INFO fumo di tabacco
Da www.fuoriposto.it
LA COMBUSTIONE
La combustione produce due correnti di fumo: una centrale (mainstream) e una laterale (sidestream).
La corrente centrale di fumo si sprigiona dall'estremità
incandescente della sigaretta ogni volta che si fa la "tirata",
cioè si aspira, e risale entro il cilindro di carta fino a
raggiungere la bocca del fumatore.
La corrente di fumo laterale, invece, si genera in seguito alla
lenta combustione spontanea del tabacco tra una boccata e
l'altra, e si disperde nell'aria, formando il fumo passivo, ancora
più ricco di componenti tossici che viene respirato dal nonfumatore.
Alle temperature della sigaretta accesa (880°C) nelle fasi di
aspirazione, cioè quando si "tira" la boccata, e attorno agli
830°C nelle fasi intermedie, qualche sostanza del tabacco brucia completamente, altre passano
inalterate, altre ancora vengono modificate più o meno profondamente dal calore determinando la
formazione di centinaia di composti volatili.
NICOTINA
La nicotina è la sostanza responsabile delle proprietà farmacologiche
del fumo, per la sua capacità di creare dipendenza fisica. E’ una
sostanza ad azione molto rapida e può essere mortale se ingerita anche
in piccole quantità perchè è un veleno potentissimo. Basti dire che
sarebbe sufficiente iniettare per via endovenosa in un fumatore una
quantità di nicotina pari a quella contenuta in 2-3 sigarette, per
ucciderlo all'istante.
La nicotina assorbita attraverso le mucose dell’apparato respiratorio e i polmoni arriva al sangue
molto velocemente , passa attraverso la barriera ematoencefalica ed entra nel cervello dopo appena
7/10 secondi dall’ inalazione, scatenando una reazione che provoca incremento della concentrazione
delle catecolamine nel sangue, incremento della concentrazione della pressione arteriosa, del battito
cardiaco, della concentrazione dei lipidi e del glucosio nel sangue.
La nicotina è prontamente metabolizzata dal fegato in cotinina, ed eliminata con le urine. La sua
emi-vita ( cioè il tempo necessario per eliminare il 50 %) è di circa 40 minuti e pertanto i fumatori
devono continuare a fumare per mantenere livelli relativamente costanti di nicotina nel sangue e
continuare ad avere effettti psicoattivi.
La nicotina produce rapidamente tolleranza , una vera e propria dipendenza fisica e una dipendenza
psichica, che è il fattore più forte che impedisce a tanti fumatori di smettere definitivamente di
fumare.
MONOSSIDO DI CARBONIO
Questo è lo stesso gas velenoso contenuto nei gas di scarico
delle automobili e nei gas di città. La quantità di monossido di
carbonio che si libera prevalentemente dalla combustione
incompleta di una sigaretta e che viene respirata è di circa 20
mg.
E’ un gas micidiale che ha una speciale affinità per
emoglobina (circa 200 volte superiore a quella che l’emoglobina ha per l’ossigeno) . L’emoglobina
è una proteina che conferisce il colore rosso al sangue e che ha il compito di trasportare ossigeno
dai polmoni al resto del corpo.
Il monossido di carbonio tende a prendere il posto dell’ossigeno
formando carbossiemoglobina molto stabile; ne consegue una
diminuzione del grado di ossigenazione di tutte le cellule delll’organismo
quindi tutti i tessuti rimangono ipoossigenati. Il monossido di carbonio
non viene trattenuto da nessuno dei comuni filtri e impiega 24 ore per
uscire dal sistema sanguigno.
CATRAME
Il residuo corpuscolare del fumo di una sigaretta noto come
“catrame” è costituito da una miscela complessa di sostanze , tra
le quali compaiono cancerogeni noti, es. il benzopirene. I
produttori di sigarette lo chiamano condensato, ma è senz'altro più
incisivo il termine "tar" (catrame) usato dagli anglosassoni. Le
sostanze del catrame sono quelle responsabili del tumore
polmonare perché trasformano le cellule bronchiali in cellule cancerogene. Inoltre infiammazioni
come tosse, catarro o bronchiti favoriscono ancora di più l'azione cancerogena del catrame e dei
derivati. Il tumore del polmone è il più diffuso tumore maligno oggi esistente in America e in
Europa.
il primo importante studio, effettuato nel 1951 su 40.701 medici inglesi, ha
dimostrato un incidenza del tumore del polmone molto elevata nei fumatori e
direttamente proporzionale al numero di sigarette che si fumano. La mortalità
per tumore del polmone è particolarmente accentuata, per quanto riguarda gli
uomini nell’Italia meridionale e nord occidentale e per le donne nell’Italia
centrale. Si stima che chi fuma un pacchetto di sigatette al giorno in un anno
inali l'equivalente di una tazza di catrame e "asfalti", di fatto, il proprio albero respiratorio.
SOSTANZE IRRITANTI
Il danno più rilevante di tali sostanze è quello di bloccare l'attività delle cilia vibratili dei bronchi
che assolvono il compito di filtro nei polmoni e ne assicurano la puliza.
Le ciglia, infatti, con il loro movimento verso l'esterno allontanano
particelle e corpi nocivi dai bronchi, e costituiscono quindi un' arma di
difesa molto importante dell'apparato respiratorio.
Se le ciglia funzionano male, le particelle nocive che entrano con
l'aria e il fumo non possono essere espulse e quindi ristagnano
nell'apparato respiratorio, rendendolo più vulnerabile alle infezioni
da parte di virus e batteri che possono penetrare tranquillamente:
ecco quindi l'insorgenza di tosse, infezioni e bronchiti, sia acute che
croniche, fino allo sviluppo dell'enfisema polmonare. Devono
passare 2 giorni senza sigaretta prima che le cilia vibratili riprendano
progressivamente a funzionare.
DDT E ALTRE SOSTANZE
I prodotti della combustione delle sigarette che vengono inalati
dal fumatore sono più di 4.000. Vi ritroviamo: gas e sostanze
irritanti, soffocanti, dissolventi, infiammabili, tossiche,
velenose, cancerogene, o addiruttura ... radioattive, ad es. benzopirene, dibezopirene, nitrosaminem
nichelio, plutonio 240, polonio, alco metilico, metano, cresolo, acetone, glicerolo, benzene, ossido
d’azoto, fenolo, formaldeide, cadmio, naftalina e tante altre....
Niente male, no?
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