito delle idee.
Sì, proprio il dibattito delle idee.
Tengo sempre a sottolineare che i giovani
debbano rifiutare i saperi formali e spesso
obsoleti e andare alla ricerca di una conoscenza autentica, arricchendo il proprio spirito critico; che i giovani debbano sentirsi protagonisti della loro crescita divenendo consapevoli
delle scelte scolastiche; che partecipare in
modo attivo a qualsiasi processo sia efficace
sul piano della conoscenza e della maturità.
Nell’epoca del postmoderno dobbiamo far in
modo che il consumismo riempia sì la pancia
ma non svuoti il cervello. Ecco allora l’obiettivo del “TuttoStampacchia”: confronto di
posizioni per trasmettere ai giovani tensione
libertaria e costruttiva per il presente e per il
futuro.
D’altra parte “democrazia” è partecipazione
e consapevolezza: insieme , noi adulti, docenti e genitori, e voi, studenti, rendiamo più interessante questa nostra, spesso monotona, realtà.
In tale confronto si afferma un antico, ma
sempre attuale principio: è buon insegnante colui che, mentre insegna impara, ed è
buono studente quello che, mentre impara,
insegna.
Esprimere le proprie opinioni, avere il
coraggio delle proprie idee, criticare e sentirsi
criticare, immaginare e proporre, ragionare
insomma è un esercizio di lealtà morale e di
crescita culturale.
Scrivere per questo opuscolo allora deve
essere un partecipare divertito senza fronzoli e
ipocrisie, ma con il convincimento che ognuno
svolgerà il proprio ruolo nel rispetto degli altri.
Solo così la Scuola sarà una “Risorsa
Insostituibile” per lo sviluppo del territorio,
come in ogni circostanza vien ribadito dal preside, prof. Renzo: “I nostri giovani dovranno
operare nella nostra realtà con adeguate competenze e conoscenze”.
Questo è anche l’auspicio del comitato di
redazione.
Prof. Francesco Renzo.
Preside del Liceo Stampacchia - Tricase
In questi ultimi anni scolastici, la popolazione
studentesca del nostro Liceo è cresciuta notevolmente, tanto da creare alcune difficoltà logistiche, quali la collocazione delle neonate sezioni
in nuove sedi succursali.
Secondo il prof. Francesco Renzo, che dirige
il liceo scientifico – classico “Giuseppe
Stampacchia” da 12 anni, vi sono due fattori che
vanno determinando la crescita continua del
nostro istituto: uno esterno, derivante dalla
nuova domanda di istruzione e formazione che
le famiglie e la società tutta rivolgono oggi alla
scuola, l’altro interno, legato alla politica condotta dal nostro liceo.
La globalizzazione della produzione e dei
consumi ha trasformato profondamente il mercato del lavoro, che oggi non offre più al diplomato sbocchi immediati, ma chiede a tutti una
formazione ricca e rigorosa, e questa può essere
sviluppata solo attraverso corsi di studi più lun-
ghi ed impegnativi. Consapevoli di questo, le
famiglie oggi sempre più si impegnano ad investire molte risorse nella formazione dei loro figli
e si orientano verso percorsi formativi rigorosi,
quali i licei, capaci di promuovere competenze
complesse ed una forte preparazione di base, su
cui poter costruire gli studi universitari e la professione futura.
Va rilevato, però, afferma il Preside, che la
crescita demografica, se ha interessato tutti i
Licei, da noi è avvenuta con una tale intensità da
determinare, nel giro di pochi anni, quasi il raddoppio della popolazione scolastica.
Ciò sicuramente anche per le scelte culturali
e politiche compiute dalla Scuola: gli organi di
governo del Liceo, Consiglio d’Istituto,
Collegio dei docenti, personale ATA hanno perseguito tre obiettivi fondamentali.
1° – Rinnovare l’organizzazione materiale del
Liceo, la struttura logistica, le apparecchiature e
risorse didattiche per adeguarle alle richieste
delle nuove metodologie ed ai bisogni delle
nuove generazioni.
Da ciò gli ampliamenti edilizi realizzati, che
hanno cambiato il volto al Liceo, ma anche il
potenziamento dei laboratori e della biblioteca,
l’Osservatorio astronomico in fase di allestimento, il cablaggio di tutte le sedi, i computer
nelle classi, i nuovissimi laboratori di informatica, il centro per la produzione di materiali multimediali, i nuovi servizi telematici; è tutto ciò
grazie anche ai Fondi strutturali della UE, conquistati con i tanti progetti presentati ed autorizzati.
2° - Potenziare i curricoli ed ampliare il Piano
Liceo Scientifico
Classico Superstar
Giovani geni crescono
con “ INVALSI”
Il liceo “Stampacchia” di Tricase si classifica
al di sopra della media nazionale nelle prove
INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione
del Sistema educativo di Istruzione) organizzate
dal ministero della Pubblica Istruzione. Nell’
ultima rilevazione nazionale i punteggi in percentuale attribuiti al nostro Liceo per l’ anno
2004 / 2005 sono superiori alla media di tutte le
scuole della provincia di Lecce. Le classi prime
e terze di questo liceo trionfano per cultura,
capacità logiche , conoscenze scientifiche. Ecco
i dati:
dell’offerta formativa mediante insegnamenti
aggiuntivi, attività integrative, sperimentazioni
didattiche, scelte organizzative, tese per un
verso a rendere rigorosi gli strumenti valutativi,
elevando gli standard formativi e, dall’altro, a
favorire il successo scolastico di tutti.
Da ciò le tante energie investite nell’organizzazione e verifica dei percorsi didattici, le tante
risorse impegnate nella elaborazione e realizzazione di progetti innovativi, capaci di modernizzare la Scuola e di offrire agli studenti esperienze significative e gratificanti.
Si pensi alle tante innovazioni didattiche
introdotte in molte classi, al lavoro dei diversi
laboratori, ma anche al progetto per la
Certificazione di Qualità ISO 9001.
3° – Costruire un rapporto forte e proficuo tra
Scuola e Territorio per portare all’interno del
curricolo la storia e la cultura del territorio.
Da ciò i tanti lavori di ricerca curricolare ed
extracurricolare sulla realtà naturale, sociale,
culturale circostante, le tante iniziative ed attività del Laboratorio dei Beni Culturali del
Territorio, le diverse pubblicazioni di testi e
materiali multimediali, soprattutto le relazioni e
collaborazioni, sempre più intense ed efficaci,
sviluppate con gli Enti locali e le altre Agenzie
e Istituzioni territoriali.
Questi obiettivi politici e culturali, conclude il
nostro Preside, non senza una punta di orgoglio,
perseguiti per anni, con tenacia, da tutti, alla fine
hanno pagato in termini di apprezzamento crescente per il ruolo del Liceo, di sostegno al suo
lavoro e di crescita continua dell’utenza.
Arrivi e Partenze
Cesare Marco Ponzo VB
1 Settembre 2005
Quando pensiamo alla Scuola, appaiono nella nostra mente immagini vive e positive di uomini e donne, giovani e adulti che si incontrano, lavorano, crescono, dialogano, si scambiano esperienze e
conoscenze, programmi e progetti di vita e di cultura.
E’ triste constatare che la scuola, a volte, è anche il luogo della perdita, dell’assenza e della morte che, nel nostro Liceo, ha rapito i due
giovanissimi Arturo e Giulia e ha tagliato, troppo prematuramente, il
filo della vita al carissimo prof. Donato Ruberto nel pieno del suo
esercizio umano e professionale. Ma chi sostanzia e feconda di gioia,
di umanità e di amore verso gli altri il tempo che gli è stato concesso, non morirà mai e continuerà a risplendere nella luce della verità.
A te, prof. Ruberto, tutto il Liceo Scientifico-Classico
“G.Stampacchia”rivolge un pensiero di affetto e di rimpianto.
Il Preside
l’ elenco delle presenze.
Ci siamo tutti?
Tutti presenti e
pronti a salpare.
Vedo i colleghi di sempre
e i nuovi arrivi:
in tutti tanto entusiasmo.
Ma qualcuno manca
ed è un assente ingiustificato.
Verrà domani?
Forse. Nessuno lo sa.
Dicono che si è trasferito…
Prof.
Donato
Ruberto
Nei nostri occhi
un’ incertezza strana,
un vuoto inspiegabile
alla lettera R.
Eppure sei qui
vivo
in ciascuno di noi
caro collega
Donato Ruberto
e continui a segnare
la rotta di questa nave
con competenza e discrezione
come hai sempre fatto.
Maria Luisa Palumbo
A Donato Ruberto
Pg.2
TUTTOSTAMPACCHIA
Sui sentieri della vita per un tratto ci sei stato compagno….
Ora hai accelerato il tuo passo dinoccolato ma , nel
vuoto dei corridoi, sembra ancora di cogliere un’eco
della tua voce o il baleno fugace del tuo sorriso ironico eppur bonario.
Tenace e fecondo il tuo impegno per questa scuola
dell’estremo Salento, terra assolata d’ulivi nodosi,
pajare remote e miti ancestrali.
Nelle acque percorse da Enea, Diomede e popoli
innumeri , uomini e donne senza nome, intatta fluisce
una storia di fatiche e migrazioni ma densa di cultura
e civiltà.
Quell’umanesimo del cuore e della mente per il
quale nutrivi, sotto la scorza burbera, un amore tanto
profondo e appassionato, così da contagiare i tuoi gio- di Alberto Cordella
vani studenti, sollecitandoli a cercare nel passato le
ragioni per progettare il futuro.
Una sensibilità che intera svelavi nell’affetto per i tuoi cari e nelle tenere cure per l’anziana madre.
Caduto il “muro d’ombra”, richiusa ogni ferita, a lei infine sei ora unito.
Sempre stimolo al quotidiano fare nel cantiere scuola, alla complessa azione didattica ed
educativa, a tutti noi resta in dono un motto del tuo spirito energico ed estroso, il tuo giudizio rapido e concreto, una tua battuta arguta di classica levità.
Maria Bondanese
LA QUALITÀ DEL NOSTRO LICEO
COME GARANZIA DI PRESTAZIONE
Raggiunta la certificazione di ”eccellenza”
in conformità alle norme europee
dal personale di questa
scuola?
Innanzitutto la partecipazione attiva nella condivisione di princìpi previsti
nei differenti ruoli, vista
come progresso nella propria vita professionale. Il
tutto con la necessaria
attenzione per poter
migliorare i risultati otteIng. Carlo Macculi - Presidente
nibili, predefiniti e condidell’ agenzia Qualitek Lecce
visi, che sono le regole
del gioco.
Come del resto tutte le attività produtPerché è stata qualificata “scuola di
tive, anche l’istituzione scolastica, con
eccellenza”?
un pò di ritardo, ha aderito al “Progetto
Grazie ai risultati e alle attività effettuadi Qualità”, volto a migliorare le prestate, in relazione alle prestazioni di altri
zioni e i servizi in esse, verso quelli che
istituti, è stata raggiunta la certificaziosono gli standard ottimali europei. Anche
ne, in conformità con quelle che sono le
il nostro istituto, nei suoi organi dirigennorme europee, che sono il livello miniziali, ha sposato l’idea di una scuola in
mo per raggiungere la soddisfazione non
grado di promuovere la cultura della
solo di tutti gli utenti, ma anche dei forqualità, nell’individuare i propri punti di
nitori stessi.
debolezza e predisporre iniziative mirate
Per migliorare il futuro culturale,
per porvi rimedio, fino a raggiungere le
cosa dovrebbe tenere presente l’istituopportune certificazioni.
zione scolastica?
Per saperne di più abbiamo intervistaPer guardare al futuro bisogna valorizzato l’ing. Carlo Macculi, presidente delre sempre più i risultati legati alle coml’agenzia Qualitek Srl di Lecce, che
petenze in uscita dall’ambito scolastico e
aiuta in termini di consulenza e analisi il
ai cambiamenti che la società va imposistema organizzativo del Liceo sin dai
nendo, in quanto vi sono diversità di
processi di formazione dell’utenza.
comprensione e analisi. E’ necessario
Perché un tale progetto viene attuatenersi su posizioni non soltanto storito in questo Liceo?
che, ma bisogna intraprendere un perSi tratta di una scelta del Liceo di dotarcorso che aiuti a leggere, interpretare e
si di un sistema di gestione della qualità,
governare le modifiche con l’obbiettivo
con l’obbiettivo di un miglioramento
di giovare alle future generazioni. Tutto
continuo; infatti uno dei princìpi cardine
questo passa da azioni operative, che
di tutto il sistema, per essere competitivi
cambino l’organizzazione della vita e il
anche nel futuro, è il miglioramento su
flusso delle istituzioni, anche nelle pictutti i livelli.
cole cose.
Cosa si aspetta da parte del
Giampiero Graps IV B Sc.
Dirigente, dei docenti, degli alunni e
Un progetto di Autovalutazione
per il miglioramento
della qualità della formazione
Già da alcuni anni la nostra scuola, con il fine di favorire il raggiungimento del successo formativo per il maggior numero possibile di alunni, ha avviato un progetto di
Autovalutazione d’Istituto, tendente a fornire indicazioni utili per il miglioramento dei
processi formativi, in quanto capace di rilevarne gli elementi funzionali e disfunzionali e
le cause delle eventuali disfunzionalità, quindi capace anche di condurre a soluzioni sensate e praticabili per migliorarne la qualità.
Siamo partiti dal presupposto che un progetto di autovalutazione debba basarsi, prima
di tutto, sulla rilevazione e individuazione di fattori di qualità, cioè aspetti del sistema
di formazione determinanti per individuarne la qualità (obiettivi formativi che si intende
raggiungere, andamento dei processi di insegnamento-apprendimento, aspetti relazionali
e socio-affettivi, gestione del contesto) e poi dalla considerazione che solo con l’apporto
sinergico di tutte le componenti del sistema scolastico si può effettivamente operare in tal
senso in modo efficace.
per
E’ stata istituita già dall’anno scolastico 2002/2003 una Commissione
l’Autovalutazione d’Istituto, formata da tutte le componenti (rappresentanti dei docenti e
dei non-docenti, rappresentanti dei genitori e degli studenti delle classi interessate, psicologi del C.I.C), presieduta dal Preside, prof. Renzo Francesco e coordinata dalla professoressa Biguzzi Armanda.
La Commissione, dopo un lungo periodo di incontri e riflessioni approfondite sul tema,
ha deciso di impostare l’Autovalutazione come un Contratto formativo tra i tre protagonisti (scuola, famiglia, studenti), in cui ognuna delle parti esplicita aspettative ed assume impegni in relazione alle aspettative altrui.
L’Autovalutazione quindi periodicamente, per campioni di classi sorteggiate, va a
misurare il livello di mantenimento degli impegni nell’azione concreta di ciascuno e, di
conseguenza, il grado di soddisfacimento delle aspettative.
L’approccio alla valutazione vuole essere diretto non a fornire valutazione e certificazione, ma a supportare un processo di autoriflessione di ogni componente sul proprio
agire.
Siamo convinti che per produrre cambiamento effettivo e duraturo il processo di
autoanalisi deve essere compreso, sostenuto e condiviso da tutti coloro che operano
nella scuola: docenti, Preside, studenti, famiglie, operatori scolastici non docenti, e
quindi ogni anno presentiamo il Contratto formativo sia agli alunni che ai genitori delle
classi prime, aperti a qualunque suggerimento, tendente a migliorarne l’efficacia e la ricaduta positiva sui processi formativi.
Prof.sa Armanda Biguzzi
Coordinatrice del progetto di Autovalutazione
Progetti PON
una finestra sul futuro
“Learning by doing”, “Il gruppo: risorsa per
motivare e orientare”, sono alcuni dei 13 titoli dei progetti PON approvati e portati a termine nell’anno 2004-2005 con l’attiva partecipazione dei “discenti” e la soddisfazione
dei progettisti che li hanno seguiti.
Molti sono indirizzati agli studenti interni,
come ad esempio l’azione 1.a comprendente
“ le TIC: una finestra sul futuro” e ”il computer per la scuola e il lavoro”, funzionali al
conseguimento di una certificazione informatica di livello rispettivamente di base e
avanzato o “FCE per vincere l’Europa”, per
preparare gli studenti ad affrontare un esame
di inglese: livello B2.
Da non dimenticare quei progetti che prevedono a conclusione tirocini estivi, come nel
caso delle: “Competenze nella società delle
nuove tecnologie”, di indirizzo informatico o
“learning by doing”, già citato che arricchisce le 30 ore di corso con 120 ore da spendere nel periodo estivo presso aziende di promozione turistica, Pro Loco e Comuni,
affrontato con successo da numerosi studenti, che hanno arricchito “le competenze e le
conoscenze delle tradizioni storiche, artistiche e culturali del territorio”.
Un altro progetto ad indirizzo turistico è:
“Il gruppo: risorsa per motivare e orientare;
si è proceduto alla costituzione di una cooperativa scolastica per valorizzare i beni culturali del territorio”, come spiega la prof.
Jazzetti, tutor del progetto, che aggiunge: “il
momento culminante è stata l’organizzazione
di un evento di accoglienza turistica […]a
favore di un gruppo di giovani lombardi”
Non mancano, tuttavia, progetti indirizzati a
docenti interni e/o esterni come:“ le TD nella
scuola del III millennio”, grazie alle quali i
docenti interni hanno acquisito maggiore
dimestichezza con le nuove tecnologie o ”
identità del docente tra genere e professione” .
Molto seguiti dagli esterni: “Informatica:
strumento per la didattica del futuro”, finalizzato al conseguimento del certificato
ECDL e “WEB e professionalità”, di livello
superiore, per quanto riguarda l’informatica,
e “Inglese: password per il lavoro”, per
quanto riguarda l’inglese.
E ancora per le donne che volessero intraprendere un’attività autonoma è possibile
partecipare al progetto: “ANIMARE: donna
e impresa”, che costituisce un evidente
sostegno professionale.
Le adesioni ai corsi con finalità linguistiche
e informatiche, sia da parte dei ragazzi come
dei docenti interni ed esterni, sono state
numerose, e gran seguito hanno avuto anche
“donna e impresa”: tutto questo è un chiaro
segnale della volontà di migliorarsi e migliorare in relazione ad un contesto sociale internazionale.
Roberta Piccinni VA
Pg.6
TUTTOSTAMPACCHIA
ANCORA UMILIATI
E OFFESI
Il fenomeno dell’abbandono di
animali è in continua crescita…
L’estate continua a rimanere l’inferno dell’abbandono. Quella appena passata si
lascia dietro storie di ordinaria follia:
cagnetti asfissiati dentro macchine arroventate, cuccioli scaraventati come un
fagotto di ossa sulle strade, cani investiti e
lasciati morire sull’asfalto.
La storia è sempre la stessa. Cani comprati perché giocattoli del primo figlio, ma poi
con il terzo che arriva non c’è più tempo,
diventano così un peso per ogni piccola
rottura, per ogni nascita o morte: loro che
sono sempre gli unici innocenti.
I più fortunati sono lasciati nei pressi di
canili, di parrocchie o di scuole; gli altri,
che costituiscono la maggior parte, sono
chiusi in sacchetti della spazzatura.
Comunque sia, i cani di famiglia abbandonati sono i primi a morire: non ce la fanno
a sopportare il dolore del distacco, né la
crudeltà delle strade o dei canili.
Strage incomprensibile che viene celata
dietro al comune e misero alibi: “d’estate
non si sa dove metterli”. Eppure per chi
viaggia con cane al seguito basta cercare
per trovare campeggi, alberghi, agriturismi
e spiagge che accettano e gradiscono animali. Nonostante ciò, il 2005 si avvia ad
essere l’anno dei record negativi.
Davanti a questi orrori, che ne è della
famosa legge 189 che prevede, per chi
abbandona o maltratta animali, galera e
multe da 1.000 a 10.000 euro?
RADON:
il ritorno di una minaccia!
Che il Radon fosse un elemento di grande pericolosità lo si sapeva già al tempo del “De
rerum natura” di Lucrezio, ma il decreto legislativo n. 241, in materia di protezione dal
“rischio radon”, è storia recente. Il Radon è un gas inodore, incolore e chimicamente inerte, derivante dal decadimento radioattivo dell’uranio, elemento presente in tutte le rocce della
crosta terrestre, in numerosi materiali da costruzione come tufi e lave e soprattutto nel suolo
stesso (tufi, graniti, pozzolana) a seconda della temperatura, dell’ umidità e della pressione..
Pertanto la principale fonte di radon è senza dubbio collocata ai piani di un edificio a contatto diretto con il suolo, in quanto il radon penetra all’ interno secondo un meccanismo
determinato dalla pressione tra l’ edificio stesso e l’ ambiente circostante (“ effetto camino”).
La respirazione introduce tale gas nei polmoni e, a causa del consequenziale irradiamento
delle cellule, si verificano gravi danni fisici e chimici al DNA, che possono innescare processi di modificazione cellulare fino alla formazione di masse tumorali.
Non a caso, infatti, il radon figura come cancerogeno del gruppo 1 ed è la seconda causa
di tumori polmonari. Tuttavia il “rischio da radon “ è azzerabile grazie ad azioni di rimedio
efficaci che tendono essenzialmente ad impedire l’ ingresso del gas dal sottosuolo. Le principali forze d’ azione “anti – radon” sono rappresentate da una costante ventilazione dell’
ambiente, la sigillatura delle vie d’ ingresso e l’ aumento della pressione dei locali interni.
Ovviamente è bene intervenire dopo un’ attenta analisi della sorgente di radon, della tipologia del materiale di costruzione e dalla gravità del problema.
Veronica Trani IV B Sc.
I CELLULARI
Ma i cellulari provocano veramente danni
alla salute?
L’uso eccessivo di questi danneggiano la
salute perché vi è una fitta esposizione ad
onde elettromagnetiche. Il più comune è
l’aumento della temperatura all’ interno
della testa e nel cervello: dopo più di 20
minuti di conversazione, all’interno dell’
orecchio si verifica un aumento di temperatura pari a 2 decimi di grado, provocato però non dalle radiofrequenze, ma dal contatto tra l’orecchio e il telefonino. Inoltre, molti affermano di soffrire di bruciore alla pelle,
molti altri di avere difficoltà di concentrazione dopo una lunga conversazione. Secondo
gli esperti un uso prolungato del cellulare nei luoghi piccoli e chiusi (per esempio nelle
auto) può provocare anche problemi fisici come: irrigidimento dei muscoli, infiammazione dei tendini e problemi al disco. Anche se, a volte, scatenano sentimenti ambivalenti, i cellulari ci hanno insegnato ad utilizzare un linguaggio più conciso, tralasciando in certi casi le vocali, mentre in altri ha sviluppato una comunicazione per icone. E
cosa dire delle nuove mode che presentano il cellulare a forma di penna, d’orologio,
oppure quello incorporato in una bussola? e del cellulare per i diabetici, capace di controllare il glucosio nel sangue, o per i non vedenti; o di quello che si trasforma in una
guida turistica per i templi di Paestum, Pompei e Micene, ed ultimo il nuovo cellulare
usa e getta?
Valentina Russo VBcl
SCUOLA, SCHOOL,
SCUOLA
SCUOLA, SCHOOL,
SCUOLA
La scuola Americana
Prima di arrivare in Italia, io Yasmin Martinez,16
anni, frequentante la classe 3°A del liceo
Scientifico “G. Stampacchia” di Tricase, e residente sino al prossimo luglio 2006 a Montesano Sal. ,
ospite presso una famiglia, pensavo di trovare un
paese molto povero e poco istruito , poiché così il
mio professore di storia Europea presentava
l’Italia. Arrivata in Italia, vi ho trovato molte differenze: nel cibo, nei costi delle merci e soprattutto nella scuola, completamente differente dalla
nostra. Prendendo in considerazione le differenze
tra le due scuole, posso dire che la scuola in
America è molto più grande di questa; è grande
quanto un paese italiano, siamo all’incirca 3300 tra
alunni e insegnanti, e non c’è bisogno di nessuna
succursale: la scuola comprende anche 7 palestre e
7 diversi campi di gioco: noi, infatti, al contrario
dell’Italia, facciamo sport ogni giorno. La giornata inizia alle ore 7.50, ognuno prende i propri libri
dall’armadietto personale, e va in classe, dove si
inizia con il PLEDGE OF ALLEGIANCE (la promessa di fedeltà all’America). Ogni ora gli alunni, a seconda del proprio orario, vanno nelle diverse classi a cercare il proprio insegnante, e alle ore
10.40 c’è il primo break che dura 35 minuti; alle
11.35 il pranzo che dura altri 35 minuti, e poi verso
le ore 14.00 terminano le lezioni: alle 14.50 si fa
sport. Ogni settimana veniamo valutati tramite
verifiche in ogni materia, ma i voti, al contrario di
qua, che sono in numeri, sono espressi con cinque
lettere dell’alfabeto (A-B-C-D-F); l’interrogazione
non esiste, la maggior parte degli argomenti li sviluppiamo a scuola, e per casa vengono assegnati
pochi compiti. Anche i divieti sono meno severi;
ognuno di noi, infatti, può entrare a scuola in qualsiasi ora, ma dopo tre volte di ritardo sei costretto
a rimanere a scuola per circa 30 minuti alla fine
delle lezioni. Alla fine dell’anno solo una classe stampa il proprio album scolastico, mentre noto
con soddisfazione che qui, nel nostro istituto, tutti
possono partecipare con i propri scritti esprimendo
sempre le prorie opinioni. Concludo dicendo che
mi piace molto di più la scuola americana come
struttura e distribuzione delle lezioni, mentre di
questa scuola apprezzo il comportamento degli
alunni e degli insegnanti che sono molto disponibili: il dialogo e la collaborazione è ben radicata.
LE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI
Valentina De Nuccio 4 b Scientifico
Yasmin Martinez 3°A Sc.
In ricordo dell’omicidio Fortugno, vice-presidente del Consiglio regionale della Calabria
(Una vera e propria spina nel fianco della società)
La delinquenza
organizzata è un
fenomeno molto
preoccupante,
sorto dalle ceneri
del brigantaggio
meridionale,
esploso in seguito ai misfatti di
una classe politica
miope e scellerata, mai concretamente interessata ad un’adeguata risoluzione della questione del Mezzogiorno. Infatti per decenni il
meridione d’Italia è stato abbandonato al suo
destino dai vari governi che si sono succeduti, dal lontano 1848 ad oggi, letteralmente
fatto a pezzi da un’interminabile sequela di
scelte politiche infelici, mentre il divario con
il settentrione continuava ad accentuarsi in
modo sempre più netto; per troppo tempo la
questione del Mezzogiorno è stata considerata di secondaria importanza, mentre annosi
problemi del sud, come l’analfabetismo, la
disoccupazione cronica e la miseria producevano un esercito sempre più numeroso di
disperati, disposti a tutto pur di continuare a
vivere.
Questa situazione è stata per secoli terreno
fertile per la malavita organizzata, che ha
sempre potuto disporre di nutriti stuoli da cui
attingere individui degni di vestire i panni del
“picciotto d’onore” temuto, riverito e in grado
di avere obbedienza e omertà da parte di tutti.
Oggi le varie organizzazioni criminali come
la Camorra napoletana, la Mafia siciliana, la
Ndrangheta calabrese, la Sacra corona unita
pugliese e tante altre, rappresentano dopo lo
Stato il secondo potere, una sorta di Stato
nello Stato, in aperta contrapposizione allo
stesso; questo secondo Stato è potentissimo,
perché dispone di uomini, mezzi e risorse
economiche inimmaginabili, che consentono
di tenere tutto sotto attento controllo, grazie
ad un sistema infallibile, la corruzione.
Le fortune delle varie associazioni a delinquere si basano su pochi pilastri fondamentali, come una rigidissima organizzazione interna, regolata da un codice d’onore rigorosissimo e la sicurezza di poter disporre della vita e
della morte di ogni affiliato, legato al clan di
appartenenza da una catena invisibile che non
si scioglie mai; si può parlare senza timore di
smentita, di una piramide al vertice della
quale ci sono pochi importantissimi capi, che
gestiscono il potere su ampie zone di influenza, regioni intere, controllate attraverso le
bande mafiose fedeli. Non si tratta più di
bande comandate da ignoranti, che fondano il
loro potere esclusivamente sulla forza; i nuovi
capi sono persone colte, raffinate, hanno frequentato l’università e usano un’ arma più
potente e pericolosa di qualsiasi altra:
il cervello.
Grazie alla loro intelligenza e ad un innato
cinismo, hanno rivoluzionato il modo di realizzare ingenti guadagni; per questo scopo ci
sono molte persone incensurate che gestiscono, per conto della mala, svariate attività legali nel mondo dell’alta finanza. Come un enor-
me mosaico, ogni pezzo è al suo posto, con
compiti ben precisi, nel rispetto di un’organizzazione pressoché perfetta.
Combattere tale mostro di efficienza è stato
sempre un compito altamente oneroso per lo
Stato, in virtù degli immani sforzi costati e
delle gravissime perdite subite con la morte di
fedeli servitori della legge.
Ricordiamo ancora oggi i nomi di personaggi esemplari, caduti sotto i colpi della Mafia,
come i giudici Chinnici, Livatino, Falcone,
Borsellino e tanti altri ancora, eliminati perché l’alto senso del dovere aveva impedito
loro di fermarsi, anche di fronte alle minacce
di morte ricevute in continuazione, eroici figli
di uno Stato ingrato, che spesso e volentieri si
dimentica dei suoi migliori elementi.
La lotta comunque continua, ogni giorno si
parla di nuovi arresti grazie al fenomeno del
pentitismo, che ha stracciato il velo dell’ omertà.
Come per le più terribili malattie letali,
penso sia necessario combattere il fenomeno
della delinquenza organizzata con la prevenzione, sottraendole i nuovi affiliati di domani,
con una feconda opera sociale che, creando le
basi per una società migliore, miri ad impedire che altre persone, non avendo occupazione,
né altro da sperare dalla vita, siano spinte a
scegliere la via del male come unica opportunità di affermazione sociale.
Anna Maria Licchelli
4^ A – gin
Pg.3
TUTTOSTAMPACCHIA
INTERVISTA AL PRESIDENTE
DELL’UNIONE DEI COMUNI
“TERRA DI LEUCA”
L’UNIONE COMUNI DI TERRA DI LEUCA BIS
A FAVORE DEI GIOVANI
“Al bando campanilismi ma interessi collettivi”
“forum dei giovani,servizi in comune, e al
bando i campanilismi”
Il Sindaco di TIGGIANO, geom. Donato
MARTELLA, è presidente dell’UNIONE DEI
COMUNI “TER-RA DI LEUCA” ed ha
assunto la carica di Presidente della Giunta a
partire dal Luglio scorso.
- Il bacino di utenza dell’Unione dei sette
paesi, da quanti abitanti è costituito?
L’unione dei comuni “TERRA DI LEUCA”
è composto dai comuni di ALESSANO –
CORSANO – GAGLIANO DEL CAPO –
MORCIANO DI LEUCA – PATU’ – SALVE
– TIGGIANO, e la popolazione complessiva è
di circa 30.200 abitanti.
- Le realtà locali hanno gli stessi obiettivi di
collaborare per la crescita del territori, o esiste spirito campanilistico nei vari paesi?
Devo dire che per un periodo di tempo ogni
ente locale prevedeva in proprio alla programmazione del proprio territorio, affrontando a
volte vere e proprie battaglie politiche per
farsi finanziare progetti ed avere risorse disponibili a svantaggio di altre realtà locali.
Negli ultimi anni questa tendenza si è notevolmente modificata grazie anche all’utilizzo
di risorse comunitarie non più date a singoli
comuni, ma a raggruppamenti di comuni che
presentano proposte integrate settoriali
(meglio conosciute nelle sigle PIS e PIT) e
che, partendo da una concertazione tra gli enti
interessati, finanziano progettazioni unitarie
che consentono la crescita uniforme di vaste
aree, come ad esempio l’ultima del PIS SUD
SALENTO che vede coinvolti 62
Amministrazioni Comunali.
L’Unione dei Comuni nasce con l’esigenza
di GESTIRE servizi in comune, per meglio
razionalizzare la spesa. La nostra Unione ad
oggi gestisce, per conto dei sette comune aderenti, la raccolta e conferimento dei rifiuti
solidi urbani ed il randagismo canino. E per
tale servizi espletati riceve dallo Stato trasferimenti.
Aggiungo che nella gestione di tali problematiche i percorsi e le decisioni di Giunta e di
Consiglio vengono adottate all’unanimità, e
quindi a vantaggio di tutte le amministrazioni
coinvolte. Senza campanilismo.
- L’unione di questi sette Comuni, in questi
anni quali progetti ha portato avanti a favore della crescita culturale e delle iniziative
per noi giovani. - Quali sono i progetti futuri
per formare i giovani verso la legalità?
A fronte di un inizio mirato non soltanto alla
attivazione dei progetti “RIFIUTI” e “RANDAGISMO CANINO”, si sono intraprese iniziative di carattere culturale con l’organizzazione di eventi, quali: “FINIBUS TERRAE
FESTIVAL”. Iniziative destinate alla ricerca
di una identità musicale/culturale delle nostre
terre, ma non riservata direttamente ai giovani. Nei loro confronti poco o quasi nulla si è
fatto, all’interno dell’Unione.
Come pure ad oggi l’Unione non ha progetti specifici di formazione dei giovani verso la
legalità. Progetti in tal senso sono in essere nel
Comune di Tiggiano, a fronte di una indagine
sul disagio giovanile condotta negli anni scorsi. Da quei dati è scaturita la ferma volontà,
peraltro inserita nel programma elettorale
dell’Amministrazione Comunale, di costituire
il FORUM DEI GIOVANI con l’intento di
dare agli stessi, oltre allo spazio fisico, la possibilità di cooperare con le istituzioni e quindi
progettare i loro bisogni e le loro esigenze.
Vito Bleve, Antonio Aretano III B
INVITO ALLA LEGALITA’
Uomini d’un tempo per i giovani d’oggi
Intervista al presidente dell’associazione Pro-Loco di Morciano di Leuca, riguardo l’iniziativa, “Invito alla Legalità 2005”.
Presidente, può spiegarci il perché di questa iniziativa, che ha avuto notevoli risultati
nelle edizioni precedenti?
L’associazione Nazionale Carabinieri di Morciano di Leuca, come tutte le altre, sono formate
principalmente da tre categorie di persone: a) Soci effettivi ( carabinieri non più in servizio; b)
Simpatizzanti e familiari dei medesimi; c) Carabinieri effettivi in servizio. Queste tre categorie
sono molto sensibili ai valori dell’arma, e quindi alla legalità. Ed è proprio questa legalità
l’obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere; far parlare di legalità i giovani d’oggi e del domani, assieme ai docenti tutti.
Potrebbe indicarci, presidente, gli obiettivi che si propone questa iniziativa?
Obiettivo formale è, mantenere sempre viva nella comunità i valori della patria e rinsaldare i
rapporti tra comunità civile e arma. Da non dimenticare, inoltre, che un carabiniere anche quando va in pensione deve continuare a contribuire alla legalità, poiché è proprio lui il simbolo della
stessa. Continuare dunque a far parlare le generazioni future di legalità (scuole, docenti, e giovani tutti), significherebbe contribuire assieme agli agenti non più in servizio ed alle
“Benemerite” (mogli dei carabinieri, che sono disponibili ad impegnarsi nel sociale), assicurare al nostro amato paese maggiore sicurezza e lealtà nelle nostre azioni. Perché ereditieri di questo paese sono i giovani, e sono loro che devono far sì che questo avvenga.
Un’ultima domanda: che fine farà il materiale raccolto per questa iniziativa?
Tutto il materiale raccolto sarà oggetto di una mostra; gli elaborati migliori saranno premiati
e verranno esposti permanentemente nelle associazioni e nelle manifestazioni culturali.
Parteciperanno all’iniziativa le scuole elementari, le scuole medie e le scuole secondarie superiori di ben tredici comuni (Acquatica del C., Alessano, Castrignano, Corsano, Gagliano del C.,
Patù, Presicce, Salve, Specchia, Tiggiano e Tricase). L’associazione ha messo in palio un montepremi di € 1.500, devoluti in borse di studio, che sarà così suddiviso: a) € 200 per elaborazione grafica e fotografica; b) € 200 per materiale poetico per Scuole Elementari; c) € 250 elaborazione grafica e fotografica; € 250 per materiale poetico (Scuole Medie); € 300 elaborazione
Grafica e fotografica; € 300 per materiale poetico (Scuole Secondarie Superiori).
Tengo inoltre a precisare che il materiale raccolto non sarà più restituito e sarà visionato da
una commissione giudicatrice che annuncerà i vincitori.
Christian Placì V A Scient.
Abbiamo avvicinato il presidente di turno
dell’Unione dei Comuni di Terra di Leuca bis
(Miggiano, Montesano, Ruffano, Specchia),
On. Antonio Lia, sindaco di Specchia, per
conoscere i progetti futuri dell’Unione a
favore dei giovani e della cultura.
Per quale motivo i Comuni sentono l’esigenza di unirsi?
I Comuni preferiscono unirsi poiché insieme possono permettersi di “pensarla alla
grande”, ma principalmente in questo modo
si risparmia e si garantiscono ai cittadini servizi più efficienti. Essi così possono essere più
forti senza perdere la propria identità storica.
Quali sono i progetti, culturali e non, che
l’Unione si prefigge?
L’unione di più Comuni può assicurare ai
cittadini migliori servizi, quali: un servizio di
pulizia urbana più efficiente soprattutto per le
zone limitrofe; la disponibilità di un’area
d’azione più ampia per la protezione civile;
un unico ufficio elettorale programmato con
foglio elettronico che permette una limitazione dei costi; possibilità di organizzare eventi
culturali con la garanzia di una maggiore partecipazione.
Quali iniziative vengono intraprese per
favorire l’occupazione dei giovani?
Le occupazioni per i giovani possono esse-
re diverse, data la necessità di creare nuovi
uffici e la richiesta di un maggior numero di
vigili urbani. L’unione, inoltre, punta a dar
rilievo e importanza al turismo con più forza,
più idee, più risorse. E questo è sicuramente
un ambito in cui i giovani possono avere altre
possibilità lavorative.
L’Unione, insieme al suo comune
Specchia, è decollata per ragioni politiche,
perché il vento le è favorevole o perché lei
ha avuto la lungimiranza di progettare e
proporre?
Non è stato un fatto politico anche perché
nell’unione amministrazioni comunali diverse sono messe a confronto e quindi diventa
irrilevante la lotta politica tra maggioranza e
opposizione in quanto l’opposizione di
un’amministrazione comunale potrebbe trovarsi parlando di unione ad essere maggioranza. Si pone fine cosi al fenomeno del
campanilismo: non si tratta più di piccoli
diversi interessi, ma del bene che interessa un
più vasto territorio.
Se noi studenti appartenenti agli stessi
comuni della vostra Unione, formassimo un
comitato promotore di idee per i nostri territori, voi sindaci sareste favorevoli?
Nel mio paese, Specchia, è già nato un
forum che rivolge l’attenzione soprattutto ai
giovani. Si tratta di un originale modo per
educarli alla gestione della pubblica amministrazione e a conoscere il mondo della politica; le varie cariche sono affidate tramite elezioni che avvengono fra gli stessi partecipanti al progetto e ad essi sono affidati ruoli di
responsabilità, quali: la gestione del museo o
della biblioteca. In questo modo essi imparano a gestire il pubblico senza ricavare degli
utili.
Anna Corsanello V A
Gaetana Corvaglia V A
Unione dei Comuni
“Diso, Andrano, Spongano”
Insieme per crescere
L’unione dei comuni di “Diso, Andrano e
Spongano”, nata quattro anni fa per favorire il progresso del territorio, conta circa
13000 abitanti. La sede politico-amministrativa è collocata nel comune di Diso in
via F. Bottazzi. La carica di presidente è
ricoperta a turno dai sindaci dei Comuni ed
ha una durata di 16 mesi. L’attuale presidente, Antonio Fernando Minonne, ha
accolto con disponibilità la richiesta di
un’intervista per conoscere meglio le iniziative che l’associazione ha svolto e ha in
programma di fare in futuro.
Gli abbiamo rivolto alcune domande:
“Quali iniziative l’unione dei comuni
ha intrapreso a favore dei giovani del
territorio?”
Dopo aver parlato del progetto di scambio interculturale con la Spagna, rammaricatomi per la totale assenza di partecipazione, illustro più dettagliatamente il progetto
“INTEREG”- un’iniziativa anch’essa di
scambio interculturale tra Italia e Albania,
finalizzata a promuovere un percorso di
formazione riguardante il settore artigianale e produttivo. Inoltre la regione Puglia ha
stanziato elevati fondi per favorire lo sviluppo di aziende, in cui i giovani potranno
migliorare le proprie capacità progettuali e
di interazione, affinché possano raggiungere un certo grado di autonomia nel settore e
sufficienti conoscenze tecnologico-economiche.
Per quanto riguarda le infrastrutture, nei
pressi del Comune, si vuole realizzare una
biblio-videoteca; questo centro permetterà
ai giovani, tramite internet, di ampliare le
loro conoscenze. Da alcuni mesi è in corso
la ristrutturazione degli impianti sportivi di
Diso dove, oltre a numerose attività sportive, si potranno anche sviluppare attività
culturali, solo però se ci sarà la collaborazione prima di tutto dei giovani.
Collaborazione importante perché, se ci
sarà lo stimolo da parte dei giovani, si
potranno realizzare altri progetti che
l’Unione ha intenzione di fare, in particolare la consulta.
“Perché l’unione non si allarga inserendo altri comuni?”
E’ una scommessa sulla quale si sta cercando di puntare. Questo perché l’ UE ha
stanziato ingenti fondi per le unioni che
superano i 50.000 abitanti. Perciò si stanno
cercando le condizioni adatte per poter
inserire nell’unione i Comuni di Castro e
Santa Cesarea.
Antonio Russo 4A sc.
TUTTOSTAMPACCHIA
LUCUGNANO: LA “CULLA”
DELL’ARTIGIANATO E DELLA TRADIZIONE…
La ricchezza di argilla e il basso costo della produzione
ispirano sin dalla preistoria la lavorazione della ceramica nel Salento.
Creazioni pratiche e di uso domestico si evolveranno in
esempi di raffinatezza ed eleganza, dando origine ad una
vera e propria attività; pertanto parecchi risultano essere i
centri di lavorazione e produzione artigianale specializzati in creazioni di oggetti di forma e stile sempre più caratteristici. Per saperne di più abbiamo curiosato in una delle
botteghe di Lucugnano, precisamente nel laboratorio ‘CERAMICHE INDINO’, rivolgendo al proprietario alcune domande: -QUANDO E’ SORTA L’ATTIVITA’?
”E’ un’attività che si tramanda da quattro generazioni e si basa su un lavoro tradizionale e scrupoloso da oramai trenta anni.”
-DOVE ESPORTA LA CERAMICA?
”In tutta Italia ed anche all’estero, soprattutto nel periodo estivo grazie all’interesse di numerosi
turisti.” -QUALI TIPI DI VASI PREFERISCONO I TURISTI? ”Piatti, bicchieri, ciotole da giardino, come arredamento ville, e tutto ciò che concerne l’oggettistica domestica; il mercato, invece, preferisce vasi grezzi o vasi da fiori.” -QUALI SONO LE FASI FONDAMENTALI PER LA CREAZIONE DI UN VASO? “L’argilla è inizialmente plasmata sotto forma di panetti per poi essere ulteriormente amalgamata nell’impastatrice. Lavorata al tornio per formare un vaso, affinché cuocia
senza rompersi, l’argilla deve essere essiccata, cioè lasciata riposare fino a perdere tutta la sua umidità. Quando l’impasto argilloso è quasi completamente asciutto, si presenta morbido e poroso e può
essere cotto sul fuoco. Dal forno esce il biscotto, il cosiddetto vaso grezzo che, smaltato e decorato,
viene poi ulteriormente cotto per la lucidazione.” -IL FUTURO SARA’ ROSEO?
”Sicuramente in futuro non ci saranno molti artigiani sia perché l’interesse verso tale mestiere è
sempre minore, per via dell’assenza di corsi specializzati, sia perché è un lavoro difficile e impegnativo. Credo pertanto che bisognerebbe promuovere il recupero di questo mestiere in quanto riteniamo che il prodotto potrà essere apprezzato anche in futuro, proprio perché è un lavoro limitato che
mantiene viva la tradizione.”
Annalisa Ingletto, Marida D’Aversa
Pg.5
Capo di Leuca: realtà e fantasia
del nostro sud attraverso il cinema
Possiamo dirci modestamente
orgogliosi di quello che abbiamo realizzato, noi studenti del
Liceo, con la docente referente
del progetto, prof.ssa Rosanna
Ciardo e l’esperto esterno, il
regista Edoardo Winspeare
assieme ai suoi collaboratori.
Akra Leuchè: un lembo di
terra unico, del quale ci sentiamo figli a tutti gli effetti, meritava di essere visto, letto e raccontato, in modo diverso, non folkloristico, ma quasi come un
movimento a spola: dalla superficie, immediatamente visibile, alle profondità della Terra e dell’Anima.
Questo nostro Capo di Leuca, pregno com’è di storia e di arte, di passioni e capacità, di cultura e
tradizioni, di eleganza e cordialità, di paesaggi mozzafiato e risorse nascoste, di paradossi e contraddizioni…
Dando vita ad un Uomo e ad una Donna, sulla suggestione di alcuni versi di Bodini, abbiamo cercato di ricostruire sul nostro medio-metraggio (25’ circa) una sorta di viaggio-ricerca per regalare a noi e
a tutti un prisma di questa terra che, forse, ci mancava.
Tutti abbiamo lavorato con grande entusiasmo e passione, guidati da forti emozioni per un omaggio
inedito e vero e per una risposta a chi, da sempre, grida “sciativene”, perché da qui non vorremmo più
scappare, nonostante i tanti pregiudizi.
Hanno partecipato: Cazzato Claudia, Coppola Giovanni, Torsello Stefano, Gennaro Valentina,
Martinucci Alessandra, Monteduro Giovanni.
Esperti: EDOARDO WINSPEARE, ANDREA FACCHINI.
Tutor ROSANNA CIARDO.
Pubblichiamo un elaborato con cui vari
studenti del Liceo hanno partecipato al
Premio Nazionale Grinzane Cavour
“Scrivi il paesaggio dell’olio”
SALENTO E TURISTI
Intervista ad una esperta
guida del territorio
L’ oro del Salento
Nel nostro Salento gli uliveti rappresentano la
nota distintiva del paesaggio. Chilometri e chilometri di campagna, dove regna incontrastata la
coltivazione degli ulivi che hanno l’aspetto di
millenarie sculture naturali: tronchi contorti e
ultrasecolari emergono dalla terra rossa con le
loro chiome che, baciate dal sole, brillano argentate nell’ azzurro del cielo.
E’ un paesaggio di grande fascino, che unisce
alla bellezza di quegli alberi la fatica necessaria
per coltivarli, fatica suggerita dai bianchi muretti a secco che suddividono le tenute. Un tempo,
dopo la raccolta effettuata a partire dal mese di
ottobre, i contadini portavano le ulive nei “trappiti”, piccole industrie artigianali che funzionavano ininterrottamente dal giorno “di tutti i
Santi” (1 novembre), per poi terminare i servizi
in maggio. Il lavoro dei trappetari era disumano,
con una giornata lavorativa di ben diciotto ore
senza interruzione per cinque mesi, da ottobre a
febbraio. Quante storie nascoste fra le rughe di
questi uomini, bagnate dal sudore! Quanta forza
tra le dita gonfie e callose di questi manovali,
votati al lavoro! Quanta dedizione trapelante da
tutto il loro essere!
Quanta stanchezza nei loro occhi!
Quanta genuinità nel loro cuore! Si sono create molte leggende sull’olio e la pianta dell’olivo:
la più interessante è quella della disputa tra
Poseidone e Atena per la fondazione della città.
In seguito alla vittoria della dea, la città prese
il suo nome: la dea vinse grazie al fatto che creò
la meravigliosa pianta dell’olivo che aveva
come virtù quella di offrire un succo prezioso
che non si sarebbe mai perduto nel corso dei millenni e che sarebbe stato usato in molteplici
occasioni.
A conclusione del nostro percorso, volto a
valorizzare l’importanza della cultura dell’olio
nei secoli, abbiamo avuto la possibilità di rivivere e soprattutto di riscoprire i segni della forte e
paziente mano dell’uomo nei frantoi, l’uso dell’
olio nei secoli, le tradizioni che hanno attraversato la storia delle civiltà.
Michela Cazzato, Irene De Francesco, IB cl.
Il Salento è regolarmente punteggiato da testimonianze megalitiche di una tecnica e di una sapienza inspiegabili, ovvero strutture preistoriche costituite da grandi rocce, i Dolmen.
Il nome Dolmen etimologicamente è dato dall’ unione di due parole bretoni:”Dol” che vuol dire
tavola, e “men” che vuol dire pietra. I dolmen sono delle lastre di pietra orizzontalmente poggiate su dei basamenti verticali. Sono di forma rettangolare e i basamenti possono essere numericamente 6 oppure 7 o anche 8; ogni pezzo del dolmen, dai basamenti alla pietra sovrastante, è monolitico. Su di essi non compare assolutamente nessun tipo di decorazione. Lo scopo della loro
costruzione è di carattere prettamente funerario. I dolmen si trovano in diverse località del territorio salentino, tra le quali, quelle che ci interessano maggiormente in quanto più vicine a noi, sono
Salve, Spongano e Castro. In agro di Salve, precisamente nei pressi della marina di Pescoluse,
troviamo due strutture megalitiche, alle quali fu dato il nome di “ dolmen Cosi “e “ dolmen
Argentina”. Sotto il primo furono rinvenuti dei frammenti di ossa umane, alcuni reperti ceramici,
frammenti di ossidiana… . In Spongano possiamo visionare il dolmen “Piedi Grandi “ situato ai
piedi di una quercia secolare, nella tenuta dei fratelli Rini. A differenza di molti altri, sia il dolmen
di Spongano sia quelli di Salve hanno mantenuto nel tempo un buon livello di conservazione e possono essere oggetto di visitazione.
Costruiti per durare nel tempo, i Dolmen sono le più antiche architetture d’Europa che meritano
tutta la nostra attenzione, nel tentativo di ritrovare significati perduti. Essi rappresentano le tracce
di un passato lontano e dimenticato che da sempre hanno risvegliato quel particolare interesse per
le nostre radici umane e culturali.
Il Ciolo
Francesca Trane 1^ A Sc.
Gagliano possiede un’incantevole località
marittima: il Ciolo. Il nome deriva dagli uccelli che anticamente lo abitavano: le ciole (corvi
neri ). Il Ciolo è formato da un canalone e dal
“Monte Lagnune”, che raggiunge l’altitudine di
Roccia calcarea 70 m. sopra il livello del mare.
Per raggiungere questa località dal centro di
salentina e
mare pulito Gagliano si deve percorrere un sentiero molto
accidentato e rischioso. Il sentiero è stretto e
pieno di piante spontanee con tanti cespugli di
siepi e di macchia mediterranea. Qua e là, sparse con fiori bellissimi che emanano un profumo intenso, si presentano varie piante tra cui le più comuni: l’euforbia, la campanula pugliese, i capperi e i
finocchi selvatici. A metà percorso vi è una nicchia scavata nella roccia con l’immagine della
Madonna di Leuca. Da qui in poi ci sono degli scalini scavati nella roccia da antichi pescatori. A questo punto ci si trova di fronte ad uno strapiombo molto pericoloso, da dove si può ammirare uno spettacolo stupendo con tutte le meraviglie circostanti: la Litoranea con il ponte, le pajare, il piano- bar
Gibò, il chiosco, il mare azzurro e la costa aspra con alcune grotte. Alcune di esse sorgono alle spalle del Gibò: le grotte Prazziche. Esse hanno una grande apertura ad arco rivolta a sud-est; le volte sono
di roccia calcarea e a semicerchio, le pareti laterali sono scure, umide e piene di muschio nero con
qualche conchiglia fossile; sul lato sinistro si notano alcune stalattiti e il pavimento è coperto di terra
dura e di pietre. Il canalone parte dalla campagna e arriva al mare: si è formato con l’azione erosiva
dell’acqua piovana che dal paese scende al mare. Il Ciolo è attraversato da un imponente ponte che
sorregge il tratto di Litoranea sovrastante ed è anche meta di turisti e punto di vedetta. Il Ciolo non è
una vera e propria spiaggia, ma uno scalo per le piccole imbarcazioni, che dai due costoni si restringono ad imbuto verso il mare per poi allargarsi verso la Grotta del Ciolo o Grotta Azzurra, situata a
Mariantonietta Sergi 4^ A – gin.
sinistra, e l’enorme distesa di acqua all’orizzonte.
“Il Salento è un
luogo di cultura,
dove arte e tradizione entrano in
armonia con l’ambiente e con lo sviluppo possibile,
dove la gente ama
custodire l’originalità delle sue cose e
delle sue città,
offrendole al visitatore in tutta la loro bellezza.” Queste le
parole del Presidente della Provincia di
Lecce Giovanni Pellegrino, parole che
aprono l’VIII edizione del catalogo: “Il
Salento che Incanta”, curata dall’agenzia
“Cultura e Turismo”, con sede a Salve. “Il
Turismo è la carta vincente- sostengono i
responsabili dell’agenzia, Giuseppina
Marzo e Antonio Vantaggio- che noi
Salentini dovremmo giocare con molta oculatezza. E proprio ad Antonio Vantaggio,
guida turistica di successo, abbiamo chiesto cosa
ne pensano i turisti della nostra terra.
Cosa apprezzano le numerose persone
che ogni anno, soprattutto in estate, visitano la nostra zona?
In primis ammirano il mare, le spiagge e le
bellissime coste che custodiamo con grande
orgoglio. Ma anche la natura della campagna con le sue “pajare” e Masserie, i centri
storici con le loro case a corte e le stradine
caratteristiche: un ambiente tipicamente
mediterraneo che mostra tracce di epoche
lontanissime e affascinanti. I nostri turisti
ammettono anche di lasciarsi trasportare dal
senso di ospitalità di noi Salentini e dalla
ricchezza di umanità della nostra terra.
Di cosa, invece, si lamentano?
R. Della scarsa presenza di toponomastica, essenziale per facilitare gli spostamenti
all’interno della zona; della mancanza di
appositi contenitori da utilizzare per raccogliere in modo differenziato i rifiuti, fenomeno che si verifica in particolare nelle
nostre marine; del dislivello dei prezzi relativi agli alberghi, ai campeggi e alle case in affitto, che molto spesso raggiungono somme elevate.
Silvia Dongiovanni 3° A sc
Pg.4
TUTTOSTAMPACCHIA
MIGGIANO, perché non utilizzare le cose
“UTILIZZABILI”?
L’odissea della
Villa comunale
“La Città dei Bambini”,
realtà o solo un sogno?
Da più di tre anni ragazzi di Andrano
si impegnano per renderla vivibile
Innumerevoli progetti mai
realizzati: solo parole..
Tricase, uno dei più suggestivi e bei paesi del Salento,
ricco di monumenti intrisi da più di 500 anni di storia, a
due passi dallo splendido mare salentino che tutta Italia ci
invidia…
Questa è la descrizione di Tricase che mi viene da fare al
primo impatto. Ma poi mi fermo e rifletto…mi guardo
intorno e vedo diversi problemi che “affliggono” il mio
paese.
Il primo che mi viene sempre in mente, forse perché
riguarda da vicino la nostra scuola, forse perché me ne
accorgo ogni volta che piove, è l’allagamento delle strade, soprattutto quella in Piazza G. Galilei, proprio di fronte all’entrata della scuola.
Penso che nessuno, oltre a noi studenti e al personale scolastico, possa immaginare la portata
d’acqua del “fiume” che si viene a formare con la pioggia… se ti va bene, ti bagni fino alle
caviglie. Credo che i metodi per costruire strade migliori e più resistenti ci siano, vista la bellissima via Appia che, dopo 2000 anni, è ancora perfettamente integra. Passiamo ad altro…
Devo dire comunque che lo spazio verde è tenuto abbastanza bene: l’erbetta in Piazza
Cappuccini è sempre pulita, verde e tagliata, gli alberi sono curati e annaffiati, ma l’unico rammarico che ho è verso i cespugli piantati nelle aiuole del nuovo lungomare a Tricase Porto. Tra
l’estate che è stata afosa e la “dimenticanza” delle istituzioni, le poverette sono seccate…
Di problemi ce ne sono altri: dal magnifico (si fa per dire) basamento del “menhir” all’abbandono della Chiesa dei Diavoli, ma basta solo un po’ di attenzione per fare di Tricase un paese
più accogliente, ma soprattutto più bello e vivibile.
ANDRANO- Tanto tempo è ormai trascorso da quando è iniziata la campagna di sensibilizzazione sulla villa comunale di Andrano.
Tanto tempo, ma nulla è cambiato. Siamo
partiti col far presente al sindaco il problema,
dopodiché lo abbiamo scritto sui giornali; si è
pensato allora di organizzare la “giornata
della pulizia”, con l’intento di rendere vivibile la villa: noi ragazzi solamente, senza adulti e politici in mezzo; ma a metà dell’opera,
proprio i politici ci hanno pregato che smettessimo per non apparire “contro l’amministrazione”. Allora cos’altro fare? Abbiamo
chiesto spiegazioni del perché non si facesse
nulla per cambiare la situazione; ci hanno
risposto che sono arrivati dei fondi per abbellirla. A distanza di un anno, perché tali fondi
non sono stati utilizzati? Sono più di tre anni
che si lotta, ma non per renderla più bella:
solo perché sia più vivibile!! Siepi (cresciute
e mai tagliate) a destra e a sinistra dei vialetti
che ne impediscono il passaggio; panchine
assenti, solo un arco di cemento per potersi
sedere, ma è rotto e sporgono i tondini di
ferro; mattoni fuori posto; pezzi di cemento in
tutta l’area calpestabile; erbaccia che copre le
scarpe e i calzini; resti di un bar demolito
ancora a loro posto.
Come se non bastasse, un laghetto privo
d’acqua e colmo di buste di patatine; due
campi da bocce ridotti a pezza per piedi;
palme con le foglie secche per contorno.
Potrei continuare per molto.
Ciò che mi preme rendere noto è che la Villa
Pertini è l’unico punto di ritrovo di noi giovani il sabato sera, la domenica, i pomeriggi
assenti di compiti; malgrado ciò, con tale
degrado siamo costretti ad utilizzarla. È un
dato di fatto che la villa è in pessime condizioni, ed è un dato di fatto che sono tre anni
che non si progetta di fare nulla a riguardo.
Non sappiamo più cosa fare per attirare l’attenzione…Abbiamo imparato a convivere
con questo schifo, tanto che ci sembra difficile pensare che un giorno (forse) non ci sarà più.
La Città dei Bambini è un progetto di iniziativa della provincia di Lecce che nel 20002001 ha concesso ai ragazzi delle scuole del
territorio la creazione di un’area riservata e
ideata da loro, un’area in cui avrebbero potuto godere della loro autonomia; un progetto
accolto da diversi comuni della provincia che
hanno offerto un finanziamento e un’area su
cui apportare le modifiche necessarie.
Un lavoro didattico della durata di un anno,
improntato sulla forza di volontà e sulla fiducia in un’amministrazione comunale, capace
di realizzare i sogni dei ragazzi ma che, in
realtà, si è dimostrata ancora una volta indifferente! Le speranze, i sogni, la voglia dei
ragazzi di sentirsi cittadini pari agli adulti è
stata nuovamente calpestata dall’esigenza
delle diverse amministrazioni di far prevalere
il loro potere, dimenticando che i ragazzi di
oggi saranno i cittadini di domani! E come
possiamo, noi, cittadini di un nostro seppur
piccolo ma grande mondo, pensare ad una
società giusta in cui tutti potremmo essere
rispettati, se le nostre opinioni e le nostre esigenze non sono prese in considerazione? Tra
tutti questi comuni un esempio è quello di
Gagliano del Capo che, nell’anno scolastico
2000-2001 ha preso parte a questo progetto
stanziando una somma di sessanta milioni di
lire, di cui trenta si sarebbero dovuti utilizzare nel 2001 e i restanti nel 2002, per concludere i lavori nell’estate 2003-2004.. E invece?
Di anno in anno nella stessa area vengono
piantati degli alberi ma poi questi seccano in
mancanza di qualcuno che se ne occupi; così
l’area si presenta mancante delle strutture
definite nel progetto e forse continuerà ad
esserlo anche in seguito. E’ per questo che mi
rivolgo all’amministrazione comunale di
Gagliano perché apprezzi l’interesse e l’impegno di numerosi ragazzi nel progettare,
costruire e gestire spazi e strutture del territorio, e si mobiliti a realizzare al più presto questo spazio naturale in cui tutti, adulti e bambini, possano divertirsi contemplando la natura!
Mariella Zollino II A sc
Davide Urso V D Sc
Mirna Maglie 3 A Sc.
Ecco, questo è il titolo, “PERCHÉ”? A Miggiano esiste un
parco “comunale” con tre ingressi: in via Specchia, via S.
Barbara e via Benedetto Croce, che viene utilizzato annualmente per il campus Estivo “Olympia”. È bello giocare
quando si è in mezzo e sotto al verde, le cime degli immensi alberi coprono il caldo sole d’estate: ma dove sono finite
le serate di musica e allegria di alcuni anni fa? Era entusiasmante vedere la moltitudine di gente che si recava per assistere agli spettacoli che si svolgevano proprio davanti al bar
nel Parco. Un’altra domanda: ”Esiste il Parco ginnico attrezzato di cui il cartello fa cenno?” NO! Tutti i giochi per bambini, che una volta venivano utilizzati, si sono rotti sia a causa del tempo, che li ha man mano arrugginiti,
sia (lo si ammette) per atti vandalici compiuti in questi anni. Le attrezzature ginniche hanno fatto la stessa fine. Tutti i ragazzi di Miggiano, che vogliono fare una passeggiata nei mesi estivi, devono recarsi alla
piazzetta comunale, all’altro capo del paese, per potersi incontrare con i loro coetanei, poiché è il luogo
più frequentato dalla gente nel periodo estivo.
Chiediamo che questo territorio, proprietà del comune, sia “rianimato” nel vero senso della parola.
L’amministrazione comunale potrebbe far restaurare il vecchio bar posto vicino all’entrata di Via
Specchia, ripristinare le attrezzature ginniche, i giochi per bambini presso l’entrata opposta alla precedente, e, ovviamente, migliorare l’illuminazione che ha un’importanza fondamentale per la vivibilità del luogo.
Alunna Katia Carbone I A Lic. Scient. Ling.
TRICASE: DEGRADO AMBIENTALE
O DISINTERESSE DELLE ISTITUZIONI?
In questi giorni si è riparlato dell’ammodernamento della statale Maglie – Leuca, detta
275; di questo argomento si era trattato nel
2004, dopo il finanziamento dei 165 milioni
di euro ottenuto dal CIPE (Comitato
Interministeriale per la Programmazione
Economica) e dopo il grande interessamento
da parte dei mass-media per l’importante
opera stradale da realizzare.
Già allora le divergenze erano evidenti tra
chi appoggiava in pieno il progetto
dell’ANAS e chi, come alcuni comuni del
STATALE 275
E’ NECESSARIO RIVEDERE IL PROGETTO
Il territorio va salvaguardato
Capo di Leuca, Alessano, Montesano
Salentino e Tricase, ed alcune varie associazioni ambientaliste, non ritenevano valido ed
idoneo il progetto, così come presentato, perché
non si adattava alla morfologia del territorio.
Ultimamente, da parte di molte autorità
politiche, sociali e culturali, è stato proposto
di rivedere questo piano di ampliamento della
statale e dividere l’appalto in lotti. Ciò darebbe inizio ai lavori, allargando la strada da due
a quattro corsie da Maglie sino a Montesano
Salentino e, successivamente, nel restante
tratto da Tricase a Santa Maria di Leuca, evitare di costruire inutili e dannosi viadotti (per
VANDALISMO TRICASINO
la verità “veri e propri aereodotti” che rovinerebbero siti storici archeologici, come
Macurano nel comune di Alessano, il territorio di Patù ecc...) e utilizzare altre soluzioni
per la sicurezza sia delle persone sia del
territorio.
In conclusione si chiede che il progetto
venga diviso in due lotti separati e che si
rispetti di più il territorio, perché ritenuto un
bene irreversibile ed importante per lo sviluppo turistico ed economico del Capo di Leuca.
Carlo Accogli IV°B Sc
un problema da sempre ignorato
Con il termine “vandalismo” indichiamo
la tendenza di un individuo a danneggiare
opere pubbliche per semplice soddisfazione personale. Il problema del vandalismo
esiste da sempre, anche a Tricase, pur se
non in dosi massicce come nelle grandi
città. Nel nostro paese, però, tale problematica sembra voglia essere ignorata in
quanto sino ad ora non c’è stata la benché
minima parvenza di un serio provvedimento. Gli artefici degli atti vandalici tricasini
vanno ricercati tra la popolazione giovanile, che lascia ovunque segni indelebili del
suo menefreghismo riguardante il rispetto
delle opere pubbliche. Ma quali sono le
motivazioni che spingono i giovani a commettere certe indecenze? Una delle cause,
secondo me, potrebbe essere l’educazione
ricevuta dai genitori, i quali non sono riusciti a trasmettere i giusti valori e non
hanno saputo insegnare loro il vivere civile necessario in una società, perché essa
possa raggiungere buoni risultati nel corso
della sua evoluzione. Consideriamo anche
l’ipotesi che questi ragazzi, delusi dal
sistema e privi di ambizioni, riescano a
sentirsi gratificati solo attraverso la tra-
sgressione: ma le loro “opere” le possiamo ammirare soprattutto sui muri perimetrali delle strutture comunali (ufficio
postale in primis), sulle panchine delle
nostre piazze (dando maggior rilievo alla
Piazza dei Cappuccini), nelle zone meno
luminose e più losche del paese (come i
vicoli del centro storico e la zona retrostante cimitero vecchio). Poiché fino ad
oggi non è stato preso alcun provvedimento, mi auguro che i nostri artisti, così bravi
e desiderosi di esprimersi, lo facciano
attraverso bei murales che possano rallegrare le grigie mura del nostro paese, evitando volgarità che offendono la dignità
tricasina.
Elisabetta Nesca 2^ B Sc
Pg.7
TUTTOSTAMPACCHIA
Tagli alla scuola: tagli alla cultura
Il teatro classico: un’importante risorsa
Stato alla scuola pubblica, sono palesemente evidenti nell’impoverimento delle attività scolastiche,
nel declassamento dell’insegnante che è passato da
un ruolo prestigioso a semplice dipendente statale,
e nell’eliminazione di molte, interessanti e formative attività integrative.
E’ significativo rilevare la soppressione nel
nostro istituto del progetto del teatro classico
di quest’anno.
Cosa vi viene in mente con la parola “scuola”?
La prima cosa a cui è più naturale rispondere è:
”ovvio! Scuola: libri, istruzione, cultura, formazione”. Qualcuno mi può dire “noia mortale”, ma
il fatto è che, ci piaccia o no, è questa l’attività che
ci riguarda più da vicino.
La nostra Costituzione dice chiaramente che
ognuno di noi ha diritto allo studio, il diritto di
conoscere, di entrare a contatto con il mondo, ma
soprattutto ha il diritto di formarsi e di accrescere
facoltà intellettive proprie che gli permettano di
ragionare con la propria testa, di ” uscire dallo
stato di minorità”, di affrontare ogni questione
senza doversi appoggiare a nessuno. Eppure è in
vigore l’ennesima riforma della scuola , l’ultima di
una lunga serie di riforme che hanno sempre il
grosso difetto di essere state pensate da persone
che probabilmente non hanno mai avuto a che fare
con il mondo della scuola.
Una riforma che, detto tra le righe, punta al
risparmio. Le conseguenze dei tagli di oltre il 30%
attuati sui finanziamenti, già insufficienti, dello
Sviluppo e
prospettive per i
giovani nella realtà
Salentina
Nel mese di Ottobre u.s. i ragazzi del Liceo
Scientifico - Liceo Classico “Giuseppe
STAMPACCHIA” di Tricase, che hanno
seguito allo stage estivo delle guide turistiche, hanno partecipato ad una conferenza
dal titolo: “SVILUPPO E PROSPETTIVE
PER I GIOVANI NELLA REALTA’
SALENTINA”, in occasione della fiera di
Miggiano. A presiedere questo incontro formativo erano docenti universitari responsabili dei Beni Culturali nel Salento.
Alla conferenza è stato invitato il Preside
del Liceo Scientifico “G. Stampacchia” di
Tricase, prof. Francesco RENZO, il quale
ha partecipato attivamente al dibattito rivolgendo agli studenti l’augurio di un successo
formativo nel lavoro e nella vita.
La sua attenzione era rivolta verso la
Scuola perché era ed è tutt’oggi una risorsa
importante e fondamentale per lo sviluppo
del territorio. E’ importante, insisteva, dare
ad ogni ragazzo gli strumenti per affrontare
i problemi presenti , promuovere nuovi percorsi che possano far bene al nostro territorio. Percorsi formativi aggiuntivi per aiutare
i giovani a progettare il loro futuro in questa
realtà. Bisogna spingere le Istituzioni e le
Amministrazioni a collaborare e a mettere
insieme le risorse e le energie per far in
modo che la Terra del Capo non abbia più
una denominazione negativa.
Sono intervenuti anche i responsabili del
Dipartimento
dei
Beni
Culturali
dell’Università agli Studi di Lecce e l’Ing.
dott. Pietro CONVERSANO, Direttore
dell’Asso-Industria di Lecce.
Entrambi hanno ribadito il dovere di
lasciare alle nuove generazioni un territorio
salvaguardato, sostenendo che la Scuola
insegna ai giovani a saper essere, a sapersi
comportare in un mondo in costante trasformazione.
Questa esperienza formativa ci ha insegnato ad amare di più la nostra Terra, perché
abbiamo un patrimonio ricco di cultura e
tradizioni: impariamo ad amarlo e a
valorizzarlo.
Paola MUSARO’ 2^B Cl.
Un appuntamento di grande attesa per gli studenti e per i cittadini di Tricase e dei paesi limitrofi,
amanti dello spettacolo teatrale che hanno avuto la
possibilità di godere per un decennio di rappresentazioni ad alto livello.
Ciò che non si realizzerà quest’anno non è solo
un’attività integrativa, quanto un momento di cultura e socializzazione, un’opportunità per esprimere la propria creatività.
Si parla di completezza, di formazione integrale
dell’individuo che non si riduce al nozionismo ma
che rappresenta una fonte culturale viva di invito
alla crescita, che abbraccia la passione per i classici e procede a stimolare l’immaginazione, a
migliorare la capacità di esprimersi con spontaneità, vincendo ogni timidezza. La forma teatrale è
il modo più vivace per avvicinare i ragazzi alla
cultura e valorizzarne la briosa creatività; è
un’opportunità per crescere privi di tabù e quindi
serenamente: insomma un modo per maturare davvero.… peccato, però, che ancora una volta si sia
persa un’occasione unica, poiché investire nel
teatro significa investire nell’uomo.
Maria Grazia Zippo V G
A nome del gruppo di Teatro Classico
Se fossi il Preside
per un giorno
Dirigere oggi una scuola affollata come la nostra,
con “la frenesia della vita moderna”, non è certo facile, come non lo è per chi, genitore, deve misurarsi con
le altalenanti turbe adolescenziali dei propri figli. E’
un quesito vecchio quanto il mondo, certo, al pari di
quello dell’uovo e la gallina, che non conosce soluzioni, né io tenterò di trovarne.
Quello che invece mi sento di fare, considerato l’invito, è incarnare per un giorno la figura del “capo”,
non tanto per emettere giudizi e sentenze, quanto per
affrontare alcuni problemi quotidiani della scuola da
un punto vista di strabismo filiale.
Il primo punto che porrei all’ordine del giorno è
quello dello scollamento genitori-scuola. Mi chiederei: come mai con tutta la raffineria di cervelli a disposizione arriva così poca benzina al motore-scuola? La
soluzione potrebbe essere quella di formare un
“Comitato di genitori” permanente che abbia una funzione catalitica, esprima pareri, partorisca consigli,
funga da collante fra le varie componenti della scuola
e aiuti i genitori a conoscere e capire meglio l’Istituto
dei loro figli. Un Comitato che mastichi vita quotidiana, che dica “pane al pane e vino al vino”, che porti le
ansie del focolare domestico alle soglie dell’Istituto.
Poi, organizzerei un Comitato baby di figli-scolari che
collabori, dialoghi e faccia quadrato con tutte le forme
pensanti della stessa scuola.
Un Comitato che non lesini brio, freschezza, esuberanza, che sappia far brillare ogni goccia di idea,
anche se spenta. Consiglierei loro di stabilire un collegamento virtuale, tramite internet, con diversi Istituti
nel mondo con i quali scambiare idee, opinioni, problemi. Organizzerei, una tantum, per i genitori una
“giornata d’Istituto delle porte aperte” per far vivere e
respirare loro l’aria “salubre o insana” che ingurgitano i loro figli. Abolirei ogni forma di comunicazione
frontale con i genitori, quelle riunioni fiume del tipo
“Tu parla, tanto mi rimbalza!”. E poi, seriamente, mi
chiederei: serve ancora oggi un giornale stantio ed
obsoleto come il “Tuttostampacchia” che produciamo? Davvero certi concetti rancidi ruminati da “redattori” telecomandati allargano la mente dei miei ragazzi? Siamo nell’era della blog generation: i nostri figli,
con i loro telefonini, masticano pane e acronimi, si
scambiano immagini, informazioni, messaggi alla
velocità della luce. E allora perché non
creargli un giornale on-line con tanto di forum, di
blog, di faq, di posta elettronica dove depositare messaggi e consigli (anche anonimi)? Perché, nell’era
della TV digitale, non fargli costruire una web-tv ad
uso prettamente scolastico? Oggi, anche lo studente
più sprovveduto viaggia con 2 mega in tasca, 2 telefonini ad uso e consumo promiscuo, 23 filmati girati in
classe e 50 canzoni pronte, in caso di pericolo, a coprire i rumori molesti. Questo proporrei se fossi il Preside
per un giorno. Farei fruttare quel capitale umano che
ogni ordine produce, convoglierei l’energia di ogni
battito d’ali dei miei ragazzi nel generatore della mia
scuola, sfiderei il destino di educatore, dopo aver
conosciuto quello fatale di genitore.
Luigi Zito
LO “STAMPACCHIA” APRE AI GIOVANI:
UNO STAGE ESTIVO A FAVORE DEL TURISMO
Progetto Pon 1574 “learning by doing” (guide turistiche)
Venticinque allievi impegnati nel progetto di promozione del nostro territorio
Presente già da diversi anni, il
progetto nei corsi Pon della
nostra scuola riguardante le
guide turistiche è uno dei più
riusciti e organizzati, che dà
l’opportunità a noi giovani di
proiettarci nel settore del lavoro
turistico, fondamentale nel
nostro Salento.
Il corso, “learning by doing”,
non solo ha permesso a 25 allievi del nostro istituto di constatare personalmente quanto sia
impegnativa, ma bella, la promozione del nostro territorio, ma ha aperto ancora di più le
loro menti a paesaggi, storia e tradizione della nostra terra che da tempo si sta cercando di
rivalutare. Grazie infatti agli insegnanti, che ci hanno accompagnato nella preparazione per
lo stage, abbiamo potuto approfondire la storia Messapica e scoprire scorci del nostro territorio ormai dimenticati. Le zone che ci hanno permesso di mettere in pratica ciò che avevamo acquisito sono state principalmente quattro: Castro (Diso, Marittima), Tricase
(Miggiano), Torre Vado, Salve, dove, ognuno di noi, chi alla pro-loco chi in uffici d’informazione, ha svolto il lavoro di informazione e accoglienza turistica.
Ciò ci ha permesso non solo di confrontarci con persone e lingue diverse, venendo a contatto con Inglesi, Francesi, migliorando la nostra dialettica, ma di crescere anche e soprattutto umanamente, di fare nuove amicizie e di imparare a comportarci e stare insieme anche
in ambito lavorativo differente da quello scolastico.
Durante lo stage non sono mancate naturalmente persone vicino a noi, competenti e seri
nel loro lavoro: tutor aziendali e scolastici che ci hanno spronato a fare del nostro meglio e
a superare le piccole incertezze e difficoltà, che si sono prospettate davanti.
Tirando le somme su questa esperienza direi che, pur essendo impegnativa, è stata bella,
coinvolgente e, perché no, ricca di soddisfazioni, anche con qualche imprevisto che però
l’ ha resa ancora più interessante.
Gemma Zocco IV A sc
Piccoli filosofi…crescono
Esiste Dio? Il 68% dice SI
Guidati dai professori di Filosofia e Storia,
Bondanese e Figini, noi alunni della 1A e 1B
classico, abbiamo svolto quest’anno un questionario d’ingresso con lo scopo non tanto
di imparare nozioni filosofiche, quanto invece di apprendere il metodo per comprendere
ciò che sta alla base della filosofia stessa, la
domanda. Riuniti in piccoli gruppi, abbiamo letto domande a prima vista difficili e
alle quali non riuscivamo a dare una risposta
ma, dopo un confronto con i compagni del
gruppo e con i docenti, siamo riusciti a dare
il giusto peso ad ogni quesito. Raccolti i dati
finali, li abbiamo inseriti in grafici, indicanti le risposte complessive date dalle due
classi. Sull’esistenza di Dio, il 68% crede
che Dio esista e che non possa non esistere,
pensa inoltre che intervenga nella vita
umana in modo continuo, e che quindi sia
tangibile la sua presenza nella vita di ogni
giorno. Un 30% afferma invece che Dio si
manifesti solo di rado, e più precisamente
attraverso i miracoli.
La maggior parte, il 60%, oltretutto attribuisce a ad un principio spirituale la differenziazione dell’uomo dagli animali, l’affermarsi della coscienza razionale sull’istinto
animalesco, mentre circa la metà pensa che
il processo evolutivo sia causato solamente
da una spontanea e casuale disposizione di
atomi e molecole, escludendo quindi qualsiasi tipo di principio spirituale.
Altre domande, a cui abbiamo risposto,
avevano l’obiettivo di farci riflettere su noi
stessi e sul modo con cui ci relazioniamo
con chi ci sta vicino. L’ 80% di noi afferma
che è importante essere onesti perché ognu-
no, agendo nel proprio piccolo con onestà,
può contribuire a garantire il bene comune
che permette ad una società di vivere in
serenità. Una buona parte riconosce nell’onestà il modo per stare in pace con se
stessi e con la propria coscienza.
La ragione è al centro della vita dell’uomo,
che, consapevolmente, può raggiungere tutti
gli obiettivi che si propone. Questo è quello
che pensa il 70% di noi asserendo, inoltre,
che le caratteristiche di un individuo dipendono dall’ambiente di formazione, dall’educazione che riceve fin da bambino; il restante 30% riconosce tuttavia che alcune caratteristiche, almeno in parte, sono innate anche
se soggette a variazioni. Un ultimo tema da
noi trattato riguarda la storia. Ci è stato
chiesto quanto secondo noi il caso influisse
nel corso degli eventi: i valori oscillano
intorno al 50%, anche se hanno avuto una
é importante essere onesti?L’82% dice SI
leggera prevalenza coloro che affermano
che gli accadimenti storici hanno sempre
delle cause, ma possono essere condizionati
da fattori all’origine imprevedibili. La quasi
totalità, il 92%, infine, pensa che ogni epoca
contenga in sé le premesse per uno sviluppo
successivo, contrapponendosi a quanti riconoscono una selezione degli eventi, fatta da
parte degli uomini, che condiziona il corso
della storia, modellandola sulle esigenze
dell’uomo.
Insomma, al di là delle statistiche, abbiamo
scoperto che “filosofare” è soprattutto dialogo, confronto e contraddizione.
Davide Russo, 1B classico.
TUTTOSTAMPACCHIA
AEROBICA
Uno sport tutto da scoprire
Disciplina tanto praticata, ma davvero
poco conosciuta
L’aerobica è una delle discipline sportive più
praticate a livello mondiale, ma forse, non tutti
sanno che è anche esercitata a livello agonistico. Ogni anno più di un milione di persone si
iscrive nelle diverse palestre per frequentare il
corso che, da più di 20 anni, è in vetta alle classifiche di gradimento e non tramonta mai. Ma
non tutti sanno che, ogni anno, quasi diecimila
ragazzi in tutta Italia, e quasi 2 milioni in tutto
il mondo, si contendono vari titoli: dal campione provinciale, per arrivare al Campione del
Mondo. E il tutto avviene nel periodo tra
marzo e luglio, intervallo durante il quale gli
atleti sono sottoposti ad un grande sforzo fisico. Ed è proprio in Puglia, e precisamente a
Brindisi, che troviamo un campione nel mondo
dello sport: Vito Iaia, ex campione mondiale di
ginnastica Aerobica Agonistica e campione
nazionale in carica. Ma non occorre andare
molto lontano per trovare gli atleti: basta sapere che a Presicce vive la ex campionessa nazionale, categoria Junior, B. Serena. “Serena?
Secondo me, lei ha ottime potenzialità, e, per
avere solo 16 anni, è davvero un’ottima atleta”,
commenta la professoressa Cristina Licchetta,
esperta nel settore e allenatrice della squadra
junior per le categorie challenger e hip hop.
E continua: “Esercizi puliti, espressione solare
e spontanea, riesce ad attrarre il pubblico su di
sé. Ed è questo uno degli obiettivi fondamentali delle competizioni di ginnastica aerobica.”
Un altro obiettivo di questa disciplina è sicuramente quello di invogliare sempre più ragazzi
e ragazze, ed anche signori e signore, a praticare questo tipo di sport. Non è mai troppo tardi
per iniziare, e non servono doti specifiche per
prendere parte ad una lezione.
Basta avere tanta voglia di stare con gli altri e
trascorrere un’ora in allegria! Inoltre, secondo
recenti studi, l’aerobica è seconda solo alla
corsa, in riferimento alle calorie bruciate:
infatti, se per un’ora di corsa lenta si bruciano
550 calorie in media, in un’ora di aerobica se
ne sprecano 480. In più: “l’aerobica aiuta il
corpo a rimanere tonico ed elastico a lungo,
aiuta a prevenire l’irrigidimento graduale del
corpo e anche alcune malattie cardio-vascolari,
come, ad esempio, l’infarto.”, conclude la professoressa.
E allora… In forma ma… con divertimento!
Margherita Martella 5 A sc.
ORGANI COLLEGIALI
Ecco i nuovi quadri dirigenti della componente
alunni del Liceo Scientifico-Classico, eletti per l’
anno scolastico 2005-2006.
CONSIGLIO D’ ISTITUTO:
Chiara Chiarello, Lorenzo Alba, Andrea Biasco,
Alberto Librizzi.
CONSULTA PROVINCIALE:
Davide Piscopiello, Antonio Marciano.
COMITATO STUDENTESCO:
Davide Urso, Biagio Errico, Vito Marzo,
Salvatore Musio, Sonia Ingletto.
Dirigente scolastico:
Prof. Francesco Renzo
Responsabili: Prof. Giovanni Nuzzo
Prof. Carmelo Anastasio
Comitato di redazione: Lichelli Loretta, Ciccarese
Aurora, Corsanello Anna, Ferraro Giuseppe, Carbone
Mariangela, Urso Davide, Scappaviva Elisa, Prontera
Luana, Sergi Sabrina, Russo Debora, D’Aversa Andrea,
Graps Giampiero, Musarò Paola, Nesca Elisabetta
Collaboratori: Villanova Francesca, Marra Graziella,
Elia Antonella, Ferramosca Federica, Montefusco
Antonio, Sergi Luca, Nesca Elisabetta, Maggiore
Riccardo, Ingletti Noemi, Esposito Giovanni, Vetruccio
Gabriele, Russo, Morciano Edoardo, Ruberto Francesco,
Roberto Luano, De Giorgi Agnese, Vizzino Francesca,
De Nuccio Nicoletta, Olimpo Ilenia, Mariano Aurelio,
Branca Stefano, Sergi Marica, Erroi Mariangela,
Mruccia Francesco, Polimena Simone, Carbone Donato,
Ruberti Emanuela, Cagnazzo Dario Ermelindo, Nuzzello
Ippazio, Ponzo Cesare, Capece Marina, Grezio Maria
Lucia, Chiuri Rocco, Cinelli Lara, Grecuccio Stefano,
D’amico Antonio, Panico Gianluca, Montefusco
Antonio, Alessio Ippazio, Marzo Carmine, Cazzato
Ilaria, Sodero Francesca, Carbone Cesare, Cazzato
Daniela, Palese Maria Giulia, Occhilupo Chiara, Ciardo
Valeria, Martella Rossella, Alloggio Cristina, Pizzolante
Francesca, Stefanachi Filenia, Minafro Giuseppe, Lisi
Maria Zaira, Panzera Federica.
Stampa: Imago Pubblicità
Lucugnano tel.0833.784262
Stampato su carta riciclata
Un Salento tutto giallorosso: “Luci e ombre”
Gallipoli in C/2 , Lecce in serie A con gli stessi colori
Dopo la lenta e graduale decadenza negli ultimi anni del calcio salentino, che ha visto nell’arco di poche stagioni la scomparsa di compagini come quelle di Tricase , Nardò e
Casarano dallo scenario nazionale, il Salento
ritorna ad essere protagonista nel calcio che
conta.
A fianco al progetto avviato una decina di anni
fa da Giovanni Semeraro e il suo Gruppo
Imprenditoriale, che rilevò l’U.S Lecce negli
anni nefasti della serie C proiettandola in un
paio d’anni ai massimi livelli, negli ultimi
quattro anni sembra essere nato un nuovo progetto che porta il volto e le risorse economiche
di Vincenzo Barba. Il vulcanico presidente,
Gallipolino doc, appare più che deciso a proiettare la realtà calcistica di Gallipoli (che soli tre
anni fa era in eccellenza) alla ribalta del calcio
nazionale, puntando alla serie B. Attualmente
la formazione allenata da mister Auteri è saldamente al comando del girone C della Serie C/2,
dopo avere stravinto negli ultimi due anni i
campionati di Eccellenza e serie D. Il tutto
nasce dalla vena passionale del presidente, che
con grandi sforzi economici, ma soprattutto
con la sua grande passione e il suo carisma, è
riuscito a trascinare la squadra tra i professionisti, allestendo anche quest’anno un organico
con un potenziale tecnico di grande elevatura.
Ma se il Gallipoli ride e i suoi tifosi sognano,
tutt’altra aria si respira a Lecce, dove ultras e
dirigenza sono in aperto conflitto, e con la
squadra afflosciata sul fondo della classifica,
nonostante l’avvicendamento in panchina che
non ha portato sinora a nulla di concreto.
Sull’onda dell’esaltante stagione, targata
Zdenek Zeman , che ha visto il Lecce competere per buona parte della stagione per un posto
Uefa, anche quest’anno ci si aspettava una stagione all’altezza di quella passata, ma così fino
ad ora non è stato, e l’aperta polemica tra tifosi e dirigenza, causa le scelte societarie, ha
portato il presidente Rico Semeraro a lasciare
l’U.S Lecce.
Si spera ovviamente in un futuro roseo di que-
ste due società, visto i maleauguranti trascorsi
di Tricase (che attualmente milita in seconda
categoria, dopo 5 anni in serie C), Nardò e
Casarano (entrambe sono in Eccellenza), dove
a mancare è stato un progetto serio, ma soprattutto la passione, il carisma e le risorse economiche di personaggi come il presidente Barba.
L’EQUITAZIONE
Davide Zocco VA scientifico
uno sport per tutti
L’equitazione, arte antica del cavalcare, nacque secoli or sono
dall’esigenza degli uomini di domare un animale per servirsene. Cosi’ si sviluppò pian piano fino ad arrivare a noi; purtroppo oggi non è molto diffusa in Italia, anche se da poco la si sta
riscoprendo. In provincia di Lecce esistono solo cinque circoli
ippici, dove chiunque può andare per prendere lezioni. Negli
ultimi anni si sta verificando un avvicinamento dei giovanissimi verso il cavallo, spinti dalla curiosità e dall’amore per gli
animali; certo, a primo impatto può far paura un cavallo tanto
alto, ma con il tempo ci si affeziona e non si vorrebbe mai scendere da sella. Questo sport instaura un
rapporto diretto con l’animale, quasi una simbiosi. Praticarlo con costanza e soprattutto sotto la guida
di un istruttore esperto è molto utile, poiché favorisce lo sviluppo armonico della muscolatura e tempra
notevolmente il carattere. L’equitazione, quindi, non è solo uno sport per anziani, anzi è aperto a tutte
le età. Per chi voglia poi avvventurarsi nell’agonismo, si può decidere di partecipare ai concorsi di salto
ostacoli, organizzati dai vari circoli, oppure alle gare di dressage, esempio di eleganza e leggerezza.
Tuttavia questo non è uno sport per tutti, in quanto mantenere un cavallo è abbastanza dispendioso,
ma è possibile accontentarsi di una rilassante passeggiata nelle meravigliose campagne salentine. Vi
invito quindi a cimentarvi e almeno una volta a salire su un cavallo per provare l’ebbrezza di guardare
il mondo da una prospettiva completamente diversa!
Giuseppe De Matteis, Marzia Colopi 2B Sc.
TVB o TVS
TV buona o TV spazzatura?
La TV peggiora di giorno in giorno
Anche i ciechi possono capire che al giorno d’ oggi la TV è diventata una ‘Tv spazzatura ’.
Prendiamo in esempio una normale famiglia.
Un giorno della settimana la mamma torna a casa esausta dal lavoro; saluta la figlia e prepara la cena. Poco dopo arriva il papà. Si siedono a tavola e consumano la cena. Decidono di
accendere la televisione. Rai 1; “bzz”: “ E oggi vediamo chi uscirà dalla casa del Grande
Fratello..”. Rai 2; ”bzz”: “Oh amore, perché parti, non lasciarmi, pensa a Tommaso, pensa
quanto lo farai soffrire” . E quello: “cara, io sono fidanzato con un’ altra; mi dispiace averti
straziato il cuore … Addio per sempre..”. Rai 3. La mamma: “Mmh, Incantesimo… Al riguardo penso che la fisica quantistica sia molto più facile. Rete 4; “bzz”. “Ehi Jack, … lurido
figlio di pu…, mi hai tradito eh, mi hai tradito; beccati questi!! ( in sottofondo bang, bang,
bang). La mamma: “Vediamo Canale 5”: “Scoprite insieme a noi chi è la Talpa; ma ora pubblicità..” Dopo il padre: “Penso che la pubblicità sia la cosa più interessante che abbiamo
visto..”; e la madre: “è proprio vero c’è a chi manca la evve e a chi manca lu sale”. Passiamo
a Italia 1: “La prova che Daniela e Marco dovranno affrontare sarà…bzz” televisione spenta. La famiglia si addormenta sul divano. Alle undici inizia ‘Porta a Porta’. Si sveglia il padre:
“Uah.. quasi quasi me ne vado a letto..Uah”. La figlia lo segue. Alla fine anche la mamma va
a dormire. Con ciò non si vuole criticare (anzi sì) chi guarda questo tipo di TV, ma i direttori che potrebbero gestire meglio i programmi. NON VI PARE??
Paolo Verardo VB cl.
Pg.8
I GIOVANI E IL CINEMA
“Viaggiare tanto,
conoscere gli uomini e amarli!”
Abbiamo intervistato Edoardo Winspeare,
uno dei più famosi registi del Salento e non
solo, che ha nei suoi numerosi film raccontato
gli usi , i costumi, le bellezze del nostro territorio.
Con quale spirito oggi i giovani si avvicinano al mondo del cinema? Il cinema è sempre
un mito, un sogno, perciò può essere comunque
un falso mito o un mito di bellezza. Adesso
succede che i giovani si avvicinano al cinema
non perché vogliono esprimere talento artistico
nella recitazione, drammaturgia, sceneggiatura
ecc.. o semplicemente perché vogliono far
parte di questo mondo in quanto crea delle storie, ma vedono il cinema come una scorciatoia al mito dell’apparire. I giovani oggi, purtroppo, si avvicinano al cinema, perché
vogliono diventare famosi, ma non c’è più
quella sana ambizione artistica. Io oggi la definisco: “malata ambizione pornografica”! Si è
disposti a tutto, pur di apparire sullo schermo!
Quali qualità dovrebbero avere i giovani
per diventare registi? Il regista dovrebbe
essere un osservatore, sempre guidato da un
senso morale della vita, ma non moralistico;
non deve giudicare, ma accogliere le diverse
morali che i personaggi possono avere in un
suo film e dovrebbe essere molto aperto con la
gente! Un mio consiglio è sempre quello di non
occuparsi di tecnica, ma chi vuole fare il regista deve prima di tutto essere”curioso”, deve
viaggiare molto, conoscere gli uomini e amarli
tanto: questo è importante, altrimenti non può raccontare delle storie.
I finanziamenti destinati a sostenere iniziative artistiche, soprattutto quelle promosse
dagli artisti emergenti, sono sempre limitati.
Questo ha influito sulla produzione del suo
ultimo film?
Si; infatti il mio ultimo film, ambientato in
Africa, è stato interrotto perché in Italia c’è la
crisi del cinema! La situazione era già grave
prima, figuriamoci adesso! Il nostro sistema
produttivo dipende dallo Stato, purtroppo
hanno tagliato i fondi per la cultura, e un regista come me, ne soffre perché non sono un
regista di film commerciali e quindi ho bisogno
di questi soldi.
Quali sono i prossimi impegni nel Salento?
Io continuo a lavorare qui nel Salento; insegno
all’Università di Lecce un corso di tecnica del
linguaggio cinematografico. Faccio anche piccoli film, ho una piccola società di produzione
e in questo periodo sto scrivendo un film
ambientato nel Salento.
Qual è il tema di questo nuovo film? Il film
vuole essere un affresco di due personaggi: un
ragazzo di estrazione alto borghese, famiglia
benestante, il padre Pubblico Ministero; lei
figlia dell’Interland leccese, si trova a diventare la donna di un piccolo boss della Sacra
Corona Unita! Racconterò questa storia d’amore. Con questo voglio raccontare la fine del
mondo contadino, la situazione di questo
mondo! Il falso sviluppo che c’è stato qui nel
Salento senza vero progresso culturale e morale. Racconterò tanto altro, sarà un ennesimo
atto d’amore per il nostro Salento!
Maria Francesca Baglivo VA Sc.
Preside, comitato di redazione,
docenti e non docenti augurano
Buone Feste
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TuttoStampacchia-Dicembre 2005