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LE NOSTRE INIZIATIVE
VENERDÌ 11 MAGGIO 2012
ANTICHE RICETTE E TRADIZIONI DA CONSERVARE
La buona castagna:
il frutto della nostra terra
— ARSAGO SEPRIO —
IL CASTAGNO è una pianta che da
molti anni popola i boschi ed Arsago;
il nostro paese che è circondato dalla
brughiera ne è estremamente ricco.
Fin dall’antichità i nostri nonni utilizzavano la castagna come base della loro alimentazione, nel periodo autunnale trascorrevano gran parte del loro
tempo nei boschi a raccogliere questi
frutti e successivamente a casa li conservavano nei modi più diversi a seconda delle esigenze. Un metodo per conservare le castagne per circa 2-3 mesi
era la ”novena”, consisteva nell’immergerle completamente in un recipiente
pieno d’acqua, scartando quelle che venivano a galla perché malate. Dopo 9
giorni le castagne venivano messe ad
asciugare in un ambiente arieggiato, rivoltandole spesso perché non ammuffissero, ed erano pronte per il consumo.
IN ALCUNE CASE invece, nelle canne fumarie del camino, venivano ricavate le gra’. Qui un fuoco basso ma costante, acceso anche per tre settimane
consecutive, emanando calore e fumo,
assicurava una progressiva disidratazione delle castagne e una leggera affu-
micatura. Così conservate venivano
utilizzate per cucinare alcuni piatti tipici o dolci , il più comune era il castagnaccio. La preparazione di questa torta “povera”, ma molto buona, è davvero semplice: si fa cuocere in forno un
impasto di farina di castagne, acqua,
olio extravergine di oliva, pinoli e uvetta, alcuni vi aggiungono anche scorze
d’arancia o frutta secca. Ma là dove la
torta era fatta solo per i dì di festa, nelle case più povere le sere d’autunno era
frequente mangiare le castagne con il
latte, oppure il mac, una minestra a base di riso. latte e castagne o semplicemente si gustavano bollite in acqua
con sale grosso ed una foglia di alloro.
Per i bambini era invece una gioia
comprare le sfilze di marroni durante
le sagre del paese, collane di castagne
appassite al sole o passate nei forni dopo la cottura del pane. Oggi queste lunghe trecce di castagne essiccate non
vengono vendute più, ma anche noi
aspettiamo ogni anno con ansia la festa del paese, che cade la 3˚ domenica
di ottobre, per comprare un cartoccio
fumante di profumate caldarroste.
UNA STAGIONE AMARA PER LA RACCOLTA
C’è un insetto cinese che minaccia i boschi
CHE DELUSIONE quest’anno quando
ho raccolto le castagne nei boschi, sognavo già una merenda con le caldarroste ma
così non è stato: la maggior parte di esse
erano marce. Ho chiesto a mio nonno il
motivo per il quale le castagne fossero in
queste condizioni e lui mi ha risposto che
era tutta colpa di un insetto, una vespa
per la precisione, il «Cinepide Galligeno».
Immediatamente ho cercato più informazioni ed ho scoperto che questo parassita
arriva dalla Cina, depone le uova nei germogli, sulle foglie e sulle infiorescenze
delle piante, dove poi si sviluppano le larve e, nel giro di un anno, si formano le cosiddette “galle”, rigonfiamenti tondeggianti che bloccano lo sviluppo del castagno, provocandone sofferenza, abbassan-
done la produttività e in certi casi anche
la morte. Preoccupatissimo sono andato a
raccontare tutto a mio nonno e lui mi ha
detto che per ora non ci sono metodi o
prodotti veramente efficaci per combattere questa malattia, mi ha però elencato alcune regole possibili per salvare gli alberi
in pericolo: se la pianta ha meno di tre anni bisogna distruggerla completamente,
se invece è più vecchia vanno tagliati i rami infestati dalle galle e poi bruciati.
HO GUARDATO il nonno preoccupato
e gli ho chiesto: «Un giorno riusciremo a
salvare i nostri castagni ?» Lui, con il suo
solito ottimismo mi ha risposto: «Certo,
l’unico modo è sperare nei progressi della
scienza».
SCUOLA MEDIA «LEONARDO DA VINCI» - ARSAGO SEPRIO
ALUNNI Classe 3˚A
Francesca Aspes, Federica Bon, Stefania Bondoc,Sara
Bresciani,Elisa Caramaschi,Sharon Giacomini,Simone
Iametti,Roberto Luce,Chiara Macchi,Sonia Manfrin,
Edoardo Marangon,Alessia Merletti,Andrea Norcini,
Alessia Pastorello, Andrea Pettinari,Rachel Rios Gonzales,Valentina Sponga, Andrea Squellati,Mattia Tummino,Matteo Vergani,Davide Zen.
COORDINATRICE
Professoressa Daniela Aspesi
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