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La febbre è una risposta fisiologica
dell’organismo, secondaria a stimoli anche diversi,
sia esogeni che endogeni.
La risposta organica finalistica è caratterizzata da
un’elevazione della temperatura corporea dovuta
alla stimolazione dei centri ipotalamici, set point
ipotalamico, vero e proprio termostato fisiologico.
La temperatura corporea è termostatizzata perché
sia stabile dal momento che le reazioni chimiche
organiche possono realizzarsi solo entro un
determinato intervallo di temperatura.
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La febbre abitualmente aumenta la sera perché la
mattina abbiamo la produzione endogena del
cortisolo surrenalico che è un potente
antinfiammatorio che blocca la produzione delle
prostaglandine ovvero di quei fattori umorali
respnsabili dell’insorgenza della febbre.
La febbre è quindi un’ipertermia innescata da
meccanismi difensivi che vedono in gioco fattori
umorali quali le interleuchine (IL 1-IL6), citochine,
interferone e il TNF alfa, prodotte quasi come
ormoni delle difese imm. dai macrofagi(GB-Monociti).
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A seguito di questa stimolazione si ha si ha un
rilascio progressivamente maggiore delle
prostaglandine, PG2 e derivati dell’acido
arachidonico che stimolano i neuroni del set point e
portano alla disregolazionedello stesso con
slittamento finalistico della temperatura .
 L’innalzamento termico determina l’innesco di
risposte termoconservatrici(brividi) e
termodispersive (vasodilatazione-sudorazione) para
fisiologiche
 Il calore corporeo “brucia” i virus, quindi la febbre
difende l’organismo.
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La febbre si manifesta in tre fasi:
1. fase prodromica o dell’ascesa.(PG2 elev./freddo),
2. fase dell’acme febbrile. (PG2 elev, cost./freddo),
3. fase della defervescenza. (PG2 in calo/ caldo).
Classificazione in funzione C°
 subfebbrile 37 - 37,3°
 febbricola 37,4 - 37,6°
 febbre moderata 37,7 - 38,9°
 febbre elevata 39 - 39,9°
 iperpiressia >40°
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Nella maggior parte dei casi la febbre si associa a
infezioni a risoluzione spontanea, come le comuni
malattie virali. L'impiego di antipiretici serve in
questi casi solo ad attenuare la sensazione
soggettiva di disagio del paziente, ma non accelera
o facilita la risoluzione dell'infezione. Questi farmaci
agiscono sul centro termoregolatore riducendo
l'elevata soglia ipotalamica, quindi sul sintomo, non
sulla causa della febbre. (Wikipedia).
La febbre va considerata parte dei meccanismi di
difesa dell'organismo, in quanto ostacola la
replicazione dei microorganismi infettanti,
specialmente virali, pertanto è utile riservare gli
antipiretici quando strettamente necessario.(W.).
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Il trattamento della febbre è comunque
raccomandato per ridurrei sintomi fastidiosi come la
cefale e le mialgie. La febbre aumenta la richiesta di
ossigeno e per ogni grado al di sopra dei 37 °,
l'organismo necessita del 13% in più di ossigeno.
L'osservazione cauta permette alla febbre di
espletare il suo compito difensivo.Fondamentale è il
riposo, la lucità, che beva, sudi, urini. E’ importante
osservare con attenzione gli eventuali altri sintomi
correlati, come vomito, tosse, diarrea, cefalea. Il
pericolo durante la febbre è solamente la
disidratazione, non le “fantomatiche”convulsioni.
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Solamente nei casi di bambini predisposti alle
convulsioni febbrili, bisogna sempre tenere in casa
una Benzodiazepina e un cortisonico.
Per i bambini “alternativi” si usa dare Aconitum N.
oppure Belladonna Atropa, … sia per alleviare i
sintomi febbrili fastidiosi, quale la cefalea e le
mialgie, che per fare un’adeguata prevenzione delle
convulsioni febbrili, rare ma reali.
 Bisogna sapere e ricordarsi bene che una febbre
alta non va abbassata troppo bruscamente con
antipiretici, cortisonici ecc. per non incorrere in
complicazioni.
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La fase di fastigio assume andamenti caratteristici a
seconda delle cause che producono la febbre. Si
distinguono vari tipi di febbre:
 Febbre continua: la temperatura corporea raggiunge
i 40 °C e si mantiene pressoché costante durante il
periodo del fastigio, in quanto le oscillazioni giornaliere
della temperatura corporea sono sempre inferiori ad
un grado centigrado senza che mai si raggiunga la
defervescenza. Solitamente si ha defervescenza per
crisi con sudorazione profusa. (Polmoniti).
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 Febbre remittente o discontinua: il rialzo termico
subisce durante il periodo del fastigio oscillazioni
giornaliere di due tre gradi, senza che mai si
raggiunga la defervescenza. È frequente malattie
virali e nella tubercolosi.
 Febbre intermittente: periodi di ipertermia si
alternano a periodi di apiressia.
Queste oscillazioni si osservano: A/ durante una
stessa giornata, e questo è il caso di sepsi,
neoplasie, malattie da farmaci; B/nell'arco di più
giorni, come nel caso della malaria, nel linfoma di
Hodgkin e in altri linfomi. Una febbre alta,
intermittente e associata a brividi intensi, sqassanti
è il sintomo di una febbre settica, di origine
batterica.
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FEBBRE - Dott. Stefano Ciappi