ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE COMPLETO DI ASOLA (MN)
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Codice IPA Fatture Elettroniche: UFFLG9
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Una scuola sostenibile
Nei percorsi dell’apprendere promuovere
le motivazioni e i talenti personali,
la varietà degli approcci metodologici,
la responsabilità di impiegare i saperi
per migliorare il mondo in cui viviamo.
Bisogna accettare di camminare
senza sentiero, di tracciare il
sentiero nel cammino.
E. MORIN
Progettualità educativa triennio 2013 – ’16
Piano dell’Offerta
Formativa
anno scolastico 2015 – ‘16
indice
1. PREMESSA
- Riferimenti culturali, pedagogici e normativi
- Presentazione dell’Istituto
 Scheda anagrafica dell’istituto
 Lettura del territorio
 Ambienti di apprendimento
 Servizi amministrativi
SCELTE EDUCATIVE
2.
-
Le finalità generali di ciascun grado di scuola
Dagli obiettivi istituzionali alle esigenze formative di contesto
L’Educazione alla cittadinanza sostenibile come “orizzonte di senso” dell’offerta formativa
Il Patto di Corresponsabilità ovvero l’alleanza educativa tra Scuola e Famiglia
Il nostro credo pedagogico
SCELTE CURRICOLARI E DIDATTICHE
3.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
-
Il curricolo d’Istituto della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo: struttura generale
Campi di esperienza e discipline di studio, strategie per imparare ad apprendere
Un curricolo sostenibile a sei dimensioni:
ACCOGLIENZA
SALUTE
CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
INTEGRAZIONE E INCLUSIONE
CRESCITA PROFESSIONALE E ORGANIZZATIVA
RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA – TERRITORIO
Riferimenti condivisi per promuovere apprendimento significativo:
 Cultura di progetto
 Cura della motivazione, dell’interesse e del coinvolgimento personale
 Attivazione di dinamiche cooperative, negoziali, di confronto e discussione in gruppo
 Promozione dei processi riflessivi, critici e autovalutativi
 Ricerca e impiego di linguaggi diversi per la mediazione dei contenuti
 Sviluppo di competenza
- Come si realizza l’offerta formativa dell’istituto:
 I “livelli” della progettazione educativa e didattica d’istituto
 L’ideazione di uno sfondo progettuale unitario
 La peculiarità della progettazione educativa e didattica per grado di scuola
- Verifica e valutazione degli apprendimenti
LE SCELTE ORGANIZZATIVE
4.
5.
L’Istituto come comunità accogliente
Un tempo scuola per i bambini e i ragazzi
Le persone della scuola come “parti di un insieme”: ruoli, funzioni, competenze interazioni
Le reti educative ovvero i collegamenti tra la Scuola e le opportunità territoriali
LE SCELTE DI RICERCA, FORMAZIONE E SVILUPPO
- L’autovalutazione d’Istituto per promuovere sviluppo migliorativo. Dal VALES al Regolamento sul
Sistema Nazionale di Valutazione
- Gli esiti del processo auto valutativo. Aree di intervento, obiettivi e azioni.
- Dal rapporto di Autovalutazione d’Istituto
a) individuazione delle priorità
b) obiettivi di processo
PREMESSA
“Persistere nel coltivare una scuola dai compiti ristretti e rassicuranti non solo non è possibile, è soprattutto fuorviante, perché
l’educazione e l’istruzione si confrontano ogni giorno con compiti
molto più vasti di quelli di un tempo.
Ricercare nella scuola nuovi contesti di significato per gli insegnanti, per gli studenti e per le loro famiglie è pertanto insieme
un’avventura e un dovere ai quali non ci si può sottrarre”.
(C. Pontecorvo et al., La scuola deve cambiare)
Il Piano
dell’Offerta
Formativa dell’Istituto Comprensivo di Asola
nasce per configurare la scuola come istituzione formativa avente identità pedagogica e didattica specifica in relazione ai vari momenti dello sviluppo dell'alunno.
Il POF è, nello specifico,
-
l'insieme delle scelte culturali, organizzative ed operative che caratterizzano
un’istituzione scolastica;
-
la dichiarazione di ciò che la scuola intende fare, con particolare attenzione al perché e
al come intende farlo
in considerazione
-
delle emergenze educative del nostro tempo;
delle esigenze formative delle famiglie;
dei vincoli: normativi, strutturali, contestuali;
delle risorse: umane, materiali e finanziarie;
al fine di offrire un servizio qualitativamente efficiente ed efficace.
Nell'elaborare il Piano dell'Offerta Formativa, gli insegnanti hanno tenuto conto della
cultura pedagogica e didattica dell’Istituto, delle migliori pratiche sperimentate nel corso della
storia professionale del Collegio dei Docenti; hanno considerato inoltre, alla luce dei percorsi di
formazione compiuti, alcuni contributi della riflessione pedagogico-didattica più recente ed accreditata per promuovere la circolarità virtuosa e ricorsiva di teoria ed azione.
Le scelte che il POF intende illustrare ed argomentare sono state elaborate dalla scuola
in dialogo con le famiglie ed il territorio; esse presuppongono la collaborazione fattiva di tutte
le realtà educative per potersi tradurre in esperienze realmente significative per i bambini e
perché si instauri quel clima di "benessere" scolastico indispensabile affinché il processo di apprendimento si qualifichi come salutare e sostenibile.
Riferimenti culturali, pedagogici e normativi
Chi non vede,
chi non capisce
che pietre, mattoni e tegole
sono, nello stesso tempo, tutto
e niente
per diventare una casa?
In mucchio
hanno valore di speranza.
A servizio di un progetto,
vivendo l’unità,
esse formano un insieme,
e l’insieme è migliore
delle parti disperse.
H. CAMARA, Il deserto è fecondo
Ci troviamo in un momento critico della storia della Terra,
un periodo in cui l’umanità deve scegliere il suo futuro
La Carta della Terra, Preambolo
La nostra scuola intende pensare e progettare l’offerta formativa promuovendo e sostenendo dinamiche di accoglienza, partecipazione e condivisione nel contesto interattivo della
comunità educante, in collaborazione con le famiglie e con le diverse realtà del territorio, verso
la costruzione di un’alleanza tra le diverse istituzioni per la formazione integrale della persona.
Crediamo fortemente nell’opportunità di riconoscerci, come rete di soggetti corresponsabili di educazione, in un comune orientamento pedagogico per contrastare l’attuale frammentazione e dispersione dei punti di riferimento valoriali ovvero dei principi che danno senso
e significato a qualsivoglia intrapresa umana.
Nel corso degli ultimi anni l’Istituto ha messo a punto una seria ed articolata riflessione
sulle emergenze educative del nostro tempo, riconoscendo nei valori della salute e della sostenibilità i principi guida, i riferimenti pertinenti e strategici per orientare la progettazione formativa verso traguardi di crescita personale e collettiva lungo tutto l’arco della vita:
“A mano a mano che il mondo diventa sempre più interdipendente e fragile, il futuro riserva allo stesso tempo grandi pericoli e grandi opportunità. Per progredire dobbiamo riconoscere che, pur tra tanta magnifica diversità di culture e di forme di vita, siamo un'unica famiglia
umana e un'unica comunità terrestre con un destino comune.
Dobbiamo unirci per costruire una società globale sostenibile, fondata sul rispetto per la
natura, sui diritti umani universali, sulla giustizia economica e sulla cultura della pace. Per questo fine è imperativo che noi, i popoli della Terra, dichiariamo la nostra responsabilità gli uni
verso gli altri, verso la grande comunità della vita, e verso le generazioni future”.
(dalla Carta della Terra, Preambolo)
- Le ragioni culturali di una progettazione formativa sostenibile
Nel nostro tempo, il tempo della complessità, caratterizzato da dinamiche non facilmente governabili di esplosione quantitativa di problemi, stimoli e messaggi, occorre trovare uno
spazio e un tempo di impegno qualitativo, nel cui ambito sostare criticamente, interrogarsi, riflettere, nella ricerca comune - fra scuola, famiglia e territorio - di strategie d’azione.
Lo studioso E. Morin, tre le più prestigiose figure della cultura contemporanea, identifica
tre fondamentali sfide formative:
1. ritrovare la complementarità di cultura umanistica e cultura scientifica; a livello educativo
e didattico, tale problema si traduce nella necessità, per scuola, famiglia e territorio, di collaborare per formare giovani capaci non solo di spiegare i fenomeni, secondo le esigenze
proprie delle scienze esplicative, ma anche di comprenderli, come insegnano le discipline
letterarie e artistiche.
2. contrastare la gigantesca proliferazione delle conoscenze, la loro frammentazione e dispersione, e la conseguente difficoltà a focalizzare l’essenziale, “ciò che non può mancare”; a livello educativo e didattico tale problema si traduce nella necessità, per scuola, famiglia e territorio, di collaborare per formare giovani capaci di connettere e di organizzare le
informazioni in conoscenze, di utilizzare il proprio sapere in modo pertinente e creativo rispetto alle esigenze poste dal contesto, di elaborarne il valore in rapporto alla vita;
3. promuovere la condivisione del sapere, la consapevolezza che “discutendo s’impara” e che
ogni apprendimento è “situato” (profondamente connesso all’ambiente che ne ospita/accoglie il processo) e “distribuito” (disseminato sulle persone, sulle cose, su spazi e
tempi che in modo non sempre chiaro partecipano alla sua elaborazione); a livello educativo e didattico tale problema si traduce nella necessità, per scuola, famiglia e territorio, di
collaborare per formare giovani disponibili a “mettere in comune” i propri talenti nella ricerca di soluzioni migliorative con e per l’altro da sé.
La complessità, intesa come intreccio indissolubile delle diverse componenti di un problema, per essere affrontata con successo sollecita e richiede la capacità di contestualizzare, di
connettere, di collaborare; richiede teste “ben fatte” piuttosto che “ben piene”, orientate
all’essere, non all’avere di più. In tal senso risulta fondamentale per la scuola, in collaborazione
con la famiglia ed il territorio, promuovere lo sviluppo di competenze di cittadinanza per la
formazione di soggetti capaci di abitare la Terra con responsabilità e saggezza.
In questo quadro, la prospettiva dell’educazione sostenibile intesa come intervento trasversale, volto alla promozione di un nuovo umanesimo (fondato sul rispetto e sulla cura della
comunità della vita; sulla gestione responsabile di risorse e beni ambientali; sulla testimonianza
diretta dei valori della democrazia, della pace, della giustizia), si delinea come possibile sfondo
interistituzionale della progettazione educativa territoriale, policentrica e integrata.
- Le ragioni pedagogiche e didattiche di una progettazione formativa sostenibile
Il concetto di educazione sostenibile comporta profonde conseguenze sull’impianto
educativo e didattico tradizionalmente utilizzato nella scuola: si tratta di convertire, di imprimere una nuova rotta al nostro modo di vedere e intendere l’insegnamento e l’apprendimento, gli
stili e le pratiche di mediazione dei saperi, il ruolo del soggetto in apprendimento, i curricoli e le
modalità di verifica e di valutazione.
La prospettiva della sostenibilità richiede, in ambito educativo, un cambio di paradigma:
da un’impostazione di tipo meccanicistico (sequenziale-lineare, tendenzialmente direttiva/trasmissiva, legata a procedure precostituite) occorre passare ad un approccio ecologico e
critico, dove ciò che conta è la relazione tra gli elementi, non la loro giustapposizione; è il processo, non il prodotto; è la connessione, non la compartimentazione dei saperi; è la strategia,
non il programma, con cui affrontare una situazione incerta: “Abbiamo bisogno di difendere
con forza un’educazione più impegnata, olistica e rilevante, appropriata alla complessità e alla
natura precaria del mondo nel quale oggi viviamo” (S. Sterling).
- Le ragioni normative di una progettazione formativa sostenibile
L’adozione da parte del nostro Istituto del duplice riferimento ai valori della salute e della sostenibilità quali idee guida della progettazione formativa non solo scolastica ma territoriale
risulta profondamente coerente con le indicazioni di importanti organismi e documenti internazionali.
Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente individua nell’educazione, con le sue
componenti di formazione e coscientizzazione, un elemento essenziale per “ispirare, informare
e rendere le nazioni e i popoli del mondo capaci di migliorare la loro qualità della vita senza
compromettere quella delle future generazioni”. Il fatto stesso che l’ONU abbia proclamato la
Decade (2005–2014) sull’educazione allo sviluppo sostenibile è un’evidenza della riconosciuta
rilevanza di tale tematica. L’Organizzazione Mondiale della Salute, insieme a UNICEF ed UNESCO riconoscono come la scuola possa offrire un contributo significativo alla salute e al benessere degli studenti, uomini e donne del domani: programmi scolastici integrati, olistici e strategici hanno maggiori possibilità di produrre dei risultati positivi sia in termini di rendimento scolastico che di salute.
A livello nazionale, la scelta di pensare il Piano dell’Offerta Formativa alla luce dei principi salute e sostenibilità è supportata dal percorso compiuto dalla scuola italiana verso
l’autonomia, da interpretare come condizione nell’ambito della quale ciascun Istituto può pensare e progettare la qualità della propria offerta. Il fatto che il nostro Paese ospiti l’Evento Internazionale EXPO 2015 “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” ci conferma nel proposito di
orientare la proposta complessiva dell’Istituto verso obiettivi trasversali
- di promozione del benessere personale e collettivo;
- di educazione al rispetto per la comunità terrestre.
Anche il testo delle Indicazioni per il curricolo evidenzia la necessità di “una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo”, nel cui ambito si generi l’idea di un essere umano integrale,
capace di gestire con responsabilità le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo
dell’umanità e del pianeta.
Nella rete di tali riferimenti, il nostro Istituto ha ritenuto particolarmente significativo il
contributo che la Carta della Terra, approvata dalle Nazioni Unite nel 2000, ha portato alla riflessione planetaria sul tema dell’educazione alla sostenibilità quale sfida ineludibile del nostro
tempo:
“Facciamo in modo che la nostra epoca venga ricordata per il risvegliarsi di un nuovo rispetto per la vita, per la tenacia
nel raggiungere la sostenibilità, per un rinnovato impegno nella lotta
per la giustizia e la pace e per la gioiosa celebrazione della vita”.
(La Carta della Terra, Un nuovo inizio)
Rassegna dei fondamentali riferimenti normativi per la scuola
(Infanzia e Primo Ciclo)

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”
(Art. 3)
“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e
gradi”
(Art. 33)


“La scuola è aperta a tutti.
I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”
(Art. 34)
D.P.R. 275/1999 (Regolamento sull’autonomia delle Istituzioni Scolastiche)
“Il Piano dell’Offerta Formativa … è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e
progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”
(Art. 3, comma 1)
D. lgs, 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”)
 Legge 53/2003 (“Legge Moratti”)
Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in
materia di istruzione e formazione professionale
- Decreto Legislativo 59/2004
Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo
dell’istruzione, a norma dell’art. 1 della L. 53/2003
- Decreto Ministeriale 31 luglio 2007 (“Indicazioni Fioroni”)
Indicazioni nazionali per il curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo

Documento di indirizzo “La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni
stranieri – ottobre 2007
“La scuola italiana sceglie di adottare la prospettiva interculturale – ovvero la promozione del dialogo
e del confronto tra le culture – per tutti gli alunni e a tutti i livelli: insegnamento, curricoli, didattica,
discipline, relazioni, vita della classe. Scegliere l’ottica interculturale significa, quindi, assumere la diversità come paradigma dell’identità stessa della scuola nel pluralismo, come occasione per aprire
l’intero sistema a tutte le differenze. Le strategie interculturali evitano di separare gli individui in mondi culturali autonomi ed impermeabili, promuovendo invece il confronto, il dialogo ed anche la reciproca trasformazione, per rendere possibile la convivenza ed affrontare i conflitti che ne derivano”.


Raccomandazione europea 2006
D.M. 22/08/2007 n. 139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di
istruzione, ai sensi dell’articolo 1, comma 662, della legge 27 dicembre 2006, n. 296
- Allegato – Documento tecnico
“L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende favorire il pieno sviluppo della persona
nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione
con la realtà naturale e sociale”.
Il riferimento ai due ultimi documenti richiamati ci sta particolarmente a cuore.
A partire dall’anno scolastico 2013-‘14, infatti, nel nostro istituto ha preso avvio un percorso di studio e di sperimentazione didattica intorno alle competenze chiave di cittadinanza, il
cui sviluppo va pensato nel continuum formativo dei dieci anni dell’obbligo scolastico - non
nell’ambito di un percorso educativo distinto e separato - attraverso la reciproca integrazione e
interdipendenza tra i saperi delle diverse discipline di studio.
Richiamiamo qui di seguito le competenze chiave di cittadinanza secondo la definizione
proposta dalla Raccomandazione Europea:
“Le competenze chiave sotto forma di conoscenza, abilità e attitudini adeguate al contesto sono essenziali
per ogni individuo in una società basata sulla conoscenza. Tali competenze costituiscono un valore aggiunto per il
mercato del lavoro, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, poiché offrono flessibilità e capacità di adattamento,
soddisfazione e motivazione. Siccome dovrebbero essere acquisite da tutti, la presente raccomandazione propone
uno strumento di riferimento per i paesi dell’Unione europea (UE) per assicurare che queste competenze chiave siano pienamente integrate nelle loro strategie ed infrastrutture, soprattutto nel contesto dell’istruzione permanente”.
Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave e descrive le conoscenze, le
abilità e le attitudini essenziali ad esse collegate. Queste competenze chiave sono:
-
la comunicazione nella madrelingua;
la comunicazione in lingue straniere;
la competenza matematica e le competenze di base in campo scientifico e tecnologico;
la competenza digitale;
imparare ad imparare;
le competenze sociali e civiche;
senso di iniziativa e di imprenditorialità;
consapevolezza ed espressione culturali.
Le competenze chiave sono tutte interdipendenti e ogni volta l’accento è posto sul pensiero critico, la creatività, l’iniziativa, la capacità di risolvere problemi, la valutazione del rischio,
la presa di decisioni e la gestione costruttiva delle emozioni.
“Tali competenze chiave forniscono un quadro di riferimento per coadiuvare gli sforzi nazionali ed europei
volti al raggiungimento degli obiettivi definiti. Tale quadro di riferimento è rivolto principalmente ai decisori politici, ai fornitori di istruzione e formazione, ai datori di lavoro e ai discenti stessi. È uno strumento di riferimento per i
paesi dell’UE e per le loro politiche in materia di istruzione e formazione”.
Nell’ambito della cornice normativa richiamata, il sistema di istruzione nazionale appare
interessato ad una fase di riforma degli ordinamenti che interessa tutti gli ordini di scuola. Risulta opportuna qualche precisazione.
Tra il 2003 e il 2005 è stata definita una prima riforma di ordinamento per la scuola
dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione ed ha trovato attuazione graduale negli anni successivi. In particolare, nel 2008, sono stati definiti da apposite leggi - la legge n. 133/2008, articolo 64, e la legge 169/2008 - obiettivi e criteri di attuazione della riforma del sistema di istruzione, secondo una linea di continuità e di razionalizzazione con quanto già definito per via
normativa negli anni immediatamente precedenti.
La legge 133/2008 ha previsto che per i diversi settori scolastici e per gli ambiti di ordinamento si proceda alla emanazione di specifici regolamenti sotto forma di Decreti del Presidente della Repubblica.
Dall’inizio dell’anno scolastico 2009-10 risultano approvati ed entrati in vigore i regolamenti riguardanti:
- la razionalizzazione della rete scolastica (D.P.R. 81/2009);
- il riordino della scuola dell’infanzia e del primo ciclo (D.P.R. 89/2009);
il coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni (D.P.R. 122/2009).
Riprendiamo qui di seguito la rassegna dei documenti normativi la cui conoscenza, a livello di Istituto, è considerata essenziale:

D. lgs. 81/2008 ("Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro")
 Legge 169/2008 (“Legge Gelmini”)
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti
in materia di istruzione e università
- Atto di Indirizzo 8 settembre 2009 per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo

D.P.R. n. 81/2009 (“Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno
2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”)

D.P.R. n. 89/2009 (“Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola
dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”)

D.P.R. 122/2009 (“Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli
alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”)

Circolare Ministeriale n. 86/2010 (“Indicazioni per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione”)
“La valutazione di cittadinanza e Costituzione trova espressione nel complessivo voto delle discipline
delle aree storico-geografica e storico-sociale di cui essa è parte integrante. Cittadinanza e Costituzione
influisce inoltre nella definizione del voto di comportamento per le ricadute che determina sul piano
delle condotte civico-sociali espresse all’interno della scuola così come durante esperienze formative
fuori dell’ambiente scolastico”

Legge 170/2010 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico”)
“La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia/disortografia e la discalculia, di seguito denominate «DSA»,
quali difficoltà specifiche di apprendimento, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali”

Circolare Ministeriale n. 2/2010 (“Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con
cittadinanza non italiana”)
“Perché l’erogazione del servizio scolastico ottenga l’effetto di un reale coinvolgimento e di una crescita positiva
per tutti occorre innanzitutto che le scuole, con la collaborazione degli Enti locali e dell’Amministrazione scolastica, si impegnino in uno sforzo sinergico e partecipato finalizzato alla elaborazione di criteri di equa distribuzione della popolazione scolastica e, per quanto possibile, di ponderata assegnazione degli alunni alle classi”.

Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione
(D.M. 254 del 16 novembre 2012)

Direttiva ministeriale dicembre 2012, Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.
“L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza
di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il
principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato
con particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
-
C.M. n.8/2013, Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative.
Nota 22.11.2013, Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Chiarimenti.
Nota sul Piano Annuale per l’Inclusione del 27 giugno 2013, Prot. 1551.

D.P.R. 28 marzo 2013 n. 80, Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione

Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, febbraio 2014

Legge 13 luglio 2015 n. 107, Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il
riordino delle disposizioni legislative vigenti.
Schema sinottico della normativa su tutti i Bisogni Educativi Speciali
Disabilità certificata
DSA
Altri BES
Individuazione
degli alunni
Certificazione ai sensi della
L. n° 104/92 art. 3 commi 1 o 3
(gravità)
Diagnosi ai sensi L. n° 170/10
Delibera consiglio di classe ai
sensi della D.M. 27/12/2012 e
C.M. n° 8/13 e Nota
22/11/2013
Strumenti
didattici
PEI: con riduzione di talune discipline (art. 16 comma 1 L. n°
104/92), prove equipollenti e
tempi più lunghi (art. 16 comma 3 L. n° 104/92).
Insegnante per il sostegno e/o
assistenti per l’autonomia e la
comunicazione.
PDP: con strumenti
compensativi e/o misure
dispensative e tempi più
lunghi.
PDP (solo se prescrive
strumenti compensativi e/o
misure dispensative)
Strumenti
didattici
PRIMO CICLO
1. Diploma: valutazione positiva (art. 16 commi 1 e 2 L. n°
104/92): se si riscontrano miglioramenti rispetto ai livelli
iniziali degli apprendimenti relativi ad un PEI formulato solo
con riguardo alle effettive
capacità dell’alunno.
1. Dispensa scritto lingue
straniere compensata da prova orale: consente Diploma
(Linee guida 4.4 allegate a
D.M. 12/07/2011, art. 6 comma 5).
Misure dispensative (ad eccezione della dispensa dallo
scritto di lingue straniere e
dell’esonero normativamente
previste solo per DSA).
Effetti sulla
valutazione del
profitto
2. Attestato con i crediti formativi: eccezionalmente in caso di mancati o insufficienti
progressi rispetto ai livelli iniziali degli apprendimenti. Rilasciato dalla Commissione
d’esame e non dalla scuola. È
titolo idoneo all’iscrizione al
secondo ciclo (O.M. n° 90/01,
art. 11 comma 12
2. Esonero lingue straniere:
solo attestato con i crediti
formativi (D.M. 12/07/2011
art. 6 comma 6).
Strumenti compensativi.
Tempi più lunghi,
con possibile Diploma.
Per gli stranieri c’è normativa
specifica.
PRESENTAZIONE dell’Istituto
L’Istituto Comprensivo Completo di Asola si compone di vari ordini e gradi di scuole con
sedi dislocate ad Asola e nei paesi limitrofi:
Scuole dell’Infanzia:
Scuole Primarie:
Scuola Secondaria di Primo Grado:
Asola, Casalmoro e Redondesco
Asola, Casalmoro, Mariana e Redondesco
Asola
La presidenza dei servizi amministrativi si trova presso la Scuola Secondaria di Primo
Grado di Asola (MN).
VISION
"La grande sfida del nostro tempo è quella di costruire e coltivare comunità sostenibili, Il primo passo in questo
sforzo è quello di comprendere i principi di organizzazione che gli ecosistemi hanno sviluppato per sostenere la rete
della vita. Questa comprensione è ciò che noi chiamiamo alfabetizzazione ecologica (ecoliteracy). Creare una tale
competenza ecologica diffusa sarà il compito più importante assegnato alla formazione in questo secolo".
(F. Capra)
-
Favorire e sostenere, attraverso l’offerta formativa dell’Istituto, l’alfabetizzazione ecologica degli allievi e il rispetto dei principi fondamentali della cittadinanza attiva e responsabile, in collaborazione con le famiglie e gli enti territoriali
L’Istituto Comprensivo fa riferimento ai principi contenuti nel documento “La Carta della Terra”
e nello specifico valorizza le cultura della sostenibilità e del benessere scolastico mediante la
cultura dell’inclusione e la promozione alla salute e dei valori umani e civili.
MISSION
Lo scopo del percorso di studi della scuola dell’obbligo dell’Istituto Comprensivo di Asola è di integrare studenti eterogenei per cultura e provenienza sociale e/o etnica, dai 3 ai 14 anni, favorendone la formazione e l’orientamento nel percorso di studi, in collaborazione con le famiglie
e gli enti territoriali. La scuola persegue lo sviluppo di una coscienza ecologica ed una sensibilizzazione ai principi cardine della cittadinanza attiva, attenta ai valori della pace e della giustizia.
Nello specifico, l’Istituto intende valorizzare la cultura della sostenibilità e della cooperazione
mediante:
1. la valorizzazione dei talenti personali e delle abilità differenti;
2. la promozione di padronanza metodologica;
3. la selezione e mediazione, nell’ambito dei percorsi disciplinari, di contenuti culturali rilevanti e significativi.
OBIETTIVI del POF
1. valorizzare i talenti personali,
2. favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro,
3. promuovere la rielaborazione delle conoscenze in saperi per la vita.
Periodicamente l’Istituto, in base agli esiti della valutazione di sistema, individua uno
sfondo progettuale con valore di tema unitario da affrontare con spirito euristico e tale da coinvolgere tutti soggetti che partecipano, con differenti ruoli e responsabilità, l’esperienza scolastica. Il progetto d’Istituto, in tal senso, con le sue iniziative e provocazioni disseminate intenzionalmente nell’arco dell’anno (incontri, attività, eventi, laboratori, interventi di esperti, iniziative territoriali, uscite …), si traduce in un grande percorso formativo per l’organizzazione scolastica nel suo complesso: bambini, insegnanti, famiglie e territorio.
Nel corrente anno scolastico giunge a conclusione il “grande progetto” d’Istituto di respiro triennale, dal titolo Una scuola sostenibile. Talenti, metodo, saperi.
In stretta collaborazione con le famiglie e il territorio, ci siamo proposti di interpretare i
percorsi scolastici come opportunità per valorizzare i talenti personali, acquisire metodi di lavoro, trasformare le conoscenze in saperi per la vita. Le tre parole chiave talenti, metodo, saperi
emblematizzano, in base all’esperienza degli ultimi anni, la “qualità” di una scuola sostenibile:
-
talento: una scuola sostenibile mette a fuoco e valorizza le caratteristiche e capacità
personali di ciascun componente della comunità, in primis degli allievi;
metodo: una scuola sostenibile punta, attraverso la selezione dei contenuti da proporre, sullo sviluppo della padronanza metodologica;
saperi: una scuola sostenibile non si accontenta di trasmettere conoscenze, ma si
adopera per renderle dense di significato e di pregnanza culturale.
SCHEDA ANAGRAFICA DELL’ISTITUTO
Totale alunni dell’istituto: 1622, così suddivisi:
Comune di
ASOLA
Scuole dell’Infanzia
Plesso “F. Ziacchi” di Asola
n. 175 alunni
Plesso “C. Alberti” di Castelnuovo
n. 41 alunni
TOT. n. 216
Scuole Primarie
Comune di
CASALMORO
Comune di
REDONDESCO
Scuola Secondaria
di primo grado
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Comune di
MARIANA
Scuola Primaria
Dirigenza e
Segreteria
ASOLA
Plesso
“A. Schiantarelli”
Scuole
Plesso “L. Mangini” di Asola
n. 441 alunni
Plesso “don M. Maraglio” di Castelnuovo
n. 89 alunni
Plesso “A. Schiantarelli” di Asola
n. 533 alunni
Plesso “L. Magri”
n. 71 alunni
Plesso “don L. Milani”
n. 126 alunni
Plesso di Redondesco
n. 26 alunni
Plesso “V. Somenzi”
n. 69 alunni
Plesso di Mariana
n. 51 alunni
sezioni
/classi
N° al.
di cui H
L.104/92
Infanzia Asola
7
175
4
Infanzia Casalmoro
Infanzia Castelnuovo
3
2
71
41
1
0
Infanzia Redondesco
Primaria Asola
1
20
26
441
Primaria Casalmoro
Primaria Castelnuovo
8
5
Primaria Mariana M.na
Primaria Redondesco
3
4
Secondaria Asola (sede)
21
74
classi 72+2 pluriclassi
TOT. n. 533
TOT. n. 197
TOT. n. 95
TOT. n. 51
Tel.
0376
710279
Via R. Sanzio, 4
46041
classi 2+1 pluriclasse
classi 4+1 pluriclasse
TOT. n. 530
Fax
0376
720953
di cui DSA
L.170/10
di cui altri
BES
0
11
13
1
126
89
11
4
10
1
51
69
0
1
1
2
533
21
41
18
1.622
53
68
19
PERSONALE DELLA SCUOLA
Docenti
Infanzia
Primaria
Secondaria 1° grado
A.T.A.
DSGA
Assistenti Amministrative
Collaboratrici Scolastiche
n. 26 posti comuni + 4 sostegno + 2 IRC + 1 attività
alternativa
n. 54 posti comuni + 2 lingua inglese + 13 sostegno
+ IRC: 2 posti + 22 h + 17 h + 3 attività alternative
33
n. 38 posti + 8 sostegno + 1 religione + 1 attività alternativa
Totale docenti
n. 1 posto Incarico a Tempo Indeterminato (ITI)
n. 8 posti ITI (+ 1 insegnante distaccata)
n. 21 posti ITI + 3 Supplente Aannuale + 30 h Termine Attività Didattica
Totale ATA
48
76
156
1
8 (+1)
25
34 (+1)
LETTURA DEL TERRITORIO
Il neocostituito IC di Asola (ex Direzione Didattica + ex IC di Asola) si compone di tre ordini di scuole con sedi dislocate ad Asola e nei comuni limitrofi di Casalmoro, Redondesco, Mariana. L’Istituto si contestualizza nell’ambito del Distretto Industriale della Calza, con specializzazione nel settore tessile-calzetteria, sviluppatosi sulla preesistente economia agricola ed attualmente in forte crisi.
Il territorio confina con il Parco Oglio Sud e con un’area protetta. A tutt’oggi
l’agricoltura, per quanto generalmente in sofferenza, risulta attiva soprattutto nei centri più
piccoli e nelle frazioni, viene praticata con metodi tecnologicamente avanzati nei settori agrario
e zootecnico e si caratterizza per una progressiva conversione delle aziende in realtà interessate alla produzione di energia (fotovoltaico, pellet, centrali biomasse) o in attività agrituristiche e
proprie delle fattorie didattiche.
Tale complessiva caratterizzazione spiega l’identificazione della zona tra le aree a forte
processo immigratorio, con connessi bisogni formativi relativi alla promozione ed al sostegno di
processi di inclusione e di dialogo interculturale (la presenza di alunni di origine straniera si attesta su percentuali del 30%). Va detto che nell’ultimo biennio anche i flussi migratori, in concomitanza con la crisi economica, hanno subito una sensibile battuta d’arresto.
AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
L’Istituto sta sviluppando documentata consapevolezza di quanto le risorse materiali e la
cura dell’ambiente di apprendimento costituiscano una variante rilevabile per la realizzazione
degli obiettivi formativi.
Nei diversi plessi gli utenti possono complessivamente fruire, oltre alle sezioni e alle aule, di spazi destinati ad attività specifiche: palestre, laboratori di informatica, aule di musica, laboratori artistici e per la proiezione di audiovisivi; le stesse aule scolastiche vengono utilizzate
come ambienti laboratoriali. Ogni plesso è dotato di un numero variabile di LIM.
SERVIZI AMMINISTRATIVI




La scuola garantisce, entro i limiti delle possibilità logistiche e di personale,
celerità delle procedure,
trasparenza nell’informazione,
riservatezza dell’informazione secondo le norme vigenti, per quanto attiene ai dati personali,
informatizzazione dei servizi.
La segreteria garantisce il rilascio dei certificati in tempi brevi, a seconda della complessità della richiesta (massimo 3 giorni).
L’ufficio di segreteria offre il seguente orario di apertura al pubblico:
mattino: dal lunedì al sabato dalle ore 10,30 alle ore 13,30;
pomeriggio dal lunedì al venerdì dalle ore 14,00 alle ore 16,00.
L’ufficio di presidenza è sempre aperto al pubblico, il dirigente riceve preferibilmente su
appuntamento: [email protected] .
L’istituto assicura spazi per l’informazione rivolta agli utenti per quanto riguarda:
 orario delle lezioni e degli insegnanti;
 orario di apertura degli uffici;
 organigramma del personale e degli organi collegiali.
Le informazioni sono diffuse tramite
 bacheche dislocate in tutti i plessi;
 sito internet dell’istituto: http://www.istitutocomprensivoasola.gov.it
La qualità dei servizi è perseguita mediante la rilevazione dei bisogni formativi e delle
aspettative sul servizio da parte degli studenti, delle famiglie, dei docenti e di tutte le altre “parti interessate”.
I bisogni e le aspettative che emergono evidenziano le caratteristiche del servizio che
viene erogato e monitorato al fine di migliorarne in modo efficace il sistema di gestione.
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Copertina, Indice e Premessa