Il problema: un percorso a ostacoli
• Spunti per insegnare ad affrontare e risolvere problemi
matematici
Terzo incontro
Clara Colombo Bozzolo -Patrizia Dova - Marinella Del Torchio
Mathesis Varese ottobre dicembre 2012
1
Problema: calcolare la somma delle ampiezze
degli angoli di un poligono
Poligoni convessi
Angoli interni
Angoli esterni
Poligoni concavi non intrecciati
Angoli interni
Angoli esterni
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2
Angoli interni di poligoni convessi
Prerequisito: conoscere la somma delle ampiezze degli angoli di un triangolo.
(Nel mondo della geometria vol. 3 pag. 214)
Si ritiene efficace,quella di lavorare con modelli di triangoli in carta: ogni
alunno deve ritagliare, o meglio strappare, gli angoli di ogni modello e poi
riaccostare le tre parti in modo che i tre vertici del triangolo coincidano
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3
Angoli interni di poligoni convessi
Esempio esagono
Per calcolare la somma delle ampiezze degli angoli interni posso dividere il poligono in triangoli
partendo da un punto interno qualunque
partendo da un vertice
180° x 6= 1080°
180° x 4= 720°
Che cosa si deve modificare per ottenere lo stesso risultato da tutti e due i disegni?
180° x 6 – 180° x 2 = 720°
In generale: se n è il numero dei lati la somma delle ampiezze degli angoli interni è uguale a:
n angoli piatti – 2 angoli piatti = (n -2) angoli piatti
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4
Angoli esterni di poligoni convessi
Si invitano gli alunni, eventualmente suddivisi in piccoli gruppi, a tracciare in ogni
poligono gli angoli esterni, a “strappare” il modello in carta del poligono in modo da
“separarne” i singoli angoli esterni e, infine, a accostare tutti gli angoli esterni in
modo da fare coincidere i loro vertici e da non lasciare “spazio” tra il lati dei vari
angoli. A meno di imprecisioni legati alle operazioni concrete, gli allievi dovrebbero
riuscire a ricostruire un angolo giro
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5
Timss - Pisa 2003
Risposta: 60°
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6
Angoli interni di poligoni concavi
La regola generale per i poligoni convessi vale anche per quelli concavi?
Esempio pentagono
5 a.p. – 2 a.p.= 3 a.p.
3 a.p.
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7
Angoli esterni di poligoni concavi non intrecciati
Nel caso dei poligoni concavi il significato di angolo esterno non cambia rispetto a quanto
detto per i poligoni convessi e neppure la loro individuazione grafica, tuttavia il risultato
può essere “strano” in quanto vi sono angoli esterni che contengono parte del poligono,
(gli angoli esterni sono segnati orientando in verso orario la poligonale)
Per questo motivo, nei poligoni concavi invece di angoli esterni si preferisce
parlare di angoli al contorno, per individuare gli angoli che danno il
cambiamento di direzione delle rette dei lati.
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8
Angoli esterni di poligoni concavi
Una maggiore difficoltà si incontra nella determinazione della somma delle ampiezze
degli angoli esterni di un poligono concavo.
Infatti, se si addizionano le ampiezze senza tenere conto dell’orientamento degli angoli,
si ottiene un risultato maggiore dell’angolo giro, nonostante la percorrenza del contorno
del poligono porti ad affermare che il numero di cambiamenti di direzione è tale da aver
fatto percorrere un giro completo, come nel caso dei poligoni convessi.
62° + 59° + 77° + 123° + 101°+ 140° = 562°
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9
Angoli esterni di poligoni concavi
L’eccesso rispetto all’angolo giro è dovuto al fatto che alcuni angoli al contorno sono
orientati in senso orario e altri in senso antiorario, come è evidenziato nella seguente
figura, nella quale di ogni angoli sono riportate le ampiezze assolute
L’angolo di vertice E è ampio 101° ed è
ottenuto con un cambiamento di direzione
in senso antiorario. Esso si annulla, per
esempio, con la parte ampia 101° in
senso orario che descrive l’angolo di
vertice F, per cui la somma delle
ampiezze rimanenti è 360°.
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10
Angoli esterni di poligoni concavi
Si può formalizzare in modo algebrico quanto affermato se si associa un segno alle
ampiezze: se per esempio si conviene di considerare positive le ampiezze di angoli
orientati in verso orario e negative le ampiezze di angoli orientati in verso antiorario,
l’espressione che corrisponde alla somma algebrica degli angoli al contorno dell’esagono
concavo rappresentato è:
62° + 59° + 77° + 123° + (-101°) + 140° = 360°.
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11
Quali problemi ci possono dare le diagonali?
Corda?
Definizione
Diagonali?
Il concetto di corda in genere viene introdotto a scuola solo nel caso del
cerchio; in realtà esso ha significato anche nel caso dei poligoni, in quanto
una corda è un segmento i cui estremi appartengono a lati distinti della
poligonale che individua il poligono.
Q
R
Nell’esagono ABCDEF i
segmenti PQ, FR, EB sono
corde.
P
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12
Quali problemi ci possono dare le diagonali?
Le diagonali sono corde aventi gli estremi in due vertici non consecutivi
del poligono.
Q
R
Nell’esagono ABCDEF tra le
corde rappresentate è
diagonale solo il segmento EB.
P
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13
Quali problemi ci possono dare le diagonali?
1. Il numero delle diagonali è costante per poligoni con lo stesso numero di
lati?
2. Le diagonali di un poligono sono sempre interne?
3. Esistono poligoni in cui il numero delle diagonali è uguale al numero dei lati
del poligono stesso?
Si suggerisce di distribuire ad ogni gruppo di bambini alcuni disegni,
piuttosto grandi, di poligoni, in modo che ogni gruppo abbia almeno un
triangolo, un quadrilatero, un pentagono e un esagono e che vi siano tipi
diversi di tali poligoni (per esempio, triangoli rettangoli, acutangoli,
ottusangoli, isosceli, scaleni, equilateri, quadrilateri, pentagoni ed esagoni
concavi e convessi, con o senza angoli retti o lati congruenti o angoli
congruenti).
I bambini devono tracciare in ogni poligono tutte le possibili diagonali e
registrare quanto ottenuto in una tabella tipo:
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nome
nome
poligono
poligono
poligono
poligonoconcavo
concavoo o
convesso?
convesso?
n°
n° diagonali
diagonali
n°n°diagonali
diagonali
interne
interne
triangolo
convesso
0
quadrilatero
convesso
2
2
0
quadrilatero
concavo
2
1
1
pentagono
convesso
5
5
0
pentagono
concavo
5
2
3
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n° n°
diagonali
diagonali
esterne
esterne
15
Risposte
• I triangoli non hanno diagonali
• I poligoni con lo stesso numero di lati hanno lo
stesso numero di diagonali, mentre i poligoni con
diverso numero di lati hanno anche diverso
numero di diagonali
• Il numero delle diagonali è uguale al numero dei
lati solo nei pentagoni
• Nei poligoni convessi tutte le diagonali sono
interne, mentre nei poligoni concavi vi sono
diagonali esterne
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16
Problema
Esiste una relazione tra il numero dei lati e il numero
delle diagonali di un poligono, in modo da poter dire
quante diagonali ha un poligono senza doverle
necessariamente tracciare?
Riprodurre, su un foglio di carta da pacco posto a terra, un poligono,
per esempio un pentagono e di sistemare un alunno in corrispondenza
di ogni vertice del poligono. Ad un alunno viene assegnato il ruolo di
tenditore di diagonali: a partire da un vertice del poligono, il tenditore
deve tendere corde di uno stesso colore verso tutti i vertici che non
sono consecutivi a quello in esame, facendo impugnare le corde ai
bambini posti ai vertici; in modo analogo procede per ogni vertice,
cambiando ogni volta il colore delle corde.
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17
Quante corde impugna ciascun bambino vertice? (due, nel caso del pentagono)
Quante corde sono state tese in tutto? (per il pentagono 2  5 = 10).
Si lancia la provocazione di assumere come numero delle diagonali proprio il
numero delle corde tese. In realtà, i bambini constatano facilmente che il numero
delle diagonali è la metà di quello delle corde tese, in quanto ogni diagonale è
visualizzata da una coppia di corde tese.
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18
Ripetere l’esperienza a partire da un esagono e, poi, rendere più sistematica
la verifica lavorando con i poligoni dai triangoli ai dodecagoni
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19
Esiste una relazione tra il numero dei lati o vertici di un poligono e quello
delle diagonali uscenti da ciascun suo vertice?
n° lati /vertici
poligono
n° diagonali da
ogni vertice
differenza
3
0
3–0=3
4
1
4–1=3
5
2
5–2=3
6
3
6–3=3
7
4
7–4=3
8
5
8–5=3
9
6
9–6=3
10
7
10 – 7 = 3
11
8
11 – 8 = 3
12
9
12 – 9 = 3
La differenza è
sempre 3
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20
Le osservazioni quantitative si possono raccogliere in una tabella
n° lati/vertici
poligono
n° diagonali da
ogni vertice
n° diagonali
poligono
3
0
(0  3) : 2 = 0
4
1
(1  4) : 2 = 2
5
2
(2  5) : 2 = 5
6
3
(3  6) : 2 = 9
7
4
(4  7) : 2 = 14
8
5
(5  8) : 2 = 20
9
6
(6  9) : 2 = 27
10
7
(7  10) : 2 = 35
11
8
(8  11) : 2 = 44
12
9
(9  12) : 2 = 54
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21
In generale
Se n indica il numero di lati/vertici di un poligono, la formula che
generalizza quanto verificato dagli alunni e consente di calcolare il
numero d delle diagonali del poligono è:
(n  3) x n
d 
2
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22
Ancora problemi sulle diagonali
In ogni quadrilatero le diagonali si intersecano
V
F
Giustifica la tua risposta
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23
Ogni quadrilatero con le diagonali uguali è un
quadrato
V
F
Giustifica la tua risposta
Compito:
Scrivere alcune possibili definizioni di quadrato
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24
Il caso dei trapezi
b
Quali di questi
quadrilateri sono
trapezi? .........
a
c
e
d
Perché?................
Quali sono trapezi
isosceli? ......
g
f
h
i
m
Perché?....................
Esistono trapezi concavi?
Se la risposta è
affermativa disegnarne
uno.
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25
Come definire il trapezio isoscele?
Definizione “usuale”:
Un trapezio è isoscele quando ha i due lati obliqui congruenti.
A. Ipotesi di trapezio con “una sola coppia”di lati paralleli
• tra i trapezi dati, solo f è un trapezio isoscele
• ha gli angoli adiacenti ad una base tra loro congruenti
si dimostra che
un trapezio è isoscele
ha gli angoli adiacenti ad una base tra
loro congruenti
ha le diagonali tra loro congruenti
ha almeno un asse di simmetria
che è anche asse di due lati
paralleli
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26
Definizione “usuale”:
Un trapezio è isoscele quando ha i due lati obliqui congruenti.
B. Ipotesi di trapezio con “almeno una coppia” di lati paralleli
• tra i trapezi dati, f, d, h, i, m sono trapezi isosceli; più in generale tutti i
parallelogrammi sono da considerare trapezi isosceli
non sono più vere le proprietà solitamente associate ai trapezi isosceli
come modificare la definizione di trapezio isoscele?
un trapezio è isoscele se i due angoli adiacenti ad una base sono tra
loro congruenti
un trapezio è isoscele se ha almeno un asse di simmetria che è anche
asse di due lati paralleli
si dimostra che
un trapezio è isoscele
un trapezio ha due lati opposti
congruenti
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27
libertà (non arbitrarietà) nella scelta di una definizione
ma coerenza con la scelta fatta:
necessità di rigore
inteso nell’accezione data da Giuseppe Peano (1858-1932)
“il rigore matematico è molto semplice.
Esso sta nell’affermare solo cose vere
e non nell’ affermare cose che sappiamo non vere.
Non sta nell’affermare tutte le verità possibili”
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28
… almeno due lati
paralleli, allora ogni
parallelogramma è un
trapezio
(accezione inclusiva)
Q
…è
quadrilatero
b
…è
trapezio
…è
parallelogramma
a
T
g
d
e
c
P
f
i
h
m
 tutte le proprietà dei trapezi sono anche
proprietà dei parallelogrammi
 esistono trapezi che non sono parallelogrammi
TP=P
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29
Se con “due lati paralleli” si intende …
… solo due lati
paralleli, allora ogni
parallelogramma non
è un trapezio
(accezione esclusiva)
…è
parallelogramma
Q
…è
quadrilatero
a
b
…è
trapezio
T
g P
d
e
c
f
i
m
h
 le proprietà dei trapezi non è detto siano
proprietà dei parallelogrammi
 tutti i trapezi non sono parallelogrammi
TP=
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30
UNA FAMIGLIA DI ROMBI
Sul reticolo segna i punti di coordinate A (1,6) ; C (7,6).
•Quanti rombi con i vertici sui
nodi del reticolo e con AC come
diagonale puoi disegnare?
•Disegnali e rispondi
•Di ogni rombo che hai
disegnato scrivi le coordinate
degli altri due vertici.
•Qualcuno di questi rombi è un
quadrato? ........
•Perché?
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11
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31
UNA FAMIGLIA DI ROMBI
Sul reticolo segna i punti di coordinate A (1,6) ; C (7,6).
La scheda consente di mettere in
evidenza che:
•i vertici B, D si trovano sull’asse del
segmento AC perché la retta BD
deve essere asse di simmetria per
ogni rombo;
•la retta della diagonale AC è pure
asse di simmetria per ogni rombo;
•la retta BD è parallela all’asse delle
ordinate quindi i vertici B, D hanno
tutti la stessa ascissa;
•il quadrato è un rombo con le
diagonali congruenti;
i rombi “ interni” al quadrato hanno
la diagonale maggiore parallela
all’asse delle ascisse, quelli esterni
hanno la diagonale maggiore
parallela all’asse delle ordinate.
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32
Consolidiamo i concetti presentati
I RETTANGOLI SI TRASFORMANO
(da “Nel mondo della GEOMETRIA” vol.3 a cura di C. Colombo Bozzolo, Angela Costa e Carla Alberti ed. Erickson pag.290)
Osserva i dieci rettangoli congruenti sotto disegnati. Ognuno di essi è
stato diviso da una corda in due quadrilateri tra loro congruenti.
•Che tipo di quadrilateri sono?.....……………………………
•Ritaglia con molta precisione i dieci rettangoli. Poi, seguendo la
corda tracciata taglia ogni rettangolo in due parti.
…………………………………………………………..
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33
I RETTANGOLI SI TRASFORMANO
(da “Nel mondo della GEOMETRIA” vol.3 a cura di C. Colombo Bozzolo, Angela Costa e Carla Alberti ed. Erickson pag.291)
Unendo a due a due ( usando lo scotch ) i
quadrilateri ottenuti da ogni rettangolo, in modo
che abbiano sempre in comune solo un lato
della stessa lunghezza, si possono ottenere più
poligoni uno diverso dall’altro.
•Sai prevedere quanti poligoni di forma
diversa puoi ottenere?…………………………
•Di quanti lati pensi siano i poligoni?............
Procedi ora alla costruzione di poligoni nel modo
sopra descritto.
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34
I RETTANGOLI SI TRASFORMANO
(da “Nel mondo della GEOMETRIA” vol.3 a cura di C. Colombo Bozzolo, Angela Costa e Carla Alberti ed. Erickson pag.285)
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35
I RETTANGOLI SI TRASFORMANO
(da “Nel mondo della GEOMETRIA” vol.3 a cura di C. Colombo Bozzolo, Angela Costa e Carla Alberti ed. Erickson pag.291)
Incolla sul quaderno i poligoni ottenuti, mettendo la colla solo a metà figura.
•Contrassegna ogni poligono ottenuto con un numero e scrivi accanto ad ognuno nome e
proprietà
Ad esempio, per il rettangolo potrai scrivere:
quadrilatero convesso, trapezio , parallelogramma , rettangolo .
• Classifica i poligoni ottenuti secondo i seguenti criteri :
- essere convesso ( c )
- avere almeno un asse di simmetria ( s )
e rappresenta la classificazione ottenuta usando il diagramma di Eulero-Venn sotto
riportato.
Nel diagramma indica ogni poligono con il numero che gli hai attribuito.
c
s
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36
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Il problema: un percorso a ostacoli