Graffiti per....
….Vincere il degrado
e l’abbandono
Roma, primavera 1976, nei palazzi dell’antica via di Tor di Nona dietro Piazza
Navona, regnava Il degrado.
Requisiti dal Comune nel 1938 per una demolizione e una ricostruzione mai avvenute
occupati abusivamente nel dopoguerra, gli edifici erano in parte abbandonati,
in parte abitati Illegalmente.
Un gruppo di studenti che abitavano lì vicino, alcuni dei quali con nomi
famosi, come Isabella Rossellini, Lorenzo Mammì, Carlo Zaccagnini, altri
assai meno noti, si innamorarono di Tor di Nona.
Dove c’erano solo muri scrostati dipinsero con i murales la città che
sognavano.
La Giunta dell’allora sindaco Petroselli raccolse il messaggio di quei graffiti
e diede il via al recupero dell’area.
Nei lavori di consolidamento, tra il 1978 e il 1981 i murales furono
sacrificati, tranne i due che vediamo in queste immagini.
Gli autori, oggi non più giovani, dicono di aver avuto allora il sostegno
degli abitanti della zona, anche se erano coscienti di fare una cosa illegale.
Lo stile dei disegni è comunicativo, diretto, narrativo. Certamente c’era una
vena di protesta in quei disegni, ma non era sterile o distruttiva. Questi
giovani speravano di poter cambiare qualcosa in un dialogo con le
istituzioni.
Dal 2003 negli spazi al pianterreno di quegli edifici il Comune ha promosso
il ritorno di bar, artigiani, gallerie e atelier di artisti.
L’asino che vola è una delle immagini che sono state salvate deopo la
Ristrutturazione del quartiere romano
arcobaleno
Finte botteghe
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