Dott.ssa Barbara Vallese
Chi sono i protagonisti della
sicurezza?
Ognuno di noi!
Ciascuno con compiti e responsabilità
differenziati per ruolo
Gli attori della sicurezza
Datore di lavoro
(imprenditore ed organizzatore)
Dirigente
(organizza il lavoro di altre persone)
Preposto
(vigila e sorveglia la corretta esecuzione dei lavori
in sicurezza)
Lavoratore
(esegue correttamente)
Gli attori della sicurezza
Servizio Prevenzione e Protezione
(ausilio tecnico)
Medico Competente
(ausilio medico)
Rappresentante dei Lavoratori
per la Sicurezza
(ausilio consultivo)
Gli attori della sicurezza
Addetti al primo soccorso
Addetti alle emergenze ed evacuazione
Definizioni
RISCHIO: la probabilità di raggiungimento del livello
potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di
esposizione ad un determinato fattore o agente
oppure alla loro combinazione
Cioè
E’ la combinazione di probabilità e gravità di possibili
danni o lesioni alla salute.
L'APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Matrice del rischio
(P)
Altamente
probabile
4
8
12
16
probabile
3
6
9
12
Poco
probabile
2
4
6
8
improbabile
1
2
3
4
Lieve
Medio
Grave
gravissimo
Scala
del
Danno(D)
L'APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
R>8
Alto rischio
Azioni correttive indilazionabili
R tra
4e8
Medio rischio
Azioni correttive necessarie da programmare con
urgenza
R tra
2e3
Basso rischio
Azioni correttive/migliorative da programmare nel
breve-medio termine
R=1
Rischio non significativo
Azioni migliorative da valutare in fase di
programmazione
Definizioni di Prevenzione e
Protezione
L’attuazione di tutte le misure per ridurre il
RISCHIO (R) mediante la riduzione della
sola PROBABILITA’ (P) viene comunemente
chiamata “PREVENZIONE”,
mentre l’attuazione di tutte le misure tese alla
riduzione della sola entità del DANNO (D)
viene, invece chiamata “PROTEZIONE”.
Definizione di Protezione e
DPC
In altri termini, per
<<PROTEZIONE>>: si intende l’attuazione di
azioni o di funzioni di difesa contro eventuali
danni; a questo scopo il Dirigente
scolastico/datore di lavoro deve fornire ai
lavoratori idonei Dispositivi di Protezione
Individuale (D.P.I.)
ed assicurare la presenza nell’edificio dei
dispositivi di protezione collettiva (estintori,
idranti, scala di sicurezza esterna, ecc.).
DPI
Per Dispositivo di Protezione Individuale
(D.P.I.) si intende qualsiasi attrezzatura
destinata ad essere indossata e tenuta
dal lavoratore allo scopo di proteggerlo
contro uno o più rischi suscettibili di
minacciarne la sicurezza o la salute
durante il lavoro.
Definizione di Prevenzione
Mentre per << PREVENZIONE>> si intende :
il complesso delle DISPOSIZIONI o MISURE
necessarie, anche secondo la particolarità
del lavoro, l’esperienza, la tecnica, per
EVITARE o DIMINUIRE I RISCHI
professionali nel rispetto della salute della
popolazione e dell’integrità dell’ambiente
esterno.
Datore di lavoro
Tra gli obblighi del Datore di Lavoro c’è…..
….la valutazione di tutti i rischi con la
conseguente elaborazione del documento
(DVR)
DVR
Oggetto della valutazione dei rischi
deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi compresi quelli
riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari, tra cui anche quelli collegati allo
stress lavoro-correlato, e quelli riguardanti le
lavoratrici in stato di gravidanza, nonche' quelli
connessi alle differenze di genere, all'eta', alla
provenienza da altri Paesi.
Lo schema – D.Lgs 81/08
TITOLO II
Luoghi di lavoro
TITOLO I
CAPO I
DISPOSIZIONI GENERALI
CAPO II
SISTEMA ISTITUZIONALE
CAPO III
GESTIONE DELLA
PREVENZIONE
NEI LUOGHI DI LAVORO
CAPO IV
DISPOSIZIONI PENALI
TITOLO III
Uso delle attrezzature
di lavoro e dei dispositivi di
Protezione individuale
Titolo VIII
Agenti Fisici
Titolo IX
Sostanze pericolose
TITOLO IV: Cantieri
temporanei o mobili
Titolo X
Esposizione ad Agenti
biologici
TITOLO V
Segnaletica di salute e
sicurezza sul lavoro
Titolo XI
Protezione atmosfere
esplosive
TITOLO VI:
Movimentazione Manuale dei
Carichi
Titolo XII
Disposizioni diverse in
materia penale
TITOLO VII
Attrezzature munite
di Video Terminale
Allegati dal I al LI
Vie di trasmissione agenti
biologici
Campo di applicazione
USO DELIBERATO
Esposizione ad
Agenti Biologici
Gli
agenti
biologici
vengono
DELIBERATAMENTE
INTRODOTTI nel ciclo lavorativo per essere trattati,
manipolati, trasformati ovvero sfruttate le proprietà biologiche
dell’agente stesso oppure volutamente isolati, coltivati o
trattati per accertarne la presenza, il tipo e/o la quantità nei
campioni in esame.
ESPOSIZIONE POTENZIALE
Attività in cui si può evidenziare la presenza di Ag. Biologici,
anche in concentrazioni elevate, ma come fatto episodico e
non volontario; manca cioè il deliberato intento di farne
oggetto dell’attività lavorativa.
ALLEGATO XLIV
ATTIVITÀ LAVORATIVE CON USO
DELIBERATO DI AGENTI BIOLOGICI
Università e Centri di ricerca
ATTIVITÀ LAVORATIVE CON ESPOSIZIONE
POTENZIALE AD AGENTI BIOLOGICI
Sanità, Zootecnia e Veterinaria
Industria alimentare
Farmaceutica
Agricoltura
Alimentare: produzione per
biotrasformazione (vino, birra, formaggi,
zuccheri, ecc)
Zootecnia
Chimica : produzione per biotrasformazione
di composti vari (es. detersivi, prodotti per
la concia del cuoio)
Energia: produzione per biotrasformazione
di vettori energetici (etanolo, metanolo,
metano) usando residui agricoli e
agroalimentari o altre biomasse
Macellazione carni
Piscicoltura
Servizi veterinari
Industria di trasformazione di derivati animali
(cuoio, pelle, lana ecc.)
Servizi sanitari (ospedali, ambulatori, studi
dentistici, servizi di assistenza)
Ambiente: trattamento rifiuti - uso di
microrganismi (batteri) con funzione
degradativa aerobica e anaerobica
Servizi mortuari e cimiteriali
Agricoltura: uso di microrganismi
azotofissatori, uso di antiparassitari
microbici: batteri, funghi, virus
Impianti
industriali
di
disinfezione
e
lavaggio
potenzialmente infetti
Industria delle biotecnologie: produzione di
microrganismi selezionati
Impianti depurazione acque di scarico
Industria bellica: produzione armi
biologiche
Servizi di raccolta, trattamento, smaltimento
dei rifiuti
Manutenzione impianti fognari
sterilizzazione,
di
materiali
Valutazione del rischio
biologico
risente di limiti conoscitivi:
varietà e ubiquitarietà delle specie batteriche e virali
aerodisperse
molteplicità e varietà della risposta adattativa o
immunitaria dell’organismo umano ospite
mancanza di sicure relazioni dose-risposta (in
termini di entità di contagio-infettività) per i
microorganismi di maggior interesse infettivologico
Valutazione del rischio
biologico
non risulta possibile pertanto:
1)definire dosi che abbiano funzione di soglia per
discriminare tra condizioni di presenza o
assenza di rischio
2)conoscere, ad una certa entità di esposizione,
qual è la frequenza di danno nel gruppo di
soggetti esposti
Valutazione del rischio biologico
Descrizione del ciclo lavorativo: in cui si evidenziano fasi e aree di lavoro
a rischio biologico e le “sorgenti” del rischio
Identificazione degli agenti biologici pericolosi
Individuare effetti patologici, allergici e tossici
Numero e nominativi dei lavoratori esposti
Metodologie e procedure di lavoro
Misure di prevenzione e protezione (art. 272)
Misure igieniche (art. 273)
Misure specifiche (per laboratori e stabulari art. 275 e allegato XLVII) e
programma delle misure di emergenza
Formazione e informazione
Sorveglianza sanitaria
Programma di miglioramento
Misure tecniche, organizzative, procedurali
Evita l’utilizzazione di agenti biologici nocivi se l’attività lo consente
limita al minimo i lavoratori esposti al rischio
progetta adeguatamente i processi lavorativi
adotta misure di protezione individuali o collettive (da privilegiare rispetto a quelle
individuali)
adotta misure igieniche per prevenire e ridurre al minimo la propagazione
accidentale di un agente biologico fuori dal luogo di lavoro
usa il segnale di rischio biologico e altri segnali di avvertimento (presenza di
cartellonistica in cui sono riportate le procedure da seguire in caso di infortunio e/o
emergenza)
elabora idonee procedure per prelevare, manipolare e trattare campioni di origine
umana od animale
definisce procedure di emergenza per affrontare gli incidenti
predispone i mezzi necessari per la raccolta, l’immagazzinamento e lo smaltimento
dei rifiuti in condizioni di sicurezza, mediante l’impiego di contenitori adeguati
Concorda procedure per la manipolazione e il trasporto di agenti biologici in
sicurezza
Misure igieniche
(art.273)
i lavoratori dispongano dei servizi sanitari adeguati provvisti di
docce con acqua calda e fredda, nonché, se del caso, di lavaggi
oculari e antisettici per la pelle;
i lavoratori abbiano in dotazione indumenti protettivi od altri
indumenti idonei, da riporre in posti separati dagli abiti civili;
I D.P.I. siano controllati, disinfettati e puliti dopo ogni utilizzazione,
provvedendo altresì a far riparare o sostituire quelli difettosi prima
dell'utilizzazione successiva;
gli indumenti di lavoro e protettivi che possono essere contaminati
da agenti biologici vengano tolti quando il lavoratore lascia la zona
di lavoro, conservati separatamente dagli altri indumenti,
disinfettati, puliti e, se necessario, distrutti;
è vietato assumere cibi e bevande, fumare, conservare cibi
destinati al consumo umano, usare pipette a bocca e applicare
cosmetici.
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
(Art. 275)
Nei luoghi di lavoro devono essere esposti
il simbolo del rischio biologico (se questo è
presente) e le procedure da attuare in caso
di infortunio o incidente.
Il Datore di Lavoro deve fornire ai lavoratori (prima che siano adibiti alle
attività a rischio) la formazione, le informazioni e istruzioni necessarie.
IN PARTICOLARE
Le precauzioni da
prendere per evitare
l’esposizione
Le misure igieniche da
osservare
Il modo di prevenire gli infortuni e le
misure per ridurne le conseguenze
I rischi per la salute
dovuti
agli
agenti
biologici presenti sul
luogo di lavoro
La
funzione
degli
indumenti da lavoro e dei
D.P.I. e il loro corretto
impiego
Elementi fondamentali di
contenimento
Procedure
attrezzature e dispositivi
misure costruttive
Le buone pratiche
Igiene personale
Pulizia e sanificazione dell’ambiente
Divieto di consumo di alimenti e bevande
Divieto di fumo
Abbigliamento
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Modulo B2_Vallese-generale e biologico