IASMA Notizie periodico di cultura e di informazione tecnico-scientifica della Fondazione edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige Gennaio 2011 n. 15 Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 3 Svelato anche il genoma della fragola SIlVIA ceScHINI Dopo la vite e il melo, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige svela il codice genetico della fragola, precisamente della fragolina di bosco, varietà Hawaii4. Il progetto è durato due anni ed è stato realizzato da un consorzio internazionale formato da 37 istituzioni scientifiche, coordinate dall’università della Florida, reSoconto della giornata tecnica Il punto sulla situazione viticola MAUrIzIo bottUrA andamento climatico, diradamento chimico, sfogliatura meccanica, utilizzo del rame e mal dell’esca. Il 16 dicembre 2010 presso l’Aula Magna della Fondazione Edmund Mach si è tenuta la 2° giornata tecnica viticola del Centro Trasferimento Tecnologico con lo scopo di portare a conoscenza ai tecnici e viticoltori del settore, le ultime esperienze acquisite mediante la sperimentazione, l’applicazione e l’osservazione in campo dal Centro più direttamente a contatto con il mondo produttivo. In questa occasione il Presidente della Fondazione Edmund Mach prof. Francesco Salamini ha illustrato ai convenuti il dossier sul piano strategico viticolo elaborato dalla Fondazione nei mesi precedenti su mandato della Giunta Provinciale. La seconda relazione presentata da Francesco Fellin ha fatto il punto della situazione su quanto accaduto e attentamente monitorato nel 2010, prendendo in esame le problematiche salienti e le difficoltà incontrate in stagione. La terza relazione a cura di Roberto Lucin ha rappresentato un continua a pag. 2 dove l’Italia è rappresentata unicamente dall’Istituto di San Michele. I risultati sono riportati in un articolo scientifico continua a pag. 2 le radici della noStra Storia L’annuario della scuola MArco DAl rÌ È uscita recentemente la prima edizione dell’annuario del Centro Istruzione e Formazione che, per questa specifica occasione presenta il sottotitolo: le radici della nostra storia. In realtà, infatti, la sua uscita era prevista ancora nel 2008 in occasione dei festeggiamenti per il 50° dell’Istituto Tecnico Agrario, ma purtroppo una serie di impegni e circostanze non hanno permesso di rispettare la previsione. Oggi, a distanza di due anni esce finalmente il volume nel quale si è scelto di riportare anche i tre principali interventi, presentati proprio in quell’occasione, perchè si ritiene inquadrino in modo sintetico l’evoluzione del quadro isitituzionale e didatticoformativo... Già scorrendo semplicemente l’indice della pubblicazione, si può constatare che i capitoli, nei quali è suddiviso il volume, cercano di abbracciare un po’ tutte le diverse tematiche collegate all’attività del Centro Istruzione e Formazione. Dopo una prima parte riguardante aspetti storici legati alla scuola e all’Istituto Agrario (ora Fondazione E. Mach), vengono infatti affrontati temi continua a pag. 2 A L L ’ I N T e R N o ricerca puBBlicata Sulla riViSta ScientiFica nature geneticS Nasce l’operatore della trasformazione agroalimentare Agricoltura e sviluppo nei paesi terzi Social network: consigli per l’uso 4 Alla scoperta dei ghiacciai alpini Un ponte di solidarietà con Bosnia e Mozambico News e seminari Recensioni Fotonotizia la Sede ecco la “nuova” azienda agricola FlAVIo pINAMoNtI Il 30 agosto 2010 sono terminate le operazioni di trasloco e il personale dell’azienda agricola ha preso possesso della nuova sede, liberando gli spazi precedentemente occupati nei pressi del centro sperimentale e della facoltà di viticoltura ed enologia in fase di costruzione. I lavori per la realizzazione del nuovo capannone erano iniziati il 21 gennaio 2008 e sono stati completati dall’impresa aggiudicataria (Cosbau di Mezzocorona) con un leggero ritardo rispetto ai termini contrattuali, ma in tempo utile prima delle note vicende che hanno portato alla chiusura della stessa impresa. L’edificio, che presenta un volume di circa 12 mila metri cubi, continua a pag. 2 2 IASMA Notizie Gennaio 2011 Si potranno ottenere in tempi piÙ rapidi nuoVe VarietÀ di Fragola Svelato anche il genoma della fragola segue da pag. 1 firmato da 71 autori di 37 Istituzioni, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Genetics, lo stesso mensile scientifico del gruppo Nature dedicato alle eccellenze nel settore genetico e genomico, che nel numero di ottobre ha riservato la copertina al genoma del melo. I geni identificati sono 34.809 ed è il più piccolo genoma di pianta coltivata finora decifrato. Grazie a questo risultato si potrà sostenere e potenziare la ricerca nel campo della fragola e dei piccoli frutti (ad es. lampone) per ot- tenere in modo rapido nuove varietà di fragola: i tempi del miglioramento genetico convenzionale saranno velocizzati per ottenere piante in grado di produrre frutti più salubri e gustosi e che si difendono da sole dalle malattie e dagli insetti, riducendo così gli interventi agronomici in campagna e realizzando una frutticoltura più sostenibile. “Dopo pochi mesi dalla pubblicazione sulla stessa rivista dell’articolo sul genoma del melo questo risultato è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione –spiega il presidente Francesco Salamini-. Proseguiremo con la ricerca nel settore della genomica con l’idea di utilizzarla a garanzia di una agricoltura sostenibile, per dare risposta alle esigenze dei produttori e dei consumatori”. Il progetto ha visto partecipare 25 centri di ricerca nordamericani, due sudafricani, uno norvegese, uno fran- reSoconto della giornata tecnica Il punto sulla situazione viticola segue da pag. 1 approfondimento sull’uso di alcuni fitoregolatori che utilizzati nel momento giusto e con la manualità opportuna riducono sensibilmente l’incidenza della botrite in vendemmia. Essi vanno ad influire positivamente sulla riduzione della compattezza del grappolo e sull’allungamento del rachide su cultivar sensibili quali soprattutto Pinot grigio che ora rappresenta la seconda varietà più coltivata in provincia. Inoltre in sostituzione della chimica è stato proposto l’uso di macchine sfogliatrici ad aria compressa che utilizzate in prossimità della fioritura determinano una riduzione del numero di acini allegati con conseguente riduzione della compattezza del grappolo. Tale azione come già visto riduce la possibilità di insorgenza di botrite soprattutto in annate come il 2010 dove si sono registrate condizioni climatiche umide e piovose in prossimità della vendemmia. Le ultime due relazioni sono state caratterizzate dalla presentazioni di alcune prove di rilevanza sperimentale sull’utilizzo del rame in prospettiva unico antiperonosporico di contatto utilizzabile contro la peronospora e sulle ultime conoscenze acquisite per contenere il diffondersi del mal dell’esca. Marco Delaiti ha evidenziato come il rame utilizzato precocemente può causare in condizioni di bagnature prolungate ed abbassamenti termici fenomeni di fitotossicità su vite. Inoltre la miscibilità con alcune prodotti sistemici antiperonosporici quali Fosetil di Alluminio talvolta crea qualche problema. Le prove hanno dimostrato che questi timori sono fondati, tuttavia la difesa antiperonosporica con il rame quale esclusivo prodotto di contatto si può fare, con qualche accortezza da adottare soprattutto nelle prime fasi fenologiche fino alla fioritura. La seconda relazione sperimentale di Daniele Prodorutti sul mal dell’esca ha evidenziato quanto poco si conosceva sulla biologia dei funghi che concorrono alla manifestazione della malattia. Si stanno anche esplorando vie di contenimento biologiche che dovranno essere suffragate da ulteriori prove sperimentali, intanto il contenimento della malattia è esclusivamente preventivo. La partecipazione alla giornata è stata importante ed ha confermato che se i temi trattati sono accattivanti, gli addetti al settore rispondono positivamente, poiché la conoscenza e la formazione saranno in futuro dei requisiti sempre più importanti. cese, due spagnoli, due cileni, uno israeliano, e uno italiano, appunto, l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, che ha partecipato sia per le competenze sviluppate nei due progetti di sequenziamento di vite e melo, completate rispettivamente nel 2007 e nel 2010, nonché per le strumentazioni all’avanguardia di cui si è recentemente dotato durante i due progetti. “Il sequenziamento del genoma della fragola, come lo è stato per vite e melo –spiegano gli autori italiani Roberto Viola (dirigente del Centro ricerca e innovazione), Riccardo Velasco (coordinatore dell’area agricoltura del CRI) e la ricercatrice Michela Troggio- amplifica di almeno mille volte le nostre conoscenze relativamente a questa importante pianta agraria, in particolare le sue proprietà nutrizionali, l’impatto ambientale, l’esplorazione della biodiversità, gli stu- la fragola sequenziata è la fragolina di bosco, la quale ha contribuito per un quarto al genoma della fragola che troviamo sulle nostre tavole. di filogenetici ed evolutivi”. Il genoma della fragola ora, dunque, non è più un segreto e le sequenze del DNA saranno disponibili da gennaio sulle banche dati internazionali, liberamente consultabili da parte della comunità scientifica. Nel corso del 2008 e 2009 sono state prodotte le sequenze del DNA di fragola (circa 8 miliardi di nucleotidi sequenziati) e nel corso di quest’anno i ricercatori hanno effettuato l’assemblaggio e la la Sede ecco la “nuova” azienda agricola Nuova palazzina dotata di uffici, foresteria e capannone con officina e autorimessa. segue da pag. 1 sorge in località Campi, nei pressi dell’istituto di tecnologia del legno CNR-IVALSA, ad una distanza di circa 400 metri a sud del complesso dell’Istituto Agrario, su un terreno che in precedenza era adibito a frutti-viticoltura. La nuova sede, attualmente raggiungibile solo dall’interno delle aree di pertinenza dell’Istituto Agrario, sarà a breve raggiungibile direttamente da Via Biasi. L’edificio è composto da una palazzina servizi con una pianta di circa 150 metri quadrati che ospita al piano terra spogliatoi e servizi igienici per 30 operai; al primo piano uffici, archivio e una piccola sala riunioni; al secondo piano una foresteria con 15 posti letto riservati ai lavoratori stagionali. La parte rimanente dell’edificio è costituita da un capannone con pianta di circa 1000 metri quadrati che si sviluppa su un unico livello (piano terra) e presenta adeguati spazi per le varie esigenze aziendali: officina meccanica con idonei locali di servizio, deposito antiparassitari, autorimessa, ricovero macchine agricole, magazzini scorte agrarie, ecc. La copertura è stata realizzata in legno lamellare con ampi lucernai che, unitamente alle ampie finestrature, garantiscono adeguate condizioni di luminosità in tutti i locali. L’edificio inoltre è dotato ricostruzione del contenuto ordinato dei geni dei 7 cromosomi della fragola. Le sequenze coprono 40 volte il genoma della fragola, con oltre il 90% del genoma assemblato nei cromosomi e 34.809 geni ancorati ad una precisa posizione dei cromosomi. La fragola sequenziata è la fragolina di bosco (Fragaria vesca), la quale ha contribuito per un quarto al genoma della fragola che troviamo sulle nostre tavole (Fragaria x ananassa). su due lati di grandi tettoie adatte allo stoccaggio di materiali ed attrezzi e dove è stata realizzata una piazzola per il lavaggio e la pulizia delle macchine agricole. Adeguate aree di parcheggio e ulteriori spazi adibiti a deposito materiali sono presenti sull’ampio piazzale che circonda la nuova sede, dove è stata stata predisposta anche una rampa di carico per agevolare le operazioni di trasporto di macchine agricole con l’autocarro. Nel suo insieme il capannone, progettato sulla base delle indicazioni fornite dal personale aziendale, risulta funzionale alle esigenze operative e pienamente rispondente alle crescenti necessità di spazi da destinare al ricovero/deposito di materiali, macchine ed attrezzi. Nella progettazione è stata dedicata particolare attenzione ad un elevato livello di impiantistica in grado di garantire adeguati standards di sicurezza (sistemi di aspirazione, anti-incendio), di confort (luminosità, climatizzazione, rumorosità) e di rispetto ambientale (risparmio energetico, accumulo acque lavaggio). le radici della noStra Storia L’annuario della scuola segue da pag. 1 strettamente connessi all’attività didattica e non solo svolta all’interno del Centro. Ampio spazio è dedicato anche alle esperienze di tirocinio, sia di tipo tecnico sia di tipo linguistico, svolte dagli alunni. Un’altra sezione espone in sintesi i rapporti che ormai da molti anni la scuola ha istaurato e consolidato con alcune realtà scolastiche europee, in particolare tedesche. Un ulteriore capitolo è dedicato simpaticamente al confronto tra la vita studentesca negli anni ’60 e quella attuale prendendo come spunto la pubblicazione del giornalino studentesco di quei tempi, il famoso “Mostador”, e quella attuale, ricomparsa con il titolo “Il Muggito”. Nell’ultima parte sono infine riportate alcune foto di classe, realizzate da don Renato Scoz negli anni trascorsi pres- so l’Istituto Tecnico Agrario in qualità di docente di Religione. La pubblicazione è il frutto dell’apporto collaborativo di diverse persone afferenti al Centro istruzione e formazione ma in particolare si ritiene opportuno ricordare il prof. Diego Biasiotto per il cospicuo apporto che ha profuso nella stesura definitiva e soprattutto la professoressa Roberta Bernardi che, in un certo senso, ha permesso di trasformare le idee iniziali nella presente pubblicazione. IASMA Notizie 3 Gennaio 2011 Formazione proFeSSionale di BaSe. Scadenza iScrizioni 15 FeBBraio Nasce l’operatore della trasformazione agroalimentare MIcHele coVI Con il prossimo anno scolastico l’offerta del Centro Istruzione e Formazione si arricchisce di un nuovo percorso di formazione professionale. Acconto al Macrosettore agricoltura e ambiente viene attivato il nuovo Macrosettore trasformazione agroalimentare. Si tratta di un nuovo ambito di formazione, strutturato in un triennio di qualifica professionale a cui si aggiunge un quarto anno facoltativo ed, eventualmente, un quinto anno che condurrà alla maturità professionale. All’interno di tale macrosettore verranno attivati 3 nuovi indirizzi:operatore/tecnico alla trasformazione lattiero-casearia; operatore/tecnico vitivinicolo; operatore/tecnico alla trasformazione della carne. L’operatore della trasformazione agroalimentare interviene, a livello esecutivo, nel processo lavorativo di trasformazione alimentare con autonomia e responsabilità limitate. Di seguito si riportano alcuni esempi di attività che tale figura potrebbe svolgere: addetto a lavorazioni di base in cantina (cantiniere); produzione di formaggio, latticini e altri derivati del latte all’interno delle aziende del settore (caseifici aziendali, caseifici sociali,...); attività connesse al ciclo di trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari all’interno di supermer- cati e in generale delle industrie alimentari; lavorazione e valorizzazione della carne in macellerie, in industrie del settore, in catene distributive. A tale percorso può accedere chiunque, purché motivato alla studio e alla professione. A settembre 2011 verrà costituita un’unica classe in tale Macrosettore: ne consegue che verranno accolte al massimo 20-25 domande di iscrizione. percorSo 3 anni > esame di Qualifica di operatore + 1 anno (facoltativo) > esame di Diploma professionale di tecnico + 1 anno (facoltativo) > esame di Maturità professionale Il nuovo percorso è attualmente in fase di progettazione. Le informazioni di seguito riportate potranno quindi subire modifiche ed integrazioni. Si precisa inoltre che è attualmente in corso una revisione complessiva della struttura delle discipline e del relativo quadro orario da parte della Provincia Autonoma di Trento. Si riporta di seguito il quadro orario indicativo del primo anno. diScipline e monte ore Settimanale Lingua italiana 4 Studi storico, economici e sociali 2 Matematica 5 Lingua straniera (inglese) 2 Lingua straniera (tedesco) 2 Religione 1 Educazione fisica 2 Area culturale 18 Scienze 4 Linguaggi e Comunicazione 2 Tecnologie e processi produttivi 14 Area professionale 20 ToTALe oRe 38 Ulteriori informazioni potranno essere richieste alla segreteria scolastica del Centro Istruzione e Formazione dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige. Scadenza iscrizioni 15 febbraio 2011. Referente per informazioni: prof. Michele Covi 0461 615213; [email protected] i Finanziamenti ue per la cooperazione Agricoltura e sviluppo nei paesi terzi AleSSANDro cAVAGNA L’Unione europea si è dotata nel tempo di numerosi strumenti di finanziamento per la cooperazione coi paesi terzi, andando così a costituire un sistema composito, suddiviso per aree geografiche regionali. Sono quattro i principali strumenti finanziari: lo strumento di assistenza preadesione (IPA, diretto ai candidati ed ai potenziali candidati all’ingresso nell’Ue); la Politica europea di Vicinato (ENP, rivolta ai paesi del Mediterraneo e dell’area caucasica); il Fondo europeo per lo sviluppo (EDF, che coinvolge i paesi dell’Africa sub sahariana, dei Caraibi e del Pacifico); lo strumento per la cooperazione allo sviluppo (DCI, rivolto a Gli strumenti di finanziamento per creare una grande area regionale di libero scambio. 47 paesi dell’America Latina, Asia, regione del Golfo e Sud Africa). Sul sito di dell’Ufficio di cooperazione EuropeAid (http://ec.europa.eu/europeaid/index_it.htm) si può trovare l’elenco completo dei bandi per progetti cofinanziati dalla Commissione europea, a cui possono concorrere enti pubblici, ONG, fondazioni e associazioni. L’IPA prevede stanziamenti proporzionali alla taglia del paese, dai 33,3 milioni di euro al Montenegro, fino ai 538,7 per la Turchia (dati relativi al 2008). Nell’ambito delle politiche agricole e di sviluppo rurale sono in corso alcuni interessanti progetti: Wine Route of Herzegovina (in Bosnia) ed un progetto in Macedonia, per la creazione di un sistema di monitoraggio e gestione dei vigneti (il settore vitivinicolo rappresenta il 20% del PIL agricolo del paese), sono solo due dei molti esempi. L’ENP abbraccia 16 paesi partner, prevalentemente in un’ottica di accordi bilaterali di assistenza con ciascun paese, su temi ritenuti prioritari dalle due parti. Per il periodo 2007-2013 sono stati stanziati 11,2 miliardi di euro. Il DCI coinvolge 47 paesi appartenenti ad aree piuttosto eterogenee, prevedendo un bilancio di 16,6 miliardi di euro nel periodo 2007-2013. All’ambito agricolo e della sicurezza alimentare viene destinata una quota relativamente esigua (925 milioni di euro). Ma è con gli Accordi di Partenariato economico (APE) con i paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico, un gruppo che unisce le ex-colonie diventate indipendenti negli anni ’50 e ’60) che l’Ue mette in campo le risorse e gli sforzi più grandi, attraverso il Fondo europeo di sviluppo (22,7 miliardi di euro nel periodo 2008-2013). L’obiettivo finale è la costituzione di una grande area regionale di libero scambio, in cui il settore agricolo rappresenta un ambito altamente sensibile, anche a causa dell’antino- mia tra due modelli agricoli differenti: quello industriale (europeo) e quello contadino familiare (dei paesi in via di sviluppo). Con il primo a dettare le regole del gioco a livello internazionale. oggi parliamo di... Social network: consigli per l’uso FerNANDo MAINeS Nel precedente numero abbiamo parlato di Facebook, questa volta concludiamo questa mini serie sui social network con alcuni consigli per gli utenti: • verificare sempre (leggendo il contratto e le condizioni d’uso) quale forma di controllo l’azienda che fornisce il servizio si riserva sui dati personali e sul materiale (immagini, scritti, …) pubblicato dall’utente. In particolare assicurarsi di poter cancellare quanto pubblicato qualora si decidesse di uscire dal social network. Spesso, infatti, all’uten- te è consentito solo di disattivare il profilo, cosa che non esclude la conservazione dei dati personali negli archivi della azienda che gestisce il servizio e il successivo utilizzo; • è bene ricordarsi che quanto pubblicato può “riemergere” in rete, grazie ai motori di ricerca, ovunque anche a distanza di tempo; • una attenzione ancora maggiore è necessaria prima di pubblicare informazioni o materiale relativo ad altre persone. Farlo senza il loro consenso può comportare sanzioni di tipo penale; • è bene tenere sempre in considerazione che molto spesso si può venire in contatto (nelle chat, nelle comunity, …) con persone che sono diverse (per età, sesso, professione, opinioni, …) da come si dichiarano. In Internet i falsi profili non sono l’eccezione; • come già detto si deve ricordare che l’iscrizione e la partecipazione a social network aumenta esponenzialmente il rischio di di- ventare bersaglio di pubblicità spazzatura, spam e virus; • è buona norma evitare di usare le stesse password che utilizzate in ambiti più seri (posta elettronica, conto corrente, …) o di rendere disponibili on-line informazioni che un malintenzionato (e non sono pochi quelli che operano in rete) potrebbe usare per ottenere dati sensibili. Infine un consiglio per i genitori di adolescenti che navigano in rete: condividete con i vostri figli, fin dove è possibile, questi strumenti di comunicazione, e ricordate loro che bullismo, trasgressione e comportamenti devianti in rete sono la punta dell’iceberg del “lato oscuro” di Internet. 4 IASMA Notizie Gennaio 2011 Lezione in quota per gli studenti FEM Alla scoperta dei ghiacciai alpini Barbara Battistello e Walter Eccli Gli studenti di SMA e Rotholz ai piedi del ghiacciaio Da una quindicina d’anni al Centro Istruzione e Formazione dell’Istituto agrario è attiva la terza area con indirizzo ambientaleforestale per il quarto e quinto anno. I ragazzi di quest’area seguono un piano didattico mirato a problematiche ambientali ed in particolare forestali con l’obiettivo di raggiungere una sempre maggior professionalizzazione e coscienza. La particolarità del corso consiste anche nel favorire i contatti col mondo operativo portando gli esperti del settore in classe oppure gli studenti stessi sul campo con visite specifiche ed esercitazioni; l’aspetto più innovativo è dato comunque dai tirocini curriculari presso aziende ed enti. Molte sono le iniziative intraprese in quest’ambito e fra queste rientra anche la visita recentemente fatta al ghiacciaio STUBAI (Stubaier Gletscher) nel Tirolo austriaco con un gruppo di circa 50 studenti delle classi quarte che si sono incontrati con altrettanti colleghi della scuola agraria di Rotholz. Tale opportunità fa parte dei programmi comuni portati avanti dalle due scuole in seguito al gemellaggio sottoscritto circa 30 anni fa che prevede, tra l’altro, almeno un incontro annuale fra studenti e insegnanti dei due istituti. La visita al ghiacciaio ha avuto valenza scientifica nella interpretazione del paesaggio e gli studenti hanno avuto modo di riconoscere le forme geomorfologiche tipiche dell’ambiente glaciale. In particolare si è discusso dei cambiamenti climatici e relativa influenza sul bilancio di massa del ghiacciaio stesso e di conseguenza dell’arretramento e diminuzione di spessore del ghiaccio. Le guide hanno inoltre mostrato ad insegnanti e studenti le modalità di prevenzione finalizzate alla protezione e mantenimento della superficie ghiacciata nell’intento di rallentare il processo in corso. La giornata, molto interessante dal punto di vista naturalistico, ha rappresentato anche un’occasione di utile incontro fra giovani di lingue diverse che hanno comunque dimostrato di saper ben condividere un’esperienza didattica sul campo. Fotonotizia Torna il corso per tecnico arboricoltore. Iscrizioni in scadenza, www.iasma.it Scuola e cooperazione comunitaria Un ponte di solidarietà con Bosnia e Mozambico Barbara Battistello e Alessandro Paris Dal 2003 l’ Associazione Progetto Prijedor promuove iniziative a sostegno dello sviluppo agricolo e della coltivazione di piccoli frutti in Bosnia. I tecnici della Fondazione Edmund Mach collaborano al progetto sin dal 2003. Recentemente il Centro Istruzione e Formazione ha portato nuova energia alla collaborazione allacciando rapporti con la Scuola la Scuola di Agricoltura di Prijedor che conta 430 studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni in percorsi formativi nei settori dell’agricoltura, dell’alimentazione, delle lavorazioni alimentari e della veterinaria. Per quanto riguarda il programma di co- operazione “Il Trentino in Mozambico – Il Mozambico in Trentino” gestito dal Consorzio associazioni con il Mozambico la Fondazione Edmund Mach collabora con il progetto fornendo assistenza tecnica, formazione continua per insegnanti e consulenza per agricoltori. L’obiettivo è creare un centro comunitario di sviluppo agricolo composto da una scuola professionale per ragazzi e ragazze, un programma di corsi ed assistenza tecnica per gli adulti ed una azienda agricola modello. Dal mese di marzo si sono succeduti una serie di incontri e tavole rotonde. La prima fase coinvolge il Centro istruzione e NEWS e seminari PER I DIPLOMATI ARRIVA DIOGENE, IL CERCA-LAVORO Per i diplomati di San Michele trovare lavoro da oggi sarà molto più semplice. Grazie a Diogene, il servizio cerca-lavoro on line sviluppato dal Centro Istruzione e Formazione in sinergia con Udias e l’Ufficio informatica dell’Istituto Agrario. Diogene si distingue da altri “cercalavoro” disponibili on line per la configurazione dei curricola costruiti ad hoc e per l’importante ruolo di intermediazione della scuola che esegue una sorta di controllo di qualità sull’interfaccia studente-azienda. NUOVA LINFA PER UDIAS Il nuovo direttivo di UDIAS, eletto nel corso dell’ultima assemblea dell’associazione ex diplomati, è composto da: Massimo Bertamini, Paolo Dorigatti, Stefano Pisoni, Angelo Rossi, Federico Simoni, Matteo Curzel, Moreno Nardin, Lorenzo Adami, Marco Chistè. Nel collegio probiviri rientrano Arrigo Pisoni, Ferdinando Tonon, Luis von Dellemann e nel collegio dei revisori Giuseppe Viola, Franco Franchini, Walter Fronchetti. Formazione e comprende la formazione (storia ed evoluzione rurale del trentino e la realtà dell’Istituto Agrario San Michele a/A) del nuovo direttore italiano in Mozambico agronomo tropicale Fabio Olmastroni che partirà alla volta di Caia nel mese di Maggio. La prima fase comprende anche la raccolta di dati tecnici e culturali che potranno servire in un futuro prossimo per rendere la collaborazione attiva e proficua. La seconda fase è rimandata a settembre quando ospiteremo il loro direttore tecnico aziendale del Mozambico per una formazione tecnico-amministrativa. SVILUPPATO UN TEST PER L’EVOLUZIONE UMANA In Trentino si getta luce su alcuni aspetti dell’evoluzione umana: un recente lavorato realizzato dai ricercatori russi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Vadim Goremkyn e Svetlana Nikiforova, unitamente allo staff del professor Olaf Bininda-Emonds dell’Università tedesca Karl Von-Ossieztisky di Oldenburg, ha stabilito che nel cammino evolutivo vi è più vicinanza tra i primati, tra cui l’uomo, con roditori, conigli, lepri, piuttosto che con i bradipi e i formichieri come invece sostenuto dal mondo scientifico negli ultimi trent’anni. PREMIO NAZIONALE “MARIO ROSSO” A SAN MICHELE Daniela Bertoldi, giovane sperimentatrice che opera presso l’unità Laboratorio chimico e consulenza enologica del Centro Trasferimento Tecnologico, ha conquistato il premio nazionale Mario Rosso 2010 dell’Associazione italiana dei laboratori pubblici agrochimici. Il riconoscimento è stato conferito per il lavoro sulla tracciabilità geografica delle uve, intitolato “Terreno e tipicità delle produzioni: approcci analitici nel laboratorio agrochimico”, svolto all’interno del suo dottorato di ricerca in viticoltura, enologia e marketing delle imprese vitivinicole realizzato presso l’Istituto Agrario in collaborazione con l’Università degli studi di Padova. S. C. Recensioni Marzemino, un nobile trentino Atti della Tornata dell’Accademia italiana della Vite e del Vino Sono stati pubblicati ad ottobre 2010 gli atti relativi alla Tornata dell’Accademia italiana della Vite e del Vino tenutasi a Rovereto lo scorso 29 maggio, presso il MART (Museo di Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), organizzata in collaborazione con il Centro Trasferimento Tecnologico della FEM. Il volume raccoglie gli interventi dei relatori del convegno che illustrano questo nobile vitigno della Vallagarina da tutti i punti di vista: dalla storia e tradizione del Marzemino (Umberto Benetti), agli aspetti genetici (Maria Stella Grando) alla gestione agronomica del vigneto (Francesco Ribolli), alle risultanze e problematiche enologiche (Giorgio Nicolini), e, per concludere la filiera, la presentazione del progetto di Cavit realizzato in collaborazione con la FEM a Maso Romani (Andrea Faustini). Gli atti si chiudono con la riproduzione delle etichette di Marzemino che hanno partecipato all’esposizione tenutasi a conclusione del convegno. Il volume, pubblicato dal Centro Trasferimento Tecnologico per conto dell’Accademia, è consultabile presso la Biblioteca della FEM. Antichi vitigni del Trentino Sono 23 i vitigni coltivati un tempo in Trentino, alcuni dei quali recuperati e coltivati grazie all’attività di ricerca e valorizzazione messa punto dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Tutti ampiamente descritti e illustrati nella fresca pubblicazione “Antichi vitigni del Trentino” edita dalla Fondazione Edmund Mach e realizzata dai ricercatori Marco Stefanini e Tiziano Tomasi. Un viaggio tra schede e documenti storici alla scoperta delle date e dei periodi significativi che hanno segnato i grandi cambiamenti della viticoltura atesina. Non si tratta solo un recupero in memoria dei tempi passati, ma anche un prezioso contributo per creare le varietà di vite del futuro. “Nel 1989, quando iniziò il programma di recupero dei vitigni in pericolo di estinzione coltivati in Trentino, ci sembrava di intraprendere un percorso di indagine museale anziché un progetto con utilità per il futuro- sottolineano gli autori-. Il concreto contributo offerto al settore è aver ridato dignità a questi vitigni permettendone la coltivazione e la vinificazione al fine di ottenere prodotti unici e di territorio”. Per gli approfondimenti sulle notizie pubblicate e sulle modalità di ricevimento della rivista IASMA Notizie, scrivere a [email protected] IASMA Notizie n. 15 - Gennaio 2011 - Direttore responsabile Michele Pontalti caporedattore Silvia Ceschini - Comitato di redazione Ivano Artuso, Alessandra Lucianer, Lucia Martinelli, Marina Monfredini, Giancarlo Orsingher, Flavio Pinamonti, Cecilia Trentin Hanno collaborato Barbara Battistello, Maurizio Bottura, Alessandro Cavagna, Michele Covi, Marco Dal Rì, Walter Eccli, Fernando Maines, Alessandro Paris Fotografie Archivio Fondazione E. Mach, archivi P&A - Direzione e amministrazione Fondazione E. Mach, San Michele all’Adige (TN), Via E. Mach 1 Progetto e realizzazione grafica Palma & Associati - Stampa Litotipografia Editrice Alcione