il DIRITTO al GIOCO intelligente
NAPOLI 2002 Eurocomp 2000 edizioni
Teoria del gioco
Clementina Gily
Sociologia delle comunicazioni di massa,
Scienze della Formazione, Salerno
Lezioni 2001-2002, 3
Giochi
• Che valore ha il gioco
oggi?
• Il virtuale è ancora lo
stesso gioco?
• Occorre chiarirne il
concetto per rispondere a
questa domanda. La sua
riconosciuta importanza
nell’educazione porta
l’Osservatorio di
comunicazione Federico
Secondo ad un curriculum
ludico, sperimentato per
noi da Associazioni SSL
giochiamo
120
100
80
durante
60
dopo
40
rinuncerei a
20
0
contento
forte
• Il grafico indica come si
sente un bambino dopo un
videogioco
• Ma oltre ai videogiochi
nel curriculum sono
• la Teledieta e il Minitel
• il Patterns Game
• i gruppi blooms
• Peripato, la filosofia dei
bambini
• Tutti si basano sulla
conversazione
Si può giocare anche alla
filosofia
• Arte e Conoscenza di sé sono le
direzioni guida
•
•
•
•
Pavis vede nel Jeau de l’amour e du
hazard di Marivaux il gioco dello
sguardo rivolto su se stesso
Il bambino allo specchio si riconosce e
si contempla esteticamente
Nel film Hamlet, Kenneth Branagh fa
svolgere il monologo allo specchio - la
vita e la scena si confondono, come nel
Globe di Shakespeare, il Teatro Grande
quanto il mondo
Amleto è il nome del protagonista come
del padre ucciso: identità e simulazione
di realtà costruiscono l’io riflesso negli
occhi degli altri, che sono io, le mie
scelte, la mia storia
Cosa rappresenta il gioco per noi
• Di solito lo opponiamo al
lavoro, ma l’antitesi è
deviante, rivela solo la
giusta identificazione del
gioco col tempo libero
• Nella società del tempo
libero, la riflessione sul
gioco (che non è solo
gioco pubblico) è
indispensabile ed indica
una via per la formazione
permanente
E’ uno spazio per la creatività
• l’impegno che richiede lo
connota come lavoro libero, che si distingue solo
per l’affermazione Questo
è un gioco, dice Bateson
prendendo spunto dal
gioco delle lontre
• Gioco è una riflessione sul
non definito, in gioco (in
senso meccanico), degli
elementi non si intende la
determinazione. E’ un
esercizio di conoscenza.
Il gioco delle perle di vetro
• Vi si possono scrivere
momenti altissimi. Valga
per tutti l’esempio di
Hermann Hesse che vi
descrive l’utopia della
comunità dei saggi
• Utopico il formarsi della
perla, utopica la comunità
dei saggi, utopica la
partita virtuale che decide
il senso. E’ una utopia non
tragica.
Per mettere in prova
• La connessione delle perle
può essere una sorta di
battaglia virtuale, come
oggi nella strategia
militare
• Vi si studiano equilibri
possibili per la storia e la
società
• Senza abolire il conflitto,
si seleziona il migliore, lo
si ritualizza in forme civili
Attraverso una catena di utopie,
la grammatica della fantasia
• Rodari fin da ragazzo
cerca le regole della
fantastica, una grammatica
dell’immaginazione, che
inventi una conoscenza
diversa, che liberi la
memoria in fantasia,
educando attraverso una
istruzione fortemente
creativa, interattiva
Per approfondirla e chiarire il
concetto, cerchiamo elementi e
regole dove ci sono già, nel teatro
• La sceneggiatura si
costruisce nel gioco tra il
reale e l’immagina-rio,
descrivendo qualcosa che
si prova ad approfondire
• la novità è la connessione
dei frammenti verso nuovi
equilibri
Borges identifica il teatro nel
facciamo-che-io-ero
• Borges descrive Averroè che
non individua il senso delle
parole tragedia commedia:
guarda dalla finestra, senza
capire, il gioco dei bambini al
di là della finestra, che
simulano i fedeli in preghiera e
il muezzin
• il gioco, praticato da tutti i
bambini, va a definire
l’interrelazione tra le parti che
hanno osservato: istituisce il
gioco, istituzionalizza la scena,
anche nel romanzo, l’imperfetto
“durativo e iterativo” (Eco)
Il gioco del teatro
• Mukarovsky distoglie
l’attenzione dal processo
mimetico: l’azione teatrale è più
complessa, modellizza e
formalizza piuttosto che imitare
• Perciò la comunicazione tra
scena e pubblico non è lineare,
si pone piuttosto come un
canale di comunicazione a
molte uscite: si configura come
uno scambio giocato sullo
straniamento, critica e
ricostruzione del vissuto
Practical reasoning
• In esso più che la ragione agisce
quel che si può definire
Practical Reasoning (Laurel, la
competenza dell’attore, che si
crea in una architettura if, una
costruzione ipotetica)
• Garfinkel, anni ’40, osserva nel
comportamento di una giuria,
una drammatizzazione simile
all’attoriale, quando ci si
prepara alla personificazione
della sceneggiatura
• Si cerca la credibilità
ragionando sui comportamenti
Insegna attraverso il gioco dello
specchio
• la simulazione teatrale
confonde i piani della realtà e
della fantasia, insegna a
conoscere non a lume di logica
ma dell’interrelazione
• nella ricezione teatrale Brecht
sottolinea il gioco della
distanziazione come l’essenza
del piacere del teatro, per la
decostruzione ricostruzione, per
il doppio legame, per il
confronto con situazioni altre
che variano per ogni spettatore,
che illustrano la scissione del sé
Teatro, citazione alterata
• Warning: lo sfaldamento dovuto
al contrasto di codici deittici
simultanei, tra effetto simulato e
ricezione, dà luogo ad un
paradosso pragmatico (double
blind di Watzlawick)
• Il teatro è il luogo ove il
paradosso pragmatico viene
messo in scena ed
esplicitamente esibito,
facendone un un gioco del
conoscere
Il teatro insegna a conoscere i
ruoli sperimentandoli
• “il fenomeno teatrale incarna
questo interrogativo tragico nel
suo processo d’iconizzazione.
Esso è o non è la realtà:
contemporaneamente oracolo e
commedia, la scienza prende in
prestito dal mondo il suo
referente e lo designa in un
‘paragramma’ di cui è
importante descrivere le norme”
(Helbo)
Il teatro è solo un aspetto: René
Girard ricorda il teatro dei salotti
• Per Girard Verdurin contro
Guermantes in Proust
giocano all’imita-zione
negativa, si odiano e si
copiano, si conoscono
attraverso il desiderio e la
volontà di distruzione
• E’ anch’essa essenziale
cemento sociale,
ritualizzazione della
violenza che genera la
comunità
Estetica come logica
•
•
Non si tratta di un luogo fisico ma
di uno ‘spazio artistico’ (Lotman) :
il ‘perimetro della scena di volta in
volta deputato a simboleggiare una
data sezione dello spazio, del
mondo, e ad ospitare la precisa
durata di un episodio, segmento di
fabula’ (Segre)
lo spostamento di spazi tra la scena
reale e la simbolica porta ‘il
trasferimento del personaggio oltre
i confini del campo semantico’
(Lotman) come nel rito. Ciò
rivoluziona la relazione di scena e
teatro del mondo, il mondo si
riduce ad intreccio e fabula
Percorrere la superficie,
l’apparenza, guida alla realtà
• Dal visibile si va
all’invisibile
• Il gioco degli occhi, nel
nostro mondo si immagini,
fa conoscere attraverso il
corpo intero
• Non solo logos è la
razionalità, il sapere
analogico conosce
attraverso la superficie
L’estesiologia è teoria del
conoscere
• Il termine è di Merleau
Ponty, bene descrive come
oggi, dal mondo delle
immagini, pensiamo la
conoscenza: fondata nel
corpo, attenta all’idea in
molteplici significazioni
che è nell’immagine, un
visibile verticale, in cui è
l’invisibile
• Casa Versace parla da
sola, senza commenti
Ma il gioco è agire comunicativo
• Tutti i giochi sono
conoscenza e messa in
prova, ma legata al mondo
dell’agire, alla conoscenza
storica
• Essi hanno carattere
sociale come nel gioco
pubblico: dove si
mostrano a pieno nel
carattere di esperienza
integrale, in cui vive
l’uomo intero
L’antropologia mostra il gioco nella
sua capacità di socializzazione
• La pupa di San
Giovanni instaura in
Basilicata un rapporto
di comparatico, un
altro rapporto sociale
oltre a quelli
istituzionali
• Ogni gioco si vive
nella socializzazione
Ci familiarizza col mondo
• Freud faceva attenzione al
modo con cui il bambino
si familiarizza al mondo, e
individuava l’importanza
dell’oggetto transizionale,
poi teorizzato da Winnicot
• Silverstone ricorda come
oggi si individua l’oggetto
transizionale nella TV, che
fornisce, secondo
Giddens, una rassicurazione ontologica per la
presenza continua
Lo spazio di gioco
• Nei media si crea un
tempo autonomo,
sancito da uno spazio
di credulità analogo a
quello del teatro, in cui
sperimentare nel
doppio le possibilità
non realizzate del
mondo, artistico,
umano, sociale
Giocando, proviamo a pensare la
vita, il mondo, gli altri
• Costruire un gioco, un
giocattolo, un oggetto di
design o una sceneggiatura è come esercitare il
copyng, cioè l’attività
volta alla rammemorazione dell’io
• è costruire identità
alternative per saggiarne
la consistenza, e sceglie il
nostro significato
E’ un’esperienza metalinguistica
Caffè Florian
• Wittgenstein ne fa
un’esperienza linguistica:
ma nel suo senso, per cui
la lingua disegna il mondo
dell’ uomo
• Il gioco è esperienza
integrale, oggetto
dell’estesiologia
• Occorre precisarne le
categorie con l’indagine
accurata della Fantastica
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