Epilessia a scuola
Crisi epilettica
La crisi epilettica è una crisi risultante dalla
scarica ipersincrona e intermittente di una
popolazione di neuroni cerebrali: può essere
estesa a tutto il cervello o limitata a una
singola zona
Può accompagnarsi a manifestazioni
clinicamente evidenti (disturbi soggettivi o
oggettivi apprezzabili all'esame diretto del
malato) o passare inosservata (crisi
subclinica).
Crisi epilettica
Ogni individuo, con stimoli adeguati (per es. sotto
elettroshock, dopo somministrazione di cardiazol,
ecc ...), può presentare una crisi di tipo epilettico.
Il fenomeno diventa patologico quando le crisi
compaiono spontaneamente o per stimoli
abitualmente innocui (soglia convulsiva molto
bassa).
Si può parlare di vera e propria epilessia solo
quando sono presenti crisi epilettiche clinicamente
evidenti che tendono a ripetersi nel tempo.
Tipi di crisi
• Crisi parziali
• Crisi generalizzate
• Crisi parziali secondariamente
generalizzate
• Crisi parziali complesse
• Crisi miocloniche
Epidemiologia dell’epilessia
• Il 5 % delle persone ha un episodio di
tipo epilettico nel corso della sua vita
• In Italia sono 500.000 le persone con
epilessia
• L’80 % delle epilessie insorge prima
dei 20 anni
Classificazione delle epilessie
• Idiopatiche
• Criptogenetiche
• Sintomatiche
Problematiche relative al
riconoscimento delle crisi
• A volte le crisi non vengono riconosciute o
sono male interpretate:
• Assenze
• Crisi a sintomatologia soggettiva (temporali, occipitali)
• Sincopi (convulsive) vs Crisi epilettiche
• Altre volte vengono definiti “critici” alcuni
aspetti del comportamento o disturbi della
condotta
Assistenza durante la crisi
• Mantenere la calma !
• Eliminare eventuali situazioni di rischio ambientale
(arredo, laboratori, palestra) e ridurre la possibilità di
traumi.
• Non bloccare i movimenti del corpo
• Le manovre per prevenire la morsicatura della lingua
devono essere tempestive (prima del trisma) e corrette
(altrimenti è meglio evitarle perchè inutili o dannose!)
• Controllare la durata della crisi (con l’orologio!)
• Osservare con cura sintomi e segni critici, anche nella
loro evoluzione temporale (particolare attenzione ai segni
di lato!)
• Se la crisi persiste, interromperla con benzodiazepine e.r.
• Dopo la crisi porre il paziente in decubito laterale
Crisi parziali complesse
• Durante la crisi: la persona può avere sguardo fisso, non rispondere o
dare risposte inadeguate se interrogata, sedersi, alzarsi od aggirarsi
senza alcuna finalità, muovere le labbra o compiere movimentidi
deglutizione o masticazione.
• Può dare l'impressione di essere ubriaco, oppure drogato.
• Non cercate di fermare o di trattenere il soggetto
• Allontanatelo da oggetti o situazioni pericolose, oppure cercate di
evitare che si avvicini
• Non scuotetelo
• Se siete soli, non avvicinate coloro che vi appaiono molto inquieti o
aggressivi.
• Dopo la crisi: la persona, dopo aver ripreso coscienza, potrà trovarsi in
uno stato di confusione o di disorientamento.
• È opportuno non lasciarla sola fino a quando non si sarà del tutto
ripresa.
Crisi generalizzata tonico-clonica
• Durante la crisi: la persona può cadere a terra, irrigidirsi e compiere
bruschi movimenti, a scatti.
• A causa di difficoltà respiratorie, può inoltre presentare un colorito
cianotico o pallido.
• Aiutate la persona con crisi ad assumere la posizione sdraiata,
ponendole inoltre qualcosa di morbido sotto il capo
• Allontanate oggetti duri o taglienti che si trovassero nelle circostanze
• Slacciate capi di vestiario troppo stretti Non introducete nulla fra i
denti
• Non cercate di bloccare i movimenti degli arti, in quanto non è
possibile fermare la crisi in atto.
• Dopo la crisi: la persona può essere confusa e disorientata.
• Girate il soggetto su di un fianco per consentire la fuoriuscita della
saliva dalla bocca
• Non date nulla da bere o da mangiare, prima che la persona non si sia
del tutto riavuta
Interventi esterni
Chiamare un'autoambulanza : raramente è
necessario, a meno che:
• Al termine della crisi la persona non riprenda
a respirare (in questo caso iniziare una
"respirazione bocca a bocca")
• La persona presenti più crisi, una dopo l'altra
• La persona sia ferita, oppure richieda
espressamente l'intervento di
un'autoambulanza
Assistenza ai compagni
Fornire spiegazioni semplici e risposte
chiare alle domande dei compagni
Prevedere un lavoro sulla elaborazione e
recupero dell’esperienza critica
Interpretazioni erronee
più frequenti
• Inquadrare tutti gli aspetti
comportamentali e di rendimento in
funzione dell’epilessia
• Non individuare la presenza di problemi e
disturbi associati
• Valutare in maniera incongrua gli effetti
dei farmaci assunti
Scelte inadeguate
• Limitazione delle attività fisiche e
mentali (paura di scatenamento delle
crisi)
• Richieste non adeguate ai livelli e alle
potenzialità del paziente (sia in eccesso
che in difetto)
I FARMACI
• Trattamento dell’epilessia con farmaci che
richiedono somministrazione regolare dati
per periodi lunghi.
• Il 70% delle epilessie risponde bene al
primo farmaco e si ottiene la guarigione
clinica
Farmaci in caso di crisi
• Se la crisi dura più di 5 minuti
somministrazione di benzodiazepine per via
rettale (Micropam).
• Se continua dopo altri 5 minuti ripetere la
dose.
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