Tema:
L'Assistente Familiare
Migrante
Presentazione di
Guerrino Donegà
Straniero/a
o
Migrante
Un po' di numeri...
In Italia
982.000 addetti
80,2% donne
47,6% proviene da Paesi Non Comunitari
(Ucraina 22,9%, Filippine 14,9%, Moldavia 11,4%,
Perù 7,4%, Sri Lanka 5,8%)
35% proviene da Paesi Comunitari
(Romania 19,4%, Polonia 7,7%)
15% italiani
(3° Rapporto INPS 2013 sul Lavoro Domestico)
Una crescita esponenziale
La crescita numerica è stata negli anni è
impressionante.
Negli anni ’60 erano appena 10mila.
Nel 2010, se si tiene conto del sommerso, si
stimavano in già oltre un milione e mezzo
(Censis).
Le assistenti familiari in Italia
Totale: 830.000
Migranti 90%
In maggioranza senza contratto di lavoro
(Stima: Qualificare.info 2013)
Le assistenti familiari in Lombardia
Con contratto di lavoro: 52.560 (36%)
Regolarmente presenti in Italia ma senza
contratto: 64.240 (44%)
Irregolarmente presenti in Italia: 29.200 (20%)
Totale: 146.000
(Stima: Qualificare.info 2012)
Assistenti Familiari in provincia di Lecco
Con contratto di lavoro: 1.200 (36%)
(Ismu 2012 e Rapp. Gr. Clas)
Stima su proiezione % Lombardia di
Qualificare.info:
Regolarmente presenti in Italia ma senza
contratto: 1.460 (44%)
Irregolarmente presenti in Italia: 660 (20%)
Totale: 3.320
Grado di istruzione
La lavoratrice domestica tipo (colf o badante) è di
norma straniera con un livello di istruzione medioalto.
Rispetto alla lavoratrice domestica italiana è più
giovane ed ha un livello d'istruzione più elevato:
il 37,6 % possiede un diploma di scuola superiore,
il 6,8 % una laurea, contro rispettivamente il
23,2% e il 2,5% delle italiane.
(Stranieriinitalia.com)
Una professione etnica
Il lavoro domestico è la prima professione per le
collettività provenienti da
Filippine (63,4%)
•Sri Lanka (36,1%)
•Ucraina (33,4%)
•Perù (27,9%)
•Moldavia (27,1%)
•Bulgaria(25,8%)
•Ecuador (22,6%)
•Polonia (18,7%)
•Romania (14,0%)
•Ghana (12,8%)
•
(Dossier Caritas Migrantes 2012)
La crisi
Con la crisi, sotto la spinta delle difficoltà nei
bilanci di molte famiglie, della crescita della
disoccupazione, e dei tagli di spesa sui servizi
sociali, si sta affermando un fenomeno nuovo
caratterizzato da:
Aumento dei familiari caregiver. (riduzione dei redditi familiari e
disoccupazione)
Aumento del lavoro a ore rispetto alla coresidenza. (disponibilità
delle famiglie, processo di insediamento nella società italiana,
l’acquisizione di un alloggio autonomo e i ricongiungimenti familiari)
Aumento del lavoro sommerso. Fra il 2009 e il 2011 i lavoratori
domestici regolarmente impiegati presso le famiglie italiane sono
diminuiti di ottantamila unità, attestandosi a 881.700
Aumento delle assistenti familiari italiane. (crescita di italiane iscritte
ai corsi di formazione per assistenti familiari e agli sportelli che effettuano
incrocio domanda/offerta.
(Lombardiasociale.it)
Le Regole speciali per
l'Assistente Familiare Migrante
Il rapporti di lavoro
Le regole contrattuali del rapporto di lavoro
sono le medesime previste per i lavoratori
italiani.
Le regole di costituzione del rapporto di
lavoro sono speciali e cambiano secondo
che il Paese di provenienza appartenga o
meno all'Unione Europea.
Paesi comunitari
(Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania,
Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda,
Portogallo, Spagna e Svezia)
Valgono le stesse regole di assunzione del
lavoratore italiano. Il diritto al soggiorno in
Italia di durata superiore a 3 mesi si
consegue con l'iscrizione anagrafica nel
comune di residenza.
Paesi neocomunitari
(Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,
Polonia, Slovacchia, Slovenia Ungheria)
Per alcuni di questi paesi, al momento
dell'ingresso nell'UE si è stabilito un regime
di limitazione temporanea nell'accesso al
lavoro in Italia ma con la deroga specifica
per il lavoro domestico
Paesi non comunitari
Se il lavoratore è già presente in Italia Il datore
di lavoro deve sostanzialmente seguire le stesse
modalità previste per l'assunzione dei lavoratori
italiani e comunitari, dandone comunicazione
entro 48 ore alla Questura.
Se il lavoratore si trova nel paese di origine
può fare ingresso in Italia per lavoro con le
procedure del così detto Decreto Flussi, cioè
all'interno di limiti numerici e temporali stabiliti
periodicamente dal Governo.
Il Decreto Flussi
Periodicamente, in teoria con cadenza annuale, in realtà
in modo più irregolare, viene stabilito con Decreto il
numero di lavoratori che possono fare ingresso in Italia.
Per alcuni paesi che hanno firmato accordi con l'Italia, è
prevista una riserva di quote. Dal momento della
pubblicazione del Decreto, (click day) il Datore di Lavoro
in Italia può inviare on line la richiesta di Nulla Osta
all'ingresso, specificando i dati del lavoratore e il
possesso dei requisiti. Le quote sono assegnate alle
domande inoltrate per prime fino ad esaurimento dei
posti.
L'ingresso
Conseguito il Nulla Osta, va spedito al lavoratore
nel paese di origine, il quale dovrà esibirlo
all'Ambasciata d'Italia per ottenere il Visto di
ingresso per lavoro. Con questo potrà finalmente
entrare in Italia, stipulare il Contratto presso lo
Sportello Unico per l'Immigrazione in Prefettura e
spedire in Posta la richiesta di Permesso di
Soggiorno per lavoro, presentarsi in Questura per
il fotosegnalamento ed infine ritirare l'agognato
Permesso.
Semplice, no?
Criticità del Decreto Flussi
L'incontro domanda offerta a distanza
Gli irregolari già presenti in Italia
Il fabbisogno reale
La emersione dei migranti irregolari
Di fronte al costante fenomeno della presenza in
Italia di migranti irregolari, i diversi Governi si
sono cimentati negli anni in provvedimenti
legislativi denominati Sanatorie, Regolarizzazioni,
Emersioni con l'obiettivo di farli uscire dal
sommerso e, in presenza di determinati requisiti e
del pagamento di somme di denaro, ottenere il
Permesso di Soggiorno.
L'emersione del lavoro domestico
Le diverse regolarizzazioni hanno sempre
riguardato in via prioritaria o esclusiva il lavoro
domestico con il relativo versamento della
sanzione / contributo, rendendo accettabile
l'operazione alla parte più critica del paese. La più
recente è del 2012.
In realtà si sono purtroppo spesso verificate forme
di abuso anche su vasta scala con lo sfruttamento
di queste persone da parte di criminali senza
scrupoli attraverso il ricatto della emersione.
Le Assistenti Familiari Irregolari
La condizione di irregolarità dell'A.F. la espone ad
una serie di difficoltà e svantaggi molto pesanti. Si
va dalla impossibilità di uscire liberamente nelle
ore di riposo per il timore di essere fermati dalla
polizia, alla ricattabilità da parte del datore di
lavoro, fino a situazioni di segregazione e
violenza.
Altre questioni
Assistenti familiari e sommerso: “Il caso delle
convenienze reciproche”
Famiglia e il ricongiungimento familiare
La Lingua
La cultura
Il tempo libero
Riassumendo
Un lavoro molto difficile e impegnativo,
a volte un miraggio,
utile e necessario per tante persone affette da
disabilità e non autosufficienza.
Un lavoro migliorabile con la formazione, regole
più giuste, un maggior riconoscimento sociale.
Un lavoro magari non per sempre.
A volte si può anche cambiare...
Il Ministro per l'Integrazione
Cécile Kienge
“Anch'io ho
fatto la
badante
per sei
anni: mi
pagavo gli
studi.”
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Le assistenti familiari in Italia