ASSOBIOMEDICA
L’evoluzione tecnologica in
cardiologia: innovazioni
per la vita
Hotel Forum
Roma – 12.07.2010
Appropriatezza e sostenibilità
per cure sempre più efficaci
Dott. Luigi Boggio
Presidente Assobiomedicali
Associazione nazionale per le tecnologie biomediche,
diagnostiche, apparecchiature medicali, servizi e telemedicina
Roma, 12.07.2010
La tecnologia medica oggi è fondamentale
nell’erogazione di qualunque prestazione
sanitaria. Interviene nella prevenzione, nel
monitoraggio, nella diagnosi, così come nella
cura e nella riabilitazione del paziente.
Roma, 12.07.2010
L’innovazione dà valore alla vita umana,
aumentandone qualità e quantità.
Solo negli ultimi 25 anni la tecnologia ha
contribuito ad allungare di oltre tre anni
l’aspettativa media di vita.
Roma, 12.07.2010
I processi di innovazione : un aspetto peculiare dei dispositivi medici
La “rivoluzione delle tecnologie
sanitarie” risale agli anni ’70.
Quello fu sicuramente un decennio
ricco di balzi tecnologici, ma
l’evoluzione che seguì fu (ed è tuttora)
di tipo lineare, “incrementale”; per
contro, è andata crescendo la velocità
dell’evoluzione.
Innovazione
Anni ‘70
Tempo
Un farmaco o esiste o non esiste (l’aspirina, ad es., è nata nel 1897 e in oltre un secolo
la molecola non ha subito alcuna innovazione); un dispositivo medico, invece, è
soggetto a una continua e (in taluni casi più che in altri) rapida evoluzione, in simbiosi
con la pratica clinica.
Roma, 12.07.2010
Roma, 12.07.2010
La rapida evoluzione tecnologica consente di
apportare continue modifiche ai dispositivi
medici in ambito cardiologico, rendendoli
sempre più efficaci. Ma il paziente deve avere
accesso all’innovazione.
È necessario quindi:
- ridurre i tempi di attesa,
- rendere ottimali i percorsi diagnostici,
- combattere la tendenza a ricorrere al
dispositivo medico solo se il farmaco fallisce.
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È inoltre indispensabile superare l’idea che i
dispositivi medici siano un costo eccessivo
per il sistema sanitario nazionale.
L’INTERO COMPARTO DEI DISPOSITIVI
MEDICI PESA PER MENO DEL 6% DI
QUANTO LO STATO SPENDE PER FINANZIARE
IL NOSTRO SISTEMA SANITARIO NAZIONALE.
Vi è la tendenza a sovrastimare la spesa pubblica in dispositivi medici
Roma, 12.07.2010
< 6 miliardi
NON
> 10 miliardi
HR (Spesa per CPP (Spesa
G&S but MD
il personale) per i servizi in
(spesa in beni e
convenzione)
servizi esclusi
dispositivi
medici)
Pha (spesa
farmaceutica)
Elaborazioni Centro studi Assobiomedica su dati ministero della Salute
spesa
effettiva in
dispositivi
medici
Livello di spesa
che si presume
(erroneamente)
che venga
assorbito dai
dispositivi medici
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Generalmente esiste un largo consenso
nell’identificazione dei seguenti 3 grandi obiettivi
da tutelare per il SSN:
Universalità dell’accesso alle cure
Qualità del servizio
Sostenibilità finanziaria
Il problema è come riuscire a realizzare
contemporaneamente tutti e 3 gli obiettivi :
La sostenibilità finanziaria non può e non deve
avvenire a scapito dei primi due obiettivi
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La filiera della salute è protagonista nella crescita complessiva
del Paese e deve essere vista come investimento non solo
sociale ma anche economico:
- Valore aggiunto (incluso indotto) = 12% del PIL;
- Occupazione diretta + indotto = 10% della forza lavoro
Il nostro SSN si posiziona tra i migliori di Europa per qualità e
copertura, eppure il rapporto spesa/PIL è ancora tra i più bassi
(6,9% spesa pubblica + 2,2% privata*)
E’ pur vero che la salute assorbe un alto valore di risorse ed è
indubbio che questa spesa debba essere adeguatamente
governata
*Dati OECD 2009
I processi di innovazione : un aspetto peculiare
dei dispositivi medici
Roma, 12.07.2010
L’efficacia e il costo-efficacia dei
farmaci sono indipendenti dalle
capacità dei clinici.
Invece, l’efficacia e il costoefficacia di molti dispositivi
dipendono in larga misura dalle
capacità e dall’accumulo di
esperienza degli specialisti
clinici, condizioni queste che si
raggiungono solo in un
momento successivo
all’introduzione sul mercato dei
dispositivi in questione, e che
trovano valore nella varietà di
questi.
Performance / Innovazione
Tempo / Esperienza
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In tema di qualità delle prestazioni e di efficienza del sistema
sanitario, Tecnologia ed Innovazione giocano un ruolo
fondamentale ed è per questo che tale “spesa” deve
considerarsi STRATEGICA (si pensi ad esempio ai
resincronizzatori cardiaci per lo scompenso che riducono la
mortalità del 35% ed i costi di riospedalizzazione del 90%)
Invece tecnologie ed innovazione sembrano essere percepite
come una delle cause più importanti della crescita dei costi in
sanità e sono oggetto di molte e diverse iniziative Nazionali e
Regionali di “riduzione e razionamento” più che
“razionalizzazione e governo” come standardizzazioni, prezzi
di riferimento e acquisti al prezzo più basso, centralizzazioni
degli acquisti, ecc…
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Le malattie cardiovascolari
rappresentano un massiccio costo a
carico del SSN.
Rappresentano la principale causa di
morte nell’Unione Europea e sono
all’origine del 40% circa dei decessi, per
un totale di due milioni l’anno.
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L’uso dei dispositivi medici in condizioni di
appropriatezza genera nel lungo termine un
risparmio di risorse.
Ad esempio nei pazienti affetti da insufficienza
cardiaca (ai quali è stato impiantato un
pacemaker o un defibrillatore) i sistemi di
controllo remoto possono sostituire a tutti gli
effetti il controllo standard ambulatoriale, e
quindi di eliminare tutti i costi ad esso
correlati.
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Da una ricerca pubblicata nel 2009 dallo European
Journal of Health Failure e condotta da un gruppo di
studiosi della European Society of Cardiology su un
gruppo di pazienti con cardiopatie diverse, a cui è stato
applicato il telemonitoraggio da remoto, è emerso che i
pazienti monitorati da remoto vivono meglio perché nel
loro habitat naturale e sono soggetti a minori
ospedalizzazioni.
Altri risultati emersi dall’indagine sono:
•il numero e la durata delle ospedalizzazioni,
•le visite cliniche
•la qualità della vita.
Dunque, minori ricoveri non programmati per
scompenso cardiaco e riduzione delle visite di pronto
soccorso.
Dall’indagine non emergono differenze significative di
costo:
< ospedalizzazione = < risorse impiegate +
< costi + > qualità della vita del paziente
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Ne derivano molteplici benefici.
Per il paziente: tempestività di una diagnosi da remoto
Per lo staff ospedaliero: migliore organizzazione dei
controlli ambulatoriali di portatori di dispositivi
impiantabili e interventi limitati a i soli casi di necessità
e benefici
Per il SSN: riduzione degli accessi ai Pronto soccorso e
dei ricoveri ospedalieri.
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La tecnologia consente oggi
trattamenti mininvasivi e costo
efficaci per le malattie
cardiovascolari più diffuse
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Fibrillazione atriale
effetti della patologia sul consumo di risorse e sui costi
La Fibrillazione Atriale è un’aritmia cardiaca
caratterizzata da una completa irregolarità
dell’attivazione elettrica degli atri, due delle
quattro camere cardiache. Le normali contrazioni
atriali vengono sostituite da movimenti caotici,
inefficaci ai fini della propulsione del sangue. Il
battito cardiaco inoltre diviene fortemente
irregolare.
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La cura della fibrillazione atriale
Si ricorre spesso alla terapia farmacologica
senza procedere a interventi ablativi. Ma una
percentuale molto alta di pazienti trattati con
farmaci tendono a recidivare aumentando in
modo notevole il costo per ospedalizzazioni
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I vantaggi dell’ablazione
Oggi dati di efficacia risultanti da studi ampi
e ben condotti mostrano l’evidenza della
costo-efficacia delle tecniche di ablazione
transcatetere nella fibrillazione atriale, in
particolare rispetto al trattamento
farmacologico e grazie ai risparmi su minori
ospedalizzazioni
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Il paziente sarà meno soggetto a recidive e non
dovrà mantenersi sotto terapia farmacologica
per tutta la sua vita
Il sistema sanitario vedrà una diminuzione delle
richieste di riammissione
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