13. Il turismo
Il valore aggiunto
Il turismo costituisce da sempre un
fattore
determinante
dell'economia
veneta: mettendo a confronto l'incidenza
percentuale
ristoranti,
del
pur
settore
se
questo
alberghi
si
e
ritiene
indicativo solo di una componente parziale
del fenomeno, sul valore aggiunto a prezzi
base per l'Italia ed il Veneto, , si può
constatare come nel Veneto, anche se con
oscillazioni minime dal 1995 al 2000, è
stata in lieve calo dal 1995 al 1998 ed
abbia ripreso ad aumentare dal 1999 al
2000; l'incidenza che ha nel Veneto è
superiore rispetto a quella che il settore ha
in Italia, dove ha invece mantenuto dei
valori all'incirca costanti nell'arco di tempo considerato.
Analogamente risulta consistente la percentuale (4,7%) di imprese attive nel
Veneto operanti nel settore alberghi e ristoranti. Dal punto di vista dell’offerta
ricettiva, si assiste ad un aumento complessivo degli esercizi dal 1997 al 2001 del
10,9% ed ad una crescita dei posti letto del 6,7% nello stesso arco temporale.
Gli arrivi e
le presenze
Le presenze turistiche in Veneto rappresentano il 16,8% dell’intero flusso
turistico in Italia nel 2001 e dimostrano come questa regione, con la sua varietà e
ricchezza nell’offerta che comprende mare, montagna, collina, lago, città d’arte e
terme, sia quella che attrae il numero maggiore di turisti in Italia.
L'andamento del movimento turistico nel Veneto dal 1990 al 2001 vede una
generalizzata maggiore vivacità del fenomeno per l'arrivo e la presenza dei turisti
stranieri rispetto agli italiani.
Per ciò che riguarda gli arrivi degli italiani, l'andamento della variazioni annuali
compone delle oscillazioni cicliche di regolare ampiezza dal 1992 al 1997; l'ultimo
ciclo, a partire dal 1997, anno in cui si registra una variazione negativa pari a 0,8%,
genera un picco positivo nel 1998, successivamente un andamento più moderato nel
1999 e nel 2000 ed ha una nuova impennata nell’ultimo anno. L'andamento
complessivo degli arrivi turistici è evidentemente condizionato in maggior misura dalle
139
variazioni degli arrivi turistici stranieri:
nel 1994 si ha un picco superiore al
15% per gli arrivi dei turisti stranieri,
nell'ultimo anno si registra invece un
aumento degli arrivi turistici italiani. Il
dato
sulle
presenze,
più
rappresentativo della stazionarietà dei
turisti
che
arrivano
nel
Veneto,
dimostra come per alcuni anni della
serie considerata, essenzialmente il
1991, il 1995 ed in minor misura il
1999, la decelerazione degli arrivi è
compensata
dall'espansione
delle
presenze e, quindi, da una tendenza
verso una maggiore stazionarietà del fenomeno.
Fig.13.1 - Variazioni percentuali degli
arrivi turistici – Veneto. Anni 1990:2001
Fig.13.2 - Variazioni percentuali delle presenze
turistiche - Veneto. Anni 1990:2001
25
25
20
20
15
15
Italiani
10
Totale
0
5
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
-5
-10
1990
0
2000
1998
1996
1994
1992
1990
-5
10
Stranieri
5
-10
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - U.P. Statistica su dati Istat e Regione Veneto
Nel 2001 gli 11.977.334 arrivi (+4,1% rispetto all’anno precedente) si compongono
per il 38% di turisti italiani e per il 62% di stranieri; i 57.821.361 di presenze sono
rappresentate per il 42% da italiani e per il 58% da stranieri. Complessivamente il
72% soggiorna in albergo, mentre il restante 28% in strutture extralberghiere,
denotando lo stesso tipo di scelta tra italiani e stranieri.
Nel 2001 si evidenzia la performance migliore del settore extralberghiero (+
6,1% delle presenze), dovuto prevalentemente alla preferenza nella scelta di alloggi
privati e campeggi. Si vuole sottolineare che i campeggi incidono per il 54% sulle
presenze extralberghiere e per il 28% sul totale delle presenze totali.
La permanenza
media
La tendenza dei turisti, negli ultimi tempi, è quella di visitare molti luoghi in poco
tempo; per questo la permanenza media, ossia il numero medio di giornate trascorse
140
nel luogo d’arrivo da ogni turista, è in calo. Osservando i dati degli ultimi anni, si nota
come dai 5 giorni di permanenza media nel 1997 si sia passati ai 4,8 giorni del 2001.
Sono i turisti stranieri a soggiornare di meno; in particolare, per i turisti d’oltreoceano,
il Veneto, e specialmente Venezia, sono mete che fanno parte di un unico tour che
comprende anche altre città d’arte, come Firenze e Roma e questo spiega la bassa
permanenza media: 4,5 giorni. Leggermente più elevata è la permanenza degli
italiani, 5,3 giorni. E’ da segnalare che negli esercizi extralberghieri la
permanenza
media è più alta: 9 giorni.
I comprensori
Per la sua configurazione geografica, il territorio veneto viene suddiviso in cinque
comprensori che individuano tipologie diverse di turismo: il comprensorio balneare che
raccoglie il bacino d’utenza maggiore (44,7% del totale presenze turistiche nel 2001),
meta privilegiata dei turisti dell’area tedesca, le città d’arte visitate dal 21,6% dei
turisti che soggiornano in Veneto e prevalentemente da turisti statunitensi, il lago
dove nel 2001 si concentra il 15,6% del totale presenze turistiche; il comprensorio
montano rappresenta l’11,6% delle presenze, mentre le terme sembrano essere il
fanalino di coda con il 6,4%, ma non certo in termini di offerta di qualità e accrescono
ogni anno la loro competitività rispetto agli altri comprensori (+5% delle presenze nel
2001).
La provenienza
dei turisti
Nel dettaglio della provenienza, si osserva come il Veneto, nel 2001, sia stata
meta privilegiata dei turisti europei (46,6% degli arrivi e 51,7% delle presenze), in
particolare tedeschi, austriaci e olandesi; seguono gli stessi italiani (38% degli arrivi e
42% delle presenze) e gli Stati Uniti con
il 6% degli arrivi, ma con una meno
rilevante componente delle presenze, segno della presenza di un turismo straniero
che si connota di una certa fugacità.
Le province
Tutte le province venete sono visitate dai turisti, ma sono due le province che
ne attraggono il numero maggiore: Venezia, per il suo centro storico e per il litorale e
Belluno per le vacanze montane. Ciò si nota anche dal valore degli indicatori calcolati:
il tasso di ricettività che rappresenta la potenzialità di offerta turistica e il tasso di
turisticità che rappresenta l’effettivo peso del turismo rispetto dimensioni della zona in
termini di abitanti.
Dal punto di vista della qualità sono Padova e Venezia le province che
primeggiano per possedere un numero maggiore di alberghi di categoria superiore
alla terza rispetto a quelli di categoria inferiore.
141
Da quanto risulta dalle
Fig.13.3 - Tasso di ricettività e turisticità (*) per provincia.
Anno 2001
previsioni di Fondazione ENI
120
Enrico Mattei e Ciset per il
100
80
prossimo
60
turistici
40
aumentare
20
tassi
0
Verona
Vicenza
Belluno
Treviso
Tasso di ricettività
Venezia
Padova
Rovigo
biennio,
sono
flussi
destinati
ad
attestandosi
su
attorno
mostrando
i
al
una
+3%,
maggiore
dinamicità per le provenienze
Tasso di turisticità
Fig.13.4 - Indici di qualità (*) per provincia. Anno 2001
dall’Europa centrale e una
ripresa
nel
2003
della
crescita del fatturato turistico
7
generato
6
all’interno
della
regione dopo un 2002 in
5
4
calo.
3
2
1
0
Verona
Vicenza
Belluno
Treviso
strutture
Venezia
Padova
Rovigo
letti
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - U.P. Statistica su dati Istat e Regione Veneto
(*) Tasso di ricettività=posti letto/popolazione
Tasso di turisticità=((presenze/giorni)/popolazione) * 100
Indice di qualità:
strutture: n°alberghi 3,4,5 stelle/n°alberghi 1,2 stelle
letti: posti letto alberghi 3,4,5 stelle/posti letto alberghi 1,2 stelle
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13. Il turismo - Regione Veneto