IASMA Notizie
periodico di cultura e di informazione tecnico-scientifica della
Fondazione edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
Gennaio 2011
n.
15
Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002
3
Svelato anche il genoma
della fragola
SIlVIA ceScHINI
Dopo la vite e il melo, l’Istituto Agrario
di San Michele all’Adige svela il codice
genetico della fragola, precisamente della fragolina di bosco, varietà Hawaii4.
Il progetto è durato due anni ed è stato
realizzato da un consorzio internazionale formato da 37 istituzioni scientifiche,
coordinate dall’università della Florida,
reSoconto della giornata tecnica
Il punto sulla
situazione viticola
MAUrIzIo bottUrA
andamento climatico, diradamento chimico,
sfogliatura meccanica, utilizzo del rame
e mal dell’esca.
Il 16 dicembre 2010 presso l’Aula Magna della Fondazione
Edmund Mach si è tenuta la 2° giornata tecnica viticola del Centro
Trasferimento Tecnologico con lo scopo di portare a conoscenza
ai tecnici e viticoltori del settore, le ultime esperienze acquisite
mediante la sperimentazione, l’applicazione e l’osservazione in
campo dal Centro più direttamente a contatto con il mondo produttivo.
In questa occasione il Presidente della Fondazione Edmund Mach
prof. Francesco Salamini ha illustrato ai convenuti il dossier sul
piano strategico viticolo elaborato dalla Fondazione nei mesi precedenti su mandato della Giunta Provinciale. La seconda relazione presentata da Francesco Fellin ha fatto il punto della situazione
su quanto accaduto e attentamente monitorato nel 2010, prendendo in esame le problematiche salienti e le difficoltà incontrate in
stagione.
La terza relazione a cura di Roberto Lucin ha rappresentato un
continua a pag. 2
dove l’Italia è rappresentata unicamente dall’Istituto di San Michele. I risultati
sono riportati in un articolo scientifico
continua a pag. 2
le radici della noStra Storia
L’annuario della scuola
MArco DAl rÌ
È uscita recentemente la prima edizione dell’annuario del
Centro Istruzione e Formazione che, per questa specifica occasione presenta il sottotitolo: le radici della nostra
storia.
In realtà, infatti, la sua uscita
era prevista ancora nel 2008 in
occasione dei festeggiamenti
per il 50° dell’Istituto Tecnico Agrario, ma purtroppo una
serie di impegni e circostanze
non hanno permesso di rispettare la previsione.
Oggi, a distanza di due anni
esce finalmente il volume
nel quale si è scelto di riportare anche i tre principali interventi, presentati proprio
in quell’occasione, perchè si
ritiene inquadrino in modo
sintetico l’evoluzione del quadro isitituzionale e didatticoformativo...
Già scorrendo semplicemente
l’indice della pubblicazione, si
può constatare che i capitoli,
nei quali è suddiviso il volume, cercano di abbracciare un
po’ tutte le diverse tematiche
collegate all’attività del Centro
Istruzione e Formazione.
Dopo una prima parte riguardante aspetti storici legati alla
scuola e all’Istituto Agrario
(ora Fondazione E. Mach),
vengono infatti affrontati temi
continua a pag. 2
A L L ’ I N T e R N o
ricerca puBBlicata Sulla riViSta ScientiFica nature geneticS
Nasce l’operatore della
trasformazione agroalimentare
Agricoltura e sviluppo
nei paesi terzi
Social network: consigli per l’uso
4
Alla scoperta dei ghiacciai alpini
Un ponte di solidarietà con Bosnia
e Mozambico
News e seminari
Recensioni
Fotonotizia
la Sede
ecco la “nuova”
azienda agricola
FlAVIo pINAMoNtI
Il 30 agosto 2010 sono terminate le operazioni di trasloco e il personale dell’azienda agricola ha preso possesso della nuova sede,
liberando gli spazi precedentemente occupati nei pressi del centro
sperimentale e della facoltà di viticoltura ed enologia in fase di costruzione. I lavori per la realizzazione del nuovo capannone erano iniziati il 21 gennaio 2008 e sono stati completati dall’impresa
aggiudicataria (Cosbau di Mezzocorona) con un leggero ritardo
rispetto ai termini contrattuali, ma in tempo utile prima delle note
vicende che hanno portato alla chiusura della stessa impresa.
L’edificio, che presenta un volume di circa 12 mila metri cubi,
continua a pag. 2
2
IASMA Notizie
Gennaio 2011
Si potranno ottenere in tempi piÙ rapidi nuoVe VarietÀ di Fragola
Svelato anche il genoma della fragola
segue da pag. 1
firmato da 71 autori di 37 Istituzioni, pubblicato sulla prestigiosa rivista
Nature Genetics, lo stesso mensile
scientifico del gruppo Nature dedicato alle eccellenze nel settore genetico
e genomico, che nel numero di ottobre ha riservato la copertina al genoma del melo.
I geni identificati sono 34.809 ed è il
più piccolo genoma di pianta coltivata
finora decifrato. Grazie a questo risultato si potrà sostenere e potenziare
la ricerca nel campo della fragola e dei
piccoli frutti (ad es. lampone) per ot-
tenere in modo rapido nuove varietà
di fragola: i tempi del miglioramento
genetico convenzionale saranno velocizzati per ottenere piante in grado di
produrre frutti più salubri e gustosi e
che si difendono da sole dalle malattie e dagli insetti, riducendo così gli
interventi agronomici in campagna e
realizzando una frutticoltura più sostenibile.
“Dopo pochi mesi dalla pubblicazione sulla stessa rivista dell’articolo sul
genoma del melo questo risultato è
per noi motivo di orgoglio e soddisfazione –spiega il presidente Francesco Salamini-. Proseguiremo con
la ricerca nel settore della genomica
con l’idea di utilizzarla a garanzia di
una agricoltura sostenibile, per dare
risposta alle esigenze dei produttori e
dei consumatori”.
Il progetto ha visto partecipare 25
centri di ricerca nordamericani, due
sudafricani, uno norvegese, uno fran-
reSoconto della giornata tecnica
Il punto
sulla situazione viticola
segue da pag. 1
approfondimento sull’uso di alcuni fitoregolatori che utilizzati nel
momento giusto e con la manualità opportuna riducono sensibilmente l’incidenza della botrite in vendemmia. Essi vanno ad influire positivamente sulla riduzione della compattezza del grappolo e
sull’allungamento del rachide su cultivar sensibili quali soprattutto
Pinot grigio che ora rappresenta la seconda varietà più coltivata
in provincia. Inoltre in sostituzione della chimica è stato proposto
l’uso di macchine sfogliatrici ad aria compressa che utilizzate in
prossimità della fioritura determinano una riduzione del numero
di acini allegati con conseguente riduzione della compattezza del
grappolo. Tale azione come già visto riduce la possibilità di insorgenza di botrite soprattutto in annate come il 2010 dove si sono
registrate condizioni climatiche umide e piovose in prossimità
della vendemmia. Le ultime due relazioni sono state caratterizzate dalla presentazioni di alcune prove di rilevanza sperimentale
sull’utilizzo del rame in prospettiva unico antiperonosporico di
contatto utilizzabile contro la peronospora e sulle ultime conoscenze acquisite per contenere il diffondersi del mal dell’esca.
Marco Delaiti ha evidenziato come il rame utilizzato precocemente può causare in condizioni di bagnature prolungate ed abbassamenti termici fenomeni di fitotossicità su vite. Inoltre la miscibilità con alcune prodotti sistemici antiperonosporici quali Fosetil di
Alluminio talvolta crea qualche problema. Le prove hanno dimostrato che questi timori sono fondati, tuttavia la difesa antiperonosporica con il rame quale esclusivo prodotto di contatto si può
fare, con qualche accortezza da adottare soprattutto nelle prime
fasi fenologiche fino alla fioritura.
La seconda relazione sperimentale di Daniele Prodorutti sul
mal dell’esca ha evidenziato quanto poco si conosceva sulla
biologia dei funghi che concorrono alla manifestazione della
malattia. Si stanno anche esplorando vie di contenimento biologiche che dovranno essere suffragate da ulteriori prove sperimentali, intanto il contenimento della malattia è esclusivamente
preventivo.
La partecipazione alla giornata è stata importante ed ha confermato che se i temi trattati sono accattivanti, gli addetti al settore
rispondono positivamente, poiché la conoscenza e la formazione
saranno in futuro dei requisiti sempre più importanti.
cese, due spagnoli, due cileni, uno
israeliano, e uno italiano, appunto,
l’Istituto Agrario di San Michele
all’Adige, che ha partecipato sia per
le competenze sviluppate nei due
progetti di sequenziamento di vite e
melo, completate rispettivamente nel
2007 e nel 2010, nonché per le strumentazioni all’avanguardia di cui si
è recentemente dotato durante i due
progetti.
“Il sequenziamento del genoma della fragola, come lo è stato per vite
e melo –spiegano gli autori italiani
Roberto Viola (dirigente del Centro ricerca e innovazione), Riccardo
Velasco (coordinatore dell’area agricoltura del CRI) e la ricercatrice Michela Troggio- amplifica di almeno
mille volte le nostre conoscenze relativamente a questa importante pianta
agraria, in particolare le sue proprietà
nutrizionali, l’impatto ambientale, l’esplorazione della biodiversità, gli stu-
la fragola sequenziata
è la fragolina di bosco,
la quale ha contribuito
per un quarto al genoma
della fragola che troviamo
sulle nostre tavole.
di filogenetici ed evolutivi”.
Il genoma della fragola ora, dunque,
non è più un segreto e le sequenze del
DNA saranno disponibili da gennaio
sulle banche dati internazionali, liberamente consultabili da parte della
comunità scientifica. Nel corso del
2008 e 2009 sono state prodotte le
sequenze del DNA di fragola (circa
8 miliardi di nucleotidi sequenziati)
e nel corso di quest’anno i ricercatori
hanno effettuato l’assemblaggio e la
la Sede
ecco la “nuova” azienda agricola
Nuova palazzina dotata di uffici, foresteria e
capannone con officina e autorimessa.
segue da pag. 1
sorge in località Campi, nei pressi dell’istituto di tecnologia del
legno CNR-IVALSA, ad una distanza di circa 400 metri a sud
del complesso dell’Istituto Agrario, su un terreno che in precedenza era adibito a frutti-viticoltura. La nuova sede, attualmente
raggiungibile solo dall’interno delle aree di pertinenza dell’Istituto
Agrario, sarà a breve raggiungibile direttamente da Via Biasi.
L’edificio è composto da una palazzina servizi con una pianta di
circa 150 metri quadrati che ospita al piano terra spogliatoi e servizi igienici per 30 operai; al primo piano uffici, archivio e una
piccola sala riunioni; al secondo piano una foresteria con 15 posti
letto riservati ai lavoratori stagionali. La parte rimanente dell’edificio è costituita da un capannone con pianta di circa 1000 metri
quadrati che si sviluppa su un unico livello (piano terra) e presenta
adeguati spazi per le varie esigenze aziendali: officina meccanica
con idonei locali di servizio, deposito antiparassitari, autorimessa, ricovero macchine agricole, magazzini scorte agrarie, ecc. La
copertura è stata realizzata in legno lamellare con ampi lucernai
che, unitamente alle ampie finestrature, garantiscono adeguate
condizioni di luminosità in tutti i locali. L’edificio inoltre è dotato
ricostruzione del contenuto ordinato
dei geni dei 7 cromosomi della fragola. Le sequenze coprono 40 volte
il genoma della fragola, con oltre il
90% del genoma assemblato nei cromosomi e 34.809 geni ancorati ad una
precisa posizione dei cromosomi.
La fragola sequenziata è la fragolina
di bosco (Fragaria vesca), la quale ha
contribuito per un quarto al genoma
della fragola che troviamo sulle nostre tavole (Fragaria x ananassa).
su due lati di grandi tettoie adatte allo stoccaggio di materiali ed
attrezzi e dove è stata realizzata una piazzola per il lavaggio e la
pulizia delle macchine agricole. Adeguate aree di parcheggio e ulteriori spazi adibiti a deposito materiali sono presenti sull’ampio
piazzale che circonda la nuova sede, dove è stata stata predisposta
anche una rampa di carico per agevolare le operazioni di trasporto
di macchine agricole con l’autocarro.
Nel suo insieme il capannone, progettato sulla base delle indicazioni fornite dal personale aziendale, risulta funzionale alle esigenze operative e pienamente rispondente alle crescenti necessità di
spazi da destinare al ricovero/deposito di materiali, macchine ed
attrezzi. Nella progettazione è stata dedicata particolare attenzione ad un elevato livello di impiantistica in grado di garantire adeguati standards di sicurezza (sistemi di aspirazione, anti-incendio),
di confort (luminosità, climatizzazione, rumorosità) e di rispetto
ambientale (risparmio energetico, accumulo acque lavaggio).
le radici della noStra Storia
L’annuario della scuola
segue da pag. 1
strettamente connessi all’attività didattica e non solo svolta
all’interno del Centro.
Ampio spazio è dedicato anche alle esperienze di tirocinio, sia di tipo tecnico sia di
tipo linguistico, svolte dagli
alunni.
Un’altra sezione espone in
sintesi i rapporti che ormai da
molti anni la scuola ha istaurato e consolidato con alcune
realtà scolastiche europee, in
particolare tedesche.
Un ulteriore capitolo è dedicato simpaticamente al confronto tra la vita studentesca
negli anni ’60 e quella attuale
prendendo come spunto la
pubblicazione del giornalino
studentesco di quei tempi, il
famoso “Mostador”, e quella attuale, ricomparsa con il titolo
“Il Muggito”.
Nell’ultima parte sono infine
riportate alcune foto di classe, realizzate da don Renato
Scoz negli anni trascorsi pres-
so l’Istituto Tecnico Agrario
in qualità di docente di Religione.
La pubblicazione è il frutto
dell’apporto collaborativo di
diverse persone afferenti al
Centro istruzione e formazione ma in particolare si ritiene opportuno ricordare il
prof. Diego Biasiotto per il
cospicuo apporto che ha profuso nella stesura definitiva e
soprattutto la professoressa
Roberta Bernardi che, in un
certo senso, ha permesso di
trasformare le idee iniziali nella presente pubblicazione.
IASMA Notizie
3
Gennaio 2011
Formazione proFeSSionale di BaSe. Scadenza iScrizioni 15 FeBBraio
Nasce l’operatore della trasformazione agroalimentare
MIcHele coVI
Con il prossimo anno scolastico l’offerta del Centro Istruzione e Formazione si arricchisce di un nuovo percorso di formazione professionale. Acconto al Macrosettore agricoltura e
ambiente viene attivato il nuovo Macrosettore trasformazione
agroalimentare.
Si tratta di un nuovo ambito di formazione, strutturato in un
triennio di qualifica professionale a cui si aggiunge un quarto
anno facoltativo ed, eventualmente, un quinto anno che condurrà alla maturità professionale.
All’interno di tale macrosettore verranno attivati 3 nuovi
indirizzi:operatore/tecnico alla trasformazione lattiero-casearia; operatore/tecnico vitivinicolo; operatore/tecnico alla trasformazione della carne.
L’operatore della trasformazione agroalimentare interviene, a
livello esecutivo, nel processo lavorativo di trasformazione alimentare con autonomia e responsabilità limitate.
Di seguito si riportano alcuni esempi di attività che tale figura potrebbe svolgere: addetto a lavorazioni di base in cantina
(cantiniere); produzione di formaggio, latticini e altri derivati
del latte all’interno delle aziende del settore (caseifici aziendali,
caseifici sociali,...); attività connesse al ciclo di trasformazione
e conservazione dei prodotti alimentari all’interno di supermer-
cati e in generale delle industrie alimentari; lavorazione e valorizzazione della carne in macellerie, in industrie del settore, in
catene distributive.
A tale percorso può accedere chiunque, purché motivato alla
studio e alla professione.
A settembre 2011 verrà costituita un’unica classe in tale Macrosettore: ne consegue che verranno accolte al massimo 20-25
domande di iscrizione.
percorSo
3 anni > esame di Qualifica di operatore
+ 1 anno (facoltativo) > esame di Diploma professionale di tecnico
+ 1 anno (facoltativo) > esame di Maturità professionale
Il nuovo percorso è attualmente in fase di progettazione. Le
informazioni di seguito riportate potranno quindi subire modifiche ed integrazioni. Si precisa inoltre che è attualmente in
corso una revisione complessiva della struttura delle discipline
e del relativo quadro orario da parte della Provincia Autonoma
di Trento.
Si riporta di seguito il quadro orario indicativo del primo anno.
diScipline e monte ore Settimanale
Lingua italiana
4
Studi storico, economici e sociali
2
Matematica
5
Lingua straniera (inglese)
2
Lingua straniera (tedesco)
2
Religione
1
Educazione fisica
2
Area culturale
18
Scienze
4
Linguaggi e Comunicazione
2
Tecnologie e processi produttivi
14
Area professionale
20
ToTALe oRe
38
Ulteriori informazioni potranno essere richieste alla segreteria
scolastica del Centro Istruzione e Formazione dell’Istituto agrario
di San Michele all’Adige. Scadenza iscrizioni 15 febbraio 2011.
Referente per informazioni: prof. Michele Covi 0461 615213;
[email protected]
i Finanziamenti ue per la cooperazione
Agricoltura e sviluppo nei paesi terzi
AleSSANDro cAVAGNA
L’Unione europea si è dotata
nel tempo di numerosi strumenti di finanziamento per la
cooperazione coi paesi terzi,
andando così a costituire un
sistema composito, suddiviso
per aree geografiche regionali.
Sono quattro i principali strumenti finanziari: lo strumento di assistenza preadesione
(IPA, diretto ai candidati ed
ai potenziali candidati all’ingresso nell’Ue); la Politica
europea di Vicinato (ENP,
rivolta ai paesi del Mediterraneo e dell’area caucasica);
il Fondo europeo per lo sviluppo (EDF, che coinvolge i
paesi dell’Africa sub sahariana,
dei Caraibi e del Pacifico); lo
strumento per la cooperazione
allo sviluppo (DCI, rivolto a
Gli strumenti di finanziamento per creare
una grande area regionale di libero scambio.
47 paesi dell’America Latina,
Asia, regione del Golfo e Sud
Africa). Sul sito di dell’Ufficio
di cooperazione EuropeAid
(http://ec.europa.eu/europeaid/index_it.htm) si può
trovare l’elenco completo dei
bandi per progetti cofinanziati
dalla Commissione europea, a
cui possono concorrere enti
pubblici, ONG, fondazioni e
associazioni.
L’IPA prevede stanziamenti
proporzionali alla taglia del
paese, dai 33,3 milioni di euro
al Montenegro, fino ai 538,7
per la Turchia (dati relativi al
2008). Nell’ambito delle politiche agricole e di sviluppo
rurale sono in corso alcuni
interessanti progetti: Wine Route of Herzegovina (in Bosnia)
ed un progetto in Macedonia,
per la creazione di un sistema
di monitoraggio e gestione dei
vigneti (il settore vitivinicolo
rappresenta il 20% del PIL
agricolo del paese), sono solo
due dei molti esempi.
L’ENP abbraccia 16 paesi
partner, prevalentemente in
un’ottica di accordi bilaterali
di assistenza con ciascun paese, su temi ritenuti prioritari
dalle due parti. Per il periodo
2007-2013 sono stati stanziati
11,2 miliardi di euro.
Il DCI coinvolge 47 paesi
appartenenti ad aree piuttosto eterogenee, prevedendo
un bilancio di 16,6 miliardi di
euro nel periodo 2007-2013.
All’ambito agricolo e della sicurezza alimentare viene destinata una quota relativamente
esigua (925 milioni di euro).
Ma è con gli Accordi di Partenariato economico (APE) con
i paesi ACP (Africa, Caraibi e
Pacifico, un gruppo che unisce
le ex-colonie diventate indipendenti negli anni ’50 e ’60)
che l’Ue mette in campo le
risorse e gli sforzi più grandi,
attraverso il Fondo europeo di
sviluppo (22,7 miliardi di euro
nel periodo 2008-2013).
L’obiettivo finale è la costituzione di una grande area regionale di libero scambio, in cui
il settore agricolo rappresenta
un ambito altamente sensibile, anche a causa dell’antino-
mia tra due modelli agricoli
differenti: quello industriale
(europeo) e quello contadino
familiare (dei paesi in via di
sviluppo). Con il primo a dettare le regole del gioco a livello
internazionale.
oggi parliamo di...
Social network: consigli per l’uso
FerNANDo MAINeS
Nel precedente numero abbiamo parlato di
Facebook, questa volta concludiamo questa
mini serie sui social network con alcuni consigli per gli utenti:
• verificare sempre (leggendo il contratto e le
condizioni d’uso) quale forma di controllo
l’azienda che fornisce il servizio si riserva
sui dati personali e sul materiale (immagini,
scritti, …) pubblicato dall’utente. In particolare assicurarsi di poter cancellare quanto pubblicato qualora si decidesse di uscire
dal social network. Spesso, infatti, all’uten-
te è consentito solo di disattivare il profilo,
cosa che non esclude la conservazione dei
dati personali negli archivi della azienda
che gestisce il servizio e il successivo utilizzo;
• è bene ricordarsi che quanto pubblicato
può “riemergere” in rete, grazie ai motori di ricerca, ovunque anche a distanza di
tempo;
• una attenzione ancora maggiore è necessaria
prima di pubblicare informazioni o materiale relativo ad altre persone.
Farlo senza il loro consenso può comportare sanzioni di tipo penale;
• è bene tenere sempre in considerazione
che molto spesso si può venire in contatto
(nelle chat, nelle comunity, …) con persone che sono diverse (per età, sesso, professione, opinioni, …) da come si dichiarano.
In Internet i falsi profili non sono l’eccezione;
• come già detto si deve ricordare che l’iscrizione e la partecipazione a social network
aumenta esponenzialmente il rischio di di-
ventare bersaglio di pubblicità spazzatura,
spam e virus;
• è buona norma evitare di usare le stesse
password che utilizzate in ambiti più seri
(posta elettronica, conto corrente, …) o
di rendere disponibili on-line informazioni
che un malintenzionato (e non sono pochi
quelli che operano in rete) potrebbe usare
per ottenere dati sensibili.
Infine un consiglio per i genitori di adolescenti
che navigano in rete: condividete con i vostri
figli, fin dove è possibile, questi strumenti di
comunicazione, e ricordate loro che bullismo,
trasgressione e comportamenti devianti in rete
sono la punta dell’iceberg del “lato oscuro” di
Internet.
4
IASMA Notizie
Gennaio 2011
Lezione in quota per gli studenti FEM
Alla scoperta dei
ghiacciai alpini
Barbara Battistello e Walter Eccli
Gli studenti di SMA e Rotholz ai piedi del ghiacciaio
Da una quindicina d’anni al Centro Istruzione e Formazione
dell’Istituto agrario è attiva la terza area con indirizzo ambientaleforestale per il quarto e quinto anno. I ragazzi di quest’area seguono un piano didattico mirato a problematiche ambientali ed
in particolare forestali con l’obiettivo di raggiungere una sempre
maggior professionalizzazione e coscienza.
La particolarità del corso consiste anche nel favorire i contatti col
mondo operativo portando gli esperti del settore in classe oppure
gli studenti stessi sul campo con visite specifiche ed esercitazioni;
l’aspetto più innovativo è dato comunque dai tirocini curriculari
presso aziende ed enti.
Molte sono le iniziative intraprese in quest’ambito e fra queste
rientra anche la visita recentemente fatta al ghiacciaio STUBAI
(Stubaier Gletscher) nel Tirolo austriaco con un gruppo di circa
50 studenti delle classi quarte che si sono incontrati con altrettanti
colleghi della scuola agraria di Rotholz.
Tale opportunità fa parte dei programmi comuni portati avanti
dalle due scuole in seguito al gemellaggio sottoscritto circa 30 anni
fa che prevede, tra l’altro, almeno un incontro annuale fra studenti
e insegnanti dei due istituti.
La visita al ghiacciaio ha avuto valenza scientifica nella interpretazione del paesaggio e gli studenti hanno avuto modo di riconoscere le forme geomorfologiche tipiche dell’ambiente glaciale.
In particolare si è discusso dei cambiamenti climatici e relativa
influenza sul bilancio di massa del ghiacciaio stesso e di conseguenza dell’arretramento e diminuzione di spessore del ghiaccio.
Le guide hanno inoltre mostrato ad insegnanti e studenti le modalità di prevenzione finalizzate alla protezione e mantenimento
della superficie ghiacciata nell’intento di rallentare il processo
in corso.
La giornata, molto interessante dal punto di vista naturalistico,
ha rappresentato anche un’occasione di utile incontro fra giovani
di lingue diverse che hanno comunque dimostrato di saper ben
condividere un’esperienza didattica sul campo.
Fotonotizia
Torna il corso per tecnico arboricoltore. Iscrizioni in scadenza,
www.iasma.it
Scuola e cooperazione comunitaria
Un ponte di solidarietà con Bosnia e Mozambico
Barbara Battistello e Alessandro Paris
Dal 2003 l’ Associazione Progetto Prijedor promuove iniziative a sostegno dello sviluppo agricolo e della coltivazione
di piccoli frutti in Bosnia. I tecnici della
Fondazione Edmund Mach collaborano
al progetto sin dal 2003. Recentemente il
Centro Istruzione e Formazione ha portato nuova energia alla collaborazione allacciando rapporti con la Scuola la Scuola di
Agricoltura di Prijedor che conta 430 studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni in
percorsi formativi nei settori dell’agricoltura, dell’alimentazione, delle lavorazioni
alimentari e della veterinaria.
Per quanto riguarda il programma di co-
operazione “Il Trentino in Mozambico
– Il Mozambico in Trentino” gestito dal
Consorzio associazioni con il Mozambico
la Fondazione Edmund Mach collabora
con il progetto fornendo assistenza tecnica, formazione continua per insegnanti
e consulenza per agricoltori. L’obiettivo è
creare un centro comunitario di sviluppo
agricolo composto da una scuola professionale per ragazzi e ragazze, un programma di corsi ed assistenza tecnica per gli
adulti ed una azienda agricola modello.
Dal mese di marzo si sono succeduti una
serie di incontri e tavole rotonde. La prima fase coinvolge il Centro istruzione e
NEWS e seminari
PER I DIPLOMATI ARRIVA DIOGENE,
IL CERCA-LAVORO
Per i diplomati di San Michele trovare lavoro da oggi sarà molto più
semplice. Grazie a Diogene, il servizio cerca-lavoro on line sviluppato
dal Centro Istruzione e Formazione in sinergia con Udias e l’Ufficio
informatica dell’Istituto Agrario. Diogene si distingue da altri “cercalavoro” disponibili on line per la configurazione dei curricola costruiti ad
hoc e per l’importante ruolo di intermediazione della scuola che esegue
una sorta di controllo di qualità sull’interfaccia studente-azienda.
NUOVA LINFA PER UDIAS
Il nuovo direttivo di UDIAS, eletto nel corso dell’ultima assemblea
dell’associazione ex diplomati, è composto da: Massimo Bertamini, Paolo
Dorigatti, Stefano Pisoni, Angelo Rossi, Federico Simoni, Matteo Curzel,
Moreno Nardin, Lorenzo Adami, Marco Chistè. Nel collegio probiviri rientrano Arrigo Pisoni, Ferdinando Tonon, Luis von Dellemann e nel collegio dei revisori Giuseppe Viola, Franco Franchini, Walter Fronchetti.
Formazione e comprende la formazione
(storia ed evoluzione rurale del trentino e
la realtà dell’Istituto Agrario San Michele
a/A) del nuovo direttore italiano in Mozambico agronomo tropicale Fabio Olmastroni che partirà alla volta di Caia nel
mese di Maggio. La prima fase comprende
anche la raccolta di dati tecnici e culturali
che potranno servire in un futuro prossimo per rendere la collaborazione attiva e
proficua.
La seconda fase è rimandata a settembre
quando ospiteremo il loro direttore tecnico aziendale del Mozambico per una formazione tecnico-amministrativa.
SVILUPPATO UN TEST PER L’EVOLUZIONE UMANA
In Trentino si getta luce su alcuni aspetti dell’evoluzione umana: un
recente lavorato realizzato dai ricercatori russi dell’Istituto Agrario di
San Michele all’Adige, Vadim Goremkyn e Svetlana Nikiforova, unitamente allo staff del professor Olaf Bininda-Emonds dell’Università tedesca Karl Von-Ossieztisky di Oldenburg, ha stabilito che nel cammino
evolutivo vi è più vicinanza tra i primati, tra cui l’uomo, con roditori,
conigli, lepri, piuttosto che con i bradipi e i formichieri come invece
sostenuto dal mondo scientifico negli ultimi trent’anni.
PREMIO NAZIONALE “MARIO ROSSO” A SAN MICHELE
Daniela Bertoldi, giovane sperimentatrice che opera presso l’unità Laboratorio chimico e consulenza enologica del Centro Trasferimento Tecnologico, ha conquistato il premio nazionale Mario Rosso 2010 dell’Associazione italiana dei laboratori pubblici agrochimici. Il riconoscimento è
stato conferito per il lavoro sulla tracciabilità geografica delle uve, intitolato “Terreno e tipicità delle produzioni: approcci analitici nel laboratorio
agrochimico”, svolto all’interno del suo dottorato di ricerca in viticoltura,
enologia e marketing delle imprese vitivinicole realizzato presso l’Istituto
Agrario in collaborazione con l’Università degli studi di Padova. S. C.
Recensioni
Marzemino, un nobile trentino
Atti della Tornata dell’Accademia italiana della Vite e del Vino
Sono stati pubblicati ad ottobre 2010 gli atti relativi alla Tornata dell’Accademia italiana della Vite
e del Vino tenutasi a Rovereto lo scorso 29 maggio, presso il MART (Museo di Arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto), organizzata in collaborazione con il Centro Trasferimento
Tecnologico della FEM. Il volume raccoglie gli interventi dei relatori del convegno che illustrano
questo nobile vitigno della Vallagarina da tutti i punti di vista: dalla storia e tradizione del Marzemino (Umberto Benetti), agli aspetti genetici (Maria Stella Grando) alla gestione agronomica
del vigneto (Francesco Ribolli), alle risultanze e problematiche enologiche (Giorgio Nicolini), e,
per concludere la filiera, la presentazione del progetto di Cavit realizzato in collaborazione con la
FEM a Maso Romani (Andrea Faustini). Gli atti si chiudono con la riproduzione delle etichette di
Marzemino che hanno partecipato all’esposizione tenutasi a conclusione del convegno.
Il volume, pubblicato dal Centro Trasferimento Tecnologico per conto dell’Accademia, è consultabile presso la Biblioteca della FEM.
Antichi vitigni del Trentino
Sono 23 i vitigni coltivati un tempo in Trentino, alcuni dei quali recuperati e coltivati grazie all’attività di ricerca e valorizzazione messa punto dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Tutti
ampiamente descritti e illustrati nella fresca pubblicazione “Antichi vitigni del Trentino” edita
dalla Fondazione Edmund Mach e realizzata dai ricercatori Marco Stefanini e Tiziano Tomasi.
Un viaggio tra schede e documenti storici alla scoperta delle date e dei periodi significativi che
hanno segnato i grandi cambiamenti della viticoltura atesina. Non si tratta solo un recupero in memoria dei tempi passati, ma anche un prezioso contributo per creare le varietà di vite del futuro.
“Nel 1989, quando iniziò il programma di recupero dei vitigni in pericolo di estinzione coltivati in
Trentino, ci sembrava di intraprendere un percorso di indagine museale anziché un progetto con
utilità per il futuro- sottolineano gli autori-. Il concreto contributo offerto al settore è aver ridato
dignità a questi vitigni permettendone la coltivazione e la vinificazione al fine di ottenere prodotti
unici e di territorio”.
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IASMA Notizie n. 15 - Gennaio 2011 - Direttore responsabile Michele Pontalti
caporedattore Silvia Ceschini - Comitato di redazione Ivano Artuso, Alessandra Lucianer, Lucia Martinelli, Marina Monfredini, Giancarlo Orsingher, Flavio Pinamonti, Cecilia Trentin
Hanno collaborato Barbara Battistello, Maurizio Bottura, Alessandro Cavagna, Michele Covi, Marco Dal Rì, Walter Eccli, Fernando Maines, Alessandro Paris
Fotografie Archivio Fondazione E. Mach, archivi P&A - Direzione e amministrazione Fondazione E. Mach, San Michele all’Adige (TN), Via E. Mach 1
Progetto e realizzazione grafica Palma & Associati - Stampa Litotipografia Editrice Alcione
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