SPAGHETTI E MANDOLINI
150 anni di stereotipi e simboli
italiani
• Oggigiorno l’Italia è tra i paesi più
dibattuti, criticati, derisi e stigmatizzati,
ma allo stesso tempo invidiati, elogiati,
ambiti e decantati del pianeta e di
conseguenza gli italiani siamo tra le
persone più stereotipate al mondo.
• Gli stereotipi, pur non essendo attendibili
nella loro totalità, presentano un fondo di
verità. Ovviamente non sono sempre
lusinghieri, ma non per questo dobbiamo
considerarli insulti, anzi grazie ad essi
possiamo ricostruire gran parte della storia
d’Italia, ancor prima dell’unità, e capire in
che modo la nostra “italianità” sia stata
esportata nel resto del mondo.
• Un Italiano che non gesticola o ha
le mani legate o non è Italiano.
Gesticolare, infatti, fa parte del
nostro modo di esprimerci fin dal
secolo XVI, quando, con l’inizio
del teatro moderno, le compagnie
italiane viaggiando in tutta Europa,
ricorrevano spesso a gesti e cenni
per facilitare la comprensione di ciò
che stavano rappresentando. Da
allora il linguaggio delle mani non
ci ha più abbandonato e combina
perfettamente con la musicalità e
sfarzosità dell’Italiano.
Mafia
• “Non tutti gli Italiani sono mafiosi”, magra consolazione se si pensa
che la stessa unità nazionale è in parte dovuta proprio alla mafia, che in
quel periodo storico era il braccio armato dell’aristocrazia siciliana;
che durante i primi anni il principale problema del Regno d’Italia fu il
brigantaggio; e che la mafia e la corruzione imperversano tutt’ora sulla
politica italiana.
• “In tutti gli stati del mondo esiste la corruzione” , purtroppo è vero, ma
l’Italia vanta un posto d’onore tra gli stati “democratici” più corrotti. Si
potrebbe persino dire che la storia d’Italia si sia svolta nei tribunali:
molti membri della “Spedizione dei Mille” negli anni successivi
all’unità vennero indagati per associazione a delinquere; Primi ministri
accusati (non tanto ingiustamente) di avere contatti o di appartenere a
“Cosa Nostra”...
Il silenzio o negare l’esistenza della mafia non fa che
accrescerne il potere.
• “Voi Italiani mangiate pasta
otto giorni su sette” ed è
assolutamente vero perché
abbiamo cosí tanti modi diversi
di condirla che per un anno
potremmo mangiare ogni
giorno un tipo di pasta diverso.
• Ma non c’è solo la pasta, anche
la pizza e ogni genere di delizia,
piatti semplici o raffinati ma
sempre e comunque ottimi, e di
questo possiamo esserne più
che fieri.
• Verdi, Vivaldi, Rossini, famosi
per la bellezza delle loro
composizioni, rappresentano un
eclatante esempio di come la
musica italiana abbia concuistato il
resto del mondo.
• Anche la pittura, la scultura e
l’architettura sono apprezzate in
ugual modo o forse ancor di più e
città come Roma, Firenze e
Venezia offrono opere di
stupefacente fattura.
• Grazie a queste tradizioni, noi
italiani, veniamo visti come un
popolo di artisti.
LA MODA
• “Quello è italiano!” Quante volte ci è
capitato di riconoscere un nostro
compaesano per il modo di vestire. Lo
stile italiano è infatti conosciuto ovunque.
• Questa tradizione della moda era già
presente nei secoli scorsi: in Spagna nel
1766 vennero adottati il cappello e il
mantello in voga in Italia.
• Tutt’oggi le case stilistiche italiane sono
tra le più rinomate al mondo.
• Tuttavia non tutti gli italiani si vestono
con uno stile “casual” e al tempo stesso
elegante, alcuni adottano stili pretenziosi e
cosí tanto privi di buon gusto da stupirsi
che possano convivere quotidianamente
con i primi.
• Esistono altri simboli che, insieme a quelli precedentemente citati,
rappresentano l’Italia all’estero.
L’Italia è anche il paese della Ferrari e della Vespa, della Toscana e i
suoi vini, del sole e delle spiagge, delle mamme e dei mammoni e,
soprattutto, della Dolce Vita.
La nostra penisola infondo è un misto di rurale e classico, di tradizione
e innovazione, di bellezza e fantasia.
L’Italia oggi
Nonostante tutti questi
stereotipi e icone che tendono a
semplificare l’immagine
dell’Italia e degli Italiani, la
realtà italiana è molto più
complessa. Le diversità
culturali, che lacerano il paese
da sud a nord, troppo spesso ci
rendono nemici dei nostri
stessi fratelli e hanno reso
l’Italia uno stato fortemente
polarizzato. Il processo di
unità non è dunque completo:
abbiamo fatto l’Italia,
facciamo gli Italiani.
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STEREOTIPI di Federico Caimi, Gianluca Semeraro